Formazione sul campo
Incontro con Medici Competenti
Asl Varese 28 maggio 2010
stress e lavoro
D.ssa Chiurco referente Asl VARESE
Contesto normativo

DL 626/94 = obbligo VDR e “attori” della
prevenzione

DL 195 /03 = obbligo RSPP corso di formazione
anche per i rischi Psicosociali(modulo C)

Unione Europea = Accordo Europeo 8/10/2004
firmato da sindacato Europeo e
associaz.Datoriali Europee
NORMATIVA – DLgs 81/08 e succ. mod.
Sezione II VALUTAZIONE DEI RISCHI
Art. 28.
Oggetto della valutazione dei rischi
1. La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a) … deve riguardare tutti
i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti
gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo
stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre
2004 …
1-bis. La valutazione dello stress lavoro-correlato di cui al comma 1 è effettuata
nel rispetto delle indicazioni di cui all’articolo 6, comma 8, lettera m-quater, e il
relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle predette indicazioni e comunque,
anche in difetto di tale elaborazione, a far data dal 1° agosto 2010
Art. 6.
Commissione consultiva permanente
per la salute e sicurezza sul lavoro
8. La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha il
compito di:
m-quater) elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress
lavoro-correlato.
LABORATORIO STRESS E LAVORO
Il Laboratorio "Stress e Lavoro", costituito nell’ambito del piano
triennale 2008-2010 per la promozione della salute e sicurezza negli
ambienti di lavoro - DGR VIII/6918 del 2 aprile 2008 – ha cercato di
affrontare le criticità nell’applicazione del D.Lgs. 81/08 e successive
modifiche (D.Lgs. 106/09), per la parte concernente l’obbligo di
valutazione e gestione del rischio stress-lavoro-correlato (Art. 28).
Il Laboratorio , aperto alle forze sociali, si è attivato nel 2009 con
l’obiettivo di pervenire alla formulazione di indirizzi generali diretti
al “sistema della prevenzione” (datori di lavoro, RSPP, MC, RLS,
operatori dei servizi SPSAL / UOOML, ecc.), in assenza a tutt’oggi di
indicazioni nazionali da parte della Commissione Consultiva (art. 6
del D.Lgs. 81/08).
Il Documento del Laboratorio Stress e Lavoro RL dal titolo “INDIRIZZI
GENERALI PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO STRESS
LAVORATIVO ALLA LUCE DELL’ACCORDO EUROPEO 8.10.2004” è
stato definito e decretato dalla Regione Lombardia in data
10.12.2009
COMPONENTI LABORATORIO STRESS E LAVORO
Coordinatore dott. Raffaele Latocca
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Albini Elisa
(Sez. Medicina del Lavoro – Università di Brescia)
Borleri Daniela
(UOOML Bergamo)
Cesana Giancarlo (Università Bicocca Milano)
Chiurco Emilia
(SPSAL ASL Varese)
Costa Giovanni
(Medicina del Lavoro - Università degli Studi di Milano)
De Giosa Elena
(SPSAL ASL Monza Brianza)
Di Bella Marco
(SPSAL ASL Monza Brianza)
Feltrin Guido
(UOOML Desio)
Finardi Marina
(CISL Lombardia)
Galli Luigina
(UOOML Cremona)
Latocca Raffaele
(UMOA AO S. Gerardo – Coordinatore)
Lucchini Roberto
(UOOML Brescia – Sez. Medicina del Lavoro Università di Brescia)
Magrin Maria Elena (Facoltà di Psicologia - Università Bicocca Milano)
Manfredini Fabio
(UOOML Bergamo)
Mencarelli Paola
(UIL Lombardia)
Monelli Orlando
(SPSAL ASL Varese)
Perfetti Barbara
(UOOML Garbagnate)
Piccinato Carlo
(Confartigianato Lombardia)
Pisati Giorgio
(UOOML Lecco)
Rota Daniela
(CGIL Lombardia)
Saretto Gianni
(Regione Lombardia D.G. Sanità – U.O. Governo della Prevenzione)
Somenzi Virginio
(UOOML Cremona)
Spagnuolo M.Rosaria (Confindustria Lombardia - Assolombarda)
Tangredi Giovanni (UOOML Garbagnate)
Togni Matteo
(Psicologia dell’Organizzazione – Facoltà di Economia Università di Bergamo)
Vignati Aldo
(Confindustria Lombardia - Assolombarda)
Volturo Emilio
(per CGIL – CISL – UIL Lombardia, medico del lavoro e formatore)
Zoni Silvia
(Sezione Medicina del Lavoro – Università di Brescia)
Indirizzi generali RL
Valutazione e gestione rischio stress-lavoro-correlato
SCOPI DOCUMENTO ATTI DI INDIRIZZO
Orientare sul problema l’intero "sistema prevenzionistico"
lombardo, al fine di dare corretti indirizzi su un fenomeno
complesso che rischia di essere affrontato in modo
inadeguato
Esprimere, in un documento condiviso, l’orientamento comune
dei diversi soggetti costituenti il Laboratorio, in relazione agli
aspetti ritenuti più problematici
Fornire il punto di vista condiviso di Regione Lombardia e
Associazioni Regionali datoriali e sindacali dei lavoratori, alla
Commissione Consultiva che, affronterà il problema a livello
nazionale.
STRUTTURA DEL DOCUMENTO
Il documento è articolato in cinque capitoli distinti:
Nel primo capitolo è stata effettuata una analisi dell’Accordo Europeo,
così come recepito dall’Accordo Interconfederale del 2008, con note
esplicative ed interpretative che permettano una miglior lettura dei
singoli passaggi e delle relazioni esistenti fra gli stessi.
Nel secondo capitolo sono identificati, in modo schematico, i fattori
stressogeni (stressors) connessi al contesto ed al contenuto lavorativo.
Nel terzo capitolo viene fatta chiarezza su criteri, metodi e strumenti
inerenti lo stress lavorativo e sul processo di valutazione e gestione del
rischio specifico.
Nel quarto capitolo viene indicata una ipotesi di percorso applicativo di
valutazione, gestione e prevenzione del rischio stress-lavoro-correlato,
attivabile nei luoghi di lavoro.
Nel quinto capitolo viene indicato il ruolo dei Servizi Territoriali e della
Regione Lombardia
Lo stress è un problema

la condizione di stress interessa circa il 22%
dei lavoratori in Europa - 27% in Italia
 50% delle giornate lavorative perse in un
anno è correlata allo stress lavorativo
 problema di salute diffuso fino ad occupare
il secondo posto fra quelli più indicati dai
lavoratori
 nel 2002 l’Unione Europea ha valutato il
costo economico dello stress legato alla
attività lavorativa pari a circa 20 miliardi di
euro
ACCORDO INTERCONFEDERALE SULLO
STRESS LAVORO CORRELATO
Art. 1 – Introduzione
“Potenzialmente lo stress può riguardare ogni luogo di lavoro
ed ogni lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni
dell’azienda, dal settore di attività o dalla tipologia del
contratto o del rapporto di lavoro.”
Pertanto l’Accordo attribuisce allo stress lavoro-correlato le
caratteristiche di un rischio potenzialmente ubiquitario.
Anche se dalla bibliografia scientifica risultano settori e mansioni a
più alto rischio, non è corretto definire aprioristicamente quali
luoghi di lavoro siano a rischio in base alla tipologia produttiva,
escludendone altri dal processo di valutazione/gestione del rischio
stress lavoro-correlato.
“Cio non vuol dire che tutti i luoghi di lavoro e tutti i lavoratori
ne siano necessariamente interessati”
Lo stress non è una malattia
 Ma
una situazione di prolungata tensione,
che può condurre ad una condizione di
cattivo stato di salute, con la comparsa di
disturbi di natura fisica, psicologica e
sociale.
Stress lavorativo ed efficacia professionale
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Errori professionali
Infortuni lavorativi
Ridotta performance
Compromissione dell’efficacia relazionale
Riduzione della qualità della vita
Patologie organiche(infarto del miocardio)
Disturbi psichici(ansia e depressione)
Stili di vita disfunzionali ( fumo di sigaretta, vita
sedentaria, irritabilità..)
ACCORDO INTERCONFEDERALE SULLO
STRESS LAVORO CORRELATO
“La finalità del presente accordo è quella di accrescere la
consapevolezza e la comprensione dello stress lavoro-correlato da
parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, e
attirare la loro attenzione sui segnali che potrebbero denotare
problemi di stress lavoro-correlato.”
La volontà del documento della Regione Lombardia è quello di
sottolineare come data la complessità del fenomeno stress , non si può
ridurre la valutazione con la proposta di strumenti “ meccanicistici”, ma
occorre delineare un corretto percorso / metodo applicativo ed una
corretta gestione del rischio
COSA FARE?
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
AZIONI COMUNICATIVE /INFORMATIVE/PARTECIPATIVE
SENSIBILIZZAZIONE DI TUTTI I LAVORATORI
ESPLICITAZIONE DELLA DIRIGENZA DELLA VOLONTA’ DI
AFFRONTARE E GESTIRE IL PROBLEMA
ESSERE ORIENTATO ALLE SOLUZIONI (DI TIPO COLLETTIVO)
MONITORAGGIO NEL TEMPO
COSA NON FARE?
 INFORMAZIONE GENERICA
 INTERVENTO MECCANICISTICO (STRUMENTI PRECOSTITUITI)
 INTERVENTO OCCASIONALE LEGATO SOLO ALL’ADEMPIMENTO DI
LEGGE
 NON MECCANISMI DI COLPEVOLIZZAZIONE (ATTRIBUIRE
RESPONSABILITà AL SINGOLO)
CHI DEVE FARLO?
DEVE ESSERE PROMOSSO E GESTITO DIRETTAMENTE DAL DATORE DI
LAVORO E TOP MANAGEMENT
(eventualmente da soggetti esterni)
IV° CAPITOLO
IPOTESI DI UN PERCORSO APPLICATIVO DI VALUTAZIONE
E GESTIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVORATIVO
AZIONI COMUNICATIVE
ED INFORMATIVE
ANALISI
DOCUMENTALE
AZIONI
FORMATIVE
VALUTAZIONE
DEL RISCHIO
VALUTAZIONE
OGGETTIVA
VALUTAZIONE
SOGGETTIVA
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
E GESTIONE DEL RISCHIO
SOLUZIONI DI
PREVENZIONE
COLLETTIVA
SORVEGLIANZA
SANITARIA
SOLUZIONI DI
CONTENIMENTO
INDIVIDUALE
GESTIONE DEL RISCHIO
REPORT SINTETICO
ANALISI DEI DATI
DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI RISCHIO
Indicatori di stress
 Alto
livello di assenteismo
 Elevato turnover del personale
 Frequenti conflitti interpersonali
 Frequenti contestazioni dei lavoratori
tramite RLS
 Frequenti richieste di visite mediche
 Elevati indici di infortuni .
Fattori di Rischio
Ambiente e attrezzature di lavoro
Contenuto del lavoro
Disegno del compito lavorativo (ripetitivitàmonotonia+vigilanza) livello di responsabilità
nei confronti di terzi
Carico di lavoro eccessivo o ridotto
ritmi (elevati, mancanza di controllo, tempo insuff)
Orari di lavoro (prolungati, variabili, turni)
Organizzazione e ruoli (ambiguità e conflitti di
ruolo, scarsa possibilità di comunicazione,rigidità
organizzativa
Contesto del lavoro
Carriera (prospettive di evoluzione, retribuzioni )
Controllo/libertà (ridotta partecipazione al processo
decisionale-mancanza di controllo sull’attività svolta)
Rapporti interpersonali (con i colleghi-superiorisubalterni)
Interfaccia casa-lavoro (carichi familiari,
pendolarismo, doppio lavoro)
V° CAPITOLO
RUOLO DEI SERVIZI PUBBLICI TERRITORIALI E DELLA RL
Per realizzare tali rilevanti obiettivi e dare concreta
operatività al documento di indirizzi, si ritiene che si debba,
prioritariamente,
agire
nella
specifica
linea
della
formazione/informazione/assistenza.
Come primo passo in tale direzione, il Laboratorio, con
l’appoggio della Unità Organizzativa Prevenzione della
Direzione Generale Sanità, ha organizzato corsi base per
gli operatori della prevenzione sul tema della valutazione e
gestione dello stress nei luoghi di lavoro e del ruolo dei servizi
(vigilanza/controllo, assistenza, accoglienza)
L’obiettivo è che il corso di base sia l’inizio di un percorso
formativo permanente per favorire la costituzione di un taskforce territoriale di operatori sul rischio stress lavorocorrelato con ricadute positive sul tessuto produttivo del
territorio
Comitato tecnico interregionale
 Ha
attivato uno specifico gruppo di lavoro,
costituito dalle seguenti regioni :
 Lazio, Abruzzo, Emilia-Romagna, Liguria.
Lombardia, Marche ,Toscana, Veneto
Ognuna di queste regioni aveva già elaborato un
documento di riferimento, che è stato analizzato dal
gruppo, per la stesura di un documento definitivo,
Linea Guida Operativa, per il quale comunque la regione
Lombardia ha espresso alcune riserve, riportate in
appendice allo stesso
INTERVENTI A LIVELLO NAZIONALE
OSSERVAZIONI SU G.O. INTEREGIONALE
DOCUMENTI REGIONALI
DOCUMENTI REGIONALI
DOCUMENTI REGIONALI
SETTORI LAVORATIVI SPECIFICI
INDICE
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
REGIONE LIGURIA
Indice
p. 1
Premessa, obiettivo, scopo,strumenti, a chi è rivolto, componenti del
gruppo
p. 2
1. Introduzione
p. 3
1.1 Lo stress occupazionale
LINEA DI INDIRIZZO REGIONALE PER LA
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA STRESS LAVOROCORRELATO NELLE AZIENDE SANITARIE
p. 4
2. Metodologia di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato
p. 6
3. Indicatori
p. 7
3.1 Indicatori di analisi legati al funzionamento dell’azienda
p. 7
3.2 Indicatori di analisi legati a salute e sicurezza
p. 9
4. Glossario degli indicatori e metodologia di calcolo
p. 11
5. Possibili misure preventive
p. 19
6. Conclusioni
p. 20
6. Bibliografia essenziale
p. 21
DOCUMENTI ISTITUZIONALI
Bozza indicazioni della
Commissione Consultiva
Permanente
Per la valutazione dello stress
Lavoro – correlato
Osservazioni della Regione Lombardia
E …. Come sempre …
Prevenire è meglio che curare !
Grazie per l’attenzione….
Scarica

Sintesi dei risultati del Progetto Regionale