La sicurezza dei lavoratori nella realizzazione e gestione di impianti ad impatto ambientale: produzione energetica e trattamento biomasse, aree di detenzione di materiali organici Operazione Rif. P.A. 2011-1348/RER progetto 7 - approvata con atto n. 2006 del 27/12/2011 TIPOLOGIA DI ATTIVITA cerealicola foraggicola orticola frutticola colture industriali [ pomodoro barbabietola] _______ viticola [ coltivazione cantina] _______ zootecnica [ bov. latte bov. carne suini biogas [ reflue zoot [ residui veget floro-vivaicola _______ ovi-caprini equini avicoli] _________ DOCUMENTAZIONE Esiste un documento di valutazione dei rischi valido Esiste una Autocertificazione (fino a 10 lavoratori) E’ presente un regolare Registro infortuni Esiste un’attestazione di avvenuto invio di copia della Dichiarazione di Conformità all'ISPESL e all'AUSL Vengono effettuate le verifiche periodiche per impianti installati da oltre 5 (2) anni (vengono archiviati i verbali) Esiste un Certificato Prevenzione Incendi (CPI) SI NO in corso NOMINE SI E’ stato nominato un RSPP datore di lavoro interno esterno dipendente - socio E’ stato individuato un Addetto Prevenzione incendi E’ stato individuato un Addetto Primo Soccorso E’stato individuato un Medico competente E’ stato eletto un RLS/RLST FORMAZIONE RSPP coincide con datore di lavoro: nominato prima 31.12.1996 aggiornamento RSPP coincide con datore di lavoro: nominato dopo 31.12.1996 16 ore / 32 ore aggiornamento RSP diverso dal datore di lavoro Titolo di studio e requisiti professionali: diploma di istruzione secondaria superiore laurea specifica _________________________________ al 13.08.2003 svolgeva la funzioni di RSPP Formazione: corso tecnico (modulo A) 28 ore corso tecnico (modulo B) 36 ore corso gestionale (modulo C) 24 ore aggiornamenti Addetto Prevenzione incendi 4 8 16 ore aggiornamento Addetto Primo Soccorso 12 16 ore aggiornamento RLS 32 ore aggiornamento Preposto Informazione dei lavoratori italiani stranieri (in lingua ____________________________) Formazione dei lavoratori N° ore _____ NO in corso Addestramento dei lavoratori all'uso di attrezzature particolari: SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso Macchine e attrezzature comprese nell’accordo del 25/02/2012 Macchine e attrezzature non comprese nell’accordo del 25/02/2012 ATTREZZATURE E PROCEDURE DI EMERGENZA E' presente: la cassetta di pronto soccorso Il pacchetto di medicazione Sono presenti e funzionanti estintori/idranti di primo intervento Sono presenti altre attrezzature per il pronto intervento (es.: corde, imbracature, autorespiratore, ecc). Specificare ___________________________________ E’ stata redatta una efficace procedura per la segnalazione dell'emergenza e per lo svolgimento delle operazioni di soccorso Le misure da adottare tengono conto della natura dello spazio su cui agire, del tipo di rischio individuato e quindi della possibile natura del soccorso da prestare I soccorritori (addetti specifici alla gestione delle emergenze) risultano adeguatamente preparati e sempre in grado di intervenire LUOGHI DI LAVORO La zona di accesso è (come consigliato) di larghezza pari ad almeno 5 m Le sporgenze dall'alto, sulle vie di transito, sono segnalate in modo vistoso I cavi aerei sono posti ad un'altezza pari ad almeno 4,5 m o comunque a un'altezza che non interferisca con i mezzi in transito Le superfici di transito permettono un facile allontanamento dell'acqua piovana Sono assenti avvallamenti, buche Fosse di carico, vasche e pozzi,laghetti di irrigazione sono dotati di protezione idonee (parapetti normali o solide coperture) Laghetti e canali di drenaggio sono stati recintati o almeno segnalati in maniera opportuna Esistono vie di esodo/di emergenza in numero rispondente alla norma L'illuminazione naturale/artificiale può essere considerata sufficiente e idonea per il tipo di attività svolta Esistono modalità di areazione adeguate Il ricambio d'aria è rispondente alla norma per l'attività svolta Sono presenti i servizi igienici, le docce e gli spogliatoi Gli spogliatoi sono: puliti riscaldati dotati di acqua calda dotati di armadietti con doppio scomparto per vestiario/abiti da lavoro dotati di sedia/panca di appoggio e riposo Le coperture: sono integre e ben fissate non presentano elementi/parti sporgenti a rischio di caduta Se sono presenti coperture in cemento-amianto, esse non presentano parti o punti che possano rilasciare fibre libere (scheggiati/rovinati) Qualora venga ritenuto necessario operare una eliminazione o un trattamento delle coperture in cemento-amianto, è stata consultata una ditta specializzata ed è stato inoltrato il piano di bonifica all'AUSL Le aree delle stalle destinate allo svolgimento delle lavorazioni sono ben dimensionate in base alle buone norme zootecniche Le aree delle stalle destinate allo svolgimento delle lavorazioni sono ben ventilate per evitare l'accumulo in atmosfera di gas tossici (come l'ammoniaca e l'acido solfidrico) Per animali pericolosi, come tori o verri, nelle stalle sono presenti appositi recinti con opportune vie di fuga costituite da varchi larghi poco più di 30 cm Nelle stalle sono presenti adeguati dispositivi di bloccaggio degli animali per interventi specifici (es.: per gli interventi sanitari, il taglio degli unghioni, l'assistenza al parto, ecc., verificare la necessità/opportunità di dotarsi di rastrelliere autocatturanti, box parto, ecc.) Sono presenti dispositivi adeguati per movimentare gli animali soprattutto in condizioni di stabulazione libera per eseguire interventi specifici (verificare la necessità/opportunità di creare appositi corridoi, cancelli, rampe di carico e scarico,ecc.) Al bordo della fossa, è presente un cordolo metallico di altezza non inferiore a 50 cm Le vasche interrate e scoperte sono protette mediante recinzione di h = 180 cm e cordolo perimetrale di 20 cm I punti di prelievo delle vasche interrate e scoperte sono protetti con barriere anticaduta per uomini e mezzi meccanici (presenza e idoneità di: cancelli con chiusura, parapetti, cordoli) Sono presenti scalette di risalita nei laghetti e nei vasconi I pozzetti di ispezione sono completamente chiusi Le vasche chiuse hanno botole di prelievo e di ispezione opportunamente protette con chiusini di almeno 30 cm x 30 cm SI NO in corso E’ presente un blocco di risalita dei gas tossici mediante sifoni o altri dispositivi di chiusura in prossimità di condotti comunicanti con ambienti chiusi Sono presenti cartelli di divieto di accesso alle persone non autorizzate e di avviso di pericolo in prossimità delle cisterne o delle vasche I sili orizzontali a platea hanno pareti sufficientemente resistenti ai carichi orizzontali e non troppo alte (max 2,80 m) I sili orizzontali vengono riempiti fino ad un massimo di 20 cm dal bordo superiore I sili in trincea sono idoneamente protetti I sili fuori terra sono idoneamente protetti L'accesso dei mezzi per le operazioni di caricamento e desilamento è reso agevole I bocchettoni di raccordo per il caricamento sono posti a h < 1,4 m dal piano di calpestio Sono presenti dispositivi che impediscano l’uso del silo da parte di estranei Esiste dispositivo di sicurezza sulla desilatrice per il blocco durante l'ispezione L'accesso dei mezzi per le operazioni di caricamento e desilamento è reso agevole E' presente un apparecchio rivelatore di gas nocivi E' presente un sistema per la rimozione forzata dei gas nocivi Le operazioni di pulizia sono effettuate con le dovute cautele L’esecuzione dei lavori negli ambienti confinati a rischio è affidata: a ditte specializzate e qualificate a personale interno adeguatamente formato e addestrato Nel caso in cui il fieno o la paglia sono confezionati in rotoballe di grosse dimensioni (200-400 Kg) le pareti dell’edificio reggono la spinta orizzontale, in caso contrario esiste la gabbia di contenimento I posti sopraelevati accessibili (es. fienili) sono dotati di protezioni contro le cadute dall'alto Nei depositi di rotoballe è stata valutata la stabilità dell'impilamento in relazione condizioni del materiale e degli ambienti L’area entro cui avviene la movimentazione delle balle è chiusa ai non addetti e opportunamente delimitata da apposita segnalazione di pericolo La distanza da altri edifici risulta superiore a 30 m Sono ritenute necessarie e sono presenti e funzionanti bocchette antincendio Nel fienile non si effettua mai il rimessaggio delle macchine e degli attrezzi Sono esposti cartelli di divieto e di segnalazione di pericolo in presenza di depositi di sostanze pericolose Il locale di deposito prodotti e sostanze pericolose è separato dai luoghi di lavoro ed è posto in una zona non di passaggio SI NO in corso ZOOTECNIA Sono state verificate le dimensioni degli accessi e resi idonei al passaggio di persone/mezzi/animali SI NO in corso SI NO in corso E’ stato verificato che il livello di illuminazione è rispondente alla norma E stato verificato che il grado di ricambio dell’aria è rispondente alla norma Le coclee e l’impianto per la preparazione dei pasti sono adeguati In caso di permanenza prolungata nei locali, è stato controllato il livello di esposizione sonora Viene effettuata una periodica disinfestazione (da parte di ditta esterna) Durante la disinfestazione, viene utilizzato l’abbigliamento idoneo Viene effettuata regolare manutenzione della lancia e del compressore Vengono effettuate le necessarie vaccinazioni I medicinali ed il disinfestante sono conservati in armadietto chiuso Il problema delle polveri è stato affrontato e risolto, mantenendone la concentrazione al di sotto dei limiti accettabili Si ha cura che le deiezioni vengano allontanate al più presto L’impianto elettrico risponde ai requisiti richiesti dalle norme (elevato grado di protezione alle polveri e all'acqua) Le macchine e le apparecchiature specificamente utilizzate sono certificate e a norma IMPIANTI L'impianto elettrico è collaudato, verificato e certificato ai sensi della normativa vigente al momento della realizzazione (L. 5/3/1990, n°46 - D.Lgs 37/2008) I lavori di adeguamento sono stati condotti da personale autorizzato e qualificato La cabina elettrica è dotata di segnalazioni, chiusa a chiave, dotata di schema elettrico Le prese sono a norma I conduttori sono protetti dagli urti I cavi sono ben fissati alle pareti La sezione dei conduttori è idonea all'utilizzatore previsto Tenuto conto delle utenze presenti, l'impianto risulta sufficientemente sezionato E' presente un numero idoneo di interruttori magnetotermici correttamente dimensionati E' presente un numero idoneo di interruttori differenziali ad alta sensibilità SI (salvavita) Tenuto conto dell'attività condotta nei locali, l'impianto risulta adeguatamente protetto Viene impedito il contatto accidentale con parti in tensione delle apparecchiature elettriche e dei quadri elettrici (chiusi a chiave) Esiste l'impianto di messa a terra delle strutture metalliche e delle apparecchiature elettriche NO in corso NO in corso Se esiste l'impianto di messa a terra, è dotato di un numero idoneo di dispersori Tutte le masse e le strutture metalliche sono dotate di impianto di messa a terra Viene periodicamente verificata l'efficienza dell'impianto di messa a terra E' stata verificata l’esigenza (eventuale) di un impianto a protezione dalle scariche atmosferiche Ove fosse risultato necessario l'impianto di protezione scariche atmosferiche è stato collaudato, collaudato, verificato e certificato Se esiste l'impianto di protezione scariche atmosferiche, è verificato (almeno 1 volta ogni due anni) Nei locali umidi, vengono utilizzate apparecchiature a bassa/bassissima tensione Della presenza di impianti elettrici è' stata data comunicazione formale ai soggetti competenti (SUAP, USL, ARPA - Settore Sicurezza degli impianti) La documentazione degli impianti elettrici è disponibile e conservata in Azienda E' stata condotta, ove richiesto, la verifica di prima installazione agli organi competenti (ISPESL/USL) per il generatore di calore, gru a ponte, ecc. LOCALE CALDAIA E ANNESSO SERBATOIO Nel locale caldaia, è presente un cartello con divieto di fumare e di usare fiamme libere Nel locale caldaia è presente un cartello con divieto di depositare sostanze infiammabili diverse dall'alimentazione Nel locale caldaia è presente un cartello con divieto di depositare concimi a base nitrica e fosfati, o fitofarmaci Nel locale caldaia, è installato almeno un estintore per classe di fuochi "ABC" Nel locale caldaia, esiste un cordolo di h=20 cm per generatori alimentati con combustibile liquido Esiste spazio sufficiente per la manutenzione ed un corridioi di almeno 60 cm per l'accesso da tutti i lati Esiste facile accesso ai dispositivi di comando e di sicurezza Nel locale caldaia, è presente un’apertura per l'aerazione di almeno 0,5 mq Il sito di stoccaggio combustibile è posizionato ad almeno 10 m dagli altri edifici I serbatoi metallici sono dotati di messa a terra SI I serbatoi metallici sono dotati di condotta di sfiato ad un altezza di almeno 2 m dal suolo In terreni non arabili, il serbatoio di combustibile è ad almeno 20 cm di profondità SI NO in corso In terreni arabili, il serbatoio di combustibile è ad almeno 70 cm di profondità I serbatoi di combustibile liquido sono collocati su supporti rigidamente ancorati I serbatoi di combustibile liquido, se prossimi a vie di transito, sono protetti da cordolo di altezza > 20 cm I depositi di combustibile liquido hanno distanza dal generatore di calore > 5m Se le pareti del locale sono combustibili, la distanza dal generatore è > 60 cm Se il soffitto del locale è combustibile, la distanza dal generatore è > 100 cm In alternativa alle due condizioni precedenti, è presente una protezione REI 120 idonea E' presente un bacino di contenimento impermeabile di capacità > 25% del serbatoio Le pompe per il rifornimento sono idonee VALUTAZIONE PREVENTIVA DEGLI AMBIENTI CONFINATI IN CUI OCCORRE OPERARE SPECIFICARE QUALI SONO GLI AMBIENTI CONFINATI AI QUALI SI RIFERISCE QUESTA SEZIONE: 1) ________________________________________________________________________________ 2) ________________________________________________________________________________ 3) ________________________________________________________________________________ AMBIENTE CONFINATO N.1: ______________________________________________________________ Prima di eseguire ogni intervento si è correttamente accertata, con esattezza, la precedente destinazione d’uso dell’ambiente confinato Si sono acquisite, preventivamente, tutte le possibili informazioni tecniche inerenti l’”ambiente confinato” in cui occorre operare Si è certi di disporre, nei dettagli, di notizie esaurienti in merito alla conformazione tecnica e strutturale dell’”ambiente confinato” E’ possibile reperire materiali tecnici quali mappe, planimetrie, schemi tecnici disegni ecc. atti a definire compiutamente l’ambiente confinato SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso Si è verificato lo stato di manutenzione dell’ambiente confinato in cui occorre operare Si è eseguita, in condizioni di sicurezza , una attenta e dettagliata verifica preliminare dell’ambiente confinato (ed aree attigue) in cui occorre operare Per quanto attiene la valutazione delle aree attigue si è in particolare accertato se esistono impianti pericolosi (o altre situazioni di pericolo) circostanti l’ambiente confinato che possono causare situazioni di rischio per i lavoratori che accedono all’ambiente confinato (zona isolata) Si è valutata, ai fini della sicurezza sul lavoro, la profondità da raggiungere per eseguire il lavoro Sono stati valutati tutti i rischi potrebbero causare pregiudizio all’incolumità dei lavoratori connessi con le condizioni climatiche Sono stati identificati tutti i punti di allaccio delle utenze che possono avere importanza in ordine alla sicurezza dell’ambiente confinato Si è valutato se necessario , ai fini della sicurezza, prima di iniziare i lavori provvedere ad eseguire lo scollegamento di utenze Prima di accedere all’ambiente confinato è stato valutata la necessità di eseguire interventi di pulizia all’interno dell’ambiente confinato E’ stata valutata la presenza all’interno del luogo confinato di rischi quali elementi taglienti, copri appuntiti, pavimenti scivolosi ecc. VALUTAZIONE DEI RISCHI DI SEPPELLIMENTO , SPROFONDAMENTO E ANNEGAMENTO Si è accertato, prima dell’inizio dei lavori, se le pareti, i pavimenti ed i soffitti dispongono delle necessarie condizioni di stabilità, al fine di garantire l’incolumità degli addetti Si è accertato se esistono pericoli di cedimenti all’interno dell’ambiente di lavoro dovuti a situazioni quali il passaggio di veicoli, alle lavorazioni da eseguire o lavorazioni esterne e/o altre situazioni Si è verificato se l’ambiente confinato possa allagarsi a causa della presenza di situazioni particolari (es.: tubature, condotte, vicinanze a corsi d’acqua) Si è verificato se si devono svolgere lavori all’interno dell’ambiente confinato (quali perforatura, rottura ecc.) che possono causare eventi (ad esempio rotture di condotte) tali da causare ingresso di acqua – o altri liquidi nell’ambiente confinato Sono previste misure precauzionali da adottarsi in caso di maltempo Sono presenti sul luogo di lavoro attrezzature (quali pompe, idrovore ecc.) atte per liberare gli ambienti da infiltrazioni di liquidi pericolosi Sono state adottate procedure per l’abbandono in sicurezza del lavoro in caso di rischi di allagamento Si è valutato se sussiste il rischio di sprofondamento nel caso in cui i lavoratori debbano operare all’interno di ambienti quali silos, depositi di granaglie, fosse piene di sabbia, ecc. VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ASFISSIA 3.1) Al fine di evitare il rischio di asfissia (mancanza di ossigeno) si è valutato preventivamente se l’ossigeno presente nell’ambiente confinato è sufficiente a garantire le funzioni vitali degli addetti (per tutta la durata del lavoro) 3.2) Sono stati valutati attentamente i volumi d’aria presenti nell’ambiente confinato (in relazione anche alle dimensioni delle aperture per il ricambio naturale dell’aria) e gli scambi naturali dell’atmosfera all’interno con l’aria esterna 3.3) E’ presente, se le condizioni di lavoro la richiedono, uno (o più) rilevatore del livello di ossigeno fisso o portatile 3.4) Viene eseguito un continuo monitoraggio, anche – se necessario- di tipo strumentale , del livello di ossigeno nell’ambiente confinato 3.5) E’ presente, se necessario – in base al rischio accertato) un dispositivo automatico che segnali e dia l’allarme in caso di pericoloso abbassamento del volume di ossigeno nell’ambiente confinato 3.6) Possono verificarsi, durante il lavoro, all’interno dell’ambiente confinato situazioni che portano ad un elevato consumo di ossigeno 3.7) In particolare vengono eseguite nell’ambiente confinato lavorazioni (quali ad esempio saldatura ) che possono determinare un elevato consumo di ossigeno nell’ambiente 3.8) Possono verificarsi all’interno dell’ambiente confinato situazioni di eccesso di ossigeno o di ossidanti (anche a causa delle lavorazioni eseguite) 3.9) Sono state previste procedure per l’abbandono dell’ambiente confinato in caso di pericoloso abbassamento le tasso di ossigeno nell’ambiente 3.10) Nel caso si debba continuare il lavoro anche in caso di abbassamento del livello di ossigeno gli addetti dispongono di idoneo autorespiratore SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI 4.1) Si è valutata la presenza dei rischi dovuti ad agenti chimici presenti (anche in riferimento alle lavorazioni da eseguire) nell’ambiente confinato 4.2) Sono state correttamente identificati tutti gli agenti chimici aereo dispersi nell’ambiente confinato (gas, fumi, vapori e polveri) 4.3) Si è valutato il rischio dovuto a gas, fumi o vapori velenosi che possono improvvisamente riempire gli spazi, o rilasciarvi gas, quando agitati o spostati (ad esempio: acido solforico, acido muriatico, zolfo solido) 4.4) Sono state reperite tutte le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati nell’ambiente confinato ? 4.5) All’interno dell’ambiente confinato possono verificarsi, anche a causa delle lavorazioni eseguite, situazioni che possono determinare l’inquinamento dell’aria 4.6) Si è provveduto all’identificazione ed all’isolamento delle tubazioni contenenti gas pericolosi che possono inquinare l’ambiente confinato 4.7) sono state identificate tutte le valvole di chiusura ed intercettazioni di contenitori e/o condotti di agenti chimici pericolosi 4.8) Se necessario si è provveduto al lavaggio, pulizia e bonifica preventiva di recipienti , struttura, condotti ecc. che possono inquinare l’ambiente confinato 4.9) Sono presenti, se necessario, dispositivi fissi e/o portatili per il monitoraggio continuo degli inquinanti 4.10) Sono state previste procedure per l’abbandono dell’ambiente confinato in caso di pericolosa presenza di inquinamento pericoloso 4.11) Nel caso si debba continuare il lavoro anche in caso di inquinamento pericoloso, gli addetti dispongono di idoneo autorespiratore VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO E ESPLOSIONE 5.1) Si è valutato se gli agenti chimici utilizzati possono determinare il rischio di esplosione e/o incendio 5.2) Si è verificato se può , anche casualmente, determinarsi, nell’ambiente confinato, la presenza di miscele di gas che possono determinare il rischio di incendio e esplosione, 5.3) Si è accertato se è possibile utilizzare agenti chimici che non presentano rischi di esplosione o incendio 5.4) Nell’ambiente confinato possono verificarsi (anche a causa delle lavorazioni da eseguirsi) situazioni di presenza di polveri disperse nell’aria in alta concentrazione (farine nei silos, nerofumo, segatura ecc.) che possono determinare situazioni esplosione e incendio 5.5) Si devono utilizzare attrezzature di lavoro (saldatrici, smerigli ecc.) che possono causare inneschi di incendio 5.6) Sono presenti fiamme libere all’interno dell’ambiente confinato 5.7) Si è valutato se l’eccesso di ossigeno presente eventualmente nell’ambiente confinato può causare (o aggravare) il rischio di esplosione o incendio 5.8) Sono presenti o utilizzati nell’ambiente confinato liquidi infiammabili (ad esempio, benzine e solventi idrocarburici) 5.9) E’ stato disposto il divieto d’uso di liquidi, gas o altri materiali, non necessari alla lavorazione, che possono causare il rischio di esplosione o incendio 5.10) Sono state individuate tutte le possibili sorgenti di innesco 5.11) Se del caso i lavoratori sono dotati di attrezzature ed abbigliamento di lavoro anti scintilla 5.12) Se del caso sono stati imposti divieti finalizzati ad impedire inneschi di incendi 5.13) E’ stato verificato il grado di sicurezza dell’impianto elettrico eventualmente presente nell’ambiente confinato al fine della sicurezza contro i rischi da incendio ed esplosione 5.15) Le materie prime infiammabili, esplodenti o combustibili sono custodite con la dovuta cura e attenzione 5.16) E’ stata redatta procedura di sicurezza da adottarsi in caso di incendio VENTILAZIONE FORZATA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO. 6.1) In caso di necessità sul luogo di lavoro sono presenti e funzionanti dispositivi atti a garantire la ventilazione forzata degli ambienti confinati 6.2) I sistemi di ventilazione sono idonei, anche la fine della sicurezza, rispetto alle caratteristiche degli ambienti confinati in cui occorre operare 6.3) In particolare l’impianto di ventilazione ha caratteristiche di idoneità tali da a garantire un flusso d‘aria continuo ed adeguato attorno alle normali zone di lavoro 6.4) Sono stati calcolati preventivamente i ricambi d’aria da immettere nell’ambiente confinato per garantire la sicurezza degli addetti 6.6) Viene assicurata una ventilazione continua dell’ambiente confinato fintantoché sussiste il pericolo SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso 6.7) Sono presenti dispositivi di allarme che segnalano il guasto dell’impianto di ventilazione 6.8) Le tubazioni di aspirazione sono chiaramente segnalate e convogliate ad una zona sicura, ben ventilata all’esterno dell’edificio, ad una distanza sufficiente dalle prese di aria pulita 6.9) L’impianto di ventilazione forzata è vigilato per tutta la durata del lavoro 6.11) E’ stato disposto il divieto di continuare il lavoro (e quindi di abbandono del luogo confinato) in caso di inefficienza dell’impianto di ventilazione forzata 6.12) Si è valutata la necessità di dotare l’impianto di ventilazione di idonei sistemi di filtraggio ALLESTIMENTO DEL CANTIERE 7.1) Ai fini della sicurezza, l’area di lavoro è stata appositamente segnalata mediante apposizione di idonea segnaletica di sicurezza 7.2) Se necessario, ai fini della sicurezza, sono stati sistemati apprestamenti quali barriere, sbarramenti, recinzioni ecc. atti a delimitare l’ambiente confinato in cui l’addetto deve operare 7.3) In caso di presenza di rischi particolari (traffico veicolare, passaggio di persone ecc.) l’area è stata opportunamente segregata e/o segnalata (o deviato il traffico) al fine di evitare rischi dovuti a interferenze 7.4) E’ stata disposta segnaletica di sicurezza che indica i divieti presenti nel luogo di lavoro in relazione ad i lavori da eseguire 7.5) E’ stata apposta segnaletica di sicurezza che vieta l’accesso ai non addetti ai lavori 7.6) Sono stati apposti idonei segnalatori luminosi per le ore notturne ACCESSO ALL’AMBIENTE CONFINATO 8.1) Si è valutato se e possibile eseguire l’intervento lavorativo richiesto evitando di accedere all’interno dell’ambiente confinato 8.2) Sono stati monitorati ed evidenziati tutti i possibili accessi/uscite al luogo confinato 8.3) Si è accertato se gli accessi agli “ambienti confinati” sono agevoli e sicuri 8.4) Le dimensioni dello spazio confinato sono tali da permettere , in tutto o in parte, il passaggio di una persona (anche per interventi di emergenza) 8.5) Sono presenti dispositivi (scale fisse ecc.) per consentire l’accesso agevole al luogo dell’intervento ? 8.6) L’ambiente confinato in cui l’ addetto deve operare permette l’agevole fuga e le operazioni di soccorso (anche in caso di operatore privo di sensi) ? 8.7) Esiste o si dispone al momento dell’intervento all’interno dell’ambiente confinato, di un’idonea illuminazione naturale e/o artificiale (in relazione al tipo di intervento lavorativo da espletare ? 8.8) Si tiene conto della temperatura presente all’interno degli ambienti confinati. 8.9) E’ possibile migliorare le condizioni microclimatiche all’interno dell’ambiente confinato ? 8.10) Sono stati allestiti apprestamenti di difesa atti ad impedire che l’addetto cada o scivoli accidentalmente nelle aperture dell’ambiente confinato ? ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 91.) Se occorre obbligatoriamente accedere all’interno dell’ambiente confinato si è organizzato il lavoro in modo tale da ridurre al minimo il tempo di permanenza dell’addetto nell’ambiente confinato medesimo? 9.2) E’ stato individuato ed autorizzato il personale che dovrà eseguire l’intervento all’interno dell’ambiente confinato ? 9.3) E’ stato fatto presente al personale che gli operatori che accedono nell’ambiente confinato devono essere stati preventivamente autorizzati dal datore di lavoro ? 9.4) Si è organizzato il lavoro in modo tale da ridurre al minimo indispensabile il numero degli addetti che devono accedere all’ambiente confinato ? 9.5) Sono stati correttamente definiti i turni di lavoro (evitando turni di permanenza troppo lunghi all’interno dell’ambiente confinato) ? 9.6) Sono state previste pause in caso di lavori estreme mante faticosi, di lunga durata e/o pericolosi ? SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso 9.7) E’ stata redatta una procedura di lavoro in cui sono stati definiti la individuazione del tipo di lavoro, la scomposizione del lavoro nelle sue fasi e descrizione delle stesse in ordine cronologico. 9.8) E’ stato individuato e nominato un responsabile dei lavori che funge da supervisore? 9.9 ) Se necessario per la sicurezza sono stati nominati dei preposti ? 9.10) I lavoratori che accedono all’ambiente confinato sono idonei alla mansione ? 9.11) E’ stato illustrato al personale addetto, anche ai fini della sicurezza, tecnico/operativo da eseguire ? la tipologia dell’intervento PROCEDURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE (INTERNE) 10.1) E’ stato predisposto un valido sistema di sorveglianza (continuo) dei lavoratori che operano all’interno dell’ambiente confinato ? 10.2) Se necessario in base anche alla particolarità dell’ambiente in cui occorre operare i lavoratori sono in possesso di dispositivi per comunicare con l’esterno ? 10.3) E’ stata redatta una efficace procedura per la segnalazione dell'emergenza (allarme)? 104) Sono state redatte procedure per la gestione dell’emergenza? 0.5) Sono stati nominati gli addetti alla gestione delle emergenze e pronto soccorso ? 10.5) Le misure da adottare tengono conto dalla natura dello spazio confinato, dal tipo di rischio individuato e quindi dalla possibile natura del soccorso da prestare. ? 10.7) In base al tipo di lavoro da svolgere l’operatore deve essere vincolato con cintura di sicurezza 10.8) Sono sempre presenti sul luogo dell’intervento funi, argani ecc. per favorire il recupero dei lavoratori (anche privi di senso) in caso di emergenza 10.9) Sono presenti sul luogo dell’intervento dei dispositivi appropriati per il soccorso del lavoratore 10.10) I soccorritori sono adeguatamente preparati, sempre pronti e capaci di usare qualsiasi dispositivo di soccorso, come ad esempio respiratori, funi di salvataggio e attrezzature per l'estinzione di Incendi 10.11) Si è curata la formazione , informazione ed addestramento in caso di emergenza per tutti gli addetti 10.12) Sono stati curati i dovuti collegamenti con i servizi di soccorso locale (ad esempio i vigili del fuoco) in caso di emergenza 10.13) I lavoratori dispongono di validi strumenti per poter immediatamente allertare i servizi pubblici di emergenza più vicini DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI 11.1) Nel caso in cui le misure di prevenzione e protezione “collettive” si presentano insufficienti, i lavoratori che devono operare all’interno e all’esterno dell’ambiente confinato hanno a disposizione i dovuti DPI 11.2) In caso di rischi particolari, se la valutazione dei rischi ne evidenzia la necessità, sono presenti autorespiratori sul luogo dell’intervento 1.3) In caso di uso di maschere facciali dotate di filtro, questo è idoneo rispetto ai rischi presenti nell’ambiente confinato 11.4) I DPI (compresi gli indumenti) sono idonei, rispetto alle condizioni ambientali (temperature, umidità, ecc.), ai rischi presenti nell’ambiente confinato 11.5) Se si eseguono lavorazioni rumorose (anche in virtù della conformazione dell’ambiente confinato, i lavoratori dispongono di otoprotettori 11.6) I DPI, in caso di presenza di rischio incendio e esplosione, sono idonei allo scopo (es.: giacche ignifughe) 11.7) I DPI sono in condizioni ottimali di pulizia e manutenzione 11.8) I lavoratori sono formati , informati ed addestrati in merito all’utilizzo dei DPI a loro disposizione 11.9) Il preposto verifica che solo gli addetti dotati dei dovuti DPI possano accedere nei luoghi a rischio 11.10 ) Si è informato il personale del fatto che le misure di sicurezza (compreso l’uso dei DPI) devono essere adottate anche in caso di lavori di breve durata all’interno dell’ambiente confinato 11.11) I DPI tengono conto delle particolari condizioni dell’ambiente confinato RISCHIO DA AGENTI BIOLOGICI 12.1) Si è valutato se l’ambiente in cui occorre operare (ad esempio fogne, fosse di raccolta di rifiuti ecc. ) presenta il rischio da contaminazione da agenti biologici per gli addetti 12.2) In caso di presenza di contaminanti biologici si è chiesto il preventivo parere del Medico Competente SI NO in corso 12.3) E’ possibile sanificare l’ambiente di lavoro prima di inviare gli addetti all’interno dell’ambiente confinato ? 12.4) In caso non sia possibile sanificare l’ambiente confinato gli operatori sono dotati di DPI idonei (tute impermeabili, stivali, guanti ecc.) ? 12.5) Gli addetti dispongono, in prossimità del luogo dell’intervento di idonei servizi igienico assistenziali atti a curare l’igiene della loro persona ? 12.6) Gli operatori dispongono in prossimità del punto di intervento di idonei luoghi ove potersi cambiare d’abito al termine dell’intervento ? AMBIENTE CONFINATO N.2: ______________________________________________________________ Prima di eseguire ogni intervento si è correttamente accertata, con esattezza, la precedente destinazione d’uso dell’ambiente confinato Si sono acquisite, preventivamente, tutte le possibili informazioni tecniche inerenti l’”ambiente confinato” in cui occorre operare Si è certi di disporre, nei dettagli, di notizie esaurienti in merito alla conformazione tecnica e strutturale dell’”ambiente confinato” E’ possibile reperire materiali tecnici quali mappe, planimetrie, schemi tecnici disegni ecc. atti a definire compiutamente l’ambiente confinato SI NO in corso SI NO in corso Si è verificato lo stato di manutenzione dell’ambiente confinato in cui occorre operare Si è eseguita, in condizioni di sicurezza , una attenta e dettagliata verifica preliminare dell’ambiente confinato (ed aree attigue) in cui occorre operare Per quanto attiene la valutazione delle aree attigue si è in particolare accertato se esistono impianti pericolosi (o altre situazioni di pericolo) circostanti l’ambiente confinato che possono causare situazioni di rischio per i lavoratori che accedono all’ambiente confinato (zona isolata) Si è valutata, ai fini della sicurezza sul lavoro, la profondità da raggiungere per eseguire il lavoro Sono stati valutati tutti i rischi potrebbero causare pregiudizio all’incolumità dei lavoratori connessi con le condizioni climatiche Sono stati identificati tutti i punti di allaccio delle utenze che possono avere importanza in ordine alla sicurezza dell’ambiente confinato Si è valutato se necessario , ai fini della sicurezza, prima di iniziare i lavori provvedere ad eseguire lo scollegamento di utenze Prima di accedere all’ambiente confinato è stato valutata la necessità di eseguire interventi di pulizia all’interno dell’ambiente confinato E’ stata valutata la presenza all’interno del luogo confinato di rischi quali elementi taglienti, copri appuntiti, pavimenti scivolosi ecc. VALUTAZIONE DEI RISCHI DI SEPPELLIMENTO , SPROFONDAMENTO E ANNEGAMENTO Si è accertato, prima dell’inizio dei lavori, se le pareti, i pavimenti ed i soffitti dispongono delle necessarie condizioni di stabilità, al fine di garantire l’incolumità degli addetti Si è accertato se esistono pericoli di cedimenti all’interno dell’ambiente di lavoro dovuti a situazioni quali il passaggio di veicoli, alle lavorazioni da eseguire o lavorazioni esterne e/o altre situazioni Si è verificato se l’ambiente confinato possa allagarsi a causa della presenza di situazioni particolari (es.: tubature, condotte, vicinanze a corsi d’acqua) Si è verificato se si devono svolgere lavori all’interno dell’ambiente confinato (quali perforatura, rottura ecc.) che possono causare eventi (ad esempio rotture di condotte) tali da causare ingresso di acqua – o altri liquidi nell’ambiente confinato Sono previste misure precauzionali da adottarsi in caso di maltempo Sono presenti sul luogo di lavoro attrezzature (quali pompe, idrovore ecc.) atte per liberare gli ambienti da infiltrazioni di liquidi pericolosi Sono state adottate procedure per l’abbandono in sicurezza del lavoro in caso di rischi di allagamento Si è valutato se sussiste il rischio di sprofondamento nel caso in cui i lavoratori debbano operare all’interno di ambienti quali silos, depositi di granaglie, fosse piene di sabbia, ecc. VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ASFISSIA 3.1) Al fine di evitare il rischio di asfissia (mancanza di ossigeno) si è valutato preventivamente se l’ossigeno presente nell’ambiente confinato è sufficiente a garantire le funzioni vitali degli addetti (per tutta la durata del lavoro) 3.2) Sono stati valutati attentamente i volumi d’aria presenti nell’ambiente confinato (in relazione anche alle dimensioni delle aperture per il ricambio naturale dell’aria) e gli scambi naturali dell’atmosfera all’interno con l’aria esterna 3.3) E’ presente, se le condizioni di lavoro la richiedono, uno (o più) rilevatore del livello di ossigeno fisso o portatile 3.4) Viene eseguito un continuo monitoraggio, anche – se necessario- di tipo strumentale , del livello di ossigeno nell’ambiente confinato 3.5) E’ presente, se necessario – in base al rischio accertato) un dispositivo automatico che segnali e dia l’allarme in caso di pericoloso abbassamento del volume di ossigeno nell’ambiente confinato SI NO in corso 3.6) Possono verificarsi, durante il lavoro, all’interno dell’ambiente confinato situazioni che portano ad un elevato consumo di ossigeno 3.7) In particolare vengono eseguite nell’ambiente confinato lavorazioni (quali ad esempio saldatura ) che possono determinare un elevato consumo di ossigeno nell’ambiente 3.8) Possono verificarsi all’interno dell’ambiente confinato situazioni di eccesso di ossigeno o di ossidanti (anche a causa delle lavorazioni eseguite) 3.9) Sono state previste procedure per l’abbandono dell’ambiente confinato in caso di pericoloso abbassamento le tasso di ossigeno nell’ambiente 3.10) Nel caso si debba continuare il lavoro anche in caso di abbassamento del livello di ossigeno gli addetti dispongono di idoneo autorespiratore SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI 4.1) Si è valutata la presenza dei rischi dovuti ad agenti chimici presenti (anche in riferimento alle lavorazioni da eseguire) nell’ambiente confinato 4.2) Sono state correttamente identificati tutti gli agenti chimici aereo dispersi nell’ambiente confinato (gas, fumi, vapori e polveri) 4.3) Si è valutato il rischio dovuto a gas, fumi o vapori velenosi che possono improvvisamente riempire gli spazi, o rilasciarvi gas, quando agitati o spostati (ad esempio: acido solforico, acido muriatico, zolfo solido) 4.4) Sono state reperite tutte le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati nell’ambiente confinato ? 4.5) All’interno dell’ambiente confinato possono verificarsi, anche a causa delle lavorazioni eseguite, situazioni che possono determinare l’inquinamento dell’aria 4.6) Si è provveduto all’identificazione ed all’isolamento delle tubazioni contenenti gas pericolosi che possono inquinare l’ambiente confinato 4.7) sono state identificate tutte le valvole di chiusura ed intercettazioni di contenitori e/o condotti di agenti chimici pericolosi 4.8) Se necessario si è provveduto al lavaggio, pulizia e bonifica preventiva di recipienti , struttura, condotti ecc. che possono inquinare l’ambiente confinato 4.9) Sono presenti, se necessario, dispositivi fissi e/o portatili per il monitoraggio continuo degli inquinanti 4.10) Sono state previste procedure per l’abbandono dell’ambiente confinato in caso di pericolosa presenza di inquinamento pericoloso 4.11) Nel caso si debba continuare il lavoro anche in caso di inquinamento pericoloso, gli addetti dispongono di idoneo autorespiratore VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO E ESPLOSIONE 5.1) Si è valutato se gli agenti chimici utilizzati possono determinare il rischio di esplosione e/o incendio 5.2) Si è verificato se può , anche casualmente, determinarsi, nell’ambiente confinato, la presenza di miscele di gas che possono determinare il rischio di incendio e esplosione, 5.3) Si è accertato se è possibile utilizzare agenti chimici che non presentano rischi di esplosione o incendio 5.4) Nell’ambiente confinato possono verificarsi (anche a causa delle lavorazioni da eseguirsi) situazioni di presenza di polveri disperse nell’aria in alta concentrazione (farine nei silos, nerofumo, segatura ecc.) che possono determinare situazioni esplosione e incendio 5.5) Si devono utilizzare attrezzature di lavoro (saldatrici, smerigli ecc.) che possono causare inneschi di incendio 5.6) Sono presenti fiamme libere all’interno dell’ambiente confinato 5.7) Si è valutato se l’eccesso di ossigeno presente eventualmente nell’ambiente confinato può causare (o aggravare) il rischio di esplosione o incendio 5.8) Sono presenti o utilizzati nell’ambiente confinato liquidi infiammabili (ad esempio, benzine e solventi idrocarburici) 5.9) E’ stato disposto il divieto d’uso di liquidi, gas o altri materiali, non necessari alla lavorazione, che possono causare il rischio di esplosione o incendio 5.10) Sono state individuate tutte le possibili sorgenti di innesco 5.11) Se del caso i lavoratori sono dotati di attrezzature ed abbigliamento di lavoro anti scintilla 5.12) Se del caso sono stati imposti divieti finalizzati ad impedire inneschi di incendi 5.13) E’ stato verificato il grado di sicurezza dell’impianto elettrico eventualmente presente nell’ambiente confinato al fine della sicurezza contro i rischi da incendio ed esplosione 5.15) Le materie prime infiammabili, esplodenti o combustibili sono custodite con la dovuta cura e attenzione 5.16) E’ stata redatta procedura di sicurezza da adottarsi in caso di incendio VENTILAZIONE FORZATA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO. 6.1) In caso di necessità sul luogo di lavoro sono presenti e funzionanti dispositivi atti a garantire la ventilazione forzata degli ambienti confinati 6.2) I sistemi di ventilazione sono idonei, anche la fine della sicurezza, rispetto alle caratteristiche degli ambienti confinati in cui occorre operare 6.3) In particolare l’impianto di ventilazione ha caratteristiche di idoneità tali da a garantire un flusso d‘aria continuo ed adeguato attorno alle normali zone di lavoro 6.4) Sono stati calcolati preventivamente i ricambi d’aria da immettere nell’ambiente confinato per garantire la sicurezza degli addetti 6.6) Viene assicurata una ventilazione continua dell’ambiente confinato fintantoché sussiste il pericolo SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso 6.7) Sono presenti dispositivi di allarme che segnalano il guasto dell’impianto di ventilazione 6.8) Le tubazioni di aspirazione sono chiaramente segnalate e convogliate ad una zona sicura, ben ventilata all’esterno dell’edificio, ad una distanza sufficiente dalle prese di aria pulita 6.9) L’impianto di ventilazione forzata è vigilato per tutta la durata del lavoro 6.11) E’ stato disposto il divieto di continuare il lavoro (e quindi di abbandono del luogo confinato) in caso di inefficienza dell’impianto di ventilazione forzata 6.12) Si è valutata la necessità di dotare l’impianto di ventilazione di idonei sistemi di filtraggio ALLESTIMENTO DEL CANTIERE 7.1) Ai fini della sicurezza, l’area di lavoro è stata appositamente segnalata mediante apposizione di idonea segnaletica di sicurezza 7.2) Se necessario, ai fini della sicurezza, sono stati sistemati apprestamenti quali barriere, sbarramenti, recinzioni ecc. atti a delimitare l’ambiente confinato in cui l’addetto deve operare 7.3) In caso di presenza di rischi particolari (traffico veicolare, passaggio di persone ecc.) l’area è stata opportunamente segregata e/o segnalata (o deviato il traffico) al fine di evitare rischi dovuti a interferenze 7.4) E’ stata disposta segnaletica di sicurezza che indica i divieti presenti nel luogo di lavoro in relazione ad i lavori da eseguire 7.5) E’ stata apposta segnaletica di sicurezza che vieta l’accesso ai non addetti ai lavori 7.6) Sono stati apposti idonei segnalatori luminosi per le ore notturne ACCESSO ALL’AMBIENTE CONFINATO 8.1) Si è valutato se e possibile eseguire l’intervento lavorativo richiesto evitando di accedere all’interno dell’ambiente confinato 8.2) Sono stati monitorati ed evidenziati tutti i possibili accessi/uscite al luogo confinato 8.3) Si è accertato se gli accessi agli “ambienti confinati” sono agevoli e sicuri 8.4) Le dimensioni dello spazio confinato sono tali da permettere , in tutto o in parte, il passaggio di una persona (anche per interventi di emergenza) 8.5) Sono presenti dispositivi (scale fisse ecc.) per consentire l’accesso agevole al luogo dell’intervento ? 8.6) L’ambiente confinato in cui l’ addetto deve operare permette l’agevole fuga e le operazioni di soccorso (anche in caso di operatore privo di sensi) ? 8.7) Esiste o si dispone al momento dell’intervento all’interno dell’ambiente confinato, di un’idonea illuminazione naturale e/o artificiale (in relazione al tipo di intervento lavorativo da espletare ? 8.8) Si tiene conto della temperatura presente all’interno degli ambienti confinati. 8.9) E’ possibile migliorare le condizioni microclimatiche all’interno dell’ambiente confinato ? 8.10) Sono stati allestiti apprestamenti di difesa atti ad impedire che l’addetto cada o scivoli accidentalmente nelle aperture dell’ambiente confinato ? ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 91.) Se occorre obbligatoriamente accedere all’interno dell’ambiente confinato si è organizzato il lavoro in modo tale da ridurre al minimo il tempo di permanenza dell’addetto nell’ambiente confinato medesimo? 9.2) E’ stato individuato ed autorizzato il personale che dovrà eseguire l’intervento all’interno dell’ambiente confinato ? 9.3) E’ stato fatto presente al personale che gli operatori che accedono nell’ambiente confinato devono essere stati preventivamente autorizzati dal datore di lavoro ? 9.4) Si è organizzato il lavoro in modo tale da ridurre al minimo indispensabile il numero degli addetti che devono accedere all’ambiente confinato ? 9.5) Sono stati correttamente definiti i turni di lavoro (evitando turni di permanenza troppo lunghi all’interno dell’ambiente confinato) ? 9.6) Sono state previste pause in caso di lavori estreme mante faticosi, di lunga durata e/o pericolosi ? SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso 9.7) E’ stata redatta una procedura di lavoro in cui sono stati definiti la individuazione del tipo di lavoro, la scomposizione del lavoro nelle sue fasi e descrizione delle stesse in ordine cronologico. 9.8) E’ stato individuato e nominato un responsabile dei lavori che funge da supervisore? 9.9 ) Se necessario per la sicurezza sono stati nominati dei preposti ? 9.10) I lavoratori che accedono all’ambiente confinato sono idonei alla mansione ? 9.11) E’ stato illustrato al personale addetto, anche ai fini della sicurezza, tecnico/operativo da eseguire ? la tipologia dell’intervento PROCEDURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE (INTERNE) 10.1) E’ stato predisposto un valido sistema di sorveglianza (continuo) dei lavoratori che operano all’interno dell’ambiente confinato ? 10.2) Se necessario in base anche alla particolarità dell’ambiente in cui occorre operare i lavoratori sono in possesso di dispositivi per comunicare con l’esterno ? 10.3) E’ stata redatta una efficace procedura per la segnalazione dell'emergenza (allarme)? 104) Sono state redatte procedure per la gestione dell’emergenza? 0.5) Sono stati nominati gli addetti alla gestione delle emergenze e pronto soccorso ? 10.5) Le misure da adottare tengono conto dalla natura dello spazio confinato, dal tipo di rischio individuato e quindi dalla possibile natura del soccorso da prestare. ? 10.7) In base al tipo di lavoro da svolgere l’operatore deve essere vincolato con cintura di sicurezza 10.8) Sono sempre presenti sul luogo dell’intervento funi, argani ecc. per favorire il recupero dei lavoratori (anche privi di senso) in caso di emergenza 10.9) Sono presenti sul luogo dell’intervento dei dispositivi appropriati per il soccorso del lavoratore 10.10) I soccorritori sono adeguatamente preparati, sempre pronti e capaci di usare qualsiasi dispositivo di soccorso, come ad esempio respiratori, funi di salvataggio e attrezzature per l'estinzione di Incendi 10.11) Si è curata la formazione , informazione ed addestramento in caso di emergenza per tutti gli addetti 10.12) Sono stati curati i dovuti collegamenti con i servizi di soccorso locale (ad esempio i vigili del fuoco) in caso di emergenza 10.13) I lavoratori dispongono di validi strumenti per poter immediatamente allertare i servizi pubblici di emergenza più vicini DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI 11.1) Nel caso in cui le misure di prevenzione e protezione “collettive” si presentano insufficienti, i lavoratori che devono operare all’interno e all’esterno dell’ambiente confinato hanno a disposizione i dovuti DPI 11.2) In caso di rischi particolari, se la valutazione dei rischi ne evidenzia la necessità, sono presenti autorespiratori sul luogo dell’intervento 1.3) In caso di uso di maschere facciali dotate di filtro, questo è idoneo rispetto ai rischi presenti nell’ambiente confinato 11.4) I DPI (compresi gli indumenti) sono idonei, rispetto alle condizioni ambientali (temperature, umidità, ecc.), ai rischi presenti nell’ambiente confinato 11.5) Se si eseguono lavorazioni rumorose (anche in virtù della conformazione dell’ambiente confinato, i lavoratori dispongono di otoprotettori 11.6) I DPI, in caso di presenza di rischio incendio e esplosione, sono idonei allo scopo (es.: giacche ignifughe) 11.7) I DPI sono in condizioni ottimali di pulizia e manutenzione 11.8) I lavoratori sono formati , informati ed addestrati in merito all’utilizzo dei DPI a loro disposizione 11.9) Il preposto verifica che solo gli addetti dotati dei dovuti DPI possano accedere nei luoghi a rischio 11.10 ) Si è informato il personale del fatto che le misure di sicurezza (compreso l’uso dei DPI) devono essere adottate anche in caso di lavori di breve durata all’interno dell’ambiente confinato 11.11) I DPI tengono conto delle particolari condizioni dell’ambiente confinato RISCHIO DA AGENTI BIOLOGICI 12.1) Si è valutato se l’ambiente in cui occorre operare (ad esempio fogne, fosse di raccolta di rifiuti ecc. ) presenta il rischio da contaminazione da agenti biologici per gli addetti 12.2) In caso di presenza di contaminanti biologici si è chiesto il preventivo parere del Medico Competente SI NO in corso 12.3) E’ possibile sanificare l’ambiente di lavoro prima di inviare gli addetti all’interno dell’ambiente confinato ? 12.4) In caso non sia possibile sanificare l’ambiente confinato gli operatori sono dotati di DPI idonei (tute impermeabili, stivali, guanti ecc.) ? 12.5) Gli addetti dispongono, in prossimità del luogo dell’intervento di idonei servizi igienico assistenziali atti a curare l’igiene della loro persona ? 12.6) Gli operatori dispongono in prossimità del punto di intervento di idonei luoghi ove potersi cambiare d’abito al termine dell’intervento ? AMBIENTE CONFINATO N.3: ______________________________________________________________ Prima di eseguire ogni intervento si è correttamente accertata, con esattezza, la precedente destinazione d’uso dell’ambiente confinato Si sono acquisite, preventivamente, tutte le possibili informazioni tecniche inerenti l’”ambiente confinato” in cui occorre operare Si è certi di disporre, nei dettagli, di notizie esaurienti in merito alla conformazione tecnica e strutturale dell’”ambiente confinato” E’ possibile reperire materiali tecnici quali mappe, planimetrie, schemi tecnici disegni ecc. atti a definire compiutamente l’ambiente confinato SI NO in corso SI NO in corso Si è verificato lo stato di manutenzione dell’ambiente confinato in cui occorre operare Si è eseguita, in condizioni di sicurezza , una attenta e dettagliata verifica preliminare dell’ambiente confinato (ed aree attigue) in cui occorre operare Per quanto attiene la valutazione delle aree attigue si è in particolare accertato se esistono impianti pericolosi (o altre situazioni di pericolo) circostanti l’ambiente confinato che possono causare situazioni di rischio per i lavoratori che accedono all’ambiente confinato (zona isolata) Si è valutata, ai fini della sicurezza sul lavoro, la profondità da raggiungere per eseguire il lavoro Sono stati valutati tutti i rischi potrebbero causare pregiudizio all’incolumità dei lavoratori connessi con le condizioni climatiche Sono stati identificati tutti i punti di allaccio delle utenze che possono avere importanza in ordine alla sicurezza dell’ambiente confinato Si è valutato se necessario , ai fini della sicurezza, prima di iniziare i lavori provvedere ad eseguire lo scollegamento di utenze Prima di accedere all’ambiente confinato è stato valutata la necessità di eseguire interventi di pulizia all’interno dell’ambiente confinato E’ stata valutata la presenza all’interno del luogo confinato di rischi quali elementi taglienti, copri appuntiti, pavimenti scivolosi ecc. VALUTAZIONE DEI RISCHI DI SEPPELLIMENTO , SPROFONDAMENTO E ANNEGAMENTO Si è accertato, prima dell’inizio dei lavori, se le pareti, i pavimenti ed i soffitti dispongono delle necessarie condizioni di stabilità, al fine di garantire l’incolumità degli addetti Si è accertato se esistono pericoli di cedimenti all’interno dell’ambiente di lavoro dovuti a situazioni quali il passaggio di veicoli, alle lavorazioni da eseguire o lavorazioni esterne e/o altre situazioni Si è verificato se l’ambiente confinato possa allagarsi a causa della presenza di situazioni particolari (es.: tubature, condotte, vicinanze a corsi d’acqua) Si è verificato se si devono svolgere lavori all’interno dell’ambiente confinato (quali perforatura, rottura ecc.) che possono causare eventi (ad esempio rotture di condotte) tali da causare ingresso di acqua – o altri liquidi nell’ambiente confinato Sono previste misure precauzionali da adottarsi in caso di maltempo Sono presenti sul luogo di lavoro attrezzature (quali pompe, idrovore ecc.) atte per liberare gli ambienti da infiltrazioni di liquidi pericolosi Sono state adottate procedure per l’abbandono in sicurezza del lavoro in caso di rischi di allagamento Si è valutato se sussiste il rischio di sprofondamento nel caso in cui i lavoratori debbano operare all’interno di ambienti quali silos, depositi di granaglie, fosse piene di sabbia, ecc. VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ASFISSIA 3.1) Al fine di evitare il rischio di asfissia (mancanza di ossigeno) si è valutato preventivamente se l’ossigeno presente nell’ambiente confinato è sufficiente a garantire le funzioni vitali degli addetti (per tutta la durata del lavoro) 3.2) Sono stati valutati attentamente i volumi d’aria presenti nell’ambiente confinato (in relazione anche alle dimensioni delle aperture per il ricambio naturale dell’aria) e gli scambi naturali dell’atmosfera all’interno con l’aria esterna 3.3) E’ presente, se le condizioni di lavoro la richiedono, uno (o più) rilevatore del livello di ossigeno fisso o portatile 3.4) Viene eseguito un continuo monitoraggio, anche – se necessario- di tipo strumentale , del livello di ossigeno nell’ambiente confinato 3.5) E’ presente, se necessario – in base al rischio accertato) un dispositivo automatico che segnali e dia l’allarme in caso di pericoloso abbassamento del volume di ossigeno nell’ambiente confinato SI NO in corso 3.6) Possono verificarsi, durante il lavoro, all’interno dell’ambiente confinato situazioni che portano ad un elevato consumo di ossigeno 3.7) In particolare vengono eseguite nell’ambiente confinato lavorazioni (quali ad esempio saldatura ) che possono determinare un elevato consumo di ossigeno nell’ambiente 3.8) Possono verificarsi all’interno dell’ambiente confinato situazioni di eccesso di ossigeno o di ossidanti (anche a causa delle lavorazioni eseguite) 3.9) Sono state previste procedure per l’abbandono dell’ambiente confinato in caso di pericoloso abbassamento le tasso di ossigeno nell’ambiente 3.10) Nel caso si debba continuare il lavoro anche in caso di abbassamento del livello di ossigeno gli addetti dispongono di idoneo autorespiratore SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI 4.1) Si è valutata la presenza dei rischi dovuti ad agenti chimici presenti (anche in riferimento alle lavorazioni da eseguire) nell’ambiente confinato 4.2) Sono state correttamente identificati tutti gli agenti chimici aereo dispersi nell’ambiente confinato (gas, fumi, vapori e polveri) 4.3) Si è valutato il rischio dovuto a gas, fumi o vapori velenosi che possono improvvisamente riempire gli spazi, o rilasciarvi gas, quando agitati o spostati (ad esempio: acido solforico, acido muriatico, zolfo solido) 4.4) Sono state reperite tutte le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati nell’ambiente confinato ? 4.5) All’interno dell’ambiente confinato possono verificarsi, anche a causa delle lavorazioni eseguite, situazioni che possono determinare l’inquinamento dell’aria 4.6) Si è provveduto all’identificazione ed all’isolamento delle tubazioni contenenti gas pericolosi che possono inquinare l’ambiente confinato 4.7) sono state identificate tutte le valvole di chiusura ed intercettazioni di contenitori e/o condotti di agenti chimici pericolosi 4.8) Se necessario si è provveduto al lavaggio, pulizia e bonifica preventiva di recipienti , struttura, condotti ecc. che possono inquinare l’ambiente confinato 4.9) Sono presenti, se necessario, dispositivi fissi e/o portatili per il monitoraggio continuo degli inquinanti 4.10) Sono state previste procedure per l’abbandono dell’ambiente confinato in caso di pericolosa presenza di inquinamento pericoloso 4.11) Nel caso si debba continuare il lavoro anche in caso di inquinamento pericoloso, gli addetti dispongono di idoneo autorespiratore VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO E ESPLOSIONE 5.1) Si è valutato se gli agenti chimici utilizzati possono determinare il rischio di esplosione e/o incendio 5.2) Si è verificato se può , anche casualmente, determinarsi, nell’ambiente confinato, la presenza di miscele di gas che possono determinare il rischio di incendio e esplosione, 5.3) Si è accertato se è possibile utilizzare agenti chimici che non presentano rischi di esplosione o incendio 5.4) Nell’ambiente confinato possono verificarsi (anche a causa delle lavorazioni da eseguirsi) situazioni di presenza di polveri disperse nell’aria in alta concentrazione (farine nei silos, nerofumo, segatura ecc.) che possono determinare situazioni esplosione e incendio 5.5) Si devono utilizzare attrezzature di lavoro (saldatrici, smerigli ecc.) che possono causare inneschi di incendio 5.6) Sono presenti fiamme libere all’interno dell’ambiente confinato 5.7) Si è valutato se l’eccesso di ossigeno presente eventualmente nell’ambiente confinato può causare (o aggravare) il rischio di esplosione o incendio 5.8) Sono presenti o utilizzati nell’ambiente confinato liquidi infiammabili (ad esempio, benzine e solventi idrocarburici) 5.9) E’ stato disposto il divieto d’uso di liquidi, gas o altri materiali, non necessari alla lavorazione, che possono causare il rischio di esplosione o incendio 5.10) Sono state individuate tutte le possibili sorgenti di innesco 5.11) Se del caso i lavoratori sono dotati di attrezzature ed abbigliamento di lavoro anti scintilla 5.12) Se del caso sono stati imposti divieti finalizzati ad impedire inneschi di incendi 5.13) E’ stato verificato il grado di sicurezza dell’impianto elettrico eventualmente presente nell’ambiente confinato al fine della sicurezza contro i rischi da incendio ed esplosione 5.15) Le materie prime infiammabili, esplodenti o combustibili sono custodite con la dovuta cura e attenzione 5.16) E’ stata redatta procedura di sicurezza da adottarsi in caso di incendio VENTILAZIONE FORZATA DEGLI AMBIENTI DI LAVORO. 6.1) In caso di necessità sul luogo di lavoro sono presenti e funzionanti dispositivi atti a garantire la ventilazione forzata degli ambienti confinati 6.2) I sistemi di ventilazione sono idonei, anche la fine della sicurezza, rispetto alle caratteristiche degli ambienti confinati in cui occorre operare 6.3) In particolare l’impianto di ventilazione ha caratteristiche di idoneità tali da a garantire un flusso d‘aria continuo ed adeguato attorno alle normali zone di lavoro 6.4) Sono stati calcolati preventivamente i ricambi d’aria da immettere nell’ambiente confinato per garantire la sicurezza degli addetti 6.6) Viene assicurata una ventilazione continua dell’ambiente confinato fintantoché sussiste il pericolo SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso 6.7) Sono presenti dispositivi di allarme che segnalano il guasto dell’impianto di ventilazione 6.8) Le tubazioni di aspirazione sono chiaramente segnalate e convogliate ad una zona sicura, ben ventilata all’esterno dell’edificio, ad una distanza sufficiente dalle prese di aria pulita 6.9) L’impianto di ventilazione forzata è vigilato per tutta la durata del lavoro 6.11) E’ stato disposto il divieto di continuare il lavoro (e quindi di abbandono del luogo confinato) in caso di inefficienza dell’impianto di ventilazione forzata 6.12) Si è valutata la necessità di dotare l’impianto di ventilazione di idonei sistemi di filtraggio ALLESTIMENTO DEL CANTIERE 7.1) Ai fini della sicurezza, l’area di lavoro è stata appositamente segnalata mediante apposizione di idonea segnaletica di sicurezza 7.2) Se necessario, ai fini della sicurezza, sono stati sistemati apprestamenti quali barriere, sbarramenti, recinzioni ecc. atti a delimitare l’ambiente confinato in cui l’addetto deve operare 7.3) In caso di presenza di rischi particolari (traffico veicolare, passaggio di persone ecc.) l’area è stata opportunamente segregata e/o segnalata (o deviato il traffico) al fine di evitare rischi dovuti a interferenze 7.4) E’ stata disposta segnaletica di sicurezza che indica i divieti presenti nel luogo di lavoro in relazione ad i lavori da eseguire 7.5) E’ stata apposta segnaletica di sicurezza che vieta l’accesso ai non addetti ai lavori 7.6) Sono stati apposti idonei segnalatori luminosi per le ore notturne ACCESSO ALL’AMBIENTE CONFINATO 8.1) Si è valutato se e possibile eseguire l’intervento lavorativo richiesto evitando di accedere all’interno dell’ambiente confinato 8.2) Sono stati monitorati ed evidenziati tutti i possibili accessi/uscite al luogo confinato 8.3) Si è accertato se gli accessi agli “ambienti confinati” sono agevoli e sicuri 8.4) Le dimensioni dello spazio confinato sono tali da permettere , in tutto o in parte, il passaggio di una persona (anche per interventi di emergenza) 8.5) Sono presenti dispositivi (scale fisse ecc.) per consentire l’accesso agevole al luogo dell’intervento ? 8.6) L’ambiente confinato in cui l’ addetto deve operare permette l’agevole fuga e le operazioni di soccorso (anche in caso di operatore privo di sensi) ? 8.7) Esiste o si dispone al momento dell’intervento all’interno dell’ambiente confinato, di un’idonea illuminazione naturale e/o artificiale (in relazione al tipo di intervento lavorativo da espletare ? 8.8) Si tiene conto della temperatura presente all’interno degli ambienti confinati. 8.9) E’ possibile migliorare le condizioni microclimatiche all’interno dell’ambiente confinato ? 8.10) Sono stati allestiti apprestamenti di difesa atti ad impedire che l’addetto cada o scivoli accidentalmente nelle aperture dell’ambiente confinato ? ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 91.) Se occorre obbligatoriamente accedere all’interno dell’ambiente confinato si è organizzato il lavoro in modo tale da ridurre al minimo il tempo di permanenza dell’addetto nell’ambiente confinato medesimo? 9.2) E’ stato individuato ed autorizzato il personale che dovrà eseguire l’intervento all’interno dell’ambiente confinato ? 9.3) E’ stato fatto presente al personale che gli operatori che accedono nell’ambiente confinato devono essere stati preventivamente autorizzati dal datore di lavoro ? 9.4) Si è organizzato il lavoro in modo tale da ridurre al minimo indispensabile il numero degli addetti che devono accedere all’ambiente confinato ? 9.5) Sono stati correttamente definiti i turni di lavoro (evitando turni di permanenza troppo lunghi all’interno dell’ambiente confinato) ? 9.6) Sono state previste pause in caso di lavori estreme mante faticosi, di lunga durata e/o pericolosi ? SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso 9.7) E’ stata redatta una procedura di lavoro in cui sono stati definiti la individuazione del tipo di lavoro, la scomposizione del lavoro nelle sue fasi e descrizione delle stesse in ordine cronologico. 9.8) E’ stato individuato e nominato un responsabile dei lavori che funge da supervisore? 9.9 ) Se necessario per la sicurezza sono stati nominati dei preposti ? 9.10) I lavoratori che accedono all’ambiente confinato sono idonei alla mansione ? 9.11) E’ stato illustrato al personale addetto, anche ai fini della sicurezza, tecnico/operativo da eseguire ? la tipologia dell’intervento PROCEDURE PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE (INTERNE) 10.1) E’ stato predisposto un valido sistema di sorveglianza (continuo) dei lavoratori che operano all’interno dell’ambiente confinato ? 10.2) Se necessario in base anche alla particolarità dell’ambiente in cui occorre operare i lavoratori sono in possesso di dispositivi per comunicare con l’esterno ? 10.3) E’ stata redatta una efficace procedura per la segnalazione dell'emergenza (allarme)? 104) Sono state redatte procedure per la gestione dell’emergenza? 0.5) Sono stati nominati gli addetti alla gestione delle emergenze e pronto soccorso ? 10.5) Le misure da adottare tengono conto dalla natura dello spazio confinato, dal tipo di rischio individuato e quindi dalla possibile natura del soccorso da prestare. ? 10.7) In base al tipo di lavoro da svolgere l’operatore deve essere vincolato con cintura di sicurezza 10.8) Sono sempre presenti sul luogo dell’intervento funi, argani ecc. per favorire il recupero dei lavoratori (anche privi di senso) in caso di emergenza 10.9) Sono presenti sul luogo dell’intervento dei dispositivi appropriati per il soccorso del lavoratore 10.10) I soccorritori sono adeguatamente preparati, sempre pronti e capaci di usare qualsiasi dispositivo di soccorso, come ad esempio respiratori, funi di salvataggio e attrezzature per l'estinzione di Incendi 10.11) Si è curata la formazione , informazione ed addestramento in caso di emergenza per tutti gli addetti 10.12) Sono stati curati i dovuti collegamenti con i servizi di soccorso locale (ad esempio i vigili del fuoco) in caso di emergenza 10.13) I lavoratori dispongono di validi strumenti per poter immediatamente allertare i servizi pubblici di emergenza più vicini DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI 11.1) Nel caso in cui le misure di prevenzione e protezione “collettive” si presentano insufficienti, i lavoratori che devono operare all’interno e all’esterno dell’ambiente confinato hanno a disposizione i dovuti DPI 11.2) In caso di rischi particolari, se la valutazione dei rischi ne evidenzia la necessità, sono presenti autorespiratori sul luogo dell’intervento 1.3) In caso di uso di maschere facciali dotate di filtro, questo è idoneo rispetto ai rischi presenti nell’ambiente confinato 11.4) I DPI (compresi gli indumenti) sono idonei, rispetto alle condizioni ambientali (temperature, umidità, ecc.), ai rischi presenti nell’ambiente confinato 11.5) Se si eseguono lavorazioni rumorose (anche in virtù della conformazione dell’ambiente confinato, i lavoratori dispongono di otoprotettori 11.6) I DPI, in caso di presenza di rischio incendio e esplosione, sono idonei allo scopo (es.: giacche ignifughe) 11.7) I DPI sono in condizioni ottimali di pulizia e manutenzione 11.8) I lavoratori sono formati , informati ed addestrati in merito all’utilizzo dei DPI a loro disposizione 11.9) Il preposto verifica che solo gli addetti dotati dei dovuti DPI possano accedere nei luoghi a rischio 11.10 ) Si è informato il personale del fatto che le misure di sicurezza (compreso l’uso dei DPI) devono essere adottate anche in caso di lavori di breve durata all’interno dell’ambiente confinato 11.11) I DPI tengono conto delle particolari condizioni dell’ambiente confinato RISCHIO DA AGENTI BIOLOGICI 12.1) Si è valutato se l’ambiente in cui occorre operare (ad esempio fogne, fosse di raccolta di rifiuti ecc. ) presenta il rischio da contaminazione da agenti biologici per gli addetti 12.2) In caso di presenza di contaminanti biologici si è chiesto il preventivo parere del Medico Competente 12.3) E’ possibile sanificare l’ambiente di lavoro prima di inviare gli addetti all’interno dell’ambiente confinato ? 12.4) In caso non sia possibile sanificare l’ambiente confinato gli operatori sono dotati di DPI idonei (tute impermeabili, stivali, guanti ecc.) ? 12.5) Gli addetti dispongono, in prossimità del luogo dell’intervento di idonei servizi igienico assistenziali atti a curare l’igiene della loro persona ? 12.6) Gli operatori dispongono in prossimità del punto di intervento di idonei luoghi ove potersi cambiare d’abito al termine dell’intervento ? SI NO in corso ALLEVAMENTI: scheda specifica su rischio biologico Sono state verificate le dimensioni degli accessi e resi idonei al passaggio di persone/mezzi/animali SI NO in corso SI NO in corso SI NO in corso E’ stato verificato che il livello di illuminazione è rispondente alla norma Sono utilizzate le conoscenze e le informazioni del Servizio Veterinario nelle attività produttive considerate? Sono stati acquisiti i dati epidemiologici sulle patologie zoonosi che e utilizzate le competenze veterinarie per individuare i punti critici del processo produttivo? Esiste la consapevolezza che gli addetti alla stalla sono esposti ad agenti biologici - quali particelle vegetali e particelle di materiali fecali, frammenti di peli e pelle - che contengono contaminanti quali miceti, acari , batteri ed endotossine che derivano dalle polveri (durante la coltivazione ed il raccolto di prodotti agricoli, nelle fasi di movimentazione e lavorazione di tali prodotti, negli essicatoi, nell'insilaggio e nella miscelazione di mangimi a base di granaglie o farine, nelle operazioni di alimentazione manuale e meccanizzata degli animali con fieno, cereali conservati, nelle operazioni di pulizia, come durante il rifacimento delle lettiere degli animali) E’ noto che l'esposizione ad endotossine prevale nella fase di movimentazione del fieno E’ noto che alcune malattie professionali dell'apparato respiratorio, che non sono infettive, ma che sono associate all'esposizione a polveri organiche, sono causate dalla sensibilizzazione ad agenti biologici, come l'asma, la rinite e la congiuntivite, l'alveolite allergica estrinseca e la bronchite cronica (malattie provocate dall'inalazione di polveri di foraggi contaminate da muffe e miceti che possono provocare danni molto gravi a bronchi e polmoni) E’ noto che in particolari tecnologie agricole è presente l'uso deliberato di agenti biologici (come nello sviluppo di nuove sementi, nell'uso di antiparassitari microbici, in alcune forme di agricoltura biologica) Strutture e impianti I materiali utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione e in particolare dei recinti e delle attrezzature con i quali gli animali vengono in contatto possono essere accuratamente puliti e disinfettati Nell’allevamento è presente un locale destinato ad infermeria, per poter isolare gli animali malati o feriti I pavimenti sono di tipo antisdrucciolo e senza asperità per evitare lesioni agli animali Le attrezzature per la somministrazione dei mangimi e di acqua sono concepite, costruite, installate e manutenute in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti e dell’acqua destinata agli animali SI NO in corso SI NO in corso Le stalle sono dotate di adeguate finestrature apribili, per permettere un ricambio naturale dell’aria, per ridurre l’inquinamento microbico ambientale (indispensabili in caso di disinfezione e disinfestazione ed in caso di guasto dell’impianto di ventilazione artificiale) L’impianto di ventilazione artificiale è dotato di un sistema di controllo in continuo del funzionamento e segnalazione, mediante allarme, delle anomalie Il sistema di controllo in continuo dell’impianto di ventilazione artificiale è verificato regolarmente I locali di stabulazione sono dotati di adeguata illuminazione naturale e artificiale Gli spogliatoi sono concepiti in modo da rappresentare un vero e proprio filtro sanitario, (possibilmente con percorsi differenziati sporco/pulito, armadietti separati per vestiario personale/aziendale, lavabi, lavaocchi e, all’ingresso, lavastivali) La pavimentazione con fessurato o grigliato totale o parziale, riduce l'accumulo di escreti e di conseguenza il contatto con gli operatori Viene privilegiata l'alimentazione meccanizzata rispetto a quella manuale Procedure La stalla, i recinti, le attrezzature e gli utensili destinati agli animali sono puliti e disinfettati regolarmente in modo da prevenire infezioni incrociate o lo sviluppo di organismi infettivi Gli escrementi, l’urina e i foraggi che non sono stati mangiati o che sono caduti sul pavimento sono eliminati con la dovuta regolarità per ridurre la presenza di mosche e roditori Sono concordate, con il veterinario ufficiale, procedure per la segnalazione immediata al Servizio di prevenzione e sicurezza del lavoro e al Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione interno di patologie zoonosiche rilevate alle visite sanitarie degli animali Sono adottate procedure per la gestione dei rifiuti di origine animale da inviare agli impianti di smaltimento con particolare riguardo per i sequestri sanitari effettuati dal veterinario Sono adottati protocolli per la pulizia, disinfezione e disinfestazione dell’allevamento (con procedure differenziate per operazioni quotidiane, settimanali, periodiche, straordinarie, ecc.) E’ evitato il sovraffollamento di animali rispettando la superficie per capo prevista dalla normativa E’ applicata la profilassi delle malattie zoonosiche negli animali (sono quindi effettuati tutti gli interventi necessari per garantire la sanità animale) Disinfezione E’ noto a tutti che lo sporco scherma i germi contro l’azione dei disinfettanti, che SI non esiste un prodotto di disinfezione miracoloso e che quindi ogni operazione di disinfezione deve essere fatta tramite una pulizia minuziosa delle superfici seguita da un riposo sanitario Prima di iniziare le operazioni di disinfestazione, vengono allontanati gli animali, procedendo alla rimozione del materiale organico, della lettiera e degli scarti degli animali stessi Successivamente, vengono lavate a fondo le pareti, il pavimento e le attrezzature fisse, provvedendo, se necessario, anche al loro raschiamento Per facilitare il lavaggio, è utilizzato un detergente e/o è impiegato un getto d’acqua in pressione In caso si effettui il “tutto vuoto - tutto pieno” tra un ciclo di produzione e l’altro, per interrompere il carico batterico promosso dall’avvicendamento e dalla forzatura produttiva degli animali, non appena il ricovero è vuoto, dopo aver pulito e disinfettato, si arieggiano i locali per una o più settimane Il riposo del locale è considerato come una fase indispensabile di una disinfezione e viene condotto per una durata di almeno 10 giorni (per ottenere la rottura NO in corso NO in corso del ciclo biologico e la conseguente forte diminuzione della densità microbica di inquinamento) Durante il periodo di riposo le finestre e le porte sono mantenute aperte, in modo che il sole e la luce aggiungano, a quella del lavaggio, la loro azione battericida Le operazioni di disinfezione negli allevamenti vengono effettuate normalmente con l’applicazione di sostanze liquide (a base di sali quaternari d’ammonio, derivati del cresolo e fenolo, ipoclorito, ecc.), che vengono spruzzate con apposite pompe a pressione Disinfestazione Si conduce la lotta agli insetti, soprattutto alle mosche, spruzzando insetticidi SI (esteri fosforici, carbammati, ecc.) sulle strutture esterne dell’allevamento (pareti, bordi delle finestre, ecc.) per evitare il contatto con i suini allevati E’ condotta la lotta agli uccelli selvatici e sinantropi per impedire la contaminazione dei mangimi preparati per gli animali (utilizzazione di reti protettive e realizzando gli edifici in modo da limitare l’accesso ai volatili) Derattizzazione E’ condotta la lotta ai ratti SI NO in corso SI NO in corso I dispositivi di protezione individuale per proteggere dal possibile contatto con SI materiale infettante (abiti da lavoro, guanti, grembiuli impermeabili, stivali di gomma, mascherine ed occhiali) sono forniti dal datore di lavoro Sono ritenuti idonei al tipo di attività svolta NO in corso (che colonizzano gli allevamenti per l’abbondanza del cibo disponibile e per la presenza di innumerevoli possibilità di rifugio), servendosi di ditte specializzate che stipulano contratti con l’allevamento o applicando autonomamente i criteri di base per tale lotta E’ previsto l’utilizzo di esche topicide solitamente a base di dicumaroli su matrici quali cerali, crisalidi, ecc. poste in contenitori che prevengano la dispersione ambientale e permettano l’accesso ai ratti ma non agli animali domestici I contenitori vengono posti nei punti di passaggio dei ratti (tubature, muretti di separazione, mangimificio, tombini, ecc.) Sono previsti una mappa delle esche, un controllo del consumo e una relazione periodica L’operatore è particolarmente prudente nei confronti di se stesso, trattando le esche con i guanti, sia per la propria incolumità, sia per non ingenerare odori sospetti per il topo E’ condotta la difesa passiva dai ratti, riducendone la moltiplicazione con l’eliminazione degli spazi a loro ecologicamente favorevoli (quali ad esempio la chiusura di cunicoli e passaggi, apposizione di griglie sugli scarichi, ecc.) ed evitando inutili spargimenti di mangime Prevenzione individuale: igiene personale Sono rispettate le norme igieniche fondamentali (quali lavarsi spesso le mani, mantenere la presenza costante di lavandino, sapone liquido e asciugamani di carta a perdere, non mangiare, bere o fumare sul lavoro, utilizzare solo abiti di lavoro adatti e tenerli negli appositi spogliatoi, in un armadietto separato dagli abiti personali, fare la doccia alla fine del lavoro, verificare continuamente l'assenza di ferite alle mani, medicare immediatamente le ferite anche lievi, non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, coprire con guanti tutte le lesioni cutanee in genere, quali escoriazioni, ustioni e ferite, avere a disposizione fazzoletti di carta a perdere) Dispositivi di protezione individuale Sono mantenuti in buono stato di pulizia Vengono sostituiti quando usurati o inefficienti, verificati periodicamente per accertarne l'idoneità Vaccinazioni E’ stata accertata la vaccinazione antitetanica degli addetti (obbligatoria per gli addetti al settore agricolo e gratuita presso i Servizi di Prevenzione delle ASL) I lavoratori dispongono dei servizi sanitari adeguati provvisti di docce con acqua calda e fredda e di antisettici per la pelle I lavoratori hanno in dotazione indumenti protettivi o altri indumenti idonei da riporre in posti separati dagli altri civili I dispositivi di protezione individuale sono controllati, disinfettati e puliti dopo ogni utilizzazione, provvedendo altresÏ a far riparare o sostituire quelli difettosi prima dell'utilizzazione successiva Gli indumenti di lavoro protettivi che possono essere contaminati da agenti biologici vengono tolti quando il lavoratore lascia la zona di lavoro, conservati separatamente dagli altri indumenti, disinfettati, puliti e, se necessario, distrutti SI NO in corso