APPARATO SCHELETRICO
L’APPARATO SCHELETRICO
APPARATO LOCOMOTORE
Costituito da SCHELETRO e MUSCOLATURA
SCHELETRICA.
L’apparato scheletrico non ha capacità di
muoversi autonomamente ma fornisce il
supporto meccanico su cui i muscoli possono
agire per generare movimenti direzionali.
Esistono 3 tipi di sistemi scheletrici nel
mondo animale:
ENDOSCHELETRO
ESOSCHELETRO
-Esoscheletro
- Endoscheletro
- Idroscheletro
- Dermascheletro
IDROSCHELETRO
ESOSCHELETRO
Struttura rigida situata sulla superficie del corpo e collegata a muscoli
localizzati internamente all’animale.
Negli artropodi, esso risulta formato da un insieme di placche sclerotizzate
articolate fra loro che coprono l’intera superficie corporea, comprese le
appendici.
Rigidità e limitazione all’accrescimento: la muta.
ENDOSCHELETRO
- Costituisce una impalcatura interna al corpo dell’animale
- Consente un libero accrescimento corporeo
Le sue funzioni sono molteplici:
• sostegno e forma
• protezione di organi (es. scatola cranica e
gabbia toracica)
• contributo al movimento
• emopoietica (midollo osseo)
• omeostasi e riserva di sali minerali (Ca, P)
• riserva di trigliceridi
IDROSCHELETRO
Tipo di scheletro più semplice presente in molti invertebrati privi di
esoscheletro (es. anellidi, celenterati).
E’ costituito da un volume incomprimibile di un liquido racchiuso in una cavità
corporea circondata da tessuto muscolare.
Conferisce turgore al corpo (analogia con vacuolo in cellule vegetali).
IDROSCHELETRO
DERMASCHELETRO
E’ uno scheletro interno, che sai sviluppa nel derma, fatto di placche calcaree
saldate insieme e ricoperte solo di epidermide.
E’ la struttura di sostegno dei Ricci, delle Stelle di mare e delle Oluturie.
Stella marina
Astropecten irregularis
Dermascheletro di Riccio
spogliato degli aculei
LE OSSA
Lo scheletro umano è formato da più di 200 ossa unite tra loro tramite le
articolazioni (v. approfondimento).
Le ossa si differenziano per forma e struttura in 3 tipologie: ossa lunghe,
piatte e corte.
OSSA LUNGHE (es. femore, omero)
- La lunghezza supera la larghezza e lo spessore
- Presentano un corpo allungato (diafisi) e due
estremità ingrossate (epifisi)
- Diafisi: tessuto osseo compatto
canale midollare (midollo osseo)
- Epifisi: tessuto osseo spugnoso
LE OSSA
OSSA PIATTE (es. sterno, cranio, bacino)
- Lunghezza e larghezza maggiori dello spessore.
- Costituite da uno strato di tessuto osseo spugnoso
rivestito da tessuto osseo compatto.
OSSA CORTE (es. vertebre, calcagno)
- Lunghezza, larghezza e spessore sono
equivalenti.
- Costituite da un nucleo di tessuto osseo
spugnoso rivestito da tessuto osseo compatto.
IL MIDOLLO OSSEO
Il midollo osseo è il principale organo in cui ha
sede la produzione delle cellule del sangue.
E’ ospitato entro il canale diafisario delle ossa
lunghe ed entro le cellette del tessuto osseo
spugnoso.
Alla nascita e nei primi anni di vita è quasi
totalmente emopoietico (midollo rosso) e si
mantiene tale nel tessuto osseo spugnoso (alcune
regioni delle ossa piatte, nelle ossa brevi e nelle
epifisi delle ossa lunghe).
Con l'età aumenta la componente connettivale
adiposa (midollo giallo), che prevale nella diafisi
delle ossa lunghe.
LA STRUTTURA DELLE OSSA
•
•
•
•
•
A livello microscopico, sono presenti quattro tipi di cellule:
cellule osteoprogenitrici, staminali non specializzate che originano
gli osteoblasti;
osteoblasti, sintetizzano e secernono collagene;
osteociti, principali componenti del tessuto osseo;
osteoclasti,secernono enzimi e acidi lisosomiali per digerire la matrice
extracellulare.
LA STRUTTURA DELLE OSSA
LA STRUTTURA DELLE OSSA
Il tessuto osseo compatto è disposto in unità
ripetute dette osteoni o canali di Havers. Nel canale
centrale di ogni osteone passano vasi sanguigni e
linfatici e nervi.
Il tessuto osseo spugnoso è costituito da unità
dette trabecole. Esse sono un reticolo irregolare di
sottili colonne ossee.
LA STRUTTURA DELLE OSSA
LA FORMAZIONE DELL’OSSO
L’ ossificazione è il processo con il quale si
forma l’osso.
Il processo si articola in quattro fasi:
•formazione iniziale nell’embrione e nel feto;
•crescita;
•ricostruzione;
•riparazioni e fratture.
LA FORMAZIONE DELL’OSSO
•La formazione ossea nell’embrione e nel feto procede secondo due schemi:
l’ossificazione intramembranosa e l’ ossificazione endocondrale.
•L’ossificazione intramembranosa comporta la formazione di osso
all’interno del mesenchima, disposto in strati a foglio, simili a membrane.
•Nell’ossificazione endocondrale l’osso sostituisce gradualmente la
cartilagine.
LA FORMAZIONE DELL’OSSO
Durante l’infanzia e l’adolescenza le ossa lunghe
crescono in
• lunghezza: i condrociti si dividono sul lato
epifisario e vengono sostituiti da osso sul lato
diafisario;
• spessore: le cellule del pericondrio si
differenziano in osteoblasti, quindi in osteociti e
si formano nuovi osteoni.
LA FORMAZIONE DELL’OSSO
Il rimodellamento osseo è la sostituzione di tessuto
osseo vecchio con tessuto nuovo.
I fattori che influenzano l’accrescimento osseo
sono:
• apporto di minerali con l’alimentazione;
• apporto di vitamine A, C e D;
• stimolo ormonale;
• esercizi fisici di carico.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
SCHELETRO
CRANIALE
Neurocranio
Splancnocranio
POST-CRANIALE
ASSILE
Colonna
Coste
Sterno
APPENDICOLARE
Cinti
Arti
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
NEUROCRANIO e SPLANCNOCRANIO
NEUROCRANIO
- Costituito da ossa piatte connesse
tra loro tramite suture a formare la
scatola
cranica,
a
protezione
dell’encefalo.
- Ossa che lo formano: o. occipitale,
o. sfenoide, o.temporale, o. etmoide,
o. frontale, o. parietale.
SPLANCNOCRANIO
- Parte del cranio a protezione della
porzione iniziale delle vie respiratorie e
digerenti
- Principali ossa che lo formano: mascella,
mandibola, zigomo.
OSSO OCCIPITALE
- Base del neurocranio
- Foro occipitale attraverso cui passa il
midollo spinale
- Condili occipitali per attacco all’atlante
 movimento cranio.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
SCHELETRO
CRANIALE
Neurocranio
Splancnocranio
POST-CRANIALE
ASSILE
Colonna
Coste
Sterno
APPENDICOLARE
Cinti
Arti
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
COLONNA VERTEBRALE
E’ costituita dalla sovrapposizione di 33-34
vertebre, di cui:
7 cervicali
12 toraciche
5 lombari
5 sacrali (fuse insieme)
4-5 coccigee (fuse insieme)
Funzione: protezione del midollo spinale e
sostegno del tronco
Vista di fronte la colonna vertebrale è rettilinea; di
profilo, invece, ha due curvature. La doppia
curvatura fa sì che il baricentro del corpo stia sulla
verticale che passa per la base d’appoggio
delimitata dalle piante dei piedi.
La parola “vertebra” deriva dal latino vertere e
significa “voltare”; la colonna vertebrale infatti
permette all’uomo di ruotare il tronco sul suo
stesso asse (torsione) tenendo fermi i piedi.
Quindi l’uomo, oltre la flessione del tronco, che
condivide con gli animali quadrupedi, è in grado di
effettuare anche questo movimento.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
VERTEBRE
Composte da un corpo vertebrale approssimativamente cilindrico e da un arco
dorsale (masse apofisarie e processo spinoso) che delimitano un foro vertebrale.
L’intera colonna vertebrale è attraversata dal canale midollare che si forma per il
sovrapporsi di tutti i fori vertebrali.
Presenza di dischi cartilaginei ad articolare le vertebre tra loro e ad
ammortizzare le forze di carico.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
VERTEBRE
Vertebre cervicali (7)
- aumento della dimensione del corpo in direzione
cranio-caudale
- processo spinoso orizzontale e bifido
- particolare forma: atlante (C-1), epistrofeo (C-2),
vertebra prominente (C-7)
C-7
Atlante
Le prime due vertebre cervicali (atlante ed
epistrofeo) si distinguono dalle altre per la loro
forma particolare.
consente il movimento di rotazione del cranio.
Epistrofeo
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
VERTEBRE
Vertebre toraciche (12)
- hanno il corpo più grande delle cervicali
Vertebra
cervicale
- il processo spinoso è lungo e inclinato verso il basso
Vertebre lombari (5)
- inversione del rapporto corpo/foro vertebrale
Vertebra
dorsale
- processo spinoso più robusto
Osso sacro (5 vertebre fuse insieme)
- si articola con le due ossa dell’anca formando il bacino
Coccige (4-5 segmenti ossei fusi insieme)
Vertebra
lombare
- solo il primo mantiene le caratteristiche di una vertebra
Vertebra cervicale
Vertebra toracica
Vertebra lombare
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
COSTE E STERNO (GABBIA TORACICA)
La gabbia toracica è formata dall’unione delle coste, dorsalmente, con la
colonna vertebrale e, ventralmente, con lo sterno.
E’ costituita da 12 paia di coste, di cui 10 collegate allo sterno e 2 fluttuanti.
Funzione: protegge cuore, polmoni, fegato, milza e partecipa alla respirazione.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
SCHELETRO
CRANIALE
Neurocranio
Splancnocranio
POST-CRANIALE
ASSILE
Colonna
Coste
Sterno
APPENDICOLARE
Cinti
Arti
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
CINTURA SCAPOLARE
La cintura scapolare
collega le ossa degli
arti
superiori
scheletro assile.
allo
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
GLI ARTI SUPERIORI
L’omero è l’osso del
braccio
lungo
e
sottile e si articola
con la scapola alla
spalla, e con il radio
e l’ulna al gomito.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
GLI ARTI SUPERIORI
•L’ulna
è
l’osso
mediale
dell’avambraccio ed è più lungo
del radio.
•Il
radio
è
dell’avambraccio.
l’osso
laterale
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
GLI ARTI SUPERIORI
•Il carpo, o polso, contiene le ossa
carpali, tenute insieme da legamenti.
•Il metacarpo contiene cinque ossa
metacarpali.
•Le falangi sono le ossa delle dita.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
La cintura pelvica
•Le due ossa iliache formano la cintura pelvica che connette gli arti inferiori allo
scheletro assile e sostiene la colonna vertebrale e i visceri.
•Il cinto addominale è una struttura rigida al contrario del cinto toracico che è, invece,
una struttura elastica. E’ probabile che la diversità tra i due cinti abbia avuto origine
dalla brachiazione, cioè il tipo di movimento nella foresta, balzando da un ramo
all’altro a forza di braccia, che ancora oggi manifestano alcuni primati.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
L’RTO INFERIORE
•Il femore, o osso della coscia, è il
più lungo, pesante e robusto del
corpo.
•La
patella
triangolare
è
un
posto
piccolo
osso
davanti
all’articolazione tra il femore e la
tibia.
•La direzione dei femori è obliqua
rispetto all’asse del corpo, questo
favorisce l’equilibrio considerando che
siamo animali bipedi.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
L’RTO INFERIORE
•La tibia è l’osso più grande della
gamba che sostiene il carico
maggiore.
•La fibula (o pèrone) è parallela e
laterale alla tibia.
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
L’RTO INFERIORE
•Il tarso o caviglia contiene sette ossa
tarsali tenute insieme da legamenti.
•Il metatarso è formato da cinque ossa
metatarsali.
•Le falangi del piede corrispondono a
quelle della mano nel numero e nella
disposizione.
•L’architettura scheletrica del piede è
paragonabile ad un arco complesso; la
chiave di volta è l’astragalo; l’osso che è
accolto nell’articolazione formata dalla
tibia e dal perone.
•L’astragalo riceve il peso del corpo sul
calcagno e in parte sulle ossa che
formano la parte anteriore del piede
ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO
ARTI
CHIRIDIO
STILOPODIO
ZEUGOPODIO
AUTOPODIO
Arti Superiori:
Omero
Radio e Ulna
Ossa carpali
Arti Inferiori:
Femore
Tibia e Fibula
Ossa tarsali
Cenni
sull’evoluzione
degli arti nei
vertebrati terresti
EVENTUALI APPROFONDIMENTI
ARTICOLAZIONI
Dispositivi di giunzione che mettono in relazione due o più ossa, consentendo movimenti più
o meno ampi.
Articolazioni mobili (es. spalla, ginocchio, gomito, polso).
Articolazioni semimobili (es. vertebre).
Suture (es. cranio).
ESEMPIO DI DIARTROSI: IL GINOCCHIO
Capsula articolare: manicotto di connettivo
fibroso che si inserisce tra le ossa in connessione,
tenendole unite.
Membrana sinoviale: rivestimento della capsula
articolare, con funzione trofica e lubrificante
(filtra liquido sinoviale dal sangue) per le
cartilagini.
Legamenti: cordoni fibrosi che uniscono un capo
osseo con l'altro.
Menischi: cuscinetti cartilaginei a protezione
dell’articolazione.
EVENTUALI APPROFONDIMENTI
PARAMORFISMI e DISMORFISMI
Paramorfismi: modificazioni della normale morfologia
patologiche strutturali ossee e muscolo-legamentose.
scheletrica
senza
alterazioni
Spesso sono il risultato di atteggiamenti di postura viziosi che possono essere corretti
mediante specifici esercizi di rieducazione posturale (reversibili).
Dismorfismi: modificazioni della normale morfologia scheletrica causate da alterazioni
congenite o acquisite delle strutture ossee e muscolo-legamentose.
Non sono correggibili né spontaneamente né attivamente senza un adeguato trattamento
ortopedico.
Es. curvature patologiche della colonna vertebrale come cifosi, lordosi e scoliosi.
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