OMC IX CONFERENZA MINISTERIALE (MC9) Bali, 3-6 dicembre 2013 Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 1 Cos’è la Doha Development Agenda? A fine 2001 i Paesi membri OMC si incontrano a Doha per lanciare un nuovo negoziato commerciale multilaterale. Viene raggiunto un consenso su un’agenda aperta a molte richieste di PVS in vista di una loro migliore integrazione nel sistema commerciale internazionale, permettendogli anche di attuare in modo meno gravoso gli obblighi nascenti dagli accordi dell’Uruguay Round (ecco perché venne chiamata “agenda di Doha per lo sviluppo” da cui l’acronimo DDA) I Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 2 Il Round venne appunto chiamato Agenda perché molto ambizioso; a Doha venne deciso che la liberalizzazione avrebbe coinvolto molte materie : • Agricoltura (accesso al mercato, sussidi e aiuti all’esportazione) • Tariffe industriali (NAMA -accesso al mercato dei prodotti non agricoli) • Servizi • Aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale • Commercio e investimenti • Commercio e concorrenza • Trasparenza negli appalti pubblici • Facilitazione degli scambi • Applicazione delle norme dell'OMC • Risoluzione delle controversie/ • Commercio e ambiente • Regole per le piccole economie, Cooperazione tecnica e capacity building • Trattamento speciale e differenziato/Regole per i Paesi meno sviluppati/Etc. Tavolo OMC - Roma 22 novembr2013 3 SINGLE UNDERTAKING Tutti questi temi devono essere approvati assieme secondo il principio della decisione simultanea della totalità dei protocolli : «niente è deciso fino a quando tutto è deciso» o “single undertaking”. I negoziati sarebbero dovuti terminare entro il 2005, ma si arrivò al 2008 quando subirono uno stallo che dura fino ad oggi, 13 anni dopo l’inizio delle trattative. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 4 EFFETTI DELLO STALLO NEGOZIALE Durante gli ultimi 13 anni di negoziato la struttura de commercio internazionale mondiale è profondamente cambiata : l’affermazione di nuove potenze economiche (i cd Emergenti) ha modificato il peso negoziale degli attor coinvolti a Ginevra; i nodi più controversi inoltre hanno prodotto forti contrapposizioni tra blocchi geo-economici d Paesi OMC. Dei 159 membri dell’OMC almeno due terzi sono PVS, molt dei quali sono entrati recentemente nel WTO. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 5 EFFETTI DELLO STALLO NEGOZIALE Lo stallo della DDA ha spinto molti Paesi a moltiplicare accordi preferenziali bilaterali e regionali, situazione che modifica sostanzialmente l’assetto del sistema commerciale internazionale. Non va sottovalutato poi che se la DDA dovesse fallire, la stessa OMC rischia di perdere l’attuale forza. Resterebbe solo un foro utile per l’interpretazione delle sue regole e per la soluzione delle controversie tra i Paesi. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 6 La DDA appare oggi sempre più come un paziente in lungo stato di rianimazione. Da troppo tempo vi è uno stallo negoziale basato soprattutto sullo scontro tra poteri «antichi» (USA) e la nuova generazione degli Emergenti (India, Cina, Brasile soprattutto). Inoltre i gruppi di Paesi PVS e i PMA con l’andare degli anni hanno indubbiamente acquisito maggiore capacità ed autonomia negoziale. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 L’UE, alleata con gli USA sino a Cancun (2003), svolge maggiormente un ruolo di mediatore e facilitatore, cercando sempre di dimostrare una posizione di flessibilità durante i negoziati. Dall’Uruguay Round ad oggi, negli ultimi 20 anni si è così realizzato un mutamento sostanziale nelle leadership dell’OMC, che è una organizzazione members driven e dove ogni Paese ha gli stessi diritti di voto degli altri. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 2013 : BALI MC9 Bali rappresenta, secondo molti, l’ «ultima spiaggia» per salvare la DDA. La novità, che potrebbe essere vincente, stimolando una riunione finalmente concreta, è il recentissimo cambio del Direttore Generale dell’OMC. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 2013 : BALI MC9 Il brasiliano Roberto Azevedo, succeduto a Pascal Lamy lo scorso settembre, può rappresentare il collante tra i vari gruppi dell’OMC per riuscire ad approvare un pacchetto di decisioni a Bali. Si tratterebbe di una “boccata di ossigeno” utile a far riprendere fiducia nell’Organizzazione e a far uscire la DDA dallo stallo. Quali sono le decisioni che i Ministri dovrebbero prendere a Bali ? Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 A Bali i Ministri di 159 Paesi OMC andranno per decidere un PACCHETTO NEGOZIALE (Bali package) che verte su 3 temi su cui poter raggiungere un accordo : TRADE FACILITATION, AGRICOLTURA e SVILUPPO. Si tratta di questioni che ricadono nell’ambito della DDA, ma che possono essere decise in modo autonomo (Trade Facilitation) o propedeutico (Agricoltura e Sviluppo), in deroga al principio del single undertaking. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 11 TRADE FACILITATION La Trade Facilitation è un complesso di misure per migliorare le procedure doganali, ridurre della burocrazia, la lotta alla corruzione e far così diminuire i costi per le imprese. Una volta adottata la decisione, ogni Paese membro dell’OMC dovrà, se non lo ha già fatto precedentemente, adeguare i propri standard doganali alle regole della Trade Facilitation. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 12 TRADE FACILITATION L’importanza economica della decisione è significativa: secondo alcuni studi tagliare i costi degli scambi di appena l'1% sarebbe aumentare il reddito a livello mondiale di oltre € 30 miliardi e due terzi di questo risultato dell’agevolazione degli scambi andrebbe ai PVS. La materia è divisa in due sezioni. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 13 TRADE FACILITATION 1- La prima sezione riguarda i vari obblighi di facilitazione al commercio che i Paesi OMC dovranno assumere in merito a: operatori autorizzati / tempi per la messa in libera pratica della merce / appello all’amministrazione doganale / obbligatorietà standard internazionali / discipline sanzionatorie e penalità da applicarsi alle violazioni doganali / ispezioni prima dell’ imbarco / beni deperibili/pagamenti elettronici / utilizzo obbligatorio di operatori (Customs brokers) /libero transito (trasporto, comprese le pipelines) /cooperazione doganale. Tavolo OMC. Roma, 22 novembre 2013 14 TRADE FACILITATION 2- La seconda sezione riguarda il trattamento speciale e differenziato nonché l’assistenza ai PVS per implementare l’accordo e cioè la condizionalità tra implementazione degli impegni da parte dei PVS ed il ricevimento di assistenza tecnica, finanziaria e di capacity building (richiesta dai PVS di collegare gli impegni della 1^ sezione agli aiuti finanziari e di assistenza tecnica previsti nella 2^ sezione). Del resto appare evidente che le regole della Trade Facilitation siano indirizzate ai Paesi degli assetti amministrativi meno avanzati e quindi ai PVS. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 15 AGRICOLTURA A Bali i Ministri dovrebbero essere chiamati a decidere su TRE PROPOSTE presentate da parte dei gruppi di PVS. Due provengono da parte del gruppo del G20 (fronte compatto di PVS emerso nel 2003 e capitanato da Brasile, India e Cina), una da parte del gruppo del G33 (gruppo di PVS agricoli in prevalenza latinoamericani, ma anche afroasiatici). La proposta, in particolare, è stata formulata dall’India. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 16 AGRICOLTURA 1. QUOTE TARIFFARIE Delle 2 proposte presentate dal gruppo G20 una riguarda l’amministrazione dei contingenti tariffari: è relativa alle modalità per l'utilizzo delle quote all'importazione a tariffa ridotta cd TRQs quando risultino sottoutilizzate. Mira ad evitare che i contingenti rimangano poco impiegati e cioè non vengano sfruttati - per almeno 3 anni di seguito – oltre il 65%. La decisione in particolare prevede a) maggiore trasparenza nelle procedure e b) la possibilità di adottare un nuovo meccanismo semplificato (la scelta è tra il principio «primo arrivato, primo servito» o le licenze automatiche). I PVS potranno avere un trattamento speciale. La decisione sarà temporanea, con effetti fino alla 12^ Ministeriale. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 17 AGRICOLTURA 2. AIUTI ALL’ESPORTAZIONE: La SECONDA PROPOSTA DEL G20 riguarda la riduzione dei sussidi e dei crediti alle esportazioni di beni (rifacendosi all’impegno preso alla Ministeriale di Hong Kong nel 2005 per l’eliminazione di tali misure entro il 31 dicembre del 2013). Gli aiuti all’esportazione sono strumenti mirati a favorire le esportazioni di beni tramite sovvenzioni in denaro agli esportatori, dilazioni di pagamento concesse all'operatore con la controparte estera (cd. credito fornitore) o al cliente straniero perché possa pagare l'esportatore attraverso un intermediario finanziario (cd credito acquirente). . Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 18 AGRICOLTURA 2. AIUTI ALL’ESPORTAZIONE: L’UE si è già impegnata in questo senso in quanto il sistema delle restituzioni all’export (un beneficio finanziario concesso agli esportatori agricoli diretto a compensare la differenza tra i costi di produzione e i prezzi delle merci prodotte nell’UE, destinate ad essere esportate verso i paesi terzi, e quelli vigenti sul mercato mondiale) è già stato posto in phasing-out (il Reg. CE 1713/2006, ha abolito il regime di prefinanziamento delle restituzioni all'esportazione) e non restano che pochissimi esempi agli ultimi mesi di gestione. A Bali ci sarà una nuova dichiarazione politica dei ministri sul tema che ribadisce quella di HK. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 19 AGRICOLTURA 3. SICUREZZA ALIMENTARE (deroga ai principi del sostegno interno) La PROPOSTA DEL G33 è la più significativa : prevede di rendere possibili temporaneamente alcune forme di sostegno finanziario all’agricoltura - oggi non ammesse (scatola gialla) - finalizzate alla sicurezza alimentare (cioè a programmi governativi di stoccaggio di prodotti agricoli e derrate alimentari che i PVS potrebbero acquistare per finalità di sussistenza dei meno abbienti), purché esse siano di carattere temporaneo e purché rispondano alle necessità contingenti di alcuni Paesi in sviluppo. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 AGRICOLTURA 3. SICUREZZA ALIMENTARE I PVS potranno così essere esentati da ogni legal challenge quando acquisteranno con denaro pubblico derrate alimentari -es. cereali- dai produttori ad un «prezzo amministrato» per usarle come scorte da distribuire. La deroga è necessaria perché il WTO attualmente limita l’acquisto a prezzi amministrati. Molti Paesi OMC non apprezzano questa proposta perché temono che crei dumping per la vendita degli stock nei mercati terzi. Alcuni degli stessi Paesi G33 temono che ad esempio l’India potrebbe così aumentare a dismisura la produzione di riso, abbassandone così i prezzi con il rischio di concorrenza sleale nei confronti dei Paesi più poveri. Sarà previsto quindi un sistema di salvaguardia. La decisione durerà 4 anni ma i Paesi OMC si impegneranno affinché diventi definitiva. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 SVILUPPO Il pilastro sviluppo riguarda vari temi: 1) l’adozione di un Meccanismo di monitoraggio nel Comitato Sviluppo dell’OMC, finalizzato a controllare l’efficacia delle misure relative al trattamento speciale e differenziato dedicato ai PVS (in tutti gli Accordi OMC); 2) “Waiver”servizi, una decisione per sbloccare e rendere operativa la deroga concessa ai PMA in occasione della MC8 2011, per cui Paesi industrializzati (e i PVS che si sentono «in grado di farlo», es. Emergenti) possono estendere il trattamento preferenziale ai fornitori di alcuni servizi dei PMA per 15 anni; 3) Verrà deciso un auspicio a permettere che i PMA attuino Regole di Origine preferenziali trasformando una parte ridotta dei beni (fino ad un minimo del 25% di un prodotto, la cui restante parte arriva da origini diverse). Tavolo OMC - Roma 22 novembre 22 2013 SVILUPPO 4) Cotone Nel 2003 il Benin, il Burkina Faso, il Mali e il Ciad hanno lanciato l’iniziativa settoriale sul cotone in seno all'OMC (nella quale si chiedeva la soppressione delle misure di sostegno dei paesi industrializzati alla produzione e all'esportazione di cotone); quale passo avanti verso la soluzione dei problemi di questo prodotto sensibile, a Bali è prevista solo una dichiarazione di intenti. 5) Duty Free Quota Free (DFQF) Verrà deciso che anche i PVS che si sentono «in grado di farlo», es. Emergenti, potranno prevedere schemi DFQF per i PMA. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 23 NB La MC9 rinnoverà 2 decisioni in scadenza I- la moratoria sui non-violation complaints ex art. 64.2 del TRIPs con cui membri OMC determinano di continuare a non portare davanti all’organo di risoluzione delle controversie OMC (DSB) le dispute non derivanti da violazione di obblighi . Quando cioè un comportamento di un Paese membro crea una situazione che sostanzialmente limita i vantaggi concessi dal TRIPs. II- la moratoria sull’e-commerce, con cui i membri OMC determinano di continuare a non applicare dazi agli scambi commerciali elettronici in quanto l’interpretazione prevalente vuole che l’e-commerce venga disciplinato sotto l’ambito del commercio dei servizi e non dei beni. ed inoltre ufficializzerà III- l’accessione dello Yemen quale 160°paese membro dell’OMC Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 QUALI SONO I NOSTRI PRINCIPALI OBIETTIVI ? Da parte italiana auspichiamo fortemente che Bali possa chiudersi con un accordo e quindi aprire la strada ad una RIPARTENZA positiva del negoziato di Doha. L’Italia e l’UE ritengono che la MC9 debba indicare con chiarezza che la DDA andrà comunque avanti. Si tratta di una questione di credibilità per le istituzioni multilaterali ed anche per l’avvenire del commercio globale. In questa ottica sarà anche importante cercare di abbozzare un’agenda postBali che possa individuare una più chiara tempistica del negoziato. Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 MINISTERO dello SVILUPPO ECONOMICO D.G. Politica Commerciale Internazionale Divisione V tel: +39 06.5993.25 90(fax: +39 06.5993.2666) E-mail: [email protected] --Per saperne di più http://www.wto.org/english/thewto_e/minist_e/minist_e.htm Tavolo OMC - Roma 22 novembre 2013 26