INFERMIERISTICA AREA CHIRURGICA (Specialistica) OCULISTICA Maria Grazia Davanzo PULIZIA E PREVENZIONE Come sappiamo l’occhio è dotato di protezioni naturali quali le lacrime e l’ammiccamento; ogni qualvolta si vengano a creare delle alterazioni a queste due funzioni fisiologiche a un paziente che ci è affidato in qualunque struttura di degenza o domiciliare, noi dobbiamo adottare dei sistemi di protezione e di educazione sanitaria fondamentali RISCHI • I rischi a cui va incontro un occhio con inocclusione vanno dalla disepitelizzazione, all’ulcerazione fino alla perforazione corneale. • L’impossibilità alla pulizia personale inoltre può portare a congiuntiviti virali e batteriche, infezioni del sacco lacrimale. AREE DI RISCHIO • ricoverati in terapia intensiva in coma • anziani nelle lungodegenze • Non autosufficienti nei reparti di medicina • Emiparetici • operati in anestesia generale. DIAGNOSI Osservando il paziente si può notare: 1. Dorme con entrambi gli occhi semichiusi o aperti 2. Mantiene questa posizione anche se stimolato 3. un solo occhio si chiude l’altro rimane aperto 4. Uno o entrambi gli occhi restano chiusi anche se stimolato TRATTAMENTO • mantenere l’occhio chiuso e lubrificato anche con semplici gocce di soluzione fisiologica. Se il paziente rimane da solo anche per più di mezz’ora, è indispensabile tenere la palpebra chiusa con un cerottino. • Qualora fosse intervenuta l’abrasione corneale, sarà nostra cura farlo presente al medico che richiederà una consulenza dell’oculista, il quale imposterà una terapia che potrà essere di tipo medico o chirurgica a seconda del danno e/o del tempo previsto di invalidità. • La terapia medica generalmente sarà a base di pomate o gel con proprietà antibiotiche e riepitelizzanti. • La terapia chirurgica consiste nella chiusura palpebrale detta tarsorrafia PULIZIA DELL’OCCHIO • Una solerte e accurata pulizia dell’occhio riesce a prevenire delle importanti patologie infettive, talora riesce a curare all’insorgenza delle congiuntiviti catarrali di lieve entità; questo perché con la rimozione del muco o delle crosticine che si formano e si depositano nei fornici e nelle palpebre si rimuovono anche depositi di germi che là prolificano. Quando si deve pulire l’occhio? • tutte le mattine al risveglio • prima dell’istillazione di colliri medicamentosi • prima dell’applicazione di pomate medicamentose Chi lo deve fare? • il paziente autosufficiente, con adeguata educazione sanitaria se necessaria • il caregivers del paziente non autosufficiente se non postoperatorio. • l’infermiere in tutti gli altri casi Quali precauzioni adottare? • informarsi se ha mai subito interventi agli occhi (in questo caso non esercitare pressioni sui bulbi, e comunque tratteremo caso per caso nelle lezioni successive) • osservare con attenzione e rilevare in particolare se c’è presenza di sangue (emorragia sottocongiuntivale o da ferita congiuntivale), di dolore (abrasione corneale), di tumefazione palpebrale o alla radice del naso (infezione del sacco lacrimale) Materiali occorrenti: • guanti monouso lavati dal talco • garze morbide preferibilmente in tnt perché rilasciano meno pelucchi. NO COTONE IDROFILO. • soluzione fisiologica in 2 siringhe da 10ml • gocce o pomate da prescrizione medica • bende oculari e cerotti se prescritta la chiusura terapeutica dell’occhio Modalità di esecuzione: 1. indossare i guanti, sciacquarli (se talcati) sotto l’acqua corrente e asciugarli con salviette pulite 2. mettere il paziente disteso o seduto col capo reclinato all’indietro 3. osservare e descrivere eventuali rilievi importanti 4. pulire un occhio per volta e terminare completamente l’operazione 5. far chiudere gli occhi al paziente 6. bagnare abbondantemente una garza e passarla sulla rima palpebrale partendo dall’interno verso l’esterno; se c’è presenza di crosticine è consigliabile applicare la garza molto bagnata e lasciarla come impacco per qualche minuto, quindi ripassare e procedere per la pulizia 7. ripetere l’operazione 2-3 volte finchè sono rimossi tutti i frustoli visibili esercitando una delicata frizione (NO PRESSIONE) con movimento a senso unico e cambiando garza a ogni passaggio 8. far guardare in basso, sollevare la palpebra superiore e instillare goccia a goccia la soluzione fisiologica per 2-3 ml sul fornice superiore 9. far guardare in alto, sollevare la palpebra inferiore e instillare goccia a goccia la soluzione fisiologica per 2-3 ml sul fornice inferiore 10. far chiudere ancora gli occhi e con la rimanente soluzione lavare per l’ultima volta le palpebre 11. asciugare delicatamente e se prescritto applicare i prodotti farmaceutici 12. ripetere per l’altro occhio partendo dal punto (6). Applicazione di colliri Verificare il nome del paziente Controllare la prescrizione, il flacone o il tubetto, l’occhio a cui deve essere somministrato il farmaco OD: occhio destro OS: occhio sinistro OO: entrambe gli occhi 1. cambiare i guanti monouso e sciacquarli come al punto II-1 2. far ruotare lo sguardo in alto e abbassare delicatamente la palpebra inferiore instillare una goccia di collirio e far chiudere l’occhio delicatamente (ogni altra goccia sarebbe superflua perché il fornice non ne contiene di più 3. se prescritti più colliri alla stessa ora, aspettare 10’ e poi instillare la seconda goccia Applicazione di pomate • far ruotare lo sguardo in alto e abbassare delicatamente la palpebra inferiore • partendo dal canto interno evitando il puntino lacrimale, spremere la pomata all’interno del fornice disegnando tutta la palpebra fino al canto esterno Applicazione di pomate • far chiudere delicatamente l’occhio e farlo tener chiuso per qualche minuto in modo che il fisiologico ammiccamento non faccia fuoriuscire il prodotto • solo se prescritto o nel postoperatorio, bendare l’occhio del paziente in entrambe le terapie