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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2014
.
Cuneo e provincia .51
In breve
SANITÀ. IL PIANO DI SAITTA PER RIDURRE I COSTI
Ospedali,laRegionenontoccalaGranda
Confermati ruoli e funzioni anche se con nomi diversi. Riconosciuto il ruolo di Ceva
CAMILLA PALLAVICINO
CUNEO
La revisione della rete ospedaliera che oggi l’assessore
Antonio Saitta presenterà in
Giunta, sembra cambiare
poco o nulla dell’organizzazione attuale della provincia
di Cuneo. Rispetto alla precedente proposta di riforma
della Giunta Cota cambiano i
nomi e così il S.Croce e Carle
da ospedale di riferimento
diventa Hub; Mondovì, Savigliano e Alba da ospedali
«cardine» diventano Dea di I
livello, mentre Bra e Saluzzo
restano ospedali «di territorio». Tra questi ultimi manca il nosocomio di Ceva che
nella riforma targata Pd diventa ospedale di area disagiata: mantiene il pronto
soccorso, la medicina e la
chirurgia programmata, ma
dovrebbe perdere quella
d’urgenza.
«Essere ospedale di area
disagiata - commenta il sindaco Alfredo Vizio – è un riconoscimento della nostra
effettiva situazione. Proprio in virtù di questa qualifica chiediamo che venga
mantenuta anche la chirurgia d’urgenza così come
l’oculistica, la nefrologia e
la riabilitazione».
Fossano non viene citato
fra gli ospedali perché ormai
DIBATTITO A DOGLIANI
«La politica e le istituzioni
difendano il Sacra Famiglia»
«Politica e istituzioni difendano l’ospedale di Dogliani». Anche don Luigino,
parroco del paese, ha voluto
esprimersi lunedì sera sul
futuro dell’Ospedale Civico
Sacra Famiglia, a rischio per
la situazione economica della Fondazione che lo gestisce. Si è rivolto all’europarlamentare Alberto Cirio, al
viceministro alla Giustizia
Enrico Costa, al dirigente
del distretto monregalese
Asl Cn1 Enrico Ferreri e al
consigliere regionale Franco Graglia. Invitati dal sindaco Franco Paruzzo hanno
seguito il dibattito sui conti
del gestore. L’ospedale è
un’eccellenza, sede di «118»,
radiologia e della Casa del
Ventilato, per malati di Sla e
pazienti con gravi carenze
respiratorie. Ma il bilancio è
in passivo: meno 450mila
euro nel 2013, 500 mila nel
2014. Fra le cause il mancato
accreditamento regionale al
reparto del ventilato, con costi che gravano sul gestore.
Boves
Morto dopo operazione
Oggi l’addio all’operaio
1 Si
svolgono oggi, alle
14,30, nella parrocchiale di
Rivoira, i funerali di Livio
Vallauri, 45 anni, operaio alla
Michelin e capogruppo degli
Alpini di Boves, morto venerdì d’arresto cardiaco nella
sua abitazione, il giorno dopo
un’operazione al piede. Lascia la moglie Lidia Dutto, i figli Nadia e Luca, i genitori
Francesca e Giacomo, i fratelli Giovanni e Silvano. [MT. B.]
1
L’Ospedale Santa Croce di Cuneo in una foto di repertorio
con i suoi ottanta posti letto di
lungodegenza e riabilitazione (
post acuzie), è stato in pratica
riconfermato nel suo ruolo di
centro di riabilitazione di II e
III livello. Questo per quanto
riguarda le strutture, altra cosa invece sarà la riorganizzazione dei reparti di cui però
ancora non si conoscono i dettagli, «ma che dovrebbe essere legata – spiega Gianni Bonelli direttore generale dell’Asl Cn1 – soprattutto al volume minimo di interventi, come
registrato nel Piano Nazionale
Esiti. Per alcune specialistiche, come l’area ginecologica,
il nostro punto di forza è stata
l’unificazione delle equipes di
Savigliano e Mondovì che ci ha
garantito volumi di attività di
un certo rilievo. Dove invece il
nostro numero di interventi è
piuttosto contenuto, come per
i tumori del fegato e del pancreas, la riorganizzazione delle competenze prevede che
vengano operati solo al Santa
Croce e Carle».
Caraglio
«Investire in un mondo
a tasso zero»
1 «Investire in un mondo a
Edy
Cillario
Alberto
Cirio
«Promesse mai mantenute ha detto Edy Cillario presidente dimissionario della
Fondazione -, ma il ventilato
resta una realtà in cui credere». Poi la questione dei fondi destinati all’Ospedale dall’amministrazione Chionetti, circa 400 mila euro in 5
anni. «Nulla di male – ha risposto Cillario - , altri lo hanno fatto in passato per difendere un servizio al territorio». «Un incontro che andava fatto – ha commentato Cirio - , ma ora la concertazione deve diventare privata».
Della stessa opinione l’onorevole Costa, disponibile a
cercare interlocutori a livello governativo.
[Z. M.]
tasso zero»: conferenza oggi,
alle 18, alla Cittadella della
Banca di Caraglio.
[MT. B.]
Busca
«Celiachia: sintomi
e qualità della vita»
1 Stasera,
alle 20,45, nel
salone della Croce rossa, incontro su «Celiachia: sintomi
e qualità della vita».
[MT. B.]
Mondovì
Ogg l’addio
a un ingegnere
1 Si
svolgono, oggi alle
15,30, nella parrocchia di frazione Merlo, i funerali dell’ingegner Avventino Salvatico,
61 anni. Collaborò con il Comune per organizzare il sistema di protezione civile.
Lascia la compagna Ornella e
la sorella Esternina. [EM. B.]
Sale San Giovanni
BOVES. L’IMPUTATO GIÀ CONDANNATO PER MINACCE
CUNEO. LA SOCIETÀ RIBA-CASALINGHI
Gli annunciano lo sfratto A processo per bancarotta
Spacca vetri e taglia alberi “Colpa dell’anziano papà”
«Sentivo battere colpi molto
forti, era come se stesse
spaccando tutto». Così, ieri,
in tribunale la vicina di casa
di Giorgio Pistillo, bovesano
a processo con l’accusa di
danneggiamento aggravato
per aver spaccato i vetri del
capannone vicino al condominio dove abitava in affitto,
in via Roncaia. La Procura gli
contesta anche di aver tagliato con un seghetto cinque alberi di susine dal giardino.
Motivo? Secondo la vicina il
padrone di casa «contro cui
l’imputato inveiva» aveva in-
timato alla compagna di Pistillo di liberare l’alloggio.
Il padrone di casa, a sua volta sentito come testimone, ha
detto di non conoscere il motivo di tanta violenza sulle cose.
Per un fatto avvenuto lo stesso
giorno Pistillo è già stato condannato dal tribunale per minacce aggravate. Deve pagare
una sanzione pecuniaria di 45
mila euro per aver minacciato
– con il seghetto che usava per
tagliare gli alberi - un giovane
che passava di lì in moto e che
secondo l’imputato faceva
troppo rumore.
[B. M.]
Rassegna del 19 novembre.pdf
La commercialista
«Il figlio era escluso
dalle decisioni
sull’azienda»
Una cocciutaggine che ha
portato la ditta al fallimento
mentre «visto il buon patrimonio immobiliare, si sarebbero potute risolvere tutte le
questioni con i creditori». Lo
ha detto ieri, in tribunale, la
commercialista che serviva la
società Riba di Cuneo specializzata nella vendita di articoli casalinghi all’ingrosso. A processo c’è Giancarlo Riba, che insieme ai genitori - secondo l’accusa - amministrava la ditta (è difeso dallo studio legale Maiorano). Il padre ha patteggiato, la
madre prosciolta. La società
fallì nel 2008 e l’imputazione è
di bancarotta. La professionista, sentita come teste, ha sostenuto che ad occuparsi di tutto era il padre ultraottantenne.
«Non era lui che si occupava
della gestione del negozio - ha
argomentato -. Faceva tutto il
pagina 52
padre, prendeva le decisioni,
nonostante fosse molto anziano. Il figlio si occupava delle
vendite. Negli ultimi anni la nostra consulenza si era molto ridotta, il padre curava la contabilità, il bilancio, il magazzino,
pagava gli stipendi al figlio e alla
nuora, faceva tutto lui. Ora ci
sono problemi con la pensione
perché non sempre ha versato i
contributi».
Quando già gli affari non andavano bene su una cosa il figlio
riuscì ad imporsi: trasferire
l’attività da Cuneo a Borgo Gesso (più conveniente). La commercialista: «Ci hanno creduto
fino all’ultimo, anche se coscienti che le cose andavano
male. Avevano un patrimonio
immobiliare col quale avrebbero potuto risolvere le transazioni con i creditori. Invece il fallimento è stato gestito male e
hanno prosciugato tutto». [B. M.]
Muore a 52 anni
stroncato da infarto
1 Saranno celebrati oggi al-
le 14,30, nella chiesa di S. Giovanni Battista, i funerali di
Andrea Prato, morto a 52 anni, stroncato da infarto nella
sua abitazione. Era originario
di Nucetto: la famiglia è proprietaria della panetteria del
paese. Lascia la moglie Carla,
la madre Rita, il fratello Alberto e la sorella Raffaella. [MU. B.]
NECROLOGIE
Con sentimenti di ininita tristezza e
rimpianto l’Associazione Italia-Israele
di Cuneo è vicina con affetto alla famiglia di
Davide Cavaglion
amico indimenticabile di sempre.
– Cuneo, 17 novembre 2014
Sanità Socio-Assistenziale
Copia di 39c02b0bc8ccced2250278fc28e45537
TORINO CRONACA
la Repubblica MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2014
V
SU INTERNET
Altre notizie di cronaca
sul sito torino.repubblica.it
Pianeta sanità
Saitta taglia i primari
via 200 degli attuali 800
ma nessun “licenziato”
TAGLI IN CORSIA
La riduzione del 25 per cento
dei primari dovrebbe colpire
soprattutto i piccoli ospedali di
provincia dove il piano di
riorganizzazione prevede che
siano tagliate molte
specialità mediche e
soprattutto chirurgiche
Molti ruoli già adesso erano coperti solo da supplenti
Polemica sul piano di riordino per i rilievi del Tar
SARA STRIPPOLI
L 25 per cento dei primariati
della sanità piemontese dovrà essere tagliato. Una riduzione da 840, gli attuali primari
della nostra Regione, ai 630 che
resteranno dopo la riorganizzazione. È lo scenario che si dovrebbe aprire con la delibera di
giunta di oggi, che sarà poi consegnata domani a Roma ai tavolo dei ministeri di economia e salute chiamato a valutare complessivamente il piano di riordino della sanità piemontese. In
totale si perderanno 210 primariati. Un taglio che partirà nelle
seconda parte del 2015 con la
mancata sostituzione dei primari che andranno in pensione
per concludersi a fine 2016, secondo i diktat del Mef, nel 2017
si augura invece l’assessore alla
sanità Antonio Saitta.
I numeri sono pesanti, ma su
840 primari piemontesi, solo
500 sono in servizio oggi con la
giusta qualifica. Più di 300 sono
solo “facenti funzione”, cioè medici che hanno coperto un posto
vacante senza essere nominati
primari. Fra questi, sono inclusi
anche i primari “a scavalco”,
quelli che hanno assunto la direzione di un reparto della stessa
I
L’assessore Antonio Saitta
Con la riduzione
verranno però messi
a concorso anche
110 nuovi posti
Chiamparino: “Mi
auguro che dietro le
proteste non ci siano
interessi personali”
specialità in un altro ospedale.
Il lato positivo del piano è che,
contestualmente, dopo uno
stallo di anni, saranno banditi
110 nuovi posti di primario. Nessuno dunque perderà il posto,
ma semplicemente non sarà sostituito al momento di andare in
pensione. Saitta comunque, come ha dichiarato in più occasioni, non pare favorevole a mantenere primariati “a scavalco”,
pertanto non sarà questa la soluzione scelta nella riorganizzazione. Per ora non c’è la mappa
della distribuzione dei tagli, ma
il carico si farà più pesante soprattutto per le strutture più
piccole, quelle destinate a perdere delle specialità secondo il
criterio fissato dal “programma
esiti” dell’Agenas, che stabilisce
le cifre di interventi minimi da
eseguire a garanzia di sicurezza.
Un altro criterio adottato è quello del bacino d’utenza, cioè dei
cittadini e dei potenziali pazienti cui il servizio è destinato.
Il tema della riduzione dei primariati è piuttosto delicato, tanto che finora i numeri sono rimasti blindati. E non è un caso
che ieri il presidente Sergio
Chiamparino in aula abbia parlato delle resistenze sul piano di
riorganizzazione dicendo di au-
gurarsi «che dietro le proteste
non si nascondano in realtà gli
interessi di qualche primario».
L’ultima fibrillazione della vigilia della comunicazione ufficiale del piano riguarda la sentenza del Consiglio di Stato, che
in un parere datato 6 novembre,
si è espresso muovendo numerose critiche al decreto di regolamento sulla “definizione degli
standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi” del
ministero della salute. Il decreto
attuativo del Patto della Salute a
cui fanno riferimento le Regioni,
Piemonte compreso ovviamente, per i loro piani di riorganizzazione. Il centrodestra, con Gianluca Vignale, ha subito cavalcato la notizia chiedendo a Saitta
di sospendere la delibera in programma oggi. Saitta sdrammatizza e spiega: «I rilievi formali
del Consiglio di Stato non inficiano l’applicazione della legge
sull’adeguamento della rete
ospedaliera agli standard e proprio a quella normativa le Regioni fanno riferimento». Spiace
che il gruppo di Forza Italia, conclude: «Strumentalizzi questo
parere. Noi andremo avanti per
arrivare ad un reale aumento di
efficienza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Scure anche sulle emodinamiche, in bilico sei strutture
INQUE o sei emodinamiche
saranno chiuse in Piemonte
e i numeri potrebbero dunque calare dagli attuali 21 ai 15
della riforma targata Saitta-Moirano. Sei vanno di pari passo con
gli ospedali “hub”, ovvero le sei
strutture piemontesi dedicate all’alta complessità con Dea di II livello, altri 9 saranno negli ospedali “spoke” con Dea di primo livello. Se questi sono i numeri, comunicati dall’assessore nel corso
della riunione con le organizzazioni sindacali, le scelte dovreb-
C
bero essere coerenti con la riorganizzazione della rete ospedaliera.
La battaglia sarà dura e la decisione di alcuni sindaci Pd di Tortona
di restituire la tessera del partito
in opposizione alla scelta di declassare il Dea di Tortona è solo
una delle prime scintille che Saitta e Chiamparino si attendono.
Pare inevitabile che la scure
scenda sull’emodinamica di Moncalieri, dove sembra si siano messi ormai il cuore in pace, e anche
quella di Ciriè è nell’elenco. Altrettanto inevitabile la chiusura
Rassegna del 19 novembre.pdf
SAN LUIGI
L’ospedale
di Orbassano
è uno
di quelli
destinati
a perdere
il laboratorio
di emodinamica
pagina 49
al San Luigi, conseguenza diretta
della perdita del Dea di II livello.
Un altro laboratorio a forte rischio
è quello di Savigliano, che dovrà
essere sacrificato vista la vicinanza con Alba. Domodossola potrebbe vincerla su Verbania se si conferma la scelta della vigilia su chi
la spunta per il Dea. Qualche vittima ci sarà anche nel privato: Villa
Maria Pia a Torino, o il San Gaudenzio di Novara? Se dovrà essere
penalizzata ancora Torino, un
punto interrogativo aperto potrebbe essere il Maria Vittoria,
che il centrodestra non aveva toccato. Vero che può giocare la carte
dei suoi 85 mila passaggi al pronto soccorso, ma sulla bilancia non
può non pesare che l’hub Giovanni Bosco disti solo cinque minuti di
ambulanza. «Abbiamo incontrato l’assessore sul filo di lana alla vigilia della presentazione della delibera - dice Paolo Nuccio, Cgil medici - speriamo di essere interpellati quando dalla cornice si passerà ai contenuti».
(s.str.)
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Sanità Socio-Assistenziale
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48 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2014
gg Dossier/ I nodi della Regione
“Le guerre dei primari non ci fermeranno”
Il presidente Chiamparino difende il piano dell’assessore Saitta sulla riorganizzazione degli ospedali piemontesi
“La giunta regionale è pronta ad ascoltare le controproposte, ma non sarà ostaggio di nessuna lotta di potere”
ALESSANDRO MONDO
sogni, in particolare quelli legati
ai malati cronici», gli ha fatto eco
l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna. Saitta ha passato il pomeriggio a sistemare gli ultimi
tasselli. Tra i nodi in sospeso, la
scelta tra Mauriziano (favorito) e
San Luigi come ospedale «hub»
nel quadrante Ovest. Tra i Dea di
primo livello se la giocano Domodossola (favorita) e Verbania. Ma
oltre alla mappatura delle strutture bisogna capire quali e quanti
reparti verranno accorpati.
Nessun cedimento: «La delibera sulla revisione della rete
ospedaliera sarà approvata in
giunta domani (ndr: oggi per chi
legge), come da programma». E
un monito, alla maggioranza oltre che all’opposizione: «Bisogna stare sul territorio, ma senza lasciarci coinvolgere da polemichesenzaqualità.Spessodietro le polemiche sulle denominazioni, Dea di primo livello,
ospedale di riferimento, ospedale di territorio, si nascondono
questioni di potere tra primari
più che l’esigenza di fornire il
migliore servizio ai cittadini».
Scontro sull’Irpef
Scontro in aula anche sui conti
della Regione, con riferimento alla manovra fiscale, e all’incontro
Chiamparino-Padoan. «Non sono uno che ama fare piangere i
ricchi, anzi vorrei far sorridere
tutti, ma con il quoziente familiare per le detrazioni sulle famiglie
numerose l’alleggerimento è per
tutti - ha rivendicato il presidente
-. Senza la manovra non ci saremmo neppure avvicinati al
2015».
«No alle lotte di potere»
Un richiamo di massima, quello fatto da Sergio Chiamparino
in Consiglio regionale, che nelle ore precedenti il via libera alla riforma ospedaliera acquista un significato specifico. In
altri termini: non intende farsi
legare le mani, lasciandosi
coinvolgere in lotte tra reparto
e reparto.
Si muove il governo
Le pressioni
Un riferimento esplicito alle
pressioni esercitate su di lui e
sull’assessore Antonio Saitta da
un fronte eterogeneo di sindaci
e amministratori locali (in ebollizione l’Alessandrino), spezzoni
della maggioranza riluttanti a
rendere conto sui territori di tagli e ridimensionamenti. Non a
«Bisogna stare
sul territorio senza
farsi coinvolgere
da proteste
senza qualità»
REPORTERS
Il Mauriziano è favorito sul San Luigi come riferimento a Ovest
Sono giorni decisivi per le ultime scelte della sanità piemontese. A Torino uno dei nodi principali
riguarda l’ospedale riferimento del quadrante ovest: il Mauriziano dovrebbe vincere la sfida con il San Luigi
caso, ieri il capogruppo del Pd Gariglio ha serrato ancora una volta
i ranghi: «La riforma creerà malumori ma è indispensabile. Nel
caso, andremo sul territorio e lo
spiegheremo ai nostri sindaci».
Ne conviene Grimaldi, Sel, che
però chiede un’attenzione particolare ai reparti di chirurgia: a
prescindere dalla riclassificazione dei presidi sanitari.
150
2,5
milioni
miliardi
Il risparmio atteso nel 2015
dal piano degli ospedali e
dalle altre misure sulla
Sanità
Il disavanzo, certificato
dalla Corte dei Conti,
maturato dalla Regione
negli anni
Le polemiche
Poi l’opposizione. I Cinque Stelle
(Bertola, Batzella) contestano il
merito e il metodo della riforma,
cioè l’assenza di un dibattito preventivo rispetto all’approvazione. Non ultimo, il fatto che
Chiamparino abbia anticipato il
piano durante l’incontro avvenuto lunedì con il ministro dell’Eco-
Rassegna del 19 novembre.pdf
nomia Padoan. Ne è seguito un
botta e risposta con il presidente:
«I miei capelli saranno grigi ma il
mio cuore è rosso, forse di più...»,
ha detto replicando ai sarcasmi
sulla sua «esperienza» (in senso
anagrafico). Anche Forza Italia
(Pichetto), pur apprezzando al-
cuni punti del piano - «il riordino
della Sanità può essere uno dei
motori di questa Regione» - lamenta l’assenza di chiarezza.
Il «giallo»
La giornata ha riservato una sorta di «giallo». Secondo Vignale,
pagina 54
Forza Italia, i rilievi formali del
Consiglio di Stato sui tempi e sui
contenuti del regolamento attuativo del Patto nazionale della salute strozzano la riforma-Saitta
nella culla. «Falso - replica l’assessore -. Non viene meno l’applicazione della legge sull’adeguamento della rete ospedaliera agli standard nazionali, riferimento delle
Regioni. Il Consiglio di Stato indica che il Patto della salute non si
attui nel triennio 2014/2016 ma
nel triennio 2015/2017: è nella logica delle cose, dato che siamo a
fine anno sarà così».
Per Chiamparino la Sanità sarà un motore «se a fine 2015 usciremo dal piano di rientro e potremo investire in tecnologie ed edilizia sanitaria». «La riforma permetterà di rispondere a nuovi bi-
Soddisfazione per l’apertura di
Roma alla richiesta di aiuto del
Piemonte, gravato da conti disastrosi. Ieri sono partiti gli approfondimenti tra i tecnici del ministero e quelli della Regione per
trovare la quadra nella legge di
stabilità: la riprova, secondo
Chiamparino e Reschigna, che i
risparmi già decisi a livello locale
sono stati giudicati convincenti.
«Non sono tipo
da voler far piangere
i ricchi ma l’aumento
delle aliquote Irpef
era indispensabile»
Sanità Socio-Assistenziale
1
23 51
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2014
Provincia .57
.
ROVINCIA
P
Chivasso, nuovo sportello informativo
Da domani e tutti i giovedì dalle 9 alle 12, in via
sperimentale, presso la sede della Società Operaia
Agricola di Mutuo Soccorso della frazione
Castelrosso, in piazza Assunta 15, l’Ufficio Relazioni
con il Pubblico del Comune è presente con uno
sportello informativo decentrato.
[D. AND.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Pinerolo
Avigliana
Con la variante ponte Area Riva al Comune
saranno restituiti
Parte il progetto
terreni all’agricoltura di trasformazione
Approvato il documento con le linee urbanistiche Interventi per 20 milioni di euro, ecco cosa cambia
ANTONIO GIAIMO
GIUSEPPE MARITANO
Terreni edificabili che torneranno all’agricoltura. Meno
condomini e un recupero delle vecchie abitazioni. Depennate strade a grande scorrimento previste nel vecchio
piano regolatore e mai realizzate. Tutto questo è racchiuso in quel documento urbanistico definito «Variante Ponte», importante strumento
per progettisti che servirà
come anello di collegamento
fra il vecchio piano regolatore varato nel 1998 e quello
nuovo, che al momento non si
è ancora deciso quando dovrà essere redatto.
Il patto di stabilità
Problemi economici bloccano
al momento l’assegnazione di
un incarico importante, ma
anche gravoso per le casse di
un Comune che non deve uscire dal patto di stabilità. Ed ecco che diventa importante e
strategico che la città si doti
un documento con linee guide
che serviranno a disegnare la
Pinerolo del futuro.
Spiega l’assessore all’Urbanistica Franco Magnano:
«Il vecchio piano regolatore
prevedeva che Pinerolo si sarebbe sviluppata sotto il profilo demografico, passando
dai 36 mila abitanti degli anni
’90 a oltre 50 mila. Previsione errata. Oggi a Pinerolo
siamo 34.800. È necessario
rivedere le scelte del passato». Primo passaggio obbligatorio, quindi, è rivedere i
metri quadri destinati all’edificazione. «Un primo taglio è
stato effettuato nell’area di
Abbadia Alpina - continua
REPORTERS
Calo demografico
Le previsioni errate degli Anni Novanta hanno costretto
l’amministrazione a ridurre le aree edificabili di Pinerolo
l’assessore - in un primo tempo
erano previsti nuovi condomini, ma adesso tutta quest’area
sarà modificata, si costruirà
ma con cubatura inferiore».
Villette o bassi fabbricati.
Ci sono poi dei nodi infrastrutturali. «Era prevista una
strada che avrebbe dovuto collegare via Saluzzo alla zona
delle Macine con la costruzione di un ponte sul torrente Lemina -continua - ebbene questa strada non si farà e nell’area delle Macine, nei pressi
dal ponte Sannino, 15 mila metri quadri saranno nuovamente coltivabili».
Edilizia popolare
Esiste anche una maggior attenzione verso la richiesta di case di edilizia popolare. Conclude
Magnano: «Ai proprietari dei
terreni che saranno utilizzati
per queste forme di edilizia verranno date delle concessioni per
invogliare a cedere i terreni».
Ma nella Variante Ponte si
devono anche esaminare gli
aspetti legati alle aree destinate al commercio e al terziario.
E fra i problemi non risolti esiste anche quello relativo alla
grande costruzione mai finita,
definita «il pipistrello», alla periferia di Pinerolo.
Si è conclusa ad Avigliana la
vicenda dell’area Riva, un
terreno al centro della città,
che da anni è oggetto di discussioni e diatribe. Il sindaco Angelo Patrizio ha firmato
l’accordo con il dottor Giovanni Riva e il nipote Guido
Toschi per la cessione del
terreno. In cambio, l’ex proprietario, potrà trasferire la
cubatura nell’ex rifiuteria comunale di via Benetti dove
sorgerà un centro residenziale. «Con questo atto - dice
il primo cittadino - abbiamo
la possibilità di realizzare il
nuovo centro della città, partendo da piazza del Popolo».
Un progetto tutto da disegnare, che verrà realizzato
con i suggerimenti dei cittadini. L’operazione che il Comune si appresta ad avviare,
avrà un costo di 20milioni di
euro che verrà realizzata dai
privati. La piazza sarà completamente rifatta, con la
demolizione dell’attuale sede dei vigili urbani, del mercato del pesce e del vecchio
centro commerciale Gambrinus. Sarà realizzato un
parcheggio sotterraneo di
duecento metri quadri, costruiti negozi caratteristici
con dei portici.
L’attuale scuola media Defendente Ferrari verrà utilizzata per il comando della polizia locale e le associazioni,
mentre la nuova struttura,
sorgerà nella parte di terreno verso la collina.
Nell’intervento è previsto
il recupero dell’ex area industriale della Sigea, nei pressi
della stazione dei carabinie-
FOTO MARITANO
Firmato l’accordo
Nell’intervento è previsto il recupero dell’ex area Sigea, che
sarà trasformata in una zona residenziale con dei negozi
ri, trasformandola in una zona
residenziale con dei negozi.
Sull’area Riva verrà posata
una grande tensostruttura, rivolta verso il parco, per ospitare spettacoli e manifestazioni.
«La piazza - afferma il sindaco - diventerà un punto di
incontro, in sostanza il salotto
della città, dove si creerà aggregazione. Certamente ci
vorrà del tempo ma l’importare è iniziare».
E’ previsto anche un miglioramento della viabilità, con
l’inserimento di piste ciclabili
e un collegamento diretto con
il borgo medievale, per per-
mettere ai turisti e ai residenti
di raggiungere velocemente i
due punti caratteristici del
territorio. Tra i primi interventi che il Comune intende
realizzare già dai prossimi
mesi, la recinzione per permettere una prima sistemazione del terreno, in modo da
poterlo utilizzare per le varie
iniziative. Contemporaneamente inizierà la progettazione della piazza con degli incontri con i cittadini e i tecnici
del Comune. L’intenzione dell’amministrazione è di avviare
al più presto lo studio per accelerare i tempi di attuazione.
Carmagnola
Ancora
un incidente
Susa
Scivola con lo scooter
e muore sotto al Tir
Lo scooter su
cui viaggiava
Mauro Rossi,
56 anni di
Torino, finito
sotto al Tir
Domenica un presidio
per il Punto nascite
MASSIMO MASSENZIO
La provinciale 129 per Poirino, la strada «maledetta», ha
fatto un’altra vittima. Il limite
dei 50 orari non è bastato a
prevenire l’ennesimo incidente sulla stretta lingua d’asfalto che attraversa i campi e
l’abitato di borgata Casanova.
Ieri pomeriggio, a poche centinaia di metri dalla storica
abbazia, Mauro Rossi, 56enne
di Torino, ha perso la vita in
un terribile scontro frontale
tra il suo scooter e un grosso
Tir. Le cause sono ancora al
vaglio della polizia municipale di Carmagnola, che ha posto sotto sequestro l’autoarti-
colato Renault e quel poco che
è rimasto del Kimko Downtown
guidato da Rossi. Prima di essere trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Lorenzo l’autista del Tir, dipendente
di una società di Alba, ha detto
agli inquirenti di aver fatto il
possibile per cercare di evitare
l’investimento: «Me lo sono visto arrivare incontro. Ho frenato, ma è stato inutile».
Lo scontro è avvenuto poco
le 15, sul lungo rettilineo che
porta verso l’abbazia di Casanova. Mauro Rossi viaggiava
verso Porino a bordo del suo
potente scooter, mentre il camion Renault proveniva dalla
direzione opposta. L’asfalto
Rassegna del 19 novembre.pdf
FRANCESCO FALCONE
bagnato dalla pioggia dei giorni scorsi era stato appena
asciugato da un tiepido sole
autunnale e la visibilità sembrava ottima. Eppure, per cause ancora da accertare, il centauro torinese avrebbe perso il
controllo del mezzo cadendo
rovinosamente a terra. In base
alla ricostruzione della polizia
municipale lo scooter sarebbe
scivolato per diversi metri prima di essere travolto dal Tir,
sull’altro lato della carreggiata. L’autista ha tentato una frenata disperata, ma l’impatto è
stato tremendo e non ha lasciato scampo allo sfortunato
motociclista. La sp 129 è stata
chiusa per oltre due ore.
pagina 55
Le mamme che hanno partorito a Susa non si arrendono.
E chiedono ai sindaci della
Valle di mobilitarsi per far
cambiare idea alla Regione
sulla prospettata chiusura
del Punto nascite valsusino.
«Chi ci governa ha deciso di
tagliare la nostra sanità», attacca il comitato a difesa dei
servizi ospedalieri di Susa,
che nelle scorse ore ha indetto una manifestazione pubblica per contestare i tagli
decisi a Torino.
L’appuntamento è per domenica mattina, alle 10,30 in
piazza d’Armi, di fronte al-
Presidio davanti all’ospedale
l’ingresso dell’ospedale. «Rivolgiamo l’invito ai cittadini
della Valle e ai sindaci perché
agiscano prima che in Regione
sia votato il piano di riorganizzazione. Altrimenti a Susa non
si nascerà più, e presto anche il
pronto soccorso sarà declassato», è il grido d’allarme lanciato dal comitato.
Sanità Socio-Assistenziale
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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2014
.
VCO .55
g
Futuro dei Dea, è il giorno della decisione
San Biagio o Castelli: alle 10 la Regione dirà quale sarà declassato e la Uil prepara il ricorso al Tar
RENATO BALDUCCI
VERBANIA
E’ il giorno della verità per la
sanità del Vco, che attende di
sapere le decisioni della Regione sul declassamento a
pronto soccorso di uno dei
due Dea. La scelta che oggi farà la giunta Chiamparino - la
riunione inizia alle 10 - spaccherà ulteriormente una provincia rimasta tripolare sotto
ogni aspetto. Sono ore di attesa che gli ossolani vivono ancora con un po’ di diffidenza
ma più ottimisti sul futuro del
San Biagio. I verbanesi sono
pronti alla mobilitazione per
salvare il Castelli.
Da Torino non trapela nulla per quanto riguarda il Vco,
ma solo che la Regione ha deciso di salvare gli ospedali di
Courgnè, Susa, Ovada, Susa,
situati in aree ritenute disagiate, con meno di 20 mila
passaggi l’anno e bacino di
utenza inferiori agli 80 mila
abitanti. Il Movimento 5Stelle
denuncia che «ancora ieri
l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, non era in grado di
condividere con il Consiglio
regionale la bozza di delibera.
Segno di forti questioni ancora aperte in maggioranza».
Arriva anche nel frattempo
l’intervento di Valter Zanetta. «La Regione ha l’occasione
di dimostrare che la legge
Delrio vale a qualcosa e quindi il Vco ha una specificità - dice il coordinatore provinciale
di Forza Italia - noi siamo per
il mantenimento dei due Dea,
non ci sono alternative».
Intanto la Uil funzione
pubblica annuncia un passo
in difesa dei due Dea, ancora
prima della decisione che sarà presa a Torino. «Impugneremo al Tar qualsiasi scelta
che non preveda i due Dea,
sarebbe una decisione vergognosa e intollerabile - dice il
sindacalista Angelo Gallina In realtà ce n’è già uno solo,
operante sull’ospedale unico
plurisede, inventato da chi
oggi ne chiede le chiusura. La
soluzione non porterà a nessun risparmio economico. I
sindaci di Domodossola e
Verbania si uniscano, altrimenti faremo la fine dei polli
di Renzo che litigano sapendo
che prima o poi moriranno
entrambi». Poi, una frecciata
Intervista
LUCA BILARDO
VERBANIA
I
l campanile prima della
tessera. Si può riassumere così il momento che sta
vivendo il Pd del Vco. E così
pur essendo democratici i
sindaci di Verbania e Domodossola e dello stesso colore
anche il governo regionale si
sta vivendo una sorta di «tutti contro tutti».
Segretaria Antonella Trapani, non è un buon periodo
per guidare il Pd nel Vco.
«Come non lo è per governare l’Italia, il Piemonte, il
Vco e qualsiasi Comune. Sono i problemi che deve af-
La battaglia sulla Sanità
A lato l’ospedale di Domodossola, il prescelto dalla rappresentanza dei sindaci
Sopra il comitato «Una Verbania possibile» che ha raccolto le firme pro Castelli
al sindaco di Omegna: «Con la
sua scelta Mellano vedrà azzerarsi il suo pronto soccorso».
Lunedì sera a Domodossola
l’argomento ha fatto capolino
in Consiglio comunale. Il sinda-
co Mariano Cattrini ha spiegato «che il documento presentato dall’Ossola ha fatto riflettere
molto e non ha visto indifferente la Regione». Il Consiglio comunale domese si è ricompat-
tato proprio sulla sanità. Lo
conferma Lucio Pizzi (Pdl) che
ha ritirato la mozione con la
quale chiedeva polemicamente
di uscire dall’Unione dei comuni. «Abbiamo fatto un buon la-
voro assieme a Cattrini - dice
Pizzi - , poiché sentivamo il rischio di influenze politiche sul
nostro territorio». Spiegato solo in parte il silenzio del Pd ossolano sulla sanità. «Evidente-
mente per noi è un momento
difficile - ha ricordato il capogruppo Pd, Davide Bolognini - .
Ha ragione Renzi nel dire che
vanno rottamate le scelte regionali degli ultimi 20 anni».
Raccolte 6.200 firme per i due presidi
Contestate le posizioni di Mellano
Verbaniaaspettailverdetto
Poivedràcomemobilitarsi
LaminoranzadiOmegna
chiedeunConsiglioaperto
Nessuna mobilitazione di
piazza per il momento a Verbania. Tutti attendono quali
saranno le decisioni prese
dalla giunta regionale prima
di mettere in campo le iniziative promosse dal Consiglio
comunale. «Aspettiamo e poi
vedremo - dice il sindaco di
Verbania, Silvia Marchionini C’è tempo due anni prima che
venga realizzato il nuovo piano sanitario. Quindi avremo
la possibilità di mettere in
campo tutte le iniziative che
riterremo adeguate. Intanto
continueremo a raccogliere le
firme. In nemmeno due giorni
siamo arrivati a 6.200 adesioni, molte raccolte dal Pd. Il
problema è sentito e questo ci
fa ben sperare». Lunedì il
Consiglio comunale ha appro-
Il sindaco di Gravellona Toce
Gianni Morandi interviene
nelle polemiche sulla decisione dei due rappresentanti
del Cusio (Omegna e Quarna
Sopra) a favore del mantenimento del Dea all’ospedale
San Biagio. «Di primo acchito, mi verrebbe da dire che
sarebbe stato meglio avere il
Dea a Verbania, ma ho motivo di ritenere che Mellano,
essendo un medico e persona capace di assumersi le
proprie responsabilità, abbia meditato a lungo prima
di esprimersi - prosegue Morandi -. L’attenzione si è spostata su questa guerra di
campanile tra Verbania e
Domo dimenticando che il
problema vero è la riorganizzazione completa della sani-
vato un documento col quale si
chiede ai cittadini di mobilitarsi
per difendere il Dea e l’ospedale
Castelli. Nello stesso tempo
s’invita l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, a tenere conto della «specificità
montana del territorio».
«Noi abbiamo raccolto oltre
4.500 firme in quattro giorni
per i due Dea del Vco è un successo. Oggi ci sarà il verdetto
ma comunque andrà la petizione rimarrà una testimonianza
- ha detto Carlo Bava del comitato Cittadini con voi - Molti
hanno firmato in Ossola e val
Cannobina». Aggiunge Renato
Brignone: «La sfida Ossola
contro Verbania è solo politica». Fuori dal Castelli arriva
anche lo sfogo di Iolanda Pasini, ossolana e dipendente al
Il sindaco Silvia Marchionini
Dea di Verbania: «Nessuno dei
due va chiuso, anche perché
perdere un Dea significa chiudere insieme cardiologia e sala
analisi». Su Facebook continua
la raccolta di consensi sulla pagina «Due Dea per il Vco» creata da Matteo Marcovicchio di
Ncd. «Andiamo avanti nonostante la decisione sia prevista
oggi – dice Marcovicchio -. Con
Internet riusciremo a raggiungere più persone possibili e dimostrare che il Vco è contrario
a questa politica».
[B.AR./F.RU.]
Il campanile prima del partito
“Ma il Pd ha un’idea chiara”
nizzazione permetterà di mantenere il livello alto. A Saitta
critico i tempi: una decisione
così non può essere presa in pochi giorni, serve più confronto».
La segretaria del Vco: “E’ finito l’ospedale plurisede”
«Non avevamo gli elementi tecnici per dire se era meglio il San Biagio o il Castelli
e così l’unico parametro sul
quale si sarebbe scelto sarebbe stata la distanza chilometrica».
frontare chi vuole prendere
decisioni, anche difficili. Sicuramente sulla sanità perderemo voti, ma non ci interessa».
Il partito visto da fuori dà
l’idea di essere immobile, non
in grado di controllare i suoi
sindaci. E’ così?
«No, la nostra posizione è
chiara: l’ospedale unico plurisede non funziona più. Non
perché il progetto sia sbagliato, ma perché non lo si è mai
attuato fino in fondo. Bisogna
specializzare il Castelli e il S.
Biagio e invece il centrodestra per non scontentare nessuno ha fatto doppioni. Abbia-
Rassegna del 19 novembre.pdf
Antonella Trapani
Perché dopo il direttivo provinciale non avete preso una
posizione chiara sulla sanità?
mo provato ad andare avanti,
ma questo modello non è sostenibile. I sindaci sono chiamati a rispondere ai cittadini
Ma alla fine per il Pd Vco il
e comprendo le loro posizioni,
Dea meglio a Domodossola
benché non
o a Verbania?
«Non lo
sempre sinSCONTRO INTERNO
so,
tonia col par«Capisco i nostri sindaci h a n nperché
o entito. Non nego che se fos- ma è dovere della politica trambi punti
si nel ruolo di fare scelte anche difficili» d i fo r z a e
Marchionini
criticità. Il
farei come lei, ma non si pos- Castelli ha i numeri dalla
sono più avere due Dea».
sua parte, il San Biagio inveQuindi concorda con il piano ce le strutture. Poi nessuna
delle due città è così centradella Regione?
«Dobbiamo salvare la sanità le in provincia. Vedremo copubblica e credo che la riorga- sa decide la Regione».
pagina 53
tà». Contro la scelta di Mellano e del sindaco di Quarna Sopra Carlo Quaretta si sono
scatenati Fratelli d’Italia con
Luigi Songa e Lega Nord con
Stefano Strada.
«Abbiamo chiesto al sindaco
Mellano un Consiglio comunale
aperto sulla questione del riordino della sanità nel Vco - dicono i due consiglieri comunali di
Omegna -. A oggi non abbiamo
notizie delle conseguenze che
tutto ciò possa avere sul futuro
sia del Coq che della sanità territoriale nel Vco». Una voce
fuori dal coro è quella di Ezio
Barbetta sindaco di Madonna
del Sasso. «I dati oggettivi parlano di un maggior numero di
ricoveri al Dea di Verbania e di
un milione di turisti che ruotano sul lago Maggiore».
[V. A.]
TRIBUNALE DI NOVARA
FALLIMENTO 44/13 -78/13
Lunedi’ 24 Novembre 2014 alle ore 10,00
in Boca (No) via San Francesco d’Assisi 16,
si raccolgono manifestazioni di interesse circa:
requisiti di attestazione SOA per lavori pubblici N
1649/63/01 autorizzazione N. 63 del 09/04/2010
SCADUTA CAT OG1 CLASS II CAT. OG3 CLASS I
CAT. OS1 CLASS II
Mercoledi’ 26 Novembre 2014 alle ore 10,00
in Casalvolone (No) via Marconi 39,
si raccolgono manifestazioni di interesse circa:
requisiti di attestazione SOA per lavori pubblici
N. 4759/43/01 del 18/01/2008 SCADUTA
CAT. OG1 CLASS II edifice civili e ind.li - CAT. OG3
CLASS II strade – autostrade- ponti- viadottiferrovie- metropolitane
Unitamente alle certificazioni verranno venduti i
beni mobili delle SOCIETÀ
Per informazioni:
Istituto Vendite Giudiziarie Novara
Telef. 0321 628676
CURATORE
Dr. M. Fiora
Sanità Socio-Assistenziale
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