Programma Interreg IIIA Italia-Austria 2000 – 2006 Asse/misura/azione: 2/2.3/2.3.1 Titolo del progetto: Milk-Filiera internazionale lattiero-kasearia Periodo di progetto: 14 ottobre 2005 – 31 luglio 2008 Obiettivo L’obiettivo principale del progetto consisteva nella valorizzazione delle produzioni lattiero-casearie transfrontaliere e nel rafforzamento della diffusione delle produzioni tipiche di qualità per il mantenimento dell’attività zootecnica in area montana. Parternariato Il progetto è stato coordinato dall’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - Ersa ed ha avuto come partner la Camera dell’Agricoltura della Carinzia, le quattro Comunità Montane della regione Friuli Venezia Giulia (Comunità Montana della Carnia, Comunità Montana del Gemonese Canal del Ferro e Val Canale, Comunità Montana del Friuli Occidentale e Comunità Montana Collio Torre e Natisone) e l’Associazione Agriturismo per il Friuli Venezia Giulia. Indirizzi dei partner: KAMMER FÜR LAND UND FORSTWIRTSCHAFT IN KÄRNTEN Museumgasse, 5 A-9020 Klagenfurt Tel. +0043 4635850 fax +0043 4635850 1409 e-mail [email protected] COMUNITA’ MONTANA DELLA CARNIA Via Carnia Libera 1944, n° 15 33028 Tolmezzo (Ud) Tel. +39 0433 487711 fax +39 0433 487760 e-mail: [email protected] COMUNITA’ MONTANA DEL GEMONESE, CANAL DEL FERRO E VAL CANALE Via Pramollo, 16 33016 Pontebba (Ud) Tel. +39 0428 90351 fax +39 0428 90348 e-mail: [email protected] COMUNITA’ MONTANA DEL FRIULI OCCIDENTALE P.le Vittoria, 1 33080 Barcis (Pn) Tel. +39 0427 76028 fax +39042776301 e-mail: [email protected] COMUNITA’ MONTANA COLLIO TORRE E NATISONE Via Arengo della Slavia 1 33049 S. Pietro al Natisone Tel. +390432-727552 fax +390432-727325 e-mail: [email protected] ASSOCIAZIONE AGRITURISMO PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA - Agenzia Regionale Via Gorghi, 27 33100 UDINE Tel. +39 0432 202646 fax +39 0432 204238 e-mail: [email protected] 1 Azioni Le principali azioni hanno riguardato: - - la cooperazione delle aziende e delle organizzazioni che operano nel settore lattiero caseario e in quello agro alimentare più in generale, il consolidamento dei rapporti tra le diverse realtà produttive dell’area transfrontaliera friulanocarinziana e della conoscenza dei prodotti lattiero caseari nel mercato dell’area montana transfrontaliera, la diffusione della conoscenza del mondo rurale e della sua valenza storica, culturale e ambientale, il miglioramento delle conoscenze tecniche degli operatori del settore ed una loro qualificazione, mediante l’analisi del territorio, della filiera e attraverso la promozione del settore con opportuni piani di marketing. Attività Le azioni sono state distribuite secondo 5 fasi, di seguito riportate, nelle quali sono state riassunte le attività svolte e i relativi tempi di realizzazione. Iter amministrativo In data 8 aprile 2005 con nota prot. n. 36783 l’ERSA è stato presentato, a valere sul Programma d’Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA Italia-Austria 2000-2006, azione 2.3.1, il progetto dal titolo “Milk – filiera internazionale lattiero-casearia” per una spesa totale prevista pari a € 299.500,00 (duecentonovantanovemilacinquecento/00) ed una richiesta di contributo pari a € 266.555,00 (duecentosessantaseimilacinquecentocinquantacinque/00). Con decreto n. RAF/2/3031 del 29 luglio 2005 il Direttore centrale della Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna ha preso atto delle decisioni assunte dal Comitato di pilotaggio del Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg III A Italia-Austria tenutosi in data 23 giugno 2005 a Termeno (Bolzano) ed ha approvatato la graduatoria definitiva dei progetti relativi alle azioni 2.3.1 e 2.3.2 tra i quali era compreso anche il progetto dell’ERSA che, con nota prot. n. 6808/DA/GBP/gbp-75.3 dell’11 ottobre 2005 ha accettato il contributo di € 250.501,61 (duecentocinquantamilacinque-centouno/61). Con decreto n. RAF/2/4807 del 14 ottobre 2005 il Direttore del Servizio Affari generali, amministrativi e politiche comunitarie della Direzione centrale delle risorse agricole, naturali, forestali e montagna ha conesso all’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - ERSA, con sede a Gorizia, via Montesanto, 15/6, Partita IVA 00485650311, Codice fiscale 00485650311, un contributo di € 250.501,61 (duecentocinquantamilacinquecentouno/61) pari all’83,64 % della spesa totale ammissibile di € 299.500,00 (duecentonovantanovemilacinquecento/00) per la realizzazione del progetto dal titolo “Milk – filiera internazionale lattiero-casearia” a valere sul Programma d’Iniziativa Comunitaria Interreg IIIA Italia-Austria 2000-2006 - azione 2.3.1. Il giorno 22 del mese di dicembre è stata stipulata una convenzione tra l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale Ersa e la Provincia di Pordenone – Settore Agricoltura Aziende Sperimentali Dimostrative SAASD con la quale viene assegnata a quest’ultimo la realizzazione delle fasi tecniche di progetto e viene richiesto di: confrontarsi con i partners di progetto, collaborare alla stesura delle relazioni intermedie e finali da presentare all’Autorità di Gestione del PIC Interreg IIIA Italia-Austria 2000-2006, adottare le disposizioni impartite dall’Autorità di Gestione, rispettare le condizioni e disposizioni del DOCUP oltre a quelle del Complemento di Programmazione e dei Regolamenti comunitari sui Fondi strutturali, attenersi alla normativa europea relativa alle azioni informative e pubblicitarie sugli interventi dei Fondi strutturali, e alla normativa vigente comunitaria, nazionale e regionale sugli appalti per la fornitura di beni e servizi, conservare tutta la documentazione relativa all’iter procedurale amministrativo e contabile. La convenzione è rimasta valida sino al 1 settembre 2006 data nella quale è avvenuto il passaggio del SAASD all’ERSA come previsto dalla legge Regionale n. 8 del 24 marzo 2004. Da quel momento il progetto è stato condotto, sino alla sua conclusione, direttamente dall’Ersa. 2 Ambito in cui è stato realizzato il progetto Il progetto è stato condotto nell’area montana transfrontaliera interessando per il Friuli Venezia Giulia nove unità produttive di trasformazione (caseifici) di cui otto cooperativi e una latteria turnaria e per la Carinzia il caseificio Kärntnermilch. I caseifici della parte italiana si collocano nell’area individuata dal Programma Obiettivo 2 e sono quelli di: Val Tagliamento (Enemonzo), Latteria di Venzone (Venzone), Latteria Sociale di Cividale e Valli del Natisone (Cividale del Friuli), Alto But (Sutrio), Cooperativa Agricola Valcanale (Ugovizza), Caseificio Cooperativo della Val Degano (Ovaro), Latteria Sociale di Paularo (Paularo), Cooperativa Tre Valli (Travesio), Latteria turnaria di Tolmezzo (Tolmezzo). Gli allevamenti coinvolti nel progetto erano, nel 2005, 327 e conferivano ai caseifici summenzionati una quantità di latte di circa 19.000.000 di litri. La Kärntnermilch è una moderna cooperativa agricola indipendente con sede a Spittal an der Drau situata tra due parchi nazionali e precisamente quello degli Alti Tauri e quello dei Nockberge. Ogni anno trasforma circa 90 milioni di chili di latte che viene conferito da 1.600 allevatori della regione. Collaborazioni con altri progetti Contemporaneamente all’avvio del progetto Milk la Direzione Regionale delle risorse agricole, naturali, forestali e montagna aveva attivato il progetto “Filiera latte montano – FLM”, attraverso un finanziamento erogato ai sensi della art. 6 della Legge Regionale del 18 luglio 2005 n. 15. Il progetto, affidato per la sua conduzione ad Agemont, ha avuto come obbiettivo quello di definire i termini per la riconversione del settore lattiero-caseario della montagna friulana. I due progetti, sin dal loro inizio, sono stati sviluppati in una prospettiva di integrazione in quanto Milk si è occupato della valorizzazione delle produzioni lattiero casearia dell’area montana e FLM del rilancio commerciale del settore lattiero caseario ed entrambi indirizzati alla qualificazione delle produzioni dell’area montana. Attività svolte e spese sostenute Attività svolte al 31 dicembre 2005 FASE 1 - Pianificazione e costituzione del gruppo tecnico transfrontaliero (GTS) Dall’avvio del progetto fino a gennaio 2006 sono state effettuate riunioni tra i rappresentanti dei partners e quelli dell'ERSA (soggetto proponente) allo scopo di concordare la suddivisione dei compiti previsti dalla scheda progettuale e definire i contenuti delle convenzioni che stabilivano i rapporti tra i partners stessi e l'ERSA. Ciascun partner ha quindi provveduto a preparare la convenzione che è stata approvata con delibera di giunta. Attività svolte dal 1 gennaio 2006 al 30 settembre 2006 FASE 1 - Pianificazione e costituzione del GTS 1.1 – Costituzione di un gruppo tecnico transfrontaliero per l’elaborazione dei piani di filiera (Anno 2005). All’avvio del progetto è stato costituito un gruppo di lavoro formato dai tecnici dell’Ersa, incaricati di seguire le attività progettuali, e di quelli di alcune delle Comunità Montane della regione Friuli Venezia 3 Giulia. L’attività svolta in questa fase dal gruppo è stata quella di definire i metodi operativi per lo svolgimento dei lavori, che veniva costantemente condiviso con i partner di progetto. Le azioni da sviluppare sono state pianificate tenendo conto anche dei dati già disponibili raccolti ed elaborati dalle diverse strutture coinvolte nell’ambito delle loro attività istituzionali e dell’esecuzione di progetti specifici. Il GTS ha inoltre rivestito il ruolo di interlocutore rispetto agli operatori, ai tecnici e alle istituzioni del settore nell’aerea transfrontaliera per tutta la durata del progetto. Nel primi mesi di progetto, per la pianificazione delle attività da svolgere, sono stati condotti degli incontri tra il gruppo tecnico con Agemont, con i presidenti dei caseifici, con i tecnici e le organizzazioni che operavano nel settore (Unione cooperative, Associazione allevatori). Durante le riunioni sono state tra l’altro definite le condizioni per lo scambio di prodotti tra i caseifici allo scopo di razionalizzare le produzioni all’interno della filiera. Il percorso è stato formalizzato attraverso la stesura di un protocollo d’intesa sottoscritto dai caseifici (vedi Fase 3 Elaborazione piano di impresa, punto 2-Stesura di un accordo fra le aziende del settore per l’organizzazione di un sistema di filiera). In data 3 marzo 2006 si è tenuto il primo incontro transnazionale tra i partners italiani e i partners austriaci, durante il quale sono state messe a confronto le diverse realtà del settore lattiero caseario nelle regioni confinanti con l'obbiettivo di individuare una serie di azioni comuni da sviluppare con il progetto. Questa riunione è stata preceduta da un incontro, avvenuto nel mese di gennaio 2006 a Klagenfurt, tra alcuni rappresentanti del partenariato austriaco e il partner proponente del progetto con lo scopo di definire le linee d’azione strategiche per la collaborazione. 1.2 – Acquisizione e completamento delle informazioni, al fine di tracciare un quadro tecnico ed economico del settore (attività prevista per il 2005). Sono stati raccolti i dati nei singoli caseifici riguardanti il latte conferito, le produzioni lattiero casearie, la commercializzazione, le azioni promozionali condotte in quel momento. Tali informazioni sono state utilizzate per confrontare la realtà montana con quella complessiva regionale e con quella della Carinzia. Alla luce dell’analisi delle informazioni raccolte sono state impostate le seguenti azioni che sono poi state sviluppate: a) il monitoraggio delle singole aziende zootecniche per definire le strategie di intervento per il miglioramento della qualità del latte conferito; b) il rilievo dei percorsi di raccolta del latte effettuati dai singoli caseifici al fine di razionalizzare tale operazione all'interno della filiera; c) la stesura di schede tecniche di lavorazione dei singoli prodotti da utilizzare per la riorganizzazione delle produzioni. La raccolta di tali informazioni era finalizzata alla definizione dello scenario di riferimento che è poi analizzato nei particolari con indagini mirate. 1.3 – Creazione di una banca di dati tecnici ed economici del settore (attività prevista per il 2006) Nei primi tre mesi di progetto è stata strutturata una banca dati per la registrazione di tutte le informazioni riguardanti: i casefici di progetto, le aziende zootecniche che ad essi conferiscono il latte e i prodotti ottenuti. Nei mesi a seguire sono quindi stati raccolti i dati e precisamente: - da marzo a settembre 2006 sono stati visitati i caseifici di progetto e sono state compilate delle schede specificatamente predisposte per la raccolta di tutte le informazioni riguardanti le strutture, le strumentazioni, i conferitori, i bacini di raccolta del latte, le quantità di latte raccolto e trasformato, il tipo di produzione per categoria, le tecnologie di lavorazione, la destinazione dei prodotti, le strutture per la vendita, le modalità di vendita, il personale impiegato (vedi Fase 3 punto 3.4 Stesura di un piano di rioganizzazione ed ottimizzazione delle produzioni in un sistema integrato fra le diverse strutture ; - a partire da marzo sono stati raccolti i dati sulle aziende zootecniche attraverso apposite schede di indagine compilate utilizzando i dati forniti dai caseifici, dall’Associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia, dalle Aziende Sanitarie locali, dalle Organizzazioni sindacali, le informazioni riportate nel bollettino SIAN, negli elenchi dell’indennità compensativa e del PSR ed infine i dati raccolti intervistando telefonicamente gli allevatori (vedi Fase 3 punto 3.3 Definizione e caratterizzazione dei prodotti lattiero caseari, con stesura, per ogni prodotto, di una scheda tecnica e 4 di un regolamento di produzione) - a partire da marzo sono state raccolte le informazioni riguardanti i prodotti ottenute: analizzando le aree di produzione, esaminandone le caratteristiche, definendo la peculiarità di ciascun prodotto stabilita da un gruppo di valutatori (vedi Fase 3 punto 3.3-Definizione e caratterizzazione dei prodotti lattiero caseari), con stesura, per ogni prodotto, di una scheda tecnica e di un regolamento di produzione. L’attività di implementazione del data base è proseguita anche durante le successive fasi di progetto. Le informazioni raccolte sono state utlizzate per definire nel dettaglio il contesto produttivo a sua volta presupposto fondamentale per individuare le iniziative di sviluppo della filiera. FASE 2 – Analisi e ricerca 2.1 Analisi delle risorse del territorio e loro confronto fra regioni partner ed altre realtà simili dell’arco alpino Nel mese di aprile 2006 è stata effetuata una visita tecnica ai caseifici di Livigno e Chiuro in provincia di Sondrio per raccolgiere elementi utili a valutare possibiltà di realizzare un impianto per la produzione di latte alimentare. I tecnici coinvolti nel progetto hanno partecipato e collaborato alla realizzazione di un workshop dal titolo "A strategy for the enhancement of the typical products of the Alpine Space" nell'ambito del Summit del programma Interreg IIIB Spazio Alpino, svoltosi a Stresa il 19 giugno 2006. Nella stessa data sono stati incontrati i responsabili della Cooperativa Produttori Fontina e visitata la loro struttura allo scopo di confronatre le esperienze produttive e di commercializzazione per individuare soluzioni applicabili anche sul territorio di progetto. In questo periodo sono continuati i rapporti con il partner austriaco per lo scambio di conoscenze ed esperienze tra i tecnici ed operatori del settore. 2.2 Analisi SWOT (punti di forza, debolezza, rischi opportunità)??????? Sulla base dei dati raccolti è stata avviata l’analisi dei punti di forza e di debolezza del settore nel territorio interessato e sono quindi stati individuate le opportunità di sviluppo dello stesso e le sue criticità. L’analisi SWOT è stata utilizzata in particolare per fornire gli elementi necessari alla predisposizione del Piano di ristrutturazione della filiera (progetto FLM). Dall’analisi delle elaborazioni effettuate sono state individuate le azioni specifiche per la risoluzione di alcune delle problematiche emerse, azioni che vengono descritte nei punti successivi. Ciascuna azione è stata svolta secondo dei protocolli tecnico-procedurali predisposti dal gruppo di lavoro in confronto con le professionalità specifiche via via coinvolte. La realizzazione degli interventi ha comportato a sua volta l’acquisizione di informazioni e dati dalla cui elaborazione effettuata anche nel 2007 sono emerse indicazioni applicative specifiche. FASE 3 – Elaborazione del piano di impresa 3.1 Organizzazione incontri sul territorio con allevatori, strutture di trasformazione, associazioni di malgari ed altri organismi interessati 5 Nel periodo di riferimento sono stati svolti: - cinque incontri con i tecnici delle Comunità Montane che si occupano del progetto, con Agemont, con i presidenti dei caseifici, durante i quali sono state fornite le necessarie informazioni sugli interventi tecnici previsti e richiesta la collaborazione dei presenti, sono stati discussi i problemi commerciali e fornite le informazioni sui risultati delle valutazioni dei prodotti espresse da una commissione di esperti del settore incaricata di svolgere tale attività nell’ambito del progetto (vedi Fase 3 punto 3.3 e 3.4); - un incontro per riferire sullo stato di avanzamento del progetto cui sono state invitate le organizzazioni di categoria; - un incontro con i tecnici caseari dei caseifici di progetto nel quale sono stati definiti, alla luce dei dati fino a quel momento raccolti, i parametri e le modalità di rilievo dei dati tecnici di lavorazione necessari per il confronto dei prodotti e l'ottimizzazione delle rese; - un incontro tra i partners di progetto per definire le attività svolte fino a quel momento e pianificare le azioni future per il completamento delle raccolta dei dati sul territorio; - un incontro con Agemont e la Direzione Centrale risorse agricole naturali e montagna per individurae i percorsi praticabili di accesso a finanziamenti per la ristrutturazione del settore; - un incontro con i tenici dell'Assoziazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia per discutere i risultati dei sopralluoghi da essi svolti nelle aziende zooteniche e valuare le collaborazioni che si sarebbero sviluppate successivamente. Nel mese di settembre 2006 un tecnico incaricato della realizzazione del progetto ha fatto parte della commissione di valutazione del formaggio "Montasio" per la mostra concorso organizzata in occasione della Fiera Campionaria di Pordenone. 3.2 Stesura di un accordo fra le aziende del settore per l’organizzazione di un sistema di filiera Il percorso di costituzione del gruppo dei caseifici dell’area montana della regione Friuli Venezia Giulia, formalmente riconosciuto, ha interessato l’intero periodo progettuale, tuttavia già all’inizio delle attività i caseifici hanno espresso la loro disponibilità a condividere tale processo sia partecipando attivamente agli incontri periodici con i tecnici di progetto che sottoscrivendo un protocollo d’intesa in cui tale disponibilità veniva manifestata. 3.3 Definizione e caratterizzazione dei prodotti lattiero caseari, con stesura, per ogni prodotto, di una scheda tecnica e di un regolamento di produzione E ‘ stata predisposta una scheda per il rilievo dei dati delle aziende zootecniche (vedi Fase 1 punto 1.3 – Creazione di una banca di dati tecnici ed economici del settore) su: ubicazione, dimensione, risorse umane, tecniche di allevamento, alimentazione, carico animale. Sono quindi stati coinvolti per questa indagine i caseifici, le Comunità Montane, l’ Associazione Allevatori e le Organizzazioni di Categoria. Le informazioni hanno contribuito alla definizione e caratterizzazione delle produzioni, oltre che alla loro riorganizzazione ed ottimizzazione in un sistema integrato fra le diverse strutture come previsto al punto 3.4. Dalla elaborazione dei dati raccolti attraverso le indagini sulle aziende zootecniche che conferiscono il latte ai caseifici di progetto, era emersa un’elevata incidenza di produzione di latte non conforme collegata alla modalità di ottenimento dello stesso e alle condizione di conservazione. Allo scopo di individuare i possibili interventi da mettere in atto per risolvere tale problematica è stata condotto un monitoraggio, in collaborazione con l’associazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia, regolato da apposita convenzione. Le informazioni raccolte sono state ottenute analizzando il latte di circa 100 aziende che risultavano non conformi e raccogliendo i dati riguardanti le modalità di conservazione del latte, di manutenzione e pulizia della mungitrice, della manutenzione e pulizia della vasca di refrigerazione. Tale indagine è stata svolta nei mesi da aprile a giugno 2006 (pre alpeggio) e si è ripetuta nel periodo da settembre a dicembre 2006 (post alpeggio). Nell’ambito della medesima convenzione sono anche state anche condotte delle indagini per 6 stabilire l’incidenza e le cause della presenza di elevate cellule somatiche nel latte. Allo scopo di definire un regolamento di produzione sono stati rilevati i dati tecnologici di lavorazione dei singoli prodotti ottenuti in ciascuno dei caseifici. Per la valutazione dei prodotti sono state costituite delle commissioni di esperti composte da tecnici, casari ed operatori commerciali, L’obbiettivo delle commissioni è stato quello di definire le caratteristiche qualitative ed organolettiche dei prodotti. I dati, registrati mediante apposite schede di valutazione, sono poi stati confrontati con le informazioni relative ai dati sulla tecnologia di produzione, inseriti nella banca dati, adottata da ciascuno dei caseifici per specifico prodotto. Le commissioni si sono riunite 5 volte e i prodotti che sono stati valutati erano distinti per categoria: latteria, formaggi molli, burro e pasta filata, formaggi particolari, ricotta fresca e affumicata. L’elaborazione dei giudizi forniti dalla commissione sulla qualità dei prodotti è stata condotta in modo da permettere l’eventuale individuazione di quelli aventi aspetti propri e peculiari tali da identificarli come caratteristici dell’area montana. L’analisi dei risultati ha però messo in evidenza un generale scarso collegamento con il territorio montano regionale anche per quanto riguarda i formaggi latteria che sono quelli tradizionalmente ottenuti in questa area. Questo ha evidenziato la necessità di individuare un percorso di recupero della particolarità del prodotto di montagna (vedi lo sviluppo nel periodo ottobre 2006-settembre 2007 dei punti 3.3- Definizione e caratterizzazione dei prodotti lattiero caseari, con stesura, per ogni prodotto, di una scheda tecnica e di un regolamento di produzione e 3.4 - Stesura di un piano di rioganizzazione ed ottimizzazione delle produzioni in un sistema integrato fra le diverse strutture). 3.4 Stesura di un piano di rioganizzazione ed ottimizzazione delle produzioni in un sistema integrato fra le diverse strutture Allo scopo di definire un piano per ottimizzare le produzioni in modo da incentivare l’allevamento sono state avviate le analisi sulle informazioni riguardanti le condizioni delle strutture di trasformazione la situazione inerente la raccolta del latte, il personale addetto alla produzione e alla vendita dei prodotti. 3.5 Stesura di un piano di scambi e gestione della commercializzazione Sono stati contattati alcuni operatori commerciali del settore per individuare le loro esigenze e l'interesse nei confronti dei prodotti dei caseifici di progetto. 3.6 Stesura di un piano di investimenti per le eventuali necessità di nuove tecnologie per la peroduzione e la commercializzazione del prodotto E’ stata effettuata un’indagine conoscitiva volta a valutare le possibilità economiche e tecniche di intraprendere un’attività di produzione di latte fresco nell’area di progetto. 3.7 Stesura di un piano di comunicazione indirizzato ai produttori, agli operatori, agli utlizzatori finali In questa fase è stata iniziata l’analisi delle informazioni ed indicazioni fino al momento acquisite, per lo sviluppo successivo delle azioni di valorizzazione delle produzioni attraverso la diffusione della loro conoscenza. FASE 5 Formazione, marketing e promozione (anno 2007-2008) 5.3 – Divulgazione nelle scuole dell’obbligo, attraverso i programmi di educazione alitare, della valenza ambientale e storico culturale delle produzioni agricole di qualità Le attività previste in questa fase con le scuole sono state anticipate a maggio 2006, nell’ambito della manifestazione (Europarc) che ogni anno viene organizzata al Parco di S. Floriano (Polcenigo) durante il mese dedicato ai parchi d’Europa e dedicata alle scolaresche. In particolare è stato organizzato un incontro di presentazione dei prodotti caseari di progetto agli studenti di 3 classi delle scuole elementari della regione. Note: Per lo svolgimento delle attività tecniche è stato incaricato a partire da febbraio 2006 un esperto del settore lattiero-caseario individuato dal Saasd della Provincia di Pordenone mediante selezione pubblica. 7 Per lo svolgimento delle attività di rendicontazione del progetto è stato incaricato a partire da febbraio 2006 un esperto amministrativo che rimane in carico al progetto fino al 31 agosto 2006. Scostamenti: Lo spostamento nella realizzazione delle attività che si era registrato nel primo periodo dovuto ad un ritardo di avvio di progetto dovuto a motivi burocratico amministrativi è stato recuperato nei mesi immediatamente successivi. Solo alcune delle attività tecniche previste per il secondo semestre sono state condotte in ritardo rispetto alla tempistica definita dalla scheda di progetto e ciò a causa dello slittamento, per ragioni amministrative, nell’affidamento degli incarichi. Attività svolte dal 1 ottobre 2006 al 30 settembre 2007 La maggior parte delle attività delle fasi 1, 2 e 3 sono proseguite anche durante l’anno 2007 e in parte nel 2008 richiedendo per la loro proficua realizzazione una tempistica pluriennale. FASE 1 - Pianificazione e costituzione del GTS 1.3 – Creazione di una banca di dati tecnici ed economici del settore (attività prevista per il 2006) Negli ultimi mesi del 2006 è stata completata la raccolta delle informazioni sulle aziende zootecniche coinvolte nel progetto e quelle fornite dai caseifici, dalle Organizzaznioni di Categoria e dall’Associazione Allevatori. I dati sono stati quindi inseriti nell’apposita banca dati. FASE 3 – Elaborazione del piano di impresa 3.1 - Organizzazione incontri sul territorio con allevatori, strutture di trasformazione, associazioni di malgari ed altri organismi interessati Nel periodo di riferimento sono stati organizzati: - una riunione con i veterinari dell Azienda Sanitaria di Tolmezzo e con l'Associazione Allevatori per discutere i risultati delle indagini svolte nel periodo di riferimento. - un incontro presso Agemont con i partner di progetto e con i presidenti dei caseifici, durante il quale sono state presentati i risultati delle attività svolte e concordate quelle future. I tecnici di progetto hanno inoltre partecipato ad un incontro organizzato dalla Conf cooperative del Friuli Venezia Giulia su "valorizzazione e promozione delle latterie sociali e turnarie del Friuli Venezia Giulia svolto a Povoletto in ottobre 2006. Sempre i tecnici di progetto si sono inoltre confrontati con i tecnici della Associazione Allevatori di Vicenza per raccogliere informazioni relative alla predisposizione di una banca dati per la gestione delle aziende zootecniche utile all’individuazione di un sistema di autocontrollo su tutta la filiera da adottare nelle aziende di progetto. Sono stati contattati proprio i tecnici dell’Associazione di Vicenza in quanto avevano maturato una particolare esperienza nella messa a punto di software specifici. 3.3 - Definizione e caratterizzazione dei prodotti lattiero caseari, con stesura, per ogni prodotto, di una scheda tecnica e di un regolamento di produzione Alla luce dei risultati ottenuti dall’analisi dei prodotti e della valutazione delle commissioni sono stati individuati i prodotti e le tecniche di lavorazione da mettere a punto per uniformare e qualificare le produzioni casearie tradizionali della zona montana della regione. E’ stato quindi steso un piano di lavoro delle attività di indagine per approfondire l’analisi delle tecniche di lavorazione adottate nei caseifici. E’ 8 stato quindi stabilito di avviare un lavoro di sperimentazione per la messa a punto della tecnica di produzione di 4 formaggi tipo latteria allo scopo di stabilire il fermento più idoneo e il caseificio più adatto alla loro produzione. L’esecuzione di questo lavoro è stata affidata, mediante apposita convenzione, al Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Udine. Nel periodo di riferimento sono quindi stati incontrati i tecnici e docenti dell’Università per stabilire il protocollo di indagine e, i rappresentanti delle quattro ditte produttrici di fermenti per fornire loro le indicazioni necessarie alla individuazione del fermento specifico per l’indagine. Alla fine del 2006 è stato redatto da parte dell’AAFVG il rapporto sull’indagine sulle condizioni di ottenimento del latte che ha permesso di porre in evidenza i problemi e le criticità rilevate. Essi sono quindi stati discussi con i tecnici dell’AAFVG, con i veterinari dell’Azienda sanitaria e con i responsabili dei caseifici di progetto con i quali sono state definite specifiche indicazioni operative per il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie di produzione e conservazione del latte e di quelle legate alle mastiti. In particolare i veterinari ASL hanno assunto l’impegno di incontrare i commercianti di bestiame che operano in zona, soprattutto per i problemi sanitari legati alla soccida, ed i caseifici avrebbero richiesto ai propri conferenti di verificare, attraverso esami di laboratorio, l’assenza di mastite sui capi acquistati o presi in affitto, prima della loro introduzione in stalla. Tenendo conto dei risultati ottenuti dalla prima serie di indagini svolte dai tecnici dell’AAfvg nelle aziende dell’area montana che producono latte non conforme, è stata condotta, nei mesi di maggio, giugno e luglio 2007 una seconda indagine, anch’essa regolata da apposita convenzione, con la finalità di verificare l’entità del effetto, sulla qualità del latte, delle visite effettuate dai tecnici negli allevamenti. A tale scopo l’avvio dell’indagine è stata preceduta da una serie di incontri e contatti tra i tecnici di progetto e quelli dell’AAFVG per procedere alla definizione delle modalità di esecuzione delle attività e alla stesura del piano di lavoro Sempre con l’AAFGV e nell’ambito della medesima convenzione sono state condotte una serie di analisi (qualità del latte e caratterizzazione dei lattoinnesti) di supporto alle prove di caseificazione previste dalla sperimentazione per la messa a punto della tecnica di produzione dei quattro formaggi latteria condotta dall’Università di Udine. Nei primi mesi del 2007 è stato anche predisposto un programma di sperimentazione finalizzato allo studio degli effetti della refrigerazione a diverse temperature, sulla qualità casearia del latte. Lo scopo è stato quello di migliorare le caratteristiche tecnologiche del latte e di conseguenza dei prodotti trasformati nell’intento di contribuire a definire il metodo per ottenere prodotti tradizionali. Sono pertanto stati raccolti e conferiti all’AAFVG, per le analisi necessarie, i campioni di latte prelevati in alcuni allevamenti dell’area montana. Tale attività di analisi è stata svolta dall’AAFVG nell’ambito della convenzione sopra menzionata. Sulla base delle osservazioni dei dati sugli allevamenti e da quelli ottenuti con il monitoraggio dell’AAFVG, durante la primavera sono stati effettuati alcuni sopralluoghi nelle aziende zootecniche definite marginali in quanto lontane dai centri di trasformazione, allo scopo di individuare, per queste aziende, soluzioni alternative di gestione. Per valutare le caratteristiche dei formaggi che venivano ottenuti con le prove di caseificazione condotte dall’Università di Udine è stata nominata una commissione di valutatori costituita da: casari e amministratori dei caseifici coinvolti nel progetto, addetti al commercio operanti in area regionale ed esperti tecnici del settore. Il compito dei commissari è stato quello di esprimere dei giudizi sulla qualità dei prodotti, testati a diversi stadi di maturazione, attraverso la compilazione di apposite schede di valutazione. Questa indagine aggiunta a quelle ottenute dall’analisi sensoriale condotta dall’Università e a quelle risultate dal test sul consumatore, di seguito descritti, hanno contribuito a fornire ai caseifici di progetto indicazioni concrete in tema di scelte produttive e di marketing dei prodotti. Per valutare il livello di gradimento dei formaggi ottenuti con le prove di caseificazione, è stato condotto un test rivolto ai consumatori con l’obbiettivo di: 1) individuare il fermento che dava il prodotto più apprezzato e per quali motivi lo gradiva, 2) stabilire quale tra i quattro tipi di formaggio in prova incontrava di più il gusto dell’assaggiatore, 3) identificare il consumatore tipo dei quattro formaggi al fine di promuoverli in 9 maniera mirata. Il test è stato effetuato presso gli spacci aziendali, l’Ipercoop di Amaro, il punto vendita del Consorzio Carnia a Tolmezzo e in occasione della manifestazione Friuli DOC. In totale nel periodo da giugno a settembre 2007 sono stati organizzati 18 giornate di interviste e sono stati complessivamente contattati 1.891 consumatori che hanno effettuato 4.385 assaggi. Nel periodo di riferimento i tecnici del gruppo di lavoro hanno partecipato agli incontri con i funzionari della Direzione Centrale delle risorse agricole, naturali, forestali e montagna durante i quali venivano discusse le possibilità di applicazione del Piano di ristrutturazione. 3.4 - Stesura di un piano di rioganizzazione ed ottimizzazione delle produzioni in un sistema integrato fra le diverse strutture 3.5 - Stesura di un piano di scambi e gestione della commercializzazione 3.6 - Stesura di un piano di investimenti per le eventuali necessità di nuove tecnologie per la produzione e la commercializzazione del prodotto Ciascuno dei punti riportati interviene nell’elaborazione del Piano di ristrutturazione (progetto FLM) impresa e pertanto le attività svolte vengono descritte insieme Nell’ultimo trimestre del 2006 sono stati effettuati 11 incontri fra i tecnici del progetto MILK e il responsabile del progetto FLM durante i quali è stata avviata la stesura del Piano di ristrutturazione che coinvolge le aziende di progetto. Il 5 dicembre 2006 si è svolto a Udine un incontro con le organizzazioni sindacali e le Comunità Montane durante il quale è stata presentata e discussa la bozza del Piano di ristrutturazione. Durante il primo trimestre del 2007 è stata completata la stesura del Piano di ristrutturazione che è stato, durante il mese di gennaio, presentato a ciascuno dei consigli di amministrazione dei caseifici allo scopo di discutere le linee guida individuate e migliorarne i contenuti. FASE 4 – progettazione e realizzazione di un sistema di controllo 4.1 Progettazione e realizzazione di un sistema di controllo di gestione, finanziario ed organizzativo specifico per il comparto produttivo della montagna FASE 5 – Formazione, marketing e promozione 5.1 – Organizzazione di giornate di informazione per cittadini, allevatori ed operatori del settore lattiero-caseario Il giorno 5 maggio 2007 presso il caseificio di Emenonzo si è svolto un convegno su “Turismo e prodotto tipico locale: tradizione, sapori e territorio organizzato da Aprolaca - Società cooperativa consortile agricola nell’ambito della 3a rassegna regionale della ricotta certificata, durante il quale, un tecnico di progetto ha curato la presentazione dal titolo “Piano di ristrutturazione dei caseifici montani del Friuli Venezia Giulia: proposta di valorizzazione dei prodotti lattiero caseari” sulle iniziative condotte con il progetto Milk. Il giorno 9 settembre 2007 nella sala della latteria del caseificio di Enemonzo è stato organizzato, nell’ambito della 33° mostra mercato del formaggio e della ricotta di malga, un convegno dal titolo “I prodotti do malga: quale strategia per una migliore valorizzazione” a cura della Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestale e montagna” al quale un tecnico di progetto ha partecipato presentando le attività in corso di realizzazione con il “Milk”. 5.2 – Progettazione di un piano di marketing per il rafforzamento della diffusione commerciale del prodotto transfrontaliero Il giorno 16 aprile 2007 si è svolto a Paluzza un meeting tra i partners di progetto della Carinzia ed i tecnici 10 di progetto per la parte italiana durante il quale sono state programmate le attività da realizzare nell’ultimo anno di progetto alcune delle quali volte a creare le condizioni per valutare le possibilità di sviluppo di azioni congiunte di promozione dei prodotti ottenuti nell’area transfrontaliera. La prima delle attività realizzate è stata la visita da parte dei tecnici di progetto per il Friuli alla cooperativa Kartnermilch di Spittal Drau durante la quale sono stati incontrati i responsabili dell’azienda. L’incontro, svoltosi il giorno 12 giugno 2007, è stato particolarmente importante in quanto si è potuto prendere visione della consistenza della diversità tra il settore lattiero caseario austriaco e quello del Friuli Venezia Giulia, ed in particolare dell’area montana regionale, sia in termini di dimensione che di organizzazione della struttura, dei percorsi di raccolta, della remunerazione del latte ecc. Significativo il fatto che la grandezza delle strutture di trasformazione d’oltre alpe, molto più elevata, e le loro produzioni, di tipo industriale, derivano più dalla ricerca di innovazione che dalle tradizioni locali. Durante l’incontro era anche stata avanzata la proposta di una visita da parte dei responsabili del caseificio Carinziano alle strutture di trasformazione dell’area montana del Friuli che come si leggerà di seguito è stata realizzata durante primavera successiva. 5.3 – Divulgazione nelle scuole dell’obbligo, attraverso i programmi di educazione alimentare, della valenza ambientale e storico culturale delle produzioni agricole di qualità Il giorno 13 aprile si è svolto un incontro a Spilimbergo con i partners del progetto della regione Friuli Venezia Giulia in occasione del quale è stata discussa la proposta di attività da svolgere con le scuole volte a far conoscere agli studenti delle scuole primarie la realtà produttiva dell’aera montana regionale. Nel mese di giugno 2007 è stata inviata a tutte le scuole primarie della regione una lettera di invito a partecipare alle iniziative, rivolte in particolare agli alunni delle classi III, IV e V, riguardanti le visite in allevamento e in caseificio. Le scuole interessate potevano aderire all’iniziativa compilando un’apposita scheda di adesione e scegliendo tra i caseifici di progetto e gli allevamenti, allo scopo individuati, che ritenevano più adeguati alle loro esigenze. Attraverso questa iniziativi gli studenti che vi hanno partecipato hanno potuto conoscere la filiera del latte dalla materia prima al prodotto finito osservando come vengono alimentati e accuditi gli animali, come avvenga la mungitura e poi come il latte giunto al caseificio venga lavorato per ottenere formaggi e altri prodotti lattiero caseari. Ciascuna visita e stata conclusa con l’assaggio di alcuni dei prodotti ottenuti nei caseifici offendo in tal modo la possibilità agli studenti di apprezzare i sapori caratteristici dei prodotti di montagna. Le attività sono state preventivamente discusse e programmate il giorno 27 settembre durante uno degli incontri periodici del gruppo di lavoro con i presidenti dei caseifici come sono anche stati svolti incontri dei tecnici di progetto con gli allevatori che hanno accolto le scolaresche nelle proprie aziende. A partire dal mese di maggio è stata avviata la raccolta di materiale informativo sulla modalità di ottenimento e trasformazione del latte, nell’intento di fornire agli insegnati un supporto didattico durante le attività svolte in classe volte ad illustrare ai bambini come è organizzata la produzione lattiero-casearia e come si è evoluta nel tempo e questo per promuovere, rafforzare e mantenere anche attraverso il comportamento alimentare, il legame con il territorio, la storia e le tradizioni. 5.4 Promozione delle produzioni del settore attraverso la rete di agriturismi presenti sul territorio Il giorno 10 luglio 2007 i tecnici di progetto hanno incontrato il presidente dell’Associazione Agriturismo del Friuli Venezia Giulia per discutere le proposte di attività che successivamente si sarebbero realizzate per le aziende agrituristiche definendo anche i tempi di intervento per loro attuazione e le aree di lavoro. Durante il medesimo incontro è anche stata valutata l’idea di predisporre del materiale divulgativo nel formato del depliant descrittivo del territorio montano e dei prodotti da distribuire attraverso le aziende agrituristiche. 5.5 – Partecipazione comune a mostre e fiere Note: A partire dal 1 aprile 2007, sono stati incaricati dall’Ersa, previo espletamento di selezione pubblica, due tecnici per lo svolgimento di specifiche attività riguardanti le ultime fasi di progetto. 11 Scostamenti: Alcune attività tecniche che erano previste per il 2006, sono state completate all'inzio del 2007. Alcune di esse comunque come ad esempio quelle collegate ai risultati della sperimentazione sui prodotti e quelle di intervento presso gli allevamenti per migliorare la qualità del latte, si sono concluse nell'autunno del 2007. Attività svolte dal 1 ottobre 2007 al 31 luglio 2007 Al 31 dicembre 07 Fase 3: Elaborazione piano di impresa - E' stata completata l'elaborazione di un Piano di Riconversione del settore lattiero caseario della montagna friulana, affidata dalla regione ad Agemont S.p.a. e per la quale l'agenzia in questione aveva richiesto la collaborazione del progetto Milk. Il piano, sulla base dello studio degli aspetti tecnici ed economici relativi alle strutture coinvolte ed, in termini più generali, dell'analisi di tutto il settore, mette insieme, in un'ottica di filiera unica, i caseifici dell'area montana individuando azioni e strategie da sviluppare per valorizzarne le produzioni e migliorare, di conseguenza, il reddito delle aziende zootecniche. - Sono stati effettuati i prelievi e le analisi dei campioni di formaggio stagionato delle prove di caseificazione, svolte in cinque caseifici, in collaborazione con l'Università di Udine - Dipartimento di Scienze degli Alimenti e finalizzate alla messa a punto della tecnica di lavorazione di quattro formaggi Latteria, identificabili con la montagna regionale. - Si sono completati i rilievi sul livello di gradimento, da parte dei consumatori, dei formaggi ottenuti dalle prove di caseificazione . Gli ultimi test in programma hanno avuto luogo in due spacci aziendali ed hanno interessato 135 consumatori. - Sono proseguite le valutazioni dei formaggi, ottenuti dalle prove di caseificazione, da parte degli esperti. La commissione, formata da amministratori di caseifici, commercianti e tecnici del settore, si è riunita il 13.11.07. - Alla luce dei risultati dei test sul consumatore, delle valutazioni degli esperti, dei dati tecnici di lavorazione e degli esiti degli esami di laboratorio sui campioni di formaggio, fra le miscele di fermenti testate sono state selezionate quelle più rispondenti agli obiettivi di progetto. Nell'ambito di un incontro con i ricercatori del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell'Università di Udine, sono state quindi programmate, con il loro utilizzo, otto ulteriori prove di caseificazione, che sono state effettuate nel mese di dicembre. I formaggi ottenuti saranno definiti e caratterizzati attraverso l'esame del profilo sensoriale. - E' stato organizzato un incontro, in quattro latterie, con il presidente del caseificio ed i veterinari dell'ASL n.3, per individuare i percorsi più adeguati da sviluppare nelle singole aziende che conferiscono latte non conforme dal punto di vista igienico-sanitario. In un altro caseificio si sono invece riuniti tutti gli allevatori soci per discutere i problemi rilevati sulla qualità del latte conferito. Il 14.11.07 i tecnici "Milk" e delle Comunità Montane, partner di progetto, si sono riuniti per fare il punto della situazione e per concordare le attività ancora da sviluppare o da ultimare. I tecnici che seguono gli aspetti legati alla riorganizzazione delle produzioni, hanno avuto due incontri con i veterinari dell'ASL n.3 per verificare se, dal punto di vista igienico - sanitario, le scelte individuate (es.concentrazione nelle singole strutture di talune lavorazioni, utilizzo di latte crudo, ecc.) rispondono, nelle realtà specifiche, a quanto richiesto dalla normativa vigente e per definire le eventuali azioni correttive necessarie. 12 - I tecnici hanno partecipato ad incontri con i presidenti ed i direttori dei caseifici di progetto nelle date 10.10, 28.11, 28.12, durante i quali hanno puntualizzato lo stato di avanzamento lavori, i risultati ottenuti e, alla luce di tali risultati, le strategie che potrebbero consentire lo sviluppo e la valorizzazione delle produzioni lattiero casearie dell'area montana. Fase 5 - Formazione, marketing e promozione - Si è completata l'introduzione, in un data base appositamente predisposto, dei risultati dei test sul consumatore e si è proceduto alla loro elaborazione. I dati raccolti hanno consentito l'individuazione dei formaggi più apprezzati dal consumatore e delle motivazioni che lo hanno indotto a preferirli. - Sono state inserite, in un apposito data base, le valutazioni, effettuate dalle commissioni di esperti, dei formaggi ottenuti con le prove di caseificazione e sono stati elaborati tutti i dati raccolti. Anche in questo caso le informazioni a disposizione potranno essere utili, non solo per migliorare la qualità delle produzioni, ma anche per impostare adeguate azioni di marketing e di promozione. - Sono state avviate le visite guidate degli alunni delle scuole primarie ai caseifici e alle aziende zootecniche che rientrano nel progetto. Nel periodo ottobre-dicembre l'attività ha coinvolto sedici classi, di cui undici hanno visitato sia il caseificio che l'allevamento, tre solo il caseificio e due solo l'allevamento. I caseifici interessati sono stati due. - E' stato inoltre realizzato del materiale divulgativo, di supporto per le scuole all'attività didattica, sulla lavorazione del latte e dei suoi derivati. - Si è studiata una serie di abbinamenti dei formaggi dell'area montana con prodotti di altre filiere locali (marmellate, succhi, miele) che il Consorzio di Produttori presente in zona ha utilizzato per alcune proposte di confezioni regalo natalizie. A tal fine è stato predisposto anche un adeguato materiale informativo. Al 31 marzo 08 Fase 3: Elaborazione piano di impresa - E' stato approvato dalla commissione tecnica il Piano di Riconversione del settore lattiero caseario della montagna friulana e la Giunta Regionale ne ha preso atto e provvederà ad addottarlo formalmente in tempi brevi. - Sono state completate le prove di caseificazione (quarta fase di indagine) di 3 formaggi prodotti nelle latterie di Venzone, Sutrio e Cividale svolte in collaborazione con l'Università di Udine - Dipartimento di Scienze degli Alimenti e finalizzate alla messa a punto della tecnica di lavorazione di quattro formaggi Latteria, identificabili con la montagna regionale. - Sono state completate le valutazioni dei formaggi, ottenuti dalle prove di caseificazione. Allo scopo le ultime tali valutazioni sono state svolte da parte di un numero rsitretto di operatori del settore lattiero caseario, durante due incontri. - I tecnici hanno partecipato ad incontri con i presidenti ed i direttori dei caseifici di progetto nelle date 25 gennaio e 7 marzo, durante i quali riferito circa lo stato di avanzamento delle attività di progetto e condiviso la pianificazione dei lavori da condurre nell'ultima fase progettuale. po e la valorizzazione delle produzioni lattiero casearie dell'area montana. - E' stata elaborata da parte del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell'Università di Udine una relazione con i dati ottenuti dalle prove di caseificazione dei 4 formaggi latteria. - Il 7 febbraio 2008 e il 10 marzo 2008 i tecnici "Milk" e delle Comunità Montane, partner di progetto, si sono riuniti per fare il punto della situazione e per concordare le attività ancora da sviluppare o da ultimare. - E' stata redatta una relazione "Relazione sugli allevamenti bovini da latte dell'area di progettoMilk" nella 13 quale viene analizzata la situazione zootecnica dell'area montana del Friuli Venezia Giulia. - E' stata organizzata, in collaborazione con il partner austriaco, la visita dei responsabili del casificio carinziano Karntnermilch ad alcuni dei caseifici di progetto dell'area montana della regione Friuli Venezia Giulia. Lincontro che si svolgerà il prossimo 22 aprile ha lo scopo di mostrare la realtà di trasformazione casearia della regione e creare l'occasione per avviare rapporti commerciali che si potranno sviluppare in futuro nell’area transfrontaliera. Fase 4 - Progettazione e realizzazione di un sistema di autocontrollo - E' stata predisposta la procedura di incarico per la costruzione di un software per la gestione dei dati nelle aziende zootecniche che conferiscono il latte ai caseifici dell’area montana. Tale strumento sarà un importante supporto per il controllo e la tracciabilità delle produzioni in un'ottica di filiera unica in quanto permetterà il monitoraggio delle condizioni di produzione del latte fino alla vendita del prodotto. Fase 5 - Formazione, marketing e promozione - Sono stati elaborati i dati riguardanti i test sul consumatore condotto con lo scopo di individuare i formaggi più apprezzati. Il metodo di studio e i risultati ottenuti sono stati riassunti in una relazione tecnica "Indagini e lavori svolti per il settore lattiero caseario nell'area montana del Friuli Venezia Giulia". - Sono state elaborate i dati inerenti le valutazioni effettuate dalle commissioni di esperti sui formaggi ottenuti con le prove di caseificazione. I risultati sono satati sintetizzati nella relazione "Indagini e lavori svolti per il settore lattiero caseario nell'area montana del Friuli Venezia Giulia". - Sono state effettuate le visite guidate di 22 classi di 12 scuole primarie ai caseifici e alle aziende zootecniche che rientrano nel progetto. Nel prossimo mese di aprile verranno accompagnate in vista le ultime 4 classi provenienti da 2 scuole. - Il materiale raccolto a scopo didattico, volto a far conoscere agli alunni della scuole primarie i le realtà zootecniche dell'area montana regionale e i prodotti di trasformazione del latte, è stato riunito in una pubblicazione dal titolo "La trasformazione del latte nell'area montana del Friuli Venezia Giulia". - E' stata organizzata, in collaborazione con il partner austriaco, una visita di un gruppo di allevatori della regione Carinzia ad alcune aziende zootecniche e a tre caseifici dell'area montana. Tale visita viene organizzata allo scopo di creare l’occasione per un confronto tra le realtà zootecniche dell'area transfrontaliera per molti aspetti diverse tra loro. - E' stato organizzato un corso di formazione per il personale addetto alle vendite negli spacci dei caseifici che si svolgerà nel mese di maggio e che svilupperà gli argomenti riguardanti le tecniche di vendita al pubblico, le modalità di gestione del banco vendita, le caratteristiche dei prodotti montani, l'utilizzo dei formaggi montani nell’alimentazione giornaliera e il loro abbinamento con altri alimenti. Lo scopo dell'iniziativa è quello di fornire al personale che opera negli spacci, di strumenti di valorizzazione dei prodotti al momento della vendita. - Sono state avviate le procedure per l'affidamento di un incarico per la realizzazione di uno studio di un’immagine comune dei punti vendita dei caseifici dell’area montana del Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo di questo lavoro è quello di contribuire alla valorizzazione del prodotto lattiero caseario dell’area montana del Friuli Venezia Giulia attraverso la creazione di una immagine comune delle produzioni che possa promuoverle in manera efficace. - Sono state prodotte delle schede descrittive dei principali prodotti lattiero caseari dell'area transfrotaliera che verranno successivamente stampate e distribuite in occasione di eventi quali il convegno finale con l'obbiettivo di divulgare la conoscenza sulle produzioni lattiero casearie della montagna del Friuli Venezia Giulia e della Carinzia. Sono stati organizzati degli incontri, riservati ai gestori degli agriturismi della Regione Friuli Venezia Giulia, 14 che si svolgeranno presso 4 agriturismi individuati dall’Associazione Agriturismo del Friuli Venezia Giulia, sul territorio regionale, in modo da garantire la partecipazione più ampia possibile. Durante tali incontri che si svolgeranno nel mese di maggio, verranno presentati i prodotti lattiero caseari, ottenuti dai caseifici di progetto, anche in abbinamento con altre produzioni tipiche del territorio montano, come ad esempio miele, conserve ecc. con lo scopo di far conoscere le opportunità di utilizzo, presentazione, abbinamento e reperimento di alcuni prodotti lattiero –caseari del territorio montano della regione. Al 30 giugno 2008 Fase 3: Elaborazione piano di impresa - Il Piano di Riconversione del settore lattiero caseario della montagna friulana, predisposto da Agemont in collaborazione con i tencici del progetto Milk, è stato approvato dalla Giunta Regionale il 21 maggio 2008 con delibera n. 929. - E' stata inviata da parte del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell'Università di Udine la relazione riguardante le prove di caseificazione per la messa a punto della tecnologia di produzione di quattro formaggi identificativi della zona montana regionale. - Il giorno 22 aprile si è svolto l'incontro tra i tecnici della regione Friuli Venezia Giulia, coinvolti nel progetto, e i responsabili del caseificio carinziano Karntnermilch in occasione del quale sono stati visitati due dei caseifici di progetto: il caseificio Alto But di Sutrio e il caseificio Val Tagliamento di Enemonzo. Il meeting è stata un'occasione di confronto tra le realtà di trasformazione della Carinzia e del Friuli ed un'opportunità per valutare la possibilità di avviare rapporti commerciali transfrontalieri. Fase 4 - Progettazione e realizzazione di un sistema di autocontrollo - Per la predisposizione del software di gestione dei dati delle aziende zootecniche, che conferiscono il latte ai caseifici di progetto è stato incaricato un esperto del settore zootecnico. Durante i mesi di maggio e giugno, i tecnici del progetto, hanno fornito all'esperto le indicazioni e le informazioni necessarie all'implementazione del software. Fase 5 - Formazione, marketing e promozione - Si è conclusa, con la visita da parte di quattro classi di due scuole primarie della regione, ai caseifici di Cividale, Enemonzo e Marsure e alle aziende zootecniche connesse, l'attività con le scuole elementari, già avviata nell'autunno precedente. - E' stata completata la pubblicazione per le scuole dal titolo "La trasformazione del latte nell'area montana del Friuli Venezia Giulia" e si è provveduto ad incaricare una ditta per la sua impaginazione e stampa. - Il giorno 6 maggio si è svolta la visita di un gruppo di allevatori della regione Carinzia ad alcune aziende zooteniche in Carnia e in Val Canale e a tre caseifici dei caseifici di progetto: caseificio Cooperativa agricola Valcanale di Ugovizza, caseificio Alto But di Sutrio e caseificio Val Tagliamento di Enemonzo. Presso il caseificio di Ugovizza sono stati anche assaggiati alcuni dei più importanti prodotti ottenuti dai caseifici di progetto. Durante l' incontro è stata presentata, da parte dei tecnici di progetto, la realtà zootecnica e di trasformazione dell'area montana della regione Friuli Venezia Giulia. L'incontro è stato un'occasione di confronto della diversa realtà produttiva transfrontaliera del settore lattiero-caseario. - E' stato realizzato il corso di formazione per il personale addetto alle vendite negli spacci dei caseifici che si è articolato in due incontri tenuti da un esperto del settore incaricato di curare gli argomenti riguardanti: le tecniche di vendita al pubblico, le modalità di gestione del banco vendita, le caratteristiche dei prodotti montani, l'utilizzo dei formaggi montani nell’alimentazione giornaliera e il loro abbinamento con altri alimenti. Gli incontri si sono tenuti nei caseifici di Cividale e di Enemonzo, rispettivamente nei giorni 5 maggio e 12 maggio 2008, e vi hanno partecipato 20 persone addette alle vendite sia nei caseifici di progetto che operanti presso il Consorzio Carnia in quanto importante punto vendita di prodotti dell'area montana della regione. A conclusione degli incontri sono stati rilasciati degli attestati di partecipazione ed è stato 15 consegnato del materiale di approfondimento sugli argomenti trattati. Lo scopo di questa iniziativa è stato quello di fornire, al personale che opera negli spacci dei caseifici, strumenti che possano contribuire a valorizzazione i prodotti al momento della vendita. -E' stato realizzato lo studio di un’immagine comune dei punti vendita dei caseifici dell’area montana del Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di contribuire alla valorizzazione del prodotto lattiero caseario dell’area montana del Friuli Venezia Giulia attraverso la creazione di una immagine comune delle produzioni per promuoverle in maniera efficace. - E' stata ultimata la predisposizione delle schede di descrizione dei prodotti lattiero-caseari dell'area transfrontaliera ed è stato affidato l'incarico per lo studio grafico e quello per la stampa della brochure in cui le schede sono state raccole e che ha per titolo: "I prodotti lattiero-caseari dell'area montana transfrotaliera tra Friuli e Carinzia". - Sono stati realizzati i quattro incontri, riservati ai gestori degli agriturismi della Regione Friuli Venezia Giulia, che si sono svolti presso i 4 agriturismi segnalati dall’Associazione Agriturismo del Friuli Venezia Giulia e precisamente nell'agriturismo “Alture di Polazzo” – Fogliano di Redipuglia (GO) il giorno 5 maggio 2008, nell'agriturismo “San Juri” – Enemonzo (UD) il giorno 12 maggio 2008, nell'agriturismo “La lataria dei Magredi” – Vivaro (PN) il giorno 19 maggio 2008 e nell'agriturismo “Al casale” – Codroipo (UD) il giorno 20 maggio 2008. Durante gli incontri che sono stati curati dai tecnici dell'Ersa e da un esperto di degustazione di formaggi, sono satti presentati i prodotti lattiero caseari, ottenuti dai caseifici di progetto, anche in abbinamento con i vini e con altre produzioni tipiche del territorio montano (miele, conserve ecc.). Lo scopo è stato quello di far conoscere le opportunità di utilizzo, presentazione, abbinamento e reperimento di alcuni prodotti lattiero –caseari del territorio montano della regione. - Il giorno 14 maggio 2008 il Parco di S. Floriano a Polcenigo (PN) ha ospitato un incontro tra due classi di scuola primaria della Carinzia e una classe di scuola primaria del Friuli Venezia Giulia. Durante tale incontro sono stati presentati ed assaggiati alcuni prodotti lattiero caseari della montagna e sono state illustrate ad insegnati e studenti le modalità di produzione dei prodotti più cartteristici. Il giorno 18 giugno 2008 nella sede dell'Ersa di Villa Chiozza si è svolto il convegno finale di progetto durante il quale sono state presentate le attività svolte e i principali risultati ottenuti nei tre anni di lavoro. Alle presentazioni ha fatto seguito una tavola rotonda con lo scopo di definire proposte e stategie per la valorizzazione e lo sviluppo della zootecnia e delle produzioni casearie nell'area transfrontaliera. Durante il convegno è stato dedicato uno spazio alla presentazione ed assaggio dei prodotti ottenuti nei caseifici di progetto dell'area transfrontaliera, curato dai tecnici dell'Ersa e da un esperto di degustazione di formaggi. Al 31 luglio 2008 Fase 4 - Progettazione e realizzazione di un sistema di autocontrollo - E' stato completato e presentato ai tecnici dell'Ersa, incaricati di seguire il progetto, il software di gestione dei dati delle aziende zootecniche, che conferiscono il latte ai caseifici di progetto . Fase 5 - Formazione, marketing e promozione - Sono state stampate 500 copie della pubblicazione per le scuole dal titolo "La trasformazione del latte nell'area montana del Friuli Venezia Giulia" che verrà distribuita agli istituti primari della regione, che ne faranno richiesta, durante l'autunno prossimo. - E' stata stampata la brochure sui prodotti transfrontalieri dal titolo "I prodotti lattiero-caseari dell'area montana transfrontaliera tra Friuli e Carinzia" che verrà consegnata per la distribuzione ai caseifici di progetto, agli agriturismi che hanno partecipato alle serate di presentazione dei prodotti e a quanti ne faranno richiesta. - Sono state predisposte delle relazioni sulle attività svolte con il progetto ed sui principali risultati ottenuti 16 durante i tre anni di lavoro che verranno pubblicate sul sito dell'Ersa. Note: Scostamenti: Le attività che si dovevano svolgere, come riportato nella scheda di progetto nei mesi da gennaio ad aprile 2008 e concernenti la diffusione della conoscenza dei prodotti lattiero caseari della montagna del Friuli Venezia Giulia in modo condiviso e univoco tra i caseifici e le attività che prevedevano il coinvolgimento del partner austriaco hanno subito un ritardo nella loro organizzazione e realizzazione. Questo è stato dovuto ai tempi, superiori alle previsioni, che la “Stesura di un piano di riorganizzazione ed ottimizzazione delle produzioni in un sistema integrato fra le diverse strutture” (Fase 3: Elaborazione piano di impresa) e la definizione delle procedure amministrative per la formalizzazione delle collaborazioni tra i caseifici hanno richiesto. Al fine di garantire di poter procedere con l’organizzazione e realizzazione delle ultime attività del progetto concernenti la diffusione della conoscenza dei prodotti lattiero caseari della montagna del Friuli Venezia Giulia in modo condiviso e univoco tra i caseifici e anche coinvolgendo in modo appropriato il partner austriaco, in data 04.02.2008 prot. n. 1091/SS/75.3 è stata inoltrata al Servizio affari generali e amministrativi e politiche comunitaria della Direzione centrale delle risorse agricole, naturali, forestali e montagna una richiesta di spostamento dei termini di chiusura del progetto al 31 luglio che con lettera del 25.02.2008 prot. n. RAF/2/13.8/16166 è stata accolta. 17