[..] Immaginate un grande sole che si moltiplica in
migliaia e migliaia di scintille che cercano di risalire
lungo la loro propria luce, che cercano di raggrupparsi, che cercano di fondersi; eppure apparentemente, sono molteplici, queste gocce di luce, sono molteplici e anche diverse. Non ce n'è una che abbia lo
stesso aspetto, la stessa lunghezza d'onda, la stessa
vibrazione, la stessa colorazione di un'altra: in apparenza sono dissimili e, tuttavia, in cuor loro, nel loro
punto di emissione, si trova la loro totalità. Ognuna,
essendo diversa, può esser tale solo in rapporto all‘altra; ogni coppia di luce, ogni coppia di raggi, può
essere tale solo in rapporto a tutto l'insieme. Immaginate ancora un grande sole che divide la sua luce
e poi la divide ancora tra i mondi infiniti; immaginate anche che ogni raggio di luce così diviso,
così emesso dal suo nucleo, si estenda ancora di più,
senza scindersi: avrete così un nucleo, due diramazioni di luce e tutto un alone, tutta una radianza di
energia. Quest’immagine assomiglia moltissimo (intendiamoci: è solo un'immagine) a quelle rappresentazioni degli angeli che una volta venivano fatte sul
vostro mondo: sì, dico proprio "angeli", una sfera di
luce circondata di fuoco con due raggi vibranti ad
ogni lato di un cammino di luce. Ognuna delle radianze è doppia, bipolare, dà e riceve, vive e comprende, sente e ama. Ogni raggio bipolare vivrà della
sua propria vita; nel suo cammino di luce così tracciato vibrano una quantità di stelle, atomi, cellule su
tutti i piani: fisico, eterico, psichico, fino al piano più
alto che raggiunge quello spirituale.
Tutto questo genera un movimento di risalita e di discesa, e che poi risale ancora ogni volta più in alto,
armonizzandosi fino a che tutte le particelle di luce
dal positivo al negativo e dal negativo al positivo si
armonizzeranno. Ogni cellula si sposerà: ogni atomo
ritroverà così la sua complementarità, ogni particella
di luce radiante troverà ciò che le spetta. E da ogni
lato avviene lo stesso movimento. Ricordatevi che
questo angelo di luce ha due lati, due vie vibratorie
ben distinte, attraverso le quali porterà indietro le
informazioni necessarie. Anche qui abbiamo il più e
il meno, il rosso e il nero: il rosso è il colore dell'amore, il nero è il colore delle tenebre che dovranno
essere risvegliate perché da esse sgorghi la luce e si
fonda, e si mescoli, e si unisca.
Sapete che l'essere umano non ha un identico ritmo
nella sua parte sinistra e nella sua parte destra; così
è per il nostro essere: ogni cammino di luce si evolve con il suo passo e può essere che un giorno, l'uno
sia più forte e più vibrante dell'altro, e che in un altro momento accada il contrario; da ogni lato il gioco
è lo stesso, lo stesso gioco d'amore, lo stesso appello ad essere, la stessa fusione che si organizza, si
ordina, si crea in un movimento di discesa, di risalita, di discesa, ed ancora di risalita, fintanto che l'unità sia fatta. Non vi sono più colori dispersi, né pagliuzze solitarie, ma due immensi cammini tutti tessuti
d'oro e di luce, un color bianco raggiante di oro puro, di oro biondo, rosato o vagamente arancione. E
l'energia risale, si ripiega, in forma di corona: ritorna
al suo centro.
C'è soltanto più un essere che può manifestarsi così,
in una sola unità, in due complementarità; può essere uno pur essendo molti, può essere due pur essendo uno, può essere quattro pur essendo uno.
È unico, è ritornato nel cuore di quel grande sole, e
a sua volta quel grande sole si fonderà nell'universale; egli è luce, è rientrato nuovamente nella casa di
luce, può uscirne a suo piacimento ma mai più, questa volta mai più, perderà la sua identità. Sa ciò che
è, sa ciò che ha fatto, ha visto, ha conosciuto, ha
compreso, può aiutare con conoscenza di causa; può
anche soffrire, in piena coscienza: soffrire, sì, sebbene abbia oltrepassato il desiderio, perché che cos'è
l'amore se non il cercare ancora e sempre di attirare, di ricevere, di prendere in sé tutto ciò che
si sente lontano, disperso, sparpagliato nell'immensità del mondo delle apparenze. Allora anche qui si
crea un altro gioco, un altro gioco d'amore. Egli sale
e discende ancora e se ne restasse anche uno soltanto continuerebbe a scendere. Per far cosa? Ma per
andarlo a cercare; e se sarà necessario si disseminerà ancora in migliaia di goccioline di luce, gocce di
rugiada, gocce di fuoco, gocce di amore. Gocce d'amore che bruciano come un acido tutto ciò che non
è l'essere reale. Brucerà le ganghe di questi diamanti addormentati. Ci sono gocce che fanno meno male
di altre, ma ci sono diamanti così ben chiusi nel loro
guscio, nella loro membrana grigia, opaca alla luce,
che bisogna pur raggiungere. Allora, fin dal momento in cui la luce finalmente risponde alla luce anche
solo un pochino, egli risale e poi ridiscende per
vedere se viene seguito. Tornerà giù tanto spesso e
per tutto il tempo che sarà necessario, e di nuovo si
fonderà nella sua luce. Ogni particella di voi stessi
deve trovare la sua unione, la sua complementarità;
tutti avete in voi miliardi e miliardi di entità indipendenti che al loro livello sono coscienti, coscienti della
loro vita, coscienti di cercare al di là di ciò che le oppone ciò che invece le unirà. In voi avete delle energie, delle polarità di luce che si cercano e che infine
si troveranno facendo di voi l'essere che, siete realmente; non questa creatura di sola carne, ma un essere di anima, di spirito, di luce unicamente vibrante
in funzione della legge d'amore che è l'unica legge
preponderante nell’universo, questa legge dei battiti
cardiaci, questa legge slancio d'amore:
apro le mani, le chiudo, apro le mani e scaglio lontano il seme che germinerà; le richiudo e attendo con
gli occhi pieni di amore che quel seme si trasformi e
nuovamente, quando sarà germogliato, quando la
pianta sarà pronta, aprirò le mani, raccoglierò, farò
un gran fascio di tutti gli elementi raccolti, chiuderò
la mano e li eleverò, li porterò con me per fonderli
nel sole. Il sole: questo può sembrarvi poetico. Il sole non è, per me, l'astro che vedete voi. Per me il
sole è l'insieme di tutte le luci così come posso percepirle, concepirle al mio livello. Per me il sole è al di
là della materia, e tuttavia contiene in sé la materia.
Non vediate un globo né di argilla né di fuoco, non
vediate una super bomba all'idrogeno messa lassù,
da qualche parte nello spazio, come un fuoco d'artificio che finirà per esplodere fra qualche miliardo
di anni. No, il sole è un'altra cosa. (Nota Personale:
è la Coscienza Logoica: il Logos il Creatore … da non
confonder con il Senza Nome, l’Eterno, l’Infinito,
l’Assoluto. Anche se, Tutto È Uno)
Dei granelli di sabbia o dei granelli di polvere volano
davanti alla finestra aperta: li avete mai osservati
turbinare? Anch'essi scendono e risalgono, ridiscendono e risalgono ancora più in alto e finiscono con il
fondersi nell'astro dorato che si vede dall'altra parte
della finestra. Adesso la finestra è chiusa: guardate
la forma che assume; è una croce, una croce di Gerusalemme, una croce templare, una croce della Vita, una croce di passaggio, una croce che è una porta su un'altra dimensione, che dà sui cammini di luce, là ove l'universo è così grande,
così vasto, che nessuna delle misure inventate dall'uomo può determinarne una qualsiasi frontiera. Io
conosco quel posto, ma ne so così poco... per ora ho
solo attraccato alle sue rive, e se viaggerò tutta l'eternità, ancora non mi basterà per raggiungerne i
confini. Quante nozze ho celebrato in me stesso per
arrivare a questo? Non si contano. Non esiste nessun cervello umano per contabilizzare queste somme,
e neppure un cervello elettronico potrebbe farlo perché contabilizzare significherebbe limitare. Ho celebrato nozze di ogni natura e anche voi ne avete celebrate tantissime, ma non è ancora finito: appena si
crede di aver finito ecco che si ricomincia per andare
più lontano ancora, nelle profondità dell'amore.
Vi dirò soltanto questo:
più si avanza, meno ci si fa male.
E se si torna per servire, se si torna per contattare
gli altri, se si torna per risvegliare le anime, magari
anche per scuoterle, per curare i corpi, le anime, le
coscienze ed i cuori, le escoriazioni non sono le stesse: è più facile piuttosto bruciarsi alla propria luce,
tanta se ne irradia e se ne irradia ancora. Alcuni di
coloro che percorrono questa strada per un certo
tempo si accecano, ma poi continuano, perseverano
senza saper bene perché, è la legge dell'amore, è la
legge dell'essere; e se scendono il più in basso possibile per alcuni, è anche certo che risaliranno. Questo sole è un cuore, questo sole respira, questo sole
è un movimento di mani. La mia nave è fatta solo di
complementari: ogni atomo in sé non può formare il
materiale che mi sostiene quando mi sposto nello
spazio se non amando e rispondendo a questa
legge d'amore. La mia nave, la nave dei miei fratelli,
anche le vostre navi terrestri, sono fatte di cellule
che si vogliono androgine: tutto è unità, e in ogni
unità ci sono due poli illusoriamente separati, uniti in
realtà. Un polo negativo non è nulla se il polo positivo non gli risponde; un polo positivo non è nulla se
non è completato dal polo negativo.
Ecco cosa posso dirvi secondo la mia luce sull'androginato: ma l'androginato, la complementarità,
l'unione mistica, le nozze d'amore, sono parole.
Ce n'è una sola che si scrive a lettere di fuoco,
a lettere di vita, è AMORE, semplicemente.
Tutto il resto è illusione, tutto il resto sono
correnti d'aria, turbini di sabbia.
Quando si ama, si ama con tutti gli inconvenienti relativi: d'altronde non ci si pone neppure il problema,
perché se ci si pone anche solo un problema, non è
più amore, ma mal d'amore. Si attende di poter amare, di saper amare, di ricordarsi che si è capaci d'amare. L'amore non è uno scambio di parole, né uno
scambio di anelli, né uno scambio di fedi, né la condivisione dei corpi, né l'alienazione della coscienza,
né il mischiare il vino all'acqua, né annacquare la
minestra, né annacquare il vino:
l'amore è fusione con tutto ciò che ne deriva, l'amore è abbandono di sé in mezzo alle apparenze per
essere infine totalmente se stessi in mezzo a quelle
molteplicità che tuttavia sono UNO, un cuore, una
coscienza, un nucleo, un centro, un astro, un sole.
L'amore è la strada della spirale, sapete, è la strada
che sale, è un cerchio sempre aperto, che non si richiude mai e che non si sa dove si fermi: si ha talvolta l'impressione di poterlo percorrere in entrambi i
sensi, e che ogni movimento della spirale sia complementare all'altro; vi sono un più e un meno che
oscillano in continuazione in un senso e nell'altro e
che tuttavia si uniscono da qualche parte in questa
colonna di luce, nel centro di una colonna che li circonda: immenso, indescrivibile fascio di energia.
Domanda. A che livello dell'essere si situa il congiungimento dei due aspetti androgini quando si
risale?
Ad ogni livello dell'essere vi è un contatto di fusione
androgina;
da quando hai preso coscienza di quello che fai, da
quando hai preso coscienza della tua luce, senti in te
ciò che sei: dal materiale allo spirituale, ti ritrovi in
te stesso. Chi è te? L'altro. Chi è l'altro? Te.
Colui che sale... è colui che, dall'alto, invia la sua
luce?
Bisogna che tu unisca questi due aspetti e questo si
compie ad ogni istante, ad ogni livello. Non puoi trovare ciò che sei se ogni particella di te, ogni atomo
di ogni cellula non è unito. Hai un controllo ideale
quando tutto è equilibrato nella tua emotività, quando tutto si equilibra anche nella tua mente. C'è già
una complementarità. Le correnti circolano in te da
un punto all'altro, dal più al meno, dal meno al più;
ciò che è soggettivo e ciò che è obiettivo sono strettamente uniti, in essi circola la luce, in essi può circolare lo spirito. Allora ritrovi te stesso: ma ancora
una volta, chi è l'altro? Ti rendi conto che è lo stesso, che non c'è più né su, né giù, né cielo, né Terra,
né materia, né spirito: c'è il Piano dell'universo.
A ogni istante questo si compie e più ti senti equilibrato in te stesso, più contatti quell'altro che è te stesso, più ti avvicini al tuo sole, all'astro che è in te,
al di là del nome che porti, al di là delle forme che ti
rappresentano, al di là della storia delle tue storie, al
di là dei tuoi aspetti. E, nello stesso solco, in altri
punti in cui emerge la Vita, ci sono anche quegli altri
aspetti di te che si chiedono "chi sono io? Chi è l'altro?“ e che percorrono la stessa strada,
esattamente la stessa. Allora, accade che vi troviate
uno di fronte all'altro. Inizialmente in opposizione,
ma con un'alchimia reciproca, squadrandovi come si
squadra la pietra, erodendovi l'un l'altro, e poi trovando il modo di unificare le vostre due polarità: ciò
che sei nella materia e nello spirito con ciò che sempre tu, sei nella materia e nello spirito; due ali dello
stesso angelo, due sentieri di luce apparentemente
diversi e tuttavia complementari, identici nel cuore,
identici nel centro, identici nel punto dal quale emerge una luce che non posso descrivere.
Quello che vi dico, voi cercate di riportarlo su scala
temporale, sulla scala dei vostri valori, e questo posso capirlo; ma non potete non lasciarvi imprigionare,
non lasciarvi intrappolare da queste immagini.
E allora le parole sono solo poesia, sono vuote di
senso. Bisogna invece che andiate al di là delle forme per cogliere la forma delle parole, al di là delle
forme per cogliere la forma reale delle mie idee, al
di là delle forme per cogliere tutta la realtà della luce
e dell'amore che vi metto. E soprattutto, più ancora
dell'amore che vi metto io, l'amore che è, al di là di
ogni barriera, di ogni forma, di ogni limite, di ogni
umano concetto, tutto ciò che è al di là del relativo,
che è quest'altra cosa che vi sembra ignota, e che
tuttavia conoscevate ancor prima di essere nati.
Che altro posso dirvi di più? Tutte queste sono solo
parole, e se non imboccate la porta che esse vi dischiudono, resteranno soltanto parole ancora per
molto tempo.
Noi soffiamo sulla fiamma; non per spegnerla, ma
per rianimarla: dacché incomincia a brillare, attizzatela voi stessi e vedete in voi ciò che conoscete. In
voi avete la risposta a questo problema:
che cos'è la legge di complementarità? Che
cos'è la vita androgina? Che cos'è l'unità? Che
cosa sono le nozze d'amore?
Ogni piccola fonte è nata da una goccia d'acqua caduta dal cielo che è penetrata nella terra, risgorgando
quale infinita sorgente, ruscelletto d'acqua, ruscello,
fiume, fiume ancora più vasto, poi cascata e ancora
fiume che raggiunge l'oceano e si riunisce al cielo.
Ritornerà a scendere?
Si polarizzerà in goccioline sottili che giocheranno
nella luce e ricadranno forse sulla Terra o, molto più
tardi, su un'altra immagine, un altro punto di emersione di questa stessa Terra che, anch'essa, fa parte
dello stesso sole, e che sarà altrettanto complementare nei suoi atomi, nelle sue cellule, nelle sue parti
così come lo siete voi, e che a sua volta scende e risale e ridiscende e ancora risale, seguendo gli stessi
cammini. Anche la Terra è androgina: essa è materia, è luce, è spirito, ha il suo complementare altrove
nello spazio. La Terra sì, anch'essa ha il doppio di luce, ma anche il suo complemento circondato di stelle, circondato di luce, popolato di abitanti complementari di questi stessi popoli, di queste stesse razze,
di questi stessi abitanti che talvolta le fanno così
grandemente torto,
e che tuttavia fanno parte solo di essa:
nozze d'amore, divorzi transitori, sofferenze, litigi da
innamorati, rifiuti, complementarità, androginato,
amore.
È tutto ciò che ho da dire.
L’unità di umanità
Una sera Gesù mi prese in disparte e mi disse:
“ Taumã, (Tommaso) ti farò delle domande, e tu che
sei sapiente, rispondimi. - Quante mani devi
prendere per avere un’unità di mani?
“Una mano, Maestro.”
- E qual è l’unità dei piedi?
“Un piede.”
- E l’unità di occhi?
“Un occhio.”
- No, Tommaso ti sbagli.
Una mano funziona, un piede funziona,
ma a un occhio solo sfuggono le profondità.
“Ho capito, Maestro.
L’unità di occhi sono due occhi.”
- E l’unità di umanità?
Stavo per rispondere “ Un uomo! “ ma, con il volto
imporporato, corressi il mio pensiero.
Risposi: “È la coppia, Maestro!”
Ora non sei soltanto sapiente,
ma sei anche saggio.
Poiché c’è un Creatore, c’è una Creazione.
Poiché c’è un Sole, c’è anche una Luna.
Poiché c’è l’Uomo, c’è anche la Donna.
L’Elementi Maschile e Femminile, sono due Energie,
due Essenze della Causa Prima: il Padre.
L’uomo e la donna, dovrebbero avvalersi di questi
due doni del Padre per meglio esprimere la Legge
della Complementarietà e unirsi nell’amore.
Pertanto, la Sacralità Sessuale, è il primo passo
verso questa Comunione.
Tutto è Sacro poiché scaturisce dalla Causa Prima:
il Senza Nome.
Scarica

Scarica