UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
FACOLTA’ DI STUDI UMANISTICI
PAS 2013-2014
DIDATTICA E LABORATORIO DELLA
LETTERATURA ITALIANA
PROF.SSA FRANCESCA MARIA VANINI
20 GIUGNO 2014 – SOMMARIO (A050)
 La scuola e la voce dei poeti: Andrea Zanzotto
 La prima prova dell’Esame di Stato della Scuola secondaria di secondo
grado: tipologia A (analisi e commento di un testo letterario)
 L’attualità del dibattito sull’insegnamento della letteratura italiana
nella Scuola Secondaria di II grado: problemi e prospettive:
1.
“Tre criteri per un rinnovamento”: un nuovo paradigma didattico
(Luperini R. 2013, “Per un nuovo paradigma didattico”, in La scuola e noi, 12 gennaio
2013, in www.laletteraturaenoi.it)
2.
“La letteratura in classe: l’insegnamento letterario come trasmissione
e come scommessa” (Sintesi dell'intervento di Guido Armellini al convegno
"Leggere ... che bello!”, Crema 2010)
 Come programmare per Unità di Apprendimento (UA)
 Esempi di UA sequenziali di letteratura (Francesca M. Vanini)
 Laboratorio per gruppi di lavoro
Andrea Zanzotto, Ecloga IX, Scolastica
[…]
a − È questa, in tanto ingiusta posizione,
l’ora, l’inizio? Domani
per i mille sentieri nei mattini già
freddi,
sarà brina formiche e bambini:
e nella scuola che vive
di quanto sa bearla l’infinita corrente,
nella scuola povera e nuova
tra candore di fogli,
nel Montello, cesto muscoso, boccio
di funghi multicolori, di prati,
di querce clamorose
per uccelli e per venti,
povera e nuova tu stessa, starai.
Ma che dirai a quelle anime di brina,
di arnia, a quel festante grappolo
che intorno al tuo cuore s’ingloba, e
stordisce
di curiose energie la pur schiusa
aula che dà sul mai stabile greto?
Sorgono i bimbi da lane e stupori
d’autunno, scendono
dalla casa cui l’ape e la dalia
fanno lustro sempre più dimesso,
e il sole aiuta il pane e la pioggia
aiuta il bere. Tutto
gioca con loro, o pioggia o sole
o ramo o nano o vetro,
e per loro il gran fiume
d’azzurro si ravviva i capelli leggiadri.
Andrea Zanzotto, Ecloga IX, Scolastica
Vengono i bimbi, ma nessuna parola
troveranno, nessun segno del vero.
Mentiremo. Mentirà il mondo in noi,
anche in te, pura. Forse
per te di tenui note
si costelleranno odorati quaderni;
a domande, a pastelli, a scritture
vergini, verginalmente
darai forza. Necessità e finzione:
ché nulla, nulla dal profondo autunno,
dall’alto cielo verrà, nessun maestro;
nessun giusto rito
comincerà domani sulla terra.
b − Io forse insegno a tollerare, a chiedere
ciò che illumina
più nel chiederlo che nella risposta.
[…]
.
La prima prova dell’Esame di Stato:
tipologia A (analisi e commento di un testo letterario)
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE
SECONDARIA SUPERIORE 2013-2014
PROVA DI ITALIANO
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
Salvatore Quasimodo, Ride la gazza, nera sugli aranci, in Ed è subito
sera.
Edizione: S. Quasimodo, Poesie e discorsi sulla poesia, a cura di G. Finzi, Mondadori,
Milano1996
Salvatore Quasimodo. Nato a Modica (Ragusa) nel 1901, morto nel 1968,
consegue il premio Nobel per la letteratura nel 1959. L‟evoluzione della sua
poesia riflette la storia della poesia contemporanea italiana, dall‟Ermetismo ad un
discorso poetico più ampio. Le raccolte poetiche degli anni Trenta confluiscono in
Ed è subito sera (1942). Le sue traduzioni dei poeti greci dell‟antichità sono spesso
poesia originale (Lirici greci, 1940). Nelle raccolte Giorno dopo giorno (1947), La
vita non è sogno (1949), Il falso e vero verde (1954 e 1956), La terra impareggiabile
(1958), Dare e avere (1966) si avverte l‟esigenza del poeta di volgersi ad un
colloquio aperto con gli uomini. Nella lirica Ride la gazza, nera sugli aranci, la
rievocazione della Sicilia si fonde con quella dell‟infanzia e della comunione con la
natura, in contrasto con il dolore presente della vita.
Salvatore Quasimodo, Ride la gazza, nera sugli aranci, in Ed è subito sera.
1 Forse è un segno vero della vita:
2 intorno a me fanciulli con leggeri
3 moti del capo danzano in un gioco
4 di cadenze e di voci lungo il prato
5 della chiesa. Pietà della sera,
ombre
6 riaccese sopra l‟erba così verde, :
7 bellissime nel fuoco della luna!
8 Memoria vi concede breve sonno;
9 ora, destatevi. Ecco, scroscia il
pozzo
10 per la prima marea. Questa è
l‟ora:
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
non più mia, arsi, remoti
simulacri.
E tu vento del sud forte di
zàgare,
spingi la luna dove nudi
dormono
fanciulli, forza il puledro sui
campi
Umidi d’orme di cavalli, apri
Il mare, alza le nuvole dagli
alberi:
Già l’airone s’avanza verso
l’acqua
E fiuta lento il fango tra le spine
Ride la gazza, nera sugli aranci.
Esame di Stato: prima prova: tipologia A
(analisi e commento di un testo letterario)
1. Comprensione del testo
Dopo un’attenta lettura, riassumi il contenuto del testo.
2. Analisi del testo
2.1 Chiarisci il primo verso della poesia.
2.2 Spiega l‟espressione Pietà della sera (v. 5).
2.3 Qual è il significato dell‟espressione ombre / riaccese (vv. 5-6)?
2.4 Soffermati sul motivo della memoria (v. 8).
2.5 Spiega l’espressione arsi, remoti simulacri (v. 11).
2.6 In quali scene si fa evidente l‟atmosfera mitica e con quali espressioni?
2.7 Soffermati sul motivo della natura, presente nella seconda parte della poesia.
3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti
Le tematiche della fanciullezza, della memoria e della comunione con la natura si
fondono nella poesia,accentuate da sapienti scelte stilistiche. Riflettendo su questa
lirica commenta nell’insieme il testo dal punto di vista del contenuto e della forma.
Approfondisci poi l‟interpretazione complessiva della poesia con opportuni
collegamenti ad altri testi di Quasimodo e/o a testi di altri autori del Novecento.
Per un nuovo paradigma didattico (Luperini 2013)
<Il quadro attuale
Rispetto a questo orizzonte l’ultimo decennio ha segnato
indubbiamente un momento di arretramento e talora persino di
restaurazione. Si sta assistendo infatti al ritorno a una concezione
passiva della letteratura intesa come insieme di nozioni e di
competenze neutrali impartite da un docente sempre più
inquadrato e burocratizzato e sempre meno posto nelle condizioni
di svolgere la propria funzione intellettuale di mediatore culturale.
Nella scuola italiana si sta ripristinando un disciplinarismo angusto
fatto di stanche convenzioni, che tendono a disperdere la lezione di
quegli anni lasciando cadere l’apertura alle letterature straniere, la
sottolineatura del momento ermeneutico, i raggruppamenti per genere
e per tema. Le cause di questo atteggiamento sono molteplici.>
Cause dell’“arretramento” secondo Luperini (2013)
 stanchezza dgli insegnanti
 tecnicizzazione e quantificazione dell’insegnamento
 discipline umanistiche sempre più neglette e disprezzate
nell’orizzonte tecnocratico e specialistico
 predisposizione alla lettura quasi del tutto venuta meno
fra i giovani al di sopra dei quindici anni.
 peggioramento delle condizioni didattiche specifiche:
1. classi più numerose e spesso interculturali
2. riduzione del numero degli insegnanti
3. “programmi” ampliati (Novecento) e canone dilatato
4. monte ore di italiano ridotto di un’ora nel quinquennio
Tre criteri per un rinnovamento (Luperini 2013, “Per un nuovo paradigma
didattico”, in La scuola e noi, 12 Gennaio 2013)
1.
2.
3.
<l’apprendimento della letteratura non è riducibile a una semplice
successione di nozioni impartire dall’alto, ma implica un necessario
costante raffronto fra l’immaginario del passato e quello del
presente quale è vissuto dai giovani, che pertanto devono essere
comunque sollecitati a divenire protagonisti attivi della interpretazione dei
testi;
è necessario, oggi più che mai, puntare sulla qualità piuttosto che sulla
quantità sulla conoscenza dei “grandi libri” […] della civiltà italiana, e anche
europea e occidentale, piuttosto che sullo studio minuto e specialistico di
ogni articolazione della storia letteraria nazionale;
è indispensabile dare all’insegnamento della letteratura un taglio
culturale, e cioè eminentemente storico-antropologico, piuttosto
che strettamente specialistico in senso tecnico-retorico, o erudito e filologico,
e in questa prospettiva può essere utile attribuire un giusto rilievo ai percorsi
per genere e per tema, che, tra l’altro, da un punto di vista pratico, possono
anche consentire di “tagliare”, attraversare e abbreviare il programma>
Insegnare per temi (Luperini 2013, “Per un nuovo paradigma didattico”,
in La scuola e noi, 12 Gennaio 2013)
<L’importanza data al tema non è d’altronde un mero
espediente per coinvolgere l’attenzione dei giovani
o per raggruppare i testi secondo un criterio diverso da
quello dei movimenti letterari e della storia letteraria
tradizionale. È una acquisizione culturale che si è
diffusa con forza nella cultura occidentale
nell’ultimo trentennio e che ormai caratterizza
ampiamente, per esempio, l’insegnamento delle letterature
comparate in tutta Europa e in Nordamerica.>
Insegnare per temi: vantaggi
<Insegnare per temi
 collega il vissuto e l’immaginario dei giovani a quelli
della storia passata,
 collega strettamente la letteratura italiana e le
letterature straniere,
 ha che fare con i generi letterari (i quali, a veder bene,
si sviluppano dall’incontro fra una forma e un tema
specifico), sia a un approccio interdisciplinare alla
storia dell’immaginario quale si rivela nelle arti, nella
filosofia e in generale nella civiltà di un’epoca.>
(Luperini R. 2013, Per un nuovo paradigma didattico)
Insegnare per temi: rischi e pericoli
<Semmai bisognerà evitare i pericoli che i cultural studies hanno
evidenziato particolarmente negli Stati Uniti:
1.
la sottovalutazione degli aspetti formali della specificità letteraria
e
2.
una destoricizzazione dello studio a vantaggio esclusivo della
prospettiva di lunga durata.
Per evitare questi due rischi occorrerà
1.
2.
prestare cura costante da una parte all’analisi formale
(linguistica e stilistica) dei testi letterari e all’intreccio fra temi e
forme nella evoluzione dei generi letterari,
dall’altra alla storia sociale, economica e politica del nostro
paese e della civiltà europea e alla relazione che essa stabilisce
con la evoluzione delle poetiche e delle forme letterarie.>
(Luperini 2013, Per un nuovo paradigma didattico)
L’insegnamento della letteratura nella scuola di oggi:
la “scommessa” di Luperini (2013)
“Ci attende una scommessa. È questa, d’altronde, lo
scommessa che ci attende: o la scuola riuscirà a rilegittimare la letteratura come grande serbatoio di
simboli, di immagini e di esperienze ancora
attuali o comunque da ridefinire e rivivere sulla base di
interessi e di esperienze contemporanei, e come spazio
interpretativo di ricerca del senso della vita
attraverso le opere, oppure l’insegnamento di questa
disciplina diventerà inevitabilmente marginale.”
(Luperini 2013, Per un nuovo paradigma didattico)
 Luperini R. (2013), Per un nuovo paradigma
didattico -sottolineato.pdf
L’insegnamento della letteratura nella scuola di oggi:
la “scommessa” di Armellini (2010)
“Quindi il piacere di leggere non si può insegnare ma si può
imparare. Si può imparare anche oggi e sta all'insegnante
allestire situazioni che non nuocciano e che agevolino lo
scoccare di questa scintilla.
L'insegnamento letterario si può concepire come
una scommessa, una scommessa sulla possibilità
che possa scoccare questo desiderio, questo piacere.
Possiamo vincere questa scommessa, dobbiamo
giocarcela. Questo è possibile se rinunciamo ad un'idea
di insegnamento letterario semplicemente come
trasmissione, trasmissione di nozioni.”
(Armellini G., Sintesi dell'intervento al convegno "Leggere ... che bello!”, Crema 2010)
L’insegnamento della letteratura nella scuola di oggi:
la “scommessa” di Armellini (2010)
“Devo unire programmazione e strategie: devo
avere un progetto di massima e seguirlo, ma
contemporaneamente devo tenere un atteggiamento
di accoglimento di tutti gli imprevisti, di tutte le
novità che mi vengono dagli studenti.”
“Il che non vuol dire andare a caso: lo
spontaneismo al potere. No, noi dobbiamo avere
un nostro ben preciso progetto, ma i progetti sono
fatti apposta per essere cambiati, per essere
modificati.”
(Armellini G., Sintesi dell'intervento al convegno "Leggere ... che bello!”, Crema 2010)
L’insegnamento della letteratura nella scuola di oggi:
la “scommessa” di Armellini (2010)
<Secondo Heinz von Foerster una domanda è
illegittima quando chi la pone conosce la risposta. […]
La domanda invece è legittima se chi la pone non
conosce la risposta.
Sempre Von Foerster conclude con: "Come sarebbe bello
un modello di educazione tutto basato sulle domande
legittime". Come insegnante io non sono d'accordo,
penso che un po' di domande illegittime siano necessarie:
due più due fa quattro, Leopardi ha vissuto nel
diciottesimo secolo e non nel tredicesimo secolo, è nato a
Recanati e non a New York, un'equazione di secondo
grado si risolve così.>
(Armellini G., Sintesi dell'intervento al convegno "Leggere ... che bello!”, Crema 2010)
L’insegnamento della letteratura nella scuola di oggi:
la “scommessa” di Armellini (2010)
<Uno studente deve convergere verso un sapere dato,
è uno dei compiti della scuola; […]. L'importante è
che a fianco di questo cammino verso un pensiero
convergente basato su domande illegittime ci sia
uno spazio altrettanto grande dato al pensiero
divergente basato su domande illegittime.>
L’insegnamento della letteratura nella scuola di oggi:
la “scommessa” di Armellini (2010)
 Prospettiva di tipo storicistico
 Prospettiva della letteratura come oggetto linguistico
<Ma si può andare oltre questi modelli e io credo che
il modello più adatto non esclude affatto lo storicizzare
un po' e l'analizzare un po‘.>
 <L'opera letteraria come campo di gioco". Il
problema da superare è la distinzione, che c'è
profondamente nella testa di noi insegnanti, fra lettura e
letteratura. È come se la lettura, come esperienza umana
fosse una cosa e la letteratura come disciplina scolastica
fosse tutta un'altra cosa.>
(Armellini G., Sintesi dell'intervento al convegno "Leggere ... che bello!”, Crema
2010)
L’insegnamento della letteratura nella scuola di oggi:
la “scommessa” di Armellini (2010)
<Abbiamo visto la letteratura come gioco, come
luogo d'incontro tra esseri umani, dove persino
la storia della letteratura, se concepita in questo
modo può funzionare. Una situazione dove la
programmazione non è rigida ma è strategia,
dove l'imprevisto non è rumore ma
informazione, una situazione in cui c'è posto per le
domande illegittime. Una situazione in cui la
letteratura è un campo di gioco il cui centro è
l'interpretazione: "Cosa significa per me, per te".>
(Armellini G., Sintesi dell'intervento al convegno "Leggere ... che bello!”, Crema 2010)
 armellini.pdf
Schema di unità di apprendimento complessa - secondaria di secondo
grado (classe V - liceo classico) (Francesca M. Vanini)
•UA
sequenziale
“Memorialistica del
‘900”
•UA I S. Pellico
•UA I E. Lussu
•UA II P. Levi
•UA III C.E. Gadda
•UA IV L. Meneghello
•UA sequenziale/semplice
•UA I Hemingway
(romanzo-auobiografia: A
farewell to arm)
•UA II J. M. Coetzee
Boyhood: scenes from
provincial life
•UA sequenziale
•UA I Risorgimento
•UA II Prima guerra
mondiale
• UA III seconda guerra
mondiale
•UA IV il fascismo
Letteratura
italiana
Storia
Letteratura
inglese
Letteratura
latina
•UA sequenziale
“Epistolografia”
•Dall’epistolario di
Cicerone all’epistolario
di Seneca e di Plinio il
Giovane
Schema di UA sequenziale disciplinare: esempio (F. Vanini)
“L’espressione scritta di sé”
UA I “Blog, post e
social network””
UA VI
“Autobiografie
novecentesche”
UA V
“Autobiografia di
Sulis”
UA II
“Autobiografia e
memorialistica”
UA III
“Autobiografia di
Goldoni”
UA IV
“”Autobiografia
di Alfieri”
Schema tabellare di UA
Dati identificativi
Anno scolastico
Scuola
Classe
Docente/i
Articolazione degli
apprendimenti:
• Obiettivi Formativi
•OSA
•Competenze
•abilità
Mediazione didattica e
organizzativa:
•Metodologia
•strumenti
Controllo degli
apprendimenti e
documentazione:
(Indicazioni relative alla
verifica delle conoscenze e
abilità (con relativi standard)
•conoscenze
Laboratorio di Letteratura italiana: gruppi di lavoro
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