Il dolore dei bambini
I N C O N TR O C O N G L I
A s p i ran t i I d R
M A ZA R A , M A G G I O 20 10
DR .SSA M A R I A L I SM A
Janusz Korczac
“Dici: è faticoso frequentare i bambini.
Hai ragione.
Aggiungi: perché bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, scendere, piegarsi, farsi piccoli.
Ti sbagli.
Non è questo l’aspetto più faticoso.
E’piuttosto il fatto di essere costretti ad elevarsi fino
all’altezza dei loro sentimenti.
Di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi sulle punte dei piedi.
Per non ferirli.”
Korczac
 Nome d’arte di Henryk Goldszmit. Nacque a
Varsavia il 22/7/1878 e morì nel campo di sterminio
di Treblinka il 06/08/1942, insieme ai 200 bambini
che ospitava nella “Casa dell’Orfano”. Più volte
invitato a lasciare il ghetto, non cedette mai al potere
nazista e non abbandonò mai i suoi bambini.
 Dalla sua storia è stato tratto il film “dr.Korczac” di
Vaida, nel 1990
Su cosa ci interroghiamo?
 Sul NOSTRO RAPPORTO con il dolore dei bambini.
Parliamo di RAPPORTO, di RELAZIONE, perché è
proprio nella condizione relazionale che siamo
“costretti” a prendere atto di ciò che sta accadendo,
sicchè un concetto ( che per definizione riguarda
un’operazione mentale), diventa esperienza emotiva,
empatica e ci coinvolge nella nostra interezza di
PERSONE.
Ma i bambini, soffrono?
 La mente umana tende a fuggire dalla
sofferenza, soprattutto a quella dei
bambini poiché ritenuta non accettabile
e non compatibile con la nostra
rappresentazione mentale dell’infanzia.
Operazioni mentali
 Negazione
 Rimozione
 Disconoscimento
 Ridimensionamento
 Spostamento
 Squalifica
 Sottovalutazione
 Colpevolizzazione
 Ridicolizzazione
Più facile
 Prendere contatto con fenomeni
LONTANI
Bambini
 Negli ultimi 10 anni:
 Oltre 2.000.000 uccisi in conflitti armati
 6.000.000 invalidi
 ?0.000 mutilati dalle mine anti-uomo
 300.000 bambini soldato
 4.300.000 morti di aids
Anche nei paesi più ricchi
 1 su 6 vive sotto il livello di povertà
 30/100 < 5anni soffrono la fame o sono malnutriti
 In tutto il mondo, i bambini sono vittime di
commercio sessuale, pedofilia,
pedopornografia,sottrazione e commercio di
organi.
 Sono utilizzati per esercitare, a loro volta,crimini e
violenze.
13 dicembre 1994
 “ ai nostri tempi molti bambini, purtroppo,in varie
parti del mondo soffrono e sono minacciati:
patiscono la fame e la miseria, muoiono a causa delle
malattie e della denutrizione, cadono vittime delle
guerre, vengono abbandonati dai genitori e
condannati a rimanere senza casa, privi del calore di
una propria famiglia, subiscono molte forme di
violenza e di prepotenza da parte degli adulti. Com’è
possibile rimanere indifferenti di fronte alla
sofferenza di tanti bambini, specialmente quando è
causata in qualche modo dagli adulti?”
“il Vangelo del bambino”
 Marco (10,14) Matteo (18,3;18,6)
 “il Vangelo è profondamente permeato della verità
sul bambino. Lo si potrebbe leggere nel suo insieme
come il VANGELO DEL BAMBINO”
 “Gesù pone il bambino come modello per gli adulti :
se non vi convertirete e non diventerete come
bambini, non entrerete nel Regno dei cieli”
GIOVANNI PAOLO II
Sofferenza
Lontana (il mondo “altrove”)
Vicina(il mondo “prossimo”)
Il mondo “altrove”
 Il dolore del mondo “altrove” ci turba, ci
emoziona, ci commuove ma non ci scuote
veramente. Sta lì, come uno sfondo che
ogni tanto si fa più evidente e che poi
torna a sfocarsi. Il dolore del mondo
altrove può avere il prezzo di un’adozione
a distanza o di un’offerta nella giornata
per le missioni.
Il mondo “prossimo”
 Il dolore del mondo “prossimo” è talora
fastidioso, addirittura insolente,
impertinente.
Sta lì, a volte muto, a volte
maleducatamente chiassoso, perfino
volgare. Pretende attenzioni, cure … non
sopporta l’indifferenza e, soprattutto, ci
richiama al nostro dolore.
Per potere comprendere il dolore altrui
 E’ necessario fare un viaggio dentro il
proprio dolore, ri-attraversando le
proprie esperienze di fragilità, rivivendo ciò che aveva provocato il
dolore, le strategie messe in atto per
uscirne, l’aiuto avuto o negato ….
esercitazione
 In gruppi
 Cercare una rappresentazione del
dolore a partire dalla propria
esperienza
 Condividerla
 Trovare una rappresentazione comune
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