Nati due volte
• di Giuseppe Pontiggia
– di Luigi Gaudio
L’autore
• Giuseppe Pontiggia è uno scrittore
perspicace, Nato nel 1932, morto nel
2003 (leggi pag. VII dall’introduzione di
Paola Berengola)
L’autore
• Con questo romanzo autobiografico,
Pontiggia ha reso quasi una confessione e
un diario della sua storia familiare (leggi
pag. VII dall’introduzione di Paola
Berengola).
• Il film Le chiavi di casa di Gianni Amelio
del 2004 è stato liberamente tratto da
questo romanzo
Il primo capitolo
• Non c’è corrispondenza tra fabula e
intreccio. Infatti il romanzo inizia in
medias res, ed è relativo alla condizione
attuale di Paolo, al presente. Quindi, il
resto del romanzo può essere inteso come
un enorme flashback.
Parto cesareo
• Va bene che siamo la nazione nel mondo
con la percentuale più alta di parti
cesarei, molto costosi e non sempre
giustificati dallo sviluppo del parto, ma in
certe occasioni essi sono necessari per
evitare ripercussioni gravi sul neonato
Parto cesareo
• Come nel caso di Paolo, che diventa
tetraplegico perché fatto nascere con il
forcipe, dopo tantissime ore di
sofferenza, anche respiratoria, dopo la
rottura delle acque.
Parto cesareo
• Franca, la moglie del narratore, il
professor Frigerio, e sua madre (la
suocera) dimostrano piena fiducia nel
ginecologo, che è proprio il principale
responsabile dei guai fisici di Paolo. (leggi
pag. 8-9
Sfera di cristallo
• Molti dottori vengono meno al loro
compito, quando non hanno la fermezza
d’animo di dire le cose come stanno
realmente (leggi pag. 17)
Nati due volte
• Per fortuna, però, ci sono anche dottori
che non solo dicono le cose come stanno,
ma indicano anche una strada, una
traccia per dare un senso, o almeno uno
scopo, alla sofferenza. (leggi pag. 19)
Ironia
• È la tecnica narrativa di chi ci aiuta a
scoprire che spesso le persone dicono
esattamente il contrario di quello che
pensano (leggi pag. 20, 21 e 46)
La fisiatra
• Lei fa parte di quegli esperti “sinceri e
coraggiosi”, ma forse proprio per questo i
due genitori di Paolo non la ascoltano,
salvo poi rendersi conto, anni e anni
dopo, che era l’unica che aveva detto
loro quello che si sarebbe poi davvero
verificato.
Negare la diversità
• Di fronte a quello che ci è scomodo e
spiacevole, oppure imbarazzante, la
reazione più frequente è proprio quella di
negare l’evidenza. Il problema è che
siamo sconvolti da quello che non rientra
nel nostro concetto di normalità, perché
esso non contempla chi non rientra nei
nostri parametri. Frigerio si chiede allora
cos’è normale (leggi tutto il capitolo
“Che cosa è normale” alle pagg. 25-26).
Negare la diversità
• Uno di quelli che non accettano la
diversità è il suocero di Frigerio (il padre
di Franca) che non ammette una
contraddizione alle proprie convinzioni
sulla natura (leggi pag. 65).
Metodi didattici discutibili
• Il narratore si era scontrato, qualche
anno prima, con Cornali, il suo collega
professore di Disegno e Storia dell’Arte,
che dà il “tu” ai suoi ragazzi, ma poi
assegna un 4 all’alunna disabile, solo
perché non è disposto a rivedere i suoi
metri di giudizio, e non vuole fare la
fatica di capire quello che lei cerca di
dirgli con difficoltà. (leggi pag. 32).
Metodi didattici discutibili
• È assurdo anche come questo professore
presenti la sua materia, solo perché per
un pregiudizio ideologico pretende che si
studi la storia dell’arte a ritroso (leggi
pag. 34-35). Solo quando riconosce il suo
fallimento concorda con i colleghi e vota
per la promozione della ragazza disabile.
Alfredo
• Il fratello d Paolo, maggiore di tre anni,
prova gelosia perché, da quando è nato
Paolo, ora le attenzioni in famiglia sono
quasi tutte per lui, e i suoi genitori lo
trascurano. Per questo gode e ride ad
ogni incidente del fratello.
La cattiva abitudine delle
raccomandazioni
• Per poter ottenere ciò che è un diritto
del figlio (cioè essere inserito nella classe
più adatta per lui, con un numero
inferiore di compagni) il narratore deve
sorbirsi l’ipocrisia del preside aspirante
poeta, che poi oltre tutto si mostra
sdegnato contro il malcostume delle
raccomandazioni (altro caso di ironia alle
pagg. 51-52)
La signorina Bauer
• Di fronte alla maestra elementare, i due
genitori si mostrano impacciati, ma
Franca dice una cosa importantissima: il
problema più importante non è quello del
linguaggio (leggi pag. 71)
Go-kart
• Per fortuna esistono dei giochi fattibili
anche per un bambino spastico, come il
go-kart: il fatto di averlo (e non tutti i
bambini ce l’hanno) e soprattutto di
saperlo usare, pur con grandi difficoltà, è
una conquista eccezionale per Paolo.
Riunione genitori
• Franca e suo marito partecipano a molte
riunioni dei genitori del Centro per
bambini disabili, spesso nascondendo i
propri reali sentimenti. Stavolta però il
professor Frigerio ha il coraggio di
ammettere che odia suo figlio, e non gli
farebbe mai delle lezioni di italiano,
perché non sopporterebbe la delusione di
non ottenere risultati di apprendimento
con lui.
Le pretese del padre
• Spesso il narratore Frigerio pretende da
suo figlio quello che lui non può fare (ad
esempio una determinata posa per una
fotografia) perché si è fatto una
immagine di figlio, nella quale deve
rientrare anche Paolo a tutti i costi.
Lezioni di equilibrio
• Eppure, la vita con Paolo è fatta di
continue lotte, delusioni e frustrazioni,
che il padre decide di affrontare, come
quando cerca di far stare in equilibrio suo
figlio, e non ci riesce, o tenta di farlo
ragionare sui calcoli matematici, e non ci
riesce, causando solo un litigio con sua
moglie.
Un bambino è più importante di un jet
• Noi docenti siamo “fortunati”: a
differenza dei medici, se sbagliamo non
causiamo danni fisici irreversibili, come
accaduto a Paolo per colpa del
ginecologo. Suo padre ribadisce questo
convincimento di fronte ad uno
psichiatra.
La preside cantante
• Dopo il Direttore didattico della scuola
elementare, meschino ricattatore, la
preside della scuola media si mostra
invece ottusa
La preside cantante
• La legge dice che gli alunni della classe
prima devono essere scelti per sorteggio.
Secondo la preside, si deve fare così,
anche se questo significherebbe per Paolo
dover ripartire da zero, e fare a meno dei
rapporti con i suoi compagni delle
elementari, che l’avevano così bene
accettato e accolto.
Burocrazia o buon senso?
• Così, altro caso di ironia, lei all’inizio del
dialogo dice di detestare la burocrazia,
poi invece dimostra di esserne succube,
perché non usa il buon senso.
L’adolescenza di Paolo
• Paolo diventato adolescente prova
sentimenti di attrazione per le donne,
anche se subisce cocenti delusioni,
quando una ragazza chiude bruscamente
una comunicazione al telefono, non
accettando il suo invito ad un
appuntamento, semplicemente perché è
un disabile
Le conquiste di Paolo
• Tra mille difficoltà, Paolo riesce
comunque a fare una vacanza a Creta con
i suoi genitori, a esprimere il suo
disprezzo per un medico del Centro aiuto
disabili, definendolo un “nano”. Poi
riesce a parlare all’assemblea degli
studenti, e riesce a fare una recita cui
finalmente partecipa il padre.
Il volontariato
• I pregiudizi del narratore sul volontariato
crollano di fronte alla realtà (leggi pag.
152).
La nonna paterna
• La madre di Frigerio, aspirante attrice fin
da giovane, fa la ginnastica a Paolo,
sperando di vederlo camminare. Passano
nove anni invece dei nove mesi che
c’eran voluti con Frigerio, ma nel
frattempo la nonna era morta prima
Il ragioner Bertoia
• Bertoia, saggio pensionato, cerca di
convincere il padre di Paolo ad entrare
nella testa del ragazzo per capirlo
meglio. La cosa terrorizza Frigerio che
rifiuta l’esperimento.
Convivio
• È un invito a pranzare insieme con il
nonno, il papà di Franca, che era stato
sempre molto attivo e presente, ma
adesso ha dei problemi neurologici
causati dall’invecchiamento, e così il
banchetto si trasforma in un tentativo
non sempre riuscito di ricordare i nomi
anche di coese semplicissime, come i
pesci o l’acqua.
Ma succederà anche a mio padre?
• Paolo riflette divertito su questo e si
chiede cosa fli succederà quando il padre
arriverà all’età del nonno, e magari
incorrerà in simili problematiche
La vita è nostra
• Il capitolo finale riassume alcune
considerazioni già fatte sulla storia di
Paolo e Frigerio:
• vivi fino in fondo la vita che ti è data, i
figli, la moglie che hai, le storie (leggi
pag. 165)
A distanza
• i due si vedono a “distanza” (quella
distanza che ha comunque caratterizzato
il rapporto, e in genere tipica di tutti noi
quando guardiamo un disabile. Proprio
questa distanza, però, permette ai due di
salutarsi con complicità e sintonia di
affetti. (leggi pag. 165)
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