Burano è un‘isola abitata della laguna di Venezia ed è una frazione del comune di Venezia. Vi abitano circa 3.000 persone ed è collegata da un ponte all'isola di Mazzorbo, che ne è divenuta una sorta di appendice. È nota per le sue tipiche case vivacemente colorate, ma anche per la secolare lavorazione artigianale dei merletti e pure per le tradizioni gastronomiche (tipici dolci sono i bussolai). Sono dei grossi grissini arrotolati a forma di cerchio; ancora prima dell '800 era abitudine veneziana mangiarli al posto del pane o bagnarli nel caffelatte al posto dei biscotti. Un'usanza molto popolare era anche quella di bagnarli nel vino alla fine di ogni pasto, poiché aiutava la digestione. Bussolai Buranei Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida e aggiungere 100 g di farina, formare un panetto, coprirlo con un torcione e lasciare lievitare in un luogo caldo. Appena il suo volume si sara' raddoppiato incorporare il resto della farina, aggiungendo altra acqua fino ad avere un impasto compatto. Formare dei grossi grissini e poi arrotolarli formando dei cerchi di circa 6 cm di diametro; sistemarli in placche da forno leggermente oleate e lasciarli lievitare. Infine infornare a una temperatura di circa 200°. Il suo nome deriverebbe da Boreana, uno dei quartieri della città romana di Altino, o forse una delle sue porte da dove giungeva la bora. Burano fu infatti fondata, come le altre isole vicine, dagli abitanti di questo centro stabilitisi in laguna per sfuggire alle invasioni barbariche, in particolare agli Unni di Attila e ai Longobardi. Le prime abitazioni erano poste su palafitte con le pareti fatte di canne e fango e solo a partire dal Mille furono costruite case in mattoni. Burano poteva giovare anche di un clima mite e salubre grazie ad una certa ventilazione che allontanava la malaria. Il governo locale, di tipo comunale, cadde ben presto sotto l'orbita di Venezia a cui rimase sempre legata. Fu comune autonomo sino al 1923, anno in cui fu aggregata a Venezia con Murano e Pellestrina. Il cuore del paese è Piazza Baldassare Galuppi, realizzata interrando un canale, sulla quale si affaccia la chiesa di San Martino. Famoso il suo campanile pendente da quando i basamenti, fondati, come tutta Venezia, su palafitte, hanno ceduto. È nota per la lavorazione artigianale dei merletti, nonché per le sue tipiche case vivacemente colorate, ma il perché di questa usanza non è ancora chiaro. Un'ipotesi dice che ogni colore sarebbe simbolo di una determinata famiglia e in effetti ancor oggi a Burano vi sono pochi ma molto diffusi cognomi. Per questo motivo sono diffusi, come un po' in tutto il Veneto, dei soprannomi per distinguere un ramo da un altro. Un'altra ipotesi, forse più probabile, afferma che i colori vivaci possano servire ai barcaioli per ritrovare la propria casa quando c'è nebbia, che qui è spesso particolarmente fitta. Da ricordare che per tutto il periodo del Regno d’Italia per cambiare il colore di una casa serviva chiedere il permesso ad un sovrintendente. Gli abitanti di Burano attualmente non hanno bisogno di richieste per variare il cromatismo delle loro case, mentre in qualsiasi altra isola della laguna la legge lo prevede.