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CONTRIBUTO A UNA BIBLIOGRAFIA DELLE CHIESE DI MILANO
Il grande patrimonio storico e artistico costituito dalle chiese di Milano racchiude gran parte della
memoria di una città che forse come nessun’altra in Italia si è esposta alle trasformazioni della modernità.
Per questo ci è parso importante che nell’elenco di chiese, oggetto della ricerca, comparissero anche i
numerosi edifici scomparsi, al fine di realizzare uno strumento bibliografico che aiuti a mantenere vivo un
passato che ha formato e in parte ancora forma l’identità cittadina. Sulle chiese di Milano esiste una
bibliografia ragguardevole, ma spesso difficile da individuare, dispersa com’è fra opere di carattere più
generale oppure in riviste e bollettini storici dove la trattazione assume un taglio specialistico, spesso
meglio rispondente tuttavia, rispetto a opere monografiche o divulgative, alle ricerche.
La bibliografia è costituita essenzialmente dalla collazione dei dati raccolti in: Le chiese di Milano, a cura
di Maria Teresa Fiorio, Milano, Electa, Credito artigiano, 1985, Dizionario della Chiesa ambrosiana,
direzione dell'opera Angelo Majo, Milano, 1987-1993 6 v; V. FORCELLA, Iscrizioni delle chiese e degli altri
edifici di Milano dal secolo 8. ai giorni nostri raccolte da Vincenzo Forcella per cura della Società storica
lombarda,. Milano, Tip. Bortolotti, 1889-1893 12 v.; S. LATUADA, Descrizione di Milano ornata con molti
disegni in rame delle fabbriche più cospicue, che si trovano in questa metropoli, raccolta ed ordinata da
Serviliano Latuada sacerdote milanese, in Milano, nella regio-ducal corte, a spese di Giuseppe Cairoli
mercante di libri, 1737-1738 (ristampa anastatica, Milano, 1995), 5 v.; M. POGLIANI, Contributo per una
bibliografia delle Fondazioni religiose di Milano, “Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana”, XV (1985),
157-281; Storia di Milano, Milano, Fondazione Treccani degli Alfieri per la storia di Milano; poi Roma,
Istituto della Enciclopedia italiana, 1953-1966, 17 v.; con relativo aggiornamento di notizie tratte
prevalentemente da riviste storiche e repertori bibliografici (es. “Archivio storico lombardo; “Arte
lombarda”; “Medioevo latino”; “Terra ambrosiana – Diocesi di Milano”, ecc.), nonché con l’importante
contributo di notizie contenute nell’opera settecentesca di N. SORMANI, 1761. Discrizione sacra di Milano
antico, e moderno regolata sul corso divoto delle quarant'ore, Milano, G. Mazzucchelli, 1760.
Il contributo bibliografico comprende una raccolta di scritti riguardanti le chiese di Milano dalla Tarda
Antichità (sec. IV ) alle soppressioni austriache e francesi (fine sec. XVIII-inizi sec. XIX). L’ambito
geografico è quello compreso dall’attuale area amministrativa del Comune di Milano. Dalla ricerca sono
stati in linea di principio esclusi oratori e cappelle di palazzi privati, ospedali e luoghi pii non destinati a
un uso pubblico, nonché quegli edifici di cui sia stata tramandata unicamente l’intitolazione senza
nessuna ulteriore notizia.
Per ogni chiesa viene presentata una scheda divisa in due parti.
La prima parte, oltre a indicare gli eventuali titoli assunti nella sua storia, prevede alcune notizie
essenziali riguardanti:
- Zona dell'insediamento: per le chiese collocate all’interno della cerchia delle mura spagnole si è
rispettata l’antica divisione amministrativa della città in sestieri (porte). Per quelle al di fuori si è fatto in
linea di massima riferimento agli antichi borghi.
- Origine e vicende: data di fondazione e traccia sintetica delle principali vicende storiche e
architettoniche della chiesa.
- Ordine di appartenenza: nomi delle famiglie e congregazioni religiose cui fu affidata la chiesa con
indicazioni degli eventuali avvicendamenti avvenuti.
- Soppressione: cenni sugli eventi conclusivi della storia tanto dell’ordine che dell’edificio.
- Ubicazione attuale: nome della via in cui è situata attualmente la chiesa.
La seconda sezione delle schede, quella propriamente bibliografìca risulta invece divisa in tre fasce così
organizzate:
a) trattazioni specifiche: contributi che, per l'ampiezza della trattazione o per l'importanza delle
notizie riportate, costituiscono la base di riferimento per le ricerche. Le opere che non hanno come
argomento monografico la chiesa stessa, sono citate sommariamente col cognome dell’autore
principale e la data di edizione, rimandando a una bibliografia generale.
A cura di Alberto Di Bello, Ufficio Catalogazione
Per informazioni: [email protected]
Aggiornamento: aprile 2014
b) notizie: lavori che, pur occupandosi solo marginalmente della chiesa in questione, danno elementi di
un certo interesse per la storia dello stessa.
c) fonti e citazioni documentarie: citazioni della chiesa presenti in documenti editi e inediti, in opere
antecedenti l’invenzione della stampa, manoscritte, oppure da fonti d’archivio e da repertori
iconografici.
BIBLIOGRAFIA GENERALE
Nella presente bibliografia sono riportate opere di carattere generale. Monografie e contributi relativi alle
singole fondazioni compaiono invece nelle schede bibliografiche.
1521
CESARIANO C., Di Lucio Vitruuio Pollione De architectura libri dece traducti de latino in vulgare
affigurati: commentati: & con mirando ordine insigniti: per il quale facilmente potrai trouare la
multitudine de li abstrusi & reconditi vocabuli a li soi loci & in epsa tabula con summo studio expositi &
enucleati ad immensa utilitate de ciascuno studioso & beniuolo di epsa opera, Como, Gotardus de Ponte
(Como, per magistro Gotardo da Ponte citadino milanese, 1521. 15. mensis Iulii).
1554
CORIO B., L'historia di Milano volgarmente scritta dall'eccellentissimo oratore M. Bernardino Corio ... Con
le vite insieme di tutti gli Imperatori, incominciando da Giulio Cesare, fino à Federico Barbarossa, scritte
dal medesimo. - Di nuovo ristampata, et in molti luoghi, per quanto s'ha potuto, riformata & restaurata,
In Vinegia : per Giovan Maria Bonelli, 1554. s
L VET 100
1584
LOMAZZO G. P., Trattato dell'arte della pittura, di Gio. Paolo Lomazzo milanese pittore. Diuiso in sette
libri. Ne' quali si contiene tutta la theorica, & la prattica d'essa pittura, In Milano, appresso Paolo
Gottardo Pontio, 1584 (ed. in R.P. Ciardi, Gian Paolo Lomazzo, scritti sulle arti, Firenze, 1973-1974). s
ed. 1844, 3 v.
N ART 208. 1-3
1592
MORIGIA P., Historia dell'antichita di Milano, Bologna, Forni, 1967 (Ripr. dell'ed. in Venetia : appresso i
Guerra, 1592.
M VET 357
1599
MORIGIA P., Tesoro precioso de' milanesi, nel quale si raccontano tutte l'opere di carità christiana,
elimosine, che si fanno nella città di Milano, raccolto con molta diligenza da Frate Paolo Morigi, In Milano,
per Graciadio Ferioli, 1599.
1619
BORSIERI G., Il supplimento della nobiltà di Milano, raccolto da Girolamo Borsieri, In Milano, appresso
Gio. Battista Bidelli, 1619. s
MORIGIA P., La nobilta' di Milano, descritta dal R.P.F. Paolo Morigi de' Gesuati di San Girolamo;
Aggiuntoui il supplimento in questa noua impressione del sig. Girolamo Borsieri. Al M. illustre sig. Ercole
Visconti, In Milano, appresso Gio. Battista Bidelli, 1619. s ed. 1595.
1622
CASTIGLIONE G. A., Gli honori de gli antichi disciplinati instituiti da principio in Toscana, e poi
fruttuosamente introdotti quasi in tutte l'altre parti d'Italia. Opera non meno curiosa, che diuota, Scritta
da Gio. Antonio Castiglione sacerdote milanese. Decuria prima - seconda, in Milano, appresso Gio. Batt.
Bidelli, 1622.
1624
PENNOTTO G., Generalis totius sacri Ordinis Clericorum Canonic.rum historia tripartita cuius in prima
2
parte de clericali sanctissimi p. Augustini instituto, & habitu. In secunda de origine, procursuque totius
Ordinis Canonicorum Regularium. In tertia de Congreg. Canonic. Saluatoris Lateraneii locupletissime
disseritur. Gabriele Pennotto autore, Romae, ex Typographia Camerae Apostolicae, 1624.
1625
Breve relatione et stato della fabrica d'alcune chiese parochiali di Milano conforme all'instituto d'esse
fabriche dell'ill.mo, et rev.mo sig. cardinale Borromeo arcivescovo, con alcuni raccordi, perche
quest'instituto prenda maggior progresso, Milano, per li heredi di Pacifico Pontio e Gio. Battista Piccaglia,
impressori archiepiscopali, 1625.
CASTIGLIONI G. A., Mediolanenses antiquitates ex vrbis Paroecijs collectae, ichnographicis ipsarum
tabulis, recentibus rerum memorijs, varijs ecclesiasticis ritibus auctae, & illustratae. Opera et studio Io.
Ant. Castellionaei, Mediolani apud Ioan. Bapt. Bidell., 1625. s
N VET 201
1627
VILLA G. B., Le sette chiese o' siano basiliche stationali della città di Milano seconda Roma con la forma
delle orationi, le quali sono particolari a chiesa per chiesa, con molti altri particolari di Giouanni Battista
Villa canonicoin Santo Babila, In Milano, per Carl'Antonio Malatesta, 1627.
1629
PORRO I., Diario d'esercitii spirituali. Opera gioueuole tanto à religiosi, quanto à laici. Del signor
Hippolito Porro, In Milano, per Gio. Battista Bidelli, 1629.
1635
LA NOUE F., Chronicon generale ordinis Minimorum. Autore F. Francisco Lanovio eiusd. ordinis
professore, Lutetiae Parisiorum, sumptibus Sebastiani Cramoisy typographi regij ordinarij, viâ Iacobaeâ,
sub Ciconijs, 1635.
1641
MORIGIA P., Santuario della città e diocesi di Milano. Nel quale si contiene il numero e nome de tutti i
corpi santi, teste, e reliquie, che sono in tutte le chiese della città e in quelle della diocesi. Aggiuntoui la
raccolta nobiliss. del opere di carità che si fanno nella città di Milano. Il tutto raccolto con diligenza dal
R.P.F. Paolo Morigi, milanese, Gesuato, in Milano, per Gio. Pietro Cardi ad istanza di Gio Battista Bidelli,
1641.
1645
PURICELLI G. P., Ambrosianae Mediolani basilicae ac monasterii hodie Cistertiensis [sic] monumenta
quibus historia Mediolanensis mirificè illustrata, multis ab erroribus vindicatur : volume primum,
Mediolani, typis Ioannis Petri Ramellati, 1645.
1650
PUCCINELLI P., Zodiaco della chiesa milanese. Dedicato alli molto illustri signori Lodouico, Pietro, e
Rafaello fratelli Castelli, in Milano, nella Reg. Duc. Corte, per Gio. Battista, e Giulio Cesare fratelli
Malatesta stampatori R.C., 1650, 4 pt. s
M VET 580
M VET 580-A
N VET 84
PUCCINELLI P., Memorie antiche, di Milano, e d'alcuni altri luoghi dello Stato, raccolte, e dedicate al sig.
Carlo Girolamo Cauatio della Somaglia dal P.D. Placido Puccinelli, in Milano : nella Reg. Duc. Corte, per
Gio. Battista, e Giulio Cesare fratelli Malatesta stampatori Reg. Cam., 1650. s
1655
PUCCINELLI P., Chronicon insignis monasterii DD. Petri, et Pauli de Glaxiate Mediolani abbatum omnium
regimina, diplomata, priuilegia, decreta pontificum, caesarum, regum, ducumque & principum
complectens auctore D. Placido Puccinellio, decano Cassinensi, Mediolani, in regio palatio, à Iulio Caesare
Malatesta R. typographo, dedica datata 1655.
M VET 580 4
SACCO G. C., Stato della veneranda ed insigne confraternità del santissimo Sacramento eretta nella
colleggiata chiesa di S. Giorgio in Palazzo di Milano [...], Milano, 1655.
3
1656
PURICELLI G., De SS. martyribus, Nazario et Celso, ac Protasio et Geruasio, Mediolani sub Nerone caesis:
deque basilicis, in quibus eorum corpora quiescunt: historica dissertatio, rerum etiam vrbanarum notitiae
perutilis: quam breuitatis gratia Nazarianam nuncupari placeat. Auctore Ioanne Petro Puricello,
Mediolani, per Iulium Caesarem Malatestam, regium & eiusdem inclytae ciuitatis typographum, 1656.
1666
GUALDO PRIORATO G., Relatione della citta, e stato di Milano sotto il gouerno dell'eccellentissimo sig.
don Luigi de Guzman Ponze di Leone, Nella quale si comprendono tutte le cose piu notabili e curiose da
sapersi. Col viaggio dell'augustissima imperatrice da Madrid a questa citta, con tutti gl'honori, e
riceuimenti, che le sono stati fatti. Descritta dal conte Galeazzo Gualdo Priorato, in Milano, appresso
Lodouico Monza, 1666. s
1669
CALVI D., Delle memorie istoriche della Congr. Osser. di Lombardia dell'Ord. Erem. di S. Agostino. Parte
prima (-quarta). In cui s'hanno la vita, et gloriose attioni de suoi primi tre santi institutori, con l'origine
della medesima Congregatione , del R.mo P. Donato Calvi di Bergamo, in Milano, nella stampa di
Francesco Vigone a S. Sebastiano, 1669.
1671
SANTAGOSTINO A., L'immortalità e gloria del pennello. Catalogo delle pitture insigni che stanno esposte
al pubblico nella città di Milano, Milano (ed. a cura di M. Bona Castellotti, Milano 1980).
1685
FORNARI G. M., Cronica del Carmine di Milano eretto in Porta Comasca, la quale comincia dall'anno 1250,
e dura sin'all'anno 1684. Diuisa in due parti, la prima delle quali narra lo stato del conuento, e sua
chiesa; la seconda descriue il nuouo apparato di questa con quadri: et ha in fine vna supplica latina
diretta all'eminentissimo cardinale Federico Visconti ordinata dal padre maestro Giuseppe Maria Fornari,
In Milano, nella stampa del Monza per Carlo Federico Gagliardi, 1685.
1701
SUPPENSIO D., Iconographia visibilis gloriae, seu Brevis descriptio picturae qua in templo S. Alexandri
Mediolani ejusdem martyris et S.S. omnium gloria expressa est.extemporale opusculum P.D. Demetrii
Supensii, Mediolani, Typis Iosephi Pandulfi Malatestae, 1701.
1704
BIFFI G., Pitture, sculture et ordini d’archietttura, ms., 1704-5 (ed. Firenze, Le Lettere, 1990).
1706
La penna interprete del pennello, o' vero La pittura dell'insigne tempio di S. Alessandro in Milano, che
abbraccia le attioni principali, il martirio, e trionfo del s. martire, e la gloria di tutti i santi. Spiegata, &
illustrata co' lumi dell'historia, e con morali, e diuoti riflessi, dal P.D. Demetrio Spensi, in Milano, per
Giuseppe Pandolfo Malatesta, 1706.
1714
Il Ritratto di Milano, diviso in tre libri, colorito da Carlo Torre . Nel quale vengono descritte tutte le
antichità e modernità che vedevansi e che si vedono nella Città di Milano, si di sontuose Fabbriche,
quanto di Pittura e di Scultura, edizione seconda ammendata in più luoghi, ed' accresciuta, Milano, per
gl'Agnelli scult. & stamp., 1714. s
M VET 587
1728
SANTAGOSTINO A. e G., Catalogo delle pitture insigni che stanno esposte al pubblico nella città di
Milano, Milano, 1728.
1737
LATUADA S., Descrizione di Milano ornata con molti disegni in rame delle fabbriche più cospicue, che si
trovano in questa metropoli, raccolta ed ordinata da Serviliano Latuada sacerdote milanese, in Milano,
nella regio-ducal corte, a spese di Giuseppe Cairoli mercante di libri, 1737-1738 (ristampa anastatica,
Milano, 1995), 5 v. s
4
J VET 7. 1-5
J VET 7-A. 1-5
1752
SORMANI N., Giornata prima. De' passeggi storico topografico critici nella citta', indi nella Diocesi di
Milano, [...] coll'intreccio di varie dissertazioni tratte a compendio da'manoscritti del sig. D. Nicolo'
Sormani obbl. bibliotecario dell'Ambrosiana, in Milano, per Pietro Francesco Malatesta, 1751.
SORMANI N., Giornata seconda. De' passeggi storico-topografici-critici nella citta, indi nella diocesi di
Milano del sig. d. Nicolo Sormani, in Milano, per Pietro Francesco Malatesta, 1752.
SORMANI N., Giornata terza. De'passeggi storico-topografici-critici nella citta,indi nella diocesi di Milano
del sig. d. Nicolo Sormani, in Milano, per Pietro Francesco Malatesta, 1752. s
F VET 744
1754
GIULINI G., Delle mura di Milano, Rist. anastatica, Milano, 1972.s
M CONS 3326
1755
OLTROCCHI B., Archiepiscoporum mediolanensium series historico-chronologica ad criticae leges et
veterum monumentorum fidem illustrata: Joseph Antonii Saxii .Opus posthumun accedit clarissimi
scriptoris vita, auctore Balthassar Oltrocchi, Mediolani, in regia Curia ex Aedibus Palatinis, 1755, 3 v. s
P VET 235. 1-3
1757
ALLEGRANZA G., Spiegazione e riflessioni del P. Giuseppe Allegranza domenicano sopra alcuni sacri
monumenti antichi di Milano, in Milano, per Beniamino Sirtori, stampatore arcivescovile, 1757. s
P VET 9
1760
GIULINI G., Memorie spettanti alla storia, al governo, ed alla descrizione della città e della campagna di
Milano, ne' secoli bassi. Raccolte, ed esaminate dal conte Giorgio Giulini, in Milano : nella Stamperia di
Giambattista Bianchi, 1760, 9 v. s
O VET 11-1
SORMANI N., 1761. Discrizione sacra di Milano antico, e moderno regolata sul corso divoto delle
quarant'ore, Milano, G. Mazzucchelli, 1760. s
K VET 171
1765
SASSI G. A., Notizie istoriche intorno alla miracolosa immagine ed insigne tempio della B. V. Maria presso
S. Celso, in Milano, per Gio. Battista Bianchi stampatore del suddetto insigne Tempio, 1765. s
P VET 121
1766
TIRABOSCHI G., Vetera Humiliatorum monumenta annotationibus, ac dissertationibus prodromis
illustrata, quibus multa sacrae, civilis, ac literariae medii aevi historiae capita explicantur auctore
Hieronymo Tiraboschio Soc. Jesu in Braidensi universitate rhetoricae professore, Mediolani, excudebat
Joseph Galeatius regius typographus, 1766-1768, 3v. s
P VET 61
P VET 61-A
1768
SOPRANI R., RATTI G., Vite de' pittori, scultori, ed architetti genovesi di Raffaello Soprani .in questa
seconda edizione rivedute, accresciute, ed arricchite di note da Carlo Giuseppe Ratti pittore, in Genova,
nella stamperia Casamara, dalle Cinque lampadi, 1768-1769, 2 v. s rist. anastatica 1965, 3 v.
P ART 471
1773
ALLEGRANZA G., De sepulcris christianis in aedibus sacris accedunt inscriptiones sepulcrales christianae
5
seculo septimo antiquiores in insubria Austriaca repertae item inscriptiones sepulcrales ecclesiarum
atque aedium Ord. Praed. Mediolani, Mediolani, apud Josephum Galeatium regium typographum, 1773. s
P VET 9-1
1776
ALBUZZI F. A., Memorie per servire alla storia de'pittori, scultori e architetti milanesi […] (ed. a cura di
G. Nicodemi, in «L'Arte», luglio 1948, luglio 1951, genn.-agosto 1956). s
P ART 152
BARTOLI F. C., Notizia delle pitture, sculture, ed architetture, che ornano le chiese, e gli altri luoghi
pubblici di tutte le più rinomate citta' d'Italia, opera di Francesco Bartoli bolognese Accademico d'onore
Clementino; che contiene il Piemonte, il Monferrato, e parte del Ducato di Milano, in Venezia, presso
Antonio Sauioli in Merceria, appiè del ponte de'Beretteri, 1776-1777, 2 v. s rist. anastatica 1969
J ART 183
1777
GALLARATI F., Istruzione intorno alle opere de' pittori nazionali ed esteri esposte in pubblico nella città
di Milano con qualche notizia degli scultori, ed architetti, in Milano, nella stamperia di Giuseppe Marelli,
1777, 6 v.
1783
VERRI P., Storia di Milano […], in Milano, nella stamperia di Giuseppe Marelli, 1783-1798 (ed. a cura di A.
Crescentini, Milano, 1977), 2 v. s ed. 1830, 4 v.
E 576. 1-4
1787
BIANCONI C., Nuova guida di Milano per gli amanti delle belle arti e delle sacre, e profane antichità
milanesi, in Milano, nella stamperia Sirtori, 1787. s rist. anastatica, 1979
G GUIDE 198
1789
LANZI L., Storia pittorica dell'Italia dal Risorgimento delle belle arti fin presso
al fine del 18. Secolo, Bassano, 1789 (ed. 1809).
1802
Quadro storico di Milano antico e moderno, preceduto da un compendio degli avvenimenti piu
rimarcabili, seguiti dall'epoca della fondazione di questa capitale, sino all'istallamento del nuovo governo
della Repubblica Italiana, ed altre utili, ed indispensabili notizie, In Milano, presso Francesco Pulini al
Bocchetto, 1802. s
1808
BORRONI B., Il forastiere in Milano, ossia Guida delle cose rare antiche e moderne della città di Milano,
suo circondario e territorio. Novissima edizione compilata da Bartolommeo Borroni, Milano, nella
stamperia di Pasquale Agnelli a spesa de' Fratelli Vallardi mercanti di stampe e libri, contrada di S.
Margherita al N. 1101, 1808. s
K GUIDE 25
1818
BOSSI L., Guida di Milano o sia Descrizione della citta e de’ luoghi piu sservabili ai quali di Milano
recansi i forestieri compilata dal caualiere Luigi Bossi, Milano, presso Pietro e Giuseppe Vallardi librai e
mercanti di stampe, contr. S. Margherita, n. 1101, 1818, 2 v. s
J GUIDE 34. 1-2
1820
D’ADDA G., Raccolta delle migliori fabbriche, monumenti, ville, antichità di Milano e suoi dintorni,
Milano, 1820.
1822
PIROVANO F., Nuova guida di Milano,. Milano, dalla tipografia di Gio. Silvestri, 1822. s rist. anastatica
1988
H CONS 435
6
1826
PIROVANO F., Milano nuovamente descritta dal pittore Francesco Pirovano co' suoi stabilimenti di scienze,
di pubblica beneficenza, ed amministrazione, chiese, palagi, teatri, ec., loro pitture e sculture, Milano,
dalla tipografia di Giovanni Silvestri, agli Scalini del Duomo, n. 994, 1826.
1827
CASELLI G., Nuovo ritratto di Milano in riguardo alle belle arti dell'abate Giuseppe Caselli, Milano, co' tipi
di Francesco Sonzogno , ottobre 1827. s
SG E 223
1828
MAZZUCCHELLI P., Osservazioni di Pietro Mazzucchelli prefetto del collegio e della biblioteca Ambrosiana
intorno al saggio storico-critico sopra il rito ambrosiano contenuto nella dissertazione vigesimaquinta
delle antichita longobardico-milanesi, illustrate dai monaci della Congregazione cisterciese di Lombardia,
Milano, coi tipi di Giovanni Pirotta, 1828. s
Q CONS 657
1831
LANZI L., Storia pittorica dell'Italia dal Risorgimento delle belle arti fin presso al fine del 18. secolo,
Milano, 1831, 12 v. s
E COLL 9-33-44. 1-12
1836
PUNGILEONI L., Memoria intorno alla vita ed alle opere di Donato o Donnino Bramante, Roma, 1836. s
SG M 3785
1840
CASSINA F., Le fabbriche più cospicue di Milano, Milano, Ferdinando Cassina ; 1840.
1843
FERRARIO G., Memorie per servire alla storia dell'architettura milanese dalla decadenza dell'impero
romano fino ai giorni nostri, Milano, 1843.
1844
Milano e il suo territorio, a cura di Lorenzo Litta Modignani, Carlo Bassi, Antonio Re, Milano, 1844, 2 v.s
P GRAF 73
P GRAF 73-A
P CONS 125
TATTI L., Edifizi, chiese de’ Corpi Santi e vicende dell’architettura, in Milano e il suo territorio, a cura di
Lorenzo Litta Modignani, Carlo Bassi, Antonio Re, Milano, 1844, 2 v. s
P GRAF 73
P GRAF 73-A
P CONS 125
1846
CANINA L., Ricerche sull'architettura più propria dei tempi cristiani basate sulle primitive istituzioni
ecclesiastiche e dimostrate tanto con i più insigni vetusti edifizj sacri quanto con alcuni esempi di
applicazione del cav. Luigi Canina, Roma, 1846.
1848
BERETTA G., Le opere di Andrea Appiani : primo pittore in Italia di S. M. Napoleone, cavaliere della
Legion d'onore e della corona italica di ferro, membro dell' Istituto di Milano e di Francia, ecc. ecc.,
commentario per la prima volta raccolto dall'incisore Giuseppe Beretta, Milano, 1848.
1854
GIULINI G., Memorie spettanti alla storia, al governo ed alla descrizione della citta e campagna di Milano
ne' secoli bassi raccolte ed esaminate da Giorgio Giulini, 2 ed., Milano, 1854-1857, 7 v. s
N CONS 178
1856
KUGLER F., Geschichte der Baukunst von Franz Kugler, Stuttgart, 1856-1859, 3 v.
7
1857
CANTÙ, Cesare (dir.), Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia delle città, dei borghi,
comuni, castelli, ecc. fino ai tempi moderni per cura di letterati italiani ; compilata da L. Gualtieri conte
di Brenna e diretta da Cesare Cantu, Milano, per la Società editrice A. Tranquillo Ronchi (poi) presso
Corona e Caimi, 1857-1861, 5 v. s
O CONS 276
O CONS 276-A
Storia e descrizione delle chiese distrutte ed esistenti oggigiorno in Milano, Corpi Santi e dintorni :
aggiuntovi la necrologia dei sommi pontefici sino ai nostri giorni, Milano , 1857. s
J 5762
1859
CALVI G.L., Notizie sulla vita e sulle opere dei principali architetti, scultori e pittori che fiorirono a
Milano durante il governo dei Visconti e degli Sforza, Milano, 1859-1869, 3 v.
1860
CADORIN L., Studi teorici e pratici di architettura e di ornato per la erezione principalmente delle
fabbriche in terra cotta, Venezia, 1860.
1865
DE DARTEIN F., Étude sur l'architecture lombarde et sur les origines de l'architecture romano-byzantin,
Paris, 1865-1882, 2 v. s ristampa anastatica, 1963
K ATLA 46. 1-2
1867
GRUNER L., The terracotta architecture of north Italy: (12.-15.) centuries. Pourtrayed as examples for
imitation in other countries : from careful drawings and restorations by Federico Lose , edited by Lewis
Gruner, London, 1867.
1869
CERUTI A., Sulle antiche mura milanesi di Massimiano. Notizia di Antonio Ceruti dell'Ambrosiana, Torino,
1869.
CLERICETTI C., Ricerche sull'architettura lombarda, Milano, 1869.
1870
CANTÙ I., Milano e suoi corpi santi colle notizie più utili al viaggiatore : guida monumentale, artistica,
economica, industriale, Milano, 1870.
CASATI C., I capi d'arte di Bramante da Urbino nel milanese. Memorie storico-artistiche raccolte per cura
del dott. C.C. , Milano, 1870. s
N ART 219
N ART 219-A
1872
MONGERI G., L'arte in Milano: note per servire di guida nella città raccolte da Giuseppe Mongeri, Milano,
1872. s
1874
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KINNEY D:, Le chiese paleocristiane di Mediolanum, in Il Millennio ambrosiano, v. 1: Milano: una capitale
da Ambrogio ai Carolingi, a cura di C. Bertelli, Milano, 1987. s
Q ART 1126.1
MZ2: Milano Zona due. Centro direzionale Greco Zara, cura e realizzazione Giorgio Fiorese, Milano, 1987.
s
Q DOC 824
PATETTA L., L’architettura del Quattrocento a Milano, Milano, 1987 s
N ART 1624
PATETTA L., Storia e tipologia. Cinque studi sull’architettura del passato, Milano, 1987.
SARZI AMADÉ L., Milano fuori di mano, Milano, 1987. s
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ZARDIN D., Le confraternite in ltalia settentrionale fra XV e XVlll secolo, “Società e Storia”, 35 (1987). S
N PER 2992
1988
ALBERICI C., Bernardo Prevedari incisore di un disegno del Bramante, ArLo, 86/87 (1988), 5-13. s
Arte in Lombardia tra Gotico e Rinascimento, Milano, 1988. s
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DENTI G., Architettura a Milano tra Controriforma e barocco, Firenze, 1988. S
P ART 921
FORTI GRAZZINI N., Arazzi a Milano: le serie fiamminghe del Museo della Basilica di Sant'Ambrogio,
Milano, 1988. s
R ART 1143
MATTEUCCI A. M., L'architettura del Settecento, Torino, 1988. s
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MOSCONI A., Insediamenti francescani nella diocesi di Milano. Storia, religione, arte, Milano, 1988. s
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39
PICARD J. C., Le souvenir des évêques. Sépulture, listes episcopales et culte des évêques en Italie du
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ROCCHI G., La diffusione dei modi rinascimentali a Milano: esemplificazioni, ArLo, 86/87 (1988), 83-93. s
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Ambrogio Bergognone: acquisizioni, scoperte e restauri, a cura di P. C. Marani e J. Shell, Firenze, 1989.
AMBROSIONI A., Gli arcivescovi e la carità nel secolo XII, in La carità a Milano nei secoli 12.-15. Atti del
convegno di studi (Milano, 6-7 novembre 1987), a cura di Maria Pia Alberzoni, Onorato Grassi, Milano,
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CHATELET A., RECHT R., L’Autunno del Gotico 1380-1500, Milano.
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organized by Sergio Bertelli, Nicolai Rubinstein and Craig Hugh Smyth, Firenze.
PICASSO G., I monasteri e la tradizione della carità, in La carità a Milano […], 67-77. s
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ROVETTA A., Due chiese a pianta centrale nella Milano borromaica: S. Sebastiano e S. Alessandro, in
L’architettura a Roma e in Italia (1580-1621). Atti del XXIII Congresso di Storia dell’Architettura (Roma,
24-26 marzo 1988), a cura di Gianfranco Spagnesi, II, Roma 1989, 217-221.
SOLDI RONDININI G., Le opere di carità a Milano: gli interventi dei Visconti, in La carità a Milano […], 123135. s
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TETTIN P., WATAGHIN G., PANI ERMINI L., La cattedrale in Italia, in Actes du XI congrès international
d’archeologie chrétienne (Lyon, Vienne, Grenoble, Genève et Aoste 1986), Città del Vaticano-Roma, 1989,
4 v.
ZARDIN D., Carità e mutua assistenza nelle confraternite milanesi agli inizi dell’età moderna, in La carità
a Milano […], 281-300. s
M GEN 4256
ZUCCHI C., L'architettura dei cortili milanesi 1535-1706, Milano, 1989. s
Q CONS 1829
1990
Dal monastero di S. Ambrogio all'Universita Cattolica, a cura di Maria Luisa Gatti Perer, Milano, 1990. s
S DOC 34
Milano capitale dell'impero romano: 286-402 d.c., Milano, 1990. s
Q DOC 7
Pellegrino Tibaldi: nuove proposte di studio, ArLo, 3-4 (1990). s
1991
ALBERZONI M. P., Francescanesimo a Milano nel Duecento, Milano, 1991. s
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BURATTI MAZZOTTA A., Un santo e un architetto per una città sacrale, “Terra Ambrosiana”, 3 (1991), 6470. s
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DELL’OMO M., Apparati funebri nella Milano del secondo Seicento. Le committenze, gli artisti, le
tipologie, ArLo, 98/99 (1991), 54-62. s
Milano ritrovata: la via sacra da San Lorenzo al Duomo, Milano, 1991. s
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40
MONFRIN F., A propos de Milan. Siège épiscopal et topographie chrétienne IV-VI siècles, “Cahiers
archéologiques”, 39 (1991), 7-46.
OMAZZI A., ZUCCHI F., Esempi milanesi (XVI-XVII sec.) oggi scomparsi di chiese con diaframma, ArLo, 1-2
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TOLFO M.G., Atlante milanese: il sestiere di Porta Romana, Milano, 1991.
Il Settecento lombardo, a cura di Rossana Bossaglia, Valerio Terraroli, Milano, 1991. s
P DOC 41
1992
Chiaravalle: arte e storia di un'abbazia cistercense, a cura di Paolo Tomea, Milano, 1992. s
Q DOC 139
Felix temporis reparatio. Atti del Convegno archeologico internazionale: Milano capitale dell'impero
romano (Milano, 8-11 marzo 1990), a cura di Gemma Sena Chiesa e Ermanno A. Arslan, Milano, 1992. s
R DOC 151
ZARDIN D., Donna e religiosa di rara eccellenza. Prospera Corona Bascapè: i libri e la cultura nei
monasteri milanesi del Cinque e Seicento, Firenze, 1992. s
N GEN 5578
1993
ALBERZONI M. P., Gli Umiliati e gli Ordini mendicanti, in Milano e la Lombardia in età comunale. Secoli
XI-XIII, Milano, 1993, 85-87. s
P DOC 125
Giovanni Antonio Amadeo. Scultura e architettura del suo tempo, cur. J. Shell, L. Castelfranchi Milano,
1993.
LONGONI G., Ipotesi sul Calice visconteo del Tesoro del Duomo di Monza, ArCr, LXXXI (1993), n. 757, 258266 s
Milano nell'Italia liberale, 1898-1922, a cura di Giorgio Rumi, Adele Carla Buratti, Alberto Cova, Milano
1993. s
S DOC 250
Le pergamene milanesi del secolo 12. conservate presso l'Archivio di Stato di Milano: S. Radegonda, S.
Sepolcro, S. Silvestro, S. Simpliciano, S. Spirito, S. Stefano, a cura di Maria Franca Baroni, Milano, 1993.
PICASSO G., I monasteri, in Milano e la Lombardia in età comunale. Secoli XI-XIII, Milano, 1993, 82-84 s
P DOC 125
TOMEA P., Tradizione apostolica e coscienza cittadina a Milano. La leggenda di san Barnaba, Milano, 1993.
s
M DOC 135
1994
DELLA TORRE S., SCHOFIELD R., Pellegrino Tibaldi architetto e il S. Fedele di Milano: invenzione e
costruzione di una chiesa esemplare, Milano, 1994. s
O GEN 2511
LONGONI G., Novità sul Calice visconteo del Tesoro del Duomo di Monza, “Studi monzesi”, 9 (1994), 43-66
MOSCONI A., Le Clarisse a Milano e in diocesi, “Terra Ambrosiana”, 2 (1994), 52-56. s
R PER 921
Le pergamene milanesi del secolo 12. conservate presso l'Archivio di Stato di Milano: S. Ulderico detto
Bocchetto, S. Valeria, Veteri, S. Vittore al Corpo, Vittoria, varie (provincia di Milano), a cura di Maria
Franca Baroni, Milano, 1994.
41
Le pergamene milanesi del secolo 12. conservate presso l'Archivio di Stato di Milano: S. Apollinare, S.
Caterina alla Chiusa, S. Dionigi, S. Donnino, S. Eusebio, S. Eustorgio, Lentasio, S. Marco, a cura di Liliana
Martinelli, Milano, 1994.
Le pergamene milanesi del secolo 12. conservate presso l'Archivio di Stato di Milano: S. Margherita (S.
Pietro in Caronno), S. Maria Beltrade, S. Maria della Passerella, S. Nazaro in Brolio, S. Pietro delle Rote
(sic, ma ad Cornaredum), S. Pietro alle Vigne, S. Pietro (diversi), S. Protaso ad Monachos , a cura di Luisa
Zagni, Milano, 1994.
1995
CHIAPPONI P., Dalle novizie alle educande: i monasteri femminili a Milano e in Lombardia in età
napoleonica (1802-1810), ASL, CXXI (1995), 237-260. s
GATTI PERER M. L., Il cardinale Giuseppe Pozzobonelli pastore e committente, “Terra Ambrosiana”, 3
(1995), 58-66. s
R PER 921
GAZZINI M., Confraternite a Milano nel periodo visconteo-sforzesco. Tipologia e stato delle fonti, “Civiltà
ambrosiana”, 12 (1995) 5, 347-359. s
N PER 3209
Milano nei disegni di architettura: catalogo dei disegni conservati in archivi non milanesi, a cura di
Luciano Patetta e Giovanni Parisi, Milano, Guerini, 1995. s
O DOC 426
La Raccolta Bianconi. Disegni per Milano dal Manierismo al Barocco, a cura di I. Balestreri, Milano, 1995. s
Q GEN 448
RIPAMONTI L., Affori. Mille anni di storia, Milano, 1995. s
SEBASTIANI L., Gruppi di donne tra convivenza e assistenza, in La città e i poveri. Milano e le terre
lombarde dal Rinascimento all’età spagnola, a cura di D. Zardin, Milano, 1995, 101-115 s
L GEN 1472
1996
AGOSTI B., Collezionismo a archeologia cristiana nel Seicento. Federico Borromeo e il Medioevo artistico
tra Roma e Milano, Milano, 1996.s
L GEN 18409
AIELLO L., Il mondo della clausura a Milano: consistenza e modalità di accesso, ASL, CXXII III (1996), 85106. s
DAVID M., I pavimenti decorati di Milano antica : 1. sec. a.C.-6. sec. d.C., Milano : Comune di Milano,
Settore cultura e spettacolo, 1996, 2 v.
FARINA C., Cristoforo Lombardi architetto: nuove acquisizioni documentarie, ArLo, 1 (1996), 18-28. s
1997
BANDERA S., Il Tardogotico a Milano: la corte, le famiglie nobili e il Duomo, in Pittura a Milano dall’Alto
Medio Evo al Tardogotico, a cura di Mina Gregori, Milano, 1997, 60-76. s
R DOC 458
Atlante del Barocco lombardo, cur. M. L. Gatti Perer-A. Spiriti, ArLo, 1 (1997), 58-64 [S. Bernardino alle
Ossa, S. Francesca romana, S. Maria della Sanità, S. Maria della Vittoria]; 3 (1997), 108-113 [S. Eustorgio,
S. Maria Annunciata in Camposanto, S. Maria alla Porta, S. Nicolao]; 2 (1998), 50-58 [S. Maria Podone, S.
Sebastiano]; 2 (2000), 67-73 [Duomo, S. Lorenzo]. s
S PER 648
La città e la sua memoria: Milano e la tradizione di sant'Ambrogio, Milano, Electa, 1997. s
P DOC 286
42
GAZZINI M., Confraternite e società cittadina nel Medioevo: percorsi di indagine sulla realtà milanese,
“Nuova Rivista Storica”, 81 (1997), 373-400. s
N PER 9
Milano, le chiese scomparse, testi: Mario Caciagli, Jacqueline Ceresoli, ricerche iconografiche: Pantaleo Di
Marzo, Milano 1997-1999, 3 v. s
R DOC 902. 1-3
TRAVI C., Il Trecento, in Pittura a Milano dall’Alto Medio Evo al Tardogotico, Milano, 1997, 42-59. s
R DOC 458
VALAGUSSA G., Dagli inizi della pittura al Duecento, in Pittura a Milano dall’Alto Medio Evo al
Tardogotico, Milano, 1997, 31-41. s
R DOC 458
1998
DEL PESCO D., L’architettura del Seicento, Torino, 1998. s
Q DOC 842
San Maurizio al Monastero Maggiore in Milano: guida storico-artistica, a cura di Carlo Capponi ; testi di
Annamaria Ambrosioni e altri, Cinisello Balsamo, 1998.
1999
COLOMBO S. A., Tre dipinti all’Ambrosiana provenienti da chiese milanesi a alcune precisazioni
sull’attività di Martino Cignardi in San Vittore al Corpo, ArCr, LXXXVII (1999), 33-43. s
Il giovane Borromini. Dagli esordi a San Carlo alle Quattro Fontane, catalogo della mostra (Lugano, Museo
cantonale d’Arte, 5 settembre-14 novembre 1999), a cura di Manuela Kahn-Rossi e Marco
Franciolli,Genève-Milano, 1999.
SPINELLI G., Milano 1799. La dissoluzione della vita claustrale femminile, “Terra Ambrosiana”, 4 (1999),
45-51. s
R PER 921
2000
CARMASSI P., Basiliche episcopali e ordinamento liturgico a Milano nei secoli XI e XIII. Tra continuità e
trasformazioni, “Civiltà ambrosiana”, 17 (2000) 4. s
N PER 3209
CHITTOLINI G., Note sulla geografia beneficiaria di alcune pievi milanesi tra 400 e 500, in Medioevo
Mezzogiorno Mediterraneo, Napoli, 2000, 179-201.
DOVERI C., I “martiri del Gentilino”, “Terra ambrosiana”, 2 (2000), 57-64. s
R PER 921
GAZZINI M., Patriziati urbani e spazi confraternali in età rinascimentale: l’esempio di Milano, “Archivio
storico italiano”, 158 (2000), 491-514. s
O PER 1212
ZANZOTTERA F., Una Milano sconosciuta: recupero della memoria di un paesaggio urbano sacro, in Una
Milano sconosciuta. La geografia dei segni sacri da Carlo Borromeo a Maria Teresa d’Austria, cur. M. A.
Crippa, F. Zanzottera, Milano, 31-111.
2001
LOI M. C., Progetti del Richini per alcune chiese milanesi, in La Basilica di San Giovanni a Busto Arsizio
nell’opera di Francesco Maria Richini, mostra e catalogo a cura di Aurora Scotti, Busto Arsizio 2001, 97-99.
OCCHIPINTI E., Continuità e innovazione: due monasteri femminili milanesi nel secolo XII, in Lombardia
monastica e religiosa, a cura di G. G. Merlo, Milano, 2001.
2003
387 d. C.: Ambrogio e Agostino: le sorgenti dell'Europa, Milano, Olivares, 2003. s
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BARZAGHI A., Gratosoglio. Vicende storiche di Gratum Solium dalle origini al 2000, Barzago, 2003. s
L GEN 34311
2004
L’Anfiteatro di Milano e il suo quartiere : percorso storico-archeologico nel suburbio sudoccidentale / a
cura di Anna Ceresa Mori, Milano, Skira, 2004.
Le pergamene milanesi del secolo 12. dell'Abbazia di Chiaravalle (1102-1160) conservate presso l'Archivio
di Stato di Milano, a cura di Anna Maria Rapetti, Milano, 2004.
PETRA SALA M., L’attività pastorale dei vicari generali della diocesi di Milano nella seconda metà del
Quattrocento, “Civiltà ambrosiana”, XXI, 1(2004), 35-46; XXI, 2 (2004), 134-159; XXI 3 (2004), 223-241. s
N PER 3209
Bombe sulla città. Milano in guerra 1942-1944, a cura di Rosa Auletta Marrucci, Milano, 2004. s
P DOC 658
2009
Riconoscere Milano. Strutture, simboli e punti di riferimento dalle 9 zone, a cura di Francesco Oppi,
Milano, 2009.s
GEN.Q.919
2010
Arte e storia di Milano. Chiese mariane nella periferia dalle origini al XIX secolo, a cura di Paola Cerami,
Benno Scharf, collaborazione e consulenza Roberto Gariboldi, Lucca, 2010.
2011
Le Antichità di Milano: una descrizione della città alla fine del Cinquecento, a cura di Marzia Giuliani,
presentazione di Danilo Zardin, Milano, Biblioteca Ambrosiana; Roma, Bulzoni, 2011.s
GEN O 15908
PELLEGRINO B.. Così era Milano: Porta Comasina (C); Porta Nuova (N); Porta Orientale (O); Porta Romana
(R); Porta Vercellina (V); Porta Ticinese (T), Milano, Edizioni meneghine, 2011. s
GEN L 58490
MALARA E., Milano come opera d'arte: Giuseppe Meda, 1534-1599, pittore, architetto, ingegnere, Milano,
2011. s
R DOC 1175
Luigi Canonica, 1764-1844 : architetto di utilita pubblica e privata, a cura di Letizia Tedeschi e Francesco
Repishti, Mendrisio, Mendrisio Academy Press; Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2011.
2012
Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri di Milano, a cura di Luci a Aiello, Marco Bascape', Como,
Nodo Libri, 2012.s
P DOC 876
TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONI
A.C.M.= Archivio civico di Milano ;
AFH = Archivum Franciscanum Historicum O PER 139;
AFP = Archivum Fratrum Praedicatorum;
AHSI = Archivum Historicum Societatis Jesu N PER 460;
Ambrosiana = Ambrosiana. Scritti di storia, architettura ed arte pubblicati nel Centenario della nascita
di S. Ambrogio, Milano, 1942 T CONS 28; T CONS 28 A;
A.O.M. = Archivio dell’Ospedale maggiore T PER 4;
ArAm = Archivio Ambrosiano;
ArCr = Arte Cristiana R PER 19;
44
ArLo = Arte Lombarda S PER 648;
ASL:= Archivio Storico Lombardo O PER 24;
A.S.C.M. = Archivio storico civico di Milano;
A.S.D.M. = Archivio storico della Diocesi di Milano;
A.S.M. = Archivio di Stato di Milano;
Cluny:= Cluny in Lombardia. Atti del Convegno storico celebrativo del IX Centenario della fondazione del
priorato cluniacense di Pontida (22-25 aprile 1977), v. I, Cesena, 1979;
Contributi I = Contributi dell'Istituto di Storia Medioevale, v. I: Raccolta di studi in memoria di Giovanni
Soranzo, Milano, 1968 (Pubblicazioni dell'Università del Sacro Cuore. Contributi, s. III, Scienze storiche,
10) O COLL.253.-A-7;
Contributi II = Contributi dell'Istituto di Storia Medioevale, v. II: Raccolta di studi in memoria di Sergio
Mochi Onory, Milano 1972 (Pubblicazioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Contributi, s. III,
Scienze storiche, 15);
Contributi III = Contributi dell'Istituto di Storia Medioevale, III, a cura di P. Zerbi, Milano, 1975
(Pubblicazioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Scienze storiche, 12);
DBI = Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, v. 1-71-; O DIZ 219; O
DIZ 219 –A;
DCA = Dizionario della Chiesa ambrosiana, direzione dell'opera Angelo Majo, 6 v., I, 1987; II, 1988; III,
1989; IV, 1990; V, 1992; VI, 1993 N DIZ 861.1-6;
Dmi = Diocesi di Milano, R PER 291;
Francescanesimo= Il Francescanesimo in Lombardia. Storia e arte, Milano, 1983; N CONS 10279;
Humilitas = Humilitas. Miscellanea Storica dei Seminari Milanesi Q PER 879;
Mendola II = L'eremitismo in Occidente nei secoli XI e XII, Atti della seconda Settimana internazionale di
studio (Mendola, 30 agosto - 6 settembre 1962), Milano, 1965 (Pubblicazioni dell'Università Cattolica del
Sacro Cuore, Contributi - s. III, Varia-4, Miscellanea del Centro di Studi Medioevali, 4);
Mendola III = I laici nella «Societas Christiana» dei secoli XI e XII, Atti della terza Settimana
internazionale di studio (Mendola, 21-27 agosto 1965), Milano, 1968 (Pubblicazioni dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore, Contributi - s. III, Varia-5, Miscellanea del Centro di Studi Medioevali, 5) O
COLL 253 H 5;
Mendola IV = Il monachesimo e la riforma ecclesiastica (1049-1122), Atti della quarta Settimana
internazionale di studio (Mendola, 23-29 agosto 1968), Milano, 1971 (Pubblicazioni dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore, Contributi - s. III, Varia-7, Miscellanea del Centro di Studi Medioevali, 6) O
COLL 253 H 7;
Mendola VI = Le istituzioni ecclesiastiche della «Societas Christiana» dei secoli XI-XII. Diocesi, pievi,
parrocchie, Atti della sesta Settimana internazionale di studio (Milano, 1-7 settembre 1974), Milano,
1977 (Pubblicazioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Miscellanea del Centro di Studi Medioevali,
8);
Mendola VII = Istituzioni monastiche e istituzioni canonicali in Occidente (1123-1215), Atti della settima
Settimana internazionale di studio (Mendola, 28 agosto - 3 settembre 1977), Milano, 1980 (Pubblicazioni
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Miscellanea del Centro di Studi Medioevali, 9);
Monasteri= Monasteri benedettini in Lombardia, a cura di G. PICASSO, Milano, 1980 (Fontes Ambrosiani,
65) S CONS 167-65;
Monasteri in Alta Italia = Monasteri in Alta Italia dopo le invasioni saracene e magiare (sec.X-XII),
Relazioni e comunicazioni presentate al XXXII Congresso Storico Subalpino. III Convegno di Storia della
Chiesa in Italia (Pinerolo, 6-9 settembre 1964), Torino, 1966;
Movimento = Movimento religioso femminile e francescano nel secolo XIII, Atti del VII Convegno della
Società Internazionale di Studi Francescani (Assisi, 11-13 ottobre 1979), Assisi 1980;
MSDM = Memorie Storiche della Diocesi di Milano;
NSAL = Notiziario. Soprintendenza archeologica della Lombardia T PER 683;
Regnum Dei = Regnum Dei, Collectanea Theatina a clericis Regularibus edita;
RSCA = Ricerche storiche sulla Chiesa Ambrosiana;
S. Domenico = S. Domenico e i Domenicani in Milano. Contributo per le feste e pei restauri della Cappella
del S. Rosario in S. Maria delle Grazie nel VII centenario della morte di S. Domenico di Guzman, Milano,
1922;
SMT = Storia di Milano, 17 v., Milano, Fondazione Treccani degli Alfieri per la storia di Milano; poi Roma,
Istituto della Enciclopedia italiana, 1953-1966 Q DOC 622;
SSOSM = Studi Storici dell'Ordine dei Servi di Maria.
45
INDICE PER CHIESE
ANGELO CUSTODE
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: collocato sul fianco sinistro della chiesa di S. Sepolcro l’oratorio sorse nel 1714 su
commissione dei padri somaschi. La volta fu affrescata da Pietro Gilardi (1679-1730) con La cacciata degli
angeli dal Paradiso Terrestre.
SOPPRESSIONE: nel 1798 la confraternita che qui si riuniva fu costretta a sgombrare e la costruzione
occupata da un fabbricante di sciabole. Nel 1810, l’edificio fu acquistato dalla Biblioteca Ambrosiana e
divenne la Sala Borromeo distrutta insieme agli affreschi nei bombardamenti alleati durante l’ultima
guerra.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, IV, 82-83; Milano ritrovata, 1986, 418-419 (con
bibliografia); Sormani, 1760, 23.
b) notizie: La pittura in Italia. Il Settecento, v. 2, comitato scientifico: Carlo Bertelli, Milano, Electa,
1990, p. 735.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Culto, p.a., 1150.
ANNUNCIATA
v. S. Maria Annunciata.
ANNUNCIATA AL CASTELLO
v. S. Maria del Carmine.
APPLANO, domus de
ZONA: ?
ORIGINE E VICENDE: XIII sec.
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: post 1564
b) notizie: Zanoni L., 1911, 196.
c) fonti e citazioni documentarie: Magistretti, 1910, 126.
ARCHAGNAGO, domus de
v. S. Agnese.
ASSUNTA DEL MURO,
v. S. Maria della Vittoria.
ASSUNZIONE (oratorio)
ZONA : Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: situato presso l’atrio di S. Ambrogio, l’oratorio era sede di una confraternita, fu
sconsacrato nel XVIII secolo.
a) trattazioni specifiche: Forcella2, III, 1889, 281-282.
ATATIIS/ATAZIIS, domus de
v. S. Maria degli Attazi.
46
AURONA
v. S. Maria d'Aurona.
AZIIS, domus de
v. S. Caterina de Aziis,
S. Caterina le Veteri.
BAGIERA, domus de
v. Brugera.
BEATA VERGINE DELLE GRAZIE DEL PILASTRELLO
ZONA:
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio di origine quattrocentesca fu edificato presumibilmente al posto di
un’edicola campestre. L’edificio fu poi rimaneggiato nel XVI secolo: s. Carlo stesso vi sostò durante la sua
visita a Bresso nel 1582.
UBICAZIONE ATTUALE: via Ornato
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 8.4
BAYNERA, domus de
v. Brugera.
BIASSONO/BLASSONO, domus de
v. S. Caterina di Brera.
BRUGERA, domus de
(domus de Bagiera, domus de Baynera)
ZONA: Stretta Bagnera (v. Tiraboschi, I, 490)
ORIGINE E VICENDE: edificata prima del 1298
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: post 1398
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1960, 13; Magistretti, 1900, 28.
CAMBIAGO, domus de
v. S. Agostino Bianco, S. Maria di Cambiago.
CANTALUPO, domus de
v. S. Bernardino alle Monache.
CAPUZINIS DE VIALEVATA, domus de
v. S. Domenico de Vialevata.
CARLOTTI DE CUPPA, domus
v. S. Maria Nuova.
CARUGATE, domus de
v. S. Ambrogio di Carugate.
CASIRATE, domus de
(S. Maria di Casirate)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: edificata prima del 1298
ORDINE: Umiliate/i
SOPPRESSIONE: ante 1404 unione con S. Maria di Vigevano di Porta Orientale
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1960, 13; Magistretti, 1900, 28; Vigotti, 1974, 32, 70.
CAVALERIO, domus de
v. Cavaliono, domus de
CAVALIONO, domus de
(domus de Cavalerio)
ZONA: Porta Orientale
47
ORIGINE E VICENDE: edificata prima del 1298
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: ante 1344
c) fonti e citazioni documentarie: Zanoni L., 1911, 282 (1328 ag 28).
CERTOSA DI GAREGNANO
(S. Maria Assunta di Garegnano)
ZONA: fuori Porta Comasina (Garegnano)
ORIGINE E VICENDE: costruita su disposizione dell’arcivescovo Giovanni Visconti, che il 19 settembre 1349
donò ai certosini terreni nella zona agreste di Garegnano, la prima chiesa fu consacrata nel 1367 ma i
lavori, tanto alla chiesa che al convento, continuarono anche nel secolo successivo. Il chiostro grande, che
sorgeva nell’area dove oggi passa un raccordo autostradale, fu ultimato nel XVI secolo. Nel Cinquecento
anche la chiesa fu ampliata e la nuova basilica fu consacrata il 6 febbraio 1562. Ulteriori lavori furono
attuati nel XVII secolo.
ORDINE: Certosini
SOPPRESSIONE: 1783. La chiesa di Santa Maria Assunta divenne parrocchiale e il complesso conventuale
non destinato all’abitazione del parroco fu in parte venduto ai privati e in parte destinato a magazzino di
polvere da sparo.
UBICAZIONE ATTUALE: via Garegnano 28
a) trattazioni specifiche: Chiese mariane, 2010, 49-54
Bibliografia completa in: La Certosa di Garegnano in Milano, a cura di Carlo Capponi; con testi di Sandrina
Bandera, 2003.
b) notizie: C. TRAVI, I reliquiari quattrocenteschi della certosa di Garegnano: una rilettura, ArLo, 3
(2012), 15-30.
COMMENDA
vedi S. Giovanni gerosolimitano
CORPUS DOMINI
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: nel 1505 avvenne il trasferimento delle monache di S. Maria dell'Umiltà di Guanzate
nella chiesa del Corpus Domini, ubicata nelle vicinanze del castello.
ORDINE: Agostiniane. Nel 1537 ci fu il passaggio all'Osservanza cisterciense
SOPPRESSIONE: nel 1578 ci fu il trasferimento delle monache a S. Michele sul Dosso con la conseguente
distruzione di chiesa e monastero
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 634.
b) notizie: Marcora, 1958, 424, 425.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 249.
CORPUS DOMINI
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “Chiesa del Corpus Domini vicino la chiesa di S. Maria de Servi, dove si fanno molte
elemosine. [Gualdo Priorato, 1666, 48]”.
SOPPRESSIONE: 1780, e distruzione
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 149; Pellegrino, 2011, O, 53; Quadro storico di Milano, 1802, 135
CROCEFISSO
v. S. Maria Egiziaca
DATEO
v. Bocchetto.
DEPOSITO (Il)
v. S. Zenone.
DOMINARUM MUSCARUM DE CERGIO, domus
v. S. Maria Maddalena al Cerchio.
DUOMO
(S. Maria Nascente)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: il 1386 è la data più accreditata relativamente alla posa della prima pietra per la
48
costruzione della basilica sorta al posto di S. Maria Maggiore, auspici l’arcivescovo Antonio da Saluzzo e il
duca Gian Galeazzo Visconti, che intenzionato a trasformare il dominio visconteo in una realtà politica
importante, avviò un imponente programma edilizio con la concessione, per la fabbrica del duomo, delle
cave di Candoglia. “Fin dal 1387 gli annali e i pagamenti - prime carte di un immenso, splendido archivio consentono di seguire l'evolversi della fabbrica. Ingegnere generale è Simone da Orsenigo, affiancato da
altri maestri lombardi: nel 1388 si iniziano i muri perimetrali, mentre nel 1389-90 il francese Nicolas de
Bonaventure è incaricato del disegno dei finestroni absidali […] Nel 1393 venne ultimato il primo capitello
dei pilastri, su disegno di Giovannino de' Grassi, ingegnere generale fino alla morte (1398), cui si deve un
secondo disegno per i finestroni absidali realizzati nei primi anni del '400 da Filippino degli Organi. Fu
questi, come ingegnere generale (1407-1448), a completare la parte absidale - consacrata con l'altare
maggiore da Martino V nel 1418 - e a erigere il piedicroce chiuso dalla ricomposta facciata di S. Maria
Maggiore. Dal 1452 al 1481 furono ingegneri generali prima Giovanni Solari (affiancato fino al 1454 dal
Filarete), poi il figlio Guiniforte, ma toccò a Giovanni Antonio Amadeo progettare come ingegnere
generale (congiuntamente a Gian Giacomo Dolcebuono) ed eseguire, dal 1490, il tiburio. [Milano, 10 ed.,
TCI, 1998, 151-152]” Le attività del cantiere conobbero un’accelerazione durante l’episcopato di Carlo
Borromeo, che impose nel 1567 come direttore della Fabbrica, Pellegrino Tibaldi. Alla morte del Borromeo
(1584) la direzione dei lavori passò invece al principale avversario del Pellegrini, Martino Bassi. Nel corso
del XVII secolo, i lavori furono diretti dai maggiori architetti cittadini; da Lelio Buzzi a Francesco Maria
Richini (fino al 1638), da Carlo Buzzi (fino al 1658) ai Quadrio. Per la soluzione dell’annoso problema della
facciata, che a inizio Settecento aveva sostituito, tre campate più indietro, la fronte di S. Maria Maggiore,
furono successivamente presentati i progetti di Luigi Vanvitelli (1745) e di Bernardo Vittone (1746). Nel
1765-69, Francesco Croce fece erigere sul tiburio la guglia maggiore, sulla quale fu innalzata nel 1774 la
Madonnina. Infine, per la facciata fu ripreso a fine secolo il progetto di Carlo Buzzi da parte di Luigi
Cagnola, di Carlo Felice Soave e di Leopoldo Pollack. Tali lavori furono continuati su impulso di Napoleone
(1805), da Giuseppe Zanoia, e conclusi nel 1813 da Carlo Amati. Nel 1858 fu demolito il campanile sulla
navata e le campane vennero trasferite tra le doppie volte del tiburio. Le guglie furono ultimate solo nel
1892.
La bibliografia più completa sul Duomo è reperibile negli Atti del Congresso internazionale sul Duomo di
Milano (a cura di M.L. Gatti Peter, Milano 1969) e nello studio monografico: Il Duomo di Milano, Milano
1973; in particolare si veda il contributo di G.B. Maderna, Saggio di bibliografia ragionata sul Duomo di
Milano (Atti... 1969, pp. 241-288) e, più recentemente, A. Rimoldi, Il Duomo nella storia. Saggio
bibliografico: 1945-1976, in Il Duomo, cuore e simbolo di Milano, Milano 1977; G. Figini-G. Colombo,
Rassegna bibliografica milanese, Milano 1979; U. Valentini-G.B. Malusardi, Studi di storia locale della
chiesa milanese, Milano 1983, pp. 30-32.
Si segnalano le voci bibliografiche successive alla monografia del 1983:
a) trattazioni specifiche: Atlante del Barocco lombardo, 1997; Bombe sulla città, 2004, 251-255; Fiorio,
1985, 16-40; Patetta, 1987; Tettin, 1989. G. ANSELMI, Rivendicazione al popolo milanese della vera
origine del Duomo di Milano finora attribuita a Gian Galeazzo Visconti, Milano,1994; P. BRAUNSTEIN, Il
cantiere del Duomo di Milano alla fine del XIV secolo. Lo spazio, gli uomini e l’opera, in Ars et ratio.
Dalla torre di Babele al ponte di Rialto, Palermo 1990, 147 ss.; E. BRIVIO, Aristide De’Togni e la “nuova”
facciata del Duomo, DMi, 5 (1988), 63-68; E. BRIVIO, L’epilogo del concorso del 1888, in R. Bossaglia (a
cura di), Il neogotico nel XIX e XX secolo, vol. II, Milano 1989, 117-126; E. BRIVIO, La scultura del Duomo
di Milano, Milano 2004; E. BRIVIO, Vita e miracoli di S. Carlo Borromeo. Itinerario pittorico nel Duomo di
Milano, Milano 1995; A. BURATTI MAZZOTTA, L’uso del linguaggio classico in una Fabbrica gotica. Metodo
e prassi progettuale nei disegni per il Duomo di Milano dall’Amadeo al Pellegrini, in Giovanni Antonio
Amadeo, Milano 1993, 613-634; A. CADEI, Cultura artistica delle cattedrali: due esempi a Milano, “Arte
medievale”, 5/I (1991), 83-103; N. CARBONERI, Filippo Juvarra e il problema delle facciate “alla gotica”
del Duomo di Milano, ArLo, 2 (1962), 94-104; E. CATTANEO, Il Duomo nella vita civile e religiosa di
Milano, Milano 1985; G. A. DELL’ACQUA, La pittura del Duomo di Milano, Milano 1985; Il Duomo di Milano.
Dizionario storico artistico e religioso, Milano, 1986; Duomo oggi: la fabbrica, storia e realta, Milano
1986; Il Duomo di Milano e la liturgia ambrosiana, a cura di G. Mellera e M. Navoni, Milano 1992; Duomo:
anima di Milano, a cura di Rosa Auletta Marrucai, Milano, 2000; La Fabbrica e il tempio, catalogo della
mostra a cura di Carlo Ferrari da Passano, Milano 1984; C. FERRARI DA PASSANO-E. BRIVIO, La facciata del
Duomo, DMi, 3 (1973), 122-127; R. GALLI, I testamenti a favore della Fabbrica. Fonti per la storia del
Duomo e della società milanese, “Civiltà ambrosiana”, 13 (1996), 111-122; M. L GATTI PERER, Mutazioni
iconografiche e stilistiche nel Duomo di Milano, in La Fabbrica Eterna. Atti del convegno Internazionale
delle Cattedrali gotiche, Milano 1993, 102-111; M. L. GATTI PERER, “In medio civitatis”. Il centro di
Milano tra Cinque e Seicento e il ruolo di Alessandro Bisnati nella sua definizione civile e religiosa, ArLo,
1 (1985), 18-54; S. LANGÉ, Note in occasione dei recenti restauri nel Duomo di Milano, ArCr, 715, luglioagosto 1986, 269-276; A. MAJO, Il Duomo di Milano: storia, arte, vita religiosa, Milano, 1999; Inventario
dei paramenti e delle suppellettili sacre del Duomo di Milano, Milano, 1976; G. MELLERA, M. NAVONI, Il
49
Duomo di Milano e la liturgia, Milano 1992; M. MIGLIARINI, Alle origini del Duomo, La basilica e il culto di
Santa Tecla, Milano 1990; Il mistero di una cattedrale. Il Duomo di Milano. Sei secoli di storia, di arte, di
fede, Milano 1986; P. PANZA, Lo stile del Duomo di Carlo Bianconi nella “Nuova Guida di Milano” del
1783. Presentazione critica di progetti presentati da vari artisti , “La Martinella di Milano”, luglio-agosto
1988, 78-81; C. PIRINIA, Le vetrate del Duomo di Milano dai Visconti agli Sforza (1400-1530), Milano 1986;
F. REPISHTI – R. SCHOFIELD, Architettura e controriforma. I dibattiti per la facciata del Duomo di Milano
1582-1682, Milano 2004; La ristrutturazione liturgica del Duomo di Milano. Intervista ad Ernesto Brivio
architetto della fabbrica della cattedrale milanese, ArCr, 720, maggio-giugno 1987, 197-200; M. ROSSI, I
contributi del Filarete e dei Solari alla ricerca di una soluzione per il tiburio del Duomo di Milano, ArLo,
n. 60, (1981), 15-23; M. ROSSI, Il Duomo e la Piazza nel Quattrocento, ArLo, 1 (1985), 9-17; M. ROSSI,
L’Amadeo e il Duomo di Milano: il gugliotto, in Giovanni Antonio Amadeo, Milano 1993, 265-295; M.
ROSSI, Architettura e scultura tardogotica tra Milano e l’Europa. Il cantiere del Duomo alla fine del
Trecento, ArLo, 126, 2 (1999), 4-29; M. L. SALA, Il Duomo di Milano: una storia meravigliosa, Milano,
Nuove edizioni Duomo, 1986; M. SALTAMACCHIA, Milano: un popolo e il suo Duomo. Storie di uomini che
costruirono la cattedrale, Genova, Marietti 1820, 2007; E. SAMUELS WELCH, The Ambrosian Republic and
the Cathedral of Milan, ArLo, 1 (1992), 20-29; P. SANVITO, Il Duomo di Milano: prassi del cantiere e
dell’officina di fondazione, ArLo, 3-4 (1993), 132-135; Sei secoli di musica nel Duomo di Milano, Milano
1986; A. SCOTTI TOSINI, I disegni cinquecenteschi per il Duomo di Milano: Vincenzo Seregni nel tomo II
della Raccolta Bianconi, in Il disegno di architettura. Atti del congresso, Milano 1989, 155-160; G. SIRONI,
I fratelli Solari, figli di Marco da Carona: nuovi documenti, ArLo, nn. 102-103 (1992), 65-69; G. SOLDI
RONDININI, La fabbrica del Duomo come espressione dello spirito religioso e civile della società milanese
(fine sec. XIV-sec.XV) in Saggi di storia e storiografia visconteo-sforzesche, Bologna 1984, 49-64; G. SOLDI
RONDININI, Una piazza in costruzione: la “platea ecclesiae maioris Mediolani”, in La Piazza del Duomo
nella città medievale (nord e media Italia, secoli XII-XVI), Orvieto 1997; G. SOLDI RONDININI, In Fabbrica
artis: il Duomo di Milano, partecipazione di popolo (e favore dei principi?), “Nuova Rivista Storica”, 85
(2001), 585-598; G. VALENTINI, Il Duomo di Milano. Una disputa medievale sul modello del tempio, Milano
1990; ID. Le torri nella facciata del Duomo di Milano, “Civiltà ambrosiana”, 17, 3 (2000), 193-200; G.
VIGINI, Anno del Duomo: un bilancio editoriale, “Civiltà ambrosiana”, 3 (1987), 193-200; F. ZUCCARI-G.
DE CASTRO, Il Duomo di Milano, Roma 1992.
b) notizie: Bandera, 1997, 230, 232; Castellano, 1983, 57-91; Chatelet, 1989; Farina, 1996, passim; Soldi,
1989; M. BONACOSSA, L’altare di S. Giovanni Buono, DMi, febbraio 1964, 82-89; E. BRIVIO, La quinta porta
del Duomo, DMi, gennaio 1965, 5-8; E. BRIVIO, Il presbiterio del Duomo: storia e attualità, “Civiltà
ambrosiana”, 1 (1984), 24-44; E. BRIVIO, Vetrate del Duomo di Milano. Donatori e modalità, “Terra
Ambrosiana”, 6 (1993), 65-71; E. BRIVIO, S. Ambrogio rivive nel coro ligneo del Duomo di Milano, “Terra
Ambrosiana”, 4 (1997), 61-65; E. BRIVIO-M. NAVONI, Vita di Sant’Ambrogio narrata nell’antico coro ligneo
del Duomo di Milano, Milano 1996; Il Candelabro Trivulzio nel Duomo di Milano, testi di Sergio Angelucci,
Milano 2000; E. BRUNATI, Nel duomo di Milano c’è davvero il santo Chiodo?, “Civiltà ambrosiana”, 21, 1
(2004), 63 ss.; F. CERVINI, Un albero di luce nel Duomo di Milano. Meraviglie e segreti del Candelabro
Trivulzio, “Critica d’arte”, 65, 15 (2002), 60 ss.; A. DANOVI, Conflitti di potere nella Milano di Borromeo,
“L’Esopo”, 34, giugno 1987, 40-46; F. DI TEODORO, Francesco di Giorgio e le proporzioni del tiburio del
Duomo di Milano, ArLo, 3-4 (1989), 42-47; La fabbrica eterna: cultura, logica strutturale, conservazione
delle cattedrali gotiche (Convegno Internazionale delle Cattedrali Gotiche, 24-28 settembre 1986),
Vigevano, 1993; L. FRIGERIO L., Torna a risplendere nel Duomo di Milano. Il candelabro Trivulzio, un
albero di luce, “Terra Ambrosiana”, 3 (2001), 66-71; L. GHIELMI, Un’interpretazione severa delle norme
tridentine. Ma solo in Duomo, “Terra Ambrosiana”, 4 (1992), 59-64; S. KAPPNER, Francesco Borrominis
Ausbildungsjahre an der mailänder Dombauhütte 1608 bis 1613, ArLo, 1-2 (1994), 14-20; P. MALFATTI, La
parabola artistica dei Bertini al Duomo di Milano e la “rinnovata” arte di dipingere a fuoco su vetro,
“Storia dell’Arte”, genn.-apr. 1988, 97-104; C. PIRINA, Antonio da Pandino “magister vitrarum”, ArLo, 132
(2001), 31-41; F. REPISHTI, Scultori e lapicidi nel Duomo di Milano (1501). Il registro 691 dell’Archivio
della Fabbrica, ArLo, 1 (1998), 60-63; F. RICARDI, Le ante d’organo del Duomo di Milano, “Archivio storico
lombardo”, 5 (1988), 77-98; M. L. RIZZARDI, Le glorie e i dolori della Madonna nella porta maggiore, DMi,
settembre 1962, 12-22; M. L. RIZZARDI, I crocifissi del Duomo, DMi, aprile 1963, 240-243; F. RUGGERI, I
diari dei cerimonieri del Duomo, “Terra ambrosiana”, 6 (2003), 56-63; F. TASSO., I Giganti e le vicende
della prima scultura del Duomo di Milano, ArLo, nn. 92-93 (1990), 55-62 F. TASSO, Dal Gigante biblico al
Gigante di Milano: ipotesi per una ricostruzione iconografica, ArLo, nn. 96-97, 1991, 92-97; P.
VENTURELLI, Dati d’archivio per opere orafe della cattedrale di Milano in età viscontea. Intorno a
Beltramino de Zulti da Rohaude a ad alcuni oggetti, ASL, CXXIX (2003), 275-286.
c) fonti e citazioni documentarie: F. BORROMEO, Le colonne per la facciata del Duomo, Milano 1986
FRATRIS BONSERII, domus
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: fondata prima del 1252
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ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: ante 1298
b) notizie: Zanoni L., 1911, 59.
FRATRIS MONTENARII, domus
v. Montenariis, domus de.
FRATRIS OTTATII, domus
v. S. Maria degli Attazi.
FRATRIS PETRI DE ARCHAGNAGO, domus
v. S. Agnese.
GALLARATE, domus de
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: fondata nella seconda metà del XII secolo
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: ante 1398 unione a S. Maria di S. Calimero
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1960, 12; Magistretti, 1900, 27; Zanoni L., 1911, 196.
GESSATE, domus de
v. S. Pietro in Gessate.
GESU'
v. S. Maria del Gesù.
GISONE
v. S. Margherita del Gisone.
GLAXIATE, domus de
v. S. Pietro in Gessate.
IMMACOLATA CONCEZIONE
v. S. Maria Immacolata.
JESUS
v. S. Maria del Gesù.
LENTASIO
v. S. Maria del Lentasio.
MAGNAGO, domus de
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: edificata successivamente al 1344
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: post 1404
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 153.
MARIA SALUS INFIRMORUM
v. S. Maria della Sanità.
MARLIANO, domus de
v. SS. Simone e Giuda.
MONTENARIIS, domus de (domus Fratris Montenarii)
ZONA: ?
ORIGINE E VICENDE: edificata prima del 1298
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: post 1344
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1960, 13; Magistretti, 1900, 28 (?).
NATIVITÀ DI MARIA
51
(S. Ilario)
ZONA: Bruzzano
ORIGINE E VICENDE: l’antico oratorio originariamente dedicato a S. Ilario fu eretto nel 1304 da tale
Lauterio Piallo come ricordava una lapide murata nell’edificio stesso. Un’altra lapide menzionava invece
la ricostruzione dell’edificio su iniziativa del giureconsulto Giuseppe Paduli in data 1658.
b) notizie: Bagnoli, 1965, II, p. 60
NOVA, domus
v. S. Giovanni Evangelista della Canova.
NUOVO
v. S. Erasmo, S. Maria Immacolata,
S. Vincenzino alle monache.
ORONA
v. S. Maria d'Aurona.
OTATIIS/OTAZIIS, domus de
v. S. Maria degli Attazi.
PARABIAGO, domus de
ZONA: ?
ORIGINE E VICENDE: edificata prima del 1298 (?)
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: post 1344
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1960, 13.
PORTA ORIENTALE
v. S. Maria Immacolata.
PORTA ORIENTALI, domus de
v. S. Giovanni Battista al Seminario.
PRESENTAZIONE DI MARIA VERGINE
v.S. Paola.
PRETE BUONO, domus de
v. S. Primo e S. Feliciano.
RANCATE, domus de
v. S. Caterina di Rancate.
RONDENARIO, domus de
v. Rondineto.
RONDINETO, domus de
(domus de Rondenario)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: edificata prima del 1270
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: ante 1298 (?)
b) notizie: Zanoni L., 1911, 197, 198.
SALVATORE
v. S. Radegonda.
S. AGATA A PORTA NUOVA
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: “Ricordata verso la fine del XV sec. a Porta Nuova “di dentro” la c. non esisteva più ai
tempi del Latuada che la dichiara già legata alle agostiniane del convento di Orona (poi di Santa Barbara):
a questo, infatti, si erano unite, nel XIV sec., con bolla di Sisto IV, le monache già dimoranti a Sant’Agata
di Porta Romana. [DCA, I, Milano 1987, 36]”
52
b) notizie: Beretta, 1939, 13; Faccioli, 1956, 3bis.
S. AGATA A PORTA ROMANA
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: collocata a lato della basilica degli Apostoli e di s. Nazaro, la chiesa già appartenente
a un convento di monache, i cui chiostri furono poi trasformati nelle stanze della canonica di S. Nazaro,
divenne sede di una confraternita di Disciplini, quando le religiose furono trasferite nel monastero di
Aurona a Porta Nuova. L’edificio fu restaurato nel 1710
SOPPRESSIONE: la chiesa fu soppressa nel 1711 e distrutta nel 1943 dai bombardamenti aerei.
a) trattazioni specifiche: DCA, I, 36-37; Vigotti, 1974, 42
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 190; Forcella1, 1889, 652; Beretta, 1939, 18; Faccioli, 1956, 3,
3bis; Gualdo Priorato, 1666, 55; Latuada, 1737-1738, II, 281-286; Maderna, 1984, 102, fig. 80; Pellegrino,
2011, R, 44; Quadro storico di Milano, 1802, 168
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D., Spedizioni diverse, 5, 6.
S. AGATA D'AURONA/ORONA,
v. S. Maria d'Aurona.
S. AGATA IN BURGO AZIARUM
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa era situata presso la pusterla delle azze, tra Porta Giovia e Porta Comasina,
dove era anche il borgo delle azze (fili di canapa), cioè all’altezza della parte centrale dell’attuale
Castello Sforzesco. L’edificio faceva parte di un monastero femminile più tardi fuso col monastero di S.
Maria d’Aurona. Si hanno notizie della chiesa fino al secolo XVI.
ORDINE: Benedettine
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 41-42.
S. AGNESE
(SS. Nabore, Felice e Agnese; domus de Archagnago, domus Fratris Petri de Archagnago)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: edificato tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII, alla metà del XVIII secolo il
perimetro occupato dal monastero era delimitato dalla contrada di S. Agnese (oggi via S. Agnese), da via
Terraggio e da corso di Porta Vercellina (oggi corso Magenta). La chiesa era a aula doppia affiancata da un
portico quadrangolare, colonnato su tre lati.
ORDINE: Umiliate/ Agostiniane; 1454 passaggio all'Osservanza agostiniana
SOPPRESSIONE: 1798. Chiesa e convento furono adibiti a caserma. Tra il 1811 e il 1812, l’architetto Luigi
Canonica acquisì l’intero complesso che trasformò nella sua abitazione privata. Nel 1925, il palazzo
divenne la prima sede dell’Università Cattolica. L’unico elemento superstite dell’edificio neoclassico è
oggi la facciata su strada al n. 2 di via Sant’Agnese.
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 276-277; Borroni, 1808, 112; Cattaneo, 1961, 620, 636;
Forcella2, III, 1889, 445-447; Gavignan, 1978, 392; Giulini, 1916, 343-4; Latuada, 1737-1738, IV, 378-380;
Luigi Canonica, 2011, 176-178; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 645; Quadro storico di Milano, 1802, 224-225;
Sormani, 1760, 59-61. R. MACCHI, Il monastero di S. Agnese in Milano nel secolo XIII. RSCA, III, Milano
1972 (ArAm, 23),100-123; F. TERRACCIA, Cronache di vita quotidiana in un monastero femminile del
Cinquecento: S. Agnese a Milano, “Annali dell’istituto italiano per gli studi storici”, 18, 125 (2001), 125 ss.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Alberzoni, 1985, 142, 145, 146, 163; Le antichità di Milano, 2011, 69;
Bardeaux, 1938-1942, 134; Bartoli, 1776-1777, 136; Bologna,1984, 15, 16; Bologna,1984, 14, 27; Casati,
1931, 7; Chinea, 1937, 440; Dondaine, 1953, 90; Gerra, 1964, 277; Gualdo Priorato, 1666, 74; Marcora,
1954, 252; Marcora, 1957, 325; Pellegrino, 2011, V, 57; Santoro, 1968, 80; Schuster, 1946, 23-4;
Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Soldi, 1989; Spinelli, 1999, passim; van Luijk, 1953-1959, 138; Zanoni L.,
1911, 62.
c) fonti e citazioni documentarie: Baldissaro, 1981, 13 (1489 set 20); Bascapè, 1937, 153; Beretta, 1939,
10; Biscaro, 1928, 468, 491 (1260); Cattaneo, 1960, 151 (1565 lu 25); Cattaneo, 1985, 162 (1565 lu 25);
Chabod, 1971, 378 (1521 mg 21); Flumiani, 1927, 558, 576; Gatti Perer, 1964-1965, 191, 193; Magistretti,
1900, 26; Magistretti, 1910, 130; Marcora, 1956, 294, 378-9 (1472 ot 5); Marcora2, 1959, 260 (1305 ge
11),266 (1417 nv 6); Vigotti, 1974, 27, 42.
S. AGOSTINO
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: nell’antica chiesetta i monaci avevano murato una lapide che ricordava come vi fosse
avvenuto il battesimo di s. Agostino. Tradizione già messa in discussione dal Muratori nel 1695. Nel 1536 si
53
ebbe l’insediamento di chierici regolari, per concessione di Ludovica Torelli, in una casa presso S. Agostino
ORDINE: Chierici Regolari di S. Paolo
SOPPRESSIONE: nel 1545 ci fu il passaggio dei chierici a S. Barnaba
UBICAZIONE ATTUALE: via Lanzone
a) trattazioni specifiche: Fiorio, 1985, 42; Latuada, 1737-1738, IV, 301-306; Lupieri-Maderna, 1972, 5.10;
Ponzoni, 1930, 317; Premoli, 1913, 59; Sormani, 1760, 36-38; Vigotti, 1974, 42
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Baroni, 1938, 349; Bartoli, 1776-1777, 136; Giulini, 1760, III, p. 165;
Latuada, 1737-1738, IV, p. 319; Mezzanotte–Bascapè, 1948, ed. 1968, pp. 330-331; Monumenta…, 1971,
passim; Pellegrino, 2011, V, 11; Ponzoni, 1930, p. 317; Spinelli, 1999, passim; Torre, 1674, ed. 1714, p.
172.
S. AGOSTINO BIANCO
(S. Agostino di Cambiago, S. Agostino e S. Pietro Martire)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la fondazione risale al XIII sec. La chiesa era situata in via Disciplini, angolo via
Cornaggia. L’antico piccolo edificio fu ingrandito da Gian Domenico Richini nel XVII secolo, e derivava il
suo appellativo dall’abito delle monache.
ORDINE: Umiliate; post 1271 Domenicane, Agostiniane
SOPPRESSIONE: 1799 del convento. La chiesa fu soppressa nel 1810.
a) trattazioni specifiche:Bartoli, 1776-1777, 136-137; Bianconi, 1787, 159-161; Cattaneo, 1961, 619, 620;
Latuada, 1737-1738, III, 149-150; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 255.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Alberzoni, 1985, 142, 163; Le antichità di Milano, 2011, 187; Chiapponi,
1995, passim; Chinea, 1937, 440; Dondaine, 1953, 90; Grassi, 1966, 345; Gualdo Priorato, 1666, 64;
Marcora2, 1961, 280; IV, 553; Pellegrino, 2011, R, 123; Petra Sala, 2004, 140, 226; Quadro storico di
Milano, 1802, 189; Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 152; Beretta, 1939, 21; Cattaneo, 1960, 141 (1565 giu
20); Flumiani, 1927, 576-7, 581, 583; Laurent, 1949, 377; Magistretti, 1900, 27; Magistretti, 1910, 131;
Zanoni L., 1911, 196 (1287 ge 16).
S. AGOSTINO DI CAMBIAGO
v. S. Agostino Bianco.
S. AGOSTINO DI PORTA NUOVA
v. S. Agostino Nero.
S. AGOSTINO NERO
(S. Agostino di Porta Nuova, S. Maria di Vedano)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: ante 1253. “Il convento delle agostiniane (Sant’Agostino "Nero") era forse il primo dei
tre fondati sul lato nord della Contrada dei tre monasteri, ossia nell’attuale via Monte di Pietà, in angolo
con via Fratelli Gabba, dove rimangono avanzi del refettorio con resti di affreschi (i ss. Chiara, Agostino e
Ambrogio). [DCA, I, Milano 1987, p. 54]”
ORDINE: Umiliate/ Agostiniane. Nel 1454 Nicolò V approvò la divisione tra agostiniane e clarisse (v. S.
Chiara). Nel 1472 Sisto IV accordò alla comunità agostiniana la clausura e alla fine del XV secolo avvenne il
passaggio all'Osservanza agostiniana.
SOPPRESSIONE: 1798
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 137; Bianconi, 1787, 405-406; Forcella2, IV, 1889, 265-267;
Cattaneo, 1961, 620, 629, 633; Denti, 1988, 177, 192; Gavignan, 1978, 392-3; Gengaro2, 1936, 203-5;
Latuada, 1737-1738, V, 216-220; Quadro storico di Milano, 1802, 295-296; Sormani, 1760, 150-151; Studi
di storia locale, 1983,22; Il monastero delle agostiniane di Porta Nuova - oggi Corso Vittoria in Milano,
«Bollettino storico agostiniano», V (1928), 13-20, 79-83; M. C. LOI, Sant’Agostino a Porta Nuova a Milano,
in Il giovane Borromini, 1999, 154-160.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 90; Bologna, 1984, 20; Bologna,1984, 16; Bologna,1984, 14, 28;
Caselli, 1837, 237; Gerosa Brichetto, 1973, 27, 105; Gerra2, 1969, 359, 360; Gerra5, 1969, 567; Giulini,
1754, 295; Grassi, 1966, 291, 320; Marcora, 1957, 325 (?); Martelli, 1984, 60, 62-4, 69, 70; Gengaro1,
1936, 629, 639, 642; Gualdo Priorato, 1666, 89; Sebastiani, 1982, 206, 212, 216, 218; Smiderle, 1960, 137 140; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 74-6; van Luijk, 1953-1959, 190.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 14; Flumiani, 1927, 581; Marcora2, 1959, 265 (1410 ot
23) (?), 266 (1429 giu 20) (?); Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 31.
B.A.L. VAN LUIJK, Bullarium Ordinis Eremitarum S. Augustini. Periodus formationis 1187-1256,
«Augustiniana», XIII (1963), 494-5 (1253 lu 10).
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S. AGOSTINO A PORTA ORIENTALE
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa, di cui non si conosce l’esatta ubicazione, era legata al movimento dei
“Poveri Cattolici”, sviluppatosi nel XIII secolo, che in ossequio ad una disposizione di Alessandro IV del
1257 fu unito agli Agostiniani.
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 27, 42.
S. ALESSANDRINO IN PALAZZO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa era situata tra le attuali via S. Maria Valle e via Olmetto. Era
dedicata anche ai ss. Martirio e Sisinio, conosciuti come martiri tridentini, i cui corpi furono
successivamente traslati a S. Simpliciano.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, III, 142-144; Milano ritrovata, 1986, 334-334 (con
bibliografia); Quadro storico di Milano, 1802, 201; Vigotti, 1974, 42-43.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 222; Giulini, 1754, 48-49; Pellegrino, 2011, T, 90, 96.
S. ALESSANDRO IN ZEBEDIA
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: L’originaria chiesa dedicata a s. Alessandro risale al secolo IX e sarebbe sorta sulle
rovine del Pretorio, dove il santo sarebbe stato incarcerato (Zebedia, secondo il Torre, è il nome di un
giudice). Accanto alla chiesa primitiva venne poi costruito, sempre in epoca antica, un oratorio dedicato a
s. Pancrazio. Sant’Alessandro era parrocchia governata da un decumano, un ordine particolare di sacerdoti
con speciali prerogative, che cedette nel 1589 Sant’Alessandro alla congregazione dei barnabiti. [DCA, II,
1988, 70-71]. Nel 1602 iniziarono lavori alla nuova chiesa e convento che si conclusero nella seconda metà
del secolo.
ORDINE: Chierici Regolari di s. Paolo (barnabiti)
UBICAZIONE ATTUALE: piazza S. Alessandro 1
SOPPRESSIONE: 1810
a) trattazioni specifiche: Baroni, 1940, 3-34; Bartoli, 1776-1777, 137-138; Bianconi, 1787, 192-200; Bartoli,
1776-1777-1777, I, 137-138; Borroni, 1808, 78-81; Bossi, 1818, 103-107; Caselli, 1827, 107-110; Denti,
1988, 121-124, t. 19; Forcella2, 1889, vol. II, 17-32; Gualdo Priorato, 1666, 64-66; Latuada, 1737-1738, III,
94-107; Mezzanotte, 1957, 622-6; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 278-284; Milano ritrovata, 1986, 286-292
(con bibliografia); Mongeri, 1872, 289-291; Pellegrino, 2011, T, 112-1113; Pirovano, 1822, 140-144;
Ponzoni, 1930, 326-337; Quadro storico di Milano, 1802, 202-203; Rovetta, 1989, 217-221; Santagostino,
1671, ed. 1980, 36-37; Sormani, 1760, 13-15; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 32-34; Studi di storia
locale, 1983, 22-3; Suspensi, 1706, 348 ss; Zucchi, 1989, 264-269 (con bibliografia); R. AMERIO TARDITO,
Note sul Seicento lombardo. Restauri nella Parrocchiale di Caravaggio e nella chiesa barnabita di S.
Alessandro a Milano, ArLo, 51 (1979), 42-8; S. BANDERA BISTOLETTI, Sant’Alessandro a Milano: restauri di
affreschi e recupero della spaziosità barocca, “Ca’ de’ Sass”, 107-108 (1989), 34-39; G. M. CASIRAGHI, La
chiesa di S. Alessandro in Milano, Milano 1979; L. DE STEFANI, Le operazioni di restauro nella chiesa di
Sant’Alessandro a Milano dagli anni settanta dell’Ottocento sino al 1940, ArLo, 1 (2002), 41-44; A. M.
ERBA, 400 anni di presenza. I Barnabiti in S. Alessandro, “Terra Ambrosiana”, 1 (1990), 54-59; FILARETE
LARIENSE, Cenni storici sopra l'insigne tempio di S. Alessandro e il suo illustre Collegio, Milano, 1825; B.
GALLI, La chiesa di S. Alessandro in Milano, Monza, 1887; I. GIUSTINA, Lorenzo Binago, Francesco Maria
Richini e la cupola di Sant’Alessandro a Milano. Arte e cultura nel costruire in Lombardia nella prima
metà del Seicento, ArLo, 1 (2002), 12-26; C. GROMO, I Barnabiti a Milano nel Seicento e nel Settecento e
il complesso di S. Alessandro e delle Scuole Arcimbolde, tesi di Laurea, Milano, Università Cattolica del
Sacro Cuore, relatore prof. M.L. Gatti Perer, A.A. 1972-73; L. M. MANZINI, Chiesa di S. Alessandro. Brevi
cenni storici, Milano 1922; G. MEZZANOTTE, Il collegio e la chiesa di S. Alessandro a Milano, ASL, LXXXVII
(1960), 496-534; La pianta centrale nella Controriforma e la chiesa di S.Alessandro in Milano (1602),
“Studi barnabiti”, 19, 2002, 7-337; F. REPISHTI, Sant’Alessandro in Zebedia a Milano. Quattrocento anni
di una chiesa tutta barnabita, “Diocesi di Milano”, 5 (2002), 65-72; ID., La chiesa di Sant’Alessandro in
Zebedia a Milano: “un intero et formoso corpo al quale non vi si possa agiongere o levare o mutare cosa
alchuna senza notabile guasto di essa, “Barnabiti studi”, 19 (2002), 154 ss,; A. M. RODA, L’altare
maggiore di Sant’Alessandro in Zebedia, “Civiltà ambrosiana”, 20, 6 (2003), 451-452; D. SANT'AMBROGIO,
Un busto del XVI secolo in Sant'Alessandro di Milano, «Il Politecnico», LV (1907), estr. pp. 7; B.
SICCHIERO, Il restauro della cripta di S. Alessandro, “La proprietà edilizia”, 6, 4 (1998), 332-333; A.
SPIRITI, Sant’Alessandro in Zebedia a Milano, Milano, 1999; ID., Rileggere Binago: Marcello Zucca e il
problema della facciata di Sant’Alessandro in Zebedia, ArLo, 1 (2002), 37-41; J. STABENOW,
Sant’Alessandro in Zebedia: la chiesa e i disegni, ArLo, 1 (2002), 26-37.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 178; Bardeaux, 1938-1942, 205; Baroni, 1941, 17, 133-4; Baroni,
1951-1952, 215, 217, 221; Bendiscioli1, 1957, 350; Bernareggi2, 1931, 1039; Bianconi, 1787, 196; Bossi,
55
1818, I, 105; Dell’Acqua, 1957, 725; Demolli, 1938-1940, 360; Demolli, 1938-1940, 166, 167; Demolli,
1938-1940, 370, 382; Demolli, 1938-1940, 101; Fassina, 1985, 121; Filarete Lariense, 1825; Galli, 1887, 18;
Grassi, 1966, 72, 73, 145, 191, 207, 209, 265, 277, 285, 287, 289; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii
Elemosinieri, 2012, 131-133, 157-158; Latuada, 1737-1738, III, 100; Mezzanotte, 1958, 446, 451, 453;
Mezzanotte, 1958, 661, 679, 682; Mezzanotte2, 1959, 509; Nicodemi1, 1958, 494, 497, 510, 511, 513;
Nicodemi2, 1958, 533; Orefice, 1985, 16; Panizza, 1956, 170, ,173; Premoli, 1913, 333-5; Romanini1,
1959, 744, 745; Seregni, 1959, 620, 621; Smiderle, 1960, 176-180; Suspensi, 1701; Soldati Forcella-Antico
Gallina, 1979-1980, 98; Tea, 1950, 55-61, 68-72; Tea, 1959, 797, 798, 800, 801, 808; Torre, 1674, ed.
1714, 135; Vallini, 1966-1968, 371; Vianello, 1934, 426; Vincenti, 1960, 84; Vittani, 1912, 124, 126; A.
BARIGOZZI BRINI, Precisazioni e aggiunte al catalogo di Agostino Santagostino, ArLo, 51 (1979), 49-56; V.
CASTRONUOVO, Bossi Carlo, DBI, XIII, Roma 1971, 295-6; C. JOHNSON, La medaglia per la posa della
prima pietra della chiesa di S. Alessandro, «Rivista italiana di numismatica», LXVI (1964), 197-203; C.
MARCORA, Gli artistici confessionali di Sant'Alessandro a Milano, DMi, IX (1968), 411-4; C. MARCORA, La
rinuncia alla prevostura di Sant'Alessandro fatta dal padre Gazzola, MSDM, X (1963), 21-36; D.
SANT'AMBROGIO, Busto di prelato del XV secolo di S. Alessandro a Milano, «Rassegna d'arte», VII (1907),
121-2.
c) fonti e citazioni documentarie: Archivio Parrocchiale Sant’Alessandro, ms. 1595-1629, 1623-1626-16291633, Atti del Collegio 1666-1715-1810; A.S.M., Fondo Religione, p.a., cart.894, Conventi cart. 43
(pubblicata da A. Barigozzi Brini, 1979); A.S.C.M., Località milanesi, cartt. 308-309; Raccolta Bianconi,
VII, 1-7; A.S.D.M., Sez. X, Visite pastorali, miscellanea vol. XIX, 1783; Atti del Capitolo 1590-1673; Notizie
varie riguardanti la parrocchia di S.Alessandro, ms. s.d. (1866?); Inventario degli arredi, ms. s.d., (12
dicembre 1900) Tit. I, sub. 2, fasc. 24; Roma, S. Carlo di Catinari, Relazione triennale dei Conti del
Collegio di Sant’Alessandro in Milano, 1686, 1687, 1688, 1704, 1707; Milano, Castello Sforzesco, Civiche
Raccolte d’Arte, Miscellanea Baroni, Cartella Abbiati; Zilocchi Barigozzi Brini (ISAL), Schedatura opere
d’arte di Sant’Alessandro per la Soprintendenza per i beni artistici e storici di Milano, 1975; Coppa, 1977,
148; Gatti Perer, 1964-1965, 199, 204; Giulini, 1917, 360; Maderna, 1980, 48; Oltrona Visconti, 1959, 199;
Vigotti, 1974, 81.
S. AMBROGIO MAGGIORE
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “La «basilica Martyrum» sorse dal 379 sul sepolcro dei SS. Gervasio e Protasio, nelle
vicinanze di un cimitero cristiano dove già erano situate basilichette sepolcrali, occupando un'area
coincidente con quella della chiesa attuale, tranne le cappelle; a tre navate su colonne (gli scavi hanno
attestato la presenza di 14 intercolumni) non aveva transetto e si concludeva in un'unica abside centrale;
Ambrogio vi fu sepolto nel 397. Quattro secoli dopo, nel 789, l'arcivescovo Pietro fondò accanto alla
basilica - teatro, nell'alto Medioevo, della consacrazione degli arcivescovi e dell'incoronazione di
imperatori e re d'Italia - un monastero benedettino, avviando una prima trasformazione del presbiterio.
Per volontà degli arcivescovi Angilberto (824-860) e Ansperto (869-881) presero avvio le trasformazioni che
configurarono la basilica medievale: al IX sec. risalgono il ciborio, la costruzione del campanile dei Monaci
e forse il primo rifacimento dell'atrio anteriore; verso metà X furono ridefiniti il presbiterio e le absidi;
dopo il 1080, ed entro la metà del XII, vennero ricostruiti navate e atrio, ed eretto (1128) il campanile dei
Canonici (opera, quest'ultima, voluta dalla «Superstansia», istituto laicale che vedeva nella basilica uno
dei simboli dell'autonomia comunale). Nel 1196 il crollo della terza campata della nave maggiore
comportò l'edificazione di nuove volte a crociera a sesto acuto, di archi di rinforzo e la ricostruzione del
tiburio. Sul finire del XV sec. Ludovico il Moro incaricò Bramante della Canonica (a sin. della basilica),
mentre il cardinale Ascanio Sforza si dedicò al riattamento del monastero (a d.). Nel 1572 Carlo Borromeo
incaricava il Pellegrini di dare un nuovo assetto al tiburio: l'architetto inserì nei pennacchi figure
gigantesche d'angeli, ridisegnò gli spicchi della cupola con una trama di lacunari e aprì alla sommità una
grande lanterna. Federico Borromeo respinse invece la proposta di Francesco Maria Richini di ricostruire
una nuova più vasta basilica barocca, anzi «la mente et ordine» del cardinale «fu di fabbricare senza
stabilimento di calce, in modo che i corsi delle pietre si conformassero al vecchio campanile et alla
facciata, et serbare l'antichità in ogni cosa», probabilmente nella convinzione che atrio e basilica
risalissero ai tempi di Ambrogio. Nel '700, reintonacata la chiesa all'interno, fu ricostruita la cripta e G.B.
Tiepolo (1737) completò coi suoi affreschi il sacello di S. Vittore in Ciel d'Oro e l'assetto, anch'esso oggi
scomparso, della sagrestia delle Messe. Nel 1811 un nuovo pavimento fu sovrapposto all'esistente.
Un’apposita commissione, formata da Luigi Bisi, Luigi Brocca, Friedrich Schmidt (sostituito nel 1859 da
Giuseppe Pestagalli), studiò per la basilica l’assetto che a grandi linee tuttora conserva, ricostruzione
ipotetica della situazione antecedente il crollo del 1196.[Milano, 10 ed., TCI, 1998, 387-388]“
ORDINE: Benedettini. Tra il 1404 e il 1497 la basilica fu data in commenda. Nel 1497 ci fu l’introduzione
dei Cisterciensi
SOPPRESSIONE: 1799
a) trattazioni specifiche: Abbazie e conventi, 1973, 57;Le antichità di Milano, 2011, 43-53; Allegranza,
56
1757; Arslan1, 1954, 570-4, 584, 585; Arslan2, 1954, 397-404, 407,446,447,459-479; Arslan3, 1954, 1954,
528, 530-543, 545, 557, 569-580; Arslan¹, 1956, 654-660; Baroni, 1940, 35-85; Bartoli, 1776-1777, 139-140;
Belloni Zecchinelli, 1963, 98, 99, 101-120, 124-143; Bianconi, 1787, 284-305; Bombe sulla città, 2004, 236240; Borroni, 1808, 113-121; Bossi, 1818, 161-172; Bramante a Milano, 1986; Bruschi, 1969, 812-8; Caselli,
1827, 163-170; Cattaneo, 1961, 540, 558, 591, 592, 598, 600, 604, 609, 625, 638, 663; Fiorio, 1985, 43-56;
Giulini, 1916, 290-1, 346-7; Gualdo Priorato, 1666, 39-42; Latuada, 1737-1738, IV, 249-297; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 350-366; Palestra, 1967, 59-60; Pellegrino, 2011, V, 13-24; Pirovano, 1822, 186197; Ponzoni, 1930, 1-20; Porter, 1916, 532-595; Quadro storico di Milano, 1802, 218-219; Rocchi, 1988;
Rosa, 1956, 839-842, 852; Rotta, 1881-1884; Savio, 1913, 5-36; Studi di storia locale, 1983, 23-5; Vismara
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“Civiltà ambrosiana”, 20, 4 (2003), 305-308; F. M. ROSSI, Cronaca dei restauri e della scoperte fatte
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b) notizie: Ambrosioni, 1989; Arslan2, 1954, 657-660; Bardeaux, 1938-1942, 129, 206; Barni1,, 1954, 4, 5,
8, 14, 19, 37, 56, 62, 73, 105, 119, 128, 129, 205, 224, 236; Barni2, 1954, 245, 246, 257, 267-270, 293,
332, 335-337, 350, 360, 364, 377-379, 386, 387; Barni3, 1954, 8, 27, 67, 87, 89; Barni, 1977, 364; Baroni,
1930, 434; Baroni, 1938, 333; Baroni, 1941, 18, 20, 36, 76, 101-3; Baroni, 1944, 47, 125, 148, 150, 154,
155, 162; Baroni, 1951-1952, 217; Baroni, 1955, 733, 737; Bassani, 1921, 150, 163; Battistini, 1931, 164;
Bazzi, 1971-1973, 7, 12-4; Belloni Zecchinelli, 1954, 39,40,61; Beretta, 1951-1952, 193; Besta1, 1954, 3809, 409, 410, 421; Besta2, 1954, 431, 432, 438, 468; Besta3, 1954, 496, 497; Beretta, 1912, 136, 138, 144,
154, 198,215; Biscaro, 1907, 389, 391, 392, 394, 397; Biscaro2, 1908, 285-7, 300, 301, 304, 307, 309, 312,
318-320, 322-6; Biscaro3, 1908, 429, 431; Biscaro4, 1908, 519; Biscaro, 1909, 369, 385; Bocchi, 1980, 267270, 277, 278, 280, 293, 304, 307, 308; Bognetti, 1938, 26, 38, 39; Bognetti, 1948, 227, 330, 334,
335,339,618, 671; Bognetti1, 1954, 291, 294; Bognetti2, 1954, 720, 726, 729, 733-6, 746-9, 753, 761-5,
768, 769, 772, 778, 785, 787, 792, 795, 796, 801-3; Bognetti3, 1954, 855, 861, 862; Bognetti, 1958, 3, 26
(tav. XVI); Borella, 1948, 104, 107, 108, 110-2; Brizio, 1971, 79; Capitani, 1971, 452; Carlevaro, 1982, 712; Carmassi, 2000; Castiglioni, 1931, 137, 138; Castiglioni, 1932, 56, 134; Cattana, 1980, 83, 89, 90, 95,
96, 116-120, 129, 131, 132; Cattana, 1981, 130, 134, 138-9; Cattana, 1984, 129-133; Cattaneo1, 1954,
790; Cattaneo2, 1954, 619, 631, 682, 691, 693, 695, 706; Cattaneo, 1955, 15, 19, 51, 53; Cattaneo, 1 958,
330, 331; Cattaneo, 1979, 455; Cattaneo, 1980, 16, 18, 20-6, 30; Cattaneo1, 1984, 209, 217; Cattaneo2,
1984, 240; Cattaneo3, 1984, 247, 262; Cattaneo4, 1984, 279; Chabod, 1971, 237,247; Chisini Bulak, 1956,
297; Cognasso, 1955, 34, 36, 116, 197, 198, 248, 291, 307, 359, 370; Colombo, 1922, 218, 256-9, 261;
Colombo, 1923, 285-8, 291, 293-5, 297-300, 303, 309, 310, 312, 313, 326, 327; Colombo1, 1960, 334;
Colombo2, 1960, 281; Corsi, 1968, 166-170, 178, 190, 193; Dell’Acqua, 1957, 678, 679; Demolli, 19381940, 169; Diehl, 1910, 349; Dufner, 1975, 329; Fasola, 1972, 122, 123, 155, 160, 163-8, 210; Fassina,
1985, 124; Ferrari, 1974, 135; Ferrari, 1976, 41, 51; Ferrari, 1980, 230, 246; Ferrari, 1981, 199-201;
Fraccaro, 1952, 44; Franceschini, 1954, 123, 124, 148, 168, 222, 223, 272, 298, 317, 322, 376;
Franceschini, 1957, 120; Fustella, 1965, 156; Galassi, 1951, 75; Galassi, 1956, 98, 99, 105, 110, 111, 113;
Galli, 1905, 360, 364; Gatti Perer, 1979, 465, 471, 479; Gengaro, 1955, 130; Gerosa Brichetto, 1973, 38,
41, 47, 62; Gerra, 1964, 182-5; Giulini, 1923, 151, 153, 156; Grassi, 1966, 289, 330, 405; Grassi, 1983,
489, 490; Guerci, 1970, 305-7; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 164-166; Haverkamp,
1970, 106, 168, 245, 246, 622, 680; Keller, 1979, 44, 55, 129, 162, 170, 217, 225, 230-4, 237, 238, 240,
248, 268, 269, 297, 306, 311-3; Leoni, 1949, 56; Leverotti, 1981, 108; Lugano, 1929, 507; Magni, 1937,
209, 210, 215; Manselli, 1966, 220; Marcora, 1954, 245; Marcora, 1955, 260; Marcora, 1958, 388, 397-406,
422; Marcora2, 1959, 336, 408-411, 418; Marcora, 1960, 266, 294; Marcora1, 1961, 124; Marcora2, 1963,
549, 551, 558; Meazza, 1951, 163, 167; Mezzanotte, 1957, 638-642; Mezzanotte2, 1959, 481, 510; Milano
capitale, 1990, 127-135; Natale, 1972, 466, 469, 470, 474, 484-7, 489, 491, 493, 495, 497, 500, 501;
Occhipinti, 1968, 190, 191, 194, 200; Oltrona Visconti, 1959, 199; Oltrona Visconti, 1978, 44, 55-7, 59, 61;
Orsenigo, 1908-1910, 154; Orsini, 1954-1955, 134, 154, 158, 159, 161; Orsini1, 1959, 45, 51-3, 163, 172;
Orsini2, 1959, 147, 150, 165-8, 177; Palestra, 1960, 79; Palestra, 1970, 95, 96, 105; Panizza, 1956, 171;
58
Pecchiai, 1925, 92, 95; Pellegrini2, 1910, 436; Penco, 1971, 390; Penco, 1983, 359; Pensa, 1974-1977, 89,
101; Picasso, 1980, 32, 34, 37, 44-7, 51; Picasso, 1993; Riboldi, 1904, 58; Rizzo, 1984, 797; Romanini,
1954, 443, 484, 514; Romanini1, 1959, 751, 755, 756, 758; Rosa, 1954, 617-621; Rossetti, 1968, 351, 389,
404; Rossini, 1968, 454, 459, 480; Rota, 1938, 163; Santoro, 1968, 82; Schuster, 1946, 18-9; Seregni, 1959,
631, 632; Smiderle, 1960, 176; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 52, 55, 149; Tea, 1942, 33-45;
Tea, 1950, 23-32, 38-9, 47-8, 53-5, 61-3, 72-7; Tea, 1959, 801, 807; Valagussa, 1997, 189, 194, 195, 198;
Vincenti, 1960, 84, 86, 87; Violante, 1955, 8, 9, 33, 34, 118, 120-3; Violante1, 1974, 13, 55-9, 62, 80-3,
101, 106-8, 145-151, 163, 187, 193, 205, 280, 287, 294-6; Violante2, 1974, 743-5; Diehl, 1910, 157, 218,
232-4; Violante, 1977, 704; Visconti, 1934, 290, 297-307, 311, 312, 314-7, 323; Vismara, 1932, 326-8, 330,
331; Vittani, 1923, 367; Zerbi, 1950, 46-9, 52, 172, 175; Zerbi1, 1978, 81; Zerbi, 1980, 67; A. AMBROSIONI,
Un documento sulla vita comune dei canonici di S. Ambrogio, in Contributi III, 17, 21; A. AMBROSIONI,
Monasteri e canoniche nella politica di Urbano III. Prime ricerche per la Lombardia, in Mendola VII, 608,
609, 629; A. M. M., Restauri in Sant'Ambrogio, DMi, XV (1975), 254-5; A. AMBROSIONI, “Atria vicinas
struxit et ante fores”. Note in margine ad un’epigrafe del IX secolo, in Medioevo e Latinità, Milano 1993;
G. ANDENNA, Le pievi della diocesi di Novara. Lineamenti metodologici e primi risultati di ricerca, in
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curioso soggetto di iconografia romanica. L’asino con la lira sull’ambone di Sant’Ambrogio, “Terra
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arte…formatas imagines”. L’altare d’oro di Sant’Ambrogio e il reimpiego glittico nell’alto medioevo, I.
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59
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cura di V. MILOJCIC, III, Zabern 1972, 59-119; G. PICASSO, Collezioni canoniche milanesi, Milano 1969
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della Società storica varesina», XIII (1977), 55-91; N. TARCHIANI, L'altare d'oro di S. Ambrogio, «Dedalo»,
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di Sant'Ambrogio in Milano, ASL, LIX (1932), 329-364; C. VIOLANTE, Per lo studio dei prestiti dissimulati in
territorio milanese (Secoli X-XI), in Studi in onore di Amintore Fanfani, I, Milano 1962, 652, 655-7, 669,
676, 681, 685, 693, 710; C. VIOLANTE, Una famiglia feudale della «Langobardia» nel secolo XI: i Soresina,
in Studi filologici, letterari e storici in memoria di Guido Favati, II, Padova 1977 (Medioevo e Umanesimo,
29), 687, 688, 690, 693, 701; C. VIOLANTE, Monasteri e canoniche nello sviluppo dell'economia monetaria
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c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147; Beretta, 1939, 9; Biscaro, 1906, 8, 10, 23 (1075 ott
28), 28 (1210 mz 27); Biscaro1, 1908, 21.5-7, 219, 232, 234-5, 239, 242, 244 (1186 ap 30); Biscaro, 1928,
363, 368-373, 379, 383, 385-9, 394, 399, 400, 407, 414, 415, 423, 437, 442, 445, 448, 452, 453, 459, 472,
480, 483 (1240), 486 (1243); Bognetti, 1978, 145, 155, 184, 186, 230 (1187 nv 9), 231 (1227 nv 4), 232
60
(1178 nv 1), 246 (1010 ge), 252, 253 (998 ge 5, 1018 nv, 1135 nv), 254 (1174 dc 31), 255, 256 (918 ap) 257
(1199 giu 1), 376; Borella, 1957, 186; Cattaneo, 1957, 258, 277-281; Coppa, 1977, 148 (1660 dc 22);
Flumiani, 1927, 562; Gatti Perer, 1964-1965, 132, 153, 155-7; Giulini, 1917, 358; Giulini, 1930, 467, 480;
Grazioli, 1906, 220, 222, 223, 235; Maderna, 1980, 47; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 125, 560;
Marcora, 1956, 287, 291, 300, 321, 322, 325, 405-414 (1483 nv 23); Marcora, 1957, 310, 339, 372 (1485 lu
5), 433-6 (1493 ot 25); Marcora2, 1959, 256-271 (indicazione di 31 documenti compresi tra il 1277 ot 15 e
il 1513 ap 20); Marcora2, 1961, 333, 459-460 (1566 fe 20), 467 (1566), 468 (1566 mz 13), 532 (1564 ot 28);
KW, 85, 87; Orefice, 1985, 32 (XVI sec.); Palestra, 1971, 29, 57, 119 (1355 giu 1); Premoli, 1905, 14 (1577
set 20); Razzi, 1971, 120; Riboldi, 1905, 252, 255 (1143 lu 11), 257 (1150 ge 3, 1150 set 18), 260 (1172 fe
12), 261 (1173 ge 27), 262 (1175 lu 16), 265 (1187 nv 9), 267 (1192 mz 11); Rotondi, 1924, 204; Santoro,
1939, 53; Scarpini, 1921, 209-210; Vigotti, 1974, 16, 28, 33, 43, 47, 48, 74, 77, 78, 82, 85, 89, 391; Zanoni
L., 1911, 198, 199, 211, 228, 324, 325 (1255 fe 22, 1264 ap 11), 326 (1256 lu 24, 1279 ag 10, 1284 mz 1),
334 (1253 lu 3); Zerbi2, 1978, 145, 224 (1123 ot).
G. BARNI, Alamanni nel territorio lombardo, ASL, LXV (1938), 149 (721-724), 160 (848 mz 15); F. CUSIN,
Le relazioni tra l'Impero ed il ducato di Milano dalla pace di Lodi alla morte di Francesco Sforza (14541466), ASL, LXV (1938), 52, 53,100 (1461 mg 23); F. FOSSATI, Noterelle Viscontee-Sforzesche, ASL, LXXX
(1953), 222 (1452 ap 23), 224 (1458 lu); N. GHIGLIONE, Osservazioni critiche sulla nuova edizione dei
Diplomi Arcivescovili Milanesi (789-893), ASL, XCVIII-C (1971-1973), 60, 61, 62 (789 ot 23), 63 (806 ge), 64
(835 mz 1),65 (843), 66 (859 rng 17), 67 (866 fe), 69 (874 dc 28), 71 (879 set 1O), 73 (893); A. GIUSSANI,
Fonti per la storia della Svizzera italiana in Archivio di Stato di Milano, «Archivio storico della Svizzera
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(1171 giu); A. R. NATALE, Per un contributo italiano all'edizione fototipica dei Diplomata Karolinorum,
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1203 fra l'Arcidiacono e il Primicerio Maggiore, RSCA, X, Milano 1981 (ArAm, 42), 86 (1200 ag 9), 88 (1200
ag 9); P. ZERBI, «Cum mutato habitu in coenobio sanctissime vixisset...»: Anselmo III o Arnolfo II?, ASL,
XC (1963), 513, 524 (1098).
S. AMBROGIO AD NEMUS
ZONA: fuori Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: secondo la tradizione l’origine della chiesa era legata a una cappella dove s.
Ambrogio si rifugiava a meditare. La denominazione “ad nemus” indica infatti una zona nei boschi, fuori
città. Nel XIII secolo la chiesa fu ampiamente ristrutturata, e poi nuovamente nel 1635 a seguito del crollo
delle coperture. Riaperta al culto nel 1857 la chiesa subì ulteriori trasformazioni (1895-1918).
ORDINE: nel XIII secolo, divenne sede di un ordine religioso: i frati di Sant’Ambrogio ad Nemus,
riconosciuti da papa Gregorio XI nel 1377, che seguivano la regola di Sant’Agostino. Nel 1644, per motivi
ancora da chiarire papa Urbano VIII sciolse l’ordine, già unito nel 1589 con quello di S. Barnaba, e diede in
commenda il convento. Nel 1650 ci fu l’arrivo dei frati francescani riformati provenienti da Santa Maria
del Giardino.
SOPPRESSIONE: 1798. Nel 1813 passaggio alle Fatebenesorelle che vi aprirono il loro ospedale. Riapertura
al culto nel 1857.
UBICAZIONE ATTUALE: via Peschiera
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 366; Borroni, 1808, 141-142; Fiorio, 1985, 108-109; Giulini, 1760,
IV, 83, V, 396; Latuada, 1737-1738, III, 147-149; Manzoni, 1920, 63-67; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.
1968, 401; Ponzoni, 1930, 452-455; Quadro storico di Milano, 1802, 263; Sormani, 1760, 97-99; Torre,
1674, ed. 1714, 218; Vigotti, 1974, 44; L. BIRAGHI, Cenno storico sull’ex convento e chiesa di S. Ambrogio
ad Nemus, Milano 1857; W. PINARDI, S. Ambrogio ad Nemus, ArCr, luglio-agosto (1967), 206-212; D.
POLLASTRO, Sant’Ambrogio ad Nemus in Milano, DMi-Ta, 28 (1987), 68-76; D. POLLASTRO, Il restauro
degli affreschi nel coro di S. Ambrogio ad Nemus in Milano, “Terra Ambrosiana”, 5 (1993), 74-79; G.
TURAZZA, Sant'Ambrogio ad Nemus in Milano : notizie storiche dall'anno 357 al 1912, Milano 1914.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 116-117; Carmassi, 2000; Caselli, 1837, 209; Fassina, 1985, 121;
Monumenta…, 1971, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: E. CATTANEO, I frati di S. Ambrogio ad Nemus, “Ricerche storiche sulla
chiesa ambrosiana”, XIV (1985), 39-90.
S. AMBROGIO ALLA COSTA
(S. Ambrosino)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: fondazione antecedente il 1398
ORDINE: Agostiniane. Alla fine del XV secolo ci fu il passaggio all'Osservanza agostiniana
SOPPRESSIONE: nel 1571 le monache furono trasferite a S. Caterina alla Chiusa e a S. Agostino Nero.
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 633, 634.
61
b) notizie: Petra Sala, 2004, 141; Sebastiani, 1995, 104.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 21; Magistretti, 1900, 27; Magistretti, 1910, 550;
Baldissaro, 1981, 14 (1495 mg 31).
S. AMBROGIO DI CARUGATE
(domus de Carugate, S. Domenico di Carugate, S. Maria della Neve di Carugate, S. Maria di Carugate)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1362 ci fu il trasferimento della domus a Milano nell’attuale via Borgonovo di
fronte a S. Erasmo.
ORDINE: comunità doppia Umiliati/e. Per quanto riguarda la comunità femminile, nel 1470 ci fu l’ingresso
delle Benedettine, unite nel 1499 a quelle di S. Caterina di Rancate. La comunità maschile fu soppressa
nel 1570.
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 406; Cattaneo, 1961, 606-7, 640; Giulini, 1916, 461-2; Latuada,
1737-1738, V, 320-322; Patetta, 1987, 396-397; Quadro storico di Milano, 1802, 288-289; Sioli LegnaniMezzanotte, 1945, 25-7, 37, 40, 64, 74; Sormani, 1760, 149-150.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 104; Gerra, 1964, 359-360; Gualdo Priorato, 1666, 100;
Mezzanotte, 1957, 629; Schuster, 1946, 8; Vittani, 1931, 847.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 13; Castiglioni, 1960, 12; Laurent, 1949, 377; Magistretti,
1900, 28; Magistretti, 1910, 126.
S. AMBROGIO IN LAMBRATE
(S. Ambrogino)
ZONA: Lambrate
ORIGINE E VICENDE: la chiesa in stile romanico era annessa a un monastero appartenente alle Madri di S.
Radegonda, dell’ordine benedettino, ed era situata presso una cascina detta di S. Ambrogio. Le relazioni
delle visite pastorali durante il XVI e XVII secolo ne denunciano lo stato di deterioramento.
a) trattazioni specifiche: Iosa, 1987, 449-450.
S. AMBROGIO IN SOLARIOLO
(S. Ambrogio della Palla)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la chiesa era molto piccola ma di antiche origini (documentata già nel X secolo) ed
era situata in via S. Maurilio all’angolo di sinistra con via S. Marta nella contrada un tempo chiamata di S.
Ambrogio alla Palla.
SOPPRESSIONE: soppressa e distrutta nel 1787.
a) trattazioni specifiche: Forcella2, II, 1889, 281-283; Latuada, 1737-1738, III, 119-120; Milano ritrovata,
1986, 440-441 (con bibliografia); Quadro storico di Milano, 1802, 205; Sormani, 1760, 12-13; Torre, ed.
1674, 1714, 134; Vigotti, 1974, 44-45
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 221; Beretta, 1939, 20; Gualdo Priorato, 1666, 67; Forcella1,
1889, 655.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., sez. X, Visite Pastorali, S. Giorgio al Palazzo, V, XV; Corpi
Santi di Porta Ticinese, VI/8; Miscellanea città, XI/3, XVI/24; A.S.C.M., Località Milanesi, 314/5.
S. AMBROSINO,
v. S. Ambrogio alla Costa.
S. ANASTASIA,
v. S. Francesco di Paola.
S. ANDREA ALLA PUSTERLA NUOVA
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: “Un tempo situata all’incrocio delle vie S. Andrea e Montenapoleone, la chiesa traeva
la denominazione da una delle porte minori cittadine, che qui si apriva nelle antiche mura. Anticamente
ricordata (1119), era parrocchiale, fra le tante visitate dalle litanie; fu poi ricostruita dal Pellegrini (XVI
sec.) […] [DCA, I, Milano 1987, 144].”
SOPPRESSIONE: la chiesa fu distrutta nel 1811, dopo che la parrocchiale insieme a quella di S. Donnino alla
Mazza era stata soppressa (1787) e incorporata in quella di S. Anastasia ( S. Francesco di Paola).
a) trattazioni specifiche: Forcella2, V, 1889, 165-167; Latuada, 1737-1738, V, 335-336; Quadro storico di
Milano, 1802, 278; Sormani, 1760, 160; Vigotti, 1974, 45
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 82; Giulini, 1754, 245; Grassi, 1966, 409; Pellegrino, 2011, O, 48.
c) fonti e citazioni documentarie: Inventario napoleonico, ms. presso la Biblioteca della Pinacoteca di
Brera, Milano 1976, nn. 135, 137.
62
S. ANDREA AL MURO ROTTO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: “Già situata in via Rastrelli, la chiesa fu innalzata (940) vicino alla breccia delle mura
cittadine, aperta dai franchi quando occuparono Milano (575), dalla quale la chiesa trasse la
denominazione, come la vicina chiesa di S. Michele al Muro Rotto. Ricordando come entrambe le chiese
fossero parrocchie, ricche di reliquie e d’"ecclesistici corredamenti", il Torre la dichiara distrutta nel
1560, quando gli spagnoli ampliarono il palazzo ducale. [DCA, I, Milano 1987, 144]”
b) notizie: Beretta, 1939, 18; Giulini, 1754, 130-132; Latuada, 1737-1738, I, 40; II, 126; Pellegrino, 2011,
R, 77; Vigotti, 1974, 45.
S. ANGELO
(S. Maria degli Angeli)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: Nel 1419-1420 avvenne la donazione da parte delle autorità milanesi di un terreno
fuori Porta Nuova ai seguaci di s. Bernardino, i quali distrussero il preesistente monastero (v. S. Angelo di
Cambiago) per costruirvi chiesa e convento sul modello di S. Maria degli Angeli di Assisi. Nel 1527 avvenne
la semidistruzione del convento e i frati furono trasferiti a S. Maria del Giardino. Nel 1551 il convento fu
abbattuto per ordine di Francesco Gonzaga durante i lavori di allargamento dei bastioni della città. Nel
1552 ci fu l’inizio lavori di costruzione della nuova chiesa e del convento all'interno di Porta Nuova.
ORDINE: Francescani osservanti
SOPPRESSIONE: 1810. Ma la chiesa continuò ad essere aperta al pubblico come sussidiaria di S. Marco. Nel
1854, i frati fecero ritorno per poi essere nuovamente cacciati con la seconda soppressione del 1868. I
francescani ripresero possesso della chiesa e di quanto restava del convento (i primi due chiostri ancorché
degradati dalla trasformazione in tribunale militare, mentre l’area del terzo chiostro era stata lottizzata e
trasformata in abitazioni e strade) nel 1920.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Angelo
a) trattazioni specifiche: Baroni, 1938, 331, 333, 352-7; Baroni, II, 1938, 139-145; Bartoli, 1776-1777, 140142; Bianconi, 1787, 369-372; Borroni, 1808, 145-148; Bossi, 1818, 203-205; Caselli, 1837, 215-218;
Cattaneo, 1961, 575, 623-9, 633, 635, 678, 684; Denti, 1988, 21, 23, 24; Ferrari2, 1979, 451-7; Fiorio,
1985, 138-143; Forcella2, 40-73; Gualdo Priorato, 1666, 89; Latuada, 1737-1738, V, 269-275; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 450-452; Pirovano, 1822, 216-218; Ponzoni, 1930, 238-244; Quadro storico di
Milano, 1802, 266; Sormani, 1760, 131-133; Studi di storia locale, 1983, 38; Torre, 1674, ed. 1714, 248250; L'Angelicum dei Frati Minori di Milano, Milano 1950, 33-44; A. ANNONI, Gli inizi della dominazione
austriaca, SMT, XII, Milano 1959, 229, 230; A. ARCE, Notas bibliograficas sobre legislación franciscana,
AFH, LXI (1968), 474-6; C. BARONI, Domenico Giunti architetto di don Ferrante Gonzaga e le sue opere in
Milano, ASL, LXV (1938), 352-7; G. Bologna, Il Consiglio generale di Milano sovvenziona la ricostruzione
della biblioteca del convento di S. Angelo, «Libri e documenti», IV /3 (1978), 42-3; Z. GROSSELLI,
Documenti inediti quattrocenteschi per la chiesa e il convento di S. Angelo di Milano, ArLo, 64 (1983),
104-8; M. MAGNI, Singolarità nella decorazione di Sant’Angelo a Milano, ArLo, 1 (1996), 62-74; L.
MALVEZZI, Brevi cenni illustrativi intorno alla chiesa di Sant’Angelo, 1870; A. MORISI, Caimi Bernardino,
DBI, XVI, Roma 1973, 347-9; A. MOSCONI, Ritrovati alcuni scritti del P. G. B. Burocco, cronista della
Provincia Osservante di Milano, AFH, LXXVI (1983), 355; A. MOSCONI - F. OLGIATI, Chiesa di S. Angelo dei
frati minori. Guida storico-artistica, Milano 1972; A. NOVA, I tramezzi in Lombardia fra xv e xvi secolo:
scene della Passione e devozione francescana, in Francescanesimo, 197-200, 202, 209; A. NOVA, I tramezzi
in Lombardia fra xv e xvi secolo: scene della Passione e devozione francescana, in Francescanesimo, 197200, 202, 209; F. OLGIATI, La Cappella Brasca in Sant'Angelo a Milano, ArLo, VI (1961), 202-8; F. OLGIATI,
La Cappella di S. Giovanni Evangelista in Sant'Angelo a Milano, ArLo, VII/1 (1962), 51-8; S. PINARDI, S.
Angelo, Milano 1926.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 86; Barni, 1977, 367; Baroni, 1930, 437; Baroni, 1941, 69, 122;
Bartoli, 1776-1777-1777, 141; Bendiscioli1, 1957, 99,117,166-8; Bendiscioli2, 1957, 371, 378, 406;
Bianconi, 1796, 317; Borroni, 1808, 147; Calufetti, 1979, 5-8, 11, 15-7, 20-4, 26-9, 33-6; Calufetti, 1980,
234, 240-252, 255; Calufetti, 1981, 486, 488, 490; Calufetti, 1984, 446; Calvesi, 1954, 115-127, 129;
Cantù, 1870, 80;Caretta, 1968, 175; Casati, 1931, 24, 28; Ceriotti, 1987, passim Compostella, 1973, 41;
Dallaj, 1983, 528; Dell’Acqua, 1957, 681, 692, 705, 711, 713, 714, 749, 758, 766; Fumi, 1910-1911, 342;
Gazzini, 2000, passim; Gerra2, 1969, 357, 359; Gerra4, 1969, 488-9; Grassi, 1966, 205, 289; Ildefonso da
Como, 1926, 131; Leverotti, 1981, 103, 109; Marcora, 1956, 301; Marcora, 1957, 325, 340; Marco ra, 1960,
282; Mezzanotte, 1957, 565, 569, 629; Mezzanotte2, 1959, 509; Milano zona due, 1987, 27 (ill.); Mongeri,
1872, 262; Morigia, 1619, p. 464; Mosconi, 1967, 520; Mosconi, 1978, 131, 137; Mosconi, 1980, 101;
Mosconi, 1994; Natale, 1972, 484; Nessi, 1975, 197,206; Nicodemi, 1957, 798, 816; Nicodemi1, 1958, 483,
492, 512; Orefice, 1985, 16; Panizza, 1956, 172; Pellegrino, 2011, N, 129; Reggiori, 1960, 650; Romanini1,
1959, 725, 726, 739, 746, 748; Rotta, 1891, 175; Rusconi, 1972, 11, 134, 144, 146; Sevesi, 1906, 15, 20,
63
41; Sevesi, 1910-1911, 634; Sevesi, 1910-1911, 27, 28, 30, 32, 33; Sevesi, 1914-1916, 52-4; Sevesi, 19151920, 61,63; Sevesi, 1924, 139; Sevesi, 1925, 157, 173, 178; Sevesi, 1937, 49; Snow-Smith, 1983, 154; or,
85, 86; Soprani-Ratti, 1768, II/I, 60; Sormani, 1752, 147; Tea, 1959, 796, 807; Valugani, 1926, 108;
Vincenti, 1960, 84, 89; Ward Neilson, 1978, 98, 101; Zanoni B., 1950, 92, 93.
S. OLGIATI - A. MOSCONI, San Bernardino da Siena in Lombardia, Brescia 1980, 61-64, 68; C. PIANA, Il
beato Bernardino Caimi da Milano. Un epigono della predicazione Bernardiniana nell'ultimo Quattrocento,
AFH, LXIV (1971), 304-6, 326; C. PIANA, Un processo svolto a Milano nel 1441 a favore del mag. Amedeo
de Landis e contro frate Bernardino da Siena, in Atti del Simposio internazionale caterinianobernardiniano (Siena, 17-20 aprile 1980), a cura di D. MAFFEI - P. NARDI, Siena 1982, 753-792; S. PINARDI,
S. Angelo, Milano 1926; C. SANTORO, Libri donati alla chiesa di S. Maria degli Angeli, in Scritti rari e
inediti, Milano 1969, 269-271; G. RIMBOTTI, San Bernardino da Siena nella sua cara Milano, DMi, VIII
(1967), 440-1; Z. G. ROSSELLI, Documenti quattrocenteschi per la chiesa e il convento di S. Angelo di
Milano, ArLo, 64 (1983), 104-109; R. RUSCONI, Carcano Michele, DBI, XIX, Roma 1976, 742-4; San
Bernardino da Siena nel V centenario della morte, Milano 1944, 117, 120, 121; San Bernardino e l'ordine
francescano in Lombardia, in S. Bernardino da Siena nel V centenario della morte (1444-1944), a cura
degli studenti della Lombardia francescana, Milano 1944, 120-2; P. SEVESI, Alla S. Congregazione dei
Religiosi - Roma. Memoria per la chiesa di S. Angelo di Milano, Saronno 1917; P. SEVESI, Una pagina di
storia dei Frati Minori in Milano (1851-1870), «La Verna», fasc. 5-6 (1912), estr. 58; P. SEVESI, B. Sisto da
Milano dei Frati Minori, «Studi francescani», IX (1923), 465-7, 473; P. SEVESI, Il B. Michele Carcano e il
Consorzio della Carità di Milano, AFH, XLVI (1953), 251-278
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, p.a., cartt. 102, 952, 953, 956, 963; Archivio
Provinciale dei Frati Minori, B. BUROCCO, Descrizione cronologica della Provincia Osservante Milanese dei
Frati Minori; Beretta, 1939, 12; E.M., 1907, 257 (1485 ot 1), 258 (1492 dc 15), 259 (1507 mz 17); Gatti
Perer, 1964-1965, 189, 190; Gatti Perer, 1964-1965, 132; Marcora2, 1959, 273 (1535 fe 4); Marcora2, 1961,
332, 551 (1564 dc 23); Noto, 1962, 7, 11, 16-24, 31, 34-7, 40, 41, 44, 46, 51-62, 65, 72 (1460 fe 11), 81
(1476 mz 20), 86-9, 92, 94 (1476 giu 10); Sevesi, 1935, 227 (1469 ge 1); 01, 25, 31, 44, 53 (1487 ag 31), 60
(1491 mg 2), 64 (1511 ot 10); Sevesi, 1938, 84 (1567 fe 5), 92 (1568 ot 30), 411 (1572); Sevesi2, 1940, 372 5, 96; Sevesi, 1944, 106, 117, 121 (1567 mg 4), 122 (1567 ag 6), 124-5 (1567 ot 4), 134-141 (1568 fe 13-4),
141-3 (1568 fe 14), 144 (1568 fe 18), 162 (1567); Sevesi, s. Carlo, 1940, 144, 146, 188 (1583 ag 6); Vigotti,
1974, 45.
C. CENCI, Silloge di documenti francescani trascritti dal P. Riccardo Pratesi, «Studi francescani», LXIV /2
(1967), 99 (1477 giu 15); E. M., L'incendio di una biblioteca milanese nel Settecento, ASL, XXXI, s. IV/1
(1904), 465-7 (1747 fe 8); P. SEVESI, Nomina di Sindaci apostolici nell'Osservanza milanese, «Studi
francescani», XIII (1927), 276, 281-291 (1487 ag 31, 1491 mg 25, 1506 fe 16); P. SEVESI, Nomina del
Sindaco apostolico nell'Osservanza milanese, «Studi francescani», XIV (1928), 347-351 (1432 lu 28).
S. ANGELO DI CAMBIAGO
(S. Angelo extra portam novam)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa fu probabilmente fondata nel XIII secolo.
ORDINE: Benedettine
SOPPRESSIONE: agli inizi del XV secolo avvenne la dispersione delle monache. Nel 1419 il monastero fu
consegnato ai seguaci di S. Bernardino che lo distrussero per costruire S. Maria degli Angeli (v. S. Angelo)
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 606.
c) fonti e citazioni documentarie: Magistretti, 1900, 26; Vigotti, 1974, 28, 45.
S. ANNA
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: ante 1286 ci fu la costruzione di un monastero accanto alla chiesa, preesistente. Post
1443 e ante 1481 avvenne l’unione a S. Maria della Stella in Bruzzanello. Nel 1491 ci fu l’entrata dei
Gerolamiti. Nel 1551 ci fu la demolizione del monastero per l’ampliamento delle fortificazioni del
castello. Nel 1556 avvenne la ricostruzione del monastero non molto distante dalla primitiva sede
(nell’attuale corso Garibaldi in prossimità di via Cazzaniga). Nel 1668 si ebbe la soppressione dell'ordine
gerolamitano e nel 1669-1670 il monastero fu affidato ai Padri Teatini.
ORDINE: Agostiniane; Gerolamiti; Teatini
SOPPRESSIONE: 1791
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 658; Gualdo Priorato, 1666, 85; Quadro storico di Milano, 1802,
262; Sormani, 1760, 94.
b) notizie: Alberzoni, 1985, 142, 146, 163; Le antichità di Milano, 2011, 115; Baroni, 1937, 114; Batoli,
1776, 142; Fumi, 1910-1911, 17; Gerosa Brichetto, 1973, 102; Gerra2, 1969, 357; Gerra3, 1969, 418;
Gualdo Priorato, 1666, 85; Marcora, 1960, 285; Marcora2, 1961, 332.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 10; Gatti Perer, 1964-1965, 205, 206; Pellegrino, 2011,
64
C, 150-151; Vigotti, 1974, 28, 45, 46.
S. ANNA IN CASTAGNEDO
ZONA: fuori Porta Romana (località Castagneto)
ORIGINE E VICENDE: piccolo oratorio già appartenente a una grangia degli Umiliati (XII sec.). Nella
chiesetta erano presenti affreschi del XIV-XV secolo, distrutti insieme all’altare da ignoti vandali in tempi
recenti.
UBICAZIONE ATTUALE: via Toffetti angolo via Tertulliano
a) trattazioni specifiche: C. FRIGERIO, Sant’Anna in Castagneto, “Diocesi di Milano”, 6 (1965), 12, 693696.
b) notizie: Maderna, 1972, 3.1; Iosa, 1986, 302-303; Sarzi, 1987, 251-252.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 317.
S. ANTONINO
ZONA: Segnano
ORIGINE E VICENDE: una lapide ricorda la ricostruzione dell’oratorio ad opera dei monaci cassinesi che qui
si insediarono nel 1517 (abside e campanile sono stati aggiunti negli anni Sessanta).
ORDINE: Benedettini cassinesi
UBICAZIONE ATTUALE: via Cozzi
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 8.2
b) notizie: Sarzi, 1987, 176.
S. ANTONINO,
v. S. Antonio di Padova.
S. ANTONIO ABATE
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: nel 1272 ca. si ebbe l’insediamento degli Antoniniani nella zona ospedaliera di Porta
Romana. Nel 1452 Gli Antoniniani lasciarono Milano e il convento passò in commenda. Nel 1576 Gregorio
XIII soppresse la commenda e nel 1577 il convento fu affidato ai Padri Teatini. Nel 1654 si ebbe la
consacrazione della nuova chiesa.
ORDINE: Antoniniani; Teatini
SOPPRESSIONE: 1798. Il convento fu adattato ad usi civili e militari, e solo nel 1930 fu adibito a sede
dell’Azione cattolica per interessamento del cardinale Schuster. La chiesa fu invece riaperta al pubblico
fin dal 1799 come sussidiaria della vicina parrocchia di S. Nazaro.
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Antonio
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 142-144; Bianconi, 1787, 174-178; Borroni, 1808, 67-69;
Bossi, 1818, 91-93; Caselli, 1827, 96-98; Cattaneo, 1961, 650-1; Denti, 1988, 76, 77; DCA, I, 175-179;
Giulini, 1916, 375-383; Gualdo Priorato, 1666, 55-56; Latuada, 1737-1738, II, 202-212; Lupieri-Maderna,
1972, 6.9; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, pp. 218-221; Mongeri, 1872, 294-297; Pirovano, 1822,
137-139; Ponzoni, 1930, 360-5; Quadro storico di Milano, 1802, 175-176; Santagostino, 1671, ed. 1980,
21-25; Sormani1, 1752, 149-152; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 25-26; Torre, 1674, ed. 1714, 4144; P. G. AGOSTONI, I guasti delle leggi eversive. S. Antonio Abate in Milano, ArCr, LVIII (1970), 49-54; R.
BAGNOLl, La Chiesa e i chiostri di S. Antonio Abate di Milano, Milano 1945; S. COPPA, Per il Rusnati, ArLo,
40 (1974), 130-147; S. COPPA, L'oratorio teatino dell'Immacolata a Milano: profilo storico e artistico,
«Regnum Dei», XXXIV (1974), 83-101; S. COPPA, Due opere di Ambrogio Pigino in una donazione del 1637,
ArLo, 47/48 (1977), 143-4; S. COPPA, L'attività milanese dei fratelli Carloni di Genova: le «storie della
Croce» nella chiesa teatina di S. Antonio Abate, in Accademia di S. Carlo. Inaugurazione del III Anno
Accademico, Milano 1980, 61-81; S. COPPA, La Cappella di S. Gaetano nella chiesa teatina di S. Antonio a
Milano, «Regnum Dei», XXXVI (1980), 3-30; S. COPPA, Le feste milanesi per la canonizzazione di s.
Gaetano nel 1671, «Regnum Dei», XXXVI (1980), 31-51; S. COPPA, I paramenti di s. Gaetano nella chiesa
teatina di S. Antonio a Milano, «Regnum Dei», XXXVI (1980), 52-82; S. COPPA, La cronologia della cappella
Acerbi in S. Antonio Abate a Milano, ArLo, 58/59 (1981), 85-99; S. COPPA, S. Carlo Borromeo e s. Andrea
Avellino in due quadri di Filippo Abbiati: una insolita iconografia, in Atti della Accademia di San Carlo,
Inaugurazione del V Anno Accademico, Milano 1982, 149-158; G. MAINO, La chiesa di S. Antonio Abate,
DMi, III (1962), 406-413; G. NICODEMI, Gli affreschi dell'appartamento abbaziale nel convento di
Sant'Antonio a Milano, «Milano», LIV (1938), 115-120; G. NICODEMI, La chiesa di Sant'Antonio Abate in
Milano, in Italia Sacra. Le chiese d'Italia nell'arte e nella storia, II, Torino 1936, 1449-1519; P. S.
PASQUALI, Il bel Sant'Antonio di Milano, «Pro familia», XXX/33 (1929); P. S. PASQUALI, Gli Antoniniani a
Milano, ASL, LVII (1930), 345, 348, 351; P. S. PASQUALI, A proposito di un dipinto attribuito a Palma il
Giovane, ASL, LVI (1929), 166-7; P. S. PASQUALI, Di due antiche iscrizioni perdute già esistenti nella
chiesa di S. Antonio Abate in Milano, ASL, LIX (1932), 239; V. POGLIANI, Il grande reliquiario nella chiesa
65
di S. Antonio Abate, «Ambrosius», IX (1933), 187-9; A. RATTI, Sant'Andrea Avellino e san Carlo, «San Carlo
Borromeo nel Terzo Centenario della Canonizzazione», fasc. 2 (dic. 1908), 29-30; M. ROSCI, Contributi al
Morazzone, «Bollettino d'arte», XLIV (1959), 155-7.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 141; Arosio, 1954, 29; Arslan¹, 1956, 687; Arslan, 1957, 561;
Barni, 1977, 363; Baroni, 1937, 114; Baroni, 1941, 37, 38, 133; Baroni, 1944, 128, 156; Baroni, 1951 -1952,
216, 217; Bendiscioli1, 1957, 162; Bernareggi, 1929, 167, 201-3; Bernareggi1, 1931, 684; Bernareggi2,
1931, 1035, 1040; Cattaneo, 1958, 319, 322; Dell’Acqua, 1957, 699, 703, 705, 710, 711, 755, 772; Dossi,
1970, 8; Ferrario, 1843, 120; Gerosa Brichetto, 1973, 26, 104; Gerra2, 1969, 361; Gerra, 1970, 705, 61 -2;
Grassi, 1966, 99, 132, 291; Mezzanotte, 1957, 622; Mezzanotte, 1958, 452; Mezzanotte2, 1959, 486;
Monumenta…, 1971, passim; Nicodemi1, 1958, 482, 484, 493, 494, 497, 500, 506; Nicodemi2, 1958, 533,
540, 541, 546; Orefice, 1985, 16; Orsenigo, 1908-1910, 161; Panizza, 1956, 171; Romanini2, 1955, 674-7;
Romanini1, 1959, 714, 739; Romanini2, 1959, 778, 779; Romanini, 1964, 466-7; Rovetta, 1981, 11; Vegas
Castelfranchi, 1962, 86; Verga, 1918, 428, 429; Vigotti, 1972, 62.; M. BRUNORI, Considerazioni sul primo
tempo di Francesco del Cairo, «Bollettino d'arte», XLIX (1964), 236, 239, 240; E. CAZZANI, La beata
Guarisca Arrigoni e il monastero del Cantello, Saronno 1976, 64-78.
c) fonti e citazioni documentarie: Filippini, 1932, 179; Locatelli Milesi, 1912, 111; Maderna, 1980, 47;
Magistretti, 1910, 125; 01, 46 (1468 set 18),47 (1472 dc 29), 60 (1491 mg 2); Raccolta Bianconi, 1789-96,
v. 5, tavv. 34-35; S. COPPA, Note d'archivio su Ingegneri - Architetti Collegiati di Milano dei secoli XVIXVII, ArLo, 47/48 (1977), 145-158.
S. ANTONIO DI PADOVA
(S. Antonino, Visitazione)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: nel 1502 ci fu la fondazione del convento presso la chiesa della Visitazione,
sull’attuale via Francesco Sforza (dal lato opposto al fianco meridionale della Ca’ Granda).
ORDINE: Servite. Nel 1519 Leone X concedette alle monache di professare la regola di S. Chiara
SOPPRESSIONE: 1783. Il monastero e la chiesa già dotati di un ampio giardino furono trasformati in
ospedale (S. Antonino) e poi distrutti nel Novecento per fare spazio ai nuovi padiglioni ospedalieri.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 144; Borroni, 1808, 48; Cattaneo, 1961, 629, 648, 686;
Forcella2, I, 1889, 363; Lauda, 1737-1738, II, 291-293; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 75; Ponzoni, 1930, 558561; Quadro storico di Milano, 1802, 159; Sevesi, 1957, 219; Tolfo, 1991, 303; D. MONTAGNA,
Quattrocento devoto minore. III. Corrispondenza della cancelleria sforzesca (1492-1493) per una
fondazione milanese di monache dei servi, «Moniales ordinis servorum», IV (1966), 100-6; P. PECCHIAI, La
lapide di fondazione della chiesa di S. Antonino, in L'Ospedale Maggiore di Milano nella storia e nell'arte,
Milano 1927, 363-4; F. REGGIANI-M. CANELLA, Il vecchio e il nuovo brefotrofio, in “Si consegna questo
figlio”. L’assistenza all’infanzia e alla maternità dalla Ca’ Granda alla Provincia di Milano (1456-1920), a
cura di M. Canella-L. Dodi-F. Reggiani, Milano, 2008, 105-114 (ill.).
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 186-187; Caretta, 1968, 178; Cattaneo, 1955, 135; Dallaj, 1983,
528; Gerra2, 1969, 361; Gerra, 1970, 704; Gualdo Priorato, 1666, 56; Marcora, 1958, 413, 424; Marcora2,
1959, 406; Marcora, 1960, 363, 366; Mezzanotte, 1958, 706; Mosconi, 1994; Sebastiani, 1982, 206, 217;
Spinelli, 1999, passim; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 153; Vallini, 1966-1968, 504.
c) fonti e citazioni documentarie: Aiello, 1996, passim; Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1958, 15;
Gatti Perer, 1964-1965, 201; Marcora2, 1961, 244, 461 (1566 fe 26).
S. APOLLINARE
(S. Maria in S. Apollinare)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: nel 1223, il vescovo Enrico Settala concedesse il terreno per la costruzione di un
convento vicino alla chiesa di S. Apollinare, situata dopo il cenobio di S. Sofia lungo l’attuale omonima
via, nell’area dell’odierno convento dedicato alla santa. Nel 1224, ci fu l’ingresso delle monache. Il
monastero fu poi ricostruito nel sec. XVI. “Il Latuada oltre a indicare il vasto giardino del convento,
bagnato dall’acqua del Naviglio –che serviva anche "per le loro Officine, come altresì a far girare la mola
da macinare"- vi rammenta anche l’esistenza del pozzo nel quale, secondo la tradizione erano stati
gettati i corpi dei SS. Nazaro e Celso, e menziona anche "sotto l’Altare della Clausura una Pietra
orbicolare" allora creduta antico altare pagano ad Apollo dedicato. [DCA, I, Milano 1987, 184]” Anche la
piccola chiesa, fu ricostruita nel 1589 su disegno di Vincenzo Seregni ed ospitò quadri di Paolo Lomazzo e
Camillo Procaccini.
ORDINE: Clarisse
1469-1471 passaggio all'Osservanza francescana
SOPPRESSIONE: 1782, e abbattimento della chiesa
a) trattazioni specifiche: Alberzoni, 1981, 145-7, 149, 155, 157; Alberzoni, 1983, 70-3; Arosio, 1954, 2930; Batoli, 1776, 145; Biscaro, 1912, 169-173; Cattaneo, 1961, 625, 628; Forcella2, I, 1889, 365-366;
66
Gualdo Priorato, 1666, 57; Latuada, 1737-1738, III, 44-49; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 501; Sevesi, 1957,
212-4; M. P. ALBERZONI, Il monastero milanese di S. Apollinare di fronte all'autorità ecclesiastica (12231264), «Aevum», LVIII (1984), 212-245 e LIX (1985), 305-352; P. SEVESI, Il monastero delle Clarisse in S.
Apollinare di Milano (documenti, sec. XIII-XVIII), AFH, XVII (1924), 338-364, 520-544 e XVIII (1925), 226-247
e XIX (1926), 76-99.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Alberzoni, 1982, 215; Alberzoni, 1985, 142, 146-8, 163; Alberzoni, 1991;
Alberzoni, 1993; Le antichità di Milano, 2011, 186; Biscaro, 1907, 394; Bendiscioli2, 1957, 316, 318, 323;
Biscaro3, 1908, 431; Biscaro, 1928, 443, 448, 477; Calufetti, 1979, 25, 29, 36; Calufetti, 1980, 239;
Colombo, 1923, 283; Dallaj, 1983, 528; Franceschini, 1954, 198-200, 372; Fussenegger, 1958, 473; Grassi,
1966, 389; Larsimont Pergameni, 1948-1949, 184; Mazzi, 1904, 356; Mezzanotte, 1957, 577; Mezzanotte,
1958, 706; Mosconi, 1967, 516; Mosconi, 1994; Pellegrino, 2011, R, 144-145; Sebastiani, 1982, 206, 216,
218; Sevesi, 1925, 171, 172; 01, 30; 00, 61; Spinelli, 1999, passim; Valugani, 1926, 106; Wessley, 1984, 14.
A. BAZZI, Matteo e Azzone: due dei maggiori dei Visconti, canonici e agenti della Chiesa Monzese (12811310), ASL, CIII (1977), 281; C. GENNARO, Chiara, Agnese e le prime consorelle: dalle «pauperes
dominae» alle Clarisse, in Movimento, 183; R. MANSELLI, La Chiesa e il Francescanesimo femminile, in
Movimento, 253, 257, 258; L. OLIGER, De origine regularum Ordinis S. Clarae, AFH, V (1912), 208, 420,
445; I. OMAECHEVARRIA, La «Regla» y las Reglas de la orden de Santa Clara, «Collectanea Franciscana»,
XLVI (1976), 106; R. RUSCONI, L'espansione del francescanesimo femminile nel secolo XIII, in Movimento,
283-4.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 17; Borella, 1957, 186; Castiglioni, 1948-1949, 250;
Castiglioni, 1958, 15,37; Gatti Perer, 1964-1965, 151; Magistretti, 1910, 130; Marcora2, 1959, 257 (1277 ap
2, 1284 mg 16), 261 (1308 ot 21), 262 (1337 mg 7), 271 (1494 mg 23); Le pergamene milanesi, 1994;
Sevesi, 1935, 233 (1470 ot 18); Thomson, 1971, 381-3, 386, 387, 389, 395, 420, 423, 430, 448, 450, 451,
456, 509, 527; Vigotti, 1974, 28, 32, 45, 46, 74; Zanoni L., 1911, 137, 191, 279 (1305 ot 3), 283 (1329 fe
12); B. BUGHETTI, Acta officialia de regimine clarissarum durante saec. XIV, AFH, XIII (1920), 97, 115.
S. APOLLINARE IN BAGGIO
ZONA: Baggio
ORIGINE E VICENDE: la tradizione attribuisce al vescovo Anselmo I da Baggio la fondazione della prima
chiesa nel 1061. Dell’antico edificio resta oggi la torre campanaria, mentre la chiesa fu completamente
ricostruita tra il 1870 e il 1874.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Apollinare 7
a) trattazioni specifiche: Riconoscere Milano, 2009, 119-121; E. SELETTI, Sulla fondazione delle chiese di
S. Apollinare in Baggio e di S. Ilario in Milano, “Bollettino della Consulta Archeologica” (1875).
b) notizie: Sarzi, 1987, 340; R. BAGNOLI, Passeggiate fuori porta, “Almanacco della Famiglia Meneghina”
(1965), 108-111; Cascina e monastero. Storia di monaci, contadini e operai in S. Maria di Baggio, Milano
1983.
SS. APOSTOLI E NAZARO
( Basilica Apostolorum, S. Nazaro Maggiore, S. Nazaro in Brolo)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: fondata nel 382 da s. Ambrogio col titolo di basilica apostolorum è uno dei più antichi
edifici di culto milanesi. Nell’XI secolo la chiesa conobbe la ricostruzione in stile romanico a seguito di un
incendio ma mantenne l’originario impianto paleocristiano. La basilica fu arricchita nel 1546 da una
cappella dedicata a s. Caterina d’ Alessandria e sempre nel XVI secolo dal mausoleo voluto da
Giangiacomo Trivulzio.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Nazaro in Brolo
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 167-174; Bartoli, 1776-1777, 205-207; Bianconi,
1787, 164-172, 173; Borroni, 1808, 64-66; Bossi, 1818, 88-90; Calderini 1, 1953, 608-610 (con bibliografia
precedente); Caselli, 1827, 93-96; Cinque chiese, 1984; 43-66, La città e la sua memoria, 70-73, 180;
Forcella2, I, 1889, 411-437; Gualdo Priorato, 1666, 42, 58-59; Kinney, 1987, 69-75; Krautheimer, 1965,
55-58; Krautheimer, 1987, 121-127; Latuada, 1737-1738, II, 256-281; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.
1968, 234-238; Milano capitale, 1990, 119-123; Mirabella Roberti, 1984, 125-128; Pirovano, 1822, 133137; Quadro storico di Milano, 1802, 167-168; Rotta, 1881-1884; Ruffolo, 1970, 19-30; Torre, 1674, ed.
1714, 23-34; Traversi, 1964, 91-103; Ambrogio e la cruciforme “Romana” basilica degli Apostoli nei
milleseicento anni della sua storia, Milano 1986; La Basilica degli Apostoli e Nazaro martire nel culto e
nell'arte, Milano, 1969; G. BISIACH ODDONO, La basilica di San Nazaro Maggiore in Milano, Milano 1935; M
.DAVID, “Basilica romana”. Scavi e ricerche nella Basilica dei SS. Apostoli e Nazaro Maggiore a Milano,
“Rivista Archeologica dell’Antica Provincia e Diocesi di Como”, 165 (1984), 277-300; M. DAVID, Milano
romana. La basilica di S. Nazaro, Associazione Lombarda Archeologica, n. 5, Milano 1984; G. GIACOMETTI–
P. SESSA, Nel XVI centenario della scoperta e della traslazione di s. Nazaro martire (395-1995), “Civiltà
ambrosiana”, 12 (1995) 3, 185-193; S. LEWIS, The Latin Iconography of the Single-Naved Cruciform
67
Basilica Apostolorum, “The Art Bulletin”, LI, 205-219; S. LEWIS, Function and Symbolic Form in the
Basilica Apostolorum, “Journal of the Society of Architectural Historians”, 197 ss.; P. MEZZANOTTE, La
cappella Trivulziana presso la Basilica di San Nazaro Maggiore, Milano 1913; P. MEZZANOTTE, Notizie sulla
Trivulza e il suo progetto originario, Milano 1915; Sacra triumphalis signat imago locum, Milano 1987; A.
OLTINO DELLA CHIESA, La cappella argentea di S. Nazaro, “Milano”, ottobre 1949, 153-154; A.M. RODA, La
cappella di Santa Caterina d’Alessandria nella chiesa di San Nazaro in Brolo, “Civiltà ambrosiana”, 19, 4
(2002), 314-315; Storia e restauro di S. Nazaro a Milano con fotografie, piante e sezioni, ArCr, 1957, 2028; G. STRUFFOLINO KRÜGER, Qualità, valore, armonia nell'architettura della chiesa di S. Caterina presso
S. Nazaro a Milano, : ArLo, 12, 1 (1967), 37-48; E. VILLA, Basilica dei Ss. Apostoli e Nazaro maggiore in
Milano. Ricerca sulla pianta cruciforme, “Ambrosium”, settembre-ottobre 1946, 107-108; E. VILLA, La
basilica ambrosiana degli Apostoli attraverso i secoli. Il sepolcro del martire San Nazaro, “Ambrosius”,
supplemento al n. 2 del 1963, 15-74.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 189; Ambrogio e Agostino, 2003, 57-59; Carmassi, 2000;
Dell’Omo, 1991; Farina, 1996, passim; Fassina, 1985, 123; Giulini, 1754, 230-231; Guida dell'Archivio dei
Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 129-131, 144-146; Krautheimer, 1983, 79-81; Picasso, 1989; Travi, 1997,
227; Valagussa, 1997, 187, 198; Vigotti, 1974, 80; Valsecchi, 1968, 53-78. M. MARAVIGLIA, Scoperte
intorno alle reliquie di san Nazaro, “Terra Ambrosiana”, 6 (2002), 60-63; “La musa di Ambrogio”
nell’altare della basilica dei santi Apostoli e Nazaro Maggiore, Milano 1994; M. RONCHI, La vetrata di
Santa Caterina nella basilica di S. Nazaro, “Città di Milano”, gennaio (1961).
c) fonti e citazioni documentarie: Le pergamene milanesi, 1994.
S. BABILA
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa è fatta risalire dalla cronaca di Landolfo Iuniore alla fine dell’XI secolo. Nei
documenti è ricordata in abbinamento con la chiesa di S. Romano, citata dalle fonti anche col titolo di
Concilium Sanctorum, che mantenne la funzione di parrocchia fino alla visita di s. Carlo nel 1567. Due
grandi interventi di rinnovamento avvennero il primo nel XVII secolo, quando la chiesa acquisì forma
barocca, e nel XIX secolo quando si cercò di riportarla allo stile romanico.
SOPPRESSIONE: soppressione della colleggiata nel 1798.
UBICAZIONE ATTUALE: piazza S. Babila
a) trattazioni specifiche: Arslan2, 1954, 454-458; Bartoli, 1776-1777, 145; Bianconi, 1787, 71-72; Borroni,
1808, 28; Bossi, 1818, 42; Cattaneo, 1969, 25-33; De Fabriczy, 1906, 88-89; Denti, 1988, 114, 115;
Latuada, 1737-38, I, 201-205; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 486-487, 516; Pellegrino, 2011, O, 3739; Pirovano, 1822, 100-101; Quadro storico di Milano, 1802, 137; Vigotti, 1974, 46-47; Villa, 1627, 223244; La basilica di S. Babila: Concilium Sanctorum, S. Romano, S. Giuliano Milanese, 1952 (con bibliografia
precedente); P. BORELLA, Cimelio paleocristiano a San Babila in Milano, “Diocesi di Milano”, luglio
(1960), 18-21; M. CAFFI, Sui restauri della chiesa di San Babila a Milano, «Arte e storia», 1883, 29; A.
MELANI, Il restauro della chiesa di San Babila, «Arte e storia», 1882, 234-236.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 137-138; Fassina, 1985, 122; Giulini, 1754, 220; Gambi-Gozzoli,
1982, 162, fig. 67; Grassi, 1966, 433; Gualdo Priorato, 1666, 47; Magni, 1972, 5/4; Monumenta…, 1971,
passim; R. MISCHI DE VOLPI, L’antico culto delle reliquie e il cimelio di s. Babila a Milano, ArCr, ottobrenovembre 1952, 160-164.
c) fonti e citazioni documentarie: Arrigoni, 1969, tav. 32; A.S.C.M., Ornato Fabbriche, II serie, cartt. 32,
956, 133, 1185: Località milanesi, cart 324, fasc. 1; A.S.D.M., Sez. X, Visite pastorali, San Babila, voll. IIX-XVIII; Landulphus Iunior, 1934, 25; Milano nei disegni di architettura, 1995, 28.
S. BARBARA
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1585 fondazione del convento sul suolo del distrutto monastero di S. Maria
d'Aurona (v.) e del suo campanile ricavato da una torre romana. La ricostruzione avvenne sul filo della
nuova strada aperta fra le contrade dei Tre Monasteri e degli Andegari, in corrispondenza dell’attuale
primo tratto di via Romagnosi.
ORDINE: Cappuccine
SOPPRESSIONE: 1782, e demolizione
a) trattazioni specifiche: Da Mareto, 1970, 152-3; Latuada, 1737-1738, V, 210-216; Mezzanotte-Bascapè,
1958, 837; Quadro storico di Milano, 1802, 293; Sevesi, 1957, 224; Vigotti, 1972, 57-9, 159; L. AIELLO,
Laici nella Milano borromaica: Giovanna Anguillara e la fondazione del monastero di S. Barbara, ASL,
CXIX (1993), 459-474.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 117; Bendiscioli1, 1957, 172; Bologna, 1984, 14, 19; Bologna,
1984, 14, 28; Cattaneo, 1961, 629; Dallaj, 1983, 528; Forcella1, 1889, 660; Forcella2, IV, 1889, 257-264;
Fustella, 1965, 108; Fustella, 1970, 229; Gerra2, 1969, 359; Gualdo Priorato, 1666, 89; Marcora1, 1963,
466; Martelli, 1984, 63, 65, 67; Mosconi, 1994; Orefice, 1985, 16; Orsenigo, 1908-1910, 539; Sebastiani,
68
1982, 206, 217; Spinelli, 1999, passim; Varischi, 1978-1979, 35; A. CERUTI, Sulle antiche mura milanesi di
Massimiano: notizia, in Miscellanea di Storia italiana, t. VII, Torino 1869, 791 ss.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 249, 252; Castiglioni, 1958, 15.
S. BARNABA AL FONTE
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: due iscrizioni, una che indicava in s. Protaso, vissuto nel IV secolo, il fondatore del
sacello e una falsificazione operata da Andrea Alciati nel XVI secolo hanno alimentato la leggenda di una
fonte miracolosa “che sorgeva nei pressi della chiesa di S. Eustorgio, fuori porta Ticinese, e la tradizione,
ripresa dagli storiografi, indicava quello stesso luogo come uno dei primi fonti battesimali della comunità
cristiana a Milano. Da qui nasceva la leggenda su S. Barnaba al Fonte dove l’apostolo s. Barnaba e dopo di
lui s. Caio, terzo vescovo di Milano, avrebbero amministrato il battesimo ai numerosi fedeli e ai primi
martiri milanesi, s. Vitale, s. Valeria e i ss. Gervaso e Protaso.[ M. Magni, DCA, I, 343]” Nel XVII secolo
esistevano ancora i resti di una fatiscente cappella, che il cardinale Federico Borromeo decise di
riedificare. Passato in mano ai privati alla fine del XVIII secolo, il sacello fu poi adibito a tintoria e infine
demolito.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 146; Bianconi, 1787, 205; Caselli, 1827, 115; Forcella2, II,
1889, 155; Latuada, 1737-38, III, 171-174; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 305; Palestra, 1966,
305-311; Pellegrino, 2011, T, 51-52; Pirovano, 1822, 152; Quadro storico di Milano, 1802, 193; Tomea,
1993, passim; Vigotti, 1974, 58; CALDERINI, Il fonte di S. Barnaba, DMi, I/3 (1960).
b) notizie: E. CATTANEO, Le vicende storiche, in La basilica di Sant’Eustorgio in Milano, Milano 1984, 20;
J. HUBERT, Sources sacrées et sources saintes, Paris 1967, 3-9 ; A. PAREDI, Dove fu battezzato S.
Agostino, in Il battistero ambrosiano di S. Giovanni alle Fonti, Milano 1974, 77-78.
S. BARNABA E S. PAOLO
(S. Barnaba in Brolo; S. Barnaba; S. Barnaba ad canonicam in brolio)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: Nel 1547 avvenne l’ingresso dei chierici regolari fondati da Antonio Maria Zaccaria, da
Bartolomeo Ferrario e da Giacomo Antonio Morigia nella chiesa parrocchiale di S. Barnaba in Brolo
risalente al secolo XII, presso la quale esisteva l’ospedale o per meglio dire il consortium pauperum
(associazione benefica di soccorso) fondata da Goffredo da Bussero nel 1145. I lavori di ristrutturazione
durarono per alcuni decenni, ma un rimaneggiamento complessivo dell’edificio vi fu anche agli inizi del
XVIII secolo, e ancora nel XIX secolo si intervenne con pesanti restauri. Per due volte nel collegio furono
sistemate le truppe francesi, e nel 1801 parte del complesso fu ceduta alle ex monache di S. Prassede.
ORDINE: Chierici Regolari di S. Paolo Decollato (Barnabiti)
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Barnaba
a) trattazioni specifiche: Baroni, 1940, 87-98; Bartoli, 1776-1777, 145-146; Bianconi, 1787, 111-114;
Borroni, 1808, 49-50; Bossi, 1818, 69-70; Caselli, 1827, 68-69; Cattaneo, 1961, 654, 658, 661; Denti, 1988,
29, 33, t. 3; Giulini, 1760, V, 444-526; Gualdo Priorato, 1666, 47-48; Latuada, 1737-38, I, 280-286;
Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 247-249; Pirovano, 1822, 114-115; Ponzoni, 1930, 230-2; Premoli,
1913, 39-42, 73-5, 189-195; Quadro storico di Milano, 1802, 157-158; Santagostino, 1671, ed. 1980, 9-11;
Storia e descrizione delle chiese, 1857, 28; Tomea, 1993, passim; Vigotti, 1974, 47; G. C. BASCAPÈ, I
Barnabiti, DMi, VIII (1967), 229-232; V. CAPRARA, Dipinti settecenteschi in S. Barnaba a Milano, ASL, CIII
(1977), 212-6; G. DA CASASCO, La chiesa di S. Barnaba ed i «Barnabiti», «Milano», XLVII (1931), 600-2; N.
A. HOUGHTON BROWN, The church of San Barnaba in Milan, ArLo, IX/2 (1964), 62-93 e X/l (1965),65-98;
E. TEA, Una visita frettolosa alla chiesa di S. Barnaba, «San Calimero», 9 (1954), 272-7.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 182; Baroni, 1937, 109; Baroni, I, 1938, 327; Baroni, II, 1938, 128,
129; Baroni, 1941, 41, 126; Bendiscioli1, 1957, 163, 164; Bernareggi, 1929, 207; Calvesi, 1954, 115, 119,
123; Carubelli, 1978, 108, 113, 114; Castellani, 1934, 39, 40, 42, 46; Dell’Acqua, 1957, 718; Dossi, 1970,
6; Fiocco, 1938, 167; Gerosa Brichetto, 1973, 26; Latuada, 1737-1738, I, 284; Marcora, 1960, 293;
Marcora2, 1961, 294; Marcora1, 1967, 250; Marcora2, 1967, 69; Mezzanotte, 1957, 584, 588;
Monumenta…, 1971, passim; Orsenigo, 1908-1910, 479; Pellegrini3, 1910, 605; Picasso, 1989; Premoli,
1905, 26-30; Rocco, 1939, 185, 193, 195; Santoro, 1968, 81; Savio, 1915, 170-1; Sevesi, 1937, 47; Tea,
1941, 44-5; Tea, 1959, 804; Torre, 1674, ed. 1714, 304-306; Vegas Castelfranchi, 1962, 83-8; Vianello,
1934, 427; Vigotti, 1972,55; Vigotti, 1974, 47, 62; Ward Neilson, 1978, 97, 98, 101.
M. L. GATTI PERER, Un ciclo inedito di disegni per la beatificazione di Alessandro Sauli, ArLo, XIX/2
(1974), 9-86; C. MARCORA, Un trattato «De Officio parochi» scritto a Milano per s. Carlo, MSDM, XIII,
Milano 1966, 10-2; G. NOGARA, San Carlo e la Congregazione dei Barnabiti, «San Carlo Borromeo nel terzo
Centenario della canonizzazione», fasc. 10 (ag. 1909), 162-4; O. PREMOLI, Una lettera inedita di Basilio
Ferrari, ASL, XLIV (1917), 668, 669, 671; G. SAMPÒ, I Barnabiti a Milano, DMi, II (1961), 40-9; A.
STOCCHETTI, I Padri Barnabiti e la loro pedagogia, «San Calimero», 7 (1954), 201-7.
c) fonti e citazioni documentarie: Barzaghi, 1905, 76, 78, 79, 82, 83, 88, 90 (1568 ap 30), 90-1 (1568), 91
69
(1568 giu 14), 95, 97, 101, 108-110, 113; Premoli, 1911, 148, 152-4 (1559 ag 20), 155.
O. PREMOLI, Domenico Sauli e i Gesuiti, ASL, XXXVII, s. IV /15 (1911), 148, 152 (1559 ag 20), 155.
S. BARNABA IN GRATOSOGLIO
ZONA: fuori Porta Ticinese (Gratosoglio)
ORIGINE E VICENDE: la prima notizia di un insediamento di monaci vallombrosani al Gratosoglio risale al
1148. La località appartenne alla pieve di Cesano Boscone fino agli inizi de secolo XV, quando entrò a far
parte dei Corpi Santi per l’estendersi del suburbio cittadino. Agli inizi del XVI secolo, i pochi vallombrosani
furono sostituiti dai carmelitani, mentre l’abbazia era passata in commenda e la sua vasta proprietà
agricola assegnata alla Curia romana. La chiesa fu riadattata secondo i canoni dell’epoca e perse le
caratteristiche romaniche. Nell’anno 1600 chiesa e convento furono affidati ai francescani del terz’ordine.
ORDINE: Vallombrosani, Carmelitani, Terz’Ordine francescano
SOPPRESSIONE: 1782, soppressione del convento. Il 4 aprile 1784 la chiesa divenne parrocchiale.
“Soppressa e trasferita al demanio la commenda dalle leggi della Repubblica Cisalpina, la proprietà
terriera dell’antica abbazia venne venduta ai privati; passò per acquisto all’ospedale Maggiore nel 1860 e
infine venne ceduta al comune verso il 1963 per la costruzione di un vasto quartiere di case popolari.[G.
Figini, DCA, I, Milano 1997, 347-348]”
UBICAZIONE ATTUALE: via Achille Feraboldi
a) trattazioni specifiche: Sarzi, 1987, 290-292
b) notizie: Barzaghi, 2003, 23-54
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D., v.p., Miscellanea città, vol. 1; Parrocchie, S. Barnaba in
Gratosoglio.
S. BARTOLOMEO
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa originaria è di remote origini (forse dopo il 1064), ed era situata in
corrispondenza dell’attuale piazza Cavour, all’angolo con via Fatebenefratelli. Opere di ampliamento e
poi di ricostruzione furono volute da s. Carlo (1578) e poi da Federico Borromeo (1624). L’altare era
decorato con un dipinto del Fiammenghino rappresentante il martirio del santo. La chiesa fu demolita per
permettere la costruzione del corso dedicato al principe Umberto (oggi via Turati). La nuova chiesa con
identica titolazione è stata ricostruita nel 1864 in via Moscova.
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 374-376; Borroni, 1808, 151-152; Bossi, 1818, 209; Denti, 1988,
153, 155; Fiorio, 1985, 144; Forcella2, V, 1889, 123-132; Giulini, 1760, VII, 213, VIII, 365; Kümmer, 1974,
I, 196-199; Latuada, 1737-1738, V, 346-325; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 469, 478; Pirovano,
1822, 219-220; Ponzoni, 1930, 468-470; Quadro storico di Milano, 1802, 270-271; Sormani, 1760, 143-144;
Storia e descrizione delle chiese, 1857, 62-63; Torre, 1674, ed. 1714, 257; Vigotti, 1974, 48
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 82; Bertarelli, 1927; Bianconi, 1787, 374; Caselli, 1837, 223-224;
Grassi, 1966; Gualdo Priorato, 1666, 89-90; Monumenta…, 1971, passim; Pellegrino, 2011, N, 124-126.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Breve Relazione, 1625. (B. 1521); A.S.C., Raccolta Bianconi, t.
X, 12b; Milano le prime foto. E poi…, Milano 1979.
S. BARTOLOMEO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa di cui oggi resta solo il minuscolo campanile fiancheggiava
l’abitazione dei custodi del santuario della Madonna dei Miracoli.
UBICAZIONE ATTUALE: corso Italia 39
a) trattazioni specifiche: Pellegrino, 2011, R, 135 (ill.).
S. BARTOLOMEO
ZONA: Gorla
ORIGINE E VICENDE: oratorio di una villa, riadattato nel 1678, è oggi adibito a biblioteca parrocchiale.
UBICAZIONE ATTUALE: via Aristotele angolo via Asiago
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 4.9; E. BRICHETTI, Il borgo di Gorla, Milano, 2010, 99-103
b) notizie: Sarzi, 1987, p. 189.
S. BARTOLOMEO IN CONTRADA DE GAMBARIS
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la chiesa ricordata nel Liber notitiae era probabilmente collocata in prossimità di S.
Giovanni in Conca, dove la famiglia Gambari, come risulta da atti notarili, aveva le proprie case.
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 28, 48.
S. BARTOLOMEO IN CONTRADA DE GRASSIS
70
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’ubicazione è incerta, un registro del 1330 colloca comunque una chiesa dedicata a
S. Bartolomeo in Porta Ticinese, dove aveva dimora l’illustre famiglia cittadina dei Grassi.
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 28, 48.
S. BARTOLOMEO IN MONASTERIO S. CELSI
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la chiesetta già appartenente ai monaci di S. Celso fu acquistata, in data 3 dicembre
1504, dalla fabbrica del santuario di S. Maria dei Miracoli che la fece distruggere per edificare il nuovo
tempio. Solo ne è rimasto il minuscolo campanile.
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 48.
S. BARTOLOMEO PICCOLO
(apud campanile s. ambrosii)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: nel corso di una delle frequenti controversie sorte fra la comunità dei monaci e quella
dei canonici che officiavano in S. Ambrogio, l’arcivescovo Olrico intervenne come pacificatore nel 1125,
stabilendo fra l’altro che appartenessero ai monaci le offerte raccolte nelle chiese situate in prossimità
del monastero: S. Bartolomeo, S. Giorgio e S. Satiro, progressivamente incorporate nella basilica
ambrosiana.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 79; Vigotti, 1974, 28, 47.
S. BENEDETTO
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: secondo il Chronicon di Goffredo da Bussero la chiesa, luogo di sepoltura del vescovo
Benedetto (VIII secolo) era collocata al di fuori delle mura romane nella contrada dei Torriani. Era ancora
annoverata come parrocchiale alla fine del XV secolo.
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 48-49
b) notizie: Arslan1, 1954, 549; Gualdo Priorato, 1666, 90; Pellegrino, 2011, N, 61-62.
c) fonti e citazioni documentarie: Chronicon, di Goffredo da Bussero (Ms. Ambr. S. Q. + I, 12, f. 70: “Anno
domini 703. Benedictus Mediolani Episcopus fecit fieri ecclesia S. Benedicti Mediolani”).
S. BERNARDINO ALLE MONACHE
(domus de Cantalupo, S. Maria di Cantalupo)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: ante 1294 avvenne il trasferimento a Milano del monastero fondato a Cantalupo da
Floriana Crivelli. L’annessa chiesa fu poi distrutta attorno alla metà del Quattrocento e riedificata sotto la
guida di Pietro Antonio Solari.
ORDINE: Umiliate/ Agostiniane (S. Maria di Cantalupo); nel 1449 Nicolò V concede il passaggio all'ordine
francescano
SOPPRESSIONE: nel 1782 il convento fu adibito prima a ricovero poi a deposito militare. Acquistato a inizio
Novecento dal Comune fu distrutto per l’edificazione del Liceo Manzoni.
UBICAZIONE ATTUALE: via Lanzone
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 146; Cattaneo, 1961, 618, 629, 634-5; Gualdo Priorato, 1666,
67; Latuada, 1737-38, IV, 26-31; Lupieri-Maderna, 1972, 5.11; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p.
329; Pellegrino, 2011, V, 46-47; Ponzoni, 1930,156-7; Quadro storico di Milano, 1802, 210; Sevesi, 1957,
216-7; Sormani, 1760, 33-34; M. P. ALBERZONI, Floriana Crivelli fondatrice di S. Maria di Cantalupo,
RSCA, VII, Milano 1977 (ArAm, 33), 76-94; C. O. CORNAGGIA, Il restauro di San Bernardino in via Lanzone,
«Città di Milano», XXXIX (1923), 317; A. Giulini, Un frammento di cronaca milanese, ASL, XLII (1915), 7315.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 230; Bologna, 1984, 19-20; Colombo, 1923,
315; Dallaj, 1983, 528; Franceschini, 1954, 372; Gerra, 1964, 278-9; Ildefonso da Como, 1926, 132;
Marcora2, 1959, 414; Mezzanotte, 1958, 706; Mosconi, 1980, 102; Mosconi, 1994; Romanini2, 1955, 670;
Romanini, 1956, 617-8; Romanini, 1964, 517; Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Spinelli, 1999, passim;
Zanoni L., 1911, 62; A. G., Un contratto di «soccida» nel Trecento, ASL, XL, s. IV /20 (1913),253-4; F.
REGGIORI, La terracotta decorativa lombarda, «Palladio», I (1937), 72-3.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 10; Castiglioni, 1948-1949, 250; Castiglioni, 1958, 15, 37;
Flumiani, 1927, 578; Magistretti, 1900, 27; Magistretti, 1910, 130; Marcora2, 1959, 265 (1386 ge 31), 266
(1421 ot 15, 1424 mg 5), 267 (1442 dc 28); 01, 30-2, 54 (1448 lu 12), 57 (1489 mg 15), 58 (1490 fe 24).
S. BERNARDINO ALLE OSSA
ZONA: Porta Orientale
71
ORIGINE: nel XIII secolo ci fu l’edificazione di una chiesa dedicata all’Addolorata e ai SS. Ambrogio e
Sebastiano. Nel 1642 la riedificazione del tempio, servito da una confraternita di Disciplini dedicata a S.
Bernardino fu terminata nel 1686. nel 1750 ci fu una terza radicale ristrutturazione del complesso.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Stefano
a) trattazioni specifiche: Atlante del Barocco lombardo, 1997; Baroni, 1940, I, 99-103; Bossi, 1818, 61;
Forcella2, 1889, I, 261-262; Gatti Perer, 1966, 181-196; Latuada, 1737-1738, II, 27-29; Lupieri-Maderna,
1972, 6.11; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 528-530; Pellegrino, 2011, O, 113-116; Quadro storico
di Milano, 1802, 153-154; Settecento lombardo, 1991, 370-371; G. ARIENTI, Nel brolo: il santuario e
l'ossario di s. Bernardino: appunti di storia, Milano, Sonzogno, 1941; G. BISCARO, La “capella ossorum”
presso S. Stefano al Brolio, in “Archivio Storico Lombardo”, II (1909), 256-257; L. LORENZIN, S. Bernardino
alle Ossa. Il sacro e il profano, “La voce di Milano”, maggio 1991, 4-7; F. NARDI, Cenni cronologici della
Chiesa di s. Bernardino detta dei morti, desunti dall'archivio arcivescovile, dall'archivio di Stato di
Milano, di s. Carpoforo e dalla basilica parrocchiale di s. Stefano, Milano, Tip. L. F. Cogliati, 1894; RASI,
A. VALLINI, Il culto dei morti nel Santuario di S. Bernardino, DMi, novembre (1962), 582-587; U.
VIOLANTE, Il restauro della cappella di San Bernardino alle Ossa, BPM, 77/78 (1985), 2-5.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 147; Bartoli, 1776-1777, 152; Bianconi, 1787, 94; Borroni, 1808,
42; Daniels, 1976, 90-91; De Longhi Fraccaro, 1968, 373-374; Forcella1, 1889, 646; Gatti Perer, 1966,
181-198; Grassi, 1966, 69, 231; Gualdo Priorato, 1666, 48; Mezzanotte, 1958, 452; Mezzanotte, 1972,
654; La raccolta Molinari Pradelli.., 1984, 89; Sormani, 1751, 44; Tea, 1959, 801-804; Torre, 1674, ed.
1714, 314-315.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, a., Confraternite, cart. 494 (pubblicata in
Gatti Perer, 1966); A.S.D.M., Sez. III, Spedizioni diverse, pacchi 17, 23, 29; Biblioteca Ambrosiana,
Raccolta Ferrari, t. XVI, T. 191 Sup.
S. BERNARDO AL VIGENTINO
(domus de Vigientino / Viglentino)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: nel sec. XII i documenti parlano di chiesa e monastero dipendenti dalle monache
cistercensi di s. Bernardo. Alla fine del XV secolo avvenne il passaggio all'Osservanza benedettina. Nel
1505 Giulio II concesse alle monache il passaggio all'ordine domenicano e si avviò la costruzione della
nuova chiesa.
ORDINE: Cistercensi; Benedettine, Domenicane
SOPPRESSIONE: 1783. Successivo insediamento del collegio Calchi–Taeggi nel convento completamente
ristrutturato da Giacomo Moraglia. Nel 1971, la chiesa già adibita ad autofficina crollò durante i lavori per
la trasformazione in biblioteca comunale.
a) trattazioni specifiche: Arosio, 1954, 28; Bartoli, 1776-1777, 146; Cattaneo, 1961, 607-8; Gualdo
Priorato, 1666, 58; Latuada, 1737-1738, III, 2-5; Lupieri-Maderna, 1972, 6.5; Mezzanotte-Bascapè, 1948,
ed. 1968, p. 247; Ponzoni, 1930, 206; Quadro storico di Milano, 1802, 163; Vigotti, 1974, 49; E. TEA,
Chiesa di S. Bernardo, «San Calimero», 10 (1954), 296-9.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 187; Bardeaux, 1938-1942, 136; Cattana,
1980, 104; Gerosa Brichetto, 1973, 96, 97; Marcora2, 1959, 333; Mezzanotte, 1958, 706; Pellegrino, 2011,
R, 113-114; Prada, 1954,63; Santagostino, 1671, ed. 1980, 26, nn. 34 e 35; Schuster, 1946, 26-7;
Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 93; Spinelli, 1999, passim;
Torre, 1674, ed. 1714, 12.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, p.a., cart. 1784, 1784 maggio 27;
Amministrazione Fondo di Religione, p.m., cart. 2415, 1784 maggio 27, 1784 novembre, 1789 giugno 15;
A.S.D.M., Sez.X, Visite Pastorali, San Calimero, vol. I, Sez. XII, Ordini Religiosi, vol. 67, San Bernardo,
fasc. 1, Archivio Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici, Milano, San Bernardo, cart. 1467;
Beretta, 1939, 17; Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1948-1949, 250; Castiglioni, 1958, 15,37; Gatti
Perer, 1964-1965,196; Magistretti, 1900, 27; Magistretti, 1910, 130; Vigotti, 1974, 28, 49.
S. BIAGIO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa era contigua all’attuale canonica di S. Eufemia e a quella di S.
Ippolito nel luogo del convento delle agostiniane, dette della Maddalena (nome anche dell’attuale via) qui
trasferite nel 1494. All’epoca del Torre (1674) resti delle due chiesette erano ancora visibili all’interno dei
chiostri del convento.
a) trattazioni specifiche: DCA, I, 423
b) notizie: Latuada, 1737-38, III, 85; Pellegrino, 2011, R, 124.
S. BONIFORTE
ZONA: fuori Porta Ticinese
72
ORIGINE E VICENDE: “Unica in diocesi con tale dedicazione, sorgeva a Milano fuori Porta Ticinese sul
Naviglio grande, all’angolo tra Ripa di Porta Ticinese e via Argelati, presso le bocche che alimentano la
"Roggia Boniforti" un tempo chiamata più correttamente "Roggia di S. Boniforte". L’edificio di modeste
proporzioni (m 11 X 11) è descritto negli atti della visita pastorale compiuta dal card. Carlo Borromeo
nella parrocchia di S. Lorenzo maggiore nel 1567. Boniforte è probabilmente una variante di Guiniforte,
martire venerato a Pavia, al quale è dedicata la chiesa parrocchiale di Nosate, fatta costruire dai Visconti
nel sec. XV. La chiesetta di Porta Ticinese che potrebbe essere quella stessa ricordata dal Bosca come
sorta sul luogo di martirio del santo pavese, scomparve verso la fine del sec. XVIII.[ DCA, I, Milano 1987,
449]”
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 244; P.P. BOSCA, Martirologio milanese, Milano 1695.
c) fonti e citazioni documentarie: A. S. D., v. p., Miscellanea città, vol. 1 e S. Lorenzo, 17.
S. CALIMERO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE: si ha una prima menzione della chiesa in un epigramma di Ennodio (474-521 ca.). Nell’XI secolo
ci fu una sua radicale trasformazione e nel XVII secolo il suo rifacimento a opera del Richini. L’attuale
sacrestia è collocata nell’antico oratorio dei Disciplini, dedicato a San Michele, piccola chiesa di cui si
ignora la forma ma che risultava annessa già dal XVI secolo. L’edificio è stato completamente trasformato
dal restauro ottocentesco operato da Angelo Colla che intendeva riportarlo alle forme medievali
“originali”.
ORDINE: Canonici regolari
SOPPRESSIONE: 1798
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Calimero
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 118-119; Borroni, 1808, 53-54; Bossi, 1818, 73; Caselli, 1827, 78;
Forcella-Seletti, 1897, 117-122; Giulini, 1760, I , 28, 32,103, 297; V, 117, 454, 520; VI, 214; VII, 432; VIII,
310, 365; Latuada, 1737-1738, III, 28-36; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.1968, 242-243; Pellegrino, 2011,
R, 147-150;. Pirovano, 1822, 117; Ponzoni, 1930, 50-55; Quadro storico di Milano, 1802, 164; Storia e
descrizione delle chiese, 1857, 26-27; Torre, 1674, ed. 1714, 15-16; Vigotti, 1974, 49-50; A. AROSIO,
Origini e vicende della parrocchia di S. Calimero, «San Calimero», 4 (1954), 109-112; A. PAREDI,
Kalimerius quarto vescovo di Milano, “San Calimero”, 2 (1954), 35-37; E. TEA, La Basilica di S. Calimero,
“San Calimero”, 12 (1954), 357-365; E. TEA, L’oratorio di San Michele, “San Calimero”, 12 (1954), 383386.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 174-175; Arslan1, 1954, 577; Arslan2, 1954, 406-407, 457;
Bandera, 1997, 244; Bianconi, 1787, 128-129; Cattaneo, 1891, 229; Cattaneo2, 1954, 695, 707; Cattaneo,
1969, 26, 28-29; Fassina, 1985, 121; Grassi, 1966, 291; Gualdo Priorato, 1666, 58; Maderna-Lupieri, 1972,
6/6; Magni, 1972, 3/3; Mirabella Roberti, 1984, 168; Rivoira, 1908, 200; Tea, 1951, 38.
c) fonti e citazioni documentarie: A. S.C.M., Ornato Fabbriche, II, 29, G. 58578; Località milanesi, cart.
328, fasc. 2; A.S.D.M., Sez. X, Visite pastorali, San Calimero, vol. I, fasc. 1
S. CALOCERO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: un oratorio dedicato a s. Calocero (situato nell’attuale via omonima) è di antichissime
origini e legato a una fonte miracolosa. S. Carlo ne decise l’ampliamento nel 1565. L’antico oratorio fu
così incorporato come cappella laterale della nuova chiesa. L’edificio fu poi quasi completamente rifatto
agli inizi del XVIII secolo.
SOPPRESSIONE: 1782. Nuovamente riaperta, la chiesa fu gravemente danneggiata dai bombardamenti del
1943, e demolita nel 1951.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 146; Forcella2, II, 1889, 197-201; Latuada, 1737-1738, III,
230-237; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 313; Pirovano, 1822, 173-176; Ponzoni, 1930, 255; , 1714,
100-101; Quadro storico di Milano, 1802, 195; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 41-42; Vigotti,
1974, 50; C. BALLERIO, La demolita chiesa milanese di San Calogero, “Palladio”, II (1951), 135-137;
Notizie sul santuario della Beata Vergine presso San Calocero, Milano 1890.
b) notizie: Le antichità di Milano, p. 233; Beretta, 1939, 19; Forcella1, 1889, 654; Gualdo Priorato, 1666,
67.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, cart. 509.
S. CARLINO ALLE ROTTOLE
ZONA: fuori Porta Orientale (Rottole)
ORIGINE E VICENDE:XII secolo. Il piccolo oratorio situato sull’odierna via Palamanova fu raso al suolo nel
1963 perché d’impedimento alla costruzione del palazzo vicino, malgrado il vincolo della Soprintendenza
ai monumenti. Fu allora imposta ai responsabili la sua ricostruzione identica all’originale, anche se
andarono del tutto perdute le decorazioni settecentesche.
73
UBICAZIONE ATTUALE: via Palmanova
a) trattazioni specifiche: Iosa, 1987, 12-17; Lupieri-Maderna, 1972, 4.5; L. BORGESE, S. Carlo alle Rottole:
un altro monumento distrutto, “Corriere della sera”, 16 ottobre 1963, 3; I milioni di indennizzo non
serviranno di monito, “Corriere della sera”, 25 gennaio 1964, 4 Sarà ricostruito S. Carlo alle Rottole,
“Corriere della sera”, 3 aprile 1965, 8.
b) notizie: Madera, 1972; Liliana Grassi architetto. Il pensiero, i restauri, i progetti, Catalogo della
mostra, a cura di M. A. Crippa, Milano 1986, tavv. 25-28.
S. CARLO AL LAZZARETTO
(S. Maria della Sanità, S. Gregorio al Lazzaretto)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la costruzione di una chiesa all’interno del recinto del lazzaretto iniziò nel 1488. La
gravità dell’epidemia del 1576 manifestò l’insufficienza dell’edificio originale, e s. Carlo diede incarico a
Pellegrino Pellegrini di curare l’ampliamento dell’oratorio allora dedicato a S. Maria della Sanità. I lavori
proseguirono a rilento e non si conclusero che nel 1592.
SOPPRESSIONE: nel 1797 i francesi trasformarono il tempietto in altare della libertà. Nel 1881, l’area del
portico del lazzaretto fu lottizzata e demolita per farne abitazioni residenziali (solo una parte del portico
è stata risparmiata ed ora è compresa nel cortile di una scuola in via Casati). La chiesa dopo restauri fu
riaperta al culto nel 1884.
UBICAZIONE ATTUALE: l.go fra Paolo Bellintani
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 93-94; Latuada, 1737-1738, I, 212; LupieriMaderna, 1972, 4.3; Chiese mariane, 2010, 71-72; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 509; Ponzoni,
1930, 299; Torre, 1674, ed. 1714, 287-288, A. ANNONI, Il lazzaretto di Milano, “San Carlo Borromeo nel
terzo centenario della canonizzazione”, 1910, 310-314; C. BARONI, Il tempietto ottagono di S. Carlo al
Lazzaretto, Milano 1934; G.C. BASCAPÈ, Il Lazzaretto, “Diocesi di Milano”, luglio-agosto (1965), 398-401;
P. CANETTA, Il Lazzaretto di Milano, Milano, 1881; C. CASATI, Il Lazzaretto di Milano: schizzo storico,
Milano 1880; V. CAVENAGO, Il Lazzaretto: storia di un quartiere di Milano, Milano, NED, 1986; V.M.
VISINTIN, La chiesa di padre Cristoforo, anno 7, 42, 17-23 novembra 1992, 20-21; Il secolo di San
Gregorio, 1908-2008, a cura di Lauretta Martinelli e Raffaele Carbone, Milano, Bine, 2009.
b) notizie: Monumenta…, 1971, passim; Bianconi, 1787, 80; Buratti, 1991; Malara, 2011, 104; Santi, 1984,
33-49
c) fonti e citazioni documentarie: Milano nei disegni di architettura, 1995, 28-29.
SS. CARLO E TERESA DEI CARMELITANI SCALZI
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: “Già situata nell’attuale via Moscova –un tempo detta Stradone di S. Teresa- nel
tratto fra via S. Marco e corso di Porta Nuova, la chiesa apparteneva al convento dei carmelitani scalzi, da
s. Teresa riformati e qui insediati nel 1614 (al pari, nel 1674, del vicino convento di carmelitane, con
cappella dedicata alla stessa santa).[ DCA II, 1988, 698-699]”. Un rimaneggiamento dell’edificio attribuito
dal Torre ad A. Trezzi fu operato dal Richini a metà Seicento.
ORDINE: Carmelitani Scalzi
SOPPRESSIONE: 1804. Sull’area occupata dal monastero fu edificata la Manifattura Tabacchi. Fino agli anni
Settanta del secolo scorso sussistette la chiesa anche se ne erano stati cancellati i ricchi interni:.
a) trattazioni specifiche: Baroni, 1940, 107-112; Bartoli, 1776-1777, 142-143; Bianconi, 1787, 367-369;
Forcella2, IV, 1889, 361-384; Latuada, 1737-38, V, 265-267; Lupieri-Maderna, 1972, 4.1; MezzanotteBascapè, 1958, 88, 926; Milano zona due, 1987, 27 (ill.); Quadro storico di Milano, 1802, 265-266;
Sormani, 1760, 133-135. C. DOBNER, La fondazione del convento dei padri carmelitani di Milano, “Terra
Ambrosiana”, 6 (2001), 52-60; C. MAURI, La riforma di santa Teresa d’Avila e i suoi riflessi a Milano.
Prime indagini sul complesso conventuale dei Carmelitani scalzi in Porta Nuova, ArLo, 146-148, 1-3
(2006), 237 ss.
b) notizie: Doveri, 2000, 57-64; Gerra2, 1969, 358-9; Gerra4, 1969, 488; Grassi, 1966, 345, 433; Gualdo
Priorato, 1666, 90; Mezzanotte, 1957, 622; Mezzanotte2, 1959, 509; Milano zona due, 1987, 21 (ill.);
Nicodemi1, 1958, 491, 500; Orefice, 1985, 16; Orsenigo, 1908-1910, 154; Pellegrini3, 1910, 605.
C. CASTIGLIONI, Assistenza religiosa agli arrestati del 1630, MSDM, VIII, Milano 1961, 13-23.
c) fonti e citazioni documentarie: A. S. C., Raccolta Bianconi, t. IV, f. 33; Gatti Perer, 1964-1965, 149.
SS. CARLO E VITALE ALLE ABBADESSE
ZONA: fuori Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la costruzione dell’oratorio risale al 1679 con rifacimento nel 1720-21 a spese della
contessa Lavinia Marliani. La piccola chiesa contiene affreschi di Pietro Francesco Maggi (1680-1750 ca.).
UBICAZIONE ATTUALE: via delle Abbadesse
a) trattazioni specifiche: Denti, 1988, 199, 200;Fiorio, 1985, 110; Lupieri-Maderna, 1972, 8.1; Ponzoni,
74
1930, 322. P. SMIDERLE, L’Oratorio dei SS. Carlo e Vitale alla Cascine Abbadesse, MSDM, VII (1960), 132182.
b) notizie: Milano zona due, 1987, 28 (ill.); Sarzi, 1987, 22.
S. CARPOFORO
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la tradizione attribuisce a s. Ambrogio la fondazione della chiesa, e ad ogni modo essa
è attestata come esistente nell’813. Nel 1610, fu ricostruita su disposizione del cardinale Federigo
Borromeo. Già parrocchiale divenne sussidiaria del Carmine.
UBICAZIONE ATTUALE: via M. Formentini 10
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 353-354; Borroni, 1808, 137-138; Fiorio, 1985, 111; Giulini, 1760,
I, 103, V, 39, 116-122, 394, VII, 365; Latuada, 1737-1738, V, 92-94; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968,
406; Pellegrino, 2011, C, 98-101; Quadro storico di Milano, 1802, 257; Sormani, 1760, 101-102; Torre,
1674, ed. 1714, 223-224; Vigotti, 1974, 50-51; E. MONTINARI, Tre opere già nella chiesa di San Carpoforo
a Milano: contributi, ArLo, (73/75), 108-112.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 107-108; Beretta, 1939, 11; Bertelli, 1981, 3-19; Grassi, 1966,
266, f. 322; Gualdo Priorato, 1666, 85.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Amministrazione Fondo Religione, p.m. cartt. 822-823; p.m.
Confraternite-SS. Sacramento in San Carpoforo, cartt. 1547-1564; A.S.D.M., Sez. X, Visite Pastorali, Santa
Maria del Carmine, vol. V, fasc. 9; Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici, Milano, San
Carpoforo.
S. CATERINA AL PONTE DEI FABBRI
V. S. Caterina dei Disciplini
S. CATERINA ALLA CHIUSA
(S. Caterina de S. Severino)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: nel 1495 avvenne la fondazione del monastero di S. Caterina a Porta Ticinese.
L’edificio fu tuttavia realizzato solo nei primi anni del XVI secolo mentre la chiesa fu completata entro il
1527. Si trattava di edificio ad aula doppia, analogo ad altre chiese monastiche milanesi.
ORDINE: Agostiniane osservanti
SOPPRESSIONE: 1799 Il monastero fu adattato prima a fabbrica di fucili e poi a magazzino. La chiesa
invece prima a magazzino di legname poi a negozio di vino previa demolizione della cinquecentesca
facciata avvenuta nel 1826.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 150-151; Bianconi, 1787, 202-203; Borroni, 1808, 82-83;
Cattaneo, 1961, 606, 607, 633-5; Forcella2, II, 1889, 39-40; Latuada, 1737-1738, III, 156-158; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 276-277; Milano ritrovata, 1991, 214-217 (con bibliografia); Quadro storico di
Milano, 1802, 200; Sormani, 1760, 6-7; P. MEZZANOTTE, S. Caterina alla Chiusa e Cristoforo Lombardo,
«Palladio», VII (1943), 23-6.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 230; Arslan, 1957, 556, 558; Bardeaux, 19381942, 135; Cattana, 1980, 102; Chabod, 1971, 241; Colombo, 1922, 248; Farina, 1996, passim; Gavignan,
1978, 392; Gerra1, 1968, 489-490; Grassi, 1964, 144, 145; Gualdo Priorato, 1666, 68; Ildefonso da Como,
1927, 131; Marcora, 1958, 353, 354; Marcora2, 1959, 341, 491; Mezzanotte, 1952, 85; Mezzanotte, 1957,
583; Milano ritrovata, 1986, 345; Omazzi, 1991, passim; Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Sebastiani, 1995,
104; Spinelli, 1999, passim; van Luijk, 1953-1959, 138; Ward Neilson, 1979, 88; Zanzottera, 2000, 36.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Miscellanea pievi diverse, v. XVI, f. 59; sez. XII, Ordini
religiosi e congregazioni, vol. 70, 3 A.S.C.M., Località milanesi, 381/2; Ornato Fabbriche, I serie 184/1820; Raccolta Bianconi, tomo IX, 1-4; Raccolta Bertarelli, Fondo Cagnola, 2369-2373; A.S.M., Fondo
Religione, p. a., 1816, 4-23-25; 1817, 1; 1822, 6; 1827 bis; p. m., 2422; Beretta, 1939, 21; Flumiani, 1927,
579, 581; Milano nel Settecento, 1976; Le pergamene milanesi, 1994.
S. CATERINA ALLA RUOTA
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: il monastero fu fondato nel 1604 da Giovanni Pietro Missaglia come collegio religioso
amministrato dall’Ospedale Maggiore che divenne collegio di clausura nel 1632.
ORDINE: Agostiniane
SOPPRESSIONE: nel 1776 le monache furono trasferite in altri monasteri e il luogo fu convertito nel 1779 in
Ospedale degli Esposti. La chiesa e il convento furono distrutti all’inizio del Novecento per permettere
l’allargamento dell’Ospedale Maggiore.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 151; Bianconi, 1787, 101; Borroni, 1808, 47; Caselli, 1827,
67; Latuada, 1737-1738, I, 296-299; Mezzanotte-Bascapè 1958, 483; Quadro storico di Milano, 1802, 158;
75
Tolfo, 1991, 303-304; R. MONDINA, Le premesse e la istituzione della Pia Casa di S. Caterina alla Ruota,
ASL, 88 (1961), 293-294; F. REGGIANI-M. CANELLA, Il vecchio e il nuovo brefotrofio, in “Si consegna
questo figlio”. L’assistenza all’infanzia e alla maternità dalla Ca’ Granda alla Provincia di Milano (14561920), a cura di M. Canella-L. Dodi-F. Reggiani, Milano, 2008, 105-114 (ill.).
b) notizie: Baroni 1944, 148; Fustella 1970, 229; Gerra 1969, 704-5; Gualdo Priorato, 1666, 58 Omazzi,
1991, passim; Orefice, 1985, 16; Pellegrino, 2011, R, 152; Spinelli, 1999, passim; C. DECIO, Notizie
storiche sulla ospitalità e didattica ostetrica milanese, Pavia 1906; P. PECCHIAI, Guida all’Ospedale
Maggiore di Milano e degli istituti annessi, Milano 1926, 249-250.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni 1948-1949, 250; Castiglioni 1958, 15; Gatti Perer 1964, 200 ;
Gatti Perer 1965, 148; Sebastiani 1982, 206, 216, 219.
S. CATERINA ALLE ORFANE
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1542 A. Gambarana fondò un istituto per orfane nel soppresso convento di S.
Caterina di Rancate (v).; nel 1549 il Gran Cancelliere Taverna con un lascito permise la costruzione di una
chiesa con l’orfanatrofio femminile in Porta Nuova all’angolo delle attuali via Manzoni con via della Spiga.
La chiesa fu ricostruita nel 1716.
ORDINE:prima del 1655 furono introdotte le suore Orsoline.
SOPPRESSIONE: 1775, e demolizione del complesso per adattarlo a filatoio
a) trattazioni specifiche: Anonimo 1967, 527; Le antichità di Milano, 2011, 96-98; Bartoli, 1776-1777, 150;
Cattaneo 1961, 660-1; Latuada, 1737-1738, V, 306-309; Mezzanotte-Bascapè 1958, 906; Quadro storico di
Milano, 1802, 275-276; Sormani, 1760, 145-146; Vigotti 1972, 92, 95; D. S. Il servo di Dio Angiolmarco dei
Conti Gambarana e San Carlo Borromeo, “Rivista della Congregazione di Somasca”, XIV (1938), 147-9;
b) notizie: L’Europa riconosciuta, 1987, 161; Gerra1 1969, 358; Gerra2 1969, 490; Gualdo Priorato, 1666,
90; Marcora 1959 (2), 422; Sebastiani 1982, 207; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni 1948-1949, 252; Castiglioni, 1958, 16; Magistretti 1916, 554;
Orefice 1985, 16, 31, 37 (1566 mz 7, 1583, 1591 fe 8, 1607 ge 22), 38 (1626, 1626 mz 18).
S. CATERINA DA SIENA
v. S. Domenico e S. Lazaro.
S. CATERINA DA SIENA IN VIARENA
( S. Caterina alla Chiusa)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: fondato prima del 1497, l’oratorio era situato nell’attuale via Arena in prossimità
dell’angolo con via Gaudenzio Ferrari.
ORDINE: Domenicane
SOPPRESSIONE: nel 1576 la monache furono trasferite in parte a S. Maria della Vittoria e in parte nel
convento di S. Maria Maddalena a Porta Ludovica. Nella seconda metà del XVIII secolo la chiesa divenne
sede di una scuola di dottrina cristiana per le fanciulle.
a) trattazioni specifiche: Cattaneo 1961, 620, 621; Forcella2, II, 1889, 175; Latuada, 1737-1738, III, 217218; Mezzanotte-Bascapè 1958, 556.
b) notizie: Biscaro 1909, 367-9, 392; Dondaine, 91; Gerosa Brichetto 1973, 68; Larsimont Pergameni 19481949, 184; Marcora 1960, 372-3; Marcora 1963, 555; Pellegrino, 2011, T, 82; Quadro storico di Milano,
1802, 194
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta 1939, 19; Casati 1931, 156 (1565 ag 15), 159 (1565nv 28), 160
(1566 ge 16), 163 (1566 mz 6); Marcora2, 1961, 281, 293, 455 (1566 fe 12), 460 (1566 fe 20), 567 (1565 lu
21).
S. CATERINA DE AZIIS
(domus de Aziis)
v. anche S. Caterina le Veteri
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: fondata prima del 1344
ORDINE: Umiliate/Agostiniane
SOPPRESSIONE: nel 1388 Antonio di Saluzzo, arcivescovo di Milano, stabilì l’unione con S. Maria Nuova; nel
1405 Innocenzo VII confermò l'unione
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 620.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 153; Castiglioni, 1960, 12; Vigotti, 1974, 29, 51.
S. CATERINA DE S. SEVERINO,
v. S. Caterina alla Chiusa.
76
S. CATERINA DEI DISCIPLINI
(S. Caterina al Ponte dei Fabbri)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: “Innalzato da Martino Caccialepori nel 1328 di fronte all’arco dei Fabbri e annesso a
un ospedale per i poveri, l’oratorio era situato all’angolo delle attuali vie Caminadella e Cesare Correnti:
poi caduto in stato di abbandono, specialmente a seguito dell’unione di tutti gli ospedali cittadini al
Maggiore (1458), nel 1585 divenne sede di una confraternita di Disciplini, che lo restaurò: dal Latuada
sono menzionati dipinti del Galiani (1707) e di Martino Cignaroli.[ DCA, 1988, 767]”
SOPPRESSIONE: 1786
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 151; Forcella2, II, 1889, 233; Gualdo Priorato, 1666, 67;
Latuada, 1737-1738, III, 257-261; Pellegrino, 2011, T, 13; Quadro storico di Milano, 1802, 196
b) notizie: Le antichità di Milano, 233; La Ca’Granda, 1981, 72; Rosa, 1961, 851, n. 1.
S. CATERINA DI BRERA
(domus de Biassono/Blassono)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: sorta all’inizio del XIII sec. all’angolo fra le attuali via Brera e via Monte di Pietà, era
una chiesa di umilitate.
ORDINE: Umiliate, poi Benedettine
SOPPRESSIONE: 1782, e demolizione nel 1786
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 642; Latuada, 1737-1738, V, 223-225; Mezzanotte-Bascapè,
1958, 75; Quadro storico di Milano, 1802, 292-293; Sormani, 1760, 122-124
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 91; Bendiscioli2, 1957, 466; Fumi, 19101911, 70; Giulini, 1754, 294-295; Gualdo Priorato, 1666, 90; Martelli, 1984, 60, 62, 63; Mezzanotte, 1958,
667, 706; Orefice, 1985, 16; Pellegrino, 2011, N, 150; Schuster, 1946, 6-7; Sebastiani, 1982, 206, 212, 216,
218; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 72-4; Spinelli, 1980, 222; Spinelli, 1999, passim; Zanoni
L., 1911, 338.
c) fonti e citazioni documentarie: Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1958, 15, 37; Castiglioni, 1960, 12;
Magistretti, 1900, 28; Magistretti, 1910, 126; Marcora, 1964, 177, 178, 180, 182 (1626 ag 19), 185 (1630
giu 6), 187, 216.
S. CATERINA DI RANCATE
(domus de Rancate; S. Spirito)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: prima del 1206 ci fu la fondazione di un monastero di Umiliate nei pressi dell’attuale
via della Spiga. L’arcivescovo Leone da Perego consacrò la chiesa il 27 novembre 1251. Il monastero
divenne poi agostiniano, e nel 1470 ci fu l’ingresso delle benedettine. nel 1539 avvenne il trasferimento
delle monache a S. Caterina alla Chiusa; nel 1542 il convento fu trasformato in istituto per orfane,
successivamente trasferite nella vicina S. Caterina alle Orfane in Porta Nuova (v.); nel 1546 il convento fu
acquistato dagli Umiliati di S. Spirito (v.). Abolito l’ordine, il complesso fu dato in Commenda e s. Carlo vi
installò gli allievi del Collegio elvetico. Una volta costruito il nuovo collegio, furono infine congregate
nella casa delle religiose orsoline.
ORDINE: Umiliate/Agostiniane; Benedettine; Orsoline
SOPPRESSIONE: nel 1802 il convento esisteva ancora
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 606-7, 637, 640, 661; Latuada, 1737-1738, V, 330-332; Quadro
storico di Milano, 1802, 277; E. CATTANEO, I diritti di una parrocchia di Milano in una pergamena del
1252 della Biblioteca Ambrosiana, in Miscellanea A. Bernareggi, Bergamo 1958 (Monumenta Bergomensia,
1), 489-497.
b) notizie: Anonimo, 1967, 527; Beretta, 1959, 194; Cattana, 1980, 102; Chabod, 1971, 239, 241;
Marcora2, 1959, 341, 491-3; Tamborini, 1929, 136.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 153; Magistretti, 1900, 27; Vigotti, 1974, 29, 51; Zanoni
L., 1911, 62, 274-5 (1209 lu 3).
S. CATERINA IN BURGO PORTE COMACINE
v. S. Caterina in contrata de Ferariolis.
S. CATERINA IN CONTRATA DE FERARIOLIS
(S. Caterina in burgo Porte Comacine, S. Caterina presso il Deposito)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: ante 1389
ORDINE: Umiliate/Agostiniane (dopo il 1490)
77
SOPPRESSIONE: 1495, e distruzione monastero
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 634, 691; Latuada, 1728, II, 336; Castiglioni, 1625, Dec. I, 77.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 153; Magistretti, 1900 27; Marcora, 1957, 342, 408-412
(1490 fe 11).
S. CATERINA LE VETERI
(domus de Aziis, S. Caterina de Aziis)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la fondazione del monastero avvenne prima del 1283
ORDINE: Umiliate/Benedettine
SOPPRESSIONE: prima del 1329 ci fu l’unione con S. Margherita
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 607.
b) notizie: Cattana, 1980, 103 (?); G. BISCARO, Le relazioni dei Visconti di Milano con la Chiesa, ASL, XLVI
(1919), 127.
S. CELSO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: L’origine della devozione in questo luogo risale alla scoperta, in epoca ambrosiana,
dei resti dei martiri Nazaro e Celso: le reliquie del primo furono trasferite nella basilica degli Apostoli,
mentre per s. Celso fu costruito un sacello in loco del quale non è rimasta traccia. Nel 996 ci fu la
fondazione di un monastero ad opera di Anselmo arcivescovo di Milano. La chiesa originaria risale con
molta probabilità all’XI secolo. Ne danno testimonianza la campata orientale dell’attuale edificio, la
struttura absidale e il campanile.
ORDINE: Benedettini. Nel 1437 avvenne l’aggregazione alla Congregazione benedettina della Cervara. Nel
1482 l’abbazia fu data in commenda e solo nel 1549 papa Paolo III ne decretò il passaggio ai canonici
regolari di S. Salvatore (Scopettini).
SOPPRESSIONE: 1783
UBICAZIONE ATTUALE: corso Italia
a) trattazioni specifiche: Allegranza, 1757; Arslan2, 1954, 407, 446, 447, 470, 480, 482-4, 508, 510;
Arslan, 1957, 544, 546-551; Baroni, 1940, 215-288; Bartoli, 1776-1777, 151; Bianconi, 1787, 144-147;
Borroni, 1808, 58-59; Bossi, 1818, 82-83; Caselli, 1827, 85-86; Cattaneo, 1961, 594; Giulini, 1754, passim;
Giulini, 1916, 331-2, 383-6; Gualdo Priorato, 1666, 59; Latuada, 1737-38, III, 49-56; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, 268-269; Palestra, 1967, 60; Pellegrino, 2011, R, 138-141; Picasso, 1980, 30-6, 46, 51, 52;
Picasso, 1993; Pirovano, 1822, 128-129; Ponzoni, 1930, 30-2, 190-7; Porter, 1916, 604-614; Quadro storico
di Milano, 1802, 186-187; Studi di storia locale, 1983, 33; Vigotti, 1974, 51-52; E. BRIVIO, Santa Maria
presso San Celso, Milano 1982; Cenni storici e artistici sul Santuario della Beata Vergine Maria de' Miracoli
presso S. Celso in Milano, Milano 1920; G. BUGATI, Memorie storico-critiche intorno le reliquie ed il culto
di S. Celso Martire con un'appendice nella quale si spiega un dittico d'avorio della chiesa metropolitana di
Milano, Milano, 1782; A. CAVAGNA SANGIULIANI, Il portico di S. Celso, Tipografia di Pietro Agnelli, Milano
1865; P. DELL'ACQUA, La Madonna di San Celso, «Ambrosius», I (1925), 63-4; E. KRIS, Materialen zur
Biographie des Annibale Fontana und zur Kunsttopographie der Kirche S. Maria presso S. Celso in Mailand,
«Mitteilungen des kunsthistorische Institut in Florenz», III (1930), 201-233; F. MAGGI, S. Celso e la sua
Madonna. Venti secoli di tradizioni milanesi. Note di storia, fede e tradizioni, arte e artisti, Milano 1951;
A. PASQUÈ, Short guide to the church of our Lady of Miracles adjoining st. Celsus in Mailand, Milano 1909;
F. REGGIORI, Il Santuario di S. Maria presso S. Celso e i suoi tesori, Milano 1968; C. C. SECCHI, La basilica
di Santa Maria presso San Celso, «Milano», XLVI (1930), 257-9.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 183-185; Arslan1, 1954, 597; Arslan3, 1954, 1954, 527, 556, 560;
Arslan¹, 1956, 680; Arslan3, 1954, 1956, 713; Bardeaux, 1938-1942, 428, 205; Barni1,, 1954, 73, 109, 170,
171, 181; Barni2,, 1954, 251, 332; Barni3, 1954, 67; Baroni, 1938, 326, 355; Baroni, 1941 20, 35, 45, 76,
113-4, 118; Baroni, 1955, 737; Baroni2, 1955, 745; Bascapè, 1967, 33, 34, 49; Belloni Zecchinelli, 1954,
39, 61; Bendiscioli1, 1957, 162, 183, 244; Bendiscioli2, 1957, 442; Besta3, 1954, 495; Biscaro, 1907, 394,
397; Biscaro2, 1908, 318, 323, 324; Biscaro3, 1908, 431; Biscaro, 1928, 468, 472; Bognetti3, 1954, 860;
Borella, 1948, 105; Capitani, 1971, 450, 477; Carlevaro, 1982, 116, 117; Cattana, 1980, 83-90, 93, 94, 115,
116; Cattaneo1, 1954, 790, 795-7; Cattaneo2, 1954, 693; Cattaneo, 1958, 331; Cattaneo1, 1984, 209;
Cognasso, 1955, 29, 70, 142; Colombo, 1930, 135; Dell’Acqua, 1957, 675, 676, 678, 711, 718, 727, 729,
732, 734, 752; Fassina, 1985, 121; Ferrari, 1980, 232-3; Franceschini, 1954, 314; Fustella, 1967, 292;
Fustella, 1968, 74; Fustella, 1970, 201, 237; Gerosa Brichetto, 1973, 14,47; Grassi, 1966, 163,225, 341,
389; Grassi, 1982, 517; Grassi, 1983, 491; Leoni, 1949, 59, 61; Leverotti, 1981, 78, 107, 108; Marcora,
1954, 247; Marcora, 1955, 237, 242-6, 262, 265; Marcora, 1958, 367; Marcora2, 1959, 344-6, 408, 434;
Marcora2, 1961, 333; Maselli, 1973, 293; Mezzanotte, 1952, 84; Mezzanotte, 1957, 576, 584, 589, 602,
609; Mezzanotte, 1958, 706; Natale, 1972, 484; Nicodemi, 1957, 782, 818-820; Nicodemi2, 1958, 545;
Oltrona Visconti, 1959, 199; Orsenigo, 1908-1910, 154; Pellegrini3, 1910, 606; Petra Sala, 2004, 35;
78
Picasso, 1989; Reggiori, 1960, 650; Rocco, 1939, 185, 191, 192, 198; Romanini, 1954, 512; Rosa, 1630,
1957, 828-831, 838; Rossetti, 1968, 398; Rossetti, 1977, 72; Salmi, 1955, 811, 814; Schuster, 1946, 27-8;
Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 65, 79; Spinelli, 1980, 204; Tea, 1941, 46-7, 49-53, 68-70; Tea, 1950, 368; Tea, 1959, 804, 807, 818; Valagussa, 1997, 193; Vallini, 1966-1968, 57; Verga, 1918, 428; Vincenti,
1960, 84; Violante, 1955, 8-10; FS, 295, 296; Diehl, 1910, 232-4; Violante, 1983, 66-70, 73; Zanoni L.,
1911, 228; Zerbi, 1950, 46-8, 169, 172; Zerbi, 1966, 286, 289; M. L. GATTI PERER, Martino Bassi, il Sacro
Monte di Varallo e Santa Maria presso San Celso a Milano, ArLo, IX/2 (1964), 21-61; C. MARCORA,
L'Assunta a Milano, DMi, X (1969), 424-5; F. PETRUCCI, Carlo da Forlì, DBI, XX, Roma 1977, 271; C.
PIROVANO, La Madonna di S. Celso, DMi, IV (1963), 13-25; G. ROCCO, La facciata di Santa Maria presso
San Celso a Milano, «Palladio», IV (1940), 123-130; M. RONCHI, Gli affreschi di A. Appiani in S. Maria
presso S. Celso, «Città di Milano», LXXX (1963), 372 f. t.; M. RONCHI, I dipinti di A. Campi in S. Maria
presso S. Celso, «Città di Milano», LXXX (1963), 436 f. t.; M. RONCHI, I dipinti del Procaccini in S. Maria
presso S. Celso, «Città di Milano», LXXX (1963), 516 f. t.; M. RONCHI, I dipinti della cappella dei SS.
Nazaro e Celso in S. Maria presso S. Celso, «Città di Milano», LXXX (1963), 580 f. t.; M. RONCHI, L'Assunta
di Camillo Procaccini in S. Maria presso S. Celso, «Città di Milano», LXXXI (1964), 44 f. t.; M. RONCHI, Le
tre tele del Cerano in S. Maria presso S. Celso, «Città di Milano», LXXXI (1964), 176 f. t.; M. RONCHI,
Affreschi di G. B. Crespi e di Andrea Appiani in S. Maria presso S. Celso, «Città di Milano», LXXXI (1964),
124 f. t.; F. SAVIO, Giovanni Battista Fontana o Fonteio, scrittore milanese del sec. XVI, ASL, XXXII, s. IV
/4 (1905), 358, 362, 367; S. M. BROWN, Movimenti politico-religiosi a Milano ai tempi della Pataria, ASL,
LVIII (1931), 263, 266.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147; Beretta, 1939, 17; Biscaro, 1906, 27 (1179 lu 12);
Borella, 1957, 187; Castiglioni, 1948-1949, 250; Castiglioni, 1958, 11; Cattaneo, 1957, 258, 283; Gatti
Perer, 1964-1965, 174-6, 178, 186, 194, 196-8, 207, 221; Gatti Perer, 1964-1965, 131, 133-5; Gatti Perer,
1964-1965, 149, 150; Giulini, 1917, 359; Grassi, 1964, 467; Grazioli, 1906, 237; Maderna, 1980, 46;
Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 125, 560; Marcora, 1956, 262, 290-1, 440-6 (1463 giu 15);
Marcora, 1957, 299, 339, 372-4 (1486 ap 1), 412-4 (1490 set 4); KW, 86; Razzi, 1971, 116; Rotondi, 1924,
202; Vigotti, 1974, 28, 29, 48, 51, 52, 78, 80; Zerbi2, 1978, 223 (1123 set 1).
S. CHIARA
(S. Maria di Vedano)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1445 papa Eugenio III confermò l'avvenuta separazione dalla comunità di S.
Agostino Nero (v.) di un gruppo di Francescane costituenti il nuovo convento di S. Chiara.
ORDINE: Clarisse Osservanti
SOPPRESSIONE: 1782. Nel 1783 ci fu la demolizione della chiesa e la trasformazione del convento nel
Monte di Pietà
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 151; Cattaneo, 1961, 629; Forcella2, IV, 1889, 269-271;
Ferrari2, 1979, 457-464; Gualdo Priorato, 1666, 90; Latuada, 1737-1738, V, 220-222; Mezzanotte-Bascapè,
1958, 75, 837; Quadro storico di Milano, 1802, 294-295; Sevesi, 1957, 217-8; Sormani, 1760, 152-153;
Torre, 1674, ed. 1714, 272; P. M. SEVESI, Le clarisse a Milano ed il monastero di S. Chiara, Milano 1930.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 91; Caretta, 1968, 178; Cattana, 1980, 101;
Dallaj, 1983, 528; Fiorio, 1985, 145; Fustella, 1965, 107; Gerra2, 1969, 359; Gerra5, 1969, 567; Leverotti,
1981, 109; Marcora, 1958, 412-3; Marcora2, 1959, 343-4; Marcora, 1960, 291-2; Martelli, 1984, 60, 62, 63,
69, 70; Mezzanotte, 1958, 667, 706; Mosconi, 1994; Noto, 1962, 23, 24, 27; Orefice, 1985, 16;
Santagostino, 1671, ed. 1980, 61; Schuster, 1946, 14; Sebastiani, 1982, 206, 208,217; Sevesi, 1906, 24;
Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 74-6; Spinelli, 1999, passim; Wessley, 1984, 14.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, p.a., cart. 1797; Amministrazione Fondo
Religione p.m., cart. 2416; Beretta, 1939, 14, Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1948-1949, 251, 252;
Castiglioni, 1958, 15; Marcora, 1956, 294, 379-391 (1473 ge 23), 391-2 (1473 lu 5), 392-6 (1473 ap 29);
Marcora2, 1961, 532 (1564 ot 28); 01, 25, 29, 30, 60 (1491 mg 2); Sevesi2, 1940, 379, 98 (1482 ap 27), 99
(1481 mz 27).
S. CHIARA DELLA CIRESA/SCIRESA,
v. S. Michele sul Dosso.
S. CIPRIANO
(S. Simplicianino, SS. Cornelio e Cipriano)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: “Già esistente nel XII sec., l’oratorio prospettava sulla destra del "Pasquaro delle
Galline", piazzetta un tempo situata nella strada che univa piazza Cordusio con via S. Protaso. Chiamato
anche S. Simplicianino, l’oratorio era parrocchia ai tempi di s. Carlo, che lo assegnò al collegio delle Nobili
Zitelle (fondato da donna Ludovica di Castro).[ DCA, II, Milano 1988, 845]”
SOPPRESSIONE: L’oratorio fu soppresso e distrutto nel 1786.
79
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 152; Forcella2, IV, 1889, 205-206; Latuada, 1737-38, V, 121124; Quadro storico di Milano, 1802, 247; Sormani, 1760, 109; Vigotti, 1974, 52-53
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 121; Gambi-Gozzoli, 1982, didascalia 80; Gualdo Priorato, 1666,
86; Pellegrino, 2011, C, 33.
c) fonti e citazioni documentarie: Milano nel Settecento, 1976.
S. CLARETTA
v. S. Michele sul Dosso.
S. CLEMENTE
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: già distrutta all’epoca del Latuada (1738), la chiesa era situata presso il Verziere
all’altezza dell’attuale omonima via.
a) trattazioni specifiche: Pellegrino, 2011, R, 77-79; Vigotti, 1974, 52
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 149; Latuada, 1737-38, II, 106, IV, 393.
SS. COSMA E DAMIANO ALLA SCALA
(S. Damiano alla Scala; S. Cosma e S. Damiano al Carrobbio)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: una chiesa dedicata a S. Damiano era già ricordata nel Liber notitiae (XIII secolo),
probabilmente ricostruita nel XIV secolo, essa era annessa all’ospedale dei SS. Cosma e Damiano (o dei
Romani, già esistente nel IX secolo). Nel 1489, in qualità di parrocchiale dei S. Cosma e S. Damiano al
Carrobbio fu assegnata al convento di Castellazzo dei Girolamiti. L’edificio fu più tardi demolito e rifatto
probabilmente a opera di Gian Domenico Richini nel 1634.
ORDINE: Girolamiti
SOPPRESSIONE: Soppressa nel 1796, nel suo interno fu adattato il teatro dei Filodrammatici su progetto di
Leopoldo Pollack (1798).
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 153; Bianconi, 1787, 440-442; Cattaneo, 1961, 658; DCA, II,
937-938; Denti, 1988, 199, 201; Forcella2, IV, 1889, 217-218; Latuada, 1737-1738, 187-191; MezzanotteBascapè, 1958, 369; Milano: le chiese scomparse, 1997, III, 5-39 (con bibliografia); Pellegrino, 2011, N, 1517; Quadro storico di Milano, 1802, 297; Sormani, 1760, 120-121; Vigotti, 1974, 53-54; E. GUICCIARDI, Il
nuovo teatro di un'accademia milanese (1798-1970), Milano 1970, 1-60.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 83; Baroni, 1951-1952, 212; Gualdo Priorato, 1666, 91; Marcora,
1957, 338; Mezzanotte, 1958, 467; Mezzanotte2, 1959, 481; Nicodemi1, 1958, 512, 514; Orsenigo, 19081910, 155; Romanini1, 1959, 719, 725; Soldi, 1989; Vittani, 1912, 126.
1778-1815.Teatri a Milano, Catalogo della mostra a cura di G. Ricci, Milano 1972, 66-67; Subleyras 16691749, Catalogo della mostra, Roma 1987, 244-245, 278-280.
c) fonti e citazioni documentarie: Magistretti, 1910, 558; Vigotti, 1974, 29, 53.
SS. COSMA E DAMIANO IN MONFORTE
(S. Damiano al Naviglio, S. Giovanni Battista a Porta Orientale, S. Giovanni Battista quam ecclesiam fecit
Constantinus clericus)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “l’antica chiesa prospettava sull’attuale via Visconti di Modrone, sulla destra (da via
Mascagni), nell’angolo precedente a corso Monforte: per consentirne l’ingresso erano stati aperti (Giulini)
sia la contrada di S. Romano (l’odierno tratto di corso Monforte verso piazza S. Babila), sia il ponte e la
pusterla di S. Damiano (in corrispondenza all’incrocio del corso con le vie Visconti di Modrone e S.
Damiano). [DCA, II, Milano 1988, 988]” Nel 1485 ca., la chiesa di S. Giovanni Battista a Porta Orientale
venne affidata ai frati basiliani espulsi dall’Armenia, che la dedicarono ai ss. Cosma e Damiano. Dopo la
soppressione dei basiliani, la chiesa fu ricostruita nel XVII secolo.
ORDINE: Basiliani; nel 1657 ci fu l’ingresso degli Agostiniani Scalzi; nel XIX sec. La chiesa fu affidata ai
Gesuiti.
SOPPRESSIONE: 1798. Chiesa e convento (con una ricca biblioteca) furono affidati ai Gesuiti nel 1857, e
quindi destinati a un uso profano. La chiesa in particolare divenne prima un magazzino di legname e poi fu
distrutta nel 1921.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 153; Bianconi, 1787, 83; Borroni, 1808, 37; Bossi, 1818, 53;
Caselli, 1827, 46-47; Cattaneo, 1961,659; Giulini, 1916, 468-472; Gualdo Priorato, 1666, 49; Latuada,
1737-1738, I, 235-236; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 1009; Pirovano, 1822, 102; Vigotti, 1974, 64; P.
PECCHIAI, San Damiano in Monforte, in L'Ospedale Maggiore di Milano nella storia e nell'arte, Milano
1927, 705-6.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 141; Bardeaux, 1938-1942, 132; Bendiscioli1, 1957, 183; Gerra1,
1969, 248; Mezzanotte2, 1959, 509; Orsenigo, 1908-1910, 154; Panizza, 1956, 172; Quadro storico di
80
Milano, 1802, 144; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 70; van Luijk, 1954-1959, 137; Vittani,
1923, 270 (?); A. G., I monaci armeni de' SS. Cosma e Damiano e la congregazione dei barbieri milanesi,
ASL, XLVI (1919), 664-5; A. PETRUCCI, Cacciatore Alessandro, DBI, XVI, Roma 1973, 9-10.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 14; Cattaneo, 1961, 145 (1565 lu 4), 150 (1565 lu 25);
Locatelli Milesi, 1912, 79; Maderna, 1980, 47; Marcora2, 1961, 281, 483 (1564 giu 20); Vigotti, 1974, 31,
64.
S. CRISTINA
(S. Cristina e S. Marcellina)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa, già ricordata nel Liber notitiae, era collocata nell’ultimo tratto dell’attuale
corso Garibaldi, dove ancora a fine Ottocento esisteva una via che ne prendeva il nome.
ORDINE: Orsoline. Nel 1572 ci fu il trasferimento dell'Opera di S. Cristina nella sede definitiva, e nel 1584
la fondazione ufficiale ad opera di s. Carlo
SOPPRESSIONE: 1778. La chiesa e il monastero furono demoliti e le religiose si unirono a quelle di S.
Marcella.
a) trattazioni specifiche: Gualdo Priorato, 1666, 86; Ledoschowska, 1967, 111, 116, 127, 131, 137, 201,
207, 209, 210, 288; Pellegrino, 2011, C, 148-149; Quadro storico di Milano, 1802, 261; Sormani, 1760, 92;
Vigotti, 1972,59, 61, 67, 94.
b) notizie: Bardeaux, 1938-1942, 135; Baroni, 1930, 450; Castiglioni, 1931, 192; Gerra2, 1969, 357;
Gerra4, 1969, 419; Orefice, 1985, 16; Sebastiani, 1982, 207, 217, 219; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 251; Castiglioni, 1958, 15.
S. CRISTOFORO SUL NAVIGLIO
ZONA: fuori Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’attuale chiesa di S. Cristoforo è costituita da due piccoli edifici adiacenti costruiti in
epoche diverse. L’edificio settentrionale sarebbe della fine del XII secolo. La collocazione cronologica
della cappella meridionale è invece più precisa, eretta per adempiere un voto dopo la peste del 1398 fu
infatti consacrata agli inizi del XV secolo. Originariamente sottoposta alla giurisdizione dei monaci di S.
Vincenzo in Prato, dopo la loro soppressione nel 1787, la chiesa passò sotto San Gottardo in Borgo e, dal
1849, a Santa Maria delle Grazie sul Naviglio.
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Cristoforo
a) trattazioni specifiche: Cinque chiese, 1984; 89-99; Fumagalli-Sant’Ambrogio-Beltrami, 1891-1892, III,
13-17; Giulini, 1771, IV, 68, V, 31; Giulini, ed. 1972, 330-331; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 310312; Ponzoni, 1930, 77; Riconoscere Milano, 2009, 103-106; Romanini, 1964, 295-296, 455-457; Sarzi,
1987, 295-298; Vigotti, 1974, 53; R. BAGNOLI, San Cristoforo sul Naviglio nella tradizione milanese,
Milano 1923; C. BARRACIU, San Cristoforo sul Naviglio, Milano 1961; C. BARRACIU, San Cristoforo sul
Naviglio, DMi, luglio 1961, 418-425; A. DISERTORI, La chiesa di San Cristoforo sul Naviglio, “Dedalo”, 12, 9
(1996), 20-22; G. FANTONI, Un angolo di pace: San Cristoforo sul Naviglio, “Ca’ de’ Sass”, 115 (1991), 3439; L. LORENZIN, San Cristoforo e la santa Ganassa, “La voce di Milano”, 2, 2 (1991), 4-5; G. MEZZERA,
San Cristoforo sul Naviglio, Milano 1969; L. PANZA, La storia della chiesa di San Cristoforo, “La voce di
Milano”, 2, 1 (1990), 8-10; A. PICA, S. Cristoforo e i suoi ultimi restauri, “Per l’arte sacra”, 2 (1925), 1, 25; F. ROGGIANI, La chiesa di S. Cristoforo e il Naviglio Grande, Milano 1985; M. RONCHI, I dipinti nella
chiesa di S. Cristoforo sul Naviglio, “Città di Milano”, aprile (1962), 176 ss.; A. RUGGIERI, D. SALASAROLA,
Milano. Chiesa di S. Cristoforo, “Notiziario. Soprintendenza archeologica della Lombardia”, 1 (2002), 184
ss.; St. Christopher church, studi di G. Alessandrini, G. Dassù e P. Zanolini, ArLo, 68-69 (1984), 110-121;
D. SPINELLI, La decorazione tardogotica di San Cristoforo sul Naviglio a Milano: novità documentarie e
proposte attributive, ArLo, 164-165, 1-2 (2012), 125-145; A. TAMBORINI, San Cristoforo sul Naviglio,
“Pastor Bonus”, luglio (1923).
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 219; Bandera, 1997, 231; Matalon, 1963, 407-408; Mazzini, 1962,
33-35; Romanini, 1955, 665.
c) fonti e citazioni documentarie: Liber notitiae, 1917, 405; J. FRANCIMEI, Documenti per San Cristoforo
sul Naviglio Grande e la scuola dei SS. Giovanni Battista, Giacomo, Cristoforo e Cristina (1398-1784),
ArLo, 127 (1999), 99-108.
S. DALMAZIO
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: situata all’altezza dell’attuale omonima via, la chiesetta, risalente all’XI secolo, era
preceduta da un piccolo cimitero. Dopo la soppressione degli Umiliati, s. Carlo vi istituì una scuola della
dottrina cristiana nel 1577.
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: dopo essere stato soppresso e ridotto a magazzino l’oratorio fu distrutto nel 1786.
81
a) trattazioni specifiche: DCA, II, 988; Forcella2, IV, 1889, 189; Latuada, 1737-38, V, 107-109; Pellegrino,
2011, C, 149; Quadro storico di Milano, 1802, 253-254; Sormani, 1760, 107-109; Vigotti, 1974, 53
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 121; Beretta, 1939, 12; Forcella1, 1889, 12; Rotta, 1891, 158.
S. DAMIANO AL NAVIGLIO
v. SS. Cosma e Damiano in Monforte.
S. DAMIANO ALLA SCALA
v. SS. Cosma e Damiano al Carrobbio.
S. DIONIGI
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: le origini della chiesa, situata all’altezza dei bastioni di Porta Venezia, risalgono a un
cenotafio eretto in memoria del vescovo Dionigi forse già nel secolo IV, divenuto poi chiesa stazionale e
basilica, di cui non è rimasta alcuna traccia. “Si può solo ipotizzarne la forma prossima alla Santa Tecla,
l’ampia basilica preambrosiana a cinque navate: ipotesi basata su una affermazione riportata da un
testimone che nel 1521 vide la chiesa di S. Tecla e la descrisse di "quasi egual forma" del San Dionigi.
[DCA, II, 1988, 1054]” Nel 1023 ci fu la fondazione del monastero ad opera di Ariberto da Intimiano. Nel
1410-1431 l’ingresso dei benedettini nella Congregazione di S. Giustina di Padova. Nel 1468 l’inizio del
periodo commendatario. Nel 1528 ci fu la distruzione dell'abbazia, per far posto alla costruzione delle
mura spagnole, e la conseguente dispersione dei monaci. Nel 1532 si ebbe la rinuncia alla commenda da
parte del cardinale Salviati, dopo di che Clemente VII affidò il convento ai Serviti e autorizzò la
ricostruzione della chiesa e del convento, avvenuta con l’utilizzo delle parti superstiti del primo edificio,
nonché dell’antico campanile.
ORDINE: Benedettini; Serviti
SOPPRESSIONE: 1770. I Serviti si trasferirono a S. Maria del Paradiso a Porta Romana. La chiesa
cinquecentesca e il convento furono abbattuti per ampliare il giardino di Porta Orientale.
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 83-86; Calderini1, 1953, 610-611 (con bibliografia
precedente); Cattaneo, 1961, 559, 587, 596, 647, 648; Cattaneo2, 1984, 227-9, 235, 236, 240; Fiorio,
1985, 146-147; Forcella2, V, 1889, 105-119; Giulini, 1916, 448-457; Gualdo Priorato, 1666, 91; Latuada,
1737-1738, V, 275-287;Malaguzzi Valeri, 1901, 343; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, pp. 507-508;
Milano: le chiese scomparse, 1998, II, 250-288 (con bibliografia); Milano capitale, 1990, 117-119; Mirabella
Roberti, 1984, 130-131; Palestra, 1967, 61; Picasso, 1980, 30, 37, 38, 43-50, 52, 53; Picasso, 1993; Quadro
storico di Milano, 1802, 141-142; Sormani, 1760, 136-140; Torre, 1674, ed. 1714, 258-263; Vigotti, 1974,
54-55; E. CATTANEO, Riforma liturgica e civiltà comunale, RSCA, VII, Milano 1977 (ArAm, 33), 49-50; F.
MALAGUZZI VALERI, Pellegrino Pellegrini e le sue opere in Milano, ASL, XXVIII, s. III/16 (1901), 343; C.
PELLEGRINI, Fonti e memorie storiche di S. Arialdo. IV, ASL, XXIX, s. III/17 (1902), 67, 70-3, 83; G.
TRAVERSI, Una nota su San Dionigi, basilica ambrosiana sconosciuta, ArLo, VIII/1 (1963), 99-102; C.
VIOLANTE, Le origini del monastero di S. Dionigi di Milano, in Studi in onore di O. Bertolini, II, Pisa 1972,
735-809.
b) notizie: Ambrosioni, 1989; Bardeaux, 1938-1942, 132; Barni1,, 1954, 29, 33, 42, 56, 73, 108, 196;
Barni2,, 1954, 251, 259, 286, 332, 384; Barni3, 1954, 34, 58, 67, 78; Baroni, 1944, 114, 121; Bassani, 1921,
152; Berlasso, 1961, 293-4; Besta, 1955, 215; Biscaro, 1906, 6; Biscaro, 1928, 437, 473; Bognetti, 1978,
195, 380; Borntrager, 1968, 176, 189, 216, 229; Capitani, 1971, 450, 451, 471; Cattana, 1980, 83, 90, 91,
94, 112, 114; Cattaneo1, 1954, 790; Cattaneo2, 1954, 682, 692, 693, 706, 707; Cattaneo, 1958, 331;
Cattaneo, 1979, 454-6; Cattaneo1, 1984, 209; Chabod, 1971, 272; Dias, 1970, 133; Fassina, 1985, 124-125;
Ferrari, 1980, 233, 237; Franceschini, 1954, 306, 308; Gerosa Brichetto, 1973, 14, 64, 100, 103, 104;
Grassi, 1966, 409; Gualdo Priorato, 1666, 91; Haverkamp, 1970-1971, 670; Ildefonso da Como, 1927, 132,
143-5. 147; Marcora, 1956, 291; Marcora, 1957, 310-3, 316, 317; Marcora, 1958, 421; Marcora2, 1959, 370,
431-3; Masetti Zanini, 1970, 177; Mezzanotte, 1958, 706, 708; Mongeri, 1872, 154; Orsini, 1954-55, 146,
1.58; Orsini1, 1959 , 49, 50, 52, 53, 66, 133, 134, 164, 166; Orsini2, 1959 , 147, 168; Panizza, 1956, 172;
Pellegrini1, 1910, 404; Pellegrini2, 1910, 436; Pensa, 1974-1977, 89, 90, 100; Picasso, 1989; Puricelli,
1645, 1; Reggiori, 1960, 650, 654; Romanini, 1954, 467; Rossetti, 1977, 72, 73; Rossini, 1968, 432, 434,
439, 441; Salvini Cavezzana, 1983, 504; Schuster, 1946, 4-5; Smiderle, 1960, 134; Soldati Forcella-Antico
Gallina, 1979-1980, 92; Violante, 1955, 2-4; Violante1, 1974, 295-7; Violante2, 1974, 739, 740, 742, 743,
746-8; Violante, 1983, 69, 70, 72, 73; Zerbi, 1950, 46-50, 52, 174; Zerbi, 1966, 286, 288, 289; A. AMORE,
Dionigi di Milano, in Bibliotheca sanctorum, v. 4, 642; C. A. VIANELLO, L'abate Longo successore del
Beccaria nella cattedra di economia pubblica, ASL, LXIV (1937), 513; C. VIOLANTE, Aspetti della politica
italiana di Enrico III prima della sua discesa in Italia, in Studi sulla cristianità medioevale, Milano 1975,
278, 281, 289.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, p.a., cartt. 54-55; A.S.C.M., Località milanesi,
cart. 339, fasc. 3; A.S.D.M., Sez. XII, Visite pastorali, S. Francesco di Paola, vol. VI, fasc. 34-36; Bascapè,
82
1937, 147; Beretta, 1939, 14; Borella, 1957, 187; Castiglioni, 1948-1949, 250, 252; Cattaneo, 1954-1955,
122-3; Cattaneo, 1957, 259, 284-5; Dal Pino, 1967, 210; Dias, 1970, 156, 230, 241, 255; Gallavresi, 1906,
39, 53 (1263 fe 21); Gatti Perer, 1964-1965, 200, 215; Grazioli, 1906, 214; Laurent, 1949, 370, 377, 387;
Locatelli Milesi, 1912, 86, 100; Maderna, 1980, 47; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 125; Mainoni,
1978, 599 (1375 mg 1); Marcora, 1955, 264, 327-8 (1458 lu 5), 329-330 (1458 lu 30); Marcora2, 1959, 255
(1210/9 giu 24), 269 (1473 mz 29); Marcora2, 1961, 332, 483 (1564 giu 20); Milano nei disegni di
architettura, 1995, 30; Le pergamene milanesi, 1994; Valente, 1923, 469; Vigotti, 1974, 29, 48, 54, 55,
59, 60, 74, 81, 84, 224; Zerbi2, 1978, 223 (1123 set 1); R. BERETTA, Il Priorato Cluniacense di S. Nicolao in
Figina di Villa Vergano, ASL, LXII (1935), 91-8, 102 (1498 lu 15), 103 (1498 ag 6), 104 (1498 ag 17), 105
(1498 set 1).
S. DIONIGI IN PRATOCENTENARO
ZONA: Pratocentenaro
ORIGINE E VICENDE: “La località di Pratocentenaro è nota fin dal secolo XI e l’esistenza di una chiesa
dedicata a s. Dionigi, sorta al centro di una tenuta agricola di proprietà del monastero benedettino
milanese di S. Simpliciano, è documentata alla fine del sec. XIII dal Liber notitiae. Il territorio appartenne
alla pieve di Bruzzano e alla parrocchia di Niguarda finché venne costituita in parrocchiale dal card.
Federico Borromeo con decreto 14 aprile 1618. L’antica chiesa di S. Dionigi, più volte ricostruita e
ampliata, venne distrutta dai bombardamenti del 1943. [DCA, II, 854]”
a) trattazioni specifiche: Sarzi, 1987, 160
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 151.
S. DOMENICO DE VIALEVATA
(domus de Capuzinis de Vialevata o Via Lavata)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: prima del 1290 esisteva già una domus de Capuzinis de Vialevata. Nel 1306 Francesco
Fontana concesse l'autorizzazione per la costruzione di chiesa e convento dedicati a S. Domenico,
all’altezza dell’attuale via Olmetto in prossimità di Palazzo Archinto
ORDINE: Domenicane. Nel 1495 Alessandro VI permise il passaggio all'Osservanza domenicana
SOPPRESSIONE: nel 1576 ca., l’edificio fu unito a S. Maria in Valle e le monache vennero trasferite a S.
Lazaro
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 619.
b) notizie: Alberzoni, 1985, 142, 163; Le antichità di Milano, 2011, 222; Chabod, 1971, 237; Dondaine,
1953, 89; Marcora2, 1959, 341; Meerseman, 1977, 920; Orsenigo, 1908-1910, 158; Petra Sala, 2004, 140;
Quadro storico di Milano, 1802, 205; Sebastiani, 1995, 104.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 152; Beretta, 1939, 21; Magistretti, 1900, 27;
Magistretti, 1910, 131.
S. DOMENICO DI CARUGATE
v. S. Ambrogio di Carugate.
S. DOMENICO E S. LAZZARO
(S. Caterina da Siena, S. Lazaro, S. Lazzaro)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: “Lungo corso di Porta Romana – in corrispondenza dell’attuale n. 57- subito fuori dalle
antiche mura, nel 1473 l’antico ospedale di S. Lazzaro fu unito all’Ospedale Maggiore, che dopo
venticinque anni cedette la vetusta fabbrica al luogo pio di S. Corona, il quale a sua volta vi costruì il
convento di domenicane, fondato nel 1497 a opera di Valente Melegari.[ DCA, III, 1989, 1676]” Nel 1509
iniziò la costruzione del convento di S. Lazzaro e nel 1576 a seguito dell'assorbimento delle monache del
soppresso convento di S. Domenico di Vialevata (v.), fu stabilito il titolo di S. Domenico e S. Lazzaro.
ORDINE: Domenicane (III ordine); nel 1505 si ebbe il passaggio al II ordine.
SOPPRESSIONE: 1798, soppressione del monastero. Per l’edificazione del teatro Carcano nel 1802 fu
distrutta la fabbrica conventuale. Rimane ancora del chiostro un’ala di portico su due ordini.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 181; Bianconi, 1787, 123-125; Biscaro, 1909, 367-371, 376,
378-9, 384-5, 387-390, 392, 394; Borroni, 1808, 66-67; Cattaneo, 1961, 619, 621; Forcella2, I, 1889, 345346; Gualdo Priorato, 1666, 61; Latuada, 1737-1738, II, 293-298; Marcora, 1958, 375; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, p. 243; Quadro storico di Milano, 1802, 163; Vigotti, 1974, 65
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 187; Bardeaux, 1938-1942, 136; Chiapponi,
1995, passim; Chinea, 1937, 440; Giulini, 1754, 234-235; Marcora2, 1959, 332, 333; Marcora, 1960, 290;
Mezzanotte2, 1959, 481; Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Sebastiani, 1995, 103; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 17; Flumiani, 1927, 565.
83
S. DONNINO ALLA MAZZA
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE: citata nel Liber notitiae sanctorum Mediolani, nel XIII secolo, la chiesa è ricordata come
parrocchia. Fu rifatta su progetto di Andrea Biffi tra il XVII e il XVIII secolo.
UBICAZIONE ATTUALE: la chiesa cessò di essere parrocchia nel 1787, e nel 1803 venne venduta e quindi
quasi completamente demolita, il suo fianco, unica parte superstite dell’edificio romanico, è ancora
visibile in uno stretto passaggio tra via Bigli e via Monte Napoleone.
a) trattazioni specifiche: Fiorio, 1985, 148; Forcella2, V, 1889, 151-155; Giulini, 1855, IV, 682; Latuada,
1737-1738, V, 327-329; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 190; Quadro storico di Milano, 1802, 281;
Torre, 1674, ed. 1714, 274-275; Vigotti, 1974, 55; L. DE LONGHI FRACCARO, Notizie sulla chiesa milanese
di S. Donnino alla Mazza, in Arte in Europa : scritti di storia dell'arte in onore di Edoardo Arslan, Milano
1966, 211-222.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 83; Castiglioni, 1625, 7; Fassina, 1985, 207; Gambi-Gozzoli, 1982,
9; Gualdo Priorato, 1666, 91; Grassi, 1966, 69; Magni, 1972,5/3; Mezzanotte, 1958, 452;
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondi Camerali, a., cart. 236; Fondo Culto, a., cart. 1065;
Fondo Catasto, n. 2488; A.S.C.M., Raccolta Bianconi, tomo VII, f. 34; A.S.D.M., Sez. X, Visite pastorali,
San Francesco da Paola, voI. XVI; Biblioteca Ambrosiana, Cod. A. 275 inf., Galvano Fiamma, c. 1330 (ed.
Ceruti, 1869), 476; Liber Notitiae, 1289 c., ed. 1917, 97 C 105, 264 C 282; Le pergamene milanesi, 1994.
S. ERASMO
(domus de Senodogo, Nuovo, S. Novo)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: inizi del XIII secolo, fu edificata lungo l’attuale via S. Erasmo a destra del civico
numero 8. “Come altre chiese monastiche era a navata unica, divisa in chiesa per fedeli e coro per le
monache: in quest’ultimo era affrescata una "Crocifissione", dal Beltrami assegnata al Bergognone, ora
custodita nella cappella annessa alla villa Perego a Cremnago. [DCA, II, 1988, 118]”
ORDINE: Umiliate (anche Umiliati, almeno nel XIII sec.), ante XVI sec. passaggio all'Osservanza agostiniana.
SOPPRESSIONE: nel 1778 le monache furono trasferite a S. Caterina di Brera (?). La chiesa dell’ampio
monastero del Borgonuovo, le cui vaste ortaglie erano state trasformate in alcuni fra i maggiori parchi
nobiliari della città, fu lasciata progressivamente decadere insieme agli edifici conventuali, tanto che
negli anni Trenta, l’edificio ecclesistico era ormai irriconoscibile, ridotto al solo coro delle monache,
mentre il convento era snaturato da abitazioni e officine. Dal monastero erano stati intanto trasferiti a
Cremnago alcuni affreschi e le balaustrate della peschiera, mentre nella villa Bagatti Valsecchi di Varedo
fu trasportata e ricostruita la loggia del campanile. “Allorquando, nella successione dei molti progetti e
delle laboriose trattative fu definitivamente tracciata la 'via dei Giardini' suonò anche l’ora per il
Sant’Erasmo. Conservarlo integro, integralmente restaurato? E chi si sarebbe sobbarcato a tale dispendio,
con l’alto valore dei terreni che, lungo la nuova strada, attendevano di essere sfruttati per il quartiere più
signorile e ricercato della città? Allora (1939), venne adottato l’ormai noto sistema. Sacrificio di quattro
quinti per salvarne un quinto. Comune e proprietari addivennero ad un compromesso, con il risultato che
ognuno può vedere in luogo. L’architetto Ambrogio Annoni era incaricato di trovare quel tale
compromesso che salvasse capra e cavoli: scomponendo e ricomponendo gli elementi architettonici
necessari a mettere insieme sette campate nella successione e posizione press’a poco originaria (1941-42).
[Reggiori, 1947, 279]”
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 158; Cattaneo, 1961, 630, 643; Forcella2, V, 1889, 143-145;
Grassi, 1958, 23, 25; Gualdo Priorato, 1666, 91-92; Latuada, 1737-1738, V, 318-320; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, p. 440; Quadro storico di Milano, 1802, 288; Patetta, 1987, 133-134; Sioli LegnaniMezzanotte, 1945, 7,20-2, 24, 27, 37, 53, 63; Sormani, 1760, 149.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Alberzoni, 1981, 150; Le antichità di Milano, 2011, 90; Gerra2, 1969, 359,
360; Gerra5, 1969, 563; Gualdo Priorato, 1666, 91;-92 Mezzanotte, 1957, 630; Schuster, 1946, 6-7;
Sebastiani, 1982,206, 217, 219; Spinelli, 1999, passim; Vismara, 1932, 331; Ward Neilson, 1979, 89.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 13, Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1948-1949, 252;
Castiglioni, 1958, 15; Castiglioni, 1960, 13; Gatti Perer, 1964-1965, 216; Magistretti, 1900, 28; Magistretti,
1910, 550; Marcora1, 1961, 125; Zanoni L., 1911, 16, 137, 195, 271-2 (1215 nv 26), 285 (1346 lu 26), 299
(1361 ap 7), 322-3 (1268 mg 29).
S. EUFEMIA, domus de
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la fondazione avvenne prima del 1298
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: successiva al 1344. Nel 1632 la chiesa fu acquistata dai Camilliani che vi costruirono S.
Maria della Sanità (v.)
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1960, 13.
84
S. EUFEMIA
ZONA: Porta Romana
ORIGINE: indicata dalle fonti come uno dei più notevoli edifici ecclesiastici della Milano paleocristiana
viene citata con certezza in un evangeliario del IX secolo, rimaneggiata nel XVII secolo fu ristrutturata in
modo radicale nel XIX secolo per adattarla alle aumentate esigenze della popolosa contrada.
UBICAZIONE ATTUALE: piazza S. Eufemia
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 158; Bianconi, 1787, 154-156; Borroni, 1808, 61-62; Bossi,
1818, 86-87; Calderini1, 1953, I, 384; Caselli, 1827, 88-89; Latuada, 1737-1738, III, 80-83; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 255-256; Mongeri, 1872,309-311; Monumenta..., 197, passim; Pirovano, 1822,
131-132; Ponzoni, 1930, 471-474; Puccinelli2,1650, 100-102; Quadro storico di Milano, 1802, 189; Storia
e descrizione delle chiese, 1857, 29-30; Torre, 1674, ed. 1714, 60-62; Vigotti, 1974, 55; E. TERZAGHI,
Relazione sulle riforme edilizie della chiesa di S. Eufemia in Milano eseguite negli anni 1869-70, Milano
1870.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 165-167; Cattaneo, 1969, . 26; Fassina, 1985, 122; Ferrario, 1843,
.112; Gambi-Gozzoli, 1982, tavv. 79, 81; Gualdo Priorato, 1666, 59; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii
Elemosinieri, 2012, 127-129, 140-141; Magni, 1972,3/4; Santagostino, 1671, ed. 1980, . 27;
c) fonti e citazioni documentarie: AS.D.M., Sez. X, Visite pastorali, Miscellanea città, vo XVII, ff. 258 ss.
S. EUSEBIO
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: di origini antichissime, forse risalente addirittura all’epoca del re longobardo
Desiderio (VIII sec.) era situata nell’attuale via Brera fra palazzo Cusani e il palazzo già CastelbarcoSimonetta.
SOPPRESSIONE: parrocchiale fino al 1784, divenne sussidiaria di S. Marco. Fu abbattuta nel XIX secolo
a) trattazioni specifiche: Bossi, 1818, 225-227; Forcella2, 1889, IV, 275-279; Latuada, 1737-1738, V, 225228; Quadro storico di Milano, 1802, 291; Rotta, 1891, 169; Sormani, 1760, 124; Vigotti, 1974, 56
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 108; Beretta, 1939, 12; Gualdo Priorato, 1666, 92; Gambi Gozzoli,
1982, didascalia 79
c) fonti e citazioni documentarie: Le pergamene milanesi, 1994; L. BELTRAMI, Il palazzo di Pio IV a
Milano, “Archivio storico dell’arte”, 1889, II.
S. EUSEBIO
ZONA: Barona
ORIGINE E VICENDE: ricordata nel Liber notitiae, la chiesa serviva un monastero femminile soppresso già
nel XVI secolo e trasformato in una cascina ancora oggi visibile in via Bardolino.
b) notizie: Sarzi 1987, 307; Vigotti 1974, 172.
S. EUSTORGIO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: “Sulla fondazione esistono tradizioni e interpretazioni diverse, ma scarsi documenti.
Secondo una delle versioni correnti sarebbe stata costruita dal vescovo Eustorgio (il futuro santo, c. 315331), che volle esservi sepolto e che vi aveva trasportato le reliquie presunte dei re Magi, provenienti da
Costantinopoli e donate dall'imperatore Costante; secondo altri potrebbe essere la basilica Portiana citata
da Ambrogio; queste tesi sarebbero confermate da resti murari paleocristiani riemersi nella cappella dei
Re Magi e dalle fondamenta di un'abside dietro l'altare maggiore. Secondo altri ancora venne costruita in
onore del santo dal vescovo Eustorgio II nel 515. Documentata in modo sicuro dal sec. VII, venne
ricostruita nel tardo XI in massicce forme romaniche cluniacensi di influenza borgognona (ravvisabili in
particolare nei capitelli). Distrutta da Federico Barbarossa, sotto il quale (1164) vennero trafugate a
Colonia le reliquie credute dei re Magi (sono state parzialmente restituite nel 1903), se ne iniziò la
ricostruzione in forme romaniche intorno al 1190. Affidata nel 1216-20 ai Domenicani, venne sottoposta a
numerosi rifacimenti: al sec. XIII appartengono il braccio di transetto aggiunto verso S, le volte a crociera
delle navate centrale e sin., il campanile; al XIV rimonta la trasformazione 'devozionale' del tempio, con
l'erezione di parte delle cappelle votive e gentilizie verso S; al XV altre cappelle meridionali e la cappella
Portinari. Fu in questa fase che la basilica venne trasformata in chiesa a sala sopralzando le navate
laterali […]Interventi e soprastrutture del '600 e '700 (specie nelle cappelle e nella facciata) furono
eliminati nel corso dei rifacimenti 'in stile' della seconda metà del XIX sec. […] [Milano, 10 ed., TCI, 1998,
366-367]”
ORDINE: Domenicani
SOPPRESSIONE: 1797
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Eustorgio
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 222-228; Atlante del Barocco lombardo, 1997;
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Bartoli, 1776-1777, 159-160; Bianconi, 1787, 218; Borroni, 1808, 84-87; Bossi, 1818, 112-118; Caselli,
1827, 115-121; Cattaneo, 1961, 540, 545, 591, 610-621, 687, 699, 700, 702, 713; DCA, II, 1156-1157; De
Dartein, 1865-1882, 204-209; Ferrari1, 1979, 170-6; Giulini, 1916, 314-5; Gualdo Priorato 1666, 68-69;
Kaeppeli, 1966, 28; Latuada, 1737-1738, III, 175-213; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 292-305;
Milano capitale, 1990, 115-116; Pirovano, 1822, 153-162; Ponzoni, 1930, 33-42; Porter, 1916, 614-627;
Romanini, 1954, 452-4, 466-470, 478, 482, 500, 511-3; Romanini1, 1955, 637-641, 646, 651, 652, 677, 705,
717, 721; Romanini, 1964, 85-9, 242-5; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 38-41; Studi di storia
locale, 1983, 33-4; Torre, 1674, ed. 1714, 81-90; Vigotti, 1974, 56; Zucchi, 1989, 236-239 (con
bibliografia). L. AIRAGHI, La basilica di S. Eustorgio in Milano - Da canonica a convento domenicano,
«Aevum», LV (1981), 294-325; L. AIRAGHI, Studenti e professori di S. Eustorgio in Milano dalle origini del
convento alla metà del XV secolo, AFP, LIV (1984), 355-380; R. BAGNOLI, La basilica di S. Eustorgio in
Milano, Milano 1957; R. BAGNOLI, La basilica milanese di S. Eustorgio. Storia e arte, Milano 1961; La
basilica di Sant'Eustorgio in Milano, a cura di G. A. Dell’Acqua, Milano 1984; G. G. BELLONI,
Sant'Eustorgio: La Basilica dei Magi, «Città di Milano», LXXXI (1964), 111-6; A. BURATTI - G. SANTI, Milano.
S. Eustorgio, in Monasteri e conventi in Lombardia, Milano 1983, 52-5; A. M. CACCIN, I Domenicani a
Milano. Le visite del Santo. Il convento di S. Eustorgio, DMi, IX (1968), 459-465; M. CAFFI, Della chiesa di
Sant'Eustorgio in Milano: illustrazione storico-monumentale-epigrafica, Milano 1841; I chiostri di
Sant’Eustorgio in Milano, cur. P. Biscottini, Milano 1998; V. CEPPELLINI, Nel segno dei Magi, “Bell’Italia”,
191, 3 (2002), 68-80; R. FAINO, I Domenicani e la basilica di S. Eustorgio, in S. Domenico, 17-26; L.
FORMICA, La cappella Portinari. Una celestale visione, “Diocesi di Milano”, 41, 2 (2000), 13-19; T.
KAEPPELI, La bibliothèque de Saint-Eustorge à Milan à la fin du XVe siècle, AFP, XXV (1955), 5-74; C.
NAVA, La basilica dei Magi, Milano 1904; A. NOVELLI, La basilica di Sant'Eustorgio in Milano, Milano 1928;
F. REGGIORI, La basilica di Sant'Eustorgio, Milano 1974; Rinascita della basilica di S. Eustorgio, “Famiglia
meneghina”, maggio-giugno 1961, 9-11; M. RONCHI, I dipinti della Cappella viscontea nella basilica di
Sant'Eustorgio, “Citta di Milano”, luglio 1959; P. ROTTA, Il trasporto dell'arca di S. Pietro Martire
effettuato nell'anno 1875 entro la Cappella di Michelozzo annessa alla Basilica Eustorgiana in Milano:
memoria, Milano 1876; A. SALA – G.A. DELL’ACQUA, La basilica di Sant’Eustorgio di Milano, “BPM”, 75
(1985), 11-18; P. SPREAFICO, Il «Museo di Milano», DMi, 1/4 (1960), 38-48; P. SPREAFICO, Fede e folclore
in S. Eustorgio, DMi, aprile 1964, 245-248; P. SPREAFICO, La basilica di S. Eustorgio ritornata antica e
vera, Milano 1970; P. SPREAFICO, La basilica di Sant'Eustorgio tempio e museo, Milano 1976; S. VIGEZZI,
Catalogo descrittivo, ragionato e critico delle sculture esistenti nella basilica di Sant'Eustorgio in Milano,
ASL, LX (1933), 219-289.
b) notizie: Alberzoni, 1981, 148; Alberzoni, 1982, 210; Ambrosioni, 1989; Arslan¹, 1956, 629, 630, 637;
Arslan3, 1954, 1956, 699, 700, 728; Bandera, 1997, 233, 239; Baroni, 1937, 115; Baroni, 1944, 9, 10, 14,
43, 44, 47, 59, 63, 64, 71-84, 88, 90, 91, 97, 98, 100, 104, 105, 110-3, 116, 119, 120, 127-9, 153-162, 164;
Baroni, 1955, 748, 754, 759, 761, 784, 785, 787, 792, 794, 802, 804, 812; Baroni2, 1955, 689-696, 721,
737, 763; Bellone, 1940, 178-200; Bendiscioli1, 1957, 137, 183, 312; Bernareggi2, 1931, 1035; Biscaro,
1907, 394; Biscaro2, 1908, 302, 313, 319; Biscaro4, 1908, 517, 518; Biscaro, 1914, 98; Biscaro, 1930, 31;
Cognasso, 1955, 15, 218; Dondaine, 1953, 71, 72, 98, 102, 110; Fassina, 1985, 121; Ferrari, 1974, 141-2;
Franceschini, 1954, 163, 197, 256, 282, 319, 334, 370, 397, 398; Fumi, 1910-1911, 10, 24, 26, 27, 29, 55,
58, 76, 341, 370, 373; Gatti Perer, 1979, 475; Gengaro, 1957, 79-80; Gerosa Brichetto, 1973, 26; Gerra,
1964, 737-744; Grassi, 1966, 163, 345; Grassi, 1982, 488; Hinnebusch, 1973, 197, 198, 200, 202, 205, 211,
212, 219-220; Marcora2, 1959, 321, 337-340; Marcora, 1960, 264; Marcora2, 1961, 332-3; Meerseman,
1977, 761, 773, 789, 791, 826, 827, 889, 890, 905, 906, 941, 1014, 1143, 1255, 1261; Mezzanotte, 1958,
674; Mezzanotte2, 1959, 481, 506; Monneret de Villard, 1954-1955, 52; Natale, 1972, 484; Nicodemi1,
1958, 494, 496, 507, 512; Orsenigo, 1908-1910, 154; Palestra, 1971, 25, 35; Panizza, 1956, 171;
Pellegrini3, 1910, 606; Petra Sala, 2004, 142; Reggiori, 1960, 650; Romanini1, 1959, 728, 739, 740, 742;
Romanini2, 1959, 785; Salmi, 1955, 784, 794, 810, 845; Savio, 1915, 169; Scurati-Manzoni, 1968, 199-200;
Settecento lombardo, 1991, 373-374; Tea, 1941, 62-4; Tea, 1942, 59-63; Tea, 1959, 796, 809; Travi, 1997,
203, 222, 223, 226; Vincenti, 1960, 84, 88, 89; Wittgens, 1956, 753-8; V. ALCE, La tomba di S. Pietro
Martire e la Cappella Portinari in S. Eustorgio di Milano. Notizie storico-critiche, «Memorie domenicane»,
LXIX (1952), 3-34; C. ALZATI, Il culto per sant'Eugenio a Milano nella basilica di S. Eustorgio, DMi, XXIV
(1983), 92-3; G. BALLERIO, Il restauro architettonico della cappella Portinari in S. Eustorgio, “Ministero P.
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presso S. Eustorgio, ASL, XXVIII, s. IV /15 (1911), 383-8; La cappella Portinari in Sant'Eustorgio a Milano, a
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LOENERTZ, Frère Jacques de Milan missionaire en Orient au XIIIe siècle, AFP, VIII (1938), 274-7, 281; F.
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lume”, “Diocesi di Milano”, settembre-ottobre 2000, pp. 64-72; S. MATALON, Restauro della cappella di S.
Martino in S. Eustorgio di Milano, ArLo, VII/1 (1962), 116-7; F. MAZZINI, Il restauro degli affreschi del
Foppa nella cappella Portinari in S. Eustorgio, «Bollettino d'arte», XXXVI (1951), 271-6; A. PALESTRA,
Nuovi scavi alla metropoli romana, al cimitero paleocristiano e medioevale di S. Eustorgio, «Ambrosius»,
XXXVIII (1962), 15-46; G. PARAZZA, Gli affreschi di Vincenzo Foppa nella cappella Portinari in S.
Eustorgio, “Commentari dell’ateneo di Brescia”, 1939, 76-105; M. RONCHI, I dipinti della cappella
viscontea, «Città di Milano», LXXVI (1959), 440 f. t.; M. RONCHI, La cappella di S. Martino, «Città di
Milano», LXXVI (1959), 496 f. t.; M. RONCHI, Gli affreschi della cappella Portinari, «Città di Milano»,
LXXVI (1959), 628 f. t., 692 f. t.; M. RONCHI, L'affresco dei Re Magi, «Città di Milano», LXXVII (1960), 40 f.
t.; S. SAMEK LUDOVICI, Vincenzo Foppa alla Cappella Portinari, Milano-Ginevra 1965; F. SANT'AGOSTINO,
Pietro da Verona martire domenicano, le cui spoglie si venerano nell'insigne basilica di S. Eustorgio in
Milano, Milano 1952; D. SANT'AMBROGIO, L'arca Torelli di Sant'Eustorgio dell'anno 1462, «L'Osservatore
Cattolico», XLV /2 (1908); D. SANT'AMBROGIO, L'arca di S. Pietro Martire in S. Eustorgio, «Politecnico»,
LVIII (1910); G. SCOTTI, Alcune ipotesi di lettura per gli affreschi della Cappella Portinari alla luce degli
scritti di S. Antonino vescovo di Firenze, ArLo, 64 (1983), 65-78; A. ZUCCHI, Ancora di Fr. Antonio
Cattaneo da Milano, «Memorie domenicane», LII (1935), 380.
b) notizie: Alberzoni, 1985, 148; L’anfiteatro di Milano, 2004, 86-89, 90-93; Beretta, 1939, 19; Borella,
1957, 187; Cattaneo, 1957, 259, 285; Valagussa, 1997, 199, 201; A. CALDERINI, Il fonte di S. Barnaba, DMi,
I/3 (1960), 43; E. M., Per la storia dell'eresia in Lombardia nei secoli XIII-XIV, ASL, XXXIII, s. IV /5 (1906),
169; M. L. GATTI PERER, Il museo di Milano, DMi, XII (1971), 194-202; M. L. GATTI PERER, Una inedita
immagine cateriniana a altre testimonianaze pittoriche nella basilica milanese di S. Eustorgio, ArLo, 1-2
(1988), 5-33; M. L. GENGARO, Un ignoto codice della Biblioteca Ambrosiana di Milano e i rapporti tra
miniatura e pittura trecentesca lombarda, ArLo, VIII/2 (1963), 68, 69, 71; G. GEROLA, Le effigi dei Reali
di Cipro in S. Eustorgio di Milano (Nozze Fanturi-Castellucci, Ravenna, 27.11.1930), Trento 1930; G.
MEERSSEMAN, L'architecture dominicaine au XIIIe siècle. Législation et pratique, AFP, XVI (1946), 151,
152, 176, 186, 188; G. MEERSSEMAN, La prédication dominicaine dans les congrégations mariales en Italie
au XIIIe siècle, AFP, XVIII (1948), 140; U. MONNERET DE VILLARD, La «legenda» di s. Eligio in Lombardia,
ASL, XLVIII (1916), 628; A. MOSKOWITZ, Giovanni di Balduccio’s Arca di San Pietro Martire: Form and
Function, ArLo, 1-2 (1991), 7-19; E. MOTTA, Chi furono gli scultori del monumento Torelli in S. Eustorgio
a Milano?, ASL, XXXV, s. IV /9 (1908), 146-150; N. W. NEILSON, Daniele Crespi’s Annunciation for
Sant’Eustorgio, Milan, ArLo, 3-4 (1992), 42-44; F. NOVATI, Il De Magnalibus Mediolani ed una cronaca
vestfagliese del Trecento, ASL, XLII (1915), 466, 468, 469, 471; L. PELLEGRINI, Mendicanti e parroci:
coesistenza e conflitti di due strutture organizzative della «cura animarum», in Francescanesimo e vita
religiosa dei laici nel '200, Atti dell'VIII Convegno Internazionale (Assisi, 16-18 ottobre 1980), Assisi 1981,
149, 154; A. M. ROMANINI, L'architettura degli ordini mendicanti: nuove prospettive di interpretazione,
«Storia della città», III/9 (1978), 7, 10; M. SALMI, La pittura e la miniatura gotica in Lombardia, SMT, IV,
Milano 1954, 556; A. VALLINI, Il culto dei re magi nella tradizione ambrosiana, DMi, gennaio 1963, 50-56;
A. M. WALZ, Compendium historiae ordinis praedicatoris, Romae 1948, 138.
c) fonti e citazioni documentarie: Forte, 1960, 373 (1614 fe 22); Gatti Perer, 1964-1965, 195, 201; Gatti
Perer, 1964-1965, 148, 151; Grazioli, 1906, 243; Locatelli Milesi, 1912, 77, 101; Magistretti, 1910, 560;
Magistretti, 1918, 8; Marcora2, 1959, 256 (1247, 1255 mg 21), 260 (1304 nv 3), 265 (1402), 268 (1458 fe
20), 269 (1477 lu 1); Le pergamene milanesi, 1994; Razzi, 1971, 116-121; Rotondi, 1924, 201-5; Vigotti,
1974, 30, 56, 58, 88.
C. BARONI, Un'opera ignorata dell'architetto Lazzaro Palazzi in Milano, «Rivista d'arte», XXI (1939), 332-6,
336-8 (1488 mz 28), 338-9 (1485 lu 1).
S. EUSTORGIO, domus de
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: fondata prima del 1224
ORDINE: Umiliate/ Agostiniane
SOPPRESSIONE: nel 1238 ca. avvenne il trasferimento delle monache nella nuova sede di S. Maria delle
Veteri.
a) trattazioni specifiche: Alberzoni, 1981, 149-150.
b) notizie: Cattaneo, 1961, 617.
c) fonti e citazioni documentarie: Colombo2, 1960, 288; Zanoni L., 1911, 62-3, 194, 311 (1233 giu 30).
S. FAMIGLIA ALLE VETERE
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio già annesso al convento delle Vetere è preceduto da un portico a colonnine.
Spogliato delle decorazioni barocche, l’edificio accoglie due opere d’arte provenienti dal distrutto
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convento dell’Annunziata: un Crocefisso dei primi del Cinquecento e un gruppo ligneo policromo
seicentesco dell’Annunciazione.
UBICAZIONE ATTUALE: via Vetere
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 5.2
S. FAMIGLIA IN MORIVIONE
ZONA:
ORIGINE E VICENDE: di antiche origini, l’oratorio fu ampliato nel 1676. Chiesetta a nave unica appartenne
ai Greppi. Conserva tele di non grande pregio e una pala marmorea raffigurante la Sacra Famiglia.
UBICAZIONE ATTUALE: via Bernardino Verro
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 2.4
SS. FAUSTINO E GIOVITA ALL’ORTICA
(SS. Nome di Maria)
ZONA: Ortica
ORIGINE E VICENDE: l’Ortica era una località posta sul confine del territorio suburbano dei Corpi santi con
quello della pieve di Segrate, dove si rifugiarono i milanesi di Porta Orientale e di Porta Nuova dopo la
distruzione della città ad opera del Barbarossa (1162). L’intitolazione ai santi patroni di Brescia è
indicativa della presenza attiva dei bresciani nella ricostruzione di Milano avvenuta a partire dal 1167. La
chiesa esisteva già nel 1182, fu ricostruita nel 1519, ampliata nel secolo XVII e poi nuovamente nei primi
anni del XX secolo.
UBICAZIONE ATTUALE: via Amadeo 90.
a) trattazioni specifiche: Chiese mariane, 2010, 37-39; Iosa, 1987, 534-537; 543-554, 631-635; LupieriMaderna, 1972, 3.5; Riconoscere Milano, 2009, 53-56; Sarzi, 1987, 235-236; Valagussa, 1997, 192-193; W.
PINARDI, SS. Faustino e Giovita e la loro chiesetta all’Ortica, ArCr, 56 (1968), 372-379;
D.SANT’AMBROGIO, Recenti rinvenimenti a Lambrate, “Rassegna d’Arte”, 5 (1905), 109-110; T. VARISCO,
Madonna delle Grazie all’Ortica, Milano 1986.
b)notizie: Caselli, 1827, 56-57; S. LEONDI, Cavriano e Ortica. Cenni di storia antica, Milano 1989.
S. FEBRONIA
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: nel 1645 ci fu la fondazione della chiesa da parte di Cesare Monti arcivescovo di
Milano.
ORDINE: Orsoline
SOPPRESSIONE: 1784. La chiesa fu distrutta per lasciare spazio a una fabbrica di cotone
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, V, 58-59; Ledoschowska, 1967, 208, 209, 248, 273; Quadro
storico di Milano, 1802, 261-262; Sormani, 1760, 94; Spinelli, 1999, passim;Vigotti, 1972, 92, 93, 95.
b) notizie: Bardeaux, 1938-1942, 135; Cattaneo, 1958, 310.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 251; Castiglioni, 1958, 16.
S. FEDELE
(S. Maria in Solariolo)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: sull’area dell’attuale chiesa di S. Fedele sorgeva fino dall’853 la chiesetta di S. Maria
in Solariolo, il cui titolo fu mutato tra il 1045 e il 1129 in quello di S. Fedele. Nel 1566 s. Carlo affidò la
chiesa di S. Fedele ai Gesuiti, e nel 1569 si iniziò costruzione della nuova chiesa, sotto la direzione
successivamente di Pellegrino Tibaldi, di Martino Bassi e di Francesco Maria Richini.
ORDINE: Gesuiti
SOPPRESSIONE: 1773 soppressione dei Gesuiti. Nel 17769 ci fu il trasferimento da S. Maria della Scala in S.
Fedele, a seguito della distruzione della grande chiesa gotica operata per fare posto al nuovo omonimo
teatro, del Capitolo di quella chiesa, a sua volta soppresso nel 1798 (rimase solo il Capitolo minore). Quasi
completamente distrutta dai bombardamenti del 1943, la chiesa venne ricostruita nel 1946 ed è ancora
servita dai gesuiti (ritornati a Milano nel 1893).
UBICAZIONE ATTUALE: piazza S. Fedele
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 88-90; Baroni, 1940, 113-133; Bartoli, 1776-1777,
160-161; Bascapè, 1967, 36, 43, 63; Bombe sulla città, 2004, 240-242; Borroni, 1808, 173-176; Bossi, 1818,
243-246; Caselli, 1837, 249-251; Denti, 1988, 56-61, t. 9; Dossi, 1963, 309-312; Dossi, 1970, 2, 10-23, 30,
31, 34, 39-41, 44, 45; Fiorio, 1985, 149-155; Gualdo Priorato, 1666, 92-93; Latuada, 1737-1738, V, 366374; Malaguzzi Valeri, 1901, 336-340; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 174-176; Pirovano, 1822, 227231; Pellegrino Tibaldi, 1990; Ponzoni, 1930, 292-8; Quadro storico di Milano, 1802, 283; Studi di storia
locale, 1983, 35; Torre, 1674, ed. 1714, 276-278; Vigotti, 1974, 56-57; S. DELLA TORRE – R. SCHOFIELD, Il
cantiere di S. Fedele: introduzione ai nuovi documenti, in L’architettura della Compagnia di Gesù in
88
Italia, XVI-XVIII secolo, Atti del convegno (Milano 1990), Genova 1992, pp. 265-270; ID., Pellegrino Tibaldi
architetto e il S. Fedele milanese. Invenzione e costruzione di una chiesa esemplare, Milano 1994; L.
DOSSI, Il San Fedele di Milano, Milano 1963; L. DOSSI, San Fedele di Milano, DMi, IV (1963), 497-505; L.
DOSSI - A. SCURANI, Storia e arte in San Fedele a Milano, Milano 1976; E. M., Un regolamento postale
milanese del 1535-36, ASL, XXXIII, s. IV/5 (1906), R. HASLAM, Pellegrino Tibaldi and the design of S.
Fedele, ArLo, 42-43 (1975), 124-153; L. MAINO, I gesuiti di S. Fedele e l'Assistenza Malati Poveri, Milano
1980; C. MARCORA, I confessionali della chiesa di S. Fedele in Milano, DMi, IX, Milano 1968, 492-5; V.
MOCCAGATTA, L'église des Saints-Martyrs de Turin, in Congrès archéologique du Piémont (1971), Paris
1978, 42-9; G. MORAZZONI, La biblioteca dei Gesuiti, «Milano», LV (1939), 368-372; A. M. PEDROCCHI, Il
coro della chiesa di S. Fedele in Milano, ArLo, 65 (1983), 89-92; A. PERONI, Contributi al Pellegrini
architetto: la ricostruzione di S. Maria di Puria e il San Fedele di Milano, ArLo, III/2 (1958), 84-97.
b) notizie: Anonimo, 1931, 502-6, 511, 512; Bardeaux, 1938-1942, 133, 428, 206; Baroni, 1941, 128;
Barzaghi, 1905, 94; Bendiscioli1, 1957, 162, 172; Bendiscioli2, 1957, 401, 413, 448; Bernareggi, 1926-1929,
125-6; Bernareggi, 1929, 202; Bernareggi1, 1931, 682, 683; Buratti, 1991; Calvesi, 1954, 115, .119, 120,
124, 125, 127, 131; Castellani, 1930, 486, 532-5, 538; Castiglioni, 1932, 94, 95, 131; Cattaneo, 1955, 35,
96; Cattaneo, 1958, 284, 321; Cazzani, 1975, 10; Dell’Acqua, 1957, 719, 720; Dell’Omo, 1991; Fiocco,
1938, 167; Genero, 1982, 501, 503; Gengaro1, 1936, 5, 6; Gengaro2, 1936, 203; Gerra2, 1969, 360;
Gerra5, 1969, 568; Grassi, 1966, 345, 405, 412-4, 435; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri,
2012, 177-179; Marcora1, 1967, 239; Mezzanotte, 1952, 85; Mezzanotte, 1957, 590, 595, 600-2, 629;
Mezzanotte, 1958, 456; Nicodemi, 1957, 818; Nicodemi2, 1958, 545, 546; Oltrona Visconti, 1959, 199;
Orefice, 1985, 16; Orsenigo, 1908-1910, 156, 396; Pellegrini, 1909, 165; Pellegrini1, 1910, 403;
Pellegrini2, 1910, 436; Romanini1, 1959, 731, 746; Romanini2, 1959, 779; Rosa, 1630, 1957, 838-840;
Santagostino, 1671, ed. 1980, 12, 63, 97; Sebastiani, 1970, 903; Soldati Forcella-Antico Gallina, 19791980, 28, 29; Vigotti, 1974, 57; Vincenti, 1960, 84; Visconti, 1909, 415, 423; Zanoni B., 1950, 99; E.
CATTANEO, Il coro ligneo di S. Maria della Scala in S. Fedele, Milano 1980, 33-44; A. M. FIOCCHI, La
Madonna di S. Fedele in Milano, Milano 1954; A. M. FIOCCHI, Antichissima effige della Madonna del
Patrocinio venerata nella cappellina presso la chiesa di S. Fedele, Milano 1954; 428; W. PINARDI, Restauri
pittorici nella chiesa di S. Fedele a Milano, ArCr, LXX (1982), 67-70; P. PIRRI, Il P. Achille Gagliardi, la
dama milanese, e la riforma dello Spirito e il movimento degli zelatori, AHSI, XIV (1945), 8, 9, 17, 31, 36,
39, 57-8; P. PIRRI, Intagliatori gesuiti italiani dei secoli XVI e XVII, AHSI, XXI (1952), 35-9, 41, 44, 53-9;
A.M. RODA, Il pulpito della chiesa di S. Fedele a Milano, “Civiltà ambrosiana”, 20, 3 (2003), 237 ss.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Ornato Fabbriche, II, cart.31, P.G. 2466, Archivio
Soprintendenza ai Beni artistici e storici, Milano, San Fedele; Castiglioni, 1948-1949, 252; Castiglioni,
1958, 11; Filippini, 1932, 179, 180; Gatti Perer, 1964-1965, 188, 190, 192, 197; Giulini, 1917, 358;
Maderna, 1980, 47; Magistretti, 1918, 13; Santoro, 1939, 83.
ANON., Notizie milanesi degli anni 1565-1570, ASL, XXXVI, s. IV / 11 (1909), 263.
S. FELICE, domus de
v. S. Pietro sul Dosso.
S. FELICIANO
v. S. Primo e S. Feliciano.
S. FERMO
(SS. Fermo e Rustico)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: “Forse è riferibile a quell’aula mosaicata paleocristiana ritrovata fra via Olmetto e via
Amedei, presso vicolo S. Fermo, risultata appartenente a un edifico con più fasi costruttive, formatosi
all’interno di una domus signorile romana: mantenutosi come luogo devozionale, questo oratorio sarebbe
poi diventato chiesa dedicata a S. Fermo, ora del tutto scomparsa; il Torre ne ricorda la fronte, ricostruita
(XVII sec.) da G. B. Paggi, credibilmente in conformità alla nota sigla controriformista. [DCA, II, 1988,
1197]”
a) trattazioni specifiche: Milano ritrovata, 1986, 147, 153 n. 29, 335; Quadro storico di Milano, 1802, 201;
Rotta, 1891, 77
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 222; Gualdo Priorato, 1666; Gambi-Gozzoli, 1982, did. 15ch 5
SS. FERMO E RUSTICO
ZONA: tra Lambrate e Ortica nella località conosciuta come Cascine Doppie
ORIGINE E VICENDe: “Il modesto oratorio appariva improvvisamente tra gli alberi, in piena campagna, e vi
si giungeva per una strada suburbana, tra sambuchi e robinie, strada poi divenuta l’attuale via Nino Bixio,
e poi per un sentiero, che si è allargato fino a costituire quella che è oggi la via Pascoli. L’oratorio serviva
alla popolazione delle Cascine Doppie, le quali furono prima sotto la giurisdizione spirituale di S. Babila e
89
poi fino al 1900 sotto quella di S. Francesca Romana; passarono quindi a far parte di quella del SS.
Redentore. [Bagnoli, III, 75]” Il piccolo edificio fu abbattuto nel 1919 nel corso dei lavori per
l’edificazione di Città Studi.
a) trattazioni specifiche: Bagnoli, 1965, III, 75.
S. FILIPPO APOSTOLO IN BURGO AZARUM
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: il Liber notitiae fa riferimento a questa piccola chiesa situata in prossimità di S.
Agata in burgo azarum (v.).
b) notizie: Vigotti, 1974, 57.
S. FILIPPO E S. GIACOMO
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: fondazione della chiesa antecedente al 1398
ORDINE: Benedettine
SOPPRESSIONE: nel 1560 ci fu il trasferimento delle monache al monastero del Bocchetto, e nel 1569 la
distruzione del monastero
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 604-6.
b) notizie: Cattana, 1980, 104; Schuster, 1946, 10.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 153; Beretta, 1939, 11; Chabod, 1971, 241, 378 (1521
mg 21); Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 130; Marcora2, 1959, 329-330, 480-2 (1533 dc 3 e 4);
Vigotti, 1974, 30, 57.
SS. FILIPPO E DONATO
ZONA: fuori Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: chiesetta di origine altomedievale, completamente rimaneggiata nel XVI secolo e
inserita nel contesto del complesso agricolo padronale risalente al XV e XVI secolo noto come Cascina
Molinazzo, distrutto negli anni Sessanta-Settanta del XX secolo a fini di speculazione edilizia.
UBICAZIONE ATTUALE: via Martinetti angolo via Molinazzo
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 7.4. W. PINARDI, Una chiesa da salvare, DMi, luglioagosto 1965, 394-397.
b) notizie: Nebbia, 1909; Relazione della Commissione…, 1925, 479; Bagnoli, 1965 I, 123-124; Langè,
1972, 419; Sarzi, 1987, 331.
SS. FILIPPO E GIACOMO
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa apparteneva a una confraternita di Disciplini.
SOPPRESSIONE: soppressa nel 1786 fu incorporata nella casa Melzi in via Manzoni 40
a) trattazioni specifiche: Gualdo Priorato, 1666, 95; Forcella2, V, 1889, 141
SS. FILIPPO E GIACOMO DI NOSEDO
(S. Giorgio)
ZONA: Nosedo
ORIGINE E VICENDE: la chiesetta già menzionata anche se con diverse titolazioni a partire dal VI secolo e
con particolare attenzione nelle carte chiaravallesi del XIII secolo, conserva affreschi datati alla seconda
metà del Trecento.
a) trattazioni specifiche: Caselli, 1827, 71-72; Lupieri-Madera, 1972, 2.6
b) notizie: Iosa, 1986, 164-169; Sarzi, 1987, 258
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 309.
S. FILIPPO NERI
(Presentazione di Maria Vergine, S. Filippo al Molinazzo)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: nel 1621, Veronica Biancardi fondava chiesa e monastero nell’attuale via S. Barnaba
di cui l’anno successivo Federico Borromeo posava la prima pietra
ORDINE: Agostiniane
SOPPRESSIONE: nel 1800, il complesso fu trasformato in ospedale militare dai francesi. Le monache si
unirono a quelle della Guastalla, di S. Sofia e di S. Maddalena al Cerchio. Nel 1810, la fabbrica fu
utilizzata prima come collegio femminile poi come caserma di artiglieria, il che permise la sopravvivenza
della chiesa sino agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso quando fu distrutta per lasciare spazio al
nuovo Palazzo di Giustizia.
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 104; Borroni, 1808, 50-51; Bossi, 1818, 67; Castiglioni, 1931, 194-
90
5; Forcella2, I, 1889, 319-322; Latuada, 1737-38, I, 276-280; Quadro storico di Milano, 1802, 157; Zucchi,
1989, 262-263 (con bibliografia e ill.).
A. SPIRITI, Per San Filippo Neri: arte e architettura a Milano fra Sei e Settecento, 2 (1996), 45-51.
b) notizie: Baroni, 1937, 109, 110; Bartoli, 1776-1777, 161; Caizzi, 1958, 351; Caselli, 1827, 69-70;
Chiapponi, 1995, passim; Forcella1, 1889, 664; Fustella, 1966, 109; Gengaro1, 1936, 7, 9, 10; Gerra1,
1969, 252; Grassi, 1964, 144; Grassi, 1966, 267; Gualdo Priorato, 1666, 49; Marcora, 1964, 207; Martelli,
1984, 71-3; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 483; Mezzanotte, 1958, 447; Omazzi, 1991, passim; Orefice, 1985,
16; Sebastiani, 1982, 206, 209, 217, 218; Spinelli, 1999, passim, Tea, 1959, 798.
c) fonti e citazioni documentarie: Milano, Archivio alla Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici:
rilievi e fotografie di C. Calzecchi Onesti; A.S.C. M., Raccolta Bianconi, tomo X; Castiglioni, 1948-1949,
249; Flumiani, 1927, 576.
S. FRANCESCA ROMANA
(Madonna di Montserrat)
ZONA: fuori Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la prima pietra della chiesa fu posta nel 1662 sul luogo dove già sorgeva una piccola
cappella anch’essa dedicata a s. Francesca Romana affidata ai frati agostiniani. Ridotta a magazzino con
l’arrivo dei francesi fu restaurata nel XIX secolo e ingradita nel XX.
ORDINE: Agostiniani
SOPPRESSIONE: 1787.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Francesca Romana
a) trattazioni specifiche: Chiese mariane, 2010, 73-74; Denti, 1988, 138, 140; Mezzanotte-Bascapè, 1948,
ed. 1968, pp. 510-511; Atlante del Barocco lombardo, 1997; Tatti, 1844, II, 387-388.V. CAVENAGO, Santa
Francesca Romana. Storia di una parrocchia di Milano, Milano 1998; C. MARCORA, La Madonna di
Montserrato a Milano, “Diocesi di Milano”, 5 (1964), 304-305; Riconoscere Milano, 2009, 49-53; G.S.
UBERTI, La Madonna di Montserrato nella Chiesa prepositurale di S. Francesca Romana con brevi cenni
storici sulla chiesa stessa e sulle sue venerate patrone, Milano 1914
b) notizie: Sarzi, 1987, 49.
S. FRANCESCO DI PAOLA
(S. Anastasia)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1675 ci fu l’insediamento dei Minimi presso la chiesetta di S. Anastasia che
sorgeva sul corso di Porta Nuova (attuale via Manzoni) all’angolo con l’attuale via Montenapoleone. Nel
periodo tra il 1728 e il 1735 ci fu la costruzione di chiesa e convento di S. Francesco di Paola.
ORDINE: Padri Minimi conventuali
SOPPRESSIONE: nel 1796, il monastero fu trasformato in caserma della Guardia nazionale. Nel 1804 ci fu
l’allontanamento dei Padri.
UBICAZIONE ATTUALE: via A. Manzoni
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 411-414; Borroni, 1808, 165-166; Bossi, 1818, 232-233; Fiorio,
1985, 156-159; Forcella2, 1889, 147-149; Latuada, 1737-1738, V, 323-327; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.
1968, p. 463; Ponzoni, 1930, 407-410; Quadro storico di Milano, 1802, 276-277; Sormani, 1760, 157-158;
Storia e descrizione delle chiese, 1857, 62; Studi di storia locale, 1983, 35-6; Varischi, 1978-1979, 900-2;
s.a. (A.F.). Facciata della chiesa di S. Francesco da Paola in Milano, «Edilizia Moderna», aprile (1893), 3031; La parrocchia prepositurale di S. Francesco di Paola in S. Anastasia - Milano, Milano 1965.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 93; Bianconi, 1787, 412; Caselli, 1837, 240; Gerra2, 1969, 359,
360; Gerra4, 1969, 563-4; Grassi, 1966, 66, 67, 117; Gualdo Priorato, 1666, 89; Lanzi, 1831, XII, 58;
Latuada, 1737-1738, V, 177; Matteucci, 1988, 260; Mezzanotte, 1958, 661, 663; Mezzanotte2, 1959, 509;
Panizza, 1956, 172; Pellegrini3, 1910, 605; Pellegrino, 2011, N, 109; Roberti, 1902-1922, 172; Roberti,
1902-1922, 239; Romanini1, 1959, 740, 760; Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 75; Soldati Forcella-Antico
Gallina, 1979-1980, 28, 62, 63; Tea, 1959, 804, 819; Torre, 1674, ed. 1714, 267.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione p.a., cartt. 1176, 1177, 1179, 1182, 1193, 1198;
ibidem, Amministrazione, p.m., cartt. 1184, 1526, 1527, 1527bis; ibidem, Fondo Culto, p.a., cart. 1505;
A.S.C.M., Ornato Fabbriche, II, cartt. 29, 30; Civico Gabinetto dei Disegni, Fondo Amati, c. 96-140, D 49.
S. FRANCESCO DI SALES
v. S. Maria della Pace.
S. FRANCESCO GRANDE
(SS. Nabore e Felice)
91
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “Negli anni Trenta del Duecento, i francescani, giunti da poco a Milano, presero
dimora nell’antica basilica dei SS. Nabore e Felice risalente all’età del tardo impero, poi definitivamente
loro assegnata in custodia nel 1256 da papa Alessandro IV, già cardinale protettore dell’ordine
francescano. Come scrive il Fiamma, nel 1233 i frati minori iniziarono con molte probabilità a costruire
una nuova chiesa a tre navate con pilastri in cotto, copertura a capriate a vista e poco più alta della
basilica preesitente di cui ricalcava l’asse. Dopo il 1256 le due fabbriche furono unite in una e intorno al
1272 fu innalzato un alto campanile; dopo il 1300, grazie a una donazione, si poté costruire una cappella
absidale e fu aperto un grande rosone sulla fronte. [DCA, III, 1989, 1278]” Tra il Duecento e il
Quattrocento furono edificati anche i chiostri conventuali nell’area compresa tra le attuali vie S. Agnese,
Nirone, S. Valeria e largo Gemelli. Dopo il crollo della parte più antica della fabbrica, quella anteriore,
avvenuta nel 1688, si procedette alla ricostruzione tra il 1689 e il 1697.
ORDINE: Francescani conventuali
SOPPRESSIONE: 1798 trasformazione del convento in magazzino militare
a) trattazioni specifiche: Alberzoni, 1981, 145, 148, 152-6, 158; Alberzoni, 1983, 63-7; Alberzoni, 1991; Le
antichità di Milano, 2011, 56-64; Bartoli, 1776-1777, 161-162; Bianconi, 1787, 278-283; Biscaro, 1912, 168,
171-3; Borroni, 1808, 112-113; Bossi, 1818, 159-160; Cattaneo, 1961, 540, 591, 621-8; Dallaj, 1983, 528533; Ferrari2, 1979, 430-451; Fiorio, 1985, 57-59; Forcella2, III, 1889, 65-183; Giulini, 1754, passim;
Giulini, 1916, 315-6; Gualdo Priorato, 1666, 74-75; Latuada, 1737-38, IV, 222-247; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, pp. 348-349; Milano: le chiese scomparse, 1997, 142-168 (con bibliografia); Patetta, 1987,
75-82; Romanini, 1954, 470-481, 509; Romanini, 1964, 80-4; Sormani, 1760, 62-66; Torre, 1674, ed. 1714,
187-194; Vigotti, 1974, 79-80; L. BELTRAMI, Cimeli dispersi della chiesa di S. Francesco Grande in Milano
(nozze Mezzanotte-Gallone), Milano 1913; A. CALDERINI, Indagini intorno alla chiesa di S. Francesco
Grande in Milano, «Rendiconti del Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Classe di Lettere e
Scienze morali e storiche», LXXII (1939-1940), 97-132; A. CALDERINI, Documenti inediti per la storia della
Chiesa di S. Francesco Grande in Milano, «Aevum», XIV (1940), 197-230; A. CALDERINI, La Basilica
milanese dei SS. Nabore e Felice, «Ambrosius», XVI (1940), 135-170; E. CATTANEO, Il culto dei santi
Nabore e Felice e le vicende delle loro reliquie, «Ambrosius», XXXVI (1960), 97-134; E. MOTTA, Il
necrologio del convento di S. Francesco in Milano, ASL, XXXIII, s. IV/5 (1906), 171-3; F. NOVATI, Di un
chiostro di S. Francesco Grande e di chi l'aveva costruito, «Bullettino dei Civici Musei artistico e
archeologico», V/5 (1910), 27-30; P. SEVESI, Innocenzo IV ordina di dare ai Frati Minori la chiesa dei Santi
Nabore e Felice, AFH, XXI (1928), 401-3; D. SPARACIO, Il primo convento di S. Francesco in Milano ed i
suoi abitatori, «Miscellanea franciscana», XXIV (1924), 150-4.
b) notizie: Alberzoni, 1982, 218-220, 222-4, 226, 228, 239; Alberzoni, 1985, 137-140, 142, 145-155, 160,
163; Alberzoni, 1993; Bardeaux, 1938-1942, 134; Baroni, 1941, 101; Baroni, 1944, 73, 90; Biscaro, 1907,
388; Biscaro4, 1908, 519; Biscaro, 1909, 385; Biscaro, 1913, 215; Biscaro, 1914, 72, 90, 98-101; Calufetti,
1980, 229-234; Carlevaro, 1982, 116; Caselli, 1827, 163; Cattaneo, 1955, 21, 124-6, 134; Cattaneo, 1958,
322, 331; Demolli, 1938-1940, 188, E.M., 1907, 260; Fassina, 1985, 115, 208; Franceschini, 1954, 200, 375;
Fussenegger, 1958, 473; Fustella, 1966, 111, 113, 127, 134, 136; Fustella, 1968, 33; Fustella, 1970, 232;
Gerra, 1964, 185-6, 219-220; Grassi, 1966, 239; Ildefonso da Como, 1926, 129-131; Latuada, 1737-1738,
IV, 226-256; Marcora, 1954, 256; Marcora, 1955, 247; Marcora, 1960, 284; Martegani, 1968, 58;
Mezzanotte, 1952, 86; Mezzanotte, 1958, 451; Mezzanotte2, 1959, 480, 481, 506; Mezzanotte, 1966, 105,
182; Mezzanotte–Bascapè, 1948, ed. 1968, 675-677; Mosconi, 1967, 520; Mosconi, 1980, 100, 102; Natale,
1972, 484; Nicodemi, 1957, 799; Nicodemi1, 1958, 483; Oltrona Visconti, 1959, 199; Oltrona Visconti,
1978, 54; Orefice, 1985, 16; Panizza, 1956, 172; Pellegrini2, 1910, 435, 436; Reggiori, 1960, 652; Rotta,
1891, 113-114; Santagostino, 1671, ed. 1980, 44-45; Sevesi, 1906, 10, 11, 14, 24; Sevesi, 1914-1916, 54,
56; Sevesi, 1915-1920, 56-60, 64, 66-71; Sevesi, 1927, 86-89; Sevesi, 1944, 105; Sevesi, 1954, 62; Sioli
Legnani-Mezzanotte, 1945, 20, 58; Snow-Smith, 1983, 154; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 99,
112; Vallini, 1966-1968, 503; Vittani, 1912, 126; Zanoni L., 1911, 218, 258; ANON., Musica in S. Francesco
di Milano nel secolo XV, ASL, XXXIX, s. VI/17 (1912), 421-2; L. BESOZZI, Pietro Besozzi negli atti notarili
del suo tempo, ASL, XCVIII-C (1971-1973), 274, 275, 281; G. BISCARO, La Commissione della «Vergine
delle roccie» a Leonardo da Vinci secondo i documenti originali (25 aprile 1483), ASL, XXXVII, s. IV/13
(1910), 125-161; E. BRUNING, Missa S.P.N. Francisci in liturgia ambrosiana, AFH, XX (1927), 41; P. DE
VECCHI, Iconografia e devozione dell'Immacolata in Lombardia, in Leonardo e Zenale. Tradizione e
rinnovamento della pittura in Lombardia, Milano 1982, 65-6, 254-6; S. FASOLI, I Minori di S. Francesco
Grande di Milano nei testamenti rogati in loro favore (prima metà del secolo XV): riflessioni e spunti, in
Francescanesimo, 43-7; S. GIEBEN, Confraternite e penitenti dell'area francescana, in Francescanesimo e
vita religiosa dei laici nel '200, Atti dell'VIII Congresso Internazionale (Assisi, 16-18 ottobre 1980), Assisi
1981, 181; D. SANT'AMBROGIO, Una lettera inedita di s. Carlo a proposito della cappella della Concezione
di S. Francesco in Milano, ASL, XXIX, s. III/17 (1902), 146-8.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Archivio diplomatico, Pergamene per fondi, San Francesco
Grande, cartt. 405-412, Religione, p. a., San Francesco Grande, cartt. 1144-1174; Religione, p. m.,
92
Conventi, Milano, 1862; Bolle e brevi; Beretta, 1939, 9; Borella, 1957, 187; Cattaneo, 1957, 259, 285;
Flumiani, 1927, 561; Magistretti, 1910, 549, 553, 560; Magistretti, 1918, l0; Marcora2, 1961, 332, 488
(1564 lu 15), 509 (1564 ag 26), 545 (1564 dc 9); Noto, 1962, l0, 26, 79 (1460 fe 11); Rotondi, 1924, 202;
Santoro, 1939, 53; Sevesi, 1935, 204 (1466 nv 25), 205 (1466 dc 11), 497 (1467 giu 8); Sevesi, 1936, 45
(1531 ap 25); Solmi, 1907, 304-5; Thomson, 1971, 453, 457, 488, 500, 530, 539; Valente, 1923, 470;
Vigotti, 1974, 30, 58, 80.
M. BRUNETTI, Nuovi documenti Viscontei tratti dall'Archivio di Stato di Venezia. Figli e nipoti di Bernabò
Visconti, ASL, XXXVI, s. IV/12 (1909), 41, 77 (1399 lu 31); A. Giulini, Una bolla arcivescovile in favore di
Margherita Pusterla, ASL, XXXVI, s. IV/12 (1909), 558-9 (1337 fe 13); A. MERCATI, Complementi al
«Bullarium Franciscanum», AFH, XLIII (1950), 350 (1400 mz 5); P. SEVESI, Documenta hucusque inedita
saeculi XIII pro historia almae Fratrum Minorum Provinciae Mediolanensis, AFH, IV (1911), 259 (1237 fe
12), 261 (1248 dc 29), 262 (1250 nv 22), 263 (1253 nv 22), 264 (1272 fe 5), 265 (1251 mg 30), 266 (1251 set
5), 267 (1256 lu 4, 1258 giu 6), 268 (1259 ap 30), 656 (1247 mz 29), 657 (1247 ap 24), 658 (1255 fe 5, 1255
fe 5), 659 (1255 fe 5), 660 (1255 lu 24, 1256 mz 7), 661 (1257 ge 15),662 (1260 giu 15, 1260 giu 16), 663
(1259 ot 17, 1260 ge 17), 665 (1260 fe 3), 666 (1260 fe 6, 1260 giu 2), 667 (1261 mz 5), 668 (1269 ge 3),
670 (1289 giu 18); P. SEVESI, Tavola capitolare della provincia dei Minori Conventuali di Milano redatta
nel 1498, AFH, XXIV (1931), 188.
SS. GABRIELE E BIAGIO
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “[…] v’era una chiesa collegiata dedicata col tittolo di San Gabriele e San Biagio, e la
sua Canonica era posta all’incontro degli scalini del Duomo, onde sino al giorno d’hoggi da molti quelle
case sono dette della Canonica. Questa chiesa aveva un Arciprete et dodici Canonici et vivevano in
comune et erano nominati Decumani, et era la prima Canonica di Milano. Con questo titolo de Decumani,
nella chiesa del Duomo ne risiedono ancora oggidì quattri, i quali per la memoria antica del titolo della
Chiesa, celebrano ancora solennemente nel Duomo la festa di San Biagio. [P. Morigi, Il Duomo di Milano,
Milano 1597, 3]”
b) notizie: Cattaneo, 1954, 670, 714.
S. GEROLAMO AL CASTELLAZZO
ZONA: Castellazzo
ORIGINE E VICENDE: la congregazione spagnola dei Gerolamiti sorta in Spagna nel secolo XIV, fondò a
Milano nel 1401 la chiesa di S. Gerolamo con annesso monastero. Nel 1489, i frati del Castellazzo
ottennero la parrocchia cittadina dei SS. Cosma e Damiano alla Scala che tennero fino al 1642. Nella
chiesa conventuale fu sepolto l’arcivescovo Francesco Piccolpasso (1435-1443).
ORDINE: Gerolamiti
SOPPRESSIONE: durante la Repubblica Cisalpina (1797-1802). Qualche avanzo dell’antico convento è
ancora visibile in via Campazzino (Sarzi).
a) trattazioni specifiche: Sarzi, 1987, 271-272; SMT, IX, 656-659.
S. GEROLAMO
v. S. Girolamo.
S. GIACOMO ALLA FOSSA
(S. Giacomo di Zebedeo)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: situato nell’attuale via Manzoni, e già menzionato dal Liber notitiae, era un oratorio
di rito romano appartenente a una confraternita di Disciplini.
SOPPRESSIONE: soppresso nel 1786 e acquisito dal contiguo palazzo Melzi
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-38, V, 313-318; Quadro storico di Milano, 1802, 276; Sormani,
1760, 147-148; Vigotti, 1974, 59-60
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 93; Forcella1, III, 1889, 660.
S. GIACOMO A PORTA COMASINA
v. S. Filippo e S. Giacomo.
S. GIACOMO “DE RAUDE”
(S. Giacomo di Alfeo)
ZONA : Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa sorgeva nel groviglio di viuzze demolito alla fine del XIX secolo per fare
posto al vecchio palazzo di giustizia e alla via Felice Cavallotti.
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 59
93
b) notizie: Caselli, 1827, 26-27; Cattaneo, 1954, 717; Giulini, 1760, III, 456
c) Liber notitiae, col 176 A
S. GIACOMO DELLE SPAGNOLE
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa apparteneva al collegio delle Vergini spagnole, fondato nel 1578 da don
Antonio Guzman, marchese di Ajamonte e governatore di Milano, per accogliere le orfane di ufficiali e
soldati spagnoli. Situato di fronte alla chiesa di S. Nicolao (nell’attuale omonima via) il tempio fu iniziato
da Francesco Maria Richini nel 1607.
SOPPRESSIONE: 1785, e distruzione di chiesa e collegio.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 98-99; Bartoli, 1776-1777, 221; Denti, 1988, 145, 146; Forcella1,
III, 1889, 656; Grassi, 1966, 289; Gualdo Priorato, 1666, 76; Latuada, 1737-38, IV, 368-372; Martelli, 1984,
76, 78; Quadro storico di Milano, 1802, 223-224; Sormani, 1760, 55-56; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: A. S. C. M., Raccolta Bianconi
S. GIORGIO AD S. AMBROXIUM MAIOREM
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: insieme alle chiesette di S. Bartolomeo e S. Satiro, ancora visibili all’epoca del Liber
notitiae (XIII secolo), anche S. Giorgio fu più tardi inglobata nella basilica ambrosiana.
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 60.
S. GIORGIO AL PALAZZO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: secondo la tradizione la chiesa fu fondata nel 750 da s. Natale vescovo di Milano, e
ricostruita in età romanica con consacrazione avvenuta il 15 gennaio 1129. Tra il XIII e il XVI secolo la
basilica si arricchì di cappelle laterali. Modifiche consistenti furono apportate nel XVII secolo su disegno
del Richini, e poi nella seconda metà del XVIII secolo (scalinata esterna) e nel XIX secolo (campanile).
SOPPRESSIONE: nel 1798 furono sopressi i canonici che vi presiedevano e la chiesa divenne parrocchiale
UBICAZIONE ATTUALE: piazza S. Giorgio
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 177; Bianconi, 1787, 252-253; Borroni, 1808, 98-99; DCA, III,
1434-1440; Caselli, 1827, 143-145; Denti, 1988, 154, 155; Forcella2, 1889, I, 263-280; Id., 1895, 54, 56,
66, 69, 70; Gualdo Priorato, 1666, 69-70; Latuada, 1737-1738, III, 121-131; Malvezzi, 1882, 260-262;
Mezzanotte-Bascapè 1948, ed. 1968, pp. 108-110; Milano ritrovata, 1986, 463-472 (con bibliografia);
Mongeri, 1872, 303-305; Morigia, 1641, 75-77; Occhipinti, 2001, 177-194; Quadro storico di Milano, 1802,
206-207 Sacco, 1655, 8-12; Santagostino, 1671, ed. 1980, .39; Sormani, 1760, 10-11; Storia e descrizione
delle chiese, 1857, 35-36; Torre, 1674, ed. 1714, 131-134; Vigotti, 1974, 60; Villa, 1627, 194-203. G.
COLOMBO, S. Giorgio al Palazzo di Milano: guida descrittiva con note storiche, Milano 1968; A. GRECO,
Note storiche sulla chiesa di S.Giorgio in Palazzo di Milano nel Medioevo, “ACME”, 1-3 (1959); C.
MARCORA, S. Giorgio al Palazzo: note illustrative, Milano 1969; F. REGGIORI, La basilica di S. Giorgio in
Milano, “Per l’arte sacra”, maggio-giugno (1925), 67-83; M. RONCHI, I dipinti di Bernardino Luini in San
Giorgio a Palazzo, “Citta di Milano”, dicembre 1962; G. B. SANNAZZARO, L’architettura di San Giorgio al
Palazzo negli antichi disegni e nelle incisioni: dalle prime trasformazioni della basilica all’Ottocento,
“Rassegna di studi e notizie”, a. 24, 21 (1997), 251-333, 22 (1998), 355-401; A. TAMBORINI, S. Giorgio al
Palazzo, Milano 1928; D. ZARDIN, Solidarietà di vicini. La confraternita del Corpo di Cristo e le compagnie
devote di S. Giorgio al Palazzo tra Cinque e Settecento, ASL, CXVIII (1992), 361-404.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 213-214; Arslan2, 1954, 496; Arslan3, 1954, 557; Allegranza, 1757;
Bianconi, 1787, 252; Bartoli, 1776-1777, I, .177; Bossi, 1818,. 139; Calderini1, 1953, .554; Forcella1, 1889,
.346; Forcella-Seletti, 1897, 257; Gatti Perer, 1964, 218; Gatti Perer, 1995, Giulini, 1754, passim; Giulini,
1760, .188; Jullian, 1945, .88; Kummer, 1974; Lucco, 1974, 41-55; Mallè, 1969, .223; Petra Sala, 2004,
149; Porter, 1916, .629; Sacro e profano, 1975; .25; Tea, 1951, 46; Travi, 1997, 228; G. COLOMBO,
L’epitaffio di S. Natale in S. Giorgio al Palazzo di Milano, “Ricerche storiche sulla chiesa Ambrosiana”, 7
(1977), 26-31; P. VENTURELLI, L’altare maggiore di Francesco Croce in San Giorgio al Palazzo di Milano,
ArCr, LXXXIV (1996), 270-274.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, .a., Capitoli, .cartt. 243, 246, 247, 258.
A.S.D.M., Sez. III, Spedizioni diverse, pacco 23; A.S.C.M., Raccolta Bianconi, tomo VII, f. 21; Ornato
Fabbriche, II s., 224, P.G. 9782, 30, P.G. 35276; Biblioteca Ambrosiana, codice pergamenaceo, XIII secolo,
A 2 inf; Il cardinale Giuseppe Pozzobonelli e gli atti della visita pastorale nella collegiata di San Giorgio
al Palazzo in Milano (1779), a cura di Maria Luisa Gatti Perer ; trascrizione e traduzione di Gabriella
Marelli ; con un dizionario onomastico toponomastico e illustrativo redatto da Ambrogio Palestra, Milano
1970; V. CAPRARA, Documenti settecenteschi per S. Giorgio al Palazzo, “Archivio Storico Lombardo”, 16
(1984), 273-283; G. FIAMMA, Chronicon Maius (a cura di A. Ceruti), Milano 1869, 16; L. ZAGNI, Le
pergamene del secolo XII della chiesa di S. Giorgio al Palazzo conservate presso l’Archivio di Stato di
94
Milano, Milano 1988.
S. GIORGIO AL POZZO BIANCO
(S. Giorgio alla Nocetta)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “A sinistra dell’attuale via S. Pietro all’Orto, entrando da corso Vittorio Emanuele,
era situata l’antica parrocchiale di S. Giorgio Alemanno, dal nome dell’arcivescovo che la beneficiò […] La
chiesa fu poi detta di S. Giorgio al pozzo bianco, dal pozzo che si trovava in uno spiazzo antistante […].
[DCA, III, 1989, 1440]”
SOPPRESSIONE: la chiesa fu soppressa e distrutta nel 1787.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-38, I, 183-186; Forcella2, 1889, I, 109-112; Vigotti, 1974, 60
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 139; 164; Bognetti2, 1954, 838-840; Gualdo Priorato, 1666, 49;
Quadro storico di Milano, 1802, 135.
S. GIOVANNI ALLA CANONICA
v. S. Giovanni Battista al Seminario.
S. GIOVANNI ALLA VIPERA
(S. Giovanni Battista ad vevram)
ZONA: fuori Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa, menzionata dal Liber notitiae, posta in prossimità del Foppone di Porta
Vercellina non esisteva più all’epoca del Latuada (1738), ma ancora nel 1651 era ricordato un cappellano
regio-ducale della chiesa di S. Giovanni ad viperam. E’ probabile del resto che “vipera” sia la corruzione
popolare per il toponimo del corso d’acqua chiamato Vepra.
ORDINE: Padri Cappuccini
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-38, IV, 340-341; Vigotti, 1974, 64.
b) notizie: Giulini, 1754, 297.
S. GIOVANNI ALLE FONTI
(S. Giovanni Battista ad fontes)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: l’edificio battesimale risultava già esistente alla morte di s. Ambrogio (379) ed era
collocato dietro la basilica che prese il titolo di S. Tecla, rispetto alla quale il battistero si collegava
direttamente attraverso un ambulacro. Insieme all’attiguo battistero di S. Stefano fu abbattuto alla fine
del XIV secolo nel corso dei lavori per la costruzione della nuova cattedrale.
a) trattazioni specifiche: CALDERINI, 1953, 595-598 (con bibliografia precedente); La città e la sua
memoria, 1997, 45-58; DCA, III, 1444; KINNEY, 1987, 53-60; MIRABELLA ROBERTI, 1984, 115-119; Vigotti,
1974, 63; E. CATTANEO, Appunti sui battisteri antichi di Milano, “Rendiconti dell’Istituto lombardo di
scienze e lettere”, 103 (1969), 849-864; C. FERRARI DA PASSANO, Le origini lombarde del Duomo.
Ritrovamenti avvenuti nella Sacrestia Aquilonare e nel tornacoro durante i lavori di restauro, 1965-1973,
Milano 1973; C. FERRARI DA PASSANO, Il battistero di S. Giovanni alle Fonti, in Sant’Agostino nel Duomo
di Milano, Milano 1987, 25-28; M. MIRABELLA ROBERTI, A. PAREDI, Il battistero ambrosiano di San
Giovanni alle Fonti, Milano 1974;
b) notizie: Ambrogio e Agostino, 2003, 5; Fassina, 1985, 209; Krautheimer, 1986, 204; Milano capitale,
1990, 110; Traversi, 1964, 121-122.
S. GIOVANNI BATTISTA A PORTA NUOVA
v. S. Giovanni Romito.
S. GIOVANNI BATTISTA AL GONFALONE
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio era situato nell’odierna via Francesco Sforza all’angolo con corso di Porta
Vittoria.
SOPPRESSIONE: 1786, e sua distruzione.
a) trattazioni specifiche: DCA, III, 1444-1445
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 147; Bartoli, 1776-1777, 178; Forcella1, 1889, III, 649; Gualdo
Priorato, 1666, 49; Latuada, 1737-1738, I, 247; Mostra del Cerano, 1964, 64-65; Quadro storico di Milano,
1802, 145; Santagostino, 1671; 13; E. TRIARCA FABRIZI, Simone Durello incisore lombardo (1641-1719),
“Rassegna di studi e notizie”, 13 (1986), 720
S. GIOVANNI BATTISTA AL NAVIGLIO
v. S. Giovanni Battista in Viarena.
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S. GIOVANNI BATTISTA AL SEMINARIO
(domus de Porta Orientali, S. Giovanni alla Canonica)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: fondazione anteriore al 1251
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: nel 1565 su ordine di s. Carlo ci fu la distruzione di chiesa e monastero per permettere la
costruzione del Seminario.
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 640; Cattaneo3, 1984, 133-7.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 162; Baroni, 1931, 930-2; Gerosa Brichetto, 1973, 72; Gualdo
Priorato, 1666, 49; Marcora2, 1959, 349-352; Santoro, 1968, 83; Schuster, 1946, 1-2.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 15; Castiglioni, 1960, 12; Laurent, 1949, 378; Magistretti,
1900, 27; Magistretti, 1910, 126; Vigotti, 1974, 19, 31, 62, 67; Zanoni L., 1911, 14, 15, 139, 296 (1347 set
28); Milano nei disegni di architettura, 1995, 54-57.
S. GIOVANNI BATTISTA ALLA CAGNOLA
ZONA: fuori Porta Comasina (Cagnola)
ORIGINE E VICENDE: “Poco lontano dall’attuale edificio sacro, all’incrocio fra le vie Pacinotti e Bodoni,
sorgeva un’antica chiesetta dedicata a S. Giovanni Battista, già appartenente forse ai frati umiliati del non
lontano convento della SS. Trinità nel Borgo degli Ortolani. La giurisdizione su questa chiesa venne a lungo
contesa tra il parroco di Villapizzone e quello della Trinità. Nella seconda metà del sec. XVIII iniziò a
risiedere in luogo un cappellano coadiutore della parrocchia della Trinità, e nel 1798 venne costituita la
vicaria curata che però ebbe prerogative parrocchiali solo nel 1801 […] [DCA, V, 3143]”
a) trattazioni specifiche: Forcella2, IV, 1889, 51; Riconoscere Milano, 2009, 133-134.
S. GIOVANNI BATTISTA ALLE QUATTRO FACCE
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa situata in corrispondenza dell’attuale fabbricato di piazzetta Boito 7
sarebbe sorta, secondo la tradizione, sulle fondamenta di un antico tempio di Giano. Già documentata,
secondo il Sormani nel 965, la chiesa fu probabilmente ricostruita nella prima metà del XIV secolo e poi
una seconda volta nel 1631 su disegno di Francesco Maria Richini.
SOPPRESSIONE: 1786, e demolizione per adattarla ad usi abitativi
a) trattazioni specifiche: DCA, III, 1446-1447; Denti, 1988, 173-175; Latuada, 1737-38, V, 102-105;
Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 152; Forcella2, IV, 1889, 181-187; Quadro storico di Milano, 1802,
256; Vigotti, 1974, 62-63
b) notizie: Alberici, 1988; Le antichità di Milano, 2011, 108-109; Grassi, 1966, XXVII, 291; Gualdo Priorato,
1666, 86; Martelli, 1984, 65-67; Patetta, 1987, 370-371; Petra Sala, 2004, 150; Sormani, 1760, 105-106.
J. S. ACKERMAN, Pellegrino Tibaldi, san Carlo Borromeo e l’architettura ecclesiastica del loro tempo, in
San Carlo e il suo tempo, Atti del convegno (Milano 1984), Roma 1986, 585; G. MULAZZANI, Il tema
iconografico nell’incisione Prevedari, “Rassegna di studi e notizie”, 6 (1978), 66-71
c) fonti e citazioni documentarie: Milano, Archivio della Soprintendenza archeologica, I, 22 (cart. 83); A.
S. C., Raccolta Bianconi, t. X; A. S. D., v. p., vol. LVII.
S. GIOVANNI BATTISTA DEI DISCIPLINI
(S. Giovannino)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio appartenente a una confraternita di Disciplini dall’anno 1398, era situato
nei pressi della chiesa di S. Simpliciano ai cui monaci fu venduto dai confratelli che si trasferirono a S.
Maria del Castello, nel 1770.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, V, 84-85; Quadro storico di Milano, 1802, 259
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 120; Gualdo Priorato, 1666, 86.
S. GIOVANNI BATTISTA DEI GENOVESI
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “Già situato in via Nirone poco dopo l’angolo con via S. Valeria, sulla sinistra e
soppresso nel 1781, il piccolo oratorio possedeva anche una "Crocefissione", oggi nella badia di Fiesole, in
deposito dagli Uffizi, e dalle antiche guide riferita a Ottavio Semino, ma da Federico Zeri riconosciuta
come opera di Bernardino Campi: databile verso il settimo decennio del XVI sec., il dipinto fu eseguito su
commissione di Tommaso Marino, per la Scuola dei genovesi che qui risiedeva […] [DCA, III, Milano1988,
1447]”
SOPPRESSIONE: 1781
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 207; Forcella2, III, 1889, 59-60; Latuada, 1737-1738, IV, 205-
96
207
b) notizie: I Campi, 1985, 155; Sormani, 1760, 59.
F. ZERI, Bernardino Campi: una Crocefissione, “Paragone”, 4 (1953), 36-41.
S.GIOVANNI BATTISTA DI QUARTO CAGNINO
ZONA: Quarto Cagnino
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa (via fratelli Zoia 69, distrutta) servì il borgo, venendo ampliata
nell’Ottocento, fino all’edificazione della nuova chiesa dedicata a S. Elena.
b) notizie: DCA, VI, 3711; Sarzi, 1987, 350 n.; Vigotti, 1974, 377.
S. GIOVANNI BATTISTA DI TRENNO
ZONA: Trenno
ORIGINE E VICENDE: la prima menzione di una chiesa dedicata a S. Giovanni Battista è contenuta in un
atto del marzo 1017. In stato di abbandono alla fine del XVI secolo, cedeva per un breve periodo il titolo
prepositurale alla chiesa di S. Maria. Frettolosamente restaurata, la parrocchiale fu poi ricostruita tra il
1635 e il 1655 al posto della chiesa di S. Maria ma sempre col titolo di S. Giovanni Battista. L’antico
edificio fu abbattuto nel XVIII secolo. Al capoluogo plebano appartenevano secondo il Liber notitiae anche
le chiese di S. Pietro e dei SS. Cornelio e Cipriano.
UBICAZIONE ATTUALE: tracce dell’antica chiesa si trovano in via Ratti 17.
a) trattazioni specifiche: DCA, VI, 3710-3713
b) notizie: Sarzi, 1987, 366; Vigotti, 1974, 337.
S. GIOVANNI BATTISTA IN VIARENA
(S. Giovanni Battista al Naviglio)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: nel 1535 ci fu un primo insediamento di religiose ad opera di Elisabetta Sforza. Nel
1540 ci fu l’istituzione del convento
ORDINE: Carmelitane
SOPPRESSIONE: 1575, san Carlo trasferì le monache a S. Maria in Valle. La chiesa fu successivamente
distrutta
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 586, 606, 645-6; Latuada, 1737-1738, III, 216-217; M. MARTINO,
Monasteri femminili del Carmelo attraverso i secoli,«Carmelus», X (1963), 283; Quadro storico di Milano,
1802, 194
c) fonti e citazioni documentarie: Brivio Sforza, 1976, 139; Cattaneo, 1960, 156 (1565 ag 15), 161 (1566 ge
16); Marcora, 1960, 373 (1562 giu 25), 380-1 (1562 set 17); Marcora2, 1961, 281, 293, 542 (1564 nv 25).
SS. GIOVANNI BATTISTA E CARLO AL FOPPONINO
ZONA: fuori Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la chiesetta sorse per un lascito di Giovanni Andrea Crivelli nel 1662 in una zona detta
“il Fopponino”, fuori Porta Vercellina, presso un cimitero di morti di peste
UBICAZIONE ATTUALE: via San Michele del Carso 34
a) trattazioni specifiche: DCA, III, 1447-1449; Denti, 1988, 172, 173 Fiorio, 1985, 60; Lupieri-Maderna,
1972, 7.1; Madema-Lupieri, 1972, n. 7/1; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 377; Monumenta...,
1971, p. 554, n. 507; Pinardi, 1963, pp. 446-447; Ponzoni, 1930, pp. 391-393. W. PINARDI, La chiesa dei
Santi Giovanni Battista e Carlo: Il Fopponino di P. Vercellina, ArCr, LIV, 7-8 (1966), 219-226; Il Fopponino
di Porta Vercellina in Milano, Milano, Figli della Provvidenza, 1969;
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Notarile, Rog. Quarterio, f. 23932; A.S.D.M., Sez. X,
Visite pastorali, Miscellanea città, vol. XVIII, f. 30.
S. GIOVANNI DE ULTRAMARE
v. Commenda.
S. GIOVANNI DECOLLATO ALLE CASE ROTTE
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: costruita fra la metà del secolo XIV e il 1390, la chiesa fu edificata su alcune dimore
appartenenti ai Torriani, e distrutte all’inizio del XIV secolo dai Visconti. Ampliata nel 1420 e nel 1569,
l’edificio fu radicalmente ristrutturato dal Richini a partire dal 1645. Venduta al Comune nel 1874 e da
questi ceduta alla Banca Commerciale fu infine demolita, nonostante le proteste, per il completamento
della sede bancaria nel 1906. La facciata fu ricostruita su di un lato dell’odierna chiesa di Santa Maria
Segreta in via Ariosto.
ORDINE: Compagnia laica dei Disciplini o Flagellanti poi diventata Confraternita della Scuola di S. Giovanni
alle case rotte, la cui attività caritativa era rivolta all’assistenza ai condannati a morte.
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SOPPRESSIONE: 1784
a) trattazioni specifiche: Baroni, 1940, I, 135-142; Bartoli, 1776-1777, 177-178; Bianconi, 1787, 426-428;
Borroni, 1808, 173; Bossi, 1818, 242; DCA, III, 1454-1456; Caselli, 1837, 248-249; Denti, 1988, 185-188;
Forcella2, V, 1889, 243-244; Gualdo Priorato, 1666, 93-95; Latuada, 1737-1738, V, 356-365; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 166-167; Milano: le chiese scomparse, 1997, I, 206-243 (con bibliografia); Milano
nell’Italia liberale, 1993, 310-315; Pirovano, 1822, 226-227; Quadro storico di Milano, 1802, 284-285;
Torre, 1674, ed. 1714, 284-286; A. CERUTI, La chiesa di S. Giovanni alle Case Rotte in Milano, ASL, 1
(1874), fasc. II, 148-185; E. GUSSALLI, La scuola di S. Giovanni decollato alle Case Rotte e sua sede,
Milano 1906; L. LORENZIN, San Giovanni Decollato: la disciplina del flagello, “La voce di Milano”, 7, 7-8
(1990), 3-7; G. ROCCO, Arte retrospettiva: l’oratorio di S. Giovanni Decollato in Milano, “Emporium”,
luglio (1907), 109-122; A. Spiriti, Un inedito di Francesco Cairo dalla Chiesa milanese di S. Giovanni
Decollato alle Case Rotte, ArLo, 1 (1993)
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 94; Bandera, 1997, 241; Brera dispersa, 1984, 195-196; Della
Torre, 1994; Gazzini, 1995; Grassi, 1966, 291, 379; Monumenta…, 1971, passim; Santagostino, 1671, ed.
1980, 62; Scotti, 1973, 51-52; Zardin, 1987; S. COPPA, Due schede per la scultura lombarda fra Seicento e
Settecento, ArLo, 49 (1978), 37; G. UVA, Aspetti de1l'applicazione della pena di morte a Milano in epoca
spagnola, ArLo, CXV, 6 (1989).
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Raccolta Bianconi, t. X; A.S.D.M., Sezione X; Biblioteca
Ambrosiana, F 251 inf., nn. 79-83.
S. GIOVANNI EVANGELISTA “AD AUGIROLUM”
(S. Giovanni in Gugirolo, S. Giacomo Interciso, S. Giovanni Apostolo in brolio)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: Già situata nell’attuale via Velasca, a destra di corso di Porta Romana, probabilmente
all’altezza dell’odierna via Pantano, la piccola chiesa, di origine forse longobarda, presso la quale è
documentata anche la presenza di un battistero fu anche parrocchiale per divenire poi sede di
confraternita.
SOPPRESSIONE: 1799. Avviata la demolizione, temporaneamente interrotta dal ritorno degli AustroRussi,fu infine abbattuta per lasciare posto a un piccolo setificio.
a) trattazioni specifiche: DCA, III, 1462; Gualdo Priorato, 1666, 60; Latuada, 1737-1738, II, 216-217;
Quadro storico di Milano, 1802, 173-174; Vigotti, 1974, 61
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 190; Beretta, 1939, 18; Bognetti1, 1954, 87, 197; Cattaneo, 1961,
692; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 171-172; Romani, 1959, 390.
S. GIOVANNI EVANGELISTA DELLA CANOVA
(domus Nova)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: fondata nel 1201, apparteneva alla più antica casa degli Umiliati dopo quella di Brera,
dalla quale fu distinta con l’appellativo di nova
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: nel 1575 s. Carlo vi fondò il Collegio dei Nobili affidato ai Gesuiti.
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 640; Latuada, 1737-1738, V, 250-253
b) notizie: Anfosso, 1913, 92; Le antichità di Milano, 2011, 95; Dossi, 1970, 8, 35; Panighetti, 1964, 63.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 12; Castiglioni, 1960, 12; Laurent, 1949, 378; Magistretti,
1900, 27; Magistretti, 1910, 126; Vigotti, 1974, 31, 62, 71; Zanoni L., 1911, 248, 249/ 323 (1268 mg 29),
351.
S. GIOVANNI GEROSOLIMITANO
(S. Croce e S. Maria del Tempio, S. Giovanni de Ultramare, S. Maria ad templum,
Commenda, S. Giovanni di Gerusalemme, S. Giovanni Battista)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: intorno alla metà del XII secolo avvenne la fondazione della chiesa nei pressi
dell’attuale via Commenda, il cui nome ricorda la Commenda dei Templari successivamente trasferita ai
Cavalieri di Malta. Il titolo di S. Giovanni Battista fu dato alla chiesa sotto il pontificato di Sisto IV
all’epoca di Ludovico il Moro, duca di Milano, quando divenne sede del priorato della regione
gerosolimitana di Lombardia.
ORDINE: Templari, Cavalieri di Malta, Gerosolimitani
SOPPRESSIONE: 1798. Il complesso fu acquisito da un privato
a) trattazioni specifiche: Colombo, 1926, 185-240; Forcella2, I, 1889, 337-339; Giulini, 1916, 403-6;
Latuada, 1737-38, II, 300-302; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 247; Quadro storico di Milano, 1802,
158; G. C. BASCAPÈ, Per la storia della Commenda di S. Giovanni a Milano, «Rivista dell'Ordine di Malta»,
gennaio 1940; G. GARUTI, Gli ospitalieri di S. Giovanni di Gerusalemme a Milano: la domus di Santa Croce
98
nei documenti dell’Archivio di Stato di Milano (tra XII e inizi XIV secolo), “Studi di storia medioevale e
diplomatica”, 17 (1998), 49 ss.; G. HUEN DE FLORENTIIS, La via Commenda e gli Ordini dei Gerosolimitani
e dei Templari, «San Calimero», 1 (1954), 62.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 192; Gualdo Priorato, 1666, 59; Soldati Forcella-Antico Gallina,
1979-1980, 118; Vigotti, 1974, 74
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147; Beretta, 1939, 16; Magistretti, 1900, 28;
Magistretti, 1910, 560.
S. GIOVANNI IN CONCA
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: dell’antica chiesa detta “in Conca” forse per un avvallamento del terreno dove sorse,
rimangono oggi, del periodo romanico, un’abside diroccata e una cripta ad oratorio, ma l’edificio era
molto più antico anche se di difficile datazione, che resta comunque fissata tra il IV e il VII secolo. La
ricostruzione romanica del nucleo tardoantico avvenne alla fine dell’XI secolo, ma si rese poi necessaria
una seconda ricostruzione nel XIII secolo. Nel Trecento, la chiesa divenne cappella gentilizia dei Visconti e
si arricchì tra l’altro della statua equestre di Bernabò Visconti che rimase fino all’epoca di s.Carlo
collocata nel coro sopra l’altare. Nel 1531 Francesco II Sforza cedette la basilica di S. Giovanni in Conca ai
Carmelitani in seguito alla distruzione di S. Giovanni Romito (v.). Nel XVII secolo, l’architetto Francesco
Castelli trasformò l’interno con forme barocche.
ORDINE: Carmelitani Osservanti
SOPPRESSIONE: 1783. Scampata alla demolizione dopo la soppressione giuseppina, la chiesa e l’annesso
monastero furono progressivamente sacrificati al piano regolatore Beruto (1884-1889) e Albertini (19281934). L’abbattimento definitivo avvenne negli anni fra il 1949 e il 1952: la facciata della chiesa fu ceduta
alla comunità valdese che la ricostruì con qualche variante in via Francesco Sforza.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 178; Bianconi, 1787, 180-183; Borroni, 1808, 70-71;
Calderini1, 1953, 613-617 (con bibliografia); Canetta, 1884, 121-137; Caselli, 1827, 101-102; Cattaneo,
1961, 558, 645; Colla, 1878, 269ss, 568 ss; DCA, III, 1461-1462; Giulini, 1760, I, 103, 297, 396; II, 252-259;
III, 166; Gualdo Priorato, 1666, p. 59; Latuada, 1737-1738, II, 230-236; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.
1968, 78-79; Mirabella Roberti, 1984, 157-159; Milano: le chiese scomparse, 1997, 1, 46-98 (con
bibliografia); Mongeri, 1872, 76-78; Puccinelli2, 1650, 96-100; Reggiori, 1947, 278; Torre, 1674, ed. 1714,
50-52; Vigotti, 1974, 61-62; P. G. AGOSTONI, La distrutta chiesa di S. Giovanni in Conca e i suoi resti,
ArCr, LVII (1969), 101-5; N. APRÀ, San Giovanni in Conca, chiesa sfortunata, «Milano», LXVI (1949), 178-9;
G. P. BOGNETTI, Le «fortune» di S. Giovanni in Conca, «Milano», LXVII (1950), 71-4; B. GUTIERREZ,
Vecchia e nuova Milano. Dalle guglie al più antico S. Giovanni, Milano 1936; L. CANDRINI, S. Giovanni in
Conca, «Milano», LXIX (1933), 85-93; M. DAVID, San Giovanni in Conca, Milano 1982 (Associazione
Lombarda Archeologica, 3); P. LONGO, Appunti religiosi e ricordi storici in referenza all'inaugurazione
della chiesa di S. Giovanni in Conca restaurata e consacrata al culto cristiano, li 18 maggio 1881, Milano
1881; M. MIGLIORETTO, S. Giovanni in Conca. Sconcertanti lacerti superstiti dell’antica basilica sono
disseminati in vari luoghi della città, “La Martinella di Milano”, 1 (1989), 18-27; F. REGGIORI, La cripta di
S. Giovanni in Conca ed il problema della sua conservazione, in Atti del IV Convegno Nazionale di Storia
dell'Architettura (Milano, 18-25 giugno 1939), Milano s. d., 87-92; G. ROSA, Gli affreschi di S. Giovanni in
Conca, ArLo, X/l (1965), 39-48; A. TAGLIABUE, La decorazione trecentesca della chiesa di S. Giovanni in
Conca a Milano, ArCr, 77, 5-6 (1989), 211-224.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 181, 185-186; Bardeaux, 1938-1942, 136; Baroni, 1944, 109, 110,
114, 120, 121; Bendiscioli2, 1957, 478, tav. f. t.; David, 1996, 114-117; Dell’Acqua, 1957, 671; Fassina,
1985, 121; Grassi, 1966, 145, 157, 205, 231, 287, 389; Gualdo Priorato, 1666, 59; Krautheimer, 1986, 88,
92; Marcora2, 1959, 414, 434; Marcora2, 1961, 332; Mezzanotte, 1957, 571, 622; Mezzanotte, 1958, 706;
Milano capitale, 1990, 105; 437; Panizza, 1956, 172; Quadro storico di Milano, 1802, 170; Romanini, 1958,
54-5; Romanini1, 1959, 744; Romanini, 1964, 145-152; Saggi, 1954, 207; Santagostino, 1671, ed. 1980, 28;
Smiderle, 1960, 176; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 68; Travi, 1997, 205, 218; Valagussa,
1997, 201 Vigotti, 1974, 31, 61; C. CATENA, Le Carmelitane. Storia e spiritualità, Roma, 1969 (Textus et
studia historica Carmelitana, 9), XXXIV, 323; A. FROVA, Pitture di tomba paleocristiana a Milano,
“Bollettino d’arte”, 1951, 51-54.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Località milanesi, cart. 356, fasc. 3; A.S.D.M., Sez. X, Visite
pastorali, S. Alessandro, vol. IV; Borella, 1957, 187; Castiglioni, 1948-1949, 250; Castiglioni, 1958, 11;
Cattaneo, 1957, 259, 286; Magistretti, 1910, 139, 557, 558; Milano nei disegni di architettura, 1995, 3435; Razzi, 1971, 123; Rotondi, 1924, 206-7.
S. GIOVANNI IN ERA
(S. Giovanni Battista in area)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la chiesa era edificata all’imbocco della Cantarana di Porta Tosa (attuale via Durini).
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“Era” è termine dialettale per “aia”, e allude probabilmente alla piazzetta antistante l’edificio.
a) trattazioni specifiche: Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 512; Vigotti, 1974, 62.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 190
S. GIOVANNI IN LATERANO
(S. Giovanni Itolano, S. Giovanni Battista laterani in porta romana)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la chiesa si trovava tra l’attuale via Paolo da Cannobio e piazza Diaz, ed è ricordata
dal Giulini come già esistente nel 1052. Allora intitolata a San Giovanni “Itolano” o “Isolano”, divenne
parrocchiale nel 1388 e nel XVI mutò il nome in “Laterano”. Fu interamente ricostruita nel 1634. Nel
contesto degli sventramenti previsti dal Piano Regolatore del 1934 la chiesa fu infine distrutta nel 1936.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 179; Bossi, 1818, 97; DCA, III, 1462-1463; Denti, 1988, 176,
177; Forcella2, I, 1889, 475-481; Giulini, 1760, II, 464; Gutierrez, 1935, 41-46; Gualdo Priorato, 1666, 60;
Latuada, 1737-1738, II, 221-222; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 74-75; Milano: le chiese scomparse,
1997, II, 299-301 (con bibliografia); Pirovano, 1822, 139-140; Ponzoni, 1930, 377-379; Quadro storico di
Milano, 1802, 172; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 23; Torre, 1674, ed. 1714, 46-47; Vigotti, 1974,
63; N. M. LUGARO, San Giovanni in Laterano, “Diocesi di Milano”, aprile (1965), 187-191
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 181; Fassina, 1985, 121; Gatti Perer, 1975; Giulini, 1754, 289;
Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 138-139.
S. GIOVANNI OS AURI
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: dal Liber notitiae di Goffredo da Bussero (XIII secolo) si apprende unicamente che la
chiesa era situata in prossimità del broletto nuovo nell’attuale piazza Mercanti
b) notizie: Vigotti, 1974, 31, 64.
S. GIOVANNI ROMITO
(S. Giovanni Battista a Porta Nuova)
ZONA: fuori Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1493 ci fu la concessione della chiesa di S. Giovanni Battista a Porta Nuova alla
Congregazione Mantovana dei Carmelitani; nel 1498 iniziò la costruzione della nuova chiesa e nel 1503
quella del convento
ORDINE: Carmelitani Osservanti
SOPPRESSIONE: 1531 distruzione del convento - trasferimento dei frati a S. Giovanni in Conca (v.)
a)trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 645-6; Saggi, 1954, XXXVIII, 107, 111, 115, 133, 207-8.
b) notizie: Marcora, 1958, 360; Marcora2, 1959, 433-4.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 12; Rotondi, 1924, 206.
S. GIOVANNI SUL MURO
(S. Giovanni Battista super murum)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa riportata nella prima immagine nota di Milano (un codice della seconda metà
del XIV sec.: Milano, Biblioteca Ambrosiana, A 275 inf.) accanto alle antiche mura cittadine lungo la via S.
Giovanni sul Muro e all’angolo con l’omonimo vicolo, è già menzionata dal Liber notitiae, parrocchiale dal
XIV secolo, le fu affiancato nel XV secolo l’oratorio di S. Leonardo (poi S. Liberata).
SOPPRESSIONE: 1786, e demolizione. Della chiesa restano alcune vecchie fotografie (in MezzanotteBascapè), mentre dell’oratorio rimangono alcuni resti in via S. Giovanni sul Muro all’altezza del n. 13.
a) trattazioni specifiche: DCA, III, 1467; Forcella2, III, 1889, 481-484; Latuada, 1737-1738, IV, 400-403;
Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 382; Patetta, 1987, 189-192; Quadro storico di Milano, 1802, 235;
Sormani, 1760, 71-72; Vigotti, 1974, 63; M. GAZZINI, Solidarietà vicinale e parentale a Milano: le “scole”
di S. Giovanni sul Muro a porta Vercellina, in L’età dei Visconti, Milano 1993, 303-330.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 55; Fassina, 1985, 207; Gazzini, 1995; Gazzini, 1997, passim;
Gazzini, 2000, passim; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 187-190.
S. GIROLAMO
(S. Gerolamo)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: nel 1458 si iniziò la costruzione della chiesa (consacrata nel 1475) nonché del
convento, entrambi situati sulla sinistra della contrada cui davano il nome insieme al tratto del Naviglio
detto appunto di S. Girolamo (attuale via Carducci), poco prima del borgo delle Grazie (attuale corso
Magenta), in posizione arretrata rispetto alla riva e con un vasto giardino che fu ulteriormente ingrandito
con parte della vigna di Leonardo.
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ORDINE: Gesuati; 1668 soppressione dei Gesuati. Acquisto di chiesa e convento da parte dei Gesuiti; 1773
soppressione dei Gesuiti e introduzione dei padri Somaschi di s. Pietro in Monforte (v.)
SOPPRESSIONE: 1798. Trasformati in caserma e quindi in magazzino gli edifici monastici furono
definitivamente demoliti nel 1910. Restano a testimonianza alcune fotografie (Archivio storico civico) del
maggiore dei tre chiostri.
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 68-69; Bartoli, 1776-1777, 179-180; Bascapè, 1967,
34, 43, 44, 63; Bianconi, 1787, 335-337; Borroni, 1808, 126-127; Cattaneo, 1961, 659-660; Dossi, 1970, 402; Dufner, 1975, 326-334; Forcella2, III, 1889, 423-440; Gualdo Priorato, 1666, 75; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, p. 332; Patetta, 1987, 392-394; Quadro storico di Milano, 1802, 223
b) notizie: Arslan¹, 1956, 686; Bardeaux, 1938-1942, 426, 427; Caselli, 1827, 188; Castiglioni, 1932, 95;
Cazzani, 1975, 10; Dell’Acqua, 1957, 767; Fumi, 1910-1911, 17; Genero, 1982, 503; Gerra, 1964, 101-2;
Marcora, 1955, 253, 255; Marcora2, 1961, 332; Marcora1, 1963, 463; Mezzanotte, 1958, 706; Mezzanotte2,
1959, 481; Nicodemi1, 1958, 496, 497; Pellegrini, 1909, 164; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980,
58; Sormani, 1760, 53-55; Vittani, 1912, 128, 130.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 8; Biscaro, 1909, 364 (1498 ot 2), 365 (1510 mz 6), 366
(1535), 372, 374, 379, 382-5, 391; Castiglioni, 1948-1949, 249; Castiglioni, 1958, 11; Gatti Perer, 19641965, 191, 193; Giulini, 1928, 156; LANDULFUS JUNIOR, Il convento e la chiesa di San Gerolamo, «Città di
Milano», XL (1924), 111-3.
S. GIUSEPPE
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: il luogo pio di S. Giuseppe fu fondato nel 1503. Della chiesa giudicata troppo angusta
fin dal 1575 fu avviata la ricostruzione nel 1607 con incarico dato a Francesco Maria Richini.
SOPPRESSIONE: nel 1784 fu soppresso il luogo pio, mentre nel 1800 la chiesa venne adibita a magazzino.
Fu riaperta nel 1802 come sussidiaria di S. Maria del Giardino, poi di S. Maria del Carmine.
UBICAZIONE ATTUALE: via Verdi
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 404-405; Borroni, 1808, 163; Bossi, 1818, 228-229; Caselli, 1837,
236; Denti, 1988, 124-128, t. 21; Fiorio, 1985, 160-163; Forcella2, IV, 256; Gualdo Priorato, 1666, 93;
Kümmer, 1974, I, 61-81; Latuada, 1737-1738, I, 259-260; Lupieri-Maderna, 1972, 6.16; Martelli, 1984, 5978; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 156-158; Pirovano, 1822, 225; Ponzoni, 1930; Quadro storico di
Milano, 1802, 296-297; Sormani, 1760, 154; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 57-58; Torre, 1674,
ed. 1714, 282; Wittkower, 1972, 99-101; A. CARAVATI, La chiesa di S.Giuseppe in Milano, “Monitore
Tecnico”, n. 36 (1915), 14; E. CATTANEO, Il S. Giuseppe del Richini, Milano 1957; S. COPPA, La chiesa di
San Giuseppe nella storia artistica milanese dal Cinquecento all’Ottocento, Milano 1997; F. REPISHTI,
Anticipazioni su Girolamo Della Porta detto Novarino. L’attività nel Duomo e il primo progetto per la
chiesa di San Giuseppe a Milano (1519), ArLo, 137, 1 (2003), 61 ss.
b) notizie: Bianconi, 1787, 404; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 159-162;
Monumenta…, 1971, passim; Morigia, 1602; Morigia, 1641; Santagostino, 1671, ed. 1980, 62; Scotti, 1973,
51.
c) fonti e citazioni documentarie: Milano, Archivio ECA, S. Giuseppe, Libro mastro 1628-1652, 217; A.S.M.,
Notarile, 31275 (Balingeri Alfonso), 1675 marzo 9; A.S.C.M., Località milanesi, S. Giuseppe, c. 358;
Soprintendenza per i beni artistici e storici di Milano, Schede di catalogo della chiesa di S. Giuseppe, a
cura di N. W. Neilson, novembre 1978.
S. GIUSEPPE ALLA MOIAZZA
ZONA: Abbadesse (tra le attuali via Assereto e via Taramelli)
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio interamente rifatto nel XVII secolo è probabilmente da attribuire a una
delle congregazioni religiose fiorite all’epoca di s. Carlo. “A cura della Scuola dei Disciplini di S. Giuseppe
degli Agonizzanti vi si celebrava una messa quotidiana, disposta da Giovanni Brandisco con ipoteca su Casa
in Borgo; nel 1736 ne fu sospesa la celebrazione per provvedere col reddito alle riparazioni per danni
recati alla chiesa dall’assedio del Castello fatto dai Gallo-Sardi. Oggetto di grande devozione, anche
perché vi si conservava come preziosa reliquia il corpo di Santa Purissima (donato il 13 luglio 1785 alla
parrocchia della Santissima Trinità), questa romita chiesetta fu abbandonata verso la metà del secolo
scorso [XIX], ridotta poi a casolare agricolo e utilizzata come ripostiglio di scorte e attrezzi. [Bagnoli, II,
85]”
a) trattazioni specifiche: Bagnoli, 1965, II, 85
b) notizie: Milano zona due, 1987, 28 (ill.).
S. GIUSEPPE DI MUSOCCO
ZONA: Musocco
ORIGINE E VICENDE: la chiesa edificata attorno alla metà del XVII secolo all’altezza dell’attuale via
Ameglio serviva un agglomerato di case a sé stante, poi devastato dall’espansione edilizia. “L’esterno,
101
oltre il campaniletto a vela, mostrava un bel portale barocco. L’interno ad una navata divisa a due
campate, con volte a crociera, conservava discrete suppellettili. Infatti l’altar maggiore aveva balaustra in
marmo chiusa da un cancello in ferro di gusto barocco opera che denotava il talento e la cura dei suoi
custodi. Alle pareti della navatella si notavano sei medaglioni con tele dipinte nel tardo Settecento,
raffiguranti santi chiusi in cornice di marmo. [Bagnoli, I, 183]” Di questo oratorio sconsacrato si è perso
anche il ricordo dell’intitolazione, tanto che è comunemente designato come Oratorio della Portaccia.
L’architettura dell’edificio ormai spoglio è seicentesca
UBICAZIONE ATTUALE: via Ameglio
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 8.8
b) notizie: Bagnoli, 1965, I, 183.
S. GIUSEPPE E S. TERESA
v. S. Teresa.
S. GIUSTINA IN AFFORI
ZONA: Affori
ORIGINE E VICENDE: La chiesa già menzionata nel Liber notitiae Sanctorum Mediolani (XIII secolo),
divenne parrocchia nel XVI secolo. Radicalmente rifatta nel 1859, subì gravi danni nel corso dei
bombardamenti dell’ultimo conflitto.
UBICAZIONE ATTUALE: p. za S. Giustina 15
a) trattazioni specifiche: Chiese mariane, 2010, 59-62; DCA, III, 1487-1488; Ripamonti, 1995, 270-271.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 133.
S. GOTTARDO AL CORSO
ZONA: fuori Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la chiesa, già denominata S. Gottardo al Borgo, fu nel XIII secolo oratorio dei
benedettini e nel XV cappellania di S. Lorenzo, divenuta parrocchiale in data 10 settembre 1568, deve il
suo attuale aspetto alle trasformazioni operate nel XIX secolo.
UBICAZIONE ATTUALE: corso S. Gottardo
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 181; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 309; Sarzi,
1987, 87
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 219; Fassina, 1985, 207; Quadro storico di Milano, 1802, 190
S. GOTTARDO
(in corte)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la chiesa risale al terzo decennio del secolo XIV, restaurata nei primi decenni del XVIII
secolo e ristrutturata radicalmente a opera del Piermarini (fine XVIII) fu infine riportata all’antico nel
terzo decennio del XX secolo.
UBICAZIONE ATTUALE: via Pecorari
a) trattazioni specifiche: Alberzoni, 1983, 67-70; Baroni, 1955, 770 ss.; Bartoli, 1776-1777, 180; Bianconi,
1787, 63; Calvi, 1858, I, 1 ss.; Caselli, 1827, 25; Dell'Acqua, 1957, 733-734; Fiamma, ed. 1938, 15-17;
Latuada, 1737-1738, II, 194-199; Longhi, 1951, 18-40; Lupieri-Maderna, 1972, 6.13; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, 69-71; Mongeri, 1872, 172-174; Romussi, 1913, II, 279-281; Riconoscere Milano, 2009, 2025; Salmi, 1955, 816 ss.; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 21-22; Torre, 1674, ed. 1714, 366-367; I
Visconti a Milano, 1977, 134-146, 151-152, 214-217, 220-221, 279;
b) notizie: Boskovits, 1975, 384-387; Giulini, 1760-1765, X, 339; Gualdo Priorato, 1666, 61; Matalon, 1963,
369; Romanini, 1954, p. 514; Romanini, 1965, 160 ss. ; Soldi, 1989; Santagostino, 1671, ed. 1980, 13, 39;
Toesca, 1929, 60, n. 10; Travi, 1997, 209; Volpe, 1983, 294-299; C. GILBERT, The Fresco by Giotto in
Milan, ArLo 47-48, 31-72; A. M. ROMANINI, Nuove tracce per il rapporto Giotto-Arnolfo in S. Gottardo a
Milano, in Scritti in onore di Roberto Pane, Napoli 1972, 149-181.
c) fonti e citazioni documentarie: Archivio Soprintendenza ai beni architettonici e ambientali di Milano,
1374, A. V. 182.
S. GREGORIO AL FOPPONE
(S. Rocco al Foppone)
ZONA: fuori Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa sorse nella seconda metà del XVI secolo sull’area cimiteriale vicino al
Lazzaretto dalla parte della campagna all’altezza dell’attuale omonima via. Era servita dalla Compagnia
della morte, una confraternita soppressa nel 1785. Progressivamente smantellata la chiesa divenne a fine
Ottocento il rifugio degli ultimi sfrattati dal Lazzaretto, dopo la sua demolizione e la chiusura del
cimitero.
102
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 93-94; Denti, 1988, 69, 70; Forcella2, V, 1889, 299300; V. CAVENAGO, Il lazzaretto: storia di un quartiere di Milano, Milano, NED, 1986; Il secolo di San
Gregorio, 1908-2008, a cura di Lauretta Martinelli e Raffaele Carbone, Milano, Bine, 2009.
b) notizie: Sarzi, 1987, 45.
S. GREGORIO VECCHIO
ZONA: Lambrate
ORIGINE E VICENDE: la chiesa fu eretta nel 1528 in occasione di un’epidemia di peste in prossimità di un
luogo di sepoltura. Nell’oratorio si tennero offici fino al 1880.
b) notizie: Iosa, 1987, 450-451.
S. ILARIO
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: situato nei pressi dell’attuale via del Lauro, l’oratorio era stato secondo il Sormani
fondato dal vescovo Anselmo da Baggio.(1035-1086).
SOPPRESSIONE: 1786. Giuspatronato della famiglia D’Adda fu da questa venduto a un setificio
a) trattazioni specifiche: Forcella2, IV, 1889, 179-180; Latuada, 1737-1738, V, 105-106; Quadro storico di
Milano, 1802, 254-255; Sormani, 1760, 105; E. SELETTI, Sulla fondazione delle chiese di S. Apollinare in
Baggio e di S. Ilario in Milano, “Bollettino della Consulta Archeologica” (1875).
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 131
S. IPPOLITO AD PUSTERLAM S. EUFIMIAE
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: questa piccola chiesa ricordata da Goffredo da Bussero in prossimità di S. Eufemia, fu
abbattuta nel 1594 assieme a quella contigua di S. Biagio, per lasciare posto alla chiesa della Maddalena
(v.) annessa a un convento di monache agostiniane.
b) notizie: Vigotti, 1974, 31, 64-65.
SS. IPPOLITO E CASSIANO DI GAREGNANO
ZONA: Garegnano
ORIGINE E VICENDE: l’antica chiesa dell’abitato di Garegnano, situato a qualche centinaio di metri dalla
certosa, all’altezza dell’attuale via Barnaba Oriani, fu eretta parrocchiale da Carlo Borromeo l’8 giugno
1570. Con la soppressione della certosa nel 1783, la sede parrocchiale fu trasferita alla chiesa abbaziale
col nuovo titolo di S. Maria Assunta in certosa di Garegnano.
b) notizie: DCA, III, 1914.
S. LAZZARO
v. S. Domenico e S. Lazaro.
S. LAZZARO NEL QUADRONNO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la chiesa era situata nella zona allora solo parzialmente edificata fra le attuali via
Quadronno e via Mercalli.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, III, 26-27.
b) notizie: Gualdo Priorato, 1666, 61
S. LEONARDO
ZONA: Cascina S. Leonardo (Gallaratese)
ORIGINE E VICENDE: menzionata già nel XIII secolo (Liber notitiae) la chiesa serviva una serie di cascine
ora anch’esse scomparse. Nell’oratorio si trovava una statua quattrocentesca del santo attualmente
collocata nella parrocchiale di Pero.
b) notizie: Sarzi, 1987, 371 n.; Vigotti, 1974, 337.
S. LIBERATA AL CASTELLO
(S. Leonardo)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa si trovava nell’attuale via S. Giovanni sul Muro ed era in antico dedicata a S.
Leonardo. Assunse il nuovo titolo quando divenne sede dell’omonima confraternita ambrosiana.
SOPPRESSIONE: 1786. La chiesa fu convertita in case d’affitto
a) trattazioni specifiche: Forcella2, III, 1889, 479; Gualdo Priorato, 1666, 76; Latuada, 1737-1738, IV, 398400; Quadro storico di Milano, 1802, 229
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 72; Romanini1, 1959, 758.
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S. LINO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: “La basilichetta di S. Lino è ormai parte integrante della basilica di S. Nazaro
Maggiore in Milano, di cui costituisce il collegamento fra abside e sacrestia. La struttura quasi quadrata
con colonne angolari e absidiola ha permesso di formulare l’ipotesi di un’origine paleocristiana e di una
risistemzazione medievale, ricordando che la basilica nazariana è sorta nel tardo IV secolo ed è stata
restaurata dopo l’incendio del 1075. Di contro, però, il Chronicon archiepiscoporum Mediolanensium
assegna l’edificio al 945, sotto l’episcopato di Arderico I (936-948), ed in effetti non appare impossibile
assegnare a quest’epoca l’esecuzione del ciclo di affreschi che orna il sacello. [DCA, III, 1729-1730]”
b) notizie: Valagussa, 1997, 187.
S. LORENZINO
(S. Lorenzo Minore, S. Lorenzo in civitate porte ticinensis)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: “Già esistente nel XII sec. (Latuada), prospettava su via Morigi, poco prima
dell’attuale piazza Mentana: detta anche San Lorenzo Minore, la chiesa fu ricostruita nel 1585 (disegni in
Archivio storico diocesano) e quindi nel 1728 (Latuada) […] [DCA, III, 1768]”
SOPPRESSIONE: 1786, e demolizione
a) trattazioni specifiche: Quadro storico di Milano, 1802, 237; Vigotti, 1974, 31, 66
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, Forcella1, 1889, 657; Sormani, 1760, 68-69.
S. LORENZO DI MONLUE’
ZONA: fuori Porta Orientale (Monluè)
ORIGINE E VICENDE: documenti d’archivio a partire dal 1244 attestano l’esistenza di una piccola chiesa
dedicata a s. Lorenzo accanto a una grangia allora relativamente lontana dalla città. Il 12 marzo 1267 la
chiesa e la fattoria furono concessi da due vicari dell’arcivescono Ottone Visconti all’ordine degli Umiliati,
e intorno a quella data inizò probabilmente la costruzione dell’edificio attuale.
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: con la soppressione dell’ordine degli Umiliati (1584) la chiesa divenne parrocchiale.
a) trattazioni specifiche: DCA, III, 1773-1775; Gerosa Brichetto, 1961, 45-55; Pinardi, 1965, 127-134;
Ponzoni, 1930, 86-87; Riconoscere Milano, 2009, 67-69; Romanini, 1964, 124-126; Iosa, 1985, 88-90, 119128, 168-176; Sarzi, 1987, 247-249; M. CAFFI, Relazione della Consulta del Museo patrio d’archeologia: la
chiesa parrocchiale di Monluè, ASL, 2 (1875), 24-26; G. GEROSA BRICHETTO, La chiesa di Linate. Gli
umiliati ed altre storie di un tempo, Milano 1961; L. GRASSI, L’abbazia di Mirasole e altre grange degli
Umiliati in Lombardia, Milano 1964, 124-126; W. PINARDI, S. Lorenzo di Monluè, chiesa degli Umiliati,
DMi, dicembre 1964, 775-777.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 253.
S. LORENZO MAGGIORE
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: Le origini della basilica non sono note ma a causa della sua imponenza, della pianta
centrale e per i reperti archeologici ritrovati nell’area, esse sono certamente riconducibili all’antichità
romana. La struttura consta di un edificio principale, a pianta centrale e coperto a cupola, e di una serie
di edifici minori disposti a raggiera sui lati e sul retro, appartenenti ad epoche diverse. Si ritiene che la
basilica sia stata edificata tra la fine del IV secolo e i primi anni del V poco fuori dalle mura romane lungo
la strada per Pavia in prossimità dell’anfiteatro e del circo che furono usati per estrarre materiale di
recupero. L’imponenza dell’edificio fa pensare a una basilica palatina, legata al vicino quartiere dei
palazzi imperiali, sul modello di S. Vitale a Ravenna (consacrato nel 547-548) Addossati alla costruzione
sono tre edifici di pianta ottagonale, già appartenenti all’impianto originario della chiesa: ”a d. (verso S)
un mausoleo imperiale, da alcuni ritenuto un Battistero, dal sec. XVI intitolato a S. Aquilino e di poco
posteriore alla costruzione del luogo di culto; opposto all'ingresso (verso E) un «martyrium» eretto per
accogliere le spoglie di S. Lorenzo e S. Ippolito - e a quest'ultimo dedicato - contemporaneo o forse
antecedente alla basilica; a sin. (verso N) il piccolo mausoleo di S. Sisto, aggiunto in analogia agli altri
all'inizio del sec. VI dal vescovo Lorenzo I per sistemarvi tombe di vescovi . [Milano, 10 ed., TCI, 1998,
375]”. Agli inizi del XII secolo si ebbero il crollo della cupola e di buona parte delle murature che
costrinsero a una riedificazione in forme romaniche, analogamente a soluzioni costruttive e decorative già
presenti in S. Ambrogio. Nel 1573 avvenne un nuovo crollo della cupola, la cui ricostruzione fu affidata
dall’arcivescovo Carlo Borromeo all’architetto Martino Bassi (1546-1591), che pur non volendo scostarsi
dalla struttura precedente, modificò in parte la pianta. La riedificazione terminò fra le polemiche dopo la
morte del Bassi nel 1619. La chiesa venne restaurata nel 1911 e 1916, e ancora nel 1937-38.
UBICAZIONE ATTUALE: c.so di Porta Ticinese
104
Bibliografia completa in: La costruzione della basilica di San Lorenzo a Milano, a cura di Laura Fieni;
album fotografico di Gabriele Basilico, 2004. Ci limitiamo a segnalare le notizie successive alla bibliografia
in questione: Le antichità di Milano, 2011, 214-218; Bombe sulla città, 2004, 255-257; Guida dell'Archivio
dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 142-144.
S. LORENZO IN TORRIGGIA
(S. Lorenzo ad turriculas porte nove)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa documentata fin dal secolo XI si trovava all’altezza del n. 10 dell’attuale via
Filodrammatici. Parrocchia e poi oratorio sotto il titolo dello Spirito Santo
SOPPRESSIONE fu soppressa nel 1786 e distrutta per permettere la costruzione di palazzo Visconti Aimi.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, V, 191-192; Quadro storico di Milano, 1802, 297; Vigotti,
1974, 31, 67
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 94; Gualdo Priorato, 1666, 95
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Miscellanea città, v. V (494), 23.
S. LUCA
(S. Maria della Presentazione)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: nel 1765 si ha l’ottenimento del placet regio per la costruzione di monastero, là dove
già esisteva la piccola chiesa di S. Maria dell’Ospedale di S. Celso, lungo l’attuale corso Italia di fronte alla
chiesa di S. Maria presso S. Celso.
ORDINE: Cisterciensi
SOPPRESSIONE: la chiesa fu abbattuta dopoil 1776 probabilmente dagli stessi monaci in vista di edificarne
una più grande, mai realizzata. Il monastero fu soppresso invece nel 1798. Trasformato in ospedale
militare nel 1802, poi in collegio per i figli dei militari, scuola di cadetti e infine in caserma, destinazione
che ha ad oggi col nome di caserma Teulié.
UBICAZIONE ATTUALE: c.so Italia
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 147-148; Borroni, 1808, 59; Gatti Perer, 1966, 237-246; Latuada,
1737-1738, III, 71-72; Studi di storia locale, 1983, 38; Vismara Chiappa, 1980, 198-9.
b) notizie: Cattana, 1981, 131, 136; Lugano, 1929, 508; Mezzanotte2, 1959, 481; Vismara, 1932, 330-2;
Vittani, 1923, 267.
c) fonti e citazioni documentarie: Gatti Perer, 1964-1965, 231, 214.
S. LUCA DI VEDANO
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa è già indicata dal Liber notitiae nei pressi dell’attuale via S. Valeria.
ORDINE: Umiliate/ Agostiniane; nel XV sec. Ingresso delle Domenicane. Agli inizi del XVI sec. passaggio
all'Osservanza Domenicana.
SOPPRESSIONE: 1562; unione del monastero a S. Valeria
a)trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 621; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 331.
b) notizie: Marcora, 1958, 355; Marcora2, 1959, 418; Orsenigo, 1908-1910, 158; Petra Sala, 2004, 232;
Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 99, 144, 146.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 10; Castiglioni, 1960, 13; Gatti Perer, 1964-1965, 207;
Magistretti, 1900, 27; Marcora, 1960, 372
(1562 giu 25), 378-9 (1562 ag 15); Orefice, 1985, 32 (1562 ge 13); Santoro, 1939, 88; Vigotti, 1974, 31, 67.
S. LUCIA
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: chiesa e monastero furono edificati nel XV secolo non lontano dal monastero
dell’Incoronata
ORDINE: Monache Cisterciensi
SOPPRESSIONE: chiesa e monastero furono distrutti per lasciare spazio alle nuove mura. Nel 1568 ci fu il
trasferimento delle monache a S. Maria in Valle
a) trattazioni specifiche: Gualdo Priorato, 1666, 76
b) notizie: Cattana, 1980, 124; Cattaneo, 1961, 606; Grassi, 1966, 267; Latuada, 1737-1738, V, 70;
Schuster, 1946, 20; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Cattaneo, 1960, 142 (1565 giu 20), 159 (1565 nv 28),
161 (1566 ge 16), 163 (1566 mz 6); Magistretti, 1910, 550; Marcora, 1960, 372-3 (1562 giu 25); Marcora2,
1961, 280, 281, 455 (1566 fe 12), 460 (1566 fe 20), 567 (1565 lu 21).
S. LUCIA
105
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: nel 1614, Federico Borromeo fece trasferire nella nuova sede di Porta Vercellina (in
corrispondenza all’attuale n. 46 di corso Magenta) le Orsoline della Congregazione di S. Lucia di Porta
Nuova.
ORDINE: Orsoline. 1621, passaggio all'Osservanza
SOPPRESSIONE: 1770, e trasformazione del complesso in case d’affitto
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 182; Latuada, 1737-1738, IV, 363-364; Quadro storico di
Milano, 1802, 223; Vigotti, 1972,59, 64, 65, 67.
b) notizie: Baroni, 1937, 114; Castiglioni, 1931, 193-4; Dossi, 1970, 43; Gerra, 1964, 385-6; Gualdo
Priorato, 1666, 76; Martelli, 1984, 72, 73, 75; Mezzanotte, 1958, 447; Orefice, 1985, 16; Sebastiani, 1982,
206, 217, 219; Vismara, 1932, 331.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 251; Castiglioni, 1958, 15; Gatti Perer, 19641965, 220; Marcora, 1964, 207.
S. MAMETE
ZONA: Affori
ORIGINE E VICENDE: la chiesa menzionata dal Liber notitiae e dedicata al santo cappadoce Mamete è stata
messa in relazione con una serie di fondazioni dei secoli XI-XII nei dintorni di Milano. Il piccolo edificio è a
navata unica con facciata a capanna e campaniletto. Sulla parete di sinistra i restauri hanno permesso di
riportare alla luce due serie di affreschi databili fra la fine dell’XI e i primi del XII secolo.
UBICAZIONE ATTUALE: all’angolo tra via Bovisasca e via Chiasserini
a) trattazioni specifiche: DCA, III, 1858-1859; Ripamonti, 1995, 245-253; Sarzi, 1987, 146-147.
Per salvare S. Mamete, Milano 1978; Speciale S. Mamete, “Buona parola”, 71 (1985-87), con bibliografia
locale.
b) notizie: Travi, 1997, 207; Valagussa, 1997, 190-191
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 133.
S. MAMETE AL LAZZARETTO
ZONA: Crescenzago
ORIGINE E VICENDE: Nel XVI secolo, accanto a un ricovero di appestati fu ricostruito l'oratorio di San
Mamete al Lazzaretto, un edificio di modeste dimensioni ma di pregevole aspetto, che subì nel XVII secolo
ulteriori trasformazioni.
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Mamete
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 4.7
b) notizie: Milano zona dieci, 1986, 57 (ill.).
S. MARCELLA
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: agli inizi del XVI secolo ci fu la fondazione del monastero a opera di Giovanni Antonio
de Simoni.
ORDINE: Agostiniane
SOPPRESSIONE: 1578 unione con S. Maria in Valle. L’edificio tuttora esistente anche se adibito ad
abitazione è situato in via S. Maria Valle 1.
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 636; Milano ritrovata, 1986, 337-338 (con bibliografia).
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 244; Marcora2, 1961, 280; Marcora2, 1963, 553; Sebastiani, 1995,
106-107.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Fondo Pergamene, c/543; sez. X, Visite Pastorali, Miscellanea
città e pievi, XVI, f. 52 v.; sez. XIII, Fondo ordini religiosi e congregazioni, 81, 93; A.S.C.M., Località
Milanesi, 378/6; Beretta, 1912, 323; Bologna, 1984, 47 (1579 mg 22); Cattana, 1980, 127; Cattaneo, 1960,
143 (1565 giu 27), 161 (1566 ge 16).
S. MARCELLINA
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: 1584, fondazione della chiesa decretata da s. Carlo; situata alla metà dell’attuale via
Passione (a sinistra venendo da via Visconti di Modrone).
ORDINE: Orsoline
SOPPRESSIONE:1744, unione con S. Cristina (v.) e soppressione nel 1797
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 183; Ledoschowska, 1967, 111, 116, 122, 125, 131, 138, 209211, 288; Vigotti, 1972,59, 65, 67, 91, 92, 94, 95.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 163; Bazzi, 1971-1973, 207; Gualdo Priorato, 1666, 52; Quadro
storico di Milano, 1802, 144
106
S. MARCELLINO
(S. Marcellino cum S. Petro exorcista in porta cumacina)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa prospettante sull’attuale via Broletto di fronte all’incrocio con via del Lauro
era già esistente nel XII secolo, forse addirittura nell’XI. Prima del 1288 ci fu l’ingresso delle Umiliate. Per
volontà del cardinale Federico Borromeo fu ricostruita nel XVII secolo e divenne parrocchiale.
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: era ancora sussidiaria di S. Tomaso nel 1802
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 183; Bianconi, 1787, 349-350; Borroni, 1808, 135; Latuada,
1737-1738, V, 46-48; Quadro storico di Milano, 1802, 255
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 108; Gazzini, 1997, passim; Gualdo Priorato, 1666, 87; Petra Sala,
2004, 150; Sormani, 1760, 104-105.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 31, 67; Zanoni L., 1911, 173, 303 (1288 set 13).
S. MARCO
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1254 ci fu la fondazione del convento a opera di Enrico Settala, arcivescovo di
Milano, anche se a quella data alcune tradizioni riportano la chiesa come già esistente. In effetti, la parte
più antica dell’edificio è costituita da una fondazione romanica, e da una parte più cospicua databile alla
metà del Duecento. A queste due fasi si aggiunse nel Trecento inoltrato un terzo intervento. L’assetto
architettonico-decorativo fu sovvertito in chiave barocca nel XVII secolo.
ORDINE: Agostiniani
SOPPRESSIONE: 1797: il complesso conventuale fu adattato a caserma. La chiesa fu restituita al culto nei
primi anni del XIX secolo come parrocchiale.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Marco
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 183-184; Bianconi, 1787, 380-387; Borroni, 1808, 155-157;
Bossi, 1818, 212-214; Caselli, 1837, 226-228; Cattaneo, 1961, 540, 629-632, 644, 687, 696, 714; DCA, III,
1886-1893; Dell’Acqua, 1957, 689-692, 694, 695, 710, 712, 713, 734, 739-741, 762, 763, 765, 767; Fiorio,
1985, 164-171; Gualdo Priorato, 1666, 100-101; Latuada, 1737-1738, V, 272-283; Latuada, 1737-1738, V,
238-247; Lomazzo, 1584, ed. 1974, II, 146-147, 279; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 427-433;
Mongeri, 1872, 78-97; Pirovano, 1822, 220-224; Ponzoni, 1930, 80-5; Quadro storico di Milano, 1802, 268269; Romanini, 1954, 434-440, 449, 450, 464, 469, 470, 482, 494, 496, 500, 513; Romanini, 1958, 49-51;
Romanini1, 1955, 640, 655, 667, 671, 672, 692-6, 702, 705; Romanini, 1964, 93-7, 332-4; Sormani, 1760,
126-129; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 60; Studi di storia locale, 1983, 38; Torre, 1674, ed.
1714, 251-255; V. ADAMI, Spigolature d'archivio sulla chiesa e convento di S. Marco in Milano, ASL, LXV
(1938), 439-447; P. G. AGOSTONI, Gli affreschi scoperti in S. Marco a Milano, ArCr, XLV (1957), 116-8; L.
ARANO, Affreschi trecenteschi nel campanile di S. Marco, ArLo, I (1955), 32-4; M. J. BOTTINI, La chiesa e
il convento di S. Marco a Milano: le origini tra fede e eresia, “Ca’ de’ Sass”, 13 (1991), 40-44; R. BRACCO,
Una visita a S. Marco di Milano e al B. Lanfranco Settala, primo generale degli Agostiniani, «S. Rita da
Cascia e il suo santuario di Milano», XVII/9 (1956); R. BRACCO, I restauri di S. Marco e il B. Lanfranco
Settala, «S. Rita da Cascia e il suo santuario di Milano», XVII/IO (1956); D. CELADA, Guida alla Basilica di
San Marco in Milano, «S. Marco», III/2-5 (1958); D. CELADA, Guida alla Basilica di San Marco in Milano,
Milano 1959; La chiesa e il convento di San Marco a Milano, Milano 1987; ID., La chiesa di San Marco nella
storia e nell'arte, «Milano», LIII (1937), 61-8; La Chiesa e il Convento di San Marco a Milano, Milano, 1987;
La Chiesa di San Marco in Milano, a cura di Maria Luisa Gatti Perer, Milano, 1998; L. MARINO, Giuseppe
Quadrio e la sua opera per la Cappella della Madonna della Cintura in San Marco di Milano, ArLo, 15
(1970), n. 2, 99-102; G. MOTTA, San Marco nella storia e nell'arte, Milano 1973; F. MAZZINI, Novità e
restauri in San Marco, DMi, 1/7 (1960), 46-9; M. C. MEREGAZZI, La Chiesa di S. Marco nella storia e
nell'arte, Milano 1937; L. PARVIS MARINO, La rinnovazione del S. Marco di Milano (1690-1714), ArLo, 41
(1974), 101-113; B. RANA GUNDIN, Notas sobre el convento de S. Marco de Milan y el primer General de la
Orden, «Cassiciacum», XI (1957).
b) notizie: Alberzoni, 1985, 142, 146, 163-8; Alberzoni, 1993; Le antichità di Milano, 2011, 86-87; Barni,
1977, 366, 367; Baroni, 1944, 31, 33, 55, 80, 82, 83, 89, 92, 96, 98, 101-6, 109, 117, 118, 120, 148, 159;
Baroni, 1951-1952, 215, 216, 220; Baroni, 1955, 741, 770, 779, 794, 798-800; Baroni2, 1955, 745-6;
Bellone, 1940, 182-6, 190, 195, 200; Bendiscioli1, 1957, 183, 258; Biscaro2, 1908, 288; Biscaro4, 1908,
517-9; Corio, 1553, ed. 1855, VII, 486; Franceschini, 1954, 375-6; Franchini Guelfi, 1969, 106, 109, 110;
Gerra2, 1969, 357, 359; Gerra4, 1969, 486-7; Giulini, 1857, V, 306; Grassi, 1966, 145, 277, 285; Guida
dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 166-168, 172-174; Marcora, 1954, 237; Marcora, 1957, 306,
337; Marcora, 1958, 420; Marcora2, 1959, 373, 404-5; Marcora2, 1961, 332; Mezzanotte, 1958, 452;
Mezzanotte, 1958, 679; Nicodemi, 1957, 798; Nicodemi1, 1958, 493, 497,501,505,512; Noto, 1962, 41;
Orsenigo, 1908-1910, 154; Palestra, 1970, 90; Panizza, 1956, 172; Reggiori, 1960, 652; Romanini1, 1959,
725, 744; Santagostino, 1671, ed. 1980, 64; Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 7, 11, 16,26; Smiderle, 1960,
107
176-7, 179; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 123; Tea, 1959, 798, 813; Travi, 1997, 227; van
Luijk, 1953-1959, 137; Valagussa, 1997, 203; Vigotti, 1972,59; Vincenti, 1960, 84, 88, 89; Vismara, 1932,
327; Vittani, 1912, 127; Zanoni B., 1950, 100; R. BERETTA, La Rocchetta di Santa Maria sopra Trezzo, ASL,
XXXVII, s. IV /15 (1910), 134, 136; K. ELM, Italienische Eremitengemeinschaften des 12. und 13.
Jahrhunderts. Studien zur Vorgeschichte der Augustiner-Eremitenordens, in Mendola II, 555; S.
DELL’ORSO, Il Genovesino ammalato riacquista brillantezza, “Il giornale dell’arte”, 90, 6 (1991), p. 24; O.
MISCHIATI, L'organo della chiesa di S. Marco a Milano, Milano 1975; F. NOVATI, Di un codice originale del
«Liber rerum mediolanensium» di frate Andrea Billia esistente nella Nazionale di Madrid, ASL, :XXXIV, s.
IV /7 (1907), 220, 222; M. RONCHI, La disputa di s. Ambrogio e s. Agostino nella chiesa di S. Marco, «Città
di Milano», LXXXI (1964), 534 f. t.; M. RONCHI, Il battesimo di sant'Agostino in S. Marco, «Città di Milano»,
LXXXII/1-2 (1965), 40 f. t.; D. SANT'AMBROGIO, Un presumibile resto scultorio del disperso sarcofago al
giureconsulto Giacomo Bossi del 1355 in S. Marco di Milano, «lI Politecnico», L (1902); G. N. VESSIA, Il
discusso restauro dell'organo di S. Marco, DMi, XVIII (1977), 123-133.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Ornato Fabbriche, I, cart. 15/2, cart. 17/7; Beretta, 1939, 11;
Cattaneo, 1957, 259, 288-9; Chabod, 1971, 232, 300, 320, 322, 350, 351, 402 (1541 giu 13); Coppa, 1977,
154 (1797 apr 2), 155 (1797 dc 2, dc 21, 1798 ge 2, ge 6, ge lO, ge 18, fe 9, fe 18, mg 2, giu 25, set 21,
1799 fe 25, ot 27, nv 8, 1800 mg 5, ot lO), 156 (1800 nv 7, 1801 fe 7); Gatti Perer, 1964-1965, 203; Gatti
Perer, 1964-1965, 148; Grazioli, 1906, 245; Magistretti, 1910, 549, 550; Marcora2, 1959, 263 (1340 fe 17);
Le pergamene milanesi, 1994; Valente, 1923, 469; Vigotti, 1974, 32, 67; Zanoni L., 1912, 19, 21,22.
L. FRANCHINI, Un architetto restauratore lombardo del secondo Ottocento: Carlo Maciachini, ArLo, 83
(1987), 97-120.
S. MARCO AL BOSCO
ZONA: Boffalora
ORIGINE E VICENDE: della piccola chiesa collocata accanto a un nucleo di cascinali più o meno all’altezza
dell’attuale via Valpolicella non si sono trovati documenti relativi alla fondazione, che è comunque antica
come rivelano le strutture arcaiche.
UBICAZIONE ATTUALE: via Bardolino
a) trattazioni specifiche: Bagnoli, 1965, I, 84-85; Lupieri-Maderna, 1972, 2.2
b) notizie: Sarzi, 1987, 307.
S. MARGHERITA DEL GISONE
(S. Maria del Gisone, S. Pietro in Caronno, S. Margherita ad monasterium ghisonis)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la fondazione è precedente il 912, ma la chiesa prospettante sull’attuale via S.
Margherita, nel tratto fra le vie Mengoni e Silvio Pellico (Gisone era forse il nome dell’antico fondatore) fu
ricostruita nel XII secolo e rifatta in età barocca. Appartenne a un monastero di benedettine la cui
proprietà arrivava fino all’attuale via Marino.
ORDINE: Benedettine. Nel 1459, Pio II approvò il passaggio all'Osservanza Benedettina
SOPPRESSIONE: 1781 convento; 1796 chiesa. La fabbrica conventuale fu quindi adibita a direzione di
polizia e a carcere sussidiario (vi fu rinchiuso Silvio Pellico nel 1820). Il complesso fu distrutto nella
seconda metà del XIX secolo.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 185; Borroni, 1808, 182-183; Cattaneo, 1961, 605; DCA, III,
1898; Forcella2, IV, 1889, 213-216; Gerosa Brichetto, 1973, 44, 65-8, 88, 94; Latuada, 1737-1738, V, 179183; Mezzanotte-Bascapè; 1948, ed. 1968, 159; Palestra, 1967,63; Quadro storico di Milano, 1802, 298;
Sormani, 1760, 119; E. OCCHIPINTI, Clausura a Milano alla fine del XIII secolo: il caso del monastero di S.
Margherita, in Felix olim Lombardia, Milano 1978, 197-212.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Anonimo, 1905, 211; Le antichità di Milano, 2011, 91; Arslan1, 1954, 584;
Barni, 1977, 367; Besta2, 1954, 441, 442; Biscaro, 1907, 390, 394-6; Bognetti2, 1954, 775; Borella, 1948,
106; Cattana, 1980, 102, 105, 113, 120, 123; Cattana, 1984, 139; Cattaneo2, 1954, 682; Catt aneo, 1955,
41; Cattaneo, 1980, 28; Chisini Bulak, 1956, 296; Corsi, 1968, 170; Dossi, 1970, 16; Fustella, 1970, 216;
Gallavresi, 1905, 346; Gualdo Priorato, 1666, 100; Marcora, 1958, 414; Mazzi, 1904, 354; Mezzanotte,
1958, 706; Oltrona Visconti, 1978, 55; Picasso, 1980, 47; Picasso, 1993; Romanini1, 1959, 758; Romanini,
1964, 328; Schuster, 1946, 6; Sebastiani, 1982, 206, 211, 217, 218; Sebastiani, 1995, 104; Spinelli, 1999,
passim; Visconti, 1934, 323; Vismara, 1932, 331; Zerbi, 1966, 286; A. BOTTERO, I più antichi Statuti del
Collegio dei Medici di Milano ASL, LXX (1943), 86; D. MONNERET DE VILLARD, L'organizzazione industriale
dell'Italia Langobarda durante l'Alto Medioevo, ASL, XLVI (1919), 44.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147; Beretta, 1939, 13-4; Castiglioni, 1958, 15, 37;
Chabod, 1971, 378 (1521 mg 21); Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 130, 146, 558, 560; Marcora,
1956, 293, 299, 374 (1467 lu 27), 371-4 (1467 giu 16), 355-356 (1460 ap 13), 356-371 (1462 ge 4);
Marcora2, 1959, 258 (1286 fe 26), 260 (1303 ag, 1304 ap, 1306 giu 11), 262 (1339 nv 29), 263 (1352 mz 17,
1352 ap 21, 1358 set 18),271 (1486 ot 27); Marcora1, 1961, 126 (1303 set 1, 1308 dc 30), 127 (1380 ge 24);
108
Scarpini, 1921, 213-4; Vigotti, 1974, 32, 67, 68.E. MOTTA, Armaiuoli milanesi nel periodo VisconteoSforzesco, ASL, XLII (1914), 195 (1385 lu 3); Le pergamene del secolo XII del monastero di S. Margherita di
Milano conservate presso l'Archivio di Stato di Milano, a cura di L. ZAGNI, Milano 1984 (Pergamene
milanesi dei secoli XII-XIII, 2).
S. MARIA AD DOMUM DE GIXATE,
v. S. Pietro in Gessate.
S. MARIA AD S. MARTINUM AD CORPUS
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: Già menzionata nel Liber notitiae, questa chiesa, ubicata lungo il vicus ocarum
(attuale via S. Vittore), esisteva ancora tra il 1560 e il 1572.
b) notizie: Vigotti, 1974, 72.
S. MARIA AD ELISABETTA
(Oratorio della Visitazione)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “Nell’oratorio, detto anche della Visitazione –già fondato dal cardinale Federico
Borromeo, e sede per la Congregazione generale delle compagnie della Santa Croce, già nella piazza del
Verzaro, oggi piazza Fontana, di fronte all’arcivescovado, le antiche guide ricordano un’"Annunciazione"
del Morazzone. [DCA, III, 1899]”
SOPPRESSIONE: 1786, e demolizione
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, II, 65-67.
b) notizie: Quadro storico di Milano, 1802, 128
S. MARIA ADDOLORATA/S. MARIA DEI SETTE DOLORI
(S. Maria delle Carcanine, S. Maria delle Turchine)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa si trovava sul luogo dell’odierno Museo di Storia Naturale. Nel 1644-1653 ci
fu la fondazione e costruzione del monastero, su iniziativa di Gian Pietro Carcano, in seguito al
trasferimento dell'ospedale di S. Maria dei sette Dolori, cui la chiesa era annessa, all'Ospedale Maggiore
ORDINE: Agostiniane
SOPPRESSIONE: 1775, e distruzione
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, V, 287-290; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 508;
Pellegrino, 2011, O, 14.
b) notizie: Mezzanotte, 1958, 706, 708; Quadro storico di Milano, 1802, 142; Sebastiani, 1982, 206, 212,
216, 218; Sormani, 1760, 140; Spinelli, 1999, passim.
C. BARONI, Milano e le capelle del Sacro Monte di Varese, ASL, LXIII (1936), 191-2.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 252; Castiglioni, 1958, 15, 37.
S. MARIA AL CASTELLO
(S. Maria della Consolazione)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: nel 1481 Gian Galeazzo Sforza concedette di edificare una chiesa dedicata alla
“Madonna della Consolazione” sulla spianata del castello. Essa fu affidata nel 1492 ai frati agostiniani che
vi aggiunsero un piccolo convento. Probabilmente a seguito dei lavori di ampliamento del castello, il
convento fu abbattuto e la chiesa ricostruita nel 1591 nel luogo dove ora si trova. L’edificio come appare
oggi è il risultato di alcuni successivi interventi architettonici e decorativi avvenuti tra il 1833 e il 1836.
ORDINE: Agostiniani
SOPPRESSIONE: 1769
UBICAZIONE ATTUALE: l.go Cairoli
a)trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 187; Borroni, 1808, 131; Bossi, 1818, 183-184; Caselli, 1827,
192; Fiorio, 1985, 65; Gualdo Priorato, 1666, 77-78; Latuada, 1737-1738, IV, 403-407; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 380; Pirovano, 1822, 208-209; Ponzoni, 1930, 306-7; Quadro storico di Milano,
1802, 234; Sormani, 1760, 71-72; Vallini, 1966-1968, 56-7, 370; A. VINCENTI, Una chiesa nella città. Santa
Maria al Castello, ArCr (2000), 475-484.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 69; Bendiscioli1, 1957, 183; Ceriotti, 1987, passim; Orsenigo,
1908-1910, 154; Spinelli, 1999, passim; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 45; G.B. SANNAZZARO
Nuovi documenti per San Maurizio al Monastero Maggiore, “Civiltà ambrosiana”, 6 (1989), 63, nota 33.
c) fonti e citazioni documentarie: Archivio parrocchiale di Santa Maria alla Porta; Archivio della
Soprintendenza ai beni artistici e storici, Catalogo generale, schede 03/00042610-00042738; Castiglioni,
1948-1949, 251.
109
S. MARIA AL CIRCO
(S. Maria al Cerchio, S. Maria ad circulum)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: già menzionata in due evangeliari del IX secolo, la chiesa era situata all’inizio
dell’attuale via Circo, a sinistra dello slargo da via del Torchio. Parrocchiale, anche se dipendente dal
Monastero Maggiore (alla cui badessa spettava l’elezione del parroco) e al quale era unita da un passaggio
sotterraneo, tale rimase almeno fino al 1764. Demolita alla fine del XVIII secolo, sul luogo alla fine del XIX
fu costruito un edificio scolastico.
a)trattazioni specifiche: DCA, III, 1899; Forcella2, II, 1889, 245-248; Latuada, 1737-1738, IV, 34-53;
Quadro storico di Milano, 1802, 210; Sormani, 1760, 31-33; Vigotti, 1974, 69.
b) notizie: Giulini, 1754, 155, 198-200
S. MARIA AL PORTELLO VIGENTINO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: “Tra corso di Porta Vigentina e via Cassolo un edificio a pianta quadrata, trasformato
in supermercato, è quanto resta dell’oratorio, sorto per venerare un’immagine ad affresco della "Madonna
col Bambino, S. Carlo e Federico Borromeo" dipinta su di un muro di casa Comi. La prima cappelletta,
risistemata nel 1688 su consiglio di Giuseppe Quadrio, fu trasformata in un vero e proprio oratorio coi
lavori del 1690-1715. [DCA, III, 1907]”
SOPPRESSIONE: ultimo quarto del XVIII secolo.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, III, 18-19; Lupieri-Maderna, 1972, 6.4; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, p. 247.
S. MARIA ALLA CONCA FALLATA
(Chiesa Rossa, S. Maria ad Fonticulum, S. Maria in Fontigio, S. Maria di Fonteggio, S. Maria alla fonte)
ZONA: fuori Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: su un’originaria cella memoriae si ritiene sia stato edificato nel VI secolo un edificio a
croce con ampio atrio citato nel 988 come chiesa di S. Maria in Fontigio, dipendenza di S. Giorgio al
Palazzo. Una risistemazione dell’edificio si ebbe probabilmente nella prima metà del XII secolo con la sua
cessione all’appena fondato monastero benedettino femminile e un’altra nel 1330. L’impianto fu solo in
parte modificato dai restauri quattrocenteschi.
ORDINE: benedettine, nel 1303 sostituite dalle Bianche Vetere dell’ordine di Sant’Agostino.
SOPPRESSIONE: nel 1782 fu soppresso il monastero, ma si continuò ad officiere nella chiesa. Nel 1880, il
complesso fu venduto a privati che lo trasformarono in cascina. Dal 1960 è proprietà del comune di Milano
che ha provveduto ai restauri.
UBICAZIONE ATTUALE: via Chiesa rossa 55
a) trattazioni specifiche: Amorosi, 1966, 42-54; Chiese mariane, 2010, 23-27; Forcella2, 1889, II, 159-162;
Fumagalli-Sant’Ambrogio-Beltrami, 1891, v. 1, 38-41; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 309; Ponzoni,
1930, 48-49; Riconoscere Milano, 2009, 89-92; Sarzi, 1987, 285-287. Cascine a Milano, Milano 1986, 150153; E. BEDINI, F. BARTOLI, Milano. Chiesa di S. Maria alla fonte “Chiesa rossa”. Primi risultati delle
analisi antropologiche degli inumati, “Notiziario. Soprintendenza archeologica della Lombardia”, 1 (2002),
192 ss.; A. CERESA MORI, Milano: Chiesa di S. Maria alla fonte “Chiesa rossa”, “Notiziario. Soprintendenza
archeologica della Lombardia”, 1 (2002), 186 ss.; P. GAZZOLA, La Chiesa di S. Maria la Rossa presso la
Conca Fallata, in Munera. Studi in onore di Antonio Giussani, Milano 1944, 245-254; M. MAJO, La storia
millenaria della basilica di S. Maria alle fonti, “Diocesi di Milano”, 12 (1971), 525-528; P. PARODI,
L’antica chiesa di Santa Maria alla Rossa in Milano, “Italia Sacra”, I (1928), 128-138
b) notizie: Arslan2, 1954, 514; Barzaghi, 2003, 23-54; Matalon, 1963, 459-460; Mirabella Roberti, 1984,
165-167; Toesca, 1912, 89; Travi, 1997, 206.
S. MARIA ALLA FONTANA
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE: edificata all’inizio del XVI secolo su incarico del governatore francese Charles D’Amboise intorno
a un’immagine della Vergine e a una fonte miracolosa in un luogo allora isolato nella campagna, la chiesa
originaria, su disegno dell’architetto Giovanni Amadeo, costituisce oggi il santuario inferiore. La chiesa
superiore unisce invece elementi controriformistici (l’area absidale) a componenti più tarde.
ORDINE: benedettini di S. Simpliciano poi Padri Minimi di S. Francesco di Paola
SOPPRESSIONE: 1797. La chiesa fu trasformata in parrocchia.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Maria alla Fontana
a) trattazioni specifiche: Baroni, 1941, 107-110; Brizio, 1974, 1-26; Bruschi, 1969, 180-194, 765-773;
Cadei, 1972, 35-60; Caselli, 1837, 210-211; Chiese mariane, 2010, 63-68; Denti, 1988, 165-166; Fiorio,
1985, 112-115; Grassi, 1966, 194, fig. 250, 196, figg. 251-252, 197, 289 e 310 fig. 376; Malaguzzi Valeri,
110
1906, 133-163; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 417; Quadro storico di Milano, 1802, 262; Storia e
descrizione delle chiese, 1857, 84-85; Venturi, 1915, XI, I, 25-30. P. G. AGOSTONI, I guasti delle leggi
eversive. 5) S. Maria alla Fontana e il suo territorio nei “Corpi Santi” di Milano, ArCr, LIV, 11 (1966), 335340; A. ANNONI, Dell’edificio “bramantesco” di S. Maria alla Fontana, “Rassegna d’arte”, VIII, 10-13, 2830, 70; M. CICCARDI, L. MERATI, Il santuario di Santa Maria alla Fontana in Milano, Milano 2003; A. COLLI,
Storia e arte di Santa Maria alla Fontana in Milano, Milano 1988; G. GALLETTI, Precisazioni su S. Maria
della Fontana, “Raccolta Vinciana”, fasc. 21, 39-93; A. LATTUADA, Santa Maria alla Fontana. Memorie
storiche e artistiche raccolte dal M.R. Prevosto parroco don Antonio Lattuada, Milano; F. REGGIORI, Il
santuario di S. Maria alla Fontana di Milano alla luce di recentissime scoperte, ArLo, 2 (1956), 51-64; A.
ROVETTA, Nuove ricerche per S. Maria alla Fontana in Milano, 61 (1982), 141-151; G. B. SANNAZZARO,
L’Amadeo e S. Maria alla Fontana, in Giovanni Antonio Amadeo. Scultura e architettura del suo tempo,
Milano 1993, 297-327; D. SANT’AMBROGIO, La chiesa di S. Maria alla Fontana in Milano di presumibile
origine leonardesca, “Il Politecnico”, LV, 565-579; G. SIRONI, Nuovi documenti su Santa Maria alla
Fontana, “Raccolta Vinciana”, fasc. 21, 94-102;.
b) notizie: Calvi, 1925, 248-249; Caselli, 1837, 210-211; Cesariano, 1521, fol. XVIIr; Lanovius, 1635, 229230; Marchini, 1943, 108; Marinoni, 1970, 3-28; Milano zona due, 1987, 24-25 (ill.); Mulazzani, 1974, 226;
Fumagalli-Sant'Ambrogio-Beltrami, 1891-1892, 60-62; Gatti Perer, 1964, 205-206, 221, note 4-6; Maltese,
1954, 335; Pedretti, 1978, 92, 218; Salmi, 1924, ed. 1974, 419-476; Sant'Ambrogio1, 1907, 3-4; Sevesi,
1926, 42-43; Torre, 1674; ed. 1714, 213; M. GRANDI, Alle origini di un settore urbano, in Milano Zona Due
Centro Direzionale Greco Zara, Milano 1987, 22-25.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Raccolta Bianconi, tomo X, foll. 23-24; Biblioteca Ambrosiana,
Raccolta Ferrari, (vedi Gatti Perer, 1964).
S. MARIA ALLA FONTANA DI PORTA TOSA
(SS. Giacomo e Filippo)
ZONA: fuori Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “Dell’oratorio, già fabbricato dalla confraternita dei SS. Giacomo e Filippo in luogo di
uno più antico demolito nel 1466, e situato nel borgo un tempo detto della Fontana (attuale via omonima)
entro un contrafforte angolare dei bastioni (ora all’angolo con viale Regina Margherita), è rimasto anche il
disegno planimetrico dell’aula capitolare […] [DCA, III, 1989]”
SOPPRESSIONE: 1786.
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 148; Latuada, 1737-1738, I, 264-265; Forcella2, I,
1889, 255; Quadro storico di Milano, 1802,148
b) notizie: Fassina, 1985, 121; Gualdo Priorato, 1666, 52
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Miscellanea, v. 8. fasc. 6.
S. MARIA ALLA PASSARELLA
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “[…] la chiesa era situata sulla strada che ancora oggi ne ricorda la dedicazione: via
Passarella, il cui nome potrebbe indicare o un passaggio alle fortificazioni della città murata, o un
ponticello sopra un canale; da Mezzanotte-Bascapè (1948) era individuata una rientranza di vecchi
fabbricati, già corrispondenti alla sua posizione al n. 32 […] [DCA, III, 1989]”
SOPPRESSIONE: 1787
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, I, 191-192; Forcella2, I 1889, 123-130; Vigotti, 1974, 73
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 139; Gualdo Priorato, 1666, 51-52; Quadro storico di Milano,
1802, 136.
c) fonti e citazioni documentarie: Le pergamene milanesi, 1994.
S. MARIA ALLA PORTA
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: probabilmente di origine antica, citata nel 1105, la chiesa (così detta per la vicinanza
con l’antica Porta Vercellina) fu ricostruita a partire dal 1652 sotto la guida dell’architetto Francesco
Maria Richini. L’edificio subì gravi danni per i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Maria alla Porta
a) trattazioni specifiche: Atlante del Barocco lombardo, 1997; Bartoli, 1776-1777, 198-199; Bianconi,
1787, 269-271; Bombe sulla città, 2004, 247-249; Borroni, 1808, 109-110; Bossi, 1818, 153-154; Caselli,
1827, 158-159; Denti, 1988, 192-195; Fiorio, 1985, 61-63 Gualdo Priorato, 1666, 78-79; Latuada, 17371738, IV, 171-178; Ledoschowska, 1967, 209, 251, 256-7, 259, 261-2, 264, 266, 268, 288; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, p. 145; Pirovano, 1822, 180-181; Quadro storico di Milano, 1802, 237-238;
Sormani, 1760, 75-77; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 43-44; Studi di storia locale, 1983, 39; A.
CERESA MORI-M. TIZZONI, Santa Maria alla Porta: uno scavo nel centro storico di Milano, “Studi
archeologici”, 5 (1986), 1-353; P. GERRA, Luoghi sacri da sistemare in Milano, DMi, X (1969), 114-6; D.
111
IACOBONE, L’ampliamento ottocentesco della chiesa di Santa Maria alla Porta a Milano: vicende,
progetti, realizzazioni, 1832-1849, ArLo, 1-3 (2006), 270-295; N. ONIDA, Il cantiere di S. Maria alla Porta,
in La Basilica di San Giovanni Battista a Busto Arsizio, 2001, 123-130; P. REINA, S. Maria alla Porta dalle
origini ai nostri giorni 1666-1966. Notizie di storia e di arte pubblicate nel terzo centenario della
costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale, Milano 1966.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 55; Giulini, 1754, 208; Grassi, 1966, 145, 275, 289, 355;
Mezzanotte, 1957, 642; Mezzanotte, 1958, 446, 467; Mezzanotte – Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 145; La
Raccolta Bianconi, 1995, 68; Sebastiani, 1982, 207, 219; Vallini, 1966-1968, 372; Vigotti, 1972, 73, 94.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Sez. X, Visite Pastorali, Santa Maria alla Porta, voll. I, III, IV;
Archivio Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici, Milano, Santa Maria alla Porta, fotografie
cart. 955, disegni Santa Maria alla Porta; Baroni, 1940, 90-105.
S. MARIA ANNUNCIATA
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1435 ci fu l’acquisto da parte di tre nobildonne milanesi di un terreno a Porta
Nuova per la costruzione del monastero, menzionato nel 1437 in una bolla di conferma di papa Eugenio IV.
La chiesa annessa al monastero prospettava sull’attuale via Manzoni nel luogo dove sarebbe stato costruito
il secondo dei palazzi D’Adda Borromeo, nella contrada cui diede il nome (ancora ricordata dalla
denominazione di una via). L’edificio fu ricostruito nel XVII secolo.
ORDINE: Canonichesse regolari lateranensi
SOPPRESSIONE: nel 1796 le religiose furono trasferite a S. Agostino Nero. Richiamate nel 1797, nel 1799 ci
fu la definitiva soppressione. La chiesa e parte del chiostro furono convertiti in case d’affitto.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 185; Bianconi, 1787, 410-411; Cattaneo, 1961, 655-6;
Forcella2, V, 1889, 133-139; Latuada, 1737-1738, III, 195-196; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 862; Pirovano,
2011, N, 128-129; Quadro storico di Milano, 1802, 275; Sormani, 1760, 146-147.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Andenna, 1979, 339; Le antichità di Milano, 2011, 90; Bardeaux, 19381942, 133; Beretta, 1912, 312; Cattana, 1980, 101, 126; Cattaneo, 1955, 96; Cattaneo, 1958, 325; Chinea,
1937, 440; Gerra2, 1969, 358; Gerra4, 1969, 488-9; Grassi, 1966, 246; Gualdo Priorato, 1666, 97-98;
Leverotti, 1981, 109; Marcora, 1956, 295-6; Marcora, 1958, 413; Marcora, 1960, 284; Mezzanotte, 1958,
451; Mezzanotte2, 1959, 481; Palestra, 1979, 271; Sebastiani, 1982, 206, 213, 217,218; Sebastiani, 1995,
104, 109-110; Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 16, 38; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 13; Bologna, 1984, 20, 23; Casati, 1931, 156 (1565 ag
15); Flumiani, 1927, 570-1, 581, 583; Gatti Perer, 1964-1965, 149; Magistretti, 1910, 130; Marcora2, 1959,
501-3 (1544 mz 28); Marcora, 1964, 181-2 (1623 nv 29).
S. MARIA ANNUNCIATA (oratorio)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: ubicato sull’attuale piazza Borromeo era sede nel XVI secolo dei Padri Ministri degli
Infermi, trasferiti in Porta Tosa da Federico Borromeo, il quale lo destinò alle funzioni festive della
gioventù.
SOPPRESSIONE: 1786. Nel 1791 fu tuttavia riaperto ed era ancora officiato nei primi anni del XIX secolo
a) trattazioni specifiche: Quadro storico di Milano, 1802, 240
S. MARIA ANNUNCIATA AL CASTELLO
v. S. Maria del Carmine
S. MARIA ANNUNCIATA ALL’OSPEDALE MAGGIORE
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: Dell’originaria cappella quattrocentesca non si conoscono né la forma né l’ubicazione.
La costruzione della chiesa attuale avvenne nel XVII secolo sulla base del precedente disegno del Filarete,
e fu completata da F. M. Richini. L’edificio fu poi ampliato nel XIX secolo. Gravemente danneggiata dai
bombardamenti del 1943, la chiesa fu restaurata nel 1949.
UBICAZIONE ATTUALE: via Francesco Sforza
a) trattazioni specifiche: La Ca’ Granda, 1981, 107-109, 119, 121; Kummer, 1974, I, 210-219; Latuada,
1737-1738, I, 331-333; Lupieri-Maderna, 1972, 6.1; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 232; Pecchiai,
1926, Ponzoni, 1930, 301-303; Spinelli, 1956, 204-208; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 26; Torre,
1674, ed. 1714, 39-40; P. G. AGOSTONI, La chiesa della nuova sede dell’università, ArCr, luglio (1963),
178-184; G. C. BASCAPÉ, La chiesa di S. Maria Annunciata all’ospedale Maggiore, “Diocesi di Milano”,
maggio (1963), 295-297; M. CARLESSI, A. KLUZER, Il cuore dell’antico Ospedale Maggiore di Milano, Milano
2011; G. CASTELLI, La chiesa dell’Annunciata all’Ospedale Maggiore, “Almanacco della famiglia
meneghina”, 1937, 77-78.
b) notizie: Grassi, 1972, 25-26; Gualdo Priorato, 1666, 62; Santagostino, 1671, ed. 1980, 31;
112
c) fonti e citazioni documentarie: A. AVERULINO [FILARETE], Trattato di architettura, a cura di A. M.
Finoli e L. Grassi, Milano 1972, vol. I, 311-315.
S. MARIA ANNUNCIATA IN CAMPOSANTO
(S. Maria in Pasquirolo, Quattro Coronati)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio edificato nell’area cimiteriale dietro il Duomo, presto diventata sede del
cantiere della fabbrica, era detto di S. Maria Relogiis, forse perché in vicinanza con la torre dell’orologio.
S. Carlo lo fece sopprimere e demolire. Nel 1695 si deliberò di erigere una cappella dedicata a S. Maria
Annunciata, ma i lavori procettero a rilento tanto che la cupola fu eseguita solo nel 1740. La chiesa fu
incorportata nel 1853 nell’edificio neoclassico del Palazzo della Veneranda Fabbrica.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za Duomo
a) trattazioni specifiche: Atlante del Barocco lombardo, 1997; Bartoli, 1776-1777, 146; Bianconi, 1787, 64;
Caselli, 1827, 26; Gualdo Priorato, 1666, 48, 53; Latuada, 1737-1738, II, 42-46; Lupieri-Maderna, 1972,
6.14; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 52-53; Pirovano, 1822, 96; Ponzoni, 1930, 405-406; Quadro
storico di Milano, 1802, 155; Torre, 1674, ed. 1714, 321-322; V. CAPRARA, Un documento inedito per
l’altare dei SS. Quattro coronati in santa Maria Annunciata in Camposanto, “Civiltà ambrosiana”, 10
(1993) 6, 432-436; A. CICERI, La chiesa di S. Maria Annunciata in Camposanto, “Diocesi di Milano”,
dicembre (1964), 756-759.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 147; Bora, 1980, 295-317; Cirillo-Godi, 1979, 94-95; Monumenta…,
1971, passim; Pellegrino, 2011, O, 101; 22-24; Scotti, 97-121.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Visite Pastorali, Sez. X, vol. 72, fasc. 14.
S. MARIA ARACOELI
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa fu edificata nel 1588 insieme all’ospedale dei frati di S. Giovanni di Dio
(detti fatebenefratelli) e si trovava sull’attuale angolo di via Fatebenefratelli con corso di Porta Nuova.
L’edificio è visivamente documentato oltre che dall’incisione di Marco Antonio Dal Re anche da vecchie
fotografie (in Ponzoni o in Mezzanotte-Bascapè).
ORDINE: Fratelli della Misericordia
SOPPRESSIONE: f. XVIII sec. La chiesa fu distrutta nel 1937, quando fu eliminata anche la piccola piazza
antistante palazzo Kramer.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 185; Bianconi, 1787, 379-380; Bascapè, 1960, 804-5, 823;
Borroni, 1808, 154; Bossi, 1818, 210-211; Latuada, 1737-1738, V, 248-250; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.
1968, p. 448; Ponzoni, 1930, 304-5; Sormani, 1760, 130; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 61; L.
MONTAGNA, I Fatebenefratelli a Milano, «Fate bene fratelli», XVI/3 (1951), 53-72; L. MONTAGNA, L'arrivo
dei Fatebenefratelli a Milano, in Studi in onore di Carlo Castiglioni, Milano 1957 (Fontes Ambrosiani, 32),
581-588; G. RADICE, C. MAPELLI, Il convento - ospedale di S. Maria Aracoeli di Milano, Milano 1976-1983,
in I Fatebenefratelli. Storia della Provincia Lombardo-Veneta di S. Ambrogio
dell'Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Dio, v. 1, 10, Milano, Fatebenefratelli, 1976-; G. Russotto,
L'ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, Roma 1950, 107-112.
b) notizie: Caselli, 1837, 225; Gerra2, 1969, 357, 359; Gerra4, 1969, 487-8; Gualdo Priorato, 1666, 99-100;
Vallini, 1966-1968, 186-7.
S. MARIA ASSUNTA ALL’ACQUABELLA
ZONA: località Acquabella (attuale c.so Plebisciti)
ORIGINE E VICENDE: nel breve tratto di corso Plebisciti tra piazzale Dateo e piazzale Susa si trovava fino
agli anni Trenta del XX secolo un modesto agglomerato dei Corpi Santi costituito da un nucleo di cascine
disposte attorno a una chiesetta dedicata a Maria Assunta affacciata sull’attuale corso. Il toponimo
Acquabella pare derivato da un fontanile. La chiesa fu distrutta nel 1898
b) notizie: Bagnoli, 1965, III, p. 62.
S. MARIA ASSUNTA DEL CAPPUCCIO
(S. Maria Assunta Regina Virginum, de Caputiis)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “Già situata a un terzo del percorso dove oggi il prolungamento di via S. Orsola
incontra il Cappuccio (Mezzanotte-Bascapè), la chiesa possedeva anche la dedicazione a S. Maria
Virginum: era annessa al convento in cui, prima del 1258, furono trasferite dal monastero di Casorezzo le
francescane indossanti il saio con quel cappuccio che diede il nome alla contrada, le quali abbracciarono
più tardi la regola delle agostiniane. [DCA, III, 1936]”
ORDINE: Agostiniane
SOPPRESSIONE: 1785. Nel 1807 chiesa e monastero furono abbattuti. Il chiostro fu inglobato nella corte di
113
Palazzo Bolognini, poi Radice Fossati al n. 13 dell’attuale via Cappuccio.
a) trattazioni specifiche: Bascapè, 1967, 52, 64; Cattaneo, 1961, 633, 634, 636; Forcella2, III, 1889, 55-56;
Gavignan, 1978, 392; Latuada, 1737-1738, IV, 201-202; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 635.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 230; Beretta, 1959, 199; Cattana, 1980, 125;
Gerra, 1964, 280, 382; Grassi, 1966, 287; Gualdo Priorato, 1666, 78; Mezzanotte, 1958, 706; Petra Sala,
2004, 147, 231; Quadro storico di Milano, 1802, 228; Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Sormani, 1760, 68;
Spinelli, 1999, passim; van Luijk, 1953-1959, 138.
c) fonti e citazioni documentarie: Baldissaro, 1981, 12 (1470 mz 16); Beretta, 1939, 10; Castiglioni, 19481949, 251; Castiglioni, 1958, 15, 37; Casati, 1931, 150 (1565 lu 18), 156 (1565 ag 15), 159 (1565 nv 28),
160 (1566 ge 16); Cattaneo, 1985, 162 (1565 ag 1); Flumiani, 1927, 578; Gatti Perer, 1964-1965, 192;
Magistretti, 1910, 550; Marcora2, 1961, 281, 547 (1564 dc 23); Sevesi2, 1940, 95 (1480 ot 7).
S. MARIA ASSUNTA DEL MURO
v. S. Maria della Vittoria.
S. MARIA ASSUNTA DI BRUZZANO
(S. Maria di Bruzzano)
ZONA: Bruzzano
ORIGINE E VICENDE: notizie certe dell’esistenza di una chiesa prepositurale in Bruzzano si hanno a partire
dal 1011. L’edificio fu ampiamente ristrutturato e ampliato da Pellegrino Tibaldi agli inizi del XVII secolo,
e poi nuovamente nel 1808, dopo che un incendio aveva devastato la chiesa.
UBICAZIONE ATTUALE: piazza Bruzzano
a) trattazioni specifiche: Bagnoli, 1965, III, 57-60; DCA, I, 515-517; Itinerari di san Carlo, 1985, 44-46;
Vigotti, 1974, 151
E. Cazzani, Bruzzano. Memorie d’una antica pieve, Saronno 1989.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 151.
S. MARIA ASSUNTA IN QUINTOSOLE
ZONA: Quintosole
UBICAZIONE ATTUALE: via Quintosole 40
ORIGINE E VICENDE: la chiesa ricordata dal Liber notitiae, già parrocchia dal 1566, si presenta oggi nella
veste architettonica tipica delle chiese post-tridentine.
a) trattazioni specifiche: Chiese mariane, 2010, 69; DCA, III, 1915.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 309.
S. MARIA ASSUNTA IN TURRO
ZONA: Turro
ORIGINE E VICENDE: “Pochissime sono le tracce, visibili sul campanile, di un’antica chiesetta di Turro, che
venne completamente distrutta per erigere, tra il 1855-86, una nuova costruzione […] [DCA, III, 1915]”
a) trattazioni specifiche: S. Maria assunta in Turro, “L’Italia”, 26 febbraio 1959, 6
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 317.
S. MARIA ASSUNTA IN VIGENTINO
ZONA: fuori Porta Romana (Vigentino)
ORIGINE E VICENDE: ricordata da Goffredo da Bussero, la chiesa fu ricostruita nel XIV secolo dai gerolamiti
del convento di Castellazzo e diventò parrocchia nel 1571. Un’ulteriore ricostruzione cui si deve la forma
attuale si ebbe nel XVII secolo.
ORDINE: Gerolamiti
UBICAZIONE ATTUALE: piazza dell’Assunta 1
a) trattazioni specifiche; Bagnoli, 1987; Chiese mariane, 2010, 41-44; DCA, III, 1917-1919; Iosa, 1986, 451452, 487-488, 492-493; S. Maria Assunta (Vigentino), “L’Italia”, 13 novembre 1959, 6, A. SPIRITI, L.
FACCHIN, Santa Maria Assunta al Vigentino. La storia di una comunità dall’utopia dell’arcivescovo
Pizolpasso alla committenza del Cerano, Milano 2013
b) notizie: Mostra del Cerano, 1964, 118; Sarzi Amadé, 1987, 274-275
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Culto p. a., cart. 1414, 1726; A.S.D.M., Sez. X, Pieve di S.
Donato e Pievi diverse (vol. 14).
S. MARIA ASSUNTA REGINA VIRGINUM
v. S. Maria Assunta del Cappuccio.
S. MARIA BIANCA DELLA MISERICORDIA IN CASORETTO
ZONA: Casoretto
114
ORIGINE E VICENDE: nel XII secolo esisteva già una cappella poi compresa nelle proprietà suburbane della
famiglia di origine genovese dei Tanzi, che chiamarono da Lucca alcuni canonici del priorato di S. Maria
della Frigionaia, ufficialmente insediatisi nel 1406. Una nuova chiesa fu eretta negli anni Settanta del XV
secolo. Il chiostro del monastero risalirebbe invece nella versione conclusiva ai primi anni del XVI secolo.
Nella seconda metà del Cinquecento, Pellegrino Tibaldi avrebbe poi trasformato l’interno della chiesa,
che fu restaurata nel corso del XX secolo dopo il lungo periodo di decadenza successivo alla soppressione
della comunità dei canonici.
ORDINE: Canonici regolari
SOPPRESSIONE: 1772
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Materno 15
a) trattazioni specifiche: Caselli, 1827, 43-44; Chiese mariane, 2010, 55-58; Forcella2, I, 1889, 177-182;
Fumagalli-Sant’Ambrogio-Beltrami, 1891, 44-45; Iosa2, 1986, 152-153, 199-204; Patetta, 1987, 70-74;
Ponzoni, 1930, 140-141; Riconoscere Milano, 2009, 57-61; Sarzi, 1987, 201-202; R. BAGNOLI, Passeggiate
fuori porta. S. Maria Bianca in Casoretto, “Famiglia Meneghina”, 27 (1953), 8-9; P. BARBARA,
Un’adorazione quattrocentesca nella chiesa milanese di S. Maria Bianca in Casoretto, ArLo, 76-77 (1986),
57-62; A. BELLONI, Il restauro della chiesa di S. Maria Bianca di Casoretto, “Milano”, 46 (1930), 90-91; E.
CAZZANI, La parrocchia di S. Maria Bianca della Misericordia in Milano, Milano 1977; D. SANT’AMBROGIO,
La chiesa e il convento di Santa Maria la Bianca di Casoretto, Milano 1894
b) notizie: Pecorella Vergnano, 1976, 425-438
c) fonti e citazioni documentarie: Bibl. Ambrosiana, Il disegno della facciata di S. Maria di Casoretto, F
251 inf., I.68 (2601); Pianta della chiesa di Casoretto fuori di P. Orientale. Lo impiedi d’u fiancho, F 251,
inf., I.70 (2603); Archivio parrocchiale S.M. di Casoretto, Liber chronicus.
S. MARIA BELTRADE
(S. Maria Rotonda, Maria Vergine Addolorata)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la chiesa sorgeva sul sito dell’attuale piazza alla fine di via Torino verso il Duomo.
L’appellativo Beltrade pare risalga a un conte Beltrado di età carolingia o a re Bertarido. Anticamente la
chiesa era comunque nota come S. Maria Rotonda, anche se dal XVI secolo almeno assunse pianta
rettangolare con l’abside tangente l’attuale via Torino. La sua fama era legata alla processione del 2
febbraio, giorno della Purificazione (Candelora) quando un’immagine della Madonna veniva condotta in
una solenne processione dalla chiesa al Duomo. Ricostruita nel 1601 e restaurata più volte nei due secoli
successivi fu sconsacrata nel 1924 e distrutta nel 1934 senza risparmiare gli arredi e gli affreschi del
Legnanino.
SOPPRESSIONE: nel 1786 ci fu la soppressione della confraternita di rito ambrosiano dal titolo della B. V.
de’ 7 dolori, annessa alla parrocchia
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 185; Bianconi, 1787, 188-189; Borroni, 1808, 76; Bossi, 1818,
100; Caselli, 1827, 105; Forcella2, II, 4-7; 1889, Giulini, 1760, II, 420, V. 116, 185; Latuada, 1737-1738, III,
109-114; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 80; Milano: le chiese scomparse, 1997, 3, 59-73 (con
bibliografia); Milano ritrovata, 1986, 377-382 (con bibliografia); I monumenti di Milano, 1927, 35-36;
Pirovano, 1822, 148-149; Quadro storico di Milano, 1802, 208; Sormani, 1760, 16-20; Torre, 1674, ed.
1714, 137-138; Vigotti, 1974, 65; E. BRIVIO, La processione della Candelora, “Diocesi di Milano”, gennaio
(1978), 21-25; A. CERUTI, L’idea. Nota archeologica, “Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e
lettere”, XIII (1875), 1-11; Decorazione della cappella di S. Giuseppe nella chiesa di S. Maria Beltrade,
ArCr, settembre 1940, 138-142; A. DE MARCHI, Tracce del culto della “Madre Idea” nei monumenti
milanesi, “Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere”, XXIX (1896), 737-744
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 221; Arslan3, 1954, 590; Bandera, 1997, 235; Bognetti, 1948, 232233; Bossaglia, 1978, I, 84; Cantù, 1858, I, 213; Cattaneo, 1969, 26, 28; Grassi, 1966, 229; Gualdo
Priorato, 1666, 71; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 133-135; Mezzanotte, 1966, 187,
nota 25; Mongeri, 1872, 164; Monumenta…, 1971, passim; Vigezzi, 1934, 70-71, 81-82
c) fonti e citazioni documentarie: A.C.M., 12/1, P.G. 107045, a. 1939, piazza S. Maria Beltrade 5;
A.S.B.A.A., 1438; A.S.D.M., Sez. III, Atti della Cancelleria, Spedizioni diverse, pacco 64; Sez. X, Visite
pastorali, San Sepolcro, vol. I, fasc. 1; vol. II, fasc. 1; vol. III, fasc. 1, 9, 10-12; Miscellanea città e pievi,
XIX; Le pergamene milanesi, 1994.
S. MARIA D'AURONA/ORONA
(S. Agata d'Aurona/Orona, S. Maria monasteri olone)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: 740 (?) fondazione monastero (il nome Aurona è quello della figlia del re longobardo
Ansprando). La chiesa “era situata lungo l’attuale via Monte di Pietà; addossata alle mura massiminianee,
che anzi ne costituivano la parete settentrionale. Resti dell’edificio furono trovati durante gli scavi (1868)
effettuati per la costruzione del palazzo della Cassa di risparmio: la pianta è costituita da un primo
115
ambiente quasi quadrato (atrium?) a dall’aula vera e propria, rettangolare, terminante vesro oriente con
tre absidiole […] In epoca romanica (sec. XI) la c. venne ristrutturata e spartita in tre navate (sorte simile
a San Simpliciano), mediante pilastri polistili, che reggevano le volte. I resti scolpiti sono ora conservati al
Museo del Castello […] [DCA, III, 1928]”
ORDINE: Benedettine
SOPPRESSIONE: 1479 unione a S. Agostino Nero; nel 1583 ci fu la parziale distruzione del monastero sulla
cui area fu costruito il convento di S. Barbara (v.). La parte rimasta degli edifici monastici fu riaddatata
dal Pollak per la sede del Genio Militare. L’edificio neoclassico fu a sua volta abbattuto nel 1872 per
permettere la costruzione del palazzo della Cassa di Risparmio.
a) trattazioni specifiche: Alberzoni, 1981, 543, 546-9; Arslan1, 1954, 559-564; Bognetti1, 1954, 268-271,
292-4; Bognetti2, 1954, 775-7, 792-6; Cattaneo, 1961, 604, 620, 623; Ceruti, 1869, 3-22; Fiorio, 1985, 172173; Forcella-Seletti, 1897, 175-178; Latuada, 1737-1738, V, 273-274; Martelli, 1984, 59-63, 70; Milano: le
chiese scomparse, 1997, II, 112-134 (con bibliografia); Palestra, 1967, 62; Picasso, 1993; Porter, 1916,
520-530; Reggiori, 1947, 275-276; Selvatico, 1880, II, 154-157; Torre, 1674, ed. 1714, 271-272.
Archeologia e Medioevo a Milano. Gaetano Landriani e la scoperta di S. Maria d'Aurona, a cura di Roberto
Cassanelli e Massimiliano David, Cinisello Balsamo, 2000; L. BELTRAMI, Gli avanzi della basilica di S. Maria
in Aurona, con rilievi e note di G. LANDRIANI, Milano 1902; A. DE CAPITANI D'ARZAGO, La chiesa romanica
di S. Maria di Aurona in Milano, da una planimetria inedita del secolo XVI, ASL, LXXI (1944), 3-66; P.
DIANZANI, Santa Maria d'Aurona a Milano: fase altomedievale, Firenze 1989; D. SANT'AMBROGIO, Capitelli
e resti della chiesa di S. Maria d'Aurona, «Il Politecnico», LVIII (1910), estr. pp. 8; L. TESTE, Il monastero
e la chiesa di S. Maria d'Aurona, «L'Arte», VII (1904).
b) notizie: Arslan2, 1954, 457, 458; Barni1, 1954, 73; Barni2,, 1954, 258, 386; Barni3, 1954, 66, 108;
Bascapè, 1967, 52, 64; Beretta, 1951-1952, 193; Besta1, 1954, 421; Biscaro1, 1908, 227; Bognetti, 1978,
189; Borella, 1948, 105; Cattana, 1980, 98, 99, 126; Cattaneo2, 1954, 696; Cattaneo, 1955, 36; Cattaneo,
1980, 16; Cattaneo2, 1984, 232; Corsi, 1968, 171, 185; Fassina, 1985, 207; Fustella, 1965, 107; Gatti
Perer, 1979, 471; Gerra5, 1969, 567; Giulini, I, 1760, 399, II, 8, 62, IV, 390, VI, 253, VIII, 405; Grassi 1964,
132, 133, 141; Gualdo Priorato, 1666, 89; Keller, 1979, 216; Mezzanotte, 1966, 103; Picasso, 1980, 47;
Picasso, 1993; Puricelli, 1645, 381; Rosa, 1954, 611-5; Rossini, 1968, 448; Schuster, 1946, 13; Soldati
Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 74-6; Vallini, 1966-1968, 175; Vigotti, 1972,58; Violante1, 1974, 283;
Visconti, 1934, 290, 323; Zerbi, 1966, 286; Zerbi1, 1978, 10.
R. BERETTA, Di alcune antiche chiese di Cornate e Porto d'Adda, ASL, L (1923), 226, 227; C. CASTIGLIONI,
Il titolo di Arcivescovo al Metropolita milanese, «Ambrosius», XVI (1941), 56; C. M. ROTA, Paesi del
milanese scomparsi o distrutti, ASL, XLVI (1919), 580.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D..M., sez.XII, Visite pastorali, Ordini Religiosi e Congregazioni,
S.Agostino P.N., vol.62, fasc.1; Biblioteca d’Arte, Manoscritto Landriani, R.B. C III 55; Archivio Civiche
Raccolte d’Arte, Catalogo del Museo Patrio di Archeologia in Milano, ff. 232v-234, nn. 1793-1920; Bascapè,
1937, 147; Beretta, 1939, 13; Bologna, 1984, 20 (1576 mz 3); Gatti Perer, 1964-1965, 188, 190, 191;
Grazioli, 1906, 234; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 130; KW, 86; Palestra, 1971, 74 (1340 mz 20);
Riboldi, 1905, 263 (1179 dc 31); Scarpini, 1921, 213; Vigotti, 1974, 33, 41, 66,73.
Le pergamene del secolo XII del monastero di S. Maria di Aurona di Milano conservate presso l'Archivio di
Stato di Milano, a cura di M. F. BARONI, Milano 1984 (Pergamene milanesi dei secoli XII-XIII, 1).
S. MARIA DE DOMINABUS ALBIS
v. S. Maria delle Veteri.
S. MARIA DE INCROXATIS
v. S. Maria dei Crociferi.
S. MARIA DEGLI ANGELI
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: nel 1619 ci fu la fondazione del collegio delle Vergini di S. Maria degli Angeli del
Rosario. Nel 1624 a seguito del trasferimento del collegio del Rosario (v.) in Porta Orientale, le monache
restanti formarono la comunità di S. Maria degli Angeli
ORDINE: Orsoline. Nel 1655 Alfonso Litta, arcivescovo di Milano, concesse il passaggio all'ordine dei
Cappuccini
SOPPRESSIONE: 1782
a) trattazioni specifiche: Da Mareto, 1970, 153-4; Quadro storico di Milano, 1802, 260; Sevesi, 1957, 225;
Sormani, 1760, 94-95.
b) notizie: Bardeaux, 1938-1942, 135; Castiglioni, 1931, 193; Cattaneo, 1961, 629; Gerra2, 1969, 357;
Gerra3, 1969, 419; Gualdo Priorato, 1666, 87; Sebastiani, 1982, 206, 217; Spinelli, 1999, passim; Vigotti,
1972, 92.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 251; Castiglioni, 1958, 15; Marcora, 1964, 207.
116
S. MARIA DEGLI ATTAZI/OTTAZI
(domus de Otaziis, domus fratris Ottatii)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: 1232 ca. fondazione del monastero
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: nel 1571 ci fu la soppressione degli Umiliati. Nel 1574 s. Carlo vi trasferì l'Ospedale dei
Vecchi
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 75-76
b) notizie: Bernareggi,1929, 167; Bernareggi1, 1931, 696; Cattaneo, 1961, 640; Gerosa Brichetto, 1961,
45; Schuster, 1946, 17.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 9; Castiglioni, 1960, 12; Magistretti, 1900, 28;
Magistretti, 1910, 126; Vigotti, 1974, 32, 71; Zanoni L., 1911, 59, 248, 337, 342.
S. MARIA DEI CROCIFERI
(S. Maria de incroxatis; S. Croce; S. Maria cruciferum)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la chiesa fu fondata nel XII sec. all’altezza dell’attuale via S. Croce, annessa a un
monastero e a un ospedale
ORDINE: Crociferi
SOPPRESSIONE: nel 1653 avvenne la cessione del monastero all'Ospedale Maggiore per iniziativa della
Santa Sede. Nel 1786, soppresso il Luogo Pio nel 1782, il vasto complesso fu acquistato da un priovato che
lo trasformò in una conceria di pelli
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 154; Latuada, 1737-38, III, 168-170; Mezzanotte-Bascapè,
1958, 556; Quadro storico di Milano, 1802, 198
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 222; Cattaneo, 1961, 651; Gualdo Priorato, 1666, 68.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 19; Vigotti, 1974, 32, 70.
S. MARIA DEI MIRACOLI PRESSO S. CELSO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: nel 1435, per volontà di Filippo Maria Visconti fu edificata una chiesetta attorno a un
dipinto della Vergine, realizzato su un muro, secondo la tradizione già all’epoca di s.Ambrogio, che nella
zona contigua (dove fu costruita la chiesa di S.Celso) aveva ritrovato le reliquie dei ss. Nazaro e Celso. Nel
1485 i miracoli attribuiti all’immagine incrementarono i pellegrinaggi tanto da imporre la costruzione di
un edificio più vasto. L’edificazione della chiesa coinvolse alcuni fra i più importanti architetti lombardi:
Gian Giacomo Dolcebuono, a partire dal 1493, poi affiancato dall’Amadeo, Cristoforo Solari (1505), Cesare
Cesariano (1513), Bernardino Zenale (1514-1525), Galeazzo Alessi, che fornì i disegni definitivi tra il 1565
e il 1568, e altri. I lavori di rifinitura e l’esecuzione degli altari proseguirono fino al XIX secolo. Nelle
cappelle laterali e dietro il coro figurano dipinti di artisti attivi a Milano tra il XV e il XVII secolo:
Bergognone, Gaudenzio Ferrari, il Moretto, Paris Bordon, Antonio Campi, Giulio Cesare Procaccini, il
Cerano
UBICAZIONE ATTUALE: c.so Italia
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 207-210; Arslan, 1957, 548-551; Baroni, 1940, 223
ss.; Baroni 1941, 215 ss.; Bartoli, 1776-1777, 187-189; Bertelli, 1984, 121-134; Bianconi, 1787, 132-144;
Borroni, 1808, 55-58; Bossi, 1818, 75-82; Caselli, 1827, 79-85; Denti, 1988, 29, 34, 57, 93, 105, 167, t.4;
Gualdo Priorato, 1666, 61-62; Houghton Brown, 1982, 161-188, 419-516; Latuada, 1737-1738, III, 57-70;
Mezzanotte, 1957, 576-584; Mezzanotte, 1975, 449-459; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 264-268;
Pirovano, 1822, 117-128; Quadro storico di Milano, 1802, 179-186; Riconoscere Milano, 2009, 15-20; Storia
e descrizione delle chiese, 1857, 31-32; Torre, 1674, ed. 1714, 66-73; C. M. CAPELLANO CORALE, Cenni sul
santuario della B. V. M. presso S.Celso, Milano 1862;; A. CAVAGNA SANGIULIANI, Il portico di S. Celso,
Milano 1865; Cenni storici ed artistici sul Santuario della B.V.M. de' Miracoli presso S. Celso in Milano,
Milano, 1927; S. COLOMBO, Davanti Santa Maria…, “El nost Milan”, 9 (1990), 28-35; G. FANTONI, Un
gioiello del Seicento lombardo: S. Maria presso S. Celso, “Ca’ de’ Sass”, 110 (1990), 31-37; F. FRANGI,
Cerano sotto le volte di Santa Maria presso San Celso, “Ca’ de’ Sass”, 119 (1992), 27-32; M.L. GATTI
PERER, Martino Bassi, il Sacro Monte di Varese e Santa Maria presso San Celso a Milano, ArLo, IX, 2, 2161; E. KRIS, Materialien zur Biographie des Annibale Fontana und zur Kunsttopographie der Kirche S.
Maria presso S. Celso in Mailand, “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz”, luglio (1930),
190-197; P. F. MAGGI, 172-204 S. Celso e la sua madonna : venti secoli di tradizioni milanesi: note di
storia e tradizioni arte ed artisti, Milano, 1951; C. PIROVANO, La Madonna di S. Celso, DMi, gennaio 1963,
12-25; F. REGGIORI, Il santuario di S. Maria presso S. Celso e i suoi tesori, Milano 1968; N. RIEGEL, Santa
Maria presso San Celso in Mailand. Zur Forschunglage, ArLo, 3-4 (1991), 143-145; I. ROMANÒ, L’arte nella
chiesa di S. Celso e nel santuario di S. Maria, Milano 1929; M. RONCHI, I dipinti del Procaccini in S. Maria
117
presso S. Celso, “Città di Milano”, ottobre 1963; M. RONCHI, I dipinti della cappella dei SS. Nazaro e Celso
in S. Maria presso S. Celso, “Città di Milano”, novembre-dicembre 1963; M. RONCHI, Affreschi di G. B.
Crespi e di Andrea Appiani in S. Maria presso S. Celso, “Città di Milano”, LXXXI, febbraio 1964; M.
RONCHI, L’Assunta di Camillo Procaccini in S. Maria presso S. Celso, “Città di Milano”, gennaio 1964, 4445; P.ROTTA, Il santuario di S. Maria presso S. Celso, Milano 1885; A. P. VALERIO, Annibale Fontana e il
paliotto dell’altare della Vergine dei Miracoli in Santa Maria presso San Celso, “Paragone”, n. 279, 32-53.
b) notizie: Bandera, 1997, 241; Bandirali, 1958, 29-44; M.R. Bascapè, 1967; Berenson, 1932, 99; Bora1,
1977, 70; Bora2, 1977, 48, 51, 53, 48; Borsieri, 1619; Carlevaro, 1982, 116-117; Farina, 1996, passim;
Ferrari, 1965, 38; Fossaluzza, 1984, 133-134; Gatti, 1971, 219-230; Gregori, 1964; Lomazzo, 1584, ed,
1844, III; Mallè, 1969, 208-210, 256; Malvezzi, 1882; Mazzini, 1965, 427-428; Mongeri, 1872;
Morazzone,1962, 35; Mostra del Cerano, 1964, 52-53; Morigia 1592, ed. 1967, 387; Romanini, 1956, 680;
Struffolino Kruger, 1971, 277-298; Vigezzi, 1928-1930; Zanzottera, 2000, 68; G. TESTORI, Inediti del
Cerano giovine, “Paragone”, VI (1967), 13-21.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Ornato Fabbriche; cart. 15 (fase. 3,9), cart. 17 (fase. 3), cart.
18 (fase. 3); Biblioteca Ambrosiana, Miscellanea Ferrari, parte II, S 149 Stipo A-B (la parte I Archivio di San
Celso, cart. 16); Archivio di San Celso, cartt. I 1-2, 16, 61-62.
S. MARIA DEI SERVI
(S. Maria del Sacco)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa, già menzionata nel Liber notitiae come S. Maria aput canonicam porte
horientis fu riedificata per iniziativa della famiglia Mozzanica nel 1290 e poi ampiamente restaurata fra
Cinquecento e Seicento.
ORDINE: Frati della Penitenza di Gesù Cristo (S. Maria del Sacco). Nel 1295-1302/3 ci fu l’ingresso dei
Serviti (S. Maria dei Servi)
SOPPRESSIONE: 1799. L’edificio fu demolito nel 1839 per far posto alla nuova chiesa di S. Carlo al Corso.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 200-201; Bianconi, 1787, 68-69; Borroni, 1808, 26-27; Bossi,
1818, 39-41; Berlasso, 1961, 292-301; Caselli, 1827, 29-30; Cattaneo, 1961, 646, 692; Latuada, 1737-1738,
I, 187-189; Milano: le chiese scomparse, 1997, II, 4-111 (con bibliografia); Pirovano, 1822, 98-99; Quadro
storico di Milano, 1802, 135-136; Romanini, 1964, 269-270; S. BANDERA, S. Maria dei Servi tra Medioevo e
Rinascimento. Arte superstite di una chiesa scomparsa nel cuore di Milano, “Terra Ambrosiana”, 5 (1997),
66-71.
b) notizie: Alberzoni, 1985, 146, 163; Le antichità di Milano, 2011, 142; Arosio, 1954, 30; Bandera, 1997,
228 Bordeaux, 1939-1942, 131; Bendiscioli1, 1957, 162, 183; Biscaro, 1914, 72; Borntrager, 1968, 172, 188,
213,2 26; Carlevaro, 1982, 96; Cattaneo, 1955, 76; Cattaneo, 1958, 329; Chabod, 1971, 238; Fustella,
1970, 237; Gerra2, 1969, 360-1; Gerra, 1970, 64; Gualdo Priorato, 1666, 49-50; Marcora, 1958, 356;
Marcora2, 1959, 342; Masetti Zanini, 1970, 182; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 439; Mezzanotte2, 1959, 514;
Mezzanotte, 1966, 407, 415, 416; Orsenigo, 1908-1910, 154; Panizza, 1956, 172; Sebastiani, 1970, 887;
Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 165; Vallini, 1966-1968, 299; F. M. BERLASSO, Il beato
Giovannangelo Porro, Milano 1959; P. BRANCHESI, Gli «Studia» delle province italiane dell'ordine dei Servi
di Maria negli anni 1597-1601 ed il loro contesto legislativo, SSOSM, XXIII (1973), 173, 177, 182, 187-8,
194-5; F. A. DAL PINO, Edizioni delle costituzioni dei Servi dal secolo XIII al 1940, SSOSM, XIX (1969), 39;
F. A. DAL PINO, I Frati Servi di Maria dalle origini all'approvazione (1233 ca -1304), I, Louvain 1972
(Université de Louvain. Recueil de travaux d'histoire et de philologie, s. 4e, fasc. 49), 87, 177, 671, 12578, 1262, 1309, 1311; M. A. DAL PINO - O. J. DIAS, Il registro di entrata e uscita del generalato di fra
Andrea Balducci (1305-1306), SSOSM, XVIII (1968), 16, 54,57, 65, 69-70; O. J. DIAS, Origini e sviluppi
dell'Archivio generale O.S.M., SSOSM, XVII (1967), 165, 171; O. J. DIAS, Estremi di generalato dei priori
generali O.S.M. dal 1496 al 1522, SSOSM, XVIII (1968), 90; R. W. EMERY, The Friars of the Sack,
«Speculum», XVIII (1943), 332; G. M. GIACOMOZZI, L'Ordine della Penitenza di Gesù Cristo. Contributo alla
storia della spiritualità del secolo XIII, SSOSM, VIII (1957-58), 41, 60; G. M. GIACOMOZZI, L'Ordine della
Penitenza di Gesù Cristo. Contributo alla storia della spiritualità del secolo XIII, Vicenza 1962, 40; Missa
b. Ioannis Angeli de Porris, in Uffici e Messe proprie dei Santi e Beati OSM, testo ufficiale con note
storiche e bibliografiche a cura di A. M. DAL PINO [= SSOSM, XV (1965)J, 227-232, 234, 235; D. MONTAGNA,
Fra Giovannangelo Porro da Milano. Notizia biografica e nuova documentazione milanese, Milano 1967
(Bibliotheca Servorum Mediolanensium, A4); A. M. ROSSI, Iconografia servitana, «L'Addolorata», UV
(1951), 55; A. M. ROSSI, Il beato Giovan Angelo Porro da Milano dei Servi di Maria (1450-1496). Profilo
storico ambientato nell'epoca, Roma 1961.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 15; Dal Pino, 1967, 208, 232; Dias, 1970, 66, 146, 149,
154, 160, 167, 184,230,248,258,271,304,308; E.M., 1907, 258 (1493 mz 18); Magistretti, 1910, 549;
Vigotti, 1974, 32, 68; D. M. MONTAGNA, Regesta Priorum Generalium O.S.M. 1249-1625. Indice dei
documenti raccolti da fra Giacomo Tavanti, SSOSM, XI (1961), 163 (1494 mg 3), 174 (1525 mz); D.
MONTAGNA, Prima settimana dell'Ordine dei Servi. Catalogo della mostra storica, Milano 1967
118
(Bibliotheca Servorum Mediolanensium, f. s.).
S. MARIA DEI SETTE DOLORI
v. S. Maria Addolorata.
S. MARIA DEL CAPPUCCIO
v. S. Maria Assunta del Cappuccio.
S. MARIA DEL CARMINE
(S. Maria Annunciata al Castello; S. Maria de carmello)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: nel 1268 ci fu l’insediamento dei Carmelitani nei pressi del castello di Porta Giovia,
fuori della pusterla delle Azze, con l’avvio della costruzione di una chiesa dedicata all'Annunciazione. Nel
1330 ca. avvenne il trasferimento dei frati nella parrocchia di S. Carpoforo a seguito della distruzione di
chiesa e monastero per lavori di ampliamento del castello, all’esterno del quale sono tuttora visibili resti
dell’antico edificio definitivamente abbattuto nel Cinquecento. Nel 1400 si diede inizio ai lavori per la
costruzione di S. Maria del Carmine, su progetto di Bernardo da Venezia, che furono terminati nel 1456 da
Pietro Solari.
ORDINE: Carmelitani
SOPPRESSIONE: 1783. La chiesa assunse funzioni di parrocchia
UBICAZIONE ATTUALE: piazza del Carmine
a) trattazioni specifiche: Agostoni, 1966, 134-170; Baroni, 1940, 195-213; Bartoli, 1776-1777, 186-187;
Bianconi, 1787, 350-353; Borroni, 1808, 136-137; Bossi, 1818, 194-196; Caselli, 1837, 204-206; Cattaneo,
1961, 644, 645, 685; DCA, III, 1936-1940; Fiorio, 1985, 116-118; Forcella2, IV, 1889, 37-40; Giulini, 1916,
318-9; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 404-406; Pirovano, 1822, 211-213; Ponzoni, 1930, 142-8;
Quadro storico di Milano, 1802, 255-256; Romanini2, 1955, 613, 620, 630-640; Romanini, 1964, 429-431;
Sormani, 1760, 102-103; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 56-57; Studi di storia locale, 1983, 40;
Torre, 1674, ed. 1714, pp. 224-225; Vallini, 1966-1968, 299; Vallini, 1966-1968, 38-40; P. G. AGOSTONI,
Vicende moderne di S. Maria del Carmine in Milano, «Carmelus», XI (1964), 124-149; E. BOAGA, Milano
Carmine, in Monasteri e conventi in Lombardia, Milano 1983, 92-3; E. BRIVIO, La chiesa di Santa Maria del
Carmine, Milano 1980; G. CASATI, La cappella del Carmine in S. Maria del Carmine in Milano, ArCr, XVII
(1929), 130-4; G. CASATI, La chiesa nobile del Castello di Milano - S. Maria del Carmine, Milano 1952; L.
MAGGI, L'antica chiesa distrutta dell'Annunciata al Castello, «Milano», LIII (1937), 389-394; G.
PASSARELLI, Santa Maria del Carmine. Storia, arte, fede, Milano 1987; W. PINARDI, Una chiesa che rivive.
Restauri al Carmine di Milano, ArCr, UV (1966), 51-8; D. SANT'AMBROGIO, La chiesa dell'Annunciata al
Castello e i suoi marmi, «Osservatore Cattolico», XLV /37 (1908).
b) notizie: Alberzoni, 1985, 146, 163, 164-8; Le antichità di Milano, 2011, 117; Ansaldi, 1933, 446;
Bardeaux, 1938-1942 135; Baroni, 1937, 114-5; Baroni, 1944, 75, 76, 90; Baroni, 1951-1952, 212, 216;
Bendiscioli1, 1957, 183; Carlevaro, 1982, 116; Cattaneo, 1955, 76; Cattaneo, 1958, 331; Fornari, 1685;
Grassi, 1966, 197, 212, 267; Grassi, 1982, 480; Gualdo Priorato, 1666, 87; Guida dell'Archivio dei Luoghi
Pii Elemosinieri, 2012, 109-112; Marcora, 1958, 360; Marcora2, 1959, 434; Latuada, 1737-1738, V, 95-103;
Marcora2, 1961, 332; Mezzanotte, 1958, 727; Nicodemi1, 1958, 490, 512; Nicodemi2, 1958, 528, 546;
Panizza, 1956, 172; Romanini1, 1955, 665, 702; Romanini, 1956, 617; Romanini1, 1959, 727; Romanini,
1958, 62; Santagostino, 1671, ed. 1980, p. 54; Santoro, 1968, 81-2; Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 54;
Smiderle, 1960, 176-9; Tea, 1941, 67-8; Tea, 1959, 794, 798, 805, 809, 813; Vincenti, 1960, 84, 86, 87, 89;
Zanoni B., 1950, 69; M. SALMI, Il trittico del Butinone nella Pinacoteca di Brera, ASL, LII (1925), 157-8; S.
STOPPA, Intagli lignei al Carmine di Milano: Giovan Pietro Appiano e Giovanni Quadrio, ArLo, 1 (1998),
49-60.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 12; Castiglioni, 1948-1949, 253; Coppa, 1977, 152 (1788
ap 16, mg 16, ot 14, 1789 ap 30, giu 9, giu 27, lu 3, ag 28, ot 24,1791 ag 4), 153 (1789 ag 8, set 9, set 18,
1790 ge 8, ge 19, mz 4, 1791 dc 23, 1792 fe 14), 154 (1790 ap 17); Gatti Perer, 1964-1965, 205; Gatti
Perer, 1964-1965, 153; Magistretti, 1910, 549, 554; Vigotti, 1974, 32, 68.
S. MARIA CAEPIS/COEPIS
(S. Maria del Ceppo; S. Tommaso apostolo)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’appellativo dell’oratorio deriva secondo il Sormani (1760) dal nome di un’antica
famiglia estinta. La chiesetta era situata all’altezza dell’attuale via del Bollo 5, e scomparve dalle piante
cittadine nei primi anni del XIX secolo.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, IV, 128, 136-137; Milano ritrovata 1986, 452-453.
b) notizie: Cattaneo, 1961, 687; Forcella2, V, 1889, 425; Sormani, 1760, 26.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., sezione X, Visite Pastorali, S. Alessandro, XII; Carte
119
topografiche e disegni; Miscellanea città, XVIII, 28; A.S.C.M., Località Milanesi, 371/16, 24.
S. MARIA DEL GESU'
(Jesus, S. Elisabetta)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1454 ca. ci fu il trasferimento delle Terziarie Francescane di S. Elisabetta in via
del Gesù, sulla destra dell’attuale via omonima, da via Montenapoleone.
Nel 1498 si ebbe la dedicazione di chiesa e monastero a S. Maria del Gesù.
ORDINE: Francescane. Nel1469, Pio II concesse l'adozione della regola di S. Chiara
SOPPRESSIONE: 1782, e distruzione
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 629; Forcella2, V, 1889, 157-163; Gualdo Priorato, 1666, 98-99;
Latuada, 1737-1738, V, 333-335; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 899; Quadro storico di Milano, 1802, 278;
Sevesi, 1957, 218-9.
b) notizie: Dallaj, 1983, 528; Mezzanotte, 1958, 706; Mosconi, 1994; Sebastiani, 1982, 206, 208, 217;
Sevesi, 1936, 30; Sormani, 1760, 159; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 14; Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1948-1949, 252;
Castiglioni, 1958, 15; Marcora2, 1961, 551 (1564 ge 23), 556 (1565 ge 20).
S. MARIA DEL GIARDINO
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1418 i duchi di Milano concessero ai minori osservanti di Sant’Angelo di usufruire
per la loro predicazione dei terreni, già appartenenti ai Torriani, dell’area compresa tra S. Maria della
Scala l’attuale via Andegari e la contrada del Giardino (divenuta via Manzoni). Nel 1451 grazie a un
cospicuo lascito testamentario i frati acquistarono il terreno anche se permaneva la proibizione ducale di
edificare. Il divieto fu parzialmente aggirato nel 1456. La fabbrica, della cui importanza è testimone la
presenza di artisti come Vincenzo Foppa o Bramantino, si protrasse fino al 1603.
ORDINE: Minori Osservanti; 1603 Francescani Riformati
SOPPRESSIONE: 1810. Allontanati i frati, il complesso passò allora in proprietà del demanio che ne fece
eseguire il rilievo in vista di un suo riutilizzo per il quale il Cagnola presentò dei progetti che prevedevano
la trasformazione della vasta aula in un passaggio coperto con negozi. La proposta fu lasciata cadere e le
strutture, in stato di abbandono, cominciarono a deteriorarsi al punto che, nel 1865, se ne decise la
demolizione.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 191; Bianconi, 1787, 418-420; Borroni, 1808, 168-170;
Calufetti, 1981, 491-6, 500; Cattaneo, 1961, 624; Ferrario, 1843, 39-40; Fiorio, 1985, 174-175; Forcella2,
1889, V, 191-242; Latuada, 1737-1738, V, 348-352; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 88, 408-9; Milano: le chiese
scomparse, 1997, II, 154-223 (con bibliografia); Quadro storico di Milano, 1802, 286-287; Sormani, 1760,
155-156; A. ARCE, Eusebio Vélez Custodio de Terra Santa (1658-1662), AFH, LXIII (1970), 382, 386; A.
NESSI, Padre Marco de Bonis d'Oggiono, Oggiono 1983.
b) notizie: Albuzzi, 1776, 83; Le antichità di Milano, 2011, 90; Bardeaux, 1938-1942, 113; Baroni, 1938,
354; Bernareggi, 1929, 202, 204, 205; Cantù, 1858, I, 175; Caretta, 1968, 178; Caselli, 1837, 244;
Cattaneo, 1955, 118, 128; Dallaj, 1983, 528; Dossi, 1970, 8; Fustella, 1967, 383; Gerra2, 1969, 360;
Gerra5, 1969, 568; Gualdo Priorato, 1666, 100; Marcora, 1956, 302; Marcora, 1960, 283, 366;
Mezzanotte2, 1959, 509; Mosconi, 1967, 520; Mosconi, 1978, 137-144, 148; Nasoni, 1983, 484; Natale,
1972, 484; Nessi, 1975, 201, 206; Nessi, 1983, 349, 351-3; Noto, 1962, 7, 21, 22, 34, 52, 64; Orefice, 1985,
16; Panizza, 1956, 172; Santagostino, 1671, ed. 1980, 61; Sevesi, 1906, 20, 36; Sevesi, 1914, 17, 19, 20 -2,
28; Sevesi, 1915-1920, 61, 63; Sevesi, 1922, 479-482; Sevesi, 1924, 139; Sevesi, 1936, 31; Sevesi, 1937, 44,
49; Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 7; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 59; Torre, 1674, ed.
1714, 283; Vallini, 1966-1968, 104-5; Valugani, 1926, 108; A. MOSCONI, Un curioso cronista milanese del
settecento. Il francescano Benvenuto Silvola, “Civiltà ambrosiana”, 15 (1998) 6, 444-447.
c) fonti e citazioni documentarie: Biblioteca Ambrosiana, P. Benvenuto da Milano, Della Minoritica
Riforma…, Cod. I-88; Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, Catalogo del Museo Patrio
d’Archeologia in Milano (1806-1877), I, nn. 1480-1482; Beretta, 1939, 13; Gatti Perer, 1964-1965, 197,
201; Giulini, 1917, 358; Magistretti, 1910, 554; Marcora2, 1961, 244-7, 502 (1564 ag), 572 (1565 ag 11);
Sevesi, s. Carlo, 1940, 158, 164, 185 (1582 dc 28); Milano nei disegni di architettura, 1995, 93-94.
S. MARIA DEL GISONE,
v. S. Margherita del Gisone.
S. MARIA DEL LENTASIO
(S. Maria dell’Assunta)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: a una data precedente il 1038 ci fu la fondazione del monastero a opera
120
dell'arcidiacono Lentasio nell' odierna piazza Mercanti. Nel 1235, avvenne il trasferimento del monastero
in Porta Romana all’altezza dell’attuale via Lentasio.
ORDINE: Benedettine. F. XV sec. passaggio all'Osservanza Benedettina
SOPPRESSIONE: 1798. La chiesa fu immediatamente distrutta e il monastero fu ampiamente ristrutturato
nel XIX secolo con trasformazione del refettorio in teatro. Il chiostro quattrocentesco al n. 61 del Corso di
Porta Romana, danneggiato dai bombardamenti, e in stato di avanzato degrado negli anni 90 del XX secolo
è ora oggetto di radicali lavori di adattamento architettonico.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 193; Bianconi, 1787, 163; Borroni, 1808, 64; Cattaneo, 1961,
605-6; Forcella2, I, 1889, 409-410; Grassi, 1964, 144-5; Latuada, 1737-1738, II, 252-256; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, p. 238; Palestra, 1967, 63; Patetta, 1987, 402-405; Quadro storico di Milano,
1802, 168
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Anonimo, 1905, 211; Le antichità di Milano, 2011, 186; Arslan1, 1956,
685; Borella, 1948, 105; Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1931, 199; Cattana, 1980, 104, 123, 124,
136; Cattaneo2, 1954, 682; Cattaneo, 1955, 41; Chinea, 1937, 440; Colombo1, 1960, 298; Franceschini,
1954, 372; Gallavresi, 1906, 420; Gengaro2, 1936, 206; Gerosa Brichetto, 1973, 94; Gerra2, 1969, 361;
Gerra, 1970, 703-4; Grassi, 1966, 291, 345; Grassi, 1983, 482; 483; Gualdo Priorato, 1666, 62; Marcora,
1958, 355; Marcora2, 1961, 279-280; Marcora2, 1963, 553-4; Marcora, 1964, 187, 188; Mazzi, 1904, 353;
Mezzanotte2, 1959, 481; Nicodemi1, 1958, 490; Orefice, 1985, 16; Petra Sala, 2004, 150; Picasso, 1980,
47; Picasso, 1993; Santagostino, 1671, ed. 1980, 31, nn. 63-65; Schuster, 1946, 30; Sebastiani, 1982, 206,
217, 218; Spinelli, 1999, passim; Tolfo, 1991, 138; Vismara, 1932, 330; Zerbi, 1966, 286.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147; Beretta, 1939, 18; Casati, 1931, 142 (1565 giu 20);
Flumiani, 1927, 565; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 130, 557; Mainoni, 1978, 570 (1375 ap 1),
575 (1375 ap 3); Marcora2, 1959, 258 (1290 ap 18), 259 (1301 nv 13), 261 (1319 nv 28), 264 (1372 set 16);
Marcora, 1960, 363, 368-372, 466-7 (1554 mg 18); Le pergamene milanesi, 1994; Vigotti, 1974, 32,72.
S. MARIA DEL PARADISO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: nel 1481 si ebbe la donazione di un terreno in Porta Romana da parte di Giovanni
Rodolfo Vismara ai Serviti. Nel 1482 furono avviate la costruzione di chiesa e monastero; nel 1525 ci fu la
distruzione di entrambe a seguito dei lavori di ampliamento delle mura cittadine. Nel 1545 si avviò la
costruzione di una sede provvisoria in Porta Vigentina e nel 1590 si ebbe la fondazione della chiesa
attuale.
ORDINE: Serviti Osservanti: Nel 1532 avvenne il trasferimento dei Serviti a S. Dionigi (v.); nel 1545 ca. la
chiesa fu affidata al Terz'Ordine Francescano; nel 1782 si ebbe una prima soppressione; nel 1783 il ritorno
dei Serviti fece seguito della distruzione di S. Dionigi
SOPPRESSIONE: 1799. La chiesa divenne parrocchiale e il monastero trasformato in magazzino militare
UBICAZIONE ATTUALE: corso di Porta Vigentina
a) trattazioni specifiche: Andreozzi, 1966, 484-9; Arosio, 1954, 30; Baroni, 1940, 51-4; Bartoli, 1776-1777,
195-196; Bascapè, 1967, 34, 46, 47, 64; Berlasso, 1961, 293-5; Bianconi, 1787, 112; Borroni, 1808, 52;
Bossi, 1818, 71-72; Caselli, 1827, 76; Denti, 1988, 88, 89; Latuada, 1737-1738, III, 19-26; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 246-247; Ponzoni, 1930, 312-4; Quadro storico di Milano, 1802, 163-164; Studi di
storia locale, 1983, 39; Torre, 1674, ed. 1714, 12-13; E. TEA, S. Maria del Paradiso, «San Calimero», 5
(1954), 139-144;
b) notizie: Alberici, 1988; Le antichità di Milano, 2011, 182; Cattaneo, 1961, 647, 648; Dallaj, 1983, 528;
Fassina, 1985, 114; Gualdo Priorato, 1666, 62; Mezzanotte, 1958, 706; Orsenigo, 1908-1910, 155;
Santagostino, 1671, ed. 1980, 62, n. 35; Sebastiani, 1970, 879, 883; Sormani, 1751, 98; Vallini, 1966-1968,
185-6, 370; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 93; L R. VERONESE, L'opera letteraria di Casparino
Borro, SSOSM, XX (1970), 57.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, p.a., cart. 1466 e Confraternite, cartt. 665666-667; Amministrazione Fondo Religione, p.m., cartt. 1901-1902; A.S.C.M., Ornato Fabbriche, Santa
Maria al Paradiso; A.S.D.M., Visite Pastorali, Sez. X, voll., I, II, XII, 1604; Biblioteca Ambrosiana, Raccolta
Ferrari, disegni XXXVII, XXXVIII, XXXIX; Archivio Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici, Milano,
Santa Maria del Paradiso; Beretta, 1939, 17; Castiglioni, 1948-1949, 250; Castiglioni, 1958, 11; Gatti Perer,
1964-1965, 190, 191, 193; M. D. MONTAGNA, L'archivio di S. Alessandro di Brescia in un inventario del
secolo XVII, SSOSM, X (1960), 108 (1483).
S. MARIA DEL ROSARIO
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: 1624 trasferimento a opera di Federico Borromeo delle monache di S. Maria degli
Angeli del Rosario (v.) nella nuova sede di S. Maria del Rosario in Porta Orientale
ORDINE: Orsoline
SOPPRESSIONE: 1785, e distruzione
121
a) trattazioni specifiche: Castiglioni, 1931, 193; Latuada, 1737-1738, V, 60-64; Quadro storico di Milano,
1802, 140; Vigotti, 1972, 92, 95.
b) notizie: Bardeaux, 1938-1942, 132; Bendiscioli1, 1957, 347; Gualdo Priorato, 1666, 54; Orefice, 1985,
16; Sebastiani, 1982, 207, 219; Spinelli, 1999, passim; Zanoni B., 1950, 72.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 249; Castiglioni, 1958, 16.
S. MARIA DEL SACCO
v. S. Maria dei Servi.
S. MARIA DEL SANGUE ALLA MAGOLFA
ZONA: fuori Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa ora conglobata in un caseggiato apparteneva forse a un monastero e
fu probabilmente edificata a inizio Seicento. Nell’interno si trova un affresco barocco raffigurante
l’Assunzione della Vergine.
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 2.1
b) notizie: Sarzi, 1987, 89.
S. MARIA DEL SOCCORSO
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1555 fondazione dell'Opera del Soccorso a opera di Isabella d'Aragona; nel 1568 s.
Carlo introduce l'Opera nella sede presso S. Benedetto a Porta Nuova prospettante sull’attuale via Manzoni
nel tratto tra via Case Rotte e via Morone.
ORDINE: Orsoline
SOPPRESSIONE: 1786, e distrutta il 31 di marzo di quello stesso anno.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, V, 352-355; Vigotti, 1972, 92-3, 95.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 102; Bendiscioli2, 1957, 416, 417; Marcora, 1960, 287; Marcora2,
1961, 280; Orsenigo, 1908-1910, 199; Sebastiani, 1982, 207; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1958, 15, 37; Casati, 1931, 145 (1565 lu 4), 149 (1565 lu 18),
153 (1565 ag 1); Orefice, 1985, 16,30 (1625 mz 21), 31 (1595 ge 16).
S. MARIA DEL TEMPIO
(S. Maria e S. Giovanni del Tempio)
v. anche Commenda.
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: ante 1149 fondazione nei pressi dell’attuale via Commenda
ORDINE: Templari. Nel 1307 soppressione ordine dei Templari, entrata dei Gerosolimitani
SOPPRESSIONE: 1798
a) trattazioni specifiche: 185-240; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 247; Palestra, 1967, 61-2; A.
COLOMBO, I Gerosolimitani e i Templari a Milano e la via Commenda, ASL, LIII (1926), 185-240; G. HUEN
DE FLORENTIIS, La via Commenda e gli Ordini dei Gerosolimitani e dei Templari, «San Calimero», 2
(1954), 62.
b) notizie: Gualdo Priorato, 1666, 62.
c) fonti e citazioni documentarie: Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 561; Vigotti, 1974, 33, 74.
S. MARIA DELL'ASSUNZIONE
v. S. Maria di Vigevano.
S. MARIA DELLA CANONICA
(S. Maria della Circoncisione)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: Nella zona retrostante l’attuale palazzo dei Giornali di piazza Cavour già nell’XI
secolo il prete Arialdo aveva introdotto in una chiesa non bene precisata la consuetudine di salmodiare
nelle ore canoniche. Nel 1257 ci fu l’ingresso degli Umiliati
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: 1572. L’abitazione annessa alla chiesa fu trasformata in una sezione del Seminario
arcivescovile per i chierici poveri. La chiesa, rifatta su disegno di Francesco Maria Richini, fu demolita nel
1798. Il palazzo del seminario, rimaneggiato da Carlo Zanoia nel 1801, ospitò successivamente la Censura,
l’Ufficio degli architetti, la Direzione generale delle costruzioni, il Reale Collegio delle fanciulle, il
Politecnico. Fu infine abbattuto nel 1939.
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 374; Borroni, 1808, 150-151; Latuada, 1737-1738, V, 294-298;
Sormani, 1760, 142-143; Vigotti, 1974, 68-69
122
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 94; Anfosso, 1913, 92; Baroni, 1937, 110; Bartoli, 1776-1777, 186;
Cattaneo, 1955, 59; Cattaneo, 1961, 640; Fassina, 1985, 125; Gengaro, 1955, 128; Gerra2, 1969, 358-9;
Gerra4, 1969, 490; Gualdo Priorato, 1666, 99; Panighetti, 1964, 64; Panizza, 1956, 170; Schuster, 1946, 9;
Zucchi, 1989, 258-261 (con bibliografia e ill.).
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Raccolta Bianconi, t. III, fol. 31; Località (al luogo); Archivio
del seminario di Venegono, Libro mastro di entrata, 1574-8, 1579-85, 1642-54; Beretta, 1939, 12;
Castiglioni, 1960, 12; Magistretti, 1900, 28; Magistretti, 1910, 126; Vigotti, 1974, 19, 32, 68-9; Zanoni L.,
1911, 197, 325 (1257 giu 27).
S. MARIA DELLA COLOMBETTA
(Oratorio dello Spirito Santo)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa, situata nell’attuale via della Chiusa, a metà del tratto fra le vie
Crocifisso e del Don (a sinistra da via Molino delle armi), era originariamente annessa all’ospedale della
Misericordia sorto intorno alla metà del XIII secolo. Fu trasformata in priorato verso la fine del XIV sec. col
titolo di S. Spirito- da cui trasse la dedicazione a S. Maria della colombetta, o dello Spirito Santo. Il 13
giugno luglio 1490 l’ospedale con annessi chiesa e beni fu aggregato all’Ospedale Maggiore. La chiesa
divenne quindi sede di confraternite, fra cui una di necrofori laici detti “Colombetti”.
SOPPRESSIONE: 1808. Trasformazione di chiesa e ospedale in edifici di abitazione e commerciali. La casa
in cui ancora negli anni Venti si credeva di identificare la sede dell’ospedale della Misericordia fu rasa al
suolo nei bombardamenti del 1943. Al suo posto negli anni Sessanta sorsero le costruzioni dell’Esattoria
civica.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, III, 162-163; DCA, III, 1988, 1943.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 234; La Ca’ Granda, 1981, 72; Pellegrino, 2011, T, 84; Per la
Milano dei Borromei: la città dipinta, in Facciate dipinte: conservazione e restauro, Atti del convegno,
Genova 1984, 67; Sormani, 1760, 6.
S. MARIA DELLA CONSOLAZIONE
(S. Maria della Natività, S. Maria della Stella)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: monastero e chiesa furono fondati nel 1500-05 per le monache provenienti da Rosate.
Si trovavano al principio dell’attuale via Corridoni, a sinistra dell’incrocio con via Cesare Battisti.
ORDINE: Servite
SOPPRESSIONE: 1778
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 635, 648; Gavignan, 1978, 392; Cenni intorno alla chiesa di
Santa Maria al Castello in Milano sussidiaria a Santa Maria alla Porta, 1862; D. MONTAGNA, Il monastero
milanese di S. Maria della Consolazione. Documentazione anteriore alla riforma di s. Carlo, «Moniales
ordinis servorum», V (1967), 21-9.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Latuada, 1737-1738, I, 244-245; Marcora, 1958, 420; Marcora2, 1961, 281;
Marcora2, 1963, 556; Nicodemi1, 1958, 501; Orefice, 1985, 16; Quadro storico di Milano, 1802, 145;
Santagostino, 1671, ed. 1980, 46-47; Sebastiani, 1982, 206, 216, 219; Torre, 1674, ed. 1714, 200.
c) fonti e citazioni documentarie: Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1948-1949, 249; Castiglioni, 1958,
15; Cattaneo, 1960, 145 (1565 lu 4), 150 (1565 lu 18), 151 (1565 lu 25), 159 (1565 nv 28); Dal Pino,
1967,208; Gatti Perer, 1964-1965, 196, 148
S. MARIA DELLA NATIVITA'
v. S. Maria della Stella.
S. MARIA DELLA NEVE DI CARUGATE
v. S. Ambrogio di Carugate.
S. MARIA DELLA PACE
(S. Francesco di Sales)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: Bianca Maria Visconti, duchessa di Milano, avviò nel 1466 l’edificazione della chiesa e
dei chiostri di S. Maria della Pace donando a Amedeo Mendes de Silva un’area compresa tra le mura e i
bastioni. La consacrazione dell’edificio avvenne trent’anni più tardi, il 2 settembre 1497. Nel frattempo
con l’approvazione di Sisto IV era stata fondata la congregazione degli Amadeiti. L’aspetto attuale
dell’edificio risente di parziali restauri avvenuti nel XVII secolo e di rimaneggiamenti otto-novecenteschi,
nonché dei danni provocati dai bombardamenti.
ORDINE: Amadeiti, Cappuccini
SOPPRESSIONE: 1796. Divenne prima prigione poi ospedale, affidato ai Cappuccini nel 1792. Solo nel 1906
123
la chiesa tornò ad essere monastica. Negli anni Sessanta del secolo scorso in seguito al trasferimento delle
suore l’edificio fu acquistato dall’Ordine equestre del Santo Sepolcro.
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Barnaba
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 193-195; Bianconi, 1787, 106-111; Borroni, 1808, 51; Caimi,
1875, 58-59; Calufetti, 1980, 241-4, 274-5; Cattaneo, 1961, 529, 626-7; Compostella, 1973, 161-172;
Grassi, 1982, 475-485; Gualdo Priorato, 1666, 50-51; Latuada, 1737-1738, I, 271-275; Mongeri, 1876, 4655; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 249-250; Sant’Ambrogio, 1897, 354-364; Santagostino, 1671, ed.
1980, 14-16; 23 n.10; Storia e descrizione delle chiese, 1857,18; Studi di storia locale, 1983, 36; Torre,
1674, ed. 1714, 301-304; A. ANNONI, Il refettorio di S. Maria della Pace, «Rassegna d'arte», V (1905), 1226; G. C. BASCAPÉ, Cenni storici sulla chiesa di Santa Maria della Pace di Milano sede dell'Ordine Equestre
del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Milano 1937; D. BRIOSCHI, Intorno al restauro di S. Maria della Pace
in Milano, «Il Politecnico», L (1902), 143-153; E. FAZZIOLI, Santa Maria della Pace, DMi, IV (1963), 278287; P. GERRA, Santa Maria della Pace e Santo Stefano in Borgogna, DMi, X (1969), 290; G. MORETTI, Ex
chiesa di S. Maria della Pace, ASL, XXVII/SuppI. I (1900), 23-5; G. MORETTI, La chiesa di S. Maria della
Pace a Milano, «Rivista archeologica lombarda», 1/1-2 (1905); G. MULAZZANI, Gli affreschi restaurati in
Santa Maria della Pace a Milano, “Cà de Sass”, 137, 4 (1997), 6-11; C. PEROGALLI, Nota sul restauro del
complesso monumentale di S. Maria della Pace a Milano, ArLo, XV /2 (1970), 117-8; C. PEROGALLI, Santa
Maria della Pace a Milano, “L’architettura”, 198, aprile 1972, 829-834; S. RIGHINI PONTICELLI, Un
eccezionale ritrovamento in Santa Maria della Pace, “Ca’ de’ Sass”, 137 (1997), 12-19.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 183; Baroni, 1937, 109; Calufetti, 1981, 488-9; Calufetti, 1984,
444; Cattaneo, 1958, 322; Dallaj, 1983, 528; Dell’Acqua, 1957, 722, 768, 769; Dell’Omo, 1991; Grassi,
1978, 215, 218-220; Marcora, 1956, 301, 302; Marcora, 1958, 417; Marcora2, 1959, 330-1; Marcora2, 1967,
52, 54-8, 72; Mazzini, 1957, 654; Meazza, 1951, 165; Mezzanotte2, 1959, 509; Mosconi, 1967, 520;
Mosconi, 1978, 131, 136-7; Natale, 1972, 484; Nicodemi1, 1958, 507; Orefice, 1985, 16; Panizza, 1956,
172; Romanini, 1956, 618; Rusconi, 1972, 150; Sevesi, 1906, 21, 26; Sevesi, 1910-1911, 48, 49; Sevesi,
1925, 157; Sormani, 1751, 253; Vallini, 1966-1968, 55-6; Valugani, 1926, 108; A. M. PIZZAGALLI, Fra
Benedetto Cinquanta e il Manzoni. Una tragedia ignorata sulla peste del 1630 e «I Promessi Sposi»,
«Convivium», IX (1937), 158-170; D. SANT’AMBROGIO, Il sarcofago Soria di Giovanni Giacomo della Porta
già nella chiesa di S. Maria della Pace in Milano, ASL, anno XX-VI, serie IV, tomo II (1897), 354-364; D.
SEDINI, Marco d’Oggiono: la cappella Bagarotto in S. Maria della Pace, ArLo, 4 (1987), 27-32.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 16; Marcora2, 1961, 332, 551 (1564 dc 23); 01, 44
(1511),45 (1613 ge 29); Sevesi, 1938, 84 (1567 fe 5), 92 (1568 ot 30); Sevesi, 1944, 106-7, 111, 114, 117,
122 (1567 ag 6), 124-5 (1567 ot 4), 134-141 (1568 fe 13-14), 141-3 (1568 fe 14), 143-4 (1568 fe 14), 144
(1568 fe 18), 145-6 (1568 mz 12), 146 (1568 mz 20), 146-7 (1568 mz 31), 147 (1568 ap 9), 148 (1568 ap
10), 149 (1568 giu 14), 156-7 (1569 set 24); P. SEVESI, B. Amedeo Menez de Sylva dei Frati Minori
fondatore degli Amadeiti (vita inedita di fra Mariano da Firenze e documenti inediti), «Luce e amore»,
VIII (1912), estr. pp. 69 (nell'Appendice II, documenti e bolle tratti dall'archivio di S. Maria della Pace).
S. MARIA DELLA PASSIONE
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: nel 1485 si iniziò la costruzione di chiesa e monastero su disegno dell’architetto
Giovanni Battagio, ma l’attuale aspetto della Chiesa è il risultato di un processo costruttivo conclusosi solo
nel Settecento con il compimento della facciata.
ORDINE: Canonici Regolari Lateranensi
SOPPRESSIONE: 1784, soppressione dei canonini La chiesa passò al clero secolare come colleggiata nel
1787, a sua volta soprressa nel 1798, mentre il convento fu trasformato da Eugenio Beuharnais in
conservatorio di musica
UBICAZIONE ATTUALE: via Conservatorio
a) trattazioni specifiche: Baroni, 1940, 55-80; Bartoli, 1776-1777, 196-198; Bascapè, 1967, 34, 48-9, 64;
Bianconi, 1787, 84-87; Borroni, 1808, 88-89; Bossi, 1818, 54-56; Caselli, 1827, 47-52; Cattaneo, 1961,
654-5; Colombo, 1881, 200-203, doc. XXV, XXVI, XXVII; Denti, 1988, 57-59, 63-65, t. 10; Farina, 1996,
passim; Gualdo Priorato, 1666, 49; Latuada, 1737-1738, I, 238-243; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968,
520-523; Patetta, 1987, 105-112; Pirovano, 1822, 102-107; Ponzoni, 1930, 185-9; Quadro storico di
Milano, 1802, 144; Santagostino, 1671, ed. 1980, 16-17; 18 n.74, 19 n.80; Storia e descrizione delle
chiese, 1857, 16-17; Studi di storia locale, 1983, 40-1; Torre, 1674, ed. 1714, 293-299; Vallini, 1966-1968,
568-572; Zucchi, 1989, 243-245 (con bibliografia); P. G. AGOSTONI, Affreschi del Bergognone rinvenuti in
Santa Maria della Passione a Milano, ArCr, XLVII (1959), 71-3; C. BARONI, Santa Maria della Passione,
Milano 1938; A. BRAMBILLA, La sacrestia di S. Maria della Passione ed il ciclo pittorico del Bergognone,
Milano 1959; L. CORIO, Ricerche storiche sul Reale Conservatorio di Musica di Milano, Milano 1908, 9-15;
C. COSTAMAGNA, Milano: S. Maria della Passione. Iconografia getsemanica, «Tabor. Rivista di Vita
spirituale per laici», XXV /1-2 (1972), 26-30; C. ELLI, La chiesa di S. Maria della Passione in Milano. Storia
e descrizione (1485-1906), Milano 1906; P. LUGARO, Storia e fede in Santa Maria della Passione, DMI, XII
124
(1972), 30-4, 78-81; P. LUGARO, La basilica di S. Maria della Passione, Milano 1972; C. MAURI, Santa
Maria della Passione e il Museo d'Arte sacra, Milano, 1993; C. MARTINETTI, La Basilica di S. Maria della
Passione, DMi, XXII (1981),262-4; Santa Maria della Passione e il conservatorio Giuseppe Verdi a Milano,
prefazione di A. Paredi, testi di G. Porta, Milano 1981 (Fontes Ambrosiani, 66); F. REPISHTI, I lavori per la
costruzione del tiburio e della cupola di Santa Maria della Passione di Milano (1550): note su Martino
Dell’Acqua ingegnere della fabbrica, 1 (1995), 99-101; A.M. RODA, L’altare maggiore di Santa Maria della
Passione, “Civiltà ambrosiana”, 20, 5 (2003), 341-344; M. RONCHI, Gli affreschi del Bergognone nella
sacristia di Santa Maria della Passione, «Città di Milano», LXXVII (1960), 296 f.t.; A. SCOTTI, Appunti sulla
chiesa di S. Maria della Passione: un disegno di Dionigi Campazzoni per la facciata, “Rassegna di studi e
di notizie”, 8 (1980), 373-388; E. TEA, L'enigma di S. Maria della Passione, in Atti del IV Convegno
nazionale di Storia dell'Architettura Milano, 18-25 giugno 1939, Milano s.d., 199-206; E. TEA, L'altare di
S. Maria della Passione, Milano 1963.
b) notizie: Ansaldi, 1933, 442, 443, 449, 451; Le antichità di Milano, 2011, 140-141; Arslan, 1957, 558-9;
Bardeaux, 1938-1942, 132, 205; Barni, 1977, 367; Baroni, 1938, 326; Baroni, 1941, 21, 22, 32, 56, 73, 76,
111-2, 121, 130; Bendiscioli1, 1957, 183; Biandrà di Reaglie, 1974, 38; Borsieri, 1619, 72; Calvesi, 1954,
122, 123, 127, 128; Cattaneo, 1955, 151; Chabod, 1971, 243; Dell’Acqua, 1957, 679, 681, 690, 709, 711,
765, 772; Franceschini, 1957, 120; Gengaro, 1955, 129; Gerra1, 1969, 248, 250, 251; Grassi, 1966, 37, 39,
99, 379, 380; Grassi, 1982, 495; Grassi, 1983, 445-6, 492; Larsimont Pergameni, 1948-1949, 184; Marcora,
1957, 303, 307; Marcora2, 1959, 3.33-4, 409-410; Marcora2, 1961, 333; Mazzini, 1957, 618-622;
Mezzanotte, 1957, 602, 627, 629; Mezzanotte, 1958, 452, 456; Nicodemi, 1957, 790, 795, 799; Nicodemi1,
1958, 493; Nicodemi2, 1958, 541, 545, 546; Orsenigo, 1908-1910, 154; Palestra, 1979, 295; Panizza, 1956,
171; Pennotti, 1624, 313, 705-706; Reggiori, 1960, 650; Rizzo, 1984, 796; Romanini2, 1959, 778, 779;
Rosa1, 1957, 670, 671; Sebastiani, 1970, 903; Tea, 1941, 40-4; Tea, 1942, 72-3; Tea, 1950, 51-2, 59-60,
64-7, 70-1; Tea, 1959, 798; Vasari, ed. Milanesi, 1906, 497, 652; Vincenti, 1960, 84, 88, 89; E. BASSI, Due
disegni architettonici inediti, «Rivista d'arte», XX (1938), 189-194; S. GATTI, Due contributi allo studio del
pittore Carlo Urbino, ArLo, 47/48 (1977), 99-107; Z. GROSSELLI, Un legato di libri a S. Maria della
Passione nel testamento di Daniele Birago (1485), ArLo, 61 (1982), 115-7; C. MARTINETTI, La pala del
Luini in S. Maria della Passione, DMi, XXII (1981), 310-1; F. M. Il Bergognone: affreschi, “Bollettino
d’arte”, luglio-settembre 1964, 268-269; P. MODESTI, Il tiburio di Santa Maria della Passione a Milano e
Giovan Francesco Gadio, ASL, CXXIV-CXXV (1998-1999), 113-154; S. MOLPESE - P. VENEZIANI, Un inventario
di libri del Quattrocento, in Miscellanea in memoria di Giorgio Cencetti, Torino 1973, 325-338; E. NASALLI
ROCCA, L'abbazia del Mezzano di Val Trebbia, «Benedictina», XIII (1959), 235-254; P. PECCHlAI, Le due
tombe Biraghi fatte eseguire a cura dell'Ospedale Maggiore di Milano, ASL, XLVII (1920), 341, 344-6.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, Pergamene 462; Fondo Religione, p.a., cart.
302; Registro Ducale n. 163, CIII, f. 12; Miscellanea d’archivio, Acquisti e doni, cart. 4, fasc. II, n.12;
Studi, p.m., cart. 419; A.S.C.M., Raccolta Bianconi, tomo V, f. 15; Archivio della Fabbrica del Duomo di
Milano, Delibere Capitolari, vol. III, carta 207r., p. 228; Raccolta Bertarelli, P.V., m. 6-33, m. 6-34;
Biblioteca Ambrosiana, Raccolta Ferrari, cod. S 150 Sup., n. LXXIX, n. LXXX, n. LXXXI; Baldissaro, 1981, 13
(1486 ap 1); Bologna, 1984, .30 (1567 set 29); Castiglioni, 1948-1949, 249; Castiglioni, 1958, 11; Gatti
Perer, 1964-1965, 188; C. PECORELLA, Ricerche sul priorato di Voltorre, ASL, LXXXIV (1957),290, 292-4,
306 (1519 mz 21), 307 (1519 giu 4), 309 (1519 set 7), 311 (1592, 1656 fe 24).
S. MARIA DELLA PASSIONE (oratorio)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: situato dietro la chiesa di S. Giovanni in Gugirolo, l’oratorio fu distrutto nel 1787
a) trattazioni specifiche: Quadro storico di Milano, 1802, 174.
S. MARIA DELLA PRESENTAZIONE
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa già annessa all’ospedale di S. Celso divenne oratorio per gli allievi
dell’Accademia di pittura, scultura e architettura fondata il 15 agosto 1716 nell’antico ospedale dove già
si trovava un teatro privato.
a) trattazioni specifiche: DCA, III, 1950-1951; Sormani, 1760, 131; Storia e descrizione delle chiese, 1857,
61.
b) notizie: G. MULAZZANI, Bramantino e Bramante pittore, Milano 1978, 102 (con bibliografia).
S. MARIA DELLA PURIFICAZIONE
v. S. Maria delle Veteri.
S. MARIA DELLA ROSA
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: tra il 1479-1480 si ebbe l’inizio della costruzione di chiesa e convento per volere del
125
priore di S. Maria delle Grazie. L’edificio fu terminato nel 1493 nell’area compresa tra l’abside della
chiesa del Santo Sepolcro e l’imbocco dell’attuale via Cantù.
ORDINE: Domenicani
SOPPRESSIONE: 1787. La chiesa divenne parrocchiale e fu affidata agli Oblati fino al marzo 1798, quando
fu profanata e ceduta dal Governo Cisalpino al Circolo Costituzionale. Adibita a magazzino fu infine
acquistata dalla Biblioteca Ambrosiana e distrutta nel 1831.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 199-200; Bascapè, 1967, 34, 48-50, 64; Bianconi, 1787, 265267; Borroni, 1808, 101-102; Cattaneo, 1961, 575, 613, 686; Fiorio, 1985, 64; Forcella2, III, 1889, 3-16;
Latuada, 1737-1738, IV, 140-146; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 317; Milano: le chiese scomparse, 1997, I,
244-287 (con bibliografia); Milano ritrovata, 1986, 401-403 (con bibliografia); Patetta, 1987; Quadro
storico di Milano, 1802, 244-245; Sormani, 1760, 82-83; Vallini, 1966-1968, 105-6; L. GRAMATICA, La
chiesa di S. Maria della Rosa, in S. Domenico, 53-6.
b) notizie: Allegranza, 1773; Le antichità di Milano, 2011, 228-229; Bardeaux, 1939-1942, 134; Colombo1,
1960, 315; Colombo, 1999; Gazzini, 2000, passim; Gualdo Priorato, 1666, 80; Latuada, 1737-1738, IV, 131138; Marcora, 1956, 301; Marcora, 1957, 340; Marcora2, 1959, 415; Mezzanotte, 1958, 706; Mezzanotte2,
1959, 481; Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 18; Tea, 1959, 797.
c) fonti e citazioni documentarie: A. S. M., Fondo Religione, p.a., Confraternite, Rosario, Santa Maria alla
rosa; Amministrazione Fondo Religione, p.m., Confraternite, cartt. 1471, 1472, 1542; Beretta, 1939, 20;
Forte, 1960, 410-1 (1620 mz 20); Gatti Perer, 1964-1965, 189, 191, 193, 194; Giulini, 1934, 666; Razzi,
1971, 122-3; Rotondi, 1924, 205-6.
S. MARIA DELLA SALUTE
v. S. Maria della Sanità.
S. MARIA DELLA SANITA'/DEI CROCIFERI
(Maria Salus Infirmorum, S. Maria della Salute, S. Eufemia)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: L’edificio è noto anche come chiesa dei Crociferi a causa della congregazione che vi
aveva sede. I Crociferi chiamati a Milano nel 1585 dall’arcivescovo Gaspare Visconti per svolgere
apostolato di assistenza a malati e moribondi negli ospedali, dal 1594, data del loro arrivo, fino al 1606
ebbero sistemazione in una casa d’affitto presso Tommaso Balbi in piazza S. Maria Podone. Per contrasti
con ministri della Casa del cardinale Federico Borromeo i confratelli persero casa e chiesa, e furono anche
sospesi dalle loro funzioni. Nel 1620, continuando gli screzi con il vicinato: la famiglia Borromeo, la chiesa
di S. Maria Podone, la chiesa di S. Sepolcro “decisero il trasferimento alla canterana di Porta Orientale
(l’odierna via Durini) dove, dopo lunga trattativa, i padri avevano acquistato dai fratelli Terzaghi una casa
con annessa la piccola chiesa di S. Eufemia in cui, dopo la trasformazione della casa in convento, presero
ad officiare nonostante l’opposizione del parroco di Santo Stefano in Borgogna, dal quale la chiesa
dipendeva”. (G. B. Maderna, DCA, III, 1953). Nel 1638, iniziò la costruzione della nuova chiesa, ma il
cantiere si aprì propriamente solo nel 1694.
ORDINE: Padri Ministri degli Infermi
SOPPRESSIONE: nel 1787 la chiesa divenne parrocchia e nel 1805 sussidiaria di Santo Stefano in Brolo,
mentre il convento, soppresso nel 1799 l’ordine, diventato dapprima caserma della Guardia Nazionale
passò successivamente a proprietari privati.
UBICAZIONE ATTUALE: via Durini
a) trattazioni specifiche: Atlante del Barocco lombardo, 1997; Bascapè, 1960, 806-7; Bianconi, 1787, 95;
Borroni, 1808, 43; Bossi, 1818, 62; Gatti Perer, 1966, 432-440; Latuada, 1737-1738, II, 43-48; Matteucci,
1988, p. 259; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 514; Mezzanotte, 1958, 659-660; Ponzoni, 1930, 411-2;
Settecento lombardo, 1991, 370; A. G., I Padri Ministri degli Infermi o Crociferi a Milano, ASL, LIII (1926),
544-5; G. C. BASCAPÈ, Santa Maria della Sanità, DMi, IX (1968), 292-3; M. L. GENGARO, Aggiunte
all'architettura lombarda del Settecento: Carlo Federico Pietrasanta, «Rivista d'arte», XX (1938), 90-2; F.
NARDI, Cenni cronologici della chiesa di S. Maria della Sanità detta dei Crociferi desunti dall'archivio
parrocchiale e dall'archivio di Stato in Milano per cura del sac. Francesco Nardi, Milano 1893; G. RADICE, I
camilliani a Milano e l’edificazione di Santa Maria della Sanità, “Civiltà ambrosiana”, 7 (1990) 5, 342349;P. STEFANATO, Il restauro della chiesa dei Crociferi, “Dedalo”, 13, 1 (1997), 30-31; F. VALENTE, I
Padri Camilliani a Milano. Note storiche, Verona 1912, 98-152; A. VALLINI, Santa Maria della Sanità, DMi,
V (1964), 190-5.
b) notizie: Bianconi, 1787, 95; Castiglioni, 1931, 212; Forcella2, 1889, I, 131; Gerra1, 1969, 250; Grassi,
1966, 254, 255; Orefice, 1985, 16; Romanini1, 1959, 745, 758; Smiderle, 1960, 178; Sormani, 1751; 36-37;
Vallini, 1966-1968, 633.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, p.a., cartt. 1485, 1486, 1487, 1491, 1517;
ibidem, Registri n. 40 A, 40 B, 40 C; ibidem, Atti di Governo, Culto cartt. 1102, 1671, 1769; A.S.D.M.,
126
Archivio parrocchiale di Santo Stefano Maggiore, Fondo chiese: Santa Maria della Sanità.
S. MARIA DELLA SCALA
(S. Maria alle Case Rotte, S. Maria in Campo, S. Maria Nuova, S. Veronica)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa fu fondata nel 1381 da Regina della Scala, moglie di Bernabò Visconti nel
luogo dove già sorgeva una piccola chiesa dedicata alla Veronica e nell’area lasciata libera dalla
distruzione delle case dei Torriani. Dall’età spagnola vi furono allestiti grandiosi apparati in occasione di
esequie della famiglia regnante o di personaggi a essa legati. La demolizione di Santa Maria della Scala fu
decretata nel 1776 a seguito dell’incendio del teatro Ducale per fare posto al nuovo teatro. Alcune opere
appartenenti alla chiesa furono salvate e trasferite a S. Fedele.
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 81-82; Bartoli, 1776-1777, 200; Bianconi, 1787, 428434; Dossi, 1963, 27-28, 51-59, 73; Fiorio, 1985, 176; Forcella2, IV, 1889, 219-256; FumagalliSant’Ambrogio-Beltrami, 1891, 28-30; Gualdo Priorato, 1666, 95-97; Latuada, 1737-1738, V, 193-202;
Milano: le chiese scomparse, 1997, I, 170-202 (con bibliografia); Romanini, 1964, 334-335; Rosa1, 1957,
671-672; Rotta, 1891, 163-165; Sormani, 1760, 117-119; Torre, 1674, ed. 1714, 280-281; Villa, 1627, 270276; DORIA, Gli apparati funebri per le Reali Esequie di Maria Teresa in Milano, ArLo, 58/59 (1981), 100109; P. MERONI, Santa Maria della Scala: un aspetto della politica ecclesiastica dei duchi di Milano, ASL
115 (1989), 37-89; P. MERONI, Il capitolo di Santa Maria della Scala di Milano, in I canonici al servizio
dello Stato in Europa: secoli 13.-16, recueil d'études sous la direction de Helene Millet; avec la
collaboration d'Elisabeth Mornet, Modena 1992, 95-104; M. TOFFETTI, Gli Ardemanio e la musica in Santa
Maria della Scala di Milano nella prima meta del Seicento, Lucca, 2004.
b) notizie: Dell’Omo, 1991; Forcella, 1895, 33-34; Forti Grazzini, 1988, 15; Gatti Perer, 1995; Pedrocchi,
1983, 89-92; Santagostino, 1671, ed. 1980, 63; N. FORTI GRAZZINI, Arazzi a Milano, Milano 1988, 15.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C., Località milanesi, cart. 428; Raccolta Bianconi, t. X, f. 9b
(disegno); Biblioteca Ambrosiana, S 150 sup. Raccolta Ferrari, t. XIV, tavv. LXXXI, XXII (disegni); Civica
Raccolta delle Stampe A. Bertarelli: vol. CC, 57, tav. 9; vol. X-29; as m 14-16; as g 5-9; 18-31; Tr. M. 6-22;
vol. W-12; vol. Aa-38 (incisioni); Doria, 1981, figg. 4, 5, 6, 7.
S. MARIA DELLA STELLA
(S. Maria della Consolazione)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: costruita nella seconda metà del XV secolo la chiesa era annessa all’ospedale, detto
“dei poveri mendicanti e vergognosi della Stella”, più tardi istituto destinato alle orfanelle, dette
“Stelline”.
ORDINE: Benedettine Osservanti
SOPPRESSIONE: nel 1570 soppressione del monastero, unito a quello del Bocchetto.
UBICAZIONE ATTUALE: la piccola chiesa è inserita nel complesso architettonico ancora oggi chiamato
“delle Stelline”.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 201; Bianconi, 1787, 334-335; Borroni, 1808, 126; Bossi,
1818, 181-182; Cattaneo, 1961, 610; Denti, 1988, 136, 139, t. 22; Fiorio, 1985, 66; Latuada, 1737-1738,
IV, 359-362; Lupieri-Maderna, 1972, 5.7; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, pp. 334-335; Palestra,
1967, 64; Ponzoni, 1930, 281-2; Quadro storico di Milano, 1802, 222; Sormani, 1760, 52-53; G. COLTURI,
Monache a Milano fra Cinque e Settecento: la storia del monastero di Santa Maria della Consolazione,
detto della Stella (1494-1778), ASL, CXVI (1990), 113-145.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 78-79; Caselli, 1827, 187; Cattana, 1980,
124; Gatti Perer, 1995; Gualdo Priorato, 1666, 51; Gerra, 1964, 221-3; Grassi, 1966, 217; Gualdo Priorato,
1666, 77; Marcora2, 1961, 282; Orsenigo, 1908-1910, 158; Schuster, 1946, 19-20; Soldati Forcella-Antico
Gallina, 1979-1980, 30; Vallini, 1966-1968, 185.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 8; Brivio Sforza, 1976, 139; Casati, 1931, 155 (1565 ag 8),
161 (1566 ge 16), 163 (1566 mz 6); Magistretti, 1910, 550.
S. MARIA DELLA VECCHIABBIA/VETTABBIA
(S. Maria delle Vergini, Le vergini, S. Maria dell’Annunciata)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: ante 1232 insediamento in Porta Ticinese; ante 1236 costruzione del monastero nei
pressi dell’attuale via Cosimo del Fante, vicino al canale omonimo. “La storiografia milanese seisettecentesca ha molto insistito sia sull’origine del nome ("navigabile" o "monastero delle vedove"?) e su
una presunta fondazione ad opera del Barbarossa. Più documentata appare invece la fondazione del
monastero nel 1246 ad opera di s. Pietro Martire. Le ristrutturazioni cinque-seicentesche portarono alla
chiesa "molto bella e spaziosa" descritta nelle guide settecentesche. [DCA, III, 1957]”
ORDINE: Umiliate/ Agostiniane; 1265 passaggio all'ordine domenicano; f. XV sec. passaggio all'Osservanza
127
Domenicana
SOPPRESSIONE: 1799. La chiesa fu distrutta nel 1911. Le case di via Cosimo del Fante 6 e via S. Martino V
conservano alcune arcate del chiostro bramantesco.
a)trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 203-204; Borroni, 1808, 83; Cattaneo, 1961, 618; Forcella2, II,
1889, 43-44; Gualdo Priorato, 1666, 70; Latuada, 1737-1738, III, 165-168; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.
1968, 264; Quadro storico di Milano, 1802,198; Il Convento delle Dame vergini della Vettabbia in Milano,
a cura di A. ANNONI-U. NEBBIA, Milano 1922.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Alberzoni, 1985, 142, 163; Le antichità di Milano, 2011, 229; Arslan¹,
1956, 686; Bartoli, 1776-1777, 201; Bianconi, 1787, 203-204; Cattaneo, 1955, 62; Chinea, 1937, 440;
Colombo, 1923, 281; Dondaine, 1953, 89, 90; Gerra, 1964, 603-610; Giulini, 1854, IV, 380, 399, 668, 817;
Grassi, 1983, 484; Leca, 1910, 547-9; Marcora2, 1961, 288-291; Nicodemi1, 1958, 501; Petra Sala, 2004,
40, 135, 137, 147; Sebastiani, 1982, 206, 217, 218; Spinelli, 1999, passim; Torre, 1674, ed. 1714, 94-95;
Vallini, 1966-1968, 297; Zanoni L., 1911, 130-1.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, cart. 2068 (ove è anche l’opuscolo di G.
Allegranza, Memorie storiche del monastero delle Vergini detto della Vettabbia…, del 1783); Bascapè,
1937, 152; Beretta, 1939, 19; Chabod, 1971, 378 (1521 mg 21); Flumiani, 1927, 557; Magistretti, 1900, 26;
Magistretti, 1910, 130; Vigotti, 1974, 32, 71.
S. MARIA DELLA VISITAZIONE
(S. Maria degli Angeli di S. Calimero, S. Sofia)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: prima del 1228 ci fu la fondazione della domus di S. Maria degli Angeli di S. Calimero
nell’area delimitata dalle attuali via S. Calimero e via S. Sofia. Le religiose orsoline, alle quali s. Carlo
affidò chiesa e convento per fondarvi il “Conservatorio di S. Sofia” destinato ad accogliere le giovani
rimaste senza famiglia durante la peste, utilizzarono in un primo tempo l’antica chiesa, situata oggi sotto
il livello stradale e a cui forse appartiene l’arco che si intravede nella muratura del convento verso via S.
Sofia. Dopo tre anni, le offerte dei cittadini permisero la ricostruzione della chiesa e del convento.
ORDINE: Umiliati; dopo il 1570 introduzione dei Padri Teatini; nel 1577 trasferimento dei Teatini a S.
Antonio Abate (v.); acquisto del convento da parte delle Orsoline di S. Sofia; nel 1713 acquisto del
convento da parte delle Monache Salesiane della Visitazione
SOPPRESSIONE: sfuggì sia a quella austriaca sia a quella napoleonica
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Sofia
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 201; Bianconi, 1787, 129-132; Borroni, 1808, 54; Bossi, 1818,
74; Caselli, 1827, 78-79; Gatti Perer, 1966, 221-8; Latuada, 1737-1738, III, 38-43; Ledoschowska, 1967,
111-9, 122-6, 131, 137, 144-6, 149, 203-210, 231, 248, 260, 295; Matteucci, 1988, 269-270; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, pp. 240-241; Ponzoni, 1930, 403-4; Quadro storico di Milano, 1802, 165;
Settecento lombardo, 1991, 372-373; Studi di storia locale, 1983, 39; Torre, 1674, ed. 1714, 16-17;
Vigotti, 1972,59, 62-4, 67, 69, 92; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 28; ANON., L'Ordine della
Visitazione, DMi, III (1962), 238-241; M. L. GATTI PERER, Filippo Cagnola, Bernardo Maria Quarantini,
Gioacchino Besozzi, Carlo Giuseppe Merlo e la loro opera per la Visitazione di Milano, ArLo, VIII/i (1963),
161-184; M. L. GATTI PERER, Nuovi documenti per il Monastero della Visitazione in Milano, ArLo, IX/l
(1964), 165-172; C. G. GORLA, Gli inizi del monastero della Visitazione a Milano, Milano 1912; G.
GORNATI, La Visitazione in Milano, «San Calimero», 12 (1954), 389-390; E. TEA, Monastero e chiesa di S.
Sofia, «San Calimero», 11 (1954), 343-7; La Visitazione, Spiritualità e storia. Nel CCL anno della
Visitazione milanese, Milano 1963.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 210-211; Arosio, 1954, 28-9; Bernareggi, 1926-1929, 91-2, 129;
Biscaro, 1928, 467; Cattaneo, 1961, 640, 651; Cazzani, 1975, 25; Chiapponi, 1995, passim; Grassi, 1966,
63, 93, 233, 246, 276, 277, 279; Gualdo Priorato, 1666, 63; Marcora, 1958, 367; Mezzanotte, 1957, 629;
Mezzanotte, 1958, 451; Mezzanotte, 1958, 660, 661, 663; Mezzanotte2, 1959, 509; Nicodemi1, 1958, 513;
Orefice, 1985, 16; Porter, 1916, 602-4; Romanini1, 1959, 746; Sebastiani, 1982, 207, 217, 218; Tea, 1941,
38; Vallini, 1966-1968, 632.
A. PORTALUPPI, Giovanni Battista Tonetta, «Humilitas», [1]/7 (1929), 215-221.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Culto p.a., cartella 1938; ibidem, Amministrazione Fondo di
Religione, 2454; A.S.D.M., Sez. XII, Monasteri, voll. 73 e 90; Archivio del Monastero della Visitazione, ms.
di G. B. Tonetta, La Divina Provvidenza ammirabile nella fondazione del V. Monastero della Visitazione di
S. Maria in S.Sofia di Milano/Fatta alla XIII luglioMDCCX-XIII/Descritto da Giambattista Tonetta/Sacerdote
oblato, e padre spirituale/dello stesso monastero; Tre disegni datati 1717, 24 febbraio e firmati Bernardo
Maria Quarantini, Prospetto esteriore del novo tempio con caseggiato a lato in profilo per il Ven.
Monistero della Visitazione in S. Sofia di Milano; Veduta interiore del novo tempio con cortil, e portico
avanti da alzare di novo per il Ven. Monistero della Visitazione in S. Sofia di Milano; Veduta esteriore
verso il Naviglio del Tempio con le sacrastie et altre abitazioni da alzarsi di nuovo per il Ven. Monistero
della Visitazione in S. Sofia di Milano; Raccolta Bertarelli, cart. G. 7-6; Sorpintendenza ai Beni artistici e
128
storici, Milano, Santa Maria della Visitazione, fotografie cart. 790; Biblioteca Ambrosiana, Raccolta
Ferrari, S 138 sup. IX [la relazione Trivulzio e il progetto del Merlo] Anfosso, 1913, 92, 215 (1567 giu 18);
Beretta, 1939, 17; Castiglioni, 1960, 12; Cattaneo, 1957, 259, 289; Flumiani, 1927, 581; Gatti Perer, 19641965, 166, 167, 170-2, 213; Gatti Perer, 1967, 75, 81, 95; Magistretti, 1900, 27; Magistretti, 1910, 126;
Noto, 1962, 43, 82 (1476 mz 20); Vigotti, 1974, 32, 71; Zanoni L., 1911, 41, 229, 271 (1236 dc 11), 335
(1273 giu 12).
S. MARIA DELLA VITTORIA
(S. Maria Assunta del Muro)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: ante 1221, fondazione del convento. Dell’ antica fabbrica sono emersi alcuni resti che
hanno permesso di riconoscere il tracciato della chiesa monastica, a navata unica e con pianta
rettangolare, di cui sussite la parte absidale con tracce di bifore. La ristrutturazione del complesso
conventuale fu iniziata verso la fine del XVI secolo per proteggere la clausura e per l’accresciuto numero
delle suore. L’edificazione della nuova chiesa risale invece al 1629 e procedette per alcuni decenni, anche
attraverso la demolizione dei vecchi edifici, tra i quali la casa con l’osteria della Frascata, situata di
fronte all’ingresso del tempio. “Le planimetrie ottocentesche ci restituiscono un complesso grandioso: a
sinistra della chiesa, l’area del parlatorio e della sacrestia, col riuso della vecchia chiesa e, oltre, il
grande giardino; a destra della chiesa, la scuderia; al di sopra, i due chiostri maggiori (il primo di origine
medievale), delimitati da un chiostrino trapezioidale e dalla serie di locali allineati lungo l’asse del
Naviglio; all’estremità Ovest un terzo chiostro e un giardino. Le distruzioni e i riusi impropri
dell’Ottocento hanno gravemente compromesso l’insieme […] [Milano ritrovata, 1991, 273]”
ORDINE: Umiliate/ Agostiniane; 1265 ca. passaggio all'ordine domenicano
SOPPRESSIONE: 1798
UBICAZIONE ATTUALE: via E. De Amicis
a) trattazioni specifiche: Atlante del Barocco lombardo, 1997; Bartoli, 1776-1777, 225; Bianconi, 1787,
219-223; Borroni, 1808, 89-90; Bossi, 1818, 121-124; Caselli, 1827, 129-130; Cattaneo, 1961, 618-9; Denti,
1988, 137, 139; Fiorio, 1985, 336-337; Latuada, 1737-1738, III, 227-230; Lupieri-Maderna, 1972, 5.4;
Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 290; Milano ritrovata, 1991, 268-275 (con bibliografia); Mongeri,
1872, 297-280; Pirovano, 1822, 162-164; Ponzoni, 1930, 395-6; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 41;
Studi di storia locale, 1983, 34; Torre, 1674, ed. 1714, 95-100; C. ANFOSSI, Una tradizione di
imprenditrici. Umiliate e domenicane a S. Maria della Vittoria. XIII-XIX secolo, ASL, CXXI (1995), 103-155;
S. P. CALIGARIS, Problemi di edilizia religiosa, ArCr, ottobre 1965, 293-302; R. CASSINELLI, Santa Maria
della Vittoria: una planimetria inedita “Il disegno di architettura”, dicembre 1989, 22-23; M. L.
GENGARO, A proposito del barocco lombardo: S. Maria della Vittoria di Milano, «Le arti», IV (1941), 279283; Il Monastero delle Signore bianche: scavi archeologici in S. Maria della Vittoria a Milano, a cura di
Donatella Caporusso, Milano, 1989; P. ROTTA, La chiesa di Santa Maria della Vittoria in Milano, Milano
1904; F. RUGGERI, F. RUGGERI, Santa Maria della Vittoria, “Civiltà ambrosiana”, 3 (1984), 222-224; F.
RUGGERI, Santa Maria della Vittoria. Note storiche, Milano 1987; F. RUGGERI, Le origini e il titolo del
monastero di S. Maria della Vittoria nei documenti dell’Archivio di Stato di Milano. in Studi di storia
medioevale e diplomatica, v. X, Bologna 1989, 77-84; F. RUGGERI, Nuovi dati documentari su Santa Maria
della Vittoria, “Civiltà ambrosiana”, 7 (1990) 1, 22-26; A. SPIRITI, La cultura del Bernini a Milano: Santa
Maria della Vittoria (1655-1685), ArLo, 1-2 (1994), 108-114; G. VITTANI, Santa Maria della Vittoria. Cenni
storici, Milano 1903; K. WHITE, Milano. S. Maria della Vittoria. Saggio di scavo, “Notiziario 1983” [della
Soprintendenza Archeologica della Lombardia], Milano 1984, 97-98
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 142; Biscaro2, 1908, 301, 302, 306; Biscaro,
1928, 426, 480, 481; Cattaneo2, 1954, 618, 619; Cattaneo, 1955, 62, 110; Cattaneo, 1958, 325; Chiapponi,
1995, passim; Chinea, 1937, 440; Colombo, 1923, 280-2; Dondaine, 1953, 89, 90; Franceschini, 1954, 197,
372; Fustella, 1967, 383; Gerosa Brichetto, 1973, 67, 68; Gerra, 1964, 386-8, 431; Grassi, 1964, 144;
Grassi, 1966, 217, 219, 246, 284, 340; Gualdo Priorato, 1666, 70; Mezzanotte, 1958, 451; Nicodemi1,
1958, 505, 507; Nicodemi2, 1958, 525; Petra Sala, 2004, 38, 139; Santagostino, 1671, ed. 1980, 38, n. 61;
Schuster, 1946, 26; Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Spinelli, 1999, passim; Vallini, 1966-1968 , 298-9.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Raccolta Bianconi, vol. VIII, 1-4, Località Milanesi, 237/12,
450/13; Ornato Fabbriche, I s., 130/3, 192/5, 196/1 e 2, 201/2; II s., 35, Prot. 21437.15; A.S.D.M., XII, 96;
A.S.M., Culto, p. a., 1917; p.m., 1574; Religione, p.a., 2115-2134; Amministrazione, 2455; Pergamene,
543; Registri, 58 bis; Bascapè, 1937, 152; Beretta, 1939, 19; Cattaneo, 1960, 157 (1565 ag 29); Flumiani,
1927, 572 (1799 ap 15), 581; Magistretti, 1900, 27; Magistretti, 1910, 130, 549; Marcora2, 1961, 281, 540
(1564 nv 25); Le pergamene milanesi, 1994; Vigotti, 1974, 33, 75.
S. MARIA DELLE CARCANINE
v. S. Maria Addolorata.
129
S. MARIA DELLE GRAZIE
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “La chiesa fu fondata il 10 settembre 1463 su un terreno appartenente al conte
Gaspare Vimercati, comandante delle truppe francesi di Francesco Sforza, accanto a una cappella di
pianta rettangolare già dedicata alla Madonna delle Grazie e tuttora esistente. L’edificio sorse, su
progetto di Guiniforte Solari, nel 1466-90, mentre l'attiguo convento domenicano risultava concluso già nel
1469. Il 29 marzo 1492 l'arcivescovo Guido Antonio Arcimboldi pose la prima pietra della nuova tribuna,
comprendente la cupola e il presbiterio e destinata a sostituire, nelle intenzioni di Ludovico il Moro, il
presbiterio del Solari. Nel1497 il duca vi fece seppellire la moglie, Beatrice d'Este, in quello che egli ormai
vedeva come il mausoleo proprio e della famiglia […] Nel 1498-99 si costruì la nuova sagrestia con l'attiguo
chiostro. Nell'intera vicenda la presenza di Bramante - cui si vorrebbe attribuire la ricostruita tribuna, la
Sagrestia vecchia e il Chiostro piccolo (anche questi ultimi dopo il 1492) - è attestata da un solo
documento del 1494 relativo alla consegna di alcuni marmi; già nel '600 l'allora sindaco e procuratore del
convento scriveva che in realtà la tribuna era stata fabbricata con il molteplice consenso di «peritissimi
architetti». Sull'argomento, la critica più recente ipotizza un'idea iniziale di Bramante, poi eseguita e in
parte reinterpretata da maestranze lombarde. Dal 1553 al 1778 nel convento ebbero sede gli uffici
dell'Inquisizione e successivamente una caserma. Nel 1868 iniziò l'operazione di diradamento dell'edilizia
circostante con l'isolamento della zona absidale; seguì poi, in connessione con l'apertura delle vie Ruffini e
Caradosso (edificazione del quartiere Magenta), la demolizione di parte del convento. I restauri, proposti
già nel 1876, presero vigore dopo il 1895; ispirati da Luca Beltrami, volsero al consolidamento e alla
reinvenzione, attraverso l'eliminazione di aggiunte e integrazioni, dell'immagine rinascimentale.
Consistenti lavori vennero svolti anche nel 1934-37 su progetto di Piero Portaluppi: si sostituì parte dei
materiali - nello specifico il cotto - e si eliminarono le decorazioni neo classiche dell'abside […] Nel 1943 le
bombe colpirono l'intero complesso: il convento perse il Chiostro grande o dei Morti e la Sala capitolare; la
chiesa parte del piedicroce, che venne poi ricostruito. [Milano, 10 ed., TCI, 1998, 411-412]”
ORDINE: Domenicani
SOPPRESSIONE: 1799
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Maria delle Grazie
a)trattazioni specifiche: Abbazie e conventi, 1973, 162-3; Arslan¹, 1956, 638, 646, 648-653; Baroni, 1940,
18-50; Bartoli, 1776-1777, 191-192; Bianconi, 1787, 312-334; Bombe sulla città, 2004, 242-247; Borroni,
1808, 123-126; Bossi, 1818, 177-180; Bramante a Milano, 1986; Bruschi, 1969, 194-207, 783-802; Caselli,
1827, 176-182; Cattaneo, 1961, 529, 575, 612, 614, 618-9; Ferrari1, 1979, 176-197; Fiorio, 1985, 67-79;
Giulini, 1916, 345; Grassi, 1978, 218-222, 227, 239, 244; Grassi, 1982, 476-485, 488, 493, 499-504; Grassi,
1983, 418, 445-7, 458-463, 468, 472, 474; Gualdo Priorato, 1666, 77; Kaeppeli, 1966, 28-9; Latuada, 17371738, IV, 343-358; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 335-345; Pirovano, 1822, 202-207; Quadro storico
di Milano, 1802, 222; Rocchi, 1988; Romanini, 1956, 604-5, 608-616; Sormani, 1760, 49-52; Studi di storia
locale, 1983, 49; Torre, 1674, ed. 1714, 150-154; P. G. AGOSTONI, I guasti delle leggi eversive. 4) S. Maria
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Grazie, in S. Domenico, 27-36; S. ALDENI, Il “Libellus Sepulchrorum” e il piano progettuale di S. Maria
delle Grazie, ArLo, 67 (1983), 70-92; A. ANNONI, La rinascenza della chiesa di S. Maria delle Grazie,
Milano 1937; S. BANDERA BISTOLETTI, Il coro di Santa Maria delle Grazie. Dall’approfondimento storico
alla soluzione dei problemi di restauro, “Ca’ de’ Sass”, 117 (1992), 33-39; L. BELTRAMI ,La chiesa di S.
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Maria delle Grazie in Milano, Milano 1914; L. BELTRAMI, La chiesa di S. Maria delle Grazie, Firenze s. d.
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«Archivio Storico Lombardo», anno IV, tomo I (1879), 223-249; A. CAVALLARI MURAT, La venustà
bramantesca tra razionalismi gotici e vitruviani, in Studi bramanteschi, Atti del 'Convegno Internazionale
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duramente colpita dalle incursioni aeree, “La lettura”, novembre-dicembre 1944, 692-696; G. CHIERICI,
Alcune osservazioni sulla decorazione interna della cupola di S. Maria delle Grazie, «Rassegna di
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domenicani delle Grazie, fotografo Antonio Paoletti, Milano 1946; G. A. DELL'ACQUA, Giovanni de' Mio a S.
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della beatitudine nella cupola di S. Maria delle Grazie, ArLo, 76/77 (1986), 79-89; M. SALMI, Il «Cenacolo»
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domenicane», XLIV (1929), 338-343; Santa Maria delle Grazie in Milano, introduzione di G. A. Dell’Acqua,
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d’Arte”, 1938, 3-13; G. SIRONI, Novità documentarie: l’Amadeo e il tiburio di Santa Maria delle Grazie in
Milano, ArLo, 78 (1986), 59-71; M. TANTARDINI, Restauri di S. Maria delle Grazie in Milano, ArCr, 16, 2
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VERGA, Le absidi di S. Maria delle Grazie in Milano, in Atti del V Convegno Nazionale di Storia
dell'Architettura (Perugia, 23 settembre 1948), Firenze 1957A. ZUCCHI, S. Maria delle Grazie in Milano,
Firenze 1931; A. ZUCCHI, S. Maria delle Grazie a Milano, «Memorie domenicane», LV (1938), 137-143.
b) notizie: Albuzzi, 1776, ed. 1956, 25; Allievi, 1929, 242; Le antichità di Milano, 2011, 56; Arslan3, 1954,
1956, 727, 732; Baroni, 1930, 424; Baroni, 1941, 13, 21-2, 33, 45, 75-6, 83, 92-3, 105-6; Battistini, 1931,
164; Beltrami, 1890, 408-424; Bendiscioli1, 1957, 183, 263, 269, 276; Bianconi, 1787, 312-334; Biscaro,
1909, 369, 372, 374-8, 380, 382-3, 387-90, 393-4; Beretta, 1959, 199-210; Bognetti, 1958, 3; Brizio, 1971,
79-82; Caizzi, 1958, 354; Calvi, 1859-1869, II, p. 113; Cantù, 1879, 223-401; Casati, 1870, 43-48;
Carlevaro, 1982, 64, 96-7, 103-5; Cattaneo, 1955, 107, 116; Cattaneo, 1958, 322; Dell’Acqua, 1957, 674-8,
681, 705, 710, 740; Franceschini, 1957, 197, 325; Fumi, 1910-1911, 8-16, 27, 31, 373; Gazzini, 2000,
passim; Gengaro2, 1936, 203; Gengaro, 1955, 129; Gengaro, 1957, 74-8; Gerra, 1964, 24-5; Grassi, 1966;
409; Hinnebusch, 1973, 177, 200, 210; Leoni, 1949, 56, 62; Lomazzo, 1584, ed. 1973-1974, 187, 236;
Maderna, 1980, 47; Marcora, 1956, 300; Marcora, 1957, 325, 339, 340; Marcora2, 1959, 333; Marcora1,
1963, 463-4; Marcora2, 1963, 557; Marcora2, 1967, 54, 58; Mazzini, 1964, 338-340, 342; Meazza, 1951,
163, 166-7; Meerseman, 1977, 791; Mezzanotte, 1958, 679; Mezzanotte2, 1959, 481; Mongeri, 1872, 212,
214; Nicodemi1, 1958, 513; Nicodemi2, 1958, 545; Noto, 1962, 58-9; Oltrona Visconti, 1959, 199;
Orsenigo, 1908-1910, 154, 230; Panizza, 1956, 171; Pellegrini3, 1910, 605; Premoli, 1905, 20; Reggiori,
1960, 650; Romanini, 1958, 62; Romanini1, 1959, 740-1; Romanini, 1964, 512-3; Rosa, 1956, 843-6, 863,
869; Rosa1, 1957, 672; Rosa, 1630, 1957, 858; Sant’Ambrogio, 1895, 20-32; Santagostino, 1671, ed. 1980,
45-46; Scurati-Manzoni, 1968, 202; Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 65, 77; Tea, 1942, 63-71; Tea, 1950,
63-4, 67-8; Tea, 1959, 807; Vallini, 1966-1968, 293-6; Vincenti, 1960, 84-7; Wittgens, 1956, 825; G. C.
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G. Gattico, Descrizione succinta e vera delle cose spettanti alla Chiesa e Convento di Santa Maria delle
Grazie..., sec. XVII; Biblioteca Ambrosiana, Cod. S 157sup., ms. di V. De Pagave, Vita di Bramante…;
Biblioteca d’Arte, ms. di V. De Pagave, Dialogo tra un forestiere e un pittore…; Baldissaro, 1981, 13 (1448
dc 31), 14 (1493 ap 7, 1497 dc 4), 15 (1535 ge 28); Beretta, 1939, 8; Castiglioni, 1948-1949, 251; E.M.,
1907, 257 (1484 mz 25); Forte, 1960, 381 (1618 ge 26), 400 (1617 ge 2); Giulini, 1917, 359; Giulini, 1934,
549; Marcora2, 1959, 270 (1487 fe 9); Marcora2, 1961, 282 332, 545 (1564 dc 9); Razzi, 1971, 116, 120;
Rotondi, 1924, 201-2, 204; Solmi, 1907, 312-4, 322-3; Vasari, ed. Milanesi, 1906, IV, 29-33, 151-152 nota
2, e VI, p. 513 nota 3, p. 519 nota 2 e 3.
S. MARIA DELLE GRAZIE AL NAVIGLIO
ZONA: fuori Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la prima chiesa fu eretta nel 1546 per accogliere un’immagine della Vergine che stava
su un muro esterno, oggetto di grande venerazione per le grazie concesse ai fedeli. S. Carlo la diede alla
confraternita dei Disciplini, a cui spese l’edificio fu rifabbricato e ampliato nel 1719. La chiesa attuale
risale invece al XIX secolo, quando da sussidiaria di S. Gottardo al Corso divenne parrocchia.
a) trattazioni specifiche: Forcella2, II, 1889, 171-172; Sormani, 1760, 36.
b) notizie: Le antichità di Milano, p. 233; Quadro storico di Milano, 1802, 190
S. MARIA DELLE TURCHINE
v. S. Maria Addolorata.
S. MARIA DELLE VERGINI
v. S. Maria della Vecchiabbia.
S. MARIA DELLE VETERI
(domus vetus, S. Maria de dominabus albis, S. Maria della Purificazione, Vetere)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: nel 1238 ca. trasferimento delle Umiliate della domus S. Eustorgii (v.) nel monastero
femminile in Porta Ticinese. La dizione “vetere” sembra essere riferita alla presenza in esso delle vedove,
rispetto alle maritate di Santa Maria della Vittoria e alle nubili di S. Maria della Vettabbia.
ORDINE: Umiliate/Agostiniane; nel 1265 passaggio all'ordine domenicano.
SOPPRESSIONE: 1798. Dalle distruzioni ottocentesche e dell’ultima guerra dell’antico monastero situato
fra gli attuali corso di Porta Ticinese e via Vetere restano un chiostro quattrocentesco e alcuni ambienti
all’interno dell’istituto Casati.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 221; Bianconi, 1787, 218-219; Borroni, 1808, 88; Cattaneo,
1961, 618-9; Forcella2, II, 1889, 177-179; Giulini, 1854, IV, 340ss., 439, 568; Latuada, 1737-1738, III, 224227; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 308; Quadro storico di Milano, 1802, 197-198
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 229; Alberzoni, 1985, 142, 163; Ansaldi,
1933, 444, 447, 451; Bardeaux, 1938-1942, 135; Biscaro, 1907, 396, 397; Biscaro, 1928, 474, 475;
Cattaneo, 1955, 62; Chinea, 1937, 440; Dondaine, 1953, 89; Gerra, 1964, 432-4; Gualdo Priorato, 1666,
70; Manaresi, 1919, 314-8; Petra Sala, 2004, 39, 134; Santagostino, 1671, ed. 1980, 38; Savio, 1915, 170;
Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 20; Spinelli, 1999, passim;
Torre, 1674, ed. 1714, 92-93; Vallini, 1966-1968, 296-7.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, cart. 2101; Bascapè, 1937, 152; Beretta, 1939,
19; Flumiani, 1927, 578, 581, 583; Gatti Perer, 1964-1965, 199; Magistretti, 1900, 27; Magistretti, 1910,
130; Marcora2, 1959, 264 (1369 nv 27, 1382 mg 10); Le pergamene milanesi, 1994; Vigotti, 1974, 32, 70.
S. MARIA DELLE VIRTU’
ZONA : Porta Ticinese
ORDINE: Disciplini
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 232
S. MARIA DI BAGGIO
ZONA: Baggio
ORIGINE E VICENDE: il cenobio fu fondato nel 1400 da Balzarino Pusterla, riformato nel Settecento
presentava oltre all’edificio abbaziale con relativa chiesa dedicata alla Madonna, due chiostri e un
giardino cintato che si estendeva fino all’attuale via Rismondo, ai quali si aggiungevano verso l’attuale
132
piazza Garibaldi una serie di fienili (barchesse) e una ghiacciaia rinascimentale.
ORDINE: Benedettini olivetani
SOPPRESSIONE: 1773. Il monastero restaurato (via 2 Giugno) è ora sede del consiglio di zona.
a) trattazioni specifiche: Sarzi, 1987, 341-342.
Cascina e monastero. Storia di monaci, contadini e operai in S. Maria di Baggio, Milano, Comune di
Milano, 1983; F. PIROLA, Balzarino Pusterla e la Certosa di Baggio, dattiloscritto, 2004.
S. MARIA DI BRERA
(S. Maria in braida)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: “Fondata dagli umiliati, probabilmente nella prima metà del sec. XIII, viene citata
negi antichi documenti anche con la denominazione “del Guercio”, dal nome del donatore del terreno sul
quale fu edificata: il convento adiacente, forse preesitente già da alcuni decenni, divenne ben presto una
delle grange più importanti dell’area milanese e lombarda […] La data del 1347 che appare sui resti del
portale, ora conservati al museo di arte antica del Castello Sforzesco, costituisce l’unico dato cronologico
sicuro a testimonianza del rinnovamento della facciata: questo, secondo la critica, non interessò se non
marginalmente, la struttura duecentesca del corpo longitudinale della chiesa. L’assetto planimetrico
rimane immutato anche nei secoli successivi: una conferma della situazione alla fine del sec. XVI ci viene
offerta da alcuni disegni di Martino Bassi (1589-90 c.) conservati nella Raccolta Ferrari ed eseguiti dopo la
soppressione dell’ordine degli umiliati e il successivo insediamento dei gesuiti […] [DCA, III, 2022]”
ORDINE: Umiliati; 1571 soppressione degli Umiliati; 1572 ingresso dei Gesuiti
SOPPRESSIONE: 1773 soppressione della chiesa. Nel 1808 con la demolizione della facciata sparì ogni
traccia esterna dell’edificio. All’interno dell’Accademia di Brera si possono tuttora osservare il basamento
di pietra e un tratto del fusto in cotto del campanile e, adiacente, buona parte della parete absidale
nonché cinque contrafforti.
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 87-88; Bartoli, 1776-1777, 185-186; Bianconi, 1787,
387-392; Bascapè, 1967, 51; Cattaneo, 1961, 637, 640; Dossi, 1970, 8, 22, 24-6, 34, 39, 40, 41, 44; Fiorio,
1985, 177-179; Forcella2, IV, 1889, 281-286; Genero, 1982, passim; Giulini, 1916, 458-461; Grassi, 1958,
19, 21-3, 25; Latuada, 1737-1738, V, 229-235; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 421-423; Milano: le
chiese scomparse, 1997, I, 100-141 (con bibliografia); Quadro storico di Milano, 1802, 290-291; Romanini,
1954, 447-455, 459-462, 469, 470, 482, 488, 493, 499, 500, 504, 509; Romanini1, 1955, 667, 674-8, 681,
682, 689, 696, 705, 713; Romanini, 1964, 115-124, 286-8; Sant’Ambrogio, 1891, 858-874; Sormani, 1760,
124-126; A. ANNONI, Sulle tracce di S. Maria di Brera in Milano, in Atti del II Congresso Nazionale di
Storia dell'Architettura, Roma 1939, 51-60; E. BIANCHI, La dispersione dell’arredo della Chiesa milanese
di Santa Maria di Brera, ASL, 2004, 381-415; P. BORELLA, Il saluto vespertino alla Vergine, «Ambrosius»,
VII (1931), 128-130; G. CASTELLANI, La fondazione del Collegio Brera di Milano secondo i documenti
inediti del tempo (1563-1572), «Civiltà Cattolica», LXXXIV 12 (1934), 509-522; LXXXIV 13 (1934), 28-40,
586-597; D. SANT’AMBROGIO, Ricerche intorno alla distrutta chiesa e facciata di S. Maria di Brera, ASL,
anno XVIII, serie II, tomo II (1891), pp. 858-874; S. VECCHIO, Gli Umiliati in Santa Maria di Brera:
committenze artistiche fra XIII e XIV secolo, 1-2 (1994), 6-14; A. VISCONTI, La fine dei marmi della chiesa
di S.Maria di Brera, ASL, LIII (1926), 543.
b) notizie: Abbazie e conventi, 1973, 174-5; Anonimo, 1931, 502-6, 509, 511; Ansaldi, 1933, 448;
Bardeaux, 1938-1942, 133; Baroni, 1931, 930; Baroni, 1941, 139; Baroni, 1944, 14, 72, 84, 85, 92, 129;
Bendiscioli1, 1957, 350; Bernareggi1, 1931, 787-8; Biscaro4, 1908, 517-9; Biscaro, 1914, 79; Biscaro, 1928,
421, 442, 470, 480; Bocchi, 1980, 299; Castellani, 1930, 538-541; Castiglioni, 1931, 140; Castiglioni, 1932,
94-5; Cattana, 1984, 113; Cattaneo, 1955, 78, 81, 153; Cattaneo, 1985, 181; Cazzani, 1975, 10; Chinea,
1937, 441; Cognasso, 1955, 62; Dossi, 1963, 310; Fasola, 1972, 145; Forti Grazzini, 1988, 22; Franceschini,
1954, 375-7; Genero, 1982, 503; Gengaro1, 1936, 10; Gengaro, 1955, 129; Gerosa Brichetto, 1961, 31, 47,
104; Gerosa Brichetto, 1973, 72-6, 86; Gerra2, 1969, 357; Gerra4, 1969, 487; Grassi, 1982, 482; Magni,
1937, 215; Marcora, 1954, 247; Marcora2, 1961, 244-6, 448; Marcora1, 1967, 238; Mezzanotte, 1957, 642;
Mezzanotte, 1958, 706; Mezzanotte2, 1959, 511; Nicodemi1, 1958, 501; Orefice, 1985, 13; Orsini2, 1959 ,
182; Panighetti, 1964, 68; Panizza, 1956, 170, 17.3; Pellegrini, 1909, 165; Romanini2, 1955, 622, 661, 677;
Romanini, 1956, 611; Romanini, 1958, 59; Santagostino, 1671, ed. 1980, 63; Schuster, 1946, 7-8;
Tiraboschi, 1766, III, 264; Torre, 1674, ed. 1714, 269; Travi, 1997, 216; Vallini, 439-440; Visconti, 1909,
415, 416, 423, 425; Vittani, 1912, 124; E. CARLI, Giovanni di Balduccio a Milano, in Il millennio
ambrosiano. La nuova città dal Comune alla Signoria, Milano 1989, 70-103; M. T. DONATI, L’architettura
degli ordini monastici in area milanese tra XII e XIV secolo, in Il millennio ambrosiano. La nuova città dal
Comune alla Signoria, Milano 1989, 262-265; M. ZANARDI, Vita ed esperienza di Emanuele Tesauro nella
Compagnia di Gesù, AHSI, XLVII (1978), 12-19, 21-6, 35-44.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Località milanesi, 45; Biblioteca Ambrosiana (ms. S 150 sup.),
Raccolta Ferrari. Disegni dell’Ing. Martino Bassi, XX-XXI; Civica raccolta delle stampe A. Bertarelli, vol.
DD, 25, p. 80, vol. M 54, p. 1 [incisioni]; Giulini, 1854, IV, 319 [ill.]; Anfosso, 1913, 90, 92, 94-7, 207 (1557
133
ag 29), 208 (1560 fe 7), 215 (1567 giu 18), 235-6 (1569 mg 23), 263 (1569), 304 (1570 ap 19); Baldissaro,
1981, 12 (1452 fe 10); Beretta, 1939, 13; Biandrà di Reaglie, 1974, 31 (1347 lu 27); Castiglioni, 1958, 11;
Castiglioni, 1960, 12; Cattaneo, 1957, 259, 289; Laurent, 1949, 378; Magistretti, 1910, 126; Vigotti, 1974,
32, 68; Zanoni L., 1911, 7, 8, 16-8,33,41, 168, 174, 185, 186, 190-4, 196, 198, 212, 213, 228, 231, 238,
250-2, 257, 258, 267 (1186 nv 14), 274 (1209 lu 3), 315-6 (1206 ag 17), 334 (1253 lu 3), 336-340, 342, 344,
347, 350, 351.
S. MARIA DI CAMBIAGO
ZONA: Porta Ticinese (?)
ORIGINE E VICENDE: seconda metà del XIII secolo
ORDINE: Umiliate/i
SOPPRESSIONE: post 1398
b) notizie: Zanoni L., 1911, 196.
c) fonti e citazioni documentarie: Magistretti, 1900, 27.
S. MARIA DI CAMPOMORTO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: prima del 1261 ci fu la fondazione della canonica al posto dell'antico ospedale
ORDINE: Canonici Regolari di Crescenzago
SOPPRESSIONE: seconda metà del XVI sec. passaggio in commenda al clero secolare
b) notizie: Cattaneo, 1961, 653; Giulini, 1916, 410-2.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 152; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 125.
S. MARIA DI CANTALUPO
v. S. Bernardino alle Monache
S. MARIA DI CARAVAGGIO IN MONFORTE
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa fu edificata nel 1693 attorno a un’immagine miracolosa. Era situata sull’asse
dell’attuale corso Monforte a ridosso delle mura spagnole. Nel 1702 ci fu la concessione della chiesa ai
frati trinitari scalzi, ai quali era affidata anche la chiesa di S. Damiano nella parte opposta del borgo.
ORDINE: Trinitari Scalzi
SOPPRESSIONE: 1783. La chiesa scomparve nel 1806.
a)trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 186; Bianconi, 1787, 82; Borroni, 1808, 36; Latuada, 17371738, I, 229-233; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 1009; Studi di storia locale, 1983, 41-2.
E. DE ALBENTIIS, La chiesa milanese di Santa Maria di Caravaggio in Monforte, ArLo, 2 (1996), 79-91.
b) notizie: Mezzanotte, 1958, 706.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 249; Castiglioni, 1958, 11; Milano nei disegni di
architettura, 1995, 44.
S. MARIA DI CARUGATE
v. S. Ambrogio di Carugate
S. MARIA DI CASIRATE
v. Casirate
S. MARIA DI CASTAGNEDO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: ante 1190
ORDINE: Umiliate/ Agostiniane
SOPPRESSIONE: 1385 unione a S. Maria della Vittoria
b) notizie: Cattaneo, 1961, 618.
S. MARIA DI GAREGNANO
ZONA: Cesano Boscone
ORIGINE E VICENDE: la chiesa è attestata come cappella alla fine del XIV secolo sotto la canonica di
Cesano Boscone e menzionata nei documenti fino alla fine del XVI. Scomparsa dal Catasto Teresiano del
1722 che menziona al suo posto una cappella dedicata a S. Antonio, della Carthusia Garignani non restano
che alcuni ruderi in via Bisceglie.
b) notizie: Milano Expo 2015 per Petrarca : sulle orme di Francesco Petrarca: saggio storico divulgativo,
testi di Anna Andreoli [et al.], Milano, Comitato salvaguardia ambiente e cultura, 2012, 30-31, 56.
134
S. MARIA DI LORETO
(S. Maria delle Ochette)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: nel 1624-1626 ci fu la fondazione del convento ad opera di Federico Borromeo
nell’attuale via S. Vittore.
ORDINE: Cappuccine
SOPPRESSIONE: 1782. Il collegio fu destinato alle orfane (Stelline) e quindi acquistato dai Fatebenefratelli.
Nel 1847 fu costruita una nuova chiesa (via S. Vittore 12), a sua volta demolita nel 1930 insieme al
complesso neoclassico (1847-48) che racchiudeva la cappella di Santa Maria di Loreto, fedele riproduzione
del sacello lauretano, opera di Ludovico Pogliaghi (1857-1950), per permettere l’edificazione del quartiere
di via Morozzo della Rocca.
a) trattazioni specifiche: Castiglioni, 1931, 195-6; Da Mareto, 1970, 153; Denti, 1988, 146, 148, 149, 165;
Latuada, 1737-1738, IV, 336-338; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 372; Ponzoni, 1930, 450-1; Quadro
storico di Milano, 1802, 221; Reggiori, 1947, 273, 276 (ill.); Sevesi, 1957, 225; Sormani, 1760, 47. G.
BERETTA, La Madonna di Loreto in Milano e il suo «borgo», MSDM, VI, Milano 1959, 288-9; R. PAVANCOLONNA, G.C. BASCAPE, Il culto lauretano a Milano ed il luogo pio elemosiniero di S. M. di Loreto, a san
Fedele, Venezia 1934.
b) notizie: Biscaro, 1930, 347; Cattaneo, 1961, 629; Dallaj, 1983, 528; Gerra, 1964, 180; Gualdo Priorato,
1666, 78; Mezzanotte, 1958, 706; Mosconi, 1994; Orefice, 1985, 16-7; Sebastiani, 1982, 206, 208, 217,
219; Spinelli, 1999, passim; Vallini, 1966-1968, 686-7; A. Giulini, Donna Maria Marina d'Este Colonna ed
un'avventura amorosa nell'alta società milanese del Settecento, ASL, XLV (1918), 527.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 251; Castiglioni, 1958, 15; Gatti Perer, 19641965, 205; Gatti Perer, 1964-1965, 153, 157; Marcora, 1964, 207.
S. MARIA DI LORETO (santuario)
ZONA: fuori Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa sorgeva lungo lo stradone per Venezia. all’incrocio con via Vallazze. Fu
edificata nella prima metà del XVI secolo al posto di una più antica cappella appartenente alla famiglia
Osio e dedicata a Sant’Ambrogino. Risultata di dimensioni insufficienti, già nel 1627 il cardinale Federico
Borromeo commissionò il suo ampliamento a Francesco Maria Richini. Nel periodo successivo non subì
rimaneggiamenti come invece avvenne per l’annesso monastero tenuto dai monaci riformati di S. Bernardo
che conobbe due successivi ampliementi, nel 1670 e alla fine del secolo.
SOPPRESSIONE: soppressi alla fine del Settecento, chiesa e monastero furono trasformati in abitazioni
civili e progressivamente demoliti. Attorno al 1914 scomparvero anche le ultime tracce della chiesa.
a) trattazioni specifiche: Forcella2, V, 1889, 301-304; Kummer, 1974, I, 82-102; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, 511.
I. GIUSTINA, La chiesa di S. Maria di Loreto a Milano e lo sperimentalismo progettuale di Francesco Maria
Richini nel primo ventennio del Seicento, “Libri & Documenti”, XXXVI, 1-2 (2000), 3-34; C. MARCORA, La
Madonna di Loreto in piazzale Loreto, “Diocesi di Milano”, novembre (1966), 546-547.
b) notizie: Monumenta…, 1971, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: P. MEZZANOTTE, Di alcuni disegni inediti di Francesco Maria Richini per
la chiesa di S. Maria di Loreto, “Atti del Collegio degli Ingegneri ed Architetti in Milano”, 1914, 5-14.
S. MARIA DI MORSENCHIO
(S. Maria de muro cinctus)
ZONA: Morsenchio
ORIGINE E VICENDE: nel XIII secolo questa zona di boschi e coltivi fu venduta ai frati di Morsenchio, che
edificarono la chiesa di S. Maria a fine Duecento. Divenuta grangia di Umiliati un secolo dopo, divenne poi
proprietà di laici nel Cinquecento.
ORDINE: Umiliati
UBICAZIONE ATTUALE: via Cavriana
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 3.4 (?)
b) notizie: Sarzi, 1987, 250.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974,309.
S. MARIA DI QUINZANO
ZONA: Porta Vercelina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa e il convento sono menzionati dal Latuada come già sconsacrati e in parte
abbattuti per lasciare spazio a palazzo Arconati in via Brisa.
b) notizie: Latuada, 1737-1738, IV, 182-183; Pellegrino, 2011, V, 126-127.
S. MARIA DI TRENNO
135
v. S. Giovanni Battista di Trenno
S. MARIA DI VEDANO
v. S. Agostino Nero, S. Chiara
S. MARIA DI VIGEVANO
(domus de Vigevano Porte Orientalis, S. Maria dell'Assunzione)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: ante 1298
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: 1579. Trasferimento delle monache in S. Maria Maddalena al Cerchio
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 608, 643; Vittani, 1931, 854-5.
b) notizie: Beretta, 1912, 320-4; Cattana, 1980, 126; Schuster, 1946, 4.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 14; Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1960, 13;
Magistretti, 1900, 26 (?); Magistretti, 1910, 126.
S. MARIA E S. GIOVANNI DEL TEMPIO
v. S. Maria del Tempio
S.MARIA E S. VINCENZO
v. S. Vincenzino alle Monache
S. MARIA EGIZIACA
(Crocifisso)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: lungo l’attuale via del Crocifisso esisteva un’antica chiesa con casa e ospizio degli
umiliati, che dopo la soppressione dell’ordine fu destinato dalla contessa Ludovica Torelli di Guastalla nel
1542 “a luogo di redenzione per traviate penitenti”.
ORDINE: Umiliati; Agostiniane (?)
SOPPRESSIONE: 1785. Il complesso fu trasformato in abitazione civile
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, III, 151-152; Forcella2, II, 1889, 41-42
b) notizie: Carlevaro, 1982, 118; Gualdo Priorato, 1666, 71; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 532; Marcora2,
1959, 420; Marcora, 1960, 292; Mezzanotte, 1958, 706; Orefice, 1985, 16; Orsenigo, 1908-1910, 198;
Pellegrino, 2011, T, 80-81; Premoli, 1913, 57; Quadro storico di Milano, 1802, 189; Sebastiani, 1982, 206,
214, 217, 219; Sebastiani, 1995, 113-114; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 118; Spinelli, 1999,
passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 250; Castiglioni, 1958, 15, 37; Cattaneo, 1960,
145 (1564 lu 4), 150 (1565 lu 18), 153 (1565 ag 1), 154 (1565 ag 8), 157 (1565 ag 15), 162 (1566 ge 30),
163 (1566 mz 6).
S. MARIA EXTRA PORTAM ORIENTALEM PROPE MURUM FOSSATI
v. S. Pietro Celestino
S. MARIA FULCORINA
(S. Maria folchorini)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa fu probabilmente fondata agli inizi dell’XI secolo all’altezza dell’attuale
omonima via. Un’ampia sintesi storica è contenuta nell’opera del Latuada che fa riferimento al soggiorno
di s. Francesco e alla presenza di un convento francescano successivamente passato canonici provenienti
dalla chiesa dei SS. Nabore e Felice. Nel XVII secolo la chiesa fu oggetto di importanti restauri, e tra il
1729 e il 1734 fu ricostruita integralmente.
SOPPRESSIONE: 1799. La chiesa fu distrutta in data imprecisata.
a) trattazioni specifiche: DCA, IV, 2029-2030; Gualdo Priorato, 1666, 79; Latuada, 1737-1738, IV, 156-167;
Quadro storico di Milano, 1802, 235-236; Vigotti, 1974, 71; E. PAGANI, La colleggiata di S.M. Fulcorina in
Milano, “Cultura oggi”, 14, 2 (1996), 3-15.
b) notizie: Arslan, 1954, 584; Barni1, 1954, 21; Barni3, 1954, 198; Bianconi, 1787, 341-342; Cattaneo,
1954, 629; Cattaneo, 1961, 606, 621, 624, 675, 691, 698.
c) fonti e citazioni documentarie: Forcella2, 1889, III, 35-36.
S. MARIA IMMACOLATA
(Convento di Porta Orientale, Immacolata Concezione, Nuovo)
136
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “Già voluto da s. Carlo Borromeo quale nuova sede dell’ordine – all’epoca dimorante
in San Vittore all’Olmo – il convento fu fondato nel 1592 (o 1593) a seguito di un legato offerto a una
componente della famiglia Mazenta, ed è quello ricordato nei Promessi Sposi in fondo a una piazzetta,
"con quattro grandi olmi dinanzi" (cap. XI) su cui prospettava la fronte, riferita al Pellegrini (Bonari), della
chiesa […] [DCA, III, 2018]”
ORDINE: Cappuccini
SOPPRESSIONE: 1810. Convento e chiesa furono distrutti per lasciare spazio all’attuale Palazzo Saporiti
(c.so Venezia 40).
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 190-191; Bianconi, 1787, 79; Borroni, 1808, 32-33; Bonari,
1894, I, 55-91; Forcella2, I, 1889, 153-174; Ildefonso da Como, 1927, 143-6; Mezzanotte-Bascapè, 1958,
980; Mosconi, 1967, 522; Quadro storico di Milano, 1802, 141; Relationes…, 265-6; Pellegrino, 2011, O, 17.
ISIDORO DI MILANO, Cappuccini e popolo di Milano all'Immacolata Concezione, in Maria Immacolata nella
Provincia dei Frati Minori Cappuccini di Lombardia, Milano 1955, 105-134.
b) notizie: Chiapponi, 1995, passim; Gualdo Priorato, 1666, 51; Mezzanotte2, 1959, 509; Natale, 1972,
464; Orsenigo, 1908-1910, 540; Panizza, 1956, 172; Salvini Cavezzana, 1983, 494; Santagostino, 1671, ed.
1980, 13, nn. 45-49; Varischi, 1978-1979, 34.
c) fonti e citazioni documentarie: METODIO DA NEMBRIO, Salvatore Rivolta e la sua cronaca, Milano 1973,
467-494.
S. MARIA IMMACOLATA
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: ubicato all’altezza dell’attuale via Verdi di fronte alla chiesa di S. Giuseppe era
l’oratorio dell’omonimo collegio.
a) trattazioni specifiche: Quadro storico di Milano, 1802, 296; Sormani, 1760, 153-154.
S. MARIA IMMACOLATA IN CAMPO SANTO
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa con annesso oratorio in seguito chiamato del Bellarmino, fondata da
Federico Borromeo nel 1616, sorgeva al centro dell’attuale piazza Beccaria.
SOPPRESSIONE: sconsacrata nel 1796, fu adibita prima a prigione poi ad ambulatorio. Nel 1816, l’oratorio
fu adattato da Luigi Canonica a sala teatrale (Teatro Fiando o Gerolamo), abbattuto nel 1866 per la
sistemazione della piazza.
a) trattazioni specifiche: Caselli, 1827, 26-27; Pellegrino, 2011, O, 71; Quadro storico di Milano, 1802, 153
S. MARIA IN ARACOELI ALLA BOVISA
ZONA: fuori Porta Comasina (Bovisa)
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio di S. Maria in Aracoeli, eretto in prossimità della odierna chiesa di S. Maria
del buon consiglio, su legato di Stefano Bellabuca, nel 1636 come cappellania dei barnabiti di S.
Alessandro in Zebedia fu ricostruito nel 1724 e poi restaurato nel 1834. Già destinato a usi profani fu
abbattuto nel 1967. Fotografie e descrizioni mostrano un tipico edificio sacro minore barocco.
a) trattazioni specifiche: B. BARAGGIA, Storia di una chiesa, Milano 1985
c) fonti e citazioni documentarie: Forcella2, 1889, IV, 57
S. MARIA IN MONFORTE
v. S. Maria di Caravaggio in Monforte
S. MARIA IN S. APOLLINARE
v. S. Apollinare
S. MARIA (IN) VALLE
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’otto giugno 1235 avvenne il trasferimento delle monache di Vigano (Rosate) nella
chiesa di S. Maria Valle, già prospettante sul tratto della via omonima all’altezza dell’attuale n. 4, offerta
dall’arcivescovo di Milano, Guglielmo Riciolo, insieme ad alcune abitazioni attigue. Nel corso della
secolare storia del monastero furono acquisite numerose altre abitazioni per l’aumento delle religiose
dovuto anche alle soppressioni di altri monasteri
ORDINE: Benedettine
SOPPRESSIONE: 1798. La chiesa fu distrutta agli inizi del XIX secolo per ragioni di viabilità.
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 606, 619, 639; Giulini, 1916, 309-310; Latuada, 1737-1738, III,
139-142; Milano ritrovata, 1986, 332-334.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 229; Barni3, 1954, 46, 48; Biscaro, 1907,
137
389, 391; Biscaro2, 1908, 325; Cattana, 1980, 102, 104, 123,124, 136; Chinea, 1937, 440; Gualdo Priorato,
1666, 71; Marcora, 1964, 217; Orefice, 1985, 16; Petra Sala, 2004, 139; Quadro storico di Milano, 1802,
205-206; Rota, 1938, 163; Schuster, 1946, 32-3; Sebastiani, 1982, 206, 211, 216, 218; Spinelli, 1999,
passim; Vismara, 1932, 330, 331.
c) fonti e citazioni documentarie: ASM, Fondo Religione, p.a., 2038, 2039; Amministrazione Fondo
Religione, 2448; ASCM, Località Milanesi, 378; Bascapè, 1937, 148; Beretta, 1939, 20; Flumiani, 1927, 5578, 565 (1798), 571, 572 (1799 dc 17), 572, 576-8, 581; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 130;
Marcora, 1956, 293, 375-7 (1466 ge 26); Marcora2, 1961, 530 (1564 ot 28); Marcora2, 1963, 553 (1567 ap
23); Vigotti, 1974, 33, 74-5.
M. F. BARONI, Le pergamene del secolo XII della chiesa di S. Maria in Valle di Milano conservate presso
l’Archivio di Stato di Milano, Milano 1989.
S. MARIA INCORONATA
(S. Nicola da Tolentino, S. Maria di Garegnano)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa con annesso convento fu la più importante sede della congregazione
dell’Osservanza agostiniana in Lombardia e conobbe diverse fasi di costruzione: al rinnovo dell’antica
chiesetta della Beata Vergine di Garegnano, situata all’altezza delle due attuali cappelle del fianco
sinistro che la congregazione ottenne nel 1445 insieme al convento dai padri di S. Marco, seguirono i lavori
di attuazione della chiesa di S. Nicola da Tolentino, voluta da Bianca Maria Visconti, iniziata nel 1449 e
terminata nel 1460. Questa chiesa corrispondeva alla facciata destra e alla relativa attuale navata. Una
terza fase costruttiva condusse, dal 1468, a unificare le due chiese, ottenendo un edificio a pianta
quadrata che corrisponde in parte a un progetto del Filarete.
ORDINE: Agostiniani Osservanti
SOPPRESSIONE: 1798. Il monastero quattrocentesco fu trasformato in caserma e quindi in scuola
comunale. Sgomberato attorno alla metà degli anni Venti se ne avviò un parziale restauro. Nel 1937 il
grande chiostro fu mutilato dalla costruzione di un nuovo edificio.
UBICAZIONE ATTUALE: corso Garibaldi
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 193; Bianconi, 1787, 358-360; Borroni, 1808, 140-141; Bossi,
1818, 200; Bramante a Milano, 1986; Calvi, 1669, 1-25; Caselli, 1837, 211-212; Ferrari, 1981, 229-259;
Fiorio, 1985, 119-121; Forcella2, 1889, IV, 73-95, XI, 89-125; Giulini, 1916, 340-1; Gualdo Priorato, 1666,
86-87; Grassi, 1978, 215, 218-220; Grassi, 1982, 450, 475-485, 498; Latuada, 1737-1738, V, 65-70;
Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 413-414; Pirovano, 1822, 215-216; Quadro storico di Milano, 1802,
262; Reggiori, 1947, 278-279; Rocchi, 1988; Sormani, 1760, 96-97; Studi di storia locale, 1983, 42; Torre,
1674, ed. 1714, 213-216; P. G. AGOSTONI, I guasti delle leggi eversive. 2) Il monastero dell'«Incoronata» a
Milano, ArCr, LIV (1966), 239-242; A. ANNONI, La chiesa e il convento di S. Maria Incoronata, «Rassegna
d'arte», V (1905), 105-6; A. BOLLANI, S. Maria Incoronata in Milano, Milano 1952; R. BRACCO, Fra Gabriele
Sforza, Agostiniano, arcivescovo di Milano, «S. Rita da Cascia e il suo santuario di Milano», XVII/6 (1956);
A. BURATTI - G. SANTI, Milano - S. Maria Incoronata, in Monasteri e conventi in Lombardia, Milano 1983,
72-5; M. L. GATTI PERER, Umanesimo a Milano: l'osservanza agostiniana all'Incoronata, ArLo, 53-54 (1980),
1-261; M. L. GATTI PERER, L'apporto delle biblioteche monastiche alla cultura figurativa milanese nella
seconda metàdel quindicesimo secolo - Per la restituzione di una «libraria» quattrocentesca, in Milano
nell'età di Ludovico il Moro, Atti del Convegno Internazionale (Milano, 28 febbraio - 4 marzo 1983), II,
Milano 1983, 515-550; M. L. GATTI PERER, Novità sulla decorazione della Biblioteca di S. Maria Incoronata
a Milano, ArLo, 86/87 (1988), 195-234; M. L. GATTI PERER, La restituzione di una “libraria”
quattrocentesca. La biblioteca del convento agostiniano di Santa Maria Incoronata, “Ca’ de’ Sass”, 134135 (1996), 44-49; M. L GATTI PERER, Cultura e spiritualità dell’Osservanza agostiniana: l’Incoronata di
Milano, ArLo, 3 (1999), 7-67; A. MAGNI, La storia dell'Incoronata in una recente mostra, DMi, XIX (1978),
152-3; E. NICHELLI, Il chiostro di S. Maria Incoronata e il suo restauro, «Milano», LXXV (1958), 648-653; S.
PONTICELLI RIGHINI, Breve analisi delle strutture e cenni sul restauro di S. Maria Incoronata di Milano,
ArLo, 68-69 (1984), 96-109; A. SPIRITI, Classicismo a Milano nel Seicento: Scaramuccia e Ferri
all’Incoronata, ArLo, 120, 2 (1997), 55-66; L. STEFANI, I codici miniati quattrocenteschi di S. Maria
Incoronata, ArLo, 61 (1982), 65-80.
b) notizie: A W, 699; Le antichità di Milano, 2011, 115-116; Bandera, 1997, 243; Bendiscioli1, 1957, 183;
Bianconi, 1787, 358-359; Caimi, 1874, 26, 43; Caffi, 1878, 675; Calvi, 1859-1865, II, 76; Cattaneo, 1955,
118; Cattaneo, 1961, 631-3; Ceriotti, 1987, passim; Corio, 1553, 414; D’Adda, 1820, tav. XIV; Demolli,
1938-1940, 182; Ferrari, 1974, 142-3; Ferrari, 1980, 232; Filarete, 1460-1464, ed. 1972, 292-293; Gerra2,
1969, 357-8; Gerra3, 1969, 415-8; Grassi, 1983, 418; Leverotti, 1981, 109; Marcora, 1954, 244-6, 252;
Marcora, 1957, 324; Marcora, 1958, 418; Marcora, 1960, 285; Marcora2, 1961, 332; Mongeri, 1872, 189197; Morigia, 1592, 158; Nicodemi, 1957, 797; Nicodemi1, 1958, 501; Orsenigo, 1908-1910, 154; Romanini,
1956, 613, 615, 617; Romanini, 1958, 62; Romanini, 1964, 514, 517; Rovetta, 1981, 12; Santoro, 1968, 82;
Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 52; Vallini, 1966-1968, 103-4; van Luijk, 1953-1959, 137; C. BERETTA
138
FESTI, Santa Chiara da Montefalco nella chiesa di S. Maria Incoronata a Milano, «S. Chiara da Montefalco
agostiniana», I (1969), 34-5; R. BRACCO, S. Maria Incoronata di Milano, «S. Rita da Cascia e il suo
santuario di Milano», XVIII/4-6 (1957); M. L. GATTI PERER, Evoluzione della scultura funeraria a Milano fra
Quattro e Cinquecento, in La scultura decorativa del Primo Rinascimento, Atti del I Convegno
Internazionale di Studi (Pavia, 16-18 settembre 1980), Pavia 1983, 129-136; C. MARCORA, I Commentari di
Giovanni II Teofilatto, ASL, XC (1963), 330; A. MORASSI, Un affresco di Ambrogio e alcune opere di
Bernardino Borgognone, «Bollettino d'arte», X (1930-1931), 448-451; W. TERNI DE GREGORY, La cronaca di
Crema di Pietro Terni, ASL, LXXXVII (1960), 242-9; K. WALSH, Cazzuli Agostino, DBI, XXIII, Roma 1979,
182-4.
c) fonti e citazioni documentarie: Baldissaro, 1981, 14 (1492 mg 15), Beretta, 1939, 11; E.M., 1907, 257
(1483 ag 29); Noto, 1962, 73 (1460 fe 11); Valente, 1923, 470.
S. MARIA INCORONATA
ZONA: Porta Ticinese
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 233
S. MARIA MADDALENA
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: 1494, trasferimento delle monache del Paradiso dalla primitiva sede in Porta Ticinese
alla nuova presso le chiese di S. Ippolito e S. Biagio che furono abbattute. Il monastero era situato in
corrispondenza dell’angolo fra l’attuale via Rugabella e piazza Bertarelli.
ORDINE: Agostiniane
SOPPRESSIONE: 1798. Dopo la distruzione della chiesa, il monastero servì nel 1800 e 1801 da quartiere
militare.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 202; Bianconi, 1787, 157-159; Borroni, 1808, 62; Cattaneo,
1961, 635; Denti, 1988, 90, 91; Forcella2, I, 1889, 405-407; Gavignan, 1978, 392; Latuada, 1737-1738, III,
84-88; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 255; Patetta, 1987, 361.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 177, 187; Cattaneo, 1958, 325; Gualdo
Priorato, 1666, 62; Marcora, 1957, 336-7; Mezzanotte, 1958, 467; Orefice, 1985, 16; Petra Sala, 2004, 140;
Quadro storico di Milano, 1802, 169; Santagostino, 1980, 31-32, note 67-69; Sebastiani, 1982, 206, 216,
218; van Luijk, 1953-1959 , 138; Spinelli, 1999, passim; Vigotti, 1972, 65.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 21; Brivio Sforza, 1976, 139; Flumiani, 1927, 581; Gatti
Perer, 1964-1965, 156; Marcora2, 1961, 280, 530 (1564 ot 28); 01, 60 (1491 mg 2).
S. MARIA MADDALENA (oratorio)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “Già nella contrada ancor oggi detta delle Ore e distrutto nel 1786 (Forcella), il
piccolo oratorio prospettava verso la fronte della cappella ducale di S. Gottardo: fondato dal cardinale
Federico Borromeo, era inizialmente destinato a luogo aggiunto per le confessioni dei penitenzieri del
Duomo da cui anche la denominazione di "Penitenzieria". [DCA, IV, 2034]”
SOPPRESSIONE: 1786, e distrutto
b) notizie: Forcella1, 1889, 651.
S. MARIA MADDALENA DEL CERCHIO
(domus Dominarum Muscarum de Cergio)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: ante 1298 ci fu la fondazione del monastero ricordato nel 1392 come domus
dominarum muscarum, che si trovava all’inizio dell’attuale via Circo a destra dello slargo da via del
Torchio. La chiesa che nel 1489 era documentata come ad aula doppia (tipologia diffusa nelle chiese
monastiche femminili), fu rimaneggiata su indicazione di s. Carlo Borromeo nel 1584.
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: 1810. Della chiesa non rimane più nulla ma al numero 3 di via Circo sono ancora visibili
resti del chiostro quattrocentesco.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 203; Bianconi, 1787, 246-252; Borroni, 1808, 98; Cattaneo,
1961, 642-3; Forcella2, II, 1889, 249-252; Latuada, 1737-1738, IV, 53-56; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 635;
Quadro storico di Milano, 1802, 210
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 220; Arslan¹, 1956, 686; Cattana, 1980, 126;
Chiapponi, 1995, passim; Chinea, 1937, 440; Gerra, 1964, 280-4, 381; Giulini, 1754, 200; Grassi, 1958, 234; Gualdo Priorato, 1666, 71; Marcora2, 1959, 349; Natale, 1972, 483-4; Panighetti, 1964, 71; Schuster,
1946, 16-7; Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Spinelli, 1999, passim; Vismara, 1932, 331; Vittani, 1931, 855;
G. RIVA, Due documenti di s. Gerardo nell'arch. della Congregazione di Carità di Monza (1174 e 1198),
ASL, XXXIII, s. IV/6 (1906), 190; D. ZARDIN, Donna e religiosa di rara eccellenza. Prospera Corona Bascapè:
139
i libri e la cultura nei monasteri milanesi del Cinque e Seicento, Firenze 1992.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 148; Beretta, 1939, 10; Brivio Sforza, 1976, 139;
Castiglioni, 1960, 13; Cattaneo, 1960, 143 (1565 giu 27), 151 (1565 lu 25); Flumiani, 1927, 581 , 583; Gatti
Perer, 1964-1965, 207; Magistretti, 1900, 28; Magistretti, 1910, 126; Marcora2, 1959, 258 (1292 dc 4).
S. MARIA MADDALENA AL DEPOSITO
v. S. Zenone
S. MARIA MADDALENA IN PRECOTTO
ZONA: Precotto
ORIGINE E VICENDE: oratorio campestre già annesso a un cimitero locale oggi distrutto, costruito nei primi
anni del XVII secolo.
UBICAZIONE ATTUALE: via Cislaghi 21/4
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 4.10
b) notizie: Sarzi, 1987, 192.
S. MARIA MAGGIORE
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: La prima citazione di una basilica paleocristiana eretta sull’area dell’attuale piazza
Duomo è contenuta nella cronaca della Pasqua del 386 redatta dal vescovo Ambrogio, il quale menziona in
prossimità della residenza episcopale una chiesa denominata vetus, posta accanto a un’altra definita
nova. La prima è anche citata come minor rispetto all’altra (maior). Ricerche archeologiche compiute a
più riprese nell’area hanno portato ad identificare la nova con la futura chiesa delle SS. Tecla e Pelagia,
mentre la vetus era collocata sotto l’attuale Duomo nell’area di S. Maria Maggiore. Ben poche tracce
restano di questa chiesa, che ebbe probabilmente il titolo di S. Maria Maggiore solo dopo il 1000, nonché
della sua possibile ricostruzione in epoca carolingia (è nota tuttavia la sua funzione di cattedrale iemale
rispetto a S. Tecla, estiva). S. Maria Maggiore bruciò fino alle fondamenta nel 1075 e andarono così
perduti l’altare d’oro (simile a quello di Wolvinio in S. Ambrogio), la biblioteca capitolare e tutti i
documenti custoditi in sacrestia. La cattedrale invernale rimase anche coinvolta nelle distruzioni operate
dai soldati del Barbarossa. I lavori di restauro iniziarono nel 1169 e nel 1180 l'arcivescovo Algisio da
Pirovano donò libri per ricostituire la perduta biblioteca. Alcuni di questi grandi codici miniati si trovano
oggi divisi tra l'Ambrosiana e la Biblioteca Capitolare. Nel 1256, in occasione del trasferimento delle
reliquie del vescovo Materno dalla chiesa dei SS. Nabore e Felice (allora in demolizione), fu ricostruito il
ciborio (due delle colonne sono state rimontate nella chiesa dei SS. Andrea e Rocco in via Crema). Il
campanile ottagonale fu fatto abbattere dal Barbarossa. Ricostruito nel XIV secolo da Azione Visconti,
crollò poco dopo. La chiesa fu invece progressivamente smantellata nel corso dell’edificazione
dell’attuale Duomo.
a) trattazioni specifiche: Romanini, 1964, 301 ss.; Rotta, 1881-1884; Vigotti, 1974, 40-41; B. ACCANTI, La
cattedrale di S. Maria Maggiore a Milano, “Civiltà ambrosiana”, 17 (2000) 6, 418-431; E. CATTANEO, Dal
vecchio al nuovo Duomo, “Ambrosius”, 23 (1947), 66-74; A. CERUTI, I principi del Duomo di Milano sino
alla morte del duca Gian Galeazzo Visconti. Studi storici, Milano 1879, cap. I; A. DE CAPITANI D’ARZAGO,
La chiesa Maggiore di Milano. S. Tecla, Milano 1952; M. L. GATTI PERER, “In medio civitatis”. Il centro di
Milano tra Cinque e Seicento e il ruolo di Alessandro Bisnati nella sua definizione civile e religiosa, ArLo,
72 (1985), 18-54; S. LUSURADI SIENA, Il complesso episcopale, in Milano capitale dell’impero romano. 286402 d. C., Milano 1990, 106 M. MIRABELLA ROBERTI, Topografia e architetture anteriori al Duomo, in Atti
del Congresso internazionale sul Duomo di Milano, Milano 1969, I, 31-41; A. MONTRASIO, Le basiliche
preambrosiane. I sepolcri dei SS. Vittore e Satiro, Milano, 1940; A. NAVA, Memorie e documenti storici
intorno all’origine, alle vicende e ai riti del Duomo di Milano, Milano 1854, 12; A. PRACCHI, La cattedrale
antica di Milano. Il problema delle chiese doppie tra tarda antichità e medioevo, Roma-Bari 1996; E.
VILLA, Costruzioni medioevali sul fianco settentrionale del Duomo, “Quaderni di Ambrosius”, 1961, suppl.
al n. 3, 20 ss. A. ZACCHI, Osservazioni sul Duomo di Milano, “Bollettino del Centro nazionale di storia
dell’architettura-Gruppo lombardo”, 1943, luglio, 39-41
b) notizie: Bovini, 1970, 45-52; Carmassi, 2000; Fassina, 1985, 205-212; G. DE FRANCOVICH, Benedetto
Antelami architetto e scultore e l’arte del suo tempo, Milano-Firenze, 1952, I, 69 ss.; E. MONETA CAGLIO,
I responsori “cum infantibus” della liturgia ambrosiana, in Studi in onore di Carlo Castiglioni, Milano
1957, 479-578
c) fonti e citazioni documentarie: ENNODIUS, Carmina, IC, CCCLXXIX, MGH, Auctores Antiquissimi, VII; S.
AMBROSIUS, Epistolae, LXXVI; PAULINUS MEDIOLANENSIS, Vita Ambrosii, 13, 1; C. FERRARI DA PASSANO,
Storia della Veneranda Fabbrica, in Il Duomo di Milano, Milano 1973, fig. 1
S. MARIA MATER DOMINI
v. S. Maria Nuova
140
S. MARIA NASCENTE DI CALVAIRATE
ZONA: fuori Porta Orientale (Calvairate)
ORIGINE E VICENDE: ricordata nel XIII secolo nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da
Bussero, la chiesa fu elevata a parrocchia da s. Carlo Borromeo, che le assegnò territori, prima
appartenenti alle parrocchie cittadine di S. Stefano in Brolo e di S. Calimero, in una vasta area dei Corpi
Santi di Porta Romana e di Porta Orientale. Nella seconda metà dell’Ottocento, lo sviluppo urbanistico
trasformò una zona prevalentemente rurale in un’area densamente popolata, tanto che nel 1896 fu
inaugurata la nuova e più ampia sede prepositurale di S. Maria del Suffragio. L’ulteriore sviluppo
novecentesco dei quartieri periferici milanesi obbligò a un’ulteriore divisione delle circoscrizioni
ecclesiastiche e Calvairate divenne nuovamente parrocchia, ma la vecchia chiesa fatiscente e in una
posizione urbanistica destinata ad altri scopi dal piano regolatore comunale, fu abbattuta e in altro luogo
fu invece costruita la parrocchia di S. Pio V.
a) trattazioni specifiche: DCA, IV, 2040-2041
G. VIGOTTI, Calvairate. Note storiche, Milano 1977, 14-65
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 317.
S. MARIA NASCENTE DI LAMPUGNANO
ZONA: Lampugnano
ORIGINE E VICENDE: all’antichissimo monastero citato in un documento del 1119 e poi dal Liber notitiae
era annesso questo sobrio oratorio edificato nel XVII secolo.
a) trattazioni specifiche: Chiese mariane, 2010, 45-47; Lupieri-Maderna, 1972, 7.3
b) notizie: Bagnoli, 1965, I, 131; Vigotti, 1974, 337; Sarzi, 1987, 368
S. MARIA NASCENTE DI PRATOCENTENARO
(domus de Pratocentenario de murcusugia)
ZONA: Pratocentenaro
ORIGINE E VICENDE: la fondazione della piccola chiesa è probabilmente opera degli Umiliati che qui si
insediarono nel XIII secolo. Quando la chiesa di S. Dionigi fu eretta a parrocchia, S. Maria Nascente fu
trasformata nella casa del curato (1618).
ORDINE: Umiliati
b) notizie: Sarzi, 1987, 160.
S. MARIA NUOVA/S. MARIA MATER DOMINI (?)
(Carlotti de Cuppa, domus)
ZONA: Porta Nuova (?)
ORIGINE E VICENDE: XIII sec. fondazione
ORDINE: Umiliate (?); Domenicane
SOPPRESSIONE: XV sec. unione a S. Caterina di Rancate
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 620.
b) notizie: Alberzoni, 1985, 148, 163; Biscaro, 1930, 33; Dondaine, 1953, 90.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 32, 72.
S. MARIA PODONE
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: Il nome di Podone o Pedone associato alla chiesa è quello di colui che secondo la
tradizione la fondò nell’anno 871. La piccola basilica romanica a tre navate divenne nel sec. XV
juspatronato della famiglia Borromeo, che fecero restaurare l’antica chiesa, aggiungendovi anche una
cappella gentilizia. Ulteriori restauri furono eseguiti tra il 1564 e il 1567 per volere di s. Carlo sotto la
direzione del Pellegrini, mentre la facciata fu costruita tra il 1628 e il 1630. Importanti lavori furono
realizzati anche nei secoli XVIII e XIX.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za Borromeo
a) trattazioni specifiche: Atlante del Barocco lombardo, 1998; 50-52; Bartoli, 1776-1777, 198; Bianconi,
1787, 268-269; Baroni, 1940, II, 81-89; Borroni, 1808, 108-109; Bossi, 1818, 151-152; Caselli, 1827, 153155; Del Pesco, 1998, 153-171; Denti, 1988, 135, 139, t. 23; Fiorio, 1985, 80-81; Gualdo Priorato, 1666,
80-81; Latuada, 1737-1738, IV, 187-195; Lupieri-Maderna, 1972, 5.14; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.
1968, 137-139; Patetta, 1987, 97; Pirovano, 1822, 178-179; Quadro storico di Milano, 1802, 239-240;
Sormani, 1760, 79-80; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 35; Torre, 1674, ed. 1714, 207-208; L.
BELTRAMI, Notizie d’arte della chiesa di Santa Maria Podone, Milano 1925; C. BARONI, Elementi
strutturali romanici nella chiesa di Santa Maria Podone, in Atti del 2. convegno nazionale di storia
dell'architettura, Assisi, 1-4 ottobre 1937, Roma, 1939, 107-116; L. DEMOLLI, Santa Maria Pedone e i
Borromeo, Milano 1939; L. DEMOLLI, I Borromeo e S. Maria Pedone, ASL, 1938, 358-364, 1939, 161-194,
141
367-407, 1940, 85-108; L. LOJACONO, La chiesa di Santa Maria Podone a Milano, tesi di laurea, Università
cattolica del Sacro Cuore di Milano, a. a. 1995-1996, rel. prof. M. L. Gatti Perer; ID., Affreschi
quattrocenteschi nella chiesa di Santa Maria Podone a Milano, ArLo, 1-2 (1991), 48-55.
b) notizie: Agosti, 1996, 129-132; Le antichità di Milano, 2011, 53-54; Bandera, 1997, 234, 242; Baroni,
1941, 136; Gazzini, 2000, passim; Grassi, 1966, 215; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012,
176-177; Ponzoni, 1930, 353; L. COGLIATI ARANO, Michelino da Besozzo, Corteo dei Re Magi, in Arte in
Lombardia tra Gotico e Rinascimento, Catalogo della Mostra, Milano 1988, 100-101.
c) fonti e citazioni documentarie: Archivio di Sant'Alessandro, titolo II, subalterno 1; A.S.D.M., Sez. X,
Visite Pastorali, Sant' Alessandro, voll. XI e XII; Biblioteca Ambrosiana, Raccolta Ferrari, tomo XVIII, LIX;
Archivio Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici, Milano, Santa Maria Podone, cart. 1399,
fotografie cart. 357, disegni, cart. 7 DVII.
S. MARIA PRESSO S. SATIRO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la fondazione è alto-medievale (IX secolo) come testimoniato dalla cappella della
Pietà, mentre il cantiere della chiesa attuale prese avvio nel 1476 (documentata anche la presenza di
Bramante). In una prima fase fu eretto probabilmente il braccio verso via Falcone cui fecero seguito il
battistero e il piedicroce, verso l’attuale via Torino, mentre la facciata non fu completata a causa di
contrasti sorti tra Giovanni Antonio Amadeo e Bramante. Altre scarse notizie si hanno a proposito della
posa del pavimento ideato da Cristoforo Lombardo (1532-1551). La documentazione ritorna copiosa solo a
partire dai criticati restauri del XIX secolo che hanno dato all’edificio la veste attuale.
UBICAZIONE ATTUALE: via Torino
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 183-188; Borroni, 1808, 72-73; Bossi, 1818, 98-99; Bombe sulla
città, 2004, 263-265; Bramante a Milano, 1986; Caselli, 1827, 103-104; Latuada, 1737-1738, II, 223-230;
Milano ritrovata, 1986, 249-262 (con bibliografia); Patetta, 1987, 176-189; Pirovano, 1822, 144-147;
Quadro storico di Milano, 1802, 172; R. AULETTA MARRUCCI, La “prospettiva” bramantesca di Santa Maria
presso San Satiro. Storia, restauri e intervento conservativo, Milano 1987; G. B. BISCARO, Le imbreviature
del notaio Boniforte Gira e la chiesa di S. Maria di S. Satiro, ASL, 37 (1911), 105-144; C.L. FROMMEL,
Rinascimento come immagine: il complesso di Santa Maria pressa San Satiro di Bramante, “Lotus”, 71
(1992), 6-23; F. GUZZETTI-C. MONTI, I rilievi fotogrammetrici dell’abside di S. Maria presso S. Satiro e lo
studio analitico della prospettiva, ArLo, 86/87 (1988), 62-70; G. LISE, Santa Maria presso San Satiro,
Milano 1974; A. PALESTRA, Cronologia e documentazione riguardante la costruzione della chiesa di S.
Maria presso S. Satiro del Bramante, ArLo, 2 (1969), 154-160; A. PALESTRA, Ricerca sulle strutture urbane
di un isolato al centro di Milano comprendente la basilica di Santa Maria presso San Satiro, ArLo, 64
(1983), 29-43; A. PALESTRA, Riflessioni sulla chiesa di S. Maria presso S. Satiro, ArLo, 86/87 (1988), 6270; T.V. PALLAVICINI La chiesa di S. Maria presso S. Satiro in Milano e gli scrittori che la descrissero,
«Rendiconti. Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere», 1877; E. ROBBIANI, La verifica costruttiva del
finto coro di S. Maria presso S. Satiro a Milano, in La prospettiva rinascimentale. Codificazioni e
trasgressioni, Firenze 1980, 215-231; G.B. SANNAZZARO, Per S. Maria presso S. Satiro e Leonardo,
“Raccolta vinciana”, 25 (1983), 63-85; R. TRINCI, Indagini sulle fasi costruttive della chiesa di Santa Maria
presso S. Satiro, in Studi bramanteschi. Atti del Congresso Internazionale (Milano-Urbino-Roma, 1970),
Roma 1974
b) notizie: Gazzini, 1995; Gazzini, 1997, passim; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012,
135-137; S. BANDERA BISTOLETTI, La “Pietà” di Agostino de’ Fonduli in S. Satiro nell’occasione del suo
restauro, ArLo, 86/87 (1988), 71-82; M. MANZIN, S. Maria presso S. Satiro. Le vicende dell’organo, “Terra
Ambrosiana”, 5 (1996), 66-69.
S. MARIA ROSSA IN CRESCENZAGO
(S. Maria Assunta in Crescenzago)
ZONA: Crescenzago
ORIGINE E VICENDE: “Nel 1140 a Crescenzago accanto ad una chiesetta risalente al IX o X secolo, dedicata
alla Vergine, venne istituita una comunità di canonici regolari che professavano la regola di S. Agostino,
ufficialmente riconosciuta pochi anni più tardi (1154) dall’arcivescovo Oberto che ad essa concesse beni e
privilegi. Ben presto da questa comunità, la prima in ordine di tempo a Milano, ebbero origine altre per
filiazione in seguito riunite nella congregazione di S. Maria di Crescenzago, che si diede proprie
costituzioni, approvate il 10 luglio 1197 dall’arcivescovo Filippo Lampugnani (E. Cattaneo in Storia di
Milano); l’appoggio di Urbano III e l’elezione a cardinale di due suoi membri testimoniano dell’importanza
e del prestigio raggiunti dalla congregazione. La costruzione della nuova chiesa più volte rimaneggiata e
oggetto di arbitrari interventi di restauro si data alla fine del XII sec. [DCA, IV, 2059]”
ORDINE: Canonici regolari di Crescenzago
SOPPRESSIONE: 1772, soppressione della canonica e istituzione della parrocchia.
UBICAZIONE ATTUALE: via D. Berra
142
a) trattazioni specifiche: Fraccaro, 1954, 537-538; Ponzoni, 1930, 72-75; Reggiori, 1925; Sarzi, 1987, 195197; Chiese mariane, 2010, 17-21; A. ANDREOZZI, Pitture di S. Maria Rossa in Crescenzago, “MartesanaDue”, maggio 2002; V. CAVALLARO, Un ciclo pittorico duecentesco a S. Maria Rossa di Crescenzago, ArCr,
XC (2002), 239-250; P. CERAMI, L’abbazia di S. Maria Rossa in Crescenzago, “Il segno”, 4 (1995), 63; A.
MARTINELLI, Affreschi del XIII secolo a Crescenzago, “Terra Ambrosiana”, 4 (1996), 64-69; F. MAZZINI-P.
BRAMBILLA, Un capolavoro lombardo quasi ignorato. Il trittico di S. Maria di Crescenzago, Milano 1966; G.
MULAZZANI, Antichi affreschi scoperti in Santa Maria Assunta in Crescenzago, “Ca’ de’ Sass”, 134-135
(1996), 36-43; F. REGGIORI, Tre chiese lombarde o prelombarde, Milano-Roma 1925; Riconoscere Milano,
2009, 35-37; G. STOLFI, La chiesa di S. Maria Rossa a Milano dalle origini al XVI secolo, “Palladio”, 5, 10
(1992), 91-110.
b) notizie: Romanini, 1964, 51, 52; Milano zona dieci, 1986, 74-76 (ill.).
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 317.
S. MARIA SEGRETA
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa risaliva all’833-835. Sede degli Umiliati fu poi ceduta e restaurata dai padri
Somaschi nel XVI secolo. Era situata all’altezza dell’attuale omonima via.
ORDINE: Umiliati; 1586 introduzione dei Somaschi
SOPPRESSIONE: l’edificio annesso fu adibito a uso civile nel 1797, ma rimase la chiesa con funzioni di
parrocchiale. L’intero complesso fu abbattuto solo nel 1907
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 200; Bianconi, 1787, 343-345; Caselli, 1837, 197-198;
Forcella2, III, 1889, 3-8; Gualdo Priorato, 1666, 79-80; Latuada, 1737-1738, V, 26-29; Mezzanotte-Bascapè,
1958, 335; Milano: le chiese scomparse, 1997, II, 224-248 (con bibliografia); Milano nell’Italia liberale,
1993, 315-316; Ponzoni, 1930, 581-3; Quadro storico di Milano, 1802, 249; Sormani, 1760, 111-113; Storia
e descrizione delle chiese, 1857, 55; D. TOLOMELLI, La chiesa di Santa Maria Segreta a Milano, ArLo, 1
(2000), 39-47; L. VERGA, Storia di S. Maria Segreta, DMi, IV (1963), 286-9.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 109-110; Arslan1, 1954, 600; Bardeaux, 1938-1942, 135; Baroni,
1944, 109; Borroni, 1808, 132-133; Bossi, 1818, 188; Cattaneo, 1961, 661, 698; Cazzani, 1975, 26; Demolli,
1938-1940, 163; Grassi, 1966, 189, 291, 433; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 169170; Maderna, 1980, 50; Mezzanotte, 1958, 678; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 30, 126;
Tagliabue, 1930-1931, 765; Vigotti, 1974, 32, 74; P. CURATOLO, Notabili a Milano tra Cinque e Seicento:
le confraternite della parrocchia di S. Maria Segreta, ASL, CXVIII (1991), 59-104; G. ROSA, L'
«incoronazione della Vergine» della chiesa di Santa Maria Segreta, ArLo, III/2 (1958), 116-8.
S. MARIA VALLE
v. S. Maria in Valle
S. MARTA
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: “Il convento di S. Marta, che sorgeva tra le attuali piazza Mentana, Massaia e via
Circo, nacque intorno al 1345 come comunità femminile, di vita comune affine al beghinaggio, guidata da
Simona da Casale. Una prima cappella sorse nel 1428, ma la cappellania data dal 1446. La prima chiesa
vera e propria venne fondata nel 1479 e ricostruita fra il 1502 e il 1522 … Nel 1512 fu trasferito in chiesa
il corpo del generale francese Gastone di Foix, e fra il 1516 e il 1523 venne realizzato il mausoleo
progettato dal Bambaja … La straordinaria impresa edilizia della chiesa (completata dal riassetto del
convento, incentrato su di un chiostro a pianta quadrata) va in massima parte collegata alla figura della
badessa Arcangela Panigarola (1468c.-1525), a sua volta preceduta da un numero cospicuo di religiose in
alcuni casi beatificate. Proprio l’intreccio di devozione religiosa, scelta di rinnovamento, alleanze
politiche e committenze artistiche ha reso capitale il ruolo del convento di S. Marta su scala ben oltre che
milanese.[ DCA IV, 2081]” Un ampio rifacimento, testimoniato dai disegni della raccolta Bianconi,
intervenne all’epoca del cardinale Federico Borromeo, sotto la guida del Richini.
ORDINE: 1405 passaggio all'ordine agostiniano
SOPPRESSIONE: 1798. L’area conventuale fu lottizzata e successivamente inglobata nella scuola Beltrami.
La chiesa esterna fu distrutta nel 1855/67, quella interna nel 1875.
a) trattazioni specifiche: Albuzzi, 1776, ed. 1956, 71-74; Bartoli, 1776-1777, 203; Bianconi, 1787, 242-245;
Borroni, 1808, 97; Cattaneo, 1961, 635-6, 691; Denti, 1988, 165, 166; Forcella2, II, 1889, 253-255;
Gavignan, 1978, 392; Gualdo Priorato, 1666, 71-72; Latuada, 1737-1738, IV, 56-64; Mezzanotte-Bascapè,
1958, 329; Milano ritrovata, 1986, 491-500 (con bibliografia); Milano: le chiese scomparse, 1997, III, 75118 (con bibliografia); Sormani, 1760, 27-28; Spinelli, 1999, passim; Torre, 1674, ed. 1714, 123-124; T.
BINAGHI, L'immagine sacra nel Luini e il Circolo di Santa Marta, in Sacro e profano nella pittura di
Bernardino Luini. Catalogo, Milano 1975, 49-76. G. ZARRI, Le sante vive. Per una tipologia della santità
143
femminile nel primo Cinquecento, «Annali dell'Istituto storico italo-germanico di Trento», VI (1980), 3846, 421
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 230; Ansaldi, 1933, 448; Barzaghi, 1905, 81;
Bendiscioli1, 1957, 212; Cantù, 1858, I, 312; Casati, 1931, 7; Caselli, 1827, 142; Ceriotti, 1987, passim;
Dossi, 1970, 7; Fustella, 1965, 174; Gengaro2, 1936, 205-6; Gerra, 1964, 383-4; Grassi, 1964, 147; Grassi,
1966, 291, 316-9; Grassi, 1985, 13; Marcora, 1957, 337, 342; Marcora2, 1959, 343; Marcora1, 1963, 449;
Marcora2, 1963, 552, 554-5, 559; Marcora2, 1967, 13; Natale, 1972, 484; Nicodemi, 1957, 799; Nicodemi1,
1958, 501; Premoli, 1913, 400-413; Quadro storico di Milano, 1802, 209; Santagostino, 1671, ed. 1980, 40;
Sebastiani, 1982, 212, 217, 218; Sebastiani, 1995, 103; Spinelli, 1980, 218; van Luijk, 1953-1959, 138;
Vigotti, 1972, 66.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Località milanesi, cart. 379, fasc. 2; A.S.D.M., Sez. X, Visite
pastorali, Sant’Alessandro, IV, 8; San Giorgio, X, 1; Santa Maria alla Porta, XIII, 6, 25; Santa Maria del
Carmine, V, 30; Miscellanea città, vol. I, fasc. 22-24; X, 30; XI, 15-17; XVI, 54; sez. XII, 100; A.S.M., Fondo
Culto, p.a., 1925; Fondo Religione, p.a., 2135-2146; p.m., 2456-2457; Mappe Carlo VI, 3559; Biblioteca
Trivulziana, Raccolta Bianconi, VIII, 3-9; Biblioteca Ambrosiana, cod. E 56, Copia de lettere de la
Reverenda Madre del Monastero di Sancta Marta di Milano scripte in nome della Santa Madre allo
veschovo di Tholone..., sec. XVI; cod. O 165 sup., Incomincia la legenda della Veneranda Vergine
Archangela Panigarora..., sec. XVI; cod. A 198, Notta di quelli sepolti nella nostra chiesa esteriore, sec.
XVI; cod. L 56, Bonardi F., Origine e progresso del venerando monastero di Santa Marta, sec. XVII; cod. B
61, Confalonieri I., Vita della venerabile madre Suor Colomba Suardi, sec. XVII; cod. C 75 inf., Puricelli
G.P., Chronica del monastero delle monache di Santa Marta..., sec. XVIII; Beretta, 1939, 10; Bologna,
1984, 16 (1567 mg 2); Bologna, 1984, 14, 17, 21; Bologna, 1984, 14, 28; Brivio Sforza, 1976, 139;
Castiglioni, 1948-1949, 251; Cattaneo, 1960, 135, 149 (1565 lu 18), 151 (1565 lu 25); Flumiani, 1927, 575,
576, 581; Marcora, 1958, 355, 389, 390, 427, 429-448; Marcora2, 1961, 280-2, 284-8, 291-3, 530 (1564 ot
28); Marcora, 1964, 179, 213.
S. MARTA DEI DISCIPLINI
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: “Già situato lungo S. Maria Valle (sulla destra da via Torino), prospettava sul vicolo
omonimo: oratorio di disciplini –incaricati di accompagnare al patibolo i condannati, prima che fosse
istituita la scuola di S. Giovanni decollato alle Case rotte […]. [DCA, IV, 2083]” L’oratorio scomparve verso
la fine del XVIII secolo.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, III, 135-138; Milano ritrovata, 1986, 336-337 (con
bibliografia); Forcella2, II, 1889, 261
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 232; Gualdo Priorato, 1666, 72.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Sez. X, Visite Pastorali, S. Giorgio al Palazzo, II, 17; XI, 5;
Miscellanea città, XI, 15, 17; A.S.C.M., Località Milanesi, 136/6; Milano nei disegni di architettura, 1995,
24.
S. MARTA DELLA PAZIENZA
(S. Caterina martire)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: “Dell’antico oratorio di disciplini, già situato all’inizio di via delle Ore da via Rastrelli
(a destra dell’incrocio), il Latuada ricordava interventi di ristrutturazione alla fine del Seicento e nel 1717
… [DCA, IV, 2082].”
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, II, 123-126.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 191; Gualdo Priorato, 1666, 62.
S. MARTA DELLE OSSA
(SS. Bernardo e Biagio)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: l’edificio era situato presso la chiesa di S. Babila verso la porta della città.
a)trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, I, 205-207; Forcella2, I, 1889, 145.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 148.
S. MARTINO AL CORPO
(apud S. Victorem)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: l’esistenza della chiesa è attestata a partire dal IX secolo. L’edificio figurava accanto
alla basilica di S. Vittore al Corpo. Problemi di coesistenza fra il clero officiante nelle due chiese sono
attestati con frequenza a partire dal XVI secolo, prima fra clero maggiore e clero decumano, poi tra i
benedettini olivetani giunti a S. Vittore nel 1507 e la confraternita dei disciplini di S. Pietro a Scaldasole.
144
Nel 1545, i monaci per creare spazio davanti al convento fecero distruggere il vecchio S. Martino. La
chiesetta venne poi ricostruita e continuò a svolgere fino ai primi anni del XVII secolo funzioni parrocchiali
in stretto contatto con S. Vittore.
SOPPRESSIONE: 1788, e distruzione della chiesa
a) trattazioni specifiche: Vismara Chiappa, 1980, 138-201; Latuada, 1737-1738, IV, 333-335; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 372-373; Sormani, 1760, 45-46; C. DELL’ACQUA, Appunti di arte della basilica di
S. Vittore al Corpo. Dipinti delle cappelle della navata destra entrando nella Basilica, “La Face.
Bollettino mensile della parrocchia di S. Vittore al Corpo”, 1935, 6-7-8, 24-26; A. PICA-P. PORTALUPPI, La
basilica porziana di San Vittore al Corpo, Milano 1934; F. REGGIORI, Il monastero olivetano di San Vittore
al Corpo in Milano, Milano 1954.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 55; Cattaneo, 1969, 25-33; Castiglione, 1662; Fassina, 1985, 122;
Forcella1, 1889 Gualdo Priorato, 1666, 82.
c) fonti e citazioni documentarie: P. ARRIGONI, Una veduta milanese cinquecentesca identificata, ASL, 54
(1927), 2-3, 358-362; L. PARVIS MARINO, L’antica chiesa di S. Martino al Corpo: documenti inediti (sec.
XVI-XVII), “Civiltà ambrosiana”, 6 (1989), 4, 264-273.
S. MARTINO ALLA MONETA
(S. Martino in reclusorio; Zecca)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa è forse quella già citata da Goffredo da Bussero, sorgeva vicino alla zecca e
fu soppressa e abbattuta nel 1576 per ordine di s. Carlo.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 226; Vigotti, 1974, 33, 76.
S. MARTINO DEGLI ORFANI
(S. Martino ad terram arsam in porta nova)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa, forse già menzionata nel Liber notitiae, era situata sull’area dell’attuale
via Manzoni. Nella casa annessa fu fondato nel 1530 di un istituto per orfani a opera di Gerolamo Emiliani.
ORDINE: Somaschi
SOPPRESSIONE: 1770, soppressione della chiesa. Nel 1768 l’orfanatrofio era già stato abbandonato nel
quadro della complessiva riforma degli enti assistenziali milanesi e trasferito a S. Pietro in Gessate.
L’intero complesso fu messo all’asta nel 1773 e acquistato da Antonio Carlo Anguissola per ampliare verso
la corsia del Giardino la dimora avita in contrada del Morone.
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 99-101; Cattaneo, 1961, 660-61; Latuada, 17371738, V, 343-348; Luigi Canonica, 2011; Quadro storico di Milano, 1802, 287; Vigotti, 1972, 76; A.
BIANCHI, Carità ed istruzione nell’assistenza agli orfani tra XVI e XVII secolo: gli orfanotrofi dei somaschi,
in La città e i poveri, 1995, 71-100; D. S., Il servo di Dio Angiolmarco dei Conti Gambarana e san Carlo
Borromeo, «Rivista della Congregazione di Somasca», XIV (1938), 147-9; P.B.P., Documenti sulla origine di
San Martino di Aiilano e case filiali, «Rivista della Congregazione di Somasca», XVII (1941), 15-21, 107120; G. SCOTTI, San Martino degli orfani di Milano dalla fondazione alla morte di san Girolamo Miani
(1534-1537), “Somascha”, 9 (1984).
b) notizie; Castellani, 1934, 43; Gualdo Priorato, 1666, 100; Marcora1, 1963, 463; Soldati Forcella-Antico
Gallina, 1979-1980, 60-61; Tagliabue, 1930-1931, 745; Vittani, 1931, 854.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 252; Marcora2, 1959,422 (1534 ap 30); Orefice,
1985, 16, 21-2,37 (1566 mz 7, 1591 fe 8), 38 (1626 ge-set, 1660, 1712 fe 16).
S. MARTINO DI MANZIAGO
ZONA: Porta Comasina (Pusterla Giovia)
ORIGINE E VICENDE: ante 1307
ORDINE: Benedettine
SOPPRESSIONE: XV sec. con trasferimento delle monache a S. Caterina di Rancate
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 607.
S. MARTINO IN COMPITO
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa, fondata nell’836, era situata fra le attuali vie Beccaria, Passarella e corso
V. Emanuele. Parrocchia per tutto il Medioevo fu soppressa da s. Carlo e ceduta dall’arcivescovo Gaspare
Visconti alla confraternita dei SS. Crispino e Crispiniano. “L’edificio settecentesco si presentava come aula
unica, affresco con s. Martino in facciata, e sul fianco un Chrismon presumibilmente simile a quello "di S.
Ambrogio" tuttora nel Duomo di Milano. [DCA, IV, 2096]”
SOPPRESSIONE: nel 1783 fu soppressa la confraternita, mentre la chiesa fu distrutta a metà Ottocento.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, II, 56-57; A. SPIRITI, Documenti inediti sulla chiesa
145
soppressa di S. Martino in Compito a Milano, ASL 90/91 (1989), 203-211.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 140; Gualdo Priorato, 1666, 52; Quadro storico di Milano, 1802,
136; Vigotti, 1974, 73.
S. MARTINO IN GRECO
ZONA: Greco
ORIGINE E VICENDE: le origini della chiesa risalgono al IX sec., ma l’edificio fu ricostruito tra il XVI e il XVII
secolo dai monaci cassinesi cui pervenne nel 1517.
ORDINE: dal 1517 Benedettini cassinesi
UBICAZIONE ATTUALE: p.za Greco
a) trattazioni specifiche: Greco un borgo, un comune, un quartiere, Milano 1970; C. M. ROTA, Memorie
storiche di Greco Milanese, Milano 1932
b) notizie: Beltrami, 1911, 272-279; Brera dispersa, Milano 1984, 40-41; Cantù, 1858, v. I, 456; Sarzi 1987,
29
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Sez. X, vo. 25: Bruzzano
S. MARTINO IN LAMBRATE
ZONA: Lambrate
ORIGINE E VICENDE: “Dell’antica chiesa di S. Martino, ricordata dal Liber notitiae e demolita tra il 1914 e
il 1918 per lasciar posto all’attuale, rimane solo il campanile. La parrocchia sorse probabilmente nel sec.
XV. [DCA, IV, 2099]”
UBICAZIONE ATTUALE: via Saccardo
a) trattazioni specifiche: Iosa, 1987. pp. 444-448; Sarzi, 1987, 229-230; San Martino in Lambrate,
“L’Italia”, 23 gennaio 1959, p. 6.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 317.
S. MARTINO IN NIGUARDA
ZONA: Niguarda
ORIGINE E VICENDE: “Il toponimo probabilmente di origine germanica, indicherebbe un posto di guardia.
La località venne interessata dalla presenza della strada romana della Vallassina che la attraversava tra il
III e il IV miglio. La chiesa già esistente nel sec. XIII e ricordata dal Liber notitiae come appartenente alla
pieve di Bruzzano, divenne parrocchiale forse all’inizio del sec. XVI. La chiesa fu ricostruita nel 1630.
[DCA, IV, 2099]”, e di nuovo verso la metà del XIX secolo.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za Belloveso
a) trattazioni specifiche: L. BESOZZI, Testimonianze di Corio in due chiese della Milano periferica: S.
Martino di Niguarda e S. Michele di Precotto, “Civiltà ambrosiana”, 13 (1996) 2, 98-110.
b) notizie: Sarzi 1987, pp. 163-164.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 151
S. MARTINO IN NOSIGGIA
(in nuxigiam)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa risaliva almeno al sec. XII, ed era situata nell’attuale via Omenoni verso
piazza Belgioioso. Vi fu battezzato Gian Angelo Medici (papa Pio IV, 1560-1565), discendente da una
nobildonna della famiglia Nosiggia.
SOPPRESSIONE: 1783, e demolizione nel 1787 dopo l’acquisto da parte di Alberico di Belgiojoso per
formare il piazzale davanti all’omonimo palazzo.
a) trattazioni specifiche: DCA, IV, 2100; Forcella2, 1889, V, 181-182; Latuada, 1737-1738, V, 339-340;
Quadro storico di Milano, 1802, 282; Vigotti, 1974, 33, 75.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 83; Gualdo Priorato, 1666, 100; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii
Elemosinieri, 2012, 174-176.
S. MARTINO IN VILLAPIZZONE
(SS. Martino e Apollinare)
ZONA: Villapizzone
ORIGINE E VICENDE: “Il toponimo, di incerta origine, potrebbe ricordare una villa romana. La chiesa di S.
Martino è ricordata dal Liber notitiae: "ad sanctum Martinum in strata". Tale strata è identificabile con
l’antica via romana Milano-Varese. L’antica chiesa che si trovava a circa settecento metri dall’attuale
sulla via Varesina tra le vie Michelino da Besozzo e Airaghi, cessò di essere parrocchiale in seguito alla
costruzione dell’attuale, avvenuta nel 1604, ma rimase in qualità di sussidiaria [DCA, IV, 2100-2101]“ fino
alla metà del XIX secolo.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za Villapizzone
146
a) trattazioni specifiche: G. BUZZI-A. RAGGI-A. PICA, S. Martino in Villapizzone, Milano 1979; CALIGARISPICA, Complesso parrocchiale di S. Martino in Villapizzone, ArCr, 66 (1978), 173-178; DCA, IV, 2100-2101;
U. ZANCHETTA, La nuova chiesa prepositurale di san Martino in rep.to Lambrate di Milano, Milano 1924.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 133.
S. MATERNO AD CARUBIUM PORTE TICINENSIS
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: questa chiesa di fondazione altomedievale situata al quadrivio che precedeva il varco
nelle mura romane, e citata dal Liber notitiae esisteva ancora verso la fine del secolo XV.
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 33, 76.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 244.
S. MATERNO IN FIGINO MILANESE
ZONA: Figino
ORIGINE E VICENDE: la chiesa è ricordata nel Liber notitiae come appartenente alla pieve di Trenno ma
non ne resta più nulla dopo i lavori degli inizi del secolo XX.
a) trattazioni specifiche: DCA, IV, p. 2115.
b) notizie: Sarzi, 1987, 366.
S. MATTEO ALLA BANCHETTA
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: secondo Galvano Fiamma la primitiva chiesa era datata 1065, l’attuale aspetto
barocco risale invece al rifacimento settecentesco.
SOPPRESSIONE: nel 1778 la chiesa fu soppressa e data al colleggio delle Canossiane.
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Maria Fulcorina, incorporata in Palazzo Fagnani
a) trattazioni specifiche: Fiorio, 1985, 82; Forcelli, 1889, III, 37-41; Giulini, 1760, II, .459; Latuada, 17371738, IV, 166-167; Lupieri-Maderna, 1972, 5.13; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 135-136; Quadro
storico di Milano, 1802, 236; Torre, 1674, ed. 1714, 205; Vigotti, 1974, 76
b) notizie: Baroni, 1944, 113, 148; Bartoli, 1776-1777, 204; Gualdo Priorato, 1666, .82; Madema-Lupieri,
1972, n. 5/13; Monumenta..., 1971, 232 n. 269, 234 n. 270; Pirovano, 1822, 179; Santagostino, 1671, ed.
1980, . 48; Sormani, 1760, 78-79; Valsecchi, 1971, 177-178; Vigezzi, 1934, 97-98, 102;
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Sez. X, Visite pastorali, S. Maria alla Porta, vol. II, n. 270;
Archivio Civiche Raccolte Archeologiche, fondo Consulta, serie Acquisti, nn. 100-116.
S. MATTIA ALLA MONETA
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: menzionata fin dal 1119 (Giulini), la chiesa si trovava all’inizio della via Moneta, a
destra da via dell’Ambrosiana sull’area occupata attualmente dall’edificio della Banca d’Italia.
SOPPRESSIONE: 1783, e distruzione.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 204; Latuada, 1737-1738, IV, 147-148; Forcella2, III, 1889,
17-19; Milano ritrovata, 1986, 395-397 (con bibliografia); Quadro storico di Milano, 1802, 244; Torre 1674
(ed. 1714), 210.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 54; Cattaneo, 1961, 675 (ill.), 685; Gualdo Priorato, 1666, 82;
Vigotti, 1974, 77
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Pergamene del Fondo Religione, 520; Fondo Religione, p.a.,
1938; A.S.D.M., sez.X, Visite Pastorali, S. Sepolcro, IV, VII, XII; sez. X, Visite Pastorali, Miscellanea città e
pievi, XVIII; Biblioteca ambrosiana, ms. A 355 inf..
S. MAURILIO
(ad quinque vias)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’origine è antecedente al 1209 L’edificio si trovava nell’attuale omonima via
all’angolo con via S. Marta.
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: ante 1314. Divenuta parrocchiale, la chiesa fu soppressa nel 1787 e trasformata in casa
d’affitto.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, IV, 67-69; Forcella2, II, 1889, 285-286; Quadro storico di
Milano, 1802, 241; Sormani, 1760, 26-27.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 221; Forcella1, 1889, 655; Grassi, 1966, 163; Gualdo Priorato,
1666, 72; Tamborini, 1929, 136; Vigotti, 1974, 77
c) fonti e citazioni documentarie: Zanoni L., 1911, 274 (1209 lu 3).
147
SS. MAURIZIO E SIGISMONDO AL MONASTERO MAGGIORE
(monasterium maius)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “La chiesa di S. Maurizio giace in fregio al corso di Porta Magenta, già annessa al
monastero delle Benedettine ch'era il più antico e potente della città. Sparito il convento, è rimasta sopra
il portale l'iscrizione MONASTERI MAJORIS SACRUM che ha contribuito a conservare alla chiesa nell'uso
comune il nome di Monastero Maggiore. Secondo una tradizione raccolta dal Torre, sarebbe stata
fondatrice del convento la regina Teodolinda, mentre le Benedettine stesse, allo scorcio del IX secolo,
vantavano privilegi ottenuti da re Desiderio e da Berengario: il Flamma ne faceva invece fondatore
l'imperatore Ottone il Grande. Ma da una carta testamentaria citata dal Giulini il convento risulta
esistente già nell'853 , col nome di Monastero Maggiore. Lo si trova poi citato nel testamento di Ariberto
(1034). Sorgeva il Monastero in vasto brolo, detto la Vigna (ne rimane il ricordo topomastico via della
Vigna) a ridosso delle mura di Massimiano, e sembra avesse occupato anche un tratto di esse mura, che
passavano dentro la cinta del brolo del monastero stesso e avevano servito di fondamento ad un edificio
eretto per uso delle monache. Narra il Flamma di una strada sotterranea che attraverso le mura metteva
in comunicazione il claustro con la chiesa di S. Maria del Cerchio: « sub terra erat via in pilis, per quam ire
poterant homines ad sanctam Mariam ad Circulum, usque ad Monasterium Majus » (Chr. Majus, 166). Più
sicuro riparo dalle frequenti fazioni militari ebbero le Benedettine dalla costruzione di un secondo muro,
che Ansperto, nelle sue opere di rafforzamento delle mura cittadine, sembra tracciasse a partire da S.
Maria al Cerchio, e procedeva diritto in direzione Nord per rivolgersi bruscamente alla Porta Vercellina
antica, formando così con la cerchia massimianea un triangolo che comprendeva, oltre alla chiesa e al
convento, la chiesa di S. Pietro alla Vigna, che sorgeva all'incontro di via Vigna con via Cappuccio. Nel
triangolo rimase compresa la quasi totalità dell' antica Vigna che non pare si estendesse oltre la via S.
Valeria, dove avevano principio gli orti di Filippo (Giulini) […] Sopravvissuto alle soppressioni giuseppine, il
convento fu abolito nel 1799 e i suoi lauti beni incamerati dallo Stato. Sopravvisse intatto del monastero il
chiostrino a ponente della chiesa, con l'ingresso al corso di Porta Vercellina. chiesa claustrale doppia,
affascinante opera del rinascimento. Sorge, non v'è dubbio, sull'area dell'antica, ma quella che resta è
costruzione integrale del primo Cinquecento. La data dell'edificazione, 1503, è attestata dal lapis
primarius innestato nel lavabo dietro la chiesa interna. L’ultimazione e la dedica della chiesa ebbero
luogo nel 1519. [MEZZANOTTE P. - BASCAPÈ G. C., Milano nell'arte e nella storia, Milano 1968, 316-318]”
Gli interni affrescati sono da attribuire a Bernardino Luini (1480/90-1532) e alla sua bottega, cui fecero
seguito i figli, Giovan Pietro e Aurelio. Alla fine del XVI secolo l’opera di decorazione pittorica fu
continuata da Ottavio Semini (1520-1604), Antonio Campi (1523/25-1587) e Simone Peterzano.
ORDINE: Benedettine
SOPPRESSIONE: 1799. “Nel 1864 il Comune fece acquisto dell'edificio. Nell'antico brolo trovò posto un
quartiere nuovo e nei chiostri furono erette scuole municipali, e in una parte di quelli trovò luogo la
caserma dei pompieri di via Ansperto. Fu aperta a lato della chiesa la nuova via dedicata a Bernardino
Luini […] Fu tuttavia conservato in parte quanto nell'ambito dell'antico monastero aveva maggior
significato storico ed artistico. [MEZZANOTTE P. - BASCAPÈ G. C., Milano nell'arte e nella storia, Milano
1968, 318]”
a) trattazioni specifiche: Arslan1, 1954, 518-525, 551, 572, 583; Bartoli, 1776-1777, 204; Bianconi, 1787,
271-274; Bombe sulla città, 2004, 260-263; Borroni, 1808, 111; Bossi, 1818, 155-158; Bramante a Milano,
1986; Caselli, 1827, 160-161; Cattaneo, 1961, 588, 602-4, 606; Fiorio, 1985, 84-94; Gualdo Priorato, 1666,
81; Latuada, 1737-1738, IV, 380-389; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, pp. 316-322; Occhipinti, 2001,
177-194; Palestra, 1967, 62-63; Pirovano, 1822, 181-185; Ponzoni, 1930, 207-215; Quadro storico di
Milano, 1802, 225; Rosa1, 1957, 670-2; Sormani, 1760, 56-58; Tagliabue, 1930-1931, 39; P. G. AGOSTONI,
S. Maurizio al Monastero Maggiore, ArCr, (1971), 21-8; S. BANDERA, Il recupero della cappella del Diluvio,
“Terra ambrosiana”, 36, 6 (1995), 60-65; R. BERETTA, Il monastero Maggiore di Milano e la riforma
operatavi da s. Carlo Borromeo il 23 febbraio 1568, «Rivista storica benedettina», XI (1916), 127-142; G.
BISCARO, La Compagnia della Braida di Monte Volpe nell'antico suburbio milanese ed il suo Statuto del
1240, ASL, XXIX, s. III/17 (1902), 26-59; M. BONA CASTELLOTTI, La chiesa miniata, “FMR”, 153, agostosettembre 2002, 81-110; G. BORA, Traduzione luinesca da San Vittore a Meda a San Maurizio al monastero
maggiore, “Raccolta vinciana”, 24 (1992), 155-179; P. M. DE MARCHI, Milano e le testimonianze
altomedievali del Monastero Maggiore. Il riutilizzo della torre del circo romano, “Quaderni del civico
Museo archeologico e del civico Gabinetto numismatico”, 1 (2004), 47 ss.; C. D. FONSECA, Istituzioni
ecclesiastiche arosiane tra il XII e il XIII secolo, in Contributi II, 384-428; C. D. FONSECA, Istituzioni
ecclesiastiche arosiane tra il XII e il XIII secolo, in Problemi di storia religiosa lombarda, Como 1972, 3363; C. D. FONSECA, La signoria del Monastero Maggiore di Milano sul luogo di Arosio (secolo XII-XIII),
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contado milanese: Cerchiate nel secolo XIII, ASL, XCVIII-C (1971-1973), 130-153; M. L. GATTI PERER,
Milano. S. Maurizio al monastero Maggiore, in Studi e ricerche nel territorio della provincia di Milano,
Milano 1967, 151-4; F. MALAGUZZI VALERI, Contributo alla storia artistica della chiesa di S. Maurizio in
148
Milano, ASL, XXXV, s. IV /9 (1908), 325-339; U. NEBBIA, Note intorno alla Chiesa di S. Maurizio al
Monastero Maggiore, «Rassegna d'arte», XI (1911), 9-12; E. OCCHIPINTI, Appunti per la storia del
monastero Maggiore di Milano in età medievale. Il problema delle origini e la configurazione giuridico
patrimoniale, «Studi di Storia medievale e diplomatica», II (1977), 47-96; E. OCCHIPINTI, S. Maurizio al
Monastero Maggiore di Milano, in Monasteri, 67-79; E. OCCHIPINTI, Il contado milanese nel secolo XIII.
L'amministrazione della proprietà fondiaria del Monastero Maggiore, Bologna 1982 (Studi e testi di Storia
medioevale, 1); A. PICA, Il Monastero Maggiore, «Per l'arte sacra», III (1926), 29-45; P. REINA - A. OTTINO
DELLA CHIESA, S. Maurizio al Monastero Maggiore, Milano 1962; P. REINA, San Maurizio al Monastero
Maggiore di Milano, sec. XVI, Milano 1968; M. L. RIZZARDI, La Chiesa di San Maurizio in Milano non è opera
del Dolcebuono, «Rendiconti dell'Istituto lombardo di Scienze e Lettere», LXXXIX-XC (1956), 582-6; M.
RONCHI, Gli affreschi di Bernardino Luini nella chiesa dei SS. Maurizio e Sigismondo, “Città di Milano”,
giugno 1959; I. ROSSI, La chiesa di San Maurizio in Milano. Il Monastero Maggiore e le sue due torri,
Milano 1914;
San Maurizio al Monastero Maggiore, Milano 1981; G. B. SANNAZZARO, Elementi
bramanteschi in S. Maurizio al Monastero Maggiore, “Arte Lombarda”, 86/87 (1988), 127-131; ID., Nuovi
documenti per San Maurizio al Monastero Maggiore, “Civiltà ambrosiana”, 6 (1989), San Maurizio al
Monastero Maggiore: architettura e pittura, “Ca’ de’ Sass”, 114 (1991), 34-44; ID. Per la chiesa di S.
Maurizio al Monastero maggiore di Milano. Gli antecedenti e i primi decenni: nuovi documenti, “Raccolta
vinciana”, 30 (2003), 239 ss.; M. TAGLIABUE, S. Maurizio o Monastero Maggiore, in Monasteri e conventi in
Lombardia, Milano 1983, 16-7.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Alberzoni, 1985, 151; Andenna, 1979, 353-4; Arslan¹, 1956, 670, 680;
Arslan, 1957, 561; Bardeaux, 1938-1942, 129, 134; Barni3, 1954, 108; Baroni, 1941, 32, 37, 55, 69, 76,
107; Baroni, 1944, 26; Biscaro, 1907, 391, 394; Biscaro, 1928, 389, 417, 418, 441, 442, 454-6, 465, 471-3,
479; Bognetti2, 1954, 776, 777, 796; Bognetti3, 1954, 855; Calvesi, 1954, 122, 125, 128, 130, 131;
Carlevaro, 1982, 105, 106; Cattana, 1980, 113, 114, 120, 123, 125, 132, 133; Cattana, 1984, 114, 135,
138, 155; Cattaneo, 1955, 41; Cattaneo2, 1984, 240; Colombo, 1923, 324, 325; Colombo1, 1960, 316;
Colombo2, 1960, 275; Corsi, 1968, 183; Dell’Acqua, 1957, 678, 682, 683, 692, 719; Diehl, 1910, 118, 408;
Fasola, 1972, 155; Ferrari, 1980, 233, 234, 299; Franceschini, 1954, 222, 372; Galassi, 1951, 71, 76;
Galassi, 1956, 102, 105, 109, 113; Gallavresi, 1905, 355; Gengaro, 1955, 130; Gerra, 1964, 95-100; Gerra2,
1968, 693, 694; Giulini, 1754, 207; Grassi, 1964, 131, 136, 137, 139; Grassi, 1966, 229, 236, 237, 259, 277,
409; Grassi, 1982, 517; Grassi, 1983, 466, 470, 471; Grassi, 1985, 10, 11; Keller, 1979, 164, 231, 242;
Leoni, 1949, 59, 62; Marcora, 1954, 252; Marcora2, 1963, 557; Martelli, 1984, 69; Mezzanotte, 1957, 567,
627, 630; Mezzanotte, 1958, 471, 472; Natale, 1972, 459, 461-7, 469, 485, 490-9, 503-6; Nicodemi2, 1958,
545; Oltrona Visconti, 1978, 51; Picasso, 1980, 32, 47; Picasso, 1993; Santoro, 1968, 83; Schuster, 1946,
15-6; Sebastiani, 1982, 206, 208, 211, 213, 217, 218; Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 63; Soldati ForcellaAntico Gallina, 1979-1980, 57, 144, 164; Spinelli, 1980, 212, 223, 224; Spinelli, 1999, passim; Tea, 1942,
23-4; Violante, 1977, 739; Vismara, 1932, 331; Zerbi, 1966, 286; S. BANDERA, San Maurizio al Monastero
Maggiore. Il recupero della cappella del “Diluvio”, “Terra Ambrosiana”, 6 (1995), 60-65; F. BARTOLI, Dove
probabilmente nacque un capolavoro di Bernardo Luini, ArCr, XXII (1934), 130-4; A. BELLÙ, Il testamento
di Giovanni Battista Bianchini, notaio e presunto falsario del secolo XVII, ASL, XCVI (1969), 336; F.
BISOGNI, Gli affreschi della Torre di Ansperto a Milano, ArCr, 712, gennaio-febbraio 1986, 3-14; G.
PATRONI, Milano. Scavi e indagini presso gli avanzi romani del Monastero Maggiore, «Notizie degli scavi»,
fasc. 7-9 (1917); C. SANTORO, Di alcune falsificazioni in un registro delle Lettere ducali dell'Archivio
Storico Civico, ASL, LI (1924), 340, 346, 347, 351; G. SEREGNI, Del luogo di Arosio e de' suoi statuti nei
secoli XII-XIII con appendice di documenti inediti, «Miscellanea di storia italiana», s. III/8 (1903); V.
SIRONI, Pittura, musica e poesia in S. Maurizio al Monastero Maggiore, «La Martinella», XXXV (1981), 1837; P. ZERBI, Una lettera inedita di Martino Corbo, in Tra Milano e Cluny, Roma 1978 (Italia Sacra, 28),
239.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147; Bassani, 1921, 150, 155, 157, 158, 164 (1133 mg);
Beretta, 1939, 10; Bognetti, 1978, 142, 143, 152, 153, 206, 219 (1170 ag 16),226,227 (1134 mz 23; 1214 lu
24), 267; Bologna,1984, 16; Bologna,1984, 14, 27, Borella, 1948, 105; Chabod, 1971, 378 (1521 mg 21);
Flumiani, 1927, 581; Gatti Perer, 1964-1965, 149; Gerosa Brichetto, 1973, 94 (1060 mg); Magistretti, 1900,
26; Magistretti, 1910, 130; Marcora, 1956, 297, 396-400 (1473 nv-dc), 402-3 (1480 ag 1),403-4 (1480 set 7);
Marcora2, 1959, 256 (1263 nv/ot 30), 257 (1273 nv 3), 258 (1297 ge 4), 259 (1302 lu 17); Marcora2, 1961,
527 (1564 ot 7); Martegani, 1968, 59,68 (1157 giu); Milano nei disegni di architettura, 1995,48; Occhipinti,
1968, 193, 195,203, 208, 210-1 (1191); Riboldi, 1904, 255 (1145 giu 25), 260 (1159 mg 13), 263 (1179 nv
13), 264 (1182 fe 27, 1183 dc 13),269 (1199 ge 1); Scarpini, 1921, 211; Vigotti, 1974, 32, 33, 69, 72, 77,
83, 84; A. G., Per la sepoltura di Alessandro Bentivoglio, ASL, XL, s. IV / 20 (1913), 255-6 (1.541 ge 26);
G. BISCARO, Le relazioni dei Visconti con la Chiesa, ASL, XLVII (1920), 266 (1342 ge 11); E. OCCHIPINTI,
Una chiesa dedicata a sant'Ambrogio a Vignate nel secolo XIII, RSCA, IV, Milano 1973-74 (ArAm, 27), 123131 (1209 set 4).
S. MICHELE
149
ZONA: fuori Porta Comasina
a) trattazioni specifiche: Forcella2, IV, 1889, 71.
S. MICHELE AI NUOVI SEPOLCRI
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: I lavori della fabbrica iniziarono nel 1698 sull’area precedentemente occupata dagli
orti e dalle case della famiglia Stella Su disegno dell’architetto Attilio Arrigoni furono eretti il complesso
cimiteriale destinato ai defunti dell’Ospedale Maggiore e una prima versione della chiesa dedicata a S.
Michele, ultimata nel 1700. A seguito di alcuni generosi lasciti in primo luogo del ricco mercante di seta
Giovanni Annoni, la Rotonda fu terminata e la chiesa ristrutturata da Francesco Croce con la
collaborazione dell’ingegnere Carlo Francesco Raffagno.
SOPPRESSIONE: il tempio fu chiuso nel 1797 per farvi un magazzino militare, riaperto e restaurato nel 1799
fu di nuovo chiuso nel 1800 quando il porticato fu adibito a scuderia dei cavalli dei francesi, e nuovamente
aperto nel 1801.
UBICAZIONE ATTUALE: la chiesa, sconsacrata e adibita a spazio espositivo, è all’interno del complesso
architettonico impropriamente chiamato “Rotonda della Besana”, dal nome della via adiacente, un tempo
chiamato popolarmente “Foppone” (grande fossa).
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 207; Bianconi, 1787, 104-106; Borroni, 1808, 51-52; Bossi,
1818, 68; Gengaro3, 1936; Latuada, 1737-1738, I, 265-271; Lupieri-Maderna, 1972, 6.2; MezzanotteBascapè 1948, ed. 1968, 250-251; Quadro storico di Milano, 1802, 156; G. C. BASCAPÈ, Antichi edifici
milanesi: la Rotonda, “Milano”, XII n. 3, 1935; S. BERENGO GARDIN, Disegni per San Michele ai Nuovi
Sepolcri a Milano, in “Il disegno di architettura”, 1 (1990), 24-25; S. BERENGO GARDIN, L’iniziativa
dell’Ospedale maggiore. San Michele ai nuovi sepolcri, in Segni patrizi. Architetture pubbliche a Milano
(1700-1760), Firenze, 1993, 57-88; A. DE CAPITANI, La Rotonda di S. Michele a Milano,, “L’Architettura”,
VII, 840-849; S. SPINELLI, Volo su cinque secoli di storia, in L'ospedale maggiore di Milano nel
cinquecentesimo anniversario dalla fondazione (12 Aprile 1956), a cura di Salvatore Spinelli, Milano, 1956;
C. STAURENGHI , L’Ospedale Maggiore di Milano e i suoi antichi sepolcri, Milano 1916
b) notizie: Bartoli, 1776-1777, 207; Forcella1, 1889, .354; Gambi-Gozzoli, 1982,. 173.Gatti Perer, 1965,
115-130; Grassi, 1966, 279-280; La Ca’ Granda 1981, 147; Mezzanotte, 1959, 659; Pecchiai, 1926, .236;
Sormani, 1751, 7;
c) fonti e citazioni documentarie: A.O.M., Prerogative e giuspatronati, chiese ed altari, Milano, S. Michele
ai Nuovi Sepolcri, cart. 99, fasc. disegni; Archivio Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici, cart.
1451; Civica Raccolta delle Stampe Bertarelli, cartt. 6-19.
S. MICHELE AL GALLO
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “Già prospettante su via Orefici – grosso modo in corrispondenza dell’attuale
passaggio a piazza Mercanti – la chiesa fu ricostruita da Girolamo Quadrio: se dalle antiche planimetrie
cittadine la chiesa risultava edificata col diffuso schema centrale triabsidato (a tre cappelle), sconosciuto
agli studiosi è un disegno credibilmente relativo alla facciata, che ripete il modello, altrettanto consueto,
di derivazione controriformista, con particolare accentuazione di temi architettonici desunti da Francesco
Maria Richini (Ambrosiana). [DCA, IV, 2216]” Il gallo, insegna dei giudici, poteva essere il riferimento a un
affresco sulla parete di una casa di fronte con scene di giustizia, in riferimento al vicino tribunale, oppure
all’effigie sul campanile.
SOPPRESSIONE: 1786, e demolizione
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 110-112; Bartoli, 1776-1777, 205; Forcella2, IV,
1889, 207-210; Latuada, 1737-1738, V, 124-127; Sormani, 1760, 110-111.
b) notizie: Cattaneo, 1961, 687; Cattaneo, 1958, 295, n. 6; Gualdo Priorato, 1666, 87; Martelli, 1984, 7378; Mezzanotte, 1958, 447; Rosa, 1956, 851, n. 1; Tea, 1959, 808; Vigotti, 1974, 78
c) fonti e citazioni documentarie: Biblioteca Ambrosiana, cod. F 251, inf., 99.
S. MICHELE AL MURO ROTTO
(S. Uriele)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: a poca distanza dal lato sud della basilica di S. Maria Maggiore, si trovava questa
chiesa menzionata dal Liber notitiae. Il Giulini collega il toponimo a un assedio avvenuto nel IX secolo e al
passaggio nella zona delle antiche mura romane, e riprende una notizia riportata dal Latuada che
identifica S. Michele con una delle chiese attorno alla cattedrale dedicate agli arcangeli, nel caso a S.
Uriele.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 149; Giulini, 1760 (rist. anastatica 1973, I, 374-375); Latuada,
1737-1738, II, 111
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 33, 58.
150
S. MICHELE ALLA CHIUSA
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: menzionata sin dal 1171, la chiesa si trovava nell’attuale via della Chiusa all’angolo
con via Disciplini. Ristrutturata su ordine di S. Carlo, le fu unita una cappella costruita per accogliere
un’immagine della Madonna, intitolata a Maria Incoronata. Fu demolita nel 1929.
a) trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 201-202; Borroni, 1808, 82; Caselli, 1827, 113-114; Forcella2, II,
1889, 35-38; Gualdo Priorato, 1666, 71; Latuada, 1737-1738, III, 158-160; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.
1968, 276; Milano ritrovata, 1991, 217-218 (con bibliografia); Ponzoni, 1930, 426; Storia e descrizione
delle chiese, 1857, 37-38; Torre, 1674, ed. 1714, 127
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 221-222; Monumenta…, 1971, passim; ; Sormani, 1760, 5
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Sez. X, Visite pastorali, San Lorenzo, vol. XI; S. Michele alla
Chiusa, vol. XIV H 33; A.S.C.M., Ornato Fabbriche, I, serie, C 18-8; A.S.M., Fondo Religione, cartt. 702,
709.
S. MICHELE DEI DISCIPLINI
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio sorgeva lungo gli attuali bastioni di Porta Nuova all’altezza di piazzale
Principessa Clotilde e aveva sull’altare maggiore la tavola del Bramantino: Madonna in trono col Bambino
e i ss. Michele e Ambrogio, ora all’Ambrosiana
SOPPRESSIONE: 1786, e demolito.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 205; DCA, IV, 2218; Quadro storico di Milano, 1802, 270
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 93; Gualdo Priorato, 1666, 101; Santagostino, 1671, 65, note 5254.
S. MICHELE IN PRECOTTO
ZONA: Precotto
ORIGINE E VICENDE: la chiesa è ricordata nel Liber Notitiae, e divenne parrocchiale per decreto del
cardinale Federico Borromeo nel 1596. L’attuale edificio in forme neoclassiche è stato realizzato tra il
1865 e il 1901.
UBICAZIONE ATTUALE: viale Monza
a) trattazioni specifiche: DCA, IV, 2218-2219
L. BESOZZI, Testimonianze di Corio in due chiese della Milano periferica: S. Martino di Niguarda e S.
Michele di Precotto, “Civiltà ambrosiana”, 13 (1996) 2, 98-110.
b) notizie: Bagnoli, 1965, II, 127
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 151.
S. MICHELE “SUBTUS DOMUM”
ZONA : Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE : “[…] S. Michele subtus domum (anche lì un riferimento alla vecchia domus episcopi)
è probabile fosse già costruzione longobarda in quella zona fiscale dove gli arimanni, dalla "rode"
all’"augirolo" han pure lasciato tracce del loro linguaggio. Ma il suggerimento che era implicito nel nome
dell’arcangelo ha fatto, nel clima nuovo, completare la serie, di modo che devon esser sorti ben presto a
nord di S. Maria Maggiore la cappella di S. Raffaele, e a sud S. Gabriele e S. Uriele.[ Arslan1, 1954, 774]”
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 58-59
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 147; Latuada, 1737-1738, IV, 305
c) fonti e citazioni documentarie: Cattaneo2, 1954, 692, n. 1, 695, n. 1; Cattaneo, 1958, 294, n. 6.
S. MICHELE SUL DOSSO
(S. Chiara della Ciresa/Sciresa, S. Michele alla Conchetta, S. Claretta)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la presenza di una chiesa è attestata dall’880. Essa fu posta nel 1102 alle dipendenze
di S. Ambrogio. Per il 1296 esistono testimonianze della presenza di un monastero di S. Chiara in Porta
Vercellina. Nel 1358 a causa della costruzione del castello, le monache furono trasferite in una casa in
Porta Ticinese. Nel 1372 ci fu il loro ulteriore trasferimento in alcune case presso S. Michele sul Dosso. Nel
1475 ca. avvenne l’acquisto della chiesa e si avviò la costruzione di un monastero cistercense femminile
dipendente da Morimondo. Nel 1578 ci fu l’aggregazione col monastero del Corpus Domini già esistente
presso S. Simpliciano.
ORDINE: Umiliate/ Agostiniane. Nel 1458 Carlo da Forlì confermò il passaggio delle monache all'ordine
benedettino
SOPPRESSIONE: 1785. Il monastero fu convertito in Casa regia per le ex monache
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Ambrogio
151
a) trattazioni specifiche: Cattana, 1980, 103-4; Cattaneo, 1961, 608-9; Fiorio, 1985, 95; Forcella2, 1889,
III, 287; Giulini, 1760, IV, 459, V, 409, 474, 532; Latuada, 1737-1738, IV, 306-316; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, 369; Ponzoni, 1930, 63; Puricelli, 1645, 238; Quadro storico di Milano, 1802, 218;
Sormani, 1760, 38-39; Spinelli, 1999, passim; Torre, 1674, ed. 1714, 165; M. CAGIANO DE AZEVEDO,
Memorie della vittoria sul Gargano e del culto di s. Michele a Milano, in Il Santuario di S. Michele sul
Gargano dal VI al IX secolo. Contributo alla storia della Langobardia meridionale, Atti del convegno
(Monte S. Angelo, 9-10 dicembre 1978), Bari 1980 (Vetera Christianorum. Scavi e ricerche, 2), 509-510.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Alberzoni, 1985, 146, 147, 150, 163; Le antichità di Milano, 2011, 69;
Cattana, 1984, 131, 132; Colombo, 1923, 292; Gerra, 1964, 225-6; Gualdo Priorato, 1666, 82; Marcora,
1955, 262; Mezzanotte, 1958, 706; Orefice, 1985, 16; Pellegrino, 2011, V, 77; Petra Sala, 2004, 148;
Rotta, 1891; Schuster, 1946, 23; Sebastiani, 1970, 882; Sebastiani, 1982, 206, 216, 219; Soldati ForcellaAntico Gallina, 1979-1980, 100; Sormani2, 1752, 142; Vismara, 1932, 331.
c) fonti e citazioni documentarie: A. S. M., Fondo Religione, cart. 2182 con il manoscritto dell’abate A.
Rattazzi, Origine della chiesa e monastero di San Michele…; Beretta, 1939, 10; Brivio Sforza, 1976, 139;
Castiglioni, 1948-1949, 251; Castiglioni, 1958, 15, 37; Chabod, 1971, 378 (1521 mg 21); Magistretti, 1900,
27; Magistretti, 1910, 130; Marcora, 1956, 471-3 (1478 ge 31); Vigotti, 1974, 33, 77, 78.
S. NABORE ET S. FELICE, domus de
v. S. Pietro sul Dosso
S. NAZARO IN CAMPO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: “Non lontano da S. Celso, in zona isolata della campagna, si trovava questa chiesa,
distrutta per far posto alla fabbrica del tempio della Madonna di S. Celso (XV secolo). Il Giulini la ricorda
come una delle chiese stazionali visitate nelle litanie e dice che nel 1067 il corpo di s. Arialdo trovò degna
sepoltura in apposito campo tra le due chiese di S. Celso e quella sorta dove era stato lungamente sepolto
il corpo di s. Nazaro [Vigotti, 1974, 80].”
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 34, 80.
S. NAZARO IN PIETRA SANTA
(SS. Nazaro e Celso ad petram sanctam)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: una tradizione sostiene che la chiesa fu innalzata da s. Ambrogio in memoria della
vittoria sugli ariani. Un’altra tradizione afferma invece che essa sorse al posto della casa che aveva
ospitato i ss. Celso e Nazaro. La chiesa fu parrocchiale tra l’XI secolo e l’episcopato di s. Carlo, epoca in
cui venne ricostruita. Tra il 1719 e il 1721 l’edificio fu restaurato e ampliato. Situata all’altezza
dell’attuale via Giulini la chiesa fu distrutta nel 1888 durante i lavori di apertura dell’asse di via Dante.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 207; Borroni, 1808, 133; Bossi, 1818, 190; Fiorio, 1985, 122;
Forcella2, IV, 1889, 9-18; Gualdo Priorato, 1666, 82; Latuada, 1737-1738, V, 17-23; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, 145; Pirovano, 1822, 209-210; Quadro storico di Milano, 1802, 248-249; Reina, 1966, 9596; Sormani, 1760, 113-114; Torre, 1674, ed. 1714, 228; P. ROTTA, Cenni storici illustrati della chiesetta
di San Nazaro in Pietra Santa in Milano, «Archivio Storico Lombardo», anno XII, serie II, tomo II (1888), pp.
1076-1086.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 121-122; Beretta, 1848, 98; Bossi, 1818, 190; Caselli, 1837, 199200 Nicodemi, 1915, 92; Puricelli, 1656, 152; Vigotti, 1974, 80
c) fonti e citazioni documentarie: A. S. M., Fondo Religione, p. a. San Nazaro in Pietrasanta, cartt. 726736; Fondo Religione, p. a. Confraternite San Girolamo e B. Vergine Maria in San Nazaro in Pietrasanta; A.
S. D. M., Sez. X, Visite pastorali, San Tomaso Terra Mara, voll. XII, XIII; Miscellanea città, vol. IX; vol. X
fasc. 21; fasc. 24, 25; vol. Ambrosiana, Raccolta Ferrari, tomo XV-XIX, Parere dell’Ing. C. F. Castiglioni
per la restaurazione della chiesa di San Nazaro in Pietra Santa, 1720 maggio 25.
SS. NAZARO E CELSO ALLA BARONA
ZONA: fuori Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la chiesa deve il proprio titolo al monastero milanese di S. Celso che ne aveva nel XV
secolo il patronato. Nel 1567 la chiesetta fu elevata a dignità parrocchiale da s. Carlo e fu poi ricostruita
nel 1592-3. L’edificio attuale fu invece elevato tra il 1845 e il 1870.
UBICAZIONE ATTUALE: via Zumbini
a) trattazioni specifiche: Forcella2, II, 1889, 163-167; Iosa, 1984, 47-50
b) notizie: Gatti Perer, 1995; Brera dispersa, 1984, 77, 87; La pittura lombarda del ‘600, tav. 477
B. FIGINI, La Barona nella storia, “Barona” 1964 (4 ottobre), con indicazioni documentarie e
bibliografiche.
c) fonti e citazioni documentarie: Ufficio per i beni culturali ed ecclesiastici della Curia arcivescovile:
152
Decanato Barona (schede).
SS. NAZARO E CELSO IN QUARTO UGLERIO
ZONA: Quarto Oggiaro
ORIGINE E VICENDE: “La chiesa, già ricordata dal Liber notitiae come appartenente alla pieve di Trenno,
divenne parrocchiale probabilmente agli inizi del sec. XVI. Più volte ricostruita, venne ampliata nel 1878.
[DCA, IV, 2455]”
UBICAZIONE ATTUALE: via Aldini
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 337.
S. NICOLA IN DERGANO
ZONA: Dergano
ORIGINE E VICENDE: “Fondata presumibilmente nell’XI secolo e ricordata dal Liber notitiae, la chiesa
originale vide con probabilità sovrapporsi l’originaria dedicazione a S. Giorgio quella a S. Nicola.
Restaurata nel 1450 e ancora per l’elevazione a prepositura nel 1564 e per il dono di una campana nel
1604, la chiesa subì con probabilità nuovi interventi nel sec. XVIII (forse in correlazione con l’ampia
risistemazione degli edifici sacri promossa dal card. Pozzobonelli), ma venne danneggiata da un fulmine
nel 1808.[ DCA, IV, 2467-2468]” Nel 1939-1941 fu costruita una nuova chiesa, e l’antica, gravemente
danneggiata venne abbattuta nel 1968.
b) notizie: Milano zona sette, 1984, 96, 101 (ill.).
S. NICOLAO
(S. Nicola di Bari, S. Nicolao ad portam vercellinam)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: nel 1659, fu rifatta l’antica chiesa umiliata, già menzionata dal Liber notitiae, in
seguito all’accresciuta devozione all’immagine ivi custodita della “Vergine col Bambino”.
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Nicolao
a) trattazioni specifiche: Atlante del Barocco lombardo, 1997; Bartoli, 1776-1777, 207; Bossi, 1818, 182;
Fiorio, 1985, 96-97; Gualdo Priorato, 1666, 83; Latuada, 1737-1738, IV,.373-374; Lupieri-Maderna, 1972,
5.5; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, .331; Ponzoni, 1930, 389; Quadro storico di Milano, 1802, 224;
Sormani, 1760, 55; Torre, 1674, ed. 1714, 196-197; Vigotti, 1974, 81; G. MOLTENI, S. Nicolao, “Diocesi di
Milano”, dicembre (1962), 628-631; G. MOLTENI, San Nicolao: una strada, una chiesa, la sua storia,
“Diocesi di Milano”, gennaio (1978), 39-41; G. MOLTENI, La Madonna della Misericordia in S. Nicolao,
“Diocesi di Milano”, agosto-settembre (1978), 370; G. NICODEMI, Tela dello Stanzione e scultura
trecentesca nella chiesa di S. Nicolao, “Monitore Tecnico”, dicembre (1932), 612-614
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 55; Baroni, 1937, 106; Caselli, 1827, 189; Martelli, 1984, 72-74;
Milano ritrovata, 1991, 271; Monumenta..., 1971, passim; Rotta, 1891, 134; Santagostino, 1671, 49;
Sormani3, 1752, 28; Vigotti, 1974, 81; A. SPIRITI, La cultura del Bernini a Milano, ArLo, 108-109 (1994),
1-2, 111-112.
S. NOVO
v. S. Erasmo
S. ORSOLA
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: nel 1341 ci fu la fondazione del monastero sull’attuale omonima via.
ORDINE: Umiliate. Nel 1405, Innocenzo VII concesse il passaggio all'ordine delle Clarisse
SOPPRESSIONE: 1782, e trasformazione in magazzino militare.
a) trattazioni specifiche: Bascapè, 1967, 52-3, 64; Cattaneo, 1961, 629, 634; Gualdo Priorato, 1666, 83;
Latuada, 1737-1738, IV, 198-200; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 345; Quadro storico di Milano, 1802, 238;
Sevesi, 1957, 215-6.
L ALIVENTI DA VACALLO, Il monastero di S. Orsola in Milano, «ltalia francescana», V (1930), 616-626; F.
MEDA, Una insigne clarissa milanese, AFH, XX (1927), 245-250.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 230; Bocchi, 1980, 20; Dallaj, 1983, 528;
Demolli, 1938-1940, 359-360; Fustella, 1965, 113; Gerra, 1964, 381-2; Gualdo Priorato, 1666, 83;
Leverotti, 1981 109; Marcora, 1958, 412; Marcora2, 1959, 343; Marcora2, 1963, 559; Mezzanotte, 1958,
706; Mosconi, 1994; Sebastiani, 1982, 206, 216, 219; Sebastiani, 1995, 104; Sevesi, 1936, 30; Sormani,
1760, 69; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 10; Bologna, 1984, 44 (1577 lu 28); Bologna, 1984, 15;
Brivio Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1948-1949, 250; Castiglioni, 1958, 15, 37; Flumiani, 1927, 578; Gatti
Perer, 1964-1965, 192-3; Marcora2, 1961, 516 (1564 set 16), 526 (1564 ot 7); Sevesi2, 1940, 377-9, 95
(1480 ot 7), 97 (1482 ap 27), 99 (1481 mz 27); Sevesi, 1944, 123 (1567 set 14), 124 (1567 set 27), 124-5
153
(1567 ot 4).
S. PANCRAZIO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio sorgeva di fronte all’attuale chiesa di S. Alessandro e fu demolito quando
nei primi anni del 1600 si elevò l’attuale tempio di S. Alessandro in Zebedia, in cui la cappella dedicata a
S. Pancrazio fu affidata all’omonima scuola.
a) trattazioni specifiche: Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 131-133; Vigotti, 1974, 34,
81.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 191
S. PAOLA DELLE VEDOVE
(Presentazione di Maria)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1624 Federico Borromeo trasferisce una parte della comunità di S. Filippo Neri nel
collegio delle vedove, dedicato alla Presentazione di Maria, al quale la chiesa, situata sull’attuale corso di
Porta Nuova, da via Montebello a sinistra, era annessa.
ORDINE: Agostiniane
SOPPRESSIONE: ?
a) trattazioni specifiche: DCA, IV, 2641; Latuada, 1737-1738, V, 255-256; Castiglioni, 1931, 195.
S. PAOLO CONVERSO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: nel 1536 avvenne l’acquisto del terreno da parte della contessa Ludovica Torelli di
Guastalla. Nel 1549 si avviò la costruzione di chiesa e convento. La facciata fu conclusa nel 1619, e nel
Settecento furono aggiunte decorazioni barocche.
ORDINE: Angeliche
SOPPRESSIONE: 1808
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Eufemia
a) trattazioni specifiche: Baroni, 1940, 148-156; Bartoli, 1776-1777, 212; Bianconi, 1787, 148-154; Borroni,
1808, 60-61; Bossi, 1818, 84-85; Caselli, 1827, 87-88; Denti, 1988, 21, 22; Gavignan, 1978, 392; Gualdo
Priorato, 1666, 62-63; Latuada, 1737-1738, III, 75-79; Mezzanotte, 1957, 565-7, 629, 630; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, pp. 257-261; Pirovano, 1822, 129-131; Ponzoni, 1930, 233-5; Premoli, 1913, 307; Quadro storico di Milano, 1802, 188-189; Spinelli, 1999, passim; Storia e descrizione delle chiese, 1857,
30-31; Torre, 1674, ed. 1714, 63-64; F. BARTOLl, La chiesa di S. Paolo in Milano e la sua fondatrice,
«Emporium», LII (1920), 249-258; B. DE KLERCK, La chiesa di San Paolo Converso a Milano nel Seicento.
Appunti sulla commitenza e sulla funzione della decorazione, ArLo, 1-2 (1994), 87-94; P. GERRA, Dove
sorgeva il monastero di S. Paolo, DMi, IX (1968), 606-611; C. MARCORA, San Paolo in Milano, DMi, VIII
(1967), 361-7; P. MEZZANOTTE, La chiesa claustrale di S. Paolo in Milano e il suo recente restauro, «Per
l'arte sacra», XIII/3-4 (1936), 3-26; A. MORANDOTTI, San Paolo Converso in Milano, Milano s. d.;
PEREGRINUS, Il nuovo «auditorium» milanese nella chiesa claustrale di S. Paolo, «Milano», LII (1937), 2414; M. RONCHI, I dipinti dei Campi nella basilica di San Paolo, «Città di Milano», LXXXI (1964), 320 f. t.,
384 f. t., 456 f. t; P. A. SFONDRATI, Del monastero delle Angeliche di San Paolo in Milano. Cenni storici,
Milano 1901; E. SIOLI LEGNANI, Il convento di San Paolo Converso in Milano, «La Martinella»XVI (1962),
389-393.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 187; Bardeaux, 1938-1942, 131; Baroni,
1938, 128; Baroni, 1941, 122; Barzaghi, 1905, 81, 94, 95; Bendiscioli1, 1957, 12, 152, 167, 266, 301;
Bendiscioli2, 1957, 420-3; Castellani, 1934, 39; Castiglioni, 1931, 196; Chabod, 1971, 401; Chiapponi,
1995, passim; Dell’Acqua, 1957, 709, 710, 712, 713, 737; Fumi, 1910-1911, 29; Grassi, 1964, 131, 139,
140; Grassi, 1966, 100, 105, 159, 160, 436, 437; Grassi, 1985, 11, 13; Marcora, 1960, 293, 379; Marcora2,
1963, 555; Martelli, 1984, 69; Mezzanotte, 1958, 679; Mezzanotte2, 1959, 509; Nicodemi, 1957, 825;
Nicodemi1, 1958, 486; Nicodemi2, 1958, 519; Oltrona Visconti, 1959, 199; Orsenigo, 1908-1910, 158;
Rocco, 1939, 185, 196; Santagostino, 1671, ed. 1980, 33; Sebastiani, 1982, 206, 212, 217, 218; Sebastiani,
1995, 108-109; Tea, 1959, 804, 807, 808, 810; van Luijk, 1953-1959, 138.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1964, 40 (1582); Casati, 1931, 143 (1565 giu 27), 145 (1 565
lu 4), 146-7 (1565 lu 4), 148 (1565 lu 18), 153 (1565 ag 1), 154 (1565 ag 8); Cattaneo, 1985, 149; Flumiani,
1927, 581; Gatti Perer, 1964-1965, 220; Marcora2, 1961, 279, 281, 530 (1564 ot 28); Premoli, 1911, 154
(1559 ag 20).
A. PINETTI, Francesco Bartoli comico ed erudito bolognese e la prima guida artistica di Bergamo,
«Bollettino della Civica Biblioteca di Bergamo», X (1916), 183 (1776-1777).
S. PAOLO IN COMPITO
154
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa si trovava nell’attuale omonima via all’angolo con la Corsia dei Servi (corso
Vittorio Emanuele). Fondazione romanica l’edificio possedeva un pavimento a mosaico e un’abside
sopraelevata su cripta.
SOPPRESSIONE: 1808. Interamente demolita nel 1812
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 213; Bianconi, 1787, 65-67; Borroni, 1808, 25; Forcella, I,
1889, 85-93; Latuada, 1737-1738, I, 181-182; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 192; Quadro storico
di Milano, 1802, 133; V. NEGRI DA OLEGGIO, S. Paolo in Compito: 1799-1812, in Studi in onore di Carlo
Castglioni, Milano 1957 (“Fontes Ambosiani” XXXII), 631-650.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 139; Milano ritrovata, 1986, 138, . 75; Vigotti, 1974, 81.
S. PAOLO IN MACCONAGO
ZONA: Macconago
ORIGINE E VICENDE: si tratta di un edificio della metà del secolo XVII, a navata unica, ora in stato di
abbandono.La costruzione rivela le funzioni dell’edificio a metà tra l’oratorio rurale e quello padronale.
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 2.4
b) notizie: Iosa, 1986, 602.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 309.
S. PELAGIA
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: oratorio (costruito da Francesco Maria Richini) dell’omonima pia casa fondata nel
1640 all’altezza dell’attuale via Tessa.
ORDINE: Regola di S. Pelagia
SOPPRESSIONE: 1784, e demolizione
a) trattazioni specifiche: Orefice, 1985, 20-1; Quadro storico di Milano, 1802, 259
b) notizie: Bendiscioli2, 1957, 417; Cattaneo, 1958, 310; Fustella, 1970, 215; Gualdo Priorato, 1666, 87;
Latuada, 1737-1738, V, 255-256; Sebastiani, 1982, 207, 218; Sormani, 1760, 100-101; Spinelli, 1999,
passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 252; Castiglioni, 1958, 16; Orefice, 1985, 37
(1640-1658, 1689 mg 25, 1691 giu 13, 1692 gin 30, 1703 giu 1).
S. PIETRO AD LINTEUM
(SS. Pietro e Lino, S. Pietro lentis)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “La chiesa doveva il suo nome alla tela apparsa in sogno a s. Pietro (At, 10,11-16):
storpiato in "S. Petrus Lini" divenne "SS. Pietro e Lino", nome sopravvissuto nella piazzetta omonima. Gli
scavi del 1949 permisero di ricostruire le fasi più antiche della storia della chiesa: su di un edificio romano
vicino al Teatro ma indipendente da esso fu eretta nell’alto Medioevo (forse nel VII sec.) la chiesetta ad
aula unica. È questo l’edificio citato nei documenti medievali, a partire dal 1019, sopravvissuto fino
all’età carlina. Il Borromeo, constatato il degrado della chiesa, soppresse la parrocchia e affidò la
struttura alla Confraternita dei sarti, sotto il patronato dei SS. Pietro e Lamberto. Dal Cinque al
Settecento procedettero ininterrotti gli abbellimenti della chiesa. Dapprima i confratelli risolsero il
problema del dislivello fra il pavimento medioevale della chiesa e le vie antistanti "alzando" l’edificio di
tre braccia, poi fondarono le tre nuove cappelle absidali e l’oratorio superiore. [DCA, IV, 2793]”
SOPPRESSIONE: 1786, e trasformazione in casa d’affitto.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 215; Forcella2, III, 1889, 477-478; Latuada, 1737-1738, IV,
182-187; Quadro storico di Milano, 1802, 237; Sormani, 1760, 77-78; Vigotti, 1974, 82; C. GERRA, Un
edificio romano in piazza S. Pietro e Lino e la chiesa S. Petri ad Portam Vercellinam, in Quaderni studi
romani. II. Ritrovamenti e scavi per la Forma urbis Mediolani, Milano 1951, 9-12 (con citazione delle fonti
e bibliografia).
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 73; Gualdo Priorato, 1666, 84; Morigia, 1592, IV, 699: Rotta,
1891, 107
D. SANT’AMBROGIO, Oratorio e codicetto del pio luogo dei vecchi e dei ricchi di S. Giovanni sul muro,
ASL, 25 (1898), 384; D. SANT’AMBROGIO, Lapide milanese recentemente venuta in luce, ASL, 20 (1903), 14.
S. PIETRO ALLA/IN VIGNA
(S. Pietro in horto Philippi ubi dicitur ad vineam)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la chiesa è già citata nel Liber notitiae. Nel 1247 avvenne la fondazione del
monastero a opera di s. Pietro da Verona nei pressi dell’attuale via Vigna.
155
ORDINE: Domenicane
SOPPRESSIONE: prima del 1576 ci fu l’annessione a S. Caterina da Siena. La chiesa fu trasformata in
parrocchia.
a)trattazioni specifiche: Bianconi, 1787, 283; Cattaneo, 1961, 617, 618; DCA, V, 2794; Dondaine, 1953, 8991, 94, 95; Forcella2, III, 1889, 57-58; Latuada, 1737-1738, IV, 203-204; Sormani, 1760, 67.
b) notizie: Alberzoni, 1985, 142, 163; Le antichità di Milano, 2011, 54; Colombo, 1923, 286; Gerosa
Brichetto, 1973, 68; Giulini, 1754, 202-203; Gualdo Priorato, 1666, 84; Petra Sala, 2004, 135, 139; Vigotti,
1974, 83
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 153; Beretta, 1939, 19; Magistretti, 1900, 26;
Magistretti, 1910, 131; Orefice, 1985, 32 (XVI sec.); Le pergamene milanesi, 1994.
S. PIETRO ALL’ORTO
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa, secondo la tradizione di origini molto antiche, prosospettava sulla via che
ancora oggi ne ricorda il titolo e si trovava all’incrocio con l’attuale corso Matteotti (a destra da corso
Vittorio Emanuele).
SOPPRESSIONE:1787, e demolizione
a) trattazioni specifiche: DCA, V, 2794
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 140; Fassina, 1985, 121; Gualdo Priorato, 1666, 53; Vigotti, 1974,
35, 83; Per la Milano dei Borromeo: la città dipinta, in Facciate dipinte, Atti del Convegno,Genova 1984,
67; Quadro storico di Milano, 1802, 134-135.
S. PIETRO CELESTINO
(S. Maria extra Portam Orientalem prope murum fossati, S. Pietro in Monforte)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: Nel 1280 ca. i Serviti ottennero la Chiesa di S. Maria in Porta Orientale. La costruzione
della chiesa dei celestini risale probabilmente alla prima metà del Trecento. Una ristrutturazione
intervenne nel Cinquecento e una successiva, radicale, nel 1735.
ORDINE: Serviti; nel 1317 ci fu l’ingresso dei Celestini; nel 1782 il passaggio agli Agostiniani.
SOPPRESSIONE: 1782
UBICAZIONE ATTUALE: via Senato
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 214; Bianconi, 1787, 74-75; Borroni, 1808, 30; Bossi, 1818,
44; Cattaneo, 1961, 657, 659; DCA, V, 2794-2796; Caselli, 1827, 38; Gualdo Priorato, 1666, 52-53;Latuada,
1737-1738, I, 214-217; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, pp. 499-500; Forcella2, 1889, I, 147-152;
Giulini, 1760, IV, 621-622; Pirovano, 1822, 101; Ponzoni, 1930, 413-5; Quadro storico di Milano, 1802, 138;
Storia e descrizione delle chiese, 1857, 45-46; Studi di storia locale, 1983, 26-7; Torre, 1674, ed. 1714,
290-291; Vismara Chiappa, 1980, 174-9; A. BAZZI, Documenti per la storia del monastero e della chiesa di
San Pietro Celestino di Milano, MSDM, XV, Milano 1968, 242-272 MSDM, XVI, Milano 1969, 55-80; R.
FERRARI, Affreschi trecenteschi nella chiesa di San Pietro Celestino a Milano: ricostruzione di un ciclo
poco noto, “Arte Lombarda”, 1 (1995), 35-39; A. VALLINI, San Celestino, DM/IV (1963), 465-7.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 141; Bardeaux, 1938-1942, 132; Bartoli, 1776-1777, 214;
Bianconi, 1787, 74; Biscaro, 1914, 79; Cattana, 1980, 97, 129, 133; Cattana, 1984, 136-7; Chinea, 1937,
440; Filippini, 1932, 180; Grassi, 1966, 66, 67; Mezzanotte, 1958, 661, 663, 706; Mezzanotte, 1966, 103;
Morigia, 1603; Nicodemi1, 1958, 484; Pirovano, 1826, 107; Romanini, 1964, 269; Santagostino, 1671, ed.
1980, 47; Saxius, 1755, 779; Schuster, 1946, 3; Sebastiani, 1970, 886; Soldati Forcella-Antico Gallina,
1979-1980, 151; Tea, 1942, 45-6; Travi, 1997, 220; Vismara, 1932, 330, 332.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, p.a., cartt. 1562-1566; Amministrazione p.m.,
cartt. 1908-1909; Atti di Governo, Fondo Culto, p.a., 1639; A.S.C.M., Località milanesi, cart. 389/4;
Beretta, 1939, 14; Borella, 1957, 187; Castiglioni, 1948-1949, 249; Castiglioni, 1958, 11; Cattaneo, 1957,
259, 294-5; Magistretti, 1910, 552; Marcora, 1960, 461-2 (1554 mz 2); Vigotti, 1974, 34, 82.
S. PIETRO CON LA RETE
(S. Pietro Cornaredo)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: “Già prospettante sull’attuale via Manzoni, in corrispondenza del n. 9, la chiesa
derivava la propria denominazione –San Pietro con la rete- da una falsa etimologia della dedicazione più
antica di San Pietro in Cornaredo, suggerita dal testo evangelico, dove è scritto che i ss. Pietro e Andrea
"relictis retibus secuti sunt eum". Al 1627 ne risaliva la ricostruzione, su pianta ottagona, a opera di
Francesco Maria Richini, di cui resta – oltre al rilievo della vecchia chiesa – anche il progetto, con
approvazione firmata dal card. Federico Borromeo (Raccolta Bianconi) […] [DCA, V, 2796]”
SOPPRESSIONE: 1787, e distruzione
156
a) trattazioni specifiche: Denti, 1988, 153, 155; Kummer, 1974, II; Latuada, 1737-1738, V, 340-343;
Forcella2, 1889, V, 183-189; Quadro storico di Milano, 1802, 287; Sormani, 1760, 156.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 83; Breve relatione…, 1625; Gualdo Priorato, 1666, 101; Martelli,
1984, 78; Mezzanotte, 1957, 639.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Raccolta Bianconi, t. IX.
S. PIETRO DEI PELLEGRINI
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: annessa dall’origine (nel 1344 è già menzionata) all’omonimo ospizio per i pellegrini
poi ospedale, fondato da Bernabò Visconti, divenne oratorio degli scolari di S. Marta. Dagli inizi del XIX
secolo, soppresso l’ospedale, la chiesa divenne sussidiaria della parrocchia di S. Calimero
UBICAZIONE ATTUALE: c.so di Porta Romana
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 213; DCA, V, 2799; Latuada, 1737-1738, III, 1-2; LupieriMaderna, 1972, 6.3; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 244-245; Quadro storico di Milano, 1802, 163;
Storia e descrizione delle chiese, 1857, 29; Torre,1674, ed.1714, 10-11; D. PANEBIANCO, Contributi alla
storia degli Ospedali di Milano. L’Ospedale di San Pietro dei Pellegrini, “Archivio Storico Lombardo”,
XCIII-XCIV (1966-1967) nn. 5-6, 115-126; G. RADICE, Quando la carità ambrosiana divenne europea: gli
ospizi di S. Pietro e di S. Giacomo, “Civiltà ambrosiana”, 8 (1991), 433-437; Sotto i pannelli ecco spuntare
una chiesa, “Corriere della Sera”, 115 (1990), n. 144 (19 giugno); E. TEA, San Pietro dei Pellegrini, “San
Calimero”, (1954), 6, 175-177.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 211-212; Biffi, 1704, 5; Gualdo Priorato, 1666, 63; Mostra del
Cerano, 1964, 113; Santagostino, 1671, ed. 1980, .34;
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Luoghi Pii, p.a., cart. 404, 1769 gennaio 18, Regi Visitatori per
lo spdale de’ SS. Pietro e Paolo in Porta Romana de’Pellegrini; A.S.D.M., Sez. X, Visite Pastorali, San
Calimero, vol. I, Visita Pastorale del Cardinale Federico Borromeo, 1604; Archivio Soprintendenza ai Beni
ambientali e architettonici, Milano, San Pietro dei Pellegrini, cart. 1462, fotografie, cart. 354; Milano nei
disegni di architettura, 1995, 112-113.
S. PIETRO IN CAMINADELLA
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: annoverata fra le chiese più antiche di Milano (al III secolo secondo la tradizione), fu
ricostruita nel Seicento prospettante sull’attuale via Caminadella all’incrocio con via Novati.
SOPPRESSIONE: parrocchiale fu soppressa alla fine del XIX secolo, e demolita nel secondo decennio del XX.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 214; DCA, V, 2800; Latuada, 1737-1738, IV, 24-26; Forcella2,
II, 1889, 235-239; Quadro storico di Milano, 1802, 211Sormani, 1760, 35-36.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 220; Fassina, 1985, 121; Gualdo Priorato, 1666, 72; Vigotti, 1974,
81.
S. PIETRO IN CAMPO LODIGIANO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: La chiesa, pare già esistente nel 1159 durante l’assedio del Barbarossa, è menzionata
nel Liber notitiae. Fu rifatta su disegno di Francesco Maria Richini nel 1621 nel luogo dell’accampamento
dei militi lodigiani. Nel 1718, ci fu l’ingresso dei Padri della Madre di Dio nell’edificio, collocato in
posizione corrispondente al fabbricato fra le attuali vie Crocefisso e Campo Lodigiano.
ORDINE: Chierici Regolari della Madre di Dio
SOPPRESSIONE: nel 1783 ci fu la soppressione della parrocchia. L’edificio fu convertito in un magazzino di
legname
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 214; DCA, V, 2800-2801; Latuada, 1737-1738, III, 152-154;
Quadro storico di Milano, 1802, 200
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 222; Grassi, 1966, 266, 291; Gualdo Priorato, 1666, 72; Vigotti,
1974, 81
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 250; Castiglioni, 1958, 11.
S. PIETRO IN CORTE
(de corte que sub ecclesia est S. Celsi ; S. Giovanni della Torre)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio, già chiesa parrocchiale, sorgeva nel vicolo quasi di fronte a palazzo
Archinto in via Olmetto.
a) trattazioni specifiche: Forcella2, II, 1889, 33-34; Latuada, 1737-1738, III, 145-146; Quadro storico di
Milano, 1802, 201
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 221-222.
157
S. PIETRO IN GESSATE
(domus de Gessate/Glaxiate, S. Maria ad domum de Gixate, SS. Pietro e Paolo in Gessate)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: ante 1256 insediamento della domus degli umiliati de Glaxiate presso S. Siro ad
Vepram; nel 1284 trasferimento della domus fuori Porta Orientale. Il Liber notitiae di Goffredo da Bussero
dà notizia dell’esistenza di una chiesa alla fine del XIII secolo. Nel 1433 papa Eugenio IV sopprime la
prepositura dei SS. Pietro e Paolo in Gessate erigendola in Priorato della Congregazione benedettina di S.
Giustina. “Nel 1456-58 venne ricostruito il dormitorio e, presumibilmente, parte del chiostro, mentre nel
1460 Pigello e Azzareto Portinari, rappresentanti del Banco Mediceo a Milano, finanziarono la costruzione
della cappella maggiore, della sacrestia e della sala del capitolo […] La costruzione della chiesa,
procedendo forse sulle tracce del preesistente edificio degli umiliati (che spiegherebbe l’inusuale
orientamento nord-sud), prese probabilmente le mosse proprio dalle strutture fatte edificare dai
Portinari, e deve essere collocata, sulla base di vari indizi, tra il 1460 ed il 1476. [DCA, V, 2801]”
ORDINE: Umiliati, Benedettini cassinesi
SOPPRESSIONE: 1769. Nel 1770 il monastero fu trasformato in orfanatrofio, mentra la chiesa divenne
parrocchiale nel 1787. Nel 1798 gli orfani furono trasferiti nel Ginnasio di Brera e il complesso monastico
eretto a ospedale militare. I bombardamenti del 1943 distrussero quasi integralmente i chiostri, nonché le
volte della navata centrale e di quella di destra della chiesa.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Pietro in Gessate
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 214-215; Bianconi, 1787, 83, 87-89; Bombe sulla città, 2004,
249-250; Borroni, 1808, 39; Bossi, 1818, 57-58; Calvi, 1865, II, 206-208; Caselli, 1827, 53-54; Cattaneo,
1961, 597-8, 603-5; Gerosa Brichetto, 1973, 34, 57-72, 103, 131, 134; Grassi, 1982, 475-485, 488; Latuada,
1737-1738, I, 248-258; Lugano, 1929, 508; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 534-538; Patetta, 1987,
145-152; Pirovano, 1822, 107-108; Ponzoni, 1930, 151-5; Quadro storico di Milano, 1802, 146; Romanini,
1956, 604, 605, 614-6; Romanini, 1964, 513-4; Studi di storia locale, 1983, 41; Storia e descrizione delle
chiese, 1857,18-19; Torre, 1674, ed. 1714, 299-301; Vismara Chiappa, 1980, 149-155; ANON., Il restauro
della facciata di S. Pietro in Gessate a Milano, ArCr, I (1913), 251-2; A. ANNONI, Cappella di S. Giovanni
Battista in S. Pietro in Gessate in Milano, Milano 1914; C. BALLERIO, Il restauro del campanile di S. Pietro
in Gessate a Milano, «Palladio», n. s., II (1952), 180-2; A. BRAMBILLA, San Pietro in Gessate - La Cappella
Grifo, Milano 1973; L. BELTRAMI, Notizie e ricordi di opere d'arte del secolo XV nella chiesa di S. Pietro in
Gessate di Milano (nozze V. Beltrami - M. Gavazzi), 1932; F. BOSSI - A. BRAMBILLA, La chiesa di San Pietro
in Gessate, Milano 1953; E. BRIVIO, La chiesa di San Pietro in Gessate, Milano 1978; La cappella di S.
Giovanni Battista nella chiesa di S. Pietro in Gessate in Milano: relazione, Milano, 1914; E. CATTANEO, S.
Pietro in Gessate: una presenza benedettina in Milano, “Terra Ambrosiana”, 2 (1990), 61-68; A. FRATTINI,
Documenti per la committenza nella chiesa di S. Pietro in Gessate, ArLo, 65 (1983), 27-48; A. FRATTINI,
La Congregazione di S. Giustina in S. Pietro in Gessate: la cappella di S. Antonio abate, ArLo, 26-77
(1986), 68-79; T. LECCISOTTI, I due monasteri cassinesi di Milano alla metà del Seicento, «Benedictina»,
VIII (1954), 137-151; F. MALAGUZZI VALERI, Gli affreschi della cappella Grifì in San Pietro in Gessate,
«Rassegna d'arte», VII (1907), 145-152; G. MONGERI, Scoperta a San Pietro in Gessate, “La Perseveranza”,
27 maggio; G. MULAZZANI, Il restauro della cappella Grifo in San Pietro in Gessate, “Ca’ de’ Sass”, 116
(1991), 74-83; P. PUCCINELLI, Chronicon insigni abbatiae S. S. Petri et Pauli de Glaxiate Mediolani, Milano
1655; M. RONCHI, Gli affreschi del Butinone e dello Zenale nella chiesa di S.Pietro in Gessate, "Citta di
Milano", Maggio 1963; G. VEGAS CASTELFRANCHI, Un restauro che si impone: le storie di san Giovanni
Battista in san Pietro in Gessate, Milano 1955.
b) notizie: Allievi, 1929, 242; Le antichità di Milano, 2011, 140; Arslan3, 1954, 1956, 734; Arslan, 1957,
560; Barni1,, 1954, 21, 133; Baroffio, 1974, 187; Baroni, 1941, 56; Bazzi, 1968, 86, 92; Beltrami2, 1893,
816; Bendiscioli1, 1957, 266; Caizzi, 1958, 354; Caselli, 1827, 53; Carlevaro, 1982, 41-6, 106-7; Cattana,
1980, 10,105, 106, 112, 113, 129, 133-4; Cattana, 1984, 120; Cattaneo, 1958, 321, 331; Demolli, 19381940, 182; Fasola, 1972, 167 (?); Ferrari, 1980, 237, 250-3, 255-6; Filippini, 1932, 178; Franceschini, 1957,
120; Gerra1, 1969, 250-1; Grassi, 1958, 20, 23; Grassi, 1978, 215, 218-220, 227; Gualdo Priorato, 1666, 52;
Leccisotti, 1972, 623; Leverotti, 1981, 103; Marcora, 1956, 299; Marcora, 1958, 388, 414, 421; Marcora2,
1959, 326-8, 412; Mazzini, 1964, 327, 328, 334, 336-340; Meazza, 1951, 165, 166; Mongeri, 1872, 88, 136;
Nicodemi2, 1958, 546; Orsenigo, 1908-1910, 154; Orsini2, 1959 , 177; Panizza, 1956, 171; Reggiori, 1960,
650; Romanini, 1958, 513-4; Romanini1, 1959, 717; Schuster, 1946, 24-5; Sebastiani, 1995, 104; Sioli
Legnani-Mezzanotte, 1945, 70; Spinelli, 1980, 205; Verga, 1918, 428; Vigotti, 1974, 70-71; Vincenti, 1960,
84, 88, 89; Wittgens, 1956, 775, 778, 780-2; ANON., Il padre Puccinelli allontanato da S. Pietro in
Gessate, ASL, XLI (1914), 340-1; S. GATTI, Un'opera ritrovata di Bernardino dei Conti, ArLo, 51 (1979), 779; R. GREGOIRE, Lantieri (Hilarion; Lanterius), in Dictionnaire de spiritualité, Paris 1975, 242-3; F.
MAZZINI, Problemi pittorici bramanteschi, “Bollettino d’arte”, 4 (1964), 327-342; M. RONCHI, Gli
affreschi del Butinone e dello Zenale nella chiesa di S. Pietro in Gessate, «Città di Milano», LXXX (1963),
244 f. t.; M. SALMI, Maestri lombardi del Quattrocento. Agostino de' Mottis, «Bollettino d'arte», VIII
(1928-1929), 195-201; L. VEGAS CASTELFRANCHI, Un restauro che s'impone: le storie di san Giovanni
158
Battista in S. Pietro in Gessate, Milano 1955; P. VISMARA CHIAPPA, La soppressione dei conventi e dei
monasteri in Lombardia nell'età teresiana, in Economia, istituzioni, cultura in Lombardia nell'età di Maria
Teresa, a cura di A. Maddalena, E. Rotelli, III, Bologna 1982, 491.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 16; Castiglioni, 1948-1949, 249, 252; Castiglioni, 1958,
11; Castiglioni, 1960, 12; Chisini Bulak, 1956, 275-9,282,302 (1772 ag 10), 304 (1772 lu 4), 306 (1773 set
10); E.M., 1907, 259 (1494 fe 4); Gatti Perer, 1964-1965, 148; Magistretti, 1900, 28; .Giulini, 1934, 125;
.IN, 427-8 (1492 ot 9); Liber Notitiae, 1289c., ed. 1917, 263 D, 259; Laurent, 1949, 333, 466 (1566 mz 6);
Maselli, 1973, 294, 337 (1568 mg 8), 340 (1568); Noto, 1962, 73 (1460 fe 11); Vigotti, 1974, 34, 82; Zanoni
L., 1911, 198-9, 326 (1256 lu 24); U. BASSANI, Una sentenza dei consoli di Milano, dell'anno 1150, ASL, XLII
(1914), 233-7; Le pergamene dei secoli XII e XIII del monastero di S. Pietro in Gessate conservate presso
l’Archivio di Stato di Milano, a cura di R. Perelli Cippo, Milano 1988; A. RIVOLTA, Corrispondenti di s.
Carlo Borromeo (1550-1559), «Aevum», XII (1938), 556-619, XIII (1939), 65-116.
S. PIETRO IN INFIRMARIA ABBATIS S. AMBROXII
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “Di una chiesa di S. Pietro vicino al monastero di S. Ambrogio c’è memoria dall’anno
912 (Savio, p. 349). È a questa chiesa posta nel recinto del monastero santambrosiano che papa Innocenzo
IV nel 1250 concede un’indulgenza di 40 giorni. [Vigotti, 1974, 82]”
b) notizie: Vigotti, 1974, 34, 82.
S. PIETRO IN MONFORTE
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: “Di origini molto antiche (ante 1298), la chiesa era prepositurale degli umiliati, quindi
passò in commenda (post 1471) e più tardi fu concessa ai padri somaschi (1616): questi ultimi ne
costruirono il colleggio annesso […] [DCA, V, 2805]”.
ORDINE: Umiliati; Somaschi
SOPPRESSIONE: 1778. I somaschi furono trasferiti a S. Girolamo e il complesso fu trasformato da Giovanni
Battista Diotti in palazzo privato, poi ceduto allo Stato per diventare infine sede dell’attuale prefettura.
a) trattazioni specifiche: Giulini, 1916, 472-3; Gualdo Priorato, 1666, 53; Latuada, 1737-1738, I, 233-234;
Mezzanotte-Bascapè, 1958, 1010.
b) notizie: Bardeaux, 1938-1942, 132; Dossi, 1970, 43; Gerosa Brichetto, 1973, 72; Panizza, 1956, 171;
Schuster, 1946, 4; Tagliabue, 1930-1931, 765.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 14; Castiglioni, 1948-1949, 249; Castiglioni, 1960, 12;
Giulini, 1928, 156; Magistretti, 1900, 27; Magistretti, 1910, 126; Vigotti, 1974, 35, 82, 83; Zanoni L., 1912,
18, 20 (1253 ap 29), 21 (1262 ag 3).
S. PIETRO IN SALA
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “La dedicazione al principe degli apostoli –in origine anche a S. Michele- e il toponimo
"sala" richiamano le origini longobarde della chiesa che sarebbe stata donata, secondo il diploma spurio
dell’imperatore Carlo il Grosso dell’880 al monastero di S. Ambrogio. Una lapide murata ora nell’atrio
della casa parrocchiale, ricorda la costruzione della chiesa promossa nel 1141 da Eriberto da Pasilvano
abate di S. Ambrogio. La chiesa divenne parrocchiale per decreto del card. Carlo Borromeo con atto
notarile del 1° aprile 1581, con giurisdizione su un territorio stralciato dalle parrocchie di S. Bartolomeo
piccolo (annessa alla basilica di S. Ambrogio, presso la torre dei monaci) e di S. Martino al Corpo, unita nel
1787 a San Vittore. Il territorio parrocchiale si estendeva nei Corpi Santi di Porta Vercellina, press’a poco
dalle mura spagnole a Lorenteggio sul confine con la pieve di Cesano Boscone e dalla cascina Foppa,
presso l’attuale piazza Napoli, fino al Borgo degli Ortolani. [DCA, V, 2806]” L’antico edificio venne
ricostruito tra il 1582 e il 1486, poi nel 1838-39 e infine tra il 1910 e il 1916.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za Wagner
a) trattazioni specifiche: Sormani, 1760, 48-49; Forcella2, III, 1889, 315-319; Settecento lombardo, 375;
R. BAGNOLI, La chiesa parrocchiale di S. Pietro in Sala a Milano, Milano 1947; E. CAZZANI, Una chiesa
milanese. Porta Vercellina e San Pietro in Sala, Milano 1981.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 79; Quadro storico di Milano, 1802, 221
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Culto, 1144 bis; A.S.DM., Visite pastorali, Misc. Città, v.
18; ibidem, Visite Pastorali, Corpi Santi di Porta Vercellina, v. 1; Archivio parrocchiale di San Pietro in
Sala, Chiese e luoghi sacri, 1.
S. PIETRO MARTIRE
(oratorio di S. Ambrogio, S. Ambrogio minore ad Nemus, S. Ambrosino, S. Ambrogio dei Disciplini)
159
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: chiesa edificata forse alla metà del XIII secolo all’angolo sud dell’odierna via
Disciplini. Nella seconda metà del XVI secolo le monache domenicane furono trasferite a S. Agostino
Bianco (v.); e la chiesa fu affidata da s. Carlo a una confraternita di disciplinanti di rito romano, già
situati vicino a S. Ambrogio ad Nemus, che ne cambiarono il titolo originario.
ORDINE: Domenicane
SOPPRESSIONE: 1786. Fu trasformata in casa d’affitto da parte di privati
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 606, 615, 619, 620, 690.
b) notizie: Le antichità di Milano, 233-234; Marcora2, 1961, 280; Marcora2, 1963, 553; Petra Sala, 2004,
37; Quadro storico di Milano, 1802, 201
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 152 (?); Beretta, 1939, 21; Cattaneo, 1960, 141 (1565 giu
20); Magistretti, 1900, 27 (?); Magistretti, 1910, 131.
S. PIETRO SCALDASOLE
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la chiesa si trovava nell’attuale omonimo vicolo. Nel 1152, fu donata dall’arcivescovo
Anselmo da Rho alla basilica di S. Eustorgio. Nel 1228, passò alle dipendenze di S. Lorenzo e
successivamente ospitò (1558) una confraternita di disciplini già in San Martino al Corpo presso San
Vittore. L’edificio fu rimodernato nel 1728.
SOPPRESSIONE: 1786
a) trattazioni specifiche: DCA, V, 2807; Latuada, 1737-1738, III, 214-215; Forcella2, II, 1889, 173-174.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 232; Gualdo Priorato, 1666, 72; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed.
1968, p. 305; Quadro storico di Milano, 1802, 193-194; Vigotti, 1974, 83.
S. PIETRO SUL DOSSO
(domus de SS. Nabore et Felice, domus de S. Felice)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “Ricordata dal Liber notitiae: "super dorsum in orto Philippi", sorgeva non lontano
dalla basilica di S. Ambrogio, in via S. Agnese, quasi all’angolo con via Terraggio. Fu ricostruita e ampliata
nel sec. XVII. [DCA, V, 2807]”.
ORDINE: Umiliate; Agostiniane
SOPPRESSIONE: metà XV sec. unione con le umiliate di S. Agnese. La parrocchia fu soppressa nel 1787, e la
chiesa distrutta nel 1789.
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 620, 636; Latuada, 1737-1738, 247-248; Sormani, 1760, 61-62.
b) notizie: Alberzoni, 1985, 142, 146, 163; Le antichità di Milano, 2011, 55; Colombo, 1923, 286, 291-3;
Gualdo Priorato, 1666, 83; Vigotti, 1974, 82; Zanoni L., 1911, 62.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 153; Beretta, 1939, 8; Magistretti, 1900, 27.
SS. PIETRO E MARIA IN CHIARAVALLE
(Abbazia di Chiaravalle)
ZONA: fuori Porta Romana (Chiaravalle)
ORIGINE E VICENDE: fondata nel 1135 da un gruppo di monaci guidati da Bernardo di Clairvaux, la chiesa fu
consacrata nel 1221 e intitolata a Santa Maria; nel corso del XIII secolo fu costruito il primo chiostro e nel
secolo successivo il campanile-tiburio; nel XVII secolo iniziò una nuova fase di radicale trasformazione
della chiesa, in parte annullata dai restauri del XIX e XX secolo.
SOPPRESSIONE: 1798. I monaci cistercensi sono tornati nel 1952.
a) trattazioni specifiche: Bertelli, 1984; Caselli, 1827, 72-75; Chiese mariane, 2010, 29-36; Fraccaro,
1954, 522-528; Riconoscere Milano, 2009, 83-88; Romanini, 1964, 18-26, 229-231; Sarzi, 1987, 261-265. P.
G. AGOSTONI, I guasti delle leggi eversive. 6) Chiaravalle milanese, ArCr, LIV, 12 (1966), 371-376; A.
AMBROSIONI, Chiaravalle e Milano. Le origini e il primo secolo di una lunga vicenda, in Chiaravalle…, 1830; R. AULETTA MARRUCCI, Le vicende costruttive dell’abbazia, in Chiaravalle…, 220-269; S. BANDERA,
Gli affreschi nel tiburio della chiesa abbaziale di Santa Maria di Chiaravalle, “Terra ambrosiana”, 5
(2004), 64-72; M. BASCAPÉ, La "perpetuità delli abbati". Chiaravalle milanese e la riforma della
Congregazione cistercense di San Bernardo in Italia (tra XVI e XVII secolo), in Chiaravalle…, 139-177; L.
BELTRAMI, Una veduta generale dell’abbazia di Chiaravalle milanese in una incisione di Domenico Aspar,
Roma 1918; A. M. CACCIN, L’abbazia di Chiaravalle milanese. Il monastero e la chiesa. Storia e arte,
Milano 1979; M. CAFFI, Dell'abbazia di Chiaravalle in Lombardia. Illustrazione storico-monumentaleepigrafica, Milano 1842; M. CAFFI, L’abbazia di Chiaravalle. Iscrizioni e monumenti. Aggiuntavi la storia
di Guglielmina Boema, Milano 1843; G. CALVI, L' Abbazia di Chiaravalle presso Milano monumento del
secolo 12., studio di storia patria, Milano 1844; L. CASTELFRANCHI VEGAS, Per il “Cristo davanti a Pilato”
di Chiaravalle, ArCr, 9/10 (1992), 335-348; V. CATTANA, Gli abati di Chiaravalle milanese nell' età
moderna (1466-1798), in Chiaravalle…, 202-213; L. CHIAPPA MAURI, Le scelte economiche del monastero
160
di Chiaravalle milanese nel XII e XIII secolo, in Chiaravalle…, 31-49; G. MULAZZANI, Chiaravalle e la
pittura nel Quattro e Cinquecento, in Chiaravalle…, 374-403; A. M. CACCIN, L’abbazia di Chiaravalle
Milanese. Il monastero e la chiesa. Storia e arte, Milano 1979; C. CICIRELLO, Il mulino dell’abbazia di
Chiaravalle, in Chiaravalle…, 270-277; S. COPPA, La pittura del Seicento e del Settecento, in Chiaravalle,
404-453; M. T. DONATI, L’architettura degli ordini monastici in area milanese tra XII e XIV secolo, in Il
millennio ambrosiano. La nuova città dal Comune alla Signoria, Milano 1989, 238-275; P. GRILLO,
Cistercensi e società cittadina in età comunale: il monastero di Chiaravalle Milanese (1180-1276), “Studi
storici”, 2 (1999), 357 ss.; A. von HILSEN, La scultura medievale, in Chiaravalle…, 314-328; E. PAGANO,
Monastero e abbazia tra Ancien Régime e rivoluzione: la soppressione della casa cistercense di
Chiaravalle milanese. Il patrimonio fondiario, le alienazioni, i nuovi proprietari, in Chiaravalle…, 178201; L. PARVIS MARINO, Un intervento risolutivo del cardinale Schuster in difesa del patrimonio artistico
di Chiravalle milanese, “Civiltà ambrosiana”, 8 (1991), 287-290; ID. Il coro ligneo, in Chiaravalle…, 454480; M. PELLEGRINI, Chiaravalle fra Quattro e Cinquecento: l'introduzione della commenda e la genesi
della Congregazione osservante di San Bernardo, in Chiaravalle…, 92-120; G. PICASSO, Il ritorno dei
monaci a Chiaravalle ( 1952), in Chiaravalle…, 214-219; F. REGGIORI, L’Abbazia di Chiaravalle, Milano
1970; A.M. ROMANINI, “Povertà” e razionalità nell’architettura cistercense del XII secolo, in Povertà e
ricchezza nella spiritualità dei secoli XI e XII, Todi 1969, 191-225; ID., Le abbazie fondate da San Bernardo
in Italia e l’architettura cistercense “primitiva” in Studi su San Bernardo di Chiaravalle nell’ottavo
centenario della canonizzazione, Roma 1975, 281-303; ID., A.M. ROMANINI, Monachesimo medievale e
architettura, in Dall’eremo al cenobio. La civiltà monastica dalle origini all’età di Dante, Milano 1987,
425-485; M. E. SAVI, L’architettura medievale, in Chiaravalle…, 278-313; M. TAGLIABUE, Gli abati di
Chiaravalle nel Medioevo (1135-1465), in Chiaravalle…, 50-91; M.TAGLIABUE-M.BASCAPÉ, Cronologia
storica dell'abbazia, in Chiaravalle…, 14-17; C. TRAVI, Primo maestro di Chiaravalle, in Pittura a Milano
dall’Alto Medioevo al Tardogotico, Milano 1997, 208-209 ;ID. Secondo maestro di Chiaravalle, in Pittura a
Milano dall’Alto Medioevo al Tardogotico, Milano 1997, 211-21 I dipinti medievali, in Chiaravalle…, 329373; A. TURCHINI, Biblioteca monastica e libri in Chiaravalle alla fine del Cinquecento, in Chiaravalle…,
121-138.
b) notizie: Bandera, 1997, 241; Matalon, 1963, 372-374; Toesca, 1951, 762-766; Travi, 1997, 206, 208,
211, 212; Zerbi, 1978, 3-119. F. ABBIATI, Guido d’Arezzo, in Storia della musica. Dalle origini al
Cinquecento, Milano 1974, 245-253;
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 309; Le pergamene milanesi del secolo 12. dell'Abbazia di
Chiaravalle (1102-1160) conservate presso l'Archivio di Stato di Milano, a cura di Anna Maria Rapetti,
Milano 2004.
SS. PIETRO E PAOLO AI TRE RONCHETTI
ZONA: fuori Porta Ticinese (Ronchetto sul Naviglio)
ORIGINE E VICENDE: la chiesa già ricordata dal Liber notitiae fu edificata nel luogo noto fin dal XIII secolo
come Ronchum o Ronchetum Vicecomitum attraversato dall’antica via romana tra Milano e Pavia. S. Pietro
divenne parrocchiale su decreto del cardinale Carlo Borromeo nel 1567. L’aspetto dell’attuale edificio è
quello del sec. XVI.
UBICAZIONE ATTUALE: via Manduria 90
a) trattazioni specifiche: DCA, V, 2799-2800; Sarzi, 1987, 293-294; P. G. AGOSTONI, Le storie di s. Pietro
in un ciclo inedito, ArCr, 1 (1959), 7-11; L. PAPA, Un poco noto ciclo milanese di Ercole Procaccini il
Giovane nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo ai Tre Ronchetti, ArCr, XCII (2004), 22-30; G. RADICE, La
parrocchia milanese di Ronchetto, Ronchettone e Ronchettino, Milano 1985.
b) notizie: Gatti Perer, 1995.
A. PALESTRA, Roberto Visconti arcivescovo di Milano (1354-1361) (“Archivio ambrosiano”, XIX), Milano
1971.
S. PRASSEDE
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: nel 1578 ci fu la fondazione del convento decretata da s. Carlo nel luogo dell’attuale
Palazzo di Giustizia.
ORDINE: Cappuccine
SOPPRESSIONE: 1782. Vi furono tuttavia trasferite le monache benedettine di S. Radegonda, secolarizzate
sotto il governo della Repubblica Cisalpina
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 215; Bianconi, 1787, 89; Borroni, 1808, 40; Caselli, 1827, 58-59;
Da Mareto, 1970, 150-2; Forcella2, I, 1889, 257-260; Latuada, 1737-1738, I, 260-264; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed, 1968, 539; Pirovano, 1822, 109; Ponzoni, 1930, 589; Quadro storico di Milano, 1802, 148; Sevesi,
1957, 224; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 17; Vigotti, 1972, 55-58; M. C. GALAFFU, Le istruzioni
di s. Carlo alle monache ed il progetto per il monastero delle Cappuccine di S. Prassede, in Accademia di
S. Carlo. Inaugurazione del 3 Anno Accademico, Milano 1980, 53-60; A. PESTALOZZA, Storia di una
161
devozione: il crocifisso miracoloso di Santa Prassede a Milano, ASL, CXVII (1991), 105-124.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 142; Bendiscioli1, 1957, 172; Cattaneo,
1961, 629; Dallaj, 1983, 528; Fustella, 1965, 107; Fustella, 1967, 382; Gerra1, 1969, 251-2; Grassi, 1964,
144; Gualdo Priorato, 1666, 53; Marcora1, 1963, 457; Mezzanotte, 1958, 706; Mezzanotte2, 1959, 506;
Mosconi, 1994; Omazzi, 1991, passim; Orsenigo, 1908-1910, 159; Pellegrino, 2011, O, 146; Sannazzaro,
1986, 303, n. 16; Santagostino, 1761, 18-19; Sebastiani, 1982, 206, 217; Spinelli, 1999, passim; Varischi,
1978-1979, 35.
c) fonti e citazioni documentarie: Bazzi, 1968, 86-7, 88 (1744 mg 8), 91, 92; Bologna, 1984, 16, 17, 19;
Bologna, 1984, 14, 27, 28; Castiglioni, 1948-1949, 249; Castiglioni, 1958, 15; Gatti Perer, 1964-1965, 190,
148; A. RONCHUS, Nonnulla preclara gesta (…) Caroli cardinalis S. Praxedis (…), Milano 1610, parte II, tav.
8.
S. PRASSEDE
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: ante 1598
ORDINE: Orsoline
SOPPRESSIONE: ?
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1972, 67.
S. PRIMO E S. FELICIANO
(Prete Buono, domus di; S. Primo)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: la chiesa menzionata in un documento del 1142 fu sede di un monastero di Umiliate,
ed era situata nell’attuale omonima via. Fu poi retta come parrocchia dai frati di S. Ambrogio ad Nemus
fino alla soppressione dell’ordine da parte di papa Urbano VIII nel 1644. La proprietà dell’edificio passò
quindi al Collegio Elvetico che la fece demolire per un ampliamento del collegio medesimo.
ORDINE: Umiliate. Prima del 1539 ci fu il trasferimento delle monache a S. Caterina di Rancate e alla fine
del XVI sec. l’ingresso dei Frati di S. Ambrogio ad Nemus
SOPPRESSIONE: 1644
a) trattazioni specifiche: DCA, V, 2957; Cattaneo, 1961, 649, 691
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 82; Giulini, 1923, 150; Gualdo Priorato, 1666, 53; Quadro storico
di Milano, 1802, 139; Vittani, 1931, 861, 865; Zanoni L., 1911, 59, 62.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 35, 83.
S. PROSPERO
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: ubicata presso l’attuale omonima via, la chiesa era sede di una scuola della dottrina
cristiana nonché dell’omonima confraternita.
b) notizie: Gualdo Priorato, 1666, 87; Quadro storico di Milano, 1802, 248
S. PROTASO "AD MONACHOS"
(SS. Protaso e Gervaso)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: “Alla fine del V secolo risaliva la chiesetta più antica, nell’VIII secolo sostituita da
altra chiesa, che diventò a sua volta, prima sede di benedettini cluniacensi, dai quali dipese – malgrado il
loro trasferimento a San Simpliciano alla fine dell’XI secolo- sino al XVIII secolo: al 1578 ne risale la
ristrutturazione, voluta da s. Carlo su progetto del Tibaldi, quindi completata, nella fronte, da Fabio
Mangone su incarico del cardinale Federico Borromeo. [DCA, V, 2967]”
ORDINE: Benedettini
SOPPRESSIONE: ante 1099 trasferimento dei monaci a S. Simpliciano. La chiesa situata nell’attuale
omonima via fu distrutta nel 1930 per lasciare spazio all’edificio di una banca, malgrado l’opposizione
della Soprintendenza ai Monumenti che nel 1925 era peraltro riuscita a sventare la proposta avanzata
dalla Banca Popolare di Novara di conservare intatta la facciata costruendovi dietro il nuovo edificio. Soli
si salvarono alcuni elementi di pregio: affreschi che furono portati in una villa a Rho e le cancellate del
pronao che andarono a chiudere il giardinetto di casa Capitani in via Vigna.
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 109; Bartoli, 1776-1777, 216; Bianconi, 1787, 445446; Bognetti2, 1954, 785, 793, 797; Borroni, 1808, 182-183; Bossi, 1818, 254; Caselli, 1837, 259;
Cattaneo, 1961, 587, 696; Cattaneo, 1980, 10, 11, 13, 26; Denti, 1988, 73, 74, 133; Fiorio, 1985, 123 -124;
Forcella2, IV, 1889, 191-203; Latuada, 1737-1738, V, 110-121; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 153;
Milano: le chiese scomparse, 1997, II, 136-152 (con bibliografia); Pirovano, 1822, 231-232; Ponzoni, 1930,
267-9; Quadro storico di Milano, 1802, 254; Reggiori, 1947, 270-271; Sormani, 1760, 106-107; G.
NICODEMI, La chiesa di S. Protaso ad monachos, «Milano», XLVII (1931), 529-535.
162
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 109; Bendiscioli1, 1957, 183 (?); Bianconi, 1787, 445; Borella,
1948, 105; Cattaneo2, 1954, 706; Gazzini, 1995; Gerosa Brichetto, 1973, 64; Gualdo Priorato, 1666, 87;
Orsenigo, 1908-1910, 154; Orsini2, 1959 , 168; Rinaldi, 1958, 260; Santagostino, 1671, ed. 1980, 53;
Schuster, 1946, 10; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 54, 134; Torre, 1674, ed. 1714, 234.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 35, 84.
S. PROTASO AL CASTELLO
(S. Protaso in campo intus)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa era situata nei pressi del castello e fu distrutta nel 1358, e poi riedificata
secondo il Sormani nei pressi dell’attuale via Ponte Vetero, fra le vie Landolfo e Sacchi.
SOPPRESSIONE: 1786, la chiesa fu demolita per la costruzione di un’abitazione civile.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, V, 49-51
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 107; Cattaneo2, 1954, 790, 795; Gualdo Priorato, 1666, 87;
Pellegrino, 2011, C, 61-62; Quadro storico di Milano, 1802, 256-257; Sormani, 1760
c) Milano Zona due, 1987, 16 (ill.).
S. PROTASO AL LORENTEGGIO
ZONA: fuori Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: Di antica anche se imprecisata origine, l’oratorio appartenne alla parrocchia di S.
Pietro in Sala (XVII secolo) e poi agli olivetani di S. Vittore. Restaurato custodisce affreschi del XV secolo.
UBICAZIONE ATTUALE: via Lorenteggio
a) trattazioni specifiche: DCA, V, 2968; Lupieri-Maderna, 1972, 1.1; A. CATALDO, Salvata dal Comune la
chiesetta di S. Protaso, “Corriere lombardo”, 20 novembre 1958, 5; L. M. GUFFANTI, S. Protaso al
Lorenteggio, 2, 1 (1990), 18-19; R. PERELLI CIPPO, Il certo e l’incerto su S. Protaso al Lorenteggio, “Ca’
de’ Sass”, 99 (1987), 24-29; G. PAGANI, L’antico comune di Lorenteggio, Como, New Press, 2011, pp. 120126.
b) notizie: Sarzi, 1987, 314.
S. PROTASO ALLE TENAGLIE
(S. Protaso in campo foris)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: “Detta anche San Protaso "in campo foris" per distinguerla da altra chiesa, dedicata
allo stesso santo ma "in campo intus", era situata all’altezza di via Landolfo, fra il Ponte Vetero e
l’odierno Foro Bonaparte, nei pressi del Castello, quindi vicino alle fortificazioni innalzate da don Ferrante
Gonzaga (1550), dette anche "tenaglie" […] [DCA, V, 2968]”.
ORDINE: Carmelitani
SOPPRESSIONE: ignota
a) trattazioni specifiche: Forcella2, IV, 1889, 41-42; Latuada, 1737-1738, V, 53-56; Quadro storico di
Milano, 1802, 257; Sormani, 1760, 92.
b) notizie: Cattaneo, 1961, 668 (tav.); Pellegrino, 2011, C, 61-62; Romanini2, 1955, 631; Vigotti, 1974, 83.
S. QUIRICO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa, già menzionata dal Liber notitiae si trovava nei pressi del
monastero di S. Marta nell’attuale via S. Maurilio, e dipendeva dal monastero maggiore. Secondo il
Sormani (1760) l’oratorio fu riedificato nel 1479.
b) notizie: Le antichità di Milano, 233; Cattaneo, 1961, 603, 690; Sormani, 1760, 27
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 84.
S. RADEGONDA
(Monastero del Salvatore, di Vigelinda)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la fondazione è antecedente all’anno 870. La chiesa, ad aula doppia situata
nell’attuale omonima via, fu rifatta nel XV secolo con numerosi affreschi.
ORDINE: Benedettine; XVI sec. passaggio all'Osservanza Benedettina
SOPPRESSIONE: nel 1782 avvenne il trasferimento delle monache a S. Prassede, e nel 1799 ci fu la chiusura
definitiva. Il complesso fu in parte demolito nel 1783 dalla strada fatta aprire dal Piermarini per
abbreviare il percorso delle carrozze arciducali dal Palazzo di Corte al Teatro Grande. Ulteriori danni
furono apportati dalla costruzione del Teatro di S. Radegonda, poi acquistato dalla Società Edison nel
1885, che completò la distruzione delle fabbrica conventuale. La demolizione della chiesa fu invece
ultimata nel 1925.
163
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 216; Cattaneo, 1961, 603-5; DCA, V, 2999; Latuada, 17371738, I, 175-177 Mezzanotte-Bascapè, 1958, 407; Milano: le chiese scomparse, 1997, III, 119-135 (con
bibliografia); Palestra, 1967, 63; Patetta, 1987, 380-383; F. REGGIORI, Il monastero di Santa Radegonda,
«Città di Milano», XLI (1925), 6-8; P. VISMARA CHIAPPA, Monache in Santa Radegonda, “Ca’ de’ Sass”, 120
(1992), 27-32.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Anonimo, 1905, 211; Le antichità di Milano, 2011, 142; Arslan1, 1954,
584; Bardeaux, 1938-1942, 131; Barni1,, 1954, 25; Baroni, 1955, 733; Bendiscioli1, 1957, 266; Besta1,
1954, 375; Biscaro2, 1908, 314; Biscaro, 1928, 373-5, 378, 416, 421, 423, 431, 451, 456, 471, 472;
Bognetti2, 1954, 774, 775, 785; Borella, 1948, 105; Cattana, 1980, 105, 106, 113, 120, 123, 124; Cattana,
1984, 138, 144; Cattaneo2, 1954, 682; Cattaneo, 1955, 41; Cattaneo, 1958, 325; Cattaneo, 1980, 27-8;
Cattaneo, 1985, 183; Chinea, 1937, 440; Cognasso, 1955, 104; Dossi, 1970, 16; Gerosa Brichetto, 1973, 18,
49, 93, 94, 116; Gerra, 1970, 63-4; Grassi, 1964, 143; Grassi, 1966, 389; Gualdo Priorato, 1666, 54;
Marcora, 1954, 247; Marcora, 1958, 414; Marcora2, 1959, 328; Mezzanotte, 1958, 707; Occhipinti, 1968,
191; Penco, 1983, 372; Picasso, 1980, 47; Picasso, 1993; Quadro storico di Milano, 1802, 132; Riboldi,
1904, 51; Santagostino, 1671, 19; Schuster, 1946, 2-3; Sebastiani, 1982, 206, 211, 216, 218; Soldati
Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 135; Spinelli, 1999, passim; Visconti, 1934, 290, 321, 324; Vismara,
1932, 330, 331; Zanoni L., 1911, 208, 222; Zerbi, 1966, 286.
E. SIOLI LEGNANI, Scorribande Urbanistiche di cent'anni fa, ASL, XLVII (1940), 237; C. A. VIANELLO, Il
dramma e il romanzo di Suor Paolina dei Conti Pietra, ASL, LX (1933), 150.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147; Beretta, 1939, 15; Castiglioni, 1948-1949, 249;
Chabod, 1971, 378 (1521 mg 21); Flumiani, 1927, 581; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 130;
Mainoni, 1978, 635 (1376 set 23); Marcora2, 1959, 266 (1431 mz 17); Maselli, 1973, 293-4,337 (1568 mg 8);
Palestra, 1971, 50, 90 (1356 fe 10); Le pergamene milanesi, 1993; Scarpini, 1921, 210-2; Vigotti, 1974, 35,
84, 87.
M. F. BARONI, Le pergamene del secolo XII del monastero di S. Radegonda di Milano conservate
all'Archivio di Stato di Milano, «Acme», XX (1967), 175-213; M. F. BARONI, Le pergamene del secolo XIII
del monastero di S. Radegonda di Milano conservate all'Archivio di Stato di Milano, «Acme», XXI (1968),
145-180; V. DE PAGAVE, Dialogo fra un forestiere e un pittore che si incontrano nella basilica di S.
Francesco a Milano, ms., XVIII sec., Biblioteca d’Arte del Castello sforzesco di Milano, cap. III, 2.
S. RAFFAELE
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: l’origine è ipotizzata intorno al V secolo ma la prima menzione certa risale al 903. La
chiesa è l’unica superstite di una serie di edifici sacri che circondavano la basilica di S. Maria Maggiore: S.
Giovanni, S. Uriele, S. Michele, S. Gabriele, S. Stefano. Nel XVI secolo ci fu la ristrutturazione globale
dell’antico tempio. Chiesa parrocchiale fu resa sussidiaria del Duomo nel 1783.
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Raffaele
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 216-217; Bianconi, 1787, 65; Borroni, 1808, 25; Bossi, 1818,
35-37; Caselli, 1827, 27; Denti, 1988, 30, 35, 97, t. 5; Giulini, 1760, III, 264; Gualdo Priorato, 1666, 54;
Houghton Brown, 1982, 534-540; Latuada, 1737-1738, I, 172-174; Lupieri-Maderna, 1972, 6.15;
Mezzanotte, 1957, 582-586; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 176-177; Pirovano, 1822, 97; Torre,
1674, ed. 1714, 337-338; L. BELTRAMI, Il compimento della fronte della chiesa di S. Raffaele in Milano,
"Edilizia Moderna", II, agosto, 60-61; N. GHIGLIONE, S. Raffaele in Milano: una chiesa tra storia e arte,
“Terra Ambrosiana”, 4 (1997), 66-69; F. MALAGUZZI VALERI, La chiesa di S. Raffaele in Milano e i disegni
del Pellegrini, “Rassegna d’Arte”, IV (1903), 57-58; G. ROCCO, La chiesa di S. Raffaele a Milano,
“Rassegna di architettura”, agosto 1940, 225-232; A. VALLINI, La chiesa di S. Raffaele, DMi, ottobre 1964,
590-594.
b) notizie: Albuzzi, 1948, 2; Ambrosioni, 1989; Le antichità di Milano, 2011, 139-140; Bianconi, 1787, 65;
Borsieri 1619, 64; Bossi, 1818, 35; Calderini1, 1953, 545; Malaguzzi Valeri, 1901, 347; Malvezzi, 1882, 211;
Morazzone, 1962, 91; Mostra del Cerano, 1964, 96; Peroni, 1967, 287-288; Quadro storico di Milano, 1802,
132; Santagostino, 1671, ed. 1980, 18; Scotti, 1972, nn. 18-20, 88; Scotti, 1975, 474-478; Sormani3,
1751,196; Struffolino Krüger, 1971, 277-298;Turnure, 1965, 40; Valsecchi, 1973, 50.
G. ROCCHI, Di alcune architetture attribuite a Pellegrino Tibaldi: valutazione, ArLo, 3-4 (1990), 31-54.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, cartt. 764, 741, 780, 781; Registri n. 27;
A.S.C.M., Raccolta Bianconi, Tomo VIII, f. 28; Ornato Fabbriche, II, c. 30; A.S.D.M., Sez. III, Spedizioni
Diverse, pacco 23; Novara, Archivio di Stato, Fondo Museo, cart. 303; Biffì, Pitture, sculture et ordini, ms.
presso la Biblioteca Braidense, prima metà sec. XVIII, Ad., II, 35.
S. REMIGIO
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa situata negli orti del monastero di S. Ambrogio, nel luogo dove
secondo la tradizione era avvenuta la conversione di s. Agostino (all’angolo fra le attuali via Necchi e
164
Ghisleri) è menzionata dal Liber notitiae. L’edificio fu fatto ricostruire nel 1620 da don Stefano Lonati, e
distrutto nel XIX secolo.
a) trattazioni specifiche: DCA, V, 3025-3026; Denti, 1988, 117, 120, 139, 179; Kummer, 1974, I, 132-136;
Latuada, 1737-1738, IV, 297-298
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 79; Nicodemi, 1958, 497.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 35, 85.
SS. RE MAGI A CORTE REGINA
ZONA: fuori Porta Orientale (Corte Regina)
ORIGINE E VICENDE: “Già esistente nel XIII sec., l’oratorio era ricordato con la dedicazione a S. Maria, in
località Corte Regina probabilmente dalla via romana "regia" o "regina", che usciva da Porta Orientale,
oppure dalla denominazione longobarda "Curtis Regia", ossia proprietà fondiaria regale: più tardi (fine del
XVII sec. c.) fu intitolato ai SS. Re Magi, su influenza delle monache in S. Maria della Vettabbia, a loro
volta dipendenti da S. Eustorgio (che possedeva le reliquie dei magi). Trasformato in lazzaretto nel XV
sec., nel XVI sec. fu decorato da affreschi […]. Sconsacrato nel XVIII secolo e quindi ridotto a casa
colonica, l’oratorio fu restaurato nel 1965, quando vi furono riportati in evidenza i caratteri romanicogotici, ma a sacrificio del campanile e dell’abside. [DCA, V, 3025]”
UBICAZIONE ATTUALE: via Palmanova
a) trattazioni specifiche: Iosa, 1987, 222; Lupieri-Maderna, 1972, 4.8
A. PALESTRA, La chiesa dei Re magi a Corte Regina, “Diocesi di Milano”, 8 (1967), 88-94.
b) notizie: Madera, 1972, 4-8; Milano zona dieci, 1986, 70 (ill.); Sarzi, 1987, p. 197
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 317.
S. ROCCO
(SS. Andrea e Rocco; SS. Sebastiano e Rocco; SS. Aquilino Carlo e Rocco)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la chiesa fu edificata probabilmente al posto della corrispondente cappella, ricordata
in un documento del 1468; intitolata ai SS. Sebastiano e Rocco al termine del corso di Porta Romana, quasi
sotto gli antichi bastioni sulla sinistra, dipese dalla parrocchia di S. Calimero fino al 1616 quando il
cardinale Federico Borromeo le diede il titolo parrocchiale.
SOPPRESSIONE: 1780. Demolita entro il 1818. La nuova parrocchia che prese poi il titolo di S. Rocco
coincideva probabilmente con l’oratorio fondato nel 1677 col titolo dei SS. Aquilino Carlo e Rocco al
Foppone, sorgeva sull’attuale viale Sabotino all’angolo con via Altaguardia, nei pressi del Foppone di S.
Rocco o cimitero di Porta Romana. Fu demolita negli anni successivi alla seconda Guerra mondiale dopo
esser stata trasformata in autorimessa.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 217; Bianconi, 1787, 116-122; DCA, V, 3088-3089; Latuada,
1737-1738, II, 338-343; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 246; Quadro storico di Milano, 1802, 162;
San Maurizio, 1998, 46-83; Milano: le chiese scomparse, 1997, III, 137-155 (con bibliografia); Ponzoni,
1930, 548-550; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 81; Torre, 1674, ed. 1714, 7-10. R. BAGNOLI, Le
chiese di Milano. S. Rocco in S. Andrea, “L’Osservatore”, 24 marzo 1946; L. BELTRAMI, La commissione
dell'Ancona per la Chiesa di S. Rocco in Milano a Cesare da Sesto, Milano, 1920.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 190; Bagnoli, 1939, 37-38; Bagnoli, 1971, IV, 1413; Bossi, 1818,
72; Caselli, 1827, 75; Fassina, 1985, 122; Forcella1, 1889, 652; Gallarati, 1777, 6-8; Gambi-Gozzoli, 1982,
192, fig. 9; Gualdo Priorato, 1666, 63; Lanzi, 1789, IV, 196; Gazzini, 1995; Maderna-Lupieri, 1972; Melzi
D’Eril, 1973, 34-35, 90-92, 164; Monumenta…, passim; Santagostino, 1671, ed. 1980, 34; Tolfo, 1991, 105106; Vasari, 1568, ed. Milanesi, 1906, VI, 518; G. AGOSTI-V. FARINELLA, Qua1che difficoltà nella carriera
di Cesare da Sesto, "Prospettiva", n.3, Milano, 1989, 326-332; M. CARMINATI, Cesare da Sesto: un ciclo di
affreschi poco noto ed un riesame, ArCr, 77, 734 (1989), 347-368.
S. ROCCO A PORTA ORIENTALE
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio era situato lungo l’odierno corso Venezia, nel tratto fra le odierne via
Serbelloni e palazzo Rocca Saporiti.
a) trattazioni specifiche: DCA, V, 3088; Gualdo Priorato, 1666, 54; Quadro storico di Milano, 1802, 140141
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 148.
S. ROCCO A PORTA TICINESE
(S. Rocco alla Torre dell’Imperatore)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio si trovava all’angolo fra via Molino delle Armi e via Vettabbia. Il Lattuada vi
ricorda (1715) opere di ristrutturazione.
165
SOPPRESSIONE: la confraternita ambrosiana che vi presiedeva fu soppressa nel 1786 e l’edificio
trasformato in casa d’affitto
a) trattazioni specifiche: DCA, V, 3089; Gualdo Priorato, 1666, 73; Latuada, III, 1737-1738, 164-165;
Quadro storico di Milano, 1802, 199-200
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 234
S. ROCCO A PORTA VERCELLINA
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio era ubicato fra via Nirone e corso Magenta, verso il Monastero Maggiore.
a) trattazioni specifiche: DCA, V, 3089
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 72; Gualdo Priorato, 1666, 84; Quadro storico di Milano, 1802,
225
S. ROCCO AL GENTILINO
ZONA: fuori Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: “La chiesa venne edificata, nella prima metà del sec. XVI, sull’area del Gentilino o
Foppone di Porta Ticinese, situata appena fuori dalle mura spagnole, tra le porte Ticinese e Lodovica, e fu
adibita a cimitero in occasione della grande peste del 1524. Come le altre chiese dei cimiteri fuori porta
(Foppone di S. Gregorio, di Porta Romana, Fopponino di Porta Vercellina, Cimitero della Moiazza) anche
questa fu amministrata fino alle soppressioni della Repubblica Cisalpina, da una confraternita: quella del
Gentilino che aveva come patroni i SS. Rocco, Martino, Cristoforo e Sebastiano. [DCA, V, 3088]” La chiesa,
gravemente danneggiata dai bombardamenti aerei, fu ricostruita nel 1947.
UBICAZIONE ATTUALE: piazza Tito Lucrezio Caro
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 232; Bartoli, 1776-1777, 217; Doveri, 2000, 57-64.
S. ROCCO ALLA LUPETTA
ZONA: fuori Porta Comasina (Borgo degli Ortolani)
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio caratterizzato sulla facciata da un pronao e da affreschi, opera dei figli del
Luini, Aurelio e Pietro, raffiguranti una Pietà, S. Rocco e S. Sebastiano, risaliva alla metà del secolo XVI,
ma la costruzione massiccia dell’altare e della sacrestia facevano pensare a una precedente fondazione di
epoca medievale. Nel 1906, l’edificio, situato in prossimità dell’attuale via Galileo Ferrario fu distrutto
per lasciare spazio a uno scalo delle ferrovie, mentre gli affreschi del Luini furono ricoverati a Brera.
a) trattazioni specifiche: Bagnoli, 1965, I, 176-177; Reggiori, 1947, 273.
S. ROMANO
(S. Maria di S. Romano, SS. Rocco e Romano)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa documentata sin dal 1289 fiancheggiava l’attuale corso Monforte,
prospettando sulla piazzetta contigua a S. Babila. Nel 1630-34 fu ricostruita a opera di Giuseppe Barca.
SOPPRESSIONE: 1786, e demolizione.
a) trattazioni specifiche: DCA, V. 3098; Forcella2, I, 1889, 135-136; Vigotti, 1974, 46-47
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 148; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 104107; Grassi, 1966, 33; Gualdo Priorato, 1666, 54; Quadro storico di Milano, 1802, 136
c) fonti e citazioni documentarie: Arrigoni, 1927, 14.
S. ROMANO ALLA TORRAZZA
ZONA: Torrazza (Gallaratese)
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio scomparso come l’omonima cascina è menzionato nel Liber notitiae. Il
titolo è stato assunto da una chiesa edificata negli anni Quaranta.
b) notizie: Sarzi, 1987, 371n.; Vigotti, 1974, 337.
S. SALVATORE IN XENODOCHIO
(S. Salvatore a Porta Orientale)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: eretta nel 787 sulle rovine dell’Arengo (l’antico Campidoglio milanese dedicato a
Giove) nella zona tra le attuali via Silvio Pellico e il primo tratto della Galleria. L’appellativo greco indica
la prossimità dell’ospedale fatto costruire dal vescovo Dateo nell’VIII secolo, poi affidato all’ospedale di S.
Celso nel 980 e quindi distrutto da un incendio nel 1075, per accogliere i figli illegittimi e abbandonati
senza battesimo. La chiesa in un primo tempo dedicata alla Vergine era molto piccola, sono documentati
rifacimenti a opera del Richini e nel 1733. Fu demolita nel 1814 per costruire il teatro Re su progetto di
Luigi Cagnola.
166
a) trattazioni specifiche: Cattaneo3, 1954, 120; DCA, V, 3169; Denti, 1988, 145, 155; Forcella1, 1889, 351;
Forcella2, 1889, I, 77; Giulini, 1760, VI, 52; Latuada, 1737-1738, I, 167-171; Luigi Canonica, 2011, 210211; Mondina, 1961, 284-285; Torre, 1674, ed. 1714, 339.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 140; Bognetti4, 331; Gambi-Gozzoli, 1982, 246; Gualdo Priorato,
1666, 54; Mompellio, 1962, 700; Quadro storico di Milano, 1802, 131; Vigotti, 1974, 85; Zardin, 1989
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Sez. III, Spedizioni diverse, pacco 23; Sez. X, Visite pastorali,
vol. XXXVII.
S. SATIRO
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: nell’876 ca. avvenne la fondazione di chiesa e cella dipendenti da S. Ambrogio. Il
sacello fu poi inglobato nell’attigua chiesa di S. Maria (entro il 1482).
ORDINE: Benedettini
SOPPRESSIONE: dalla fine del XII secolo non si hanno più notizie della presenza dei monaci di S. Ambrogio.
UBICAZIONE ATTUALE: via Torino
a) trattazioni specifiche: Albuzzi, 1776, 55-56; Le antichità di Milano, 2011, 179-181; Arslan1, 1954, 5035; Bartoli, 1776-1777, 217-218; Bianconi, 1787, 183-188; Bognetti2, 1954, 778, 793-7; Cattaneo, 1961,
DCA, V, 3227-3231; 591; Cinque chiese, 1984; 78-88; Latuada, 1737-1738, II, 242-248; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 82-86; Mongeri, 1872, 218 ss.; Ponzoni, 1930, 179-184; Porter, 1916, 638-643;
Pungileoni, 1836, 18, 1870, 24-33; Quadro storico di Milano, 1802, 171; Rocchi, 1988; Storia e descrizione
delle chiese, 1857, 22-23; Studi di storia locale, 1983, 45; Torre, 1674, ed. 1714, 47-50; M. BERETTA, Un
ciclo carolingio a Milano: nuove ipotesi sulle pitture murali in San Satiro, ArLo, 165-165, 1-2 (2012), 7-24;
G. CHIERICI, La cappella della Pietà in S. Satiro a Milano, in Convegno nazionale di storia
dell’architettura, 1939, 25-44; G. CHIERICI, La chiesa di S. Satiro a Milano e alcune considerazioni
sull'architettura preromanica in Lombardia, Milano 1942; G. A. DELL’ACQUA, Restauro della chiesa di S.
Satiro, “Emporium”, ottobre 1942, 435-438; G. DIMITROKALLIS, Osservazioni sull'architettura di San Sa
tiro a Milano e sull'origine delle chiese tetraconche alto medioevali, ASL, XCV (1968), 127-140; G. LISE, S.
Maria presso San Satiro, Milano 1974; Insula Ansperti. Il complesso monumentale di S. Satiro, Milano 1992;
L. MARTINELLI PERELLI, Il sacello di S. Satiro, “Ca’ de’ Sass”. 101 (1988), 25-27; A. PALESTRA, La basilica
di S. Satiro. Restauri e scoperte, Milano 1958; A. PALESTRA, Ritrovamenti d'eta romana presso S. Satiro e
loro rapporti con la documentazione del sec. 9., Milano 1964; A. PALESTRA, La storia rivelatrice della
basilica di S. Satiro. I vicini delle chiese. I vicini della Porta. Le Parrocchie, DMi, VII (1966), 551-7; A.
PALESTRA, San Satiro, Milano 1971; A. PALESTRA, Ricerche sulle strutture urbane di un isolato al centro
di Milano comprendente la basilica di Santa Maria presso S. Satiro, ArLo, 64 (1983), 29-42; A. PALESTRA C. PEROGALLI, San Satiro, Milano 1980; W. PINARDI, San Satiro, DMi, II (1961), 430-5; Il sacello di S.
Satiro, “Politecnico”, 4 (1991), 8-11; Il sacello di S. Satiro: studi, ritrovamenti, restauri, Milano 1990;
G.B. SANNAZZARO, Il sacello e la torre di S. Satiro nelle incisioni e nella documentazione dell’Ottocento,
“Rassegna di studi e notizie”, 16, 1991/92, 255-320;
b) notizie: Arslan, pittura,1954, 660-1; Bardeaux, 1938-1942, 136; Barni2,, 1954, 258,386; Besta1, 1954,
420; Borella, 1948, 104; Casati1, 1870; Cattaneo, 1888, 216; Cesariano, 1521; De Pagave, ed. 1878;
Galassi, 1951, 70, 74, 76; Galassi, 1956, 98, 101, 105, 108, 111-3; Gualdo Priorato, 1666, 63; Mazzucchelli,
1828, 367; Monumenta…, 1971, passim; Parravicini, 1877; Santagostino, 1671, ed. 1980, 34; Vasari, ed.
Milanesi, 1906, IV, 148, VI, 513; Valagussa, 1997, 189, 195; Violante1, 1974, 294; Visconti, 1934, 289, 323;
A. PALESTRA, Il ritrovamento di una pala d’altare dipinta da Giuseppe Peroni, nella chiesa di S. Satiro a
Milano, ArLo, 1 (1967), 52-53; F. SPALLA GANDOLA, Il restauro del paliotto in scagliola della chiesa di S.
Satiro in Milano, ArCr, 739, 7-8 (1990), 281-286; M.P. ZANOBONI, I Da Gerenzano “ricamatori ducali” alla
corte sforzesca, “Storia economica”, 7, 2-3 (2004), 495-546.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 20, 21, 35, 85
S. SEBASTIANO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE:la chiesa odierna sorge sul luogo di un tempio più antico documentato dal 972 e
distrutto nel 1584, e fu costruita per solennizzare la fine della peste del 1576. I lavori furono inizialmente
affidati a Pellegrino Tibaldi (1577-1587) cui seguirono Dionigi Campazzo (1595), Pietro Antonio Barca
(1598-1602) e Fabio Mangone dal 1616.
UBICAZIONE ATTUALE: via Torino
a) trattazioni specifiche: Atlante del Barocco lombardo, 1998; Baroni, 1940-1968, II, 157-165; Bartoli,
1776-1777, 218; Bianconi, 1787, 189-192; Borroni, 1808, 76-78; Bossi, 1818, 101-102; Caselli, 1827, 106107; Denti, 1988, 71, 72, 74, t. 12; Grassi, 1966, 215, 231, 281, 404-427; Latuada, 1737-1738, III, 114-119;
Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 106-107; Milano ritrovata, 1986, 212-226 (con bibliografia);
Pellegrino Tibaldi, 1990; Pirovano, 1822, 150-151; Quadro storico di Milano, 1802, 207; La Raccolta
Bianconi, 1995, 63, 69; Rovetta, 1989, 217-221; Sormani, 1760, 16; Torre, 1674, ed. 1714, 135; D.
167
ANTONINI, San Sebastiano: un’architettura di Pellegrino Tibaldi nella Milano borromaica, “Annali di
architettura”, 10-11 (1998-99), 140-156; C. BARONI, L’architetto del Civico Tempio di San Sebastiano,
“Città di Milano”, 1933, 303-312; Descrizione degli argomenti delle pitture a buon fresco eseguite nella
cupola di San Sebastiano in Milano dal defunto pittore Agostino Comerio, Milano 1835; G. BOLOGNA,
Milano. Il civico tempio di S. Sebastiano, Milano 1988; Descrizione delle pitture a buon fresco eseguite
nella cupola di San Sebastiano in Milano dal defunto pittore Agostino Comerio, Milano 1835; R. GERLA,
Vicende edilizie del Civico Tempio di San Sebastiano, “Città di Milano”, LXVII (1950), 21-27; A. ROVETTA,
Pellegrino Tibaldi e l’idea di Tempio: San Sebastiano a Milano, ArLo, 94/95 (1990), 105-111; V. TRAVI,
Tutte le cure del caso, “Costruire”, 190, marzo 1997, 125-127; A. VALLINI, Il civico tempio di San
Sebastiano, “Diocesi di Milano”, febbraio (1963), 83-87
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 221; Agostoni, 1961; Borsieri, 1619, 23; Buratti, 1991; Dalai
Emiliani, 1971,117-136; Del Pesco, 1998, 153-171; Ffoulkes-Maiocchi, 1909, .145 ss.; Gatti Perer, 1995;
Malara, 2011, 105-107; Santagostino, 1671, ed. 1980, .41; Scotti, 1973, 41-42; Struffolino Krüger, 1971,
289-290; Vigotti, 1974, 85; Un disegno per S. Sebastiano, “Critica d’arte”, 20 (1957), 129-130.
c) fonti e citazioni documentarie: Archivio Rettoria S. Sebastiano; A.S.M., Fondo Religione, p. m., 997,
1000, 1002, 1003, 1004, 1006, 1020, 2005; Fondo Culto, p.m., 1150; A.S.C.M., Fondo Dicasteri, 16; Fondo
Comuni, 47.
S. SEBASTIANO
ZONA: Roserio
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa fu eretta nel 1668 probabilmente dai certosini di Garegnano per
assicurare i servizi religiosi agli abitanti della cascina Triulza.
b) notizie: Bagnoli, 1965, I, 186-187; Lupieri-Maderna, 1972, 8.11; Sarzi, 1987, 391
UBICAZIONE ATTUALE: via Cristina Belgioioso.
S. SEPOLCRO
(SS. Trinità)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la fondazione della chiesa risale al 1030 per intervento di Benedetto Rozone,
probabilmente maestro della zecca milanese. L’edificio rimase consacrato alla SS. Trinità fino al 1100,
quando nell’imminenza della seconda crociata cui presero parte molti milanesi guidati dal vescovo
Anselmo IV da Bovisio, fu rimaneggiato e dedicato al S. Sepolcro. Nel 1578, Carlo Borromeo affidò la
chiesa alla congregazione degli Oblati. Nel 1605 gli interni di S. Sepolcro furono riadattati ad opera di
Agostino Trezzi su indicazione di Federico Borromeo. La facciata fu invece successivamente rifatta nel
1717-18 e nel 1894-97.
ORDINE: Oblati
SOPPRESSIONE: gli Oblati furono allontanati nel 1810 ma alla chiesa rimase la funzione di parrocchia
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Sepolcro
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 219; Bianconi, 1787, 254-255; Borroni, 1808, 100-101; Bossi,
1818, 142-144; Caselli, 1827, 145-148; Giulini, 1760, III, 261-262, 285; Gualdo Priorato, 1666, 73; Latuada,
1737-1738, IV, 69-82; Mezzanotte-Bascapè 1948, ed. 1968, pp. 123-127; Milano ritrovata, 1986, 410-415
(con bibliografia); Pellegrini, 1897, 319-488; Pirovano, 1822, 177-178; Ponzoni, 1930, 288-291; Porter,
1916, 643-651; Quadro storico di Milano, 1802, 242; Sormani, 1760, 20-23; Storia e descrizione delle
chiese, 1857, 42; Studi di storia locale, 1983, 45; Torre, 1674, ed. 1714, 139-142; Villa, 1627, 249-250; C.
AGRATI, L'Ambrosiana e San Sepolcro, «Milano», XLVI (1930), 243-7; L. BELTRAMI, La facciata della chiesa
di S. Sepolcro in Milano, “Edilizia Moderna», VII (1898), 1-12; A. BERNAREGGI, San Sepolcro, «Ambrosius»,
VII (1931), 209-219; VIII Centenario della dedicazione della chiesa del S. Sepolcro in Milano, Milano 1900;
S. COLOMBO, Una crociata per il Santo Sepolcro, “El nost Milan”, 64, 3 (1990), 36-40; G. FERRI
PICCALUGA, I disegni di Leonardo per la chiesa del Santo Sepolcro di Milano, in Atti del convegno
internazionale di studi “Il collezionismo e le grandi raccolte di disegni di architettura”, a cura di P.
Carpeggiani e L. Patetta, Milano 1989; G. FERRI PICCALUGA, I cavalieri milanesi del Santo Sepolcro:
scienza e cultura nella capitale del ducato, in I templari: mito e storia, Atti del convegno internazionale
di studi (Poggibonsi, 29-31 maggio 1987), Sinalunga 1989; G. FERRI PICCALUGA, L’iconografia della
passione e il dibattito sulle sacre scritture. Il progetto di un sacro monte nella chiesa milanese del Santo
Sepolcro nell’età della Controriforma, in Sacri Monti. Devozione, arte e cultura della Controriforma, cur.
L. Vaccaro – F. Ricordi, Milano 1992, 173-193; G. GALBIATI, Il tempio dei Crociati e degli Oblati: San
Sepolcro dell'Ambrosiana, in I Cavalieri Lombardi dell'Ordine del Santo Sepolcro, Milano 1930, estr. pp.
96; C. GORLA, San Carlo e gli Oblati, «San Carlo Borromeo nel terzo Centenario della Canonizzazione»,
[11]/10 (1909), 168; C. MARCORA, Fonti storiche per la chiesa di S. Sepolcro in Milano, MSDM, II, Milano
1957, 143-163; G. D. OLTRONA VISCONTI, Le vicende di tre canonicati di S. Sepolcro, MSDM, XVI, Milano
1969, 81-104; F. PIROLA, S. Sepolcro: 1036-1928. Nove secoli di storia, DMi, XI (1971), 146-152; M. ROSSI,
Il rinnovamento architettonico della chiesa milanese di S. Sepolcro tra Cinque e Seicento e il relativo
168
contesto urbanistico, in L’architettura a Roma e in Italia 1580-1621, vol. II, Roma, 1989, 211-216; R.
SALVARANI, San Sepolcro a Milano nella storia delle crociate, in Deus non voluit, Milano 2003, 263-282; L.
SANTANDREA, Il Tempio del S. Sepolcro dell'Ambrosiana, Milano 1957; S. TERRAGNI, La cripta di S.
Sepolcro a Milano, 83/84 (1983), 40-46.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 229; Bardeaux, 1938-1942, 134; Bartoli, 1776-1777-1777, I, 152,
219; Bendiscioli1, 1957, 173, 187, 245, 342-4; Beltrami, 1898, fasc. 12; Bernareggi1, 1931, 684-722, 794-7,
805; Bernareggi2, 1931, 1035; Bianconi, 1787, 254; Bossi, 1818, 142; Canetta, 1883, 12; Colombo, 1999;
Fassina, 1985, 207; Forcella2, 1889, 70; Forcella, 1895, 70; Fustella, 1965, passim; Fustella, 1966, passim;
Fustella, 1967, passim; Fustella, 1968, passim; Fustella, 1970, passim; Grassi, 1966, 163, 289, 433;
Marcora1, 1967, 244-5; Mezzanotte, 1957, 509; Mezzanotte2, 1959, 509; Mongeri, 1872, 301; Morigia,
1592, I, 44; Nicodemi1, 1958, 490; Orsenigo, 1908-1910, 157, 161,420,478; Pellegrini3, 1910, 605; Porro,
1629, 180; Puricelli, 1645, n. 288; Santagostino, 1671, ed. 1980, 41; Sebastiani, 1995, 102; Vigotti, 1974,
85; Zanoni L., 1912, 76-7.
c) fonti e citazioni documentarie: Archivio della Congregazione degli Oblati, cassetto n. 1; A.S.M., Fondo
Religione p.a., cartt. 492-497; Registri nn. 28-47; A.S.C.M., Raccolta Bianconi, tomo V; Ornato Fabbriche,
II, cart. 30; A.S.D.M., Sez. III, Sped. div., pacco 23; Biblioteca Ambrosiana, F. 99 inf.; U 20 inf.; F 188 inf.
2v; ms. S. P. II, 261; Castiglioni, 1948-1949, 250; Gatti Perer, 1964-1965, 153; Maderna, 1980, 48;
Marcora1, 1963, 460, 464; Milano nei disegni di architettura, 1995, 52.
S. SIGISMONDO
(S. Maria greca)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “Fra i numerosi sacelli che costituivano un complesso contorno della basilica
santambrosiana, ben pochi sono rimasti: San Vittore in ciel d’oro inglobato nella chiesa, i resti di Santa
Valeria, e infine S. Sigismondo. Il piccolo sacello, nel cortile della canonica, rivela chiaramente il
sovrapporsi di fasi di costruzione: la chiesa pre-romanica e romanica, la ridefinizione barocca e gli ampi
restauri del Novecento. [DCA, V, 3436]”
UBICAZIONE ATTUALE. p.za S. Ambrogio
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 71; Latuada, IV, 1737-1738, IV, 298-301; LupieriMaderna, 1972, 5.9 Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 367; Quadro storico di Milano, 1802, 219;
Vigotti, 1974, 71-72
b) notizie: Giulini, 1754, 55; Gualdo Priorato, 1666, 84; F. REGGIORI, La basilica ambrosiana. Ricerche e
restauri, Milano 1941; F. REGGIORI, La basilica di S. Ambrogio a Milano, Firenze 1946.
S. SILVESTRO
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: “Documentata sin dall’XI sec., sorgeva lungo l’attuale via Verdi – sul luogo del palazzo
della Cassa di Risparmio – a ridosso delle mura romane, di cui il Besta (1583) aveva riconosciuto un tratto
incorporato nel muro del campanile: ricostruita ai tempi del Torre, da Girolamo Quadrio [..] [DCA, VI,
3439]”
SOPPRESSIONE: 1786, e successiva demolizione
a) trattazioni specifiche: Quadro storico di Milano, 1802, 297; Sormani, 1760, 121-122; Torre, 1674, ed.
1714, 271; Vigotti, 1974, 86
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 108; Cattaneo, 1958, 295; Gualdo Priorato, 1666, 101;
Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 155.
c) fonti e citazioni documentarie: Le pergamene milanesi, 1993.
S. SILVESTRO IN RONCHETTO SUL NAVIGLIO
ZONA: fuori Porta Ticinese (Ronchetto sul Naviglio)
ORIGINE E VICENDE: la chiesa fu fondata verso il 1550 da Giovanni Angelo Corio. La cura d’anime, iniziata
tra il 1555 e il 1559, per privilegio di papa Paolo IV fu istituita nella forma della capellania curata e poi
della parrocchia mercenaria di giuspatronato dei proprietari del fondo del Ronchetto fino al 1929.
UBICAZIONE ATTUALE: via Giorgio Merula
a) trattazioni specifiche: DCA, VI, 3440-3442
G. FLORIDIA, Notizie storiche su San Silvestro. al Ronchetto sul Naviglio Grande, Milano 1993
(dattiloscritto)
b) notizie: Fumagalli, 1891, 63-65
F. CONSERVA – G. PONTI – A. VIGORELLI, Trezzano e la pieve di Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio
1977, v. IV, 132-141; M. COMINICINI, Il Naviglio Grande, Abbiategrasso 1981, 88, 169, 170.
SS. SIMONE E GIUDA
(Marliano, domus de)
169
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la chiesa è menzionata dal Liber notitiae. Prima del 1264 si ebbe l’insediamento nella
parrocchia di S. Lorenzo di una comunità di umiliati. Nel 1275, avvenne la costruzione di chiesa e
monastero, il cui titolo si collegava all’antica denominazione della via (oggi Cesare Correnti): “Stradone di
S. Simone”, dove si svolsero alcuni processi religiosi, fra i quali quello contro Guglielma la Boema e i suoi
seguaci, condannati al rogo il 6 agosto 1300.
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: 1570, soppressione dell’ordine degli umiliati. La chiesa conservò il titolo antico dei SS.
Simone e Giuda. Nel 1810, la chiesa fu sconsacrata e adibita a teatro, poi in magazzino di stracci e nella
seconda metà dell’Ottocento ospitò una comunità evangelica alla quale si deve probabilmente l’attuale
facciata.
UBICAZIONE ATTUALE: via Cesare Correnti 9-11
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 234; Cattaneo, 1961, 640; Latuada, 1737-1738, IV,
22-23 Mezzanotte-Bascapè, 1958, 609; Milano ritrovata, 1991, 247-248 (con bibliografia); Quadro storico
di Milano, 1802, 211; Sormani, 1760, 9.
b) notizie: Bernareggi, 1929, 167; Bernareggi1, 1931, 683-4, 692-3; Biscaro, 1930, 15; Fumi, 1910-1911,
70; Giulini, 1754, 171; Martegani, 1968, 57 58, Prada, 1954, 63; Schuster, 1946, 33, 34.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., Visite Pastorali, v. XVII (S. Lorenzo), XXXVIII (S. Pietro in
Caminadella), LVIII (Metropolitana-Miscellanea città); A.S.M., Fondo Religione, cart. 3796 (decime);
Amministrazione Fondo Religione, Istruzione Pubblica, cart. 2098; Pergamene del Fondo Religione, cart.
430; Beretta, 1939, 20; Castiglioni, 1960, 12; Magistretti, 1900, 28; Magistretti, 1910, 126; Marcora1,
1967, 241-42, 58-9 (1575 mg 27); Vigotti, 1974, 86; Zanoni L., 1911, 196.
S. SIMPLICIANO
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: “La «Basilica Virginum» sorse nel sec IV, sull'area di un cimitero pagano, a opera del
vescovo Ambrogio e fu terminata dal suo successore Simpliciano, che vi depose i corpi dei SS. Martirio,
Sisinio e Alessandro cioè i martiri dell'Anàunia e che vi fu sepolto. Il tempio attuale ne incorpora nel
perimetro parte delle strutture murarie, che definivano un edificio probabilmente a pianta centrale con
vari ambienti laterali (un'abside a E, due vani quadrati a N e a S) e uno spazio quadrato a O di dimensioni
uguali al nucleo centrale; un sacello a tre braccia vi fu aggiunto forse nel sec. V, mentre all'inizio del VII
l'asse longitudinale della chiesa fu trasformato a tre navate. Il primo intervento romanico (sec. XI)
riguardò la riduzione e l'avanzamento dell'abside, nonché la copertura a volte del piedicroce; il secondo
(sec. XII) attese a una generale ricostruzione, caratterizzata dalla divisione del transetto in due navate
gemelle. Successivi interventi modificarono le aperture, occlusero il nartece paleocristiano (sostituito
dalle due fila di cappelle) e ridussero l'elevazione del campanile. Al 1841 risale il deprecato intervento di
Giulio Aluisetti, che pensò d'intonacare e semplificare i piloni della navata, mentre nel 1870 Carlo
Maciachini rifece con i consueti criteri interpretativi la facciata. I restauri più recenti, oltre a riportare
alla luce parte delle strutture paleocristiane, hanno puntato al ripristino del carattere romanico della
chiesa. [Milano, 10 ed., TCI, 1998, 252]”
ORDINE: Benedettini; nel 1462 l’abbazia fu data in commenda; nel 1517 fu affidata alla Congregazione di
S. Giustina.
SOPPRESSIONE: 1798
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Simpliciano
a) trattazioni specifiche: Allegranza, 1757; Ambrogio e Agostino, 2003, 56-60; Le antichità di Milano,
2011, 112-115; Arslan2, 1954, 402, 436, 494, 512-4; Baroni, 1940, 176-183; Bartoli, 1776-1777, 219;
Bianconi, 1787, 354-358; Bognetti2, 1954, 775, 793, 797; Borroni, 1808, 138-140; Bossi, 1818, 197-199;
Calderini1, 1953, 612-613 (con bibliografia precedente); Caselli, 1837, 206-207; Cattaneo, 1961, 540, 558,
587, 591-5, 661, 695; Cattaneo, 1980, 10, 11, 13, 19, 20, 24, 27; Chisini Bulak, 1956, 277-8, 280-2, 287,
290-2, 296-8, 300; La città e la sua memoria, 1997, 104-108; Denti, 1988, 93, 150, 152; Fiorio, 1985, 125130; Kinney, 1987, 70-75; Gualdo Priorato, 1666, 45; Kinney, 1987, 65, 70-77; Krautheimer, 1987, 128-129;
Latuada, 1737-1738, V, 71-83; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 407-412; Milano capitale, 1990, 117119, 135-137; Milano e la Lombardia in età comunale, 1993 (interventi di A. Segagni Malacarte, M. T.
Fiorio); Mirabella Roberti, 1984, 132-136; Palestra, 1967, 60; Patetta, 1987, 92-95; Picasso, 1993;
Pirovano, 1822, 213-215; Ponzoni, 1930, 43-7; Porter, 1916, 652-7; Quadro storico di Milano, 1802, 258259; Romanini, 1958, 49-51, 54; Rotta, 1881-1884; Studi di storia locale, 1983, 46; Torre, 1674, ed.1714,
220-223; Vismara Chiappa, 1980, 149-155, 190-2; Zucchi, 1989, 207 (con bibliografia); P. G. AGOSTONI, A
proposito di un’altra basilica paleocristiana a Milano, ArCr, 5-6 (1957), 70-72; P. G. AGOSTONI, I guasti
delle leggi eversive. 1) Il caso S. Simpliciano a Milano, ArCr, LIV (1966), 183-6; E. ARSLAN, Osservazioni
preliminari sulla chiesa di San Simpliciano a Milano, ASL, LXXII-LXXIV (1945-1947), 5-32; E. ARSLAN, La
basilica paleocristiana di San Simpliciano a Milano, in Actes du VIe Congrès International d’études
byzantines, II, Paris 1951, 15-21; E. ARSLAN, Brevi considerazioni sulla basilica di S. Simpliciano,
170
«Rendiconti dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere», LXXXVII (1954), 8-12; E. ARSLAN, Nuovi
ritrovamenti in S. Simpliciano a Milano, «Bollettino d'arte», XLIII (1958), 199-212; E. ARSLAN, Ultime
novità a San Simpliciano, ArLo, VI/2 (1961), 149-164; S. BANDERA, Breve itinerario artistico in San
Simpliciano, 119 (1992), 8-14; C. BARONI, San Simpliciano abbazia benedettina, Milano 1934 [= ASL, LXI
(1934),1-121]; C. BATISTINI, Milano, chiesa di S. Simpliciano. La sua evoluzione formale letta e
documentata attraverso il rilievo, ArLo, 52 (1979), 5-20; C. BONATTI, La basilica di S. Simpliciano, «La
Martinella», XXXI (1977), 8-13; S. BORGONOVO, Nuovi spunti per i restauri ottocenteschi di Giulio
Aluisetti in San Simpliciano a Milano, ArLo, 160, 3 (2010), 43-62; G.P. BROGIOLO, Milano, S. Simpliciano,
“Notiziario della Soprintendenza archeologica della Lombardia”, 120-125; A. CALDERINI, Iscrizioni inedite
della basilica di S. Simpliciano, «Rendiconti del Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere», LXVII
(1934), 309-314; G. CASATI, San Simpliciano, basilica dei santi e del Carroccio, Milano 1953; E.
CATTANEO, Storia dei chiostri di S. Simpliciano, in La Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale. Una
scuola di Teologia, Milano 1978, 79-90; E. CATTANEO, San Simpliciano di Milano, in Monasteri, 40-51; A.
CERESA MORI – B. HOWES, Milano. Basilica di S. Simpliciano, “Notiziario della Soprintendenza archeologica
della Lombardia”, 1988-89, 309-310; A. COLOMBO, S. Simpliciano. Basilica del Carroccio. Nell'VIII
centenario della battaglia di Legnano, Milano 1976; L. CRIVELLI, La basilica del Carroccio: San
Simpliciano, Milano 1976; L. CRIVELLI, San Simpliciano, un vescovo una chiesa, DMi, XXI (1980), 324-9; L.
CRIVELLI, Sul restauro interno di S. Simpliciano, Milano 1980; L. CRIVELLI, L'altare maggiore di San
Simpliciano, DMi, XXII (1981), 72-7; L. CRIVELLI, La basilica di San Simpliciano tra storia e arte, “Ca’ de
Sass”, 1992, 119, 2-7; A. DE CAPITANI D’ARZAGO, Scoperta della struttura paleocristiana di S.
Simpliciano, “Emporium”, 54, aprile 1948, 168-170; L. GREMMO, Cenni su osservazioni e ipotesi dal
paleocristiano al romanico, DMi-Ta, XXVI/3 (1985), 69-73; L. GREMMO, Basilica di S. Simpliciano: cenni su
osservazioni e ipotesi dal paleocristiano al romanico, DMi-Ta, 3 (1985), 69-73; L. GREMMO, Il restauro di
S. Simpliciano, 17, 84 (1986), 15-20; F. GUIDOBALDI, Per una cronolgia preambrosiana del S. Simpliciano
di Milano, in Domum tuam dilexi. Miscellanea in onore di Aldo Gestori, Roma 1998, 423-450; S. LUSUARDI
SIENA, La basilica Virginum, in Milano capitale dell’Impero romano. 286-402 d. C., Milano 1990, 135-137;
C. MAINARDI, La basilica di S. Simpliciano un restauro da ultimare, «La Martinella», XXXV (1981), 126-131;
M. MIRABELLA ROBERTI, Milano - Basilica di S. Simpliciano, in Studi e ricerche nel territorio della
provincia di Milano, a cura di M. L. Gatti Perer, Milano 1967, 155-8; M. MIRABELLA ROBERTI, La basilica di
San Simpliciano, Milano 1975; M. MIRABELLA ROBERTI, San Simpliciano, Milano 1976; M. MIRABELLA
ROBERTI, La basilica di San Simpliciano a Milano, “Atti e memorie della società istriana di storia patria”,
1979/1980, 471-476; F. MONFRIN, A propos de Milan. Siège épiscopal et topographie chrétienne. IV-VI
siècles, «Cahiers archéologiques“, 39 (1991), 32-33; San Simpliciano e il nuovo organo Ahrend, Milano
1991; D. SANT'AMBROGIO, Ricordi cluniacensi in Milano. Il portale di S. Simpliciano, «La Scuola Cattolica»,
XXXIV (1906), 206-211; P. STEFANATO, Il restauro dei chiostri, “Dedalo”, 19, 9 (2003), pp. 30-31; G.
STRUFFOLINO KRÜGER, Problemi di restauro: interventi ottocenteschi nella chiesa di S. Simpliciano di
Milano, ArLo, XV/l (1970), 109, 114; D. TOLOMELLI, Il chiostro cinquecentesco del monastero di San
Simpliciano, “ArLo”, 137 (2003), pp. 69-74; M. VALSECCHI, Il Bergognone a S. Simpliciano, Milano 1964; C.
ZUCCHI, Il chiostro maggiore di San Simpliciano a Milano: lessico e sintassi classica nel Cinquecento,
"Quaderni del Dipartimento di progettazione dell'architettura del Politecnico di Milano", n. 4, marzo 1987,
85-92.
b) notizie: Alberzoni, 1981, 588, 590; Ambrosioni, 1989; Arslan1, 1954, 509, 543, 548, 549, 584, 595;
Bandera, 1997, 231; Bardeaux, 1938-1942, 135, 206; Barni1, 1954, 73, 93; Barni2, 1954, 252, 332, 372,
386; Barni3, 1954, 7, 67, 104; Baroffio, 1974, 189; Baroni, 1930, 420-1; Baroni, 1941, 37, 58; Bernareggi1,
1931, 700; Bernareggi2, 1931, 1035; Besta1, 1954, 420; Bianconi, 1787, 357; Biscaro1, 1908, 241; Biscaro,
1909, 385; Biscaro, 1914, 79; Biscaro, 1928, 442, 443; Biscaro, 1930, 37; Bocchi, 1980, 303; Bognetti,
1938, 40; Bognetti, 1948, 145, 155, 230, 231, 311, 452; Bognetti1, 1954, 182, 183, 187, 204, 225;
Bognetti, 1958, 3, 26 tav. XVI; Borella, 1948, 106, 114; Caizzi, 1958, 354; Capitani, 1971, 451, 452, 475;
Carlevaro, 1982, 117; Cattana, 1980, 83, 90-1, 112, 114, 120, 129, 131, 132, 136; Cattana, 1984, 118;
Cattaneo1, 1954, 774, 790, 797; Cattaneo2, 1954, 621, 682, 684, 706; Cattaneo, 1955, 16-8, 39; Cattaneo,
1958, 294; Cattaneo1, 1984, 209; Cattaneo2, 1984, 230, 233; Chabod, 1971, 272; Cognasso, 1955, 239;
Colombo, 1922, 248; Dell’Acqua, 1957, 682; Dondaine, 1953, 90; Fassina, 1985, 124; Ferrari, 1980, 231,
232; Fraccaro, 1952, 43, 52; Franceschini, 1954, 320; Galassi, 1956, 97-8; Galli, 1905, 360, 364; Gengaro,
1955, 130; Gerosa Brichetto, 1973, 64; Gerra2, 1969, 357-8; Grassi, 1964, 135; Grassi, 1966, 289, 299,
389; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 163-164; Haverkamp, 289, 290, 295; Keller,
1979, 55, 231, 235, 237, 240, 243; Lanzi, 1789, IX, 24; Leccisotti, 1972, 623; Magni, 1937, 215; Marcora,
1956, 291; Marcora, 1958, 420-3; Marcora2, 1959, 431; Marcora, 1960, 376-380; Mezzanotte, 1966, 264;
Monneret de Villard, 1954-1955, 24; Natale, 1972, 479; Nicodemi2, 1958, 545; Orsini, 1954-1955, 158-9;
Orsini1, 1959 , 50, 52, 133, 164; Orsini2, 1959 , 148, 168-9; Panizza, 1956, 171; Pellegrini2, 1910, 438;
Picasso, 1980, 30, 46; Puccinelli2, 1650; Reggiori, 1960, 650, 652; Rinaldi, 1958, 260; Rizzo, 1984, 796;
Romanini, 1954, 433, 440, 484, 514; Romanini1, 1955, 705; Romanini1, 1959, 728, 744; Rosa, 1630, 1957,
832-3; Santagostino, 1671, ed. 1980, 54; Schuster, 1946, 11-2; Sioli Legnani-Mezzanotte, 1945, 15, 45, 53;
171
Smiderle, 1960, 134, 136, 176; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 134; Spinelli, 1980, 205, 213;
Valagussa, 1997, 202; Vincenti, 1960, 84, 85, 88, 89; Vismara, 1932, 330-2; Vittani, 1923, 268; Zanoni L.,
1911, 208, 212; Zerbi, 1950, 46, 48-50, 168; Zerbi, 1966, 286-7, 290; Das ambrosianische Sakramentar D 33 aus dem mailandischen Metropolitankapitel, ed. J. FREI, Münster 1974 (Liturgiewissenschaftliche
Quellen und Forschungen, 56); ANON., Uccisione e lasciti artistici del protonotaro Negri, ASL, XXXI, s. IV
/1 (1904), 461-2; B. BAROFFIO, Verso una storia eucologica ambrosiana. Le ricerche di J. Frei e l’edizione
del Sacramentario di S. Simpliciano, RSCA, VII, Milano 1977 (ArAm, 33), 5-25; G. BISCARO, Il comune di
Treviglio e il monastero di S. Simpliciano, ASL, XXXII, s. IV /3 (1905), 436-8; P. BORELLA, Il rituale del
Messale di S. Simpliciano, «Ambrosius», XXV (1949), 83-8; G. BROGIOLO, Archeologia delle chiese e delle
necropoli, in 2° Convegno archeologico regionale. Atti (Como, 1984), Como 1986, 507-526; G. CUSCITO,
Materiali epigrafici paleocristiani dal cimitero a S. Simpliciano. Prolegomena ad Ici-Mediolanum, “Corso
di cultura sull’arte ravennate e bizantina”, 42 (1995), pp. 255-274; A. FOLLADORI, L’emergere dei laici
nell’assistenza, “Terra Ambrosiana”, 6 (1992), 57-64; M. L. GATTI PERER, Il monastero e i chiostri di S.
Ambrogio, in Dal Monastero di S. Ambrogio all’Università Cattolica, a cura di M. L. Gatti Perer, Milano
1990, 89-114; O. HEIMING, Ein «fusionniertes» Gregorianum und ein Ambrosiano-Benedictinum. Zwei
Palimpsestsakramentare in British Museum Harleian 2510, «Ephemerides Liturgicae», LXIV (1950), 238273; G. MORIN, Eine Mailander Synodabrede des Abtes Ubert (von St-Simplician?) aus dem 12.
Jahrhundert, SMGBO, XLIII (1925), 1-13; G. PICASSO, Il sermone inedito di Uberto abate milanese del sec.
XII, in Contributi I, 324-348; G. PICASSO, A proposito di Uberto abate di S. Simpliciano in Milano nel sec.
XII, RSCA, III, Milano 1972 (ArAm, 23), 67-70; M. RONCHI, Le vetrate di Carri in Duomo e in S. Simpliciano,
«Città di Milano», LXXVII (1960), 480 f. t.; G. SPADA, Notizie sulla vita e sulle opere di Agostino
Lampugnani e Agostino Lampugnani nell'opera del Manzoni, in E. N. GIRARDI . G. SPADA, Manzoni e il 600
lombardo, Milano 1977, 56-72 e 73-114; A. TAMBORINI, S. Giovanni sul Muro in Città «Humilitas», [1]/6
(1929), 172; E. H. WILKINS, Petrarch's Eight Years in Milan, Cambridge (Massachusetts) 1958, 198; P.
ZERBI, Una lettera inedita di Martino Corbo, «Studi e materiali di storia delle religioni», XXXVIII (1967),
720-l.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147, 150; Beretta, 1939, 10; Borella, 1957, 187;
Castiglioni, 1948-1949, 251; Castiglioni, 1964, 39-40 (1582); Cattaneo, 1957, 259, 286, 295-8; Gatti Perer,
1964-1965, 188, 192, 208; Locatelli Milesi, 1912, 111; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 125, 560;
Mainoni, 1978, 571 (1375 ap 1); Marcora2, 1959, 258 (XIII sec.), 262 (1349); Marcora2, 1961, 536 (1564 nv
4); Palestra, 1971, 71 (1372 set 7), 82; 01, 73 (1650); Le pergamene milanesi, 1993; Vigotti, 1974, 36, 51,
86, 92. G. BISCARO, Benzo da Alessandria e i giudizi contro i ribelli dell’'impero a Milano nel 1311, ASL,
XXXIV, s. IV /7 (1907), 287, 289, 290, 313 (1311 set 6); U. MONNERET DE VILLARD, Contributi alla storia
delle biblioteche milanesi, ASL, XLV (1918), 298-9 (1512 ot 26)
S. SIRO ALLA VEPRA
ZONA: fuori Porta Vercellina
ORIGINE: le prime notizie risalgono al 18 luglio 885. Quel che resta di antico dell’edificio (l’abside) non
risale a prima della metà del XV secolo. Proprietà della basilica di Sant’Ambrogio, nella seconda metà del
Duecento ospitò una comunità di Umiliati. Prima del 1581 fu incorporata alla parrocchia di S. Bartolomeo
e successivamente alla parrocchia di S. Pietro in Sala.
UBICAZIONE ATTUALE: via Masaccio
a) trattazioni specifiche: Fiorio, 1985, 98.-99; Lupieri-Maderna, 1972, 7.2
S. BANDERA BISTOLETTI, Gli affreschi di San Siro alla Vepra, ArCr, 75 (1987), 43-46; P.G. AGOSTONI, San
Siro alla Vepra, “Rassegna di vita ambrosiana”, VI, n. 9 (1955); P. G. AGOSTONI, L’antica chiesetta di S.
Siro a Milano e i suoi affreschi, ArCr, 10 (1961), 247-252; W. PINARDI, San Siro alla Vepra, “Diocesi di
Milano”, 1965 settembre, 439-442; W. PINARDI, Vicende storico-artistiche della chiesetta di San Siro alla
Vepra, in I Corpi Santi di Porta Vercellina a Milano, 1966, 8-20, D. SANT’AMBROGIO, Vicende storiche
della chiesuola di San Siro, “La Chiesa Cattolica”, 1908 XXXVI, novembre, 664-668; D. SANT’AMBROGIO,
Reliquie d’arte nella chiesa di San Siro presso Milano, “La Scuola Cattolica”, 1908 XXXVI, giugno, 694-696;
D. SANT’AMBROGIO, San Siro alla Vepra e le sue reliquie d’antichità, “L’Osservatore cattolico”, 1908 3
maggio.
b) notizie: Algeri, 1981, 33 ss.; Bandera, 1997, 242; Cazzani, 1981; Mazzini, 1965, p. 614; Natale, 1982,
pp. 67-70; Ponzoni, 1930, pp. 247-252; Sarzi, 1987, 355-356; Tea, 1942.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Fondo Religione, p. m., cart. 1598; AS.D.M., Sez. X, Visite
Pastorali, Miscellanea città, vol. XVIII, quinto 18, fo . 416.
S. SIMPLICIANO MINORE
(S. Simplicianino; S. Simpliciano all’Agnello)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: piccola chiesa già menzionata dal Liber notitiae e situata, secondo il Latuada , in via
dell’Agnello. Già chiesa parrocchiale divenne oratorio di scolari sen’abito
172
SOPPRESSIONE: 1786. Fu trasformata in casa d’affitto
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 220; Latuada, 1737-1738, I, 178-180
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 149; Quadro storico di Milano, 1802, 132-133
c) fonti e citazioni documentarie: Gualdo Priorato, 1666, 54; Vigotti, 1974, 36, 86-87.
S. SISTO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: oratorio di origini longobarde. Poco si sa dei rifacimenti fino al secolo XVI. La chiesa
fu ricostruita con una serie di interventi avvenuti a più riprese tra il 1570 e il primo decennio del Seicento.
Nel 1660, tuttavia l’edificio minacciava già di crollare, inducendo il curato a cercare fondi presso il
marchese Visconti di Modrone, la cui casa confinava col tempio. Ne derivò una lunga controversia giuridica
al termine della quale la chiesa fu solo parzialmente rifatta. Nel 1791 fu soppressa la parrocchia, ma gli
uffici religiosi continuarono fino alla prima guerra mondiale, quando la chiesa fu requisita per diventare
un magazzino militare. Acquisita successivamente dal Comune, fu adattata a laboratorio museo dello
scultore Francesco Messina nel 1970.
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Sisto
a) trattazioni specifiche: DCA, VI, 3465-3467; Denti, 1988, 117, 120, 121, 179; Latuada, 1737-1738, IV, 6466; Lupieri-Maderna, 1972, 5.12; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 132; Milano ritrovata 1986, 484488 (con bibliografia); Ponzoni, 1930, 323; Quadro storico di Milano, 1802, 209; Sormani, 1760, 9; Storia e
descrizione delle chiese, 1857, 36; Torre, 1674, ed. 1714, 124-125; Zeppegno, 1981, 232-235; D.
SANT’AMBROGIO, La campana votiva del 1655 nella chiesa di San Sisto, “L’Osservatore Cattolico”, 2
ottobre 1909; San Sisto a Milano: lo studio di Francesco Messina, Milano 1973.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 221; Gualdo Priorato, 1666, 73; Madema-Lupieri, 1972, n. 5/12;
Mezzanotte,1957, 642; Monumenta..., 1971, passim; Monumenti, 1927, .43; Puricelli, 1645, .86;
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Località milanesi, 413; Ornato Fabbriche, I s.; 15/6, 16/12,
17/11, 18/12; A.S.D.M., Sez. X, Visite pastorali, San Giorgio, VI; Vigotti, 1974, 87.
S. SPIRITO
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: “Nell’oratorio, già situato nella zona retrostante la canonica di Santa Maria della
Scala, il Torre ricordava ancora numerosi dipinti di Pietro Gnocchi. [DCA, VI, 3517]”
ORDINE: Orsoline
b) notizie: Gualdo Priorato, 1666, 101; Sormani, 1760, 121; Torre, 1674, ed. 1714, 281-282.
S. SPIRITO
ZONA: Porta Vercellina (sede originaria nell’attuale via S. Nicolao); a Porta Nuova (dal 1546)
ORIGINE E VICENDE: nel 1297 ci fu la fondazione di chiesa e monastero in Porta Vercellina; distrutti alla
fine del XV secolo. Nel 1546 si ebbe l’acquisto da parte degli Umiliati di S. Spirito del monastero di S.
Caterina di Rancate (v.), dopo il 1571 monastero fu dato in commenda; nel 1579 vi fu insediato il Collegio
Elvetico; nel 1583 avvenne l’acquisto di chiesa e monastero da parte delle Orsoline
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: 1808
a) trattazioni specifiche: Cattaneo, 1961, 640; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 894-5; Sormani, 1760, 158-159;
Studi di storia locale, 1983, 46; Vigotti, 1972, 60-1, 67, 92, 95; C. A. MOR, Il Monastero di S. Spirito e la
sua trasformazione in sede di scuola comunale, «Città di Milano», XLII (1926), 332-8.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 95; Baroni, 1931, 932; Chiapponi, 1995, passim; Gavignan, 1978,
392; Gerosa Brichetto, 1973, 26; Gerra2, 1969, 359; Gerra5, 1969, 567; Sebastiani, 1982, 207, 217,218;
Sevesi, 1906, 11; Spinelli, 1999, passim; van Luijk, 1953-1959, 138-9; Vittani, 1931, 854-5.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 8; Castiglioni, 1960, 12; Flumiani, 1927, 572, 581;
Magistretti, 1900, 27; Magistretti, 1910, 126; Marcora2, 1961, 483 (1564 giu 20); Le pergamene milanesi,
1993; Santoro, 1939, 88.
S. SPIRITO
ZONA: Ghisolfa
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio situato fra le attuali via Percetta e via Delfico viene fatto risalire ai primi
anni del XVI secolo. Fu retto dapprima dai padri somaschi e poi incorporato nella parrocchia della SS.
Trinità.
ORDINE: Somaschi
UBICAZIONE ATTUALE: via Delfico
a) trattazioni specifiche: Lupieri-Maderna, 1972, 8.7; W. PINARDI, San Luigi Gonzaga a Milano, DMi, 5
(1967), 309-310.
b) notizie: Bagnoli, 1965, I, 177; Sarzi, 1987, 376.
173
S. STEFANO ALLE FONTI
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: si tratta probabilmente del primo edificio battesimale milanese, risalente al secolo
IV, anche se non esistono indiscutibili prove archeologiche in tal senso. Nell’Alto Medioevo il battistero di
S. Stefano era riservato alle donne, mentre quello di S. Giovanni alle Fonti, agli uomini. “Il destino di
questo edificio fu segnato dal progetto del nuovo Duomo e cioè dovette essere demolito nel corso delle
prime fasi del cantiere trecentesco. Esso appare ancora raffigurato in una singolare testimonianza
iconografica – rimontante forse al XVI sec. – che fu riprodotta per la prima volta dal Puricelli: in essa sono
schematicamente raffigurati, tutti come semplici edifici dalla facciata a capanna, il battistero, quello di
S. Giovanni alle Fonti, le chiese dedicate agli arcangeli Raffaele, Gabriele (a cui si accompagna il
campanile della Metropolitana), Michele e Uriele, fiancheggianti l’”ecclesia maior jemalis” di S. Maria
Maggiore. [DCA, VI, 3557]”
a) trattazioni specifiche: Monfrin, 1991, 19-20.
E. CATTANEO, Appunti sui battisteri antichi di Milano, “Rendiconti dell’Istituto lombardo di scienze e
lettere”, 103 (1969), 849-864; C. FERRARI DA PASSANO, Le origini lombarde del Duomo. Ritrovamenti
avvenuti nella Sacrestia Aquilonare e nel tornacoro durante i lavori di restauro. 1965-1973, Milano 1973;
C. FERRARI DA PASSANO, Il battistero di S. Giovanni alle Fonti, in Sant’Agostino nel Duomo di Milano,
Milano 1987, 25-28; A. PRACCHI, Un’antica testimonianza sul centro religioso di Milano, “Il disegno di
architettura”, 1 (1990), 18-19; I. SCHUSTER, Dov’era la chiesa di S. Stefano “ad fontes”, ArCr, 37 (1949),
176-177;
b) notizie: Fassina, 1985, 209
c) fonti e citazioni documentarie: ENNODIUS, Carmina, IC, CCCLXXIX [ed.:Monumenta Germaniae
Historica. Auctores antiquissimi, VII].
S. STEFANO IN BICERIO
(S. Stefanino)
ZONA: fuori Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: Negli anni 1274-1280 la fondazione era sede degli umiliati. Nella medesima sede fu
fondato a inizio Cinquecento un monastero di domenicane. Alcuni anni dopo ci fu il passaggio alla regola
di S. Benedetto.
ORDINE: Umiliati; Domenicane; il 9 agosto 1520, papa Leone X conferma il monastero nella regola
benedettina.
SOPPRESSIONE: un decreto arcivescovile del 5 ottobre 1562, confermato da bolle di Pio IV dell’8 febbraio
e 23 luglio 1565 soppresse il monastero e le monache furono unite alle carmelitane di S. Giovanni Battista.
b) notizie: Cattaneo, 1961, 607; Sebastiani, 1995, 105.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 88
G. MAZZUCCHELLI, Origine del Ven. Monastero di S. Maria in Valle di Milano. Con li più memorabili
successi seguiti sin’ al presente, in A. S. M., Fondo di religione, p. a., 2038.
S. STEFANO IN BORGOGNA
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa documentata sin dal XIV secolo si affacciava sull’attuale via Cerva.
L’appellativo deriva probabilmente dalla famiglia Borgogna (Torre). La chiesa fu ricostruita da
Michelangelo Greco all’epoca del cardinale Federico Borromeo e fu patronato della famiglia Ferrari e
parrocchiale fino al 1787.
SOPPRESSIONE: 1787. L’edificio dopo essere stato ridotto a magazzino di legna e carbone fu demolito negli
anni Settanta del XX secolo.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, I, 195-196; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 515;
Torre, 1674, ed. 1714, 332-333; P. GERRA, Santa Maria della Pace e Santo Stefano in Borgogna, DMi, X
(1969).
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 140; Gualdo Priorato, 1666, 54; Quadro storico di Milano, 1802,
136.
S. STEFANO IN NOSIGGIA
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: “L’antica chiesetta era situata, insieme alla vicina San Martino – anch’essa del tutto
scomparsa – nell’antica via Nuxie, che correva lungo il lato destro dell’attuale piazza Belgioioso, lungo
l’omonimo palazzo e l’odierna via Morone. Se su quest’ultima prospettava San Martino, la fronte di S.
Stefanino doveva trovarsi sulla contrada di San Paolo (grosso modo all’incrocio con l’attuale via Hoepli),
essendone le rispettive collocazioni difficilmente riscontrabili, date le ampie trasformazioni urbanistiche
intercorse nella zona. [DCA, VI, 3555-3556]”
174
SOPPRESSIONE: l’edificio sconsacrato nel 1786 fu trasformato dal principe Alberico Barbiano di Belgioioso
in una casa residenziale con botteghe, e demolito negli anni Trenta del XX secolo nel corso degli
sventramenti per l’apertura di corso Littorio (oggi corso Matteotti).
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 83; Forcella2, 1889, V, 177-179; Quadro storico di
Milano, 1802, 282
b) notizie: Gualdo Priorato, 1666, 101; Il Settecento lombardo, 582; Vigotti, 1974, 88; P. B. CONTI,
Documenti inediti sulla presenza della famiglia di Leone Leoni a Milano. Prime osservazioni, “Civiltà
ambrosiana”, 8 (1991), 341;
Nuovi documenti per S. Maurizio al Monastero Maggiore, “Civiltà
ambrosiana”, 6 (1989), 61, n. 19; G. SOLDI RONDININI, Milano tra XIV e XV secolo, in Florence and Milan,
Atti del convegno, Firenze 1989, II, 170-171.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.M., Notarile, 16288 (Giulio Corbetta): 1584 settembre 27; A.S.C.M.,
Famiglie, c. 1626; Breve relatione et stato della fabrica di alcune chiese parochiali di Milano…, Milano
1625, c.s.m. [7].
S. STEFANO IN RUGABELLA
(S. Stefano di Centenariolo, S. Domenico, S. Stefanino)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: secondo il Latuada (1738) la piccola chiesa, già citata nel Liber notitiae era situata
all’altezza dell’attuale via Rugabella, dopo Palazzo Trivulzio. Carlo Borromeo la trasformò in oratorio
festivo per i giovani. Nella pianta del Richino del 1603 è indicata come S. Maria Malina. Alla fine del XVIII
secolo scompare dalle carte.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 220; Latuada, 1737-1738, II, 247-251; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, 210; Vigotti, 1974, 55.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 190; Gualdo Priorato, 1666, 63.
S. STEFANO MAGGIORE
(S. Stefano in Brolo, S. Zaccaria)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: fondata nel 417, fu ricostruita nel 1075 in seguito a un incendio. Modificazioni
sostanziali della struttura medievale si riscontrano a partire dal XVI secolo. Nel 1620 fu abbattuto l’antico
nartece e nel 1629 si decise di allungare l’edificio. Nel 1642 crollò il campanile medievale e la nuova torre
fu completata nel 1696. Ulteriori lavori furono compiuti nell’Ottocento.
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Stefano
ORDINE: Canonici
SOPPRESSIONE: 1786
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 133-137; Baroni, 1940-1968, 184-204; Bartoli, 17761777, 220; Bianconi, 1787, 90-94; Borroni, 1808, 41-42; Bossi, 1818, 59-60; Caselli, 1827, 61-64; Denti,
1988, 93, 110, 112, 114, 190, 191, t. 30; Giulini, ed. 1854, II, 184 ss., 507, 509; III, 179; Gualdo Priorato,
1666, 43-45; Latuada, 1737-1738, II, 21-39; Malara, 2011, 134-143; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968,
525-528; Pirovano, 1822, 111-114; Ponzoni, 1930, 308; Quadro storico di Milano, 1802, 154-155; Rotta,
1881-1884; Storia e descrizione delle chiese, 1857, 19-20; Torre, 1674, ed. 1714, 314; Vigotti, 1974, 8788; G. DE SIMONI, L’ultimo avanzo dell’antica basilica di S. Stefano in Brolo distrutta nel 1703, “Città di
Milano”, XL (1924), 168; C. DEVOTI, Giuseppe Meda e il contratto per la costruzione della cappella
Trivulzia in S. Stefano in Brolo, ArLo, XII, 1 (1967), 121-126; L. LORENZIN, S. Stefano: una chiesa per una
congiura, “La voce di Milano”, giugno 1991, 20-21; G. B. MADERNA, Origini e storia della cappella
Trivulzia in S. Stefano in Brolo in Milano opera dell’architetto milanese Giuseppe Meda (1594-1595), ArLo
XII, 1 (1967), 158-159; F. REGGIORI, La basilica di Santo Stefano qual’era nel Medioevo, “Bollettino
d’Arte”, 1924-1925, 402-412; V. SIRONI, La basilica di S. Stefano tra storia e arte, fede e folclore, “La
Martinella”, 16, settembre-ottobre (1980), 185-189.
b) notizie: Arslan2, 1954, 448, 449, 451; Baroni, 1933, 453-482; Baroni, 1937, 106-117; Baroni, 1941, 131;
Dell’Omo, 1991; Guida dell'Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, 2012, 94-96, 102-104; Santagostino,
1671,ed. 1980, 19, 24, 26, 31. A. VALLINI, La “calva” di S. Anna nella basilica di S. Stefano maggiore, DMi,
luglio-agosto 1962, 416-420.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Raccolta Bianconi, tomo X, f. 13; A.S.D.M., Sez. X, Visite
pastorali, Santo Stefano, voll. I, VII, IX, X, XI, XIII; Biblioteca Ambrosiana, Raccolta Ferrari, Cod. Amb. S
156 su C III; Le pergamene milanesi, 1993.
S. TECLA
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: uno degli edifici sacri che fino alla metà del Quattrocento occupavano lo spazio
dell’attuale piazza del Duomo, da un lato della quale si trovava la basilica di Santa Maria Maggiore, più
tardi inglobata nel Duomo, e separata dall’antica cattedrale paleocristiana dall’edificio del battistero di
175
San Giovanni alle Fonti stretto all’abside di S. Tecla. La chiesa con l’annesso battistero fungeva da
cattedrale ed era di fondazione preambrosiana, edificata intorno alla metà del IV secolo all’epoca dei
vescovi Eustorgio o Dionigi. A seguito dell’avvio della costruzione dell’odierno edificio del Duomo, il
battistero fu distrutto nel 1455, mentre S. Tecla fu abbattuta quasi integralmente tra il 1461 e il 1462. Nel
1548, Ferrante Gonzaga fece eliminare anche il troncone superstite dell’abside.
a) trattazioni specifiche: Calderini1, 1953, 595-597; Latuada, 1737-1738, I, 2-10; Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, 3-9; Milano: le chiese scomparse, 1997, I, 6-45 (con bibliografia); Milano capitale, 1990,
106-111; Mirabella Roberti, 1984, 106-110, 115-177; Monneret de Villard, 1914, 22-23; Puccinelli2, 1650,
46-53; Ruffolo, 1970, 6-11, 64-65; Torre, 1674, ed. 1714, 339-341; Traversi, 1964, 47-61; Vigotti, 1974, 3940. Basilica Nova quae maior est, “Diocesi di Milano”, novembre (1965), 617-621; L. BELTRAMI, Note di
topografia dell’antico centro di Milano. S. Tecla. L’Arengo. Il Coperto dei Figini, Milano 1912; G. BOVINI,
La “Basilica maior” di Milano e il suo battistero, in VIII corso di cultura sull’arte ravennate e bizantina,
Ravenna 1961, 73-95; E. CATTANEO, Il clero e la cura pastorale nell'antico Duomo S. Tecla, Milano 1950.
I. CHELLINI, “Superstantia” e “superstantes”. Alcuni aspetti della Fabbrica di Santa Tecla di Milano,
“Nuova Rivista Storica”, 81 (1997), 401-444; M. DAVID, Indagini sulla rete viaria in età romana, in Milano
ritrovata. L’asse di via Torino, a cura di M. L. Gatti Perer, Milano 1986, 119-143; A. DE CAPITANI
D’ARZAGO, Cenni introduttivi alla relazione sullo scavo della basilica di S. Tecla e del battistero di S.
Giovanni nella piazza del Duomo di Milano, in Munera. Scritti in onore di A. Giussani, Como 1944, 185205;A. DE CAPITANI D’ARZAGO, La "Chiesa Maggiore" di Milano : Santa Tecla, Milano, 1952; F. DELL’ORO,
Il discorso “In reparatione ecclesiae Mediolanensis” per la solenne dedicazione della “ecclesia maior”
nell’anno 453, in Il Duomo cuore e simbolo di Milano (Archivio ambrosiano, XXXII), Milano 1977, 268-301;
A. GROSSI, Santa Tecla nel tardo Medioevo. La grande basilica milanese, il Paradisus, i mercati, Milano
1997; S. LUSUARDI SIENA, La “basilica nova”, in Milano capitale dell’impero romano, 286-402 d. C.,
Milano 1990, 106-108; M. MIGLIARINI, Alle origini del Duomo. La basilica e il culto di Santa Tecla
(“Archivio ambrosiano”, LXIV), Milano 1990; M. MIGLIARINI, Alla riscoperta di S. Tecla titolare dell’antica
cattedrale di Milano, “Terra Ambrosiana” 1 (1990), 60-65; M. MIRABELLA ROBERTI, La cattedrale antica di
Milano e il suo Battistero, ArLo, 8 (1963), 1, 77-98; M. MIRABELLA ROBERTI, Topografie e architetture
anteriori al Duomo, in Il Duomo di Milano: Congresso internazionale (Milano, Museo della scienza e della
tecnica, 8-12 settembre 1968), atti a cura di Maria Luisa Gatti Perer, 31-41; M. MIRABELLA ROBERTI,
Antiquarium del battistero di S. Giovanni alle Fonti, in Tesoro e Museo del Duomo, a cura di R. Bossaglia
e M. Cinotti, Milano 1978, 15 ss.; E. MONETA CAGLIO, Il titolo originale della basilica di S. Tecla, “Civiltà
ambrosiana”, 4 (1987) 6, 434-436; A. MONTRASIO, Le basiliche preambrosiane. I sepolcri dei SS. Vittore e
Satiro, Milano, 1940; U. MONNERET de VILLARD, L’antica basilica di S.Tecla in Milano, ASL, 1917, 2-24; A.
PRACCHI, La cattedrale antica di Milano. Il problema delle chiese doppie tra tarda antichità e medioevo,
Roma-Bari 1996; M .ROSSI, Il Duomo e la Piazza nel Quattrocento, ArLo, 72 (1985), 9-17; F. RUGGERI,
Ricerche sui custodi della basilica di Santa Tecla, “Libri e documenti”, 3, 18 (1993), 27-45.
b) notizie: Arslan2, 1954, 436; Carmassi, 2000; David, 1986, 18-29; Fassina, 1985, 119-121, 205-205;
Forcella-Seletti, 1897, 249; Kinney, 1987, 48-79; Mongeri, 1872, 171; Tettin, 1989, 217-220
M. L. GATTI PERER-M. DAVID, La memoria della città antica tra VIII e XVIII secolo, in Felix temporis
reparatio (Atti del convegno “Milano capitale dell’Impero romano”, Milano 8-11 aprile 1990) Milano 1992,
425.
c) fonti e citazioni documentarie: Archivio della Soprintendenza archeologica della Lombardia, cart. V, 5;
S. AMBROSIUS, Epistula ad Vercellensem ecclesiam (CSEL, LXXXII, X³, a cura di M. Zelder, Vindobonae
1982, Ep. extra collectionem 14); PAULINUS MEDIOLANENSIS, Vita Ambrosii, 48, 1 (PAOLINO DI MILANO,
Vita di S. Ambrogio, a cura di M. Pellegrino, Roma 1961, 120-122, § 48); S. MAXIMUS TAURINENSIS, Homilia
XCIV. In reparatione ecclesiae mediolanensis, PL, LVII, 315-318, coll. 469-472; Corpus inscriptionum
latinarum, V, 2, 617 (Silloge di Lorsch); Liber notitiae, 1917, XLVI, 383-384; Archivio della Veneranda
Fabbrica del Duomo, Liber demolitionis Sanctae Teglae, registri 262 e 616, anni 1461-62.
S. TERESA
(S. Giuseppe e S. Teresa)
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: nel 1674 ci fu la costruzione del convento
ORDINE: Carmelitane Scalze
SOPPRESSIONE: 1782/3
UBICAZIONE ATTUALE: via Moscova
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 180; Fiorio, 1985, 180; Forcella2, IV, 1889, 357-359; Latuada,
1737-1738, V, 257-258; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 926; Quadro storico di Milano, 1802, 264; Sormani,
1760, 135-136.
b) notizie: Mezzanotte, 1958, 706; Mezzanotte, 1966, 103; Sebastiani, 1982, 206, 217, 218; Spinelli, 1999,
passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 252; Castiglioni, 1958, 15, 37.
176
S. TOMASO IN TERRA AMARA
(ad terram malam)
ZONA: Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa è documentata fin dall’XI secolo, ma all’epoca di s.Carlo (1576) ne fu decisa
la radicale ristrutturazione che rimase tuttavia incompiuta fino all’Ottocento quando fu realizzata la
facciata in stile neoclassico.
UBICAZIONE ATTUALE: via Broletto
a) testi specifici: Le antichità di Milano, 2011, 105-106; Bartoli, 1776-1777, 221; Bianconi, 1787, 347-349;
Borroni, 1808, 135; Bossi, 1818, 192-193; Caselli, 1837, 202-203; Fiorio, 1985, 131-132; Giulini, 1760, III,
349, VIII, 366, 631; Gualdo Priorato, 1666, 88; Latuada, 1737-1738, V, 42-46; Mezzanotte-Bascapé, 1948,
ed. 1968, 147; Pirovano, 1822, 211; Ponzoni, 1930, 437-439; Quadro storico di Milano, 1802, 253; Sormani,
1760, 115-117; Torre, 1674, ed. 1714, 226-227; P. LAMBRUGHI, S. Tomaso in Terra Mara, “Diocesi di
Milano”, febbraio (1976), 99-100.
b) notizie: Baroni, 1933, 468; Baroni, 1940-1968, 205-209; Bianconi, 1787, 192; Malara, 2011, 103;
Monumenta…, 1971, passim; Santagostino, 1671, ed. 1980, 54
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C. M., Ornato Fabbriche, I serie, n. 15, fasc. 7, 1821-25; L. ZAGNI,
Le pergamene del secolo XII della chiesa di S. Tommaso di Milano conservate presso l’Archivio di Stato di
Milano, Milano 1986.
S. TOMMASO DEI MURATORI
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’oratorio si trovava nei pressi dell’attuale via del Bollo.
b) notizie: Sormani, 1760, 26
SS. TRINITA’
(extra urbem)
ZONA: fuori Porta Comasina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa ricordata nel Liber notitiae fu costruita nel XII secolo nel popolare “borgo
degli ortolani”. Distrutta in un incendio, nel 1616 fu rifabbricata. Nel 1841, l’edificio fu abbattuto una
prima volta per permettere di ampliare le navate, e poi una seconda volta nel 1968 per esigenza del Piano
Regolatore. Questa volta, la chiesa venne ricostruita in via Giusti 25. Dell’antico edificio rimane solo il
campaniletto romanico in via Giannone.
ORDINE: Umiliati. Dopo la soppressione dell’ordine da parte di s. Carlo divenne parrocchiale
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 107; Borroni, 1808, 142; Bossi, 1818, 201; DCA, VI,
3739-3741; Forcella2, IV, 1889, 59-61; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 401; Quadro storico di
Milano, 1802, 263; Sarzi, 1987, 114; Sormani, 1760, 99-100; Vigotti, 1974, 89
E. MANZONI, La Chiesa e la parrocchia della SS. Trinità: memorie storiche, Milano 1920.
SS. TRINITA’ (oratorio)
(S. Giovanni in Era, S. Giovanni Bocca d’Oro)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: “Già situato in corrispondenza dell’angolo fra le vie Osti e Pantano (un tempo di
fronte al cimitero della basilica Apostolorum), nonché anticamente dedicato a S. Giovanni in Era (ossia
"Aia" o piazza), l’oratorio fu ricostruito nel 1584. [DCA, VI, 3741]”, dedicato a S. Giovanni Battista per
divenire sede della confraternita della Trinità dei convalescenti e pellegrini di Roma, nonché di quella del
Riscatto degli schiavi cristiani. A navata unica, la chiesa aveva l’altare maggiore decorato da una tavola di
Camillo Procaccini raffigurante il Padre Eterno con Cristo Crocefisso e S. Stefano genuflesso.
SOPPRESSIONE. 1786. L’oratorio fu ripristinato nell’Ottocento come sede della Confraternita della pietà
che vi manteneva un’infermeria per carcerati. Soppressa la confraternita con l’unità d’Italia, l’edificio
divenne un’abitazione popolare poi seriamente danneggiata nei bombardamenti.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 179; DCA, VI, 3741; Gualdo Priorato, 1666, 60; Latuada,
1737-1738, II, 213-215; Quadro storico di Milano, 1802, 168; Tolfo, 1991,
b) notizie: Santagostino, 1671, 28, nota 46-47.
SS. TRINITA’ (oratorio)
ZONA: Porta Ticinese
ORDINE: Confraternita di Disciplini di rito ambrosiano
SOPPRESSIONE: 1786
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 232; Quadro storico di Milano, 1802, 190
S. UGUZZONE
177
ZONA: Precotto
ORIGINE E VICENDE: fino al dopoguerra era visibile nell’omonima via un oratorio gentilizio con abside a
semicerchio a lunette e velette con affreschi cinquecenteschi.
b) notizie: Sarzi, 1987, p. 191.
S. ULDERICO AL BOCCHETTO
(Dateo, S. Maria del Boschetto, S. Ulderico, Bocchetto, S. Olderico)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: sec. VIII (?). “Era un monastero di una certa vastità, occupando con la chiesa di S.
Vittore al Teatro e quella di S. Maria Segreta e i loro annessi, tutto l’isolato compreso fra la contrada e il
vicolo del Bocchetto (quest’ultimo dove’è ora la via della Posta), la via S. Vittore al Teatro, la via e il
vicolo di S. Maria Segreta. La chiesa era stata rifatta nel 1636 da F. M. Richini. [Mezzanotte-Bascapè,
1948, ed. 1968, p. 133]”
ORDINE: Benedettine.Nel sec. XVI ci fu il passaggio all'Osservanza benedettina
SOPPRESSIONE: 1782. La chiesa fu demolita nel 1787 per lasciare spazio a un edificio scolastico
successivamente soppiantato dall’Archivio della Repubblica Cisalpina. Anche la fabbrica conventuale fu
trasformata in uffici governativi e poi distrutta nel 1910 per permettere di costruire il nuovo edificio della
Posta.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 225-226; Cattaneo, 1961, 604-6, 610, 701; Forcella2, III,
1889, 21-22; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 133; Palestra, 1967,63; Pellegrino, 2011, V, 98-99.
b) notizie: Aiello, 1996, passim; Le antichità di Milano, 2011, 69-70; Arslan1, 1954, 578; Biscaro, 1913,
217; Biscaro, 1928, 467-8; Bognetti2, 1954, 775; Cattana, 1980, 104, 120-1; Cattaneo2, 1954, 682;
Chabod, 1971, 241; Fasola, 1972, 154, 155, 167; Franceschini, 1954, 314; Gerosa Brichetto, 1973, 94, 99103; Gualdo Priorato, 1666, 85; Latuada, 1737-1738, IV, 148-150; Mezzanotte, 1958, 706; Paccagnini,
1985, 46; Petra Sala, 2004, 150; Picasso, 1980, 47; Picasso, 1993; Quadro storico di Milano, 1802, 240-241;
Schuster, 1946, 14-5; Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Smiderle, 1960, 134-6; Soldati Forcella-Antico
Gallina, 1979-1980, 29-30; Sormani, 1760, 84; Spinelli, 1999, passim; Visconti, 1909, 419; Vismara, 1932,
330; Vittani, 1912, 130; Zerbi, 1966, 286.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147; Beretta, 1939, 10; Borella, 1948, 105-6; Brivio
Sforza, 1976, 139; Castiglioni, 1958, 15, 37; Cattaneo, 1960, 142 (1565 giu 20), 162 (1566 ge 30); Gatti
Perer, 1964-1965 157; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 130; Marcora2, 1959, 329, 330, 480-2 (1533
dic 3-4); Marcora2, 1961, 530 (1564 ott 28); Milano nei disegni di architettura, 1995, 22-24; Le pergamene
milanesi, 1994; Santoro, 1939, 88; Vigotti, 1974, 32, 34, 72, 81.
S. ULRICO ALLE CINQUE VIE
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: le uniche notizie relative a questa chiesa riferiscono di un suo rifacimento ad opera
del Richini.
b) notizie: Denti, 1988, 201n; SMT, X, 639.
S. VALERIA
(in vinea)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa è documentata almeno dal VII secolo (citata nell’Itinerarium Salisburgense)
all’altezza dell’attuale omonima via, sul fianco del più importante cimitero cristiano tardoantico
cittadino. Un’ipotesi non sufficientemente suffragata dall’archeologia afferma che l’antico mausoleo
gentilizio dei Valerii fosse stato trasformato nel IV sec. nella “memoria” della santa, all’altezza
dell’attuale stabile di via Santa Valeria 3-5. Al 1533 risale invece la fondazione del convento.
ORDINE: Convertite di S. Valeria
SOPPRESSIONE: 1786 “Uno dei due edifici funerari – ancor oggi visitabile al piano inferiore dello stabile – è
una struttura quasi quadrata (m. 7,50 x 7,25) non chiaramente identificata e non identificabile con
sicurezza nei resti della chiesa demolita tra il 1785 ed il 1786”. (DCA, VI, 3788).
a) trattazioni specifiche: Bascapè, 1967, 53-5, 64; Forcella2, III, 1889, 61-63; Gualdo Priorato, 1666, 84;
Latuada, 1738, IV, 208-221; Monfrin, 1991, 34; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 646; Orefice, 1985, 19-20;
Paccagnini, 1985, 38-46; Sormani, 1760, 66-67.
C. OCHETTI VIOLA, Santa Valeria, in Milano capitale dell’impero romano, 124; C. M. GAMBA, Le regole
delle Pie Convertite di Santa Valeria all'epoca di Suor Virginia Maria de Leyva, «Archivi storici delle
Aziende di Credito», I (1956), estr. pp. 27.
b) notizie: Bendiscioli2, 1957, 416-7; Bocchi, 1980, 277; Castiglioni, 1931, 198-9; Cattaneo, 1961, 621,
703; Fassina, 1985, 115; Felix temporis reparatio, 1992, 427; Gerra, 1964, 224; Marcora, 1956, 322;
Marcora, 1960, 287, 289; Orsenigo, 1908-1910, 198; Sebastiani, 1982, 207; Sebastiani, 1995, 109, 111-112;
Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 84-5, 99, 144, 146; Spinelli, 1999, passim; Vigotti, 1972, 92,
178
93, 95.
A. MERATI, Trovato a Monza un documento relativo alla monacazione di Marianna de Leyva, ASL, LXXXVIII
(1961), 317; M. P. ROSSIGNANI-S. LUSUARDI SIENA, La storia del sito alla luce delle indagini
archeologiche, in Dal monastero di S. Ambrogio all’Università Cattolica, 1990, 23-42
c) fonti e citazioni documentarie: Biandrà di Reaglie, 1974, 37; Borella, 1957, 187; Castiglioni, 1948-1949,
251; Castiglioni, 1958, 16; Cattaneo, 1957, 260, 299; Cattaneo, 1960, 154-5 (1565 ag 8), 157 (1565 ag 15),
161 (1566 ge 30); Gatti Perer, 1964-1965, 192; Marcora2, 1959, 417-9, 485-7 (1534), 487-490 (1538 ap 24);
Orefice, 1985, 28, 30, 32-5 (18 regesti di documenti XVI-XVII secc.); Le pergamene milanesi, 1994.
S. VINCENZINO ALLE MONACHE
(Nuovo, S. Maria e S. Vincenzo; Monasterium novum)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la fondazione del monastero di monache benedettine risale secondo la tradizione al
770, ma la prima menzione documentata è del 1034. La chiesa fu ricostruita sull’attuale via Camperio, ad
aula doppia, tra la fine del XV e gli inzi del XVI secolo.
ORDINE: Benedettine; 1521 passaggio all'Osservanza benedettina
SOPPRESSIONE: 1798. La chiesa subì varie trasformazioni sino alla distruzione del complesso monastico
avvenuta in seguito al piano regolatore del 1953. Lungo la via Giulini sono state ricostruite le due fronti
della chiesa: quella tardoquattrocentesca del coro, e la facciata dell’ingresso per i fedeli.
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 221-222; Bianconi, 1787, 340-341; Borroni, 1808, 131;
Cattaneo, 1961, 605; Fiorio, 1985, 100-101; Forcella2, III, 1889, 493-496; Grassi, 1964, 131, 142; Latuada,
1737-1738, IV, 421-425; Mezzanotte-Bascapè, 1958, 348; Milano: le chiese scomparse, 1997 III, 41-57 (con
bibliografia); Pellegrino, 2011, V, 84-87 (ill.); Quadro storico di Milano, 1802, 235; Torre, 1674, ed. 1714,
210; G. COLOMBO, La vita nel Seminario. L'albero della libertà, «Humilitas» [II]/15 (1930), 503-7; L.
LORENZIN, San Vincenzino alle monache. I muri pellegrini di via Giulini, “Voce della Martinella”, 3 (1992),
22-24; P. MEZZANOTTE, Riconoscimento di un disegno d'architettura, ASL, XC (1963), 346-350; Una volta
affrescata del ‘400 sopra il soffitto di un cinema, “Corriere d’Informazione”, 30-31 ottobre 1961, 4.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 55; Aiello, 1996, passim; Baroni, 1931, 954; Caselli, 1827, 196;
Cattana, 1980, 106, 113, 123; Cattana, 1984, 138; Disegni lombardi…, 1986, 53-55; Ferrari, 1980, 234;
Fiorio, 1987, 89, 131-132; Gerra2, 1968, 695-6; Giulini, 1760, III, 256; Grassi, 1966, 344, 345; Gualdo
Priorato, 1666, 85; Latuada, 1737-1738; Mezzanotte, 1957, 627; Mezzanotte2, 1959, 481; Mezzanotte,
1966, 299; Petra Sala, 2004, 147; Picasso, 1980, 47; Picasso, 1993; Santagostino, 1671, ed. 1980, 49;
Schuster, 1946, 22-3; Sebastiani, 1982, 206, 216, 218; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 34;
Sormani, 1760, 74-75; Spinelli, 1999, passim; Zerbi, 1966, 286; Ricostruito un antico tempietto dedicato a
S. Benedetto, “L’Italia”, 12 dicembre 1959, 6.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Raccolta Bianconi, tomo VIII, f. 35; Bascapè, 1937, 147, 148;
Beretta, 1939, 9; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 130; Marcora2, 1961, 569 (1565 lu 28); Palestra,
1971, 93 (1360), 97 (1360 lu 20); Vigotti, 1974, 32, 73.
S. VINCENZO DE SEPTARA
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: “La contrada che in antico portava il nome della nobile famiglia da Settala
corrisponde all’attuale via Paolo da Cannobio. Si ha memoria della chiesa che era chiamata ad separa od
anche in curte septariorum. [Vigotti, 1974, 90-91]”
b) notizie: Tolfo, 1991, 282; Vigotti, 1974, 37, 90-91.
S. VINCENZO IN PRATO
(S. Vincenzo extra muros)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: nella località detta pratum, necropoli pagana e cristiana, si insediò a partire dal IX
secolo una comunità di monaci benedettini che vi rimasero fino al 1520. La costruzione di una chiesa risale
tuttavia probabilmente all’epoca paleocristiana, come testimoniato dall’arcaicità dell’impianto a tre
navate divise da colonne, e con tre absidi. L’edificio fu modificato in stile romanico nel secolo XI. Il
cattivo stato della chiesa dopo la partenza dei monaci è testimoniato da numerosi documenti coevi, ma
lavori di restauro intervennero solo nel 1729. Nel 1786 la parrocchia fu trasferita a S. Pietro in
Camminadella. Sconsacrata dai francesi, quindi adibita a magazzino, caserma e, nel 1810 a fabbrica di
prodotti chimici, S. Vincenzo ritornò parrocchia nel 1889, dopo radicali lavori di restauro che ne fecero
più che un edificio altomedievale una costruzione ottocentesca.
ORDINE: Benedettini
SOPPRESSIONE: 1520. Nel 1782 venne soppressa la confraternita ambrosiana alla quale la chiesa era stata
affidata
UBICAZIONE ATTUALE: via D. Crespi
179
a) trattazioni specifiche: Arslan2, 1954, 407, 410, 412, 421, 432-6, 455; Cattaneo, 1961, 587, 596-7;
Cinque chiese, 1984; 43-77; Giulini, 1916, 285-8, 397-403; Latuada, 1737-1738, III, 237-248; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, pp. 313-314; Ponzoni, 1930, 21-24; Porter, 1916, 663-675; Quadro storico di
Milano, 1802, 195-196; Studi di storia locale, 1983, 48; Torre, 1674, ed. 1714, 101-105; Vigotti, 1974, 90;
“Antico” e “Longobardo” nella scultura milanese di età carolingia: note su alcuni capitelli e lastre
scolpite in S. Vincenzo in Prato, “Commentari”, 1-2 (1973), 3-18; P. G. AGOSTONI, I guasti delle leggi
eversive. 7) S. Vincenzo in Prato a Milano, ArCr, LV (1967), 255-262; G. BAI, La vetusta basilica di S.
Vincenzo in Prato. Storia. Arte. Liturgia, Milano 1936; E. BRIVIO, San Vincenzo in Prato, Milano 1978; E.
LATIS, La basilica di San Vincenzo in Prato, Milano 1989; P. ROTTA, Cenni illustrativi intorno all'antica
basilica di S. Vincenzo in Prato in Milano, Milano, 1880; P. ROTTA., Cronaca mensile del ricupero e
ristauro della basilica di S. Vincenzo in Prato (1880-1890), Milano 1890; G. SPINELLI, Nuove ipotesi
sull'origine dei monasteri di S. Vincenzo in Prato di Milano nonché di S. Pietro di Civate e di S. Pietro di
Mandello, «Archivi di Lecco», VII (1984), 515-552; Sulla basilica di S. Vincenzo in Prato: dialogo tra un
dotto e un popolano, Milano, G. Messaggi, 1882.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 219-220; Arslan1, 1954, 502, 503, 545, 566, 568, 580-3; Arte in
Lombardia, 1988, 168-169; Bandera, 1997, 243; Barni1, 1954, 42, 73; Barni2,, 1954, 332; Barni3, 1954, 67;
Besta1, 1954, 373; Biffi, 1704, 56; Biscaro, 1909, 376; Bognetti2, 1954, 770, 785, 793; Bognetti3, 1954,
861; Borella, 1948, 104; Capitani, 1971, 450, 477; Castiglioni, 1625; Cattana, 1980, 83-9; Cattaneo1, 1954,
781; Cattaneo2, 1954, 682, 693; Cattaneo, 1958, 294; Cattaneo, 1980, 14, 23, 25; Cattaneo1, 1984, 209;
Cattaneo2, 1984, 235; Chinea, 1937, 440; Chisini Bulak, 1956, 296; Cognasso, 1955, 239; Fassina, 1985,
122; Galassi, 1956, 110; Gerosa Brichetto, 1973, 64, 98; Gerra, 1964, 435; Gualdo Priorato, 1666, 74;
Manaresi, 1919, 314; Mezzanotte2, 1959, 480, 506; Natale, 1972, 466,496, 497, 501; Palestra, 1970, 90;
Pecchiai, 1925, 92; Penco, 1971, 390; Pensa, 1974-1977, 89; Petra Sala, 2004, 35; Picasso, 1980, 30, 34,
46, 51; Rosa, 1954, 621; Rotta, 1890; Schuster, 1946, 31-2; Violante, 1955, 10; Vismara, 1932, 331;
Vittani, 1931, 847, 871; Zerbi, 1950, 46, 48, 169, 172; Zerbi, 1966, 286.
c) fonti e citazioni documentarie: Bascapè, 1937, 147; Beretta, 1939, 18; Cattaneo, 1957, 260, 299-300;
Liber notitiae, 1917, 263; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910, 125, 560; Marcora, 1956, 262, 446-451
(1463 giu 17); Marcora2, 1959, 325-8, 478-480 (1531 lu 15); Marcora2, 1961, 333, 525 (1564 ot 7); Vigotti,
1974, 37, 50, 75, 90-1, 391; Zerbi2, 1978, 223 (1123 set 1). R. MAJOCCHI, Di alcuni dipinti dei fratelli
Zavattari e di Giacomo Vismara a S. Vincenzo in Prato di Milano, «Rivista di scienze storiche», V /7
(1908), 21-6 (1465 mg 2).
SS. VITALE E AGRICOLA
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la cappella situata fra la chiesa dei SS. Nabore e Felice e S. Ambrogio era di origine
antichissima. Fu distrutta nel 1677.
a) trattazioni specifiche: Vigotti, 1974, 44, 91
b) notizie: Mezzanotte–Bascapè, 1948, ed. 1968, p. 331.
S. VITO AL CARROBBIO
(SS. Vito e Biagio, S. Salvatore)
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: l’antica fondazione, all’altezza dell’attuale omonima via, risale al secolo IX ma la
chiesa è espressamente citata solo a partire dal XII, anche se per quel che concerne notizie più specifiche
occorre attendere il secolo XVI quando tra il 1563 e il 1564 vi si insediarono i padri Gesuiti chiamati da
Carlo Borromeo, poi sostituiti dai Camaldolesi. Nel corso del XVII secolo, nonostante la più volte disposta
soppressione della parrocchiale, un curato continuò ad esercitare la cura d’anime. Alla fine del Seicento,
S. Vito fu sottoposta a un radicale intervento di restauro.
ORDINE: Gesuiti; Camaldolesi
SOPPRESSIONE: la parrocchia fu soppressa tra il 1786 e il 1787 e la chiesa sconscacrata e ridotta ad uso
commerciale e abitativo. Lo stabile fu espropriato e demolito nel 1924.
a) trattazioni specifiche: Latuada, 1737-1738, IV, 19-21; Forcella2, II, 1889, 229-231; Milano ritrovata,
1991, 201-203 (con bibliografia); Quadro storico di Milano, 1802, 217
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 222; Bendisciloli1, 1957, 192; Cattaneo, 1958, 294, n. 6, 303;
Gualdo Priorato, 1666, 73; Mezzanotte, 1957, 639; Vigotti, 1974, 91
c) fonti e citazioni documentarie: A.C.M., PG 19275/33 fasc. 291/33 PR Demanio Edilizia; A.S.C.M., Ornato
Fabbriche, II serie, 194, PG 15723; A.S.D.M., Visite Pastorali, Sez. X, San Giorgio, V, XII, 1-2-6-7-10-11-1516-18; Miscellanea città, XIII, 38-39; Archivio parrocchiale di San Giorgio al Palazzo, Fondo San Vito al
Carrobbio.
S. VITO AL PASQUIROLO
ZONA: Porta Orientale
180
ORIGINE E VICENDE: della chiesa si ha memoria fin dal 1145. Il termine “pasquirolo” indica che si trovava
in una piccola piazza. Parrocchia dal XIV secolo, fu ricostruita all’epoca di Federico Borromeo (1621). Nel
1787 fu ridotta a sussidaria di S. Maria dei Servi
UBICAZIONE ATTUALE: p.za S. Vito al Pasquirolo
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 222; Bianconi, 1787, 70-71; Borroni, 1808, 27; Caselli, 1827,
28-29; DCA, VI, 3994-3995; Denti, 1988, 128, 129; Latuada, 1737-1738, II, 49-52; Lupieri-Maderna, 1972,
6.12; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 202; Pirovano, 1822, 100; Ponzoni, 1930, 351-352; Quadro
storico di Milano, 1802, 153; Santagostino, 1671, ed. 1980, 19-20; Storia e descrizione delle chiese, 1857,
15; Torre, 1674, ed. 1714, 322; D. M. MONTAGNA, La chiesa milanese di S. Vito in Pasquirolo: documenti
per la storia dell’arte dei secoli 16.-17, Milano 1963.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 139; Gualdo Priorato, 1666, 54; Fiorio, 1974, 92.
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.D.M., B-1521, Breve Relazione, 1625; Vigotti, 1974, 91-92.
S. VITTORE A PORTA ROMANA
(S. Vittore alla Crocetta, S. Vittorello, S. Vittore ad Septaram)
ZONA: Porta Romana
ORIGINE E VICENDE: la piccola chiesa è già documentata dal Liber notitiae, situata all’inizio di corso di
Porta Romana, grosso modo di fronte all’incrocio con via Paolo da Cannobio, era parrocchiale almeno dal
XV secolo (Latuada), poi da s. Carlo Borromeo fu affidata a una confraternita di scolari (1572). Detta
anche San Vittorello, fu demolita nel 1720 per essere ricostruita con planimetria ovale (consacrazione:
1724).
SOPPRESSIONE: 1786
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 223; DCA, VI, 4009-4010; Forcella2, I, 1889, 457; Giulini,
1754, passim; Latuada, 1737-1738, II, 240-246; Quadro storico di Milano, 1802, 169-170
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 191; Barni2, 1954, 309, n. 1; Cattaneo, 1961, 685; Gualdo
Priorato, 1666, 63.
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 37, 93.
S. VITTORE AL CORPO
(S. Vittore Grande)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “Qui si trovavano alcune basilichette sepolcrali paleocristiane, di cui una traccia
erano forse l'oratorio di S. Martino ad Corpus (distrutto nel '700) e soprattutto l'ottagonale Mausoleo
imperiale, eretto nel sec. IV e ricordato sino a fine XVI come rotonda di S. Gregorio (avanzi sotto l'attuale
facciata della chiesa con accesso dalla canonica, e per quanto riguarda il recinto che lo racchiudeva, resti
all'interno del Museo nazionale della Scienza e della Tecnica «Leonardo da Vinci»). Su quest'area
l'arcivescovo Arnolfo Il fondò, poco dopo il Mille, un monastero benedettino, di cui nel 1508, sotto gli
Olivetani, si iniziò la ricostruzione (nel 1553 vi è attestata la presenza di Vincenzo Seregni e di Galeazzo
Alessi). Nel 1560 si avvia il rifacimento anche della chiesa, con orientamento opposto a quella medievale
già ricostruita dai Benedettini. Il progetto fu attribuito da padre Agostino Delfinone, che a fine '600
riordinò l'archivio del monastero, all'Alessi, mentre secondo uno dei maggiori studiosi dell'architettura
milanese del 500, Costantino Baroni, la basilica è da assegnare al Seregni. Dal 1570 è attestata la presenza
di Martino Bassi, mentre successivamente compaiono anche i nomi di Tolomeo Rinaldi e Francesco Sitone.
I lavori si concludono con la facciata dopo il 1602 (nel 1576 Carlo Borromeo aveva consacrato l'altare
maggiore), mentre nel 1669 Girolamo Quadrio aggiungerà la cappella Arese. [Milano, 10 ed., TCI, 1998,
399-400]”
ORDINE: Benedettini; nel 1463 l’abbazia fu data in commenda; nel 1507 ci fu l’introduzione degli
Olivetani.
SOPPRESSIONE: nel 1797 una parte del monastero fu adibita a caserma di cavalleria, l’allontanamento
degli Olivetani avvenne tuttavia solo nel 1804
UBICAZIONE ATTUALE: via S. Vittore
a) trattazioni specifiche: Le antichità di Milano, 2011, 64-67; Bartoli, 1776-1777, 223-224; Bianconi, 1787,
306-311; Baroni, 1940, 210-239; Bombe sulla città, 2004, 257-260; Borroni, 1808, 121-123; Bossi, 1818,
173-176; Caselli, 1827, 172-175; Cattana, 1984, 133-6; Cattaneo, 1961, 558, 587, 595-7; DCA, VI, 39994005; Denti, 1988, 28-32, 57, t. 2; Fiorio, 1985, 102-106; Gualdo Priorato, 1666, 45-47; Latuada, 17371738, IV, 317-331; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 372, 373-377; Milano capitale, 1990, 111-115;
Palestra, 1967, 61; Picasso, 1980, 30, 36-42, 44, 46, 49, 51; Picasso, 1993; Pirovano, 1822, 199-201;
Ponzoni, 1930, 245-254; Quadro storico di Milano, 1802, 219-220; Rotta, 1881-1884; Savio, 1913, 5-36;
Studi di storia locale, 1983, 48; Sormani, 1760, 39-45; Vismara Chiappa, 1980, 163, 188, 192-5. V.
AGOSTINELLI SCIPIONI, Bernardino Passeri e il coro di S. Vittore di Milano, ArCr, LXIII (1975), 89-102; P. G.
AGOSTONI, I guasti delle leggi eversive. 3). Il complesso sanvittoriano di Milano, ArCr, LIV (1966), 263-8;
P. ARRIGONI, Una veduta milanese cinquecentesca identificata, ASL, LIV (1927), 358-362; S. BANDERA
181
BISTOLETTI, Il coro ligneo della basilica di San Vittore al Corpo in Milano, Milano 1991; A. BERNAREGGI,
La cupola dipinta dal Moncalvo a S. Vitto re al Corpo a Milano, ArCr, XV (1927), 185-190; A. BERNAREGGI,
Il monastero di S. Vittore al Corpo, «La Face», XVI/IO (1927), 11-8; A. BERNAREGGI, Gli intagli della
chiesa di S. Vittore a Milano, ArCr, XVI (1928), 226-248; La biblioteca del monastero di San Vittore a
Milano, in Biblioteche monastiche rinascimentali, a cura di G. CECCHINI, Milano 1960, 14-5;. G. BOLOGNA,
Una raccolta miscellanea dell'Archivio storico civico di Milano, ArLo, XVI (1971), 157-186; A. CALDERINI,
Alcune nuove iscrizioni scoperte nel castrum di S. Vittore a Milano, in Scritti storici e giuridici in memoria
di Alessandro Visconti, Milano 1955, 195-8; V. CATTANA, Corrispondenza dei monaci olivetani con il
Cardinale Federico Borromeo, MSDM, XIV, Milano 1967, 207-9; V. CATTANA, Corrispondenza tra san Carlo
Borromeo e i monaci Olivetani, RSCA, V, Milano 1975 (ArAm, 28), 214-8, 220-1; V. CATTANA, Una
descrizione settecentesca del monastero di San Vittore al Corpo di Milano, RSCA, VII, Milano 1977 (ArAm,
33), 203-220; V. CATTANA, S. Vittore al Corpo di Milano, in Monasteri, 53-65; V. CATTANA, I monaci
olivetani nella diocesi di Milano, RSCA, XII, Milano 1983 (ArAm, 51), 270-4; E. CATTANEO, Il coro della
basilica di S. Vittore in Milano ed un commento del Servo di Dio Cardinal Ildefonso Schuster, «Ambrosius»,
XXXVII (1961), 81-6; Il coro ligneo nella Basilica di S. Vittore al Corpo, introduzione di E. CATTANEO, testi
di G. LISE, Milano 1976; O. CURTI, Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci,
Milano 1972; G. FANTONI, Dalla Porziana a San Vittore al Corpo: le vicende di una basilica, “Ca’ de’
Sass”, 125 (1994), 60-70; S. GATTI, Il faber lignarius Giovanni Ambrogio Santagostino, l’abate Onorato da
Milano e il contratto per il coro di San Vittore al Corpo, ArLo, 151, 3 (2007), 77 ss.; P. GAZZOLA, Alessio
Tramello e il convento di S. Vittore in Milano, «Bollettino storico piacentino», XXXII (1937), 10-3; A.
GRIMOLDI, Disegni per la ricostruzione di S. Vittore al Corpo in Milano, in Il disegno di architettura,
Milano 1989, 205-208; S. LUSUARDI SIENA, Il recinto di S. Vittore al Corpo. Il mausoleo imperiale, in
Milano capitale dell’impero romano. 286-402 d. C., Milano 1990, 114-115;M. MIRABELLA ROBERTI, Il
recinto fortificato di San Vittore a Milano, “Castellum”, 6 (1967), 95-110; M. MIRABELLA ROBERTI, Il
mausoleo romano di S. Vittore a Milano, in Atti del VI Congresso nazionale di archeologia cristiana,
Ancona 1985, 777-783; L. PARVIS MARINO, La cappella Arese in S. Vittore al Corpo: scoperte e precisazioni
dopo i restauri, ArLo, 94-95 (1990), 175-186; L. PARVIS MARINO, Basilica di S. Vittore al Corpo. Profilo
storico-artistico, Milano 1992; A. PICA, Riscatto del gruppo monumentale di S. Vittore al Corpo, «Milano»,
LXVI (1949), 176-7; A. PICA - P. PORTALUPPI, La Basilica Porziana di S. Vittore al Corpo, Milano 1934; F.
REGGIORI, La Basilica ed il Convento di S. Vittore al Corpo attraverso i secoli, «Città di Milano», XLI
(1925), 156-160; F. REGGIORI, Il Monastero Olivetano di S. Vittore al Corpo in Milano e la sua rinascita
quale sede del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, Milano 1954; Il Settecento lombardo,
Milano 1991, 179-180, 219-220; S. RIGHINI PONTICELLI, L’intervento conservativo sulla facciata della
basilica di San Vittore al Corpo, 125 (1994), 71-73; G. UCELLI, Il monastero di San Vittore in Milano sede
del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, «L'ingegnere», X (1948), 873-8
b) notizie: Arslan2, 1954, 408; Bardeaux, 1938-1942, 206; Barni1,, 1954, 21, 73, 122, 191, 192; Barni3,
1954, 67, 108; Barni, 1977, 368; Baroni, 1930, 434; Baroni, 1938, 354; Baroni, Grassi, 1983, 1938, 128;
Baroni, 1941, 13, 40-2, 69, 76, 85, 92, 124; Baroni, 1951-1952, 212; Belloni Zecchinelli, 1963, 101;
Bernareggi2, 1931, 1035; Bianconi, 1787, 306-311; Biscaro, 1907, 387; Biscaro, 1909, 363-4, 369, 372-4,
377-9, 385, 390-1; Biscaro, 1928, 406-7, 421, 472; Bocchi, 1980, 277; Bognetti, 1948, 114, 145, 229, 230,
340; Bognetti1, 1954, 188, 286; Bognetti2, 1954, 771-2, 801; Bognetti3, 1954, 860, 862; Bognetti, 1958, 3;
Caizzi, 1958, 351; Carubelli, 1978, 114; Cattana, 1980, 83, 90, 108-9, 120, 129, 131-2, 134; Cattaneo1,
1954, 774, 790, 831-3, 858; Cattaneo2, 1954, 682, 693, 707; Cattaneo1, 1984, 209; Cattaneo4, 1984, 295;
Chinea, 1937, 453; Cognasso, 1955, 239, 561; Colombo1, 1960, 334; Colombo, 1999; Corsi, 1968, 173, 1756; Dallaj, 1983, 528; Dell’Acqua, 1957, 725, 774; Fasola, 1972, 144; Fassina, 1985, 115; Ferrari, 1980, 233;
Forcella, chiese, 1889; Forcella2, 1889, 289-306; Filippini, 1932, 181; Franceschini, 1954, 198;
Franceschini, 1957, 146; Franchini Guelfi, 1969, 104; Fustella, 1968, 11; Fustella, 1970, 215, 230, 237;
Gallavresi, 1906, 428; Gengaro1, 1936, 6-8; Gerosa Brichetto, 1973, 64; Gerra, 1964, 26-7; Giulini, 1760;
Grassi, 1966, 37, 267, 347; Keller, 1979, 55, 129, 217, 230-4; Latuada, 1737-1738, IV, 338-355; Marcora,
1955, 259; Marcora, 1956, 291-2; Marcora, 1958, 413-5; Mezzanotte, 1952, 85; Mezzanotte, 1957, 570,
572-4, 584, 587, 629; Mezzanotte, 1958, 447; Mezzanotte, 1958, 663; Mezzanotte2, 1959, 509;
Mezzanotte, 1966, 114, 182; Natale, 1972, 483, 496; Nicodemi1, 1958, 484, 494, 504, 509, 512;
Nicodemi2, 1958, 533, 545; Oltrona Visconti, 1959, 199; Oltrona Visconti, 1978, 45; Orsenigo, 1908-1910,
154; Palestra, 1960, 84; Panizza, 1956, 171; Pellegrini2, 1910, 436; Penco, 1984, 136, 142, 148;
Puccinelli1, 1650; Rocco, 1939, 185, 188, 190, 192, 194; Romanini1, 1959, 743-4, 746; Rosa, 1630, 1957,
831-4; Rossetti, 1977, 72; Santagostini, 1671, ed. 1980, 50-52; Schuster, 1946, 21; Soldati Forcella-Antico
Gallina, 1979-1980, 117; Spinelli, 1980, 212; Tea, 1942, 74-5; Tea, 1959, 804; Torre, 1674, ed. 1714, 158163; Vegas Castelfranchi, 1962, 84; Vincenti, 1960, 84, 88, 89; Violante, 1955, 8, 123, 154, 156, 158;
Violante, 1977, 710; Visconti, 1934, 303; Vismara, 1932, 316, 330, 332; Vittani, 1923, 267; Zerbi, 1950, 468, 50-1; Zerbi, 1966, 286, 289; S. LUSUARDI SIENA, Milano: la città nei suoi edifici. Alcuni problemi, in
Atti del 10° congresso internazionale sull’alto Medioevo, Spoleto 1986, 209-241; L. PARVIS MARINO,
L’antica chiesa di San Martino al Corpo: documenti inediti (sec. XVI-XVII), “Civiltà ambrosiana”, 6 (1989),
182
4, 264-273; W. PINARDI, Piccola e rustica ma francescana, DMi, IX (1968), 58-60; V. POLONIO, La
congregazione olivetana a metà seicento, RSCI, XXVI (1972), 396; S. VISMARA, I monaci olivetani nella
diocesi di Milano. Note storiche, Milano 1907, 9, 14, 18, 26-44; S. VISMARA, Un catalogo d'archivio del
Seicento (S. Vittore di Milano), «Rivista storica benedettina», IX (1914), 350-7; N. WARD NEILSON, Some
documents for the paintings and choir decorations in S. Vitto re al Corpo Milan, ArLo, XIII/I (1968), 133-4.
c) fonti e citazioni documentarie: A. S. M., Fondo Religione, p.a., Registri 43ª; DELFINONE, Copioso ed
esatto Registro del grande Archivio dell’insigno Monastero di San Vittore al Corpo, 1679; TARANTOLA,
Registro dell’archivio del Venerando monastero di San Vittore, 1735; Bascapè, 1937, 147; Beretta, 1939,
8; Biandrà di Reaglie, 1974, 35 (1512 dc 14); Borella, 1957, 187; Cattaneo, 1954-1955, 117, 120-2;
Cattaneo, 1957, 260, 300; Gatti Perer, 1964-1965, 188, 153, 157; Magistretti, 1900, 26; Magistretti, 1910,
125,560; Mainoni, 1978, 571 (1375 ap 1); Marcora, 1957, 339, 418-420 (1492 fe 8); Marcora2, 1959, 266
(1412 mz 23), 267 (1434 giu 14); Marcora2, 1961, 333, 389 (1565 ag 21); Le pergamene milanesi, 1994;
Riboldi, 1905, 263 (1181 ag 22); Vigotti, 1974, 37, 75, 78, 92, 93; Zerbi2, 1978, 223 (1123 set 1).
G. CUSCITO, Il recinto di S. Vittore al Corpo fuori porta Vercellina. Per il corpus delle iscrizioni
paleocristiane di Milano, ASL, CXIX (1993), 405-442; A. PALESTRA, Ricerche sulla vita comune del clero in
alcune pievi milanesi nel secolo XII, in La vita comune del clero nei secoli XI e XII, Atti della settimana di
studio (Mendola, settembre 1959), II, Milano 1962 (Pubblicazioni dell'Università Cattolica del Sacro Cuore,
s. III, Scienze Storiche, 3, Miscellanea del Centro di Studi Medioevali, 3), 143 (1170 lu 30); A. PISANI DOSSI,
Verdesiacum, «Bollettino della Società Pavese di Storia Patria», V (1905), 81, 91-3 (regesti docc. XI-XII
secc.), 94 (1054 mz 9), 96 (1060 mz 23), 99 (1170 lu 30).
S. VITTORE AL POZZO
ZONA: Porta Ticinese
ORIGINE E VICENDE: la chiesa sorgeva fra S. Maurilio e il convento di S. Marta.
SOPPRESSIONE: soppressa nel 1670, l’edificio fu venduto al conte Tolomeo Gallio e poi distrutto.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 221; Mezzanotte-Bascapè, 1948, ed. 1968, 128
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 93.
S. VITTORE AL TEATRO
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: “La chiesa sorgeva nell’antica strada di S. Vittore al teatro, lungo il palazzo della
Borsa, proprio nei pressi del teatro romano, di cui sono ancor oggi visibili i resti. Era detta "dei legnamari"
per l’originaria presenza, in quella zona, di molti falegnami. La si credeva fondata da s. Galdino
arcivescovo in onore di S.Vittore martire (Torre, Latuada). Nel 1388 risulta nominata come parrocchiale e
come chiesa stazionale nelle antiche carte, da visitare nelle litanie. Al 1624 risalgono alcuni interventi di
rifacimento ad opera del Richini, i cui disegni sono conservati nella Raccolta Bianconi presso la Biblioteca
Trivulziana di Milano. [DCA, VI, 4007]”
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 224; Bossi, 1818, 189; Caselli, 1837, 199; Denti, 1988, 154,
155, 192; Forcella2, III, 1889, 23-34; Kummer, 1974, II; Latuada, 1737-1738, IV, 151-154; MezzanotteBascapè, 1948, ed. 1968, 134; Quadro storico di Milano, 1802, 236-237; Torre, 1674, ed. 1714, 210.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 55; Gualdo Priorato, 1666, 85; Fassina, 1985, 207
c) fonti e citazioni documentarie: A.S.C.M., Raccolta Bianconi, tomo VII, 23, 24, 25a, 25b; Biblioteca
Trivulziana, I serie (Atti edilizi), n. 16, fasc. 14, 1839, fasc. 14, 1843-44-50; II serie, n. 33, 1914; Vigotti,
1974, 93.
S. VITTORE ALL'OLMO
(S. Vittorello)
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: la chiesa non era distante da quella di S. Vittore al Teatro. Nel 1224 ci fu
l’insediamento dei Francescani; nel 1244 ca. l’ingresso delle Francescane; nel 1251 ca. il trasferimento
delle monache a S. Apollinare; nel 1272 ci fu l’ingresso delle monache Cisterciensi; nel 1500 si ebbe il
trasferimento delle monache a S. Caterina di Rancate e nel 1542 l’ingresso dei Cappuccini.
ORDINE: Francescani
SOPPRESSIONE: 1810
a) trattazioni specifiche: Bartoli, 1776-1777, 222; Bianconi, 1787, 311; Biscaro, 1912, 168-172; Borroni,
1808, 123; Cattaneo, 1961, 608, 621; Ildefonso da Como, 1927, 131-2, 147-8; Latuada, 1737-1738, IV, 338343; Quadro storico di Milano, 1802, 220-221; Relationes, 1960, 265-6; Sormani, 1760, 47-48.; E.
WYMANN, Das Kapuzinerkloster San Vittore in Mailand im Jahre 1581, «Geschichtsfreund», LXXXIV (1929),
268-9.
b) notizie: Alberzoni, 1981, 146-7, 151, 156; Alberzoni, 1982, 209; Alberzoni, 1991; Alberzoni, 1993;
Biscaro, 1909, 376; Calufetti, 1980, 226; Cattana, 1980, 102; Fassina, 1985, 121; Giulini, 1754, 53; Gualdo
Priorato, 1666, 85; Ildefonso da Como, 1926, 130; Marcora, 1956, 299; Marcora2, 1959, 430; Mosconi,
183
1967, 520, 522; Romanini, 1964, 81; Salvini Cavezzana, 1983, 501, 507; Sevesi, 1914-1916, 53-4; Sevesi,
1915-1920, 56; Sevesi, 1927, 73-6; 00, 61-62; Valugani, 1926, 106-7; Varischi, 1978-1979, 34. A.
CALUFETTI, San Francesco in Lombardia, AFH, LXXV (1982), 91; METODIO DA NEMBRIO, La peste di s. Carlo
in Lombardia e il servizio prestato dai cappuccini, «L'Italia Francescana», XXXIX (1964), 244, 248; L.
PELLEGRINI, Frati minori e «Lombardia», in Francescanesimo, 55; F. PETRUCCI, Casati Felice, DBI, XXI,
Roma 1978, 233-5; P. SEVESI, Gli albori del francescanesimo in Lombardia, Saronno 1930.
c) fonti e citazioni documentarie: Beretta, 1939, 8; Marcora, 1958, 349-354, 488-501 (1500 mz 11);
Vigotti, 1974, 93
MELCHIOR A. POBLADURA, Fragmenta biografica S. Felicis a Cantalicio et Raynerii a burgo S. Sepulchri ex
codice Duacensi 872 excepta, «Collectanea Franciscana», XXI (1951), 354.
S. VITTORE E QUARANTA MARTIRI
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: “Anticamente via Pietro Verri era chiamata via S. Vittore e Quaranta Martiri per la
chiesa omonima, risalente al sec. XI, che si trovava nella piazzetta adiacente. La Contrada a sua volta
doveva il proprio nome alla festa che si celebrava in onore dei medesimi martiri, come si deduce dal
Calendario Sitoniano. Questa chiesa deve anche la sua notorietà all’essere stata la parrocchiale di
sant’Erlemabaldo Cotta, fiero oppositore dei simoniaci e dei nicolaiti. [DCA, VI, 4007]” La chiesa fu rifatta
all’epoca del Torre (1674) ed è
SOPPRESSIONE: 1784,e distruzione. Se ne salvò solo una cappella documentata fotograficamente
nell’opera del Ponzoni (1930), prima della distruzione avvenuta nel 1929.
a) trattazioni specifiche: Forcella2, 1889, V, 169-175; Quadro storico di Milano, 1802, 282-283; Pomzoni,
1930, 613; Torre, 1674, ed. 1714, 275; Quattordici pittori e una via Crucis, ArCr, LII, 3-4 (1963), 106-107.
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 83; Gualdo Priorato, 1666, 101; Vigotti, 1974, 37, 93.
S. VITTORE IN CIEL D’ORO
v. S. Ambrogio
S. VITTORELLO
v. S. Vittore all'Olmo
S. ZENONE
(Il Deposito, S. Maria Maddalena al Deposito, S. Zeno)
ZONA: Porta Orientale
ORIGINE E VICENDE: la chiesa, menzionata dal Liber notitiae, sorgeva nel groviglio di viuzze demolito alla
fine del XIX secolo per fare posto al tribunale e alla via Felice Cavallotti, ed è ancora ricordata da una via
con l’intitolazione assegnatole da s. Carlo, che sulle rovine di una chiesetta dedicata ai SS. Caterina e
Stefano, eresse un insituto per le prostitute (numerose nella zona) regolato dalle Orsoline.
ORDINE: nel 1575 fondazione delle Convertite decretata da s. Carlo
SOPPRESSIONE: 1786, e distruzione della chiesa. L’istituto fu acquisito da privati
a) trattazioni specifiche: Quadro storico di Milano, 1802, 152-153; Vigotti, 1974, 59
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 163-164; Gualdo Priorato, 1666, 53; Orefice, 1985, 16; Sebastiani,
1982, 207; 219; Soldati Forcella-Antico Gallina, 1979-1980, 49-50; Spinelli, 1999, passim.
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1948-1949, 249; Castiglioni, 1958, 16.
S. ZENONE
ZONA: Porta Vercellina
b) notizie: Le antichità di Milano, 2011, 79
SENEDOGO domus de
v. S. Erasmo.
SEXTO, domus de
ZONA: ?
ORIGINE E VICENDE: ante 1298
ORDINE: Umiliati
SOPPRESSIONE: ante 1344
c) fonti e citazioni documentarie: Vigotti, 1974, 32, 71.
SOCCORSO (il)
v. S. Maria del Soccorso.
184
TERRAGGIO, domus de
ZONA: Porta Vercellina
ORIGINE E VICENDE: post 1298
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: post 1344
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1960, 13.
TIGNONO, domus de
ZONA: Porta Nuova
ORIGINE E VICENDE: post 1298
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: post 1398
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1960, 13; Magistretti, 1900, 28; Zanoni L., 1911, 137, 285
(1346 lu 26), 297 (1348 ot 19), 299 (1361 ap 7).
VECCHIABBIA/VETTABIA
v. S. Maria della Vecchiabbia.
VERGINI (le)
v. S. Maria della Vecchiabbia.
VETERI (le)
v. S. Maria delle Veteri.
VETUS, domus
v. S. Maria delle Veteri.
VIGELINDA, monastero di
v. S. Radegonda.
VIGEVANO DE LA CLUSA, domus de
ZONA: Porta Ticinese (?)
ORIGINE E VICENDE: ante 1298
ORDINE: Umiliate
SOPPRESSIONE: post 1344
c) fonti e citazioni documentarie: Castiglioni, 1960, 13.
VIGEVANO PORTE ORIENTALIS, domus de
v. S. Maria di Vigevano.
VIGIENTINO/VIGLENTINO, domus de
v. S. Bernardo al Vigentino.
VISITAZIONE
v. S. Antonio di Padova.
185
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