BancAnagni Informa Anno VII - Numero 18 Gennaio 2014
Filiali BancAnagni
Filiale di Anagni
Responsabile: Roberto De Cesaris
Piazza G. Marconi, 17
03012 Anagni (FR)
Tel. 0775 73391
Fax 0775 733240
Codice ABI 08344 - Codice CAB 74290
Apertura
1
Crisi, Innovazione. E Cooperazione?
Gioacchino Giammaria
La Nostra Banca
2
La filiale di Supino
4
La Gita sociale 2013
Il Mediterrane Occidentale
Gioacchino Giammaria
Augusto Frattale
Attività Sociali
8
10
12
14
Fare sport: Firefox Team di Amaseno, A.S.D.
Accademia Anagni Calcio
Ivan Quiselli
Due milioni di anni fa nel bacino di Anagni
Fabio Parenti
Teatro al liceo classico: Mythos
IV Trofeo Hernica Saxa
Paolo Carnevale
Simone Ambrosetti
Dossier
15
Difficoltà d’essere grazia d’apparire
Note sulla ricerca pittorica di Adolfo Loreti
19
Francesco Formaggi e la sua prima opera: Il casale
Per i Soci
Loredana Rea
Paolo Carnevale
Redazione ed Amministrazione
BancAnagni Credito Cooperativo
Piazza Marconi, 19 - 03012 Anagni (FR)
Tel. 0775 7339300 Fax 0775 728276
[email protected] www.bancanagni.it
Hanno collaborato:
Simone Ambrosetti, Paolo Carnevale, Augusto
Frattale, Fabio Parenti, Ivan Quiselli, Loredana
Rea.
Direttore
Gioacchino Giammaria
22
Il pittore edile Piero Meloni
Redazione
Elvio Petitti, Elide Bottini
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25
26
Necci & Calvario
Grafica e stampa
Real Virtual - Anagni
La Federico Maggi
Referenze fotografiche
Archivio BancAnagni, Paolo Carnevale, Augusto
Frattale, Dario Frioni, Gioacchino Giammaria, Piero
Meloni, Ivan Quiselli, Fernando Rea.
La ditta Marini
Antonio Camaglia
Notiziario
27
Iscrizione presso il Tribunale di Frosinone
n. 540/08 del 5/08/08
Finito di stampare Gennaio 2014
Filiale di Ferentino
Responsabile: Angelo Liberati
Via Casilina Sud, 114
03013 Ferentino (FR)
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Fax 0775 245560
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00030 Montelanico (RM)
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Filiale di Frosinone
Responsabile: Angelo Domenico Marcotullio
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03100 Frosinone
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Filiale di Tecchiena
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S.S. 155 Km. 5,300
03010 Tecchiena Di Alatri (FR)
Tel. 0775 404020
Fax 0775 404000
Codice ABI 08344 - Codice CAB 74271
Filiale di Alatri
Responsabile: Silvano Cesari
Via Circonvallazione, 34/36
03011 Alatri (FR)
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Codice ABI 08344 - Codice CAB 74270
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Via Cellaro snc
03039 Sora (FR)
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Codice ABI 08344 - Codice CAB 74600
Filiale di Osteria della Fontana
Responsabile: Domenico Giudici
Via Rotabile San Francesco
03012 - Anagni (FR)
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Codice ABI 08344 - Codice CAB 74291
Filiale Giglio di Veroli
Responsabile: Augusto Cianca
Piazza Giglio
03020 Giglio di Veroli (FR)
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Fax 0775 337827
Codice ABI 08344 - Codice CAB 74631
Filiale di Amaseno
Responsabile: Mauro Morini
Via San Rocco, 28
03021 Amaseno (FR)
Tel. 0775 659900
Fax 0775 65508
Codice ABI 08344 - Codice CAB 74690
Filiale di Latina Scalo
Responsabile: Luca Casali
Via dell’Olmo, 49
04013 Latina Scalo (LT)
Tel. 0773 820020
Fax: 0773 630454
Codice ABI 08344 - Codice CAB 14700
Filiale di Veroli
Responsabile: Francesca Scargetta
Via XXI Aprile, snc
03029 Veroli (FR)
Tel. 0775 237141
Fax 0775 237019
Codice ABI 08344 - Codice CAB 74630
Filiale di Roma
Responsabile: Massimo De Paolis
Via Torre di Mezzavia, 35
(c/o Centro Commerciale Anagnina)
00173 Roma
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Codice ABI 08344 - Codice CAB 03200
Filiale di Carpineto Romano
Responsabile: Armando Ferrari
Via Giacomo Matteotti, 85/87
00032 Carpineto Romano (RM)
Tel. 06 9710000
Fax: 06 9710330
Codice ABI 08344 - Codice CAB 38980
Filiale di Anagni San Giorgetto
Responsabile: Donatella Ambrosetti
Via della Sanità, 48
03012 Anagni (FR)
Tel. 0775 779041
Fax: 0775 739177
Codice ABI 08344 - Codice CAB 74292
Filiale di Cisterna di Latina
Responsabile: Daniele Navarra
Via Leonardo da Vinci, snc
04012 Cisterna di Latina (LT)
Tel. 06 96873346
Fax: 06 96873165
Codice ABI 08344 - Codice CAB 73950
Filiale di Supino
Responsabile: Donatella Ambrosetti
Località Quattro Strade
Via Ponte La Stanza, snc
03019 Supino (FR)
Tel. 0775 227145
Fax: 0775 226682
Codice ABI 08344 - Codice CAB 74610
Apertura
Crisi, Innovazione.
E Cooperazione?
Sulla crisi che attanaglia l'Occidente e buona parte dell'economia globalizzata ormai
sappiamo tutto. Ogni tanto qualche “autorità economica e monetaria” lancia il suo gridolino di speranza sostenendo che la ripresa è in fondo al tunnel e che si va inquadrando la fine della galleria. La situazione economica dell'Italia sembra peggiore di altri
paesi che pure sono avvinti dalla crisi. Le conseguenze sono attorno a noi e si concretizzano nelle fabbriche che chiudono, nel decadimento di tante attività economiche una
volta fiorenti (una per tutte il commercio), nella riduzione dei servizi dello Stato sociale, nella mancanza di lavoro, in tanta “disperazione” che si avverte in più parti e strati
della società civile. I dibattiti indicano le “responsabilità” di volta in volta, e a seconda
degli interessi in gioco, l’attribuiscono alla globalizzazione economica, alla grandiosa
esportazione dei capitali dall'Italia, ai nodi economici, politici e sociali che attanagliano
il Bel Paese da decenni, oppure a quel groviglio di nodi insoluti e di ostacoli alla serena
vita sociale ed economica (i lacci e laccioli di einaudiana memoria) …, a questo e di
quell'altro “responsabile” …
A livello macroeconomico si vedono chiaramente una serie di aspetti che andrebbero
eliminati, riformati, modificati, aggiornati, ma … i nodi (spesso individuati nell'ambito
politico) bloccano i necessari interventi.
Non sarà né l'azione di piccoli operatori economici né di fette di popolazione a cambiare i livelli macroeconomici; siamo appunto tutti consapevoli che dal livello globale, dal
livello europeo, dal livello nazionale e dai grandi operatori economici e socio-politici
verranno le svolte fondamentali.
E noi? Che fare? Domande che investono i ruolo e la responsabilità di ciascun operatore socio-economico, ma anche il semplice cittadino. Certo è che ci sono almeno due direzioni che possono essere intraprese per facilitare i cambiamenti futuri (se e come verranno): da un lato l'innovazione che assume due aspetti. L'uno scientifico-tecnologico
che va favorito con opportuni strumenti ed incentivi, ma anche con la consapevolezza
dei cittadini. E sulla strada dell'innovazione, pur in presenza della cosiddetta “esportazione dei cervelli”, ancora l'Italia può competere e può apportare novità sostanziali.
Inoltre esiste un'innovazione socio-economica che richiede il coraggio di volerla introdurre. E mi riferisco, facendo un esempio, a “modernizzazioni” come la “Strada del
Vino Cesanese” ovvero a “strutture” socio-economiche che servono ad “aggiornare” il
Paese attraverso un ammodernamento della società civile. Si tratta di “strutture” che,
come dimostra il caso citato, hanno costi limitati, rendono maggiormente efficiente il
sistema generando economie di scala, costruiscono sinergie ...
E migliore sarebbe la proposta se molte di queste strutture assumessero la forma giuridico-economica cooperativa, avendo in sé la cooperazione almeno due fattori “positivi”.
Il primo è lo stretto legame con il luogo dove deve operare (senza pregiudicare, con
ciò, la possibilità di un'espansione); in tal caso la cooperazione offre la garanzia di non
dover delocalizzare per le radici col territorio che si sono instaurate. Il secondo fattore è la capacità di adattamento alle diverse situazioni che un'attività deve purtuttavia
affrontare (si chiama in altri termini “flessibilità” di fronte alle situazioni produttive,
tecnologiche, lavorative, etc. etc.).
Gioacchino Giammaria
Gennaio 2014
1
La nostra Banca
La filiale di
Supino
di Gioacchino Giammaria
2
Era da tempo che si parlava di aprire
vasto parcheggio e facile da raggiungere.
una filiale a Supino, possibilmente al
Ottima la collocazione tra le due aree
quadrivio delle Quattro Strade, ovvero
industriali della Valle del Sacco e vici-
a due passi dai territori delle vicinissime
nissima al casello autostradale di Feren-
Ferentino, Morolo e Patrica. Poi, come
tino. Insomma, gli ingredienti c’erano
spesso accade, le intenzioni hanno im-
tutti. Bisognava solo rimboccarsi le ma-
piegato anni per trasformarsi in realtà.
niche e partire senza pensarci tanto su.
Ma BancAnagni, in compenso, non ave-
Oggi, a due anni di distanza da quelle
va mai abbandonato il suo proposito.
giornate, la filiale vive ancora nello spi-
E così, complice una stupenda mattina-
rito un po’… pionieristico di chi inizia
ta di settembre, nel 2011, si aprivano,
una nuova avventura nella consapevo-
proprio al bivio delle Quattro Strade, le
lezza che la metà sia comunque sempre
porte della diciassettesima filiale dell’I-
“oltre”. Nel frattempo alla clientela già
stituto, quella di Supino, appunto.
presente in loco e nella vicina zona della
Di gran figura la nuova sede, sorta in un
stazione ferroviaria Ferentino-Supino
immobile preesistente ma appositamen-
se ne è aggiunta altra, in ciò incremen-
te adattata allo scopo, contornata da un
tando il giro d’affari del nuovo sportello,
BancAnagni Informa
cui fanno capo non solo imprese ma anche tanti nuclei familiari. Gli interni della filiale si presentano ampi e luminosi:
due le “casse” aperte sull’ampio salone di
entrata, sul quale si affacciano, direzione,
segreteria fidi e sala consulenze.
Al momento dell’avvio, la filiale venne
affidata a Luca Casali che, circa una
anno dopo, passò la mano ad Angelo Liberati. Quest’ultimo la gestì per pochi
mesi in contemporanea con la filiale di
Ferentino. Dal mese di maggio del 2013
il nuovo preposto, o meglio, la preposta
di filiale è Donatella Ambrosetti, già direttrice di altre unità operative. Immutato è invece rimasto il restante organico di
filiale, con Luca Di Napoli alla cassa ed
Enrico Zuccaro addetto alla segreteria.
Un organico a tre dunque che opera da
due anni contribuendo a diffondere, con
l’ormai collaudato nostro stile aziendale,
il nome ed il marchio di BancAnagni.
Gennaio 2014
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La nostra Banca
La gita sociale 2013
il Mediterraneo
occidentale
di Augusto Frattale
hanno messo a punto l’intero programma, l’intrattenimento e le escursioni che
si svolgeranno durante il viaggio.
Partenza con i pullman della Cialone
Tours per il porto di Salerno e imbarco.
Si comincia a fare vita di bordo con gli
intrattenimenti e con i vari servizi previsti. Arrivo a Genova, dopo una lunga
navigazione notturna, la mattina del 23
Settembre: qui i soci si sono divisi in tre
grandi gruppi, uno ha optato per la visita
all’Acquario, il secondo al centro storico
della città, mentre altri hanno fatto una
visita a Portofino.
Il giorno dopo a Saint-Tropez; per andare in città bisogna utilizzare le lance
e una volta giunti nel porto si visitano i
meravigliosi vicoletti di questa splendida
Come ogni anno è stata prevista dalla
Banca e organizzata dall’Agenzia Black
River di Anagni e da MSC Crociere,
sulla nave Sinfonia, la crociera si è svolta
dal 22 al 29 settembre. Ci siamo, domenica 22 settembre raduno e partenza dei
soci e loro familiari, per la crociera nel
Mediterraneo occidentale.
La gita sociale toccherà i porti di Genova, Saint-Tropez, Palma de Majorca,
Minorca, Olbia con ritorno a Salerno
da dove ci siamo imbarcati.
L’esperienza e la professionalità della
Black River e con lo staff della MSC
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BancAnagni Informa
cittadina, i suoi negozietti, i suoi numerosi caffè e ristoranti frequentati dal jet
set internazionale.
L’obiettivo successivo: Palma de Majorca a cui si arriva dopo una giornata di
navigazione. Approfittando della lunga
sosta i soci si sono distribuiti tra passeggiate serali sul caratteristico lungomare,
e la visita notturna della bellissima Cattedrale, costruita sopra un’antica moschea.
Altri sono andati in uno spettacolo internazionale di musica e danza dove si sono
alternate esibizioni di ballerini e cantanti dell’Africa, dell’Irlanda, della Spagna
(con balletti spagnoli classici e flamenco). Il giorno successivo la permanenza
è proseguita con escursioni alle meravigliose spiagge dell’isola e alle famose
Grotte del Drago. Infine non poteva
mancare una visita ad una fabbrica delle
famose perle (per la gioia delle signore).
Da Majorca a … Minorca la navigazio-
ne è stata breve e, appena arrivati, subito
si è dato inizio alla escursione dell’isola,
con battelli attrezzati, si sono visitati gli
insediamenti in pietra, con strani monumenti risalenti al 1400 a.C.
Dalla Spagna all’Italia, o meglio a quel
continente a sé che è la Sardegna.
Il programma prevedeva lo scalo ad Olbia: anche qui siamo sbarcati e siamo andati alla scoperta delle più belle località
della Costa Smeralda e delle sue spiagge, delle sue rocce scolpite dal vento, che
hanno caratterizzato questi luoghi conosciuti in tutto il mondo per le sue bellezze incontaminate.
Navigazione tranquilla fino al porto di
destinazione, Salerno.
Qui si conclude la gita di quest’anno;
sbarco e dal porto si riprendono i pullman per rientrare a casa.
Se ti guardi intorno, vedi le persone stanche, ma raggruppate a ricordare le picco-
Gennaio 2014
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La nostra Banca
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BancAnagni Informa
le avventure di questo viaggio, vedi la vicinanza dei soci che tra loro rafforzano lo spirito di gruppo e insieme con i familiari si scambiano opinioni e commenti e qualcuno,
già propone itinerari per il prossimo viaggio, con il ricordo nel cuore di giorni belli,
spensierati pieni di cose da fare e da dire, ma soprattutto il ricordo di mille sorrisi.
Questi sono i risultati che la Banca ricerca e vuole perseguire: la soddisfazione dei soci,
l’aggregazione, lo spirito associativo, perché tutto questo ripaga il Consiglio di Amministrazione con il suo Presidente della programmazione delle iniziative che comunque
sono sempre pensate per cercare di ottenere l’eccellenza. Speriamo che anche questa
volta ci sia riusciti.
Gennaio 2014
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attività sociali
Fare sport: Firefox Team di
Amaseno, A.S.D. Accademia
Anagni Calcio
di Ivan Quiselli
A.S.D. FIREFOX TEAM AMASENO
Il ciclismo è uno sport che va diffondendosi sempre più perché può essere praticato da tutti, giovani e meno giovani,
non prevedendo particolare preparazione atletica. Alla Firefox Team di Amaseno, associazione dilettantistica che
accomuna gran parte degli sportivi locali
dall’epoca del ciclismo pionieristico, l’amore per questo sport si è evoluto all’inizio degli anni novanta, pedalando con il
concittadino Luigi Sgarbozza, ex ciclista
professionista e attuale commentatore
sportivo Rai. L’avvento della mountainbyke ha fatto manifestare, qualche anno
più tardi, un maggiore interesse per la
pratica di uno sport così duro ed affascinante, coinvolgendo un maggior numero
di praticanti suddivisi tra strada e ster-
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BancAnagni Informa
rato. La buona volontà di un gruppo di
amici, tra le passeggiate domenicali e la
partecipazione a qualche gran fondo, ha
promosso la nascita dell’A.S.D. FireFox
Team Amaseno che ad oggi conta più di
40 iscritti tra ruote grasse ed asfalto.
Obbiettivo dell’Associazione è quello
di promuovere la pratica del ciclismo a
qualsiasi età, senza fini di lucro, con un
occhio di riguardo anche all’ambiente, al
paesaggio circostante ed alla natura. Le
escursioni organizzate in mountainbyke
sul vasto territorio di Amaseno, infatti,
permettono di ammirare le molte aree
naturali ed incontaminate, in un’area di
confine tra i monti Lepini, Ausoni ed
Aurunci. Il bosco Selvapiana, ricco di
sentieri e spazi tecnici, permette il transito su aree di notevole bellezza e facil-
attività sociali
mente percorribili. Tra l'altro, sentieri
assai battuti sono quelli che portano alle
trentasei sorgenti naturali ubicate sul
territorio comunale, alcune di queste anche in quota: Fontana di Burano, Fontana di Longana, Arcioni e Sambuco. Non
sono da meno gli amanti dell’asfalto, che
immersi tra i monti, le colline della Ciociaria e la vasta pianura Pontina, hanno
un'ampia scelta di percorsi per gli allenamenti e passeggiate domenicali.
A.S.D. ACCADEMIA ANAGNI
CALCIO
La natura popolare ed universale del
calcio e la sua conseguente dimensione
multidisciplinare lo rendono altamente
condiviso, capace di affiancare le tradizionali agenzie formative - in primis la
scuola - nel processo di sviluppo culturale e di integrazione dei ragazzi, offrendo occasioni di partecipazione che
allontanino forme di individualismo e
isolamento. Del resto, nel nostro Paese
il calcio è lo sport di maggior interesse,
praticato da molti giovani appassionati,
ed è da sempre in prima linea per proporre ai ragazzi validi strumenti di crescita.
Lo sanno bene i responsabili dell'A.S.D.
Accademia Anagni Calcio, oggi importante punto di riferimento per lo sport
cittadino e provinciale, la cui scuola
mira a educare tanto alla vita sana attraverso l’attività motoria, quanto al rispetto e alla reciproca conoscenza, favorendo
l’aggregazione e valorizzando il senso di
amicizia e solidarietà tra giovani di diversa provenienza e con diverse abilità.
Partendo da questa ottica, la passione
sportiva per il calcio consente di trasferire nei giovani i grandi valori originari
ed insiti nella pratica sportiva. Ma quali
sono questi valori? "Innanzitutto sono
quelli classici che contraddistinguono
il nostro sport: il rispetto delle regole e
dell’avversario, l’etica del fair play, la tutela della salute, il divertimento e la lotta
alla violenza", spiega Angela Manunza,
presidente dell'A.S.D. Accademia Anagni Calcio. Ad Angela fanno eco i due
responsabili e preparatori atletici Luca
Marinelli e Filippo Cellitti che aggiungono: "il grande potere di attrazione che
il calcio ha sull’universo giovanile consente alla nostra disciplina di porsi come
uno straordinario strumento culturale
per la crescita dei ragazzi". L'A.S.D. Accademia Anagni Calcio - che attualmente conta circa 120 iscritti - si rivolge alla
fascia di bambini/e compresa tra i 5 e i 12
anni. Gli istruttori/educatori, sono figure
formate sia negli aspetti tecnici del gioco
del calcio sia in quelli psico-pedagogici
per fornire un’educazione sinergica e il
più sistemica possibile. Durante l’anno
calcistico la scuola è presente nei piccoli campionati di base organizzati dalla Federazione Italiana Gioco Calcio,
oltre a promuovere iniziative pubbliche
e formative rivolte ai ragazzi e alle loro
famiglie.
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Due milioni di anni fa
nel bacino di Anagni
di Fabio Parenti
Anche quest'anno sono riprese le ricerche
dell'Istituto Italiano di Paleontologia
Umana nel bacino di Anagni. Stavolta il
sito scelto per gli scavi è quello di Coste
San Giacomo, a soli 400 m da quello di
Fontana Ranuccio. Scoperto da Italo
Biddittu nel 1978, che riconobbe fossili
villafranchiani affioranti in un campo
arato, per molti anni è stato solo oggetto
di raccolte di superficie. Fu nel 1990 che
venne fatto un primo piccolo sondaggio,
ma solo a partire dal 2009 le ricerche
hanno intrapreso il complesso cammino
interdisciplinare che è necessario in un
sito di tanta importanza. Si tratta infatti
di un giacimento di grande biodiversità,
con alcune caratteristiche che lo rendono
famoso: la convivenza di due tipi di elefanti (Anancus arvernensis e Mammuthus
meridionalis), la prima presenza del lupo
(Canis etruscus) in Europa occidentale, la
presenza di tre specie di cervidi (Croizeto-
10
BancAnagni Informa
ceurs ramosus, Eucladocerus, Axis lyra), due
antilopine come Gazella borbonica e Gazellospira torticornis. Ma è il grande cavallo dell'epoca (Equus stenonis) l'animale
di media taglia più frequente. In minor
quantità sono anche trovati l'ippopotamo e il rinoceronte. La presenza di iene è
documentata da molti escrementi fossili,
che contengono pollini della vegetazione
dell'epoca e parassiti intestinali, indicatori di malattie che si spostavano coi
branchi di carnivori. La novità degli scavi di quest'anno è la grande quantità di
piccoli mammiferi che abbiamo potuto
raccogliere con la setacciatura integrale
delle sabbie del sito. Si tratta di piccoli mammiferi che popolavano i margini del bacino; roditori, mustelidi come
Mimomys pliocaenicus, Apodemus, Sciurus
warthae, Beremendia fissidens, Talpa, Castor fiber e Hystrix refossa. Il fatto raro è
che si trovino insieme sia i grandi che i
piccoli mammiferi; è proprio questo che
sta rendendo il sito di Coste San Giacomo di primaria importanza nel panorama paleontologico europeo. Lo studio
integrale del sondaggio di 40 m effettuato nel 2009, recentemente pubblicato,
ha rivelato la presenza di pollini fra 20
e 35 m di profondità. Si tratta di piante
perlopiù arboree, alcune con carattestiche di margini palustri, che indicano un
clima temperato, tipico di una fase interglaciale. Ma oltre a questo, il sondaggio
ha fornito resti di ostracodi palustri e,
soprattutto, indicazioni sulla magnetizzazione residua dei sedimenti, in base
alla quale si può attribuire al giacimento
un età di circa due milioni di anni. Gli
scavi di quest'anno sono stati diretti da
Fabio Parenti (archeologo, presidente
dell'Istituto) e Raffaele Sardella (paleontologo, ricercatore della Sapienza);
vi hanno partecipato specialisti di varie
istituzioni e studenti delle università di
Roma e di Cassino. Tutti hanno potuto
servirsi dell'infrastruttura recentemente
allestita presso il Convitto Regina Margherita di Anagni dove, dal 2011, sono
state trasferite tutte le collezioni e i laboratori dell'Istituto. Per questo è stato
possibile lavorare intensamente non solo
sullo scavo, ma effettuare parallelamente
la setacciatura e vagliatura del sedimen-
to, il restauro e la catalogazione dei pezzi,
la loro immissione nella banca dati e nella carta informatizzata del sito. Si tratta,
in buona sostanza, di tutto il lavoro necessario all'elaborazione di pubblicazioni di livello internazionale, come quelle
realizzate negli ultimi anni sul bacino di
Anagni e sull'intera valle latina, che sta
rivelando una delle zone cruciali della
paleontologia europea.
Il 14 dicembre l'Istituto Italiano di Paleontologia Umana ha festeggiato, proprio
ad Anagni, il centenario della sua fondazione, avvenuta in Firenze ad opera di
un gruppo di illuminati scienziati che
intendevano far partecipare anche l'Italia
alla corsa internazionale allo studio delle
origini e della storia naturale dell'uomo.
Si apriva allora un capitolo importante
della storia della scienza nel nostro paese,
un capitolo che – nonostante le difficoltà
indotte da un sistema pubblico cieco alle
necessità della cultura e dell'istruzione –
può sopravvivere e svilupparsi proprio
grazie ad interventi come quello che abbiamo raccontato e che trova il suo senso
profondo proprio nella costruzione di un
solido rapporto culturale e umano con la
cittadinanza che vi partecipa.
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attività sociali
Teatro al liceo
classico Mythos
di Paolo Carnevale
Una scuola che si rispetti deve sempre
cercare di andare oltre le mura dell’aula e
la semplice lezione. Deve cercare invece
di superare i confini a volte limitati della semplice didattica, e far sì che le cose
dette e lette sui libri si trasformino in
esperienze, in carne viva capace di segnare gli studenti per sempre.
Fornire emozioni insomma. Come può
fare, ed ha sempre fatto, il teatro.
Per questo il Liceo Dante Alighieri
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BancAnagni Informa
(dallo scorso anno diventato Istituto
superiore di istruzione dopo la fusione
con il Sociopsicopedagogico Regina
Margherita) da anni porta avanti con
coraggio una esperienza di laboratorio
teatrale, che possa servire agli studenti
ed anche alle famiglie.
Nel saggio di fine anno, c’e stata l’antologia di novelle del Boccaccio.
Quest’anno gli studenti del Liceo, con la
regia del bravo Luca Simonelli e l’aiuto
attività sociali
di docenti come Maria Teresa Biondi,
Lucia Illuminati e Michela Pepe, hanno affrontato il mito greco. Ovvero, i
tanti miti che sono stati per millenni alla
base stessa della nostra storia e cultura.
Questo è stato Mythos, messo in scena
nel giugno scorso al Convitto Principe di
Piemonte; una cavalcata tra la storia della Ninfa Eco, la favola tragica di Narciso,
le peripezie di Apollo e Dafne, il dramma
di Tirsia, e l’esuberanza di Pan. Una visone liberamente tratta dalle leggende della
mitologia classica, per scoprire vicende
note di dei e dee come Zeus, Era, Ermes.
Uno spettacolo lungo quasi due ore che
ha tenuto tutti i circa 200 spettatori con
il fiato sospeso, per la bravura degli studenti impegnati nelle loro performances.
A metà tra il dramma e la commedia.
Una serata riuscita, che dimostra come la
cultura non sia solo libri ammuffiti, ma
sangue ed emozione.
Hanno partecipato gli alunni:
Federica Ascenzi (Sacerdotessa), Mauro
Ascenzi (Batto-Pan), Marta Caponi (Nicea), Martina Chirico (Atena), Angela
Clemente (Ninfa), Alessandra De Santis (Ninfa), Benedetta Felici (Nemesi),
Fabio Fermia (Tiresia), Maria Cristina
Fiorini (Matilde), Clarissa Giacomini
(Siringa), Sara Iovino (Aracne), Andrea
Marocco (Ermes), Emanuele Martini
(Presentatore), Pierfrancesco Meloni
(Aminio), Francesca Menelao (Dafne),
Mario Motta (Omeine), Elisa Neccia
(Antero), Claudia Onorati (Ninfa), Sara
Palitti (Era), Gianluigi Perinelli (Narciso), Flavia Petitti (Eros), Ludovica Pofi
(Ninfa), Chiara Polletta (Sacerdotessa),
Chiara Risi (Sacerdotessa), Lorenzo
Roazzi (Apollo), Nicolò Santovincenzo
(Zeus), Pierfrancesco Siniscalchi (Atteone), Elisa Stendardo (Eco), Federica Verani (Artemide).
Gennaio 2014
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attività sociali
IV Trofeo Hernica Saxa
di Simone Ambrosetti
Il 23 giugno 2013 si è svolta per le strade
del centro storico di Anagni la IV edizione del Trofeo Hernica Saxa, gara realizzata con il contributo di BancAnagni
ed organizzata dalla locale squadra podistica, il Runners Club Anagni. Competizione ormai affermatasi fra le consorelle
dell’intera provincia di Frosinone, e, per
le sue caratteristiche di corsa urbana,
molto apprezzata; è testimone di questo
l’elevato numero di concorrenti, diverse
centinaia, che hanno colorato colle loro
magliette e col loro incedere, le strade
della città ernica. Fra i partecipanti un
folto gruppo di donne.
Il percorso, partendo da Porta Cerere, di
fronte alla Sede di BancAnagni, prevede la salita verso Piazza Cavour, Santa
Maria e poi la discesa attraverso la circonvallazione nord per tornare sul luogo
della partenza. Il circuito è da ripetere
per tre volte.
Proprio per questo suggestivo iter, ripetuto incessantemente dagli atleti, con
sorpassi multipli e vicendevoli, vi è stata una grande presenza di cittadini che
si sono soffermati a vedere e festeggiare
gli affaticati runners, oltre ad applaudire
i bambini che hanno partecipato ad una
piccola corsa prima dell’evento sportivo.
Quest’anno, come i precedenti, si è avuto
un incremento delle iscrizioni dei podisti che oramai raggiungono Anagni da
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BancAnagni Informa
tutta la Regione e oltre. Quest’anno poi
la 10 km era valida come prima edizione del Campionato nazionale A.N.I.A.D
(Associazione Nazionale Italiana Atleti
Diabetici) che ha quindi richiamato atleti dell’associazione provenienti da tutta
Italia. Il 22 giugno l’ANAIAD ha anche
organizzato, grazia all’anagnino Mauro
Menenti, un interessante convegno per
la sensibilizzazione e informazione sul
diabete e per la divulgazione di come i
diabetici, supportati sempre dai loro
“amici” dottori, possano tranquillamente svolgere attività fisica anche ad alti
livelli.
Per la cronaca il vincitore della gara è
stato Abderrafii Roqti con il rispettabile
tempo di 27 minuti e 43 secondi per gli
uomini e Irene Ruzza con per le donne
con un eccellente 36:03 mentre il campione italiano assoluto dell’ANIAD è
stato Claudio Acciari.
Dossier
Difficoltà d'essere
grazia d'apparire
Note sulla ricerca pittorica
di Adolfo Loreti
di Loredana Rea
La pittura è stata per Adolfo Loreti
compagna fedele di un lungo viaggio
compiuto nel mondo dell’arte, seguendo
la necessità di cercare risposte ai molti
interrogativi che la fragilità della vita
pone a ognuno, nell’impossibile ricerca
di immutabili certezze. Per oltre un cinquantennio ne ha attraversato i territori,
consapevole che in essi avrebbe potuto
trovare la possibilità di misurare lo spazio dell’esistenza, per oltrepassare i limiti della finitudine e provare a esplorare
l’indeterminatezza dell’infinito. Nel suo
percorso di ricerca, sviluppato sempre
con lucida coerenza, anche se certo non
sono mai mancati scarti e deviazioni, che
ogni volta hanno condotto ad altri approdi, fin da principio la pittura ha giocato
un ruolo di assoluta importanza. Essa,
infatti, ha rappresentato lo strumento
privilegiato d’espressione, capace di sublimare sulla tela gli accadimenti che
ritmano il fluire della vita e costruire un
metaforico dialogo con il mondo, attraverso cui mettere a nudo se stesso.
Partendo da queste considerazioni non è
difficile comprendere come proprio nella
pittura si siano sedimentate, fino quasi a
diventare irriconoscibili, esperienze di
natura diversa, per restituire la difficile
articolazione di un’operatività, in cui si
intrecciano in maniera indissolubile le
trame della quotidiana consuetudine.
Solo in essa la flagranza del reale sfuma nell’intensità di un sentire, sempre
pronto a catture anche l’esile ma tenace
turbamento delle piccole cose, per restituire l’emozione di pensieri nascosti, di
ricordi di cui nessuno conosce il valore e,
soprattutto, il senso dei traguardi di un
cammino di crescita che parte da sé e a sé
ritorna. Quello elaborato con stringente
coerenza è, infatti, un linguaggio tanto
sensibile da catturare e registrare anche i
palpiti di respiri fugaci, i sommovimenti
di tenui presenze, i vuoti di assenze in-
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EDITORIALE
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BancAnagni Informa
Dossier
gombranti, per creare pennellata dopo
pennellata immagini poderose e al tempo stesso lievi, capaci di fissarsi profondamente nella memoria ed esprimere ciò
che ognuno di noi custodisce e coltiva
in sé. Conseguentemente lo spazio della
pittura ha rappresentato il luogo in cui
le tracce del vivere si sono sempre contaminate con quelle del dipingere, come se
queste ultime fossero l’unico mezzo per
chiarire le prime, attraverso una personale grammatica interiore, fatta di sottili
allusioni e continui rimandi alle trame
dell’esperienza di ogni giorno. È così che
essa talvolta si è fatta velatura leggera,
pronta ad assorbire la luce e restituirla
sublimata, altre volte invece tessitura
possente, stesa con una gestualità intensa eppure delicata nella sua innegabile
corposità, per restituire segni, forme, immagini e frammenti di essi, che si compongono e ricompongono in un processo
senza fine e mai uguale a se stesso. In
questo è il fascino della pittura di Adolfo
Loreti e al tempo stesso la ragione della
sua complessità. La sua ricerca artistica,
partita alla fine degli anni cinquanta da
esperienze figurative di stampo espressionista si è evoluta, infatti, seguendo
la necessità di mettere a punto una versatile duttilità espressiva, in cui accenti
realistici si sono fusi a note liricamente
intense, perché a guidarlo non è mai stato il bisogno di restituire una speculare
rappresentazione della realtà esteriore,
piuttosto di suggerire risonanze con una
dimensione interiore, in cui le mancanze del presente si trasformano in aspettative per il futuro. Per questo ha messo in moto un meccanismo di continua
trasformazione, per cui i frammenti del
mondo sono stati mutati in altro, a rendere visibile, ciò che normalmente sfugge all’attenzione dei più. A interessare è
il farsi differente delle cose, concretato
con l’utilizzo di una materia cromatica corrosiva, pastosa, luminescente, in
cui acidità timbriche si sono alternate a
morbidezze tonali e fluidità di ascendenza barocca si sono unite alle robustezze
segniche di matrice post-informale. L’intento, perseguito con tenacia, dosando
immediatezza e riflessione, elementarità
e complessità, è stato, infatti, lasciare affiorare la difficoltà di essere e la grazia
di apparire, a richiamare il senso di parole non dette, di frasi sospese, di sguardi
difficili da sostenere, di incontri troppo
brevi e attese troppo lunghe.
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Adolfo Loreti è nato a Frosinone nel
1934 e morto a Ripi nel 2013.
Ha compiuto gli studi artistici presso
l’Accademia di Belle Arti di Roma, diplomandosi nel corso di Pittura nel 1961.
Nel 1963, insieme ai pittori Emanuele
Floridia, Federico Gismondi, Italo Palumbo (Scelza) e Fernando Rea, fondò il
Gruppo 5 di Nuova Realtà, che si richiama ai valori della tradizione figurativa,
anche se permeati di accenti di denuncia
sociale. Dal 1972 al 1988 è stato preside
del Liceo artistico “Anton Giulio Bragaglia” di Frosinone. Nel 1970, con Daniele Paris e alle migliori forze della cultura
e della politica, è stato promotore dell’i-
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BancAnagni Informa
stituzione a Frosinone dell’Accademia e
del Conservatorio. Tra i fondatori di riviste di arte e cultura, quali Controborghese e Dismisura, è stato collaboratore
della Gazzetta Ciociara, de Il Messaggero
e di Paese Sera. Ha realizzato scenografie per spettacoli teatrali e materiale grafico-pubblicitario per enti pubblici, ottenendo anche nel 1974 l’insegnamento di
Grafica per la pubblicità nell’Accademia
di Belle Arti di Frosinone. La prima mostra di Palazzo Barberini di Roma risale
al 1956. Da allora ha realizzato mostre
personali e partecipato a esposizioni collettive in gallerie private e spazi pubblici
in Italia e all’estero.
Dossier
Francesco Formaggi e la
sua prima opera: Il casale
di Paolo Carnevale
Come cadere dentro un baratro partendo
da una realtà “normale”. Scene familiari
che progressivamente si caricano di tinte
inquietanti, con un finale tutto da gustare. E’ Il casale, opera di Francesco Formaggi, giovane e promettente scrittore
di Sgurgola, pubblicato lo scorso 12 settembre per la casa editrice Neri Pozza.
Abbiamo sentito Francesco poco prima
della presentazione del libro avvenuta
a Frosinone lo scorso 15 settembre, per
una chiacchierata sul libro e sui suoi progetti, questo è il risultato.
Da dove nasce Il casale? “Il casale nasce
dall'esigenza di rendere reale e concreto
il desiderio che fin da ragazzino ha sempre invaso la mia vita: creare opere letterarie, ovvero fare il romanziere. Dico
“romanziere” e non “scrittore” perché io
volevo proprio fare romanzi, non semplicemente “scrivere”. Ho sempre scritto,
quasi quotidianamente, da quando avevo
diciassette anni, sui taccuini – pagine di
diario, racconti, scene di vita quotidiana, pensieri – sui fogli di giornale, sulle salviette del bar, dove capitava: alla
fermata dell'autobus, a scuola durante
le lezioni. Se chiedi ai miei compagni
di liceo te lo possono confermare. Ma
a un certo punto, intorno ai 22-23 anni
– in quel periodo frequentavo la facoltà
di Filosofia all'Università di Bologna
– ho cominciato a sviluppare l'idea che
la cosa più importante fosse creare un'o-
pera letteraria compiuta, con una forma
propria, fruibile, quindi un'opera d'arte,
e in questo modo tentare di immettermi
in quella storia dell'arte che è la storia
del romanzo europeo. Studiavo Milan
Kundera a quei tempi, i suoi libri più
teorici, e leggevo tutti gli autori che lui
consigliava. Mi sentivo vivo, perché la
storia del romanzo che raccontava lui era
piena di bellezza e di possibilità. Così ho
cominciato a lavorare alla mia produzione, ma non era per niente facile.
Dopo la laurea sono tornato a casa dei
miei genitori con l'idea che finalmente,
finiti gli impegni universitari, avrei po-
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dossier
tuto dedicarmi interamente alla scrittura. Così mi sono messo alla scrivania con
la stessa tenacia di un contadino col suo
orto. Dopo vari mesi di lavoro e due tentativi di romanzo falliti, poiché fumavo
molto e avevo bisogno di soldi, ho cominciato a fare il cameriere in un agriturismo in Ciociaria. E' stato lì che mi è
venuta l'idea per Il casale.
L'incipit è venuto per caso, dopo una
giornata trascorsa in campagna con la
mia fidanzata di allora; ma poi la storia si
è sviluppata grazie all'esperienza che ho
fatto in agriturismo, alla quale si è unita
la mia esperienza personale della vita di
campagna. In realtà l'ambientazione de Il
casale è la versione “positiva” del casale
di Villa Magna, ad Anagni, in provincia
di Frosinone, vicino al quale mia nonna
ha una casupola e una piccola vigna, e
dove da ragazzino partecipavo alla vendemmia e correvo appresso alle galline”.
Quali sono i tuoi maestri? “Come dicevo,
Milan Kundera è il romanziere che più
di tutti posso considerare come “maestro”, non tanto per il suo stile e per i
suoi romanzi, quanto per la sua produzione più “teorica”, per i libri che ha
scritto sul romanzo.
E' stato lui a insegnarmi cosa sia il romanzo, quanto sia importante l'arte del
romanzo e la storia dell'arte del romanzo,
a farmi conoscere i romanzieri più importanti da cui poi ho preso spunto per
il mio lavoro, uno su tutti Witold Gombrowicz, ma anche Danilo Kis, Chamoiseau, e poi i maestri assoluti: Kafka,
Cervantes, Sterne”.
Quali sono state le tue prove fino al libro? E
quale è stata la strada che ti ha portato a pubblicare prima con ilmiolibro.it e poi con Neri
Pozza? “Prima di arrivare a Il casale ci
sono stati vari racconti scritti durante
gli anni dell'università (che pian piano,
molto faticosamente, sto raggruppando
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BancAnagni Informa
Dossier
in una raccolta di “racconti giovanili”).
Poi un paio di tentativi di romanzi falliti, pieni di inutili sperimentazioni, di
cui non sono mai riuscito a scrivere più
di un centinaio di pagine. Dopodiché,
nel 2006, ho cominciato a scrivere il romanzo Birignao (embrione de Il casale).
L'ho terminato un anno dopo, nel 2007,
e ho cominciato a spedirlo, senza troppa
convinzione, a qualche casa editrice, ma
naturalmente non ho mai avuto risposta.
Nel 2011 ho iscritto Birignao a un concorso letterario: ilmioesordio, ideato dal
sito ilmiolibro.it in collaborazione con la
Scuola Holden e la Feltrinelli. Ho vinto
il premio creatività, che equivale al premio della critica a Sanremo, per capirci,
e poi mi hanno invitato a partecipare con
un mio racconto a Esor-dire, l'evento di
scouting letterario più importante che c'è
in Italia, organizzato dalla Scuola Holden. Lì ho vinto il premio del pubblico
con il racconto Modulazioni di presenza, ma la fortuna più grande è stata essere notato e apprezzato da una delle più
importanti agenti letterarie che c'è in
Italia, Maria Cristina Guerra, dell'agenzia letteraria Thesis Contents. Lei mi
ha contattato, mi ha chiesto se avevo un
romanzo, mi voluto nella sua agenzia, e
così abbiamo cominciato un lavoro di
revisione e riscrittura di Birignao che è
durato un anno ed è terminato, nell'ottobre del 2012, con l'acquisizione da parte
di Neri Pozza”.
L’idea angosciante della famiglia che viene
fuori dal testo corrisponde alla tua idea di famiglia o è una necessità della finzione narrativa? “La finzione non ha altra necessità
che non sia quella di tendere al massimo
livello di realtà; quindi, nel suo artificio, non può che essere il più naturale
possibile. Non c'è niente nel romanzo
che sia stato messo lì perché “serviva” a
qualcos'altro, niente che non sia scaturi-
to “naturalmente” dalla necessità di dare
la migliore forma possibile alla storia che
si racconta, e quindi niente di servile o
ancillare. Tra l'altro il rapporto tra artificio e naturalezza è un tema centrale del
romanzo.
Dunque, l'idea angosciante della famiglia non corrisponde esattamente alla
mia idea di famiglia (non ho un pensiero
chiaro e definito sul concetto di famiglia), ma è una trasformazione romanzesca del modo in cui “sento” la famiglia.
Non c'è un'idea da esprimere (il romanzo, da come la vedo io, morirebbe se diventasse un contenitore di idee da esprimere), ma piuttosto una sensazione da
svelare, una sorta di “sentimento” a cui
dare forma narrativa – e comunque mai
niente di chiaramente acquisito – che
un po' deriva da ciò che ho vissuto sulla
mia pelle, un po' da ciò che vedo guardandomi attorno, un po' da ciò che sento
o intuisco immaginando cosa accadrà tra
cento anni, oppure cosa sarebbe potuto
accadere in passato ma non è accaduto”.
Prossimi progetti? “Siccome amo molto
scrivere racconti, soprattutto perché la
loro forma breve permette di iniziare e
finire una storia in una o due sedute –
come fosse una corsa ai cento metri a
confronto di un romanzo che è invece
una maratona – e siccome scrivo normalmente racconti tra un romanzo l'altro, ho
in programma di fare due raccolte, una
che ha come tema lo sport, una che ha
come tema la strada, ma per adesso non
voglio dire altro. Poi ho il secondo romanzo in lavorazione che vorrei portare a termine in breve tempo e spero che
diventi ufficialmente il mio secondo romanzo, la mia seconda prova letteraria.
Posso dirti che è scritto in terza persona
e che ha come protagonisti un collegio di
provincia e un bambino piccolo pieno di
paure”.
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per i soci
Il pittore edile
Piero Meloni
L'edificio ristrutturato dove ha sede
BancAnagni è stato interamente ridipinto da Piero Meloni colla sua ditta.
Ha lunga esperienza avendo cominciato
decine di anni or sono, prima in società e poi da solo. Ha “pittato” in Anagni
(in lungo ed in largo), in Roma ed anche
più lontano: Tarquinia, Todi, Arezzo …
Insomma è un girandolone della pittura
edile! Oltre al palazzo sede di BancAnagni Piero Meloni ha lavorato a molti palazzi conosciuti: al Principe di Piemonte di Anagni, all'intera chiesa e alla casa
delle Adoratrici del Sangue di Cristo in
Acuto, allo studio notarile Salvi posto
all'interno dello storico palazzo Ambrosi-Tommasi di Anagni. Ovviamente in
questo suo campo fa un pò tutto: facciate,
interni, soffitti e pareti, bagni e stanze di
rappresentanza, controsoffitti e cucine,
etc. E lavora con i migliori prodotti ed
oltre a dipingere fa anche decorazione
di interni e delle facciate (a mano e col
righello, all'antica). Lavora su murature,
ma anche su legno, con vernici, sabbiature e quant'altro. La sua preferenza, come
si è capito dai luoghi dove ha lavorato, va
ai vecchi palazzi dei centri storici, forse
perché è costretto a misurarsi coi problemi che l'antico comporta. Non esclude
d'operare anche in casali, soprattutto se
sono vecchi perché più interessanti! Anche per questo si è attrezzato: possiede in
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BancAnagni Informa
proprio tutte le strutture, gli impianti e
quant'altro serve per fare bene il suo lavoro. La sua però è rimasta una piccola
azienda, non eccede in personale e si misura personalmente col lavoro; anche sul
piano generale la sua attività è misurata
al passo della gamba.
Per i Soci
Necci & Calvario
La società è formata da Massimo Necci e Vincenzo Calvario che operano con
dipendenti e hanno sede in Anagni lungo la via Anticolana. I locali, regno dei
due soci, servono per ufficio e piccolo
magazzino, ma il loro lavoro si svolge
dappertutto, dovunque circoli energia
elettrica. Perché l'oggetto del loro lavoro
è l'applicazione elettrica ad un'infinita
serie di attrezzi, strumenti, macchine
e impianti. La loro attività comincia
nei primi anni ottanta, dopo una lunga
esperienza di lavoro dipendente quando presero per la prima volta familiarità con ciò che si muoveva con l'energia
elettrica. Oggi, a distanza di una trentina
d'anni, hanno quattro furgoni, un know
how consolidato, un'attitudine spinta per
l'innovazione e una ramificata clientela.
Lavorano per diversi enti, su richiesta
fanno lavori altamente specializzati e, ad
esempio, per il Consorzio di bonifica a
sud di Anagni si occupano delle pompe
idrauliche, ne tengono la manutenzione
e le sostituiscono. Oltre a questi lavori un
po' di nicchia, la loro attività ordinaria si
indirizza nella realizzazione, riparazione
e manutenzione degli impianti di illuminazione, d'allarme e telefonici. In pratica
realizzano impianti “chiavi in mano” per
interi edifici, ville, e costruzioni nuove.
Un altro settore d'intervento specifico
per Necci & Calvario e la realizzazione di impianti per cancelli ad apertura
automatizzata. Una ditta moderna però
gestita con criteri consolidati.
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per i soci
La Federico Maggi
La società Marmoarreda di Federico
Maggi per volontà dei figli, Annalisa e
Marco che da tempo ormai conducono
l'azienda, ha assunto il nome del padre.
Nata nel 1963 come società fra Federico
Maggi e Giuseppe Giudici, sta sempre
nello stesso luogo, all'inizio della via Morolense, vicino all'ex Cantina sociale, e continua a lavorare il marmo in mille modi.
La ditta è stata potenziata, ma l'imprinting
del fondatore rimane vivo e presente un
po' dappertutto. La Federico Maggi lavora
il marmo in tutti i modi e ha una produzione molto articolata e differenziata:
tavoli, pavimenti, opere cimiteriali, piani
dei lavelli, rivestimenti di camini, intarsi, pannelli incisi, pannelli di rivestimento, fontane, lastre incise con disegni
d'autore, ornamenti su richiesta. Progetta anche per conto dei clienti attraverso
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BancAnagni Informa
un apposito ufficio. L'attività si svolge
prevalentemente nell'area di Anagni ma
ha eseguito lavori su un ampio orizzonte spaziando da Roma a Montecassino.
Lavori della ditta Maggi sono presenti a
Montecassino, a S. Maria Maggiore di
Ferentino, S. Giovanni e S. Chiara in
Anagni, a Frosinone, a Roma, in Libano, Kuwait, Emirati Arabi, Germania e
in tanti altri luoghi. L'azienda si articola
in diversi ambienti: la palazzina uffici,
con gli ambienti per i clienti e l'ufficio
tecnico, ci sono i capannoni con i moderni impianti di lavorazione, e gli ampi
spazi espositori dove si vedono i prodotti
della ditta. L'organico è piuttosto elevato
per un'azienda di questo tipo; assieme ai
due eredi di Federico Maggi, ci lavorano
altre sei persone.
Per i Soci
Marini & co
La ditta Marini si è costituita da nove
anni, dopo la separazione della Fini &
Marini in due ben distinte aziende, ed
opera su tre unità lavorative. Il primo è
il capannone più antico di via Anticolana,
dove si svolge l'attività di ricambio dei
pneumatici leggeri (per automobili e piccoli autoveicoli) e la revisione degli autoveicoli (come officina autorizzata dalla
Motorizzazione civile), il secondo capannone è vicino al primo ma sta all'interno
ed è prevalentemente destinato all'officina Fiat e qui si attua la manutenzione e
la riparazione dei motori di autoveicoli
della Fiat, di cui la Marini è appunto officina specializzata. Il terzo capannone,
posto sempre nella zona dell'Anticolana, ma più interno, è destinato ai grandi
pneumatici (per autocarri, camion, trattori, ruspe e rimorchi), qui si effettua il
ricambio e la loro riparazione. Ma oltre
a questo, da sempre la ditta si occupa di
rifornimento carburante da riscaldamento, per l'agricoltura e la mototrazione. Da
poco è nata, costola dell'azienda medesima, I green, attività, con socio esterno,
per la raccolta onerosa delle plastiche.
L'attività più nota, perché la più visibile, è la manutenzione, la sostituzione e la
vendita dei pneumatici,anche la revisione autoveicoli è attività molto conosciuta.
La Marini è una ditta a base familiare, infatti ci lavora l'intera famiglia di Sandro
Marini, con moglie (che ha abbandonato
l'amata oreficeria), e i due figli.
Oltre ai predetti, ci sono una ventina di
dipendenti che si dividono appunto fra le
diverse branche della azienda.
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per i soci
Antonio Camaglia
Lo studio del dott. Antonio Camaglia offre al paziente una vista su Porta Cerere
che serve a lenire il dolore dei denti. Ma
è lo stesso dottore a saper operare affinché il cliente rimanga soddisfatto perché, come tutti sanno, il dott. Camaglia
è uno dei più autorevoli dentisti d'Anagni, offrendo prestazioni specialistiche
che associano professionalità e rigore
scientifico. Egli si tiene aggiornato sulle più moderne tecniche di implantologia, conservativa, protesi, ortodonzia ed
estetica; il suo intervento è orientato alla
riabilitazione completa, ponendosi come
obiettivo il benessere del paziente. Per
le diagnosi lo studio è dotato di un ortopantomografo, di sistemi radiografici
endorali digitali di ultima generazione
e di telecamere intraorali. Alle spalle del
dottore c'è un curriculum di studi di tutto
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BancAnagni Informa
rispetto: prima della laurea in medicina
e chirurgia presso La Sapienza di Roma
aveva già frequentato l'Eastman per diventare odontotecnico. Dopo la laurea
rimane nell'ambiente degli studi e della ricerca e nel 1983 fonda, con il prof.
Francesca Riva, primario di all’Eastman, Il cenacolo odontostomatologico laziale, per l'approfondimento delle discipline
odontoiatriche e con lo stesso prof. Riva
è attualmente coinvolto nella campagna
di prevenzione e diagnosi precoce del
cancro orale. L'esperienza quarantennale
è supportata dai corsi di formazione (fra
questi quello sugli emocomponenti per
uso topico infiltratico nella rigenerazione tissutale, del dott. Eduardo Anitua
Aldecoa tenutosi a Vitoria, Spagna).
Notiziario
L'arte per la Scienza
La Cooperativa Hernica Saxa ha ospitato nella Sala convegni di
BancAnagni la manifestazione L'arte per la Scienza, organizzata dall'A.I.A.S. Sezione di Sgurgola (sorta per volontà del biologo
dr. Francesco Antonelli) per promuovere e finanziare progetti
sperimentali per la prevenzione dei danni cerebrali, sostenendo i
laboratori di neuroscienze e di istologia ed oncologia. La ricerca
dell'A.I.A.S. si indirizza tra le altre cose a studiare l'ipossia ed il
danno cerebrale, gli effetti di particolari molecole sull'ictus, l'inibizione dell'atrofia muscolare e la prevenzione del melanoma.
Nell'occasione l'Associazione teatrale Acta est fabula ha messo
in scena lo spettacolo teatrale 40 ma non li dimostra.
Isipu: inaugurazione
nuova sede e centenario
L'Istituto italiano di paleontologia umana si è radicato ad Anagni e il passato 9 giugno si è inaugurata la sede nel villino del
Collegio Regina Margherita concesso all'Isipu per conservarvi
archivio e biblioteca. I lavori sono stati resi possibili dall'intervento di BancAnagni e dai Rotary club di Roma Est, Fiuggi,
Frosinone, Zagarolo Palestrina e Colli Prenestini. A dicembre
fra Anagni e Roma l'istituto ha celebrato il centenario della fondazione con cerimonie distinte. Ad Anagni, oltre alla visita della
sede, presso la sala riunioni di BancAnagni si è tenuto una breve
presentazione mediante relazioni di Massimo Tarantini, Itali
Biddittu, Fabio Parenti, Emiliano Bruner e Luca Bellucci, con
intermezzi musicali di Barbara Di Mario e Francesco Mattioli.
Mercantingioco
Presso la Villa comunale di Frosinone a fine primavera si è tenuta la manifestazione Mercantingioco, organizzata dall'Associazione Noi Laboratorio di Idee. Bambini, in un contesto ludico,
con le loro bancarelle vendono o si scambiano giocattoli, oggetti
dimenticati o creati appositamente. La manifestazione richiama
un antico gioco di strada che invita a negoziare, scambiare e costruire nuovi oggetti. La finalità ultima è evitare gli sprechi e
quindi indirizzare i bambini ad iniziative di recupero e ridistribuzione dei prodotti, oppure di reimpiego dei materiali mediante
la creazione di nuovi oggetti. Il tutto visto come piacevole occupazione.
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Notiziario
Mostra
Francesco Colacicchi
Francesco Colacicchi ha tenuto una sua mostra nell'anagnina galleria
“La Colonna”, uno dei tesori architettonici nascosti dell'Anagni medioevale. Qui le pitture di Francesco Colacicchi hanno risaltato maggiormente poiché il suo forte colore è emerso in un ambiente ovattato
e in penombra. I suoi colori “profumano” e colpiscono sia che si tratti
dei grandi paesaggi naturali della Sardegna, che dei cespugli umbri
o degli scorci anagnini. Da un lato questo colore si rifà ad un certo
metafisicismo, dall'altro il rapporto con la realtà porta Colacicchi a
comprendere e raffigurare l'oggetto con serenità.
Concerto di Natale
Il tradizionale concerto augurale per il Natale che BancAnagni organizza e che viene eseguito dalla Orchestra di fiati, diretta dal m. Roberto Mattioli, dell'Associazione musicale anagnina, presieduta dal
prof. Pietro Verneau, quest'anno ha riservato diverse sorprese sia nel
programma che negli esecutori. Un programma che non poteva non riprendere certi capolavori di Verdi nell'occasione dell'anno verdiano, ma
questa volta visti non solo sul piano più strettamente strumentale bensì
con l'intervento di una coppia di cantanti: la soprano Fabiana Rossi ed
il tenore Fabio Carrieri. La bravissima Fabiana Rossi ha riscosso vivo
successo per le sue interpretazioni dei pezzi tratti da La Traviata (Libiam
nei lieti calici, Addio del passato, Parigi o cara) e dal Trovatore (Tacea la notte
placida) trascinando col tenore la platea. L'Orchestra ha anche eseguito
pezzi di Handel, J. Strauss, Arlen, Webber, Gershwin e Lennon-Ono.
A conclusione la tradizionale Radetzky march.
I giovani studenti
bravi premiati
Durante il concerto di Natale, BancAnagni ha premiato gli alunni del
penultimo anno della scuola superiore che hanno conseguito la media
più elevata. E sono risultati vincitori dell'Istituto di istruzione superiore Anagni gli studenti Rebecca Vitelli (indirizzo classico), Andrea
Mazzucchi (indirizzo scientifico), Giulia Proietti e Sara Palmieri (indirizzo scienze umane); dell'Istituto di istruzione superiore Marconi:
Angela Turella (indirizzo ragionieri programmatori), Ilenia Picchi
(indirizzo geometri), Valentina Neccia (indirizzo artistico). Della fondazione Bonifacio VIII-liceo classico Leoniano Irene Erculei. I figli
dei soci diplomatisi con la massima votazione sono Flavia Barcellona
e Cecilia Gatto.
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Informa 18 - Banca di Credito Cooperativo di Anagni