Signorini, Marina a Viareggio, 1860
«Sempre più spesso incontro ragazzi, che nutrono una nostalgia struggente
del padre. In questo assomigliano a Telemaco, che attende il ritorno del
genitore dal mare. Come Telemaco, però, devono trovare il coraggio di
mettersi in viaggio, affrontando il rischio e la bellezza della ricerca».
Massimo Recalcati, Il complesso di Telemaco, Feltrinelli, 2013
La lettura del romanzo di Franco Perrelli, “Il padre e il figlio” ci ha fatto riflettere e
discutere in classe sui tanti temi che espone, ma più di tutti abbiamo privilegiato il tema
del “padre”. È stato immediato per noi prendere le parti del figlio, attendere che il padre,
protagonista del romanzo, finalmente sentisse il suo essere padre con tutto se stesso ed
esprimesse una qualche forma di amore verso quel figlio non desiderato, ma vivo. La
lettura di questo romanzo ci ha talmente suggestionato, da rievocare quell’immaginario
sulla figura del padre che appartiene a ognuno di noi, con tutte le emozioni che ne
scaturiscono: dalla nostalgia all’attesa, dall’allegria al gioco, dalla tenerezza alla
complicità, per ritornare poi sempre a parlare, come un leit motiv, di come colmare
quella distanza che talvolta si crea in una relazione trovando il coraggio di attraversarla.
…e così anche noi abbiamo scritto, ognuno del proprio padre e della propria esperienza
di figlio, condividendo quei ricordi intrisi di vita quotidiana e di episodi della nostra
infanzia.
Questa è una traccia del nostro essere stati insieme intorno al “padre” che portiamo
dentro.
Il padre e il figlio
1°AU – 2°AU - Liceo Bianchi Dottula Bari
a cura di Roberta Catalano
Marc Chagall, Il figliol prodigo
Nei tuoi occhi, il mare,
ed io il tuo gioiello nel mare,
da cui sempre ti allontani.
Un giorno tu ritorni a me, al mare,
e come un riccio mi avvolgi,
ma un altro giorno in silenzio scappi,
come un bambino che ha paura.
Quanto è lungo il giorno della tua assenza!
Van Gogh, I primi passi, 1890
Mio padre è una specie di bambinone: ha bisogno sempre di essere
seguito in ogni cosa che fa. Lui non è il massimo, ma in fondo se non fosse
così gli vorrei davvero bene come gliene voglio ora? Non penso, perché
dopotutto a me piace il suo essere ancora un po’ infantile, il suo sguardo
perso quando siamo al supermercato a fare la spesa e mia madre non c’è.
Botero, Family, 1983
Mio padre è l'uomo più importante della mia vita. Con lui tutto assomiglia ad uno scherzo e
non ci si annoia mai. A volte vorrei poter tornare ad essere una bambina e farmi stringere
tra le sue grandi e forti braccia per sentirmi protetta. Vorrei poter tornare a correre nel
prato con lui, farmi spingere sull’altalena, guardare insieme a lui i cartoni animati o
semplicemente fare un disegno.
Paul Gauguin, Alberi e figure sulla spiaggia, 1887
Sono tante le cose che vorrei fare con mio padre, come
andare verso il mare e camminare sulla sabbia parlandogli
di me, dei miei progetti e dopo una bella passeggiata,
tuffarmi in acqua con lui per ridere e scherzare con gli
spruzzi dell’acqua e infine farci una bella nuotata.
Fausto Pirandello, Padre e figlio
Mio padre ha due facce : una è quella di un
bambino inoffensivo, l’altra è quella di una
feroce autorità. Quando torna a casa dopo
una dura giornata di lavoro, la sua
fanciullezza sembra non essere mai esistita
in lui e la ferocia è talmente tanta da
invadere e distruggere ogni cosa dentro me
ed è proprio in quel momento che mi
allontano da lui, costruendo una parete tra
noi, ma poi la sua dolcezza mi calma e la
parete che avevo innalzato cade a pezzi. Per
me lui è come un enigma talmente
complesso che mi sembra di non poterlo
conoscere mai.
Turner, La tempesta di neve, 1842
L’inutilità che mi assale affamata,
mi divora l’anima e il corpo,
è fredda e m’imprigiona,
mi tortura e mi uccide piano,
fino a quando l’amore mi salva,
mi protegge
e angelicamente mi guarisce.
Io sono un’isola
abbracciata dal mare calmo,
ma la tempesta si espande
e mi distrugge.
Gli alberi muoiono
e il prato scompare.
La sabbia vola col vento,
ma tutto riaffiora e vive ancora.
Incredibile è che
l’inutilità e la tempesta,
l’angelo e la calma
provengano solo da te,
papà!
Fausto Pirandello, Ritratto di Pirandello, 1935
Mio padre non mi ha mai cercato,
qualche volta è successo che lui, se pur a
intermittenza, ha provato ad instaurare
una relazione con me, ma quando per lui
ero diventata importante, per me era
ormai troppo tardi. Io non ho più rabbia
né odio, semplicemente sento che mio
padre è un altro, e cioè mio nonno, da
cui mi sono sentita amata davvero. Il mio
padre biologico ha permesso che quel
sottilissimo filo che ci legava si spezzasse
allontanandoci sempre più e quindi ora
io non avverto più la sua mancanza.
Cosimo Piediscalzi, Il padre e il figlio
A volte mi capita di pensare a mio
padre come un uomo diverso, con
molti più ideali e voglia di divertirsi e
mi piacerebbe che m’invitasse a
uscire con lui ad esempio per fare una
gara
di
corsa
in
pineta.
Quando ero più piccola capitava di
farne tante insieme e di andare al
parco con lui: mio padre prendeva la
palla e facevamo i passaggi sul prato e
alla fine mi comprava il mio gelato
preferito al bar, però da qualche anno
è tutto cambiato: ho 16 anni, ma
devo trovare in qualche modo il
coraggio per proporgli di uscire, di
andare a correre e di andare al bar o
al cinema insieme, proprio come 5
anni fa. La maturità sta proprio in
questo, in fondo mio padre non
aspetta altro che vedermi sorridere
con lui.
Botero, Picnic, 2001
Io e mio padre siamo due
estranei che non si conoscono.
Ai miei occhi mio padre è un mistero
che ha il cuore duro come un sasso,
e non prova emozioni.
Barriere invisibili ci separano,
e non ci permettono di avvicinarci
Come può essere lui mio padre?
Dove è l’amore?
Lui è solo un comandante
che impone regole,
affinché ci sia disciplina,
ma il mio bisogno d’amore
lui non è capace di sentirlo.
Immaginavo di essere un gigante
quando sulle tue spalle mi portavi,
ero un aeroplano quando mi sollevavi
in aria con le tue braccia sicure
Ricordo quando mi venivi incontro
con le tue mani grandi
mentre tentavo i miei primi passi
Nessun ricordo si è cancellato,
perché il tuo amore è per me
ancora la cosa più importante.
Bartolomeo Giuliano, Pescatori sulla spiaggia, 1892
Quando il sole sorge come una bussola io ti cerco tra la gente, ma tu sei lì che
cammini tra le onde e mentre io cerco te, tu cerchi nel mare qualcosa di buono
da portare sulla nostra tavola. Un giorno vorrei incontrare uno come te.
Norman Rockwell, Andare e venire, 1947
Mio padre è una persona davvero speciale, nel tempo, anche se lui è cambiato, dentro il
suo gran cuore è rimasto lo stesso: ha due occhi che contengono il mare e il cielo e il suo
sogno più grande è quello di comprare un camper. Gran parte della voglia che ho di
lottare, la devo a lui. A volte si guarda allo specchio dicendo: “però, è scesa la pancia, no?”
Norman Rockwell, Treasury for Fathers
Fin da piccolo mio padre sognava di fare
il cantante e suonare la chitarra. Da
piccolo mi suonava “L’isola che non c’è”,
ma il sogno che mi ha trasmesso, non si
è mai avverato ed è per questo che fa di
tutto per far avverare i miei. Mio padre
è molto moderno, sembra quasi un
ragazzino, con l’animo libero e senza
pensieri. La sua abitudine più bella è
quella di aspettarsi un abbraccio forte
quando torna dal lavoro. Una volta
ritornato a casa, si siede vicino alla
finestra della cucina, accende una
sigaretta e con gli occhi di un ragazzino
fissa l’orizzonte e inizia a sognare: sogna
di trovarsi in tanti posti, per esempio in
America, il suo paese ideale. Lui a parole
non vuole mostrare che gli piacerebbe
scappar via da tutte le angosce, dal suo
lavoro, da tutto ciò che lo circonda
tranne che da noi.
Jack Vettriano, Bagnanti narcisistici
Io ho due padri: uno su cui ti fai tante
domande, ma non riesci mai a capire
le risposte; l'altro allegro, dolce,
coinvolgente, ma soprattutto
comprensivo. Io con loro vorrei
ballare, scherzare, abbracciarli, ma per
la paura di sbagliare non riesco
neanche a guardarli negli occhi. Allora
mi sento come un leoncino
abbandonato dal branco e l'unica
ancora di salvezza sono i ricordi di
tutte quelle volte che hanno giocato
con me, che abbiamo corso insieme e
mi hanno lasciato vincere, di tutte
quelle volte che, nonostante l’evidenza
della verità, mi hanno detto bugie per
proteggermi, tutte quelle volte che ho
visto l'allegria nei loro occhi. Questi
sono i miei padri, con uno condivido
casa, cognome e mamma, con l'altro,
mio fratello, condivido la stessa anima
divisa in due.
Il ricordo più bello che ho di mio padre è quando andammo in campagna io e lui
con la bicicletta. In quel momento non potevo chiedere altro alla vita: sentivo
l’amore di mio padre per me in tutti i suoi gesti, anche quando con le sue mani di
uomo colto di mezz’età raccoglieva per me qualche frutto dagli alberi, facendolo
mangiare prima a me.
Non scorderò mai la scena di quando mettevano in macchina mio padre: i
miei famigliari erano disperati, mentre io correvo dietro quella macchina che
non voleva fermarsi. Rimandai la comunione all’anno dopo.
L’albero di Magritte
Quando ero piccolo io e i miei fratelli salivamo su un albero molto vecchio e
giocavamo a far finta di essere dei militari spaziali, ma mio padre temeva che
i rami si potessero rompere e noi cadendo ci facessimo male. Allora mio padre
costruì una casa sull’albero, ma ora quella casa non c’è più, mio padre l’ha
smontata perché siamo diventati grandi e non riusciremmo più a entrarci.
Mio padre mi ha sempre
detto: “Quando sei con papà
non devi avere paura di
niente”. Da piccola, quando
veniva a prendermi all’uscita
di scuola e lo vedevo che mi
aspettava nel cortile della
scuola ero talmente felice che
gli correvo incontro e lo
abbracciavo forte saltandogli
addosso.
Van Gogh, Giovane uomo con fiordaliso, 1890
Mio padre è alto e maestoso,
al
primo
impatto
può
sembrare un padre severo e
rigido, ma appena lo guardi
negli occhi, gli si legge la bontà
e l’umiltà che ha nel cuore,
quella rara ingenuità che
alcune persone conservano e
che lo fa tornare un bambino
insieme a noi e con felicità ci
fa divertire come se fossimo
tutti un po’ bambini, mentre
così non è…
Auguste Renoir, Danza a Bougival, 1883
Uno dei ricordi più belli che ho di mio
padre è avvenuto in un giorno di
maggio. Io e mio padre abbiamo una
passione in comune: il ballo. Noi due
abbiamo cominciato a ballare nove
anni fa, esercitandoci a casa. Poi ai
miei otto anni lui mi propose di fare le
gare di ballo. Nonostante i miei dubbi,
alla fine accettati e quando venne il
giorno
della
competizione
ed
entrammo in pista, io non mi sentivo
pronta, ma poi, guardando dritto negli
occhi di mio padre, vidi una luce
brillare che mi diceva che forse avrei
potuto farcela. Il mio unico punto di
riferimento era lui, il suo sorriso
smagliante e pieno di felicità mi
rendevano felice e piena di energia.
Alla fine vinsi il primo premio e appena
ricevemmo la coppa andai subito ad
abbracciare papà.
Marc Chagall, Lovers
Fino a quel giorno di agosto in
cui rimanemmo soli in vacanza
non mi era mai capitato di
raccontare a mio padre le mie
complicate
esperienze
di
adolescente senza aver paura
del suo giudizio e quando
ricordo ebbi finito di parlare, in
quel momento sembrava che il
tempo si fosse fermato, c’era
un silenzio immane, le parole
cessarono e si racchiusero tutte
in un grande e forte abbraccio.
Berthe Morisot, Eugene Manet e sua figlia nel giardino a Bougival, 1881
Mio padre è una persona buona e riservata. Lui non mi dice mai “ti
voglio bene”. Per quanto possa ridere e scherzare con me, sembra
sempre come lontano. A volte veramente non so se mi vuole bene,
perché non dimostra mai quello che sente. Vorrei tanto
condividere dei momenti con lui, come accade con la mamma.
Se dovessi raccontare un ricordo legato a mio padre, un foglio bianco non basterebbe. Da
quando sono nata lui è l’unica persona protagonista di tutti i miei ricordi, belli o brutti che siano.
Vorrei tanto dimenticare quella
orribile realtà in cui ero tutta sola,
ma ora per fortuna lui è qui con
me che mi protegge. Siamo
identici, complici in un solo
sguardo, simili in tutto. Solo
restando tutto questo tempo
insieme, due interi anni, che a me
sembrano un’eternità, ho capito
davvero come sarebbe stata la
mia vita se l’avessi vissuta
dall’inizio con una famiglia al
completo di un padre. Io ho
questa forza interiore proprio
grazie a mio padre.
Berthe Morisot, Eugene Manet e sua figlia, 1883
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