PRIMA GUERRA
MONDIALE
LE TESTIMONIANZE
Ad un secolo dal conflitto ricordiamo le voci di chi ha combattuto
"Vi sono truppe allo scoperto, sotto
il tiro del cannone nemico, con 15°
sotto zero, e si vuole che avanzino.
Muoiono gelati a centinaia e ciò è
ignorato dal paese. Gli ufficiali
più arditi hanno crisi di pianto di
fronte alla vanità degli sforzi,
davanti all'impossibile.
Sull'Isonzo si muore a torrenti
umani e nulla finora si è
raggiunto."
Lettera di un generale dissidente
a Giolitti, 1915
" Siamo balzati fuori tutti insieme:
siamo a 1.000m dalle prime trincee
tedesche. Il rumore dalla fucileria e
del bombardamento è infernale. Un
proiettile scoppia a 2m da me: una
scheggia mi ammacca l'elmetto, ma
non sono ferito. Altri 15m e un altro
proiettile mi cade ai piedi. Abbiamo
conquistato la prima linea: un
centinaio di tedeschi, con le mani
alzate, corrono verso di noi. Non riesco
a impedirmi di sparargli addosso.
Molti miei compagni sono morti, non
abbiamo più ufficiali. Anche le
trincee adesso sono piene di tedeschi
che sono morti."
Fronte occidentale
"Sono ritornato dalla più dura prova che
abbia mai sopportato: quattro giorni e
quattro notti, 96 ore, le ultime due immerso
nel fango ghiacciato, sotto un terribile
bombardamento, senza altro riparo che la
strettezza della trincea, che sembrava
persino troppo ampia. I tedeschi non
attaccavano, naturalmente, sarebbe stato
troppo stupido. Era molto più conveniente
effettuare una bella esercitazione a fuoco su
di noi; risultato: sono arrivato là con 175
uomini, sono ritornato con 34, parecchi
quasi impazziti".
Dal fronte occidentale, 1916
"Non si creda agli atti di
valore dei soldati, non si dia
retta alle altre fandonie del
giornale, sono menzogne.
Non combattono, no, con
orgoglio, né con ardore; essi
vanno al macello perché sono
guidati e perché temono la
fucilazione. Se avessi per le
mani il capo del governo, o
meglio
dei
briganti,
lo
strozzerei".
(B.N. anni 25, soldato;
condannato a 4 anni di
reclusione per lettera
denigratoria,1916)
"Ma ancora un fatto le voglio raccontare: un giorno ci
hanno messo tutti in riga perché hanno detto che ci
facevano la decimazione, per via che molti erano
disfattisti... "Soldati - ha gridato il colonnello - sarete
fucilati uno ogni dieci, se non dite i nomi di quei
vigliacchi che fanno i disfattisti, mettendo in grave
pericolo la patria" e subito hanno incominciato a
contare, fuori uno ogni dieci. Però, neanche un
soldato ha fatto la spia e, alla fine, non hanno
fucilato nessuno, avevano fatto solo per dare un
avvertimento; ma, a guardare, disfattisti eravamo
tutti, perché in trincea si sentivano solo lamentele,
bestemmie contro il governo e contro i comandi, ostie
continue contro la guerra e quelli che l'avevano
voluta.."
Bibliografia
•Fonti letterarie: Storia XXI
Secolo
•Immagini: Google
•Video: Youtube,
https://www.youtube.com/wa
tch?v=zlu7ZLqWlt4
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