SISTEMI DI POMPAGGIO IL VALORE DELL’ ACQUA [118] costruzioni gennaio 2008 MACCHINE&ATTREZZATURE NEL CUORE DEL PARCO DEL CONERO, UN COMPLESSO IMPIANTO DI RACCOLTA LIQUAMI PER SALVARE IL FRAGILE ECOSISTEMA DI PORTONOVO DI CHIARA CATTOGLIO a molti è considerata la perla dell’adriatico. Non a torto. La baia marchigiana di Portonovo, incastonata nel cuore del Parco Naturale del Conero, è un ambiente di grandissimo pregio. Tanta bellezza non era certo destinata a passare inosservata. Negli ultimi decenni Portonovo si era trasformato in un sito rinomato capace di attirare, durante l’alta stagione, più di seimila visitatori al giorno. Con il conseguente potenziamento delle attività ricettive (ristoranti, alberghi, stabilimenti balneari), si era altresì fatta urgente la necessità di realizzare un impianto fognario che si sostituisse alle singole fosse settiche delle diverse utenze. Il terreno della baia, fortemente permeabile, permetteva infatti ai liquami scaricati dalle tubazioni di dispersione delle fosse di raggiungere senza difficoltà la falda sotterranea. Seguendo il flusso sotterraneo principale, i liquami andavano ad inquinare la falda stessa e due preziosi stagni salmastri, incastonati nella baia a due passi dal mare. La stesura di un piano di intervento finalizzato alla progettazione e alla realizzazione dell’impianto di fognatura con conseguente recupero ambientale dell’area, però, si era da subito rivelata un’operazione complessa. Numerose le problematiche che i progettisti non potevano ignorare. Tra tutte, la spinta stagionalità è stata senza dubbio una delle più rilevanti. Come ci spiega Giuliano Carniani della Segeco, collaboratore dello studio di progettazione Capozzi Roberto: “Determinante per la scelta progettuale è stato l’andamento delle portate di scarico estremamente variabile nel tempo: massime nei mesi estivi, soprattutto nel fine settimana; pressoché nulle nei restanti mesi con solo alcune punte nei fine settimana. Per questo abbiamo deciso di realizzare un collettore fognario che, seguendo il corso del torrente Buranico, trasportasse i liquami fino al depuratore di Camerano, già funzionante. I liquami di Portonovo, insieme a quelli della vicina località Poggio, invece di essere trattati in un impianto di depurazione sito a monte della baia sono trasportati per mezzo di una condotta, per un lungo tratto a gravità e poi a pressione, al depuratore del comune di Camerano. Tale soluzione ha garantito, tra l’altro, che sull’area di Portonovo fossero ridotti al minimo gli interventi edili e, con essi, l’impatto ambientale”. ITT Flygt, tramite la filiale di Pesaro e il supporto del suo responsabile Carlo Calace, è intervenuta in fase progettuale. Non solo: il produttore di sistemi di movimentazione e trattamento delle acque è stato in grado di fornire pompe di sufficiente prevalenza e adeguata affidabilità. Prosegue Giuliano Carniani: “Nei dieci anni necessari per ideare il progetto più idoneo e per realizzarlo, abbiamo lavorato fianco a fianco con ITT Flygt: le idee sono state sviluppate insieme. Il loro supporto tecnico si è rivelato indispensabile”. RRST D costruzioni gennaio 2008 [119] SISTEMI DI POMPAGGIO TUTELA AMBIENTALE Il fragile ecosistema di Portonovo, estremamente compromesso a causa dell’elevato carico antropico gravante sulla zona nel periodo estivo, richiedeva urgentemente un impianto di raccolta dei liquami. Al fine di ridurre i lavori necessari e contenere di conseguenza l’impatto ambientale sull’area tutelata da stretti vincoli, si è scelto di farli confluire in un unico impianto di depurazione lontano dalla baia, opportunamente potenziato per ricevere anche le portate di Portonovo. La rete di raccolta si basa su due tratti principali di fognatura a gravità (con pendenza della fognatura dal 2 al 6 per mille): seguendo le pendenze naturali delle strade e del terreno essa convoglia i liquami delle varie utenze su due vasche di raccolta, localizzate a valle. Tali vasche di raccolta comprendono le stazioni di sollevamento di valle S1 ed S2. I liquami sono trasferiti alla prima stazione premente P1. Dalla stazione P1, per arrivare fino alla quota più alta tramite una condotta a pressione PN16, il dislivello da superare è consistente ed è pari a circa 120 m per una lunghezza totale di 700 m. Per questo alla P1 sono state aggiunte la P2 e la P3, localizzate lungo il percorso della condotta: teoricamente superabile con un’unica stazione di pompaggio, tale salto avrebbe però potuto determinare gravi problemi di tenuta sulle guarnizioni delle pompe. Dal punto più alto i reflui confluiscono tramite una condotta a gravità, nel collettore già esistente di adduzione al depuratore di Camerano. Il telecontrollo Quella di Portonovo è una combinazione di 4 stazioni che devono funzionare contemporaneamente. Ecco l’attenzione al sistema di telecontrollo costituito da 5 centraline a microprocessore poste nelle prime stazioni di raccolta e sollevamento S1, S2, nelle stazioni di rilancio P1, P2, P3 e da una unità di accentramento e gestione degli allarmi posta in P1. Le centraline dotate di porte seriali di comunicazione con ingressi analogici, ingressi e uscite digitali, per mezzo di uno specifico convertitore da RS232 a RS485 sono collegate all’unità centrale in topologia a stella. Per ogni postazione del sistema è previsto un funzionamento in tre modalità: manuale, automatico, emergenza. Il sistema di controllo e acquisizione dati posto in campo è interfacciato ad un sistema di telecontrollo e supervisione posizionato in postazione remota presso il gestore. S2: linea premente S3: linea a gravità + 05,90: quota assoluta sul livello del mare P1: stazioni di sollevamento principale P2,P3: stazioni di rilancio S1,S2: stazioni di sollevamento Ubicazione stazioni A: pozzetto di disconnessione MACCHINE&ATTREZZATURE MASSIMA SICUREZZA Nella preziosa baia di Portonovo non è possibile “concedersi il lusso” di guasti che interrompano il funzionamento del sistema. Per questo sono stati adottati numerosi accorgimenti per aumentare la sicurezza: • due pompe SH ad alta prevalenza, una di riserva all’altra, in ogni stazione di sollevamento. Tre pompe, invece, di riserva sulla premente; • due vasche di sicurezza/compensazione a fianco della S1 e S2 (volume doppio) che in caso di emergenza forniscono un margine temporale d’intervento di circa un’ora; • gruppo elettrogeno , localizzato nei pressi della stazione P1, di potenza sufficiente per far funzionare tutto il sistema in caso di black-out ENEL; • sistema automatico di controllo, con punto di telecontrollo remoto, per avere in tempo reale il quadro esatto della situazione delle varie stazioni e per gestire le emergenze; • sistema di monitoraggio strutturale delle vasche in calcestruzzo armato per evitare possibili inquinamenti della falda; • armature delle vasche S1 e S2 in acciaio zincato a caldo per una maggiore durata delle stesse. G IU LIANO U N SENSORE PER IL CLS Le vasche di raccolta sono in falda: è quindi fondamentale che sia costantemente garantita la loro impermeabilità. A tale scopo è stato installato il sistema di monitoraggio strutturale Co.S.Mo.Net che rileva la presenza di fessurazioni. Esso è costituito da un elettrodo di riferimento e contatti sulla parete verticale (in foto), sulla soletta inferiore e superiore della vasca. Il segnale viene trasmesso a un server di servizio ed eventuali dati anomali sono segnalati dal centro presso l’Università Politecnica delle Marche di Ancona, all’Ente Gestore. CA R N IAN I Segeco “Le ammin istrazioni sono conte guiti. Ab nte dei lav biamo ris ori eseo l to un pro con una so blema com luzione ch plesso e ha rispe intervenut ttato l’are i unicame a : siamo nte sotto s Non solo. trade già Le opere e s is tenti. di manut mali e fu enzioni so nziona tut n o minito bene”. SISTEMI DI POMPAGGIO LA REALIZZAZIONE DELLE VASCHE Le vasche di sollevamento come quelle di accumulo relative alle stazioni S1 e S2 (a contatto con la falda) di peso variabile da 57 a 87 ton sono state costruite fuori opera in una platea vicina al sito di posa e sono state posate mediante autogrù. La realizzazione dei pali di 12 metri, del cordolo di appoggio e dei pannelli di contenimento da porre ai lati delle vasche è stata resa difficoltosa dalla quota della falda. Le vasche sono sotto spinta e lo spessore delle vasche è stato calcolato in modo che sia idrostaticamente raggiunta la stessa imposizione, anche da vuote. [122] costruzioni gennaio 2008 MACCHINE&ATTREZZATURE VICINI ALLA FALDA Tutte le lavorazioni a quota mare sono state particolarmente gravose per la presenza della falda di acqua salmastra, ridotta con l’aiuto continuo di due pompe autoadescanti fornite a noleggio da ITT Flygt. In alcuni casi le idrovore non sono state sufficienti e si è dovuto ricorrere ad attrezzature da sub. Per ridurre il numero degli scavi è stato necessario porre in opera nello stesso tracciato la rete a gravità, quella a pressione e i cavidotti per l’alimentazione delle stazioni, per il monitoraggio e il telecontrollo. Materiali ad alta resistenza Tutte le tubazioni a gravità sono in polietilene ad alta resistenza con saldatura testa a testa o a manicotto elettrosaldabile o con giunzione antisfilante in ghisa per i tratti da varare sotto falda: le condotte prementi sono in ghisa sferoidale. I pozzetti di ispezione assolutamente stagni sono tutti in PEAD con attacco elettrosaldabile per la linea principale e con attacco con tenuta in anello in neoprene per le derivazioni in PVC relative alle utenze. Gli attacchi alle vasche sono stati realizzati con tronchetto in ghisa flangiato sul passante in acciaio gettato sulla parete della vasca o con giunto in gomma flangiato. Tutti i pezzi speciali di linea ( curve, braghe, TE ) sono in PEAD. AUTOADESCANTI I dati tecnici Potenza motore Diametro mandata Portata Prevalenza Da - a 2,2 - 35 kW 50 - 250 mm 10 - 180 l/s 3- 37 m LE POMPE FLYGT Equipaggiate con motorizzazione diesel o elettrica per drenaggio e per sistemi wellpoint, i sistemi ITT Flygt sono stati studiati per il travaso di liquidi in cantiere e in tutte le situazio- ni in cui la messa in servizio della pompa debba essere rapida e versatile. Corpo in ghisa ad elevata resistenza meccanica; girante a pale aperte a sbalzo sul prolungamento dell’albero, per acque con sabbia e ghiaia, anche salmastre. Su richiesta, dotazione di pompa per il vuoto per adescamento rapido e continuo in caso di acque con grande quantità di aria. costruzioni gennaio 2008 [123]