Direzione Generale delle politiche
internazionali e dell’Unione europea
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Cos’è la PAC
La Politica agricola comune (PAC) è stata la prima politica europea: essa
rappresenta l’insieme delle politiche che la Comunità economica europea
prima, l’Unione europea poi, hanno inteso adottare nel settore agricolo
ritenendo tale comparto strategico, ieri come oggi, per uno sviluppo equo e
stabile dei Paesi membri.
Le peculiarità che contraddistinguono il comparto hanno fatto in modo che
l’agricoltura diventasse il settore produttivo più integrato a livello europeo,
quello in cui l’azione dell’Unione europea si sostituisce con maggior intensità
e frequenza all’azione dei singoli Stati membri.
Sull’agricoltura, attraverso la PAC, è stata costruita
l’unità stessa degli Stati e dei popoli europei
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Quale agricoltura per la PAC
L’agricoltura europea è chiamata a svolgere più funzioni: venire incontro alle
esigenze dei cittadini per quanto riguarda l’alimentazione (in termini di
disponibilità, prezzo, varietà, qualità e sicurezza), salvaguardare l’ambiente,
assicurare agli agricoltori un tenore di vita dignitoso, preservare le comunità
rurali ed il paesaggio, garantire il benessere animale …
La PAC intende promuovere un’agricoltura nuova, sostenibile e solidale,
integrata nella strategia di sviluppo dell’Unione europea.
L’agricoltura europea non è solo un’attività
produttiva: essa è soprattutto fonte di beni
pubblici
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Perché la PAC
L’attività agricola è sempre alla mercé di fattori economici, sanitari ed
atmosferici che sfuggono al controllo degli agricoltori. Essa richiede, inoltre,
investimenti pesanti che producono risultati solo diversi mesi, se non anni, più
tardi e possono costantemente essere vanificati. Il sostegno al reddito garantito
dalla PAC consente agli agricoltori di continuare l’attività nonostante i fattori di
incertezza.
Senza il sostegno pubblico, poi, per gli agricoltori europei sarebbe estremamente
difficile competere con gli agricoltori di altri Paesi e continuare a soddisfare le
molteplici esigenze dei consumatori europei.
Favorendo il mantenimento dell’attività agricola in
Europa, la PAC assicura un approvvigionamento
alimentare sicuro e di qualità a prezzi accessibili,
tutela
l’ambiente,
combatte
il
dissesto
idrogeologico, incentiva il benessere animale
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Quanto costa la PAC
L’agricoltura è l’unico settore produttivo sostenuto praticamente solo a livello
europeo, contrariamente alla maggior parte degli altri comparti che sono
oggetto di politiche nazionali ed usufruiscono, quindi, anche di altre risorse:
nel settore agricolo le risorse europee sostituiscono quelle nazionali.
Se all’agricoltura è destinato quasi il 40% del bilancio europeo, infatti, va
considerato che tale importo rappresenta meno dello 0,5% della somma del
reddito nazionale lordo dei Paesi membri.
Senza un’agricoltura europea, i costi per garantire
i beni pubblici da essa forniti risulterebbero
molto più elevati per il contribuente
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I beneficiari della PAC
La politica agricola comune si rivolge a 12 milioni di agricoltori europei a
tempo pieno: essa interessa il 77% del territorio dell’UE, 15 milioni di
imprese agricole ed agroalimentari e 46 milioni di posti di lavoro, ma anche
500 milioni di cittadini-consumatori.
Finanziando metodi agricoli sostenibili mediante la PAC, l’Unione europea
contribuisce a remunerare alcuni beni pubblici che non hanno un valore di
mercato: la tutela dell’ambiente, la ricchezza e la diversità del paesaggio
rurale, la salute ed il benessere degli animali, la domanda di sicurezza e
qualità alimentare del consumatore.
Quando l’Unione europea aiuta i suoi
agricoltori, a beneficiarne è la società nel suo
complesso
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Le finalità della PAC
le finalità della PAC previste nei
Trattati sono rimaste immutate:
a. incrementare la produttività dell'agricoltura, sviluppando il progresso tecnico,
assicurando lo sviluppo razionale della produzione agricola come pure un impiego
migliore dei fattori di produzione, in particolare della manodopera;
b. assicurare così un tenore di vita equo alla popolazione agricola, grazie in particolare
al miglioramento del reddito individuale di coloro che lavorano nell'agricoltura;
c. stabilizzare i mercati;
d. garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;
e. assicurare prezzi ragionevoli nelle consegne ai consumatori.
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L’evoluzione storica della PAC
Pur rimanendo immutate le finalità previste nei Trattati, nel tempo sono cambiati contesto e
sensibilità, con conseguente adattamento della PAC e priorità a determinati aspetti:
Produttività
Competitività
Sostenibilità
Gli inizi
Sicurezza degli
approvvigionamenti
Miglioramento
della
produttività
Stabilizzazione
dei mercati
Aiuti alla
produzione
Gli anni
della crisi
Sovrapproduzione
Esplosione
della spesa
Contrasti
internazionali
Misure
strutturali
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La riforma
del 1992
Agenda
2000
La riforma
del 2003
Health
check 2008
Orientamento
al mercato
Riduzione delle
eccedenze
Ambiente
Stabilizzazione
del reddito
Contenimento
della spesa
Tutela del
consumatore
Rafforzamento
del processo di
riforma
Sviluppo rurale
Rafforzamento
della riforma
del 2003
Competitività
Ambiente
Nuove sfide
Sviluppo rurale
Semplificazione
Gestione del
rischio
Compatibilità
con norme
WTO
L’evoluzione della spesa PAC
L’adattamento della PAC ha comportato un cambiamento nella spesa:
EU-10
70
EU-12
EU-15
EU-25
EU-27
% PIL
miliardi €
0.7%
0.6%
60
0.5%
50
0.4%
S
40
0.3%
30
20
10
0.2%
0.1%
0.0%
-0.1%
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
0
Se la spesa complessiva
è aumentata (in primo
luogo per l’allargamento
a nuovi Paesi), è invece
diminuita la quota di PIL
destinata alla PAC, pur
essendo aumentati i
ai mercati
vincoliSostegno
normativi
per la
Sviluppo Rurale
produzione agricola
Sussidi all'export
Pagamenti disaccoppiati
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Aiuti diretti
% del PIL UE
L’attuale struttura della PAC
La PAC è articolata sui cosiddetti due pilastri,
il primo dei quali comprende il regime dei pagamenti diretti
e le misure di mercato,
il secondo le misure di sostegno allo sviluppo rurale.
Ciascun pilastro è finanziato da un diverso fondo:
il primo pilastro si basa sul FEAGA, che prevede
finanziamenti annuali e non cofinanziati;
il secondo pilastro si basa sul FEASR, che prevede
finanziamenti pluriennali e cofinanziati a livello nazionale.
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PAC
Regime dei pagamenti diretti
I pagamenti diretti contribuiscono a garantire la permanenza dell’agricoltura
in Europea, assicurando ai produttori una certa stabilità a livello di reddito e
salvaguardando le aziende dalle fluttuazioni dei prezzi.
Rappresentano inoltre un compenso per le attività degli agricoltori che non
hanno uno sbocco sul mercato, ma che costituiscono un servizio reso a tutti
i cittadini: la loro erogazione è infatti subordinata al rispetto di norme in
materia ambientale, di sicurezza alimentare, requisiti fitosanitari e salute e
benessere animale.
Il regime è essenzialmente articolato in:
pagamento unico: aiuti erogati indipendentemente dalle produzioni correnti
(disaccoppiamento) calcolati su base storica;
sostegno specifico: aiuti destinati in via prioritaria a garantire il mantenimento
di specifici tipi di agricoltura importanti per la tutela o il miglioramento
dell'ambiente, al miglioramento della qualità o della commercializzazione dei
prodotti agricoli o dei criteri in materia di benessere degli animali, ovvero a
specifiche attività agricole che comportano benefici agroambientali aggiuntivi.
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Misure di mercato
Il primo pilastro è completato dalle misure di mercato, costituite da
aiuti finanziari e norme regolatrici.
I
Gli aiuti finanziari mirano ad evitare che crisi
economiche o sanitarie o eventi climatici sfavorevoli
impediscano il proseguimento dell’attività produttiva.
Inoltre garantiscono un approvvigionamento costante
di alcune delle principali commodities agricole.
Le norme regolatrici hanno l’obiettivo di assicurare agli
agricoltori il riconoscimento del corretto valore
aggiunto da parte del mercato.
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Sviluppo rurale
II
Il secondo pilastro riguarda la politica di sviluppo rurale.
Essa è finalizzata a mantenere la vitalità delle campagne
attraverso programmi di investimento, di modernizzazione e di
sostegno ad attività – agricole e non – nelle zone rurali.
Le misure a tal fine previste perseguono i seguenti obiettivi (detti
assi):
• accrescere la competitività del settore agricolo e forestale
sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l'innovazione;
• valorizzare l'ambiente e lo spazio naturale sostenendo la
gestione del territorio;
• migliorare la qualità di vita nelle zone rurali e promuovere la
diversificazione delle attività economiche.
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Che futuro per la PAC?
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Obiettivi della riforma
1.
Sicurezza alimentare
La nuova PAC aumenta le risorse destinate a garantire il mantenimento di
determinati settori produttivi ritenuti strategici. Prevede inoltre nuove
possibilità di finanziamento delle assicurazioni agricole.
2.
Ambiente e cambiamento climatico
Essa vincola il 30% degli aiuti sui pagamenti diretti al rispetto di norme
ambientali ulteriori rispetto a quelle già obbligatorie (greening).
Almeno il 30% del bilancio dei programmi di sviluppo rurale dovrà poi essere
attribuito a misure agroambientali, ad aiuti all’agricoltura biologica o a misure
di innovazione ritenute vantaggiose per l’ambiente.
3.
Sviluppo territoriale equilibrato
La PAC prevede pagamenti specifici per le zone svantaggiate e per i giovani
agricoltori, nonché per le aziende più piccole. Essa, inoltre, limita le preesistenti
sperequazioni garantendo comunque il mantenimento dell’attività agricola.
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Il negoziato di riforma della PAC
Negoziato interno al Consiglio
26 giugno 2013
accordo politico
sulla riforma
ottobre 2011
proposte
legislative
Discussione interna al Parlamento europeo
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Contestuale negoziato sul Quadro
Finanziario Pluriennale per definire le
risorse sulle varie rubriche di
bilancio, inclusi i fondi PAC
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Uno sguardo sulla PAC dalle origini ad oggi