Foucault M. (1984), L’usage des
plasir. Histoire de la sexualité II,
Gallimard, Paris;
trad. it. L’uso dei piaceri. Storia
della sessualità 2, Feltrinelli,
Milano, 1984, 1991, 1994.
Eva Cantarella,
Secondo natura. La
bisessualità nel
mondo antico, 1995
Il secondo capitolo della storia della sessualità.
Il termine sessualità ha fatto la sua comparsa
piuttosto tardivamente, all’inizio dell’Ottocento:
prima non c’era, appartiene alle società
occidentali moderne.
•Non è qualcosa che è evoluta nel tempo.
•Non è qualcosa che oggi è più libera di ieri.
Foucault M. (1976), La volontè de savoir.
Histoire de la sexualité I, Gallimard, Paris;
trad. it. La volontà di sapere. Storia della
sessualità 1, Feltrinelli, Milano,
1978, 1984, 1988.
..storicamente due “grandi procedure” per
produrre la verità del sesso
• La nostra civiltà è la sola a
praticare una
SCIENTIA SEXUALIS
• Cina, Giappone, India,
Roma, le società arabomussulmane si sono date
un’
ARS AMANDI
-arte delle iniziazioni e
del segreto magistrale
-la confessione
• «La confessione della verità si è
inscritta
nel
seno
delle
procedure d’individuazione da
parte del potere.» p.54
• «L’uomo, in Occidente, è
diventato
una
bestia
da
confessione.» p.55
• «Nell’arte erotica la verità è estratta dal piacere stesso, considerato
come PRATICA e raccolto come ESPERIENZA; non è in relazione ad
una legge assoluta del lecito e del proibito, non è affatto facendo
riferimento ad un criterio di utilità che il piacere viene preso in
considerazione; ma, è innanzitutto rispetto - a se stesso che deve esser
conosciuto come piacere, dunque secondo la sua intensità, la sua
qualità specifica, la sua durata, le sue riverberazioni nel corpo e
nell’anima. Meglio ancora: questo sapere deve essere riversato
successivamente nella pratica sessuale stessa, per agire su di essa
come dall’interno ed amplificarne gli effetti. Così si costituisce un
sapere che DEVE RESTARE SEGRETO, non a causa di un sospetto
d’infamia che caratterizzerebbe il suo oggetto, ma per la necessità di
mantenerlo nel massimo riserbo, poiché, secondo la tradizione,
perderebbe la sua efficacia e la sua virtù ad essere divulgato. Il
rapporto con il maestro -detentore dei segreti è dunque fondamentale;
solo lui può trasmetterlo in maniera esoterica al termine di
un’iniziazione nel corso della quale guida, con un sapere ed una
severità infallibile, il progredire del discepolo. Gli effetti di
QUEST’ARTE MAGISTRALE, ben più generosi di quanto non lo
farebbe supporre l’aridità delle sue ricette, devono trasfigurare colui
sul quale fa cadere i suoi privilegi: padronanza assoluta del corpo,
godimento unico, dimenticanza del tempo e dei suoi limiti, elisir di
lunga vita, esilio della morte e delle sue minacce. »p. 53
La confessione rende liberi, il potere riduce al silenzio
• «La confessione è diventata, in Occidente, una delle
tecniche più altamente valorizzate per produrre la
verità. Siamo diventati, a partire da quel momento, una
società particolarmente confessante. La confessione
ha propagato lontano i suoi effetti: nella giustizia, nella
medicina, nella pedagogia, nei rapporti familiari, nelle
relazioni amorose, nella realtà più quotidiana e nei riti
più solenni; si confessano i propri crimini, si
confessano i peccati, si confessano i pensieri ed i
desideri, si confessa il proprio passato e i propri sogni,
si confessa l’infanzia; si confessano le proprie malattie
e miserie; ci si sforza di dire con la massima precisione
quel che è più difficile dire; ci si confessa in pubblico
ed in privato, ai genitori, agli educatori al medico, a
coloro che amiamo; facciamo a noi stessi, nel piacere e
nella pena, confessioni impossibili ad ogni altro, e di
cui facciamo dei libri. Si confessa - o si è obbligati a
confessare Quando non è spontanea o imposta da
qualche imperativo interno, la confessione è estorta; la
si stana nell’anima e la si strappa al corpo.» pp. 54-55
La trasposizione del sesso in discorso
• «Questo rito, a partire dal XVI secolo, si era a
poco a poco staccato dal sacramento della
penitenza, e per il tramite della cura d’anime e
della direzione di coscienza — ars artium — ha
emigrato verso la pedagogia, verso i rapporti fra
adulti e bambini, verso le relazioni familiari, verso
la medicina e la psichiatria. In ogni caso, da quasi
centocinquant’anni, esiste in DISPOSITIVO
complesso per produrre discorsi veri sul sesso: un
dispositivo che attraversa largamente la storia,
poiché innesta la vecchia ingiunzione della
confessione sui metodi dell’ascolto clinico.
Attraverso questo dispositivo qualcosa come la
“sessualità” è potuta apparire come verità del sesso
e dei suoi piaceri.» p.63.
La “questione” del sesso:
interrogazione e problema
1. Gli chiediamo di
dire la verità (è
un segreto che
sfugge e quindi
va detto e ridetto)
2. Gli chiediamo di
dirci la nostra
verità
«È attraverso questo meccanismo
che si è costituito lentamente, da
parecchi secoli, un sapere del
soggetto […] seguendo cerchi
sempre più stretti, il progetto di
una scienza del soggetto si è
messo a gravitare attorno alla
questione del sesso […] e non in
ragione
di
qualche
qualità
naturale del sesso, ma in funzione
delle tattiche di potere che sono
immanenti a questo discorso.»
p.65
Un sapere erotizzato:
il piacere dell’analisi
• «Si dice spesso che non siamo stati capaci
d’immaginare piaceri nuovi. Abbiamo almeno
inventato un piacere diverso: piacere della verità
del piacere, piacere di conoscerla, di esporla, di
scoprirla, di lasciarsi prendere dal fascino di vederla,
di dirla, di cattivare e catturare gli altri attraverso di
essa, di confidarla in segreto, di scovarla con
l’astuzia; piacere specifico del discorso vero sul
piacere.» p.66
• «Bisogna credere che la nostra scientia sexualis non
sia che una forma particolarmente sottile di ars
erotica? che sia la versione occidentale e sofisticata
di questa tradizione apparentemente scomparsa? O
bisogna supporre che tutti questi piaceri non siano
che i sottoprodotti di una scienza sessuale, un
beneficio che ne sorregge gli sforzi innumerevoli?»
p.66
pederastia
• «In Grecia, la verità ed il sesso erano
legati nella forma della pedagogia,
attraverso la trasmissione, corpo a corpo,
di un sapere prezioso; il sesso
serviva da supporto per iniziazioni
alla conoscenza. Per noi, la verità ed
il sesso si connettono alla confessione,
attraverso l’espressione obbligatoria
ed esaustiva di un segreto individuale.
Ma, questa volta, è la verità che
serve da supporto al sesso e alle sue
manifestazioni.»
Foucault (1976), p.57.
Dal
PIACERE
con
l’estetica
della sua
pratica al
DESIDERIO
e la sua
ermeneutica
purificatrice
La messa in discorso del sesso:
più moltiplicata che rarefatta
negli ultimi tre secoli
4 gradi temi di austerità: DIETETICA
ECONOMICA
EROTICA
VERITÀ
• «La “sessualità” è il correlativo di questa pratica
discorsiva sviluppatasi lentamente che è la
scientia sexualis.» (1976), p.63.
Amor greco e omosessualità
«Mi rendevo conto
[…] di quanto fosse
IMPRECISO e
FORVIANTE, con
riferimento al mondo
antico, parlare di
omosessualità.»
Cantarella (1995), p.7.
• È sbagliato dire che i Greci fossero
omosessuali ed è sbagliato dire che non
avessero una «problematizzazione» dei
piaceri: allora non c’era più licenza di
oggi.
• Noi distinguiamo una sessualità adulta,
matura ed eterosessuale da una sessualità
diversa: omosessuale; per i Greci la linea
di demarcazione non seguiva questo
spartiacque.
• Dal punto di vista della morale, si
opponevano l’uomo uomo temperante
padrone di sé e quello che si abbandonava
ai piaceri: avere costumi rilassati
significava non saper resistere né alle
donne, né ai ragazzi, senza che questo
fosse più grave che quello.
I greci bisessuali?
• Un Greco poteva amare simultaneamente o successivamente un ragazzo o una
ragazza; un uomo sposato poteva avere i suoi paidika: inoltre, era pratica
corrente finire col propendere per le donne dopo aver avuto tendenze giovanili
omosessuali.
«Era solo una parte
dell’esperienza della
vita: era la
manifestazione di una
pulsione vuoi
sentimentale vuoi
sessuale che nell’arco
dell’esistenza si
alternava e si affiancava
(talvolta nello stesso
momentio) all’amore per
una donna.» p.7
Era comune la libera scelta fra i due sessi,
ma tale tendenza non era fatta risalire a una
struttura duplice del desiderio. Non due
desideri, ma DUE MODI di prendere
piacere che si addiceva meglio per alcuni e
per determinati momenti della vita.
Ai loro occhi uno stesso desiderio per il
bello faceva scegliere per l’uno o per l’altro:
era «una faccenda di gusto», ma la natura
dell’individuo non era implicata.
Fonti:
Amare i ragazzi
-letterarie
-graffiti
-iconografia
• Una pratica “libera”: non solo permessa dalle
leggi, ma ammessa dall’opinione pubblica. Anzi,
essa trovava addirittura autorevoli supporti in
diverse istituzioni militari e pedagogiche. Aveva il
suo suggello in riti e feste. Inoltre era valorizzata da
tutta una letteratura che la celebrava.
• Si disprezzavano i giovani troppo facili o troppo
interessati e non erano stimati, come per noi, gli
uomini effemminati.
Amore tra uomini
Se il luogo privilegiato dell’amore, l’espressione dei
sentimenti più alti, la possibilità di manifestare la parte più
nobile di sé ERA IL RAPPORTO FRA UOMINI, come
poteva essere vissuto il rapporto eterosessuale, da un greco?
p.8
• Un amore tra pari: la sessualità maschile era la sola attiva;
donne, ragazzi e schiavi erano passivi.
• Tra i partner doveva esserci una differenza di età: non si tratta di
due adulti già maturi, neppure di due ragazzini della stessa età. Il
ragazzo molto giovane era un oggetto erotico altamente
apprezzata.
• Tra i partner doveva esserci una differenza di status: uno
maggiore di età che ha portato a termine la sua formazione ed uno
più giovane che ha bisogno di aiuto, consiglio, appoggio.
«Ad Atene l’omosessualità (che come è noto
era in realtà pederastia, vale a dire amore tra
un adulto e un ragazzo) occupava un posto di
rilievo nella FORMAZIONE morale e
politica dei giovani, che apprendevano
dall’amante adulto le virtù del cittadino.» p.8
Pederastia
• Attirava un vero «fervore teorico»
opera di moralisti e filosofi, la
relazione che si articolava sullo scarto
liminare fra adolescente e uomo.
• L’amore per i ragazzi era un’istituto
pedagogico:
un
passaggio
di
mascolinità.
Era
connesso
all’insegnamento filosofico.
• «[…] e in questo contesto che l’amore
omosessuale svolge sempre la funzione
essenziale di strumento pedagogico, capace di
formare il ragazzo in un uomo.» p.21
Cantarella riporta Strabone che a sua volta cita Eforo:
a Creta gli uomini adulti, detti «amanti» (erastai)
usavano rapire gli adolescenti da loro amati
(erōmenoi) per condurli con sé fuori città, per un
periodo di due mesi (il periodo di segregazione),
durante i quali intrattenevano con loro rapporti
minutamente regolati dalla legge, che stabiliva i
reciproci doveri; e al termine di questo periodo, prima
di far ritorno in città, gli amanti regalavano all’amato
un equipaggiamento militare (segno dell’ingresso di
questi nella comunità degli adulti).
Erastes e eratomenion
«[…]quel che ha preso ad
incuriosirmi sono state le
regole
del
rapporto
omosessuale in sé, il senso di
questo
rapporto
così
importante nella mentalità e
nel
costume,
così
MINUTAMENTE CODIFICATO
DALLE REGOLE DI UN
“CORTEGGIAMENTO”
dal
quale gli amanti non potevano
prescindere,
preso
in
considerazione
da
regole
giuridiche così discusse, e
soprattutto
dall’opininione
pubblica in modo
così
diverso.» p.9
• AMANTE e AMATO, adulto e
adolescente:
-l’uno in posizione di iniziativa, di
ardore, rincorre ha diritti e obblighi,
deve fare regali e rendere servizi e
tutto questo lo autorizza ad aspettarsi
la giusta ricompensa;
-l’altro il corteggiato deve guardarsi
dal cedere troppo facilmente, in
modo leggero o solo per interesse
oppure accettare la corte di troppi
uomini diversi, senza provare il loro
valore,
deve
manifestare
riconoscenza
• 1917 Bethe: non è un costume
greco, ma un’importazione dorica: i
conquistatori del Nord.
Quali le origini?
• 1950 Marrou: la pedarestia è una
tradizione ellenica; un fenomeno
costante delle società guerriere che
escludono le donne.
• Oggi, gli studi degli etnologi ci
permettono di mettere in relazione
questo tipo di amori e i riti di
iniziazioni e quindi ricostruire UN
PASSATO
TRIBALE
E
PRECITTADINO più antico di quello
Perché mai in Grecia, come presso
altri popoli lontanissimi dai greci
nel tempo e nello spazio, la
sodomizzazione era considerata
parte del processo di formazione
dell’uomo adulto? p.23
omerico.
I miti omossessuali.
Van Gennep,
I riti di passaggio, 1909
Erotica
• L’erōs non è necessariamente omosessuale e
neppure esclusivo del matrimonio.
• Un’interrogazione sulla relazione d’amore e
prescrittiva sul modo di amare emerge solo
nei confronti di un adulto e un giovane
perché entrambi sono liberi. Non solo
l’amante esercita la padronanza su di sé
come avviene nell’etica dell’uomo sposato,
ma il rapporto amoroso implica anche la
padronanza di sé dell’amato.
• SI TRATTA DI UN RAPPORTO TRA DUE
MODERAZIONI. Foucault, p.206
Come capire Platone, senza individuare le caratteristiche
dell’erōs che è uno dei temi dominanti della sua filosofia,
per non dire il tema che sta alla sua radice? p.9
Un galateo amoroso
Le regole del gioco pederastico
erano le stesse del corteggiamento
eterosessuale nelle società
tradizionali» p.37
Eros quel fabbro con un grande maglio
di nuovo mi ha colpito,
nel torrente invernale m’ha tuffato.
Anacreonte
• Non era un amore licenzioso o libero, ma
ritualizzato da regole per dare ai rapporti tra adulto
e giovane una forma bella, esteticamente e valida
moralmente.
• Pratiche di corteggiamento. Un vera e propria
ARS AMANDI come quella medioevale
dell’amor cortese e quelle ottocentesche per avere
la mano di una ragazza, che prescriveva
comportamenti convenzionale e corretti.
Un contesto agonistico,
Foucault, p.212
“Le regole dell’etica sessuale”
Cantarella, p.57
«Era un gioco d’onore “a
somma zero”, nel quale
l’amante vinceva ottenendo i
favori dell’amato, e l’amato
viceversa rifiutandoglieli» p.36
• Il merito e l’eccellenza del giovane
sta nel non cedere, nel restare il più
forte, nel prevalere per la propria
resistenza
e
fermezza
sugli
spasimanti. Non deve cedere subito.
• Non accettare una posizione di
inferiorità perché sarebbe umiliante.
Non bisognava che il ragazzo si
comportasse
passivamente,
lasciandosi usare e dominare senza
lottare, essendo compiacente ai
piaceri dell’altro, soddisfacendo i
suoi capricci o fantasie.
«essere bello e amato»
Dei giovinetti l’amorosa grazia
Pindaro
12-18 anni
«Evidentemente, le iscrizioni conservano il ricordo di un momento
importante, per non dire istituzionale, della vita del fanciullo: il
momento della sua iniziazione, la fase conclusiva di un periodo
della sua vita, che per essere definitivamente superata, prevedeva
che egli avesse intrattenuto con un aduto UN RAPPORTO
PEDAGOGICO-AMOROSO PROTRATTO per un certo periodo
di tempo, e che comportava anche un rapporto sessuale.» p.23
• Per un giovane greco, essere vagheggiato e avere
degli innamorati non era un disonore, era semmai
la prova visibile delle sue qualità; il numero poi
degli spasimanti era oggetto di legittimo orgoglio e
a volte motivo di vanagloria.
Il giovane accorda dei favori
• Non tutto deve essere
accettato, non tutto deve
essere
rifiutato.
La
temperanza è l’ideale che
amministra l’uso dei piaceri,
ma è impossibile trovare
qualcosa come l’elenco degli
atti o dei gesti illeciti.
• L’etica greca non è quella
dettagliata dei codici morali,
ma quella generale di un tipo
di atteggiamento da tenere
Dal momento che non è
di natali servili, il ragazzo
è libero
la decisone
spetta sempre
al ragazzo
-di compiere
le proprie
scelte
-di accettare o di rifiutare
-di esprimere le sue
preferenze o decisioni
Tempo opportuno: la prima barba
Finchè, nel fiore dell’età,
desiderando i ragazzi, si brama la
dolcezza delle cosce e delle
labbra.
• Precarietà e fugacità dell’adolescenza. Il
tema del limite: fino a quando?
• Biasimo per i giovani che accettavano un
ruolo non più confacente alla loro
virilità, ma anche degli uomini che
Solone
frequentavano ragazzi troppo in là con
gli anni.
Sì, ti verrà quella • Attenzione all’adolescenza e ai suoi
confini; desiderabilità e fascino della
giovinezza: segno e promessa di una
virilità in fieri. Precocità: comportarsi
sommo dei mali,
come l’uomo che non si è ancora.
Saprai cos’è la • Il vigore, lo slancio facevano parte della
dei ragazzi che si manifestava
scarsità d’amici. bellezza
attraverso l’esercizio fisico, la ginnastica,
Stratone
le gare e la caccia.
barba ch’è l’ultimo, il
Isomorfismo (Foucault, p.217)
tra relazione sessuale e rapporto sociale
• La penetrazione era pensata in base allo stereotipo
attivo/passivo: un rapporto tra superiore e chi
«questo rendeva
inferiore, dominatore e dominato, vincitore e
l’amore
vinto. Così per il rapporto con gli schiavi e le
omosessuale
donne.
superiore
all’amore per le • Lo statuto del ragazzo, invece, è AMBIGUO: egli
donne, che
è di condizione libera, ma ancora in posizione
compagne di
inferiore perché non gode ancora dei diritti e dei
vita sociale non
poteri del suo status. Egli diventerà un uomo
potevano essere.
p.33»
attivo sia nel rapporto sessuale sia nella società.
Se per i Greci non fa problema amare un giovane fa problema,
però, l’essere amati da un adulto in quanto “femminilizza”.
to tēs andreias ethos
RAGAZZI
• «La preoccupazione dei Greci,
VERITÀ
invece, non concerneva il
AMORE
desiderio che poteva portare a
quel tipo di rapporto, né il
soggetto di desiderio; il loro
pensiero, la loro interrogazione,
si rivolgeva all’oggetto di
L’erotica filosofica, o ad ogni piacere, o più esattamente, a
modo la riflessione socratica- quell’oggetto nella misura in
platonica sull’amore, mette a cui era destinato a diventare a
tema il rapporto fra uso dei sua volta soggetto nel piacere
che si prende con gli altri e nel
piaceri e accesso alla verità come potere che si esercita su di
domanda intorno al vero amore
essi.»
Foucault, p.226
L’amor platonico
“un ascetismo filosofico” Foucault, p.216
L’erotica filosofica si
inserisce in questa
problematizzazione:
come trasformare
l’OGGETTO di piacere
in SOGGETTO padrone
dei propri piaceri?
• Come potrebbe formarsi, nel ragazzo
sedotto e oggetto d’amore, un carattere
forte e virile? Come può diventare
attivo se passa da una posizione
passiva?
• La difficoltà di pensare il ragazzo
(soggetto, libero) come oggetto di
piacere si traduce in reticenze intorno
all’eventuale piacere provato dai
ragazzi: questo deve essere censurato.
La sua è una risposta, deve sentirsi
pago di dare piacere all’altro. È
compiacenza.
Dalla problematica del corteggiamento/onore
a quella della verità/ascesi
Non qual è l’amore
vero, ma che cos’è
amore nella sua
essenza?
• Il discorso di Aristofane nel
Simposio “manda all’aria” il
principio
generalmente
ammesso della dissimmetria di
età, sentimento, condotta tra
amante e amato, dimostrando
che si può essere tessera di un
completamento virile e per
questo destinati al comando
«Interrogazione ontologica e
non
più
questione
di
deontologia.» Foucault, p.236
La “natura intermediaria” dell’amore:
la domanda da “chi/come è amato” si sposta su “chi/che ama”?
ONORE DEL RAGAZZO
DIOTIMA
SOCRATE
AMORE PER LA VERITÀ
• «L’originalità di Platone non sta dunque in questa distinzione, ma nel
modo in cui stabilisce l’inferiorità dell’amore per il corpo. Egli la
fonda, infatti, non sulla dignità del ragazzo amato e il rispetto che gli si
deve, ma su ciò che, nell’amante stesso, determina l’essenza e la forma
del suo amore (il desiderio di immortalità, la sua aspirazione al bello
nella sua purezza, il ricordo di ciò che ha visto nella sfera iperuranica»
Foucault, p.238
Dalla DISSIMMETRIA alla CONVERGENZA:
entrambi amanti del vero
Eros è
rapporto
con la
verità
Eros viene
dall’amante
non dall’amato
Nell’erotica platonica l’amato non
deve limitarsi alla posizione di
oggetto dell’amore dell’altro, ma
deve diventare soggetto a tutti gli
effetti:
LA
DIALETTICA
DELL’AMORE SUSCITA 2 AMANTI
implicati nella verità.
• «Non è l’esclusione del
corpo che caratterizza
essenzialmente,
per
Platone, il vero amore; è
il fatto di essere,
attraverso le apparenze
dell’oggetto,
un
rapporto con la verità.»
Foucault, 239
Un personaggio nuovo: il maestro.
SOCRATE
Chi è più avanti su questo sentiero d’am
• «Il più sapiente in amore sarà pure
maestro di verità e sarà suo compito
insegnare all’amato come trionfare sulle
passioni.» Foucault, p.240
• Ora, si verifica un’inversione di ruoli: il
maestro diventa oggetto d’amore perché
attraverso la rinuncia agli aphrodisia
raggiunge la padronanza completa su di
sé.
Sono i giovani, proprio loro: belli e
corteggiati da tanti spasimanti, ad essere
innamorati di Socrate, proprio lui vecchio
e sgraziato: lo seguono, cercano di
attirarlo, si concedono. Ciò che non sanno
è che Socrate è amato nella misura in cui
sa resistere: è saggio.
• «Io dico che è somigliantissimo a
questi sileni, esposti nelle botteghe
degli scultori, che gli artigiani
fabbricano con le zampogne e I
flauti in mano, Iiquali, aperti in due,
mostrano
d’avere
nell’interno
simulacri degli dei. E dico che è
somigliantissimo al satiro Marsia.»
La strada aperta verso…
una morale della rinuncia ed un’ermeneutica del desiderio
• «Non è l’altra metà di sé che
l’individuo
cerca
nell’altro
(=Aristofane); è il vero cui la sua anima
è affine (=Platone).» Foucault, p.242
• Si vede così come la riflessione
platonica tenda a staccarsi da una
problematizzazione
corrente
che
gravitava intorno all’oggetto e allo
status da attribuirgli, per aprire ad una
problematica sull’amore che graviterà
intorno al soggetto e alla verità di cui è
capace.
• Esigenza di una
SIMMETRIA e una
RECIPROCITÀ nella
relazione amorosa
• Necessità di una
lunga e difficile lotta
con se stessi
• Progressiva
purificazione
dell’amore
• Interrogazione su sè
come soggetto di
desiderio
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