Siamo i BAMBINI della scuola “CAMPOMARTE”, siamo in tanti, divisi in due gruppi: - GRUPPO VERDE (sezione A) GRUPPO AZZURRO (sezione B) In ogni gruppo ci sono: - i piccoli di 3 anni, i “CERCHIETTI” - i grandicelli di 4 anni, i “QUADRATI” - i grandi di 5 anni, i “TRIANGOLI” ECCO I NOSTRI RITRATTI “…I PIU’ PICCOLI SIAMO NOI…” “IN MEZZO NOI STIAMO: I QUADRATI SIAMO” “SIAMO I TRIANGOLI…….. I GRANDI….” I NOSTRI NOMI IN RIMA CLARA pizzica come una zanzara GRETA brilla come una cometa SARA CAMPAGNOLI è ghiotta di ravioli GLORIA di disegnare ha tanta voglia ANDREA va a scuola con Bea GIULIANO è un vulcano VALENTINA da grande vuol fare la ballerina ALESSANDRO riposa sotto un oleandro KAREMINA splende come una stellina REBECCA è amica di Elisabetta SARA SAMMARTANO va lontano STEFANO ha gli occhi che brillano VITTORIO gioca all’oratorio LUCA GERACI dà tanti baci THOMAS PAGLIUCA gioca con Luca SABRINA balla come una ballerina ABANOUB nuota come un sub SILVIA raccoglie una conchiglia ZENELAY FRANCESCO è carino in ogni suo gesto AURORA di giocare non smette neanche per un’ora ANDREA MARINI gioca con tutti i bambini MARCO gioca allegro nel parco ELENA è una bimba tenera SASSO FRANCESCO lancia i giochi nel cesto CHRISTIAN salta e corre pian pian IL NOSTRO NOME FA RIMA CON…… ELENA……ALTALENA ASIA MARGIOTTA…TROTTA FEDERICO…FICO GIORGIO…OROLOGIO FRANCESCO…PESCO REBECCA…STECCA CAROLINA…..BAMBINA ASIA BELLOTTI…CANOTTI MATTIA….FATTORIA MICHELA..MELA GIOVANNI…PANNI LORENZO CAVALLAZZI……PUPAZZI ROBERTA…COPERTA MARTINA…BAMBOLINA MATTIA….MAGIA AMBRA…OMBRA MIRKO….CIRCO DAVIDE SIMONETTI…….CONFETTI MANUEL….CIEL LEONARDO….LEOPARDO SIRENA…CREMA COSIMO…GOMITO SHAKIRA……CARINA ALESSIA…. PRINCIPESSA ANGELICA……ELICA ROMINA…….MANINA GIULIA…ANGURIA ALESSANDRO…….COMANDO A SCUOLA CI DIVERTIAMO CON TANTI GIOCHI, CONOSCIAMO STORIE, IMPARIAMO CANZONI, DIPINGIAMO CON I COLORI, IMPARIAMO AD ASSAGGIARE TANTI CIBI… ……COSI’ ……….GIOCANDO, CANTANDO, , MANGIANDO , ASCOLTANDO, COLORANDO SPERIMENTIAMO COSE DIVERSE …..E POSSIAMO TROVARE… TANTE COSE CHE CI PIACCIONO ECCO ALLORA …….. ……I NOSTRI GIOCHI PREFERITI…..”LE COSTRUZIONI”…… LA CANZONE PIU’ DIVERTENTE…….”LA PAPERA” per il gruppo verde, “PALLONCINO BLU” per il gruppo azzurro …IL COLORE CHE PIU’ CI PIACE…. “ROSA” per il gruppo verde, “ARANCIONE” per il gruppo azzurro ….. LA STORIA PREFERITA…….”CAPPUCCETTO ROSSO”….. IL CIBO PIU’ BUONO………”LA TORTA” per il gruppo verde, “LA PASTASCIUTTA” per il gruppo azzurro ……… “LEGGENDO” I NOSTRI NOMI SUI CARTELLONI, VEDIAMO : ABANUOB, KAREMINA, MUTU……..: SONO NOMI DI BAMBINI CHE VENGONO DA PAESI LONTANI. CERCHIAMO SUL MAPPAMONDO QUESTI PAESI E … OSSERVIAMO COME SONO LONTANI DAL NOSTRO………. ………..STORIE DAL MONDO….. La giraffa vanitosa (una favola etnica proveniente dall'Africa) Ai limiti di una grande foresta, in Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella, più alta di qualunque altra. Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva. Anzi se ne andava in giro tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri dicendo: - Guardatemi, io sono la più bella. – Gli altri animali, stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno la scimmia decise di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le orecchie della giraffa: - Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa arriva dove nessuno altro animale può giungere... - E così dicendo, la condusse verso la palma della foresta. Quando furono giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in alto e che erano i più dolci. lì suo collo era lunghissimo, ma per quanto si sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto. Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato. Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa: - Vedi, cara mia, sei la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare a meno degli altri animali.La giraffa imparò la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a rispettarli. La fiaba del pesciolino rosso. (una favola etnica proveniente dall'Egitto) Al centro di un giardino c’era una vasca larga e molto bella: era piastrellata in turchese e, attraverso un piccolo canale di pietra, vi penetrava di continuo acqua sempre fresca, acqua che usciva attraverso una grata dal lato opposto. In essa vivevano molti pesci grassi e soddisfatti e un piccolo pesce rosso. I grassi pesci mangiavano tutte le mosche e gli insetti, e occupavano tutte le grotte piú fresche e ombrose formate dalle foglie di loto, invece il povero pesciolino rosso aveva ben poco da mangiare e non aveva dove dormire al riparo dei raggi infuocati del sole. Non poteva trascorrere il suo tempo mangiando o oziando nell’ombra, perciò doveva passare il tempo pensando continuamente, per non essere troppo triste. Esso esplorò ogni punto della vasca finché seppe quante mattonelle vi erano sulle pareti e quale bocciolo di loto si sarebbe aperto per primo. I pesci grassi diventavano sempre piú voraci mentre il pesciolino rosso diventava sempre piú magro e sottile, finché un giorno, mentre stava nuotando vicino alla grata, si rese conto di essere abbastanza sottile da poter passare nuotando attraverso di essa: faticò e perse parecchie delle sue scaglie nel passaggio, ma finalmente si trovò libero. Nuotò lungo i canali sinché arrivò al grande fiume: e continuò a nuotare sinché arrivò al mare. Là egli scoprí molte cose splendide ma anche una quantità di cose che erano molto spaventose. Vide un pesce cosí grosso che avrebbe potuto bere tutta l a sua vasca nativa per colazione ed essere ancora assetato. Il grande pesce nuotava con la bocca aperta ingurgitando la sua colazione come un pescatore che tira su la sua rete e il povero piccolo pesce rosso fu inghiottito e finí nella sua gola fin giú nella terribile oscurità della sua pancia. Allora il pesciolino rosso pregò con grande ardore il Dio dei pesci perché lo aiutasse ed egli lo udí, nonostante che esso fosse in un posto cosí oscuro: e Dio dei pesci fece sí che il grosso pesce avesse il singhiozzo e in un singulto il piccolo pesce venne ributtato di nuovo nel mare. Poi il pesciolino rosso trovò una bellissima dimora di corallo nelle chiare verdi profondità del mare e piccoli pesci punteggiati d’azzurro e oro gli portavano i piú bei vermi grassi su piatti di madreperla; e godeva talmente di tali bellezze che avrebbe potuto rimanere là per tutta la sua vita. Ma volle ritornare alla sua vasca e raccontare ai grassi pesci di tutte le cose strabilianti che perdevano essendo troppo grassi per passare attraverso la grata. Cosí lasciò il mare e nuotò, risalendo il fiume, verso la sua vasca. Durante il tragitto ebbe molte altre avventure ed alcune furono cosí belle come il palazzo di corallo ed altre cosí terrificanti come essere inghiottito dal grosso pesce. Nuotò e nuotò su per il fiume e per i canali verso la sua vasca, sinché giunse alla grata: era ora cosí esile per tutte le avventure vissute, che non fece nessuna fatica a passarvi attraverso. Egli pensava che tutti sarebbero stati molto sorpresi nel rivederlo, invece nessuno si era neppure accorto della sua assenza: andò da un grasso pesce che era il Re della vasca e gli disse: «Smettila di mangiare e di far bolle e ascoltami, tu grasso e sciocco pesce! Sono tornato per raccontarvi di tutte le bellissime cose che mi sono accadute dall’altra parte della grata e vi insegnerò a diventare magri cosí da poter passare dalla grata e fare il viaggio che ho fatto io e diventare saggi come me!» Il pesce grasso nuotò sino alla grata e quando vide che le sbarre erano cosí vicine una all’altra e che nemmeno una delle sue pinne avrebbe potuto passarvi attraverso, fece due bolle e, lentamente e con disprezzo, disse: «Sciocco pesciolino rosso, non disturbare le mie meditazioni con le tue stupide chiacchiere, io sono molto piú sapiente di te, poiché sono il Re di tutti i pesci; come hai potuto passare attraverso la grata quando io non posso far passare neppure una pinna attraverso di essa?» E il grasso pescione ritornò nuotando all’ombra delle foglie di loto. Il pesciolino rosso era molto triste poiché nessuno voleva ascoltarlo, cosí guizzò attraverso la grata e ritornò verso il mare. Poco tempo dopo venne la siccità e i canali cessarono di gettar acqua: il livello d’acqua nella vasca diveniva sempre piú basso e i grassi pesci erano sempre piú spaventati, finché giacquero boccheggianti nel fango sul fondo della vasca e poi morirono. Ma il pesciolino rosso viveva molto, molto felice nella dimora di corallo nelle profondità del mare. CON CANTI, MUSICHE BALLI DA TUTTO IL MONDO