nte nazionale per le
uove tecnologie
Classe
IIA
L’
nergia e
L’
mbiente
Avere una casa sicura, calda e confortevole, non esclude che si
possa vivere in un ambiente più pulito, risparmiare energia e
affrontare un minor numero di spese. Oggi, tutto questo,
comincia ad essere “progettabile”.
I governi sono sempre più attenti e consapevoli dell’urgenza, a
livello anche internazionale, di un cambiamento delle abitudini
quotidiane del singolo e della collettività, a favore di un pieno
rispetto dell’ambiente e delle risorse.
In questa direzione, molti sono i progetti che si stanno avviando
per la realizzazione di nuove abitazioni, in cui l’uomo riuscirà a
non rinunciare al comfort e migliorerà la sua qualità di vita.
Due sono i punti fondamentali:
Costruire diversamente le abitazioni in modo da aumentare
l’isolamento termico e ridurre il consumo di combustibile e
quindi l’emissione di gas inquinanti.
Un uso più intelligente dell’energia in casa, evitando sprechi,
mutando le “cattive abitudini”, scegliendo i giusti impianti di
illuminazione e gli elettrodomestici.
Le nostre case sono invase di elettrodomestici di
cui non possiamo più fare a meno. È importante,
tuttavia, utilizzarli in modo più efficiente e
scegliere quelli di recente produzione che
presentano “l’etichetta energetica” per ridurre i
consumi di energia e quindi l’impatto ambientale.
Modificando i nostri comportamenti, verrebbe
avvantaggiato anche il bilancio economico
familiare senza, peraltro, rinunciare ai comfort
ai quali siamo abituati.
In Italia, la quota di energia elettrica destinata
all’illuminazione domestica è superiore ai 6
miliardi KWH, corrispondente a circa il 13,5%
del consumo totale di energia elettrica nel
settore residenziale.
Anche con l’illuminazione è possibile contenere i
consumi di energia, vediamo come:
•non è necessario aumentare la potenza delle
lampadine, basta scegliere il tipo di lampada
giusta e la collocazione più opportuna;
•è meglio distribuire le lampade in funzione delle
attività da svolgere anziché collocare il
lampadario al centro della stanza;
•evitare i lampadari con molte lampadine.
Durante la stagione invernale una buona parte
dell’energia utilizzata per riscaldare un edificio
viene dispersa dalle pareti, dal tetto, dalle finestre
e anche dalle caldaie. Eseguendo interventi di
isolamento termico è possibile ridurre il consumo di
combustibile utilizzato per il riscaldamento delle
abitazioni, contribuire allo sforzo nazionale di
limitare le emissioni di gas inquinanti e
contemporaneamente potremo arrivare a
risparmiare fino al 40% sulle spese di riscaldamento.
Vi proponiamo alcuni accorgimenti:
 isoliamo il tetto
 isoliamo le pareti
 isoliamo il cassonetto dell’avvolgibile ed
installiamo pannelli isolanti dietro i termosifoni
Efficienza
energetica
 montiamo guarnizioni nuove sui serramenti e
doppi vetri alle finestre
 coibentiamo i solai.
Poiché il riscaldamento è, dopo il traffico, la maggior causa di inquinamento delle nostre
città, si è oramai consapevoli di dover tentare nuove strade e ricercare alternative
energetiche. Una di queste è sicuramente l’impiego di sistemi fotovoltaici, cioè sistemi
capaci di trasformare direttamente e istantaneamente l’energia solare in energia
elettrica, senza l’uso di combustibile.
Si tratta di energia elettrica a costo combustibile quasi nullo.
L’energia solare che raggiunge in un anno la superficie terrestre,alla latitudine dell’Italia
centrale, è di circa 1500 kWh/metro quadro.
La resa media del sistema fotovoltaico, è del 10%, per cui la capacità produttiva di
energia elettrica è di 150 kWh/metro quadro all’anno.
Il consumo medio di una famiglia italiana è di 3000 kWh/anno.
Pertanto la richiesta di una famiglia verrebbe soddisfatta utilizzando moduli fotovoltaici
per 20 m2 di superficie. Se si tratta di abitazioni realizzate con criteri di bassa
dispersione termica e basso consumo energetico, si può dimezzare il fabbisogno
energetico: con soli 10 mq di pannelli ed una spesa di circa 3.000 € avremmo risolto
buona parte del problema energetico.
Un altro problema legato alla corrente elettrica con
l’energia fotovoltaica è che questa non è costantemente reperibile, sia nell’arco della
giornata, che dell’anno.
Infatti, di notte, l’energia solare non è disponibile per la mancanza del sole e di giorno
possono esserci nubi o nuvole.
Comunque, i tetti fotovoltaici, se si considera il costo del danno ambientale, sono
decisamente convenienti.
Per ogni kWh prodotto, si risparmiano circa 250 g di olio combustibile e si evita la
produzione di 0,53 kg di anidride carbonica.
Indietro
Le famiglie italiane, secondo recenti studi, consumano
annualmente più del 30% dei consumi energetici totali e sono al
primo posto per lo spreco di energia. È stato calcolato che una
famiglia media potrebbe risparmiare il 40% delle spese per il
riscaldamento e il 10% per quelle degli elettrodomestici senza
fare rinunce, ma solo utilizzando l’energia in modo corretto. La
legge 10/91, emanata alcuni anni fa, oltre a dettare i criteri per il
contenimento dei consumi delle nuove costruzioni e per la
riqualificazione energetica delle abitazioni esistenti, ha istituito
la ”certificazione energetica degli edifici” che attesta la qualità
degli alloggi.
Anche gli interventi realizzati nell’ anno 2002 rivolti a migliorare
l’utilizzo dell’energia nelle abitazioni possono beneficiare della
detrazione del 36% sull’imposta IRPEF. Vi rientrano interventi
come: l’isolamento termico, l’installazione di impianti termici a più
alta efficienza, l’installazione di sistemi di regolazione della
temperatura e l’installazione di impianti che utilizzano fonti
energetiche alternative.
COSA SONO I PANNELLI SOLARI ?
CONVIENE METTERE I PANNELLI SOLARI ?
FUNZIONANO ANCHE QUANDO PIOVE ?
SONO DIVERSI DAI TETTI FOTOVOLTAICI ?
IL TETTO DEVE AVERE UN ORIENTAMENTO PARTICOLARE ?
SI POSSONO METTERE ANCHE SUI BALCONI DEGLI
APPARTAMENTI?
QUALI SONO I VANTAGGI E GLI SVANTAGGI ?
Il sistema fotovoltaico sfrutta il cosiddetto effetto fotovoltaico, cioè la
capacità che hanno alcuni materiali semiconduttori opportunamente trattati, “ drogati”,
di generare elettricità se esposti alla radiazione luminosa.
Un sistema fotovoltaico, è essenzialmente costituito da un “generatore “, da un
“sistema di condizionamento e controllo della potenza”, e da un eventuale “
accumulatore” di energia, la batteria, e dalla struttura di sostegno.
Un generatore fotovoltaico è costituito da un insieme di moduli formati da celle di
silicio, collegati in serie; più moduli formano un pannello, più pannelli collegati
elettricamente in serie formino una stringa, più stringhe collegate in parallelo, per
fornire la potenza richiesta costituiscono un generatore fotovoltaico.
Le stringhe poi verranno messe sui tetti degli edifici abitativi, collegate ad una rete
elettrica a bassa tensione e con una corrente continua serviranno a produrre sempre
energia subito utilizzabile
Una peculiarità di tale tecnologia, è la flessibilità che rende possibili diverse
applicazioni.
Il limite è dato dagli elevati costi del silicio, (quindi dei pannelli), dai vincoli riguardanti
l’esposizione e dalla notevole quantità di superficie impegnata per ogni kWp.
Tutti i sistemi solari devono avere un’esposizione compresa tra Sud-Est, Sud – Ovest
ed una inclinazione delle superfici captante, determinata in funzione del luogo di
installazione.
La vita utile di un modulo fotovoltaico va oltre i dal punto di vista elettrico non ci sono
limiti, perché il collegamento in parallelo di più file di moduli, le “stringhe” consente di
ottenere potenze elettriche di qualunque valore.
Indietro
I pannelli solari non si “nutrono”
solo dei raggi diretti del sole,
ma anche della luce diffusa che esso emette.
Per questo motivo il sistema a pannelli
funziona anche nelle
giornate nuvolose.
Dal 2008 i pannelli solari li troveremo sui tetti delle
case; infatti, in base al decreto legislativo 311
approvato nel 2006, gli edifici di nuova costruzione
dovranno prevedere un impianto solare termico per il
riscaldamento dell’acqua calda ad uso domestico.
Se ne parla da anni, ma solo negli ultimi tempi questa
tecnologia ha cominciato ad avere vera importanza.
I pannelli solari servono sia per produrre acqua calda,
che per riscaldare gli ambienti.
Lo Stato nella finanziaria del 2007 ha aumentato la
detrazione prevista per gli interventi di
riqualificazione ecologica degli edifici. È stato
dimostrato che se si installeranno nelle case i sistemi
a pannelli solari si recupererà il 55% della spesa
sostenuta.
I pannelli solari sono diversi dai
tetti fotovoltaici; infatti, mentre
questi ultimi producono l’energia
elettrica per la casa, i primi si
utilizzano prevalentemente per il
riscaldamento dell’acqua
destinata ad usi domestici.
L’orientamento migliore, che consente di
ottenere il massimo
rendimento dei pannelli solari, è
verso sud.
Essi, però, possono anche
essere posizionati
diversamente; in questo caso si verificherebbe
una piccola perdita di energia solare
Per la collocazione dei pannelli solari, un tetto con le
tegole, oppure un giardino ben soleggiato sono, in
genere, da preferire.
Può andar bene, anche, il terrazzo di un appartamento:
sarà sufficiente studiare con attenzione il miglior
posizionamento dei pannelli solari.
Esistono, infatti, kit da balcone, dimensionati per una
famiglia, da collegare al boiler di casa.
Il rischio, però, è che occupino tutto lo spazio del
balcone.
In questo caso è conveniente comunque mettere
pannelli più piccoli: il rendimento e il risparmio saranno
proporzionali alle dimensioni.
I pannelli solari sono impianti che vanno posizionati in uno spazio soleggiato.
L’elemento principale di un impianto solare termico è il collettore solare: esso è è
formato da una piastra captante di materiale metallico (rame o acciaio); su questa vi
sono dei tubi saldati dove scorre il fluido (acqua) da scaldare; la piastra è inserita in
una scatola di contenimento dalla quale viene isolata; sulla superficie esposta al sole
c’è una copertura trasparente in vetro o in materiali plastici, grazie alla quale si
verifica l’effetto serra.
Il migliore sfruttamento del potere calorico del sole si ha quando il collettore è
orientato in direzione dei raggi solari e il trasferimento e l’accumulo di acqua calda
sono bene isolati per evitare le perdite di calore.
È opportuno, pertanto, non ridurre troppo l’inclinazione del collettore solare e
provvedere a isolare termicamente il tubo di collegamento tra il recipiente di
accumulo dell’acqua del collettore.
Nello sfruttamento delle fonti nuove e rinnovabili, insieme al solare fotovoltaico, il
solare termico rappresenta la tecnologia di più immediata visibilità per il “grande
pubblico”.
Infatti, questa è una tecnologia “matura”, già collaudata, affidabile nel tempo e
competitiva economicamente.
Le applicazioni di questi sistemi solari termici toccano diverse utenze:
l’utilizzo più semplice e diffuso riguarda la produzione di acqua calda sanitaria per
uso domestico; esistono in commercio kit molto semplici ed economici per l’istallazione
dei suddetti impianti.
Energia dal sole
La radiazione utile
Il sistema fotovoltaico
Peculiarità della conversione fotovoltaica
Le applicazioni dei sistemi fotovoltaici
Energia prodotta da un impianto fotovoltaico
Posizionamento di un impianto fotovoltaico
Dimensioni e costi
I benefici ambientali
Il programma “tetti fotovoltaici”
Generalità
VANTAGGI
SVANTAGGI
Assenza di combustibili
Elevato costo iniziale
No emissione chimica,
termica o acustica
Materiali per la produzione,
derivati da petrolio e
tossici
No effetto serra o piogge
acide
Inquinamento causato dai
processi di produzione
No rischio radioattivo
Basso rendimento
Reperibilità illimitata
Impatto visivo
Lunga durata e scarsa
manutenzione
Per energia solare s’intende la radiazione emessa dal sole sottoforma di
onde elettromagnetiche, in parte visibili ai nostri occhi e in parte
invisibili.
All’interno del sole, infatti, a temperature di alcuni milioni di gradi
centigradi, avvengono incessantemente reazioni termonucleari di fusione
che sprigionano enormi quantità di energia sotto forma di radiazioni
elettromagnetiche.
L’energia irradiata si propaga nello spazio e, dopo aver attraversato
l’atmosfera, arriva al suolo con una intensità mediamente pari, in
funzione dell’inclinazione del sole sull’orizzonte, a circa 1000 W/m2
(irraggiamento al suolo, in condizioni di giornata serena e sole a
mezzogiorno).
La radiazione solare è una fonte di energia rinnovabile che ha il grande
vantaggio di essere disponibile in misura illimitata e di non inquinare
l’ambiente. L’utilizzo di questa fonte, però, è discontinuo e obbliga
l’impiego di sistemi di accumulo dell’energia.
In Italia attualmente il peso delle bollette energetiche (elettricità, gas metano e gasolio) raggiunge
ormai dal 10 al 20% del reddito delle famiglie. L’energia, infatti, sta alla base di qualsiasi attività
umana: consumiamo energia ogni volta che accendiamo la televisione o una lampadina, il
riscaldamento o il condizionatore, quando facciamo una doccia, quando usiamo la macchina o il
motorino ecc. Per rendere disponibile questa energia vengono bruciate in modo indiscriminato
ingenti quantità di combustibili fossili, provocando l’emissione in atmosfera di gas ad effetto serra
(biossido d carbonio, metano ecc.). L’elevata quantità di questi gas va ad alterare gli scambi di
energia tra l’interno e l’esterno dell’atmosfera, causando una variazione degli equilibri climatici del
nostro pianeta e quindi un problema di inquinamento molto grave . Il principale gas serra, per
quantità, emesso dalle attività dell’uomo è l’anidride carbonica o biossido di carbonio e pare che il
22% delle emissioni di CO2 dell’Unione Europea derivi dal settore edilizio, superando addirittura le
emissioni dell’intero settore industriale. Appaiono, quindi, evidenti i vantaggi nel valutare, sin dalla
fase di progettazione di un edificio, la sostenibilità energetica, in modo da limitare i consumi di
risorse convenzionali e conseguentemente le emissioni nocive nell’ambiente ad esse associate. Alla
luce di tale consapevolezza, diventa urgente e irrinunciabile l’utilizzo di fonti alternative e il ricorso
al massimo risparmio energetico.
Questo vuol dire:
progettare strutture nelle quali sia garantita la qualità abitativa sfruttando al
meglio apporti energetici naturali e tecnologie disponibili al fine di ottenere un
autosufficienza energetica che garantisca un livello di comfort ugualmente
soddisfacente.
minimizzare gli effetti negativi dell’azione umana sui cambiamenti climatici
ottenere un risparmio economico.
La quantità di energia solare che arriva sulla
superficie terrestre e che può essere utilmente
“raccolta” da un dispositivo fotovoltaico dipende
dall’irraggiamento del luogo.Infatti per
irraggiamento s’intende la quantità di energia
solare incidente su una superficie unitaria in un
determinato intervallo di tempo, tipicamente un
giorno (kWh/m2/giorno). Esso è influenzato dalle
condizioni climatiche locali e dalla vicinanza
all’equatore. Nel nostro paese, l’irraggiamento
medio annuale varia dai 3,6 kWh/m2 /giorno della
pianura padana a i 4,7 kWh/m2 /giorno del centro
Sud e a i 5,4 kWh/m2 /giorno della Sicilia; quindi
le regioni ideali per lo sviluppo del fotovoltaico
sono quelle meridionali e insulari.
Un sistema fotovoltaico trasforma, direttamente
ed istantaneamente, l’energia solare in energia
elettrica senza l’uso di combustibili. Esso sfrutta il
cosiddetto effetto fotovoltaico, ovvero la capacità
che hanno alcuni materiali semiconduttori
opportunamente trattati, “drogati”, di generare
elettricità se esposti alla radiazione luminosa.
Un sistema fotovoltaico è costituito essenzialmente
da:
Un generatore
Un sistema di condizionamento e controllo della
potenza
I generatore fotovoltaico è costituito da un insieme di moduli fotovoltaici
collegati in modo da ottenere i valori di potenza e tensione desiderati.
I moduli sono costituiti da un insieme di celle. I più diffusi, attualmente, sono
formati da 36 celle di silicio mono e policristallino disposte su 4 file parallele
collegate in serie. Hanno superfici che variano da 0,5 ad 1m2
Più moduli collegati in serie formano un pannello, una struttura rigida
ancorabile anche ad un edificio. Un insieme di pannelli collegati elettricamente
in serie costituisce una stringa. Più stringhe, collegate in parallelo, per fornire
la potenza richiesta, costituiscono un generatore fotovoltaico.
Dal punto di vista elettrico non vi sono limiti alla produzione di potenza da
sistemi fotovoltaici, perché il collegamento in parallelo di più file di moduli, le
“stringhe”, consente di ottenere potenze elettriche di qualunque valore.
Il trasferimento dell’energia dal sistema fotovoltaico all’utenza avviene
attraverso dispositivi che trasformano la corrente continua prodotta in
corrente alternata, adattandola alle esigenze dell’utenza finale.
Il semplice processo di conversione della reazione solare in energia elettrica
disponibile su morsetti e l’assenza di organi in movimento garantiscono l’estrema
affidabilità nel tempo e la scarsa necessità di manutenzione del complesso.
Una peculiarità di tale tecnologia è la flessibilità che rende possibile diverse
applicazioni.
Il limite della conversione fotovoltaica è dato dai costi elevati del silicio e quindi
dei pannelli, dai vincoli riguardanti l’esposizione e dalla notevole quantità di
superficie impegnata per ogni kWp.
Tutti i sistemi solari devono avere una esposizione compresa tra Sud-Est, SudOvest ed una inclinazione delle superfici captanti determinata in funzione del
luogo di installazione.
Gli impianti fotovoltaici sono sistemi che trasformano
l’energia solare in energia elettrica. Le potenze generate
da questi dispositivi, variano da pochi a diverse decine di
Watt, a seconda delle dimensioni e delle tecnologie
adottate.
A seconda della tipologia di applicazione a cui l’impianto è
destinato, delle condizione d’installazione e del grado
d’integrazione della struttura edilizia, con cui si
interfaccia, si distinguono varie tipologie d’impianto:
Sistemi collegati alla rete
I sistemi isolati (stand-alone)
Gli impianti integrati negli edifici
I sistemi isolati (stand-alone) sono sistemi non collegati
alla rete elettrica e sono costituiti dai moduli fotovoltaici,
dal regolatore di carica e da un sistema di batterie che
garantisce l’erogazione anche nelle ore di minore
illuminazione o di buio. La corrente generata dal sistema
fotovoltaico è continua, ma se occorre una corrente
alternata è necessario anche un convertitore: l’inverter.
Questi impianti sono diffusi soprattutto nei paesi in via di
sviluppo; in Italia principalmente al sud, nelle isole e
sull’arco alpino.
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Gli impianti integrati negli edifici costituiscono una delle più promettenti applicazioni
del fotovoltaico. Si tratta di sistemi che vengono installati su costruzioni civili o
industriali per essere collegati alla rete elettrica di distribuzione in bassa tensione.
La corrente continua generata istantaneamente dai moduli viene trasformata in
corrente alternata e immessa nella rete interna dell’edificio utilizzatore, in parallelo
alla rete di distribuzione pubblica. In questo modo può essere consumata dall’utenza
locale oppure ceduta alla rete stessa.
I moduli fotovoltaici possono essere utilizzati come elementi di rivestimento degli
edifici anche in sostituzione di componenti tradizionali. A questo scopo l’industria
fotovoltaica e quella edile hanno messo a punto moduli architettonici integrabili nella
struttura dell’edificio che trovano sempre maggiore applicazione nelle facciate e
nelle coperture delle costruzioni. Un impiego di particolare interesse è
rappresentato, infatti, dalle “facciate fotovoltaiche”. I moduli per facciata sono
composti da due lastre di vetro tra le quali sono interposte celle di silicio tenute
insieme da fogli di resina. La dimensione di questi moduli può variare da 50x50 cm a
210x350 cm.
Indietro
La cella fotovoltaica è il componente di base del sistema ed è costituita
da un materiale semiconduttore, quasi sempre silicio, di spessore pari a
circa 0,3 mm. Può essere rotonda o quadrata e può avere una superficie
compresa tra i 100 e i 225 cm2.
Il silicio viene “drogato“ mediante l’inserimento su una “faccia” di atomi
di boro (drogaggio p) e sull’altra “faccia” con piccole quantità di fosforo
(drogaggio n). Nella zona di contatto tra i due strati a diverso drogaggio
si determina un campo elettrico; infatti, quando la cella è esposta alla
luce, per effetto fotovoltaico, si generano delle cariche elettriche e, se
le due “facce” della cella sono collegate ad un utilizzatore, si avrà un
flusso di elettroni, sottoforma di corrente elettrica continua.
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La quantità di energia prodotta
da un generatore fotovoltaico
varia e dipende da una serie di
fattori: la latitudine e
l’altitudine del sito,
l’orientamento e l’introduzione
della superficie dei moduli, le
caratteristiche di assorbimento
e riflessività del territorio
circostante.
Per ottenere la massima produzione di energia, prima della
progettazione dell’impianto, occorre studiare l’irraggiamento e
l’insolazione del sito, per stabilire l’inclinazione e l’orientamento
della superficie del dispositivo captante. Per la latitudine del nostro
paese, la posizione ottimale della superficie del pannello risulta
quella a copertura dell’edificio con esposizione a Sud.
La dimensione dell’impianto dipende dalla quantità
di energia richiesta, che determinerà la potenza
da installare, il numero di moduli necessari, il
costo del sistema e il costo del kilowattora
elettrico generato. Per confrontare i costi tra
l’energia prodotta, la fonte solare e quella
tradizionale, bisognerebbe parlare di “valore”
dell’energia piuttosto che di costo: il kWh
prodotto con la fonte fotovoltaica non ha la
stessa qualità di quello delle fonti tradizionali. La
produzione dell’ elettricità da impianti
termoelettrici tradizionali, infatti, è gravata da
un costo nascosto, che viene pagato, spesso
inconsapevolmente, dalla collettività per i danni
sociali ed ambientali che le forme tradizionali di
generazioni energetiche comportano.
I sistemi collegati alla rete sono impianti stabilmente collegati alla rete
elettrica. Nelle ore in cui il generatore fotovoltaico non è in grado di
produrre l’energia necessaria a coprire la domanda di elettricità, la rete
fornisce l’energia richiesta. Al contrario, se il sistema fotovoltaico produce
energia elettrica in più, il surplus viene trasferito alla rete e contabilizzato.
Negli impianti integrati negli edifici vengono istallati due contatori per
contabilizzare gli scambi fra l’utente e la rete. Un inverter trasforma
l’energia elettrica da corrente continua prodotta dal sistema fotovoltaico,
in corrente alternata. I sistemi connessi alla rete, ovviamente, non hanno
bisogno di batterie perché la rete di distribuzione sopperisce alla fornitura
di energia elettrica nei momenti di indisponibilità della radiazione solare.
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L’energia elettrica prodotta con il fotovoltaico
non comporta nessun costo per il combustibile:
per ogni kWh prodotto si risparmiano circa
250g di olio combustibile e si evita l’emissione
di circa 700g di CO2, nonché di altri gas
responsabili dell’effetto serra, con un sicuro
vantaggio economico e soprattutto ambientale
per la collettività.
Si può valutare in 30 anni la vita utile di un
impianto fotovoltaico. Pertanto un piccolo
impianto da 1,5 kWp produrrà, nell’arco della
sua vita efficace, quasi 60 000 kWh, con un
risparmio di circa 14 T di combustibili fossili,
evitando l’emissione di circa 40 T di CO2.
Allo scopo di promuovere e di diffondere la tecnologia fotovoltaica nei
primi mesi del 2001 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
ha avviato il programma “Tetti Fotovoltaici” che prevede contributi per la
realizzazione di impianti di piccola potenza (da 1 a 50 kWp) collegati alla
rete elettrica ed integrati nelle strutture edilizie, come tetti, terrazze,
facciate, elementi di arredo urbano, ecc.
Il programma concede contributi in conto capitale, nella misura massima
del 75% del costo dell’investimento (IVA esclusa) ed è divisa in due
progetti specifici:
Programma Nazionale per soggetti pubblici
Programmi Regionali per soggetti privati e pubblici
Questo programma è destinato a soggetti pubblici
quali i Comuni capoluogo di Provincia, i Comuni
facenti parte di aree naturali protette, le Province,
gli Enti di Ricerca e le Università, per la
realizzazione di impianti fotovoltaici di taglia
compresa fra 1 e 20 kWp installati su edifici o
elementi di rete urbano.
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La casa ecologica