QUALITA’ VS QUANTITA’
Avviare la “ricostruzione qualitativa
dell’Italia” attraverso la bioeconomia e il
“lavoro utile”
Roma
16 giugno 2014
a cura di Giordano Mancini
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CRISI O CAMBIAMENTO?
•
E’ un cambiamento perché “un sistema a
sviluppo lineare in un ambiente limitato non
può durare in eterno né crescere all’infinito”
•
•
Abbiamo 5 gruppi di emergenze globali!
a cura di Giordano Mancini
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LE EMERGENZE GLOBALI
•
Abbiamo problemi
ambientali
di portata planetaria
ed in particolare
l’emergenza
climatica, forse già
irreversibile, che sta
portando ad un
aumento
esponenziale dei
disastri
meteorologici. a cura di Giordano Mancini
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LE EMERGENZE GLOBALI
•
crisi finanziaria
Abbiamo una
che
deve ancora esprimere tutta la portata del suo
disastro, perché si continua a rimandare il
peggio consentendo alle nazioni e alle banche
indebitate di fare altro debito per prendere
tempo.
a cura di Giordano Mancini
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LE EMERGENZE GLOBALI
•
Abbiamo problemi
economici
•
dovuti alla saturazione della
domanda: i mercati
domestici occidentali sono
solo “di sostituzione” e per
di più impoveriti ed in crisi
di fiducia. Intanto
nell’export perdiamo la
leadership a favore dei nuovi
“dominatori”, i BRICS
a cura di Giordano Mancini
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LE EMERGENZE GLOBALI
•
Abbiamo problemi
sociali
•
enormi, ed in rapida
crescita, dovuti
all’aumento della povertà
“senza speranza” e della
crescente diseguaglianza
fra persone molto ricche
ed altre molto povere.
a cura di Giordano Mancini
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LE EMERGENZE GLOBALI
•
Il picco di Hubbert (petrolio), dell’acqua e di
materie prime oramai giunte in fase di
picco o pre-scarsità
a cura di Giordano Mancini
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MA COME ABBIAMO FATTO A
CACCIARCI IN UN GUAIO SIMILE??
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Abbiamo fatto molte scelte sbagliate:
La crescita indiscriminata del P.I.L. e non la
crescita selettiva del nostro benessere
L’economia di rapina, come se non ci fossero
limiti su un pianeta finito
Il consumismo e non la bioeconomia
a cura di Giordano Mancini
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La causa principale ...
IL CONSUMISMO
Victor Lebow Nel 1955 scrisse :
“La nostra economia incredibilmente
produttiva ci richiede di elevare
il consumismo a nostro stile di vita, di
trasformare l'acquisto e l'uso di merci in
rituali, di far sì che la nostra realizzazione
personale e spirituale venga ricercata
nell’acquisto di merci. [...] Abbiamo
bisogno che sempre più beni vengano
consumati, distrutti e rimpiazzati ad un
ritmo sempre maggiore. Abbiamo bisogno
di gente che mangi, beva, vesta, cavalchi,
viva, in un modo sempre più complicato e,
di conseguenza, sempre più costoso”.
a cura di Giordano Mancini
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... E l’antidoto
LA BIOECONOMIA
Nicholas Georgescu-Roegen, padre
della decrescita, parlò di
bioeconomia nella sua opera più
importante The Entropy Law and
the Economic Process pubblicata
nel 1971. Scrisse che l’economia
non si sviluppa in astratto nel nulla,
ma influisce sulla biosfera in ogni
sua attività. Coniò per questo lo
slogan:
“Ama le generazioni future
come te stesso!”
a cura di Giordano Mancini
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I NUOVI VINCOLI
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Si può definire bioeconomia quella che:
Viene considerata utile dalle persone
Non aumenta gli squilibri sociali e genera
nuovi posti di lavoro
Fa diminuire le emissioni di CO2 ed i rifiuti
Non genera altro debito
Consuma meno energia, acqua e materiali
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Attività economica
Grandi opere e
infrastrutture
Rinnovabili - efficienza
energetica apparecchiature
Efficientamento
energetico
Viene considerata
utile dalle persone
... A volte si a volte no
Solitamente si
Si, sempre
Non crea problemi
sociali e genera
nuovi posti di lavoro
A volte crea problemi
sociali. Crea in media 0,5
nuovi posti di lavoro per
ogni milione di € spesi
Raramente crea problemi
sociali. Crea in media 3 o 4
nuovi posti di lavoro per
ogni milione di € spesi
Niente problemi sociali.
Crea in media 13/18
nuovi posti di lavoro per
ogni milione di € spesi
Fa diminuire le
emissioni di CO2
(Carbon footprint) e
la quantità dei rifiuti
Il cemento è la terza fonte
di emissioni di CO2 al
mondo e i cantieri per le
grandi opere generano
molti rifiuti
Le rinnovabili “costano”
CO2 nella fabbricazione, ma
il bilancio è positivo. La
sostituzione delle apparecc.
Genera rifiuti, ma poi
diminuisce l’emissione di
CO2
Si diminuisce nettamente
l’emissione di CO2
grazie alla riduzione dei
consumi di combustibili
fossili. I cantieri sono
piccoli e producono
pochi rifiuti
Non genera altro
debito pubblico
Si genera molto nuovo
debito pubblico, che
incide per generazioni
A volte si genera debito
pubblico, ma in genere il
bilancio è positivo
Le opere si pagano da sé
con il risparmio
energetico e il calo delle
bollette
Consuma meno
energia, acqua e
materiali
Si consuma molta acqua,
energia e materiali, quasi
mai riciclati
Si consuma acqua ed
energia, i materiali vengono
spesso riciclati
Si consuma poca acqua,
poco materiale e poca
energia
a cura di Giordano Mancini
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CIO’ CHE DICIAMO DA ANNI STA
DIVENTANDO “MAIN STREAM”
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Nel rapporto “Stato e prospettive dell’efficienza energetica in
Italia” pubblicato nel 2013 da Politecnico di Milano ed ENEL
Foundation, si legge che, incentivando le tecnologie per
l’efficienza energetica (pompe di calore, cogeneratori,
elettrodomestici, rinnovabili, inverter, ecc.) da qui al 2020 si può
arrivare a:
Risparmiare fino a 71,6 milioni di tonnellate di CO2
Risparmiare fino a 288,4 TWh pari al 23% dei consumi attuali
Generare 3.726.627 unità di lavoro annue e fino a 310.000
nuovi posti di lavoro
Generare un volume d’affari fino a 511,7 mld di € (circa 64 mld
all’anno)
a cura di Giordano Mancini
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CIO’ CHE DICIAMO DA ANNI STA
DIVENTANDO “MAIN STREAM”
•
Stando ad un approfondito studio del 2009 realizzato dallo staff
del professor Manna, direttore del Centro Studi dell’ENEA,
investendo 8,2 miliardi di € si possono ristrutturare per
l’efficienza energetica e la sicurezza circa 15000 edifici
pubblici, soprattutto scuole, che attualmente spendono circa 1,8
mld di € ogni anno in energia elettrica e termica. Si potrebbero
così risparmiare il 20% dei consumi di questi edifici, pari a oltre
420 mln €/anno e si potrebbero creare almeno 150.000 nuovi
posti di lavoro. Ovviamente ci sarebbe un abbattimento delle
emissioni di CO2, migliorerebbe la vivibilità e la sicurezza negli
edifici ristrutturati e, grazie al risparmio in bolletta,
l’investimento si pagherebbe da se nell’arco massimo di 17 anni.
a cura di Giordano Mancini
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CIO’ CHE DICIAMO DA ANNI STA
DIVENTANDO “MAIN STREAM”
•
... E le scuole in Italia sono circa 50.000 e poi ci
sono le piscine, i palazzetti dello sport, gli edifici
pubblici, solo questi occupano una superficie di
circa 24 milioni di metri quadri. E ci sono da
sistemare più di un milione di condomini dove
vivono 24 milioni di italiani, dove il recupero del
50% dell’energia sprecata è considerata
operazione tecnicamente abbordabile.
C’è lavoro utile per almeno 20 anni!
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a cura di Giordano Mancini
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LA RICOSTRUZIONE QUALITATIVA
DELL’ITALIA
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Scegliendo la qualità è possibile realizzare una nuova
economia selettiva, che non genera debito perché si paga da
se, che riduce sprechi e inquinamento, che genera milioni
di posti di lavoro utile e che riduce il consumo di energia e
risorse. Le linee di intervento sono:
Efficienza energetica
Messa in sicurezza dei territori da eventi idrogeologici
Messa in sicurezza degli edifici da eventi sismici
Ripristino del paesaggio e difesa dei beni culturali
Bonifica delle città e dei territori inquinati dai veleni
dell’industria e dell’agricoltura basata sulla chimica.
a cura di Giordano Mancini
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CONCLUSIONI
Che sia giunto il momento di scegliere la qualità
per una economia selettiva e di abbandonare il
consumismo e la vecchia economia della
quantità se ne stanno accorgendo in molti.
Ci auguriamo che anche la politica stia
prendendo consapevolezza ed inizi a recepire
le indicazioni degli enti e degli istituti di
ricerca
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a cura di Giordano Mancini
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MENTRE CHE ASPETTIAMO CHE LE COSE
CAMBIANO, POSSIAMO INTANTO
LAVORARE PER UN FUTURO CHE CI
ASSOMIGLIA
“Non cambierai mai le cose combattendo la
realtà esistente. Per cambiare qualcosa,
costruisci un modello nuovo che renda la
realtà obsoleta”
Buckminster Fuller
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Mancini - Movimento Decrescita Felice