Ordine dei Geologi delle Marche - Jesi (20.01.2012) Prove Geotecniche in Situ – Liquefazione dei Terreni Il dilatometro piatto (DMT) Vita, Morte e …. si spera Resurrezione (Italia), Miracoli Gianni Togliani Geologo Gradinata Forghee 2 6900 Massagno (Svizzera) [email protected] Componenti dell’attrezzatura DMT www.marchetti-dmt.it/ DMT: La lama • • • • • È in acciaio inox ed è in grado di sopportare in sicurezza sino a 250 kN di forza di spinta. È dotata di una membrana in acciaio, piatta , circolare, montata su un lato. È collegata alla centralina di misura mediante un cavetto che trasmette pressione di gas e continuità elettrica. Viene fatta avanzare nel terreno per mezzo di attrezzature di spinta di uso comune (sonde, penetrometri) Le aste di spinta trasferiscono la forza di penetrazione alla lama. DMT: La membrana metallica • • • • • • Non è un sensore ma un “separatore” passivo terreno-gas È montata sulla lama con il lato esterno a pari livello con il piano circostante e fissata da una ghiera di ritenuta. Ha un diametro di 60 mm ed è in acciaio Ha uno spessore in genere di 0.2 mm ma, in casi particolari (suoli in grado di tagliarle), si usano quelle di spessore maggiore (0.25 mm). Deve essere “snervata” prima dell’uso pressurizzandola ripetutamente (2-3 volte) con una apposita siringa (max 500 kPa). Questa operazione viene di solito effettuata immergendo la lama in un recipiente colmo d’ acqua per verificarne l’ermeticità. DMT: La membrana metallica Significato dei valori di correzione La posizione naturale della membrana metallica che possiede una rigidezza diversa da zero, è situata tra A e B. Definizioni: A = è la pressione esterna che, all’aria aperta, deve essere applicata alla membrana per farla aderire perfettamente alla sua sede; B = è la pressione interna che, all’aria aperta, serve per “alzare” il centro della membrana di 1.1 mm rispetto alla sua posizione iniziale. Fonte: Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Taratura della Membrana Per effettuare tale operazione si impiegano in genere la siringa ed i cavi corti Per Ispettori (Supervisors) • Per A: si tira rapidamente indietro il pistone della siringa, lo si tiene fermo per almeno 5 sec. (il segnale audio si attiva) e poi lo si rilascia lentamente e si esegue la lettura quando il segnale si interrompe. • Per B: si spinge lentamente il pistone all’interno della siringa e si legge sul manometro di bassa pressione quando il segnale audio si riattiva • i valori di A e B devono essere controllati all’inizio ed al termine di ogni prova. • I valori iniziali di A devono essere compresi tra 5 e 30 kPa e quelli di B tra 5 e 80 kPa. • Valori tipici: A=15 kPa, B=40 kPa. • La variazione di A e B tra inizio e fine prova non deve superare 25 kPa DMT: Principio di funzionamento • • • • • La lama funziona come un interruttore elettrico (On/Off). Il disco di contatto, separato dalla zona isolata dal corpo della lama , è a massa (e si attiva il segnale audio), quando si verifica uno dei seguenti casi: a) la membrana poggia sul disco di contatto b) il centro della membrana si è spostato di 1.1 mm contro il terreno ( il cilindretto di acciaio caricato dalla molla va a contatto col disco soprastante). Non c’è contatto elettrico e quindi segnale audio per posizioni intermedie della membrana. Quando si inizia ad aumentare la pressione interna il segnale è attivo ed al momento in cui la pressione controbilancia quella del terreno la membrana comincia a muoversi ed il segnale si interrompe perchè viene perso il contatto con il suo piano di supporto (lettura A). Continuando ad aumentare la pressione si riattiva il segnale (lettura B) quando il centro della membrana si sposta di 1.1m ed il cilindretto di acciaio tocca la base del disco di contatto. Pulsante di controllo Connettore bombola livello batteria interna +segnali Galvanometro Connettore terra Connettore lama Valvola di sfiato rapido • I due manometri collegati in parallelo hanno diversi fondi scala (precisione 0.5%) • quello di bassa pressione si autoesclude quando raggiunge il fondo scala • ZM è la lettura sul manometro presa con lo sfiato aperto Valvola di sfiato lento Connettore siringa Valvola principale Valvola micr. di regolazione flusso DMT: La centralina di misura DMT: Bombola, Cavetti elettropneumatici, Cavo di massa • • • • • • • La sorgente di pressione è una bombola che contiene azoto compresso o aria compressa. È dotata di un regolatore di pressione, di valvole e di un tubo pneumatico per il collegamento alla centralina. Il regolatore deve essere in grado di fornire una pressione di uscita di 7-8 MPa (per la maggior parte dei terreni è in genere sufficiente una regolazione a 3-4 MPa). Una bombola tipo sub, inizialmente a 15 MPa, contiene gas sufficiente per 70-100 m di prova. Il cavetto pneumatico elettrico (p-e) fornisce continuità pneumatica-elettrica tra la centralina di misura e la lama. È costituito da un tubo di nylon, anche prolungabile, che include al suo interno un filo in acciaio inox, provvisto a ciascuna estremità di speciali terminali metallici. Il cavo di massa fornisce continuità elettrica tra le aste di spinta cui è collegato con una pinza a bocca di coccodrillo e la centralina di misura. DMT: Acquisizione automatica dati • • • L’acquisizione automatica non è indispensabile come ad esempio per le CPTU perchè il DMT genera solo poche misure per minuto che sono facilmente gestibili dall’operatore. Non velocizza la prova ne incrementa la produttività o la precisione. Viene richiesta principalmente per le verifiche di controllo di qualità, come ovvio piu semplici quando tutto viene registrato. www.marchetti-dmt.it DMT: Inserimento con penetrometro statico Modo più efficiente: spingere con penetrometro pesante Fonte : Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) DMT: Metodi alternativi di inserimento Battuto con tripode SPT Battuto da sonda Spinto da sonda Spinto da mezzo su piattaforma Spinto o battuto da penetrometro leggero Battuto da pontone Fonte : Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) DMT: Modalità di inserimento DMT: Manutenzione e Controlli della lama Lama Tolleranze delle correzioni della membrana Nitidezza del segnale elettrico Tenuta all’aria Altezza del disco di contatto, tastatore (feeler) e cilindretto di quarzo (Tripode) Forza di estrazione del disco di contatto Condizioni del bordo della lama Coassialità tra lama e asse delle aste Planarità della lama Controllo della continuità elettrica della lama Il disco di contatto, la cavità sottostante e gli elementi all’interno della cavità devono essere perfettamente puliti DMT: Esecuzione della prova • • • • L’operatore si assicura che la valvola di sfiato sia aperta e che la valvola micrometrica di regolazione di flusso sia invece chiusa. Non appena raggiunta la profondità di prova si rimuove il carico dalle aste di spinta, si chiude la valvola di sfiato e si apre lentamente la valvola micrometrica aumentando gradualmente la pressione in modo da eseguire le letture A e B. Dopo la lettura B, se si vuole effettuare anche la lettura C, si apre immediatamente la valvola di sfiato lenta e si chiude quella micrometrica. In caso contrario è la valvola di sfiato rapido che viene chiusa immediatamente. DMT: La lettura C” di richiusura” nelle sabbie permeabili (B>2.5A) • La lettura C approssima u0 perchè nella fase di pressurizzazione la membrana sposta la sabbia mentre in quella di decompressione la sabbia stessa ha un limitato ritorno ragione per cui la sola pressione agente all’atto della “richiusura” è quella dell’acqua e quindi è Cu0. • u0 viene allora derivato da: P2= C-ZM+A=u0 • Durante l’operazione di decompressione è necessario non confondere il passaggio da B (il segnale audio si spegne) con la “richiusura” che è ovviamente successiva ed è individuata dalla riattivazione del segnale!! • Il fenomeno non accade invece nella stessa misura nelle argille che hanno invece un ritorno migliore ed allora sarà C>u0 DMT: Prove di dissipazione • • • • • • Il metodo DMTA (significa prendi la lettura A e sfiata) messo a punto da Marchetti e Totani (1989) consiste nell’arrestare la lama ad una data profondità e successivamente effettuare una sequenza di letture A ad intervalli di tempo crescenti (e. g. 0.5, 1, 2, 4, 8, 16, 32 min, ecc.). In pratica il metodo DMTA misura la velocità di decadimento della pressione di contatto orizzontale. Nella curva A-logaritmo del tempo si individua il punto di cambiamento della pendenza (contraflexure) e si calcola il coefficiente di consolidazione orizzontale mediante l’equazione: ch=7 cm2/ Tflex L’esempio a fianco si riferisce ad una prova DMT eseguita per un cantiere (Lugano-Paradiso) che verrà discusso in seguito. Il metodo DMTC (Schmertmann, Robertson et al., 1988) presuppone invece che alla profondità di arresto vengano effettuate una serie di letture A-B-C sempre ad intervalli di tempo crescenti Entrambi i metodi si basano sull’assunto, valido soprattutto per le argille tenere, che la lettura C rappresenti la sovrapressione interstiziale media, corrente, che agisce sulla membrana il cui decadimento si valuta quindi con lo stesso criterio usato per le dissipazioni con il piezocono DMT: Distinzione tra gli strati drenanti e non tramite UD • • • • Per tale identificazione si utilizzano le letture C (p2) e l’equazione seguente (Lutenegger e Kabir, 1988) UD=(p2-u0)/(p0-u0) Valori di p2=u0 contrassegnano, come visto in precedenza, strati drenanti mentre valori di p2> uo sono propri di materiali non drenanti tanto meno permeabili quanto piu p2>u0. Nel primo caso essendo p2 0 sarà allora anche UD0 mentre nel secondo, poiché p2>u0 anche UD sarà >0. Il grafico a fianco (Benoit, 1989) illustra come si possano distiguere gli strati drenanti (UD 0 ) da quelli non drenanti (UD 0.7) in pieno accordo con il valore di Bq =[(u2-u0)/(qt-v] delle prove con piezocono DMT: Condizioni di drenaggio nel corso della prova • • • • Nelle sabbie pulite la prova DMT è perfettamente drenata perché sia la sovrapressione interstiziale generata dalla penetrazione che quella conseguente all’espansione della membrana si esauriscono nel corso del minuto che serve per effettuare le letture A e B. Il contrario è valido invece per i suoli argillosi in genere poco permeabili. Esiste tuttavia una categoria di suoli (limi in genere) in cui la durata della prova consente una parziale dissipazione. In questi casi la lettura B viene assai penalizzata ed il suo valore risulta molto vicino a quello di A ciò che determina una errata valutazione di Id, KD ed ED che non devono pertanto essere considerati. Un metodo per individuare queste situazioni anomale (gli stessi risultati potrebbero essere infatti propri di argille molto tenere), è quello di effettuare anche la lettura C ed in funzione del valore di UD verificare se ci si trovi in una situazione intermedia tra uno strato drenato oppure non drenato DMT: Foglio di campagna DMT: Parametri geotecnici interpretati (via parametri intermedi Id, KD, ED) DMT: Descrizione dei suoli Grafico sinottico Grafico per la determinazione del tipo di suolo e del peso di volume (normalizzato rispetto a w) Marchetti e Crapps (1981) DMT: Tabulato dei risultati DMT: Id = Indice di materiale=(p1-po)/(po-uo) Eseguendo una prova dilatometrica si nota immediatamente con che tipo di suolo si ha a che fare; in certo qual modo Id esprime infatti un “rapporto di vicinanza” Sabbia Argilla p0 p1 p p0 p1 p Id è un parametro che riflette un comportamento meccanico del suolo, una specie di indice di rigidezza quindi e non è pertanto riferibile ad una classificazione granulometrica in senso stretto. È infatti per questo motivo che un’argilla che si comporta in modo più rigido rispetto alla maggior parte delle argille viene interpretata da Id come un limo DMT: KD = Indice di spinta orizzontale = (p1-po)/’v • • • • • • Fonte : Gianni Togliani (Stabio - Sito sperimentale) KD può essere considerato come un K0 amplificato dalla penetrazione Il valore di KD nelle argille NC è in genere = 2 cioè circa 4 volte il valore di K0 per lo stesso terreno Il profilo di KD è molto simile nella forma a quello di OCR ed è quindi utile per capire la storia tensionale del deposito In argille cementate notoriamente NC (e.g. Fucino), il valore di KD è superiore a 2 (varia da 3.5 a 4). In questi casi le condizioni NC possono venire facilmente individuate dalla forma del profilo di KD perchè i suoi valori non diminuiscono con la profondità come invece accade sempre nei depositi realmente sovraconsolidati Nelle sabbie la condizione di normal consolidazione può essere contrassegnata da valori di KD variabili da 1.5 (Marchetti & Crapps, 1981-Tereni naturali) a 4-5 (Belloti,1980-Camera di calibrazione) DMT: ED = Modulo dilatometrico=34.7(p1-po) • • La differenza “p1-p0” può essere convertita in un modulo elastico del terreno usando appunto la teoria dell’elasticità laddove si consideri lo spazio che circonda la lama costituito da due semispazi elastici in contatto lungo il piano di simmetria della stessa. Per un semispazio elastico dotato di un modulo elastico “E” e di un rapporto di Poisson “” supponendo che non vi siano spostamenti esterni all’area di carico, si può scrivere (Gravesen, 1960): S= 2Dp(1-2)/E essendo D=60mm e S=1.1 mm si ottiene allora: E/(1-2)= 34.7 (p1-p0) Il rapporto E/(1-2) calcolato con la equazione precedente è definito modulo dilatometrico ED ED, non fornendo informazioni sulla storia tensionale deve essere usato solo in combinazione con Id e KD LI-T-ID-’-’p: alcune correlazioni (GT, Corso SUPSI, 2002) OCR: alcune correlazioni (GT, Corso SUPSI, 2002) K0: alcune correlazioni (GT, Corso SUPSI, 2002) su: alcune correlazioni (GT, Corso SUPSI, 2002) ED-E’-u0-up-ch-kh: alcune correlazioni (GT, Corso SUPSI, 2002) PL-fps-qp: alcune correlazioni (GT, Corso SUPSI, 2002) Per la determinazione di OCR l’equazione di Marchetti (1980) risulta ancora oggi assolutamente valida I profili su-DMT (Marchetti, 1980) sono in buon accordo con quelli ottenuti con le prove ritenute di riferimento tanto in situ (FVT) che di laboratorio su (kPa): Soft-Medium Clay (Fucino, I) su (kPa) - Soft Clay (Bothkennar, UK) 0 20 40 60 80 100 120 0 0 0 1 2 2 4 3 6 su=(p0-p2)/2.65 (Lutenegger, 2006) 4 10 su=0.22s'v (0.5 Kd) 7 14 8 16 9 10 11 12 su=0.22s'v (0.5Kd) 15 30 (Marchetti,1980) Lab Vane Lab DSS 32 Media Triassiale 1.25 24 28 18 Lab UU 22 14 17 100 20 26 Media FVT 80 18 13 16 60 12 (Marchetti,1980) Profondità (m) Profondità (m) 1.25 40 8 5 6 20 34 36 19 38 20 40 Media FVT 120 MDMT si dimostra affidabile ed è quindi giustificato che venga preso come valore di riferimento per le altre prove in situ Sunshine Skyway Bridge a Tampa Bay (Florida) (Schmertmann – Asce Civil Engineering – March 1988) World record span for cable stayed post-tensioned concrete box girder concrete construction da prove DMT: M 200 MPa (circa 1000 prove DMT) da prove di laboratorio: M 50 MPa dai cedimenti osservati: M 240 Mpa DMT buona stima del modulo edometrico Fonte : Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) DMT: Principali Applicazioni 1 – Previsioni di cedimento by Boussinesq S1DMT v z M DMT - Approccio monodimensionale classico (lineare elastico) o tridimensionale con E 0.8 MDMT (risultati simili); - Cedimenti ragionevolmente approssimati di fondazioni sottoposte a carichi di esercizio (Fs 2.5-3.5) Fonte : Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Motivi che spiegano le “buone” previsioni dei cedimenti fatte con l’impiego delle prove dilatometriche - La lama deforma il suolo molto Baligh & Scott (1975) Jamiolkowski (1988) “Without Stress History, impossible to select reliable E (or M) from qc” meno che il cono - MDMT è ottenuto da una mini prova di carico ed è quindi ad esempio più adatto di “qc” per determinare un modulo - MDMT considera via KD sia la sovraconsolidazione che la possibile presenza di significative spinte laterali delle terre Stiffness Strenght Strength Fonte : Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) DMT: Cedimenti previsti e misurati Grafico sinottico 400 DMT/measured=0.5 Measured settlement (mm) 350 ALL SOILS 300 DMT/measured=1 Monaco et al. (2006) 250 200 DMT/measured=2 150 100 Hayes 1990 Skiles & Townsend 1994 Marchetti 1997 Didaskalou 1999 Marchetti et al. 2004 Mayne 2005 50 - Elevato No. di casi di studio buon accordo per una vasta gamma di suoli, cedimenti e dimensione delle fondazioni - Rapporto medio tra cedimenti previsti e misurati 1.3 - Cedimenti misurati ± 50 % rispetto ai previsti 0 0 50 100 150 200 250 300 350 400 DMT-calculated settlement (mm) Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) DMT: Principali applicazioni 2 – Progetto di pali caricati lateralmente Robertson et al. (1987) Marchetti et al. (1991) Mortaiolo (Italy) NC soft clay Questi 2 metodi vengono raccomandati per derivare curve P-y via DMT (palo singolo, carico monotonico) Stime indipendenti I 2 metodi forniscono previsioni simili e in ottimo accordo con il comportamento del palo osservato nel corso di prove di carico Fonte : Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) DMT: Principali applicazioni 3 – Progetto di paratie Monaco & Marchetti (2004 – ISC'2 Porto) g.l. s H Correlazione via MDMT per derivare il modulo di reazione di sottofondo Kh per il progetto di paratie con puntellazioni multiple L Indicazioni basate su MDMT per la scelta dei moduli (E50, ref) da impiegare per analisi FEM (PLAXIS Hardening Soil model) Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Per la determinazione del modulo di reazione di sottofondo (kh) ci si può anche avvalere dell’abaco sottostante DMT: Principali Applicazioni 4 - Individuazione di superfici di scivolamento in argille OC 1. SLIDING 3. RECONSOLIDATION (NC STATE) 2. REMOULDING 4. INSPECT KD PROFILE 02 10 20 KD (DMT) 2 30 Metodo DMT-KD Verifica la presenza di superfici di scivolamento attive o quiescenti in pendii formati da argille OC (Totani et al. 1997) Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Convalida del metodo DMT-KD Frana "FILIPPONE" (Chieti) Superfici di scivolamento documentate Frana "CAVE VECCHIE" (S. Barbara) Superfici di scivolamento documentate (inclinometri) Totani et al. 1997 Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) DMT: Principali Applicazioni 5 - Controllo addensamento/incremento di resistenza L’esperienza suggerisce che la prova DMT è sicuramente idonea ad individuare i BENEFICI provocati da operazioni di consolidamento del suolo in considerazione della sua elevata sensibilità alle variazioni di resistenza/densità intervenute Alcune testimonianze sul confronto tra i risultati di prove CPT e DMT prima e dopo le operazioni di addensamento: Schmertmann et al. (1986), Jendeby (1992) Increase in MDMT after compaction of sand 2 increase in qc (CPT) Pasqualini & Rosi (1993) DMT clearly detected improvement even in layers where benefits were undetected by CPT Ghent group (1993) DMTs before-after installation demonstrate more clearly [than CPT] beneficial effects of Atlas installation Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) DMT vs. CPT: prima e dopo le operazioni di addensamento Rapporto MDMT /qc prima e dopo la compattazione di una sabbia sciolta riportata (Jendeby 1992) Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) DMT: Principali Applicazioni 6-Controllo dell’addensamento di sottofondi stradali (Bangladesh) MDMT profilo approvato (max trovato sempre a 25-26 cm di profondità) Fonte: Silvano Marchetti (1994) Il dilatometro sismico (SDMT) Monaco et al. (2009) Le onde di taglio sono generate in superficie da un martello di un peso di ca. 10 kg azionato a “pendolo” che percuote orizzontalmente un parallelepipedo in acciaio, lungo ca. 0.8 m, pressato verticalmente contro il terreno dal peso del camion che lo sovrasta. L’ asse longitudinale della base è orientato parallelamente all’asse dei ricevitori dei geofoni in modo che essi offrano la massima sensibilità all’onda generata. Caratteristiche SDMT SDMT • Interpretazione di Vs • automatica • indipendente dall’operatore • ottenuta in tempo reale Accuratezza (ritardo Δt) • true-interval (2 ricevitori distanziati di 0.5m) • Stessa onda arriva ad entrambi i sensori • Trigger non influenza Δt • Segnali amplificati e digitalizzati in profondità onde pulite ritardo Δt ben condizionato • Tempi di esecuzione rapidi (frequenza misure 0.5m) • Non necessita di perforazioni • nessuna attesa per la cementazione Fonte: Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Calcolo automatico del ritardo Δt Algoritmo di Cross-correlazione Δt = ritardo arrivo impulso Si trasla il segnale rosso all’indietro verso il segnale blu, finché non si ottiene la migliore sovrapposizione Fonte: Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Acquisizione delle onde sismiche Fonte: Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) SDMT: Vs - Confronto con altre tecniche di indagine Fonte: Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) SDMT in terreni non-penetrabili Totani (2009) : misure SDMT in preforo riempito di sabbia Questa tecnica di indagine è resa possibile dal fatto che: Il percorso dell’onda di taglio dalla superficie al ricevitore superiore e inferiore include un breve tratto nel Il tratto percorso in sabbia è di lunghezza simile riempimento sabbioso, di lunghezza molto simile per entrambi i ricevitori. Fonte: Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Convalida In un terreno penetrabile sono possibili entrambe le procedure con risultati coincidenti (Totani) N.B.: nei fori riempiti di sabbia il solo dato ottenibile è ovviamente quello di Vs! SDMT: Principali Applicazioni a. Tutte quelle esaminate in precedenza per le prove DMT b. La progettazione antisismica (NTC08, Eurocodice 8) Curve di decadimento in sito G- Stima della liquefacibilità dei suoli Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Vs: Progettazione antisismica Profilo Vs Vs 30 Categoria del suolo (NTC08, Eurocodice 8) Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Livelli di deformazione associati alle prove in situ e di laboratorio Correlazioni per la stima di Vs (G0) da DMT (Id, KD, ED) Basate su un grande numero di SDMT eseguite in 34 siti nel mondo con suoli di tipo differente Marchetti et al. (2008) Importante : è impossibile la stima di Vs non conoscendo la storia tensionale (KD) . • Difficoltà: qc-Vs NSPT-Vs ??? • L’impiego di un solo parametro (NSPT, su) come surrogato di Vs è assai discutibile anche se suggerito da alcune normative. Per tutti i suoli G0/MDMT diminuisce con l’aumentare di KD (legato a OCR) Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Curve di decadimento G- da SDMT low GO/M Maugeri (1995) HARA (1973) YOKOTA et al. (1981) TATSUOKA (1977) high GO/M SEED & IDRISS (1970) ATHANASOPOULOS (1995) CARRUBBA & MAUGERI (1988) 0.05 –0.05 0.1 % 0.05 to – Mayne 0.1% (2001) 0.1% 0.01 – 1 % Ishihara (2001) SDMT G0 modulo a piccole deformazioni da Vs GDMT (= MDMT/2.67 se = 0.2) modulo a deformazioni “operative” (Marchetti et al. 2008) 2 punti determinano la scelta della curva di decadimento Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Stima della liquefacibilità dei suoli SDMT 2 valutazioni indipendenti di CRR da VS1 e KD (Seed & Idriss 1971 simplified procedure) CRR da Vs1 Andrus & Stokoe (2000) Andrus et al. (2004) CRR da KD Monaco et al. (2005) ICSMGE Osaka Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Terremoto a L’Aquila (6 Aprile 2009) Vs Kd Vittorito – L’Aquila (Aprile 2009) Magnitudine (momento) MW: 6.3 Distanza dall’epicentro: 45 km Accelerazione di picco PGA: 0.065 g Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Terremoto a L’Aquila (6 Aprile 2009) Valori limite di “non liquefazione” Vs1>215 m/sec KD >5.5 Profondità di liquefazione da Vs1=Vs(pa/’v)0.25: 1-2.5 m Monaco et al. (2009,2010) Profondità di liquefazione da KD: 2-6 m Fonte: Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) DMT – Liquefazione: Conclusioni Fonte: Silvano Marchetti (Torino, 20.11.2001) I° Caso di Studio (Fase indagini preliminari) Lugano (Paradiso): Indagini geognostiche e Progetto di massima Lugano (Paradiso): Estratto Carta Geologica Lugano (Paradiso): Stratigrafia (S.3) e USCS Lugano (Paradiso) - CPTU S.2: Grafici base e Prove di dissipazione u2 (kPa) 300 250 Prof. 16.93m 200 Prof. 14.82m 150 100 50 0 -50 -100 1 10 100 Tempo (sec.) 1000 10000 Lugano (Paradiso): Depositi lacustro glaciali wurmiani Limiti di Atterberg e Analisi granulometriche 100 S.4 (7.60m-7.78m) 90 80 S.3 (14.80m-15.04m) Passante (%) 70 60 S.3 (29.20m-22.35m) 50 40 30 20 10 0 0.0001 A rgilla 0.001 Limo 0.01 Sabbia 0.1 Ghiaia 1 Diametro grani (mm) 10 100 Lugano (Paradiso) - DMT S.3: Elaborazione Lugano (Paradiso) OCR (rapporto di sovraconsolidazione), su (coesione non drenata) 0 DMT S.3 - CPTU S.2 (Paradiso, 2011) DMT S.3 - CPTU S.2 (Paradiso, 2011) OCR (Id<0.8) su (kPa) [Id<0.8] 5 10 15 20 25 0 30 12 OCR= (0.5 Kd ) 13 1.56 (Marchetti,1980) su =0.22 s' v (0.5 Kd ) OCR (CPTe-IT) 1.25 600 800 su (CPTe-IT) 15 16 17 17 0.8 su =0.23 s' v OCR 18 dove N k t=14-16 14 16 18 1000 (Marchetti,1980) 13 Profondità (m) Profondità (m) 400 su =(qt-sv )/Nk t dove Nk t=20-22 OCR=0.33(q t-sv )/ s' v 14 15 200 12 dove OCR=10 Lugano (Paradiso): Modulo confinato (M=1/mv) DMT S.3, S4 - CPTU S.2 (Paradiso, 2011) M (MPa) 20 40 60 80 100 120 140 160 180 12 M= RM ED (Marchetti,1979-1980) M (CPTe-IT) 13 Profondità (m) 14 15 16 17 18 0.4 M=(SBT+1)q t OCR (se SBT<5) 200 Lugano (Paradiso) : (peso di volume) e attrito unitario (palo) Palo Battuto: Attrito unitario (kPa) DMT S.3, S4 - CPTU S.2 (Paradiso, 2011) 0 g (kN/m3) 14 15 16 17 18 19 20 13 g (CPTe-IT) 22 23 24 CPTU S.2 (Metodo Togliani) g (Lab.) g= 1.95 gw (s'v /pa) 0.06(fs/pa) 0.06 (Mayne et al., 2010) 13 14 Profondità (m) Profondità (m) 16 150 DMT S.3, S.4 (Metodo Powell et al.) 14 15 100 12 21 12 g= 1.17 gw ED0.1(Id)^-0.05 50 15 16 17 17 18 18 200 250 300 Stabio (sito sperimentale): Suoli incoerenti Rapporto di sovraconsolidazione (OCR) e modulo confinato (M) KD, OCR 0 1 2 M (MPa) 3 4 1 5 6 7 CPTU1 OCR= 0.33(qt -sv ) mp (s' v /100 ) 1-mp 7 /s'v (Mayne, 2009) KD 9 10 11 12 12 13 13 14 14 15 15 16 16 19 20 Profondità (m) Profondità (m) DMT1 11 18 0.1 SBT>5; M= 5qt OCR 8 10 17 100 6 8 9 10 17 18 19 20 21 21 22 22 23 23 24 24 25 25 26 26 27 27 28 28 29 29 30 30 Id >1.2; M= RM ED (Togliani) 1000 Stabio (sito sperimentale): Suoli incoerenti Indice di densità (ID) e Angolo di attrito di picco (’picco) f 'picco(°) ID [Indice di densità] (%) 38 42 46 50 54 58 62 66 70 74 78 24 82 7 SBT>5; ID=100[0.268LN(qt/s'v ) 0.5 8 Id >1.2; ID={[1/40(KD-1]+1/120} -1 7 -1.292] (Jamiolkowski, 2001) (Mayne. 2001) 9 10 10 11 11 12 12 13 13 14 14 15 15 16 17 18 19 20 28 30 32 34 36 38 40 42 0.5 CPTU1 SBT>5; f '= 17.6+11LOG[(qt /pa)/(s'v /pa) DMT1 Id >1.2; f '= 20+{1/[0.04+(0.06/KD )]} (Mayne) ] (Mayne) 8 Profondità (m) Profondità (m) 9 26 6 6 16 17 18 19 20 21 21 22 22 23 23 24 24 25 25 26 26 27 27 28 28 29 29 30 30 44 II° Caso di Studio (Costruzioni in corso di esecuzione) Residenza Vedeggio (Agno): Progetto Studio di Ingegneria Cesare Lucini, 6900 Paradiso Agno: Estratto Carta geologica Residenza Vedeggio: Indagini geognostiche Residenza Vedeggio: Sezione geologica (dettaglio Case F e C) Residenza Vedeggio: Prove DPSH (Case C ed F) Residenza Vedeggio: Modello geotecnico del sottosuolo Residenza Vedeggio: Raccomandazioni Residenza Vedeggio: Sezione schematica Residenza Vedeggio: Stratigrafia (S.2) Residenza Vedeggio: Casse Campioni (S.2) Residenza Vedeggio: DMT (Grafici base) Residenza Vedeggio: Conversione SPT – qc eq. Residenza Vedeggio: Parametri geotecnici derivati Residenza Vedeggio: Modello geotecnico del sottosuolo Alluvioni ghiaiose Alluvioni sabbiose Depositi palustri Massa volumica g kN/m3 18.5 18 17 Angolo di attrito f' (°) 36 32 - Coesione non drenata su kPa - - 0.4*s'v Modulo di deformazione M MPa 20 12 8 Permeabilità k m/sec 10-5 10-7 10-9 Residenza Vedeggio: Discesa Carichi Studio di Ingegneria Cesare Lucini, 6900 Paradiso Residenza Vedeggio: Dimensionamento preliminare Pali prefabbricati in c.a.c. Capacità (kN) 0 0 150 300 450 600 750 Testa palo= -3.0 m da p.c. 1 2 900 1050 1200 1350 Rc,cal=1318 kN Rc,cal=1328 kN 3 4 L.palo (m) 5 6 7 8 9 10 RP=63 kN kN b,cal=63 11 12 13 14 kN RP=53 b,cal=53 kN 15 Case a monte: 12/0.42-0.24 m Curve distribuzione resistenza Case a valle: 14/0.45-0.24 m Residenza Vedeggio: Cedimenti previsti (Case A e D) Residenza Vedeggio: Cedimenti previsti (Case B ed E) Residenza Vedeggio: Cedimenti previsti (Case B ed E) Residenza Vedeggio: Cedimenti previsti Influenza delle Case C ed F sulla Ferrovia Lugano-Ponte Tresa Cedimenti ammissibili per strutture in C. A. Residenza Vedeggio - Indagine supplementare Considerazioni finali L’indagine geognostica supplementare eseguita (sondaggi S.1 ed S.2) ha consentito di: • • • • • • stabilire in generale che le caratteristiche geotecniche delle terre interessate sono migliori di quanto previsto precedentemente (e.g. Amsler & Bombeli) ed in particolare che i depositi palustri sono leggermente sovraconsolidati; confermare la presenza di una falda di pendio ad una quota che interferisce con le fondazioni specie delle case B, E, C, F oltretutto soggetta a variazioni metriche in corrispondenza di intense precipitazioni ciò che richiederà provvedimenti specifici di protezione (e.g. WellPoint); confermare che fondazioni isolate (plinti) o continue (nastriformi) sono possibili solo previo consolidamento preliminare (con colonne jet grouting, pali di malta, ecc.) o impiegando pali battuti (ad esempio prefabbricati troncoconici in c.a.c tipo SACAC o in ghisa duttile tipo TRM oppure a “vite” tipo FDP); confermare che un eventuale ricorso a pali battuti richiederà comunque verifiche preliminari sia sulla effettiva capacità ammissibile (prove di carico dinamiche) che sulla entità delle vibrazioni indotte. stabilire che fondazioni a platea, nei limiti di carico indicati, sono possibili per tutte le case e che la diversità dei cedimenti teorici che le contraddistingue, renderà necessario eseguire per ultimi i manufatti in comune (autorimesse e quant’altro); stabilire che uno strato di bonifica di almeno 0.30m di spessore, costituito da misto granulare accuratamente addensato, sarà sicuramente necessario per allestire un piano di lavoro sempre accessibile per i mezzi di cantiere [in caso di fondazioni su pali dovrebbe essere separato dal materiale naturale mediante un geonontessuto mentre se venisse scelta una fondazione diretta sarebbe invece consigliabile ricorrere ad un geocomposito di rinforzo (geonontessuto + geogriglia)]. Residenza Vedeggio: Carichi e Cedimenti (07.06.2011) Residenza Vedeggio: Cedimenti Case A e D (07.06.2010) Residenza Vedeggio: Cedimenti Case A e D (proiezione finale) Residenza Vedeggio: Cedimenti Case B ed E (proiezione finale) Residenza Vedeggio: Cedimenti Case C ed F (proiezione finale) Residenza Vedeggio: Condizioni di carico e Cedimenti Residenza Vedeggio: Stato dei lavori (09.01.2012) III° Caso di Studio (Opera terminata) Ampliamento Piazzale FFS a Contone • • • Attualmente le operazioni di caricoscarico di merci tra ferrovia e strada si svolgono al Centro Cargo presso la stazione di Cadenazzo. Al fine di aumentare la capacità e la produttività delle operazioni è previsto un ampliamento dei binari e dei piazzali. Il terreno scelto per l’ampliamento si trova nel Comune di Contone al confine con il Comune di Cadenazzo ed è al momento utilizzato in parte per l’agricoltura e in parte per il deposito di legname ed inerti (Deposito TIRA), come mostrano le fotografie a fianco. Studio Ing. Gianfranco Sciarini – Vira Gambarogno • • • • • Il futuro piazzale che si estende su un fronte con lunghezza di ca. 250 m, occuperà complessivamente una superficie di ca. 18000 m2. Il progetto prevede la rimozione di uno spessore di ca. 0.90 m di materiale a partire dal p.c. attuale, la sua sostituzione con misto granulare 0-100 mm ed una sopraelevazione di ca. 1m sempre rispetto al p.c. da realizzare con misto granulare 0-63 mm. L’addensamento del misto granulare, non gelivo e posato a strati, si richiede sia tale da consentire il raggiungimento in sommità di un valore ME > 80 MPa Il progetto in questione è stato elaborato sulla base delle informazioni litologiche ed idrologiche esistenti, che sono riassunte a fianco. I volumi di scavo previsti sono di 6000m3 e 10000 m3 rispettivamente per la coltre humosa ed i depositi limosi sottostanti Studio Ing. Gianfranco Sciarini – Vira Gambarogno Lo Studio di progettazione mi ha chiesto di verificare la fattibilità dell’opera cosi come prevista e di proporre se del caso eventuali varianti esecutive. A tal fine ho programmato e fatto eseguire l’indagine schematizzata di seguito. Studio Ing. Gianfranco Sciarini – Vira Gambarogno/GT DMT: caratteristiche e schema operativo (P.W.Mayne) Elaborazione della DMT meno favorevole DMT1 27.04.2006 Prof. (m) p0 (kPa) p1 (kPa) (kN/m3) 'v (kPa) u0 (kPa) ID KD ED (MPa) 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 1.8 2.0 53 172 142 123 150 148 131 67 95 76 160 300 260 220 320 350 280 90 150 120 16.7 15.7 15.7 15.7 16.7 16.7 15.7 14.7 15.7 15.7 3 7 10 13 16 20 23 26 29 32 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.03 0.75 0.82 0.79 1.13 1.36 1.14 0.34 0.57 0.58 15 25 14 9 9 8 6 3 3 2 3.7 4.4 4.1 3.4 5.9 7.0 5.2 0.8 1.9 1.5 K0 OCR 3.2 2.3 1.8 1.8 53 22 11 11 1.3 0.7 0.9 0.6 5 1 2 1 M (MPa) 10.8 15.0 11.6 8.2 14.3 15.6 10.1 0.9 2.6 1.6 su (kPa) 36 26 20 24 19 8 12 9 Terreno Tipo Sabbia limosa Limo argilloso Limo Limo argilloso Limo Limo sabbioso Limo Argilla limosa Argilla limosa Argilla limosa DMT: elaborazioni ID 0 .1 OCR 1 1 10 10 M (Mpa) 10 0 0 0 0 0 .2 0 .2 0 .4 0 .4 0 .6 0 .6 0 .8 0 .8 1 1 1. 2 1. 2 1. 2 1. 4 1. 4 1. 4 1. 6 1. 6 1. 6 1. 8 1. 8 1. 8 2 2 2 0 Clay 0 .2 Silt Sand DMT1 0 .4 DMT2 0 .6 DMT3 0 .8 DMT4 1 DMT5 GT 10 20 30 40 50 DPSH: caratteristiche e metodo di elaborazione • • • • • • • qd = resistenza alla punta dinamica = MH/eA qc eq. = resistenza alla punta statica equivalente = qd = coefficiente il cui valore varia da 0.3 (torbe) a 1.2 (ghiaie) fsd = attrito unitario dinamico= MH/(z N)( d z) z = profondità d= diametro del rivestimento fs eq.= attrito unitario statico equivalente= ( qc eq.0.5 + fsd)/2 coefficiente il cui valore varia da 1(sabbie) a 1.2 (ghiaie grossolane) ID= indice di densità = [(qc/pa)/(’vo/pa)0.5] / (305*OCR0.18) (Sabbie e Ghiaie) • • M = modulo di deformazione confinato= qc eq. 10 [1- (ID *0.075)] (Sabbie e Ghiaie) (Mayne et al.) M = modulo deformazione confinato=4 qc eq. (Limi) • pa = pressione atmosferica GT (Togliani) (Togliani) (Togliani) (Togliani) (Togliani) (Mayne et al.) No. dei colpi (punta) e resistenza statica equivalente (qc eq.) No. colpi/0.3m (Punta) 0 10 20 30 q c eq. (Mpa) 40 0 0 1 DPSH1 1 DPSH2 2 3 3 4 4 Profondità (m) Profondità (m) 2 10 20 30 40 0 5 6 7 8 5 6 7 8 9 9 10 10 11 11 12 12 13 13 GT DPSH1 DPSH2 Litostratigrafie da DPSH (secondo l’approccio statistico di Zhang & Tumay) e moduli di deformazione (DPSH e DMT) M (Mpa) 0 20 40 60 80 100 0 1 DPSH1 2 DPSH2 3 DM T1 Profondità (m) 4 DM T5 5 6 7 8 9 10 11 12 13 GT Risultati ottenuti con le prove DMT e DPSH • • • • • • I depositi di copertura sottostanti la coltre humosa, rivelatisi in genere limosi, hanno uno spessore variabile da 1.4 m a 2 m. Le DMT hanno individuato lo stato di sovraconsolidazione di tali depositi con ogni probabilità dovuto alle cicliche oscillazioni del livello freatico. Solo la DMT1 ha evidenziato la presenza di uno strato torboso tra 1.4 e 2 m di profondità dal p.c. attuale. Le informazioni di cui sopra hanno consentito di proporre una variante con uno scavo limitato alla sola coltre humosa e di verificarne la fattibilità nelle condizioni meno favorevoli. Le DPSH evidenziano come la formazione ghiaiosa sottostante i depositi di copertura sia di spessore limitato e presenti intercalazioni sabbioso limose o/e limoso argillose. Le DMT e DPSH, in combinazione, hanno infine reso possibile una ricostruzione litostratigrafica e geotecnica dei depositi di copertura e dei sottostanti depositi alluvionali utile per allestire un modello del sottosuolo che consentisse una stima sufficientemente approssimata dei cedimenti indotti dal riporto previsto. GT Cedimento teorico indotto dal riempimento (carico finale netto di 20 kPa esteso su una superficie di 120m x 90m che appoggia su un suolo con le caratteristiche litostratigrafiche e geotecniche uniformate alle prove DMT1 e DPSH1 che sono le più sfavorevoli) Layer 140 Es Designation [kN/m³] [MN/m²] [-] 20.00 30.00 0.000 0-0.30m 18.00 10.00 0.000 0.3-1.5m 6.00 3.00 0.000 1.5-2m 9.00 30.00 0.000 2-4.5m 8.00 10.00 0.000 4.5-5.5m 8.50 25.00 0.000 5.5-6.5m 8.50 20.00 0.000 6.5-9.5m 8.50 25.00 0.000 9.5-12m 8.00 10.00 0.000 12-20 2 0. 30 1. 2. 50 00 3 0.30 1.50 2.00 1.3 4. 50 5. 50 6. 50 1.4 1.4 1.4 1.4 1.3 9. 50 120 4.50 5.50 6.50 9.50 12.00 12.00 1.4 1.5 1.5 1.5 1.5 1.4 100 20.00 20.00 80 1.4 1.5 1.5 1.5 1.5 1.4 1.3 1.4 1.4 1.4 1.4 1.3 60 40 20 0 -20 1 0. 30 1. 2. 50 00 4 0.30 1.50 2.00 4. 50 5. 50 6. 50 4.50 5.50 6.50 9. 50 9.50 12.00 12.00 20.00 20.00 Basis for calculation: Settlement GL Limiting depth = 15. 0 % Limiting depth w ith all foundations 0 20 40 60 80 100 GT 120 140 160 180 200 220 Layout del campo prova Campo prova: esito delle prove di carico con piastra GT Note a commento • Con una indagine mirata (DMT, DPSH, campo prova), ad impatto economico decisamente modesto (Fr. 15000 ca.), si è è stati in grado di proporre una variante al progetto di scavo originario e di verificarne la fattibilità. • Tale variante determina una importante riduzione dei costi visto che evita sia la rimozione di 10000 m3 di terreno da smaltire in discarica che la conseguente fornitura e posa in opera di una uguale quantità di misto granulare sostitutivo. • I risultati delle prove in situ (DMT, DPSH) hanno consentito inoltre di escludere che il riempimento previsto possa provocare cedimenti degni di nota e prolungati nel tempo (gli strati con coefficiente di consolidazione orizzontale ridotto sono infatti di spessore < 1.5 m ed hanno un percorso di drenaggio bidirezionale). Situazione a scoticamento avvenuto Studio Ing. Gianfranco Sciarini – Vira Gambarogno Messa in opera ed addensamento del materiale di riempimento Studio Ing. Gianfranco Sciarini – Vira Gambarogno Risultati prove di carico su piastra Situazione a lavori terminati Studio Ing. Gianfranco Sciarini – Vira Gambarogno Treporti (VE): Rilevato sperimentale Fonte : Sara Amoroso (Cesano, 18 Novembre 2011) Treporti: Progressione di carichi e cedimenti Fonte : Paolo Simonini (2007) Sequenza stratigrafica tardo-pleistocenica della parte centrale della Laguna di Venezia (Gatto & Previatello, 1974) Treporti: Layout prove in situ Fonte : Marchetti et al. (ISC’2, 2004) Treporti: DMT di riferimento Fonte : Marchetti et al. (ISC’2, 2004) Treporti: coefficienti di consolidazione (ch) e permeabilità (kh) Fonte : Marchetti et al. (ISC’2, 2004) Treporti: Settle 3D-Impostazioni di progetto Treporti: Settle 3D Moduli di deformazione e Coefficienti di consolidazione Treporti: Confronto cedimenti consolidazione primaria Fonte : Marchetti et al. (ISC’2, 2004) Settle 3D Treporti: Settle 3D Cedimenti immediati al 14.04.207 Treporti: Settle 3D Cedimenti per consolidazione primaria al 14.04.207 Treporti: Settle 3D Cedimenti per consolidazione secondaria al 14.04.207 Treporti: Settle 3D Cedimenti totali al 14.04.207 Treporti: Settle 3D- Carichi e sovrapressioni indotte Sovrapressioni interstiziali -3 0 3 6 (kPa) 9 12 0 4 8 02.12.2002 (48 kPa) 14.03.2003 (104 kPa) 15.04.2007 (104 kPa) Profondità (m) 12 16 20 24 28 32 36 40 15 Treporti: Confronto evoluzione cedimenti (misurati/calcolati) Cedimento 0 100 200 300 (mm) 400 500 0 4 Misurato 8 12 Profondità (m) 16 20 24 28 32 36 40 Fonte : Paolo Simonini (2007) Calcolato 600 Prove in situ: Quale affidabilità ? SPT A. Jones, S. Kramer, P. Arduino CPT A. Jones, S. Kramer, P. Arduino PMT A. Jones, S. Kramer, P. Arduino DMT A. Jones, S. Kramer, P. Arduino DMT: Correlazioni con altre prove in situ • DMT/ PMT p0/pL 0.8, p1/pL1.2 (argille – Schmertmann, 1987) p1/pL1.25, EPMT/ED 0.4 (argille – Kalteziotis et al., 1991) • DMT/CPT MDMT/qc=5-10 (sabbie NC) MDMT/qc=12-24 (sabbie OC) • DMT/SPT NSPT=MDMT (MPa)/3 (Schmertmann, 1988) NSPT=ED (MPa)/2.5 (sabbie - Tanaka & Tanaka, 1998) Fonte : Silvano Marchetti et al. (Rapporto Comitato Tecnico TC 16, 2001) Guida all’uso delle prove in situ Standards & Normative EUROCODE 7 (1997). Standard Test Method, European Committee for Standardization, Part 3: Design Assisted by Field Testing, Section 9: Flat Dilatometer Test (DMT), 9 pp. ASTM (2002). Standard Test Method D6635-01, American Society for Testing and Materials. The standard test method for performing the Flat Dilatometer Test (DMT), 14 pp. TC16 (1997). “The DMT in soil Investigations”, a report by the ISSMGE Technical Committee tc16 on Ground Property, Characterization from in-situ testing, 41 pp. Protezione Civile - Gruppo di Lavoro (2008) "Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica" Prova DMT pp. 391-397, Prova SDMT pp. 397-405 Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (2008) "Istruzioni per l'applicazione Norme Tecniche per le Costruzioni". Bozza 7.3.09 Fonte : Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Riproducibilità delle misure Grafico di 3 prove eseguite a poche decine di metri l’una dall’altra Fonte : Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Risultati indipendenti dall’operatore ? DMT – Funziona come uno switch ON-OFF (nessun componente elettronico) – Solo due letture di pressione ad ogni profondità (step 20 cm) – Misure possibili senza PC (carta e penna) Misure Sismiche – L’operatore non può influire sulla registrazione dell’onda (solo errori grossolani) – L’interpretazione di Vs è automatizzata (nessuna scelta del ‘primo arrivo’) Fonte : Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Tempi (Costi) • Velocità di esecuzione (a regime) – DMT: 10 m / ora – SDMT: 8 m / ora – Misure solo sismiche in preforo: 12 m / ora • Risultati già disponibili durante la prova • Prova Sismica molto rapida in terreni penetrabili (no foro) Fonte : Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Prova DMT: Limiti / Flessibilità Limiti della prova – No misure in roccia – No misure per granulometrie > sabbia Flessibilità – Adeguato e rapido in qualsiasi terreno di argillalimo-sabbia – Utilizzabile in condizioni ostili di cantiere (sistema puramente meccanico) – Metodo di avanzamento ininfluente sui risultati (no velocità costante) Fonte : Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Esecuzione SDMT: Limiti / Flessibilità Limiti – profondità massima (ad oggi 130 m) Flessibilità – Non serve foro in terreno penetrabile (rapido) – Eseguibile anche in terreno non-penetrabile (foro riempito di sabbia) – Eseguibile in mare Fonte : Diego Marchetti (Sapienza, Roma, 13 Maggio 2011) Conclusioni DMT è una prova in situ rapida, semplice, economica, di elevata riproducibilità È realizzabile con differenti attrezzature di perforazione ed infissione Consente stime affidabili dei seguenti parametri: – – – – – – tipo di suolo storia tensionale modulo confinato coesione non drenata nelle argille consolidazione/permeabilità e... molto altro ancora