Mini accordatore d'antenna VHF 144 MHz. Adatto per RTX portatili
La costruzione di un accordatore d'antenna per VHF sembrerebbe una cosa superflua,
considerate le ridotte dimensioni delle antenne.
La sperimentazione però porta
inevitabilmente a realizzare strumenti all’apparenza inutili, le successive applicazioni
possono smentire queste supposizioni scoprendo che quanto in apparenza sembrava
inutile porta a nuove applicazioni e conoscenze. La realizzazione dell’accordatore
d'antenna ha portato a scoprire che questo strumento ha consentito notevoli miglioramenti
sia in ricezione che in trasmissione negli apparecchi ricetrasmittenti portatili VHF 144 MHz.
Un'antenna, di ridotte dimensioni, come quelle usate in VHF 144 MHz hanno anche loro
delle limitazioni. Queste infatti come tutte le antenne hanno una larghezza di banda ben
definita.
Avvicinandoci o allontanandoci dal punto di maggior guadagno dell’antenna il segnale
subisce una variazione. Questa aumenta o diminuisce la sensibilità del ricevitore e non
solo, anche in trasmissione il segnale subisce una maggiore o minore propagazione.
Riuscendo ad accordare l’antenna su ogni punto della frequenza di lavoro il segnale può
mantenere sempre il massimo livello di resa. Per fare questo l’antenna dovrebbe essere
sempre modificata.
La foto mostra come assemblare l'accordatore
Questa operazione però non sempre è facile da mettere in pratica per svariati motivi. Ecco
che in questi casi l’accordatore d'antenna presentato consente un facile accordo su ogni
punto della frequenza di lavoro.
I primi esperimenti li potremo mettere in pratica utilizzando la normale antenna a
“gommino“ che viene di solito fornita con il ricetrasmettitore. Questa infatti presenta una
notevole comodità di utilizzo, le ridottissime dimensioni limitano al massimo l’ingombro. Ma
se l’antenna viene posta su uno strumento di misura, possiamo vedere che presenta
impedenze e risonanze diverse anche a pochi MHz di distanza dal punto di massima resa.
I motivi sono molti: la sua struttura non consente una risonanza e un'impedenza lineare su
tutta la frequenza, gli oggetti metallici che si trovano nell’ambiente possono influenzare il
suo funzionamento.
Applicando l’accordatore descritto possiamo vedere che queste anomalie possono essere
corrette, consentendo all’antenna la massima resa da frequenza a frequenza. Un altro
vantaggio che si può avere, applicando l’accordatore di antenna descritto, è quello di poter
utilizzare antenne più lunghe che risuonano su frequenze diverse dai 144 MHz. In questo
caso l’antenna verrà portata alla giusta impedenza e risonanza ottenendo una maggiore
resa con il minimo di R.O.S. Occorre precisare che ,come in tutte le cose, vi è un limite,
quindi, esperimenti fatti con antenne troppo lunghe o troppo corte non è detto che portino
al risultato voluto.
L'accordatore d'antenna - Costruzione
La realizzazione dell’accordatore va eseguita in un contenitore metallico, in modo da
schermare il circuito da influenze esterne che ne compromettono la stabilità. Per la sua
costruzione possiamo far riferimento alle foto e allo schema elettrico.
Schema elettrico
I collegamenti, tra i vari componenti, dovranno essere i più corti possibili.
In pratica, nel contenitore metallico di adeguate dimensioni (cioè in grado di contenere il
materiale che abbiamo sottomano e che lo compone) si praticheranno i fori dove saranno
alloggiati i due connettori BNC e il condensatore variabile. Successivamente si
avvolgeranno cinque spire di rame argentato (in mancanza va bene anche il normale rame
rigido) del diametro di un millimetro su un supporto di cinque millimetri, tenendo le spire
leggermente spaziate. Costruita la bobina, la si salderà tra il contatto centrale delBNC e il
condensatore variabile, tenendo presente che questo connettore sarà l’ingresso della
radio frequenza e quindi andrà collegato al ricetrasmettitore.
Successivamente sul contatto centrale del secondo BNC e il condensatore variabile, dove
prima si era saldata la bobina, si inserirà un condensatore fisso: questo BNC risulterà
essere l’uscita della radio frequenza, quindi a questo andranno inserite le antenne da
accordare.
Collaudo
Una volta terminato il lavoro di assemblaggio inseriremo l’accordatore sul ricetrasmettitore
rispettando l’ingresso e l’uscita. Si inserirà l’antenna da accordare, e nel caso il
ricetrasmettitore sia dotato di controllo delle onde stazionarie, andando in trasmissione si
ruoterà la manopola fino a leggere il minimo R.O.S.. Nel caso invece l’RTX non fosse
munito di un controllo di R.O.S. si potrà tarare l’antenna sintonizzandosi su un segnale in
ricezione: in questo caso l’antenna sarà accordata quando lo strumento di ricezione
segnalerà il massimo segnale.
Un terzo sistema è quello di ruotare la manopola per il massimo fruscio in altoparlante, ma
considerando che in VHF il fruscio presente in altoparlante è molto forte occorre un buon
orecchio per sentire la differenza.
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Mini accordatore d`antenna VHF 144 MHz. Adatto per RTX