Come formiamo e valutiamo
i futuri insegnanti
Ovvero il mestiere del supervisore
Silvio Tosetto Barbara Garofani
Dal sapere sapiente al sapere insegnato
Il sapere accademico
Nasce da fatti significativi, interessanti, dalla curiosità.
Questi fenomeni vengono poi astratti, idealizzati, risolti in
modo ideale, tradotti in una visione accademica, in un
ambito di ricerca e didattica universitaria
• Il sapere degli insegnanti (forma di operaismo?) nasce
dal far funzionare la scuola per trovare i modi di risolvere
problemi pratici didattici, disciplinari, relazionali
I punti della discussione iniziale
La discussione iniziale dei SV a Torino del 1999 portò ad
alcuni punti irrinunciabili
• Importanza dello svolgimento di un tirocinio osservativo
• I tempi del tirocinio non dovevano coincidere con quelli
svolti in classe, ma dovevano in qualche far emergere
tutte le fasi del lavoro nascosto dell’insegnante
• Il tirocinio doveva prevedere una riflessione del futuro
insegnante sul suo operato, tale riflessione doveva
essere valutata come un esame universitario
Che fare?
Come fare a trasformare un laureato
(in ambiente scientifico un tecnico)
in un insegnante, in un professionista riflessivo cosciente del
proprio lavoro e delle proprie scelte?
Questo in un ambiente di formazione ricorsivo
che alterna e integra formazione accademica, pratica
lavorativa e riflessione sotto la guida di diversi tutori
docenti universitari, supervisori, docenti accoglienti
• Scelta di un approccio graduale, costruttivista,
metariflessivo
• In qualche modo il sistema di formazione SIS doveva
essere in se esemplare rispetto alla normale attività
professionale dell’insegnante
Alcuni punti qualificanti di tale approccio
• Tirocinio osservativo: un occasione preziosa, protetta e
privilegiata per osservare e pensare confrontandosi a
caldo con un insegnante mentre lavora
• Il confronto a freddo con un altro insegnante, il Sv
• Il confronto con i pari: gli altri specializzati
• efficacia del dialogo a due per la trasformazione della
persona
L’ambiente SIS
una condizione di privilegio
• Formazione di eccellenza: i sissini sono laureati
specialisti selezionati attraverso un esame di
ammissione di tipo disciplinare e sono in genere
eccellenti studenti
• Attenzione! l’esame di ammissione non è di tipo psicoattitudinale
• Il Sv non si pone in cattedra, ma apprende dallo
specializzando e compie a sua volta un percorso di
formazione
Strutture e attenzioni 1
• Organizzazione modulare temporale del tirocinio:
tirocinio osservativo, tirocinio attivo, tirocinio indiretto
• valutazione curata in itinere e finale
• Attori in gioco: accoglienti, specializzandi,dirigenti
supervisori, ( il Sv è anche docente a scuola, docente
accogliente e a volte anche docente accademico,)
• La cura della crescita: far lavorare gli studenti insieme
• Equilibrio fra aspetti disciplinari, didattici, relazionali
La peculiarità dell’approccio disciplinare in Italia: il
laureato specialista insegna la propria disciplina
in un dato contesto formativo scolastico con tutte le
scelte del caso
Strutture e attenzioni 2
• Le decisioni dei SV: lavorare in modo collegiale a livello
di area e di collegio
• Compiti formali e sostanziali di certificazione e
archiviazione da parte del Sv per esigenze organizzative
• (art 27 del nuovo CCNL che definisce il profilo
professionale docente include competenze relative a
documentazione e valutazione)
Il tirocinio osservativo
Ovvero guardare per vedere
Organizzazione di un buon percorso di tirocinio osservativo
• Ripartizione del tempo: tempo in classe, tempo con
l’insegnante, tempo con gli organi collegiali, tempo col
supervisore e i compagni, tempo per se
• Programmazione, osservazione , riflessione
• Osservare almeno due insegnanti
• Obbligo di scrittura riflessiva, non solo un diario di bordo
• Mantenimento del segreto professionale
Compiti del sv
• scegliere e contattare i docenti accoglienti, inviare la nomina,
raccogliere la scheda di valutazione del docente accogliente,
limitare il fai da te dello specializzando, farlo uscire dal suo
ambiente di lavoro scolastico
• Fornire strumenti per leggere i vari livelli e componenti
dell’attività scolastica, per far percepire la complessità del
lavoro degli insegnanti negli aspetti educativi, disciplinari,
organizzativi, progettuali.
• Offrire una riflessione e un confronto attraverso la propria
professionalità di insegnante e quella degli altri colleghi Sv sul
piano disciplinare, didattico, relazionale
• Offrire un ‘occasione di confronto fra pari gli specializzandi.
• Valutare il percorso in itinere e in sede finale obbligando ad una
riflessione critica scritta di confronto
Ostacoli
• lo specializzando neo laureato continua a vedersi come
uno studente e non un docente che osserva ( ad
esempio non guarda i ragazzi, non vede la scuola come
ambiente lavorativo)
• L’effetto del giudice/ ispettore ( sapere accademico vs
sapere insegnante, incapacità di cogliere lo spirito di
accoglienza del docente ospitante)
• Lo specializzando lavoratore della scuola, so già tutto
“perché devo fare il tirocinio osservativo?”
Tirocinio attivo
il maestro artigiano e
l’apprendista
Organizzazione di un buon percorso di tirocinio attivo
• tre moduli di tirocinio attivo salvo crediti per lavorare in
varie scuole e ambienti (tecniche, professionali, licei,
biennio, triennio, scuola media) provando discipline e/o
modi didattici diversi
• Tempi ripartiti come quelli dell’osservativo
• lavorare con docenti diversi prima possibilmente con
quelli conosciuti l’anno prima, e poi ancora un altro
docente ancora (in SIS si cerca la continuità didattica!)
• Scopo del tirocinio attivo: lavorare in ambiente protetto e
non da soli con l’insegnante accogliente che osserva,
con il ruolo di amico critico e mastro artigiano (un altro
mestiere: quello dell’insegnante accogliente)
Compiti del Sv
• Ricercare gli insegnanti accoglienti e parlare con loro,
inviare la nomina, raccogliere la scheda di valutazione
del docente accogliente, limitare il fai da te dello
specializzando, farlo uscire dal suo ambiente di lavoro
scolastico
• Fornire strumenti e propria professionalità didattica e
disciplinare per elaborare il progetto di percorso
didattico
• Monitorare l’andamento del lavoro dello specializzando
• obbligare ad una riflessione critica scritta del percorso
didattico svolto
• Valutare il percorso in itinere e in sede finale
Il tirocinio indiretto
Antipasti e dessert
E’ un invenzione dei Sv, sempre per non far coincidere il
tempo scuola col tempo del tirocinio,
è un modo per fare altro in senso scolastico molto vario tra le
aree e all’interno di esse
• Momenti seminariali con esperti interni ed esterni alla SIS
in ambito disciplinare, didattico, contrattuale…
• Attività di formazione e allenamento al lavoro:
microteaching, cooperative learning, esercitazioni,…
• Altra didattica in classe e fuori dalla classe, (secondo il
contratto di lavoro gli studenti SIS sono una risorsa per la
scuola) recupero con studenti, Pragelato e Mompellato…
• Scambi fra studenti italiani e stranieri IUFM Grenoble, SIS
Piemonte
La valutazione
La valutazione del percorso di tirocinio
• Valutazione in itinere
• Autovalutazione
• Valutazione degli allievi coinvolti
• valutazione del docente accogliente
• Prove formative: la discussione delle bozze di relazione
• Esame universitario in commissione secondo i termini di
legge: sempre due Sv a garanzia del candidato e dei
due commissari portando il candidato all’esame
attraverso un percorso formativo
L’esame finale
regolato secondo la legge
• Relazione finale sul percorso di tirocinio svolto, il relatore
è il Sv che ha seguito il percorso di formazione,
discussione e valutazione
• Presentazione e discussione della relazione
• Progettazione per via scritta di un percorso didattico
• Presentazione e discussione del progetto di percorso
didattico
Cosa misuriamo e troviamo
Eccellenza e mediocrità
non sempre c’è coerenza fra quello che si impara in SIS e
quello che c’è a scuola
Ovvero esempi di successo in SIS non corrispondono a
successo in classe e viceversa
Qualcosa del rapporto relazionale in classe sfugge alla
formazione SIS
Comunque la SIS chiede implicitamente un filtro critico allo
specializzando
Il modello formativo funziona?
• Il miglior successo della formazione SIS, a mio parere, è
l’effetto, per la nostra esperienza quasi sempre positivo,
che fa sullo studente lavoratore della scuola. in
particolare è apprezzato proprio il tirocinio osservativo
• la dura fatica fisica e mentale non lascia indifferenti:
mentre si lavora si va a scuola al tirocinio, al pomeriggio
si va a lezione, nel tempo libero (?) si studia e si
preparano le relazioni
• Ulteriore riscontro lo abbiamo avuto con i corso abilitanti
annuali della 143 dove abbiamo provato a riproporre il
percorso SIS con buoni effetti
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