La missione di Padre Luciano Bernardi
Associazione culturale italo brasiliana “La Nostra Terra”
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DA FALZÈ AL BRASILE
36 anni fa, un nostro conterraneo,
Padre Luciano Bernardi, lasciava la propria terra per
iniziare la sua Missione in Brasile.
Il Brasile, frutto di storia sofferta e di un popolo
meraviglioso (usando le sue proprie espressioni) é
diventata la sua nuova patria.
Crediamo che all' interno dello spirito e della filosofia
che anima la nostra Associazione, l' aspetto della
solidarietà sia una delle colonne portanti che sostiene
la nostra attività, e per questo intendiamo unirci al
lavoro di P. Luciano, con le piccole o grandi risorse che
abbiamo, per sostenere e concretizzare due iniziative
avviate nella Bahia da P. Luciano.
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SEDE DELLA MISSIONE
Brasile, Stato di Bahia,
Municipalità di Itaberaba (2.366 Kmq)
Circa 60.000 abitanti
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ITABERABA
Itaberaba si trova a 300 Km da
Salvador capitale della Bahia,
in un territorio che prende il
nome di
''Semi-Arido'' brasiliano.
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“SEMI-ARIDO BRASILIANO”
Il semi-arido brasiliano è un territorio immenso che si estende su una superficie
corrispondente a circa 1/5 di tutto il paese, e comprende nel suo territorio 9 dei 26
stati della federazione brasiliana.
I corsi d'acqua scorrono molto
lentamente e spesso presentano
elevati indici di inquinamento, il che
rende la situazione ancora più seria, in
virtù del fatto che l'acqua è il fattore
più critico della zona del semi-arido,
costituendo il naturale limite agli
insediamenti umani, e nello stesso
tempo l'inibitore delle attività
produttive.
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“DEFICIT IDRICO”
Dal punto di vista idrico, il semi-arido si caratterizza per il fatto di avere una
media pluviometrica annuale inferiore ai 400mm.
Oltretutto la distribuzione della pioggia
nell'arco dell'anno e sul territorio non è
omogenea ma è irregolare e possono
esserci lunghi periodi di siccità,
anche se ogni anno si registra un certo
livello di precipitazioni; anche negli anni
più secchi infatti difficilmente i valori
sono inferiori ai 200mm.
(Fonte: http://www.finisterrae-onlus.org)
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Problematiche:
-
La secchezza dei fiumi, che dovrebbero garantire la qualità e la quantità
di acqua per la sopravvivenza della popolazione locale;
-
Il basso livello di approvvigionamento di acqua piovana a causa di poche
e inadeguate strutture per la raccolta, dal momento che fino ad oggi si
è utilizzata una tecnica che punta a concentrare l'acqua in ampi e
spaziosi contenitori, i quali però facilitano fenomeni di evaporazione;
-
Le persone e gli animali condividono la stessa acqua, spesso
contaminata.
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COMUNITA’ RURALI
A causa della siccità che caratterizza la zona, e che è diventata negli ultimi
anni sempre più accentuata e problematica, le famiglie del posto sono
ormai costrette a vivere (o sopravvivere) quotidianamente con il
razionamento dell'acqua, disponibile in piccole quantità e solo per poche
ore al giorno.
Le risorse idriche sono spesso utilizzate
come merce di scambio elettorale dalle
oligarchie agricolo-politiche locali, che in
cambio di voti e/o di appoggio politico
decidono ad esempio l'arrivo o meno di
autocisterne presso le zone soggette a
siccità.
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RACCONTA PADRE LUCIANO:
<<Qui la gente è povera. Ha piccoli appezzamenti di terra che non bastano
alla sopravvivenza. Arrivano piogge torrenziali e poi neppure una goccia per
settimane. E la gente perde il raccolto, una, due, tre volte di seguito. La loro
resistenza è impressionante>>.
Ride, padre Luciano, ricordando le sue prime messe nel Semi-arido
<<Quest'acqua dal color paglierino, attinta dalle pozze, bollita e portata
all'altare per purificare il calice. E poi, dopo la messa, la diffidenza malcelata
quando i parrocchiani gliela offrivano mista all'aranciata. L'occhio aveva avuto
una consolazione, ma lo stomaco....>>.
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LA SOLUZIONE?
Le cisterne per raccogliere l'acqua piovana. Era scritta nella tradizione
popolare già dalla fine dell'800, ma era sempre stata snobbata dalle istituzioni,
come rozza e poco tecnologica. Invece arrivarono con trivelle per costruire
pozzi, con pompe e desalinizzatori, tra gente analfabeta che annaspava per
vivere ma :
<<Fu un fiasco. Qui la terra è ricca di cristalli di sale e dopo qualche mese
anche l'acqua dei pozzi è imbevibile>>.
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INIZIATIVE
La nostra Associazione desidera appoggiare due importanti progetti che padre
Bernardi stà portando avanti da molti anni:
1.
Costruzioni di cisterne d’acqua familiari per la raccolta dell’acqua piovana;
2.
Coscientizzazione delle comunità culturali per prevenire abusi e
sfruttamenti delle loro terre.
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SERBATOI D’ACQUA PIOVANA
La capacità delle cisterne, fra i 15.000 e i 20.000 litri, garantisce una riserva
d’acqua sufficiente a una famiglia durante
tutta la stagione secca.
La costruzione è relativamente
poco costosa (circa 500 euro),
rapida (una settimana
dall’inizio alla fine dei lavori).
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Le cisterne sarebbero costruite da muratori locali, adeguatamente istruiti e
capacitati allo sviluppo della tecnologia. Nel contempo le famiglie sarebbero
istruite sulla metodologia finalizzata alla corretta manutenzione delle cisterne
che, adeguatamente utilizzate, garantirebbero acqua per circa 8 mesi.
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Alcune realizzazioni..
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…e loro utilizzo!
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SFRUTTAMENTO DELLE COMUNITA’
RURALI
La seconda iniziativa, parallela a questa, é quella di sostenere
finanziariamente l' opera di un gruppo di volontari locali che stanno facendo
un lavoro di coscientizzazione, allertando le comunità rurali che sono
''visitate'' da emissari delle Compagnie Minerarie e, molto sovente,
consegnano le proprie terre per l' estrazione mineraria, senza ricevere una
giusta remunerazione.
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“O que eu faço, é uma gota no meio de um oceano.
Mas sem ela, o oceano será menor.”
(Maria Teresa de Calcutà)
“Quello che facciamo è soltanto una goccia nell'oceano.
Ma se non ci fosse quella goccia all'oceano mancherebbe”
(Madre Teresa di Calcutta)
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