Come affrontare a scuola lo studio del
processo di unificazione nazionale
Indicazioni per un curricolo verticale di
storia orientato alla cittadinanza
Marina Medi
Seminario IRIS, Milano, 29 novembre 2010
Il Risorgimento, sempre più ridotto
nell’insegnamento della storia
• I problemi storici da affrontare sono sempre di
più (mondializzazione, migrazioni, pluralità di storie):
– a quali dare priorità?
– quanto spazio dare alla storia d’Italia?
– quanto spazio dare al processo risorgimentale?
• Come trattarlo? Infatti il tema ha dato occasione
a polemiche e derive ideologiche:
– retorica nazionalista
– spinte secessioniste
Diverse interpretazioni storiche
1) Critiche: conquista sabauda, rivoluzione borghese
fallita perché incapace di intrecciare la questione
nazionale con quella sociale, rafforzamento di
industriali e agrari contro le classi operaie e contadine
(Oriani, Gobetti, Salvemini, Gramsci)
2) Apologetiche: capolavoro dei movimenti liberalnazionali, religione della nazione che precorre il
fascismo (Croce, Gentile, Volpe)
3) Neo-materialiste: analisi puntuali delle trasformazioni
economiche, sociali e istituzionali. Disinteresse per
quelle politico-ideologiche
4) Dibattito attuale:
•
•
•
ripresa di studi anche sui protagonisti e i simboli nella
costruzione dello stato-nazione (Riall, Ginsborg)
controstorie (Di Fiore)
studi comparativi su analoghi processi in Europa
Il Risorgimento nei manuali scolastici
La storia del canone scolastico come “biografia della
nazione”
• I fatti che portano all’unità sono trattati rapidamente
come un processo organico e coerente
• I protagonisti sono presentati come “padri della patria”
ed è facile trovare il loro nome nelle vie e nei monumenti
• Sono smussati gli aspri conflitti sia tra i “vincitori” sia con
i vinti
• Sono censurati gli episodi che possono gettare ombra
sulla positività del processo. Per es:
– nel ‘60 l’ordine pubblico a Napoli affidato alla camorra
– nel settembre ’66 il bombardamento di Palermo
Allora…
• E’ il caso di affrontare lo studio del
Risorgimento?
• Se sì, perché?
• E come farlo nel corso del curricolo
verticale?
Finalità della scuola
• Scopo dell’insegnamento scolastico non è
quello di trasmettere i contenuti
disciplinari…
• …ma quello di sviluppare in ogni studente
competenze per leggere la realtà naturale
e sociale e per operare in essa, utilizzando
anche i saperi codificati
A che cosa serve studiare storia
a scuola?
• Non tanto a acquisire informazioni sul
passato…
• … quanto a sviluppare competenze
storiche
Che cos’è la competenza storica?
Non è tanto saper raccontare eventi e collocarli su
una linea del tempo, quanto:
• essere consapevoli del carattere storico di ogni aspetto
del presente
• avere curiosità per come siamo arrivati ad essere quello
che siamo
• sapere come si producono le conoscenze sul passato
– meccanismi della memoria
– carattere e procedure del lavoro dello storico
• usare le conoscenze per
– comprendere la realtà del presente,
– scegliere e agire in essa,
– saper argomentare i propri punti di vista
Perché allora studiare il Risorgimento?
E’ vero che ci sono molti altri temi di grande
importanza e urgenza, eredità del Novecento,
ma
Il processo risorgimentale
• porta alla formazione dell’Italia e condiziona la
sua storia successiva
• ha lasciato tracce materiali e simboliche nel
territorio
• è presente nel dibattito e nelle polemiche
politiche del presente
• mette a disposizione fonti diverse su cui lavorare
come in un’”officina dello storico”
Permette di rispondere ad alcune
domande
Per gli studenti italiani:
– ma com’è che siamo arrivati ad essere quello
che siamo?
– mi va bene essere quello che siamo o si
potrebbe fare qualcosa di diverso?
Per gli studenti stranieri:
– qual è la storia del paese dove sono arrivato?
– quali aspetti di somiglianza ha con quella del
paese di origine della mia famiglia?
Educazione
interculturale
storia
Educazione
alla cittadinanza
Educazione
al patrimonio
Un esempio
A San Fermo della Battaglia
(CO) una classe descrive
e studia la storia di un
obelisco che ricorda la
vittoria di Garibaldi sugli
Austriaci del 27 maggio
1859
Costruito nel 1873,
trasformato in epoca
fascista, ora è
monumento ai caduti di
tutte le guerre
Il confronto
• Il lavoro ha permesso di scoprire che:
– anche altri paesi hanno lottato per l’indipendenza e
anche loro hanno avuto “eroi”
– i popoli ricordano e ribadiscono la propria
indipendenza attraverso elementi simbolici (storie di
protagonisti, date festive, monumenti ecc.)
• Così lo studio del Risorgimento italiano:
– diventa un occasione per conoscere il passato, il
nostro e quello degli altri
– fa anche scoprire che ci sono problemi comuni a tutti i
popoli
– e che è importante imparare a risolverli assieme
Il Risorgimento nel curricolo verticale
Scuola primaria
• L’Italia:
– confini, capitale, simboli (bandiera, inno, “azzurro”)
• Tracce nel territorio:
– lapidi e monumenti, nomi di vie, dediche
– perché e come un popolo serba memoria di parti del
proprio passato, mentre altre le censura e le oblia
• Narrazioni con fonti e testi diversi:
– personaggi ed eventi
– aspetti di cultura materiale dell’Ottocento
• Linea del tempo
– eventi lontani nel tempo, ma non poi tanto
La scuola secondaria di I grado
Il processo di trasformazione dalla
divisione politico-territoriale della penisola
alla formazione dello Stato italiano
Come studiare un processo di trasformazione
PRECONOSCENZE
PRIMA MAPPA
QUADRO GENERALE INIZIALE E
FINALE: lezione frontale
SECONDA MAPPA
Approfondimento in
gruppo
Approfondimento in
gruppo
Approfondimento in
gruppo
RITORNO AL PERSONALE E AL PRESENTE
PRODOTTO DI VERIFICA
RICOSTRUZIONE META-COGNITIVA
E META-EMOZIONALE
TERZA MAPPA
MAPPA FINALE
Per gli approfondimenti
• Variare l’oggetto di analisi. Per es.:
–
–
–
–
biografie (Mazzini, fratelli Cairoli…)
partecipazione femminile al Risorgimento
battaglia di Cava Manara
brigantaggio
• Lasciare emergere eventuali interessi degli
studenti
• Far lavorare su pacchetti di fonti diverse, per
sperimentare il “metodo di lavoro” dello storico
La scuola secondaria di II grado
• Recuperare collettivamente le tappe fondamentali del
processo
• Sollecitare la formulazione di temi/problemi che, a partire
dal Risorgimento, hanno avuto conseguenze fino al
presente:
– scontro tra moderati e democratici e sconfitta delle istanze di
democratizzazione
– rapporti tra Stato e Chiesa
– divisione tra nord e sud negli aspetti materiali e nell’immaginario
– collusione tra Stato e criminalità organizzata
– scarsa formazione di un sentimento di comunità nazionale
• Approfondire ciascun tema/problema con lavori di
gruppo a partire da testi e fonti diversi
Bibliografia
Alberto Mario Banti, Il Risorgimento italiano, Laterza, Roma-Bari 2004
Alberto Mario Banti, Nel nome dell’Italia, Laterza, Roma-Bari 2010
Eva Cecchinato, Camicie rosse, Laterza, Roma-Bari 2007
Guido Crainz, Autobiografia di una repubblica. Le radici dell’Italia attuale, Donzelli, Roma,
2009
Gigi Di Fiore, Controstoria dell’unità d’Italia, BUR Saggi, Milano 2007
Franco Della Peruta, Conservatori, liberali e democratici nel Risorgimento, Angeli,
Milano, 1989
Paul Ginsborg (a c. di), Storia d’Italia. Annali 22. Il Risorgimento, Einaudi, Torino, 2007
Paul Ginsborg, Salviamo l’Italia, Einaudi, Torino, 2010
Denis Mack Smith, Il Risorgimento italiano, Laterza Roma-Bari, nuova ed. 1999
Lucio Villari, Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento, Laterza, Roma-Bari, 2009
Lucy Riall, Il Risorgimento. Storia e interpretazioni, Donzelli, Roma 1997
Silvana Patriarca, Italianità. La costruzione del carattere nazionale, Laterza, Roma-Bari,
2010
Giorgio Ruffolo, Un paese troppo lungo. L’unità nazionale in pericolo, Einaudi, Torino
2009
Giancarlo De Cataldo, I traditori, Einaudi, Torino, 2010
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