Una rete per l'educazione in una
scuola sostenibile
www.lascuolachefunziona.it
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presentato da Enrico Bocciolesi
Il Network
La Scuola Che Funziona.it
La Scuola che Funziona è una realtà sociale virtuale, un
social network, dove una moltitudine di docenti di ogni
ordine e grado ma non solo, si incontrano e confrontano.
Un’agorà telematica dove si scambiano e condividono idee,
nascono dibattiti su problemi tristemente ricorrenti
nell’istituzione scolastica, con l’intento di proporre possibili
soluzioni, al fine di migliorare così la scuola.
Un continuo e prolifico fermento di idee, transito di proposte e viatico di consigli che si
concretizzano in reali sinergie, tra scuole e insegnanti, mossi dalla passione per la
mission educativa.
Un laboratorio attivo, in persistente fermento,
realizzato sulla struttura virtuale Ning, è tuttora
supportato da contributi volontari di numerosi
sostenitori che credono in una scuola migliore.
I Progetti
www.lascuolachefunziona.it
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One Voice,
One World
Pubblicazione
IGI Plan
Ambienti@moci
Build
Network
La Scuola
Che
Funziona
Narrazione delle
pratiche didattiche
Il Manifesto
degli insegnanti
Ambienti@moci
Nel social network lascuolachefunziona.it è stato
ideato il progetto Ambienti@moci, maturato all’interno
di un gruppo di lavoro autonomamente costituito,
chiamato Tecnologie di carta, promosso da Cristina
Galizia. Il team di confronto e collaborazione, si pone
come
obiettivo
la
condivisione,
a
partire
dalla
narrazione di buone pratiche didattiche, attuate con
media specifici che vanno, appunto, dalla carta come
materiale di semplice reperibilità e utilizzo, alle più
complesse tecnologie elettroniche, attinenti alla realtà
digitale. Punto di partenza è un project work sviluppato
nel network lascuolachefunziona.it e che viene attuato
sia nelle classi fisiche, in presenza, sia nella realtà
digitale, in piattaforme dedicate.
La tematica di base, su cui si sta strutturando il progetto,
è quella ambientale, con l’interesse di analizzare le
biodiversità e le peculiarità del proprio territorio, capace
di permettere un’ulteriore condivisione di conoscenze
con scuole di ordini e collocazioni geografiche differenti.
Questo “avvicinamento” tra ambienti formativi e scolastici
chilometricamente distanti, prova a fare acquisire la
consapevolezza
necessaria
delle
problematiche
riguardanti il rapporto uomo – ambiente, partendo
dalla
propria
realtà
paesaggistica.
L’intento è di favorire la poliedricità della conoscenza,
quindi entrare in contatto con le molteplici problematiche
e caratteristiche inerenti l’ambiente, promuovere buone
pratiche ma anche riflettere e discutere sulle possibili
interferenze – sia naturali, sia artificiali - presenti in
natura.
La fase attuativa è scandita da due momenti, un primo
periodo di lavoro, avviato in Ottobre 2010 e terminato in
Gennaio 2011, in cui si è privilegiata l’analisi del territorio
circostante la propria scuola, per poi far convergere i dati
raccolti nella piattaforma wiki e forum dedicati.
Ambienti@moci
è
consultabile
su
lafabbricadellascuola.ning.com ,ovvero il repository virtuale
dei materiali prodotti dagli studenti e luogo di confronto tra
le varie realtà scolastiche coinvolte. Attualmente sono 4 i
microprogetti attivi, denominati: Giù le mani dalla Terra, 3T:
Tessere
Tanti
Testi
con
Aladino,
SanVitOK,
Ambient@zioni, i primi due riguardano la scuola primaria
mentre gli altri la scuola secondaria di I° grado.
Collaborazione, conoscenza e promozione di buone
pratiche per la sostenibilità del territorio, coinvolgono ad
oggi sei regioni, quali: Basilicata, Campania, Lazio,
Piemonte, Sardegna e Veneto.
Narrazione delle pratiche didattiche
E’ un progetto avviato in collaborazione con la Facoltà di Scienze della
Formazione dell’Università degli Studi di Verona, focalizza l’interesse
all’attuazione di buone pratiche educative.
Quali motivazioni ci portano a narrare le pratiche didattiche?
La narrazione delle pratiche didattiche può essere vista da due punti di vista, la ricerca e
lo sviluppo professionale:
2) dal punto di vista dello sviluppo professionale,
1) dal punto di vista di scientifico si tratta di una forma di "formazione continua"
educativo è una forma di ricerca
dell'insegnante fatta non attraverso il
qualitativa ad orientamento
processo formale (corsi, letture) ma attraverso
fenomenologico che si propone di
un approccio induttivo, partendo dalla
identificare "teorie" dell'insegnamento,
considerazione della pratiche reali di
alle quali collegare metodi e strumenti,
insegnamento, il loro racconto in formato
estraendole dalle pratiche reali. Si
narrativo (storie) e il loro riesame. Si tratta di
tratta di teorie "estratte" più che di
un approccio allo sviluppo professionale
teorie "astratte“.
dell'insegnante che fa leva sulla riflessione
intorno alla propria (ma anche altrui) pratica.
La narrazione di se stessi è strumento fondante per capirsi e per capire.
Pubblicazione IGI
E’ la stesura di una pubblicazione internazionale collaborativa,
focalizzata su esperienze formative e didattiche da poter diffondere,
con l’aspettativa di divulgare oltre il confine nazionale le proposte
progettuali realizzate.
Significativo elemento di confronto, consente di trasmettere le
esperienze educative e progettuali attivate nelle realtà scolastiche
afferenti al network.
One Voice, One world: imagining our
world through music and art
Avete mai desiderato di conoscere ciò che gli altri abitanti del mondo erano? Vi
siete chiesti quali sono le nostre diversità o se siamo tutti la stessa
cosa? One Voice,One Vision è immaginare il nostro mondo attraverso la musica e l'arte - è
un'iniziativa in collaborazione con l’Integration Technology in Education Glogster Group.
Progetto di ampio respiro formativo e collaborazione globale, sostenuto e alimentato da
Glogster EDU, in cui docenti e studenti possono condividere la propria cultura
attraverso
la
creazione
di
un
poster
multimediale.
Evidenzia il desiderio di apertura al confronto e al dibattito costruttivo, focalizzato al
raggiungimento
delle
competenze
per
il
XXI°
secolo.
Il primo progetto realizzato dal network, dai suoi volontari promotori e poi diffuso
anche dai firmatari, oggi circa 1500. Manifesto in cui si individua una nuova figura
docente, votata alla conoscenza e alla facilitazione della comprensione di contenuti, a
cui dovrebbe protendere l’attuale corpo insegnante.
Lo sviluppo di tali realtà progettuali è risultato essere il
primo frutto di questo ambiente virtuale, fucina di idee e
laboratorio
delle
buone
prassi
educative.
Il Manifesto degli Insegnanti si compone di 13 punti su cui erigere la nuova figura
docente.
1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.
2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei
alunni. Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio
posto ad uno di loro.
3. Insegnerò mediante la dimostrazione e l'esempio, il riconoscimento dei miei errori illuminerà il
mio percorso.
4. Accompagnerò i miei alunni alla scoperta della realtà che li circonda, assecondando e
stimolando in ognuno di loro la curiosità e la ricerca, le domande e la passione.
5. Non potendo trasmettere ai miei studenti la verità, mi adoprerò affinché vivano cercandola.
6. Incoraggerò nei miei studenti l’impegno e la volontà di migliorarsi costantemente e di non
rassegnarsi mai di fronte alle difficoltà. Io stesso provvederò a formarmi e aggiornarmi
continuamente.
7. Farò in modo che la scuola sia il mondo, e non un carcere.
8. Non trasmetterò ai miei studenti saperi rigidi e preconfezionati. La mia visione del mondo mi
guiderà, ma non sarà mai legge per loro. Il dubbio e la critica saranno i pilastri della mia azione
educativa.
9. Promuoverò lo studio per la vita e contrasterò lo studio per il voto.
10. Raccoglierò elementi di valutazione, rifiutando approcci semplicistici e meccanici che non
tengano conto delle situazioni di partenza, dei progressi, dell’impegno e della crescita
complessiva del singolo alunno.
11. Lotterò affinchè la scuola sia la scuola di tutti, la scuola in cui ogni studente possa apprendere
seguendo tempi e tragitti individuali. Farò in modo che i miei studenti mi scelgano e non mi
subiscano.
•
•
12. Aiuterò i miei alunni a illuminare il futuro leggendo il passato e vivendo in
pienezza il presente. Li aiuterò a stare nel mondo così com'è, ma non a subirlo
lasciandolo così com'è.
13. Resterò fedele a questi punti in ogni momento della mia azione educativa, pronto
ad affrontare e superare tutti gli ostacoli formali e burocratici che si presenteranno
sulla mia strada.
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