la compagnia della foto
Corso Base di Fotografia, Composizione
ed Editing di Immagini
INTRODUZIONE ALLA FOTOGRAFIA
✴ La Fotocamera
✴ L’Esposizione
✴ I Componenti
✴ Corretta Postura di Scatto
✴ Consigli Base per Principianti
• Protezione Equipaggiamento
• Frequenza Utilizzo Reflex
• Preparazione Mentale allo Scatto
✴ Cenni su Focus ed Esposizione
LA FOTOCAMERA
La fotocamera (unione del termine
greco φῶς phôs, gen. φωτός phōtós –
forma attica di φάος pháos, φάεος
pháeos –, "luce" e del tedesco Kamera,
"macchina fotografica", a sua volta dal
latino camera obscura, "camera oscura"),
in italiano nota tradizionalmente come
macchina fotografica, è lo strumento
utilizzato per la ripresa fotografica e per
ottenere immagini di oggetti reali
archiviabili su supporti materiali o
elettronici. La fotocamera in senso
stretto, quella più nota e diffusa, lavora
con
la
porzione
dello
spettro
elettromagnetico visibile o luce ma può
sfruttare altre porzioni spettrali, o
differenti forme di energia, riflesse,
emesse, diffuse o trasmesse dall'oggetto
da rappresentare.
ESPOSIZIONE
Ovvero la
corretta
quantità di
luce per
impressiona
re il sensore
o la pellicola
I COMPONENTI
•
•
•
•
•
•
•
•
OBIETTIVO
DIAFRAMMA
OTTURATORE
SPECCHIO
PENTAPRISMA
MIRINO
DISPLAY LCD
SENSORE
OBIETTIVI
Sono presenti in molte
apparecchiature
ottiche:
macchine
fotografiche,
binocoli,
cannocchiali,
telescopi, microscopi e
altro.
Sono formati da uno o più
lenti destinata a trasmettere
l'immagine reale di un
oggetto sul piano focale.
DIAFRAMMA
Un diaframma è un'apertura solitamente
circolare o poligonale, incorporata nel barilotto
dell'obiettivo, che ha il compito di controllare la
quantità di luce che raggiunge la pellicola o il
sensore nel tempo in cui l'otturatore resta
aperto.
Insieme al tempo di esposizione, l'apertura del
diaframma determina la quantità di luce che
viene fatta transitare attraverso l'obiettivo, che
va quindi a impressionare la pellicola o i
sensori.
La maggior parte delle fotocamere dispone di
un diaframma di ampiezza regolabile (simile,
per funzione, all'iride dell'occhio) contenuto
nell'obiettivo; la regolazione del diaframma si
chiama apertura.
A piena apertura il diaframma lascia passare, in
un dato tempo, quanta più luce possibile verso il
supporto sensibile; chiudendo il diaframma si
riduce tale quantità di luce.
Nelle fotocamere, il diaframma può essere
regolato su diverse aperture, distribuite
regolarmente su una scala di intervalli detti
numeri f (f/numero) o f/stop
L'intervallo tra i diversi valori del diaframma
viene comunemente indicato in gergo stop.
OTTURATORE
L'otturatore è il dispositivo meccanico o
elettronico che ha il compito di controllare
per quanto tempo la pellicola o il sensore
resta esposto alla luce.
L’otturatore sul piano focale di una reflex
funziona nel seguente modo: due gruppi di
lamelle scorrono lungo la parte minore del
fotogramma, molto vicino al sensore, alla
pressione del pulsante di scatto parte il primo
gruppo di lamelle che scopre il sensore alla
luce, trascorso un certo tempo parte il
secondo gruppo di lamelle che copre il
sensore
Il tempo di posa è dato dal tempo trascorso
fra la partenza del primo gruppo e quella del
secondo gruppo di lamelle.
Oggi è in uso un tipo di otturatore composto
da due superfici di stoffa o metallo disposte
parallelamente lungo il piano focale, che
scorrono verticalmente formando una fessura
che lascia passare la luce
foto veloce
foto lenta
SENSORE
Prima dell'avvento del digitale
l'immagine era impressionata
sulla pellicola, ora sul sensore,
ovviamente reagiscono in modo
diverso e i risultati sia nel bianco
e nero che nel colore sono
"diversi.
Iniziamo col dire che i sensori più
usati nelle fotocamere sono
il CCD e il CMOS, esiste anche
il
FOVEON
attualmente
impiegato
sulle
macchine
fotografiche prodotte da Sigma e
l’ XTRANS utilizzato sulle
recenti Fuji
E’ l’ultimo componente (con la
sensibilità ISO nativa) che
influenza l’esposizione.
SENSORE/ ISO
Il sensore gestisce anche gli ISO (è
l’ultimo elemento che influenza
l’esposizione.
In pratica gli ISO sono la
sensibilità del sensore alla luce,
possiamo variarlo (a differenza
della pellicola che aveva valori
nominali) ed adattare la giusta
sensibilità alla luce alle varie
situazioni.
Alti valori di ISO ci permettono
di scattare in situazioni di poca
luce ma procurano degli artefici
che rovinano la qualità della foto
denominati rumore digitale
RISOLUZIONE
SENSORE
La risoluzione di un sensore si
indica con i Megapixel
I pixel sono i “puntini” che
compongono il sensore di una
macchina fotografica digitale. I
pixel sono disposti tutti sullo
stesso piano e sono allineati sia in
orizzontale che in verticale.
Formano quindi una struttura a
righe e colonne. Questa struttura è
il sensore della macchina
fotografica. Il sensore è più largo
che alto, solitamente è largo 1,3
volte la sua altezza
GRANDEZZA
SENSORE
A seconda del tipo di fotocamera varia la
grandezza del sensore, nell'immagine qui
sopra potete vedere schematicamente le varie
dimensioni dei sensori digitali, il sensore più
grande qui rappresentato è il 36x24mm detto
anche Full Frame.
Più grande è il sensore più pixel può ospitare,
a parità di Megapixel il sensore più grande ha
una qualità superiore e ad alti ISO il rumore
elettronico è minore.
I sensori delle Reflex a seconda della marcasi
differenziano di poco nelle dimensioni, per
esempio nelle Nikon il sensore APS-C (DX)
misura 23,5x15,7mm mentre nelle Canon il
sensore APS-C è 22,2x14,8mm.
SPECCHIO E
PENTAPRISMA
Le Reflex si intendono le macchine
fotografiche dotate di un sistema di mira
composto da uno specchio posto a 45°
rispetto
all'obiettivo
e
da
un
pentaprisma (oppure da un più economico
penta specchio), questo secondo elemento ha
il compito di raddrizzare l'immagine, che
altrimenti risulterebbe avere i lati destro e
sinistro invertiti. Lo specchio è dotato di un
meccanismo che lo fa sollevare al momento
dello scatto in modo che la luce raggiunga
l'elemento sensibile (pellicola o sensore) e
tornare immediatamente dopo nella posizione
di mira; nella posizione sollevata lo specchio
chiude la finestrella dello schermo di messa a
fuoco, evitando l'ingresso di luce parassita dal
mirino. Questo meccanismo consente di
osservare nel mirino della macchina
fotografica la stessa immagine catturata
dall'obiettivo. Il sollevarsi e riabbassarsi dello
specchio produce il caratteristico "click" di
questa categoria di fotocamere. l'utilizzo
dell'uno o dell'altro.
Lo specchio e il pentaprisma sono
assenti nelle fotocamere compatte, bridge,
micro 4/3 ed Evil, al loro posto vi è
solitamente un mirino elettronico.
MIRINO
E’ il dispositivo che permette di scegliere e comporre
l'inquadratura.
All'interno del mirino, oltre alla visualizzazione della
scena inquadrata, sono frequentemente posti gli
strumenti per valutare la messa a fuoco e
l'esposizione del soggetto.
Nel mirino galileano trova posto il telemetro, mentre
nel mirino a pozzetto e nel sistema a pentaprisma è
possibile trovare il vetro smerigliato, lo stigmometro,
la corona di microprismi e l'esposimetro. Le moderne
fotocamere digitali mettono a disposizione all'interno
del mirino ulteriori strumenti che assistono il
fotografo nella fase di scatto.
Durante la visualizzazione normale mediante il
mirino della fotocamera, la luce raggiunge l'occhio
del fotografo attraverso l'obiettivo e viene riflesso
dallo specchio nel prisma del mirino.
Lo specchio capovolge l'immagine e il prisma
corregge questo capovolgimento in modo da
visualizzare correttamente l'immagine nel mirino
DISPLAY LCD
E’ presente in tutte le fotocamere
digitali, siano esse Reflex o
compatte.
Permette
di
poter
vedere
immediatamente il risultato di una
foto e in caso sia attivabile di
effettuare scatti osservando la
scena tramite esso (modo Live
View)
Qualsiasi cosa siveda in un mirino
elettronico
o
display
è
stato processato da un processore
d'immagine che ha operato delle
scelte in termini di bilanciamento
del bianco, di amplificazione del
segnale,
di
aumento
o
attenuazione della saturazione.
FORMATI
IMMAGINE
I formati più utilizzati sono:
RAW: Che in inglese significa puro, grezzo, questo
file contiene senza compressioni tutte le
informazioni catturate dal sensore della
fotocamera, rispetto al jpeg consente una maggiore
libertà di movimento in post produzione senza
grandi perdite di dati. Questo formato non essendo
compresso è più "pesante" in termini di spazio su
disco, per le sue caratteristiche è considerato come
il negativo digitale, non è presente su tutte le
fotocamere ma solo su quelle di fascia medio-alta.
JPEG: Abbiamo tre tipi di JPEG: Fine, Normal e
Basic, sono tre livelli diversi di compressione, il
Fine sarebbe il JPEG meno compresso e quindi di
migliore qualità. Questo è il formato con il quale
solitamente si pubblicano le foto sul web, è un
compromesso tra dimensione e qualità, più qualità
avrà la foto più spazio occuperà su disco e
viceversa.
Si ricorda che ogni volta che si apre un’immagine
jpeg per modificarla al momento del salvataggio
viene nuovamente compressa, in parole povere
perde di qualità, quindi non cancellate mai i file
RAW che potrebbero servirvi per fare altre
modifiche alle foto.
INTRODUZIONE
L’immagine illustra schematicamente la struttura di
una Reflex e la mette a confronto con una EVIL, la cosa
che balza subito all'occhio è l'assenza dello specchio e del
pentaprisma di cui parleremo a breve.
Differenze tra reflex e compatte
PRO:
Sensore più grande
Maggior efficienza sul rumore ad alti ISO
Vasta gamma di obiettivi
Molti più scenari d’uso possibili
Funzionalità di raffica e autofocus più
evolute
CONTRO:
Costo più elevato
Peso e ingombro maggiori
Curva di apprendimento più lunga
PRO:
Comodissime da trasportare
Facili da usare
Costo molto ridotto
Si possono ottenere buoni risultati da chi
padroneggia la tecnica fotografica
CONTRO:
Utilizzo in scenari limitati
Quando c’è il visore, usa una lente secondaria
Corretta postura di scatto
Se siete alle prime armi con la fotografia o anche se
scattate da un pò ma vi sentite scomodi quando
fotografate o non riuscite a tenere ben ferma la
fotocamera per tempi di esposizione prolungati,
probabilmente sbagliate qualcosa nell’impugnatura e/o
nella postura da tenere quando si fotografa.
NO
SI
Corretta postura di scatto
La maggior parte delle fotografie possono
essere fatte con presa palmare senza
cavalletto.
Tenere la fotocamera in modo da mantenere
i gomiti contro il corpo o appoggiati su una
superficie solida.
Con una velocità di scatto che è
veloce comel’inverso della lunghezza focale
della lente (esempio usare 1/100 sec o più veloce
per una lente a 100 mm).
Spremere il pulsante di scatto con il dito
mantenendo la fotocamera saldamente con le
altre dita e pressata contro la testa
Mettiamo un piede avanti e uno laterale
leggermente divaricato così da abbassare il
baricentro
Corretta postura di scatto
Modo sbagliato di impugnare una reflex. Le mani
reggono la fotocamera solamente dai lati ed utilizzando
soprattutto le dita anziché i palmi. Inoltre i gomiti sono
larghi, staccati dal corpo. In questo modo aumenta il
rischio di ingenerare vibrazioni.
La corretta impugnatura della reflex richiede quindi che si utilizzino
entrambe le mani. In particolare, la mano sinistra ha il compito di reggere la
parte inferiore dell’insieme fotocamera-obiettivo con il palmo, mentre le dita
sono pronte a ruotare le ghiere di messa a fuoco o zoom. Nel contempo la
mano destra regge l’impugnatura della fotocamera, con pollice ed indice
pronti ad intervenire sulle ghiere di controllo e sul pulsante di scatto
Corretta postura di scatto
Con un obiettivo piccolo e leggero, come ad esempio un 50mm, la
mano sinistra va posta sotto la base della fotocamera, con indice e
pollice pronti ad intervenire, se occorre, sulla ghiera di messa a
fuoco. Gli omeri e i gomiti di entrambe le braccia vanno, quanto più
possibile, tenuti a contatto con il busto, in modo da minimizzare
l’insorgere di vibrazioni
Con un obiettivo di elevate dimensioni e peso, come ad esempio un
70-200 f/2,8, invece, per garantire una maggiore stabilità
dell’insieme, è importante spostare la mano sinistra più avanti, circa
a metà della lunghezza dell’obiettivo, nel punto in cui lo si sente
meglio bilanciato
Corretta postura di scatto
Per garantire una maggiore stabilità alla macchina fotografica nel
momento dello scatto, inoltre, è importante ogni qual volta sia
possibile, appoggiarsi ad una superficie stabile: potrebbe essere un
muretto, una ringhiera o una parete. Facciamo in modo da scaricare il
peso sul punto del nostro corpo in contatto con la superficie di
appoggio, di solito il gomito, in questo modo le vibrazioni saranno
quasi del tutto assenti.
La corretta posizione per appoggiarsi ad una parete.
Il peso va scaricato sul gomito.
Resta sottointeso che per tempi di scatto molto lenti (nell'ordine di
mezzo/un secondo) è sempre consigliato l'uso del treppiedi per
evitare il fastidioso micromosso.
Corretta postura di scatto
Con le compatte più leggere è facile che nasca l’abitudine di scattare con una mano sola. In tal modo si otterranno solo molte più
foto mosse
Un altro errore comune è quello di mettere un dito davanti al flash. Se si scatta in pieno giorno, non si riscontrerà alcun problema,
ma se, con poca luce, la fotocamera attiverà il flash, il lampo sarà intercettato dal dito.
Anche con queste fotocamere vale il suggerimento di utilizzare quanto più possibile superfici solide d’appoggio, se disponibili.
Delle tre quindi la corretta postura e impugnatura è l’ultima
Consigli base per principianti
PROTEZIONE EQUIPAGGIAMENTO
I nemici peggiori per la
nostra attrezzatura
fotografica sono
ovviamente cadute ed
urti, ma non dovremo
sottovalutare neanche
acqua, polvere e sabbia
Consigli base per principianti
PROTEZIONE EQUIPAGGIAMENTO
CADUTE
Forse l'inconveniente peggiore, dato che, a seconda di
come cada la nostra attrezzatura le probabilità di un
danno serio di una qualsiasi delle sue parti/meccanismi
è quasi certa.
Ricordarsi sempre di controllare le cinghie che
assicurano la macchina per evitare di incorrere in
questa problematica
URTI E GRAFFI DELLE LENTI
Purtroppo può capitare di urtare, graffiare o
ricevere botte direttamente sul vetro degli
obiettivi soprattutto se usati in luoghi affollati
A tal proposito si consiglia sempre di innestare il
paraluce e/o montare un filtro (magari UV) per
offrire maggiore protezione.
Consigli base per principianti
PROTEZIONE EQUIPAGGIAMENTO
POLVERE SUL SENSORE
Cambiando spesso obiettivo in momenti e/o luoghi polverosi si incorre
in una problematica facilmente risolvibile, seppur, fastidiosa.
La polvere che si deposita sul sensore può portare a foto con macchie, a
volte ben visibili, in zone illuminate e a tinta unica.
Per poter evitare questo, si consiglia sempre di cambiare obiettivo
riparandosi da folate di vento e sempre orientando la macchina verso il
basso.
In caso la polvere si sia già depositata sul sensore e non accenni a
togliersi con il sistema di pulizia sensore di cui è fornita ogni reflex di
fascia medio alta, si può utilizzare una polpetta per soffiarla via.
SABBIA
Uno dei nemici peggiori delle nostre macchine è la sabbia.
Insinuandosi nell'attacco tra lente e corpo macchina o tra le
ghiere può causare parecchi danni spesso difficilmente
risolvibili.
Per evitare questo si può provare ad avvolgere la macchina
in una busta di plastica o utilizzare una copertura per la
pioggia al fine di ridurre le zone esposte.
Consigli base per principianti
PROTEZIONE EQUIPAGGIAMENTO
MUFFE
Se lasciati in zone molto umide gli obiettivi possono
essere terreno fertile per muffe e funghi.
Difficilissimi (se non impossibili da rimuovere)
fanno decadere incredibilmente la qualità
dell'immagine in quanto spesso si annidano nelle
lenti interne degli obiettivi.
Considerando che anche la condensa può far
proliferare funghi e muffe si consiglia di conservare
gli obiettivi in zone asciutte o evitargli sbalzi
termici.
Consigliata è la presenza di sacchetti di Silica Gel
nella borsa fotografica per assorbire l'umidità in
eccesso e ridurre gli sbalzi termici.
Consigli base per principianti
PROTEZIONE EQUIPAGGIAMENTO
PIOGGIA
Molte reflex di fascia alta sono tropicalizzate (cioè
realizzate in modo da poter resistere piuttosto bene a
diversi tipi di agenti atmosferici), logico però che in caso
di pioggia torrenziale si consiglia sia ai possessori di
queste reflex che a quelli di fascia medio bassa di
utilizzare opportune protezioni contro la pioggia in
vendita nei negozi di fotografia specializzata o in
alternativa una casereccia busta di plastica con cui
avvolgere la reflex.
CADUTE IN ACQUA
Ben poco si può fare in caso di completa immersione in
acqua di una reflex non scafandrata.
Ricordatevi sempre di non lasciare incustodita la
macchina in vicinanza di un fiume/mare/etc e cercate
sempre di essere pronti a intervenire.
Consigli base per principianti
FREQUENZA UTILIZZO REFLEX
Cercate di scattare il più
possibile.
Fissatevi all’inizio una
certa frequenza e cercate
di mantenerla.
Iniziate con il dedicare un
giorno alla fotografia al
mese, poi passate a una
volta ogni due settimana e
ad una volta a settimana.
Diventerete più abili e non
“impigrirete l’occhio”.
Consigli base per principianti
PREPARAZIONE MENTALE ALLO SCATTO
Uno dei traguardi più difficili da
raggiungere è proprio immaginare la
fotografia prima di scattarla.
Per
acquisire
questa
abilità
cominciate con il fissarvi un tema per
la sessione di fotografia, va
benissimo qualsiasi cosa (persone
sedute, persone al telefono, animali,
fiori) ed eseguite solo gli scatti
attinenti questo tema.
Noterete che vi sarà più facile
comporre e realizzare la fotografia
prima ancora di premere il fatidico
pulsante.
Cenni su funzione automatismi
ESPOSIZIONE
Il termine esposizione indica il tempo durante
il quale l'elemento sensibile (pellicola
fotografica, per la fotografia tradizionale o
sensore elettronico, per quella digitale), resta
esposto alla luce che passa attraverso il
sistema ottico (obiettivo).
Può essere affidata completamente alla
macchina attraverso determinati automatismi o
gestita manualmente
FOCUS
Per poter visualizzare nitidamente l'immagine si
opera sulla messa a fuoco che consiste nel
posizionare l'obiettivo a distanza opportuna tra il
piano focale e l'oggetto fotografato.
In alcuni obiettivi non vi è nessuna modifica alla
propria lunghezza perché l'operazione è fatta con lo
spostamento di uno o più gruppi ottici interni
all'obiettivo stesso.
Anch’essa può essere affidata completamente alla
macchina attraverso determinati automatismi o
gestita manualmente
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lezione 1 - La Compagnia della Foto