Il sistema delle regole per la sostenibilità della rete Minimaster Labor Lab Academy 2009 Aula 5 gruppo sostenibilità della rete 24 giugno 2009 Milano 1 Come può nascere un sistema di enti che gravitano nel mercato del lavoro e ne costituiscono i motori attivi, pur connotati con differenti tipologie di gestione, dimensioni, obiettivi e che devono rispettare la centralità della persona in un principio di corresponsabilità derivanti dagli indirizzi della Legge 22/06? 2 Analisi di un approccio sistemico alle regole I valori di riferimento Le regole generali di governance Le garanzie della governance di sistema La costituzione del sistema su un progetto strategico “d’impresa” o “d’azione” 3 I valori di riferimento Qualità dei servizi. La rete dei servizi formazione-lavoro è costituita da sistemi d’eccellenza che mantengono nella qualità la loro identità, rafforzando i punti di forza individuali Cooperazione. Ogni sistema si organizza con regole di cooperazione non di concorrenza. Bilanciamento Integrato. Nel sistema il piccolo ed il grande ente devono trovare modalità di integrazione funzionale nel rispetto delle potenzialità operative locali e/o di specializzazione di servizi adottando modalità di mainstreaming. La rete si consolida quando i sistemi rispondono a valori inderogabili di: consensualità, democraticità, trasparenza, volontarietà, innovazione, sostenibilità territoriale, mainstreaming. 4 Regole generali per una governance di rete La prospettiva a cui tende il possibile modello di governance mutuante dalla Legge 22/06 è l’autonomia di gestione delle risorse (es. Dote formazione, Dote lavoro..) e di scelta da parte del beneficiario rispetto alla rete di servizi permanenti di formazione e lavoro disponibili, in base ad un principio di parità contrattuale tra fornitore e utente. La metabolizzazione di questo principio da parte dei beneficiari implica un corretto processo di comunicazione da parte dei sistemi in rete all’interlocutore finale, il beneficiario, responsabilizzato sull’insieme di abilità, conoscenze e competenze,che rendono il suo profilo appetibile al mercato. La rete di servizi efficiente necessita di un’efficace comunicazione di sistema e di un utente informato e capace di azioni proattive. 5 Il dialogo RETE DI SERVIZI sistema-utente è paritario se sono chiari e trasparenti l’offerta di servizi, gli strumenti di scambio (doti), e le potenzialità di scelta. I temi catalizzatori individuati per una strategia di governance sostenibile sono: L’organizzazione di ogni sistema della rete come un progetto assimilabile ad un piano strategico d’impresa, un processo di comunicazione orientato inizialmente alla informazione-capacitazione e gradualmente volto invece ad una interazione domanda-risposta più attiva nella implementazione dell’offerta. Ogni sistema della rete della formazione lombarda costituisce su base territoriale o su linee di opportunità funzionale un suo progetto strategico incardinato su regole di cooperazione, non di concorrenza, sulla stabilizzazione e riconoscibilità dei servizi, attraverso un coordinamento di comunicazione e/o brand, sulla libera scelta della modalità di gestione. 6 Garanzie della governance di sistema La stabilizzazione di piani gestionali di sistema tra enti consente l’ottimizzazione di risorse e di processi con conseguenti garanzie di: stabilizzazione della sostenibilità economica. Le dimensioni degli enti trovano il coordinamento in base alla condivisione di funzioni, risorse umane e di integrazione di eccellenze. La gestione del sistema deve essere considerata gestione economica a sé stante rispetto alla dote che invece è legata al processo di formazione orientamento e inserimento lavorativo. La dote è strumento di governance dei servizi nella loro attuazione; crescita professionale del capitale umano che lavora nel sistema, con il valore aggiunto dato dalla specializzazione delle competenze non per singolo ente, ma nell’indispensabilità del processo organizzato di servizi; 7 Garanzie della governance di sistema la conseguente tutela delle figure specializzate interne al funzionamento del sistema nella stabilità del proprio lavoro, anche in caso di parziale riduzione o cambiamento dei componenti del sistema. (es. conselor, job coaching, orientatore che standardizza o adotta un condivisibile modello di bilancio di competenze, mediatore, figure amministrative); alta formazione interna (mainstreaming) derivata dall’integrazione delle migliori buone prassi, dai differenti know how e dalle esperienze derivate dalla collaborazione tra enti. 8 Costituzione del sistema su un progetto strategico “d’impresa” o “d’azione” L’aggregazione di partnership del sistema può avvenire in considerazione di più fattori direttivi analizzabili in scenari di simulazione: specializzazione dei servizi di settore o ambito anche in forma interprovinciale o interterritoriale, assolvendo su scale territoriali collegabili alle carenze di completezza e qualità; sostenibilità delle pluralità di servizi con localizzazione territoriale specifica, bilanciando il rapporto domanda e offerta multifunzionale e completa in base a caratteristiche demografiche, sociali, geografiche; assumendo in combinazione entrambe le precedenti circostanze. 9 Una partnership di sistema è un organismo complesso o un metodo flessibile? Costituire un sistema implica che ogni ente focalizzi la propria identità trainante, ovvero un’occasione di analisi della propria mission specifica in rapporto ad una cooperazione con le altre organizzazioni della formazione e del lavoro, della propria capacità organizzativa, del ruolo e della riconoscibilità dell’ente sul territorio o nell’ambito di operatività, della specializzazione delle risorse umane, dei servizi offerti e delle migliori prassi. L’aggregazione degli enti in un sistema non deve e non può essere necessariamente fisso e rigidamente definito in una Società Liquida. Il sistema è aperto e deve prevedere interazioni complesse, quindi si potrebbe parlare di metodo sistemico più che di organizzazione di sistema e incentrare l’attenzione sulla governance e dunque sulle regole. 10 LA VISIONE LIQUIDA DELLA SOCIETA' … La società di oggi è liquida in senso metaforico perché il termine fotografa in modo particolarmente aderente la società in cui ci muoviamo, ciò che è liquido non ha e non può avere la stessa forma per lungo tempo, ed è soltanto il passaggio da un recipiente all'altro che ne ridetermina la forma e questo si applica a tutte le situazioni che viviamo, virtualmente ad ogni aspetto della forma lavorativa, economica, politica, alle grandi questioni sociali, a quello che interessa alla gente, e anche a quella che chiamiamo “rete di connessioni personali”… questo è il punto chiave: le relazioni possono nascere facilmente, ma altrettanto facilmente possono rompersi, a questo proposito ci si può connettere e disconnettere dalla rete di connessione… senza obbligo di continuità, e questa dinamica è un esempio di cosa intendo per società liquida. Zygmunt Bauman, Vita liquida, 2006, Laterza Impostazioni generali per la costituzione di reti integrate di tipologia mista. Reti progetto/campo organizzativo Nello schema a seguire si riportano alcuni parametri generali che costituiscono elementi di base per l’organizzazione di possibili tipologie di rete a combinazione multipla. Le tipologie di rete integrabili in uno start up si riferiscono principalmente al campo organizzativo e reti progetto. La costituzione di una rete soggetto deve presupporre una collaudata esperienza di partnership o una base finanziaria costituibile tra i soggetti attivi solida e permanente, con strumenti di gestione che ne assicurino la qualità di costi effettivi/benefici/ricavi, efficacia/efficienza. 12 Come si organizza la rete: alcuni parametri di valutazione variabili organizzative pubblico/privato partnership/cooperazione/leader cofinanziate/autofinanziate 13 Come si organizza la rete: alcuni parametri di valutazione ricerca partners: criteri e strumenti conoscenza diretta internet per cooptazione per azione proattiva 14 Come si organizza la rete: alcuni parametri di valutazione modalità di gestione interna alla rete partecipazione di processo alle scelte attiva/collettiva delegata rappresentativa decisionale d’indirizzo consultazione per milestones mista in questo caso il piano strategico di azione e/o progetto deve riportare le specifiche sulle singole attività 15 Come si organizza la rete: alcuni parametri di valutazione modelli di controllo monitoraggio e verifica interno autoverifica/organo di autocontrollo esterna assistenza tecnica esterna consulenza mista la formula mista è consigliabile per evitare conflitti d’interesse e risolvere criticità 16 Come si organizza la rete: alcuni parametri di valutazione Piano di comunicazione Esterna Interna Strategia di marketing e comunicazione/informazione modalità di comunicazione tra nodi della rete con standard e strumenti di ITC o di aggregazione di funzioni condivise 17 Sintesi dello schema di gestione di una rete progetto La rete deve essere permeabile, con modalità d’accesso concordata, all’integrazione di nuovi partners. La stabilizzazione della rete può costituire una rete soggetto che può assumere una struttura organizzativa più definita (es. fondazioni di capitali, rete di fondazioni, cooperative o società consortili e assimilabili…). 18 Conclusioni: la rete è un metodo di lavoro incentrato sulla governance Una politica attiva del lavoro che metta in rete sistemi differenziati deve condividere non solo obiettivi generali, ma anche strumenti di macroanalisi e valutazione del mercato. Si devono trovare modalità di sincretismo operativo tra DG Formazione Lavoro ed Industria. Una rete non può essere attiva senza un piano strategico generale che non solo fissi gli obiettivi, ma sia trasparente e partecipato nelle dinamiche di processo, con una struttura di monitoraggio e valutazione operativa ed in grado di restituire in termini di indici e miglioramento il risultato delle azioni svolte. La governance dei sistemi deve essere considerata un processo organizzativo progressivo non vincolata dagli strumenti attuativi (dote). 19