IL CONIGLIO BIANCO DI INABA
因幡の白ウサギ (Inaba no Shiro-Usagi)
C'era una volta un coniglio che abitava su un'isola chiamata Okinoshima.
Guardando la costa di Inaba, in Giappone, visibile in lontananza, pensò:
"Vorrei tanto andare su quella grande isola laggiù..."
Perciò, il coniglio raggiunse la spiaggia e disse a un pescecane che si trovava lì:
"Signor pescecane, signor pescecane! Fra noi conigli e voi pescecani chi pensi siano i
più numerosi?"
Il pescecane rispose:
"E' evidente che siamo noi pescecani a essere più numerosi!"
Soggiunse il coniglio:
"Se stanno davvero così le cose, ti chiedo di radunare tutti i tuoi compagni. Proverò a
contarvi."
Il pescecane chiamò a raccolta i suoi compagni e li fece disporre sulla superficie del mare
in una lunga fila.
Ed erano tanti, davvero tanti.
Così tanti da potersi allineare uno accanto all'altro dalla costa di Okinoshima, fino alla
costa di Inaba.
"Evviva!" pensò il coniglio e cominciò a zompare e balzare sul dorso dei pescecani; nel
frattempo li contava.
"Uno, due, tre..."
Così facendo, quando infine giunse alla costa di Inaba, inavvertitamente
disse:
"Ehi! Signori pescecani ci siete cascati! In realtà ho fatto tutto questo solo
per attraversare il mare e poter raggiungere Inaba!"
L'ultimo pescecane, udite queste parole, afferrò il coniglio e lo scuoiò.
Passarono di lì delle divinità. Una di loro, vedendo la pelle nuda arrossata del coniglio scuoiato, disse:
"Ehi, coniglio! Ma ti hanno scuoiato, vero? Sciacquati con dell'acqua di mare e poi asciugati al sole. Vedrai che
il dolore passerà."
Ma costoro erano divinità dispettose e volevano solo prendersi gioco del coniglio.
Quest'ultimo fece come gli era stato detto. Si lavò con dell'acqua di mare, si asciugò al sole, ma ciò non fece
altro che peggiorare la sua sofferenza.
Fu allora che un dio, l'augusto Okuninushi fratello minore delle dispettose
divinità, arrivò. Ed era tanto buono e gentile.
"Ma tu guarda, poverino! Sciacquati con dell'acqua dolce di fiume e poi copriti
con delle spighe di mazzasorda. Se farai così tornerai a star bene come prima."
Fu questa la spiegazione dell'augusto Okuninushi al coniglio.
Il tenero coniglietto fece come gli era stato detto. Si lavò nel fiume, poi
raccolse delle spighe di mazzasorda e con quelle si coprì.
E così, il dolore si alleviò e anche il pelo bianco e candido cominciò a
ricrescere.
"E d'ora in poi, non dire più bugie. Ricorda che quando si commette una cattiveria, questa
viene sempre restituita in un modo o nell'altro."
Il coniglio, colmo di gratitudine, si pentì dal profondo del suo cuoricino.
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Il coniglio di Inaba - boccea590.altervista.org