Metodo
sinodale
 I Parte
L’ascolto:
il contesto
e le sfide sulla famiglia
II Parte
Lo sguardo su Cristo:
il Vangelo della famiglia
III Parte
Il confronto:
prospettive pastorali
1. L’uomo senza legami …
Un soggetto alla ricerca di una identità, senza che nessuna delle qualità
acquisite avesse garanzia di durata in un mondo sconcertante e mutevole
L’uomo della modernità liquida : quella fase dell’età contemporanea che si
caratterizza per lo stato mutevole e instabile di ogni sua forma
organizzativa (famiglia instabile, ricomposta, multipla, informale; denatalità –
lavoro precario, a chiamata, intermittente; ecc.).
Secondo Bauman, dunque, se l’uomo senza qualità è il perfetto ritratto
dell’uomo moderno, l’uomo senza legami è l’individuo plasmato
dalla «modernità liquida»
Relazionalità umana …
 «la relazione umana» e la sua sorte in un’età in cui «gli
uomini e donne disperati perché abbandonati a se
stessi, che si sentono degli oggetti a perdere, che
anelano la sicurezza dell’aggregazione e una mano su
cui poter contare nel momento del bisogno, e quindi
ansiosi di “instaurare relazioni” [sono] al contempo
timorosi di restare impigliati in relazioni “stabili”, per
non dire definitive, poiché paventano che tale relazione
possa comportare oneri e tensioni che non vogliono
né pensano di poter sopportare e che dunque possa
fortemente limitare la loro tanto agognata libertà di …
si, avete indovinato, di instaurare relazioni» (p. VI).
La città di Leonia …
 Bauman trova conferma nella centralità di interesse per le relazioni nel boom di
consulenze che si occupano di curare i legami (counseling, terapia familiare),
agenzie matrimoniali, rubriche rosa o per cuori solitari ecc. Secondo
l’autore tutte queste consulenze hanno lo scopo di aiutare i singoli
a «quadrare il cerchio», cioè a riuscire nel compito impossibile di costringere
la relazione a
 «dare senza prendere, a offrire senza chiedere, ad appagare senza opprimere» (p.
VIII).
 È qui che Bauman paragona l’individuo contemporaneo all’abitante di
Leonia, una delle Città invisibili di Calvino, i cui abitanti dichiarano che
la loro passione è di «godere di cose nuove e diverse», consegnando al
lavoro dello “spazzaturaio”, i resti delle “cose nuove e diverse” di ieri (Cfr. pp. IXX). La Leonia sprecona sembra a Bauman una metafora calzante dell’ambiguità
con la quale si dichiara oggi di desiderare più di ogni altra cosa la relazione,
mentre in realtà ci si preoccupa soprattutto di evitare che questi rapporti si
stabilizzino e si condensino.
 Lo scenario liquido-moderno si presenta così come quello in cui si spera che
 «le possibilità romantiche si susseguano a ritmo crescente e in quantità sempre
copiosa facendo a gara nel superarsi a vicenda e nel lanciare promesse di essere
più soddisfacenti e appaganti» (p. XII).
2. Domanda chiave: Cos’è l’amore?
 Piuttosto che una domanda su che cos’è l’amore … bisogna chiedersi a
quale dinamica risponde il bisogno di amare nel tempo
presente?
 «la soddisfazione, nell’amore individuale, non può essere raggiunta
senza la capacità di amare il prossimo con umiltà, fede, coraggio», ma
«in una cultura in cui queste qualità sono rare, l’acquisizione della
capacità di amare è condannata a restare un successo raro» (p. 11).
 in una cultura consumistica come la nostra, che predilige prodotti
pronti per l’uso, soluzioni rapide, soddisfazione immediata, risultati
senza troppa fatica, ricette infallibili, assicurazione contro tutti i rischi
e garanzie del tipo “soddisfatto o rimborsato”, quella di imparare ad
amare è la promessa (falsa, ingannevole, ma che si spera ardentemente
essere vera) di rendere l’esperienza dell’amore simile ad altre merci, che
attira e seduce sbandierando tutte queste qualità e promettendo
soddisfazioni immediate e risultati senza sforzi» (p. 11).
 Z. Bauman, Innamorarsi e disamorarsi [primo capitolo]
Dal desiderio alla “voglia”
 «L’amore si sforza costantemente di eliminare le
proprie fonti di precarietà e di apprensione, ma
qualora ci riesca inizia rapidamente ad avvizzire,
svanisce» (p. 12).
 Bauman sembra avanzare la tesi che il tempo attuale, il
liquido-moderno, è sfavorevole all’amore, mentre sembra
più adatto al desiderio. Solo apparentemente, però, il
desiderio ha bisogno di distanza, di tempo da consumare
per essere messo in scena e vissuto. Il tempo attuale invece
celebra l’istante e la soddisfazione, ottenuta prima ancora
di desiderare. La voglia, prende così il posto del
desiderio.
Modello shopping
 «Come per lo shopping: oggi chi va per negozi non compra per soddisfare un
desiderio […] ma semplicemente per togliersi una voglia. Ci vuole tempo, (un tempo
insostenibilmente lungo per gli standard di una cultura che aborre la procrastinazione e
postula invece il soddisfacimento immediato) per seminare, coltivare, nutrire, il
desiderio. Il desiderio ha bisogno di tempo per germogliare, crescere e maturare. Via via
che il “lungo termine” diventa sempre più breve, la velocità con cui il desiderio giunge a
maturazione resiste ostinatamente all’accelerazione; il tempo occorrente per ottenenere il
ritorno dell’investimento della coltivazione del desiderio appare sempre più lungo, lo si
avverte esasperante e insopportabile» (p. 17).
 «Oggigiorno i centri commerciali tendono ad essere progettati pensando a desideri
facili da nascere e rapidi a estinguersi, non all’onerosa e protratta creazione e coltivazione
dei desideri. L’unico desiderio che una visita al centro commerciale deve instillare e
instilla è quello di reiterare all’infinito l’eccitante momento del lasciarsi andare, del dare
briglia sciolta alle proprie voglie senza un copione prestabilito» (p. 18).
 «Togliersi una voglia, diversamente dall’esaudire un desiderio, è soltanto un atto
estemporaneo, che si spera non lasci conseguenze durevoli che potrebbero
ostacolare ulteriori momenti di estasi gioiosa. Nel caso delle relazioni, e delle
relazioni sessuali in particolare, seguire le voglie anziché i desideri significa
lasciare la porta bene aperta “ad altre opportunità romantiche” le quali, come
sostengono le psicologhe del Guardian potrebbero rivelarsi più soddisfacenti e
appaganti
Modello shopping. Le conseguenze
 «Mentre il principio del togliersi-le-voglie è inculcato a fondo
nella condotta quotidiana dai poteri forti del mercato dei beni di
consumo, il coltivare un desiderio sembra inquietantemente,
inopportunamente, fastidiosamente, propendere dalla parte
dell’impegno amoroso. Il desiderio va curato, coltivato, implica
una cura prolungata, un difficile negoziato senza soluzioni
scontate, qualche scelta difficile e alcuni compromessi dolorosi
[…] nella sua radicalizzata reincarnazione sotto forma di voglia, il
desiderio ha perso gran parte dei suoi attributi fastidiosi […].
Come recitava il messaggio pubblicitario di una famosa carta di
credito, oggi “ è possibile eliminare l’attesa dal
desiderio”. Quando è pilotata dalla voglia, la relazione tra
due persone segue il modello dello shopping e non chiede
altro che le capacità di un consumatore medio,
moderatamente esperto.
Eternità? NO!! Grazie.
 Ma avendo abolito l’eternità nelle relazioni affettive e avendola
sostituita con l’idea di un investimento remunerativo (in termini
di sicurezza, piuttosto che di interesse monetario), la relazione
non dà più ciò che promette: cerchiamo sicurezza da qualcuno
che ha il nostro stesso obiettivo ma che, come noi, può decidere
in qualunque momento di spostare altrove l’oggetto del suo
investimento. Per questo
 «la relazione amorosa vista come una transazione d’affari non è
certo una cura per l’insonnia […] la solitudine genera
insicurezza, ma altrettanto sembra fare la relazione
sentimentale. In una relazione puoi sentirti altrettanto
insicuro di quanto saresti senza di essa, o anche peggio.
Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia» (p. 22).
3. Eros o Anteros,
dio dell’amore respinto!!??
BAUMAN. Dentro e fuori la cassetta degli attrezzi della socialità
[secondo capitolo]
 forme della socialità che si esprimono nell’età
contemporanea, forme che tradiscono un’incapacità
crescente degli individui di uscire da sé e trovare
modi gratificanti di aggregazione.
 Di tale disagio è indice anche la sessualità
I figli dal catalogo…
 «Oggi la medicina compete con il sesso per la
responsabilità sulla “riproduzione”». L’affascinante
prospettiva, appena dietro l’angolo – ironizza Bauman
– «di scegliere un figlio da un catalogo di attraenti
donatori, allo stesso modo in cui i consumatori
contemporanei sono abituati a fare ordinativi tramite
le aziende di vendita per corrispondenza o le riviste di
moda e avere quel figlio scelto da loro nel momento
scelto da loro» [p. 56].
Famiglia e figli”da consumare”
 i figli oggi «sono prima di ogni altra cosa e più di ogni
altra cosa, oggetti di consumo emotivo» [p. 58]. Gli
oggetti di consumo soddisfano i bisogni, desideri o capricci
del consumatore e altrettanto fanno i figli. I figli sono
desiderati per la gioia dei piaceri genitoriali che si spera
arrecheranno, il tipo di gioie che nessun altro oggetto, per
quanto ingegnoso o sofisticato, può offrire.
 I figli sono probabilmente gli acquisti più costosi che i
consumatori medi compiono in tutta la loro vita.
 oggi avere figli è una questione di libera scelta, non una
casualità, circostanza questa che accresce ancora di più
l’ansia.
Mettere su famiglia…??
 «”Mettere su famiglia” è come tuffarsi testa in giù in acque sconosciute di cui
non si conosce la profondità: Abbandonare o posticipare altre seducenti gioie
di un’attrazione consumistica ancora mai provata»,
 ma non è l’unica conseguenza. Avere figli significa assumersi la responsabilità
del benessere di un’altra creatura più debole e indifesa. L’autonomia delle
proprie scelte è destinata ad essere compromessa, reiteratamente, anno dopo
anno, quotidianamente:
«si corre il rischio di diventare, orrore degli orrori, “dipendente”».
 Avere figli potrebbe comportare l’esigenza di ridurre le proprie ambizioni
professionali, di “sacrificare al carriera”, in quanto chi è chiamato a giudicare il
rendimento professionale di una persona, non vedrebbe di buon occhio il
benché minimo segnale di fedeltà separate.
 Ma la cosa più grave e dolorosa di tutte per l’uomo contemporaneo è accettare
questa dipendenza per un tempo indefinito, assumere un impegno irrevocabile
a tempo indeterminato: è il tipo di obbligo che mal si confà al modo di vivere
liquido-moderno.
L’inculturazione del Vangelo e
l’evangelizzazione della cultura
 Discernere quali elementi culturali e quali tradizioni
siano contrari al Vangelo permetterà di poter separare
il grano buono dalla zizzania (cfr Mt 13,26)
 In quest’opera di inculturazione, non bisogna
dimenticare il compito, esso pure essenziale,
dell’evangelizzazione del mondo della cultura
contemporanea …
(Benedetto XVI, esortazione apostolica postsinodale, Africae Munus)

Crisi dell’UOMO

Crisi dell’U O M O C R E D E N T E

Crisi della F A M I G L I A
1. Vocazioni …!?
 A n z i t u t to VO C A Z I O N E :
Disegno di Dio
“Questa rivelazione raggiunge la sua pienezza definitiva
nel dono d’amore che il Verbo di Dio fa all’umanità assumendo la
natura umana, e nel sacrificio che Gesù Cristo fa di se stesso sulla
croce per la sua sposa, la chiesa. In questo sacrificio si svela
interamente quel disegno che Dio ha impresso nell’umanità
dell’uomo e della donna, fin dalla loro creazione; il
matrimonio dei battezzati diviene così il simbolo reale della
nuova ed eterna alleanza, sancita nel sangue di Cristo.
( G P 2 , FC n. 13 )
1. Vocazioni …!?
 VO C A Z I O N E
CARITÀ CONIUGALE = VOCAZIONE DEI CONIUGI
Lo Spirito, che il Signore effonde, dona il cuore nuovo e rende
l’uomo e la donna capaci di amarsi, come Cristo ci ha amati.
L’amore coniugale raggiunge quella pienezza a cui è
interiormente ordinato, la CARITÀ CONIUGALE,
che è il modo proprio e specifico con cui gli sposi partecipano
e sono chiamati a vivere la carità stessa di Cristo che si
dona sulla croce.”
Carità
coniugale
L’eucaristia è la fonte stessa del
matrimonio cristiano
• Il sacrificio eucaristico, infatti, ripresenta l’alleanza d’amore di Cristo con la
chiesa, in quanto sigillata con il sangue della sua croce. È in questo
sacrificio della nuova ed eterna alleanza che i coniugi cristiani trovano la
radice dalla quale scaturisce, è interiormente plasmata e continuamente
vivificata la loro alleanza coniugale.
• In quanto ripresentazione del sacrificio d’amore di Cristo per la chiesa,
l’eucaristia è sorgente di carità. E nel dono eucaristico della carità la
famiglia cristiana trova il fondamento e l’anima della sua "comunione" e
della sua "missione": il pane eucaristico fa dei diversi membri della
comunità familiare un unico corpo, rivelazione e partecipazione della più
ampia unità della chiesa; la partecipazione poi al corpo "dato" e al sangue
"versato" di Cristo diventa inesauribile sorgente del dinamismo
missionario ed apostolico della famiglia cristiana.
• (Familiaris Consortio)
1. Vocazioni …!?
 Famiglia, diventa ciò che sei!
 Nel disegno di Dio creatore e redentore la famiglia scopre
non solo la sua "identità", ciò che essa "è", ma anche la sua
"missione", ciò che essa può e deve "fare".
 I compiti, che la famiglia è chiamata da Dio a svolgere nella
storia, scaturiscono dal suo stesso essere e ne
rappresentano lo sviluppo dinamico ed esistenziale.
 Ogni famiglia scopre e trova in se stessa l’appello
insopprimibile, che definisce ad un tempo la sua dignità e
la sua responsabilità: famiglia, "diventa" ciò che "sei"!
(FC 17)
Il MINISTERO di evangelizzazione
della famiglia cristiana
 FC
 52. Nella misura in cui la famiglia cristiana accoglie il
vangelo e matura nella fede diventa comunità
evangelizzante. Riascoltiamo Paolo VI: "La famiglia, come
la chiesa, deve essere uno spazio in cui il vangelo è
trasmesso e da cui il vangelo si irradia.
 Dunque nell’intimo di una famiglia cosciente di questa
missione tutti i componenti evangelizzano e sono
evangelizzati. I genitori non soltanto comunicano ai figli il
vangelo, ma possono ricevere da loro lo stesso VANGELO
PROFONDAMENTE VISSUTO. E una simile famiglia
diventa evangelizzatrice di molte altre famiglie e
dell’ambiente nel quale è inserita".
Speciale vocazione (FC 36):
 La famiglia cristiana, soprattutto oggi,
 ha una speciale vocazione ad essere TESTIMONE
DELL’ALLEANZA PASQUALE DI CRISTO,
 mediante la costante irradiazione della gioia dell’amore e della
sicurezza della speranza, della quale deve rendere ragione: "La
famiglia cristiana proclama ad alta voce e le virtù presenti del
regno di Dio e la speranza della vita beata".
 L’assoluta necessità della CATECHESI FAMILIARE emerge con
singolare forza in determinate situazioni, che la chiesa purtroppo
registra in diversi luoghi:
 "Laddove una legislazione antireligiosa pretende persino di
impedire l’educazione alla fede, laddove una diffusa miscredenza
o un invadente secolarismo rendono praticamente impossibile
una vera crescita religiosa, questa che si potrebbe chiamare
"chiesa domestica" resta l’unico ambiente, in cui fanciulli e
giovani possono ricevere un’autentica catechesi".
1. Vocazioni …!?
 Compito vocazione-missione famiglia:
“… partendo dall’amore e in costante riferimento ad
esso …
quattro compiti generali della famiglia:
1) la formazione di una comunità di persone;
2) il servizio alla vita;
3) la partecipazione allo sviluppo della società;
4) la partecipazione alla vita e alla missione della
chiesa” (FC)
VOCAZIONI IN “ORIENTAMENTI”

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
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
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
EDUCARE ALL'AMORE IN UN MONDO CHE CAMBIA N. 2
COSTRUIRE LA FAMIGLIA CAMBIA LA SOCIETÀ N. 4
IL PUDORE E LA CASTITÀ, ORIENTAMENTO VOCAZIONALE N. 8
RUOLO EDUCATIVO DEI GENITORI N. 10
PREZIOSITÀ DEI CARISMI E V ITA CONSACRATA N. 11 =
VOCAZIONE ALL'AMORE
UN CAMMINO GRDUALE E CONTINUO N. 12
VOCAZIONE SPONSALE N. 13
NEL CANTIERE DELL'AMORE N. 14
FEDELI ALLA VOCAZIONE N, 17
RITO MATRIMONIO N. 21
RISCOPERTA VOC BATTESIMALE IN CHIAVE NUZIALEN. 24
MATRIMONIO VIA DI SANTICAZIONE N. 28
MINISTERIALITÀ N. 29
VOC MATR VOCAZIONE MATRI -CONCLUSIONE
Ministero e ministri
1. ministri della grazia per la propria famiglia e
per la comunità cristiana.
2. «ministri di santificazione nella Famiglia»
3. ministri della vita e dell’educazione dei figli
4. I coniugi ricevono un ministero particolare
per la edificazione della Chiesa, in
comunione e sinergia con il ministero dei
presbiteri.
CEI, Orientamenti, n. 29
29. Gli sposi ministri dell’amore: ricolmi dello Spirito per essere
inviati
In forza del sacramento del matrimonio,
i coniugi sono rafforzati nell’amore
reciproco e diventano ministri della grazia
per la propria famiglia e per la comunità
cristiana. Essi ricevono «la missione di custodire,
rivelare e comunicare l’amore, quale
riflesso vivo, e reale partecipazione dell’amore di Dio per l’umanità e
dell’amore di Cristo Signore per la Chiesa sua Sposa»44.
Sono «ministri di santificazione nella
famiglia»45, ministri della vita e dell’educazione dei figli46 .
«Deve crescere la consapevolezza di una ministerialità che scaturisce
dal sacramento del matrimonio e chiama l’uomo e la donna a
essere segno dell’amore di Dio che si prende cura di ogni suo
figlio» 47 .
La fecondità del loro amore – sempre assicurata anche ai coniugi che
non possono fisicamente generare –
diventa anche seme di fraternità, di solidarietà e di
comunione nella comunità cristiana e nella società civile.
I coniugi ricevono inoltre dal sacramento un ministero particolare
per la edificazione della Chiesa, in comunione e
sinergia con il ministero dei presbiteri:
«l’Ordine e il Matrimonio sono ordinati alla
salvezza altrui; se contribuiscono alla salvezza personale,
questo avviene attraverso il servizio agli altri.
Essi conferiscono una missione particolare nella Chiesa,
servono
all’edificazione del popolo di Dio» (CCC 1548)
La ministerialità sponsale e quella
presbiterale hanno radice nell’unico
battesimo,
sorgente di ambedue le vocazioni, e si
differenziano per i diversi doni dello Spirito
conferiti nei rispettivi sacramenti 49.
Nell’unità dello Spirito,
fra presbiteri e sposi
possono così nascere una cordiale amicizia e
una relazione feconda volta anche a un’efficace
missione pastorale, oggi particolarmente
richiesta. Anche verso la più ampia
collettività civile, gli sposi sono rivestiti di un
compito proprio che, compreso nel
ministero della vita e dell’educazione, si attua
nella trasmissione di quell’insieme di valori
che innestano nella società l’anima della
comunione familiare. Si tratta di un servizio
necessario e oggi particolarmente urgente, che
deve trovare nella società non
solo un doveroso ringraziamento, ma anche
forme concrete di tutela e di sostegno per le
famiglie dalle quali è composta.
Ministri… ?
SACERDOTI/CONIUGI
(SAN TOMMASO)
 dal sacramento del matrimonio il compito educativo riceve
la dignità e la vocazione di essere un vero e proprio
"ministero" della chiesa al servizio dell’edificazione dei
suoi membri. tale è la grandezza e lo splendore del
MINISTERO EDUCATIVO dei genitori cristiani, che san
Tommaso non esita a paragonarlo al MINISTERO DEI
SACERDOTI:
 "alcuni propagano e conservano la vita spirituale con un
ministero unicamente spirituale, e questo spetta al sacramento
dell’ordine; altri lo fanno quanto alla vita ad un tempo corporale
e spirituale e ciò avviene col sacramento del matrimonio, nel
quale l’uomo e la donna si uniscono per generare la prole ed
educarla al culto di DIO".
Comunità parrocchiale
 Il primato educativo della famiglia
(CEI, Educare alla vita buona del Vangelo)
Nell’orizzonte della comunità cristiana, la famiglia
resta la prima e indispensabile comunità
educante. Per i genitori, l’educazione è un dovere
essenziale, perché connesso alla trasmissione della
vita; originale e primario rispetto al compito
educativo di altri soggetti; insostituibile e
inalienabile, nel senso che non può essere delegato
né surrogato.
Parrocchia:
Vangelo della vocazione cristiana
 La parrocchia è, da parte sua, il luogo per eccellenza in cui
si proclama il Vangelo della vocazione cristiana e, in
particolare, si presenta l’ideale del sacerdozio ministeriale.
 Essa è il terreno fertile dove germogliano e maturano le
vocazioni,
 a condizione che sia «f a m i g l i a d i D i o , quale insieme
di fratelli animati da un solo spirito per mezzo di Cristo
nello Spirito» (45) e, quindi, caratterizzata dallo stile di vita
delle prime comunità cristiane (cf. At 2, 42; 4, 32).
(CONGREGAZIONE PER L'EDUCAZIONE CATTOLICA,
2012 Orientamenti promozione vocazionale al ministero sacerdotali)
Vocazioni e ministeri
all’interno della
comunità parrocchiale …
 Il Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, appena celebrato,
è stato la prima tappa di un cammino, che si
concluderà nell’ottobre prossimo con la celebrazione
di un’altra Assemblea sul tema “Vocazione e missione
della famiglia nella Chiesa e nel mondo”
Papa Francesco
ASCOLTO DEL CONTESTO
ASCOLTO DEL CONTESTO
 “Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni,
quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola
barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da
queste onde - gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al
liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo
all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo
religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno
nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno
degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cf Ef 4, 14).
Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso
etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il
lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come
l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo
una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come
definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue
voglie.”
(J. RATZINGER, Missa pro eligendo romano pontifice, 18.04.2005)
ASCOLTO DEL CONTESTO
1. "‘No, no, più di un figlio no, perché non possiamo fare le vacanze, non
possiamo andare qua, non possiamo comprare la casa’. Sta bene seguire il
Signore, ma fino a un certo punto. Questo è quello che fa il benessere:
tutti sappiamo bene com’è il benessere, ma questo ci getta giù, ci spoglia
di quel coraggio, di quel coraggio forte per andare vicino a Gesù. Questa è
la prima ricchezza della nostra cultura d’oggi, la CULTURA DEL
BENESSERE’.
2. “un’altra ricchezza nella nostra cultura”, una ricchezza che ci “impedisce di andare
vicino a Gesù: è il FASCINO DEL PROVVISORIO”. Noi, ha osservato, siamo
“innamorati del provvisorio”. Le “proposte definitive” che ci fa Gesù, ha detto,
“non ci piacciono”. Il provvisorio invece ci piace, perché “abbiamo paura del
tempo di Dio” che è definitivo
 Quante coppie, quante coppie si sposano, senza dirlo, ma nel cuore: ‘fin
che dura l’amore e poi vediamo…’ Il fascino del provvisorio: questa è una
ricchezza..
Papa Francesco
Cristo:
la misura del vero umanesimo
 Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il
vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo.
 “Adulta” non è una fede che segue le onde della moda e
l’ultima novità; adulta e matura è una fede
profondamente radicata nell’amicizia con Cristo.
 É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci
dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra
inganno e verità.
(J. RATZINGER, Missa pro eligendo romano pontifice, 18.04.2005)
L’incontro con Cristo… (sinodo)
 20. «Papa Francesco, nell’Enciclica Lumen Fidei
affrontando il legame tra la famiglia e la fede, scrive:
“L’incontro con Cristo, il lasciarsi afferrare e guidare dal suo
amore allarga l’orizzonte dell’esistenza, le dona una
speranza solida che non delude. La fede non è un rifugio
per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa
fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e
assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di
consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova
nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità”
(Lumen Fidei, 53)» (Instrumentum Laboris, 7).
Verità dell’amore … (sinodo)
 19. «Benedetto XVI, nell’Enciclica Deus Caritas Est, ha
ripreso il tema della verità dell’amore tra uomo e donna,
che s’illumina pienamente solo alla luce dell’amore di
Cristo crocifisso (cf. Deus Caritas Est, 2). Egli ribadisce
come: “Il matrimonio basato su un amore esclusivo e
definitivo diventa l’icona del rapporto di Dio con il suo
popolo e viceversa: il modo di amare di Dio diventa la
misura dell’amore umano” (Deus Caritas Est, 11). Inoltre,
nella Enciclica Caritas in Veritate, evidenzia l’importanza
dell’amore come principio di vita nella società (cf. Caritas
in Veritate, 44), luogo in cui s’impara l’esperienza del bene
comune» (Instrumentum Laboris, 6).
Catechesi del Papa
 La Famiglia – 1. Nazaret (2014)
 La Famiglia – 2. Madre (2015)
 La Famiglia – 3. Padre (2015)
La Famiglia – 1. Nazaret (2014)
Gesù nacque in una famiglia
La Famiglia – 1. Nazaret
Gesù nacque in una famiglia
 La famiglia di Nazaret ci impegna a riscoprire la
vocazione e la missione della famiglia, di ogni famiglia.
 E, come accadde in quei trent’anni a Nazaret, così può
accadere anche per noi:
 far diventare normale l’amore e non l’odio,
 far diventare comune l’aiuto vicendevole, non
l’indifferenza o l’inimicizia
La Famiglia – 1. Nazaret
Gesù nacque in una famiglia
 E questa è la grande missione della famiglia:
 fare posto a Gesù che viene,
 accogliere Gesù nella famiglia,
 nella persona dei figli, del marito, della moglie, dei
nonni …
 Accoglierlo lì,
 perché cresca spiritualmente in quella famiglia
La Famiglia
1. Madre

Ogni persona umana deve la vita a una
madre, e quasi sempre deve a lei molto della
propria esistenza successiva, della
formazione umana e spirituale. La madre,
però, pur essendo molto esaltata dal punto di
vista simbolico, - tante poesie, tante cose
belle che si dicono poeticamente della madre
- viene poco ascoltata e poco aiutata nella
vita quotidiana, poco considerata nel suo
ruolo centrale nella società


Accade che anche nella comunità cristiana la
madre non sia sempre tenuta nel giusto
conto, che sia poco ascoltata.
Eppure al centro della vita della Chiesa c’è la
Madre di Gesù
 Le
madri sono
l’antidoto più forte
al dilagare
dell’individualismo
egoistico.
L’arcivescovo Oscar Arnulfo Romero diceva che le mamme
vivono un “martirio materno”. Nell’omelia per il funerale di un
prete assassinato dagli squadroni della morte, egli disse,
riecheggiando il Concilio Vaticano II: «Tutti dobbiamo essere
disposti a morire per la nostra fede, anche se il Signore non ci
concede questo onore… Dare la vita non significa solo essere
uccisi; dare la vita, avere spirito di martirio, è dare nel dovere,
nel silenzio, nella preghiera, nel compimento onesto del
dovere; in quel silenzio della vita quotidiana; dare la vita a
poco a poco? Sì, come la dà una madre, che senza timore, con
la semplicità del martirio materno, concepisce nel suo seno
un figlio, lo dà alla luce, lo allatta, lo fa crescere e accudisce
con affetto. E’ dare la vita. E’ martirio»



Una società senza madri sarebbe una società
disumana, perché le madri sanno
testimoniare sempre, anche nei momenti
peggiori, la tenerezza, la dedizione, la forza
morale.
Le madri trasmettono spesso anche il senso
più profondo della pratica religiosa: nelle
prime preghiere, nei primi gesti di devozione
che un bambino impara, è inscritto il valore
della fede nella vita di un essere umano.

Il senso di questo nome ha ricevuto una
nuova profondità proprio a partire dal modo
in cui Gesù lo usava per rivolgersi a Dio e
manifestare il suo speciale rapporto con Lui.


Oggi, tuttavia, si è arrivati ad affermare che la
nostra sarebbe una “società senza padri”.
In altri termini, in particolare nella cultura
occidentale, la figura del padre sarebbe
simbolicamente assente, svanita, rimossa

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E allora farà bene a tutti, ai padri e ai figli,
riascoltare la promessa che Gesù ha fatto ai
suoi discepoli: «Non vi lascerò orfani» (Gv
14,18). E’ Lui, infatti, la Via da percorrere, il
Maestro da ascoltare, la Speranza che il
mondo può cambiare, che l’amore vince
l’odio, che può esserci un futuro di fraternità
e di pace per tutti.
Prossima udienza sulla bellezza di essere padre …
Introduzione
I Parte
L’ascolto: il contesto e le sfide sulla famiglia
Il contesto socio-culturale
La rilevanza della vita affettiva
La sfida per la pastorale
II Parte
Lo sguardo su Cristo: il Vangelo della famiglia
Lo sguardo su Gesù e la pedagogia divina nella storia della salvezza
La famiglia nel disegno salvifico di Dio
La famiglia nei documenti della Chiesa
L’indissolubilità del matrimonio e la gioia del vivere insieme
Verità e bellezza della famiglia e misericordia verso le famiglie ferite e fragili
III Parte
Il confronto: prospettive pastorali
Annunciare il Vangelo della famiglia oggi, nei vari contesti
Guidare i nubendi nel cammino di preparazione al matrimonio
Accompagnare i primi anni della vita matrimoniale
Cura pastorale di coloro che vivono nel matrimonio civile o in convivenze
Curare le famiglie ferite (separati, divorziati non risposati, divorziati risposati, famiglie
monoparentali)
L’attenzione pastorale verso le persone con orientamento omosessuale
La trasmissione della vita e la sfida della denatalità
La sfida dell’educazione e il ruolo della famiglia nell’evangelizzazione
Conclusione
CAMMINARE INSIEME …
VERSO LA MATURITÀ DI CRISTO!
La
famiglia è il più grande
tesoro di un Paese.
Lavoriamo tutti per proteggere
e rafforzare questa pietra
d’angolo della società!
Papa Francesco, twitter.com/pontifex_it, 16 gennaio 2015
CAMMINARE INSIEME …
NELLA VOLONTÀ DI DIO!

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“pregare per avere la voglia di seguire la volontà di Dio,
pregare per conoscere la volontà di Dio e pregare – una
volta conosciuta – per andare avanti con la volontà di
Dio”:
“Il Signore ci dia la grazia, a tutti noi, che un giorno possa
dire di noi quello che ha detto di quel gruppo, di quella
folla, che lo seguiva, quelli che erano seduti attorno a Lui,
come abbiamo sentito nel Vangelo: ‘Ecco mia madre e i
miei fratelli. Chi fa la volontà di Dio, costui per me è
fratello, sorella e madre”. Fare la volontà di Dio ci
fa essere parte della famiglia di Gesù, ci fa
madre, padre, sorella, fratello”
Papa Francesco, Omelia, Casa Santa Marta, 27 gennaio 2015
 É lui la misura del vero
umanesimo.
 Umanità redenta …
Gesù, Il Redentore
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