Anno scolastico
2010/2011
Scuola Statale
Alunni
Classi
Posti doc
Al/classe
al/doc
Scuola Infanzia
13.792
556
1.101
24,81
12,53
Scuola Primaria
58.079
2.967
4.703
19,57
12,35
Scuola Sec. 1°
34.937
1.591
2.823
21,96
12,38
Scuola Sec. 2°
46.239
2.018
3.747
22,91
12,34
153.047
7.132
12.374
Totali
22,31
12,40
1
Aumentano gli alunni e le classi ma se si fosse
mantenuta la stessa proporzione dell’anno
precedente le classi sarebbero state 7268 e
12948 docenti.
Con un +168 classi contro un +32 (a spese di
tutte le classi prime) e +300 docenti contro -274.
Confronto
Con
Anno scolastico 2010/2011
SCUOLA STATALE
Alunni
Classi
Posti doc
a.s.10/11
153.047
7.132
12.374
a.s. 09/10
149.494
7.100
12.648
a.s. 08/09
146.352
7.040
12.448
a.s. 07/08
144.039
6.939
12.369
a.s. 06/07
142.172
6.887
12.253
a.s. 05/06
139.293
6.792
12.082
a.s. 04/05
136.170
6.685
13.173
a.s. 03/04
133.705
6.646
12.946
a.s. 02/03
134.100
6.638
12.435
2
Posti
Adeguamento
normali
alla situazione
OD
di fatto
a.s. 10/11
Posti normali
OD
a.s. 09/10
Posti totali
attivati
a.s. 09/10
Bergamo
3167
3460
3005
255
3260
Brescia
3591
3954
3424
323
3747
Como
1444
1613
1342
145
1487
Cremona
1253
1347
1200
81
1281
Lecco
918
992
878
64
942
Lodi
734
819
700
77
777
1018
1145
986
119
1105
10194
11169
9678
853
10531
1472
1590
1381
97
1477
Sondrio
702
761
652
47
699
Varese
2735
1992
2591
153
2744
totale
27228
29772
25836
2214
28050
Provincia
Mantova
Milano
Pavia
Posti totali
attivabili
a.s. 10/11
3
Dati numerici
TIPOLOGIA
N°CLASSI
Di cui
classi prime
professionali
557
123
tecnici
835
175
licei
959
146
4
CLASSI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA NEGLI ISTITUTI/LICEI
distribuzione classi sull'Organico di diritto
professionali
tecnici
licei
5
CLASSI PRIME DELLA PROVINCIA DI BRESCIA NEGLI ISTITUTI/LICEI
dist ribuzione delle classi prime organico di dirit t o
prof essionali
t ecnici
licei
6
Scelte degli allievi di prima nei due settori
SECONDO GRAFICO SUDDIVISIONE SETTORI
settore economico
settore tecnologico
7
La formazione tecnica è stata affidata sia agli Istituti Tecnici
che ai Professionali
classi dei professionali negli Istituti tecnici
INDIRIZZI NEGLI ISTITUTI
TECNICI
INDIRIZZI NEI
PROFESSIONALI
8
1. Liceo artistico
2. Liceo classico
3. Liceo linguistico
4. Liceo musicale e coreutico
5. Liceo scientifico opzione
scienze applicate
6. Liceo delle scienze umane
opzione economico-sociale
SETTORE DEI SERVIZI
1.Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale
2.Servizi socio-sanitari
3.Servizi per l’enogastronomia
e l’ospitalità alberghiera
4. Servizi commerciali
SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO
1. Produzioni artigianali e industriali
2. Manutenzione e assistenza tecnica
SETTORE COMMERCIALE
1.Amministrazione, Finanza e Marketing
2.Turismo
SETTORE TECNOLOGICO
1.Meccanica, Meccatronica ed Energia
2.Trasporti e Logistica
3.Elettronica ed Elettrotecnica
4.Informatica e Telecomunicazioni
5.Grafica e Comunicazione
6.Chimica, Materiali e Biotecnologie
7.Sistema Moda
8.Agraria, Agroalimentare e Agroindustria
9.Costruzioni, Ambiente e Territorio
9
Due grafici
Rappresentano le scelte operate dagli
studenti e dalle loro famiglie
• 1- in ordine al numero di classi prime per
ogni indirizzo
• 2- in ordine al numero di sedi per ciascun
indirizzo della riforma
10
SUDDIVISIONE INDIRIZZI
amministrazione finanza
marketing
turismo
meccanica meccatroica ed
energia
trasporti e logistica
elettronica ed elettrotecnica
informatica e telecomunicazioni
grafica e comunicazione
chimica materiali e biotecnologie
sistema moda
agraria agroalimentare e
agroindustria
costruzione ambiente e territorio
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NUMERO DI SEDI PER CIASCUN INDIRIZZO
amministrazione finanza
marketing
turismo
meccanica meccatroica ed
energia
trasporti e logistica
elettronica ed elettrotecnica
informatica e telecomunicazioni
grafica e comunicazione
chimica materiali e
biotecnologie
sistema moda
agraria agroalimentare e
agroindustria
costruzione ambiente e territorio
12
distribuzione dei licei
LI00 artistico nuovo ordinamento
LI01 classico
LI02 scientifico
LI03 scientifico opzione scienze applicate
LI04 linguistico
LI06 arti figurative
LI08 scenografia
LI10 grafica
LI11 scienze umane
LI12 scienze umane- opzione economico
sociale
LI13 musicale e coreutico- sezione
musicale
13
professionali
IP01 servizi per agricoltura sviluppo rurale
IP02 servzi socisanitari
IP03 Servizi sociosanitari odontotecnico
IP04 servizi sociosanitari ottico
IP05 enogas ospit alberg -biennio comune
IP08 servizi commerciali
IP09 manutenzione ed assistenza tecnica
IP10 prod.ind.art.biennio comune
IPC1 indirizzo a elaborazione manuale
14
15
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
16
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
17
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
18
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
19
VECCHIO E NUOVO A CONFRONTO
20
21
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessità
cambiamento rispetto provvedimenti del Governo7 luglio 2010
Il Rapporto Ocse 2010 sull’educazione
boccia l’Italia e conferma che nel nostro
paese si spende poco e male per
l’istruzione. E' questo il giudizio del
dipartimento Formazione e ricerca della
CGIL sui dati forniti dall'istituto parigino.
Dati che per il sindacato “sono ancora più
preoccupanti perché riferiti al 2008, anno
in cui i tagli Tremonti-Gelmini erano stati
attuati solo in piccola parte”.
22
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessità
cambiamento rispetto provvedimenti del Governo
Lo stato del sistema formativo italiano delineato
dal Rapporto evidenzia per la CGIL “la necessità
di cambiamenti radicalmente alternativi rispetto
ai provvedimenti adottati dal governo. A partire
dagli investimenti nella conoscenza - nel 2008
l’Italia spendeva il 4,5% del Pil contro una media
Ocse del 5,7% - che dovrebbero crescere per
recuperare il gap che ci divide dai paesi
sviluppati e invece subiscono un vero e proprio
taglio epocale”.
23
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessità
cambiamento rispetto provvedimenti del Governo
• “La riduzione di quasi dieci miliardi di euro della spesa
pubblica per scuola e università in un paese già
penultimo nella graduatoria dei paesi industrializzati,
quanto a percentuale della spesa rapportata al Pil, e
ultimo, se rapportata alla spesa pubblica totale, non può
che sortire l’effetto di mandare alla deriva il sistema
formativo pubblico. È quanto sperimentano sulla loro
pelle gli studenti che si troveranno in classi sempre più
sovraffollate (in controtendenza con quanto avviene
negli altri paesi), con insegnanti malpagati e senza
prospettive di carriera (anche su questo punto il rapporto
colloca l’Italia agli ultimi posti) e con edifici scolastici e
attrezzature didattiche spesso inadeguate”.
24
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessità
cambiamento rispetto provvedimenti del Governo
• Anche la spesa media annua per
studente, dove nei precedenti rapporti
l’Italia risultava sopra le media Ocse a
causa di specificità quali ad es.
l’inserimento nelle classi normali degli
alunni diversamente abili, il tempo scuola
più ampio, l’assetto geo-morfologico, ecc. ,
già nel 2008 risulta inferiore alla media
degli altri paesi sviluppati.
25
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessità
cambiamento rispetto provvedimenti del Governo
• Gli effetti dei tagli lineari, secondo la CGIL,
“peggioreranno ulteriormente la situazione
di apprendimento degli alunni (già agli
ultimi posti nei test Ocse-Pisa): sarà
possibile solo l’insegnamento di tipo
tradizionale, frontale e privo di possibilità
di individualizzazione; inoltre la riduzione
degli orari della secondaria superiore ha
colpito anche attività fondamentali per il
buon apprendimento come i laboratori”.
26
Istruzione: CGIL, dati OCSE confermano necessità
cambiamento rispetto provvedimenti del Governo
• Particolarmente preoccupanti poi i dati riferiti
all’università in rapporto al mondo del lavoro: “al
termine degli studi universitari, nella fascia di età
fino a 29 anni, trova lavoro solo il 47,3%, contro
il 77,15 della Germania, il 69% della Finlandia e
della Francia. Eppure il numero dei laureati
italiani è molto basso: solo il 14% della
popolazione italiana è laureata contro il 28%
della media Ocse e anche nella fascia di età 2534 anni i gli italiani con laurea sono il 20%
contro il 27% della media Ocse”.
27
certificato delle competenze.doc
• Livelli EQF Il quadro europeo delle qualifiche e
dei titoli EQF definisce otto livelli articolati in
conoscenze, abilità e competenze. Ciascuno
degli 8 livelli è definito da una serie di descrittori
che indicano i risultati dell'apprendimento relativi
alle qualifiche a tale livello in qualsiasi sistema
delle qualifiche. Le competenze sono
progressivamente differenziate in relazione
all’acquisizione, da parte dello studente, di gradi
diversi di autonomia e responsabilità.
28
29
30
27 settembre 2010
• Il testo dell'accordo individua
gli standard di erogazione, il
monte ore di formazione e la
regolamentazione dei profili
formativi previsti per questa
tipologia di apprendistato
(articolo 48 dello stesso
Decreto legislativo 276/03).
L'attività formativa passa, dalle
240 ore previste dalla legge
Treu, a 400 ore, consentendo
così ai ragazzi di conseguire
un titolo di studio attraverso il
lavoro.
31
27 settembre 2010
• ”Con l'opportunità di avviare un contratto di
apprendistato a partire dai 16 anni si potrà infatti dare
risposta a quei quasi 130.000 giovani che in Italia non
frequentano né la scuola, né la formazione
professionale, né si trovano in condizione lavorativa.
Questa scelta rientra perfettamente nella politica di
valorizzazione del capitale umano promossa da Regione
Lombardia e rappresenta un ulteriore passo avanti nel
percorso tracciato nel gennaio scorso, quando - come ha
ricordato ancora il presidente Formigoni - "Regione
Lombardia ha sottoscritto con le associazioni di
categoria dell'artigianato un accordo finalizzato a
promuovere l'avvio sperimentale dell'attuazione
dell'apprendistato".
32
27 settembre 2010
• "Favoriamo l'alternanza scuola-lavoro - ha detto
il ministro Gelmini - per accelerare l'ingresso dei
giovani nel mondo delle imprese e aiutarli a
trovare un'occupazione. Con questa intesa non
solo ci allineiamo alle positive esperienze già in
atto in Germania o nelle province autonome di
Trento e Bolzano, ma arginiamo la dispersione
scolastica e combattiamo lo sfruttamento della
mano d'opera giovanile".
33
27 settembre 2010
• "In accordo con il ministro Sacconi - ha proseguito il
ministro Gelmini - stiamo attuando il progetto Italia 2020
con cui intendiamo dare maggiore peso all'istruzione
tecnica, agli stage, al tempo casa-lavoro e
all'apprendistato. Proprio quest'ultima azione consente ai
giovani di coniugare formazione teorica e pratica,
acquisendo quella duttilità che permetterà agli studenti di
rispondere al meglio alle esigenze delle imprese".
Il ministro Sacconi ha messo in evidenza come la
Regione Lombardia sia, anche in questo campo, "quella
che fa la strada alle altre", sottolineando il valore che
l'accordo per l'apprendistato ha per "quei giovani che
spesso né lavorano né studiano e quindi possono essere
recuperati con un contratto misto capace di tradurre in
modo esemplare la funzione educativa del lavoro".
34
Lombardia: la CGIL dice no
all'apprendistato per assolvere
all'obbligo di istruzione
30-09-2010
Obbligo di ISTRUZIONE
• I ministri Gelmini e Sacconi hanno firmato con il
Presidente della Regione Lombardia, Formigoni
un accordo che rende operativo l’apprendistato
per il diritto-dovere di istruzione e formazione.
Secondo i firmatari, sulla base di questa intesa,
sarà anche possibile assolvere all’obbligo di
istruzione attraverso un contratto di
apprendistato stipulabile a 15 anni e che
prevede un percorso formativo di 400 ore.
35
Lombardia: la CGIL dice no
all'apprendistato per assolvere
all'obbligo di istruzione
30-09-2010
• La CGIL Lombardia ha preso posizione contro questo
accordo perché ritiene che non si possa, e non si debba,
modificare la norma tuttora vigente che, in coerenza con
l’innalzamento dell’obbligo di istruzione, ha elevato a 16
anni l’età minima di accesso al lavoro. Di conseguenza,
secondo la CGIL, i contratti di apprendistato possano
essere stipulati solo dopo l’assolvimento dell’obbligo
scolastico, e cioè dopo che i ragazzi abbiano frequentato
un biennio successivo alla scuola media inferiore.
• Secondo la CGIL, inoltre, l’accordo non prevede
nemmeno la garanzia che una parte consistente della
formazione di 400 ore sia svolta in aula, presso le scuole
o i centri di formazione professionale (per l’acquisizione
di competenze di base).
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slides intervento - Sindacatoscuola FLC CGIL Brescia