“La bussola del risparmiatore” Campagna di educazione al risparmio consapevole promossa da Cittadinanzattiva e Forum per la Finanza Sostenibile in partnership con Citigroup Foundation Incontro locale di informazione 1 1 1 Finalità dell’iniziativa Incrementare l’alfabetizzazione finanziaria nella popolazione, con un occhio di riguardo per fasce deboli della stessa, famiglie a reddito medio/basso e cittadini che già si rivolgono alle Ass. dei consumatori; Rendere i consumatori italiani più informati e più capaci di amministrare le proprie risorse finanziarie in maniera responsabile; Ridurre in campo finanziario il divario informativo che esiste tra le istituzioni finanziarie ed i singoli cittadini consumatori; Caratteristiche: Illustrare i concetti base contenuti nella “piccola guida al risparmio consapevole”, utili per orientare (bussola) il risparmiatore; Fornire materiale informativo ed eventuali approfondimenti ed indirizzi utili; Nessuna pretesa di esaustività: pochi concetti ma chiari. Soggetti promotori 2 Forum per la Finanza Sostenibile Citigroup Foundation Cittadinanzattiva 1 2 Perché Cittadinanzattiva si interessa a questo tema? In linea con la mission del movimento (tutela diritti + partecipazione civica); Ci occupiamo della tutela dei beni comuni, e il risparmio è un bene comune (come l’ambiente, l’istruzione, la salute, l’acqua, etc.); Art.118 u.c. Costituzione (sussidiarietà circolare); Bassa cultura finanziaria: Problema drammatico: riguarda migliaia di cittadini; Necessità stringente: a rischio il futuro economico delle persone e dell’intera economia del nostro Paese; Dare continuità a quanto finora fatto. 3 1 3 Dare continuità a quanto fatto finora I 1998/2002: Grande stagione dell’Euro (formati circa 4000 informatori euro/mediatori di fiducia e oltre 1 ml. persone raggiunte; 3500 eventi info/formativi, anche in Grecia, Portogallo e in 3000 piccoli comuni italiani); 2001: siamo stati tra i soci fondatori del Forum per la Finanza Sostenibile; 2003/2004: Analisi civica contratti c/c e mutui (Unicredit); 2003/04/05: firmati protocolli di conciliazione (Unicredit, Banca Intesa, Capitalia), aperti tavoli di lavoro (Monte dei Paschi di Siena) e gestite più di 1000 conciliazioni; 2004: “PattiChiari” e N. verde SOS RISPARMIO (45mila segnalazioni); 2004/06 (in corso): Azioni giudiziarie a carico dei responsabili 4 bancari e degli organismi di controllo; 4 1 Dare continuità a quanto fatto finora II 2004/05: animazione occasioni di studio, incontro, confronto sui temi del risparmio (convegno “La tutela del risparmio: scandali finanziari e riforme”, Roma, 6/5/04); 2005: Osservatorio su investimenti e risparmio Abi-Ass. Consumatori; Attività costante dal 1999: PiT Servizi raccolta informazione, assistenza e consulenza sui servizi bancari e finanziari; avanzamento proposte di modifica/integrazione normativa a tutela dei cittadini (“Codice del consumo”, class action, legge sul risparmio); 5 interlocuzione forze politiche e attori del mercato. 5 1 Il risparmio Il risparmio è una risorsa preziosa che deve essere tutelata ed impiegata nel modo più efficiente, produttivo e sicuro. Il risparmio ha un ruolo vitale nello sviluppo economico: - una maggiore accumulazione di risparmio ed un suo investimento efficiente determina un aumento del capitale a disposizione del sistema economico. Il risparmio svolge anche un importante ruolo sociale: - la circolazione del denaro offre nuove opportunità di crescita e di investimento a soggetti privi delle necessarie risorse finanziarie. Il risparmio è un fenomeno individuale e collettivo: - nasce per soddisfare bisogni individuali, ma genera effetti aggregati di interesse comune. Per questo motivo deve essere considerato e tutelato come un “bene comune”. 6 6 1 I mercati finanziari: alcuni concetti I mercati finanziari sono il “luogo” dove si effettuano gli scambi di attività finanziarie (denaro), con lo scopo di “trasferire” la ricchezza prodotta da chi ne ha in eccesso (risparmiatori e investitori) a chi ne ha bisogno (imprese, enti pubblici, stati, privati). Le attività finanziarie sono tutte forme di prestito di denaro ad altri soggetti che pagheranno un interesse nel corso del tempo. Un titolo obbligazionario è un prestito ad un’impresa o ad uno Stato che frutta un interesse e ripaga il capitale a scadenza. Il tasso di interesse è quanto riceviamo prestando i nostri soldi: è il costo del denaro o “prezzo” della moneta. Un’azione è una quota di capitale di una società che frutta un dividendo e si rivaluta/svaluta nel tempo. 7 7 1 L’orientamento da dare agli investimenti La pianificazione finanziaria è un percorso che dalla definizione di obiettivi personali (bisogni) porta a scelte di investimento coerenti con tali esigenze. Si investe se: - esiste un motivo valido per farlo; - esistono obiettivi precisi; - ci sono le risorse sufficienti per farlo! Pianificare significa PORSI DELLE DOMANDE: è necessario che il risparmiatore si ponga alcune questioni fondamentali per evitare scelte avventate. Conoscersi per orientare le proprie scelte di investimento …“per chi non sa dove andare, qualsiasi strada è buona”! 8 8 1 Le domande da porsi nella definizione di una strategia Quali sono i miei bisogni specifici e gli OBIETTIVI per cui desidero investire e quali sono i tempi di realizzazione di questi obiettivi? La scelta di investire deve basarsi su una strategia attiva, ovvero deve partire dall’individuazione di un bisogno/obiettivo futuro per il quale valga la pena rinunciare a risorse oggi disponibili. Attenzione! E’ pericoloso prendere una decisione di investimento in modo passivo, senza una precisa volontà e un chiaro obiettivo. Si rischia di perdere di vista i motivi di una scelta e di lasciarsi trasportare dalle maree di informazioni e 9 consulenze, più o meno esperte 9 1 Le domande da porsi nella definizione di una strategia/2 Qual è il livello di RISCHIO che posso sostenere? Il rischio per un risparmiatore implica: - la possibilità di una perdita, se pur parziale, del capitale investito: - un rendimento dell’investimento inferiore alle attese o nullo Il rischio dipende da: - il prodotto di investimento scelto; - il mercato in cui si investe (es.: i Paesi in via di Sviluppo sono mercati solitamente a rischio); - il sistema di garanzie a tutela del risparmiatore (leggi e fondi di garanzia). 10 Attenzione! Non esistono investimenti privi di rischio, in quanto investire 10 significa rinunciare a del denaro certo (oggi) per un flusso incerto di denaro futuro (domani). 1 Le domande da porsi nella definizione di una strategia/3 Qual è il livello di RENDIMENTO desiderato? Il rendimento è solo una delle componenti che definisce un investimento, poiché esso dipende da altre due variabili fondamentali: il tempo e il rischio. Attenzione! In genere, il primo criterio che adottiamo per valutare un investimento o uno strumento finanziario è il rendimento: i Bond argentini rendono il 10%? Allora vale la pena comprarli, tanto per provare a guadagnare qualche soldo in più! 11 Questa è la logica che guida spesso un investitore poco avveduto 11 ed è la strada più facile per condurre a scelte sbagliate e ad uno spreco di risorse. 1 Strumenti finanziari Prodotti monetari (durata <12 mesi) Sono titoli di debito pubblico (Buoni Ordinari del Tesoro, BoT) o certificati di deposito bancari (CD). - Il rischio è vicino allo zero - Il rendimento è la differenza tra prezzo di acquisto e rimborso a scadenza. Titoli obbligazionari (durata >18 mesi) Sono titoli di debito emessi da Stati, enti pubblici, banche e società, per soddisfare esigenze di finanziamento. Rappresentano un debito dell’emittente verso il risparmiatore che implica: - il rimborso di una somma fissata a una data scadenza - il pagamento di interessi annuali sull’importo dato a 12 credito (cedola). 12 1 Strumenti finanziari/2 Il rendimento dipende da: tasso di interesse (cedola fissa o variabile) e differenza tra prezzo di acquisto e rimborso a scadenza. Il rischio è variabile ed è legato a: - rimborso del capitale e pagamento interessi; - variazione della quotazione del titolo in caso di vendita anticipata. Le obbligazioni hanno un livello di rischi/rendimento crescente con la durata dell’investimento e tale livello è influenzato dal rischio di insolvenza dell’emittente. Il rischio che un emittente di un titolo possa non ripagare il debito o gli interessi è misurato dal rating, calcolato per tutte le obbligazioni. Alto rating = Basso rischio 13 1 13 Strumenti finanziari/3 Le Azioni sono titoli che conferiscono al loro possessore la qualità di azionista della società. Il risparmiatore che acquista titoli azionari: - partecipa in prima persona ai rischi connessi all'attività di impresa; - beneficia dell'eventuale ripartizione degli utili (dividendi). Il rendimento di un titolo azionario dipende dai dividendi e dal capital gain, cioè dalla rivalutazione del prezzo delle azioni Il rischio è elevato ed è legato a: - mancata remunerazione del capitale investito, quando i dividendi non vengono distribuiti; - perdita di parte del capitale investito in caso di crollo del valore delle azioni. 14 14 1 I Fondi comuni di investimento I fondi comuni sono prodotti d’investimento che funzionano come una cassa collettiva dove confluisce il risparmio di una pluralità di risparmiatori; sono patrimoni autonomi, suddivisi in quote, gestiti da operatori finanziari. Il risparmiatore non compra direttamente i titoli detenuti nel portafoglio, ma solo una quota di questo patrimonio. I fondi comuni garantiscono un rendimento variabile a seconda dell’andamento sul mercato delle attività (titoli e azioni) detenute in portafoglio. Il rischio dipende dalla tipologia di fondo, ovvero dalle strategie di investimento presentate nel prospetto informativo: - I fondi azionari investono in titoli azionari, in obbligazioni convertibili in azioni e titoli simili. - I fondi obbligazionari investono in titoli di Stato e in obbligazioni ordinarie. - I fondi bilanciati prevedono un portafoglio distribuito tra investimenti in azioni e titoli obbligazionari. 15 - I fondi di liquidità investono in strumenti del mercato monetario. 15 1 Tutela del risparmio: la premessa base Per tutelare i nostri risparmi, dobbiamo essere perfettamente consapevoli che RISCHIO = RENDIMENTO Diffidiamo da chi ci parla solo di rendimento dimenticandosi di illustrarci i rischi di un’operazione finanziaria 16 1 16 Informarsi = tutelarsi 17 La corretta informazione è il 1° elemento di tutela del consumatore soprattutto in settori tecnici come quello finanziario, ove non è diffusa un’adeguata conoscenza e le informazioni arrivano spesso solo per mezzo del messaggio pubblicitario; Attenzione alle promesse di facili guadagni: nessuno ci regala i soldi! Verifica la coerenza dell’investimento con il tuo profilo personale in ordine a: reddito, età, istruzione, professione, capacità economica generale e sussistenza di tale capacità economica per tutto il periodo di validità del contratto/investimento; Richiedi informazioni e assistenza riguardo: funzionamento dell’investimento; tipologia dell’investimento; scelta dei titoli; ripartizione dell’investimento; andamento del fondo/titolo nel quale si consiglia di investire; grado di sicurezza dell’investimento ed17 eventuali rischi. 1 A colloquio con un promotore finanziario I Attenzione! Il promotore finanziario è tenuto all’osservanza delle seguenti puntuali disposizioni, dato che rientrano nelle regole di comportamento della sua professione Sin dal primo contatto, il promotore finanziario ci ha consegnato: elementi identificativi (iscrizione all’albo, i suoi dati anagrafici, gli estremi del suo domicilio professionale)? adeguata comunicazione informativa? Prima di farci firmare qualsiasi carta, ci ha chiesto: notizie circa la nostra personale esperienza in materia di investimenti finanziari; la nostra personale situazione finanziaria; i nostri obiettivi di investimento; la nostra personale propensione al rischio? 18 18 1 A colloquio con un promotore finanziario II Prima di farci firmare qualsiasi carta: ci ha illustrato in modo chiaro ed esauriente gli elementi essenziali dell’operazione, del servizio o del prodotto, con particolare riguardo ai relativi costi e rischi patrimoniali ed all’adeguatezza dell’operazione in rapporto alla nostra situazione? ci ha consegnato copia del prospetto informativo o degli altri documenti informativi, ove prescritti? Una volta sottoscritto il contratto: ci ha consegnato copia dei contratti, delle disposizioni di investimento o disinvestimento e di ogni altro documento da noi sottoscritto? In caso di variazione dei suoi dati: ha provveduto a consegnarci copia aggiornata di una sua dichiarazione da cui risultino aggiornati gli elementi identificativi 19 suo (estremi di iscrizione all’albo, dati anagrafici del promotore stesso, domicilio professionale)? 19 1 Come comportarci in caso di controversie con la banca (o con un intermediario finanziario) 1. Per prima cosa, il cliente si deve rivolgere all’Ufficio reclami della banca o dell’intermediario finanziario con il quale è in lite. Questi hanno 60 giorni di tempo per comunicare l’accoglimento o meno del reclamo; 2. In assenza di risposta o in caso di risposta negativa il risparmiatore potrà ricorrere (entro un anno) all’Ombudsman, istituto di tutela creato su iniziativa dell’Associazione bancaria (Abi) per risolvere gratuitamente le controversie tra banche e intermediari, da un lato, e la clientela dall’altro; 3. L’Ombudsman decide entro 90 giorni: in caso di decisione sfavorevole al risparmiatore, il ricorrente mantiene il diritto di rivolgersi all’autorità giudiziaria. Infatti, la decisione è vincolante per la banca, ma non priva il cliente del diritto di rivolgersi comunque all’Autorità giudiziaria. Ricorda: tutti possono ricorrere all’Ombudsman ma solo se il danno 20 economico subito non supera il limite massimo di 50 mila € 20 1 Servizi finanziari e pubblicità ingannevole I Premessa Da una recente ricerca è emerso che il 17% dei risparmiatori italiani decide in materia di gestione del proprio denaro affidandosi ai messaggi pubblicitari. Como posso tutelarmi in caso di pubblicità ingannevole, cioè da una pubblicità che può causare un danno? In Italia esiste una legge che sanziona con multe salate chi promuove prodotti i cui requisiti non rispondano alla realtà; In Italia esiste l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (Antitrust) che vigila a tutela del consumatore proprio in tema di pubblicità ingannevole; 21 21 1 Servizi finanziari e pubblicità ingannevole II 22 L’Antitrust non può agire d'ufficio, ma si attiva solo a seguito di una denuncia effettuata da: singoli consumatori; Ass. consumatori; concorrenti delle imprese che divulgano i messaggi presunti ingannevoli; Ministero delle Attività Produttive e Pubblica Amministrazione; In tema di tutela del risparmio & pubblicità ingannevole, si può chiedere al giudice di annullare il contratto carente dei requisiti di trasparenza necessari alla consapevolezza del cittadino-risparmiatore ovvero perché contenente clausole eccessivamente onerose per lo stesso risparmiatore non correttamente esposte o addirittura nascoste nel piano pubblicitario che ha indotto il risparmiatore alla sottoscrizione. 22 1 La tutela (extragiudiziale) del risparmio: la conciliazione I 23 La conciliazione è una modalità di tutela che si basa su accordi tra le parti – Ass. consumatori da un lato e Aziende o P.A. dall’altro – per trovare le più idonee soluzioni ai problemi che si presentano sul versante dei rapporti tra consumatori e servizi di pubblica utilità; nel nostro caso tra risparmiatori e servizi bancari & finanziari; A differenza di altri settori, in ambito bancario la conciliazione non è obbligatoria (non esiste legge che la imponga) ma volontaria: i tavoli di conciliazione nati negli ultimi anni sono stati il frutto di accordi volontari tra le parti (banche e Ass. dei consumatori), che congiuntamente hanno concordato procedure per la gestione dei conflitti; Su questa linea d’intervento si sono ottenuti i principali risultati in 23 nel termini di tutela dei diritti dei consumatori negli ultimi due anni nostro Paese; 1 La tutela (extragiudiziale) del risparmio: la conciliazione II Il biennio 2004/05 ha visto la conciliazione prendere piede nell’ambito dei servizi bancari, dopo che l’accordo sottoscritto a Roma presso la sede di Cittadinanzattiva il 19/12/2003, tra il Gruppo UniCredit e diverse Ass. dei consumatori aveva, di fatto, aperto il fronte delle banche alla conciliazione nei confronti dei noti casi di “risparmio tradito”; A quell’accordo ne seguirono altri con Banca Intesa e Capitalia per dar vita a commissioni incaricate di esaminare la situazione dei titolari di bond Cirio, bond Parmalat e Giacomelli (con Banca Intesa e Capitalia) e bond Cirio (con Unicredit), acquistati presso filiali dei citati gruppi 24 bancari; 24 1 La tutela (extragiudiziale) del risparmio: la conciliazione III I risultati ottenuti con i tavoli di conciliazione (Unicredit, Banca Intesa, Capitalia) sono, seppur ancora provvisori e con molti limiti, l’unica risposta concreta alla crisi di fiducia esplosa nel Paese; I limiti: in percentuale, per 16 cittadini che hanno potuto accedere ai citati tavoli di conciliazione, ben 84 ne sono rimasti esclusi, perché clienti di decine di istituti di credito che non hanno voluto istituire tavolo di conciliazione; Un insegnamento: non è più tempo di parlare genericamente di banche. Bisogna saperle distinguerle perché si comportano, nel male come nel bene, in modo diverso. 25 25 1