(ἀρχή, arché), è ciò da cui tutto si origina, cioè:
la
di cui tutte le cose sono fatte,
la
che le genera e
la
che le governa.
Esso è anche
(ilozoismo = materia vivente, da yle,
materia e zoè, vivente) e
(panteismo = tutto è divino, da
pan, tutto e theòs, dio).
Filosofi di Mileto
detti
Fisiologi
(filosofi della natura)
(VI sec. a.C.)
Talete
* “Conosci te stesso”
* L’
è il principio di
tutte le cose
*“Tutto è pieno di dei”
Anassimandro
Anassimene
* Il principio di tutte le cose
è l’
(infinito, indeterminato)
* Tutto esce dall’àpeiron,
tutto ritorna all’àpeiron
* Il principio di tutte le cose
è l’
* Attraverso la rarefazione
e la condensazione tutto si
genera e tutto si dissolve
Anassimandro scrisse in prosa la prima opera di filosofia
dal titolo Perì physeos (Intorno alla Natura) di cui ci è
rimasto solo un frammento riportato da Simplicio (V sec.
d.C.):
«
»
è il termine con cui Anassimandro designa il
e
.
. Significa
È l’elemento primordiale in cui nulla è distinto e da cui, per
separazione violenta, tutto deriva e si differenzia in molteplici realtà, a
incominciare dalla separazione di
e
.
Questa derivazione di tute le cose dal principio primo è interpretata
dal filosofo come un’
, per cui esse dovranno nuovamente
ritornare all’unità perché sia ripristinata l’armonia (oggi si direbbe la
originaria.
Tuttavia, il processo di separazione e di ricongiunzione si ripeterà
nuovamente, in una sequenza infinita di
.
Anassimene
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