vetrina classic di Marco Centenari Autobianchi A112 Abarth L’indimenticabile UNA PICCOLETTA TUTTO PEPE CHE PIACEVA SIA ALLE DONNE CHE AI GIOVANI. LEGGERA, SCATTANTE E AGGRESSIVA, SPECIE NELLA TRADIZIONALE LIVREA ROSSA CON COFANO NERO, POTEVA RAGGIUNGERE I 160 ALL’ORA. FU COSTRUITA IN SETTE SERIE SUCCESSIVE E VENDUTA IN UN MILIONE E 250 MILA ESEMPLARI. OGGI SI PORTA A CASA CON CIRCA 4.000 EURO È del 1971 la Mini Cooper italiana. Si chiama Autobianchi A112 Abarth. È una Fiat, a tutti gli effetti. È forse superfluo ricordare che l’Autobianchi di Desio venne assorbita dalla Fiat e diede vita alla Bianchina, versione lusso della 500. L’azienda di Desio fu molto importante per la Fiat, perché consentì la sperimentazione di nuovi modelli, per certi versi rivoluzionari, senza spendere il proprio marchio. Si chiamò Autobianchi Primula la vettura progettata dall’ingegner Dante Giacosa in previsione del lancio della nuova Fiat a trazione anteriore che avrebbe sostituito la 1100 e che si chiamò 128. Allo stesso modo, per sperimentare la nuova utilitaria che avrebbe sostituito la 850 venne progettata la Autobianchi A112, da cui sarebbe nata la 127. Prudenza e concretezza, quelle direttive che aveva portato in azienda il professor Vittorio Valletta, fin dal 1928. La Primula ebbe un buon successo e la sua produzione andò avanti per alcuni anni. Ma la A112, nata nel 1969, superò ogni previsione: e da vettura sperimentale diEcco una delle prime Abarth da corsa, con carreggiate allargate. 36 AUTOMOBILE | NOVEMBRE 2009 L’ultima generazione si riconosce principalmente dai cerchi e dai sedili in finta pelle nera traforata. venne modello di grande successo, tanto che fu costruita in sette serie successive fino al 1986 per un totale di un milione e 250 mila esemplari. Dalla A112 nacque poi la Y10 con marchio Lancia. La versione 112 Abarth prima serie aveva cilindrata aumentata da- gli originari 904 a 982 cm3, grazie all’allungamento della corsa da 68 a 74 mm. La potenza passava da 44 a 58 Cv e la velocità da 140 a 150 km/h. Ma oltre alla velocità, la A112 Abarth brillava per accelerazione e maneggevolezza e piaceva per il cofano, le fasce sottoporta e in passaruota in nero opaco, e la nuova strumentazione interna, con contagiri, amperometro e volante sportivo a tre razze. Con la terza serie del modello compare nel 1975 la versione Abarth 70 HP con cilindrata di 1.050 cm3, ottenuta con l’aumento dell’alesaggio da 65 a 67,2 mm. La velocità sale a 160 km/h (il cambio è sempre a 4 rapporti). Le modifiche estetiche sono molto lievi, solo all’interno si nota il nuovo volante a due razze, molto bello, anziché a tre. La 70 HP è un piccolo bolide stradale che raggiunge e forse supera in presta- zioni la Mini Cooper montata e venduta dall’Innocenti di Lambrate che è ormai passata sotto la gestione De Tomaso, che tenterà un rilancio della vetturetta inglese con nuova carrozzeria (Bertone) e sigle 90 e 120. Una modifica estetica di un certo rilievo sulla 70 HP del 1977 (quarta serie) è una presa d’aria sul cofano motore che ne accentua l’aspetto sportivo. Più importante è invece la modifica tecnica apportata alla quinta serie del 1979. Il cambio di velocità è ora a 5 marce, ciò che esalta ulteriormente le doti di accelerazione della vetturetta. Ultima nota riguardo la 70 HP settima serie del 1984: la presenza dei fari fendinebbia di serie incastonati nel fascione nero paraurti. La A112 resterà in produzione per oltre un anno anche dopo la comparsa della Y10, avvenuta nel marzo del 1985 al Salone di Ginevra. ❱❱❱❱ Dati tecnici 4 cil. in linea (1° serie) ■ Cilindrata 982 cc benzina ■ Potenza max 58 Cv a 6.600 giri/min ■ Coppia max 73,6 Nm a 3.800 giri/min ■ Cambio man. 4 marce ■ Sosp. indip. con barre stabilizzatrici, ant. Mc Pherson ■ Freni ant a disco, post a tamburo ■ Peso 690 kg ■ Dim. lun/lar/alt 3.230/1.480/1.340 mm ❱❱❱❱ Storia In origine era il progetto “107”, nato per creare una rivale alla Mini, prodotta su licenza dalla Innocenti. Le dimensioni erano quasi identiche all’inglese, ma la A112 montava freni a disco e pneumatici da 13’, al posto dei 10’ della rivale. Per questa Autobianchi, Fiat attinse all’esperienza della 128, prima della casa non a trazione posteriore. Per le sospensioni anteriori, Giacosa osò innovare, puntando sulle McPherson, allora poco diffuse ma semplici, leggere e poco ingombranti. La linea, poi, è rimasta praticamente immutata (l’A112 è stata venduta dal 1969 al 1986), ma con continui miglioramenti. Il maggiore di essi fu il lifting di gennaio 1978, che portò un tetto rialzato di 2 cm, nonché nuovi fari posteriori più grandi e fari anteriori uniti alla calandra. ❱❱❱❱ Mercato Esemplari prodotti: 1971-1982: 121.669 A112 Abarth su 1.254.001 esemplari di A112 assemblati in totale fra il 1969 ed il 1986. Fonte: Anfia FUNZIONALITÀ ★★★★★ COMFORT ★★★★★ PIACERE DI GUIDA ★★★★★ SICUREZZA ★★★★★ ECONOMIA ★★★★★ ❱❱❱❱ Pregi e difetti L’A112 vantava la presenza di un portellone, con apertura sopra la targa. Non era molto, ma almeno c’era, a differenza della rivale Mini. Omologata 5 posti, in realtà presentava un’abitabilità posteriore non troppo elevata. Dettagli che, però, passano in secondo piano rispetto al divertimento offerto. Non a caso, l’A112 Abarth ha formato schiere intere di piloti da rally. Infatti fu usata nel primo campionato rally monomarca corso in italia, disputato dal 1977 al 1984. ❱❱❱❱ La gamma Negli oltre dieci anni nei quali furono vendute le A112 Abarth, si avvicendarono diverse generazioni. L’originale è quella del 1971 con motore da 58 Cv abbinato a un cambio a quattro marce, venduta fino al 1976. Costa 1,325 milioni di lire, tocca i 150 km/h e si può scegliere bicolore senza sovrapprezzo. Dopo di lei, la cilindrata passa da 982 a 1.050 cc. La potenza, di conseguenza, sale a 70 Cv, facendo toccare all’agile vetturetta i 160 km/h. La quinta marcia arriva nel 1977, sull’onda della crisi energetica del 1973 e giusto in tempo per fronteggiare quella del 1979: la velocità rimane invariata, ma la percorrenza media sale da 12,9 a 13,5 km/l. La sua erede, introdotta nel 1982, ha invece una quinta “di riposo”, tanto che la velocità di punta scende di 5 km/h. Ora, però, l’auto arriva a coprire 13,7 km con un litro di benzina. ❱❱❱❱ indirizzi Club: www.a112abarth.it Libri: Fiat Abarth Performance Portfolio 1972-87, di R.M. Clarke, Brooklands Books ed., 1995 L’abitacolo è quello dell’Abarth del 1984. La corona del volante è in pelle.