ORTO BOTANICO:
GLI ASPETTI STORICI
CENNI STORICI
Nasce nel 1545 ad opera di Francesco Bonafede,
commissionario della Serenissima Repubblica di Venezia per la
coltivazione delle piante medicinali. Queste piante provenivano
da terre lontane e direttamente dalla natura ed erano chiamate
piante semplici. Purtroppo regnava grande incertezza circa l’
identificazione delle specie usate, inoltre erano frequenti i furti
di queste piante pregiate. L’orto venne costruito su un terreno
dei monaci benedettini di St.Giustina e così divenne il più antico
orto botanico universitario del mondo.
Il progetto dell’Horto medicinale, venne eseguito dall’architetto
Andrea Moroni.
La forma trapezoidale fu suddivisa in quattro quadrati più
piccoli da due viali perpendicolari.
Questi quattro quadrati erano suddivisi a loro volta in aiuole in
modo da formare eleganti disegni geometrici.
Nel 1552 fu costruito un muro circolare di recinzione in modo
da impedire i continui furti delle piante.
All’inizio del ‘700 vennero realizzati quattro monumentali
portali di ingresso, provvisti di eleganti cancelli. Negli anni
successivi venne modificato il disegno delle aiuole, furono
inserite una fontana al centro di ciascun quarto e una
all’incrocio dei due viali principali.
In seguito l’orto si estese all’esterno delle mura
circolari, dove vennero realizzate altre fontane e venne
collocata la statua del medico greco Teofrasto, considerato il
padre della botanica.
All’inizio dell’ottocento vennero realizzate delle serre in
miniatura, una delle quali conserva ancora la sua struttura
originale. Sempre in questo periodo vennero costruite un’aula
ad emiciclo detta teatro botanico, tuttora in uso per lezioni e
riunioni.
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All’inizio dei secoli XVII e XVIII in prossimità dell’ingresso fu
costruito un grande edificio abitato dal direttore dell’orto.
Oggi la casa ospita esposizioni museali, la biblioteca storica,
l’archivio dell’Orto e l’Erbario, la direzione dell’Orto ed i
locali adibiti alla conservazione dei semi.
Nel 1997 l’Orto botanico è stato iscritto nella Lista del
Patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Oggi l’Orto svolge un’intensa attività didattica e divulgativa,
di ricerca e di conservazione delle specie vegetali rare e
minacciate.
LE PIANTE STORICHE
Nell’Orto patavino vivono alcune piante indicate come
alberi storici: la più antica è la palma di San Pietro, poi
troviamo un Ginkgo ed una Magnolia ritenuta la più
antica d’Europa. Inoltre all’esterno delle mura è inserita
una collinetta artificiale, dimora di un platano orientale
con un fusto cavo e un cedro dell’Himalaya.
• Ginkgo (Ginkgo biloba) è la sola specie vivente della
famiglia delle Ginkgofite ed è la pianta a semi più antica
risalente al 1750.
• Palma di San Pietro (Chamaerops humilis) pianta
ornamentale molto comune nei parchi e nei giardini,
venne messa a dimora nel 1585; è attualmente la pianta
più antica dell’Orto.
LE PIANTE STORICHE
Magnolia (Magnolia grandiflora), arrivata
dall’America, è l’esemplare più vecchio introdotto in
Italia e risale al 1786,
data in cui venne piantata nel parco.
Platano orientale (Platanus orientalis), introdotto nel
1680, con un fusto cavo probabilmente a causa di un
fulmine.
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Curiosità tra antiche leggende ed
erbari medievali: la Mandragora
La Mandragora (Mandragora officinarum), conosciuta
e usata fin dall’antichità come stimolante dell’attività
sessuale e detta pianta magica.
Questa pianta fu alla base di molte leggende medievali:
ad esempio quella che la vede come una pianta
dall’aspetto umano con una voce capace di emettere
urla mortali per l’uomo.
Nel Medioevo venne minacciata dal pensiero della
Chiesa, che la riteneva responsabile della
preparazione di unguenti e filtri diabolici.
In effetti la pianta contiene alcuni principi che producono una specie
di stato ipnotico.
La fortuna della mandragora andò decadendo per colpa
dell’inquisizione che proibì ogni pratica di tipo magico.
Mandragora officinarum
Disegno Mandragora
Con sembianze umane
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L`Orto Botanico di Padova: Storia (ppt 228 Kb)