PROVINCIA DI TERNI UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA Dipartimento di Ingegneria Industriale e di Ingegneria Civile ed Ambientale Studio per la redazione del piano di utilizzazione idroelettrica delle acque superficiali in Provincia di Terni Rapporto Primo Perugia, giugno 2008 P.MANCIOLA – F.CASTELLANI – L.BALUCCA STUDIO PER LA REDAZIONE DEL PIANO DI UTILIZZAZIONE IDROELETTRICA DELLE ACQUE SUPERFICIALI IN PROVINCIA DI TERNI Rapporto Primo Perugia, Giugno 2008 Rapporto primo INDICE GENERALE 1 INTRODUZIONE ............................................................................................................1 2 LA STIMA DELL’ENERGIA DISPONIBILE IN NATURA ......................................................2 2.1 Indici quantitativi dell’energia potenziale idroelettrica .............................................3 2.1.1 Il potenziale lordo superficiale .........................................................................3 2.1.2 Il potenziale lordo d’asta...................................................................................4 2.1.3 Il potenziale lordo di bacino .............................................................................5 2.1.4 Energia tecnicamente ed economicamente utilizzabile ....................................5 2.2 Identificazione del bacino idrografico........................................................................7 2.2.1 Modello gerarchico del bacino del Tevere .......................................................7 2.2.2 Orografia ed idrografia .....................................................................................8 2.2.3 Ubicazione delle sezioni di chiusura ................................................................8 3 ELABORAZIONE DEI DATI CLIMATICI..........................................................................12 3.1 Stazioni di monitoraggio utilizzate...........................................................................13 3.2 Regressione spaziale dei dati con il modello di kriging...........................................15 3.2.1 Regressione dati dei pioggia ...........................................................................16 3.2.2 Regressione dati di temperatura......................................................................17 3.3 Elaborazione delle medie annuali di pioggia e temperatura.....................................18 3.4 Stima dell’evapotraspirazione media .......................................................................21 3.5 Calcolo del deflusso meteorico netto .......................................................................22 4 QUANTIFICAZIONE DELL’ENERGIA POTENZIALE DISPONIBILE ...................................24 4.1 Potenziale Lordo Superficiale ..................................................................................24 4.2 Potenziale Lordo d’Asta e di Bacino........................................................................26 4.3 Suddivisione del comprensorio provinciale in ‘Distretti idroelettrici’ ....................28 4.3.1 Definizione dei Distretti..................................................................................28 4.3.2 Quantificazione dell’energia disponibile ........................................................29 5 PRODUZIONE ATTUALE DI ENERGIA IDROELETTRICA .................................................32 6 CONCLUSIONI ............................................................................................................34 ii Rapporto primo Elenco delle tavole grafiche Tavola 1: Ubicazione delle sezioni di chiusura sull’orografia ed idrografia principale (scala 1:200.000) Tavola 2: Mappatura del potenziale idrolettrico: potenziale specifico lordo superficiale [Gwh/kmq] (scala 1:200.000) Tavole 3.x: Carte di dettaglio dei distretti idroelettrici (scala 1:25.000 – 1:30.000) Tavola 3.1: Tavola 3.2: Tavola 3.3: Tavola 3.4: Tavola 3.5: Tavola 3.6: Tavola 3.7: Tavola 4: - Distretto n. I (Velino) e n. II (Nera Alto) - Distretto n. VIII (Naja) - Distretto n. III (Nera Basso) - Distretto n. IV (Paglia) - Distretto n. V e n. IX (Tevere Alto a monte di Corbara) - Distretto n. VI (Tevere Medio a monte del F.Nera) - Distretto n. VII (Tevere Medio al confine provinciale) Quadro di Unione dei distretti idroelettrici della provincia di Terni (scala 1:200.000) iii Rapporto primo 1 INTRODUZIONE Il presente studio si inserisce nell’ambito delle attività stabilite dalla convenzione stipulata tra il Dipartimento di Ingegneria Industriale e la Provincia di Terni, finalizzate alla redazione del “Piano di utilizzazione idroelettrica delle acque superficiali in Provincia di Terni”. Nell’attività di pianificazione possono essere generalmente distinte tre fasi principali: la prima fase, di ricognizione, avrà come oggetto la costruzione del quadro conoscitivo di tutte le grandezze fisiche e sociali che possono essere di supporto alle scelte strategiche; la seconda fase, decisionale, utilizzerà i dati conoscitivi elaborati nella fase precedente per operare delle scelte strategiche di indirizzo politico, ispirate a criteri etici condivisi con il tessuto sociale di riferimento; nella terza fase, di programmazione, le scelte strategiche verranno calate su di un orizzonte temporale e finanziario che ne consenta la realizzazione. In questo primo rapporto si illustra lo stato di avanzamento degli studi di base, volti alla identificazione dei fondamenti teorici di riferimento e alla quantificazione delle grandezze fisiche che interesseranno la successiva fase decisionale. 1 Rapporto primo 2 LA STIMA DELL’ENERGIA DISPONIBILE IN NATURA Il primo passo verso la valutazione di qualsiasi ipotesi che riguardi l’utilizzazione delle risorse naturali, passa attraverso la quantificazione preliminare di tali risorse; il secondo sarà la valutazione di un limite di utilizzo compatibile con la sostenibilità ambientale di tale sfruttamento. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è un tema di grande attualità e varie sono le tecnologie disponibili ed in costante evoluzione: l’idroelettrica può forse essere ritenuta tra le più affidabili, per il fatto di essere legata meno di altre alle fluttuazioni degli eventi atmosferici, o di risentirne per lo meno con un sufficiente ritardo temporale. Essa è senz’altro un’ottima tecnologia, che in alcuni paesi fornisce quasi il 100% del fabbisogno, ma è tuttavia limitata dalla orografia locale. In Italia il settore idroelettrico vanta una solida tradizione e contribuisce con una percentuale non trascurabile al fabbisogno nazionale (in passato ha toccato un massimo del 15%, grazie al quale siamo stati uno dei primi paesi in Europa che producono da fonti rinnovabili, attualmente fonti internazionali come lo Statistical Review of World Energy ci quotano con una percentuale attorno al 5%, al di sotto della media europea pari a circa il 6%); nella storia del settore la provincia Terni si pone in evidenza, per gli impianti già esistenti e per le possibilità ulteriori che offre la favorevole conformazione del suo territorio. L’energia disponibile in natura, legata alle risorse idriche, si presenta sotto forma di energia posseduta da una corrente e pertanto proporzionale al prodotto del volume trasportato nell’unità di tempo per l’altitudine del punto considerato, rispetto ad una quota arbitraria di riferimento. Per rendere confrontabili tra loro le quantificazioni svolte nel tempo in questo settore, i Comitati competenti esistenti in seno alla Comunità Europea hanno da tempo definito degli indici di riferimento, rappresentativi dell’energia potenziale idroelettrica, che costituiscono il limite teorico superiore dell’energia elettrica ricavabile da tali risorse, al lordo di tutte le perdite presenti nel processo di captazione e trasformazione dell’energia. 2 Rapporto primo I tradizionali indici di riferimento definiti da tale Comitato sono i seguenti: - il potenziale lordo di superficie (PLS), rappresenta l’energia posseduta dall’afflusso meteorico depurato dalle perdite per infiltrazione profonda e per evapotraspirazione (deflusso superficiale) nel punto di precipitazione, rispetto al livello del mare; - il potenziale lordo d’asta (PLA), rappresenta l’energia posseduta dal deflusso in una data sezione del reticolo idrografico, rispetto al livello del mare o in alternativa rispetto alle quote delle sezioni della rete. A questi indici tradizionali gli scriventi hanno aggiunto un nuovo indice, derivato dai due precedenti, che si ritiene utile per rendere più immediato il confronto tra l’energia disponibile in natura e l’energia tecnicamente utilizzabile a livello locale: - il potenziale lordo di bacino (PLB), rappresenta l’energia complessivamente posseduta dal deflusso all’interno di un sottobacino idrografico, rispetto alla sua sezione di chiusura. 2.1 Indici quantitativi dell’energia potenziale idroelettrica 2.1.1 Il potenziale lordo superficiale Il potenziale lordo superficiale (PLS) rappresenta l’energia posseduta dal deflusso superficiale (dato dall’afflusso meteorico depurato dalle perdite per infiltrazione profonda e per evapotraspirazione) nel punto di precipitazione, rispetto al livello del mare. In base a tale definizione si suppone che il deflusso superficiale di ciascun bacino sia utilizzabile con un salto pari al dislivello tra la quota media del bacino e quella del mare. Indicando con H (m s.l.m.) l’altitudine media e con D (Mm3) il deflusso superficiale, il potenziale lordo superficiale W è espresso (in GWh) dalla: W = 1 / 367 x ( H x D ) . Tale formulazione è coerente con la nota espressione della potenza posseduta da una corrente fluida di portata Q avente carico globale H: γ Q H , nell’ipotesi di considerare la sola energia di posizione e trascurare le altre componenti, di velocità e pressione, minoritarie ai fini considerati; assumendo per γ il valore γ= 9806 N/m3, si ottiene la 3 Rapporto primo formulazione citata, a meno degli opportuni fattori di conversione delle unità di misura espressi in narrativa . Il potenziale per unità di superficie (espresso in GWh/km2) è detto potenziale specifico lordo superficiale ed è indicato dal simbolo ‘w’ minuscolo; esso è funzione w(x,y) continua dello spazio e fornisce il potenziale W per integrazione. 2.1.2 Il potenziale lordo d’asta Il potenziale lordo d’asta (PLA), rappresenta l’energia posseduta dal deflusso in una data sezione del reticolo idrografico, in altri termini, il potenziale d’asta si può considerare come il potenziale di superficie diminuito dall’energia dissipata dall’acqua nello scorrere lungo i versanti e lungo il reticolo minore, da punto di precipitazione fino alla sezione del reticolo idrografico considerata. Il potenziale lordo d’asta, in base alla nozione di potenziale lordo superficiale dalla quale discende direttamente, è riferito al livello del mare; tuttavia risulta di maggiore utilità ai fini di un confronto immediato con la risorsa tecnicamente utilizzabile, riferirlo alle quote assolute della sezione della rete. In questo senso si suppone che il deflusso superficiale disponibile in un’asta sia utilizzabile con un salto pari al dislivello tra la quota iniziale e quella finale dell’asta considerata. Il calcolo del potenziale lordo d’asta che compete ad un tratto d’alveo compreso fra due sezioni di quote h1 e h2 (m s.l.m.), caratterizzate rispettivamente dai deflussi D1 e D2 (Mm3) è svolto in base alle seguenti espressioni: Pm = 1 h1 + h2 ⋅ ⋅ ( D2 − D1 ) 367 2 [GWh] Pa = 1 D1 + D2 ⋅ ⋅ (h1 − h2 ) 367 2 [GWh] valide nell’ipotesi di una variazione lineare della portata in funzione della quota dell’alveo. I valori ricavati dalle due espressioni, componendosi cumulativamente nel procedere lungo l’asta, coincideranno quando si consideri il potenziale totale di un corso d’acqua fino al livello del mare. 4 Rapporto primo 2.1.3 Il potenziale lordo di bacino Il potenziale lordo di bacino (PLB), rappresenta l’energia complessivamente posseduta dal deflusso all’interno di un sottobacino idrografico, rispetto alla sua sezione di chiusura. Può essere visto come l’energia posseduta dal deflusso superficiale presente all’interno di un sottobacino (afflusso meteorico netto sul bacino e deflusso entrante dai sottobacini più a monte) dal punto di ingresso nel bacino fino alla sezione di chiusura del sottobacino. In base a tale definizione si suppone che il deflusso superficiale di ciascun sottobacino sia utilizzabile localmente, al suo interno, con un salto pari al dislivello tra la quota del punto di ingresso nel bacino e quella della sua sezione di chiusura. Il calcolo del potenziale complessivo appartenente ad un sottobacino avente sezione di chiusura alla quota hb (m s.l.m.), è svolto in base alla seguente espressione: Eb = n hb ⎞ ⎛ 1 ⎡n ⎤ ⎟⎟ ⋅ dS ( ) D ⋅ h − ( Di ) ⋅ hb ⎥ + ∫ w( x, y ) ⋅ ⎜⎜1 − ∑ ∑ i i ⎢ 367 ⎣ i =1 i =1 ⎦ Ab ⎝ H ( x, y ) ⎠ [GWh] dove : · i = numero della generica asta fluviali in ingresso nel bacino [i=1…n]; · Di = Deflusso nella generica asta ‘i’ in ingresso (Mm3) ; · hi = quota dell’asta nel punto di ingresso (m slm) ; · hb = quota della sezione di chiusura del bacino (m slm) ; · w(x,y) = PLS specifico del generico punto (x,y) del bacino (GWh/km2) ; · H(x,y) = quota del generico punto (x,y) del bacino (m slm) ; · dS = porzione elementare di superficie (km2); · Ab = estensione del bacino; valida nell’ipotesi che i limiti dell’area considerata siano spartiacque idrografici. 2.1.4 Energia tecnicamente ed economicamente utilizzabile I quantitativi di energia stimata secondo gli indici descritti nei paragrafi precedenti rappresentano l’energia disponibile in natura, la cui utilizzazione è legata ai limiti imposti dalle caratteristiche ambientali e dalle tecniche costruttive: essi costituiscono pertanto il limite superiore teorico dell’energia tecnicamente utilizzabile. Le risorse tecnicamente utilizzabili a loro volta contengono come sottoinsieme le risorse economicamente utilizzabili, i cui limiti sono definiti dai fabbisogni d’energia e 5 Rapporto primo da considerazioni di carattere economico e congiunturale, relative ai costi di produzione del settore idroelettrico comparati con quelli di fonti alternative o con il costo del combustibile fossile. Per le valutazioni economiche si tiene conto di una utilizzazione convenzionale degli impianti per 8'000 ore annue1 e di un coefficiente do conversione tra energia idraulica ed elettrica non inferiore a 0.735. Studi precedenti condotti tra il 1916 ed il 1961 avevano portato a valutare come potenziale utilizzato e tecnicamente utilizzabile per l’intero territorio italiano un totale di circa 50÷65 TWh; i medesimi studi indicavano per il comparto idrografico di Umbria e Lazio un totale di 2’740÷3’440 GWh. Il dato di dettaglio dello studio promosso dalla CEE è riportato nella tabella seguente: Tabella 1 - Valori dell’energia potenziale secondo l’indagine promossa dalla CEE (valori in TWh) Comparto Umbria-Lazio Totale nazionale POTENZIALE LORDO DI SUPERFICIE 15.11 341 POTENZIALE LORDO D’ASTA 8.93 227 POTENZIALE TECNICAMENTE UTILIZZABILE 3.44 65 Rapporto tra il potenziale d’asta ed il potenziale superficiale (PLA/PLS) 0.59 0.67 Rapporto tra il potenziale tecnicamente utilizzabile ed il potenziale superficiale (PTU/PLS) 0.23 0.19 Rapporto tra il potenziale tecnicamente utilizzabile ed il potenziale d’asta (PTU/PLA) 0.39 0.28 Energia potenziale Per la definizione della risorsa tecnicamente utilizzabile si farà ricorso, per ogni sezione di possibile presa e una volta definite le caratteristiche topografiche degli impianti ipotizzabili o esistenti, alla curva di durata delle portate medie giornaliere e alla curva caratteristica di utilizzazione. 1 L’utilizzazione convenzionale di 8'000 ore annue è assunta di norma nella preparazione degli inventari dell’energia tecnicamente producibile per tenere conto delle interruzioni per guasti o per manutenzione degli impianti. 6 Rapporto primo La sostenibilità nei confronti della matrice ambientale sarà considerata nella formulazione di una curva di utilizzazione che salvaguardi il deflusso minimo vitale nelle aste, valutato da studi precedenti per le principali aste del bacino del Tevere. 2.2 Identificazione del bacino idrografico La provincia di Terni ricade interamente nel comprensorio del Bacino del Tevere ed il suo territorio è attraversato da importanti affluenti dell’asta principale, quali il Fiume Paglia, il Fiume Nera ed il Fiume Velino, che confluisce nel Nera presso la cascata della Marmore, a monte della città di Terni. Per poter calcolare l’energia potenziale idroelettrica utilizzabile in tale sistema è stato necessario estendere l’analisi del sistema del Tevere oltre i confini della provincia, comprendendo per intero tutto il bacino di monte, e per larga parte anche quello a valle di Orte. La quantificazione del deflusso entrante nel comprensorio ternano per tramite delle aste del reticolo è stato infatti calcolato con un modello climatico che definisce piogge, temperature ed evapotraspirazione a partire dalle origine del reticolo del Tevere e dei suoi affluenti principali fino alla foce del Tevere sulla costa Tirrenica. La ricostruzione dell’andamento spaziale delle piogge e delle temperature annuali, pertanto, ha reso indispensabile definire un modello climatico esteso, per quanto possibile in base alla documentazione reperita, a tutti i sensori presenti nei bacini montani dei Monti Sibillini, del Fumaiolo, dell’Amiata, del Terminillo e delle catene Abruzzesi del Monte Velino e dei Monti Embrici. 2.2.1 Modello gerarchico del bacino del Tevere I potenziali riferiti alla quota delle sezioni di chiusura sulle aste del reticolo (più immediatamente confrontabili con il potenziale tecnicamente utilizzabile) necessitano della conoscenza della morfologia del reticolo idrografico e della gerarchia delle aste per poter essere quantificati. Il modello gerarchico del Tevere e la codifica dei sottobacini sono stati trasposti dalla banca dati dell’Autorità di Bacino del Tevere, mantenendo quasi completamente la stessa suddivisione dei bacini di secondo ordine, con lievi modifiche locali in determinati casi particolari. 7 Rapporto primo Le sezioni di chiusura sono state scelte in modo da rendere quanto più confrontabili i dati ottenuti all’interno del presente studio con quelli sviluppati dalla stessa Autorità di Bacino e dagli altri enti che hanno svolto studi nel settore idrologico per il comprensorio di interesse. Nelle successive fasi di studio e di approfondimento sarà necessario aggiungere altri punti di calcolo lungo le aste in corrispondenza degli impianti idroelettrici esistenti e di quelli ipotizzabili in base all’indagine di dettaglio che verrà svolta sulla morfologia del territorio. 2.2.2 Orografia ed idrografia Il reticolo idrografico considerato ai fini del calcolo dei potenziali idroelettrici comprende le aste principali e secondarie, come nella classificazione data dall’autorità di Bacino del Tevere, con l’aggiunta di alcune aste minori che possono essere di interesse locale per l’amministrazione provinciale. L’orografia del comprensorio è descritta dal modello digitale del terreno, il quale riporta i valori di altitudine sul livello del mare distribuiti su maglia regolare di 20x20 mt, disponibili per tutto il bacino del Tevere in formato raster. 2.2.3 Ubicazione delle sezioni di chiusura La nomenclatura delle sezioni di chiusura prescelte ricalca la codifica idrografica dei bacini di secondo ordine operata dall’Autorità di Bacino del Tevere, la loro ubicazione è definita in corrispondenza dell’ultimo sottobacino contribuente, dal quale deriva parimenti la codifica. L’elenco completo delle sezioni utilizzate nel calcolo è riportato nella Tabella 2 mentre in Tabella 5 sono riportate le sole sezioni presenti nel territorio della provincia di Terni od in sua immediata prossimità. 8 Rapporto primo Figura 1 – Orografia ed idrografia principale del bacino del Tevere, su modello digitale del terreno a maglia 20 x 20 mt. 9 Rapporto primo Tabella 2 - Elenco delle sezioni principali di chiusura utilizzate nel calcolo del potenziale idroelettrico Ab [kmq] Codice sezione Asta del Tevere XE__040 Tevere a Selci , monte conf. Cerfone 452 XE__050-999 Cerfone alla conf. Tevere 321 XE__051 Tevere a Citta' di Castello , dopo conf. Cerfone 773 XE__070 Tevere a Trestina 1019 XE__110 Tevere a Umbertide 1566 XE__150 Tevere a Torgiano , monte conf. Chiascio 2174 XE__160-070-99 Topino conf. Chiascio 1234 XE__160-999 Chiascio conf. Tevere 1962 XE__161 Tevere dopo conf. Chiascio 4136 XE__190 Tevere a Collepepe 4416 XE__200-050min T.Fersinone XE__200-060min T.Faena XE__200-999 Nestore alla conf. Tevere XE__201 Tevere dopo conf. Nestore Ab [kmq] Codice sezione Asta del Tevere XE__265 Tevere ad Alviano 7644 XE__280 Tevere al Pisciarello 7818 XE__285 Tevere a Attigliano 8035 XE__300 Tevere a S.Michele Arcangelo 8359 XE__300 Rio Grande alla conf. Tevere 13 XE__300m Rio Grande a Penna Teverina 179 XE__310 Tevere a Orte , monte conf. Nera 8461 XE__320-050 Nera a M.te Galloro 1175 XE__320-060 Nera a Ferentillo 1343 XE__320-065 Nera a Torre Orsina 1439 XE__320-070 Nera alle Marmore , alla conf. Velino 1454 1110 XE__320-080-20 Velino dopo conf. Rio Rapelle 317 5525 XE__320-080-30 Velino alla conf. F.Salto 407 100 36 XE__320-080-40-99 Salto alla conf. Velino XE__220 Tevere a Todi ,a monte conf. Naja XE__230-010 Naja a Selvarelle XE__230-020min T.Arnata a Vasciano di Todi XE__230-999 Naja (conf. Tevere) XE__231 Tevere a Todi, dopo conf. Naja 5986 XE__240 Tevere a Corbara , monte conf. Paglia 6148 XE__250-020 Paglia al T. Elvella 293 XE__250-030m T.Stridolone 107 XE__250-030r Paglia allo Stridolone 328 XE__250-040 Paglia a M.te Rubiaglio 638 XE__250-040m T.Rivarcale XE__250-040r Paglia alle fonti di Tiberio 5754 XE__320-080-50 Velino alla conf. F.Turano XE__320-080-60-99 Turano alla conf. Velino 133 907 1414 700 50 XE__320-080-66 Velino al confine Regionale 2223 232 XE__320-080-67 Velino a Mezzelvetta 2282 XE__320-080-69 Fosso di Labro XE__320-080-99 Velino alla conf. Nera 2368 XE__320-081 Nera a Terni dopo conf. Velino 3822 XE__320-085 Nera a Maratta - confine comunale 4052 XE__320-085d T.Tescino XE__320-090 Nera a Narni, dopo conf. Caldaro 590 XE__320-090m T.Caldaro a Sangemini 28 T.L'Aia a Molinaccio 68 48 XE__250-050 Paglia a Orvieto 803 XE__320-100-10 XE__250-060-10 Chiani a Fabro scalo 257 XE__320-100-99 T.L'Aia conf. Nera Nera alla conf. Tevere 74 95 4138 96 XE__250-060-20 Chiani a p.Torina 365 XE__320-999 XE__250-060-27 Chiani Orvieto 425 XE__321 Tevere dopo conf. Nera 12772 XE__250-060-30 Chiani alla conf. Paglia 450 XE__327 12886 XE__250-065 Paglia dopo conf. Chiani Tevere a Magliano Sabina (Borghetto) 1276 XE__250-999 Paglia alla conf. Tevere 1329 XE__385 Tevere a Castel Giubileo 14300 XE__255 Tevere dopo conf. Paglia 7480 XE__415 Tevere a monte conf. Aniene 15175 XE__420-999 Aniene alla conf. Tevere XE__999 Tevere alla foce 10 4311 1452 17461 Rapporto primo Figura 2 – Sottobacini principali classificati dall’Autorità di Bacino del Tevere 11 Rapporto primo 3 ELABORAZIONE DEI DATI CLIMATICI Una delle grandezze fisiche fondamentali per il calcolo degli indici di potenziale idroelettrico è il deflusso superficiale netto, ovvero l’afflusso meteorico depurato dall’evapotraspirazione e dalle perdite per infiltrazione profonda. I dati climatici necessari alla determinazione del deflusso sono stati ricavati dalle medie annuali delle piogge e delle temperature registrate dai sensori presenti nel territorio e riportate negli annali degli enti deputati al monitoraggio ambientale. Per le valutazioni svolte sono stati utilizzati sensori presenti nel territorio delle varie regioni interessate dal bacino del Tevere: Umbria, Toscana, Lazio, Marche e Abruzzo. Per quanto riguarda i sensori della Regione Umbria i dati relativi sono stati ottenute dal Sistema Informativo Ambientale (SIA) della Direzione Politiche Territoriali, Ambiente ed Infrastrutture, per quelli Toscani si è fatto riferimento alle banche dati del Centro Funzionale Regione Toscana, per quelli delle regioni Lazio, Abruzzo e Marche i dati sono stati estratti dagli annali idrologici redatti da Ufficio Idrografico e Mareografico di Roma. I valori medi annuali di pioggia e temperatura registrati dai sensori sono stati utilizzati per costruire l’anno idrologico medio di riferimento, mediando nuovamente le osservazioni valide per un periodo complessivo di almeno 10 anni, compresi tra il 1990 ed il 2007. Non per tutti i sensori era tuttavia disponibile un arco temporale valido di tale ampiezza: di questo si è tenuto conto in fase di costruzione delle mappe territoriali di pioggia e temperatura scegliendo il modello ed i parametri più appropriati (si veda: §3.2 modello di kriging - Semivariogramma Ordinario). Dalla pioggia media annuale è stata sottratta l’evapotraspirazione, stimata con la formula pratica ricavata da Turc con l’esame di oltre 250 bacini in diverse zone del globo. La formula di Turc fornisce direttamente l’evapotraspirazione reale ‘et’ media annua in mm: et = P 0.9 + ( P / L) 2 , L = 300 + 25 x Ta + 0.05 x T a 3 dove : · et = evapotraspirazione reale media annua (mm) ; · P = altezza di precipitazione media annua (mm) ; · Ta = temperatura media annua (° Celsius) . 12 Rapporto primo Considerato che la stima delle grandezze viene svolta sull’anno idrologico medio, per quanto riguarda le perdite per infiltrazione si è ritenuto che fosse possibile assumere le stesse pari a zero, ovvero che stagionalmente l’infiltrazione si bilanci con il deflusso basale che affluisce nel reticolo idrografico, dando un deficit idrico del suolo pari a zero. 3.1 Stazioni di monitoraggio utilizzate Nelle tabelle seguenti sono riportati i sensori esaminati e le medie climatiche annuali delle grandezze fondamentali, precipitazione meteorica e temperatura: nella Tabella 3 è riportato l’elenco dei sensori delle province di Perugia e Terni, estratti dalla banca dati della Regione Umbria; nella Tabella 4 è riportato l’elenco dei sensori delle aree limitrofe alla regione Umbria e di interesse per completare le condizioni al contorno del quadro climatico del bacino del Tevere, estratti dalle banche dati della Regione Toscana e dell’Ufficio Idrografico di Roma. Nelle tabelle sono riportati i valori medi annuali che definiscono l’anno idrologico medio di riferimento, per ciascun sensore è indicata inoltre la quota di ubicazione ed il periodo utile di monitoraggio alla base della costruzione della media; per i sensori che presentavano diversi anni di interruzione della disponibilità del dato è stato indicato solo il numero di anni presi in considerazione per il calcolo della media, scelti dando preferenza agli anni più recenti, compresi nell’ultimo ventennio. Le osservazioni così ottenute sono state analizzate nella loro distribuzione spaziale mediante l’algoritmo di Kriging ed è stata realizzata una mappatura raster2 sul bacino della piovosità media ‘p’ (mm) e della temperatura ‘T’ (°C), da cui sono stati ricavati l’evapotraspirazione ‘e’ (mm) ed il deflusso meteorico netto ‘q’ (mm) mediante strumenti di calcolo GIS. 2 il formato <raster> è una rappresentazione di dati distribuiti nello spazio mediante tecniche GIS, basata sulla divisione dell’area di studio in una griglia che individua delle celle ad ognuna delle quali viene associato un valore numerico che rappresenta la grandezza di interesse. 13 Rapporto primo La griglia di calcolo e di rappresentazione dei dati climatici ha una dimensione di 500x500 mt. (area elementare dS= 0.25 km2), ritenuta appropriata a rappresentare la variabilità delle grandezze alle scala del presente studio. Tabella 3 - Elenco dei sensori esaminati delle province di Perugia e Terni Nome della Stazione quota z (m slm) Precipitazione Temperatura Periodo di Periodo di media media monitoraggio monitoraggio annuale annuale delle delle piogge P (mm) T (°C) temperature n.d. 1951-1998 Ubicazione Assisi 424 878 Bastia Umbra 203 894 Bevagna 211 810 Casa Castalda 765 967 11.5 1994-2001 1994-2001 PG Citta' di Castello 305 841 13.4 1994-2001 1995-2001 PG Compignano 244 677 13.5 1951-2001 1995-2001 Corbara n.d. 714 14.7 n.d. 1995-2001 1951-1999 n.d. 880 1951-2001 PG 1963-1999 15.2 PG TR Foligno 222 Forca Canapine 1654 Gualdo Tadino 612 1 090 Gubbio 455 1 035 12.9 1951-2001 1998-2001 PG Isola Polvese 2 258 613 14.3 1994-2001 1994-2001 PG Monte Cucco 1090 1 286 8.4 1996-2001 1996-2001 PG Monteleone di Spoleto 937 1 106 Montelovesco 630 828 13.4 1951-2001 1995-2001 PG Narni Scalo 109 1 004 14.8 1951-2001 1996-2001 TR Nocera Umbra 535 Norcia 695 Orvieto Scalo 1117 Passignano 270 Petrignano del Lago n.d. Piediluco Ponte Santa Maria a Ponticelli San Silvestro sul Marroggia 370 932 12.5 1996-2001 247 743 12.7 13.4 Terni 122 Todi 316 n.d. 4.9 n.d. 1 174 1996-2001 PG 1998-2001 PG 1951-1999 n.d. PG 6 anni PG 12.1 1951-2001 1994-2001 PG 11.8 4+3 anni 4 anni PG 883 13.0 1951-1999 1994-2001 TR 737 14.5 1994-2001 1994-2001 PG 1994-2001 PG 1996-2001 TR 1994-2001 1994-2001 PG 1994-2001 1994-2001 n.d. n.d. 387 1951-2001 PG PG 13.7 924 n.d. n.d. 842 13.9 PG TR 1951-2001 1999-2001 PG Villastrada 349 672 13.6 1994-2001 1994-2001 PG fonte: Regione Umbria , Direzione Politiche Territoriali, Ambiente ed Infrastrutture - Sistema Informativo Ambientale (SIA) Complessivamente sono stati esaminati 54 stazioni di monitoraggio, 27 ricadenti nel comprensorio gestito dalla Regione Umbria e 27 ricadenti nelle aree limitrofe delle regioni Toscana e Lazio e marginalmente Marche, Abruzzo ed Emilia; i punti validi per il tracciamento della mappa di piovosità sono risultati 43, per la temperatura sono risultati utili 42 punti di monitoraggio. I risultati delle analisi svolte sono riportati nelle figure esposte nei paragrafi successivi. 14 Rapporto primo Tabella 4 - Elenco dei sensori esaminati delle aree limitrofe alla Regione Umbria Nome della Stazione quota z (m slm) Precipitazione Temperatura Periodo di Periodo di media media monitoraggio monitoraggio annuale annuale delle delle piogge P (mm) T (°C) temperature 11.5 4 anni Ubicazione Abbadia San Salvatore 830 1 259 3 anni Toscana Acquapendente n.d. 911 Lazio AR, Toscana Lazio Anghiari 320 766 Bolsena 348 Borgorose 720 Case Barboni di Sestino 1000 Cittaducale 450 Le Vigne di Piancastagnaio 450 815 13.1 Leonessa 975 1 441 10.0 M.te Terminillo 1625 1 253 7.0 Massa d'Albe 856 Montecoronaro 800 1 183 Orte scalo 51 930 Ottavo di Arezzo 450 717 13.7 11 anni 11 anni Pieve S.Stefano 750 917 11.5 1993-2006 10 anni Posticciola 572 5 anni Lazio AR, Toscana AR, Toscana Lazio Rieti 402 962 14.5 4 anni 4 anni Lazio Roma Macao 55 768 17.3 6 anni 6 anni Lazio S.Lorenzo nuovo n.d. 1 013 San Lorenzo di Cortona 257 662 8 anni Sella di Corno 990 1 152 n.d. 1995-2001 Lazio AR, Toscana Abruzzo Subiaco all' Aniene 366 1 081 n.d. 3 anni Tagliacozzo 775 7 anni Lazio Tivoli 238 Trevi nel Lazio 891 n.d. 11.7 3 anni Lazio Ussita 744 n.d. 10.4 n.d. 778 n.d. 871 n.d. 11.9 1993-2006 10 anni 12.6 stimata 6 anni 11.7 3 anni 5 anni 11.2 2 anni 2 anni 4 anni Lazio AR, Toscana Lazio 10 anni 11 anni SI, Toscana 7 anni 7 anni Lazio 1996-2002 1996-2002 Lazio 1995-2002 Abruzzo 13.5 n.d. 10.3 9.8 n.d. n.d. 4 anni 3 anni 5 anni 13.2 n.d. 13.2 n.d. 11.0 914 n.d. 8 anni 7 anni Lazio 6 anni 2000-2002 Emilia Lazio 2000-2002 Marche Viterbo 357 830 15.7 6 anni 7 anni Lazio fonte: banca dati del Centro Funzionale Regione Toscana; annali idrologici dell’Ufficio Idrografico e Mareografico di Roma. 3.2 Regressione spaziale dei dati con il modello di kriging Il modello cosiddetto di kriging3 è un metodo di regressione usato nell'ambito dell'analisi spaziale (geostatistica) che permette di interpolare una grandezza nello spazio, minimizzando l’errore quadratico medio. Conoscendo il valore di una grandezza in alcuni punti nello spazio è possibile determinare il valore della grandezza in altri punti per i quali non esistono misure. Nel 15 Rapporto primo modello di kriging questa interpolazione spaziale si basa sull’assunto che la grandezza in oggetto vari nello spazio con continuità. Il valore incognito in un punto viene calcolato attraverso una media pesata dei valori noti in cui i pesi che vengono dati alle misure note dipendono dalla relazione spaziale tra i valori misurati nell'intorno del punto incognito. Per calcolare i pesi viene costruito un semivariogramma, che mette in relazione la distanza tra due punti e il valore di semivarianza tra le misure effettuate in questi due punti. Il semivariogramma espone, in maniera sia qualitativa che quantitativa, il grado di interdipendenza spaziale dei dati (autocorrelazione). A sua volta la semivarianza γ(h) è definita dall’espressione: dove · z è il valore di una misura in un particolare punto, · h è una classe di distanza tra punti di misurazione · n(h) è pari al conteggio del numero di coppie di osservazioni effettuate alla distanza h. Il semivariogramma è scelto tra un articolato gruppo di funzioni matematiche, in modo da interpolare al meglio la semivarianza dei valori osservati in gruppi di coppie di punti a determinate distanze e definisce la tipologia di autocorrelazione spaziale della variabile misurata. 3.2.1 Regressione dati dei pioggia L’andamento della piovosità è stato ricostruito utilizzando l’algoritmo di kriging con i parametri caratteristici indicati in Figura 3. 3 Deve il suo nome a Danie Krige, ingegnere minerario sudafricano che sviluppò negli anni ’50 alcuni metodi empirici per la previsione della distribuzione di minerale nel sottosuolo a partire da campionamenti del terreno. 16 Rapporto primo L’ellisse di correlazione spaziale è definita da un semiasse principale di 60 km e da una anisotropia che si sviluppa in direzione 20° N-O, rispetto al Nord geografico, caratterizzata da un rapporto dei semiassi pari a 2. Il modello di semivariogramma scelto è quello sferico, con un livello di variabilità stocastica (nugget1/2) pari a 50 mm; il livello di variabilità spaziale (sill) discende matematicamente una volta definiti l’estensione dei semiassi dell’ellisse di autocorrelazione ed il modello di semivariogramma. Estensione della correlazione Semiasse maggiore = 120 km Anisotropia direzione = 20° N-O coefficiente= 2 Semivariogramma Modello : sferico nugget = 2500 mm2 partial sill= 37967 mm2 sill= 40467 mm2 Figura 3 - parametri dell’algoritmo di kriging per la ricostruzione dell’andamento spaziale delle Piogge medie annuali (in mm) 3.2.2 Regressione dati di temperatura L’andamento della temperatura è stato ricostruito utilizzando l’algoritmo di kriging con i parametri caratteristici indicati in Figura 4. L’ellisse di correlazione spaziale è definita da un semiasse principale di 80 km e da una anisotropia che si sviluppa in direzione 10° N-O, rispetto al Nord geografico, caratterizzata da un rapporto dei semiassi pari a 1.25. Il modello di semivariogramma scelto è quello sferico, con un livello di variabilità stocastica (nugget1/2) pari a 0.5°C; il livello di variabilità spaziale (sill) discende 17 Rapporto primo matematicamente una volta definiti l’estensione dei semiassi dell’ellisse di autocorrelazione ed il modello di semivariogramma. Estensione della correlazione semiasse maggiore = 100 km Anisotropia direzione = 10° N-O coefficiente= 1,25 Semivariogramma Modello : sferico nugget = 0,25 °C2 partial sill= 6,3839 °C2 sill= 6,6339 °C2 Figura 4 - parametri dell’algoritmo di kriging per la ricostruzione dell’andamento spaziale delle Temperature medie annuali (in °C); 3.3 Elaborazione delle medie annuali di pioggia e temperatura Sulla base della metodologia esposta nei paragrafi precedenti è stata ricostruita la distribuzione spaziale della precipitazione e della temperatura medie annue. Per il comprensorio della provincia di Terni si hanno i seguenti valori medi: pmed = 867 (mm) ; Tmed = 13.7 (°C) . I valori estremi si realizzano nella parte montuosa a confine con il complesso del M.Terminillo, dove si stimano una precipitazione massima di 1180 mm ed una temperatura minima di 11°C, nella porzione Nord-Ovest della provincia a confine con il bacino del Nestore, tra Orvieto e Montegabbione, si osserva la precipitazione minima (pminima = 679 mm), mentre a Sud, nel tratto terminale di Nera e Tevere tra Narni ed Orte si realizza la temperatura massima (TMASSIMA = 15.4 °C). 18 Rapporto primo Figura 5 - Distribuzione spaziale della piovosità media annua ‘p’ (mm) sul comprensorio del bacino del Tevere 19 Rapporto primo Figura 6 - Distribuzione spaziale della temperatura media annua T (°C) sul comprensorio del bacino del Tevere 20 Rapporto primo 3.4 Stima dell’evapotraspirazione media Sulla base della formula di Turc è stimata l’evapotraspirazione media annuale. Figura 7 - Distribuzione spaziale della evapotraspirazione media annua ‘e’ (mm) sul comprensorio del bacino del Tevere 21 Rapporto primo Per il comprensorio della provincia di Terni si ottiene il seguente valore medio dell’evapotraspirazione reale: emed = 587 (mm); ed i seguenti valori estremi, espressi in (mm): eminima = 520 ; 3.5 eMAX = 652 . Calcolo del deflusso meteorico netto In conseguenza della determinazione della piovosità e dell’evapotraspirazione reale, nell’assunto che stagionalmente l’infiltrazione si bilanci con il deflusso basale che affluisce nel reticolo idrografico, si calcola il deflusso netto q per differenza delle altre grandezze: q (mm) = p – e . Per il comprensorio della provincia di Terni si ottiene il seguente valore medio del deflusso meteorico netto: qmed = 280 (mm); ed i seguenti valori estremi, espressi in (mm): qminima = 160 ; qMAX = 610 . Il valore medio annuale dell’afflusso meteorico netto, sulla superficie di 2123 km2 del comprensorio provinciale, espresso in milioni di metri cubi, è pertanto : DTR = qmed x ATR = 594 Mm3 . Il volume complessivo defluito nelle aste, integrato dagli apporti dei bacini esterni al comprensorio che alimentano il reticolo di Tevere, Nera, Velino, Paglia e dei loro affluenti, ammonta a quasi 5000 milioni di m3 come si evince dalla stima del deflusso alla sezione del Tevere in prossimità dell’uscita dal comprensorio Ternano, dopo la confluenza con il Nera: D,tot = 4760 Mm3 . 22 Rapporto primo Figura 8 - Distribuzione spaziale del deflusso meteorico netto ‘q’ (mm) sul comprensorio del bacino del Tevere 23 Rapporto primo 4 QUANTIFICAZIONE DELL’ENERGIA POTENZIALE DISPONIBILE L’energia potenziale disponibile in natura, utilizzabile ai fini idroelettrici, è quantificata mediante gli indici di riferimento descritti nel capitolo 2, i quali, come detto, costituiscono il limite teorico superiore dell’energia elettrica ricavabile da tali risorse, al lordo di tutte le perdite presenti nel processo di captazione e trasformazione dell’energia. I risultati delle quantificazioni sono riepilogati nella Tabella 5, dove per ogni sezione di chiusura considerata vengono riportati i valori dei potenziali idroelettrici e delle grandezze principali che caratterizzano il bacino drenato a monte della sezione (Area drenata, afflusso meteorico e deflusso cumulato nelle aste, etc…). 4.1 Potenziale Lordo Superficiale Il Potenziale Lordo di Superficie (PLS) - indicato con il simbolo ‘W’ - è espresso in GWh e rappresenta l’energia posseduta dall’afflusso meteorico depurato dalle perdite per infiltrazione profonda e per evapotraspirazione (deflusso superficiale) nel punto di precipitazione, rispetto al livello del mare. Il valore ottenuto per le sezioni di chiusura è ottenuto dalla somma dei contributi che ricadono nella superficie di bacino drenata; risulta di notevole utilità descrivere il potenziale di superficie attraverso il suo indice specifico, indicato con il simbolo minuscolo ‘w’ ed espresso in GWh/km2, che descrive la quantità di energia potenziale posseduta per unità di superficie. Quest’ultimo indice è calcolato direttamente dai dati climatici distribuiti sul territorio ed è rappresentato in Figura 9 e nella mappa di Tavola 2. I valori più alti del potenziale specifico si osservano nelle aree montuose, dove si concentrano le piogge più intense, l’evapotraspirazione minore, e l’altimetria più favorevole. Relativamente alle zone di interesse della provincia di Terni, il potenziale specifico ‘w’ raggiunge i valori massimi (superando il valore di 2 GWh/km2) in corrispondenza delle catene dei Sibillini, afferenti attraverso il reticolo del Nera nel 24 Rapporto primo territorio ternano ed in corrispondenza del complesso del Monte Terminillo afferente al medesimo reticolo del Nera attraverso il Fiume Velino. Figura 9 - Distribuzione spaziale del Potenziale Lordo specifico di Superficie ‘w’ (GWh/km2) sul comprensorio del bacino del Tevere 25 Rapporto primo Il PLS complessivo alle sezioni di chiusura di confluenza delle aste principali dei fiumi Nera, Velino e Paglia è quantificato in: WNera = 6141 GWh , Nera alla confluenza con il Tevere; WVelino = 3490 GWh , Velino alla confluenza con il Nera; WPaglia = 494 GWh , Paglia alla confluenza con il Tevere. Alla sezione di chiusura del Tevere, dopo la confluenza del Tevere con il Fiume Nera, il PLS è quantificato in: WTevere = 9289 GWh . Per i dati di dettaglio si veda la Tabella 5. 4.2 Potenziale Lordo d’Asta e di Bacino Il Potenziale Lordo d’Asta (PLA) - indicato con i simboli ‘Pm’ e ‘Pa’ a seconda se riferito rispettivamente al livello del mare o alla sezione di chiusura dell’asta - è espresso in GWh e rappresenta l’energia posseduta dal deflusso in una data sezione del reticolo idrografico, rispetto al livello del mare o in alternativa rispetto alle quote delle sezioni della rete. Il PLA cumulato è stato calcolato per le sezioni di chiusura riportate in Tabella 5; per le sezioni di confluenza delle aste principali dei fiumi Nera, Velino e Paglia è quantificato in: Pm,Nera = 3968 Pa,Nera = Pm,Velino = 2351 Pa,Velino = 1611 GWh, Velino alla confluenza con il Nera; Pm,Paglia = 313 Pa,Paglia = 3688 GWh, Nera alla confluenza con il Tevere; 206 GWh, Paglia alla confluenza con il Tevere. Alla sezione di chiusura del Tevere, dopo la confluenza del Tevere con il Fiume Nera, il PLS è quantificato in: Pm,Tevere = 5869 Pm,Tevere = 5508 GWh . 26 Rapporto primo Tabella 5 – Quantificazione dell’energia potenziale disponibile e delle grandezze idrologiche caratteristiche nelle sezioni di chiusura del reticolo idrografico della provincia di Terni. CN coef. perm H,med [m slm] hx,min [m slm] p [mm] ψ [−] 133 100 36 85 81 85 23.1 11.7 13.5 448 444 462 200 196 245 896 699 731 0.32 0.24 0.26 38 17 7 47 20 9 34 15 7 13 6 2 5 986 85 15.5 458 145 860 0.34 1 744 2 411 1 507 1 021 6 148 85 15.5 455 102 858 0.34 1 780 2 445 1 519 1 227 293 328 107 84 84 85 12.4 13.8 16.6 555 539 514 270 268 271 971 965 917 0.40 0.40 0.36 114 126 35 178 191 50 128 137 38 44 45 12 Paglia alle fonti di Tiberio 590 84 14.8 510 162 939 0.38 211 302 204 105 XE__250-040m XE__250-040 XE__250-050 XE__250-060-10 XE__250-060-20 XE__250-060-27 XE__250-060-30 T.Rivarcale Paglia a M.te Rubiaglio Paglia a Orvieto Chiani a Fabro scalo Chiani a p.Torina Chiani Orvieto Chiani alla conf. Paglia 48 638 803 257 365 425 450 84 84 85 85 84 84 84 16.0 15.1 15.4 17.8 17.0 16.9 16.9 375 500 473 400 413 408 405 160 147 120 241 195 149 114 833 931 908 805 782 781 781 0.33 0.38 0.37 0.32 0.30 0.30 0.30 13 225 268 65 86 99 105 14 316 359 74 99 112 118 10 213 229 57 69 76 78 4 118 136 14 24 35 45 XE__250-065 Paglia dopo conf. Chiani 1 276 84 15.8 447 114 862 0.35 380 483 309 186 XE__250-999 Paglia alla conf. Tevere 1 329 84 15.9 441 95 859 0.34 392 494 313 206 XE__255 Tevere dopo conf. Paglia 7 480 85 15.6 453 95 858 0.34 2 172 2 939 1 831 1 471 XE__265 XE__280 XE__285 Tevere ad Alviano Tevere al Pisciarello Tevere a Attigliano Rio Grande a Penna Teverina Rio Grande alla conf. Tevere Tevere a S.Michele Arcangelo Tevere a Orte , monte conf. Nera Nera a M.te Galloro Nera a Ferentillo Nera a Torre Orsina Nera alle Marmore , alla conf. Velino Velino dopo conf. Rio Rapelle 7 644 7 818 8 035 85 85 85 15.6 15.7 15.8 450 446 443 74 67 61 857 856 855 0.34 0.34 0.33 2 211 2 252 2 302 2 972 3 006 3 050 1 840 1 848 1 857 1 596 1 639 1 676 179 84 18.1 423 99 875 0.31 48 55 34 21 13 84 18.1 146 52 13078 0.31 52 57 35 28 8 359 85 16.0 439 52 856 0.33 2 386 3 129 1 897 1 762 8 461 85 16.0 437 49 856 0.33 2 413 3 148 1 901 1 781 1 175 1 343 1 439 82 82 82 23.9 24.0 24.1 1077 1046 1025 344 250 225 1173 1161 1154 0.54 0.53 0.52 740 822 868 2 203 2 390 2 487 1 434 1 500 1 529 740 940 997 1 454 82 24.1 1019 200 1152 0.52 873 2 492 1 532 1 057 317 81 20.0 1116 481 1221 0.59 227 695 494 197 Codice sezione Asta del Tevere XE__230-010 XE__200-050min XE__200-060min XE__250-020 XE__250-030r XE__250-030m Naja a Selvarelle T.Fersinone T.Faena Tevere a Todi, dopo conf. Naja Tevere a Corbara , monte conf. Paglia Paglia al T. Elvella Paglia allo Stridolone T.Stridolone XE__250-040r XE__231 XE__240 XE__300m XE__300 XE__300 XE__310 XE__320-050 XE__320-060 XE__320-065 XE__320-070 XE__320-080-20 Ab [kmq] D [Mm3] W [Gwh] Pm [Gwh] Pa [Gwh] XE__320-080-30 Velino alla conf. F.Salto 407 81 20.4 1038 399 1217 0.58 286 819 565 254 XE__320-080-40-99 Salto alla conf. Velino 907 83 22.7 1021 399 1137 0.50 521 1 461 1 007 441 XE__320-080-50 Velino alla conf. F.Turano 1 414 83 22.1 1010 380 1161 0.53 864 2 419 1 633 725 XE__320-080-60-99 Turano alla conf. Velino 700 81 21.6 902 380 1073 0.44 333 838 582 237 2 223 82 22.0 959 375 1130 0.50 1 253 3 368 2 272 976 2 282 74 2 368 82 82 82 22.0 24.6 22.1 951 757 943 374 374 200 1126 1056 1123 0.50 0.45 0.49 1 273 35 1 313 3 404 80 3 490 2 293 55 2 351 980 18 1 611 3 822 82 22.9 972 200 1134 0.50 2 185 5 983 3 883 2 668 95 84 22.4 542 136 943 0.36 33 49 30 18 4 052 82 22.8 942 105 1123 0.50 2 263 6 077 3 932 3 262 28 87 13.7 262 145 939 0.33 9 6 5 1 4 138 82 22.5 927 95 1120 0.49 2 291 6 093 3 942 3 325 68 96 4 311 84 84 83 19.2 19.2 22.3 446 396 902 150 75 47 968 971 1113 0.35 0.34 0.49 23 32 2 347 27 34 6 141 19 21 3 968 9 15 3 643 XE__320-100-10 XE__320-100-99 XE__320-999 Velino alla Riserva Naturale laghi Reatini Velino a Mezzelvetta Fosso di Labro Velino alla conf. Nera Nera a Terni dopo conf. Velino T.Tescino Nera a Maratta - confine comunale T.Caldaro a Sangemini Nera a Narni, dopo conf. Caldaro T.L'Aia a Molinaccio T.L'Aia conf. Nera Nera alla conf. Tevere XE__321 Tevere dopo conf. Nera 12 772 84 18.1 594 45 943 0.40 4 760 9 289 5 868 5 463 XE__327 Tevere a Magliano Sabina (Borghetto) 12 886 84 18.1 591 39 942 0.39 4 789 9 309 5 872 5 541 XE__320-080-66 XE__320-080-67 XE__320-080-69 XE__320-080-99 XE__320-081 XE__320-085d XE__320-085 XE__320-090m XE__320-090 27 Rapporto primo 4.3 Suddivisione del comprensorio provinciale in ‘Distretti idroelettrici’ Il territorio amministrato dalla provincia di Terni è stato suddiviso in distretti, sulla base della struttura gerarchica del reticolo idrografico, individuando porzioni di territorio dalle caratteristiche unitarie ai fini delle analisi condotte in questo studio. L’individuazione e la denominazione di queste aree risulterà particolarmente utile nelle successive fasi di approfondimento, nel censimento e nella catalogazione delle centrali idroelettriche esistenti, e nelle fasi successive di pianificazione. 4.3.1 Definizione dei Distretti Sono stati definiti sette distretti, come di seguito elencati: Distretto n. I (Velino) : comprensorio provinciale del F.Velino; Distretto n. II (Nera Alto) : comprensorio provinciale del F.Nera a monte della confluenza del Velino presso la cascata delle Marmore; Distretto n. VIII (Naja) : comprensorio provinciale del F.Naja; Distretto n. III (Nera Basso) : F.Nera dalla confluenza del Velino fino alla confluenza con il F.Tevere; Distretto n. IV (Paglia) : comprensorio provinciale del F.Paglia; Distretto n. V (Tevere Alto) : comprensorio provinciale del F.Tevere a monte del lago di Corbara; Distretto n. VI (Tevere Medio 1, a monte del F.Nera) : comprensorio provinciale del F.Tevere tra la confluenza del Paglia presso Corbara e la confluenza del Nera presso Orte; Distretto n. VII (Tevere Medio 2, al confine provinciale) : comprensorio provinciale del F.Tevere dopo Orte, fino al confine di provincia; Distretto n. IX (Affluenti minori del Tevere Alto) : comprensorio provinciale del Fersinone e del Faena fino al confine di provincia. Per ciascun distretto restano definiti i potenziali ‘classici’, riferiti alle opportune sezioni d’asta. E’ stato inoltre calcolato il Potenziale Lordo di Bacino (PLB), che rappresenta la stima dell’energia complessivamente posseduta dal deflusso all’interno del Distretto, ivi utilizzabile localmente per la produzione idroelettrica; in Figura 10 sono rappresentati i confini dei distretti e la misura del Potenziale Lordo di Bacino. 28 Rapporto primo Figura 10 – Suddivisione della provincia di Terni in Distretti idroelettrici 4.3.2 Quantificazione dell’energia disponibile L’energia complessivamente disponibile in natura nel comprensorio di Terni, stimata secondo gli indici classici, è riepilogata nella tabella seguente. Tabella 6 – Energia disponibile nei distretti del comprensorio Ternano secondo gli indici classici di quantificazione del potenziale idroelettrico (PLS, PLA) DISTRETTO PLS - W (GWh) PLA - Pm (GWh) PLA - Pa (GWh) # Nome Potenziale Lordo di Superficie Potenziale Lordo d’Asta rif.liv.mare Potenziale Lordo d’Asta rif.sez.asta I Velino 3490 2351 1611 II Nera Alto 2492 1532 997 III Nera Basso 6141 3968 3688 IV Paglia 494 313 206 V Tevere Alto 2445 1519 1227 VI Tevere Medio 1° 3148 1901 1781 VII Tevere Medio 2° 9289 5869 5508 47 34 13 38 22 8 VIII Naja Alto IX Affluenti Tevere Alto 29 Rapporto primo Le quantificazioni dell’energia disponibile attraverso gli indici classici rappresentano, come detto, dei limiti superiori teorici dell’energia tecnicamente ed economicamente utilizzabile ai fini della produzione di energia idroelettrica. I valori di letteratura disponibili per il comparto Umbria-Lazio stimano il potenziale tecnicamente utilizzabile in misura percentuale del 39% rispetto al potenziale d’asta ‘Pa’ riferito alla quota della sezione di chiusura dell’asta; indice che risulta essere di più immediato confronto con l’energia tecnicamente utilizzabile rispetto al potenziale di superficie. Il potenziale d’asta che comprende tutto il comprensorio di Terni è quello stimato per il distretto del Tevere Medio 2°, pari a 5508 GWh: in base a tale stima, secondo le indicazioni di letteratura, l’energia tecnicamente utilizzabile ammonterebbe a 2148 GWh, corrispondente al 39% del potenziale d’asta. Nel presente studio è stato definito un altro indice di quantificazione dell’energia disponibile in natura, il potenziale Lordo di Bacino ‘PLB’, che si ritiene di ancor maggiore rappresentatività per il potenziale effettivamente utilizzabile localmente all’interno di un distretto; i valori ottenuti sono riportati nella Tabella 7, mentre nella Tabella 8 i valori complessivi degli indici di riferimento sono stati messi a confronto tra loro. Tabella 7 – Energia disponibile nei distretti del comprensorio Ternano: Potenziale Lordo di Bacino ‘PLB’; area del distretto ‘S’ e quota ‘hb’ della sezione di chiusura. DISTRETTI PROV.TERNI Potenziale Lordo di Bacino PLB (GWh) PLB specifico (GWh/km2) S (km2) hb (m slm) I Velino 641 12.48 51 200 II Nera Alto 218 1.73 126 200 III Nera Basso 494 1.12 442 48 IV Paglia 205 0.36 565 96 V Tevere Alto 230 1.84 125 102 VI Tevere Medio 1 375 0.91 412 50 VII Tevere Medio 2 102 0.97 105 46 42 0.38 110 200 38 0.23 168 221 2 345 (GWh /anno) VIII Naja Alto IX Affluenti Tev.Alto TOT.PLB : 30 Rapporto primo L’energia complessivamente disponibile localmente nel comprensorio di Terni, stimata secondo tale indice, è quindi quantificata mediamente in 2345 GWh annui: tale valore risulta assai prossimo alla stima dell’energia tecnicamente utilizzabile espressa in precedenza, con un rapporto percentuale di quest’ultima rispetto al potenziale di bacino pari al 92%. Tabella 8 – Energia potenziale idroelettrica: rapporti reciproci tra gli indici di potenziale idroelettrico per il comprensorio della Provincia di Terni Compresorio di Terni Comparto UmbriaLazio Totale nazionale POTENZIALE LORDO DI SUPERFICIE 9.29 15.11 341 POTENZIALE LORDO D’ASTA 5.51 8.93 227 POTENZIALE LORDO DI BACINO 2.35 n.c. n.c. 3.44 65 Energia potenziale (Valori in TWh) (4) POTENZIALE TECNICAMENTE UTILIZZABILE 2.15 Rapporto tra il potenziale d’asta ed il potenziale superficiale (PLA/PLS) 0.59 0.59 0.67 Rapporto tra il potenziale d’asta ed il potenziale di bacino (PLA/PLB) 2.35 n.c. n.c. Rapporto tra il potenziale tecnicamente utilizzabile ed il potenziale d’asta (PTU/PLA) 0.39 0.39 0.28 n.c. n.c. Rapporto tra il potenziale tecnicamente utilizzabile ed il potenziale di bacino (PTU/PLB) (5) 0.92 4 La stima del potenziale tecnicamente utilizzabile è meramente indicativa e provvisoria, in quanto basata sul solo dato di letteratura disponibile per il comparto Umbria-Lazio, indicato dallo studio CEE del 1975. 5 Il rapporto tra potenziale tecnicamente utilizzabile e PLB è indicativo e provvisorio. 31 Rapporto primo 5 PRODUZIONE ATTUALE DI ENERGIA IDROELETTRICA Gran parte delle installazione idroelettriche nel territorio di Terni fanno parte del complesso degli impianti Endesa Italia SpA denominato ‘Nucleo di Terni’, il quale comprende, oltre agli impianti ricadenti direttamente all’interno dei confini amministrativi, anche altri impianti collocati tra Umbria, Lazio e Marche, nei bacini idrografici dei fiumi: Tevere, Nera e Velino. Tutto il nucleo produttivo è composto (fonte: Endesa Italia 2005, Figura 11) da 20 centrali di produzione di cui: - n.6 a bacino, - n.2 a serbatoio, - n.11 ad acqua fluente, - n.2 centrali di pompaggio. Figura 11 – Ubicazione degli impianti del Nucleo Endesa di Terni 32 Rapporto primo Il periodo di costruzione degli impianti va dal 1926 al 1995, ma la maggioranza risale a prima degli anni ’70; in totale Endesa gestisce 38 unità produttive per una potenza complessiva di 530 MW. Tabella 9 – Potenza delle installazioni idroelettriche del Nucleo Terni di Endesa Italia Spa Bacino Alto Velino Alto Nera NeraVelino Nera Tevere Stabilimento Data Unità Potenza MW Sigillo 1955 1 5.0 Cotilia 1946/1951 4 52.5 Visso 1933 3 0.22 Preci 1928/1946 2 10 Triponzo 1960 1 6.4 Ponte Sargano 1971 2 3 Galletto M.S. Angelo 1926/1945 7 216.5 Cervino 1949/1994 2 0.64 Sersimone 1989 1 0.6 Monte Argento 1950 3 64 Narni 1958 2 40 Nera Montoro 1911/1995 4 30.9 Altolina 1898/1951 2 2.4 Baschi 1963 2 86 Alviano 1964 2 12 38 530.16 MW TOTALE : Pompaggio Ripa Sottile 1940 3 1.7 Pompaggio Borgo Cerreto 1930 2 1.8 La produzione netta del 2005 è stata di 1490 GWh6. Rispetto al valore del potenziale d’asta disponibile, stimato in 5510 GWh, la produzione si colloca al 27% circa della potenzialità disponibile in natura per il bacino. 6 Fonte: Endesa Italia Spa 33 Rapporto primo 6 CONCLUSIONI Lo studio realizzato ed esposto nel presente rapporto ha portato alla identificazione dei fondamenti teorici di riferimento e alla quantificazione delle grandezze climatiche coinvolte e degli indici descrittivi del potenziale idroelettrico; il quadro conoscitivo fin qui definito ha permesso di quantificare il deflusso superficiale e l’energia disponibile in natura ad esso riconducibile. Da una prima analisi dei dati disponibili sulla produzione idroelettrica si può stimare un utilizzo attuale che si attesta sul 27% dell’energia disponibile in natura, presentando quindi notevoli margini di miglioramento. Il lavoro di approfondimento del quadro conoscitivo dovrà ora proseguire in due direzioni: la prima vedrà l’approfondimento della conoscenza degli impianti idroelettrici presenti nel territorio, censendo puntualmente le installazioni; la seconda porterà ad un aggiornamento su base scientifica delle stime sul potenziale tecnicamente utilizzabile. In particolare il potenziale tecnicamente utilizzabile verrà rivalutato sulla base del miglioramento, legato all’evoluzione tecnologica, dei rendimenti nel processo di trasformazione dell’energia elettrica; verranno inoltre stabiliti limiti di utilizzo compatibili con la sostenibilità ambientale e livelli di disponibilità stagionale della risorsa, attraverso l’esame delle curve di durata e dei minimi di deflusso vitale disponibili per le aste. 34