Sei tu, che come rugiada del mattino, goccia dopo goccia, sei sceso sul mio volto, sulle mie labbra … Stilla dopo stilla sei penetrato in me e mi hai riempito il cuore. Quanto potere hanno le parole! Come sassi scagliati nel vento, che cadendo bucano l’acqua di uno stagno immobile lo risvegliano, consegnando la vita a un germoglio sbocciato a maggio, da una zolla afflitta dal gelo. Un anello nell’acqua che si allarga a lambire la sete di tenerezza , di desiderio d’amore. Mani che si sfiorano quasi con pudore, lacrime di gioia che scendono da occhi meravigliati, per quel bocciolo di cristallo, esile e tenace. Smisurato quel nodo. Ma l’acqua ha allargato troppo in fretta la sua superficie ed i cerchi si estendono rapidamente, fino a disperdersi in lontananza. Le mani serrate a pugno sugli occhi, non servono ad asciugare le lacrime per quel fiore di vetro, troppo fragile e calpestato. Non puoi né vuoi, fare a meno del suo profumo! Ed attenderai pazientemente, che il tempo restituisca, ciò che per anni ha rubato. Un mormorio lontano le parole, le poesie … Troppo pesanti quei sassi lanciati nel vento. Hanno lacerato l’acqua infranto quella corolla appena dischiusa eppure il fremito della sorgente senza fine, non si quieta. C’è tanto Amore da dare al mondo … … e tu piccolo fiore di cristallo, ora che lo hai trovato in te, non disperderlo! Non soffrire più, lasciati cullare dall’abbraccio del tempo che saprà consolarti. Altre poesie, stille di amore, spunteranno al sole di maggio e, come cerchi nell’acqua, si spanderanno attorno donando un po’ di sollievo … e placheranno la sete d’Amore, da dare e da ricevere … … Forse anche a chi ha sete da una vita! Testo: [email protected] Grafica: [email protected]