COLLEGIO IPASVI DI GORIZIA
GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE 2015
LA RIFORMA SANITARIA REGIONALE E
LE PROFESSIONI SANITARIE
Mara Pellizzari
Gradisca D’Isonzo , 16 Maggio 2015
TRACCIA
ANALISI DEL CONTESTO: EVOLUZIONE DELLA DOMANDA E
DELL’OFFERTA SANITARIA
ANALISI LR N. 17/2014 : “RIORDINO DELL’ASSETTO
ISTITUZIONALE E ORGANIZZATIVO DEL SSR E NORME IN
MATERIA DI PROGRAMMAZIONE SANITARIA E SOCIOSANITARIA”
LO SVILUPPO DELLA PROFESSIONE
OPPORTUNITA’ E CONDIZIONI
INFERMIERISTICA:
PROSPETTIVE DELLE PROFESSIONI SANITARIE
IL CONTESTO
EVOLUZIONE
DOMANDA SANITARIA
• Cambiamento struttura
demografica , epidem. e
sociale e del welfare
• Cambiamento culturale
dell’utente
• pz orientato vs >
empowerment
EVOLUZIONE OFFERTA
SANITARIA
• Evoluzione forme
organizzative H-Terr
• H vs Territorio (asimmetria
tra H e Terr)
• Evoluzione professioni
sanitarie e delle competenze
LO SCENARIO DEMOGRAFICO: PROIEZIONI
ISTAT DELLA POPOLAZIONE DEL FVG
Piramide età Friuli anno 2003
90+
75-79
60-64
45-49
Le piramidi di età del
2003 e del 2051
evidenziano
un
progressivo
capovolgimento della
struttura piramidale.
30-34
15-19
0-4
60.000
40.000
20.000
0
Maschi
20.000
40.000
60.000
Femmine
Fonte: SIE su popolazione da anagrafe Comunale fonte ISTAT anno 2003
Piramide età Friuli anno 2051- ipotesi centrale
90+
75-79
60-64
45-49
30-34
15-19
0-4
50.000 40.000 30.000 20.000 10.000
Maschi
0
10.000 20.000 30.000 40.000 50.000
Femmine
Fonte: ISTAT – Proiezioni – ipotesi centrale
LO SCENARIO DEMOGRAFICO: LA POPOLAZIONE
ANZIANA NON AUTOSUFFICIENTE IN REGIONE FVG
Oggi si stima la presenza in regione di oltre 50.000 anziani
con diversi gradi di disabilità.
Fra questi, circa il 50% ha delle compromissioni importanti
della propria autonomia.
Popolazione anziana (≥ 65 anni) al 31.12.2003:
Grado di disabilità
261.943
N° dipendenti
% su pop. anziana
Almeno tre IADL perdute
26.718
10,2%
Una ADL perduta
18.074
6,9%
Due ADL perdute
2.619
1,0%
4.977
1,9%
52.389
20,0%
Almeno tre ADL perdute
50%
Totale dipendenti (≥ 65 anni)
Fonte: Azione e-welfare PRAI FESR FReNeSys 2002-2003, “Il modello di simulazione per il Friuli Venezia Giulia”
SCENARIO SISTEMA SOCIALE
> soggetti fragili (nuovi target di utenze)
indebolimento della struttura famigliare
evoluzione ruolo della donna
> n.persone fragili, < persone capaci di care
società nuclearizzata
utente da fruitore passivo a soggetto attivo
e complesso
EVOLUZIONE SISTEMA WELFARE
WELFARE STATE
WELFARE
COMMUNITY
Sistema socio-politico-economico-in cui la
promozione della sicurezza e del benessere
sociale è assunta interamente dallo Stato
Sistema socio-politico economico in cui la
promozione della sicurezza e del benessere
sono espressione di una pluralità di attori e
strumenti (come WM) in cui 3° settore,
famiglie, reti informali sono soggetti attivi che
producono e restituiscono un W riconosciuto e
autonomo
EVOLUZIONE DELLE FORME ORGANIZZATIVE
Organizzazione alta e stretta
Organizzazione corta e larga
Organizzazione a rete
DALLA PIRAMIDE  ALLA RETE
PIRAMIDE
•Sistema organizzativo rigido
•Focalizzazione sul
compito, sulla procedura
•Responsabilizzazione accentrata
RETE
•Sistema organizzativo flessibile
•Focalizzazione sul processo
•Responsabilizzazione decentrata
e diffusa
EVOLUZIONE SISTEMA ORGANIZZATIVOPROFESSIONALE
evoluzione
normativa-formativa-operativa
professioni sanitarie
delle
logiche monoprofessionali vs multiprofessionali
nascita di nuove figure responsabili del governo dei
processi piuttosto che delle funzioni
demografia:invecchiamento
multiculturalita’..
skill mix change e task shifting
degli
organici,
CRISI DEL MODELLO TRADIZIONALE DI CURA
MODELLO DI CURA
TRADIZIONALE
Approccio parziale
prescrittivo
basato sull’attesa dell’evento
MODELLO DI CURA
PRO- ATTIVO
Approccio ecologicosistemico
anticipatorio
di
bisogni
inespressi e
potenziali e di
segni di aggravamento della
malattia
Ospedalocentrico
cittadini fruitori passivi
basato sulla prevenzione delle
fragilità e della istituzion.ne e
sulla responsabilizzazione del
paz. e fam.
cittadini pro-sumer
NUOVE FORME DI CURA: DIRETTRICI
OSPEDALIERE
cure per livelli di intensita’ e
complessita’ assistenziale
TERRITORIALI
per livelli di intensità LEA ADI
pro-attiva
> cure ambulatoriali e a ciclo
diurno o week hospital
cure fortemente integrate con
il territorio
integrazione socio-sanitaria
Sviluppo di comunità
Promozione alla salute
ANALISI LR N. 17: FINALITA’
RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE
COMUNITA’ E GLI ENTI LOCALI
CON
LE
VALORIZZARE IL RUOLO E IL COINVOLGIMENTO
DEI CITTADINI E DEI LORO RAPPRESENTANTI
MANTENERE UNA PIANIFICAZIONE CALIBRATA SUI
BISOGNI DELLE PERSONE SENZA SOLUZIONE DI
CONTINUITA’ TRA I DIVERSI LUOGHI DELLA
PREVENZIONE , DELLA TUTELA E DELLA CURA
ANALISI LR N. 17: FINALITA’
POTENZIARE
L’ASSISTENZA
PRIMARIA
RENDENDOLA PIU’ PROSSIMALE E ACCESSIBILE AI
CITTADINI
DETERMINARE UN RIEQUILIBRIO DELLE RISORSE
TRA I SETTORI NEI QUALI VIENE ESPLETATA
L’ATTIVITA’ DEL SSR
MIGLIORARE L’ATTRATTIVITA’ E LA COMPETITIVITA’
DEL SSR
VALORIZZARE IL RUOLO E LA PARTECIPAZIONE
DELL’UNIVERSITA’ ALLE ATTIVITA’ ASSISTENZIALI
AD INTEGRAZIONE DELLE FUNZIONI DI DIDATTICA
E RICERCA
ANALISI LR N. 17: PUNTI QUALIFICANTI
GARANTIRE LA CERTEZZA DELLA CONTINUITA’
DELLE CURE TRA OSPEDALE E TERRITORIO
POTENZIARE IL RUOLO DEI DISTRETTI SANITARI
CONCEPITI COME ASSI PORTANTI DELLA RIFORMA
PER UNA SANITA’ PIU’ VICINA E PROSSIMALE AI
LUOGHI DI VITA E DI LAVORO DEI CITTADINI
POTENZIAMENTO
DELL’ASSISTENZA
ALLA
COMUNITA’ RIORGANIZZANDO IL LAVORO DEI
MMG, DEGLI SPECIALISTI, CONSOLIDANDO E
POTENZIANDO LA PRESENZA DELLE PROFESSIONI
SANITARIE (INFERMIERI, FISIOPTERAPISTI ETC) 
REALE
TESSUTO
DELLA
CONTINUITA’
ASSISTENZIALE E DELLA PRESA IN CARICO
ANALISI LR N. 17: PUNTI QUALIFICANTI
RIDUZIONE
DEI
COSTI
GESTIONALI  EGAS
AMMINISTRATIVO-
SVILUPPO
DEL
WELFARE
COMMUNITY

COINVOLGIMENTO DELLE RISORSE FORMALI ED
INFORMALI PRESENTI NELLA COMUNITA’
PROMOZIONE E SVILUPPO DEI PDTA E DELLE RETI
DI PATOLOGIA
ANALISI LR N. 17: ART. 46
VALORIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI
SANITARIE
1.”La Regione in attuazione della normativa vigente ,
promuove a livello locale e regionale nell’ambito del
SSR,
la
valorizzazione,
lo
sviluppo
e
la
responsabilizzazione delle professioni sanitarie per
contribuire alla realizzazione del diritto alla salute, al
processo di cambiamento in atto dell’assetto sanitario
regionale, all’integrazione e continuita’ socio-sanitaria e
al miglioramento dell’organizzazione multiprofessionale
del lavoro.
2. A livello locale in ogni Azienda per l’assistenza
sanitaria e negli Istituti di ricovero e cura a carattere
scintifico pubblico, sono istituiti i Servizi delle
Professioni Sanitarie di cui alla legge 251/2000 e LR
10/2007.”
ANALISI LR N. 17: ARTT. 17-19-35
ARTT. 17-19  DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE E
DISTRETTI “L’attivita’ delle professioni sanitarie nel
DP/DISTRETTI e’ svolta in equipe multiprofessionale
con la finalita’ di privilegiare la centralita’ del
cittadino nel rispetto dell’autonomia prevista dalla
L251/00 e della LR 10/07 in coordinamento con le
altre professioni sanitarie”
ART. 21  ASSISTENZA DOMICILIARE “L’assistenza
domiciliare si basa:
 sull’infermiere di famiglia e di comunita’ che
opera in collaborazione con il MMG, con il medico
distrettuale e le altre figure professionali
 sull’attivita’ domiciliare riabilitativa..omissis”
ANALISI LR N. 17: ART. 35
ART. 35 comma 3 OSPEDALI “L’attivita’ delle
professioni sanitarie e’ organizzata in aree
assistenziali
o
tecnico-sanitarie,
di
norma
raggruppate in piastre, composte da professionisti
delle professioni sanitarie e da altri operatori
dell’assistenza, ed e’ caratterizzata dalle professioni
infermieristica, tecnico sanitaria, e tecnica della
riabilitazione. Le aree assistenziali o tecnico
assistenziali, hanno anche lo scopo di condividere
risorse professionali, posti letto, ambulatori, beni di
consumo e tecnologie. Esse sono svolte in autonomia
gestionale. Le direzioni generali delle aziende
individuano all’interno dei presidi ospedalieri, le aree
d’intervento e le strutture in cui applicare con
gradualita’ il modello operativo sopracitato.”
ANALISI LR N. 17: ART. 35
ART. 35 comma 4 OSPEDALI “costituiscono
specifiche imdicazioni organizzative e requisiti di
qualita’ dei presidi ospedalieri:
il coinvolgimento della famiglia nel percorso
assistenziale
la sicurezza del paziente
la continuita’ dell’assistenza con dimissioni
protette e programmate
l’organizzazione dell’assistenza per l’intensita’ di
cure secondo la modalita’ del comma 3
l’utilizzo flessibile dei pl ordinari e di DH
l’utilizzo condiviso degli ambulatori
l’utilizzo condiviso delle sale operatorie
l’informatizzazione
della
documentazione
sanitaria
CRITERI E LOGICHE DI SCELTA DEI MODELLI
ORGANIZZATIVI DEI SERVIZI INFERMIERISTICI
IERI/OGGI
basati
sulla
struttura
dell’ambiente
organizzativo
stabile
orientati a costruire la propria
“struttura organizzativa” e la
propria identita’
focus
sul
organizzativo”
“contenitore
LOGICA DEL LEGITTIMARE
LA FUNZIONE ASSISTENZIALE
OGGI/DOMANI
orientati a costruire “cultura
professionale- e organizzativa”
focus
sul
sistema
culturale/valoriale professionale e
organizzativo
(leadership
e
competenze)
orientati allo sviluppo e alle sfide
del cambiamento, della gestione
dell’incertezza e della complessità
LOGICA DELL’EMPOWERMENT
E DEL CAMBIAMENTO
CRITERI E LOGICHE DI SCELTA DEI MODELLI
ORGANIZZATIVI A LIVELLO MICRO
IERI-OGGI
OGGI-DOMANI
basati sulla standardizzazione delle
attività e dei compiti tecnici
forte
prevalenza
assistenziale
del
modello
Centrati
sull’assistenza
di
base
(supporto fisico sostitutivo e comfort
alberghiero)
assistenza prevalentemente tecnica,
prestazionale, di supporto al processo
diagnostico-terapeutico
basati sulla presa in carico (primary care,
case manager etc) e personalizzazione
ass.za
forte
prevalenza
delle
competenze
professionali
e delle competenze di
gestione dell’incertezza e della complessità
(leadership)
centrati sull’assistenza avanzata in cui
l’infermiere persegue il max beneficio per la
persona tramite sostegno e sviluppo di sue
funzioni e abilità
Prevalentemente
professionale,
educativo-relazionale,
capace
di
determinare cambiamenti nelle abilità
dell’assistito e del suo care-giver
SERVIZI INFERMIERISTICI .... RISULTATI RAGGIUNTI
1996 - 2015
•riduzione del tasso di ospedalizzazione passando da 212 per mille del 1996
a 144,75 per mille del 2013, (Italia 148,33 per mille)
•miglioramento dell’integrazione e della continuità assistenziale ospedalieroterritoriale
•promozione di modelli organizzativi assistenziali innovativi volti a offrire
una risposta sempre più aderente ai reali bisogni
•incremento della capacità di presa in carico dei malati a livello territoriale
espressa sia dalla quota degli assistiti seguiti dall’assistenza domiciliare
integrata che da un indice di copertura assistenziale over 64 e over 75
• quota degli assistiti seguiti dall’assistenza domiciliare integrata in FVG è
pari al 7,2% a fronte di una media nazionale del 3,2%
• riduzione degli esiti assistenziali negativi in particolare dell’incidenza delle
lesioni da decubito, delle infezioni e delle cadute, etc;
LR n. 17 RIFORMA SSR REGIONE FVG
HA POSTO LE BASI PER UN RIPOSIZIONAMENTO DELLE
PROFESSIONI SANITARIE NEL PANORAMA SOCIO-SANITARIO
REGIONALE:
 GIUSTO RICONOSCIMENTO
PROFESSIONI SANITARIE
ALL’EVOLUZIONE
DELLE
 RIMODULAZIONE DELL’OFFERTA SANITARIA BASATA SU
EFFICACIA ED EFFICIENZA, IN RISPOSTA ALL’EVOLUZIONE
DEI BISOGNI SOCIO-SANITARI
LA SOSTENIBILITA’ DEL SISTEMA SARA’ COLLEGATA AD
AZIONI DI GOVERNANCE  RECUPERO DI EFFICIENZA ED
APPROPRIATEZZA ATTRAVERSO L’UTILIZZO DELLE RISORSE
UMANE,
TECNOLOGICHE,
MATERIALI,
TEMPORALI
ED
ORGANIZZATIVE
LR n. 17 : AREE DI SVILUPPO PER LE
PROFESSIONI SANITARIE
APPROPRIATEZZA FORMATIVA
APPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA
APPROPRIATEZZA PROFESSIONALE
APPROPRIATEZZA FORMATIVA
IMPLEMENTAZIONE FORMAZIONE POST-BASE  SVILUPPO
COMPETENZE ESPERTE PER > GESTIONE PZ COMPLESSI
(Master gest. cronicita’ etc)
ANALISI E REVISIONE DEL FABBISOGNO FORMATIVO in
termini quali-quantitativi DEL PERSONALE DI SUPPORTO
RIFLESSIONE SU PROGRAMMAZIONE DI PROFILI A BASSO
TURN-OVER
IMPLEMENTAZIONE
FORMAZIONE
PERMANENTE
SUPPORTO DEL PROCESSO DI CAMBIAMENTO
RICERCA DI MAGGIOR INTEGRAZIONE
ACCADEMICO E ORGANIZZATIVO
TRA
A
AMBITO
APPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA
RICERCARE STRATEGIE,
VOLTI A:
METODI E STRUMENTI
OTTIMIZZARE I LUOGHI, I PERCORSI DI CURA E I
PROCESSI CLINICO-ASSISTENZIALI
VALORIZZARE LE ATTIVITA’ CHE GARANTISCONO
VALORE AGGIUNTO AL PAZIENTE
APPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA:
SETTING OSPEDALIERO
MODELLI ORGANIZZATIVI PER INTENSITA’ DI CURE
(NUOVI RUOLI E NUOVE COMPETENZE 
RESPONSABILI DI PROCESSO. es bad maneger, case
manager, infermiere tutor, infermiere specialista etc)
PROMOZIONE DELLE PIATTAFORME PRODUTTIVE
ASSISTENZIALI O TECNICO-SANITARIE
(piastre
ambulatoriali, piattaforme dei servizi etc)
SEE AND TREAT
APPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA:
SETTING TERRITORIALE
SVILUPPO DEI SERVIZI SECONDO UN APPROCCIO A
RETE E PROATTIVO CHE CONSENTA IL PASSAGGIO
DALLA SANITA’ D’ATTESA ALLA SANITA’ D’INIZIATIVA (
ES: CCM, Infermiere di Comunita’; Percorsi di Disease
Management; Educazione Terapeutica; etc)
PROMOZIONE DELLA CONTINUITA’ DELLE CURE E
DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
PROMOZIONE
E
SVILUPPO
DELLE
CURE
INTERMEDIE (Nursing Home Facilities; Centri diurni etc)
APPROPRIATEZZA PROFESSIONALE
USO APPROPRIATO DELLE RISORSE
SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE DI BASE
ED ESPERTE
SICUREZZA DEGLI EFFETTIVI
ADOZIONE DEL MODELLO DELLE COMPETENZE
PREDISPOSIZIONE DI UN SET DI INDICATORI DI OFFERTA, DI
ATTIVITA’ E DI ESITO
RUOLO DELLA LEADERSHIP
LE 5 PRATICHE TRASFORMAZIONALI DELLA
LEADERSHIP
COSTRUIRE RELAZIONI E FIDUCIA
CREARE LUOGHI DI LAVORO EMPOWERING
CREARE UN AMBIENTE CHE SUPPORTI LO
SVILUPPO
E
L’INTEGRAZIONE
DELLA
CONOSCENZA
GUIDARE E SOSTENERE IL CAMBIAMENTO
BILANCIARE VALORI E PRIORITA’ IN COMPETIZIONE
I SUPPORTI ORGANIZZATIVI DELLA
LEADERSHIP TRASFORMAZIONALE
VALORIZZARE
IL
RUOLO
CRITICO
INFERMIERI NEL DARE ASSISTENZA AI PZ
DEGLI
SVILUPPARE LE RISORSE UMANE E FINANZIARIE
SUFFICIENTI ED APPROPRIATE
FORNIRE
IL
NECESSARIO
SUPPORTO
INFORMATIVO E DECISIONALE COINVOLGENDOLI
NELLE DECISIONI CHE LI RIGUARDANO
Linee guida per lo sviluppo della leadership trasformazionale RNAO Ontario 2006
LEADERSHIP INFERMIERISTICA EFFICACE
INGEREDIENTE ESSENZIALE PER OTTENERE UN
AMBIENTE DI LAVORO SALUBRE
INFLUENZA E CONTRIBUISCE
ORGANIZZATIVA E COMUNITARIA
ALLA
SALUTE
E’ INFLUENZATA DALLA CULTURA ORGANIZZATIVA
DAI VALORI E DALLE RISORSE DI SUPPORTO
E’ FORMATA DALLE RISORSE
DALL’UNICITA’ DI OGNI INDIVIDUO
PERSONALI
E
E’ INFLUENZATA DAL CONTESTO POLITICO, SOCIOCULTURALE E PROFESSIONALE -OCCUPAZIONALE
LO SVILUPPO DELLE PROFESSIONI
SANITARIE:
OPPORTUNITA’ E CONDIZIONI
PROFESSIONE E ORGANIZZAZIONE
IL MODELLO DELLE PROFESSIONI E L’AMBIENTE
L’EMERGERE DELLA DIMENSIONE OPERATIVA
L’EMERGERE DELLA DIMENSIONE ASSISTENZIALE
LA DEMOGRAFIA DELLE PROFESSIONI
PROFESSIONE E ORGANIZZAZIONE
FORMAZIONE
il consolidamento dei saperi
disciplinari delle prof sanitarie
nell’alveo universitario
ha
influenzato lo sviluppo della
ricerca  status nella societa’ e
nelle organizzazioni
ORGANIZZAZIONE
saperi, competenze, discipline,
hanno determinato le mappe degli
assetti organizzativi e gestionali
delle
strutture
sanitarie.
Le
organizzazioni
sanitarie hanno
riflettuto la geografia dei saperi
medici
oggi le organizzazioni
hanno
una loro autonomia nel dare nuove
risposte a nuove esigenze del
contesto
Un diverso rapporto tra dinamiche dei saperi e assetti
organizzativi APRE A NUOVE OPPORTUNITA’
MODELLO PROFESSIONI SANITARIE E AMBIENTE
APPROCCIO INTERNO
identita’ , attivita’ e ruolo sono
frutto di elaborazioni interne
il ruolo che le prof. sanitarie
devono assumere dipende dal
dibattito interno alle professioni
APPROCCIO ESTERNO
identita’, attivita’ e ruolo sono
frutto di elaborazioni interne, ma
anche in relazione a cio’ che
l’ambiente offre
il ruolo che le professioni devono
assumere dipende dal dibattito
interno alle professioni , ma anche
dalle evoluzioni del contesto
L’adozione dei diversi approcci puo’ aprire o meno le prospettive di
evoluzione della professione  3 AREE DI CAMBIAMENTO:
EMERGERE DELLA DIMENSIONE OPERATIVA
EMERGERE DELLA DIMENSIONE ASSISTENZIALE
DEMOGRAFIA
EMERGERE DIMENSIONE OPERATIVA
ORGANIZZAZIONI BASATE
SUI SAPERI MEDICI
VS
ORGANIZZAZIONI BASATE
SULLA DIMENSIONE
OPERATIVA
IL BUON FUNZIONAMENTO DI UN’ORGANIZZAZIONE
SANITARIA DIPENDE DALLE COMPETENZE, MA ANCHE DALLA
RAZIONALITA’ DEI PROCESSI OPERATIVI
 OPERATION MANAGEMENT
OTTIMIZZAZIONE DELLE AREE PRODUTTIVE SANITARIE 
LOGISTICA DEL PAZIENTE FLUSSI PAZIENTI
SUPPLY CHAIN MANAGEMENT  FLUSSO DI BENI E SERVIZI
EMERGERE DIMENSIONE OPERATIVA
QUESTO CAMBIAMENTO DI ORIZZONTE APRIREBBE NUOVE
PROSPETTIVE E OPPORTUNITA’ PER LE PROFESSIONI
SANITARIE
SE IL FOCUS DELLE ORGANIZZAZIONI SARA’ SUI PROCESSI
PRODUTTIVI ANZICHE’ SULLA DIMENSIONE PROFESSIONALE
LE PROFESSIONI SANITARIE (IN PARTICOLARE GLI
INFERMIERI) SONO I CANDIDATI NATURALI A DIVENTARE I
PROTAGONISTI
IN
QUANTO
RAPPRESENTANO
LA
COMPONENTE PREVALENTE DI TALI PROCESSI 
ASSUNZIONE
DI
MAGGIORI
RESPONSABILITA’
ORGANIZZATIVE E GESTIONALI, STRETTAMENTE COLLEGATO
ALLE
COMPETENZE
E
RESPONSABILITA’
TECNICOPROFESSIONALI,RELAZIONALI ,EDUCATIVE
EMERGERE DIMENSIONE OPERATIVA
RESPONSABILITA’ SULLA
GESTIONE DEI PROCESSI
OPERATIVI
RESPONSABILITA’
MANAGERIALE
SUPERVISIONE DELLA
PRODUZIONE
RIFERITA AI RISULTATI
COMPLESSIVI
DIMENSIONE ASSISTENZIALE
DIMENSIONE ASSISTENZIALE COME DRIVER PER LA PRESA
IN CARICO DEI PAZIENTI  CURE PER INTENSITA’ E
COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE OVVERO PIATTAFORME
PRODUTTIVE ASSISTENZIALI
IL FOCUS SUL BISOGNO ASSISTENZIALE
DETERMINANTE PER 3 RAGIONI:
DIVENTA
1. AUMENTO ETA’ MEDIA PZ POLIPATOLOGICI
2. LA RIDUZIONE DEI POSTI LETTO
3. L’IPERSPECIALIZZAZIONE
EVIDENZIA
LIMITI
MONOSPECIALISTICA
PROFESSIONALE
CHE
DELL’ORGANIZZAZIONE
DEMOGRAFIA DELLE PROFESSIONI
A META’ DEGLI ANNI 2000 FINE DELL’ANOMALIA
ITALIANA DELL’ABBONDANZA DI MEDICI
STRATEGIE DI RIMPIAZZO LEGATE AL PERCORSO
FORMATIVO LUNGO
FEMMINILIZZAZIONE DELLA PROFESSIONE MEDICA
POPOLAZIONE INFERMIERISTICA GIOVANE E PIU’
EQUILIBRATA NELLA DISTRIBUZIONE PER ETA’
INFERMIERI PIU’ FLESSIBILI
ADEGUARSI AI CAMBIAMENTI
E
CAPACI
DI
LA SFIDA DEI PROSSIMI ANNI :
QUAL È IL MODELLO DI LEADERSHIP E
DI ORGANIZZAZIONE PIÙ PERTINENTE
A UN SERVIZIO DELLE PROFESSIONI
SANITARIE CHE VUOLE FARE LA
DIFFERENZA SUI PAZIENTI?
LA DIMENSIONE COMUNITARIA DELLE
ORGANIZZAZIONI DELLA SALUTE
LE AZIENDE PRIMA ANCORA D’ESSERE ENTI DI PRODUZIONE
SONO COMUNITA’ DI INDIVIDUI CHE REALIZZANO IL SERVIZIO
NEL MOMENTO IN CUI SCAMBIANO TRA LORO E CON I
FRUITORI DEL SERVIZIO
I FLUSSI DEGLI SCAMBI PER OTTENERE RECIPROCA
SODDISFAZIONE DEVONO ESSERE DETERMINATI DAI VALORI
ORGANIZZATIVI DELL’AZIENDA
CONIUGARE EFFICIENZA ORGANIZZATIVA E DIMENSIONE DI
COMUNITA’ E’ LA SFIDA DI CHI OGGI GOVERNA
ORGANIZZAZIONI DELLA SALUTE
NELLE AZIENDE DELLA SALUTE QUALITA’ DELLA VITA
ORGANIZZATIVA
E
QUALITA’ DEI
RISULTATI
SONO
INSEPARABILI
QUALI PROSPETTIVE?
CI TROVIAMO TRA CIO’ CHE NON E’ PIU’
E CIO’ CHE NON E’ ANCORA
MA COME OGNI TRANSIZIONE HA IN SE’
MOLTE CRITICITA’/POTENZIALITA’
MA ANCHE MOLTI FUTURI
CHE DIPENDONO MOLTO DA CIO’
CHE NOI FAREMO
…..Conclusioni…..
"Non è perché le cose sono difficili che
non osiamo farle, è perché non osiamo
farle che diventano difficili“
Seneca
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Relazione Pellizzari