Percorso di arte e … … archeologia… … nella provincia catanese NOTIZIE STORICHE SU CATANIA Nel corso dei secoli Catania è passata attraverso notevoli vicende: squassata dai terremoti, distrutta da eventi bellici, sepolta dalla lava parecchie volte ha visto mutare persino il suo nome. L’opinione più corrente e generalmente accettata è che questo nome derivi dal greco”KATA’ AITNEN” (che significherebbe sotto l’Etna). Secondo alcuni deriverebbe dalla fusione di due parole greche KATA e ANA (che indicherebbe la parte alta della città). Una voce che con molta probabilità è sicula e che suona KATA’NE (significa grattugia) evidenzia l’aspetto tipico della sciara catanese irta di picchi lavici, ruvidi e taglienti. BALAD-EL-FIL fu il nome datole dagli arabi che significa la città dell’elfante. VISITA GUIDATA AL CENTRO STORICO DI CATANIA Via Crociferi Cappella Bonajuto Palazzo Biscari Fontanella di S.Agata Fiume Amenano Villa Pacini Fontana sette canali Porta e mura di Carlo V Odeon Terme della Rotonda Castello Ursino Bibliografia Creato da … S.Agata la Vetere S.Agata al Carcere S.Agata la fornace Ipogeo foro Anfiteatro romano Terme Achilleane Cattedrale Piazza Duomo La Cappella Bonajuto La Cappella risale al VI sec. ed è inglobata nell’attuale palazzo Bonajuto.La basilica rispecchia l’architettura bizantina, rimangono oggi poche tracce delle decorazioni ed affreschi che ricoprivano interamente le pareti.Sono completamente visibili, invece, i conci di pietra lavica, che si alternano a mattoni in cotto, con cui sono state realizzate le absidi e la cupola.La Cappella è considerata il monumento meglio conservato della Catania pre-terremoto (1693). Palazzo Biscari Il Palazzo Biscari (XIII Sec.) monumentale e composito edificio con molti interessanti ambienti Rococò. Costruito a più riprese nel corso del ‘700 e con l’intervento di alcuni dei principali architetti presenti a Catania, da Antonio di Benedetto, cui si deve il corpo meridionale del palazzo; a Giuseppe Palazzotti che costruì la zona orientale; a Francesco Battaglia, il quale subentrò attorno alla metà del secolo occupandosi della sistemazione degli splendidi ambienti interni. Il Palazzo Biscari è tra i più interessanti della città, perché offre gli esempi più significativi di una diffusione a Catania del gusto Rococò nella struttura e nella decorazione dei solai interni. A partire dalla metà del XIII Sec. il principe Ignazio Paternò Castello vi fece la sede del proprio Museo, celebre tra gli eruditi del tempo e meta dei viaggiatori italiani, soprattutto stranieri. Oggi modificato nel suo aspetto originario resta però lo splendido palazzo, con l’ampio cortile maggiore ornato dalla scala degradante a tenaglia e il loggiato, la bella terrazza-giardino, gli interni decorati da affreschi e stucchi di Sebastiano Lo Monaco. Tra questi segnaliamo soprattutto il salone in pieno gusto Rocaille, con il lucernaio e affreschi del Lo Monaco, la “Galleria degli uccelli”, esempio di un’aggiornata adesione al gusto per le “cineserie”, diffuso in Europa, e infine la bellissima scala nella galleria meridionale, pienamente Rococò nei materiali e nelle forme leggere e irregolari. LA FONTE LANARIA E’ una fontanella con il busto di Sant’Agata, che ricorda il punto da cui, nel 1040, partì la nave bizantina con le reliquie della Santa, sottratto come bottino di guerra dal generale Maniace. Fiume Amenano Fiume sotterraneo, che oggi attraversa Catania, emerge in Piazza Duomo all’angolo di Via Garibaldi. Nell’antica Katane i Greci gli dedicarono le monete d’argento (tetradrammi anteriori al 476 a.C.) con l’immagine del Dio fluviale rappresentato come toro androcefalo di cui una niche volante porge una corona. Villa Pacini I catanesi disponevano di questa piccola villa per le loro passeggiate, per gli incontri festivi, per godere il fresco durante l’estate, per assistere ai concerti bandistici all’aperto. Per molti anni questo angolo della città, fu chiamato “luogo di delizie”, con laghetti su cui nuotavano le ochette, l’Amenano ancor visibile che l’attraversava, e tanti ponticelli. Nel 1865, dopo l’unità della patria, fu definitivamente sistemata è intitolata a G. Pacini, musicista catanese. Essa fu abbandonata quando furono realizzati i ponti della ferrovia, anche perché la zona era molto umida e paludosa. In seguito venne ben prosciugata e bonificata per evitare il pericolo di epidemie. La fontana dei sette canali La costruzione risale al 1612,al tempo di Filippo III re di Spagna e di Sicilia, come si legge nella lapide dietro la cancellata di ferro.In origine aveva 39 canali e veniva utilizzata come lavatoio per i panni e per attingere l’acqua.L’arco che contiene i cannelli venne realizzato per poter costruire il Seminario dei Chierici E’ la fontana più antica di Catania. Porta e mura di Carlo V Grande imperatore famoso per l’immenso territorio che domino’, “su cui non tramontava mai il sole”. Le mura che circondano la città vennero realizzate sotto il suo regno, la porta reca il marchio dell’imperatore .L’odierna sistemazione della pescheria risale a dopo il 1800, quando un’epidemia di colera porto’ il comune a sistemare come mercato questa zona, prima paludosa. Fino al 19241930, il mare arrivava a ridosso delle mura, tanto che per costruire la ferrovia fu necessario realizzare il viadotto (gli archi della marina) che ancora oggi vediamo. Teatro Romano e Odeon Agli ambulacri si accede per mezzo dei vomitoria, termine latino che indica le bocche d’ingresso interne al teatro. Il teatro è addossato al versante meridionale della collina dove sorgeva l’antica acropoli di Catania. Poteva ospitare circa 7000 spettatori. La cavea (nome latino dell’emiciclo che contiene le gradinate per gli spettatori), poggia su corridoi coperti a volta. Essa è costituita da 21 serie di sedili, divisi orizzontalmente da due passaggi e verticalmente da nove cunei e otto scalette. Dal 1980, gli scavi hanno messo in luce: la porta orientale dell’edificio scenico (Via V.Emanuele), il muro del pulpitum, una nicchia sul fronte del pulpitum nella quale venne sistemata una statua di marmo forse di Venere e una balaustra di marmo che divideva l’orchestra dalla cavea. I sedili in pietra calcarea, erano in origine rivestiti di lastre di marmo, le scale che dividono la cavea in nove cunei sono in pietra lavica. L’alternanza cromatica del bianco e del nero conferiva al solenne monumento una preziosità oggi perduta. TERME DELLA ROTONDA Impianto termale romano (del II-III sec.dC) trasformato in chiesa cristiana in periodo bizantino (VI sec.), è oggi chiesa di S.Maria della Rotonda. La parte principale dell’antico impianto era costituito da una sala circolare coperta in cui erano ricavate otto nicchie che contenevano vasche rivestite di marmo, alcune delle quali furono adattate come abside e cappelle laterali della chiesa. IL CASTELLO URSINO Il castello si presenta a pianta quadrata con corte interna, con torri cilindriche angolari e semi cilindriche mediane. Ubicato in p.zza Federico di Svevia, si trovava su di un promontorio a ridosso dell’insenatura a ridosso del porto della città prima dell’eruzione del 1669. Nel 1239 Federico II ne affidò la costruzione a Riccardo da Lentini.Dal 1988 è in corso una campagna di scavi che ha permesso di ricostruire le fasi stratigrafiche dal medioevo alla fine del VIII secolo, e cioè il periodo della prima fase dell’impianto della colonia calcidese di Catania. VIA CROCIFERI Vicino a piazza Dante vi è la via Crociferi scavalcata dall’arco di S. Benedetto, aereo collegamento tra la Badia Grande e la Badia Piccola, 1704, entrambe dotate di interessanti facciate, sulla quale prospetta la chiesa di S.Benedetto, 1704-1713, dalla festosa facciata a due ordini, con interno a navata unica, riccamente decorata da stucchi, marmi, pietre dure, argenti e ori, in cui sono visibili gli affreschi di Giovanni Tuccari e una stupenda Cantoria (XVIII sec.) posta sopra l’ingresso. Nella “Straduzza”, che fiancheggia la chiesa in una leggera salita c’è il palazzo della famiglia Francica-Nava, costruita dal Vaccarini. Più avanti vi è la chiesa di S.Francesco Borgia, eretta, insieme al contiguo monastero, dei padri gesuiti; e qui di fronte la chiesa di S.Giuliano, ricca di arredi preziosi, ornata da lapislazzuli, stucchi dorati, marmi pregevoli. La sua bella architettura è anch’essa opera del Vaccarini. Alla fine della via vi è la chiesa di S.Camillo, dei padri Crociferi, che dà il nome alla strada. Sullo sfondo il magnifico portale del palazzo Cerami, acquistato in tempi recenti dall’università di Giurisprudenza. La via Crociferi è stata realizzata dai maggiori architetti dell’epoca. Attraverso un’epidermica osservazione, emerge la fisionomia di questa strada che, sotto il profilo architettonico e assieme alla via Etnea e a via Vittorio Emanuele, costituisce il titolo nobiliare di Catania. S.Agata la Vetere Fu la prima cattedrale della città. Qui per sette secoli furono custodite e venerate le spoglie della Santa Patrona, prima del furto operato nel 1040 dal generale bizantino Maniace. Sul sarcofago in pietra, d’epoca romana, è posto l’altare. Sant’Agata al Carcere Nel Santuario si trova la celletta dove la Santa fu rinchiusa dopo il martirio, sulla quale fu edificata una cappella nel 1571. Vi è custodita una lastra di pietra con l’impronta del piede che la tradizione vuole sia stata lasciata dalla Santa e la cassa di legno nella quale furono trasportate le reliquie nel 1126, quando di ritorno da Costantinopoli, furono trasferite da Acicastello a Catania. San Biagio (S. Agata la fornace) E’ il luogo dove era ubicata la Fornace usata per le torture al tempo delle persecuzioni. Era una cappella in epoca romana, fu ampliata nel 1098, rimodernata nel 1589 e miracolosamente salva dall’eruzione del 1669. Ipogeo Pure di epoca romana sono i ruderi dell’Ipogeo, un sepolcro, coperto a volta e avente pianta rettangolare. Probabilmente vi fu sepolto un importante personaggio di quell’epoca, tenuto conto dell’ampiezza della nicchia e del tipo di pavimentazione usata. E’ ubicato sul lato orientale della via omonima, che si apre ad angolo con l’istituto industriale Archimede sul Viale regina Margherita. Nel senso letterale, Ipogeo significa sottoterra cioè tomba sotterranea. Foro Il Foro della città, e probabilmente la precedente Agorà, doveva trovarsi a sud di Via Vittorio Emanuele e a ovest del Teatro, nel luogo di Piazza S. Pantaleone.Qui, a una profondità di più di sette metri, sono i resti di una piazza quadrata, a sud della quale vi è una fila tabernae con ambiente posteriore, al quale si affianca perpendicolarmente, e a est, un lungo corridoio.In corrispondenza di questo, a livello più alto, sono i resti di un porticato.Altri resti, probabilmente ancora da identificare con il Foro, sono visibili sotto l’ex convento di S.Agostino, a nord di Via V. Emanuele. Da qui provengono le 32 colonne di marmo che ornano Piazza Mazzini e le altre collocate sulla facciata della chiesa di S.Agostino. L’identificazione con l’area forense è confermata dalla scoperta, avvenuta qui, di un torso colossale della prima età imperiale, ora al museo Biscari; si tratta certamente della statua di un imperatore divinizzato, che doveva sorgere in origine nell’Augusteo della città L’ ANFITEATRO ROMANO L’anfiteatro di Catania, oggi visibile in piazza Stesicoro, si trovava in antico ai margini settentrionali della città romana. Nel Settecento ad opera di Ignazio Paternò Castello principe di Biscari, e nel 1904 grazie agli interventi dell’architetto Filadelfo Fichera, fu liberato dalle macerie e parzialmente messo in luce. L’edificio è a pianta ellittica con gradinate sostenute da muri radiali e collegate da gradini e ambulacri. L’arena è separata da un alto podio perimetrale. Terme Achillee La città imperiale contava diversi edifici termali, di cui restano attualmente alcune tracce. Uno di essi collocato nell’area del Duomo, è accessibile da un ingresso sulla destra della facciata della Cattedrale. E’ protetta da un recinto, e individuata la volta di copertura della sala delle Terme, la cui scaletta d’ingresso si trova vicino all’ingresso della stessa chiesa. Attualmente non sono visitabili per problemi di infiltrazioni d’acqua. Il sito consiste in un corridoio e un vano quadrato, con volte su pilastri e decorazioni a girali. LA CATTEDRALE La basilica cristiana di Catania fu edificata sulle rovine delle terme Achillee, nel 1091 dal gran conte Ruggero il Normanno…. La Cattedrale …ma della originaria fabbrica restano solo le absidi, perché rasa al suolo dal terremoto del 1693. Accoglie in una cappella chiusa da una cancellata di ferro le venerate reliquie della martire. Il sacello custodisce il busto reliquiario prezioso esempio di arte orafa che viene estratto e portato in processione solo due volte l’anno: nei giorni del martirio (4-5 febbraio) e in quello del ritrovamento delle reliquie (17 agosto). All’interno della sacrestia si trova l’affresco che raffigura l’eruzione del 1669 e l’assetto urbanistico precedente alla colata. Piazza Duomo La platea magna medievale, stretta tra l’antica Cattedrale e il palazzo del Senato fu trasformata, dopo il catastrofico terremoto del 1693 in un ampio e arioso spazio perimetrato da maestosi edifici: la grande Cattedrale dedicata a S. Agata il misurato Palazzo del seminario dei Chierici, innalzato sulle antiche mura senza soluzione di continuità con il Palazzo vescovile; il grande arco sovrastante la nuova porta urbana “Porta Uzeda 1696” e il Palazzo Comunale, ricostruito nel luogo dell’antica “Loggia” a forma di blocco quadrangolare con la facciata nobilitata dal G.B. Vaccarini. Al centro, fulcro visivo e compositivo, la fontana dell’Elefante. Piazza Duomo Creato da … Valeria Anfuso Grazia Collura Maria Insanguine Pietro Noto Gianluca Seminara Alessia Toscano Bibliografia: Federico De Roberto Nino Recupero Catania ed .Brancato Guida di Catania e provincia ed. Maimone Lucio Cammarata Sicilia Guida ai monumenti ed. Tringale Francesco Andronico Catania Evoluzione storica di una città ed. Greco Santi Correnti La città sempre fiorente ed. Greco Lucio Sciacca La città ed. Cavallotto Enciclopedia di Catania ed. Tringale