Cure palliative ospedaliere in qualita’
Negrar 24 maggio 2008
dr.Roberto Magarotto I.P. Daniela Sancassani
Struttura di Cure Palliative Oncologia - Ospedale S.CUORE di Negrar
PER UNA VITA COME PRIMA IIa edizione 2008
Indicatori di qualita’ del” sistema cure palliative” correlabili a dati amministrativi
basso numero di giorni di
degenza vicino alla morte
Alta proporzione di
morti a domicilio
rispetto alle morti in
ospedale
Bassa proporzione di accoglimenti in
hospice rispetto al totale dei pazienti
in cure palliative
Intervallo tra l’ultima
CHT e la morte
superiore ad un mese
Negrar 24 maggio 2008
Indicatori di qualita’ clinici prima che amministrativi
Buon
controllo del
dolore e dei
sintomi
Continuita’
negli
interventi
medici e
infermieristici
Partecipazione a trials
clinici
Facile
accesso alla
multidisciplinarieta’
Negrar 24 maggio 2008
Indicatori di qualita’ non quantificabili in sede amministrativa
Buona
comunicazione
coi pazienti e con
la famiglia
Rispetto delle
direttive
anticipate
Decisioni
condivise
Negrar 24 maggio 2008
Cure palliative ospedaliere : la prospettiva del paziente
1. Accoglienza come persona e soddisfazione dei bisogni
2. Garanzia di poter avere vicino a se’ i familiari
3. Sicurezza nella gestione delle emergenze cliniche
4. Supporto psicologico alla famiglia
5. Continuita’ assistenziale tra ospedale e territorio
Negrar 24 maggio 2008
Sistema a DRG
1.
E’ fatto per misurare la quantita’ , non la qualita’
2.
E’ fatto per misurare le procedure standardizzate, certo
anche di elevata difficolta’ tecnica, non la “ complessita’ ” di
un intervento sulla persona ( e sulla famiglia)
3.
E’ fatto per misurare i gesti tecnici, non l’atto intellettuale
Negrar 24 maggio 2008
proposta francese per i finanziamenti ospedalieri per le patologie croniche
1.
Una parte potrebbe rimanere proveniente dalle attivita’
codificata dai gesti tecnici e dalle emergenze acute
giustificanti il ricovero (“appropiatezza”)
2.
Un’altra da forfait per le patologie croniche( “complessita’ ”)
3.
Un’altra parte da un budget per le missioni del servizio
pubblico ( “diritti dei cittadini”)
Negrar 24 maggio 2008
Pazienti oncologici nei reparti non “pertinenti”
 L’obiettivo sono “ gli ospedali senza dolore” in cui un lavoro
informativo e formativo capillare all’interno degli ospedali
sulla ottimale gestione del dolore , permette ai pazienti che
vengono ricoverati nei vari reparti di ricevere un trattamento
concordato nelle sue linee guida essenziali e dunque il piu’
possibile uniforme
 L’altro obiettivo e’ la facile e pronta accessibilita’ ad una
consulenza intraospedaliera da parte di esperti di cure
palliative per impostare la migliore strategia terapeutica ed
assistenziale
Negrar 24 maggio 2008
Cure “simultanee” in oncologia
1.
Coinvolgimento di piu ‘ professionisti nella definizione della strategia terapeutica (servizi
deputati alla diagnosi, chirurgia , terapie mediche, radioterapia)
2.
Approccio integrato per tutto cio’ che il tumore e le terapie comportano( dolore ,
nutrizione, supporto psicologico, fisioterapia e riabilitazione, valutazione degli aspetti
sociali)
3.
Continuita’ di cura tra il percorso ospedaliero e quello territoriale, soprattutto nella fase
avanzata –terminale della malattia
Non piu’ una netta distinzione tra terapie antitumorali e cure palliative , che obbliga il
malato a cambiare equipe di riferimento nel momento piu’ critico della malattia , ma
l’attenzione costante a tutto cio’ che fin dall’inizio puo’ migliorare la qualita’ della vita ,
indipendentemente dal risultato sul tumore
Dove tutto cio’ e’ possibile ? all’interno del modello organizzativo del
ONCOLOGICO
DIPARTIMENTO
Negrar 24 maggio 2008
Certificazione ESMO di “Centro Integrato di Oncologia e Cure palliative”
1)Il centro deve prevedere unaa stretta integrazione organizzativa tra il Servizio di Oncologia e
quello di Cure palliative
2) Il centro deve conformare la sua attivita’ alla filosofia della continuita’ delle cure e del nonabbandono
3)Il centro deve prevedere un sistema di coordinamento tra cure domiciliari e consulenze degli
esperti di cure palliative e clinici oncologi
4)Il centro deve prevedere un programma di supporto continuativo alle famiglie dei pazienti
5)Il centro deve prevedere un monitoraggio costante dei sintomi fisici e psicologici dei pazienti per
intervenire in modo appropriato e sollecito
6) Il centro deve prevedere un sistema di valutazione validato del dolore e della risposta agli
analgesici
Negrar 24 maggio 2008
Certificazione ESMO di “Centro integrato di Oncologia e Cure palliative”
7) Il centro deve prevedere un programma continuativo di valutazione del distress psicologico
ed esistenziale e degli strumenti di intervento
8)Il centro deve prevedere un sistema affidabile di risposta adeguata alle situazioni di
emergenza clinica
9) Il centro deve prevedere collaborazioni strutturate con altri esperti ( terapisti del dolore,
riabilitatori)
10)Deve garantire la continuita’ di cure col sistema domiciliare
11)Deve garantire cure di fine vita adeguate nel sollievo delle sofferenze dei morenti
12)Deve partecipare a trials clinici relativi alla terapia del dolore e alla qualita’ della vita
13) deve essere coinvolto nella formazione continua nell’ambito dell’integrazione tra oncologia
e cure palliative
Negrar 24 maggio 2008
Cascinali di Van Gogh ( il prima)
Negrar 24 maggio 2008
Cascinali di Van Gogh ( il dopo)
Negrar 24 maggio 2008
Concludendo ( con Melazzini)
Ci vuole tempo per la comunicazione
E’ stato calcolato un tempo medio per la prima comunicazione della diagnosi oncologica di 13 minuti!( cosa si puo’ dire in 13
minuti?)
Quanto tempo e’ necessario per condividere con una persona la verita’ che e’ vicino alla fine del suo percorso di vita ?
Scarica

Cure palliative ospedaliere in qualita`