Psichiatria e Psicoterapia (2014) 33, 2, 170-177 I DRUG DREAMS COME “SEGNALE DI ALLERTA” DI RECRUDENSCENZA DEL DRUG CRAVING: UN CASO CLINICO Claudio Colace Introduzione Diversi studi hanno mostrato come i pazienti tossicodipendenti riportano frequentemente sogni nei quali usano o tentano di usare la droga dai quali dipendono (Choi 1973, Christo e Franey 1996, Colace 2000, 2004a, 2006, 2010, Yee et al. 2004). Tali sogni, descritti in letteratura con i termini drug dreams o drug-related dreams, sono tipicamente presenti in tutti i tipi di tossicodipendenza (eroina, cocaina, alcohol, LSD, tabacco, etc.) (Choi 1973, Christo e Franey 1996, Colace 2004a, 2010, Yee et al. 2004) e rappresentano un fenomeno esclusivo di tale patologia, infatti non si osservano nè nei consumatori occasionali di droghe, nè nelle persone che non le utilizzano affatto (Colace et al. 2010, Johnson 2011, Keeley 2004, Parker e Alford 2009). I drug dreams sono unanimemente considerati un’espressione del drug craving, il desiderio imperioso di usare la sostanza d’abuso che caratterizza il paziente tossicodipendente e, per questo motivo, gli viene riconosciuta una certa utilità clinica e terapeutica (Colace 2014), inoltre, alcuni studi, hanno iniziato a valutare il loro uso anche ai fini prognostici (Colace 2014) (vedi box i – ii). Sebbene la maggior parte degli studi si sia concentrata prevalentemente sui drug dreams che insorgono nel primo periodo di astinenza, come, ad esempio, l’inizio di un programma terapeutico farmacologico e/o psicologico (Choi 1973, Colace 2000, 2004a, Hajek e Belcher 1991) o, l’ingresso in comunità terapeutica (Colace 2014) , alcuni autori hanno evidenziato la ricomparsa dei drug dreams anche dopo lunghi periodi di non uso delle sostanze, quando il paziente ha cambiato stile di vita e sembra aver risolto i suoi problemi di droga (Denzin 1988, Mooney et al. 1992, Flowers e Zweben 1998, Johnson 2001). In tali circostanze l’improvvisa ricomparsa dei i drug dreams, oltre a dimostrare la straordinaria persistenza del drug craving, assume il valore di un segnale di allerta del drug craving, ovvero di una sua pericolosa recrudescenza. Tale ritorno del craving può essere inizialmente anche solamente inconscio è tuttavia può costituire un rischio potenziale di ricadute spingendo il paziente in comportamenti a rischio. In questi drug dreams, rispetto a quelli più tipici d’uso di droga, che compaiono nelle prime fasi di astinenza, può essere più frequente il rifiuto, più o meno esplicito, della droga d’abuso o comunque nel sogno l’uso di droga può essere intentato ma non portato a termine (vedi box iii). Il caso che riporto in questa sede è particolarmente utile a evidenziare proprio la “funzione di allerta di recrudescenza del drug craving” dei drug dreams e la loro potenziale utilità per il clinico (medico, psicologo) che segue il paziente, ai fini della gestione del ritorno del craving e della prevenzione di possibili ricadute. SottoMeSSo ottobre 2013, accettato febbraio 2014 170 © Giovanni Fioriti Editore s.r.l. I drug dreams Box I: Drug Craving and Drug dreams Il drug craving, uno dei sintomi principali della tossicodipendenza, è definito come il desiderio per l’effetto delle sostanze psicoattive precedentemente provato (UNDCP e WHO 1992). Si manifesta come una tensione e pressione interna che spinge verso la ricerca e il consumo della droga dalla quale il paziente è dipendente, sono presenti inoltre pensieri compulsivi inerenti la droga. Il drug craving può essere presente anche indipendentemente dalla percezione cosciente di questo (Miller e Gold 1994, Berridge e Robinson 1995). Si tratta di un desiderio che può essere “accesso” dalla visione di stimoli ambientali associati con la droga, come ad esempio il bar per l’alcolista. Diversi studi clinici e sperimentali hanno individuato nel drug craving la causa dell’innesco dei drug dreams. In particolare il drug craving è correlato positivamente con la comparsa e la frequenza dei drug dreams (Araujo et al. 2004, Fiss 1980, Persico 1992). Inoltre i drug dreams possono essere innescati da aumenti indotti del drug craving (Looney 1972, Ziegler 2005, Christensen 2009) (per una review vedi: Colace 2014). Case report G., 36 anni, tossicodipendente da eroina, cocaina e cannabis dall’età di 18 anni, ha svolto in passato diversi percorsi terapeutici, con trattamenti farmacologici con metadone cloridrato e buprenorfina, da ultimo un programma in comunità terapeutica conclusosi nel 2004. Dall’uscita dalla comunità terapeutica il paziente non ha più usato sostanze stupefacenti per un lungo periodo fino ad una ricaduta avvenuta nel 2009 (uso di cocaina) preceduta da un periodo di depressione per la perdita del posto di lavoro. A seguito di questa ricaduta il paziente riprende i contatti con il Centro per le Dipendenze per una terapia psicologica e farmacologica per il trattamento della depressione. Nei tre anni precedenti l’aprile 2012, periodo a partire dal quale sono stati riferiti i drug dreams di cui sotto, il paziente ha avuto altre due ricadute (uso di cocaina) nel 2010 e 2011, poi per otto mesi è stato completamente astinente da sostanze stupefacenti. Drug dreams Primo episodio (aprile 2012): Drug dreams e rischio potenziale di ricaduta Preludio (esperienza di veglia) Per tutta la settimana prima del sogno il paziente aveva avvertito (anche se in modo non propriamente consapevole) un ritorno della voglia di usare cocaina (incremento del drug craving per la cocaina). Psichiatria e Psicoterapia (2013) 32,4 171 Claudio Colace Box II: Drug dreams, uso clinico e valore prognostico Diversi autori hanno sottolineato l’utilità clinica, terapeutica e prognostica dei drug dreams (Choi 1973, Christo e Franey 1996, Hajek e Belcher 1991, Flowers e Zweben 1996, 1998, De Cicco e Higgins 2009). I drug dreams danno preziose informazioni al clinico sul craving del paziente e sulla sua capacità di fronteggiarlo e questo aiuta il clinico ad impostare corrette strategie terapeutiche. Sul piano clinico sono state descritte le seguenti funzioni: a. funzione di “termometro” del craving, ovvero le variazioni di frequenza dei drug dreams possono segnalare altrettante variazioni nell’intensità del craving (incremento o decremento); b. funzione di “finestra” sul craving, ovvero l’analisi del contenuto manifesto di questi sogni (contenuti generali, emozioni nel sogno e al risveglio) permette di osservare come i pazienti si rapportono con il loro craving e con la loro spinta a fronteggiarlo; c. funzione di segnale di “allerta” di recrudescenza del drug craving, questo quando dopo un lungo periodo drug-free nel paziente ricompaiono i drug dreams. Sul piano individuale sono state descritte le funzioni di: a. selfavversive, ovvero i drug dreams ricordando le conseguenze negative dell’uso di droga, aiuterebbero a non usarla; b. i drug dreams appagando il craving per la droga aiuterebbero a scaricare la pressione interna di questo (funzione di “valvola di sicurezza”); c. I drug dream in alcuni casi potrebbero avere la funzione di stimolo appettitivo e incentivo verso l’uso di droghe; d. I drug dream nel momento in cui eliminano il desiderio di droga nel sogno aiuterebbero la prosecuzione del sonno. (per una review vedi: Colace 2014). Ad ognuna delle funzioni cliniche dei drug dreams corrisponde una azione del clinico: ad esempio, quando il clinico osserva un aumentata frequenza dei drug dreams dovrebbe agire cercando di gestire l’aumento del craving, per esempio aumento gli incontri e rivedendo la terapia farmacologica anti-craving. Dall’altra parte l’analisi dei drug dream consente al clinico di osservare la presenza dell’uso di droga nel sogno e o del fallimento del tentativo di usare droga, la presenza eventuale di sensi di colpa, il tipo di emozione al risveglio e altri aspetti che aiutano a comprendere il momento attuale del percorso terapeutico e agire di conseguenza. Sul piano della prognosi, gli studi effettuati sono ancora numericamente insufficienti per trarre delle conclusioni e, inoltre, spesso forniscono risultati contrastanti. Mentre gli autori concordano sul fatto che i drug dreams sono il segnale di un forte drug craving, alcuni autori finiscono per suggerire che questi sogni hanno un valore di prognosi positivo (nel breve periodo) poiché aiuterebbero a scaricare il drug craving contribuendo quindi al mantenimento dell’astinenza dalle sostanze in veglia, altri invece proprio, per il fatto che questi sogni indicano un craving molto alto, farebbero predire una prognosi negativa (ricadute, etc.). Drug dream -È al bar, vedo delle persone che usano cocaina, avrei voglia di usarla, se non fossi stato in compagnia di mio fratello molto probabilmente l’avrei fatto. Ero sul punto di usare cocaina, 172 Psichiatria e Psicoterapia (2013) 32,4 I drug dreams avevo tutto pronto, siringa e tutto, ma alla fine mi sveglio di soprassalto e mi guardo intorno-. Il sogno era molto vivido e realistico, nel sogno avevo voglia di usare cocaina. Rischio di ricaduta Il giorno dopo il sogno, il paziente si sveglia con un aumentata voglia di usare cocaina, anche se lotta contro questa spinta avendo la consapevolezza di non doverlo fare. Di fatto non la tocca. Secondo episodio (maggio, 2012): Drug dream e ricaduta Preludio (esperienza di veglia) Qualche giorno prima del sogno di cui sotto il paziente aveva avuto un forte voglia cosciente di usare cocaina. Aveva incontrato la ragazza che compare nel sogno (che non usa sostanze) che gli aveva esclamato: “ma che ci fai con quello!” (riferendosi a una persona che lo accompagnava e che usa abitualmente sostanze stupefacenti) e lui si era risentito di ciò. Drug dream (giovedì 31 maggio 2012) -Sogno persone che usano sostanze. Ero dentro un negozio. Poi andiamo in un bar, arriva la moglie di un mio amico che sta mangiando un gelato con zucchero a velo sopra (ricorda la cocaina), si sporca la giacca con lo zucchero, lui fa un gesto come per pulirla (“per spolverarla” – [“polvere bianca”]) ma viene redarguito (“lei mi strilla come ti permetti di mettermi le mani addosso”). Esco dal negozio e compaiono due persone che usano sostanze, poi mi ritrovo solo di fronte al negozio Mcdonald e ho la macchina (quella vecchia che non ho più e che avevo quando mi facevo) con i vetri rotti, spaccati dalla ragazza (moglie dell’amico) che mi aveva fatto un dispetto. In questo sogno non avevo voglia di farmi. Mi sveglio di soprassalto impaurito. Ricaduta (giovedì 7 giugno 2012) Il paziente usa cocaina per endovena. Si procura la droga al bar, gliela vende un conoscente che usa regolarmente la sostanza. Poi dopo ci beve sopra per dire alla compagna che ha bevuto solamente e non ha usato sostanze. Da questo giorno gli rimane la voglia di usarla. Terzo episodio (giugno 2012): Drug dreams e fronteggiamento del craving Preludio (esperienza di veglia) Sabato 16 giugno ero stato in una località e c’erano persone che facevano uso. Una persona mi ha dato degli spinelli (accensione del craving). Drug dream Il sogno risale alla notte di domenica 17 giugno ed è stato annotato dal paziente, subito dopo il risveglio mattutino. Psichiatria e Psicoterapia (2013) 32,4 173 Claudio Colace -Ero al bar. Arriva un ragazzo (che era già nel bar prima che io vi entrassi) che usa sostanze che mi dice: “mi accompagni a prenderla?” (andiamo giù?), e io rispondo: “non voglio saperne niente” (non mi va perché penso alle conseguenze), poi però mentre stiamo li lo chiamano per fare tutto e inizio a pensare e iniziano i primi dolori, poi vado al bar e mi faccio la doccia… mi ricordo solo l’acqua in faccia. Poi mi risveglio tranquillo senza pensieri anzi con la sensazione di essere scappato da una cosa brutta. La cosa strana era che nel bar mi facevo una doccia e nel contempo avevo desiderio di andarla a prendere e sentivo i dolori tipici delle fasi che precedono l’utilizzo di cocaina (dolori classici quando sto per farne uso). Fronteggiamento del drug craving nel sogno Mi sono svegliato con la sensazione come di dire questa volta c’è l’ho fatta!, me la sono scampata non l’ho usata (ed ero contento di ciò). Al risveglio mi sono sentito forte di essere convinto di non toccarla. Nel sogno pensavo alla mia compagna. Pensavo se l’uso posso morire! (penso al fatto che aspetto un figlio…). Nel sogno ero contento di riuscire a non averla usata. Mentre facevo la doccia avevo la sensazione che l’acqua mi purificava. Box III: Fenomenologia dei drug dreams Diversi studi dimostrano che i drug dreams sono presenti mediamente in circa l’80% dei pazienti tossicodipendenti (Herr et al. 1993, Beaman 2002, Reid e Simeon 2001). Questi sogni si presentano spesso con un contenuto semplice che si riferisce in modo chiaro e diretto a esperienze di veglia del paziente e la loro comprensione spesso non necessita di un lavoro interpretativo nel senso psicoanalitico del termine. La maggior parte degli autori concorda sul fatto che il tipo più frequente dei drug dreams include l’uso di droga da parte del paziente nel sogno o comunque di attività legate all’uso, come cercare, manipolare, comprare droga. Atre volte i drug dreams possono mostrare un tentativo di usare droga che fallisce proprio all’ultimo momento (Colace 2000, 2004a). Più raramente sono stati descritti i sogni di rifiuto esplicito della droga (Reid e Simeon 2001, Colace 2014). Le emozioni tipiche presenti in questi sogni sono il piacere, la spinta a usare sostanze e un senso di solievo al risveglio, quando si scopre che non si è fatto veramente uso della sostanza. Ad esempio, il paziente può guardarsi le braccia ansioso di scoprire che non ha fatto uso per davvero. Nel sogno talvolta possono essere presenti sensi di colpa e di pentimento dopo l’uso della sostanza. In altri casi al risveglio dei drug dreams si riscontra una reazione emotiva opposta a quella sopra descritta: il paziente è deluso e arrabiato quando realizza che non si “è fatto” veramente e non dispone realmente di droga. Esiste infine una terza reazione emotiva tipica al risveglio dai drug dreams che è quella di un certa frustrazione nel constatare che se si hanno questo tipo di sogni vuol dire che il desiderio per la droga è ancora forte e “quindi non saro mai capace di smettere di usare sostanze” (per un analasi fenomenologica dei drug dreams si veda: Colace 2004a,b, Flowers e Zweben 1996, 1998, Brown 1985, Washton 1989). 174 Psichiatria e Psicoterapia (2013) 32,4 I drug dreams Discussione Diversi studi dimostrano oramai che la raccolta dei drug dreams, se inserita nella prassi clinica, può risultare un efficace strumento per avere preziose informazione sul drug craving del paziente , sulla sua capacità di fronteggiarlo e, in generale, sull’andamento della terapia (Johnson 2011, Colace 2014, Flowers e Zweben 1996, 1998) . Il caso clinico qui riportato dimostra chiaramente come i drug dreams possono avere una funzione di allerta di recrudescenza del drug craving, ovvero essere in grado di rilevare un improvviso e inaspettato ritorno del drug craving, anche dopo un lungo periodo di quiescenza di questo e un prolungato stato drug-free del paziente tossicodipendente. Nel primo episodio, una sensazione, in veglia, non chiaramente franca di un ritorno del craving diviene manifesta in tutto la sua forza nel sogno e, tuttavia, emerge chiaramente anche il tentativo del paziente, in un primo momento riuscito, di fronteggiamento del craving sia nel sogno (uso non riuscito, risveglio improvviso) che in veglia, che prelude alla capacità del paziente di non usare la droga, nel giorno successivo al sogno. Peraltro il paziente, attraverso il racconto dell’esperienza onirica, nel colloquio ha modo di elaborare questo ritorno del craving con la connessa paura di ricadere. Di li a poco (secondo episodio), tuttavia, il drug craving inizia a manifestarsi più concretamente in comportamenti (in veglia) a rischio come, ad esempio, la frequentazione di persone che usano la droga. Il secondo drug dream, riporta questa difficoltà a gestire il craving, infatti nel sogno il paziente, pur non utilizzando direttamente droga, la tocca (polvere bianca- zucchero a velo) e vede altri che ne fanno uso (soddisfacimento parziale del craving connesso alla visione della droga) (Colace 2014). Di li a poco il paziente ha di fatto una ricaduta. Il terzo episodio testimonia in modo chiaro è drammatico la presenza forte del drug craving ma anche la capacità di fronteggiamento di questo, che, in questo caso finisce per averla vinta. Il paziente si sveglia sollevato dal non aver usato droga realmente e rafforzato nell’intenzione di non usarla. Di fatto nei giorni a seguire non ha più ricadute. I drug dreams spesso presentano un contenuto chiaro che non necessita d’interpretazioni e quindi si prestano ad essere compresi rispetto al rapporto del paziente con il suo drug craving. Data la loro certa utilità clinica e terapeutica, gli operatori che si occupano di pazienti tossicodipendenti (in particolare, ma non solo, medici e psicologi) dovrebbero incoraggiare i loro pazienti a porvi attenzione, facendo sviluppare in questi una certa propensione a raccontarli. Questo, oltre ad essere utile per il clinico, aiuterebbe i pazienti a prendere maggiore consapevolezza del loro craving e dei rischi di ricaduta, così come delle parti del loro se che mostrano potenzialità di cambiamento. Riassunto Parole chiave: dipendenza, sogni d’uso di droga, drug craving, prevenzione I drug dreams, ovvero, i sogni nei quali i pazienti tossicodipendenti usano o tentano di usare la sostanza dai quali dipendono, sono unanimemente considerati un’espressione del drug craving, il desiderio imperioso di usare la sostanza d’abuso presente in questi pazienti. Diversi studi riconoscono a questi sogni evidenti Psichiatria e Psicoterapia (2013) 32,4 175 Claudio Colace funzioni cliniche, terapeutiche e prognostiche. Il presente case report è particolarmente utile nel mostrare la funzione di “segnale di allerta” di recrudescenza del drug craving anche dopo un lungo periodo drug-free del paziente, che lo espone a rischi potenziali di ricadute. In linea con la letteratura precedente, il caso qui presentato mostra l’utilità di un inserimento nella prassi clinica della raccolta dei drug dreams dei pazienti tossicodipendenti ai fini di monitoraggio del drug craving e della capacità di un suo fronteggiamento. drug dreams as “alert signals” of drug craving recrudescence: a case report Abstract Keywords: addiction, drug dreams, drug craving, prevention Drug dreams, that is, the dreams in which drug-addict patients typically use or attempt to use the drugs they are addicted to, are a well-known clinical expression of drug craving in drug addiction. Several authors have highlighted the clinical, therapeutic and prognostic usefulness of drug dreams. The case report presented here provides an indication of how these dreams may act as “alert signals” of a recrudescence of drug craving , even after a prolonged drug-free period of time, that might expose patients to a potential risk of relapse. In agreement with the existing literature, this case report suggests that including the collection of drug dreams in the clinical practice may be useful for the purpose of monitoring drug craving and the ability to cope with it. Bibliografia Araujo RB, Oliveira M, Piccoloto LB, Szupszynski K (2004). Sonhos e craving em alcoolistas na fase de desintoxicação. Rev Psiq Clin 31, 2, 63–69. Beaman HA (2002). Self reported dream experiences of alcohol and amphetamine dependent men and woman during their initial 30 day of abstinence. Dissertation Abstract. Retrieved October 21, 2002, from the world wide web: http://www.phddissertations.com/display_abstract.asp?dissertation_id=63 Berridge KC, Robinson TE (1995). The mind of an addicted brain: neural sensitization of wanting versus liking. Current Directions in Psychological Science 4, 71–76. Brown S (1985). Treating the alcoholic: a developmental model of recovery. Wiley Press, New York. Choi SY (1973). 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