HOEPLI TEST ESERCIZI COMMENTATI FISICA EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2014 via Hoepli 5, 20121 Milano (Italy) tel. +39 02 864871 – fax +39 02 8052886 e-mail [email protected] www.hoepli.it Seguici su Twitter: @Hoepli_1870 Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e a norma delle convenzioni internazionali ISBN EBOOK 9788820363871 Realizzazione digitale: Promedia, Torino INDICE ESERCIZI SUI VETTORI ESERCIZI DI CINEMATICA ESERCIZI DI STATICA ESERCIZI DI DINAMICA ESERCIZI DI FLUIDOSTATICA ESERCIZI DI FLUIDODINAMICA ESERCIZI SULLA TENSIONE SUPERFICIALE ESERCIZI DI TERMODINAMICA ESERCIZI SUI GAS ESERCIZI SUL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA ESERCIZI DI ELETTROLOGIA ESERCIZI DI ELETTRODINAMICA ESERCIZI DI MAGNETOSTATICA ESERCIZI SULL'ELETTROMAGNETISMO ESERCIZI DI OTTICA ESERCIZI DI ACUSTICA ESERCIZI SUI VETTORI 1 Dati i 2 vettori a = 3i + 5j e b = –2i + 4j, trovare c = a ∧ (a + b). A B C D E c = 45 c = 64 c = 22 c = 56 c = 78 La risposta giusta è C. Dato che ogni vettore è scomponibile nelle sue 3 componenti nello spazio v = vx · i + vy · j + vz · k, la somma a + b = i + 9j si ottiene semplicemente sommando le 2 componenti vx e vy di ogni vettore, mentre il prodotto esterno ha la seguente formulazione: c ∧ d = (cydz – czdy)i + (cxdz – czdx)j +(cxdy – cydy)k; sostituendo risulta uguale a a ∧ (a + b) = (5 · 0 – 0 · 9)i + (3 · 0 – 0 · 1)j + (3 · 9 – 5 · 1)k = 22 k 2 I vettori v1 e v2 hanno componenti rispettivamente (3, 5, 2) e (–2, –3, 5); trovare il loro prodotto scalare v1 · v2: A v1 · v2 = –11 B v1 · v2 = 85 C v1 · v2 = 64 D v1 · v2 = 2 E v1 · v2 = –10 La risposta giusta è A. Dal momento che il prodotto scalare è dato dalla seguente formula v1 · v2 = v1x · v2x + v1y · v2y + v1z · v2z che sostituendo i valori dei due vettori risulta uguale a v1 · v2=3 · (–2) + 5 · (–3) + 2 · 5 = –11. 3 Trovare il modulo di due vettori v1, v2 la cui somma ha modulo 5, il cui prodotto scalare vale 12 e il cui prodotto vettoriale è nullo. Av1 = 11; v2 = –9 Bv1 = 5; v2 = –8 Cv1 = –6; v2 = 8 Dv1 = 5; v2 = 7 Ev1 = 3; v2 = 4 La risposta giusta è E. Infatti possiamo partire mettendo a confronto i 2 prodotti scalari v1 · v2 · cosα = 12, v1 · v2 · senα = 0 se queste condizioni devono valere contemporaneamente è ovvio che è l’angolo a essere uguale a zero perché se uno dei due vettori fosse uguale a zero entrambe le equazioni sarebbero uguali a zero. Quindi sostituendo il valore di a nella prima equazione troviamo v1 · v2 = 12 che messa a confronto con attraverso la sostituzione di un’equazione nell’altra fa giungere alla soluzione. 4 Un vettore, rappresentante una forza di 75 N, forma con l’asse x un angolo di 45°. Le sue componenti lungo gli assi sono: AFx = 49 N e Fy = 56 N BFx = 53 N e Fy = 42 N CFx = 51 N e Fy = 48 N DFx = 55 N e Fy = 43 N EFx = 53 N e Fy = 53 N La risposta giusta è E. Si possono ricavare i due risultati attraverso la trigonometria Fx = 75 N · cosα=53 N mentre Fy = 75 N · senα = 53 N. 5 Tre vettori aventi modulo differente possono avere risultante nulla... Aquando hanno lo stesso verso Bquando sono complanari Cquando sono perpendicolari Dquando sono paralleli Emai La risposta giusta è B. In questo caso può essere utile un disegno: si vede come se e solo se i vettori giacciono sullo stesso piano la loro somma vettoriale può risultare pari a zero. 6 Indica quale di queste affermazioni è errata: ‘‘Il modulo della somma di due vettori...’’ Anon è mai uguale alla somma dei moduli dei due vettori Bpuò essere uguale a zero Cè uguale alla differenza dei moduli tra il più grande e il più piccolo, quando i vettori sono controversi Dè uguale alla somma dei moduli quando i vettori sono equiversi Epuò essere inferiore alla somma dei moduli dei due vettori La risposta giusta è A. Infatti, nel caso di vettori equiversi, il modulo del vettore somma è esattamente pari alla somma dei moduli dei vettori di partenza. 7 Il vettore c = 5a è definito come quel vettore Aparallelo e con verso opposto ad a e con modulo c = a Bperpendicolare ad a e con modulo c = a/5 Cparallelo ed equiverso ad a e con modulo c = 5a Dnormale ad a e con modulo c = a/5 Eparallelo e con verso opposto ad a e con modulo c = a/5 La risposta giusta è C. Le risposte A, B, D, E sono tutte sbagliate perché il modulo di c è c = 5a e questo le esclude tutte. 8 Se due vettori c e d verificano la relazione c + d = c – d si può dire che: A c=0 Asono paralleli ed equiversi A d=0 Asono paralleli e di verso opposto Asono ortogonali tra loro La risposta giusta è C. Basta sostituire il valore d = 0 nella relazione e questa è verificata come identità. La B e la D non sono esatte perché se così fosse avremmo come risultato due quantità differenti che si eguagliano (per esempio, c = 5 e d = 7), se fosse vera la B il risultato sarebbe 12 = –2, mentre se fosse vera la D avremmo –2 = 12. ESERCIZI DI CINEMATICA 1 Se uno shuttle parte dalla terra con v=3000 km/h costante, prescindendo dalla gravità, e la distanza terra-luna risulta essere di 3,84 · 105 km, dopo quanto tempo lo shuttle giungerà sulla luna? A128 h B60 h C45 h D50 h E65 h La risposta giusta è A. Essendo t = s/v basta sostituire i due valori dati dal problema 2 Una locomotiva si muove alla velocità di 72 km/h. Azionando i freni, si muove di moto uniformemente ritardato e si arresta in 20 secondi. A quale distanza d dalla stazione il macchinista deve azionare i freni per arrestarsi alla stazione? Ad = 250 m Ad = 200 m Ad = 150 m Ad = 175 m Ad = 220 m La risposta giusta è B. Utilizzando le 2 formule riguardati il moto uniformemente accelerato, possiamo scrivere v = v0 + at e s = s0 + v0t + at2/2 dove v0 è la velocità iniziale, s0 lo spazio iniziale e a l’accelerazione. Se sostituiamo i valori nella prima equazione troviamo v = v0 + at = 20 m/s + a · 20 s, da cui si ottiene a = –1 m/s2; conoscendo l’accelerazione possiamo inserirla nell’equazione del moto uniformemente accelerato e trovare lo spazio percorso dalla locomotiva s = s0 + v0t + at2/2 = 0 + 20 m/s · 20 s + 0,5 · (–1 m/s2) · 400 s = 200 m. 3 Due oggetti di masse Mc = 7 kg e MD = 22 kg sono lasciati cadere da un’altezza di 22 m con velocità iniziale nulla. Il rapporto tra i loro tempi per toccare terra tc/tD sarà pari a: A2 B1 C0,5 D3 E4 La risposta giusta è B. Prendiamo una formula per il moto uniformemente accelerato v = v0 + at dove v0 è la velocità iniziale, essendo v0 = 0 l’equazione si riduce a v = at ma a = cost perciò il tempo per percorrere i 22 m non dipende dalle masse ma solo dalla velocità che è per definizione v = s/t. Perciò si può concludere che i due oggetti raggiungeranno il suolo nello stesso istante. 4 Una nave si sposta di 30 km verso sud, poi 50 km verso ovest e, infine, di altri 30 km verso sud. Lo spostamento totale ha lunghezza: A55,7 km B60 km C45 km D50 km E78 km La risposta giusta è E. In questo caso può essere utile un disegno. Le frecce rappresentano gli spostamenti della nave. Per ottenere lo spostamento totale è sufficiente fare la risultante dei tre vettori. Come si vede il primo e l’ultimo vettore sono lungo la stessa direzione quindi sarà sufficiente sommarli. Quindi la risultante degli spostamenti sarà 5 Un componente che ruota a 1800 giri/min, ha frequenza pari a: A30 Hz B45 Hz C35 Hz D50 Hz E55 Hz La risposta giusta è A. La frequenza viene espressa in giri/s=Hz perciò è necessario dividere la quantità 1800 per 60, cioè i secondi presenti in un minuto 1800/60=30 Hz. 6 Un corpo parte con velocità 60 m/s e con accelerazione –15 m/s2. Esso ripassa per il punto di partenza dopo: A5 s B8 s C3 s D6 s E1 s La risposta giusta è B. Per iniziare utilizziamo l’equazione v = v0 + at con la quale conosceremo il tempo che il corpo impiega per essere fermato dalla decelerazione 0 = 60 m/s – 15 m/s2 · t da cui si ottiene Adesso è necessario conoscere lo spazio percorso dal corpo durante la frenata attraverso l’equazione s = s0 + v0t + at2/2 che sostituendo risulta s = 0 + 60 m/s · 4 s + 0,5(–15 m/s2) · 16 s = 120 m. Ora conoscendo lo spazio percorso calcoliamo il tempo necessario per tornare al punto di partenza, 0 = s0 + v0t + 0,5at2 = 120 + 0 + 0,5(–15)t2 da cui si ottiene t = 4 s. Quindi ttot = 8 s. Si può notare che un passaggio è in realtà inutile: infatti essendo le condizioni al contorno costanti è inutile calcolare lo spazio percorso, ma una volta calcolato il tempo per fermare il corpo basta moltiplicarlo per 2 per ottenere il tempo totale. 7 Un disco ha frequenza di rotazione pari a 100 giri/min. Un punto di questo posto, a 20 cm dall’asse di rotazione possiede un’accelerazione pari a: A22 m/s2 B15 m/s2 C25 m/s2 D18 m/s2 E20 m/s2 La risposta giusta è A. Trasformiamo inizialmente la frequenza in Hz f = 100/60 = 1,67 Hz; per conoscere la velocità del punto posto a 20 cm dall’asse di rotazione è sufficiente moltiplicare la frequenza per 2πr, v = f · 2πr = 2,1 m/s. Questo perché è noto che il corpo compie 1,67 giri al secondo ma per trovare la velocità tangenziale è necessario moltiplicare la frequenza per la traiettoria che il punto percorre, che è la circonferenza su cui si trova. Dopo aver trovato la velocità tangenziale del punto, si utilizza la seguente formula per trovare l’accelerazione ESERCIZI DI STATICA 1 Un’asta omogenea di massa 30 kg, incernierata a un estremo, viene mantenuta orizzontale da una forza, agente sull’altro estremo e orientata verso l’alto formante un angolo di 60 gradi con l’asta. L’intensità della forza è: A250 N B185 N C220 N D150 N E170 N La risposta giusta è E. Supponendo che l’intero peso della leva sia concentrato nel mezzo dell’asta si può dire che in quel punto è applicata una forza pari a Fpeso = 30 · 9,8 = 294 N. Questa forza deve essere bilanciata dalla componente verticale della forza applicata all’estremo della leva; quindi se scriviamo l’equilibrio alla rotazione rispetto all’estremo incernierato Fpeso · 0,5 = F · sen60 da cui si ottiene che F = Fpeso · 0,5/sen60 = 170 N. 2 Una leva è incernierata in un punto distante 1/3 della sua lunghezza da un estremo. Indicando con F1 e con F2 le due forze agenti, perpendicolarmente alla leva, ai due estremi (F1 sul braccio più corto ed F2 sul braccio più lungo), la leva è in equilibrio quando il rapporto F1/F2 è: A1/2 B1/3 C2 D3 E1 La risposta giusta è C. Se si sviluppa l’equazione riguardante l’equilibrio alla rotazione rispetto al fulcro centrale si ottiene che F1/3 = 2F2/3 che semplificata risulta F1 = 2F2. 3 Una leva di massa 50 kg è incernierata a un estremo ed è tenuta orizzontale da una forza agente sull’altro estremo, formante un angolo di 30 gradi con la leva. Il modulo della forza è: A600 N B490 N C560 N D420 N E500 N La risposta giusta è B. Supponendo che l’intero peso della leva sia concentrato nel mezzo dell’asta si può dire che in quel punto è applicata una forza pari a Fpeso = 50 · 9,8 = 490 N. Questa forza deve essere bilanciata dalla componente verticale della forza applicata all’estremo della leva; quindi se scriviamo l’equilibrio alla rotazione rispetto all’estremo incernierato Fpeso · 0,5 = F · sen30 da cui si trova che F = Fpeso · 0,5/sen30 = 490 N. 4 Un corpo è sospeso tramite due funi, ciascuna passante su di una carrucola, a due corpi di masse 141 kg e 100 kg. All’equilibrio le due funi formano gli angoli di 30 gradi e 45 gradi, rispettivamente. Il corpo sospeso ha massa: A189 kg B187 kg C190 kg D200 kg E193 kg La risposta giusta è E. Possiamo supporre che le due funi abbiano rispettivamente tensioni T1 = 141 · 9,8 = 1196 N e T2 = 100 · 9,8 = 980 N. Di queste due tensioni dobbiamo considerare le componenti verticali la cui somma darà la forza peso della massa sospesa Fm = T1 · sen60 + T2 · sen30 = 1889 N; questa quantità divisa per l’accelerazione di gravità darà la massa M = 1889/9,8 = 193 kg. 5 L’avambraccio può essere schematizzato con una leva, che ha il fulcro nel gomito e la forza resistente (peso dell’avambraccio) agente a circa 20 cm dal fulcro. L’avambraccio è tenuto in posizione mediante i muscoli deltoidi che agiscono a una distanza uguale a circa 5 cm dal gomito. Per realizzare l’equilibrio con l’avambraccio in posizione orizzontale, occorre una forza uguale a: A5 volte il peso dell’avambraccio B7 volte il peso dell’avambraccio C4 volte il peso dell’avambraccio D3 volte il peso dell’avambraccio Enessuna delle precedenti La risposta giusta è C. Se noi indichiamo con Fres la forza resistente e con Fdelt quella dei deltoidi, e scriviamo l’equilibrio alla rotazione Fres · 20 = Fdelt · 5 ricaviamo che Fdelt/Fres = 4. ESERCIZI DI DINAMICA 1 Un ragazzo di 55 kg sale per le scale raggiungendo l’altezza di 5 m in 4 s. La potenza sviluppata durante la salita è: A69 W B500 W C546 W D674 W E50 W La risposta giusta è D. Calcoliamo inizialmente la forza peso Fpeso = M · g = 55 kg · 9,8 m/s2 = 539 N, poi il lavoro svolto da questa L = Fpeso · s = 539 N · 5 m = 2695 J. La potenza viene espressa come lavoro/tempo perciò P= 2695 J/4 s = 674 W. 2 Un uomo di 70 kg scende con un’accelerazione di 0,8 m/s2, sospeso da un paracadute. La tensione del cavo che sostiene l’uomo è: A500 N B630 N C700 N D670 N E550 N La risposta giusta è B. Se l’uomo scendesse senza paracadute la sua accelerazione sarebbe di 9,8 m/s2 mentre in realtà l’uomo possiede solo un’accelerazione pari a 0,8 m/s, questo significa che un parte della forza peso è sostenuta dal paracadute e questa è pari alla tensione del filo T = 70 kg (9,8 m/s2 – 0,8 m/s2)=630 N. 3 Si verifica che per far salire a velocità costante un peso di 50 kgf lungo un piano inclinato di 30 gradi è necessaria una forza di 40 kgf parallela al piano. Il coefficiente d’attrito è: A0,25 B0,30 C0,35 D0,40 E0,45 La risposta giusta è C. Sono 2 le forze che si oppongono a quella di 40 kgf: quella di peso pari a Fm = 50 kgf · sen30 = 25 kgf e quella di attrito Fatt = N · f = 50 kgf · cos30 · f è sufficiente eguagliare le 3 espressioni per trovare il coefficiente d’attrito 4 All’interno di un ascensore in discesa, un uomo di massa 80 kg ha un peso apparente di 360 N. L’accelerazione dell’ascensore è: A5,3 m/s2 orientata verso l’alto B5,3 m/s2 orientata verso il basso C53 m/s2 orientata verso l’alto D53 m/s2 orientata verso il basso Enulla La risposta giusta è B. Se la forza peso dell’uomo, mentre l’ascensore è in discesa, è di 360 N ciò significa che in quel momento l’accelerazione su di lui è pari a 4,5 m/s2, ma di certo l’accelerazione di gravità non è sparita ma viene diminuita dall’accelerazione dell’ascensore. Infatti come si vede dal disegno per avere un’accelerazione risultante pari a 9,8 oltre a quella che ‘‘vede’’ l’uomo deve esserci un’accelerazione propria dell’ascensore che è pari a 9,8 m/s2 – 4,5 m/s2 = 5,3 m/s2. 5 Un motore elettrico gira a 900 giri/min e sviluppa una potenza di 2 CV. Il momento che si ottiene è pari a: A15,6 Nm B16,8 Nm C18,9 Nm D14,5 Nm E17,1 Nm La risposta giusta è A. Si trasforma inizialmente la potenza da CV in watt, 2 CV = 1470 W. Poi si può ricorrere alla seguente legge P = C · ω dove P è la potenza del motore, C il momento della coppia di forze che provoca la rotazione e ω la velocità angolare. Bisogna ricordare che ω deve essere espressa in rad/s perciò ω = 2π · 900/60 = 94,2 rad/s. Basta sostituire il valore d i ω nella prima equazione e si trova il valore della coppia C = P/ω = 15,6 Nm. 6 Una massa di 2 kg viene lasciata cadere lungo un piano inclinato di 30 gradi sull’orizzontale, privo di attrito, contro una molla di costante elastica K = 100 N/m posta a 4 m di distanza. Di quanto si comprime la molla? A0,65 m B0,76 m C0,88 m D0,94 m E1,02 m La risposta giusta è C. La massa di 2 kg ha una forza peso pari a Fpeso = M · g = 2 kg · 9,8 m/s2 = 19,6 N, questa però non è la forza con cui la massa andrà a impattare con la molla, infatti la massa si muove su un piano inclinato perciò F = Fpeso · sen30º = 9,8 N. Se moltiplichiamo questa forza per lo spazio che percorre prima di incontrare la molla troviamo il lavoro che la massa svolgerà sulla molla in seguito all’urto L = F · s = 9,8 N · 4 m = 39,2 J. ESERCIZI DI FLUIDOSTATICA 1 Due recipienti cilindrici di sezione A1 e A2 = 2A1 sono riempiti il primo di acqua fino all’altezza h1 e il secondo di mercurio fino all’altezza h2 = h1/13,6. Indicando con F1 e F2 le forze che l’acqua e il mercurio esercitano sul fondo si ha (ρHg = 13,6 g/cm3): AF1 = F2/2 BF1 = 2F2 CF1 = F2 D2F1 = F2 EF1/2 = F2 La risposta giusta è A. Le due forze sono esprimilibili come F1 = p1A1 = ρacqua · g · 13,6 h2 · A1 mentre F2 = p2A2 = ρHg · g · h2 · 2A1. Non è necessario risolvere le 2 equazioni perché facendone il rapporto si ottiene F1/F2 = 1/2. 2 In un torchio idraulico i diametri delle piattaforme sono d1 = 2 m e d2 = 20 cm. Il rapporto tra le intensità delle forze F1/F2 è: A5 B10 C50 D100 E200 La risposta giusta è D. La forza è uguale al prodotto pressione per superficie perciò F1 = p · S1 = p · π e F2 = p · S2 = p · 0,01π, si vede che il valore di pressione è lo stesso. Se mettiamo a rapporto le 2 equazioni otteniamo F1/F2 = pS1/pS2 = 100. 3 Un elevatore idraulico ha i due pistoni di raggi 30 cm e 2,4 m. Esso è in grado di amplificare una forza di un fattore: A16 B24 C8 D4 E64 La risposta giusta è E. La forza corrisponde al prodotto pressione per superficie; nel nostro caso la pressione è costante, quindi sono le superfici ad avere importanza nel determinare il fattore di amplificazione. Ora che si conoscono le due superfici è sufficiente fare il rapporto fra le due forze: 4 Un corpo che galleggia in acqua, avendo sommerso 3/4 del suo volume, ha densità: A250 kg/m3 B750 kg/m3 C500 kg/m3 D1000 kg/m3 E50 kg/m3 La risposta giusta è B. Un corpo immerso in acqua riceve una spinta verso l’alto pari al peso del volume di acqua spostato, questa spinta può essere quantificabile come R = ρ′gV dove V è il volume di acqua spostato, g è l’accelerazione di gravità e ρ′ è la densità dell’acqua. Il peso del corpo è invece esprimibile come P = ρgV dove V è il volume del corpo, g l’accelerazione di gravità e ρ la sua densità. Se il corpo galleggia possiamo eguagliare le 2 espressioni, ricordando che il corpo galleggia quando ha sommerso 3/4 del suo volume quindi ρgV = ρ′g3V/4, semplificando si ottiene ρ = 3/4ρ′; essendo ρ′ = 1000 kg/m3, allora ρ = 750 kg/m3. 5 Due liquidi non miscibili (acqua e olio) riempiono i due rami di un tubo a U. Poiché il rapporto delle densità è ρolio/ρacqua = 0,9, le altezze dei due liquidi nei due rami del tubo sono: Aholio = 25 cm e hacqua = 20 cm Bholio = 35 cm e hacqua = 25 cm Cholio = 25 cm e hacqua = 25 cm Dholio = 30 cm e hacqua = 27 cm Eholio = 25 cm e hacqua = 35 cm La risposta giusta è D. La pressione è misurabile con la seguente equazione p = ρgh dove ρ è la densità del liquido, g l’accelerazione e h l’altezza del liquido, poiché ρolio/ρacqua = 0,9 possiamo scrivere che 0,9 ρacquagholio = ρacquaghacqua poiché la pressione che insiste sui due rami del tubo è la stessa. È sufficiente semplificare per ottenere il rapporto tra le due altezze 0,9 = holio/hacqua, da cui osservando le risposte si giunge alla soluzione D. 6 Il rapporto fra densità del mercurio e densità dell’acqua è 13,6. Nel Sistema Internazionale la densità del mercurio è: A13,6 kg/m3 B1,36 kg/m3 C13600 kg/m3 D1360 kg/m3 E13,6 · 107 kg/m3 La risposta giusta è C. La densità dell’acqua è 1000 kg/m3; basta moltiplicarla per 13,6 e si ottiene quella del mercurio. 7 Due canne, di sezioni 2,5 cm2 e 5 cm2, sono riempite di mercurio fino all’altezza di 10 cm e 20 cm, rispettivamente. Il rapporto p1/p2 fra le pressioni esercitate sulle loro basi è: A1 B5 C2 D0,5 E4 La risposta giusta è D. La pressione corrisponde a un forza esercitata su una superficie, nel nostro caso è la forza peso. Per calcolare la forza peso dobbiamo calcolare il volume di mercurio per le due canne e moltiplicarlo per la densità e per l’accelerazione di gravità, quindi F1 = V1 · ρ · g = 2,5 cm2 · 10 = 25 ρg, F2 = V2 · ρ · g = 5 cm2 · 20 · 100 ρg; nel nostro caso non è utile risolvere completamente i calcoli poiché densità e accelerazione di gravità si semplificheranno nel rapporto. Perciò possiamo scrivere 8 Un corpo di massa 1,4 kg e volume 900 cm3 viene immerso in acqua. Il suo peso apparente è: A4,9 N B4,9 kg C10 N D10 kg E0,1 N La risposta giusta è A. Si ricava inizialmente la densità del corpo ρ = M/V = 1555,56 kg/m3; per trovare il suo peso apparente, una volta immerso, è necessario fare la differenza fra la sua forza peso e la spinta fornita al corpo dal volume di acqua spostato. P = ρgV = 1555,56 kg/m3 · 9,8 m/s2 · 9 · 10–4 m3 = 13, 72 N Mentre la spinta è S = ρ′gV = 1000 kg/m3 · 9,8 m/s2 · 9 · 10–4 m3 = 8,82 N. La differenza tra i due valori risulta P – S = 4,9 N. ESERCIZI DI FLUIDODINAMICA 1 In un condotto scorre acqua, considerata come un fluido ideale, in regime stazionario. Sapendo che, nel punto di partenza, la velocità è nulla e la pressione è 500 kPa, l’altezza massima che l’acqua può raggiungere, essendo la pressione a quell’altezza uguale a quella atmosferica, è: A10 m B4 m C40 m D1 m E100 m La risposta giusta è C. Partendo dal teorema di Bernoulli: possiamo sostituire i valori del problema nell’equazione e otteniamo per il punto di partenza mentre per il punto di arrivo Perciò se uguagliamo le 2 equazioni otteniamo: da cui 2 Volendo far arrivare l’acqua a un’altezza di 10 m, partendo dalla condizione di quiete e considerando l’acqua un fluido ideale, occorre una sovrapressione di: A98 cmHg B98 cmH2O C98 Pa D98 atm E98 kPa La risposta giusta è E. Utilizziamo il teorema di Bernoulli che ha la seguente formulazione: Per il punto di partenza possiamo scrivere p1/ρg = costante poiché partiamo da una situazione di quiete, quindi v = 0 e l’altezza la supponiamo pari a zero. Per il punto di arrivo scriviamo invece z2 = costante dal momento che è richiesta la sovrapressione per innalzare l’acqua di 10 m. Se uguagliamo le equazioni si ottiene da cui z2 · ρg = p1 = 10 m · 1000 kg/m3 · 9,8 m/s2 = 98 kPa. 3 Indicando con A1 e A2 (A1 > A2) due sezioni di un condotto percorso da un fluido ideale incompribile e privo di attrito interno, con v1 e v2 la velocità con cui il liquido attraversa le due sezioni e, infine, con h1 e h2 (h1 < h2) le altezze delle due sezioni, risulta: Av1 = v2 Bv1 < v2 perché h1 < h2 Cv1 > v2 perché h1 < h2 Dv1 > v2 perché A1 > A2 Ev1 < v2 perché A1 > A2 La risposta giusta è E. Infatti A1v1 = A2v2, ma se A1 > A2 significa che per rispettare la legge di costanza della portata risulta v1 < v2. 4 Una pompa immette acqua alla pressione di 500 kPa e con velocità 10 m/s all’interno di un condotto. L’altezza massima che l’acqua può raggiungere, trascurando la viscosità, è: A56 cm B5,6 cm C560 m D56 m E5,6 m La risposta giusta è D. Partiamo dal teorema di Bernoulli. che per il punto di partenza possiamo scrivere: Questa quantità è uguale all’altezza massima raggiungibile dal fluido, supponendo che in quel punto la pressione e la velocità siano zero, quindi: 5 Attraverso la sezione di un condotto passano 6 m3 in 1 ora. La portata del condotto è: A100 litri/min B60 litri/s C600 litri/min D1000 litri/s E10 litri/s La risposta giusta è A. 6 m3 corrispondono a 6000 litri in 1 ora, perciò se dividiamo per 60, (i minuti presenti in 1 ora), otteniamo 6000/60 litri/min = 100 litri/min. ESERCIZI SULLA TENSIONE SUPERFICIALE 1 In un alveolo con tensione di parete 3,3 · 10–3 N/m e raggio 0,05 mm, la pressione transmurale è: A13,2 mmHg B13,2 Pa C13 atm D132 MPa E1 mmHg La risposta giusta è E. Utilizzando la legge di Laplace 2 Secondo la legge di Laplace, la differenza Δp fra l’interno e l’esterno di un vaso sanguigno di raggio R e tensione T è data dalla formula: AΔp = 4T/R BΔp = 2T/R CΔp = T/R DΔp = T/2R EΔp = T/3R La risposta giusta è C. Infatti per i vasi sanguigni non è presente il fattore 2 che vale nel caso di tutti gli altri condotti. 3 In un capillare di vetro di raggio 0,12 mm (τ = 7,3 · 10–2 N/m), l’acqua si innalza fino a un’altezza uguale a: A6,2 mm B12,4 mm C12,4 cm D6,2 cm E24,8 mm La risposta giusta è C. Partendo dalla legge di Laplace p = 2τ/r iniziamo a sostituire i dati e trovare la pressione Ora è sufficiente applicare la legge di Stevino p = μgh e quindi trovare l’altezza 4 Una tensione di parete di 2,5 N/m in un’arteria di raggio 0,2 cm produce una differenza di pressione uguale a: A1250 Pa B125 Pa C2,5 kPa D25 Pa E250 Pa La risposta giusta è C. Essendo Δp = 2τ/R se sostituiamo nell’espressione i termini del problema 5 La differenza di pressione fra interno ed esterno di una goccia di alcool etilico (τ = 2,2 · 10–2 N/m) è 2 mmHg. Il raggio della goccia è: A1,7 cm B17 cm C1,7 mm D17 μm E0,17 mm La risposta giusta è E. Partendo dalla relazione di Laplace Δp = 2τ/R possiamo scrivere R = 2τ/Δp. Essendo 2 mmHg = 266 Pa allora 6 Per raddoppiare la differenza di pressione fra la parete interna e quella esterna di un vaso sanguifero, è sufficiente: Atriplicare il raggio Bdiminuire di un terzo il raggio Cdimezzare il raggio Draddoppiare il raggio Enessuna delle precedenti La risposta giusta è D. Infatti per la legge di Laplace Δp = 2τ/R. 7 Secondo la legge di Laplace, all’interno di una goccia di liquido di raggio R e tensione superficiale τ, la pressione è maggiore di quella all’esterno di una quantità: AΔp = 4τ/R BΔp = 2τ/R CΔp = τ/R DΔp = τ/2R EΔp = τ/4R La risposta giusta è B. Infatti in una goccia di liquido la forza di tensione superficiale tenderebbe a contrarre la goccia fino a farle assumere dimensioni nulle, a questa azione però si oppongono le molecole di acqua con forze di pressione dirette verso l’esterno. Se supponiamo di voler gonfiare una goccia di un Δr il lavoro svolto dalle forze di pressione sarà 4πpr2Δr, mentre quello delle forze tangenziali 8πτrΔr; l’equilibrio si raggiunge quando si eguagliano le 2 espressioni, da cui p = 2τ/r che è il valore della differenza di pressione. ESERCIZI DI TERMODINAMICA 1 Il lavoro compiuto durante un ciclo termodinamico è rappresentato dall’area racchiusa dal ciclo, quando esso è rappresentato graficamente nel piano: AU – T BU – V Cp – V Dp – T EV – T La risposta giusta è C. 2 Una macchina termica assorbe la quantità di calore di 20 kcal e produce un lavoro di 2 kcal. Il suo rendimento è: A60% B45% C30% D20% E10% La risposta giusta è E. Il rendimento si esprime come η = P0/Pspesa = 2/20 = 10%. 3 Un frigorifero preleva una certa quantità di calore dall’interno e cede all’ambiente esterno 400 cal, assorbendo un lavoro di 418 J. La quantità di calore prelevata del frigorifero dall’ambiente interno è: A250 cal B300 cal C18 cal D400 cal E818 cal La risposta giusta è B. Se consideriamo il primo principio della termodinamica, secondo il quale ΔU = Q – L e sostituiamo i valori corrispondenti otteniamo ΔU = 400 cal – (418/4,18) cal = 300 cal che corrisponde alla quantità di calore che il frigorifero ha prelevato dall’ambiente esterno. 4 In un sistema meccanico si sviluppano per attrito 1000 cal. Il lavoro dissipato è: A0,236 J B4,18 J C239 J D23,9 J E4180 J La risposta giusta è E. Poiché 1 cal = 4,18 J se si sostituisce si ottiene 1000 cal = 4180 J. 5 Un ferro da stiro elettrico assorbe potenza di 400 W. La sua massa è di 800 g e il calore specifico della parte che viene riscaldata è 0,15 cal/gºC. Dopo quanto tempo esso raggiunge i 180ºC, partendo da 20ºC? A260 s B145 s C300 s D200 s E100 s La risposta giusta è D. Il calore può anche essere espresso sotto forma di lavoro Q = cmΔT = 0,15 cal/gºC · 800 g · 160ºC = 19200 cal = 80256 J. La potenza è pari a P = L/t e quindi t = L/P = 80256/400 = 200 s. 6 Quando 800 g di un metallo alla temperatura di 80°C vengono posti in 2 litri di acqua a 20°C, la temperatura di equilibrio diviene 30°C. Il calore specifico del metallo è: A0,5 kcal/kg · °C B2,5 kcal/kg · °C C0,5 cal/kg · °C D25 cal/kg · °C E5 kcal/kg · °C La risposta giusta è B. Il calore scambiato tra l’acqua e il metallo può essere espresso come Q = cacquamΔT dove m è la massa, cacqua il calore specifico e ΔT la differenza di temperatura. Perciò Q = 1 cal/g°C · 2000 g · 10°C = 20000 cal e quindi il calore specifico del metallo risulta: ESERCIZI SUI GAS 1 Il numero di Avogadro (NA = 6,02 · 1023) rappresenta: Ail numero di atomi contenuto in 1 g di una qualsiasi sostanza Bil numero di molecole contenuto in 1 g di una qualsiasi sostanza Cil numero di atomi contenuto in 1 mole di una qualsiasi sostanza Dil numero di molecole contenuto in 1 mole di una qualsiasi sostanza Enessuno dei precedenti La risposta giusta è D. Per definizione. 2 Un gas viene riscaldato a volume costante fino a raggiungere il doppio della sua pressione iniziale. Essendo la temperatura iniziale di 27ºC, la temperatura finale è: A327ºC B273ºC C500ºC D20ºC E105ºC La risposta giusta è A. Il gas segue la legge pV = RT; se il volume è costante, come R, se la pressione raddoppia anche la temperatura lo farà, quindi T = 27ºC = 300 K, perciò Tfin = 600 K = 327ºC. 3 Un gas viene raffreddato a pressione costante fino a raggiungere metà del suo volume iniziale. Essendo la temperatura iniziale 127ºC, la temperatura finale è: A–127ºC B73ºC C–73ºC D200ºC E100ºC La risposta giusta è C. Possiamo esprimere il comportamento del gas secondo la seguente legge: pV = RT, poiché p e R sono costanti, se il volume si dimezza così dovrà fare la temperatura pV/2 = RT/2 e poiché T = 127ºC = 400 K, Tfin = 400/2 K = 200 K = –73ºC. 4 Per un gas reale, la temperatura critica rappresenta quella temperatura: Aalla quale avviene la liquefazione del gas Balla quale avviene la solidificazione del gas Cal di sopra della quale il gas non può essere liquefatto, comunque alta sia la pressione Dalla quale avviene l’ebollizione Eal di sotto della quale il gas si comporta come un gas perfetto La risposta giusta è C. Per definizione. 5 Rappresentando le trasformazioni di un gas perfetto nel piano p-V (p sulle ordinate e V sulle ascisse), una trasformazione isobara è rappresentata da: Aun’iperbole equilatera Buna retta parallela all’asse delle ascisse Cuna retta parallela all’asse delle ordinate Dla retta bisettrice del primo quadrante Euna parabola La risposta giusta è B. Se la trasformazione è a pressione costante per qualsiasi volume il valore di pressione sarà lo stesso e quindi la trasformazione sarà rappresentata da una retta parallela all’asse su cui sono riportati i valori di volume. 6 Se due molecole biatomiche hanno la stessa temperatura assoluta esse: Ahanno uguale massa molare Bhanno lo stesso numero di elettroni Channo uguale velocità Dhanno uguale energia cinetica media Enessuna delle precedenti La risposta giusta è D. L’energia cinetica media è uguale a e se le due molecole hanno la stessa temperatura allora hanno anche la stessa energia cinetica media. 7 Per un gas perfetto che si espande adiabaticamente: Ala temperatura rimane costante Bla pressione rimane costante Cil volume rimane costante Dla temperatura aumenta Ela temperatura diminuisce La risposta giusta è E. La temperatura durante un trasformazione adiabatica è esprimibile come T = K V1/Vγ con, γ > 1, quindi se il volume aumenta (un’espansione) il rapporto V1/Vγ diminuisce e di conseguenza anche la temperatura. 8 In un recipiente è contenuta una miscela di gas, fra i quali l’ossigeno che esercita una pressione parziale di 0,2 atm. Se la pressione della miscela viene aumentata di quattro volte, la pressione parziale dell’ossigeno è: A0,2 atm B0,4 atm C0,6 atm D0,8 atm E1,2 atm La risposta giusta è D. Infatti la pressione totale di tutta la miscela è esprimibile come ptot = pgas + poss, se la pressione di tutta la miscela viene aumentata di 4 volte così farà anche la pressio ne dell’ossigeno, infatti 4ptot = 4(pgas + poss) quindi poss = 0,8 atm. ESERCIZI SUL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA 1 Qual è la formulazione corretta del 2º principio della termodinamica? AÈ impossibile realizzare un ciclo che produca lavoro a spese del calore AÈ impossibile costruire una macchina che faccia passare calore da un corpo freddo a un corpo caldo AÈ impossibile realizzare una trasformazione che trasformi integralmente in lavoro il calore prelevato da una sorgente AÈ impossibile realizzare una trasformazione che trasformi integralmente in lavoro il calore AÈ impossibile che il calore passi da un corpo freddo a un corpo caldo senza una adeguata spesa di lavoro La risposta giusta è E. Per definizione. 2 Una macchina termica, che lavora secondo il ciclo di Carnot, riceve una quantità di calore pari a 850 J da un termostato alla temperatura di 250ºC e sviluppa un lavoro di 350 J; quanto calore cede all’ambiente esterno? A500 J B1200 J C800 J D350 J E100 J La risposta giusta è A. Infatti per una macchina di Carnot vale la relazione Q1 – Q2 = L per cui sostituendo i valori del problema si ottiene Q1 – L = Q2 = 500 J. 3 In una macchina di Carnot la sorgente fredda è alla temperatura di 20ºC. Se il rendimento deve essere pari al 28%, la temperatura della sorgente calda è: A327ºC B134ºC C500ºC D250ºC E105ºC La risposta giusta è B. Il rendimento di un ciclo di Carnot è ηc = 1 – Tmin/Tmax che nel nostro caso è pari a 0,28, quindi 0,28 = 1 – Tmin/Tmax; trasformando la temperatura in kelvin (20ºC = 293 K) si ha Tmax = 293 K/(1 – 0,28) = 407 K = 134ºC. 4 Due gas perfetti descrivono due cicli di Carnot: il primo fra le temperature 200 K e 400 K e il secondo fra le temperature 600 K e 900 K. Confrontando i loro rendimenti si verifica che: Ail primo ha maggior rendimento del secondo Bil primo ha rendimento minore del secondo Channo lo stesso rendimento Dnon è possibile confrontarli, perché non sono note le quantità di calore scambiate dai due cicli Enon è possibile confrontarli, perché non sono note le masse dei due gas La risposta giusta è A. Il rendimento di un ciclo di Carnot si misura secondo la formula ηc = 1 – Tmin/Tmax dove le due temperature sono ovviamente gli estremi del ciclo. Nel nostro caso il primo ciclo ha rendimento 1 – 200 K/400 K = 0,5 mentre il secondo ha rendimento 1 – 600 K/900 K = 0,33. 5 È possibile aumentare il rendimento di un ciclo di Carnot, lasciando invariate le temperature delle sorgenti? ASì, aumentando il calore prelevato dalla sorgente più calda BSì, diminuendo il calore ceduto alla sorgente più fredda CSì, aumentando il lavoro fatto dal ciclo DSì, diminuendo il lavoro fatto dal ciclo ENo, è impossibile La risposta giusta è E. Il rendimento di un ciclo di Carnot è ηc = 1 – Tmin/Tmax dove le due temperature sono quelle delle sorgenti, perciò senza una loro variazione è impossibile modificare il rendimento. ESERCIZI DI ELETTROLOGIA 1 Il potenziale elettrico in un punto dello spazio è definito come: Al’energia potenziale elettrica posseduta dalla carica di 1 C posta in quel punto Bl’energia potenziale elettrica posseduta da un elettrone posto in quel punto Cla forza agente su di un elettrone posto in quel punto Dla forza agente sulla carica di 1 C posta in quel punto Eil lavoro necessario per portare un elettrone da grande distanza in quel punto La risposta giusta è A. Per definizione. 2 In una regione dello spazio il potenziale elettrico è costante. Cosa significa e cosa si può dire del campo elettrico in questa regione? AIl lavoro per spostare una carica elettrica fra due punti qualsiasi è indipendente dal percorso e il campo elettrico è uniforme BIl lavoro per spostare una carica elettrica fra due punti qualsiasi è indipendente dal percorso e il campo elettrico è nullo CIl lavoro per spostare una carica elettrica fra due punti qualsiasi è nullo e il campo elettrico è nullo DIl lavoro per spostare una carica elettrica fra due punti qualsiasi è nullo e il campo elettrico è uniforme ENessuna delle precedenti La risposta giusta è D. Il potenziale elettrico ha espressione perciò è impossibile che rimanga costante in una regione poiché il raggio varia per definizione (eccetto quando è uguale a zero); il campo si scrive come ma è ovvio che, se il potenziale è nullo, anche il campo elettrico lo deve essere. 3 Due condensatori da 0,2 μF sono collegati in serie e il loro complesso è collegato in parallelo con un condensatore di 100 nF. La capacità elettrica totale che ne risulta è (con approssimazione di 1 nF): A50 nF B350 nF C20 nF D200 nF E150 nF La risposta giusta è D. La capacità totale dei due condensatori in serie si calcola come da cui Cserie = 0,1 μF = 100 nF, mentre per il parallelo è sufficiente sommare le due capacità, quindi Cfin = 200 nF. 4 Tre condensatori ciascuno di 300 nF sono collegati in serie e il loro complesso è in parallelo con un condensatore di 0,1 μF. La capacità totale del circuito è: A200 nF B30 nF C250 nF D600 nF E750 nF La risposta giusta è A. La risultante della serie dei 3 condensatori si calcola come da cui Cserie = 100 nF. La capacità totale si ottiene sommando quest’ultima con 0,1 μF = 100 nF, quindi Cfin = 200 nF. 5 Due cariche elettriche inizialmente a distanza di 1 m, vengono portate a distanza di 10 cm. La forza elettrostatica è: Adiminuita di 10 volte Baumentata di 10 volte Caumentata di 100 volte Daumentata di 1000 volte Ediminuita di 1000 volte La risposta giusta è C. La forza elettrostatica ha espressione Se non cambia nulla eccetto la distanza che diminuisce di 10 volte (da 100 a 10 cm), allora la forza aumenta di 100 volte poiché la distanza è posta al denominatore ed elevata al quadrato. 6 Due cariche elettriche q1 e q2, poste a una certa distanza, si attraggono con forza F. Quale delle seguenti modifiche delle due cariche, a parità di distanza, aumenta la forza del doppio? Aq1/2, q2 B2q1, q2 Cq1/2, q2/2 D2q1, q2/2 E2q1, 2q2 La risposta giusta è B. La forza con la quale si attraggono le due cariche ha espressione Dal momento che tutto rimane costante eccetto le cariche, per raddoppiare la forza è necessario raddoppiare una delle due cariche. 7 Due cariche elettriche q1 e q2, poste a una certa distanza, si attraggono con forza F. Quale delle seguenti modifiche delle due cariche, a parità di distanza, riduce la forza della metà? Aq1/2, q2 B2q1, q2 Cq1/2, q2/2 D2q1, q2/2 E2q1, 2q2 La risposta giusta è A. L’espressione della forza che attrae le due cariche è la seguente Poiché il termine è costante, l’unico modo per dimezzare la forza è dimezzare una delle due cariche, mantenendo l’altra costante. ESERCIZI DI ELETTRODINAMICA 1 Se una resistenza di 1200 Ω è attraversata da una corrente di 12 mA, la potenza dissipata è: A0,173 W B1,73 W C17,3 W D173 W E1,73 kW La risposta giusta è A. La potenza è pari a P = VI, con V = RI, quindi P = RI2 = 1200 Ω · (12 · 10–3 A)2 = 0,173 W. 2 Si consideri un filo di rame di lunghezza d e sezione di raggio r. Quali delle seguenti azioni lascia la resistenza del filo inalterata? ARaddoppiare r e dimezzare l ARaddoppiare l e dimezzare r ARaddoppiare l e non modificare r ARaddoppiare r e non modificare l ARaddoppiare r e quadruplicare l La risposta giusta è E. Essendo: Se l aumenta di un fattore 4, affinché R = costante è sufficiente che r aumenti di un fattore 2 poiché è elevato al quadrato. 3 Un filo sottoposto a una d.d.p è attraversato da corrente elettrica. Modificando le caratteristiche geometriche del filo, raddoppiando la lunghezza e dimezzando la sezione, l’intensità di corrente varia di un fattore: A4 B2 C1/2 D1/4 E1 La risposta giusta è D. La resistenza di un filo si può scrivere come dove ρ = costante mentre l = lunghezza e S = sezione. Perciò se sostituiamo i valori del problema si ottiene quindi la resistenza aumenta di 4 volte, di conseguenza l’intensità della corrente diminuisce di 4 volte. 4 Tre conduttori uguali di resistenza R vengono posti in parallelo e il loro complesso in serie con un conduttore di resistenza 2R/3. La resistenza totale risulta essere: AR BR/2 C2R DR/4 E3R La risposta giusta è A. Il parallelo di 3 resistenze si calcola come: da cui Rtot = R/3; questo circuito viene posto in serie con un conduttore con resistenza pari a 2R/3, quindi Rfin = R/3 + 2R/3 = R. 5 Due resistenze di 800 Ω e 700 Ω sono poste in serie e il loro complesso è in parallelo con una resistenza di 1500 Ω. La resistenza totale è: A1500 Ω B750 Ω C2500 Ω D3000 Ω E2250 Ω La risposta giusta è B. Due resistenze poste in serie hanno come equivalente la somma delle due: Rserie = 800 Ω + 700 Ω = 1500 Ω. Il parallelo tra Rserie e la resistenza da 1500 Ω dà una risultante pari a da cui Rtot = 750 Ω. 6 La resistenza R è attraversata da una corrente i. Ponendo in parallelo una resistenza uguale a R e lasciando la differenza di potenziale invariata ai capi delle due resistenze, la corrente attraverso ciascuna resistenza diviene: Ai/4 Bi/2 Ci D2i E5 La risposta giusta è D. Il parallelo di due resistenze R dà una resistenza risultante pari a da cui Rtot = R/2. Poiché V = Ri = costante, allora se la resistenza si dimezza la corrente deve per forza raddoppiare, quindi la corrente che passa nelle due resistenze è pari a 2i. 7 Una resistenza R, sottoposta a una differenza di potenziale V, viene attraversata da una corrente i nel tempo t. La potenza dissipata è: AV/t BVi CiR2 DiR2t EiVR La risposta giusta è B. Per definizione. ESERCIZI DI MAGNETOSTATICA 1 Un filo b lungo 50 cm, percorso da una corrente di 15 A, è posto a 20 cm da un altro filo in cui a sua volta passano 30 A di corrente. Il filo b subirà una forza Fb generata dal filo a di entità: A2,56 · 10–4 N B3,45 · 10–4 N C2,25 · 10–4 N D2,56 · 10–5 N E3,45 · 10–5 N La risposta giusta è C. La forza Fb sviluppata dal filo a è pari a dove Ba è il campo magnetico generato dal filo a una certa distanza d. Basta sostituire nel problema i dati e si ottiene 2 La forza che un campo magnetico B esercita su di una particella di carica q che si muove con velocità v parallela al campo magnetico è: A0 Bqvb CqB/v DvB/q Eqv/B La risposta giusta è A. Quando la velocità e il campo magnetico sono paralleli il prodotto esterno tra questi è pari a zero e quindi anche la forza F = qv ∧ B0 esercitata dal campo magnetico sulla particella. 3 La forza prodotta da un campo magnetico su una particella carica: Aè parallela alla direzione del campo magnetico Bnon dipende dalla sua velocità Cnon dipende dal valore della carica elettrica Dnon dipende dall’angolo fra la velocità e il campo magnetico Edipende dalla sua velocità La risposta giusta è E. Poiché la forza che un campo magnetico applica su una particella carica F = qv ∧ B0 dove v è la velocità della particella, l’unica affermazione corretta è la E. 4 La bobina di un galvanometro è sospesa mediante un filo in un campo di induzione magnetica di 2 tesla. La costante di torsione del filo è K = 10–9 N·m/grado. La bobina è composta da 100 spire, aventi ciascuna area S = 5 cm2. Facendo passare corrente, la bobina ruota di 5 gradi. La corrente vale: A5 · 10–8 A B5 · 10–6 A C7 · 10–8 A D7 · 10–6 A E12 · 10–6 A La risposta giusta è B. Il momento a cui è sottoposto il filo quando vi passa una corrente è M = K · θ = 5 · 10–9 Nm; ora che si conosce è sufficiente utilizzare l’equazione τ = ianB0b = inAB0 e fare il rapporto tra le varie grandezze per trovare la corrente 5 Un anello di raggio R = 10 cm è percorso da una corrente i = 5 A; il campo di induzione magnetica B generato da tale corrente nel centro dell’anello è pari a: A6,25 · 10–5 T B3,14 · 10–5 T C6,25 · 10–3 T D3,14 · 10–3 T E9,39 · 10–5 T La risposta giusta è B. Il modulo del campo magnetico può essere calcolato, utilizzando la prima equazione di Laplace, secondo l’espressione 6 Una carica elettrica entra in una regione, in cui è presente un campo magnetico uniforme, con velocità perpendicolare al campo magnetico. Affinché la carica non venga deviata è necessario introdurre un campo elettrico: Aparallelo alla velocità e perpendicolare al campo magnetico Bantiparallelo alla velocità e perpendicolare al campo magnetico Cperpendicolare alla velocità e parallelo al campo magnetico Dperpendicolare alla velocità e antiparallelo al campo magnetico Aperpendicolare alla velocità e al campo magnetico La risposta giusta è E. Essendo la velocità normale al campo magnetico si svilupperà una forza uscente dal piano contenente il vettore campo magnetico e il vettore velocità, quindi per contrastare questa forza che farà deviare la velocità è necessario introdurre un campo elettrico perpendicolare al piano contenente il campo magnetico e la velocità, quindi normale a entrambi. 7 In una regione di spazio sono presenti un campo elettrico E e un campo magnetico B perpendicolari tra di loro. Affinché una carica elettrica q, lanciata in questa regione perpendicolarmente a entrambi i campi, non venga deviata, è necessario che essa abbia una velocità uguale a: AqE/B BqEB CE/B DqE EqB La risposta giusta è C. La particella entrata nel campo subisce una forza pari a F = qE0 + qv ∧ B0 per cui è necessario che la risultante di quest’espressione sia pari a zero, quindi l’unica soluzione si ha per v = E/B. 8 Un campo magnetico di 0,4 T agisce su una carica elettrica di 200 mC in moto con velocità di 300 m/s in direzione perpendicolare al campo; la forza di Lorentz è: A2400 N B0,24 N C2,4 N D24 N E240 N La risposta giusta è D. La forza che un campo magnetico esercita su un carica elettrica in movimento ha espressione F = qv ∧ B0 = q · vB · senθ; nel nostro caso senθ = 1 perciò la forza sarà F = 0,4 T · 300 m/s · 0,2 C = 24 N. ESERCIZI SULL'ELETTROMAGNETISMO 1 Date due onde elettromagnetiche, che si propagano nel vuoto con lunghezze d’onda λ1 e λ2 tali che λ1 = 3λ2, la relazione fra le frequenze è: Af1 = 3f2 Bf1 = f2 Cf1 = 2f2 Df1 = f2/2 Ef1 = f2/3 La risposta giusta è E. Le frequenze si rapportano tra loro in modo inverso rispetto alla lunghezza d’onda: λ = v/f. Quindi, essendo λ1 = 3λ2, di conseguenza f1 = f2/3. 2 Due onde elettromagnetiche, che si propagano nel vuoto con lunghezze d’onda λ1 e λ2 tali che λ1 = 2λ2, hanno frequenze tali che il loro rapporto risulta: Af1/f2 = 4 Bf1/f2 = 2 Cf1/f2 = 1/2 Df1/f2 = 1 Ef1/f2 = 1/4 La risposta giusta è C. La frequenza è inversamente proporzionale alla lunghezza d’onda: λ = v/f. Poiché la velocità nel vuoto è costante (v = c), se λ1 = 2λ2 le frequenze devono avere rapporto inverso e cioè f1/f2 = 1/2. 3 Un’onda di frequenza 50 MHz e velocità di propagazione 3 · 108 m/s ha lunghezza d’onda: A6 km B6 cm C150 m D150 · 1014 km E6 m La risposta giusta è E. La lunghezza d’onda ha espressione λ = v/f dove f è la frequenza e v è la velocità dell’onda, quindi se sostituiamo i dati si ottiene 4 L’espressione di un’onda elettromagnetica si può scrivere come: Ay = Asen(ωt ± kx) By = Asen(kx · ωt) Cy = Acos(kxt) Dy = Asen(kx ± ωt) Ey = Acos(kx · ωt) La risposta giusta è A. Per definizione. 5 Il flusso in una spira, avente L = 6 H, in cui passano 5 A di corrente è pari a: A36 W B45 W C12 W D30 W E25 W La risposta giusta è D. Il flusso in una spira percorsa da corrente può essere scritto come ϕ = L · i = 6 H · 5 A = 30 W. 6 Se due solenoidi con L1 = 6 H e L2 = 8 H sono posti in serie il sistema ha coefficiente di autoinduzione pari a: A16 H B48 H C1,2 H D0,75 H E14 H La risposta giusta è E. I due solenoidi sono semplicemente in serie perciò per trovare la L totale è sufficiente sommare le due L ottenendo L = L1 + L2 = 14 H. 7 Supponendo che vi siano 6 spire a formare una bobina lunga 10 cm, e che in ogni spira circolino 0,5 A di corrente, quanto vale il flusso totale se L = 3,5 H? A360 W B185 W C105 W D255 W E175 W La risposta giusta è C. A differenza del caso precedente ora si ha una bobina, perciò il flusso si esprime diversamente secondo la legge ESERCIZI DI OTTICA 1 Un raggio di luce passa da un mezzo trasparente con indice di rifrazione n1 a un altro mezzo trasparente con indice di rifrazione n2. Poiché la frequenza del raggio luminoso non cambia, le velocità di propagazione, v1 e v2 e le lunghezze d’onda λ1 e λ2 nei due mezzi sono tali che: Av1/v2 = n1/n2 e λ1/λ2 = n1/n2 Bv1/v2 = n2/n1 e λ1/λ2 = n2/n1 Cv1/v2 = n1/n2 e λ1/λ2 = n2/n1 Dv1/v2 = n2/n1 e λ1/λ2 = n1/n2 Enessuna delle precedenti La risposta giusta è B. Per i fenomeni di rifrazione possiamo scrivere n1senθ1 = n2senθ2 da cui si trova che 2 Un raggio di luce proveniente dall’acqua (n1 = 1,33), incontra una lastra di vetro, (n2 = 1,5) con angolo d’incidenza 45º. L’angolo di rifrazione è: A45º B39º C15º D21º E28º La risposta giusta è B. Per la rifrazione si può scrivere n1senθ1 = n2senθ2, dove θ2 è l’angolo di rifrazione richiesto; perciò sostituendo si ottiene 1,33 · sen45º = 1,5 · senθ2 da cui 3 Un raggio di luce, muovendosi in aria, incide su una superficie d’acqua (n1 = 1,33) con angolo di incidenza di 30º. Esso viene sia riflesso sia rifratto con angoli di riflessione e rifrazione che sono rispettivamente uguali a: A30º, 22º B84º, 12º C25º, 45º D40º, 50º E39º, 55º La risposta giusta è A. Per la riflessione l’angolo non cambia, perciò è uguale a 30º, mentre per la rifrazione si utilizza la relazione n1senθ1 = n2senθ2, da cui θ2 = 22º. 4 Un raggio di luce incide sulla superficie di separazione fra aria e vetro, provenendo dal vetro con un angolo di incidenza di 60º (indice di rifrazione del vetro relativo all’aria 1,6). Esso risulta: Anon deviato Btotalmente rifratto con angolo maggiore di 60º Ctotalmente rifratto con angolo minore di 60º Dtotalmente riflesso Esia riflesso che deviato La risposta giusta è D. Quando un raggio di luce incide una superficie è necessario calcolare l’angolo limite per conoscere il comportamento del raggio θl, l’angolo limite si calcola come d o v e n1 e n2 sono gli indici di rifrazione dei mezzi. Poiché l’indice di rifrazione dell’aria è pari a 1, se sostituiamo i dati si ottiene Se l’angolo di incidenza del raggio è maggiore di θl, il raggio viene totalmente riflesso, e questo è il caso descritto dal problema. 5 Il fenomeno del cucchiaio che appare spezzato, quando è immerso parzialmente in un bicchiere d’acqua, è dovuto: Aal fenomeno dell’interferenza luminosa Bal fenomeno della dispersione luminosa Cal fenomeno della riflessione totale Dalla riflessione della luce sulla superficie di separazione aria-acqua Eal fenomeno della rifrazione La risposta giusta è E. Quando i raggi di luce entrano nell’acqua questi vengono deviati per il fenomeno della rifrazione facendo sembrare il cucchiaio spezzato. 6 Un raggio di luce monocromatica, passando dall’aria al vetro, viene deviato perché: Aviene parzialmente assorbito Bvaria la sua frequenza Cvaria la sua intensità Dvaria la densità del mezzo di propagazione Evaria la sua velocità La risposta giusta è E. L’indice di rifrazione del vetro è 1,6, e questo è il rapporto delle velocità della luce nei due mezzi considerati, quindi la deviazione avviene in seguito a una variazione di velocità. 7 Un proiettore, posto sott’acqua, invia un raggio verso l’alto con un angolo di incidenza di 30º. L’angolo che il raggio forma con la normale, quando emerge dall’acqua è (nacqua = 1,33): A60º B84º C22º D42º E34º La risposta giusta è D. Per la rifrazione si può scrivere n1senθ1 = n2senθ2, dove θ2 è l’angolo richiesto, quindi essendo n2 pari a 1 (indice di rifrazione dell’aria) possiamo scrivere 1,33 · sen30º = senθ2, da cui troviamo che θ2 = 42º. ESERCIZI DI ACUSTICA 1 Un’onda sonora piana ha intensità l = 20 W/m2 e v = 330 m/s, la pressione che questa esercita su una superficie perpendicolare alla sua direzione è: A6 Pa B0,06 Pa C0,6 Pa D0,3 Pa E0,03 Pa La risposta giusta è B. L’intensità di onda ha espressione: dove P è la potenza irradiata da S e ΔS è la superficie su cui si irradia la potenza, quindi successivamente è sufficiente dividere l’intensità per la velocità così da ottenere la pressione 2 Un treno si avvicina a un osservatore fermo, con velocità 40 m/s emettendo fischi di f = 350 Hz, la frequenza del suono percepito dall’osservatore quando il treno si avvicina è pari a (vsuono = 330 m/s): A398 Hz B385 Hz C387 Hz D393 Hz E396 Hz La risposta giusta è A. Il fenomeno è quello dell’effetto Doppler perciò è sufficiente applicare le sue formule, in questo caso: 3 La velocità del suono nell’aria a temperatura di 0ºC e pressione p = 1 atm (sapendo che ρaria = 1,3 · 10–3 g/cm3; γ = 1,4) è pari a: A300 m/s B360 m/s C330 m/s D325 m/s E345 m/s La risposta giusta è C. Utilizziamo la relazione: che descrive la velocità negli aeriformi, per l’aria γ = cp/cv = 1, 4 mentre ρaria = 1, 3 · 10–3 g/cm3 = 1, 3 kg/m3 Per cui sostituendo i dati nella prima espressione otteniamo: 4 Sapendo che la velocità del suono a 0ºC è di 330 m/s quale valore avrà quest’ultima a 50ºC? A300 m/s B360 m/s C330 m/s D325 m/s E359 m/s La risposta giusta è E. L’espressione da utilizzare è la seguente: perciò è necessario trasformare le due temperature in temperature assolute 0ºC = 273 K mentre 50ºC = 323 K, da cui si troverà: 5 Riferendosi all’esercizio precedente, qual è invece la frequenza percepita quando il suono si allontana? A345 Hz B323 Hz C312 Hz D336 Hz E303 Hz La risposta giusta è C. L’espressione che descrive l’effetto Doppler cambia leggermente e diventa: