LE DEMENZE NELL’ANZIANO
PROF.DOMENICO MAUGERI
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA
CATANIA 19 APRILE 2007
VITA SALUTE
DEMENZA MORTE
I PROCESSI COGNITIVI
Attenzione
Linguaggio
Memoria
Prassia
Gnosia
partecipano alla realizzazione di ciò che viene chiamato
INTELLIGENZA o Fattore g
Spearman CE, Am. J. Psychol., 1904, 15: 201–293.
INTELLIGENZA
definizione etimologica
dal latino INTER - LEGO
“legare insieme” concetti, dati, informazioni
oppure
“leggere dentro” i fenomeni, cioè andare in
profondità, non rimanere alla superficie, andare
alla “essenza” dei significati delle cose.
Le Malattie Degenerative
dell’Encefalo
Quadro clinico
Disturbi del
comportamento
Declino cognitivo
* Perdita di memoria
* Disorientamento
temporale e
spaziale
* Afasia
* Aprassia
* Agnosia
* Difficoltà delle
funzioni esecutive
Demenza
Compromissio
ne
funzionale
* IADL
* ADL
* Oscillazioni
dell’umore
* Alterazioni della
personalità
* Psicosi
* Agitazione
* Wandering
* Sintomi
neurovegetativi
Cause di demenza organica
Diagnosi neuropatologica in 400 pazienti
Studio longitudinale di Lund (1992) - DAT: demenza tipo Alzheimer
DAT
26%
9%
3%
8%
Miste (DAT + demenza
vascolare)
Demenza vascolare
Degenerazioni frontotemporali non-DAT (incl.
morbo di Pick 1%)
Encefaliti (incl. morbo di
Creutzfeldt-Jacob)
12%
42%
Altre demenze (incl. tumori
1%)
McKeith et al, Neurology 1996; 47: 1113-24
Altre cause di demenza
apparente
da considerare
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Depressione
Delirium
Tumori celebrali
Ematoma subdurale
Demenze vascolari
Patologie infiammatorie
Infezioni
Demenze tossico-metaboliche
Reazioni avverse da farmaci, sovradosaggi,
interazioni farmacologiche.
Perdita dell’udito
Demenze degenerative
non Alzheimer
• Demenza fronto-temporale
• Degenerazione cortico-basale
• Paralisi sopranucleare
progressiva
• Demenza a corpi di Lewy
• Malattie da Prioni
• Malattia di Huntington
Demenze dei lobi frontotemporali o TAUPATIE
•
Malattia di Pick
•
Demenza fronto-temporale (variante frontale,
variante temporale)
•
DFT associata a malattia dei motoneuroni
•
Afasia progressiva non fluente
•
Demenza semantica
•
Progressive Subcortical Gliosis
•
Progressive Supranuclear Palsy
•
Cortico-Basal Degeneration
Aspetti Clinici Differenziali delle Principali
Forme di Demenza
Tipo di
demenza
Sintomi di esordio
Esame
neurologico
Modalità di
progressione
Malattia di
Alzheimer
Deficit di memoria
Normale
Graduale
6-12
Demenza
vascolare
Deficit di memoria e Segni “focali”
di linguaggio,
Disturbo della
disturbi
marcia
dell’attenzione e
della pianificazione
A “gradini” con
periodi di apparente
stabilizzazione
8-10
Demenza a
corpi di Lewy
Deliri e allucinazioni Segni
extrapiramidali
Episodi confusionali
Graduale con
fluttuazioni
3-7
Demenza
frontale
Alterazioni del
comportamento;
disturbi del
linguaggio
Graduale
3-17
Segni di
liberazione
Durata
(anni)
Demenze
The Pick Brain
AD: a progressive CNS disorder
with a characteristic pathology
Brain
atrophy
Senile
plaques
Neurofibrillary tangles
Katzman, 1986; Cummings and Khachaturian, 1996
Prevalenza della DA
% di pazienti > 65 anni
50
47,2
40
30
18,7
20
10
3,0
0
65-74
75-84
+ 85
Gruppi d'età (anni)
Evans DA, et al. JAMA. 1989; 262: 2551-2556.
Patogenesi della DA
Fattori di rischio
•
•
•
•
•
•
•
•
Età
Storia familiare
Mutazioni sui
cromosomi 1, 14, 21
Apolipoproteina E e4
Alfa 2
macroglobulina
Trauma cranico
Sesso femminile
Sindrome di Down
Fattori potenzialmente
protettivi
•
Uso di estrogeni
•
Riserva cognitiva
pre–esistente
•
Uso di farmaci
antinfiammatori
•
Apolipoproteina E
e2 (?)
•
Uso di farmaci
antiossidanti
Storia naturale della DA
Pre-DA
Lieve-Moderata
25
Intermedia
Grave
Sintomi cognitivi
17
Disturbi del comportamento
MMSE
Decadi
Perdita
dell’autosufficienza
10
Ricovero in strutture sanitarie
5
Morte
0
0
2
4
6
8
10
Anni
Adattata da Gauthier S. ed. Clinical Diagnosis and Management of Alzheimer’s
Disease. 1996.
La Progressione dei Disturbi Neuropsicologici
MMSE
30
Disturbo di Memoria
Disturbo di Attenzione
25
Disturbo di Visuo-Spaziali
20
Disturbo di Astrazione
15
Disturbo di Linguaggio
Aprassia
10
Agnosia visiva
5
Normale
MCI
CDR 0.5
Demenza di Alzheimer
Tassi annuali di conversione dal
deterioramento cognitivo lieve (MCI) alla
demenza durante 48 mesi
MCI
DA
100%
MCI (%)
80%
60%
40%
20%
0%
Esame iniziale
12 mesi
24 mesi
36 mesi
48 mesi
Da Petersen et al, Arch Neurol 1999; 56: 303-8
CUT OFF
SCORE < 24
SCORE < 19
LIVELLI :
DETERIORAMENTO
ASSENTE : SCORE = > 24
DETERIORAMENTO LIEVE :
SCORE = 21-23
DETERIORAMENTO
MODERATO : SCORE = 11-20
DETERIORAMENTO SEVERO :
SCORE = < 10
ANNI 68
SCORE 23
ANNI 80
SCORE 25
ANI 68
SCORE 23
ANNI 80
SCORE 22,5
ANNI 70
SCORE 17,7
ANNI 65
SCORE 14,4
HACHINSKI ISCHEMIC SCORE
CUT OFF = 18
Cancer Trajectory, Diagnosis to Death
Cancer
Function
High
Low
death
Time
Function
High
Dementia/Frailty Trajectory
death
Low
Time
LA MUSICA PUO’ ANCORA UNA VOLTA RIPORTARCI IN VITA
ULTIMA ILLUSIONE ?
Pablo Picasso
(1881-1973)
Giuseppe Verdi
(1813-1901)
Charles Sherrington
(1857-1952)
Nell’invecchiamento, i fattori ambientali in grado di
prevenire, o almeno rallentare, il decadimento cognitivo
risultano essere:
L’attività mentale
L’Attività fisica
L’apporto calorico con la dieta
La mancanza di attività distrugge la buona
condizione di qualunque essere umano; al contrario,
il movimento e l’esercizio fisico metodico la
conservano e la preservano.
Platone (427-347 a.C.)
INVECCHIAMENTO E ATTIVITA’ FISICA
Carla Fracci e Paul Chalmer. in "Romeo e Giulietta"
Ma se la vita e’ veramente andata via
lasciatemi pure rincoglionire
e fatemi andare possibilmente
mentre dormo.
Con i vecchi non bisogna mai arrendersi
Bisogna seguire l’esempio delle onde del mare
Che pur infrangendosi contro gli scogli
Hanno sempre il coraggio di riprovarci.
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Diapositiva 1 - Chaos Scorpion 2.0