Kerr News Marzo | 2015 Newsletter for dental professionals Kerr Dental Inspirations Approfittate dell’IDS. Nuovi prodotti e tecnologie per la primavera 2015 Scoprite le nostre recenti innovazioni I Materiali Compositi per Restauri nei Posteriori e i Nuovi Materiali Bulk-Fill Dr. Ronald D. Jackson Visitateci a IDS 2015 10 - 14 Marzo Padiglione 10.1 - Stand H020 Ronald D. Jackson Marco Bambace Louis Mackenzie Gianluca Gambarini Monika Dzieciątkowska 1 Editoriale - Marko Bliesener Kerr Area Manager, Germania Settentrionale 2 I Materiali Compositi per Restauri nei Posteriori e i Nuovi Materiali Bulk-Fill Valutazione della ricerca alla base di questa opzione sempre più popolare 5 IDS 2015 Visitateci 6 Approfittate dell’IDS. Nuovi prodotti e tecnologie per la primavera 2015 9 Novità prodotto: elementsfree - legga le testimonianze dei nostri opinionisti 10 Studio del caso: Herculite XRV Ultra e OptiBond XTR Supporto alle nuove generazioni di odontoiatri 12 Nuovo Herculite XRV Ultra Flow Un composito fluido per ogni esigenza! 16 SonicFill Bulk-Fill Composite System: Una Guida Pratica 18 Corrispondenza dei coni di Guttaperca con gli strumenti TF/TF Adaptive 22 Applicazione pratica di un materiale bulk-fill per il restauro di un dente trattato endodonticamente 27 Promozioni commerciali marzo-settembre Riferimenti Kerr News pubblicato da: Kerr Europe, Via Strecce 4, 6934 Bioggio, Svizzera Editoriale: Debra Engler Supporto Editoriale e Coordinamento: Arianna Leo Design Grafico e Litografie: Andrea Sala, Niccolò Caverzasio Hanno contribuito: Catherine Stahl, Olga Lamua-Olivar, Luisa Roncoroni, Mattia Marelli, Alberto Casoni, Davide Basile. I vostri commenti sono graditi! La preghiamo di contattarci se necessita ulteriori informazioni, con suggerimenti oppure articoli per la prossima edizione del KerrNews e qualsiasi altro che vorrà condividere con noi. Nell’attesa di un gradito commento: [email protected] La informiamo cordialmente che il materiale selezionato e l’approccio clinico descritto negli articoli dagli autori riflette le proprie esperienze personali e la pratica clinica. Kerr Italia srl Via Passanti 332, 84018 Scafati (Salerno) Tel. 081 850 83 27, Fax. 081 850 83 70 mail: [email protected] www.KerrDental.it Gentili Clienti Kerr, La vostra pratica è la nostra ispirazione. Questo non è solo uno slogan: è il nostro filo conduttore che alla Kerr seguiamo quotidianamente e che, per me e i miei colleghi, rappresenta la motivazione per il nostro lavoro di tutti i giorni. Solo collaborando con i nostri clienti siamo in grado di avere successo nella produzione di prodotti che soddisfano i requisiti dell’odontoiatria all’avanguardia e forniscono ai pazienti la terapia ottimale. Consideriamo il nostro lavoro come parte di un processo comune in collaborazione con Voi, dallo sviluppo alla vendita di un prodotto, fino al suo successivo utilizzo da parte del professionista. Essere a conoscenza del fatto che i nostri prodotti aiutano i pazienti ci riempie di orgoglio e ogni giorno motiva ogni individuo all’interno del nostro Team. le bolle, l’appicicosità e la stratificazione del materiale diventano un ricordo del passato. Con questo sistema Kerr ha soddisfatto i desideri degli utilizzatori producendo un composito altamente riempito per i settori posteriori che può essere collocato nella cavità in modo affidabile e con la stessa facilità con la quale si applica una materiale fluido, senza ridurre la qualità del restauro - una novità assoluta! Ancora una volta, abbiamo implementato con successo le vostre richieste e i vostri suggerimenti e sono particolarmente lieto di presentarvi la nostra attuale edizione del KerrNews focalizzata sull’fiera internazionale IDS 2015 a Colonia. Visitate lo stand KaVo Kerr Group nel padiglione 10.1, stand H020, per vivere le nostre interessanti innovazioni e soluzioni di prodotti che faciliteranno la vostra pratica quotidiana. Il sistema di otturazione cordless Elements Free è un esclusivo e innovativo prodotto della nostra Divisione Endodontica. Esso combina una rivoluzionaria fonte di calore Downpack con un estrusore per il riempimento Backfill di elevata qualità. Il dispositivo Downpack consente il riscaldamento e il raffreddamento istantaneo del plugger, nonché un preciso controllo della temperatura e del tempo di attivazione. Il dispositivo è quindi perfettamente adatto all’otturazione Downpack in un unico passaggio e consente la creazione dello spazio per il perno canalare. Il dispositivo di riempimento ergonomico Backfill utilizza cartucce di guttaperca monouso con ago integrato ed è dotato di un sistema motorizzato di estrusione nonché di un preciso controllo della temperatura e della velocità di riempimento tridimensionale dei canali. Venite a conoscere Demi Ultra, la lampada LED fotopolimerizzante ad alte prestazioni che è sempre pronta all’uso, in quanto impiega un ultracondensatore come fonte di energia. Questo significa che non vi sono vincoli di tempo o costi continui associati alla sostituzione delle batterie. Io ed miei colleghi siamo lieti di presentare le nostre novità a voi e alla vostra pratica quotidiana. Richiedete una prova gratuita o una dimostrazione in studio. Troverete i nostri recapiti sul retro di copertina della rivista. Buona lettura! Grazie a SonicFill, il composito altamente riempito per settori posteriori che viene inserito nella cavità mediante l’energia sonica, Marko Bliesener Kerr Area Manager, Germania Settentrionale 1 I Materiali Compositi per Restauri nei Posteriori e i Nuovi Materiali Bulk-Fill Valutazione della ricerca alla base di questa opzione sempre più popolare Dr. Ronald D. Jackson, DDS, FACD, FAGD, FAACD Laureato nel 1972 presso la West Virginia University School of Dentistry. Ha pubblicato numerosi articoli sull’estetica, sull’odontoiatria adesiva e ha tenuto delle conferenze negli Stati Uniti e all’estero. Membro dell’Academy of General Dentistry, dell’American Academy of Cosmetic Dentistry, diplomato nell’American Board of Aesthetic Dentistry ed è Direttore del programma Mastering Dynamic Adhesion presso il Las Vegas Institute for Advanced Dental Studies. Svolge la sua professione a Middleburg, in Virginia, dedicandosi completamente all’ odontoiatria restaurativa ed estetica. Introduzione Nel 1990, il 94% dei dentisti negli Stati Uniti sceglieva l’amalgama come materiale da restauro principale intra-coronale nei settori posteriori1. Fino al 2010, i restauri in resina composita avevano superato l’amalgama con un rapporto di 2 a 1.2 Si stima, infatti, che un terzo dei dentisti americani non utilizzi più l’amalgama e quelli che continuano a farlo sono in costante calo.2 Questo non è un atto d’accusa verso l’amalgama, un materiale utilizzato in odontoiatria per oltre 100 anni. Ci sono molte ragioni che hanno comportato questo cambiamento relativamente rapido e significativo nell’odontoiatria restaurativa. Secondo il parere di questo autore, le ragioni principali sono: • I pazienti desiderano restauri dall’aspetto naturale ed estetico, senza metallo. • I restauri in composito presentano una natura meno invasiva. 3 • Le proprietà fisiche delle resine composite sono migliorate significativamente, con conseguente maggiore durata e longevità che, secondo recenti studi clinici, possono compararsi all’amalgama.4,5 Tuttavia, molti dentisti si lamentano ancora del fatto che l’applicazione dei compositi nei settori posteriori è complessa, noiosa, richiede tempo e non assicura sempre risultati predicibili. La Predicibilità dei Restauri in Composito nei settori Posteriori La predicibilità sembra concentrarsi su due questioni principali. La prima è la sensibilità post-operatoria. Alcuni dentisti ritengono che la sensibilità post-operatoria alla masticazione sia causata dal materiale composito. Tuttavia, se il materiale è correttamente posizionato, è molto improbabile che si verifichi con le moderne resine composite altamente riempite e a bassa contrazione. Se il paziente afferma che il dolore alla masticazione è forte e si verifica solo quando colpisce un “certo” punto, il problema è quasi sempre dovuto ad un errore di adesione (dentina non totalmente sigillata), al contrario di un grosso restauro che fa male ogni volta che il paziente mastica su di esso. Pertanto, una tipologia intermittente di sensibilità post-operatoria nella maggior parte dei casi è iatrogena.6 Bisogna sottolineare che questo 2 problema, un tempo erroneamente attribuito all’impiego della tecnica total-etch, è diminuito significativamente negli ultimi anni.6 La maggior parte dei dentisti oggi rispetta adeguatamente la natura di questa particolare categoria di adesivo e ha imparato ad eseguire la tecnica correttamente (ad esempio non mordenzando eccessivamente, condizionando adeguatamente la dentina, asciugando accuratamente il primer dopo l’applicazione e polimerizzando in modo adeguato). Inoltre, si è verificato un aumento dell’uso degli adesivi self-etch, con o senza mordenzatura selettiva dello smalto. L’autore prevede che il continuo sviluppo di adesivi universali avanzati ridurrà ulteriormente l’incidenza di questa particolare causa di sensibilità post-operatoria. La sensibilità al freddo che si verifica dopo il posizionamento del restauro dipende da molti fattori e si verifica con tutti i tipi di procedure operative e con tutti i materiali. Poichè la dentina è sempre sigillata con un adesivo prima di applicare la resina composita, l’incidenza e la durata di questo problema dovrebbe essere inferiore nei restauri posteriori in composito rispetto a quelli in amalgama, non adesi. La seconda preoccupazione principale relativa alla predicibilità, è la mancanza della realizzazione di un corretto contatto. Anche in questo caso, questo non è dovuto ad un difetto del materiale composito ma è un fattore interamente dipendente dalla matrice. Fortunatamente, la progettazione di nuovi sistemi di matrici sezionali introdotti negli ultimi anni (ad esempio Composi-tight 3D -. Dental Solutions Garrison [www.garrisondentalsolutions.com],Triodent V3 e V4 Systems Ultradent [www.ultradent.com]),così come le recenti matrici circolari e speciali (ad esempio Perform - Dental Solutions Garrison, Contact Pro 2 - CEJ Odontoiatria [www.cejdental.com]), hanno virtualmente eliminato questo problema. Applicazione più Veloce Anche se è stato risolto il problema della predicibilità dei risultati, i dentisti devono ancora affrontare il problema legato al tempo e allo sforzo necessario per l’effettiva applicazione della resina composita. Le resine composite attuali assicurano elevate proprietà fisiche di durezza, resistenza alla flessione e resistenza alla frattura, nonché bassa contrazione e bassa usura. Tuttavia, questi materiali altamente riempiti e altamente viscosi possono rendere più difficile il raggiungimento di un intimo adattamento alle pareti della cavità e, a causa della bassa profondità di polimerizzazione, richiedono l’applicazione in più strati che devono essere adattati e polimerizzati separatamente. I produttori hanno iniziato ad affrontare questo problema con l’introduzione di nuove resine composite e tecnologie appositamente progettate per l’utilizzo nei settori posteriori che consentono ai dentisti di effettuare i restauri in modo più semplice e veloce. In breve, questi nuovi prodotti bulk-fill riducono la necessità di molteplici strati quando si effettuano i restauri in composito nei posteriori. Inoltre, i materiali di base fluidi (ad esempio SureFill SDR Flow, Dentsply [www.dentsply.com]; Filtek Bulk Fill Fluido, 3M / ESPE [www.3mespe.com]), nonché un composito altamente riempito che viene vibrato nella cavità (SonicFill, Kerr [www. kerrdental.it]), permettono un eccellente adattamento alle pareti della cavità. Questo, di conseguenza, si traduce in un minor numero di spazi vuoti e imperfezioni rispetto ai materiali tradizionali e alle tecniche di stratificazione.7,8 Questi avanzati materiali hanno richiesto modifiche nella chimica della resina (e nel caso di SonicFill l’aggiunta della tecnologia ad energia sonica) per affrontare la profondità di polimerizzazione e lo stress da contrazione. Hanno anche richiesto un riesame della scienza della fotopolimerizzazione, della cinetica della polimerizzazione e dello stress da contrazione, soprattutto in virtù della maggiore produzione odierna di lampade fotopolimerizzanti. Analisi della Scienza La discussione sui materiali bulk-fill in merito al fatto che soddisfino o meno i requisiti dichiarati dai rispettivi produttori, induce giustamente i dentisti ad esaminare le ricerche disponibili. Il parere comune è quello che la resina composita deve essere applicata e polimerizzata con incrementi separati di 2 mm per ridurre lo stress da polimerizzazione e da contrazione e vi è una preponderanza di letteratura che sostiene questo approccio. 8-10 Tuttavia, nel 1996, un articolo pubblicato sul Journal of Dental Research da Versluis e colleghi ha messo in discussione il fatto che la tecnica di riempimento incrementale effettivamente riducesse la contrazione complessiva e lo stress da polimerizzazione.11 Gli autori hanno concluso che questa tecnica effettivamente aumentava lo stress da contrazione. Da allora sono stati pubblicati molti articoli, concludendo che l’applicazione di resine composite nei restauri dei settori posteriori effettuata utilizzando strati incrementali non sembra essere clinicamente significativa per il risultato complessivo del restauro.12-17 Uno studio più recente che ha esaminato la flessione delle cuspidi, pubblicato sul Journal of American Dental Association, ha confermato questa premessa.18 Inoltre, questo documento ha convalidato ulteriormente la tecnica di illuminazione trans-dentale per migliorare la profondità di polimerizzazione, che è stata documentata da Belevedere nel 2001.19 Tuttavia, la stratificazione incrementale da 2mm è ancora raccomandata per i compositi non Bulk-Fill a causa delle limitazioni della profondità di polimerizzazione. Per quanto riguarda quest’ultima, esistono due metodi comunemente usati per misurare la profondità di polimerizzazione e l’estensione della polimerizzazione. Il primo metodo, quello dell’Organizzazione Internazionale Standards (ISO) 4049: 2009, prevede la polimerizzazione di una colonna di composito dalla superficie superiore. Il composito morbido, non polimerizzato, viene successivamente rimosso dalla superficie della base fino a raggiungere il materiale duro polimerizzato. La profondità di polimerizzazione è quindi definita dividendo in due la lunghezza rimanente di composito polimerizzato. In un’indagine effettuata da Tiba e colleghi sulla profondità di polimerizzazione di diversi materiali Buk-Fill presentata nel 2003 ad un meeting presso International Association of Dental Research, gli autori hanno concluso con la seguente dichiarazione: “Questo studio mostra alcuni limiti della norma ISO 4049 per testare la profondità di polimerizzazione in relazione al rapporto di durezza più importante per I materiali compositi Bulk-Fill. 20 “Secondo il parere di questo autore, lo standard ISO si limita alla comparazione relativa della ”polimerizzazione” delle diverse resine composite. Dal momento che non misura la quantità di resina composita che è stata effettivamente polimerizzata (conversione in carbonio) ad ogni grado di profondità, non è clinicamente rilevante.20 Un secondo metodo utilizzato da molti ricercatori, noto come test di durezza Knoop definisce la profondità di polimerizzazione come la distanza dalla parte superiore di una colonna di composito polimerizzato ad un punto in cui il valore di microdurezza è almeno 80% del valore della superficie superiore. E’ stato dimostrato che la durezza è correlata alla polimerizzazione (80% di durezza inferiore rispetto a quella superiore è pari al 90% di conversione). A parere dell’autore, questo aspetto rende questo metodo clinicamente rilevante per determinare la profondità di polimerizzazione.21 Gli stessi autori dell’articolo IADR hanno effettuato una vasta indagine sulle proprietà fisiche di alcuni materiali bulk-fill e hanno confrontato i dati con quelli dei materiali applicati in modo incrementale. Questa ricerca è stata pubblicata su American Dental Association (ADA) Laboratories. 19 Utilizzando il metodo del rapporto di durezza per la profondità di polimerizzazione, tutti i prodotti elencati nella tabella 1 hanno mostrato di essere conformi a quanto dichiarato dai relativi produttori.19 X-tra base, X-tra fill (VOCO America, www.voco.com) e SonicFill hanno significativamente superato i relativi dati dichiarati dal produttore. Bisogna rilevare che i valori ottenuti da questi autori erano diversi e inferiori quando è stato utilizzato il metodo di prova ISO 4049. Purtroppo non è stato pubblicato il parere di questi stessi autori in merito al “più importante rapporto di durezza”. Anche se altri ricercatori che utilizzano il test del rapporto di durezza hanno dimostrato che i compositi bulk-fill soddisfano o superano quanto dichiarato dal produttore 22,23 è stato almeno pubblicato un articolo Richiede l’applicazione di un materiale di rivestimento (b) Richiede un liner a bassa viscosità (a) Materiali Tipologia Composito Profondità di Polimerizzazione * SureFil SDR Flow (Dentsply/Caulk)a Fluido 4 mm Si No * X-tra Base (Voco)a Fluido 4 mm Si No * Venus Bulk Flow (Heraeus Kulzer)a Fluido 4 mm Si No * Filtek Flow Bulk Fill(3M/Espe)a Fluido 4 mm Si No * Tetric EvoCeram Bulk Fill (Ivoclar Vivadent) Composito Altamente Riempito 4 mm No Si * X-tra Fill (Voco) Composito Altamente Riempito 4 mm No Si SonicFill (Kerr)c Composito Altamente Riempito 5 mm No No (a) Sostituto della Dentina (base) (b) Ad eccezione di un carico non occlusale *Non è un marchio registrato Kerr, appartiene al legittimo proprietario. (c) Applicazione Sonica 3 che è giunto a risultati diversi utilizzando un protocollo diverso per misurare la durezza. Pertanto, i medici dovrebbero prestare particolare attenzione ai vari metodi di studio. 24 Un’altra preoccupazione per quanto riguarda l’immissione di grandi incrementi di resina composita Bulk-Fill in una cavità, è legata alla potenziale creazione di un elevato stress da contrazione. Quando gli autori dello studio ADA hanno esaminato lo stress da polimerizzazione, i valori medi per la maggior parte dei prodotti Bulk-Fill testati non erano statisticamente differenti rispetto a quelli dei materiali applicati a strati (non-bulk-fill) del gruppo di controllo. Il valore dello stress da contrazione di SonicFill è stato il più basso ed è stato inferiore di un valore statisticamente significativo rispetto al resto dei materiali testati. 25 Esempi di Casi Clinici L’obiettivo principale di questi nuovi materiali compositi per settori posteriori è quello di ridurre gli strati di composito polimerizzato che il dentista deve applicare, aumentandone così l’efficienza operativa. I materiali si basano su una elevata profondità di polimerizzazione (almeno di 4 mm), su una bassa contrazione e su uno stress controllato per assicurare che la maggior parte delle preparazioni sia riempita rapidamente e con un minor numero di incrementi. In base all’esperienza dell’autore, l’applicazione rapida, il mantenimento della forma, l’assenza di appiccicosità e la semplice modellazione di SonicFill ne rende il posizionamento rapido e facile, nonchè simile a quello dell’amalgama. Questo è un aspetto che i dentisti hanno sempre richiesto da quando le resine composite vengono utilizzate 1 2 5 Bibliografia 1. In Your Dental Practice, is Dental Amalgam still the restorative material of choice? J Am Dent Assoc. 1997;128(11):1502. 2. Jackson RD. Placing Posterior Composites: Increasing Efficiency. Dent Today. 2011;30(4):126131. 3. Lynch CD, Frazier KB, McConnell RJ, et al. Minimally invasive management of dental caries. J Am Dent Assoc. 2011;142(6):612-620. 4. Opdam NJ, Bronkhorst EM, Roeters JM, Loomans BA. A restrospective clinical study on longevity of posterior composite and amalgam restorations. Dent Mater. 2007;23(1):2-8. 5. Opdam NJ, Bronkhorst EM, Roeters JM, Loomans BA. 12 year survival of composite vs. amalgam restorations. J Dent Res. 2010;89(10):1063-1067. 6. Perdigao J, Geraldeli S, Hodges JS. Total-etch vs. Self-etch adhesive effect on Post-operative Sensitivity. J Am Dent Assoc 2003; 134(12): 1621-1629. 7. Munoz C, Campillo-Funollet M, Microleakage in Class II preparations restored with the SonicFill System, Presented at: AADR/CADR Annual Meeting & Exhibition; March 22, 2012; Tampa Florida 8. Ferracane JL, Resin Composite – State of the Art, Dental Materials 2011, Vol. 27 Iss: 1 pp. 29 – 38 9. Meira JBC, Bragga RR, Understanding Contradictory Data in Contraction Stress Tests, JDR 2011, Vol. 9 issue 3 pp. 365-370. 10. How should composite be layered to reduce shrinkage stress incremental or bulk filling, Park J, Chang J, et. al, Dent Materials 2008 24(11): 1501-1505 11. Versluis A, Douglas WH, Cross M, Sakaguchi RL. Does incremental filling technique reduce polymerization shrinkage stresses? J Dent Res. 1996;75(3):871-878. 12. Neiva IF, deAndrada MA, Baratieri LN, et al. An in vitro study of the effect of restorative technique on marginal leakage in posterior composites. Oper Dent. 1998;23(6):282-289 13. Gallo JR 3rd, Bates ML, Burgess JO. Microleakage and adaptation of Class II packable resinbased composites using incremental or bulk filling techniques. Am J Dent. 2000;13(4):205-208. 14. Choi KK, Condon JR, Ferracane JL. The effects of adhesive thickness on polymerization 4 per i restauri posteriori. Nel caso illustrato dalla Foto 1 alla Foto 4, è mostrato l’adattamento alle pareti della cavità senza la necessità di applicare un sottofondo a bassa viscosità; questo significa che il restauro è stato clinicamente efficace ed è stato posizionato in modo corretto. La Foto 5 e la Foto 6 mostrano un caso in cui i materiali bulkfill offrono sia il successo clinico che la longevità. Considerazioni Finali Tutti questi nuovi materiali compositi Bulk-Fill sono troppo recenti per fornire dati di studi clinici a lungo termine; tuttavia, il loro uso da parte dei dentisti sta diventando popolare e continuano a crescere nel mercato. Considerando il numero di restauri in composito effettuato dai dentisti nei settori posteriori, questa crescita sembrerebbe improbabile se questi nuovi materiali compositi e queste nuove tecnologie non stessero funzionando con successo. Nota informativa ll Dr. Ronald Jackson dichiara di aver agito come consulente per lo sviluppo di SonicFill e di presentare un interesse finanziario in esso. Pubblicato in origine su Inside Dentistry. © 2014 to AEGIS Publications, LLC. Tutti i diritti sono riservati. Ristampa effettuata per gentile concessione dell’editore. 3 4 6 Foto 1 e 2 La foto e la radiografia pre-operatoria mostrano un restauro di II Classe in amalgama che necessita di essere sostituito. Foto 3 e 4 Vista post-operatoria dopo 42 mesi del restauro effettuato con SonicFill (Kerr). E’ possibile notare l’adattamento alla cavità ottenuto senza la necessità di applicare un sottofondo fluido. Foto 5 La foto pre-operatoria mostra un restauro di II Classe in amalgama che necessita di essere sostituito. Foto 6 Vista post-operatoria dopo 38 mesi dei restauri effettuati con SonicFill (Kerr). contraction stress of composite. J Dent Res. 2000;79(3):812-817. 15. Leevailoj C, Cochran MA, Matis BA, et al. Microleakage of posterior packable resin composites with and without flowable liners. Oper Dent. 2001;26(3):302-307. 16. Idriss S, Habib C, Abduljabbar T, Omar R. Marginal adaptation of Class II resin composite restorations using incremental and bulk placement techniques: an ESEM study. J Oral Rehabil. 2003;30(10):1000-1007. 17. Rees JS, Jagger DC, Williams DR, et al.A reappraisal of the incremental packing technique for light cured composite resins. J Oral Rehabil. 2004;31(1):81-94. 18. Campodonico CE, Tantbirojn D, Olin PS, Versluis A. Cuspal deflection and depth of cure in resin-based composite restorations filled by using bulk, incremental and transtooth-illumination techniques. J Am Dent Assoc. 2011;142(10):1176 -1182. 19. Belvedere PC. Contemporary posterior direct composites using state-of-the-art techniques. Dent Clin North Am. 2001;45(1):49-70. 20. Tiba A, Hong A, Zeller G. Examining the depth of cure for bulk fill composite materials, #2435; IADR, Seattle Washington, March 2013 21. Bouschlicher MR, Rueggeberg FA, Wilson BM. Correlation of bottom-to-top surface microhardness and conversion ratios of various resin composite compositions. Oper Dent. 2004;29(6):698-704. 22. Yapp R, Baumann A, Powers JM. Comparative curing and thermal properties of demi ultra LED curing light. Research Report – number 58. The Dental Advisor, 2014. www.dentaladvisor.com/ publications/research-reports/comparative-curing-and-thermal-properties-of-demi-ultra-led-curinglight.pdf. Accessed July 10, 2014 23. Christensen G. 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Avrete la possibilità di testare in anteprima il nuovo elementsfree (sistema cordless per otturazione canalare 3D), scoprire il nuovo composito SonicFill 2.0, con le innovative caratteristiche. Non vediamo l’ora di vedervi a Colonia! SESSIONI RAPIDE AVETE ANCORA DOMANDE? NON PERDETE L’OPPORTUNITA’! Registratevi per una sessione di 10 minuti con i nostri esperti. Mercoledì 11 17.00 - 18.00 Dr. Stephen L. Buchanan Prof. Gianluca Gambarini Prof. Joseph Sabbagh Martedì 10 marzo Giovedì 12 17.00 - 18.00 12.15 | 13.45 | 15.15 | 16.45 | PREVENTION | Mrs. Tapti Dr. Stephen L. Buchanan Prof. Gianluca Gambarini Dr. Rainer Tilse Mercoledì 11 marzo 10.45 - 1 1 . 3 0 | ENDODONTICS | Prof. Gianluca Gambarini 1 5 . 1 5 - 16.00 | RESTORATIVES | Prof. Joseph Sabbagh 16.00 - 16.45 | ENDODONTICS | Dr. Stephen L. Buchanan 10.00 | 11.30 | 13.00 | 14.30 | PREVENTION | Mrs. Tapti CORSI PRATICI Giovedì 12 marzo Registrati allo stand Kerr per provare le novità e tecnologie con i nostri specialisti 10.45 - 1 1 . 3 0 | ENDODONTICS | Dr. Karin Terlau 1 5 . 1 5 - 16.00 | RESTORATIVES | Dr. Rainer Tilse 16.00 - 16.45 | ENDODONTICS | Dr. Dennis Köhrer 10.00 | 11.30 | 13.00 | 14.30 | PREVENTION | Mrs. Tapti Venerdì 13 marzo 10.45 - 1 1 . 3 0 | ENDODONTICS | Prof. Gianluca Gambarini 1 5 . 1 5 - 16.00 | RESTORATIVES | Dr. Carsten Stockleben 16.00 - 16.45 | ENDODONTICS | Dr. Stephen L. Buchanan 10.00 | 11.30 | 13.00 | 14.30 | 16.00 | PREVENTION | Mrs. Tapti Mercoledì 11 13.30 - 14.15 NX3 e OptiBond XTR La combinazione perfetta per tutti i restauri indiretti, compatibile con tutti i brand CAD/CAM Giovedì 12 13.30 - 14.15 SonicFill Sabato 14 marzo 10.00 | 11.30 | 13.00 | 14.30 | PREVENTION | Mrs. Tapti Esegui restauri estetici anteriori con Herculite XRV Ultra Venite e visitate il nostro stand a IDS 2015 e scoprirete i nostri nuovi prodotti e tecnologie. Dr. Rainer Tilse Sperimenta l'intuitiva tecnologia di SonicFill, composito Bulk Fill Venerdì 13 14.00 - 14.45 Herculite XRV Ultra E PIU’... Prof. Joseph Sabbagh Dr. Carsten Stockleben Registratevi su IDS2015.KerrDental.eu 5 Approfittate dell’IDS. Nuovi prodotti e tecnologie per la primavera 2015 Siamo lieti di presentare le ultime novità che si aggiungono alla gamma dei prodotti Kerr, soluzioni senza rivali in termini di tecnologia ed efficacia. A debuttare in occasione dell’International Dental Show di Colonia dal 10 al 14 marzo 2015 presso il padiglione 10.1, stand H020, saranno l’unità per otturazione canalare Elementsfree, SonicFill 2, Herculite XRV Ultra Flow e Cleanic Berry Burst. Sarà disponibile anche la nostra ultima tecnologia nel campo delle lampade fotopolimerizzanti LED: Demi Ultra introdotta nel 2013. Con l’obiettivo costante di rendere la pratica dell’odontoiatria più facile e di aumentare l’efficienza del dentista, contribuendo al raggiungimento di ottimi risultati clinici, il team Kerr di esperti dedicati sarà entusiasta di mostrare il potenziale di questi nuovi prodotti. SonicFill™ 2 L’esclusivo Composito Bulk-Fill ad Attivazione Sonica, semplice ed affidabile. Il sistema Kerr SonicFill 2 è diverso da qualsiasi altro composito presente sul mercato. Grazie all’attivazione sonica, i modificatori reologici riducono temporaneamente la viscosità del materiale (fino all’87%) aumentando la fluidità del composito, consentendone un rapido posizionamento e un preciso adattamento alle pareti della cavità. SonicFill 2 è il vero sistema di riempimento a singolo passaggio che consente al dentista di effettuare rapidamente e in minor tempo i restauri dei settori posteriori, senza compromettere la qualità. DISPONIBILE DA FINE 2015 • Sistema Bulk-Fill Realmente a Singolo Passaggio • Assenza di vuoti • Bassa Contrazione • Elevata Profondità di Polimerizzazione Demi™ Ultra Sempre pronta per una polimerizzazione affidabile. La Lampada LED con Ultracondensatore Kerr Demi Ultra, lanciata in occasione dell’ultima edizione dell’IDS, rappresenta l’ultima innovazione tecnologica nella fotopolimerizzazione dentale e trae origine dal marchio Kerr Demi ™. E’ la prima lampada fotopolimerizzante che libera i dentisti dall’impiego delle batterie e dei cavi, grazie al rivoluzionario Ultracondensatore U-40 ™ - una tecnologia esclusiva che si ricarica totalmente in appena 40 secondi. L’esclusiva tecnologia CURE consente una rapida e uniforme profondità di polimerizzazione con basse temperature di esercizio, leader del settore. • Sempre pronta all’uso – ricarica totale in 40 secondi. • Profondità di polimerizzazione rapida e uniforme con basse temperature, leader del settore • Impiego facile e intuitivo, semplice da pulire • Servizio post vendita che assicura serenità 6 Herculite™ XRV Ultra Flow Composito Fluido Nanoibrido. Herculite Ultra Flow combina la comprovata esperienza del marchio Herculite con un nuovo e innovativo composito fluido. Formulato sulla base delle competenze reologiche Kerr, Herculite XRV Ultra Flow è un composito fluido nanoibrido fotopolimerizzabile a media viscosità. Grazie alla sua tecnologia Smart Placement è in grado di scorrere facilmente quando viene utilizzato come liner/sottofondo e di mantenere la sua forma quando viene utilizzato per piccoli restauri. • Eccezionale Resistenza alla Flessione • Bassa Contrazione • Semplice Lucidabilità • Eccezionale Conservazione della Brillantezza DISPONIBILE DA METÀ 2015 Cleanic® Berry Burst (frutti rossi) La pasta per profilassi a singolo passaggio. Il nuovo invitante aroma frutti rossi trasformerà la seduta di igiene in una dolce esperienza, sia per i pazienti grandi che per quelli piccoli, lasciando in bocca un’esplosione unica di pulizia e freschezza! Scientificamente comprovata, l’esclusiva pasta per profilassi Cleanic garantisce la massima pulizia e lucidatura con una bassa abrasione di smalto e dentina. • La Tecnologia Brevettata a base di Perlite presenta una variazione integrata dell’abrasione • All in one: pasta universale per profilassi che garantisce risultati eccezionali • Risparmio di tempo: dalla pulizia alla lucidatura in un singolo passaggio elements™free Elementsfree è un’innovazione senza fili dotata di una avanzata tecnologia basata sul popolare sistema di otturazione Elements Obturation Unit. L’unità downpack per l’Onda Continua di Condensazione dell’elementsfree si riscalda a 200 ° C in meno di 0,5 secondi e opera in un range comnpreso tra 100 ° e 400 ° C. Presenta anche un pulsante di attivazione a 360 ° per migliorare la vostra esperienza d’uso. L’estrusore motorizzato di fabbricazione Svizzera riduce l’affaticamento della mano e le cartucce monouso sono facili da utilizzare, grazie al design ergonomico. L’isolamento a base di Aerogel, inoltre, riveste l’elemento riscaldante assicurando il comfort per il paziente. • Risultati predicibili : altà qualità 3D • Semplicità d’uso: estrusore motorizzato per un miglior controllo e una migliore percezione tattile • Intuitivo: Semplice impostazione, impugnatura confortevole, controllo totale per risultati sicuri 7 Otturazione canalare servoassistita cordless. Innovativo Rivoluzione Senza limiti È un’innovazione senza filo dotata di una rivoluzionaria tecnologia basata sul . sistema Elements Obturation Unit (EOU) www.KerrDental.it 8 Novità prodotto: elements™free Legga sotto qualche testimonanza dei primi utilizzatori e opinionisti Dr. Tapio Nurmi, Da oltre due anni sto utilizzando la tecnica di condensazione verticale a caldo per otturazione dei canali radicolari. Ormai, ho acquisito familiarità con questa tecnica. Tuttavia, i sistemi a filo sono problematici e qualche volta trasportarli da uno studio ad un altro, è un’impresa. Con il nuovo sistema “elements free”, ho superato questi problemi. Il sistema è leggero ed essendo cordless, facilmente trasportabile ovunque. Il pulsante di accensione del manipolo System B downpack non è molto intuitivo, comunque ha un interruttore ad anello a 360°, quest’ultimo molto intuitivo. Inoltre, il sistema è semplice da utilizzare, anche per la prima volta. Portare il sistema da un’unità operativa ad un’altra è ora molto veloce, senza l’intervento dell’assistente. Oggi, non ci sono particolari motivi per non utilizzare la tecnica di condensazione verticale a caldo, solo scuse e giustificazioni.” Dr. Prof. Gianluca Gambarini, “Design e le prestazioni ……elementsfree combina bellezza, semplicità d’uso ed ergonomia per fornire soluzioni eccellenti nelle otturazioni endodontiche.” “La prima volta che l’ho utilizzato sono rimasto impressionato…..che design accattivante e che prestazioni per questo dispositivo che permette di ottenere eccellenti otturazioni endodontiche” Dr. Hugo Setbon, Ho avuto il piacere di testare il nuovo sistema per otturazione canalare elementsfree di Kerr Endodontics. Quello che ho apprezzato maggiormente è l’ergonomia di elementsfree: leggero e facile da trasportare senza comprometterne l’efficienza! L’unità downpack arriva immediatamente a 200° C, come pure il tempo di riscaldamento dell’unità backfill è simile a quella del sistema a filo Element Obturation Unit. Inoltre, è cordless….che bellezza! In breve, è un sistema per otturazione ben pensato ma soprattutto ben fatto! 9 Studio del caso: Herculite™ XRV Ultra e OptiBond™ XTR Supporto alle nuove generazioni di odontoiatri Marco Bambace, È attualmente uno studente di Odontoiatria dell’Università di Padova (Dipartimento di Odontoiatria) e sta frequentando il 5° anno di studi. Il prossimo anno conseguirà la Laurea come Odontoiatra. Grazie all’ottimo talento nell’effettuare restauri diretti, Marco Bambace ha realizzato questo caso, in vivo, utilizzando molti prodotti da ricostruzione ed accessori Kerr. Il caso si riferisce ad una paziente di 52 anni che si presenta alla nostra attenzione con la richiesta di migliorare l’estetica del sorriso sostituendo inoltre vecchie otturazioni non congrue. Si decide quindi per la rimozione delle vecchie otturazioni sugli elementi 1.1, 1.2, 2.1, 2.2 eseguendo inoltre delle coronoplastiche per migliorare il risultato estetico finale. Si è optato per l’applicazione di un sistema adesivo “Self-Etch 2 Step” OptiBond XTR Kerr, caratterizzato dall’applicazione di Etching e Primer in un unico flacone (Self Etching Primer) e dalla successiva applicazione del Bonding.. La procedura clinica prevede l’applicazione del Primer, allo scopo di variare la morfologia della superficie dello smalto a secondo del pH, seguito dall’applicazione della vera e propria resina adesiva (OptiBond XTR Adhesive). OptiBond XTR Primer ha un pH 2,3 che scende a 1,7 quando applicato che, si stabilizza ad un valore neutro (pH 7) mediante reazione chimica con gli ioni calcio presenti nel substrato. OptiBond XTR performa in maniera eccellente anche sulla superficie della dentina, dissolvendo in maniera efficace il fango dentinale (smear layer). OptiBond XTR Primer è stato applicato con un microbrush, frizionando per almeno 20 secondi, allo scopo di remineralizzare e infiltrare il substrato (“Continuous brushing technique”). Il solvente evapora utilizzando un leggero getto d’aria diretto ed indiretto. La soluzione OptiBond XTR Adhesive è stata applicata tramite un 1 10 2 microbrush con modalità attiva “Scrubbing”. Dopo un’attesa di almeno 15-30 secondi per, permettere la diffusione, per capillarità, della resina nel substrato, si è proceduto con la rimozione degli eccessi con un getto d’aria delicato e, conseguente fotopolimerizzazione utilizzando la lampada LED Kerr Demi Ultra per 10 secondi. I principali benefici utilizzando OptiBond XTR sono: 1. Applicazione rapida e standardizzazione; 2. Nessuna necessità di risciacquo e quindi nessun rischio di errato controllo dell’umidità dentinale; 3. Ottimi valori di adesione su smalto e dentina. Conoscendo i vantaggi estetici e funzionali del composito Herculite XRV Ultra, la cavità è stata preparata rimuovendo completamente il precedente restauro e tessuto carioso, senza rimuovere la dentina secondaria/discolorita che sarà perfettamente mimetizzata dalla opacità della tonalità dentina di Herculite XRV Ultra. L’opacità di Herculite XRV Ultra tonalità dentina è in grado di mascherare le discolorazioni senza l’occorrenza di ulteriori tonalità opache. L’applicazione e la modellazione del composito è stata effettuata con lo strumento Comporoller di Kerr, un utile strumento di modellazione che consta di un manico con alle estremità delle punte intercambiabili in differenti formati e dimensioni, al fine di scegliere quello più idoneo, a seconda del tipo di restauro da effettuare. Inoltre, grazie a questo utile strumento, il composito non appiccica alle punte e, perciò il posizionamento in situ è facile e rapido. 3 4 La rifinitura, la lucidatura e la lucidatura a specchio del restauro è stata effettuata, in pochi semplici passaggi, come mostrato di seguito. A differenza di altri materiali compositi, Herculite XRV Ultra rende possibile ottenere elevati risultati estetici finali in pochi minuti. I risultati ottenuti mostrano che l’utilizzo del composito Herculite XRV Ultra di Kerr nei settori anteriori garantisce un sorriso migliore utilizzando tecniche dirette conservative senza l’obbligo di ricorrere a soluzioni protesiche. L’utilizzo di Herculite XRV Ultra come soluzione di restauro nei settori anteriori ha significativamente dimostrato un sorriso rinnovato, senza l’ausilio di restauri indiretti. 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Dr. Emiliano Rossi Questo caso è stato realizzato con la supervisione del Dr. Emiliano Rossi (Responsabile Reparto Odontoiatria Conservativa Università di Padova) e del Dr. Marco Calabrese (Professore a contratto – titolare insegnamento Odontoiatria Conservativa Università di Padova) 1, 2, 3 – Situazione pre-operatoria. Si nota la presenza di estese otturazioni non congrue e l’assenza di armonia tra gli elementi. 4, 5 – Posizionamento della diga di gomma Kerr OptiDam, visione frontale e occlusale. 6 – Rimozione dei vecchi restauri su 1.2 e 2.2 e delle infiltrazioni cariose. 7 – Applicazione di OptiBond XTR Premier e Adhesive sulla superficie, in due differenti passaggi. A seguire, la stratificazione di Kerr Herculite XRV Ultra dentina sul dente 2.2. (A3 Dentina nella porzione cervicale, A2 Dentina nel terzo medio ed incisale / neutro nel terzo incisale). 8 – Stratificazione di Kerr Herculite XRV Ultra smalto (A2 Smalto) sul dente 2.2. 9 – Fotopolimerizzazione del composito utilizzando la lampada LED Demi Ultra di Kerr. 10 – Fotopolimerizzazione del composito utilizzando la lampada LED Demi Ultra, con applicazione di un gel a base di glicerina, allo scopo di inibire lo strato di ossigeno in superficie. 11, 12 – Rimozione di vecchi restauri sui denti 1.1 e 2.1, come pure uno strato vestibolare della struttura del dente, per permettere una conseguente stratificazione idonea del composito. 13 – Dopo la fase adesiva con il sistema OptiBond XTR si esegue la stratificazione della massa dentina Kerr Herculite XRV Ultra (A2 Dentina) sugli elementi 1.1 e 2.1 14, 15 – Stratificazione della massa smalto (A2 smalto) di Herculite XRV Ultra. Si può notare che la lavorabilità del composito Herculite XRV Ultra permette di stratificare con precisione anche masse importanti di composito per ricostruire in un’unica applicazione la forma del dente senza l’ausilio di una mascherina guida (tecnica mock-up). 16 – Rifinire la superficie e levigare utilizzando frese diamantate (40, 15 micron) e macrotessitura superficiale con frese multilama. Rifinire con gommino Opti1Step (Dia1Step in Italia, distribuito da Ravelli S.p.a.) 17 – Lucidare con dischetto OptiDisc Extra-Fine 10-µm di Kerr 18 – Lucidatura a specchio utilizzando uno spazzolino Occlubrush di Kerr. 19, 20 – Risultato estetico finale. La paziente in un appuntamento della durata di due ore e con dei costi minimi ha ottenuto un sorriso completamente rinnovato, naturale e armonioso. 11 Nuovo Herculite™ XRV Ultra Flow Un composito fluido per ogni esigenza! Herculite™ XRV Ultra Flow è un composito fluido nanoibrido, fotopolimerizzabile, di media viscosità, indicato per l’impiego come liner/sottofondo nei restauri di I e II Classe e per la realizzazione di restauri di III Classe, V Classe e di piccoli restauri non sottoposti ad elevato stress di carico. Ulteriori indicazioni includono: sigillature di solchi e fessure, riparazioni di abrasioni e difetti dello smalto, riparazioni di restauri in porcellana, piccole ricostruzioni di moncone non soggette a stress di carico. Consigli clinici per l’impiego dei compositi fluidi Impiego conservativo dei compositi fluidi. L’impiego più comune è quello come sottofondo al di sotto dei compositi convenzionali. Tuttavia, molti dentisti preferiscono i sottofondi vetroionomerici modificati con resina (RMGI) per i numerosi vantaggi che offrono, inclusi il prolungato rilascio di fluoro e l’assenza di impiego di un adesivo per la loro applicazione. Gli ulteriori motivi di impiego dei compositi fluidi includono: semplice adattamento alle iregolarità, caratteristiche ritentive e aumento potenziale della flessibilità del restauro. Non utilizzare i compositi fluidi nelle aree sottoposte ad alto stress. Nonostante alcuni produttori attualmente promuovano l’impiego dei loro compositi fluidi nelle aree occlusali, alcune ricerche effettuate in passato dimostrano che questi ultimi non sono clinicamente accettabili in queste situazioni e sono necessari ulteriori approfondimenti. Il basso stress da polimerizzazione. continua ad essere la caratteristica più importante dei compositi fluidi. Le altre proprietà interessanti di questi materiali sono l’accettabile radiopacità, la bassa formazione di vuoti e il basso modulo di flessione (per le superfici non occlusali). 12 Applicazione % di corrispondenza Liner/Sottofondo 75 classe V 33 classe I 27 classe III 6 classe VI 4 classe II 3 classe IV 3 Fonte: CR Report Luglio 2013 • Tecnologia smart placement. • Eccellente modulo di flessione. • Radiopacità superiore a 300% Al. • Bassa contrazione volumetrica. • Semplice da lucidare. • Bassa usura e conservazione della brillantezza. Herculite erculite Herculite Herculite Ultra Ultra Ultra Ultra Flow Flow Flow Flow erculite Ultra Flow Herculite Ultra Flow Herculite Ultra Flow Herculite Ultra Flow ™ ™ ™ ™ ™ ™ ™ ™ Technique Technique Technique Technique Guide Guide Guide Gu Technique Guide Technique Guid Technique Guide Technique Gu Tecnica applicativa per liner/base e per Classi III, V, sigillature di solchi e fessure e piccole riparazioni. Nanohybrid ohybrid Nanohybrid Nanohybrid Flowable Flowable Flowable Composite Flowable Composite Composite Composite ohybrid Flowable Composite Nanohybrid Flowable Composite anohybrid Flowable Composite Nanohybrid Flowable Composite Shades Shades A3 Shades A3Shades A3 A3Shades Shades A3.5 Shades A3.5 and Shades A3.5 and and A3.5 and Shades A3Shades Shades A3.5 and A3 A3 Shades A3.5 and and Shades A3 Shades A3.5 and Shades Shades A3.5 and and lighter and lighter lighter and lighter darker darker (except darker (except darker (except (except Universal Universal Universal Opaque Universal Opaque Opaque Opaque and lighter darker (except Universal Opaque and lighter darker (except Universal Opaque and lighter darker (except Universal Opaque and lighter darker (except Universal Opaque Universal Universal Universal Opaque) Universal Opaque) Opaque) Opaque) Universal Opaque) Universal Opaque) Universal Opaque) Universal Opaque) *Light *Light cure *Light cure guide *Light cure guide cure guideguide *Light cure guide *Light cure guideguide *Light cure guidecure *Light DemiDemi Plus/ Demi Plus/ Demi Demi Plus/ DemiPlus/ Demi Demi 20 seconds 20 seconds 20 seconds 20 seconds 5 seconds 5 seconds 5 seconds 5 seconds10 seconds 10 seconds 10 seconds 10 seconds DemiDemi Plus/Demi Demi 20 seconds 5 seconds 10 seconds Plus/ DemiDemi 5 seconds 10 seconds 20 seconds Plus/ Demi 5 seconds 10 seconds 20 seconds Demi Plus/ 20 5 seconds 10 seconds Optilux501 Optilux501 Optilux501 Optilux501 (Boost (Boost Mode) (Boost Mode) (Boost Mode)Mode) 10 seconds 10 seconds 10 seconds 10 seconds 10 seconds 10 seconds 10 seconds 10 seconds 40 seconds 40 seconds 40 seconds 40 seconds seconds Optilux501 (Boost Mode) 10 seconds 10 seconds 40 seconds Optilux501 (Boost Mode) 10 seconds 10 seconds 40 seconds Optilux501 (Boost Mode) 10 seconds 10 seconds 40 seconds Optilux501 (Boost Mode) 10 seconds 10 seconds 40 seconds (Ramp (Ramp Mode) (Ramp Mode) (Ramp Mode) Mode) Classe II (base/liner) 20 seconds 20 seconds 20 seconds 20 seconds 20 seconds 20 seconds 20 seconds 20 seconds 40 seconds 40 seconds 40 seconds 40 seconds (Ramp Mode) 20 seconds 40 seconds (Ramp Mode)Mode) 20 seconds 20 seconds 20 seconds 40 seconds (Ramp Mode) 20 20 40 (Ramp 20 20 40 (Regular (Regular (Regular Mode) Mode) (Regular Mode)Mode) 20 seconds 20 seconds seconds 20 seconds 20 seconds seconds 20 seconds 20 seconds seconds 20 seconds 20 seconds seconds 40 seconds 40 seconds seconds 40 seconds 40 seconds seconds (Regular Mode) 20 seconds 20 seconds 40 seconds (Regular Mode) L’impiego come liner/sottofondo grosse cavità posteriori, quali ad 20 esempio quelle di II Classe, rappresenta probabilmente 20 seconds 20 seconds 40 seconds (Regular Mode) 20 seconds seconds 40 seconds (Regularnella Mode) 20 seconds 20 seconds 40 seconds Ref ersitRef oconcentra t er he Ref tInst o ter he r uct tInst oRef ions t he rer uct Inst ftor oions trUse he uctf or Inst ions f orUse rcom uct f orfper ions or plet Use com eassicurare ffor or dir plet Use com ect e ions. dir fplet orect comp e un io d irn esleadeguato ct . t eiodnir s .e ct io n s . l’applicazione più comune del composito fluido. In questo caso, il medico maggiormente Ref er tRef o t he rer uct f or com plet e f dir tions o trhe Inst r uct ions ffor Use fplet orect com plet eiodnirsle er tInst oRef t he Inst uct f or Use or com e ions. dir ect .e cteiodnirse. ct io n s . Ref erf or tions o Use t he r uct ions or Use f or comp rivestimento della superficie di quella che può essere una preparazione dalla geometria impegnativa. DiInst seguito viene riportato un tesempio tratto dalla guida tecnica di applicazione di Herculite XRV Ultra Flow: For Class For Class For Class II (base/liner) (base/liner) IIClass (base/liner) II (base/liner) II (base/liner) Class IIFor Class II (base/liner) or For Class IIClass (base/liner) II (base/liner) 1 11 1 1 2 2 22 22 2 2 2 3 3 3 33 33 3 3 4 4 4 4 4 44 4 4 ™ ™ ateIsolate area using Isolate area ausing area Isolate rubber ausing rubber area dam. a using rubber dam.a dam. rubber dam. Apply OptiBond Apply Apply OptiBond adhesive OptiBond Apply adhesive OptiBond of™ choice. adhesive of ™choice. adhesive of choice. of choice. Light cure Lightadhesive cure Lightadhesive cure Light according adhesive cure according adhesive according accordingDispense Dispense a layer Dispense a(2mm layer Dispense a (2mm or layer less) (2mm aorlayer less)or(2mm less) or l Isolare l’area utilizzando una diga di ™ ™ ™ l’adesivo Applicare in uno mm oaFlow ™ e Isolate area using ausing rubber dam. Apply OptiBondApply adhesive of choice. cure adhesive according Dispense layer (2mm or less)directly prep; Dry do prep; Dry notdo prep; dessicate. not Dry do dessicate. not dessicate. doausing not dessicate. to manufacturer’s toPolimerizzare manufacturer’s to manufacturer’s instructions tol’adesivo manufacturer’s instructions instructions instructions ofApplicare Herculite of aHerculite Ultra of Herculite Flow Ultra of (2 Herculite Flow Ultra Ultra directly Flow Isolate area using rubber dam. dam. OptiBond adhesive of choice. Light cure adhesive according Dispense adirectly layer (2mm or less)direc area aprep; rubber dam. adhesive ofOptiBond choice. Light cure adhesive according Dispense astrato layer (2mm or less) Isolate area rubber Apply OptiBond adhesive ofLight choice. Light cure adhesive according Dispense layer (2mm or le gomma. Asciugare laa preparazione; nonApply OptiBond preferito. base alle istruzioni fornite dal meno) di Herculite XRV Ultra Flow rep; not dessicate. toformanufacturer’s instructions ofonto Herculite Ultra Flow directly use. use. for use. formanufacturer’s use. the prep. the onto the onto prep. thedirectly prep. Drydo prep; do not do dessicate. to manufacturer’s instructions of prep. Herculite Ultra Flow Drydo prep; not dessicate. toformanufacturer’s instructions ofonto Herculite Ultra Flow Dry prep; not dessicate. to instructions of Herculite Ultradirectly Flow direc essiccare. produttore direttamente nella preparazione for use.for use.for use.for use. onto the prep. theonto prep. onto theonto prep. the prep. cure*. Light cure*. Light cure*. Light cure*. Build the Build restoration the Build restoration theBuild using restoration the Herculite using restoration Herculite using Herculite using Herculite Light cure* Light each cure* Lightincrement. each cure* Light increment. each cure* increment. each increment.Finish Finish and polish. Finish and polish. and Finish polish. and polish. 5tcure*. 5cure*. 5 6 6 6 6 7 7 7 7 8 8 8 Build the restoration using Herculite Light cure* each increment. Finish and8 polish. Ultra (in Ultra increments (in Ultra increments (in Ultra ofincrements 2mm). (in of increments 2mm). ofusing 2mm). of 2mm). Light cure*. Build the restoration Herculite Light cure* each Finish and polish. Light Build the restoration using Herculite Light cure* each increment. Finish and polish. Light cure*. Build the restoration using Herculite Light cure*increment. each increment. Finish and polish. Realizzare il restauro utilizzando Fotopolimerizzare. Fotopolimerizzare. Rifinire e lucidare. 6 Ultra6(inUltra 88 8 8 8 6(inUltra 7 7 7 5 55 6 increments 2mm). increments of 2mm). 7 7 6(inofUltra increments of increments 2mm). (in Herculite XRV Ultra (con of 2mm). incrementi di 2 mm) For Class For Class For Class III, V, III, V,Class pit III, V, and pit and V,III,pit and V, fissure and pit fissure and fissure sealant, fissure sealant, sealant, and sealant, and minor and minor and minor repairs repairs minor repairs repairs Class III, pit fissure sealant, minor repairs Classe V, di solchi eand fessure e and piccole riparazioni Class V, pit and fissure sealant, and minor repairs or For Class III, V,III,pit and fissure sealant, and minor repairs For Class III,sigillature V, pit and fissure sealant, minor repairs Alcuni restauri di classe I possono essere abbastanza piccoli e potrebbero essere perfino restaurati con un sigillante di solchi e fessure. Sotto, la procedura applicativa di Herculite XRV Ultra Flow in questa indicazione: teIsolate area using Isolate area ausing area Isolate rubber ausing rubber area dam. a using rubber dam.a dam. rubber dam. Apply OptiBond Apply Apply OptiBond adhesive OptiBond Apply adhesive OptiBond of choice. adhesive of choice. adhesive of choice. choice. Light cure Lightadhesive cure Lightadhesive cure Light according adhesive cure according to adhesive according to according to to 1prep; 1dessicate. 2OptiBond 2 OptiBond 2 3ofofLight 3cure 3adhesive 3 e Isolate area using ausing rubber dam. Apply adhesive of choice. according toadhesive Dry1 do prep; Dry notdo prep; not Dry do dessicate. not dessicate. doausing not dessicate. manufacturer’s manufacturer’s manufacturer’s instructions manufacturer’s instructions for instructions use. forinstructions for to use. fortouse. Isolate area using rubber dam. 2 Apply OptiBond adhesive of choice. Light cure adhesive according area aprep; rubber dam. Apply adhesive of choice. Light cure adhesive according touse. Isolate area a rubber dam. Apply OptiBond adhesive choice. Light cure according 2 3 1notDrydodessicate. 3 manufacturer’s rep; manufacturer’s instructions forinstructions use.forinstructions 2 2 2 3 manufacturer’s do not do dessicate. 1prep; 3 manufacturer’s Drydo prep; not instructions use.for use.for use. Drydessicate. prep; not dessicate. ™ ™ 1 Isolare l’area utilizzando una diga di gomma. Asciugare la preparazione; non essiccare 2 ™ ™ ™ ™ Applicare l’adesivo OptiBond preferito. pense Dispense a layer Dispense a(2mm layer Dispense a (2mm or layer less) (2mm aorlayer less)or(2mm less) or less)Light cure*. Light cure*. Light cure*. Light cure*. 4Herculite 4 5cure*. 5cure*. 5cure*. ense aHerculite layer less)directly of4 Ultra of Herculite Flow Ultra of or Herculite Flow Ultra Ultra directly Flow Dispense adirectly layer (2mm or less)directly Dispense a(2mm layer (2mm or less) Light Dispense aFlow layer (2mm or 5 less) Light Light Light cure*. 5 4 5 5 Ultra Flow directly 4erculite o the prep. the onto prep. the onto prep. thedirectly prep. of 4 Herculite Ultra Flow ofonto Herculite Ultra Flow of Herculite Ultradirectly Flow directly 5 the prep. theonto prep. onto theonto prep. the prep. MC0018, Rev DMC0018, 0 Rev 0 DMC0018, Rev 0 Rev 0 Rev 0 DMC0018, Rev 0 Rev 0 C0018, Rev 0 DMC0018, 4 Applicare uno strato (2 mm o meno) di Herculite XRV Ultra Flow direttamente nella preparazione. 5 ™ ™ Fotopolimerizzare. 3 Polimerizzare l’adesivo in base alle istruzioni fornite dal produttore Finish Finish and polish. Finish and polish. and Finish polish. and polish. 6 6 6 Finish and6 polish. Finish and polish. Finish and polish. Finish and polish. 6 6 6 6 6 Rifinire e lucidare. 13 Il duetto perfetto: Herculite™ XRV Ultra® e Herculite™ XRV Ultra® Flow Per diversi decenni il marchio Herculite ha stabilito il successo clinico nello studio odontoiatrico. Oggi Herculite XRV Ultra Flow combina le comprovate prestazioni a lungo termine del marchio Herculite con un innovativo composito fluido. E’ la soluzione perfetta da abbinare all’estetica e alle prestazioni dell’Herculite XRV Ultra. Caso clinico per gentile concessione del Dr.Bob Lowe Base/Liner utilizzando Herculite XRV Ultra Flow Restauro completato con Herculite XRV Ultra Clinical courtesy of Dr. Lowe Clinical casecase courtesy of Dr. BobBob Lowe ogni produttore sostiene di aver raggiunto in un certo modo questo Tecnologia Smart placement obiettivo. Oltre all’esperienza generale nel campo dei materiali compositi, Kerr Base/liner placed with Restoration finished with Base/liner placed with Restoration finished with recentemente ha acquisito delle nuove competenze nella modifica Contrazione da polimerizzazione, stress e modulo di flessione della reologia del composito. Il riferimento, ovviamente, è a SonicFill™ La contrazione e lo stress da contrazione sono le principali Herculite Ultra Flow Herculite Ultra Herculite XRVXRV Ultra Flow Herculite XRVXRV Ultra e all’aggiunta dei modificatori reologici che consentono a quest’ultimo caratteristiche dei compositi fluidi. Come mostrato nel profilo dei di subire un drastico cambio di viscosità mediante l’applicazione dell’energia sonica. Come per SonicFill, Herculite XRV Ultra Flow contiene un modificatore reologico che aiuta il materiale a stabilizzarsi quando non viene toccato e lo fa scorrere quando viene estruso dalla siringa. Questa caratteristica viene descritta come Smart Placement Technology e si riferisce alle competenze reologiche di Kerr nei compositi. Questa proprietà consente a Herculite XRV Ultra Flow di comportarsi in modo ideale sia nelle applicazioni come sottofondo che come materiale da restauro per le V Classi. Può sembrare impossibile che un composito fluido possieda una viscosità tale da permettergli di scorrere all’interno dei solchi e degli angoli mantenendo la sua forma. Tuttavia, l’additivo reologico presente nell’Herculite XRV Ultra Flow gli conferisce questa caratteristica riducendo la tensione superficiale nel momento in cui il materiale entra in contatto e viene premuto sulla superficie del dente. Lo stesso additivo fornisce una maggiore tensione superficiale dopo che il materiale è stato posizionato. Proprieta’ estetiche e meccaniche Viscosità La tabella a pag. 12 mostra che le due principali applicazioni dei compositi fluidi sono quelle di liner/sottofondo e restauri di V Classe. Ancora una volta, i requisiti di viscosità richiesti da queste due applicazioni sono in qualche modo opposti. Un liner deve scorrere bene e bagnare la superficie della cavità mentre un materiale per un restauro di V Classe deve conservare la sua forma impedendendo che coli o fuoriesca dal sito della preparazione. Questa è la sfida principale che si affronta nello sviluppo di un composito fluido e quasi 14 concorrenti, Herculite XRV Ultra Flow presenta uno dei valori più bassi di contrazione tra i compositi fluidi disponibili sul mercato. Questo è dovuto alla percentuale di riempimento relativamente elevata per il materiale. L’altro aspetto determinante è lo stress da contrazione derivante dalla rigidità del materiale. Herculite XRV Ultra Flow possiede relativamente un basso modulo elastico, che permette una corretta fluidità e nello stesso tempo, riduzione dello stress da contrazione da polimerizzazione. Questo rappresenta l’aspetto chiave per differenziare i compositi fluidi a bassa contrazione e gli importanti vantaggi clinici derivanti. Brillantezza di superficie e radiopacità Quando viene impiegato come materiale da restauro, la brillantezza di superficie di un composito fluido è molto importante e Herculite XRV Ultra Flow è stato progettato per offrire ottime prestazioni in questo campo. Gli standard di brillantezza di superficie di questo prodotto superano quelli di quasi tutti gli altri materiali presenti sul mercato; il materiale, inoltre, conserva meglio la brillantezza rispetto agli altri prodotti. Per un liner/sottofondo, il clinico desidera vedere nella radiografia il netto contrasto tra la struttura del dente e il restauro, al fine di notare eventuali vuoti presenti. Herculite XRV Ultra Flow possiede una elevata radiopacità, che permette una facile identificazione radiografica. Resistenza e durata Come il suo partner Herculite XRV Ultra, Herculite XRV Ultra Flow presenta delle eccezionali proprietà meccaniche. Possiede la più alta resistenza alla flessione e la minor percentuale di usura rispetto a qualsiasi altro composito fluido presente sul mercato. Un composito fluido dalle prestazioni massime! ECCEZIONALE RESISTENZA ALLA FLESSIONE Resistenza alla flessione (MPa) 127 130 121 120 3.25 3.0 115 115 V te 2.79 2.5 w uli 3.49 3.42 113 110 rc 3.87 3.5 120 He Contrazione volumetrica (%) 4.0 3.71 124 125 BASSA CONTRAZIONE XR Flo tra Ul Su e em pr k ilte w ltra Flo U us * w Flo o am Di nd * w Flo * e th Es tX * w TP H3 Flo low ric t Te * w F vo E V n Ve F te uli rc He XR Flo tra Ul Su e em pr k ilte w ltra Flo U us * w o am Di nd Flo * w Flo e th Es tX * w H3 Flo TP * low ric t Te * F vo E n Ve F Come il suo partner Herculite XRV Ultra, Herculite XRV Ultra Flow presenta delle eccezionali proprietà meccaniche, inclusa la resistenza alla flessione. Gli Opinion Leader del settore citano la bassa contrazione come un aspetto cruciale dei compositi fluidi; Herculite XRV Ultra Flow è stato appositamente sviluppato con una elevata percentuale di riempitivo che assicura una bassa contrazione da polimerizzazione. OLTRE IL 300% DI RADIOPACITA’ ELEVATA CONSERVAZIONE DELLA BRILLANTEZZA Herculite XRV Ultra Flow Herculite XRV Ultra Flow 325 250 Filtek Supreme Ultra Flow * 350 300 TPH3 Flow * Esthet X Flow * 300 Esthet X Flow * 300 350 Grazie alla sua elevata radiopacità, Herculite XRV Ultra Flow è facilmente identificabile nelle radiografie. 50 Tetric EvoFlow * TPH3 Flow * 250 75 Filtek Supreme Ultra Flow * Tetric EvoFlow * 200 78 51 46 1 Gloss = S/D* 50 100 Nonostante la brillantezza iniziale sia un aspetto fondamentale, la conservazione della stessa nel tempo è ancora più importante. E’ una indicazione di quanto durerà il restauro. Dopo l’invecchiamento, Herculite XRV Ultra Flow conserva la brillantezza meglio di tanti altri materiali presenti sul mercato. *non è un marchio di proprietà Kerr, appartiene al rispettivo produttore. 15 SonicFill Bulk-Fill Composite System: Una Guida Pratica Louis Mackenzie, È un GDP (dentista generico), che esercita a Birmingham, Inghilterra e conferenziere clinico alla Facoltà di Odontoiatria presso l’Università di Birmingham e presso il King College di Londra. Tiene lezioni di specializzazione a livello nazionale ed internazionale sulle tecniche di restaurativa diretta ed indiretta e piccoli interventi in odontoiatria conservativa. E’ relatore di diversi e noti corsi teorico-pratici e co-fondatore di www.dentaljuce.com, la libreria CPD disponibile online. E’ stato recentemente scelto come responsabile della formazione clinica per Denplan Ltd. Introduzione I restauri in composito dei settori posteriori presentano una storia ben riconosciuta di sensibilità alla tecnica d’uso. Recentemente questa tendenza è stata ridotta con l’introduzione di compositi “monomassa o bulk-fill”, il primo dei quali è stato SDR (Smart Dentin Replacement - Dentsply). Le tecniche di riempimento Bulk-fill stanno diventando estremamente popolari tra i medici di tutto il mondo e oggi costituiscono l’area che cresce più rapidamente nella ricerca sui materiali dentali. SonicFill (Kerr) rappresenta il passo logico successivo nell’evoluzione della categoria bulk-fill, in quanto consente di riempire un’intera cavità con un solo incremento. In termini di semplicità e velocità, può essere considerato un passo da gigante verso il mitico materiale “sostitutivo dell’amalgama”. SonicFill™ SonicFill è stato progettato con il contributo del dentista e docente di fama internazionale Ron Jackson ed è stato introdotto negli USA nel 2012. Si sta rivelando altrettanto popolare anche tra gli utenti del Regno Unito, in quanto è l’unico composito ad attivazione sonica, semplice da utilizzare, che non richiede di essere rivestito da uno strato addizionale di materiale. Uno studio indipendente ha dimostrato che le procedure sono oltre cinque volte più veloci rispetto alle tecniche tradizionali di applicazione incrementale. Il sistema SonicFill comprende due componenti: un composito nanoibrido e un manipolo esclusivo che applica un’onda sonica al materiale, riducendo la sua viscosità temporaneamente e iniettandolo attivamente nella cavità, senza bisogno di strumentazione. SonicFill™ Manipolo Il manipolo SonicFill (Foto 1) opera alla stessa pressione di una turbina ad aria (2,1-3,5 bar / 30 - 50 psi)e può essere collegato direttamente al cordone mediante un’attacco Kavo Multiflex. Il suo funzionamento è gestito dal comando a pedale del riunito e fornisce vibrazioni soniche al composito ad una frequenza di 5 – 6 kHz. Le forze di taglio risultanti riducono temporaneamente la viscosità 16 del composito dell’ 87% e il materiale fluidificato viene espulso dalla punta della capsula con una forza di 170 N. La velocità di estrusione può essere regolata tramite un anello posto sulla base del manipolo che offre dei valori di impostazione da 1 (bassa) a 5 (alta). Il manipolo deve essere sterilizzato seguendo i protocolli tradizionali e deve essere lubrificato almeno una volta a settimana. foto 1 SonicFill™ Composito SonicFill è un materiale composito nano-ibrido ad alta viscosità, erogato da capsule monodose (Unidose) che vengono avvitate al manipolo. (Foto 1) Il contenuto del riempitivo è dell’84% in peso ed è costituito da diverse particelle a base di ossidi di silicio e di bario aventi dimensioni che variano dal nano al sub-micron, fino a 4μm. La matrice di resina a base di metacrilato è compatibile con tutti i sistemi adesivi e contiene elevati livelli del fotoiniziatore Canforochinone. Questo assicura un’impressionante profondità di polimerizzazione fino a 5 mm, senza la necessità di dover rendere il materiale traslucente a differenza della maggior parte degli altri materiali bulk-fill. È disponibile in una gamma semplificata di tonalità (A1, A2, A3 e B1) con un’unica opacità adatta alla stragrande maggioranza dei restauri posteriori in composito. Il composito SonicFill presenta una bassa contrazione volumetrica (1,6%) e un basso stress da contrazione da polimerizzazione. Queste caratteristiche sono essenziali per ridurre il rischio di sensibilità postoperatoria, poichè incrementano l’integrità dei margini e riducono la deformazione delle cuspidi durante la polimerizzazione. La resina polimerizzata offre un’elevata resistenza alla compressione e alla flessione ed è in grado di sopportare le forze a cui saranno sottoposti i restauri dei molari e dei premolari. Applicazione Il composito SonicFill è stato ottimizzato per reagire ad un livello specifico della vibrazione sonica. Il materiale fluidificato viene iniettato tramite una cannula di 1,5 mm di diametro, permettendo l’accesso alle piccole cavità. (Foto 2) La cannula deve essere fatta arretrare durante l’estrusione ma deve essere mantenuta all’interno del materiale per ridurre il rischio della formazione di vuoti. Le cavità con profondità fino a 5mm possono essere restaurate con un singolo incremento in pochi secondi. Per le cavità molto grandi, possono essere applicati e fotopolimerizzati indipendentemente degli incrementi individuali. Poiché non è necessario alcuno strato di rivestimento finale, le cavità possono essere ripristinate interamente al fine di ridurre al minimo la quantità di eccesso; questo aspetto ridurrà ulteriormente il tempo della procedura. (Foto 3). Le tecniche Bulk-fill hanno dimostrato di ottimizzare l’adattamento del composito alle pareti della cavità e di ridurre il rischio della formazione di vuoti. Poichè SonicFill ritorna rapidamente alla sua viscosità iniziale quando viene rimossa l’attivazione sonica, l’adattamento può essere ulteriormente migliorato applicando una leggera pressione occlusale con uno strumento adeguato che può essere utilizzato anche per rimuovere qualsiasi eccesso dai margini. Modellazione Dopo la rimozione del manipolo, il composito SonicFill può essere modellato quasi immediatamente. Il materiale non è appiccicoso, mantiene la forma conferita ed è molto modellabile. Questo consente il ripristino dell’anatomia occlusale in modo rapido e semplice utilizzando uno strumento adatto. La modellazione accurata del materiale non polimerizzato ridurrà ulteriormente il tempo alla poltrona e il rischio di danno iatrogeno dovuto agli strumenti rotanti per la rifinitura. (Foto 4) Fotopolimerizzazione Dopo la modellazione, il materiale deve essere fotopolimerizzato utilizzando i protocolli convenzionali. In genere si consiglia di polimerizzare i restauri adeguatamente mantenendo la punta del conduttore ottico il più vicino possibile al restauro e di effettuare un’ulteriore polimerizzazione laterale, dopo la rimozione della matrice e del cuneo. Rifinitura Ottimizzando le fasi di posizionamento e di sagomatura, la necessità della rifinitura dovrebbe essere minima. L’eccesso di materiale non adeso può essere rimosso utilizzando un adeguato strumento affilato, mentre un disco con un solo lato abrasivo può essere impiegato per modellare in modo sicuro e levigare le creste marginali. I restauri realizzati con SonicFill non sono altamente lucidabili ma la loro finitura liscia e opaca riduce al minimo l’accumulo di macchie estrinseche e assicura risultati estetici accettabili. (Foto 5) Conclusioni L’avanzato materiale da restauro per posteriori del futuro sarà: dello stesso colore del dente; resistente; di lunga durata; veloce, dal posizionamento facile e predicibile e non richiederà una fase separata di applicazione dell’adesivo. Con l’avvento del SonicFill, resta solo da affrontare la sfida della proprietà autoadesiva. Nota Informativa L’autore non ha interessi economici legati a questo prodotto o a qualsiasi altro prodotto da restauro! Per ulteriori informazioni la invitiamo a visitare il sito www.kerrdental.it 2 3 4 5 Provi SonicFill nel suo studio Fino ad oggi, non avevate mai avuto il piacere di effettuare restauri posteriori. C’è da chiedersi – queste procedure sono risapute essere noiose e richiedono tempo. Ecco perché Kerr ha sviluppato SonicFill, un sistema di riempimento in single step che permette al dentista di eseguire restauri in breve tempo, senza comprometterne la qualità. La resina composita altamente riempita assicura una ottimale integrità dei margini, con bassa contrazione e senza creare vuoti. Ecco perché più di 13.000 dentisti hanno già eseguito più di 6 milioni di restauri con SonicFill, ovvero migliaia di restauri ogni giorno. Gli utilizzatori ne apprezzano la velocità, semplicità e soprattutto i risultati a lungo termine. Chi poteva sapere che eseguire restauri nei settori posteriori fosse così divertente? Chiami +39 081 850 83 27 e scopra come provarlo gratis, oppure visiti www.SonicFill.it 17 Corrispondenza dei coni di GuttaPerca con gli strumenti TF/TF Adaptive Prof. Gianluca Gambarini, M.D., D.D.S. è professore full-time di Endodonzia presso l’Università La Sapienza di Roma ed è Direttore del Dipartimento di Endodonzia, oltre ad essere ricercatore e conferenziere internazionale. Prof. Gambarini nutre un interesse particolare per l’endodonzia clinica e i relativi materiali. E’ consulente per diversi produttori e contribuisce a sviluppare nuove tecnologie, procedure operative e materiali per il trattamento canalare. Esercita la professione presso il suo studio privato in Roma, Italia, dove si dedica esclusivamente all’endodonzia. Introduzione In virtù dell’impiego diffuso degli strumenti rotanti NiTi, sono stati sviluppati dei coni di guttaperca (GP) corrispondenti (di maggiore conicità) per rendere le tecniche di otturazione canalare più semplici, più predicibili e per migliorare la qualità del trattamento. Oggi giorno molti produttori commercializzano coni di GP con conicità corrispondente agli strumenti, destinati ad essere usati con una tecnica specifica di strumentazione. Di conseguenza, la tecnica a singolo cono ha ottenuto nuovamente popolarità poichè il cono singolo abbinato potrebbe assicurare un soddisfacente riempimento tridimensionale, mentre le tecniche verticali a caldo hanno ottenuto dei vantaggi dall’impiego di un cono master abbinato, riducendo il rischio di vuoti o lacune all’interno dello spazio endodontico riempito. Tuttavia, la maggiore quantità e variabilità del design e delle dimensioni degli strumenti NiTi disponibili in commercio e i coni di GP di elevata conicità, possono facilmente creare confusione tra i professionisti, soprattutto se utilizzano strumenti e coni di marche diverse. Se i coni di guttaperca selezionati non corrispondono esattamente agli strumenti NiTi utilizzati, l’intero concetto fallisce e in molti casi i coni di GP non raggiungono la lunghezza di lavoro desiderata e/o non riempiono con precisione la preparazione apicale. Al fine di comprendere come dovrebbero funzionare i coni di GP abbinati, i dentisti hanno bisogno di comprendere le differenze di dimensioni, conicità, design e processi di produzione di questi prodotti. Anche se questi fattori di solito vengono presi in considerazione nel momento in cui un produttore produce i coni di GP abbinati da utilizzare con una tecnica specifica di strumentazione, l’obiettivo del presente articolo è quello di discutere tutte queste variabili e offrire ai dentisti una migliore comprensione dei possibili problemi clinici che possono riscontrare nell’applicazione del cono e fornire loro delle soluzioni pratiche per risolverli. Dimensioni; tolleranza e produzione dei coni di Guttaperca I coni di GP tradizionali sono arrotolati a mano, un processo di produzione che non è molto preciso e costante. Pertanto, in base 18 agli standard ISO, la tolleranza ammessa per i coni di GP è di 0,05 mm ed è un valore molto più grande della tolleranza ammessa per gli strumenti endodontici prodotti mediante tornitura o torsione (0,02 mmm). Questo aspetto è sempre stato un problema in endodonzia e spiega il motivo per il quale la corretta applicazione dei coni master in tutte le tecniche (cono singolo, condensazione laterale, condensazione verticale a caldo, SystemB onda continua di condensazione) è sempre stata descritta come un passaggio fondamentale della procedura. Con il cono tradizionale ISO a conicità .02 il problema era principalmente legato alla mancanza di precisione della punta dei coni di GP. Pertanto, i coni di GP necessitavano di essere regolati manualmente per adattarsi alla preparazione apicale con una buona ritenzione, per evitare il sottoriempimento e/o l’iperestensione dei coni attraverso il forame apicale. La stessa procedura era necessaria per i coni di guttaperca non standardizzati. Questo, è il motivo per il quale sono stati inventati e commercializzati i calibri o gli strumenti specifici per tagliare con precisione i coni di guttaperca (foto 1). Con l’introduzione dei coni di guttaperca di maggiore conicità, il problema non riguarda solo le dimensioni della punta, ma anche la conicità. Pertanto, questi coni di GP possono essere suddivisi in due categorie: conicità uniforme e non uniforme. I primi sono generalmente commercializzati come coni a conicità .04 o .06, mentre i secondi sono normalmente commercializzati con un marchio relativo ad una specifica tecnica di strumentazione (ad esempio coni TF coni, coni TFA, ecc). Dimensioni della punta e conicita’ degli strumenti NiTi Anche se alcuni strumenti hanno una conicità non uniforme, la grande maggioranza degli strumenti rotanti endodontici NiTi presenta una conicità uniforme e le tecniche sono progettate per creare una preparazione che abbia almeno una conicità .04 / .06. Questo è il motivo per il quale i coni di GP a grande conicità sono di solito commercializzati in conicità 0.4 e 0.6. Tuttavia, gli strumenti NiTi aventi lo stesso diametro e conicità possono non avere le stesse dimensioni e di conseguenza non possono effettuare una preparazione canalare identica, perchè la lunghezza della parte lavorante può essere differente. (fig 2). Ad esempio in uno strumento K3XF 0.6-25 la parte lavorante è di 16 mm, mentre in uno strumento TF 0.6-25 è di 10 mm. Anche se le dimensioni della conicità e della punta sono identiche, lo strumento K3XF 0.6-25 allargherà il canale radicolare fino a 1,21mm. Questo calcolo può essere effettuato come segue: 0,06 per ogni aumento di mm moltiplicato per 16 mm = 0,96 mm + 0,25 diametro in punta = 1,21 mm. Al contrario, uno strumento TF 0.6-25 allargherà il canale in misura minore: 0,85mm (0,06 x 10 = 0,60mm +0,25 diametro in punta = 0,85 mm). Differenze simili si possono riscontrare confrontando un qualsiasi strumento NiTi con una tradizionale parte lavorante di 16 millimetri con un qualsiasi altro strumento con parte lavorante ridotta. Gli strumenti in NiTi con una lunghezza di lavoro più corta sono oggi ampiamente utilizzati poiché molti canali,in realtà,non sono più lunghi di 10 mm dall’orifizio all’apice. Una parte lavorante più corta crea una strumentazione meno stressante, riducendo l’impegno e lo stress torsionale nella maggior parte degli strumenti: con un torque operativo inferiore, l’efficienza e la sicurezza si migliorano più facilmente.Tuttavia, se i dentisti sono alla ricerca di una perfetta corrispondenza tra canali preparati e materiali da otturazione, è necessario considerare che gli strumenti con una lunghezza di lavoro più corta necessitano di coni di GP con lo stesso design e con le stesse dimensioni. il sottoriempimento e /o l’iperestensione del cono attraverso il forame apicale, perché il tug back nella parte coronale non consente un corretto adattamento in apice del cono. Corrispondenza degli strumenti TF/TFA Pertanto, la soluzione migliore e più semplice è quella di scegliere i coni di guttaperca TF / TFA che si adattano con precisione alla preparazione canalare effettuata dagli strumenti TF / TFA e permettono il riempimento tridimensionale ideale e un buon tug back apicale. Al contrario, un utilizzatore di K3XF potrebbe utilizzare entrambi i tipi di coni (i coni 0.4-0.6 e i coni TF / TFA) perché entrambi si adatterebbero bene alla preparazione canalare nel terzo medio e nel terzo apicale. con i coni di Guttaperca Ulteriori consigli clinici per gli utilizzatori di TF/ Le stesse differenze nelle dimensioni descritte in precedenza tra K3XF e TF si possono riscontrare confrontando i coni di GP 0.40.6 e con i coni di GP TF / TFA . Il primi 9-10 mm sono identici, ma nella parte coronale i coni 0.4-0.6 sono molto più ampi(foto 3). Pertanto, se i dentisti tentano di utilizzare questi coni in un canale radicolare di 10mm (o più) preparato con TF / TFA, il cono di GP probabilmente non raggiungerà la lunghezza di lavoro a causa delle maggiori dimensioni del cono nella parte coronale; questo fenomeno potrebbe essere definito come “GP taper-lock” (“blocco del cono GP”). Questo è un problema diverso da quelli riscontrati in passato dai dentisti, principalmente legati all’adattamento del cono nella parte apicale e, di conseguenza, necessita di un approccio diverso. Scegliere un cono con la punta più piccola può non risolvere il problema, mentre sceglierne uno con conicità minore può aumentare significativamente il rischio di errori iatrogeni come TF Adaptive Fino ad ora, sono state discusse le dimensioni e i diametri per permettere ai dentisti di comprendere i problemi relativi alla corrispondenza tra strumenti e coni. Tuttavia, ci sono anche delle soluzioni cliniche per cercare di risolvere i problemi che si possono incontrare durante queste procedure. Questi sono suggerimenti che possono essere utili non solo per l’impiego degli strumenti TF / TFA ma anche per molte altre tecniche di strumentazione. Effettuare un maggior allargamento coronale. I TF / TFA sono strumenti molto efficienti e tagliano molto bene lateralmente. Sono lo strumento ideale per tutte le tecniche che richiedono il brushing e/o il riempimento circonferenziale. Pertanto, se un cono di GP non corrisponde perfettamente alla preparazione del canale radicolare, non raggiungendo la lunghezza di lavoro, una possibile soluzione è quella di aumentare l’allargamento coronale mediante brushing con l’ultimo strumento. In questo modo gli strumenti TF / TFA aumenteranno le dimensioni del canale preparato nella porzione coronale, risolvendo il problema legato al “GP Taper-lock”. Corretto adattamento apicale: I dentisti possono riscontrare due diversi problemi clinici nell’adattamento apicale: la necessità di un migliore tug-back posteriore, che può richiedere un leggero taglio della punta del cono master, e l’adattamento correlato alla quantità di trasporto del canale. Il primo caso può verificarsi quando, a causa della diversa tolleranza dimensionale, un cono di GP può essere leggermente inferiore alla dimensione nominale, aumentando il rischio di eccessivo riempimento durante l’otturazione. In tal caso, il consiglio è quello di aumentare leggermente le dimensioni del 19 cono master, tagliando 0,5 / 1 mm la punta, o idealmente quello di ricalibrare il cono master utilizzando un dispositivo di taglio (come ad esempio il Tip Snip). Questo può accadere anche se un canale è stato sovrastrumentato iatrogenicamente (a causa di un errore nella determinazione della lunghezza di lavoro o della posizione dello stop in silicone sul file): la costrizione apicale è ora modificata e il cono deve cercare di compensare questo errore aumentando le dimensioni della punta del cono master di GP. I TF / TFA sono notevolmente più flessibili rispetto alla maggior parte degli strumenti rotanti NiTi concorrenti. Di conseguenza,tendono a seguire con maggior precisione e a mantenere la traiettoria originale dei canali radicolari, minimizzando il trasporto del canale. Il trasporto del canale è un errore che si verifica spesso quando un file rigido viene inserito in una curvatura e tende a raddrizzarla tagliando di più nella parte interna della curvatura coronale e nella parte esterna a livello apicale. Tuttavia, questo errore che può influenzare la qualità della rimozione dei detriti, rende più semplice l’inserimento del cono master di GP, soprattutto in presenza di complesse curvature doppie o triple. Questo è il motivo per il quale l’utilizzatore di TF / TFA può sperimentare clinicamente un inserimento un pò più difficile del cono master di GP fino alla lunghezza di lavoro. Se si verifica questo problema, ancora una volta, un leggero aumento del riempimento circonferenziale può essere d’aiuto. BIBLIOGRAFIA 1: Briseño Marroquín B, Wolter D, Willershausen-Zönnchen B. Dimensional variability of non-standardized greater taper finger spreaders with matching gutta-percha points. Int Endod J. 2001 Jan;34(1):23-8. 2. Chesler MB, Tordik PA, Imamura GM, Goodell GG. Intra manufacturer diameter and taper variability of rotary instruments and their corresponding Gutta-percha cones. J Endod. 2013 Apr;39(4):538-41. 3. Hatch GW, Roberts S, Joyce AP, Runner R, McPherson JC 3rd. Comparative study of the variability of 0.06 tapered rotary endodontic files to current taper standards. J Endod. 2008 Apr;34(4):463-5. 4. Gambarini G. Glassman G . TF Adaptive:a novel approach to root canal instrumentation. Oral Health may 2013: 22-30 Conclusioni Pertanto, possiamo concludere che gli utilizzatori di TF / TFA dovrebbero preferibilmente utilizzare i coni TF / TFA che si adattano perfettamente ai canali preparati. In questo modo l’adattamento del cono master di GP diventa molto più facile e più predicibile e, nei pochi casi in cui possono essere ancora riscontrati alcuni problemi, i suggerimenti clinici forniti possono aiutare i dentisti a comprenderli e a trovare delle soluzioni adeguate. 1 20 2 3 Demi Ultra ™ Lampada fotopolimerizzante LED con ultracondensatore N O B A T T E R Y N O C O R D N O E Q U A L Il Rivoluzionario Ultracondensatore si ricarica completamente in soli 40 secondi, assicurando una incomparabile praticità d’uso. 1° Lampada al mondo , SENZA BATTERIA con e ultracondensator L’esclusiva e brevettata tecnologia di polimerizzazione C.U.R.E.™ assicura una profondità di polimerizzazione uniforme , con le più basse temperature emesse, per ottimizzare le prestazioni cliniche. Non cambiate la batteria, cambiate la lampada. www.DemiUltra.it Applicazione pratica di un materiale bulk-fill per il restauro di un dente trattato endodonticamente Monika Dzieciątkowska, DDS Laureata presso la Facoltà di Odontoiatria dell ‘Accademia di Medicina di Lodz nel 1994. Ha raggiunto il grado 1 di specializzazione in Odontoiatria Generale. É sempre stata appassionata di Endodonzia e per qualche tempo è stata anche affascinata dall’ odontoiatria estetica e dalla protesi. Esercita la professione nel suo studio dentistico di Lodz, in Polonia. Dal 2000 lavora a stretto contatto con Kerr per la quale tiene delle conferenze e conduce corsi di formazione in Polonia. Introduzione I denti trattati endodonticamente rappresentano sempre una sfida per un dentista. L’ampia struttura del dente mancante rende difficile o irrealizzabile un restauro diretto. La configurazione della cavità, comprese le irregolarità delle pareti e dei margini della preparazione localizzati in profondità, possono compromettere l’adattamento delle resine composite convenzionali. Si presenta la necessità, pertanto, di avere a disposizione un materiale composito che offra una maggiore plasticità, una notevole resistenza e la possibilità di applicazione e polimerizzazione in incrementi di maggior spessore, in modo che la procedura richieda meno tempo operativo. Utilizzando i nuovi materiali e una tecnica di riempimento bulk-fill è possibile, in particolare in questi casi, semplificare la ricostruzione del dente. Caso I Il paziente si è presentato in studio per la ricostruzione di un dente trattato endodonticamente. Il piano di trattamento comprendeva la ricostruzione del secondo premolare mediante una endocrown (Fig. 1A). Dopo la rimozione completa di un vecchio restauro è apparso chiaro che, a causa della minima distanza tra il margine della cavità e il margine gengivale,sarebbe stato molto difficile - se non impossibile - applicare una diga di gomma per la cementazione della endocrown (Fig. 1B). In questi casi applico la tecnica di elevazione del margine profondo. 22 1A 1B Con questo metodo il margine gengivale viene elevato utilizzando una resina composita fino al punto in cui è possibile applicare la diga di gomma durante la cementazione della endocrown. Ho iniziato isolando il campo operatorio con la diga di gomma. Con la diga in posizione è stata applicata e stretta una matrice a nastro (Fig. 1C). Controllo sempre la tenuta della matrice sotto ingrandimento,inserendo uno strumento sottile tra la matrice e il bordo del dente. Non deve essere possibile far scorrere lo strumento tra il dente e la matrice. Dopo la mordenzatura dello smalto e della dentina per 15 secondi con mordenzante Gel Etchant (Kerr) (Fig. 1D), il risciacquo e la delicata asciugatura della cavità, è stato applicato il sistema adesivo bicomponente OptiBond FL, costituito da primer (OptiBond FL Primer) e adesivo (OptiBond FL Adhesive). Dopo l’applicazione (strofinando la dentina per 20 secondi), il primer è stato soffiato delicatamente con un getto d’aria delicato, utilizzando la siringa aria-acqua. Lo scopo di questa fase è quello di far evaporare il solvente. Il secondo strato di adesivo è stato applicato sul Fig.1A. Secondo molare mandibolare in attesa di restauro mediante una endocrown. Fig.1B Vista occlusale dopo la rimozione del vecchio restauro.A causa della piccola distanza tra il margine gengivale della cavità e i tessuti gengivali,sarebbe stato difficile,se non impossibile,applicare la diga di comma per la cementazione della endocrown. Fig.1C. Il dente pronto per il restauro del margine gengivale e il riempimento parziale della cavità. Fig.1D. Mordenzatura di smalto e dentina. 1C 1D pavimento della cavità senza essere soffiato con l’aria. Questo accorgimento non solo migliora l’adattamento del composito alla superficie della dentina, ma sigilla anche perfettamente l’area tra la matrice e la superficie del dente a contatto con la gengiva (Fig. 1E). Dopo la polimerizzazione del sistema adesivo, il materiale composito deve essere inserito nella cavità. Per questa procedura alcuni dentisti utilizzano dei compositi fluidi in virtù del loro buon adattamento alle superfici ruvide. Tuttavia, a mio parere, la loro bassa resistenza e l’elevata contrazione da polimerizzazione ne precludono l’impiego per questa indicazione. Per questo motivo, nelle zone difficili da raggiungere utilizzo il SonicFill (Fig. 1F, 1G). SonicFill è una resina composita dalla viscosità standard e, di conseguenza, presenta una maggiore resistenza rispetto ai materiali fluidi. Il composito viene reso plastico mediante l’attivazione di onde soniche. Questo materiale composito, pertanto, offre la combinazione più desiderabile di proprietà: elevata plasticità e resistenza. Questa plasticità, combinata alle proprietà reologiche, consente al composito di scorrere in aree difficili da raggiungere. Il materiale resiste alle forze occlusali e garantisce un’adesione e un resistente sigillo del restauro con la struttura del dente. Dopo la polimerizzazione del materiale è stata rimossa la matrice (Fig. 1 H). Il passo successivo è stato quello di lucidare i bordi del restauro e del materiale composito, seguito dalla rifinitura dei bordi con una fresa diamantata da 40 micron (Fig. 1I). L’endocrown è stata cementata con il cemento composito NX3 combinato al sistema adesivo OptiBond XTR (Fig. 1J). Fig.1E.Aspetto del dente dopo l’applicazione del sistema adesivo OptiBond FL. Fig.1F,G.Applicazione del SonicFill nella cavità. Fig.1H.SonicFill dopo la polimerizzazione. Fig.1I.Dente preparato prima della presa dell’impronta per la realizzazione della endocrown. Fig.1J.Endocrown in situ. 1E 1F 1G 1H 1I 1J 2A 2B 2C 2D Caso II Il paziente si è presentato in studio per la ricostruzione di un dente che aveva subito un trattamento canalare. Il dente è stato restaurato temporaneamente con un materiale per otturazione provvisoria (Fig. 2A). Dopo la rimozione di quest’ultimo, ho ripulito la superficie mediante micro-sabbiatura e ho applicato la diga di gomma (Fig. 2B). La ricostruzione della parete interprossimale ha richiesto l’impiego di una matrice. A mio parere, la scelta migliore nelle piccole e medie cavità è costituita dalle matrici sezionali (Fig. 2C). Lo smalto e la dentina sono stati mordenzati con acido ortofosforico per 15 secondi (Fig. 2D) ed è stato applicato il sistema adesivo OptiBond FL (Fig. 2E). Come nel caso precedente, l’adesivo (OptiBond FL Adhesive) non è stato soffiato – uno strato più spesso migliora l’adattamento del materiale composito e sigilla lo spazio tra la matrice e il margine del dente (Fig. 2F.). La parete interprossimale è stata ricostruita con materiale composito Herculite Ultra (Smalto A1) (Fig. 2G). La matrice è stata rimossa dopo la polimerizzazione del materiale composito poichè la rimozione della stessa migliorava la visibilità e facilitava la manipolazione dello strumento (Fig. 2H). La cavità è stata riempita con il materiale da restauro SonicFill (Fig. 2I, J), che può essere applicato e polimerizzato con incrementi di spessore fino a 5 mm. L’applicazione di una grande quantità di materiale riduce il tempo di lavoro. Questa tecnica è molto efficace, soprattutto nel caso di cavità profonde nei molari, come ad esempio dopo il trattamento canalare. Dopo il posizionamento del SonicFill, ho pre-modellato la costa della cuspide (Fig. 2K). Nei casi che presentano elevate esigenze estetiche,modello gli strati superficiali con il materiale Herculite XRV Ultra e impiego delle resine caratterizzanti.Per questo paziente ho applicato una piccola quantità di colorante ocra (Kolor + Plus Kerr) sul fondo del 23 solco (Fig. 2L). Ho modellato la cuspide vestibolare utilizzando il composito Herculite Ultra (Smalto A1) (Fig. 2M). Per il restauro della cuspide linguale, oltre all’impiego della tonalità smalto A1, ho utilizzato il composito Premise nella tonalità XL2. Una piccola quantità di questo materiale, applicato appena al di sotto della punta della cuspide,imita le macchie bianche (white spot) tipiche dei denti posteriori (Fig. 2N). Gli ultimi passaggi effettuati sono stati la rifinitura occlusale e la lucidatura, quest’ultima effettuata con frese diamantate a grana fine,gommini Opti1Step (Dia1Step in Italia, distribuito da Ravelli Spa) e spazzolini Occlubrush (Kerr) (Fig. 2P). Fig. 2A. Il dente dopo il trattamento canalare;la cavità è stata temporaneamente riempita con un materiale per otturazione provvisoria. Fig. 2B. Vista occlusale dopo la rimozione del materiale per otturazione provvisoria, pulizia della dentina e applicazione della diga di gomma. Fig. 2C. Matrice sezionale in situ. Fig. 2D. Mordenzatura dello smalto e della dentina con acido ortofosforico per 15 secondi. Fig. 2E. Applicazione del sistema adesivo OptiBond FL. Fig. 2F. Vista occlusale dopo l’applicazione e la polimerizzazione dell’adesivo. Fig. 2G. Parete interprossimale restaurata con materiale composito Herculite XRV Ultra (smalto A1). Fig. 2H. Vista dopo la rimozione della matrice. Fig 2I. Applicazione del composito SonicFill nella cavità. Fig. 2J. SonicFill nella cavità. Fig. 2K. Anche le coste delle cuspidi vengono pre-modellate con il composito SonicFill. Fig. 2L. Un piccolo quantitativo di resina per caratterizzazioni di colore ocra (Kolor + Plus, Kerr) viene applicato nel solco. Fig. 2M. Cuspide buccale restaurata con composito Herculite XRV Ultra (smalto A1). Fig. 2N. Cuspide linguale restaurata con composito Herculite XRV Ultra (smalto A1). Durante il restauro è stata applicata anche una piccola quantità di composito Premise nella tonalità XL2. Una piccola quantità di questo materiale, applicata proprio al di sotto della punta della cuspide, replica le macchie bianche (white spot) tipicamente presenti in questa area posteriore. Fig. 2O. Restauro della parte rimanente della superficie occlusale (Herculite XRV Ultra, smalto A1). Fig. 2P. Vista occlusale del restauro dopo la rifinitura occlusale e la lucidatura. 24 2E 2F 2G 2H 2I 2J 2K 2L 2M 2N 2O 2P Cleanic ® La pasta per profilassi in un unico passaggio TECNOLOGIA BREVETTATA CON PERLITE Per una variabilità di abrasione integrata ALL IN ONE Pasta per profilassi universale per risultati eccellenti RISPARMIO DI TEMPO COMPROVATA DA STUDI SCIENTIFICI Dalla pulizia alla lucidatura in un unico passaggio Massima pulizia & lucidatura con minimo irruvidimento di smalto e dentina Frutti Rossi con Fluoro Un NUOVO invitante aroma per risultati eccellenti nella profilassi prevention.KerrDental.it I Vostri marchi preferiti dei prodotti dentali, ora uniti sotto il forte brand Kerr. 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