ANNO 2014/2015 Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana SOMMARIO 1. Presentazione di messaggi e proposta di attribuzione a Commissioni ......................954 2. Proposta di attribuzione a Commissione di iniziative parlamentari generiche ........... 955 3. Mozione evasa ..........................................................................................................955 4. Mozione ritirata ..........................................................................................................955 5. Presentazione di atti parlamentari .............................................................................955 6. Comunicazioni del Presidente ...................................................................................956 7. Rapporto di attività della Commissione di sorveglianza delle condizioni di detenzione per il periodo maggio 2013 - maggio 2014 ..........................................956 - Rapporto del 16 maggio 2014; relatrice: Lara Filippini 8. Naturalizzazioni .........................................................................................................964 - Rapporti del 2 giugno 2014 della Commissione petizioni e ricorsi 9. Iniziativa parlamentare del 4 novembre 2013 presentata nella forma elaborata da Matteo Pronzini per la modifica di alcuni articoli della legge sull'esercizio dei diritti politici (LEDP)...............................................................964 - Iniziativa parlamentare elaborata del 4 novembre 2013 - Rapporto del 22 maggio 2014; relatore: Maurizio Agustoni 10. Iniziativa parlamentare del 15 settembre 2003 presentata nella forma generica da Iris Canonica (ripresa da Michele Guerra) concernente la nuova perequazione finanziaria intercomunale: vi sono ancora punti da completare............................................................................................................967 - Iniziativa parlamentare generica del 15 settembre 2003 - Rapporto dell'11 giugno 2014; relatore: Franco Celio 11. • Mozione del 21 febbraio 2011 presentata dal gruppo PS (Nicoletta Mariolini, Carlo Lepori e cofirmatari) "Mobilità aziendale e mezzi collettivi" ..........967 • Iniziativa parlamentare del 21 febbraio 2011 presentata nella forma generica dal gruppo PS (Nicoletta Mariolini, Carlo Lepori e cofirmatari) "Mobilità aziendale e mezzi pubblici".....................................................................967 - Mozione del 21 febbraio 2011 Iniziativa parlamentare generica del 21 febbraio 2011 Messaggio del 19 giugno 2012 n. 6654 Rapporto del 29 aprile 2014 n. 6654R; relatore: Sergio Savoia 952 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 12. • Iniziativa parlamentare del 26 gennaio 2010 presentata nella forma elaborata da Raoul Ghisletta per il gruppo PS (ripresa da Pelin Kandemir Bordoli) per la pubblicazione dei mandati (modifica della legge sulle commesse pubbliche) ...........................................................................................976 • Iniziativa parlamentare del 14 ottobre 2013 presentata nella forma elaborata da Fiorenzo Dadò per il gruppo PPD+GG per la modifica dell'art. 7 cpv. 3 della legge sulle commesse pubbliche ........................................976 - Iniziativa parlamentare elaborata del 26 gennaio 2010 Iniziativa parlamentare elaborata del 14 ottobre 2013 Messaggio del 13 novembre 2013 n. 6872 Rapporto del 28 maggio 2014 n. 6872R; relatore: Maurizio Agustoni 13. Stanziamento di un credito complessivo di franchi 23'500'000.- quale aggiornamento dei crediti e crediti quadro per la conservazione del patrimonio stradale per il periodo 2012-2015, così suddiviso: ..................................978 • aggiornamento del credito per la sistemazione delle pavimentazioni e dei cigli per un importo di fr 16'500'000.• aggiornamento del credito quadro per interventi di rifacimento e di risanamento di manufatti per un importo di fr. 3'000'000.• aggiornamento del credito per interventi minori su manufatti per un importo di fr. 2'000'000.• aggiornamento del credito quadro per opere di protezione e premunizione dai pericoli naturali per un importo di fr. 2'000'000.- Messaggio del 21 maggio 2014 n. 6943 - Rapporto del 10 giugno 2014 n. 6943R; relatore: Fiorenzo Dadò 14. Chiusura della seduta e rinvio ...................................................................................982 PRESIDENZA: Gianrico Corti, Presidente Alle ore 14:05 il Presidente dichiara aperta la seduta, presenti 72 deputati. Sono presenti le signore e i signori deputati: Agustoni - Bacchetta-Cattori - Badaracco - Badasci - Balemi - Bang - Bassi - Beretta Piccoli L. - Bergonzoli - Bignasca A. - Bignasca M. - Bonacina-Rossi - Boneff - Bordoni Brivio - Caimi - Campana - Canepa - Canevascini - Caprara - Cavadini - Cavalli Caverzasio - Celio - Chiesa - Corti - Crivelli Barella - Dadò - De Rosa - Del Don - Delcò Petralli - Dominé - Filippini - Fraschina - Galusero - Garobbio - Garzoli - Giudici - Gobbi Guerra - Guidicelli - Jelmini - Kandemir Bordoli - Lepori - Lurati I. - Lurati S. - Maggi Malacrida - Martinelli Peter - Mellini - Morisoli - Ortelli - Pagani - Pagnamenta - Paparelli Pedrazzini - Pedroni - Pellanda - Polli - Ponzio-Corneo - Pronzini - Quadranti - Ramsauer Rückert - Sanvido - Savoia - Schnellmann - Seitz - Solcà - Steiger - Viscardi - Vitta Si sono scusati per l'assenza: Bacchetta - Beretta-Piccoli F. - Cereghetti - Cozzaglio - Del Bufalo - Denti - Foletti Franscella - Ghisolfi - Gianora - Gysin - Minotti - Orsi - Passalia - Storni 953 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Non si sono scusati per l'assenza: Peduzzi - Pinoja - Robbiani 1. PRESENTAZIONE COMMISSIONI DI MESSAGGI E PROPOSTA DI ATTRIBUZIONE A n. 6942 21 maggio 2014 Rapporto del Consiglio di Stato sulla mozione del 28 maggio 2013 presentata da Lorenzo Orsi e cofirmatari "Scoraggiare opposizioni e ricorsi pretestuosi contro le domande di costruzione" (alla Commissione della legislazione) n. 6951 18 giugno 2014 Concessione al Comune di Capriasca, Tesserete, di un contributo unico a fondo perso di fr. 1'950'000.- per le opere di ristrutturazione di Casa Capriasca a Tesserete (alla Commissione della gestione e delle finanze) n. 6952 18 giugno 2014 Richiesta di un credito d'investimento di fr. 1'590'000.- per l'acquisto di un software e relativa implementazione per la gestione delle multe in materia di contravvenzioni alle norme della circolazione stradale e di un credito ricorrente a partire dall'anno 2016 di fr. 91'000.- a gestione corrente per la gestione e manutenzione del software (alla Commissione della gestione e delle finanze) n. 6953 24 giugno 2014 Nuova legge sull'Azienda elettrica ticinese (alla Commissione speciale dell'energia) n. 6954 24 giugno 2014 Revisione parziale della L-rilocc (alla Commissione della gestione e delle finanze) n. 6955 25 giugno 2014 Legge sugli aiuti allo studio (alla Commissione speciale scolastica) 954 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 2. PROPOSTA DI ATTRIBUZIONE A COMMISSIONE DI INIZIATIVE PARLAMENTARI GENERICHE Celio F. e cofirmatari - 24.06.2014 Modifica della legge tributaria (Accesso alle informazioni fiscali dei contribuenti che non pagano le imposte) (alla Commissione speciale tributaria) Maggi F. per il gruppo Verdi - 25.06.2014 Permettere anche ad AET di distribuire l'energia a tutti i clienti finali in Ticino e fuori Cantone (alla Commissione speciale dell'energia) Guerra M. e cofirmatari per il gruppo LEGA - 25.06.2014 Basta con gli abusi sui fondi provento di lotterie (alla Commissione della legislazione) 3. MOZIONE EVASA Kandemir Bordoli P. e Lurati S. per il gruppo PS Per un vero sostegno alle regioni periferiche attraverso l'occupazione e il mantenimento dei servizi (v. messaggio 10.06.2014 n. 6950) 4. MOZIONE RITIRATA Quadri L. e Poggi D. (ripresa da M. Guerra) - 16.02.2009 Autori dell'omicidio Tamagni: il Consiglio di Stato si attivi per ottenere, per queste persone, la revoca (o l'annullamento) della cittadinanza elvetica e l'espulsione dalla Svizzera, e si faccia promotore di una modifica in senso estensivo dell'art. 48 della legge federale sull'acquisto e sulla perdita della cittadinanza elvetica (v. messaggio 01.09.2009 n. 6259) 5. PRESENTAZIONE DI ATTI PARLAMENTARI Gli atti parlamentari sono allegati alla fine del verbale della seduta (vedi p. 983). 955 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 6. COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE CORTI G., PRESIDENTE - Prima di iniziare i nostri lavori, vorrei esprimere a nome di tutti i parlamentari i migliori auguri a Giovanni Galli che, dopo ben 26 anni di attività sul fronte della cronaca politica cantonale per il "Corriere del Ticino", ci lascia per dedicarsi alla politica federale: grazie per la serietà e la professionalità con cui ha svolto questa importante funzione. 7. RAPPORTO DI ATTIVITÀ DELLA COMMISSIONE DI SORVEGLIANZA DELLE CONDIZIONI DI DETENZIONE PER IL PERIODO MAGGIO 2013 - MAGGIO 2014 Rapporto del 16 maggio 2014 Ai sensi dell'art. 69c della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, la discussione parlamentare si svolge nella forma del dibattito ridotto. È aperta la discussione. STEIGER S., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PLR - Il nostro gruppo condivide il rapporto della deputata Lara Filippini. I risultati ottenuti dal laboratorio delle targhe di immatricolazione sono certamente positivi. Oltre a fornire possibilità occupazionali all'interno del carcere, esso permette di ottenere un risparmio annuo di oltre 300 mila franchi rispetto al passato, quando le targhe venivano realizzate nel Canton Friborgo. Sicuramente positiva è pure la scelta di realizzare due camere securizzate presso l'Ospedale psichiatrico di Mendrisio, anche se la situazione relativa alla gestione dei casi psichiatrici non può ancora dirsi risolta a causa della mancanza di strutture adeguate in caso di misure stazionarie. Si chiede al Dipartimento, vista l'importante percentuale di detenuti con problematiche psichiche, di continuare a mostrare attenzione nei confronti delle necessità del personale medico. ORTELLI M., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO LEGA - Come membro della Commissione di sorveglianza sulle condizioni di detenzione, mi permetto di affermare che la situazione presso le nostre strutture è da ritenersi stabile e sotto controllo. Sottolineo la grande professionalità di coloro che gestiscono tali strutture, specialmente nei momenti in cui la popolazione carceraria raggiunge livelli tali da saturarne le capacità. La formazione rimane un punto importante: ci sono corsi di lingue, di informatica, e si provvede alla formazione di cuochi, falegnami, tipografi, fino all'ottenimento di un certificato di capacità. Abbiamo visitato diversi laboratori, compreso uno degli ultimi nati, quello per la stampa delle targhe delle automobili, che produce 250 pezzi al giorno e permette all'Amministrazione cantonale di risparmiare circa 325 mila franchi l'anno. È stata anche creata con successo una squadra di manutenzione composta da carcerati che si occupa di 956 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ diversi lavori nelle celle e nelle zone comuni, cosa che ha permesso di aumentare l'occupazione interna, oltre che di ridurre i costi per la manodopera esterna. L'attuale struttura carceraria presenta diversi limiti, bisogna quindi pensare al futuro di questo edificio. In tal senso il Dipartimento delle istituzioni (DI) dovrà proporre in tempi brevi un piano di ristrutturazione, o di rifacimento, che tenga conto della gestione della popolazione carceraria durante i lavori. Quale membro della Commissione mi ha fatto molto piacere incontrare gli agenti di custodia. Da questi incontri è emersa la necessità di approfondire il discorso dell'organizzazione dei turni. Per migliorare le dinamiche di lavoro, sarebbe inoltre auspicabile un maggiore contatto fra la direzione e le guardie, che vivono giornalmente l'ambiente carcerario. I casi psichiatrici rimangono uno dei problemi più sentiti. Nel corso di quest'anno il DI si è impegnato per risolvere la questione e ha predisposto la creazione presso l'Ospedale psichiatrico di Mendrisio di due camere securizzate. Resta però un problema nei casi dove è stata comminata una misura stazionaria in conformità agli artt. 59/63 e 64 del Codice penale. Tra questi ci sono alcuni casi ingestibili, di persone che devono essere separate dagli altri detenuti e che non potranno essere reinserite in società. La Commissione invita il DI a trovare una soluzione. Anche se alcuni agenti hanno seguito corsi infermieristici, la gestione di tali persone rimane un problema. Con le camere securizzate e con infermieri professionali al 50% presso il carcere si è fatto un grande passo in avanti, e di questo bisogna ringraziare il Dipartimento. Per quanto riguarda le polemiche sui pasti dei detenuti, mi risulta che i menu siano completi e variati, con diversi tipi di carne e di pesce durante la settimana. A mio avviso, i detenuti mangiano quindi molto bene. Ringrazio il personale e la direzione del carcere che prestano servizio giornalmente, in condizioni spesso difficili, con serietà e professionalità. Un ringraziamento va anche al Dipartimento per tutti i miglioramenti che ho visto realizzarsi durante questo mio primo anno nella Commissione. BONEFF A., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PPD+GG - Non mi soffermerò sul rapporto perché condivido quanto ha scritto la collega Filippini. Vorrei chiedere al Consiglio di Stato di esprimersi in merito alle critiche della Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (CNPT) nei riguardi della Farera. Secondo un portale d'informazione, il Consiglio di Stato avrebbe detto che le cose vanno bene come sono allo stato attuale. Vorrei sapere se questo corrisponde al vero. MALACRIDA R., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PS - Mi ricollego con molto piacere ai rapporti della presidente dell'anno scorso e di quella nuova perché condivido la loro disamina dei problemi. Da parte mia, mi soffermerò su un problema difficile da risolvere, che di anno in anno viene riproposto: il problema della malattia mentale in carcere, che concerne, comprese le forme caratteriali della psicopatologia, circa il 40% dei detenuti in Svizzera. La difficoltà sta soprattutto nella gestione degli atti violenti di genere delirante e nella prevenzione del suicidio. Per superare queste difficoltà, e per evitare che i cittadini che hanno scontato le loro pene non possano lasciare il carcere a causa della loro stessa malattia caratterizzata dall'aggressività, si è previsto ora di realizzare un mini reparto protetto all'Ospedale neuropsichiatrico cantonale, con alcune celle di sicurezza e la possibilità di curare i detenuti come veri pazienti e con il vantaggio di poterli sottoporre a 957 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ un secondo parere specialistico, oltre a quello del carcere, che talvolta può cambiare persino la loro prognosi. Tale innovazione è molto positiva, ed è importante per garantire dignità ai detenuti malati psichici, che sappiamo essere particolarmente vulnerabili per la loro aggressività involontaria. Se le istituzioni sono all'altezza dei loro compiti, risulta infatti possibile proteggere chi frequenta i detenuti potenzialmente violenti, sia all'interno delle strutture sociosanitarie, sia in congedo, senza infrangere la confidenzialità e il segreto professionale, uno dei pilastri etici della medicina carceraria. Strettamente legato al tema della violenza e dell'aggressività, resta il problema del dosaggio degli psicofarmaci quale forma "dolce" di contenzione e di coercizione: se dosati in modo prudente e corretto, essi aiutano a convivere con la marginalizzazione che il carcere causa isolando le persone rispetto alla loro vita precedente, a diminuire la sofferenza, la depressione e la disperazione. È pero importante che il loro consumo sia regolarmente monitorato per non eccedere e dar luogo a effetti collaterali indesiderati che possono portare fino al decesso. A proposito delle misure di contenzione dei detenuti degenti alla Clinica psichiatrica cantonale (CPC), vorremmo ricordare la mozione 1 dello scorso 25 novembre, firmata dalla maggioranza della Commissione di sorveglianza sulle condizioni di detenzione e da alcuni membri della Commissione speciale sanitaria, riguardante due problematiche tra loro correlate. La prima è la costatazione che alla CPC un detenuto ha trascorso almeno una trentina di giorni continuamente legato a una catena di 3 metri; la seconda è che tali ordini arrivano dalla Polizia e nemmeno il medico primario può opporvisi. La conseguenza di tale provvedimento è stata che medici, infermieri e pure gli agenti di Polizia hanno dovuto subire la lesione quotidiana dei diritti fondamentali dell'uomo e della sua dignità. I membri della Commissione chiedevano di eliminare le catene da ogni contesto di presa a carico e di istaurare, sul modello romando, l'autonomia medica rispetto alla giurisprudenza amministrativa, naturalmente nell'ambito di una stretta collaborazione fra chi ha il compito di curare e chi quello di far rispettare la pena. In questo senso aspettiamo una presa di posizione da parte del Governo. Sempre per garantire un trattamento umanamente rispettoso, pensiamo che per quanto riguarda la tempistica di certe sue decisioni, la Magistratura debba tener conto che i detenuti della Farera restano in una cella di pochi metri quadrati 23 ore su 24, talvolta anche per parecchi mesi, senza poter svolgere un'attività occupazionale. Credo che adesso non si lasci nemmeno più leggere i detenuti durante la fase istruttoria, che può durare diverse settimane. Mi viene in mente il caso del Presidente uruguaiano, che ha fatto tredici anni di carcere subendo molte torture, il quale, una volta uscito, non si è tanto ricordato delle torture vere e proprie, quanto del fatto di non avere potuto leggere. Scrive Roberto Saviano: «il condannato, in galera, deve essere privato di un'unica cosa: della liberta; e non anche della dignità». Considerando la complessità e l'importanza della moderna medicina carceraria, per assolvere nel modo migliore i suoi compiti, sia dal punto di vista della cura, sia da quello deontologico, la vera soluzione per la Stampa e la Farera sarebbe creare una rete con l'Ente ospedaliero cantonale (EOC) e con l'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC), come d'altronde propone I'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel suo progetto "Salute e prigione". Nella mozione presentata all'unanimità dalla Commissione di sorveglianza sulle condizioni di detenzione, si consigliava l'organizzazione di un servizio unitario di medicina carceraria. 1 Mozione: No alle catene, sì all'autonomia di chi cura i detenuti, Roberto Malacrida e cofirmatari, 25.11.2013. 958 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Purtroppo, nelle raccomandazioni della Team Consult, incaricata dal Governo di ottimizzare il servizio medico psichiatrico, si prevede soltanto l'assunzione di un infermiere capo, di infermieri professionisti che sostituiscano gli attuali agenti che fungono da infermieri e la gestione medico-somatica e medico-psichiatrica da parte di liberi professionisti a contratto. Se per la parte infermieristica si otterrà in tal modo un miglioramento, per la parte medica la situazione resterà purtroppo insoddisfacente e non permetterà, per esempio, di sviluppare una rete di psichiatria forense come auspicato dagli specialisti del campo. Questa situazione non ci piace, ma ci sembra altresì corretto osservare che le responsabilità non stanno certo soltanto dalla parte del Governo, perché per realizzare una rete di medicina carceraria degna di tale definizione occorre poter contare anche sulla volontà e sulla disponibilità dell'EOC oltre che su quella dell'Organizzazione psichiatrica cantonale. DELCÒ PETRALLI M. - Condivido pienamente l'intervento del collega Malacrida. I temi che ha sollevato preoccupano e saranno trattati dalla Sottocommissione per la pianificazione sociopsichiatrica. Vorrei fare una domanda al Consigliere di Stato: quando con la Sottocommissione siamo andati a visitare la CPC ci sono state mostrate le due camere di contenimento previste per i detenuti e abbiamo chiesto se essi potranno usufruire dell'ora d'aria, come loro diritto. Ci è stato risposto che dipenderà dagli ordini della Polizia. I medici della CPC quindi non sanno ancora se i detenuti potranno usufruire di tale loro diritto. Mi riallaccio inoltre all'intervento del collega Boneff, nel senso che anch'io vorrei sapere qual è stata la risposta del Consiglio di Stato alla CNPT in merito alle critiche espresse sulle condizioni di detenzione alla Farera. ORTELLI M. - Sono d'accordo che la catena non è una bella cosa, non piace neanche a me. Ho visitato quell'ospedale. Bisogna considerare che ci può essere una situazione pericolosa, per il detenuto stesso, per gli infermieri, e nei confronti dell'esterno: ammettiamo che un detenuto dia fuori di testa, vada in corridoio e prenda a pugni un infermiere, oppure esca in strada e aggredisca qualcuno. Garantire la sicurezza è un problema che bisogna cercare di risolvere bene. Ripeto, neanche a me piace la catena, però dobbiamo considerare la gravità dei problemi. Le camere in questione si trovano al piano terreno, fuori c'è il giardino, ci sono visitatori che vanno e vengono: bisogna pensare anche alla sicurezza delle persone all'esterno. Per quanto riguarda la Farera, è vero che una situazione dove si rimane in cella 23 ore su 24 può essere pericolosa, però se una persona si trova sotto inchiesta rinchiusa nella Farera, probabilmente qualcosa ha fatto. È vero che è dura stare lì rinchiusi, gli spazi sono quelli che sono, però i detenuti comunque hanno la televisione e sono trattati molto bene dalle guardie. Non ho mai sentito un detenuto dire che le guardie non sono gentili, anzi alcuni di loro, detenuti anche in altre strutture, mi hanno detto che sono quasi troppo gentili. La nostra situazione attuale non è quindi così disastrosa. Il Dipartimento si sta impegnando per migliorare queste situazioni, però, oltre a pensare ai detenuti, dobbiamo pensare anche alla sicurezza delle persone coinvolte nella loro gestione. MALACRIDA R. - Per rispondere forse anche indirettamente alla presidente della Commissione di sorveglianza sulle condizioni di detenzione, mi permetto di dire che non si vuole dare responsabilità alla Polizia per l'uso delle catene: non sta lì il problema. Il 959 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ problema è che la decisione dev'essere medica. Quando non si sa curare bene, si adoperano le catene; quando invece la cura avviene in modo corretto, in un ospedale psichiatrico civile, non c'è bisogno di usarle. È solo in questo senso che intendevo rilevare il problema dell'uso delle catene. DELCÒ PETRALLI M. - Ricordo alla collega Ortelli che la Farera è un carcere giudiziario. Questo significa che chi vi si trova non è ancora stato giudicato ed è quindi un presunto innocente. DEL DON O. - Temo vi sia un problema che non si vuole affrontare e che giustifica il mio appello al Dipartimento affinché si aprano le carceri alle consulenze di psichiatri e psicoterapeuti esterni. In questo modo, potremo forse far fronte alle esigenze di una presa a carico terapeutica più mirata, approfondita e finalizzata alla riabilitazione. Ritengo inoltre che bisognerebbe finalmente chinarsi sulla questione di una psichiatria forense in Ticino. Le problematiche del Ticino non riguardano solamente il momento della perizia, allorquando bisogna prendere decisioni formali, ma anche i consigli e il supporto che possono venire dati durante tutto l'anno, visto che il 40% dei detenuti in qualche modo presenta un disturbo psichiatrico. È un problema grosso al quale bisogna pensare. Non ho particolari esigenze di attirare l'attenzione su di me, però ho una certa esperienza in questo campo. Ho lavorato anche a Mendrisio e ho dovuto in qualche modo accettare certe situazioni che non mi erano piaciute a suo tempo e che in qualche modo ritrovo ancora adesso. Spero che l'esperienza e la sensibilità che ho riguardo a queste tematiche possano avere peso nel fare un po' di pressione sul Consigliere di Stato affinché tenga presente i due elementi ai quali ho accennato. GOBBI N., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DELLE ISTITUZIONI - Ringrazio la Commissione, la precedente presidente e quella attuale per avere redatto questo rapporto. Sulla premessa e sul laboratorio stampe non ho osservazioni da fare. Vi ringrazio per le parole di positività su quanto fatto per rispondere alla necessità di occupare le persone in detenzione, soprattutto in carcere penale. Riguardo ai problemi della struttura carceraria, effettivamente essa risale agli anni Sessanta ed è quindi piuttosto anziana. Il Dipartimento ha preparato un nuovo concetto attualmente allo stadio di studio di fattibilità: nei prossimi mesi sarà dunque presentato un messaggio richiedente un credito per un concorso d'architettura o forse anche, eccezionalmente, un credito unico per accorciare i tempi di realizzazione che di norma sono lunghi. Una volta definito il progetto, che prevederà un nuovo edificio in grado di ospitare i 130-140 detenuti che oggi si trovano alla Stampa, si potrà procedere alla demolizione della vecchia struttura per poi passare alle fasi seguenti. Considerando il lungo periodo che sarà necessario per la realizzazione di questo progetto, sono comunque stati programmati interventi urgenti di risanamento della Stampa, interventi finanziati con il credito di manutenzione ordinaria della Sezione della logistica, e in parte già iniziati. Nel rapporto si parla anche del clima di lavoro e del personale di custodia. La situazione, in particolare, in seguito al cambio di direzione dello scorso febbraio, sta migliorando, e il Dipartimento intende designare il nuovo direttore delle strutture carcerarie prima della pausa estiva, quindi nelle prossime settimane. 960 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Per quanto riguarda la gestione dei casi psichiatrici, i lavori per la messa a disposizione di tre posti in due camere di sicurezza presso la CPC sono iniziati questo mese e saranno ultimati il prossimo settembre. Questo provvedimento permette di alleggerire la pressione sulla Stampa e sul suo personale di custodia, confrontato negli ultimi mesi con un'occupazione del 95-98% dei posti esistenti. Per quanto riguarda il servizio di medicina e psichiatria carceraria, come indicato nel messaggio del 23 dicembre 2013 concernente la pianificazione sociopsichiatrica cantonale, ricordo che il Consiglio di Stato nel novembre del 2013 ha deciso di confermare il principio del servizio unitario autonomo presso le strutture carcerarie cantonali, mantenendo l'organizzazione esistente che fa capo alle prestazioni erogate da medici con studio privato. Qui differiamo un po' dalle osservazioni del deputato Malacrida, ma riteniamo comunque che la soluzione sia perseguibile e soprattutto sostenibile anche perché in altri Cantoni fino ad adesso ha dato buona prova di sé. La nuova collaborazione che sta per iniziare invece con l'OSC a seguito della creazione delle celle a Mendrisio di cui sopra, potrebbe produrre ricadute positive anche per la futura presa a carico in comune con la direzione del servizio medico delle strutture carcerarie. Al Dipartimento sta a cuore il personale di custodia. Dal rapporto fatto dalla Team Consult sullo stato e il funzionamento delle strutture, il personale era indicato come uno dei punti deboli. Tale situazione è da ricondurre al fatto che negli ultimi anni la valorizzazione e la motivazione del personale erano state tralasciate. Il cambiamento a livello di direzione di cui ho accennato prima ha già prodotto risultati positivi. Ovviamente non bisogna fermarsi, ma continuare il lavoro, ed è quello che stiamo facendo portando avanti programmi per migliorare le condizioni di lavoro del personale. Non da ultimo, abbiamo immesso nuovo personale di custodia proveniente dalle ultime due formazioni fatte nel 2013 e nel 2014. L'introduzione di nuove forze permette di aiutare il personale esistente, di migliorare il clima di lavoro e di scaricare determinate pressioni dal carcere della Stampa. In questa struttura, a differenza della Farera, i detenuti escono, lavorano, hanno tempo libero, hanno spazi comuni. Ovviamente, laddove i detenuti sono a contatto fra di loro, c'è il pericolo che si verifichino scontri, in particolare, come già avvenuto in altre carceri, fra detenuti di etnia diversa. Un problema relativo alla formazione interna e al lavoro riguarda la reperibilità delle risorse necessarie. È difficile trovare personale di strutture ordinarie statali disponibile a entrare in una struttura "chiusa" come quella delle carceri. Ce ne siamo resi conto in particolare dopo il cambio di direzione, quando le misure di sicurezza d'entrata sono state leggermente inasprite, o meglio, sono state fatte rispettare con maggiore rigore. Abbiamo rilevato problemi in particolare con il corpo docente, che peraltro si presta in modo encomiabile alla formazione dei detenuti presso la Stampa. Per fortuna godiamo di un buon rapporto di collaborazione col DECS e soprattutto con la Scuola professionale artigianale industriale (SPAI) di Locarno. Il settore dei laboratori ci dà delle preoccupazioni. Siamo riusciti a creare il laboratorio per le targhe e in parallelo sono pure stati adeguati gli spazi di altri laboratori, ma la possibilità di offrire lavoro e capacità d'impiego ai detenuti rimane purtroppo limitata, soprattutto a causa dei limiti della struttura. Armando Boneff e Michela Delcò Petralli hanno sollevato la questione delle osservazioni fatte dalla CNPT, che ieri ha pubblicato il suo rapporto di attività 2013. Nel novembre del 2013, il Consiglio di Stato ha risposto alle raccomandazioni e alle critiche formulate. Sulla questione delle celle di contenzione abbiamo ribadito che esse non vengono utilizzate come misura di sanzione, e che verrà esaminata la possibilità di utilizzare indumenti che si strappano facilmente per ridurre il rischio di suicidio. La critica principale riguardava il 961 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ carcere della Farera. Cito il loro rapporto: «per quanto concerne le raccomandazioni sulla necessità di aumentare il tempo di attività per le persone in detenzione preventiva, la delegazione della Commissione federale è stata informata che non è stata adottata alcuna misura in tal senso. La Commissione deplora che i detenuti non beneficino nemmeno di un'attività in cella, e che continuino a trascorrere 23 ore su 24 in cella». Si ribadisce insomma la raccomandazione già indirizzata al Consiglio di Stato nel novembre 2011. Dal canto suo, il Consiglio di Stato ha risposto richiamando quanto già espresso in merito alle osservazioni n. 20, 83 e seguenti dell'anno precedente: la durata media di detenzione a regime straordinario presso la Farera oltrepassa solo in pochi casi i due mesi, e in pochissimi casi, per esigenze d'inchiesta, e previa decisione da parte del giudice dei provvedimenti coercitivi, si protrae oltre i tre mesi. La direzione delle strutture carcerarie monitora costantemente tali situazioni ed è in contatto con il Ministero pubblico al fine di contenere al massimo la durata di questo tipo di carcerazioni. La critica può starci, ma ovviamente deve tener conto della situazione quadro delle strutture. È già difficile offrire possibilità di lavoro nel carcere penale, ma offrire possibilità di lavoro alla Farera, a persone che perlopiù rimangono pochi giorni o poche settimane, comporterebbe un onere troppo importante considerando le condizioni di ristrettezza che abbiamo a livello di personale e di laboratori. Di conseguenza abbiamo privilegiato l'aspetto della sicurezza ed è proprio in tal senso che ieri ho risposto alla domanda di alcuni giornalisti: per noi la priorità rimane la sicurezza, soprattutto in carcere preventivo, dove c'è un'inchiesta in corso e dove il contatto fra i detenuti va tenuto sotto controllo. Sulla questione della permanenza in cella 23 ore su 24, si potrebbe sicuramente migliorare la situazione, ma sarebbe necessario aumentare il personale. I detenuti che rimangono in carcere preventivo per lungo tempo sono veramente pochi e per questa ragione non riteniamo di dovere intervenire. Il deputato Malacrida ha parlato della cura dei detenuti malati psichiatrici. Per il DI queste persone sono sì dei malati, ma sono soprattutto dei detenuti. È in tale ottica che si è ritenuto imperativo dare attenzione prima di tutto alla sicurezza. Le camere oggi adibite a celle presso l'OSC non garantiscono la sicurezza che le nuove celle securizzate permetteranno, consentendo di eliminare l'uso della catena. Ovviamente, anche in questo caso, è stato necessario un cambio di approccio da parte della stessa OSC, perché si tratta di securizzare due stanze di una struttura che, per volontà del Cantone e della stessa OSC, da tempo ha voluto aprirsi lasciando ai pazienti la libertà di usufruire dei suoi ampi spazi. Dal punto di vista dell'opportunità, devo in parte dissentire da quanto detto da Malacrida, in quanto la catena in questo caso è funzionale alla tutela del personale dell'OSC e serve anche a scongiurare un rischio di fuga che con le strutture attuali esiste. Con le celle securizzate tale rischio non ci sarà più e quindi, come detto, non sarà più necessario ricorrere alla catena. Ritengo comunque preferibile prendere a carico i casi di detenuti malati psichiatrici in una struttura specializzata, seppure dovendo ricorrere all'uso della catena per motivi di sicurezza, piuttosto che farlo in carcere, con l'esigenza, tutt'altro che facile da soddisfare, di apportare le competenze medico-psichiatriche necessarie dall'esterno. Ad ogni modo, ripeto, con le nuove celle che garantiranno la sicurezza ed eviteranno il rischio di fuga, la catena non sarà più usata. La mozione sarà evasa prossimamente. L'approccio del Consiglio di Stato riguardo all'utilizzo di liberi professionisti si discosta da quanto sostenuto nel rapporto, anche se essi permettono comunque di beneficiare di competenze esterne aggiornate e ovviare in parte a una certa reticenza, riconosciuta prima dal deputato Malacrida, da parte dell'EOC e dell'OSC di mettere a disposizione personale. L'impiego di infermieri professionisti in ambito medico e psichiatrico presso le 962 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ strutture carcerarie ovvierà parzialmente a questa necessità, ma non è evidente trovare personale disponibile a lavorare in carcere: questo è un altro elemento che dobbiamo tenere in considerazione e in questo senso devo dire che si stanno ottenendo risultati grazie soprattutto alla disponibilità del direttore dell'OSC. Michela Delcò Petralli ha sollevato anche la questione dell'ora d'aria presso la CPC una volta che le due stanze securizzate saranno disponibili. In merito dovrà essere stilato un apposito regolamento di funzionamento e in quell'occasione si dovranno trovare soluzioni per garantire l'ora d'aria. Orlando Del Don ha caldeggiato l'impiego di consulenti esterni in ambito di psichiatria e psicoterapia. È quello che cerchiamo di fare, cercando di sviluppare collaborazioni con le possibilità che già offre il settore. Sulla psichiatria forense, come Dipartimento e come Ministero pubblico, abbiamo fatto una convenzione con l'Istituto di Losanna e Ginevra. Ovviamente, qualora si presentasse la possibilità di fare altrettanto nel Canton Ticino, il Dipartimento è disponibile a trovare soluzioni puntuali, così come è stato fatto, per esempio, con l'USI e la SUPSI in ambito di perizie di diritto penale. In quest'ottica, non spetta principalmente al Dipartimento promuovere un'attività di questo tipo. Se i professionisti del settore del Canton Ticino vogliono organizzarsi in questo senso, magari anche permettendo un certo contenimento dei costi, sicuramente saremo ben disposti a entrare in materia. Penso di avere risposto, per lo meno per sommi capi, alle varie critiche. Ringrazio nuovamente la Commissione per l'ottima collaborazione garantita, non tanto col Direttore del Dipartimento, quanto con le strutture carcerarie e la Divisione della giustizia. Ringraziamo per le critiche costruttive così come per i complimenti per quanto fatto in questi mesi. FILIPPINI L., RELATRICE - Ringrazio i miei colleghi per i loro interventi e anche il Consigliere di Stato Gobbi per le risposte e le puntualizzazioni relative al rapporto da me redatto. Le strutture carcerarie ticinesi hanno funzionato anche quest'anno in modo soddisfacente e abbiamo potuto constatare la professionalità con la quale esse vengono gestite sia da parte della direzione sia da parte del personale. Abbiamo visitato vari laboratori; nel rapporto ho voluto mettere in risalto quello per la stampa delle targhe perché è senz'altro un ottimo esempio di come, attivando determinate strutture qui in Ticino, si possa anche ottenere un risparmio. Sia io sia i miei colleghi abbiamo particolarmente gradito la risposta del Consigliere di Stato Gobbi per quel che riguarda la struttura carceraria, ovvero che essendo un po' vecchiotta si provvederà a effettuare interventi urgenti. Quest'anno abbiamo voluto tenere colloqui con gli agenti di custodia perché riteniamo che essi rappresentino un aspetto del mondo carcerario che viene approfondito troppo poco spesso. Il dialogo fra gli agenti di custodia e la direzione è molto importante, essendo questi giornalmente a diretto contatto con la vita dei carcerati. È importante che si migliorino le loro condizioni lavorative, anche al fine di diminuire i giorni di assenza, che rimangono in media i più alti del Cantone. La gestione dei casi psichiatrici ha creato un certo dibattito in aula e rappresenta probabilmente il problema più importante. Certo, un carcerato è un carcerato, però ci sono casi di persone che malgrado abbiano esaurito la condanna continuano a rimanere nella struttura carceraria, creando problemi a livello di gestione. In tale ambito, la creazione di due camere securizzate rappresenta un bel passo avanti da parte del Dipartimento. Sicuramente, un dibattito a livello cantonale su come tali casi vengono gestiti oltre 963 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Gottardo – il dottor Malacrida ha sottolineato in questo senso le differenze tra Svizzera francese e Svizzera tedesca – potrebbe essere un importante punto di partenza. Nel corso di quest'anno la Commissione si è riunita quindici volte. In due occasioni abbiamo effettuato visite a sorpresa e in totale abbiamo compiuto ventisette visite ai detenuti. Abbiamo altresì visitato le carceri pretoriali di Lugano e di Pambio-Noranco, la Fondazione Torriani e l'Istituto PAO, e la CPC di Mendrisio. Ringrazio i miei colleghi per il buon clima commissionale e auguro alla nuova presidente, Maruska Ortelli, buon lavoro. Il rapporto allestito ai sensi dell'art. 25 cpv. 3 della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con Consiglio di Stato è dichiarato evaso. 8. NATURALIZZAZIONI Rapporti del 2 giugno 2014 Ai sensi dell'art. 69d della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Conclusioni dei rapporti della Commissione delle petizioni e dei ricorsi: concessione della cittadinanza o dell'attinenza ticinese ai postulanti. Messe ai voti, le conclusioni dei rapporti sono accolte con 39 voti favorevoli, 13 contrari e 7 astensioni, rispettivamente 59 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni. 9. INIZIATIVA PARLAMENTARE DEL 4 NOVEMBRE 2013 PRESENTATA NELLA FORMA ELABORATA DA MATTEO PRONZINI PER LA MODIFICA DI ALCUNI ARTICOLI DELLA LEGGE SULL'ESERCIZIO DEI DIRITTI POLITICI (LEDP) Rapporto del 22 maggio 2014 Ai sensi dell'art. 69d della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Conclusioni del rapporto della Commissione speciale Costituzione e diritti politici: si chiede al Parlamento di respingere l'iniziativa. È aperta la discussione. 964 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ PRONZINI M. - Vorrei fare tre riflessioni e un ringraziamento. La prima riflessione è che in questo Cantone, per i politici, le istituzioni sono luoghi che servono ai propri interessi personali, per costruire le proprie carriere politiche. "Prima donna" di tale modo di agire è Lorenzo Quadri, un fifone: ha lasciato una "sedia" poco sicura in Consiglio di Stato per altre più sicure, meno impegnative e ben retribuite. Tali personaggi sono i veri "culi di pietra" di questo Cantone, persone che utilizzano in modo strumentale gli elettori per i propri interessi. La seconda considerazione – nulla di personale, evidentemente – è che abbiamo un Consigliere di Stato che non ha nessuna legittimità politica, nel senso che non è stato eletto da nessuno. È stato eletto da "colonnelli delle Sturmtruppen" nelle cantine di via Monte Boglia. La terza considerazione, per finire, è che siete fondamentalmente tutti uguali. Al di là di qualche innocuo intervento infiammato, magari dal pulpito, tutti giocano la parte loro assegnata dal teatrino della politica, legittimando il modo di fare delle tre scimmiette: "non vedo, non sento, non parlo". Infine, vi voglio ringraziare, perché il fatto che le mie proposte vengano sistematicamente bocciate senza entrare in materia, per principio, così come succedeva negli anni Settanta alle proposte del PSA, per me è la dimostrazione che l'MPS è sulla strada giusta. Anche il fatto che le mie proposte vengano riprese a distanza di qualche mese, come pure succedeva al PSA, è una conferma che rimaniamo sulla strada giusta. Detto ciò, visto che si tratta di una procedura scritta e che, a parte forse un gruppo politico, tutti avete sottoscritto il rapporto del collega Agustoni, mi fermo qui. AGUSTONI M., RELATORE - Non entro più nel merito dell'iniziativa del collega Pronzini, la quale proponeva, nel caso non ci fossero più subentranti in una lista, di riorganizzare elezioni generali. Nel caso riguardante la Lega, si sarebbe dovuta tenere un'elezione complementare per il seggio in Consiglio di Stato. Tale elezione avverrebbe con un sistema maggioritario, mentre il Gran Consiglio e il Consiglio di Stato vengono eletti con un sistema proporzionale. Il seggio che in questo momento occupa il Consigliere di Stato Zali non è stato attribuito sulla base di risultati personali, ma sulla base del risultato della Lega, che ha diritto ad avere due seggi avendo raccolto un numero sufficiente di voti e schede. Rimettere in discussione una ripartizione che è stata definita democraticamente nel 2011 è incompatibile con il nostro sistema elettorale proporzionale. Ciò per rispondere alla questione della legittimità del Consigliere di Stato Zali: evidentemente egli non ha ricevuto un'investitura popolare personale, ma il partito che egli rappresenta l'ha ricevuta, e quindi è giusto che sia il partito stesso a designare il Consigliere di Stato. Non riesco a capire la critica di Matteo Pronzini quando dice che le sue iniziative vengono respinte per partito preso. La nostra Commissione si è chinata su quest'iniziativa e abbiamo chiesto – l'ho fatto io personalmente – se il collega volesse essere audizionato. Lui ha risposto di no. Io non accetto che qualcuno presenti un'iniziativa, gli si chiede di essere sentito, rifiuti, e poi venga in Parlamento a dire che le sue iniziative sono respinte per partito preso. L'iniziativa è stata respinta sulla base dei motivi che ho spiegato, ovvero che non si possono mischiare i sistemi elettorali. La riflessione è stata fatta. Se c'erano altri elementi che l'iniziativista voleva portare all'attenzione della Commissione, ha avuto la possibilità di farlo: non ha voluto che questo tema venisse approfondito, correttezza vuole che non se ne lamenti adesso in sede di dibattito parlamentare. 965 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Il Presidente annuncia l'intervento in replica di Matteo Pronzini, suscitando malumori fra i membri del gruppo della Lega dei ticinesi: il deputato Attilio Bignasca protesta vivacemente e il deputato Angelo Paparelli, rispondendo a un'osservazione fatta da Matteo Pronzini esclama: «Magari ta dem un quai cazzot». Il Presidente risponde a Bignasca richiamando l'art. 67 cpv. 1 e cpv. 7 della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, che consentono all'autore di un'iniziativa di intervenire in replica anche nel caso della procedura scritta. Considerato il clima in sala, Il Presidente decide di sospendere la seduta per riunire brevemente l'Ufficio presidenziale. La seduta è sospesa dalle ore 15:05 alle ore 15:30. Alla ripresa dei lavori, il Presidente comunica le decisioni dell'Ufficio presidenziale: - si richiama all'ordine Angelo Paparelli per le parole pronunciate (art. 63 cpv. 3 LGC/CdS); - si richiama Matteo Pronzini esortandolo a rimanere in tema e a non lanciare inutili provocazioni (art. 68 cpv. 2 LGC/CdS); - si invita tutti ad assumere un comportamento rispettoso e degno della carica che ricoprono. PRONZINI M. - Vorrei rispondere al relatore del rapporto perché ha detto una cosa inesatta. La situazione è stata la seguente: il segretario del Gran Consiglio mi ha chiamato per fissare delle date per essere sentito dalla Commissione. Con qualche difficoltà abbiamo trovato una data nel mese di giugno. Poi il segretario mi ha detto che in ogni caso in Commissione erano tutti contrari. Al che ho risposto che se erano tutti contrari sarebbe stato inutile presentarmi per essere sentito, anche perché in questo Parlamento – ed è giusto che sia così, perché rappresentiamo interessi diversi – sulle mie proposte, normalmente, c'è opposizione. La cosa è finita lì. Perciò non è esatto dire che non ho voluto venire in Commissione. CELIO F. - Avrei votato il rapporto per i motivi spiegati dal relatore, Agustoni. Visto il comportamento del gruppo beneficiario di questo rapporto, mi astengo. DELCÒ-PETRALLI M. - Ho deciso di astenermi perché ritengo che sul principio la mozione di Matteo Pronzini non sia sbagliata. La discussione è dichiarata chiusa. Messe ai voti, le conclusioni del rapporto della Commissione speciale Costituzione e diritti politici sono accolte con 52 voti favorevoli, 2 contrari e 15 astensioni. L'iniziativa è pertanto respinta. 966 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 10. INIZIATIVA PARLAMENTARE DEL 15 SETTEMBRE 2003 PRESENTATA NELLA FORMA GENERICA DA IRIS CANONICA (RIPRESA DA MICHELE GUERRA) CONCERNENTE LA NUOVA PEREQUAZIONE FINANZIARIA INTERCOMUNALE: VI SONO ANCORA PUNTI DA COMPLETARE Rapporto dell'11 giugno 2014 Ai sensi dell'art. 69d della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Conclusioni del rapporto della Commissione della legislazione: si chiede al Parlamento di considerare evasa l'iniziativa invitando il Consiglio di Stato a tener presenti i problemi da essa sollevati nell'ambito delle modifiche che intendesse proporre alla legge sulla perequazione intercomunale, nel senso di quanto richiesto dall'iniziativista e da coloro che hanno ripreso la proposta. Messe ai voti senza discussione, le conclusioni del rapporto della Commissione della legislazione sono accolte all'unanimità dei 67 voti espressi. L'iniziativa è pertanto considerata evasa. 11. - MOZIONE DEL 21 FEBBRAIO 2011 PRESENTATA DAL GRUPPO PS (NICOLETTA MARIOLINI, CARLO LEPORI E COFIRMATARI) "MOBILITÀ AZIENDALE E MEZZI COLLETTIVI" Messaggio del 19 giugno 2012 n. 6654 - INIZIATIVA PARLAMENTARE DEL 21 FEBBRAIO 2011 PRESENTATA NELLA FORMA GENERICA DAL GRUPPO PS (NICOLETTA MARIOLINI, CARLO LEPORI E COFIRMATARI) "MOBILITÀ AZIENDALE E MEZZI PUBBLICI" Ai sensi dell'art. 69c della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma del dibattito ridotto. Conclusioni del rapporto della Commissione della gestione e delle finanze: si chiede al Parlamento di accogliere entrambi gli atti parlamentari. È aperta la discussione. LEPORI C. - Con la collega Nicoletta Mariolini sono stato primo firmatario di un'iniziativa parlamentare generica e di una mozione firmate da tutto il gruppo PS proprio sul tema della mobilità aziendale. Una premessa: è chiaro che la mobilità privata motorizzata è 967 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ arrivata alla saturazione. Lo possono constatare tutti, e in particolar modo coloro che si trovano spesso a dover circolare sulle nostre strade in orari di punta. Il sistema ha raggiunto un livello di non efficienza preoccupante. Il tasso motorio del Ticino ha superato il 60%: ci sono 629 vetture, senza contare le motociclette, ogni 1'000 abitanti. Il dato per la Svizzera è attorno al 50%. Lugano è stata catalogata come una delle città più motorizzate d'Europa. Questa situazione causa grossi problemi e una grave sensibilità del sistema a piccoli incidenti che a loro volta causano collassi alla circolazione. L'approccio tradizionale prevede che quando un'infrastruttura raggiunge il limite di utilizzo, ne va aumentata la capacità. Tale ampliamento però oggi non è una buona soluzione, non solo per chi è contrario dal punto di vista di un uso sostenibile del territorio e perché ci vorrebbero decenni, ma anche perché rischierebbe di essere insostenibile dal profilo finanziario. Penso che abbiate tutti presente i progetti dell'Ufficio federale delle strade (USTRA): nuove gallerie, nuovi ponti sul lago, e via discorrendo. L'offerta di trasporto pubblico, che può servire a ovviare alla crisi della mobilità motorizzata privata, è migliorata. Penso in particolare alla rete TILO, che sarà ulteriormente migliorata con la galleria ferroviaria del Ceneri e con le nuove stazioni di Bellinzona che ci permetteranno di arrivare comodamente in questa sala, se saremo ancora qui quando saranno realizzate. Ma ciò non basta, come complemento ci vuole la mobilità aziendale per i pendolari. I movimenti di tale categoria sono la metà del totale dei movimenti privati. Questi primi sono concentrati negli orari di punta per un'organizzazione del lavoro ancora troppo legata agli orari fissi e poco propensa al telelavoro. Il problema è che un pendolare deve prima recarsi alla stazione TILO e poi recarsi anche dalla stazione di arrivo al posto di lavoro. La prima parte del problema si potrà risolvere migliorando i servizi di bus, o organizzando Park&Ride, mentre la seconda parte del problema va risolta con mezzi di mobilità aziendale. Già negli anni Ottanta, l'Associazione traffico e ambiente (ATA) aveva realizzato in quest'ottica un'inchiesta nella Valle del Vedeggio rilevando una certa disponibilità di personale e di datori di lavoro. La richiesta di questi due atti parlamentari andava proprio in questa direzione: un'iniziativa parlamentare generica che voleva ampliare certi articoli della legge sui trasporti pubblici per fare in modo che il Cantone potesse adottare facilitazioni tariffali. La risposta è che gli articoli in questione sono già sufficienti: il Cantone può adottare facilitazioni tariffali finalizzate all'acquisizione di utenti regolari, come ad esempio il personale di certe ditte, a certe condizioni. L'iniziativa è quindi inutile. Rimarrebbe il quesito di come finanziare tali aiuti; al riguardo c'era una mozione del collega Vitta che proponeva un fondo, e un altro atto parlamentare del collega Passalia che proponeva sgravi fiscali. La risposta del Governo, leggo nel rapporto, è che le proposte attualmente sono a costo zero, ma in futuro potranno beneficiare delle risorse previste nel messaggio sul cash bonus e delle risorse derivanti dalla fiscalizzazione dei posteggi messi a disposizione dei grandi generatori di traffico. Mi sembra quindi che anche l'aspetto finanziario sia risolto in modo positivo. La mozione chiedeva, in generale, d'introdurre trasporti aziendali e di sostenere l'uso collettivo degli autoveicoli (car sharing) tramite l'influsso sui contratti collettivi di lavoro o con altre misure. La risposta è che i contratti collettivi di lavoro sono difficilmente utilizzabili in questo contesto. Abbiamo invece rilevato che risultano molto efficienti altre misure relative alla gestione delle costruzioni, alla legge sullo sviluppo territoriale e al regolamento posteggi. Il primo messaggio su tali atti è stato molto deludente perché supponeva che fosse da confermare la politica intrapresa fino ad allora e parlava di un successo perché alcune ditte avevano aderito al progetto di mobilità aziendale. Era deludente anche perché sosteneva che si stava già facendo molto per il traffico pubblico e la rete TILO, e che non 968 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ si poteva intervenire anche a livello di contratti collettivi, eccetera. Mi ha quindi fatto piacere leggere nel rapporto commissionale che nella seduta dell'11 marzo scorso il Consigliere di Stato Claudio Zali ha adottato un approccio del tutto diverso, non coercitivo, nel quale sono contemplati la riduzione dei posteggi, la loro fiscalizzazione e l'attribuzione di bonus per interventi a favore della mobilità aziendale. Zali constatava pure come le misure messe in atto fino a quel momento, pur se lodevoli, non avevano trovato la giusta corrispondenza presso i datori di lavoro, e quindi si sarebbe dovuto fare di più. È pure decisamente condivisibile un'altra frase: «a fronte di una situazione che diventa ogni giorno più insostenibile, specialmente nel Mendrisiotto e nel Luganese, avanza la consapevolezza che non è sufficiente eseguire interventi sul piano infrastrutturale, comunque costosi, e concretizzabili solo nel lungo periodo, ma che occorre individuare soluzioni che abbiano ripercussioni positive a corto termine per quanto concerne la riduzione dei flussi di veicoli privati», confermando che le valutazioni attuali in merito alle nostre proposte differiscono da quelle contenute nel primo messaggio. In tal senso vi chiedo di aderire al rapporto commissionale. GOBBI R., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PLR - Nel mio intervento di ieri sui consuntivi ho messo l'accento sull'importanza di un approccio pragmatico alla tematica traffico e posteggi. Un approccio che deve continuare sulla strada intrapresa, volta a sensibilizzare le aziende, anche con incentivi pubblici, per cambiare le abitudini sulla mobilità. Ci sono alcuni dati incoraggianti relativamente a tale politica: a fine 2012 le aziende coinvolte nel Piano di mobilità aziendale promosso dal Dipartimento del territorio (DT) erano 118 e le aziende che avevano aderito all'offerta Arcobaleno, per oltre 3'000 utenti, 173. Inoltre, il 47% delle aziende che hanno preso parte all'analogo programma di mobilità aziendale lanciato da Svizzera Energia hanno sede in Ticino. Nel nostro Cantone si contano a oggi circa 125 aziende coinvolte: possiamo quindi affermare che da parte di queste ultime c'è un forte interesse. La politica giusta è quella della sensibilizzazione e degli incentivi, e non quella delle misure coercitive quali la fiscalizzazione e la limitazione dei posteggi. Proprio in tale ambito vi è stato un "incidente di percorso" che ha creato non poche tensioni: al posto della proclamata procedura consensuale e non coercitiva, contrariamente a quanto ha affermato il collega Lepori, il DT ha emanato un regolamento della legge sullo sviluppo territoriale concernente la limitazione dei posteggi senza consultare l'apposita commissione, come previsto dagli artt. 42 e 43 della legge stessa. L'intento era limitare il traffico dei frontalieri, ma l'attuazione di tale misura penalizzerebbe anche i dipendenti e le aziende di tutto il Cantone. Riteniamo che prima di cancellare posteggi occorra creare alternative, e penso in particolare alla creazione di posteggi in Italia e a collegamenti con il Ticino. Purtroppo non siamo nella Regio Basiliensis, che ha saputo risolvere molto bene problemi simili. Paradossalmente, questo regolamento colpisce anche le aziende ubicate in zone dove il problema del traffico è praticamente inesistente. In esso traspare la volontà d'intervenire ovunque e non soltanto dove ci sono particolari problemi. La soppressione di posteggi privati obbligherebbe l'ente pubblico – e molti Comuni sono già in gravi difficoltà finanziarie – a trovare soluzioni alternative quali la creazione di autosili, eccetera. II sottoscritto, unitamente ad altri colleghi PLR e PPD+GG, ha inoltrato un'interrogazione, e contro tale regolamento sono pure stati inoltrati due ricorsi al Tribunale federale (TF). Anche il ricorso ai contratti collettivi di lavoro per imporre comportamenti più virtuosi ai dipendenti delle aziende, secondo il gruppo PLR è un'idea da scartare: le eventuali misure sarebbero applicabili unicamente in ambito lavorativo e non riguarderebbero invece il tragitto casa-lavoro, ma ciò che preoccupa ancora di più è il 969 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ notevole carico di lavoro amministrativo che si renderebbe necessario per i controlli. La tematica in ogni caso è di competenza delle varie commissioni paritetiche. Dal rapporto della Commissione della gestione e delle finanze sembra emergere la volontà di continuare con la politica fin qui adottata: tale è sicuramente la volontà del gruppo PLR, che vi invita pertanto a sostenere il rapporto commissionale. CAMPANA F., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO LEGA - Il nostro stile di vita è strettamente legato alle modalità di spostamento a cui facciamo ricorso per le nostre attività: lavoro, studio, svago, eccetera. Sappiamo bene di fare un largo uso dell'automobile, magari anche quando non ce n'è un effettivo bisogno. L'auto presenta diversi aspetti positivi, tra i quali, l'autonomia, che però, soprattutto negli spostamenti urbani, sono spesso superati da elementi negativi quali il tempo perso in coda, difficoltà e costi di parcheggio, eccetera. I danni generati dall'attuale modello di mobilità, basato sull'uso a volte indiscriminato dell'auto privata e sulla motorizzazione di massa, sono sotto gli occhi di tutti: i principali assi di transito sono congestionati, e le regioni sempre più invivibili. Se una volta l'auto costituiva un simbolo di libertà, velocità e progresso, oggi non e più così: il traffico, per buona parte importato, è ormai parte integrante della vita urbana, condiziona le nostre abitudini, sottrae tempo alle relazioni sociali e agli affetti, causa stress, nuoce alla salute. Le alternative all'uso dell'auto sono spesso poco appetibili, soprattutto per chi viene da oltre confine, dove non ci sono Park&Ride e le infrastrutture non sono sufficienti. In assenza di valide alternative, l'automobile resta il mezzo preferito da tutti, frontalieri compresi. Nell'attuale situazione di crisi complessiva del sistema della mobilità, non si può fare a meno di attribuire delle responsabilità alla cattiva pianificazione urbanistica, che non ha tenuto sufficientemente conto dello stretto legame tra territorio e trasporti. La motorizzazione di massa ha consentito la dispersione degli insediamenti, con effetti nefasti sull'ambiente e sul consumo di territorio, ed è venuto a mancare il presupposto fondamentale della città intesa come luogo privilegiato di relazioni e di scambio di beni e servizi. Nell'ultimo periodo, inoltre, la domanda complessiva di mobilità è ulteriormente cresciuta in seguito a fenomeni quali il frontalierato, con il conseguente allungamento delle distanze degli spostamenti casa-lavoro e con l'aumento dei tempi di percorrenza. Non dimentichiamo poi che, anche a causa dell'incremento dei valori immobiliari, una quota significativa di popolazione alla ricerca di una casa a costi accessibili si è spostata dalle aree urbane alle periferie, ma che non sempre il trasporto regionale si è adeguato alla crescita della domanda, e ha invece visto moltiplicarsi i disagi per gli utenti. È proprio tra le fasce più deboli della popolazione, nelle periferie, che troviamo gli "schiavi dell'automobile", coloro cioè che non trovando un'adeguata offerta di servizi alternativi devono necessariamente ricorrere quotidianamente all'automobile. Bisogna che si diffonda la consapevolezza che il cambiamento dell'attuale sistema di mobilità è indispensabile e urgente per migliorare la qualità di vita. Le alternative sono note e riguardano principalmente il potenziamento di tutte le forme di trasporto collettivo pubblico locale, la diffusione del trasporto condiviso (car e bike sharing), la facilitazione degli spostamenti a piedi e in bicicletta. Occorre un approccio di sistema per incidere efficacemente sulla disastrosa situazione attuale: non bastano i pochi esempi di buone pratiche, come le aziende che obbligano al car sharing. Per progettare un buon sistema di mobilità ed elaborare soluzioni all'altezza dei problemi non si può che iniziare dalla conoscenza e consapevolezza dello stato di fatto, dalla trasparenza delle decisioni e dalla chiarezza degli obiettivi. Obiettivi e chiarezza che sembrano ben presenti nelle prime misure messe in atto dal DT, quali ad esempio la 970 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ lotta ai posteggi abusivi. Ora la stessa forza va convogliata affinché le aziende si facciano loro stesse promotrici per migliorare la viabilità utilizzando e incentivando ad esempio la condivisione dell'auto tra dipendenti, pratica poco usata, in particolare dai frontalieri: si prenda ad esempio quanto accade nel Malcantone, dove tutte le mattine entrano migliaia e migliaia di macchine, ognuna delle quali con una sola persona a bordo. Allora, avanti con convinzione verso una mobilità sostenibile, affinché nessuno di noi debba mai dire ai propri figli che abbiamo inquinato l'aria talmente tanto che bisogna respirare a turno. In conclusione, la Lega sosterrà il rapporto di Sergio Savoia, che ringraziamo per l'ottimo lavoro svolto. CANEPA L., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PPD+GG - Con questi atti parlamentari torniamo a parlare di mobilità aziendale. Ricordo che complessivamente 107 ditte partecipano al progetto di mobilità aziendale: si può certamente fare di più, ma bisogna capire qual è lo strumento più adeguato al fine di rendere la mobilita più fluida. Molte associazioni economiche si sono impegnate a più riprese, a spese proprie – e lo fanno tutt'ora – in un'opera di sensibilizzazione. Sicuramente si potrà insistere maggiormente sui dipendenti e sui dirigenti delle aziende, ma da qui ad imporre come muoversi nella trasferta casa-lavoro ce ne passa, anche perché non bisogna dimenticare che dietro le aziende ci sono le persone, singoli individui che fanno scelte semplici e quotidiane in maniera irrazionale. Mi spiego meglio: in una discussione sulla mobilità sostenibile di un paio di anni fa, il collega Passalia vi ha già raccontato di un'azienda della Valle del Vedeggio. La dirigenza aveva proposto ai propri dipendenti (un centinaio) un allettante bonus alla fine dell'anno a coloro che avessero condiviso l'auto con altri due colleghi. Il successo dell'iniziativa fu quasi nullo. Perché? Forse il bonus non era abbastanza alto? Forse non c'era un buon clima di lavoro tra colleghi? Forse tutti loro e tutti noi vogliamo stare da soli in auto a cantare a squarciagola? Forse perché l'inquinamento e l'ambiente non interessano a nessuno? Speriamo di no, altrimenti siamo messi male. Ritengo che uno dei motivi alla base dei comportamenti quotidiani di tutti noi, come anche dei dipendenti di questa azienda, è che le abitudini sono difficili da cambiare. Quante persone fanno scelte pratiche e quotidiane considerando anche le conseguenze negative per l'ambiente? Non molte, purtroppo, e mi metto anche io in questa categoria. Eppure siamo tutti d'accordo che si può fare di più e che insistendo sulla sensibilizzazione dei singoli cittadini nel lungo termine si potranno ottenere risultati positivi. Ma attraverso quali strumenti possiamo o dobbiamo stimolare la mobilita aziendale? Vogliamo forse imporre obblighi a livello di contratti collettivi di lavoro? Ma siamo davvero sicuri che tali misure siano efficaci nel promuovere la mobilità aziendale, anche se in fin dei conti risultano ininfluenti nel proteggere gli interessi dei lavoratori? In pratica, l'unico elemento veramente vincolante riguarderebbe l'obbligo del dipendente di usare i mezzi di trasporto per le trasferte professionali. Ma sfido chiunque – commissioni paritetiche o altri – a verificarne e controllarne il rispetto. Si può fare tutto, ma in tale modo non stimoleremo la mobilita sostenibile, e nemmeno tuteleremo gli interessi dei lavoratori. Come chiarito nel messaggio del Consiglio di Stato, il tragitto quotidiano fra casa e posto di lavoro non rientra nel tempo durante il quale il lavoratore si tiene a disposizione del datore di lavoro. Alla faccia della libertà di scelta del mezzo di trasporto. Il Consiglio di Stato ha sottolineato che non spetta all'autorità cantonale imporre vincoli sulla mobilità dei pendolari nell'ambito della definizione dei contratti collettivi di lavoro. Vincoli che non soddisfano nemmeno le parti sociali. Allo stesso modo, il Governo conferma la volontà di seguire la via percorsa in tema di mobilità aziendale. 971 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Concludo quindi confermando che il gruppo PPD+GG sostiene la visione del Consiglio di Stato ripresa anche nel relativo rapporto. MAGGI F., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO VERDI - Al nostro gruppo fa molto piacere l'adesione, almeno fino a questo momento, quasi unanime, del Parlamento nei confronti delle mozioni sulla mobilità sostenibile. Un clima quasi ecumenico. Non è sempre stato così: quando otto anni fa presentai per i Verdi un'iniziativa parlamentare che chiedeva l'introduzione obbligatoria del manager del traffico d'area, e del manager di traffico aziendale per le aziende con più di 50 dipendenti, mi beccai il mio primo "cactus" – oggi sono a quota tre –, probabilmente perché quando il giornalista de "il Caffè" ha sentito la parola "manager" si è immaginato salari altissimi. Tale proposta oggi è una realtà presso la Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto, che ha assunto un mobility manager. Non saprei dire se questa figura riesca a lavorare in modo efficace, perché per essa è importante avere persone di riferimento all'interno delle aziende per raccogliere le informazioni del caso e informare sulle possibilità di cambiare il sistema di mobilità. Ciò che chiedevamo, e che chiediamo tutt'ora – perché abbiamo ripresentato tale iniziativa – è di formare all'interno delle aziende una persona responsabile che segua corsi e che tenga i contatti di cui sopra. Non volevamo creare costi aggiuntivi alle aziende. All'epoca, in seguito a questa nostra iniziativa parlamentare, il Consiglio di Stato aveva deciso di portare avanti una campagna volontaria, poi effettivamente iniziata nel 2007, alla quale era seguito un rapporto nel 2011 dal quale proviene il dato delle 107 aziende che avevano aderito alla campagna. In realtà, di queste 107 aziende, solo una quarantina avevano già attuato una misura o più, e la maggior parte di esse aveva attuato solamente una misura. La conseguenza di ciò è che negli ultimi otto anni le strade ticinesi sono arrivate al collasso. Mi fa piacere che oggi tutti comincino a ragionare, non solo sugli investimenti infrastrutturali, ma anche sulle misure di gestione del traffico, e che si cambi completamente registro. Siamo convinti che occorrano misure incisive e mi sembra che il Consigliere di Stato Zali sposi questa filosofia: lo ha dichiarato e lo ha dimostrato attuando misure di tale carattere nella politica dei posteggi. Non condividiamo invece la lettura fatta dal collega Canepa: le misure volontarie spesso non portano a niente. L'esempio che lui stesso ha portato è in tal senso emblematico. Se un sindaco chiede ai propri cittadini di non circolare in una piazza della città, non ottiene nessun effetto, e i pochi che danno il buon esempio continuano comunque a subire gli effetti negativi del traffico. Con una misura coercitiva, invece, i risultati sono diversi: se il sindaco chiude la piazza al traffico e basta, tutti i cittadini beneficiano immediatamente del provvedimento e sono anche più motivati nel cambiare abitudine. Per ottenere risultati è molto importante dare messaggi chiari e incisivi, di modo che tutti vedano la situazione migliorare e che tutti siano motivati a collaborare. Fino a quando faremo campagne d'adesione di carattere volontario su questi temi, le strade non potranno che essere sempre più intasate. Tra l'altro, tale inefficace politica ci costa anche molto denaro, perché più le strade sono trafficate, più necessitano di manutenzione. Vi invito inoltre a tenere presente che tali provvedimenti non solo permettono di migliorare la mobilità, ma anche di migliorare la salute dei cittadini e di ridurre le spese del Cantone, sia in ambito sanitario, sia in ambito di gestione del patrimonio stradale. Come gruppo sosteniamo quindi il rapporto e anche la politica incisiva iniziata dal Direttore Zali in tema di mobilità aziendale. 972 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ DEL DON O., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO UDC - Il problema del traffico veicolare in Ticino e del congestionamento cronico delle nostre strade, con tutte le conseguenze che ne derivano e che tutti noi conosciamo, è diventato nel tempo un problema maggiore, che necessita ora di soluzioni incisive. In ambito aziendale questo problema è stato affrontato dal Cantone con iniziative incentrate sull'informazione, la prevenzione, gli incentivi, la sensibilizzazione e quant'altro. Queste misure, se in un primo momento sembravano aver dato risultati sensibili e soddisfacenti, con il passare degli anni si sono rivelate inefficaci. Stando così le cose, e in previsione di un ulteriore peggioramento delle condizioni di viabilità sulle nostre strade, si impone un nuovo approccio al problema da parte dell'autorità cantonale. Fermo restando che le misure di prevenzione, promovimento, sensibilizzazione, informazione, aiuto finanziario e accompagnamento fino ad ora promosse dal Cantone vanno sostenute e ulteriormente incrementate, ci si deve porre la questione di sapere fin dove lo Stato deve e può imporre misure restrittive all'uso del mezzo privato al di fuori dall'orario di lavoro, tenuto conto che l'ordinanza concernente la legge federale sul lavoro, recita: «Il tragitto usuale casa-posto di lavoro non rientra nel tempo durante il quale il lavoratore si tiene a disposizione del datore di lavoro». Detto ciò, voglio ricordare altri due elementi critici: il principio del rispetto della libertà imprenditoriale e quello della capacità dei singoli di autodeterminarsi. In conclusione, dopo avere attentamente valutato tutti i pro e i contro, il nostro gruppo ha deciso, all'unanimità, che si asterrà dalla votazione in oggetto. ZALI C., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO - Ho sentito dire cose di senso analogo, anche se con sfumature diverse, da tutti voi, nel prendere posizione su atti parlamentari che risalgono al 2011. Indipendentemente dal destino di tali atti parlamentari, la politica del Dipartimento – perlomeno quella che faccio io – è mutata rispetto al passato. L'aspetto della mobilità aziendale è in realtà solo uno dei tasselli di un problema più complesso, ovvero il traffico veicolare. Le soluzioni a tale problema, oltre alla strategia dei posteggi sulla quale qualcuno si è espresso oggi, vanno trovate incrementando l'offerta di trasporto pubblico, di Park&Ride (sia su suolo svizzero sia su suolo italiano) e promuovendo il car pooling. Il Dipartimento si muove con energia in tutte queste direzioni. Per quanto riguarda la mobilità aziendale, arriverà presto alla vostra attenzione il messaggio cash bonus per un importo complessivo di 16 milioni di franchi, di cui 2.5 sono destinati proprio a mezzi che possono andare a incentivare in modo concreto la mobilità aziendale. In questo senso rispondo anticipatamente al desiderio del promotore degli atti parlamentari con un messaggio che prevede la messa a disposizione di mezzi finanziari attraverso un prelievo dall'imposta di circolazione. Credo che siamo d'accordo sull'entità del problema e sulle direzioni da prendere; avremo sicuramente modo di approfondire le singole discussioni in futuro. SAVOIA S., RELATORE - Come abbiamo sentito, siamo più o meno tutti d'accordo sul contenuto del rapporto, però non è vero che non vi siano state sfumature nei diversi interventi. Da una parte del Parlamento arriva la richiesta di misure più incisive, mentre un'altra parte del Parlamento si preoccupa soprattutto che tali misure si basino sostanzialmente sulla volontarietà, da parte delle aziende, di collaborare. Lo spartiacque sta in una questione qualitativa, non quantitativa: è sufficiente procedere secondo il principio della volontarietà delle misure oppure non è più sufficiente? Come ho scritto nel 973 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ rapporto, credo che il tempo delle misure non coercitive, basate sulla buona volontà e la sensibilizzazione, sia finito: non basta più. Si parla di un centinaio e più di aziende che hanno aderito al Piano di mobilità aziendale: non sono molte se consideriamo che in Ticino ci sono oltre 30 mila aziende. Ovviamente non sono tutte aziende di 5 mila dipendenti, ma non sono nemmeno tutte di 20. C'è dunque un discreto numero di aziende che scaricano sulla comunità i costi della gestione della mobilità. Diceva qualcuno che non è compito dello Stato obbligare le aziende a prendere decisioni in sede di contratti collettivi o altre misure di questo genere. Però, per esempio, è un compito dello Stato assicurare la salute dei cittadini. È evidente che un aumento indiscriminato del traffico come si è avuto in alcune regioni del Cantone – pensiamo al Sottoceneri e in particolare al Mendrisiotto – diventa un problema di salute pubblica. Di conseguenza, lo Stato deve intervenire, non nell'ambito di una politica di mobilità o territoriale, ma nell'ambito di una politica di salute pubblica. E quando c'è di mezzo la salute dei cittadini, le misure che devono essere prese devono essere più incisive: non si discute su questo punto. Stiamo parlando anche di questioni finanziarie. Spendiamo una cifra ragguardevole tutti gli anni per il nostro patrimonio infrastrutturale, che viene utilizzato anche da aziende e utenti della strada che non lo pagano, o lo fanno solo in misura molto limitata. Anche per tale problema le misure che abbiamo portato avanti finora non sono sufficienti. Ho sempre notato con ironia il fatto che nei pressi delle scuole si mette il cartello con l'indicazione "bambini", ma la gente rallenta perché c'è il dosso. Rallenta per non rovinare gli ammortizzatori della macchina: il cartello "bambini" non basta. Abbiamo investito molti soldi nel rendere sicure le nostre automobili. Il dottor House nei telefilm diceva: «Se volessimo far guidare meglio le persone dovremmo appendere un macete al parabrezza: allora tutti farebbero molta attenzione». La sensibilizzazione ha una serie di bellissimi effetti, ma è limitata nell'efficacia ed è evidente che quando, da una parte, abbiamo l'assunzione di costi e, dall'altra, la sensibilità, la considerazione dei primi tende a prevalere. Stiamo parlando ora di mobilità aziendale, ma esiste un grosso problema di mobilità non sistemica in questo Cantone, come ha osservato pure il Consigliere di Stato. Avvengono una serie di spostamenti non sistemici, per gli acquisti, per il tempo libero, per lo svago, che comunque gravano sul sistema. L'ambito nel quale possiamo agire più facilmente è però comunque proprio quello della mobilità aziendale, dove con interventi relativamente semplici possiamo ottenere grandi risultati. L'impostazione del Consiglio di Stato è corretta: agire in primo luogo sui grandi attori, su coloro che hanno molti dipendenti, molte automobili, e che quindi possono più facilmente mettere in atto un piano efficace. Occorre però dire chiaramente che oggi noi abbiamo bisogno di una politica molto più incisiva e coraggiosa, magari anche destinata a sollevare qualche controversia, perché siamo arrivati in quella che si chiama una "situazione di conseguenze": se non faremo nulla o se continueremo a utilizzare gli strumenti sviluppati negli anni Settanta per regolamentare il traffico del XXI secolo, evidentemente il problema non lo risolveremo. Saluto quindi la nuova impostazione del Consiglio di Stato e di Claudio Zali; credo anche che dobbiamo riconoscere che tale impostazione necessiterà di decisioni forti e che quest'ultime sono richieste dalla nostra gente che si trova – in una buona metà del Catone, dove tra l'altro c'è la maggioranza della popolazione – in una situazione insostenibile. Di fronte a tale richiesta dobbiamo rispondere. 974 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ MAGGI F. - Replico per ricordare che abbiamo presentato un'iniziativa 2 parlamentare bis sul mobility manager che da due anni è ferma davanti alla Commissione della legislazione e per auspicare che venga evasa nel senso da noi richiesto in tempi brevi. CAVADINI S. - Voterò a favore delle mozioni perché ritengo che vadano nella direzione giusta per risolvere il problema del traffico che oramai è divenuto annoso. Non mi dilungherò ulteriormente perché credo che il problema sia già stato inquadrato molto bene; voglio però soffermarmi su un aspetto a mio avviso essenziale: cercare di risolvere il problema all'origine, ossia laddove il flusso di traffico si crea. Auspico quindi che il DT si concentri in particolare modo nel trovare soluzioni con l'Italia per far sì che non ci ritroviamo sulle nostre strade il traffico dei frontalieri. Ricordo che il Parlamento ha votato l'iniziativa per chiedere la rinegoziazione dell'Accordo sui frontalieri che sta avendo un suo iter e in tale ambito una possibilità potrebbe essere quella di rinegoziarlo facendo presente all'Italia che i soldi dei ristorni potrebbero essere principalmente utilizzati per le opere di cui abbiamo bisogno. Il fatto di bloccare i ristorni non è probabilmente la via giusta per stabilire una base di dialogo proficua che porti a una soluzione, perché parte dei nostri problemi in questo ambito provengono dall'Italia, ma anche parte delle nostre fortune provengono da lì. Perciò dobbiamo assolutamente cercare di trovare un dialogo proficuo e far capire all'Italia che se abbiamo 60 mila lavoratori frontalieri in Ticino, qualcosa in cambio ci devono dare. Ma lo dobbiamo fare con il metodo svizzero, quello della trattativa e della ricerca della soluzione, però rinegoziando quanto non è più attuale. LEPORI C. - Il collasso del traffico nel Mendrisiotto e in altre regioni del Ticino quali il Locarnese non è dovuto soltanto ai frontalieri. In Ticino ci sono 215 mila vetture. Sommiamo pure quelle dei frontalieri: superiamo abbondantemente il quarto di milione, ma il nostro ruolo non può essere trascurato. Sono d'accordo sull'idea di favorire la costruzione di Park&Ride in Italia, ma ricordiamoci che quando un lavoratore arriva in una stazione TILO, è ancora distante dal suo posto di lavoro ed è per tale motivo che il trasporto aziendale è importante. Il trasporto aziendale non va necessariamente pensato dall'origine, dall'abitazione, fino al posto di lavoro, anche perché le abitazioni sono diffuse sia in Italia sia in Ticino, ma piuttosto concentrandosi nel supportare la rete TILO, colonna vertebrale del nostro trasporto pubblico. La discussione è dichiarata chiusa. Messe ai voti, le conclusioni del rapporto della Commissione della gestione e delle finanze sono accolte con 53 voti favorevoli e 12 astensioni. L'iniziativa e la mozione sono pertanto accolte. 2 Iniziativa parlamentare generica: Istituzione della figura del manager del traffico d'area e aziendale mediante decreto legislativo o modifica della legge cantonale d'applicazione della legge federale sulla protezione dell'ambiente (LALPAmb), Francesco Maggi per il gruppo dei Verdi, 24.09.2012. 975 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 12. - INIZIATIVA PARLAMENTARE DEL 26 GENNAIO 2010 PRESENTATA NELLA FORMA ELABORATA DA RAOUL GHISLETTA PER IL GRUPPO PS (RIPRESA DA PELIN KANDEMIR BORDOLI) PER LA PUBBLICAZIONE DEI MANDATI (MODIFICA DELLA LEGGE SULLE COMMESSE PUBBLICHE) - INIZIATIVA PARLAMENTARE DEL 14 OTTOBRE 2013 PRESENTATA NELLA FORMA ELABORATA DA FIORENZO DADÒ PER IL GRUPPO PPD+GG PER LA MODIFICA DELL'ART. 7 CPV. 3 DELLA LEGGE SULLE COMMESSE PUBBLICHE Messaggio del 13 novembre 2013 n. 6872 Ai sensi dell'art. 69d della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Conclusioni del rapporto della Commissione della legislazione: si chiede al Parlamento di accogliere parzialmente le due iniziative approvando il disegno di legge annesso al rapporto medesimo. È aperta la discussione. KANDEMIR BORDOLI P. - La questione dei mandati è oggetto di discussione da molto tempo. Da anni si discute della scarsa trasparenza e dei criteri con i quali l'Esecutivo li distribuisce ai professionisti e alle ditte. L'iniziativa parlamentare proposta dal gruppo PS era nata proprio in seguito agli approfondimenti, che risalgono ormai al 2005/2006, effettuati dalla Commissione della gestione e delle finanze su questo tema, e dalla necessità di verificare il principio della parità di trattamento e della legalità in questo ambito. In particolare, l'obiettivo dell'iniziativa era, e resta, di garantire la trasparenza, l'accesso alle informazioni e una gestione rigorosa. Durante il dibattito parlamentare sul Preventivo 2007, il Governo aveva indicato che non aveva niente in contrario a concretizzare le richieste del gruppo PS, ma come possiamo constatare, ci sono voluti parecchi anni e due nuove iniziative parlamentari (di Ghisletta e di Dadò) per realizzare quanto auspicato. Il sistema politico ticinese ha faticato parecchio ad accettare una legge sulla trasparenza, nonostante le molte richieste giunte dal Parlamento e dalla società civile. Oggi il principio della trasparenza è sancito in una nuova legge, che deve però trovare una sua concreta applicazione in tutti i settori. La trasparenza negli enti pubblici è un valore fondamentale per la nostra democrazia e per il rapporto tra le istituzioni e il cittadino. Sistemi opachi, incomprensibili e inaccessibili, minano la credibilità degli enti pubblici. Quanto votato dal Parlamento deve quindi trovare una sua applicazione, oltre che a livello di autorità cantonale, anche negli enti locali. È per questa ragione che il gruppo PS aderisce al rapporto della Commissione della legislazione. Siamo anche consapevoli che rendere accessibile ai cittadini questa documentazione è già di per sé un passo in avanti, perché anche se non risolve tutti i problemi, ci permette di rendere il sistema attuale più trasparente. Chiediamo al Governo di vigilare sull'applicazione della trasparenza anche 976 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ nei Comuni e in altri enti pubblici. Ringrazio quindi per il lavoro la Commissione della legislazione. DADÒ F. - Finalmente approda oggi in Gran Consiglio lo spinoso tema della trasparenza dei mandati pubblici, dopo che per anni se n'e discusso senza giungere a una soluzione convincente e definitiva. Va innanzitutto rilevato come alla richiesta del gruppo PPD+GG da me inoltrata il 14 ottobre dell'anno scorso, il Governo abbia risposto in fretta e furia con un mini intervento di prassi, accompagnandolo con un altrettanto misero messaggio di poche righe che non rende certamente giustizia all'importante tematica della trasparenza nei confronti del popolo sovrano. Fa specie che così facendo si sia ritenuto evaso il discorso, mal celando un certo fastidio, come se si volesse continuare a nascondere qualcosa. Non è infatti accettabile che il Governo si trinceri dietro il parere, per quanto ottimo, dell'avvocato Albertini, senza esprimere una significativa considerazione politica come merita il cuore del problema. Per anni e anni, la politica e i partiti hanno gestito praticamente tutti gli affari pubblici senza doverne rendere conto più di quel tanto alla popolazione. Oggi il mondo è cambiato e l'esigenza di trasparenza è notevolmente mutata, anche se, purtroppo, non si può dire che questo abbia necessariamente coinciso con un miglioramento generale in termini di qualità del convivere civile. Non abbiamo chiesto la trasparenza sui mandati per soddisfare i curiosi e tantomeno per facilitare l'insorgere di polemiche. L'abbiamo chiesta semplicemente perché nel contesto in cui operiamo è giusto, doveroso, averla. Non c'è inoltre nulla di male nel rendere consultabili, con facilità e senza gli intralci fin qui utilizzati, le modalità con le quali vengono distribuiti i soldi di tutti i cittadini che con fatica pagano le tasse. A questo proposito, a dieci anni di distanza da una richiesta in tal senso del deputato Caimi, fa piacere leggere sul Foglio ufficiale del 17 giugno le raccomandazioni emanate dall'autorità in cui si chiede che per tutte le commesse edili, le forniture e le prestazioni messe in appalto e non soggette al ClAP, siano abilitati a concorrere solo offerenti, consorzi e subappaltatori aventi domicilio civile o professionale in Svizzera. Si tratta di piccoli ma significativi passi avanti nella giusta direzione che vanno salutati con entusiasmo nonché incoraggiati da tutte le forze politiche che hanno a cuore le sorti del Paese. Oggi, all'inizio dell'estate, nell'imminente stordimento estivo, va quindi salutato con soddisfazione il frutto del lavoro commissionale su questa sacrosanta tematica, a noi esposta in modo particolarmente chiaro nell'ottimo rapporto del collega Agustoni, che ringrazio. La discussione è dichiarata chiusa. Messe ai voti, le conclusioni del rapporto della Commissione della legislazione sono accolte con 56 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni. Le iniziative sono pertanto parzialmente accolte. Messi ai voti, i singoli articoli e il complesso del disegno di legge annesso al rapporto commissionale sono accolti con 58 voti favorevoli e 2 astensioni. L'adesione del Consiglio di Stato è recata dal Direttore del Dipartimento del territorio. 977 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ 13. STANZIAMENTO DI UN CREDITO COMPLESSIVO DI FR. 23'500'000.- QUALE AGGIORNAMENTO DEI CREDITI E CREDITI QUADRO PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO STRADALE PER IL PERIODO 2012-2015, COSÌ SUDDIVISO: - AGGIORNAMENTO DEL CREDITO PER LA SISTEMAZIONE DELLE PAVIMEN TAZIONI E DEI CIGLI PER UN IMPORTO DI FR. 16'500'000.- AGGIORNAMENTO DEL CREDITO QUADRO PER INTERVENTI DI RIFACIMENTO E DI RISANAMENTO DI MANUFATTI PER UN IMPORTO DI FR. 3'000'000.- AGGIORNAMENTO DEL CREDITO PER INTERVENTI MINORI SU MANUFATTI PER UN IMPORTO DI FR. 2'000'000.- AGGIORNAMENTO DEL CREDITO QUADRO PER OPERE DI PROTEZIONE E PREMUNIZIONE DAI PERICOLI NATURALI PER UN IMPORTO DI FR. 2'000'000.Messaggio del 21 maggio 2014 n. 6943 Ai sensi dell'art. 69c della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma del dibattito ridotto. Conclusioni del rapporto della Commissione della gestione e delle finanze: adesione all'entrata in materia e approvazione dei decreti legislativi annessi al messaggio governativo. È aperta la discussione di entrata in materia. GARZOLI G., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PLR - Dal rapporto del collega Dadò sul messaggio in oggetto emerge chiaramente che la Commissione della gestione e delle finanze si è chinata sull'effettiva necessità e urgenza delle opere previste, e quindi sulla legittimità degli investimenti supplementari che andremo a votare rispetto ai crediti destinati alla conservazione del patrimonio stradale per il periodo 2012-2015 di cui al messaggio n. 6587 del 30 novembre 2011, a suo tempo approvato da questo Parlamento. Con i tempi che corrono per le finanze del nostro Cantone, ogni sorpasso deve essere ben valutato e il criterio della stretta necessità deve diventare la linea direttrice da seguire anche per il futuro. Occorre innanzitutto sottolineare che la copertura finanziaria per l'aggiornamento del credito risulta garantita dall'attuale dotazione, a piano finanziario, degli investimenti per i settori di competenza del DT, sfruttando i margini di manovra già concessi. Inoltre, nella fattispecie si tratta di interventi di carattere secondario, perlopiù destinati alle regioni periferiche, ai quali il messaggio n. 6587 non aveva attribuito una vera e propria priorità. Il verificarsi di eventi meteorologici eccezionali ha reso urgenti e necessari una serie di interventi la cui impellenza era peraltro già stata sollevata anche in Parlamento: si veda ad esempio l'interrogazione sull'interruzione del collegamento stradale Peccia-Valle di Peccia, con la quale si chiedeva di pianificare al più presto un intervento in zona Bavorca per evitare l'isolamento di un pezzo di territorio del nostro Cantone. Si consideri pure che in occasione della discussione sul messaggio n. 6587 il Consiglio di Stato aveva chiaramente precisato che in caso di eventi straordinari, quali sono quelli 978 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ verificatisi nell'inverno 2013-2014, il credito quadro non sarebbe di certo stato sufficiente per coprire i relativi interventi. Senza entrare nello specifico dei singoli crediti, ben argomentati sia nel messaggio governativo, sia nel rapporto commissionale, queste considerazioni sono sufficienti, per il nostro gruppo, a giustificarne e a condividerne l'approvazione. Vale infine la pena evidenziare come la manutenzione della rete stradale nel nostro Cantone risulti per forza di cose onerosa, data la morfologia del nostro territorio. Ci si chiede se a questa peculiarità non debba essere dato ulteriore peso anche nell'ambito della perequazione intercantonale, a livello federale, della quale il Ticino non beneficia certo di contributi consistenti rispetto ad altri Cantoni che dal profilo viario presentano caratteristiche simili. Ma questo è evidentemente un altro discorso. Con queste considerazioni, il gruppo PLR approverà i crediti in oggetto sottoscrivendo le argomentazioni contenute nel rapporto della Commissione della gestione e delle finanze. MINOTTI M., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO LEGA - Riteniamo prioritario l'aggiornamento dello stato del patrimonio stradale cantonale. La necessità di maggiori investimenti è ormai un'assoluta evidenza, infatti la qualità di molti tratti stradali, anche in città, non è più conforme alle norme, e c'è il rischio che con il passare del tempo non si possa più garantire la sicurezza della circolazione. Riteniamo più che giustificata la richiesta supplementare di credito, considerato che nel messaggio precedente (n. 6587) del credito quadro 2012-2015 la priorità era stata data a interventi principali, e non, come invece nel presente messaggio, a opere per così dire secondarie, perlopiù riguardanti zone periferiche. Il Consiglio di Stato aveva peraltro già allora precisato che in caso di eventi straordinari, quali si sono in effetti verificati nell'inverno 2013-2014, il credito quadro non sarebbe stato sufficiente per finanziare gli interventi necessari. Ricordo inoltre che, a più riprese, il Parlamento ha manifestato la sua preoccupazione in merito allo stato del patrimonio delle strade cantonali, invitando il Governo, per quanto possibile, a investire maggiormente in questo settore. Il medesimo discorso vale anche per la realizzazione di una nuova galleria artificiale in zona Bavorca, lungo la strada cantonale tra Peccia e Piano di Peccia. Vista l'importanza e l'urgenza di tale opera, è indispensabile votare il credito di 3 milioni di franchi prima dell'estate. Questo caso rientra perfettamente nella tipologia a cui ho accennato prima: si tratta di garantire a chi vive nelle zone periferiche di poter far capo a beni primari e di potersi muovere in sicurezza, per urgenze mediche, per recarsi al lavoro o a scuola. Apprezziamo gli sforzi profusi dalla Divisione delle costruzioni per preservare e tenere alta la vigilanza sullo stato della rete viaria cantonale, nonostante i crediti siano manifestamente insufficienti. Auspichiamo che, in particolare nel comparto della conservazione di pavimentazioni e cigli, gli interventi siano programmati con sufficiente anticipo, di modo che non si debba ricorrere a interventi d'emergenza che per loro natura sono più cari e meno efficaci, e che si privilegino gli interventi, o la combinazione d'interventi, che presentano il migliore rapporto costi/benefici. Con tali considerazioni porto l'adesione del nostro gruppo a questo importante messaggio CANEPA L., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PPD+GG - Con il presente intervento porto l'adesione del gruppo PPD+GG al messaggio in oggetto. La richiesta di credito per complessivi 23.5 milioni di franchi si inserisce, come quasi ogni anno accade, nell'aggiornamento – sottolineo "aggiornamento", e non "sorpasso", come erroneamente 979 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ha detto qualcuno che mi ha preceduto – dei crediti quadro richiesti dal Governo ogni inizio legislatura. In questo caso si fa riferimento al messaggio n. 6578 e al relativo credito di 136 milioni di franchi per il periodo 2012-2015. La prima parte, la più corposa, di 16.5 milioni di franchi, riguarda la sistemazione delle pavimentazioni e dei cigli. Non mi dilungherò ulteriormente in merito ai conti consuntivi: anche con questo investimento, più che necessario a seguito di un inverno 2013-2014 ricco di precipitazioni, siamo al di sotto della soglia minima degli investimenti necessari per una corretta e lungimirante manutenzione. Considerati i mezzi a disposizione, si può solo fare il minimo indispensabile per garantire almeno la sicurezza e per evitare maggiori danni in futuro. La seconda parte di 3 milioni di franchi concerne la soluzione definitiva per la galleria artificiale in zona Bavorca, sulla strada cantonale tra Peccia e Piano di Peccia. Durante lo scorso inverno si sono evidenziate le carenze dell'attuale e vetusto manufatto, che oltre a richiedere importanti opere di conservazione a breve termine, non garantisce la viabilità e la necessaria sicurezza in caso di valanghe. Nel corso del 2014 ne sono state registrate ben 27, e 8 di queste hanno comportato lo sbarramento della carreggiata. Anche per quanto riguarda le ulteriori due richieste (2 milioni di franchi per interventi minori su manufatti e altri 2 milioni per opere di protezione e di premunizione dai pericoli naturali), non vi è molto da aggiungere se non sottolineare la necessità di tali investimenti. In conclusione, la richiesta di credito in oggetto dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che ogni inverno si è confrontati con danni che vanno forzatamente riparati e che i crediti per la conservazione delle strade cantonali non sono sufficienti. Vi ringrazio per l'attenzione e v'invito a sostenere la richiesta di credito. LURATI S., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PS - Questo messaggio ci riporta coi piedi per terra. Spesso discutiamo di milioni, di risparmi, di preventivi nei quali i conti non tornano, e poi basta che arrivi un inverno come quello appena trascorso e tutti i nostri ragionamenti vanno a farsi benedire. Anche se lo stato delle nostre finanze è preoccupante, non dobbiamo trascurare la conservazione del nostro patrimonio stradale, cosa che comporterebbe il rischio di rinviare alle generazioni future interventi che diventerebbero ancora più costosi di quanto siano oggi. In questo senso, proprio tenendo conto della struttura del nostro territorio, andrebbe compiuto qualche ragionamento a monte per evitare che certe situazioni si riproducano con tale frequenza. Non mi riferisco tanto alle nevicate e ai temporali, quanto agli scoscendimenti che probabilmente derivano da una manutenzione insufficiente del terreno boschivo. Invito tutti i parlamentari a fare un giro nei sentieri delle valli per constatare di persona la situazione che si è creata, con piante che sono cadute e strade tagliafuoco che devono essere risistemate. Proprio ieri abbiamo parlato della legge sul turismo e uno degli elementi importanti che è emerso è quello della manutenzione dei sentieri. Mi auguro che oltre ai milioni che si spendono per mantenere i cigli delle strade, se ne spenda qualcuno in più anche per i sentieri di montagna, che permettono di andare a passeggio nelle nostre valli. DELCÒ PETRALLI M., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO VERDI - Davanti allo stato pietoso delle finanze del Cantone, occorrerebbe per una volta decidere in cosa vogliamo investire. Sembrerebbe che le strade siano un motore incredibile di crescita economica: 980 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ continuiamo a investirvi. Oggi parliamo di un credito quadro di quasi 100 milioni dal 2012 al 2015, due nuovi messaggi del Consiglio di Stato sono appena stati licenziati e prevedono un investimento, ancora per le strade, di 50 milioni ciascuno. Ogni anno, in media, investiamo 50 milioni nelle strade. Ora, non dubitiamo che ci siano interventi necessari, come per esempio quello che avete citato in Val Bavorca, ma probabilmente bisogna anche rivedere le modalità di richiesta dei crediti: non più crediti quadro in cui finisce di tutto e di più, ma crediti puntuali per interventi mirati. Secondo noi, d'ora innanzi bisognerebbe limitarsi a quest'ultima modalità di credito per controllare le uscite del Cantone. La protezione dell'ambiente ha grandi ripercussioni sulle spese dello Stato, lo dimentichiamo sempre. Se si diminuisse il traffico, si risparmierebbe sulla manutenzione delle strade. Se si facesse qualcosa a livello europeo o mondiale per diminuire le immissioni di CO2, probabilmente non avremmo eventi atmosferici che si manifestano con intemperie come quelle che abbiamo subito quest'inverno. Lo Stato deve anche riflettere su che tipo di pavimentazione vogliamo, per esempio per le strade di montagna. In altri Cantoni, le strade di montagna non sono asfaltate, ma sono in terra battuta compressa. L'asfalto dura 15 anni, e nelle strade di montagna, particolarmente esposte alle intemperie, dura anche meno. In tema di strade dobbiamo riflettere su dove e come investiamo. Pur non negando che certi interventi sono necessari, noi del gruppo Verdi non voteremo più crediti quadro finché Consiglio di Stato e Parlamento non avranno stabilito delle priorità d'investimento: separate i crediti, sottoponeteceli uno per volta, e forse li voteremo. ZALI C., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO - Ringrazio il Parlamento e la Commissione della gestione e delle finanze per il sollecito trattamento del messaggio, cosa che probabilmente permetterà di completare la galleria della Bavorca, non per il prossimo inverno, ma per quello successivo. CAPRARA B. - Nel 2011 ero intervenuto ricordando che il credito quadro era stato aumentato rispetto al precedente di oltre il 20%. Era stata un'ottima operazione da parte del Consigliere di Stato precedente, ma non sono d'accordo di approvare nuovamente un credito che superi (del 17%) quello precedentemente approvato. Mi asterrò. Capisco i bisogni, ma come ho detto lunedì, siamo in una situazione di emergenza finanziaria e da qualche parte bisogna pur iniziare a risparmiare. SEITZ G. - Non sono assolutamente contrario a stanziare dei soldi per la sicurezza delle strade, ma voglio parlare di una questione che forse non è stata notata. Sto parlando di una zona che conosco a Magliaso, in via San Giorgio, dove ci sono una sessantina di tigli altissimi che hanno 70 anni. Ritengo che questi tigli diano fastidio a causa di una speculazione edilizia che si sta realizzando in tale zona, che peraltro è splendida. Sono andato a controllare – è un po' che tengo sott'occhio la cosa – e ce n'è soltanto uno malato. C'è un progetto che prevede di tagliare gli alberi e d'asfaltare. Vi rendete conto di cosa vuol dire distruggere 60 piante quasi tutte sane quando abbiamo problemi quali la sopravvivenza delle api e malattie che minacciano veramente piante come il frassino e il castagno? Mi astengo. 981 Anno 2014/2015 - Seduta XI: giovedì 26 giugno 2014 - pomeridiana ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ La discussione di entrata in materia è dichiarata chiusa. Messa ai voti, l'entrata in materia è accolta con 46 voti favorevoli, 4 contrari e 12 astensioni. Messi ai voti, i singoli articoli e il complesso del decreto legislativo concernente lo stanziamento di un credito di fr. 16'500'000.- quale aggiornamento del credito per la conservazione delle pavimentazioni e dei cigli sulle strade cantonali per il periodo 2012-2015 annesso al messaggio governativo sono accolti con 46 voti favorevoli, 4 contrari e 11 astensioni. Messi ai voti, i singoli articoli e il complesso decreto legislativo concernente lo stanziamento di un credito di fr. 3'000'000.- quale aggiornamento del credito quadro per interventi di rifacimento e di risanamento di manufatti, per il periodo 2012-2015 annesso al messaggio governativo sono accolti con 48 voti favorevoli, 4 contrari e 11 astensioni. Messi ai voti, i singoli articoli e il complesso del decreto legislativo concernente lo stanziamento di un credito di fr. 2'000'000.- quale aggiornamento del credito per interventi minori su manufatti, per il periodo 2012-2015 annesso al messaggio governativo sono accolti con 48 voti favorevoli, 4 contrari e 10 astensioni. Messi ai voti, i singoli articoli e il complesso del decreto legislativo concernente lo stanziamento di un credito di fr. 2'000'000.- quale aggiornamento credito quadro per opere di protezione e premunizione per il periodo 2012-2015 annesso al messaggio governativo sono accolti con 49 voti favorevoli, 4 contrari e 11 astensioni. 14. CHIUSURA DELLA SEDUTA E RINVIO Alle ore 17:00 la seduta è tolta e il Gran Consiglio è riconvocato per lunedì 22 settembre 2014. Per il Gran Consiglio: Il Presidente, Gianrico Corti Il Segretario generale, Gionata P. Buzzini 982 PRESENTAZIONE DI ATTI PARLAMENTARI MOZIONE Evadere gli atti parlamentari nel quadriennio. Niente rimandi alle calende greche! del 26 giugno 2014 I miei atti parlamentari sono seri e secondo esigenze della gente che mi ha votato. Per sincerarsi basta seguire quanto la gente scrive sui media. I miei atti parlamentari sono studiati e valutati a fondo con i miei collaboratori e non per mera esigenza partitica. Sono interessato in primis al tema. Chiedo quindi rapidità ragionevole nell'evaderli. Il ritardo nell'evadere questi atti da parte del Governo dimostra la "difficoltà" nel trovare la giusta risposta e mi conferma quindi la serietà e la validità dello stesso, ma che comunque deve essere evaso in tempi brevi. Niente va rimandato alle calende greche! Questo vale anche per buona parte dei miei colleghi parlamentari. Siamo eletti e sicuri di rimanere in carica per un quadriennio ma non sicuri di essere rieletti per il successivo periodo. Motivo per cui gli atti presentati debbono essere evasi tutti in quel quadriennio. Nessun trapasso al periodo successivo e passare il tema a nuove persone, che non hanno studiato a fondo la pratica e quindi di più facile rifiuto. Partendo da queste precedenti considerazioni, citando solo un mio atto parlamentare inevaso e facendo uso delle facoltà previste dall'art. 101 della Legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, chiedo pertanto all'Esecutivo e lo invito urgentemente a: 1. Basta cinguetti, mia interpellanza inevasa ancora del 20.09.2012 rispondere e procedere come da testo. Basta cinguettare! Prima si risponda a tutti gli atti parlamentari ufficiali inevasi, poi... OK nel virtuale! 2. Tutti gli atti parlamentari seri e che non abbiano prettamente rilevanza partitica vengano evasi nel quadriennio legislativo di presentazione. 3. Questo termine di evasione deve essere perentorio per tutti quegli atti che vengono presentati entro il 31 dicembre dell'ultimo anno parlamentare corrente. Fa stato e decorrenza la ricezione presso la Cancelleria/Segreteria del Gran Consiglio Giancarlo Seitz Campana - Pedroni Ai sensi dell'art. 101 cpv. 3 della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato, la mozione è trasmessa al Consiglio di Stato. 983