IL RENO
Grande fiume europeo
Scuola secondaria di primo grado
‘’ Nicola Monterisi’’
Anno scolastico 2014-2015
Lavoro svolto dalla classe 2ª I
durante il laboratorio di
Geografia
PERCORSO
INQUINAMENTO
IL RENO
LA
GOLA DEL
RENO
LE LEGGENDE
ECONOMIA
IL RENO
PERCORSO
E
PAESAGGIO
Il Reno, con i suoi 1326 Km, è uno dei fiumi più lunghi e importanti d’ Europa.
Nasce dalle Alpi Svizzere, attraversa il lago di Costanza e forma le cascate di
Schaffhausen. In seguito diventa un fiume interamente tedesco e da Coblenza
forma la valle più bella del suo percorso sui cui pendii si susseguono suggestivi
vigneti e numerose fortezze medievali.
Oltrepassata la regione della Ruhr il Reno attraversa i Paesi Bassi e si divide in tre
corsi principali prima di formare un ampio delta e sfociare nel Mare del Nord.
PAESAGGI
Lungo tutto il suo percorso
il Reno attraversa tre paesaggi:
•
a sud, le Alpi
•
verso nord, rilievi più antichi,
oggi ridotti a colline, dette
Mittelgebirge Cioè montagne
medie) e il Massiccio Scistoso
Renano;
•
a nord, l’ampia pianura
IL PAESAGGIO DELLE
MONTAGNE
il Reno, nel suo percorso iniziale si apre
la strada in un paesaggio ricco di
cime svettanti, di grandi superfici verdi
coronate di bianco, incassato tra
versanti ripidi, scavati da ghiacciai.
Proseguendo verso nord si immette nel
lago di Costanza, che segna il confine
tra Germania, Svizzera ed Austria. Si
dirige verso ovest e, a poca distanza
della cittadina svizzera di Sciaffusa,
forma le cascate di Schaffhausen
Poi, lasciate le Alpi, scorre tra il Giura, i
Vosgi e la Foresta Nera: è la fossa
renana, che si snoda dalle sorgenti fino
a Magonza. E’ il più suggestivo
paesaggio forestale d’Europa.
Le cascate di
Schaffhausen
sono situate nella
parte superiore
del corso del
fiume Reno, a
poca distanza
dalla città di
Sciaffusa nel nord
della Svizzera,
vicino al confine
tedesco. Le
cascate hanno
un'ampiezza di
150 metri e
un'altezza di 23
metri, il bacino
ha una
profondità di 23
metri.
IL PAESAGGIO DELLE
COLLINE
Le acque, impetuose
sulle montagne, si fanno
placide a mano a mano
che si avvicinano alla
collina e alla pianura. La
valle del Reno si amplia
ed è circondata da
colline dolci e vaste
pianure. I boschi
lasciano posto ad aree
a brughiera, con una
vegetazione
cespugliosa e alberi
radi. Il clima risente della
vicinanza del Mare del
Nord, e le precipitazioni
sono abbondanti.
In questo percorso, nel
tratto da Magonza a
Coblenza, lungo le dolci
rive del fiume si
susseguono paesaggi
mozzafiato e ci si
immerge nella
meravigliosa natura.
Nessuna città industriale
o fabbrica, lungo questo
viaggio si incontrano
solamente magnifici
vigneti, antichi castelli
arroccati, piccoli ed
eleganti borghi adagiati
lungo le sponde del
Reno. E’ il tratto più
suggestivo e romantico.
IL PAESAGGIO DELLA
PIANURA
Le brughiere diventano
la vegetazione
predominante in un
ambiente sempre più
umido. Tra di esse si
estendono poi vasti
campi coltivati e prati,
percorsi da fitte reti di
canali regolate da
chiuse e, qua e là, mulini
a vento. Le graziose città
dei Paesi Bassi si
succedono lungo il corso
del fiume, che qui si
divide in molti rami, diretti
al mare del Nord.
IL DELTA
Il Reno a questo punto gira ad ovest nei Paesi Bassi, dove assieme alla
Mosa forma un enorme delta. In questo territorio il Reno raggiunge la sua
massima ampiezza, ma si divide poi in tre
rami principali: il IJssel, il Waal e il Basso Reno.
Da qui la situazione diventa più complicata,
in quanto il nome "Reno" non coincide più
con il corso principale. Gran parte dell'acqua
del Reno scorre ancor più a ovest attraverso
il Waal, il Nieuwe Waterweg e, unendosi alla
Mosa, l'Hollands Diep e l'Haringvliet, fino a
sfociare nel Mare del Nord. Il ramo dell'IJssel
porta la sua parte d'acqua a nord
nell'Ijsselmeer, mentre il Basso Reno scorre
ad ovest, parallelo al Waal.
ECONOMIA DEL RENO
Il Reno è un'arteria idroviaria di grandissima importanza,
navigabile da Basilea a Duisburg che supporta imbarcazioni fino
a 3000 t. Esso, nel corso della storia, è stato il cuore dell’economia
tedesca. Infatti nel suo basso bacino percorre la Ruhr, un territorio
ricco di miniere di carbone che insieme al ferro, ha alimentato le
industrie siderurgiche tedesche che, nel secolo scorso, furono
installate soprattutto tra Magonza e Colonia.
UNA STORIA DRAMMATICA
Durante il regime nazista il territorio renano fu potenziato
con industrie chimiche ed elettromeccaniche di alto livello
tecnologico tanto da diventare l’area più sviluppata del
mondo, ma la guerra comportò la distruzione di molte di
queste industrie. Negli anni ’50, quando le miniere persero
importanza per l’alto costo dell’estrazione, la Ruhr si
trasformò da industria estrattiva in industria di
trasformazione per cui oggi sono presenti industrie
chimiche, elettroniche, automobilistiche, aeronautiche.
UNA GRANDE VIA COMMERCIALE
In passato le merci
trasportate erano in
prevalenza carbone,
derrate alimentari,
minerali metallici,
petrolio e materiali da
costruzione.
A partire dal XX secolo, con la
diffusione dei containers e con il
maggior impiego delle chiatte
portacontainers si trasportano
prodotti di ogni genere.
I porti fluviali sono ben collegati
con la rete autostradale e
ferroviaria dove sono smistati
grandi quantità di merci.
I MAGGIORI PORTI
DUISBURG vanta il porto fluviale più importante
d'Europa per volumi di merci . Situato in posizione
altamente strategica, alla confluenza di due delle
maggiori vie navigabili d’Europa, il Reno e la Ruhr,
iniziò il suo sviluppo circa 280 anni fa, in seguito al
crescente bisogno di movimentare ingenti
quantità di carbone. Con la crescente
industrializzazione del territorio, insieme al carbone
aumenta l’importanza dei metalli e con essi si ha lo sviluppo di grandi aziende
metallurgiche. Nel 2012 il porto di Duisburg ha movimentato complessivamente circa
110 milioni di tonnellate di merci.
DÜSSELDORF
Il porto fluviale di Dusseldorf, sorto a Ovest
della parte meridionale della città, è stato
ultimato nel 1896 e consta di 6 grandi bacini.
Data l'abbondanza di carbone nella
provincia, anche l'industria, specialmente
nei dintorni, ha preso grande sviluppo
(fabbriche di macchine, locomotive, filati,
prodotti chimici). Düsseldorf è anche un
importante nodo ferroviario.
IL PORTO DI ROTTERDAM
Questo è un porto
immenso, al
confine tra terra e mare: 105
chilometri quadrati di superficie
con una lunghezza che copre ben
oltre 40 km. Data la sua ubicazione
territoriale, Rotterdam è luogo ideale
in Europa per l'entrata di merci
provenienti da tutto il mondo,
dall'attracco delle navi a quello
delle imbarcazioni fluviali, con le quali si possono trasferire le merci verso
il resto dell'Europa. L'area portuale di Rotterdam, una delle più grandi
nel mondo, consiste di varie sezioni specializzati, come quelle per la
riparazione da cantiere, per il trasporto
merci e di container, per l’attracco regolare
di eleganti navi da crociera. Bombardato
dai tedeschi durante la Seconda guerra
mondiale il porto risorse alla fine degli anni
'60, con la costruzione dell'Europoort
diventando così il maggior complesso
portuale del mondo.
IL CANALE MENO-DANUBIO
Nel 1992 è stato ultimato il canale che mette in comunicazione il Reno
con il Danubio tramite il suo affluente Meno, permettendo la
navigazione tra il Mare del Nord e il Mar Nero. La via fluviale così
generata è lunga complessivamente circa 3500 Km. Il sistema, che
interessa i Paesi Bassi, la Germania, l'Austria, la Repubblica Slovacca,
l'Ungheria, la Croazia, la Serbia, la Bulgaria e la Romania, riveste
particolare importanza per la produzione di energia elettrica e per il
traffico tra i maggiori centri commerciali della zona. E’ infatti utilizzato sia
da imbarcazioni per il trasporto delle merci sia da imbarcazioni da
crociera e da diporto.
L’INQUINAMENTO DEL RENO
L’importanza del Reno è millenaria. Sin dalla preistoria e
per tutta l’età storica il Reno non ha mai smesso di essere
al centro dei problemi e delle soluzioni delle vicende
europee. La sua importanza è però non è solo storica,
culturale, economica, ma è anche IDROGEOLOGICA
L’ampiezza e la tipologia dei territori che attraversa il Reno lo
rendono particolarmente vulnerabile ai problemi ecologici. Gli
scarichi urbani e industriali hanno compromesso a tal punto gli
ecosistemi da imporre urgenti interventi. Una convenzione per la
protezione del Reno è attiva tra i paesi della riviera dalla fine
degli anni novanta
La degradazione e i danni del
fiume Reno sono cominciati nel XIX
secolo, con lo sviluppo industriale
della RUHR. Sono continuate nel
secolo scorso e culminate negli anni
Trenta quando le industrie vennero
forzate a produrre materiale
bellico. Solo negli anni Cinquanta si
cominciò a prendere coscienza dei
rischi connessi al degrado
ambientale e negli anni sessanta
presero il via le campagne per la
tutela del Reno, invocando
provvedimenti.
Certo, i paesi che si trovano a valle
subiscono le conseguenze più gravi
ed i provvedimenti da adottare
non sempre incontrano la
condivisione di tutti i paesi
attraversati dal fiume. Funge da
mediatore l’Unione Europea
I PROBLEMI DEL RENO
Nella conca di sale di Mulhouse è stato estratto sale potassico per tutto il
Novecento e il derivante salgemma è stato scaricato in parte nel Reno
ed in parte sull’isola del Reno del FESSENHEIM.
Tutto ciò ha alterato le acque del fiume, facendole diventare salate, e
ha danneggiato la vegetazione e la fauna.
Il danno maggiore si è avuto nei Paesi Bassi, perché dal bacino del Reno
sono prelevate le acque utilizzate per l’irrigazione.
RIFIUTI TOSSICI
La zona che circonda
questa conca di sale è
attraversata da
cunicoli e pozzi
sotterranei. Questi
spazi, resi vuoti
dall’estrazione del sale,
sono diventati il più
grande deposito
sotterraneo della
Francia di rifiuti
industriali altamente
tossici
PRESENZA DEI MATERIALI INQUINANTI
In passato piombo e
mercurio sono stati
immessi in notevole
quantità nel fiume,
provocando gravissimi
danni ai pesci e alle
comunità umane che se
ne cibavano.
Oggi le immissioni sono
cessate, ma i danni
provocati sono stati
considerevoli .
Ma la peggiore catastrofe della storia dell’inquinamento del
Reno risale al 1 novembre del 1986 quando un incendio distrusse
un deposito dell’azienda chimica basileese SANDOZ ,a
Shweizerhalle.
Venti tonnellate di insetticidi, fungicidi ed erbicidi si riversarono
nel Reno, provocando un inquinamento del fiume fino in Olanda,
con drammatiche conseguenze per la flora e la fauna e per la
popolazione che patì disturbi respiratori e irritazioni agli occhi
GLI INTERVENTI
Nacque così il ‘’PROGRAMMA D’AZIONE
RENO’’ il cui principale obiettivo era
EVITARE la riproduzione, in futuro, di simili
catastrofi
Sessanta miliardi di euro furono stanziati ed
investiti in impianti di depurazione
LA SITUAZONE ATTUALE
Il caso del fiume Reno è
emblematico perché questo
fiume rappresenta la principale
riserva d’acqua potabile per
una estesa parte del territorio
europeo.
Comunque, nonostante non
tutti i problemi siano stati risolti
ed alcuni metalli pesanti come
lo zinco, il rame, il cadmio,
continuino ad inquinare il fiume,
secondo gli addetti ai lavori,
’oggi la qualità dell’acqua del
Reno è relativamente buona,
perfino i salmoni possono di
nuovo vivere”.
UN PO’ DI STORIA
Le prime tracce di popolamenti umani nell’area del Reno risalgono ad
oltre 100.000 anni fa.
Gli abitanti delle due rive del Reno furono in origine probabilmente
Celti, ma nel I secolo avanti Cristo entrambe le sponde erano già
occupate da tribù germaniche.
I Romani comprese per primi
l’importanza strategica del Reno
quale barriera difensiva della Gallia e
dello stesso Stato Romano e perciò ne
occuparono entrambe le rive.
Dal I al IV secolo dopo Cristo il Reno
costituì un formidabile confine militare,
supportato da una vasta rete stradale
Nel Medioevo la Valle del Reno divenne
il cuore dell’Impero non solo geograficamente, ma anche
spiritualmente, perché lungo le sue sponde ebbero la loro sede gli
Arcivescovi di Magonza, Colonia e Treviri.
La navigabilità del fiume favorì il commercio, incrementando lo
sviluppo e la fioritura di molte città
LE LEGGENDE DEL RENO
Il Reno è un fiume che affascina anche per le sue leggende.
Le più famose sono: Lorelei e L’oro del Reno
La leggenda di Lorelei
Lorelei era un’ondina dimorava su uno scoglio posto
quasi al centrodel corso d’acqua, via di transito di
tutte le navi commerciali. Il suo canto era così dolce
che i marinai dimenticavano i loro doveri e
dirigevano leloro imbarcazioni contro la rupe, per
udire di più quelle soavi note. Però, una volta giunti lì,
venivano annegati dalla ninfa, che li portava con sé
sott’acqua.
Con il tempo la gente iniziò ad avere paura di
navigare sul Reno, a tal punto che il Re decise di
uccidere la bella, ma brutale sirena. Ma, quando i
soldati arrivarono sulle sponde del fiume, Lorelei si
tuffò tra le gelide e profonde acque di suo padre,
che sempre vegliava su di lei. Da quel giorno
nessuno rivide più Lorelei.
Ma qualcuno sostiene che nei pressi dello scoglio sia
ancora possibile udire la sua voce, come un
lamento, che per secoli aveva mietuto vittime sulla
terra.
LORELEI ED I MEDIA
La leggenda di Lorelai è così famosa e
suggestiva, che molti musicisti di ogni parte del
mondo le hanno dedicato una loro canzone.
Tra questi c’é il gruppo musicale scozzese di rock
alternativo Cocteau Twins che le ha dedicato
un brano dal titolo omonimo, pubblicato nel
1984.
Nel brano la cantante Elizabeth Fraser duetta
con se stessa, cantando in modo soave e
sussurrato e allo stesso tempo in modo più forte
e quasi rabbioso, come se volesse mettere
volutamente in luce il doppio volto della
creatura, riproponendo esattamente il canto
bellissimo, ma allo stesso tempo mortale, che la
ninfa usava per attirare i marinai al loro tragico
destino.
L’ORO DEL RENO
Gli antichi popoli germanici raccontavano
che il padre Reno aveva collocato sugli
scogli che spuntavano tra le onde un
grosso blocco di oro che dava alle acque
purezza e lucentezza e ne aveva affidato
la custodia alle ninfe sue figlie.
Ma un nano del popolo dei Nibelunghi lo
rubò e ne ricavò un anello che rendeva
potente chiunque lo possedesse. Il dio
Watan, però, riuscì a sottrarglielo, perciò il
nano lanciò una maledizione: chiunque lo
avesse indossato sarebbe
Wagner
Il famoso compositore tedesco Richard Wagner (1813-1883)
raccolse queste leggende in quattro opere riunite sotto un
unico titolo: L’anello dei Nibelunghi
La prima si chiama L’oro del Reno e vi si
racconta come il Nibelungo prese
l’anello e lo perse. La seconda La
Walchiria parla delle prime sventure che
colpirono gli dei. La terza, Sigfrido, esalta
la conquista dell’anello fatta da un uomo,
sul quale cadrà ugualmente la sciagura.
La quarta, Il crepuscolo degli dei,
descrive il crollo del Walhalla, la reggia
degli dei
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