LICEO SCIENTIFICO STATALE “A. Meucci” di Aprilia Dipartimento di Scienze Prof. Neri Rolando SISTEMA ENDOCRINO Parte prima SISTEMA ENDOCRINO 1 L’INFORMAZIONE METABOLICA L'informazione metabolica è contenuta nella qualità e nella concentrazione di molecole grandi e piccole che prendono parte ai processi chimici per cui le cellule si riproducono, si sviluppano e si mantengono in vita. Al contrario della comunicazione dell'informazione genetica la cui utilità interessa periodi di tempo che sono lunghi rispetto alla vita dei componenti le popolazioni, la comunicazione dell’informazione metabolica è importante per le società cellulari organizzate per periodi di tempo molto più brevi. In questo caso, il meccanismo di comunicazione consiste generalmente nel rilascio, da parte di una cellula secretrice, di una molecola che le appartiene. La molecola liberata diffonde nello spazio occupato dalle altre cellule e incontrando una cellula bersaglio agisce in un modo altamente specifico sul suo metabolismo. Queste molecole che sono i messaggeri dell’informazione metabolica sono chiamate generalmente ormoni. SISTEMA ENDOCRINO 2 L’INFORMAZIONE METABOLICA La funzione biologica della comunicazione metabolica è essenzialmente duplice. Nel primo caso gli ormoni controllano I'ordinato sviluppo di animali e piante multicellulari. Questi organismi sono delle società costituite da milioni o miliardi di cellule che originano da una serie di cicli successivi di nascita e divisione cellulare a partire da una coppia di gameti che si sono fusi, come per esempio l'uovo fecondato dallo spermatozoo. Questo processo di moltiplicazione cellulare è accompagnato dalla differenziazione cellulare, in cui ogni cellula acquisisce le particolari caratteristiche molecolari che la mettono in grado di svolgere il ruolo specializzato al quale era destinata nella vita dell'organismo. In molti casi le cellule ricevono dagli ormoni le istruzioni sui modi e i tempi del differenziamento nella sequenza dello sviluppo che conduce all'organismo adulto. Nel secondo caso gli ormoni agiscono nei processi omeostatici mediante i quali tutti gli organismi minimizzano, per quanto riguarda il loro ambiente interno, la conseguenza dei cambiamenti nell'ambiente esterno. SISTEMA ENDOCRINO 3 COMUNICAZIONE INTER-CELLULARE Ogni cellula necessita di una serie di segnali provenienti dall’esterno – Sopravvivenza – Divisione – Differenziamento – Apoptosi • Morte cellulare programmata • Processo attivo che richiede ATP • Può essere attivata anche da mancanza di segnali. SISTEMA ENDOCRINO 4 SEQUENZA DI EVENTI 1. 2. 3. 4. Riconoscimento • Dello stimolo sulla superficie esterna della membrana plasmatica Trasferimento • Dell’informazione attraverso la membrana plasmatica Trasmissione • Del segnale a molecole specifiche che lo interpretano e lo trasducono Cessazione • Della risposta in seguito all’eliminazione delle molecole segnale. SISTEMA ENDOCRINO 5 SEQUENZA DI EVENTI SISTEMA ENDOCRINO 6 LIGANDI E RECETTORI Recettori • Proteine che ricevono il segnale • Sia sulla superficie cellulare sia all’interno della cellula Ligandi • Molecole segnale che legano il recettore Segnali • Secreti all’esterno della cellula • Esposti sulla superficie cellulare. SISTEMA ENDOCRINO 7 CASCATA DI SEGNALI Una volta che la cascata di segnali è attivata • Il segnale viene trasferito all’appropriato comparto cellulare • Trasdotto in forma riconoscibile • Amplificato •Distribuito a più di un bersaglio intra-cellulare • Modulato, se necessario. SISTEMA ENDOCRINO 8 AMPLIFICAZIONE SISTEMA ENDOCRINO 9 Ligando Recettore CASCATA DI SEGNALI Modulazione Amplificazione Divergenza Regolazione del metabolismo Regolazione dell’espressione genica Riorganizzazione del citoscheletro SISTEMA ENDOCRINO 10 TIPI DI SEGNALI Segnali Autocrini • Si legano ai recettori presenti sulla cellula che li secerne Segnali Paracrini • Si legano e stimolano recettori presenti su cellule adiacenti Segnali Endocrini • Le cellule producono molecole segnale che vengono secrete nel sangue • Stimolano cellule lontane – Ad esempio: Le ovaie nelle femmine e i testicoli nei maschi sono stimolati dagli ormoni prodotti dal cervello SISTEMA ENDOCRINO 11 TIPI DI SEGNALI Segnali sinaptici • Simili ai paracrini ma vi è una struttura specializzata • Sinapsi - Fra la cellula che origina il segnale e la cellula che lo riceve • Avvengono solo fra cellule con la sinapsi - Neurone e il muscolo controllato dall'attività neuronale Segnali per contatto cellulare • Avvengono fra cellule che devono avere membrane plasmatiche adiacenti • Le cellule sono influenzate dal loro ambiente più prossimo e dalle molecole segnale provenienti da altre cellule SISTEMA ENDOCRINO 12 SEGNALI AUTOCRINI La stessa cellula li produce e ne è bersaglio Ad esempio: Cellule del sistema immunitario – Anticorpi estranei e fattori di crescita • Innescano il differenziamento e/o la proliferazione Una sregolata produzione di segnali autocrini può portare allo sviluppo di tumori SISTEMA ENDOCRINO 13 SEGNALI PARACRINI Molecole segnale che agiscono localmente Regolano il comportamento delle cellule vicine Durante i fenomeni di infiammazione e cicatrizzazione, ma anche nel pancreas • Glucagone e somatostatina agiscono sulle cellule secernenti insulina Cellula Segnalatrice Cellule bersaglio Mediatore locale SISTEMA ENDOCRINO 14 SEGNALI ENDOCRINI È sempre coinvolto un ormone • Secreto da una cellula endocrina • Trasportato dal sistema circolatorio Agisce su cellule bersaglio distanti Cellula Endocrina Recettore Ormone Flusso sanguigno Cellula bersaglio SISTEMA ENDOCRINO 15 SEGNALI NEURONALI Neurotrasmettitore Tipo specifico di segnale paracrino • Sinapsi nervo-cellula Sinapsi Neurone Assone Soma Neurotrasmettitore Cellula bersaglio Neuroendocrino Tipo specifico di segnale endocrino • Ipofisi Posteriore Ossitocina • Surrene Norepinefrina SISTEMA ENDOCRINO 16 SEGNALI DI CONTATTO Interazione fisica tra cellule adiacenti Svolgono un ruolo fondamentale durante lo sviluppo embrionale cellula segnale cellula bersaglio Molecola segnale legata alla membrana SISTEMA ENDOCRINO 17 TIPI DI SEGNALI sintesi finale SISTEMA ENDOCRINO 18 OMEOSTASI Mantenimento di un ambiente interno costante entro certi limiti. E’ la funzione di base di ogni organismo; nei pluricellulari coinvolge tutti gli apparati Integrazione e controllo Nei pluricellulari l’omeostasi richiede il coordinamento di tutti i tessuti e di tutti gli organi corporei L’integrazione ed il controllo di tutte le attività vitali è svolta dal sistema nervoso. Questo interviene direttamente nelle modificazioni rapide (da millisecondi a minuti) tramite segnali elettrici, mentre nelle modificazioni di più lungo periodo (da minuti a mesi), agisce tramite il sistema endocrino, che utilizza invece segnali di tipo chimico. Feed back Nei sistemi di integrazione e controllo degli organismi compaiono meccanismi caratteristici, detti meccanismi a feed back (a retroazione), che possono essere di tipo negativo o positivo SISTEMA ENDOCRINO 19 Feed back negativo: il sistema risponde ad un cambiamento contrastandone gli effetti L’esempio più classico è l’interazione tra il termostato e la caldaia dell’impianto di riscaldamento Termostato: dispositivo che misura la temperatura ambientale, confrontandola con un valore stabilito dall’utente, ed invia segnali di accensione e spegnimento alla caldaia. Caldaia: dispositivo per la produzione di calore, che si accende e si spegne in base ai segnali ricevuti dal termostato Quando la temperatura ambiente supera il valore fissato, il termostato dice alla caldaia di spegnersi Quando la temperatura ambiente cala sotto il valore fissato, il termostato dice alla caldaia di accendersi Con questo semplice meccanismo di accensione e spegnimento la temperatura ambientale si mantiene circa uguale al valore fissato SISTEMA ENDOCRINO 20 MECCANISMI CIBERNETICI: il termostato e l’omeostasi Il termostato agisce su un termosifone assicurando che la temperatura desiderata sia mantenuta costante, ed è un dispositivo elettromagnetico fatto nel modo seguente: A – il mercurio di un termometro è collegato al polo positivo di un’elettrocalamita; B – l’elettrocalamita fa da interruttore al termosifone; C – il polo negativo dell’elettrocalamita è invece portato a coincidere con la temperatura programmata. SISTEMA ENDOCRINO 21 21 MECCANISMI CIBERNETICI: il termostato e l’omeostasi 1 – Quando la temperatura ambiente è più bassa di quella programmata, l’elettrocalamita non funziona perché il circuito dell’elettrocalamita è aperto, perciò il termosifone resta acceso; 2 – il calore prodotto dal termosifone fa dilatare il mercurio che sale nella colonnina del termometro; 3 – quando il mercurio ha raggiunto la temperatura programmata si chiude il circuito ed entra in azione l’elettrocalamita che «spegne» il termosifone. Da questo momento la temperatura diminuisce e si torna al punto 1. SISTEMA ENDOCRINO 22 22 MECCANISMI CIBERNETICI: il termostato e l’omeostasi Il termostato è quindi un meccanismo cibernetico che permette a un ambiente di mantenere una temperatura stabile nonostante il variare delle condizioni esterne. SISTEMA ENDOCRINO 23 MECCANISMI CIBERNETICI: il termostato e l’omeostasi L’autoregolazione del sistema si chiama omeostasi, ed è raggiunta attraverso delle piccole oscillazioni in più o in meno attorno a un punto di equilibrio. Il termostato è un meccanismo digitale perché ottiene l’omeostasi attraverso un blocco di decisione binaria Si-No SISTEMA ENDOCRINO 24 FEED BACK NEGATIVO I meccanismi a feed back negativo tendono quindi a stabilizzare le condizioni del sistema, intervenendo in moltissime attività vitali di base Regolano ad esempio la frequenza cardiaca e respiratoria in base alle variazioni della concentrazione ematica di O2 e CO2 Regolano la sudorazione e la vasodilatazione dei capillari cutanei in base alla temperatura corporea. In chimica il principio di Le Chatelier Braun offre numerosi esempi di reazioni di un sistema chimico all’equilibrio coi quali il sistema stesso tenda a minimizzare un cambiamento indotto su di esso dall’esterno. Anche in ecologia e in biologia si hanno numerosi esempi di sistemi autocorrettivi (vedi pagina successiva) SISTEMA ENDOCRINO 25 FEED BACK NEGATIVO Nei circuiti autocorrettivi c’è una relazione inversa che produce sia un rinforzo + che riduzione –. Ad es., se un raccolto abbondante fa crescere la popolazione degli erbivori, questa esplosione demografica contiene già in sé i germi della propria autocorrezione. Infatti con l’aumento degli erbivori aumentano di conseguenza anche i carnivori. Ma i carnivori più numerosi catturano anche più prede, e nel ciclo successivo essi riducono la popolazione degli erbivori. Tuttavia in presenza di un minor numero di erbivori anche i carnivori debbono diminuire, fino a ristabilire l’equilibrio tra le due popolazioni. SISTEMA ENDOCRINO 26 FEED BACK POSITIVO Feed back positivo: il sistema risponde ad un cambiamento aumentandone gli effetti Interviene nei momenti in cui il sistema deve andare incontro ad un cambiamento, magari rapido, che quindi va stimolato. Questo significa che in questo caso l’equilibrio viene rotto, per formarne uno nuovo di cui, però, non è semplice prevedere quali siano le caratteristiche. Un esempio, di feed back positivo è il parto (Vedi pagina successiva). SISTEMA ENDOCRINO 27 Il parto è un momento delicato e rischioso per madre e bambino, il quale deve rapidamente uscire dall’utero materno, che lo aiuta contraendosi. La pressione della testa del neonato sulle pareti dell’utero stimola la produzione di un ormone (ossitocina), che stimola a sua volta le contrazioni uterine, che ulteriormente incrementano la pressione della testa del neonato sulle pareti dell’utero Si crea così un circolo che si auto alimenta, fino ad una fase parossistica che determina l’uscita del neonato Nelle risposte a feed back sono coinvolti un recettore, un integratore ed un effettore Stimolo (input) recettore integratore effettore Risposta (output) retroazione SISTEMA ENDOCRINO 28 Stimolo (input) recettore integratore effettore Risposta (output) retroazione Il recettore è un organo o un gruppo di cellule che rileva uno stimolo interno o esterno al corpo e lo trasforma in un segnale nervoso (trasduttore) L’ integratore è invece una struttura dell’encefalo che elabora l’informazione inviata dal recettore ed attiva l’effettore L’ effettore è un muscolo o una ghiandola che mette in atto la risposta decisa dall’integratore I sistemi a feed back superano lo schema deterministico causa – effetto, in quanto l’effetto (risposta), con l’azione di ritorno, influenza a sua volta la causa (stimolo) SISTEMA ENDOCRINO 29