Data Exchange 1 Introduzione Data exchange & data integration: caratteristiche e differenze Il problema del data exchange Soluzioni universali Core di una soluzione universale Query answering Composing schema mappings Seminari di ingegneria del software 07/07/2008 Introduzione: Il problema dell’interoperabilità dei dati 2 I dati possono essere: In posti differenti In formati differenti (relazionale, XML, …). Esistono due approcci differenti al problema: Data Integration Data Exchange Seminari di ingegneria del software 2 07/07/2008 Data Exchange: visione d’insieme 3 Il Data Exchange è un problema vecchio e ricorrente. Phil Bernstein – 2003 “Il Data exchange è il più vecchio problema sui database” Prima applicazione: EXPRESS: IBM San Jose Research Lab – 1977 EXtraction, Processing, and REStructuring System per trasformare dati tra database gerarchici. Applicazioni odierne: Data Warehousing, ETL (Extract-Transform-Load); XML Publishing, XML Storage, … Seminari di ingegneria del software 3 07/07/2008 Data exchange & data integration : caratteristiche e … Data integration : - tripla (S, G, M) -Due approcci per M. LAV e GAV Data exchange: - Quadrupla (S, T, Σst , Σt) Seminari di ingegneria del software 4 07/07/2008 Data exchange & data integration : … differenze • Scopo principale • Vincoli • Query answering (certain answers) Seminari di ingegneria del software 5 07/07/2008 Il problema del Data Exchange 6 Σ Source S Target T I J Schema Mapping M = (S, T, Σ) Source schema S, Target schema T Asserzioni Σ specificano le relazioni tra S eT. Obiettivo: Trasformare una istanza source I in una istanza target J, in modo che <I, J> soddisfi le specifiche Σ di M. Seminari di ingegneria del software 6 07/07/2008 Soluzioni 7 Definizione: Schema Mapping M = (S, T, Σ) Se I è un’istanza source, allora una soluzione per I è un’istanza target J tale che <I, J > soddisfi Σ. Fatto: In generale, per un’istanza source I, Può non esistere alcuna soluzione oppure Possono esistere più soluzioni; in particolare, possono esistere infinite soluzioni Seminari di ingegneria del software 7 07/07/2008 Schema Mappings: Problemi 8 Σ Schema S Schema T I J Problema decisionale: Data una istanza source I, esiste una soluzione J perI? Problema funzionale: Data una istanza source I, costruire una soluzione J per I, assodato che esista Seminari di ingegneria del software 8 07/07/2008 Data Exchange con Tgds e Egds 9 Gli schema mappings di un problema di Data Exchange che verranno presi in considerazione sono composti da: Source-to-target tgds Target tgds Target egds Tuple-generating dependencies (tgds) Equality-generating dependencies (egds) Seminari di ingegneria del software 9 07/07/2008 Dipendenze source-to-target 10 La relazione tra source e target è data da formule della logica del primo ordine chiamate: Source-to-Target Tuple Generating Dependencies (s-t tgds) (x) y (x, y), dove (x) è una congiunzione di atomi sul source; (x, y) è una congiunzione di atomi sul target. Esempio: (Student(s) Enrolls(s,c)) t g (Teaches(t,c) Grade(s,c,g)) Seminari di ingegneria del software 10 07/07/2008 Dipendenze source-to-target 11 s-t tgds generalizzano le specifiche più importanti del data integration: Generalizzano LAV (local-as-view) : P(x) y (x, y), dove P è un source schema. Generalizzano GAV(global-as-view) : (x) R(x), dove R è un target schema. Seminari di ingegneria del software 11 07/07/2008 Dipendenze target 12 Oltre alle dipendenze source-to-target, vanno considerate anche le dipendenze target: Target Tgds : T(x) y T(x, y) Dept (did, dname, mgr_id, mgr_name) Mgr (mgr_id, did) (dipendenza di inclusione sul target) Target Equality Generating Dependencies (egds): T(x) (x1=x2) (Mgr (e, d1) Mgr (e, d2)) (d1 = d2) (condizione di chiave sul target) Seminari di ingegneria del software 12 07/07/2008 Data Exchange 13 Σst Σt Target Schema Source Schema T S J I Schema Mapping può essere visto come una quadrupla: M = (S, T, Σst , Σt ), dove Σst è un insieme di source-to-target tgds Σt è un insieme di target tgds e target egds Seminari di ingegneria del software 13 07/07/2008 Data Exchange 14 Fatto: Data una istanza source I, possono esistere più soluzioni. Esempio: Relazione source E(A,B), relazione target H(A,B) Σ: E(x,y) z (H(x,z) H(z,y)) Istanza source I = {E(a,b)} Soluzioni: possono esisterne infinite! J1 = {H(a,b), H(b,b)} costanti: J2 = {H(a,a), H(a,b)} a, b, … J3 = {H(a,X), H(X,b)} labeled nulls: J4 = {H(a,X), H(X,b), H(a,Y), H(Y,b)} Seminari di ingegneria del software 14 X, Y, … 07/07/2008 Soluzioni universali 15 Le soluzioni universali sono le migliori soluzioni per un problema di Data Exchange. Sono considerate le soluzioni più generali, non contengono nè più nè meno di quanto richiesto dalle specifiche. Hanno un omomorfismo verso tutte le altre soluzioni Const: insieme dei valori che compaiono nell’istanza source Var (labeled nulls): insieme infinito di valori tali che: Var ∩ Const = {} Omomorfismo h: J1 → J2 tra istanze target: h(c) = c, per ogni costante in Const Se P(a1,…,am) è in J1,, allora P(h(a1),…,h(am)) è in J2 Seminari di ingegneria del software 15 07/07/2008 Soluzioni universali 16 Σ Schema S Schema T I Soluzione universale J h2 h1 h3 J2 J1 Omomorfismi J3 Soluzioni Seminari di ingegneria del software 16 07/07/2008 Esempio 17 Relazione source S(A,B), relazione target T(A,B) Σ : E(x,y) z (H(x,z) H(z,y)) Istanza source I = {H(a,b)} Alcune possibili soluzioni: J1 = {H(a,b), H(b,b)} non è universale J2 = {H(a,a), H(a,b)} non è universale J3 = {H(a,X), H(X,b)} è universale J4 = {H(a,X), H(X,b), H(a,Y), H(Y,b)} è universale Seminari di ingegneria del software 17 07/07/2008 Soluzioni universali: proprietà 18 Unicità sull’equivalenza omomorfica: Se J e J’ sono universali per I, allora sono omomorficamente equivalenti. Assumiamo che Σst sia un insieme di tgds. Siano I, I’ due istanze del source schema, J una soluzione universale per I, e J’ una soluzione universale per I’. Allora Sol(I) ⊆ Sol(I′) se e solo se c’è un omomorfismo h: J’→ J. Di conseguenza, Sol(I) = Sol(I′) se e solo se J e J’ sono omomorficamente equivalenti. Seminari di ingegneria del software 18 07/07/2008 Trovare le soluzioni universali 19 Se esiste una soluzione, una soluzione universale canonica può essere trovata utilizzando la procedura chase. PROCEDURA CHASE si comincia con un’istanza <I, ∅> si applica il chase a <I, ∅> applicando le dipendenze in Σst e Σt fintantoché sono applicabili. Questa procedura può: fallire non terminare, .. ma se termina è garantito che l’istanza risultante soddisfa tutte le dipendenze e che, per di più, è una soluzione universale. Seminari di ingegneria del software 19 07/07/2008 Trovare le soluzioni universali 20 CHASE STEP Sia K un’istanza: (tgd) Sia d una tgd φ(x) → ∃yψ(x, y). Sia h un omomorfismo da φ(x) a K tale che non esista un’estensione di h a un omomorfismo h’ da φ(x)∧ψ(x, y) a K. Sia K’ l’unione di K con l’insieme dei fatti ottenuti: (a) estendendo h ad h’ in modo tale che ad ogni variabile in y sia assegnato un nuovo labeled null; (b) prendendo l’immagine degli atomi di ψ sotto h’. Diciamo che K d,h → K’. (egd) Sia d un egd φ(x) → (x1 = x2). Sia h un omomorfismo da φ(x) a K tale che h(x1) != h(x2). Distinguiamo ora due casi: - Se sia h(x1) che h(x2) sono in Const, fallimento - Altrimenti, sia K’ come K in cui identifichiamo h(x1) e h(x2) come segue: - se uno è una costante, allora il labeled null è rimpiazzato dovunque dalla costante; - Se sono entrambi labeled nulls, allora ognuno è rimpiazzato dovunque dall’altro. Diciamo che K d,h → K’. Seminari di ingegneria del software 20 07/07/2008 Trovare le soluzioni universali 21 SEQUENZA CHASE Una sequenza chase di K con Σ è una sequenza (finita o infinita) di chase steps Ki di,hi → Ki+1, con i=0,1,…., con K=K0 e d i una dipendenza in Σ. CHASE FINITO Un chase finito di K con Σ è una sequenza chase finita: Ki di,hi → Ki+1, con 0 ≤ i < m , con il requisito che: (a) Km =⊥ oppure (b) non c’è dipendenza d i in Σ e non c’è omomorfismo h i tale che d i possa essere applicato a Km con h i . Seminari di ingegneria del software 21 07/07/2008 Teorema: chase e soluzioni universali Th. Si assuma una configurazione di Data Exchange in cui Σst consiste in tgds e Σt consiste in tgds e egds. 1. Sia <I,J> il risultato di un qualche chase finito di <I, ∅> con Σst ∪ Σt. Allora J è una soluzione universale. 2. Se esiste un qualche chase finito di <I, ∅> che fallisce con Σst ∪ Σt allora non esiste soluzione. La dimostrazione fa uso del seguente lemma: Lemma. sia K1 d,h → K2 un chase step dove K2!= ⊥. Sia K un’istanza tale che: (i) K soddisfa d e (ii) esiste un omomorfismo h1 : K1 → K. Allora esiste un omomorfismo h2 : K2 → K. Seminari di ingegneria del software 22 07/07/2008 Teorema: chase e soluzioni universali Dimostrazione teorema: La dimostrazione del teorema si basa sul precedente lemma e sull’osservazione che l’ “identity mapping” è un omomorfismo da <I, ∅> a <I, J’> per ogni soluzione J’. 1. Dimostrazione parte 1: <I,J> soddisfa Σst ∪ Σt . Sia J’ una soluzione arbitraria. <I,J’> soddisfa Σst ∪ Σt . L’identity mapping id: <I, ∅>→ <I, J’> è un omomorfismo. Dal lemma, si ottiene un omomorfismo h:<I,J>→ <I,J’>. Quindi, J è universale. 2. Dimostrazione parte 2: chase step fallisce d deve essere un egd di Σt, detto φ(x) → (x1 = x2), e h : φ(x) → J è un omomorfismo tale che h(x1) e h(x2) sono due costanti distinte c1 e c2. Per assurdo si supponga che esista una soluzione J’. Omomorfismo identità id:<I, ∅>→ <I, J’> implica, dal lemma, l’esistenza dell’omomorfismo g: :<I, J>→ <I, J’>. Quindi, g ◦ h : φ(x) → J’ è un omomorfismo J’ soddisfa d deve essere il caso in cui g(h(x1)) = g(h(x2)) e quindi g(c1) = g(c2). Gli omomorfismi sono identità su Const, quindi c1=c2, che è una contraddizione. Seminari di ingegneria del software 23 07/07/2008 Esempio (chase infinito) 24 S: DeptEmp(dpt_id, mgr_name, eid) T: Dept(dpt_id, mgr_id, mgr_name), emp(eid, dpt_id). Σst = { DeptEmp(d, n, e) → ∃M.Dept(d,M, n) ∧ Emp(e, d) } Σt = { Dept(d, m, n) → ∃D.Emp(m,D), Emp(e, d) → ∃M∃N.Dept(d,M,N) } I = {DeptEmp(CS,Mary, E003) } Applicando il chase < I, ∅> con Σst si ottiene l’istanza target: J1 = {Dept(CS,M,Mary), Emp(E003, CS)} J ={Dept(CS,M,Mary), Emp(E003, CS), Emp(M,D), Dept(D,M’,N’), . . . } D’altro canto, una soluzione finita esiste. Due soluzioni (nessuna delle quali universale) sono ad esempio: J’ ={Dept(CS,E003,Mary), Emp(E003, CS)} J’’ ={Dept(CS,M,Mary), Emp(E003, CS), Emp(M,CS)} Seminari di ingegneria del software 24 07/07/2008 Soluzioni universali: Full tgds I full tgds sono dei tgds senza variabili esistenzialmente quantificate, nella forma: T(x) T(x), dove T(x) e T(x) sono congiunzioni di atomi target Esempio (full tgd) H(x,z) H(z,y) H(x,y) C(z) E’ stato provato che ogni sequenza chase con un insieme Σ di full tgds ha lunghezza finita. Inoltre, ogni insieme di egds può essere aggiunto a Σ senza influenzare questo risultato. Tuttavia, .. non sono molto utili in pratica Seminari di ingegneria del software 25 07/07/2008 Soluzioni universali: Weakly Acyclic Set La nozione di WAS (Weakly Acyclic Set) include: -Insiemi di full tgds - insiemi aciclici di dipendenze di inclusione Sia Σ un insieme di tgds, costruiamo il grafo delle dipendenze: 1. Esiste un nodo per ogni (R,A) dove R è un simbolo di relazione e A un attributo di R; 2. Si aggiungono gli archi come segue: per ogni per ogni tgd φ(x) → ∃y ψ(x, y) in Σ e per ogni x che occorre in ψ e per ogni occorrenza di x in φ in (R, Ai): a. Si aggiunge un arco (R, Ai) (S, Bj) ( se non esista già) per ogni x in ψ in posizione (R,Bj). b. Si aggiunge un arco speciale (R,Ai) (T,Ck) ( se non esiste già) per ogni y in ψ in posizione (T, Ck) • DEF. Σ è weakly acyclic se il grafo delle dipendenze non contiene cicli attraverso archi speciali. Seminari di ingegneria del software 26 07/07/2008 Soluzioni universali: Weakly Acyclic Set Esempio: S : DeptEmp(dpt_id,mgr_name,eid) T : Dept(dpt_id, mgr_id, mgr_name) ; Emp(eid, dpt_id) Σst = { DeptEmp(d, n, e) → ∃M.Dept(d,M, n) ∧ Emp(e, d) } Σt = { Dept(d, m, n) → ∃D.Emp(m,D), Emp(e, d) → ∃M∃N.Dept(d,M,N) } Non è weakly acyclic!! Esempio: Σ’t = { Dept(d, m, n) → Emp(m, d), Emp(e, d) → ∃M∃N.Dept(d,M,N) } OK Seminari di ingegneria del software 27 07/07/2008 Soluzioni universali: Weakly Acyclic Set Th. Sia Σ l’unione di un weakly acyclic set of tgds con un insieme di egds, e sia K un’istanza. Allora esiste un valore polinomiale nella dimensione di K che limita la lunghezza di ogni sequenza chase di K con Σ. DIM. Per ogni nodo (R,A) (posizione) Siano: -Σ senza egds; - incoming path: ogni percorso che finisce in (R, A); - rank: numero max di archi speciali su ogni incoming path - r: il massimo di rank(R, A) - p: il numero di nodi nello schema - partizioniamo i nodi in N0, N1, …., Nr con Ni insieme dei nodi con rank =i; -n il numero totale di valori distinti che appartengono all’istanza K. - K’ qualsiasi istanza ottenuta da K dopo qualche arbitraria sequenza di chase. Lemma. per ogni i esiste un polinomio Qi, tale che il numero di valori distinti che occorrono in tutti i nodi (R,A) di Ni, in K’, è al più Qi(n). Seminari di ingegneria del software 28 07/07/2008 Soluzioni universali: Weakly Acyclic Set DIM. (per induzione) Lemma Passo Base: (R, A) è in N0 Q0(n) = n; Passo induttivo: un valore può occorrere in un nodo di Ni, in K’, per: 1. È stato copiato da qualche nodo in Nj con j != i, durante un chase step. 2. È stato generato come nuovo valore (labeled null) durante un chase step. Quanti valori possono essere generati nel Caso (2)? Sia (R,A) un nodo in Ni. N0 U …. U Ni-1. * (R,A) Induttivamente, il numero di valori distinti che possono esistere in tutti i nodi in N0 U …. U Ni-1 è limitato da P(n) = Q0(n) + …. + Qi-1(n). Sia d il numero max di archi speciali che entrano in un nodo. Il numero totale di nuovi nodi: (P(n))d x D, dove D è il numero di dipendenze in Σ. Considerando tutti i nodi in Ni: G(n) = pi x (P(n))d x D con pi è il numero di nodi in Ni. Considerando che lo schema e Σ sono fissi, G è polinomiale. Seminari di ingegneria del software 29 07/07/2008 Soluzioni universali: Weakly Acyclic Set Quanti valori possono essere copiati da un nodo in Nj a un nodo in Ni con j != i ? (R,A) N0 U …. U Ni-1. Quindi il numero massimo è limitato dal numero totale di valori in N0 U …. U Ni-1 che è P(n). Ricapitolando Qi(n) = n + G(n) + P(n) Notare che i <= r(costante) Ne consegue che il numero totale di tuple che possono esistere in K’ è al più (Q(n)) • Corollario: Si assuma una configurazione di Data Exchange in cui Σst sia un insieme di tgds e Σt l’unione di un weakly acyclic set of tgds con un insieme di egds. L’esistenza di una soluzione può essere controllata in tempo polinomiale. Se la soluzione esiste, allora una soluzione universale può essere trovata in tempo polinomiale. Seminari di ingegneria del software 30 07/07/2008 La più piccola soluzione universale: il CORE Soluzioni universali multiple: qual è la migliore? Quale utilizzare? CORE Def. Sia G = (N, A) un grafo. Un sottografo G’ = (N’, A’) è il core di G se: 1. ∃ un omomorfismo da G a G’. Universal solution 2. !∃ un omomorfismo da G’ a qualche altro J sottografo proprio di G’. homomorphism core(J) G è un core se è un core di se stesso. Esempio. S: E(x,y) Σst : E(x,y) ∃ z (H(x,z) H(z,y)) I = { E(a,b) }. T: H(x,y) Σt = Ø. Soluzioni universali: J1 = {H(a,X), H(X,b)} è il core. J2 = {H(a,X), H(X,b), H(a,Y), H(Y,b)} è una sol univ Seminari di ingegneria del software 31 • 07/07/2008 La più piccola soluzione universale: il CORE Prop. Sia (S, T, Σst, Σt) uno schema mapping: 1. Tutte le soluzioni universali hanno lo stesso core. 2. Il core di una soluzione universale è la più piccola soluzione universale. Complessità. Il problema nella sua generalità è intrattabile. ma… - CORE IDENTIFICATION (DP-complete) - CORE RECOGNITION (coNP-complete) … Seminari di ingegneria del software 32 07/07/2008 08/07/2008 La più piccola soluzione universale: il CORE ..in certi setting il core di una soluzione universale può essere calcolato in tempo polinomiale: -∑st un insieme di s-t tgds e ∑t un insieme di egds. - Algoritmo Greedy ( semplice ma utilizza l’istanza sorgente ) - Algoritmo Blocks ( più complessa ma utilizza solo l’istanza target) - ∑st un insieme di s-t tgds e ∑t un insieme di weakly acyclic tgds con arbitrarie egds. Seminari di ingegneria del software 33 07/07/2008 Query Answering 34 Σ Schema S q Schema T I J Definizione: Le risposte certe di una query q su T su I certain(q,I) = Seminari di ingegneria del software ∩ { q(J): J è una soluzione per I }. 34 07/07/2008 Risposte certe 35 q(J1) q(J2) q(J3) certain(q,I) certain(q,I) = Seminari di ingegneria del software ∩ { q(J): J è una soluzione per I }. 35 07/07/2008 Trovare le risposte certe 36 Th: Si assuma che M = (S,T,Σst ∪ Σt) sia uno schema mapping tale che Σst sia un insieme di tgds source-to-target e Σt sia un insieme di target egds e target tgds. Sia q un unione di query congiuntive sullo scherma target T (Si ricorda che una query congiuntiva è una formula del primo ordine nella forma wχ(x,w), dove χ(x,w) è una congiunzione di atomi). 1. Se I è un’istanza source e J è una soluzione universale per I, allora certainM(q, I)= q(J)↓, dove q(J)↓ è l’insieme di tutte le tuple di q(J) senza null, ovvero tutte le tuple t in q(J) tali che ogni valore in t sia una costante di Const. 2. Sia I un’istanza source e J una soluzione tale che per ogni query congiuntiva q su T, si ha che certain(q, I) = q(J)↓. Allora J è universale. Quindi, certain(q,I) è computabile in tempo polinomiale in |I|: 1. Computare una soluzione universale canonica J in tempo polinomiale; 2. Valutare q(J) e rimuovere le tuple con i null. Seminari di ingegneria del software 36 07/07/2008 Trovare le risposte certe 37 Dimostrazione 1. Sia q una query di arità k che è l’unione di query congiuntive e sia t una k-tupla di costanti dall’istanza source I. t appartiene a certain(q,I), t appartiene a q(J), con J soluzione t appartiene a q(J)↓ t consiste solamente di costanti. Inoltre esistono un termine φ(x) in q e un omomorfismo g : φ(x) → J tale che g(x) = t. Sia J’ una soluzione arbitraria. J è una soluzione universale c’è un omomorfismo h : J → J’. Allora h ◦ g è un omomorfismo da φ(x) a J’. Gli omomorfismi sono identità sulle costanti, per cui h(g(x)) = h(t) = t. Quindi t appartiene a q(J’). 2. Sia q^j la query congiuntiva canonica associata a J (ad esempio, la query congiuntiva booleana ottenuta prendendo la congiunzione di tutti i fatti di J nei quali i labeled null sono sostituiti da variabili esistenzialmente quantificate). Si sa che certain(q^j, I) = q^j(J) ↓ = q^j(J), dove la prima uguaglianza deriva dall’assunzione su J, e la seconda deriva dal fatto che q^j è una query booleana. Quindi finchè q^j(J) = true, si ha che certain(q^j,I) = true. Inoltre, se J’ è una soluzione arbitraria, si ha che q^j(J’) = true. Questo implica l’esistenza di un omomorfismo h : J → J’. Quindi J è universale. Seminari di ingegneria del software 37 07/07/2008 Risposte certe e soluzione universale 38 q(J1) q: unione di query congiuntive q(J2) q(J3) q(J) certain(q,I) q(J) Soluzione universale J per I certain(q,I) insieme di tuple senza null di q(J). Seminari di ingegneria del software 38 07/07/2008 Esempio 39 Sia M uno schema mapping tale che: Σst = {E(x, y) → (∃z)(H(x, z) ∧ H(z, y))} Σt = ∅. Sia I l’istanza source che consiste semplicemente nel fatto E(1,2). Sia q(x) la query congiuntiva ∃wH(x,w). E’ facile verificare che certain(q,I) = {1}. Prendiamo in considerazione la seguente soluzione universale per I: J = {H(1, u),H(u, 2)} Si può notare che q(J) = {1,u}, quindi eliminando i valori nulli si ottiene q(J)↓ = {1} = certain(q,I), come ipotizzato dal teorema. Seminari di ingegneria del software 39 07/07/2008 Esempio (Query congiuntive con disuguaglianze) 40 Sia M lo stesso schema mapping dell’esempio precedente: Σst = {E(x, y) → (∃z)(H(x, z) ∧ H(z, y))} Σt = ∅. Sia I l’istanza source che consiste semplicemente nel fatto E(1,1). Sia q(x) la query congiuntiva ∃w (H(x,w) ∧ w!=x) . E’ facile verificare che certain(q,I) = {}. Prendiamo in considerazione la seguente soluzione universale per I: J = {H(1, u),H(u, 1)} Si può notare che q(J) = {1,u}, quindi eliminando i valori nulli si ottiene q(J)↓ = {1} != certain(q,I), per cui il teorema non è soddisfatto. Seminari di ingegneria del software 40 07/07/2008 Risposte certe e disuguaglianze 41 Th: Si assuma che M = (S,T,Σst ∪ Σt) sia uno schema mapping tale che Σst sia un insieme di tgds source-to-target e Σt sia un insieme di target egds e un weakly acyclic set di target tgds. 1. Sia q un’unione di query congiuntive con al più una disuguaglianza per query congiuntiva. Allora le risposte certe di q sono computabili in tempo polinomiale. 2. Sia q un’unione di query congiuntive con disuguaglianze. Il problema delle risposte certe per q è un problema in coNP. 3. Computare le risposte certe di unioni di query congiuntive con disuguaglianze può essere un problema coNP-completo anche se l’unione consiste di due query congiuntive ognuna della quali abbia al massimo due disuguaglianze e il cui schema mapping non abbia condizioni target. Seminari di ingegneria del software 41 07/07/2008 Risposte certe e core 42 Si assuma che M = (S,T,Σst ∪ Σt) sia uno schema mapping tale che Σst sia un insieme di tgds source-to-target e Σt sia un insieme di target egds e target tgds. Si assuma anche che I sia un’istanza source per la quale esistano soluzioni universali. Sia J0 il core delle soluzioni universali per I. Sia q un unione di query congiuntive con disuguaglianze. q(J0) ⊆ q(J), per ogni soluzione universale J per I; q(J0)↓ = ∩ {q(J) : J è universale per I} ⊆ certain(q, I). Seminari di ingegneria del software 42 07/07/2008 Risposte certe universali 43 Risposte certe: “Possibili mondi” = Soluzioni Risposte certe universali: “Possibili mondi” = Soluzioni universali Definizione: Risposte certe universali di una query q su T su I u-certain(q,I) = ∩ { q(J): J è una soluzione universale per I }. Dalle definizioni segue che certain(q, I) ⊆ u-certain(q, I) . Inoltre, se q è un’unione di query congiuntive e I è un’istanza source per la quale esiste soluzione universale, si ha che certain(q, I) = u-certain(q, I). Seminari di ingegneria del software 43 07/07/2008 Trovare le risposte certe universali 44 Schema mapping M = (S, T, st, t) tale che: st è un insieme di tgds source-to-target t è un insieme di target egds e target tgds. Sia q una query esistenziale su T. Se I è un’istanza source e J è una soluzione universale per I, allora u- certain(q,I) = l’insieme di tutte le tuple “senza null” in q(core(J)). Si noti che l’unione di query congiuntive con disuaglianze è un caso speciale di query esistenziali. Seminari di ingegneria del software 44 07/07/2008 Risposte certe universali e core 45 q: esistenziale q(J1) q(J3) q(J2) q(core(J)) q(J) u-certain(q,I) Soluzione universale J per I u-certain(q,I) = insieme di tutte le tuple senza null di q(core(J)). Seminari di ingegneria del software 45 07/07/2008 Composing Schema Mapping DEF. Scriviamo Inst(M) l’insieme di tutte le istanze <I, J> di M. Siano M12 = (S1, S2, Σ12 ) e M23 = (S2 , S3 , Σ23 ) due schema mappings tali che S1 , S2 , S3 non abbiano simboli relazionali in comune. Uno schema mapping M13 = (S1 , S3 , Σ13 ) è una composizione di M12 e M23 se Inst(M13) = Inst(M12) ° Inst(M23), ossia: Inst(M13) = { <I1 , I3> | Exist I2 tale che <I1 ,I2> Inst(M12) e <I2 ,I3> Inst(M23) } Proprietà: - Equivalenza logica - Inst(12 ) Inst(23 ) è chiusa sotto l’isomorfismo Composition Query: date due istanze I1 e I3 è <I1 ,I3> Seminari di ingegneria del software 46 Inst(M12) ° Inst(M23)? 07/07/2008 Composing Schema Mapping Composing s-t tgds Punto chiave: chiusura dei linguaggi sotto la composizione 12 Σ12 23 Σ23 12 23 Σ13 Insieme finito di full tgds Insieme finito di full tgds Insieme finito di full tgds Insieme finito di full tgds Insieme finito di s-t tgds Insieme finito di s-t tgds Insieme finito di s-t tgds Insieme finito di full tgds Insieme infinito di s-t tgds P-time (att) Singola s-t tgds Insieme finito di full s-t tgds Non definibile -- Insieme finito di s-t Insieme finito di s-t Formula esist. 2 tgds tgds ordine Seminari di ingegneria del software 47 Composition Query P-time NP 07/07/2008 Composing Schema Mapping Second-order tgds Def: Sia S uno schema sorgente e T uno schema target. Una second-order tuplegenerating dependency (SO tgd) è una formula: f1 … fm( (x1(1 1)) … (xn(n n)) ), dove: -Ogni fi è un simbolo di funzione. - Ogni i è un’intersezione di atomi da S ed uguaglianze di termini - Ogni i è un’intersezione di atomi da T. Esempio: f (e( Emp(e) Mgr(e,f(e) ) e( Emp(e) (e=f(e)) SelfMgr(e) ) ) Seminari di ingegneria del software 48 07/07/2008 Composing Schema Mapping SO-tgds - Proprietà: - La composizione di SO tgds è definibile in un SO tgds - Esiste un algoritmo per comporre SO-tgds - Chasable - Per gli schema mapping specificati da SO tgds, le certain answers di query congiuntive target sono calcolabili in tempo polinomiale Seminari di ingegneria del software 49 07/07/2008 Composing Schema Mapping Computing – Algoritmo Compose ∑12 = Exists f ( e ( Emp(e) Mgr1(e, f(e) ) ) ) ∑23 = Exist e,m ( Mgr1(e, m) Mgr(e, m ) ) AND p.o. e ( Mgr1(e, e) SelfMgr(e) ) Input: due schema mappings M12=(S1, S2, ∑12) e M23=(S2 , S3 ,∑23) con ∑12 e ∑23 SO tgds. Output: una composizione M13 = (S1 , S3 , ∑13) dove ∑13 è un insieme di SO tgds. - Dividere le SO tgds in ∑12 e ∑23. Es: C12 = Emp(e) (Mgr1(e, f(e)) C23 = Mgr1(e,m) Mgr(e,m) Mgr1(e,e) SelfMgr(e) - Componi C12 con C23 Es: P1 : Emp(e0) (e=e0) (m = f(e0)) Mgr1(e,m) P2 : Emp(e0) (e=e0) (e = f(e0)) SelfMgr(e) - Costruisce M13 Es: ∑13 = f ( e0 e m P1 e0 e P2) -Return M13 = (S1, S3, ∑13) Seminari di ingegneria del software 50 07/07/2008 Grazie per l’attenzione !!! Seminari di ingegneria del software 51 07/07/2008